IN ARMONIA
PSICOLOGIA
Misofonia: quando certi suoni diventano insopportabili ∞ A CURA DI VIOLA COMPOSTELLA
“Il rumore delle persone che masticano mi fa veramente infuriare; se mio marito mangia una mela devo lasciare la stanza, altrimenti non posso trattenermi dall’urlare per la rabbia!”. “Per poter pranzare con i miei familiari devo tenere gli auricolari nelle orecchie a volume alto, altrimenti sono costretto a mangiare per conto mio. Non sopporto nemmeno il rumore che fanno con le posate!”. Chissà quanti di voi, in misura maggiore o minore, si rivedono in questi due esempi di intolleranza verso stimoli uditivi in genere considerati innocui dalla maggioranza delle persone. «Si tratta di una condizione cronica, chiamata misofonia (odio del suono), in cui certi suoni, soprattutto quelli prodotti da altre persone, per esempio masticare, respirare rumorosamente, il clic di una penna, causano un disagio talmente forte da provocare esplosioni di rabbia, urla, ansia. Per capire la reazione emotiva dei misofonici proviamo a pensare a quanto siamo infastiditi, per esempio, dal
gesso sulla lavagna, dallo stridio del coltello sul piatto, dall’insistente sirena di un antifurto. Quel rumore ci dà sui nervi, è insopportabile e desideriamo che s’interrompa il prima possibile» dice la dottoressa Maria Rita Milesi, psicologa e psicoterapeuta. Dottoressa Milesi, che caratteristiche hanno i suoni che più frequentemente provocano questo tipo di intolleranza? Le reazioni misofoniche non sono suscitate dal volume degli stimoli uditivi, ma dalla loro ripetitività e principalmente riguardano suoni generati da un altro individuo, specialmente quelli prodotti dal corpo umano: > suoni associati alle funzioni orali, come masticare, mangiare, schioccare le labbra, sussurrare, tossire, schiarirsi la gola, deglutire; > suoni nasali, come respirare, annusare, tirar su con il naso, russare.
30 | Bergamo Salute | Gennaio/Febbraio 2022
Il fastidio può essere causato anche da suoni non legati alle funzioni corporee, ma comunque prodotti da altre persone, come il clic della penna, la digitazione sulla tastiera del computer, il rumore delle posate, nonché suoni prodotti da oggetti, come il ticchettio di un orologio o generati da animali. Anche alcuni stimoli visivi possono creare malessere nei misofonici, come guardare le gambe di un’altra persona che si muovono o oscillano ripetutamente. Che reazioni hanno le persone con misofonia? Come si manifesta il disturbo? Non riescono a distrarre la loro attenzione dallo stimolo irritante né a controllare le proprie reazioni emotive di rabbia, irritazione, disgusto o ansia. Possono verificarsi forti reazioni comportamentali come agitazione o aggressività diretta verso l’individuo che produce lo stimolo fastidioso, a volte con esplosioni verbali o fisiche. Si associano un aumento della ten-