Bergamo Salute - 2022 - 64 - gennaio/febbraio

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Vitamina A A cosa serve e quando “integrarla” ∞ A CURA DI MARIA CASTELLANO

Negli ultimi anni il ricorso a integratori vitaminici sta vivendo un vero e proprio boom: vitamina C per il sistema immunitario, vitamina D per la salute delle ossa, vitamina E per contrastare i radicali liberi e l’invecchiamento, vitamina del gruppo B per contrastare la stanchezza fisica e mentale… e vitamina A. Scopriamo a cosa serve quest’ultima, forse meno nota, con l’aiuto del professor Massimo Valverde, endocrinologo, tossicologo e farmacologo. Professor Valverde, innanzitutto cosa sono le vitamine e che funzione hanno? Le vitamine sono composti che giocano il ruolo fondamentale di catalizzatori e di regolatori dei molteplici processi biochimici che determinano il funzionamento e il mantenimento in salute di tutti gli organismi viventi, dalle più semplici forme di vita (alghe, unicellulari, batteri, funghi etc.) fino all’uomo. In natura esistono infinite varianti di una singola vitamina, ciascuna adattata alla forma di vita che la utilizza. Un esempio? Negli uccelli, oltre ad un’azione metabolica “globale”, la vitamina A “crea” i colori del

loro piumaggio e lo stesso vale per i pesci e per gli insetti. Che ruolo ha, in particolare, la vitamina A nel benessere del nostro organismo? Negli animali, e nell’uomo in particolare, la vitamina A gioca un ruolo fondamentale sia per il corretto funzionamento della vista, sia per la salute della pelle e sia, ancora, per il funzionamento del nostro sistema immunitario, il tutto grazie anche alla sua capacità di trasformare in semplice acqua i cosiddetti “radicali liberi“ ( e principalmente l’acqua ossigenata ) che vengono prodotti come scarti da tutte le nostre cellule proporzionalmente alla loro stessa velocità di funzionamento, innescando i più comuni processi di progressivo deterioramento e invecchiamento del nostro DNA e quindi di tutto il corpo. Il nostro organismo non è in grado di produrre la vitamina A e quindi è necessario che venga introdotta con i cibi nelle sue varie forme biochimiche naturali e nelle dosi tipicamente presenti in ognuno di essi. Una volta assunta, poi, il nostro organismo, con opportuni passaggi biochimici, la rende

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adatta alle nostre svariate esigenze biologiche. Verrebbe quindi spontaneo pensare che aumentare il più possibile l’assunzione di alimenti contenenti una o più delle forme di vitamina A (o anche di altre vitamine) adatte a noi, o assumere in grande quantità integratori alimentari ove inizialmente la vitamina A e le altre vitamine siano presenti nella dose ritenuta corretta dalle tabelle nutrizionali internazionali definite dai LARN (Livelli di Assunzione di Riferimento di Nutrienti ed energia e dall’ISS (Istituto Superiore di Sanità), possa in qualche modo metterci al riparo da diverse malattie, Covid in primis, come vorrebbero le più recenti convinzioni popolari. Ma è davvero così? Sfortunatamente no, anzi! Sin dalla prima metà degli anni Ottanta del secolo scorso, come ben riportato in tutti gli articoli scientifici sull’argomento e soprattutto dai dati pubblicati dallo IARC (International Agency for Research on Cancer, la branca dell’Organizzazione Mondiale della Sanità che si occupa del cancro e di tutte le sostanze coinvolte nel suo sviluppo), è assolutamente noto e ampiamente


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