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CIELO E TERRA

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RECENSIONI

RECENSIONI

CIELO E TERRA

DI GIORDANO CEVOLANI*

SODOMA E GOMORRA

FU VERAMENTE FUOCO DAL CIELO

DALL’ARCHEOLOGIA I SEGNI DI UN “EVENTO TUNGUSKA” SUL MAR MORTO NELL’ETÀ DEL BRONZO

» Le alture giordane a ovest del Mar Morto viste dalla parte opposta della valle, in territorio cisgiordano. Da questa postazione Abramo vide la distruzione di Sodoma e Gomorra.

CIELO E TERRA

L’esplosione in aria (airburst) di un meteoroide di 15-20 metri di diametro a Chelyabinsk nel 2013 ha riportato alla ribalta l’Evento Tunguska del 1908, il più importante evento esplosivo naturale registrato nella storia recente in atmosfera. Secondo simulazioni condotte ai Sandia National Laboratories negli Usa, un evento come quello di Tunguska, generato comunque da un corpo di dimensioni minori di 100 metri, avviene in media ogni 1000 anni ed è in grado di eliminare ogni forma di vita in aree vastissime.

GLI SCAVI

DI TALL EL-HAMMAM

Nella protostoria, ci sono stati altri Eventi Tunguska; uno di questi è avvenuto nell’età del Bronzo Medio nell’attuale Giordania. Dopo 15 anni di scavi in un territorio di 40 ettari a nord-est del Mar Morto, è venuto alla luce il sito di Tall el-Hammam, risalente al 3500 a.C. Un gruppo di archeologi e di esperti in varie discipline concorda nell’affermare che i segni del cataclisma che sono stati individuati nel sito possono essere spiegati solo da un potente airburst prodotto dalla caduta di un corpo celeste. In base ai reperti trovati e al posizionamento geografico, a est del fiume Giordano, gli studiosi sono convinti di avere gli elementi per affermare che quel sito corrisponda alla biblica città di Sodoma. Secondo la Genesi, Sodoma venne distrutta insieme a Gomorra, Adama, Zoar e Zobim per volere divino. All’epoca, la supremazia in quella regione era contesa fra tre città: Tall el-Hammam

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» Dall’alto: ricostruzione dell’evento esplosivo a Tall el-Hammam, importante città dell’Età del Bronzo che dominò la valle del Giordano meridionale per quasi 1500 anni prima di essere cancellata da un cataclisma.

La conca (Kikkar) della valle del Giordano a nord del Mar Morto con le città di Tall el-Hammam, Tall Kefrein, Tell Nimrin e Tell Es-Sultan, tra le più importanti a essere distrutte dall’airburst.

(forse Sodoma), Tell Nimrin (forse Adama) e Tell Es-Sultan (Gerico). La popolazione della regione ammontava a circa 50 mila abitanti, distribuiti tra le città principali e in una serie di villaggi minori. All’apice del suo splendore, Tall elHammam era la città più sviluppata e sicuramente dominante, cinque volte più estesa di Gerico. Con la datazione al radiocarbonio dei reperti trovati negli scavi, si è determinato che nel 1650 a.C. una catastrofe spazzò via quindici città e più di cento villaggi, che furono abbandonati contemporaneamente.

SIMULANDO IL CATACLISMA

Informazioni molto importanti sono state ottenute presso i Sandia Laboratories con l’Impact Calculator (IC), un progetto informatico messo a punto per stimare gli effetti di un airburst sopra Tall el-Hammam, modellando con un supercomputer una gamma di possibili diametri del corpo impattatore. Un modello di una esplosione aerea di 15 megatoni mostra che il livello di distruzione osservato a Tall elHammam è simile ma superiore a quello di Tunguska. Secondo l’IC, un asteroide pietroso, scendendo con un angolo di incidenza di 45° (valutato dalla direzionalità di cocci e frammenti), circa 5 km a sud-ovest di Tall el-Hammam, esplode in atmosfera producendo un getto ad alta temperatura di gas ionizzati e frammenti di impatto. Il getto raggiunge la superficie terrestre a velocità supersoniche, scavando sedimenti ed espandendosi radialmente. Le temperature superficiali salgono al punto da vetrificare tutti i materiali. Le dimensioni di 60 e 75 metri sono considerate il limite inferiore e superiore del corpo impattatore responsabile di un tale disastro. Un oggetto di dimensioni maggiori avrebbe scavato un cratere che invece non è stato trovato. Per le dimensioni ipotizzate si prevede invece la formazione di tanti crateri piccoli e poco profondi che potrebbero essere stati riempiti nel tempo dal vento e dall’acqua. Le turbolenze atmosferiche generate dal disastro hanno generato un tornado di gran lunga più intenso dei maggiori mai registrati, con velocità dei venti nell’ordine dei 500 km/h, in grado di demolire e polverizzare le pareti di mattoni dell’epoca (ma superiori anche ai limiti di distruzione dei moderni edifici in

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cemento armato). L’Evento Tunguska ha prodotto una scossa sismica di magnitudine 5.0 sulla scala Richter; questo si sarà verificato anche nella regione di Tall el-Hammam, producendo altri crolli e distruzioni. A Gerico, situata a circa 15 km dal centro dell’airburst, il vento ha raggiunto velocità dell’ordine dei 200 km/h, tipica degli uragani di categoria 3, abbastanza potente da far crollare i muri di mattoni di fango. Sulla base dei test atomici e dell’Evento Tunguska, si stima che la sfera di fuoco dell’impattatore di Tall el-Hammam si sia espansa fino a 1000 metri di diametro, raggiungendo nel suo centro temperature di 300mila gradi ed emettendo impulsi termici in grado fondere qualsiasi cosa. Gli indizi raccolti a Tall el-Hammam mostrano che la temperatura del suolo è salita brevemente sopra i 1850°C, dando fuoco a tutto (esseri umani compresi).

LA TESTIMONIANZA BIBLICA

Il geografo greco Strabone afferma che “una volta c’erano tredici città abitate nella regione in cui Sodoma faceva da metropoli”. Anche la Bibbia viene in aiuto dell’archeologia, testimoniando in modo molto realistico questo tragico evento, che viene ripreso in numerosi passi dell’Antico e del Nuovo Testamento e persino nel Corano.

*GIORDANO CEVOLANI GEOFISICO E PLANETOLOGO, SI OCCUPA DI FISICA DELL’ATMOSFERA E DI ASTRONOMIA DEI CORPI MINORI DEL SISTEMA SOLARE.

SULLA SCENA DEL CATACLISMA

Sono molti gli indizi raccolti sulla scena del cataclisma che sostengono l’ipotesi dell’airburst sopra la regione di Tall el-Hammam. - Uno strato caotico scuro spesso circa 1,5 metri, composto di ceneri, resti carbonizzati, metalli, ceramiche e mattoni di fango liquefatti dei muri delle fortificazioni della città a temperature di almeno 1500°C. Un elemento chiave è la direzionalità della distruzione: a differenza dei crolli indotti da un sisma, questo evento ha agito lungo una direzione ben precisa: da SW a NE. - Minerali fusi ad alta temperatura come sferule ricche di ferro e silicio (tectiti), vescicole di vetro rivestite da minerali ricchi di metalli, sferule e gesso di carbonato di calcio, grani di zircone e cromite, fosfuri e solfuri di ferro, questi ultimi frequenti nei meteoroidi e particolarmente attivi nel creare porosità che facilitano l’esplosione di un corpo cosmico (vedi Cosmo n. 24); quarzi da impatto che si formano soltanto a pressioni immense. Legni e piante nell’area istantaneamente convertiti in materiale simile al diamante, a causa delle eccezionali pressioni e temperature conseguenti all’impatto del bolide. - Presenza di iridio, di platino e di nanodiamanti, minerali rari sulla Terra, ma che si ritrovano sempre nei materiali extraterrestri e sono pertanto usati come indicatori di impatti cosmici, come nell’evento K-T di 65 milioni di anni fa e poi quello di Younger Dryas di 12.800 anni fa, che cancellò l’insediamento di Abu Hureyra nell’attuale Siria. - Molte pietre dell’area archeologica presentano tracce di trinitite, un residuo vetroso di colore verde trovato per la prima volta nel deserto del New

Messico nel sito dell’esplosione nucleare sperimentale Trinity del 16 luglio 1945 (figura).

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Nella Genesi (19, 24-29): “il Signore fece piovere dal cielo sopra Sodoma e Gomorra zolfo e fuoco” che “distrusse queste città e tutta la valle con tutti gli abitanti e la vegetazione”. Mentre Abramo, dalla parte opposta della valle, “contemplò dall’alto Sodoma e Gomorra e tutta la distesa della valle e vide che un fumo saliva dalla terra, come il fumo di una fornace”. In effetti, l’airburst produce incendi devastanti, e la presenza di grandi quantità di solfuri di ferro nei meteoroidi rende l’aria irrespirabile. I ricercatori ipotizzano che l’airburst avvenuto al di sopra del Mar Morto (che contiene circa il 34% in peso di sale) potrebbe aver disperso acqua ipersalina sull’intera regione, “salificando” tutti i corpi esposti. E qui torna la testimonianza del racconto biblico che riferisce di persone trasformate in statue di sale, come la moglie di Lot, nipote di Abramo, che ebbe questa sorte per non aver osservato l’ordine di non voltarsi verso la città da cui stava fuggendo. Con un terreno reso sterile dalla presenza del sale, i pochi sopravvissuti all’evento non sarebbero più stati in grado di coltivare nulla, vedendosi così costretti ad abbandonare l’area. Solamente 600 anni dopo l’evento, le concentrazioni di sale, dilavate dal terreno contaminato dalle piogge e dai corsi fluviali, sarebbero scese sotto la soglia che permette il ritorno all’agricoltura, e la regione sarebbe stata nuovamente abitata. Secondo il Libro di Giosuè (6, 1-27), Gerico fu invasa e rasa al suolo dagli Israeliti guidati da Giosuè, successore di Mosè dopo l’uscita dall’Egitto. Secondo gli storici, questo episodio sarebbe avvenuto verso il 1250 a.C., ma a quell’epoca nessuno viveva più a Gerico e dintorni. Le mura della città erano crollate quattro secoli prima dell’arrivo degli Israeliti, come effetto collaterale alla pioggia di fuoco su Sodoma e Gomorra, che invece nella narrazione biblica avviene prima del trasferimento degli Israeliti in Egitto. La cronologia degli eventi biblici non concorda sempre con gli indizi archeologici, ma bisogna ricordare che la Bibbia non pretende di riportare una cronaca storica degli eventi, ma costruisce una narrazione in cui gli stessi eventi sono chiamati in causa come metafora della potenza e della giustizia di Dio. Il ricordo delle distruzioni avvenute nella Valle del Giordano è stato tramandato per via orale per secoli, finché è stato registrato nei testi sacri.

POTREBBE SUCCEDERE ANCORA

Diversamente dall’Evento Tunguska, nel caso di Tall el-Hammam siamo di fronte anche a una catastrofe umana che ha annullato la vita in un’area abitata da civiltà progredita, con 8000 abitanti nella sola Sodoma: le

» I resti dell’insediamento di Tell el-Sultan (Gerico), a circa 20 km da Tell el-Hamman.

ossa sbriciolate rinvenute negli scavi testimoniano la violenza dell’airburst che ha interessato un’area di alcune migliaia di chilometri quadrati, con un’energia paragonabile a mille bombe di Hiroshima. Tutto questo deve essere visto come un monito: sebbene il rischio sia basso, il danno potenziale provocato dalla caduta di corpi cosmici di dimensioni anche relativamente limitate è estremamente elevato, potendo mettere a rischio ogni luogo abitato della Terra. Il Cneos (Center for Near Earth Object Studies), che si occupa della mappatura degli oggetti che si avvicinano alla Terra, è stato finora in grado di monitorare oggetti con diametro maggiore di 150 metri, ma i corpi più piccoli sono in numero talmente elevato da giustificare ogni tempestiva azione nella difesa del pianeta dal pericolo di un loro impatto. Dobbiamo guardare pertanto con fiducia alla prossima realizzazione del rivoluzionario FlyEye, il telescopio ottico innovativo (presentato su Cosmo n. 21) che potrà monitorare anche oggetti con dimensioni inferiori ai 100 metri.

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