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I FUTURI DRONI MARZIANI NASCONO IN ITALIA

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LA LUNA E OLTRE

DI ANTONIO LO CAMPO

I FUTURI DRONI MARZIANI

NASCONO IN ITALIA

A COLLOQUIO CON GIUSEPPE SANTANGELO ALLA GUIDA DI SKYPERSONIC

“L’apripista è stato Ingenuity, il drone-elicottero della più recente missione di un rover della Nasa, ma noi stiamo progettando quelli del prossimo futuro, e verranno realizzati a Torino”. Giuseppe Santangelo, di origini siciliane, è un ingegnere che ha iniziato la sua carriera a Torino, presso la Thales Alenia Space. Da alcuni anni si è trasferito a Detroit, negli Stati Uniti, dove ha fondato una società, la Skypersonic, che oggi lavora per la Nasa nell’ambito di progetti innovativi sulle imprese spaziali: “Volevo fare un’esperienza nuova, quando abbiamo iniziato a lavorare per la Nasa, ma non abbiamo dimenticato l’Italia” – dice. Santangelo è tornato di recente in Italia, e trascorre metà dell’anno negli Usa e metà a Torino, dove ha aperto una filiale di ricerca e sviluppo all’interno degli stabilimenti di Leonardo, usata anche per la progettazione dei futuri droni della Nasa che voleranno in preparazione alle missioni su Marte: “Ingenuity ha già percorso diversi chilometri in una trentina di brevi voli nel cielo marziano” - dice – “Noi progettiamo quelli che avranno un’autonomia più ampia e maggiori funzioni”. Abbiamo incontrato Giuseppe Santangelo in Thales Alenia Space, negli uffici degli stabilimenti di Corso Marche, un luogo dove assieme al centro di Altec le missioni di esplorazione marziana sono già di casa. E subito dopo la trasferta sulle pendici dell’Etna, dove rover e drone sono stati testati con successo in un ambiente dove sembra realmente di essere su un “altro pianeta”.

QUANDO È NATO

IL SETTORE DRONI MARZIANI A TORINO? QUALI SONO I SUOI PROGRAMMI?

Nel 2021 abbiamo portato a Torino il nostro centro di ricerca e sviluppo, oltre che di addestramento per il pilotaggio transoceanico remoto in tempo reale, grazie al progetto Reshoring del Comune di Torino ideato dal prof. Pironti. La Skypersonic, che oggi è parte

» Un drone di Skypersonic pronto al volo.

del gruppo Red Cat, ha cominciato con il produrre droni speciali che effettuassero le ispezioni industriali nei luoghi in cui l’uomo non può o non dovrebbe andare, e poi ci siamo spinti ancora oltre fino a quando la Nasa si è interessata alla nostra tecnologia e ci ha chiesto di supportare il loro lavoro di preparazione per le missioni su Marte.

QUALI IMPIEGHI AVRANNO

I DRONI MARZIANI CHE

STATE PROGETTANDO E REALIZZANDO?

I droni verranno per ora utilizzati sulla Terra, in luoghi remoti che richiamano la geologia del Pianeta rosso. La caratteristica speciale è che

» A sinistra un rover “marziano” di Skypersonic a spasso sulle pendici dell’Etna.

Sopra: Giuliano Golfisti del team di Santangelo insegna all’astronauta dell’Esa Roberto Vittori la guida dei droni di Skypersonic.

il personale della Nasa potrà pilotarli direttamente da Houston, tramite la nostra piattaforma di pilotaggio, dove è stato allestito un habitat marziano che simulerà le condizioni di vita di una squadra di astronauti su Marte. In parallelo stiamo già sviluppando un drone stratosferico, che qui sulla Terra sarà in grado di volare a una quota di 30 km e quindi anche su Marte, con autonomia e performance maggiori di quelle di Ingenuity. Il drone potrà essere pilotato da un veicolo orbitante attorno al pianeta, oppure da astronauti sulla superficie. Nel corso del 2023 prevediamo di effettuare il primo prototipo dimostratore.

IN QUALI MISSIONI SARANNO IMPIEGATI I DRONI?

In attesa di una missione spaziale vera e propria, collaboriamo con il progetto Chapea della Nasa, le cui iniziali in inglese stanno per “Analoghi di prestazioni di equipaggio in campo sanitario”. Si tratta di una serie di missioni che includono tre simulazioni della superficie di Marte della durata di un anno, con base presso il Johnson Space Center della Nasa a Houston, proprio il centro da cui vengono anche seguite e gestite le missioni con astronauti. Le missioni sono chiamate Analog, perché sono simulazioni il più realistiche possibili delle missioni spaziali, e serviranno allo sviluppo di metodi e tecnologie per prevenire e risolvere problemi di future missioni umane sulla Luna e su Marte. La vera rivoluzione sarà l’impiego dei droni a supporto delle missioni umane sul Pianeta rosso che sono previste fra una quindicina d’anni, se non prima. I droni saranno vitali per le attività di scouting e ricerca di presenza di vita biologica passata, piuttosto che per i materiali necessari all’avvio della colonizzazione di Marte.

AVETE ESEGUITO

SIMULAZIONI SULL’ETNA: È UN’AREA CON

CARATTERISTICHE MARZIANE?

Abbiamo testato con successo le prime missioni sull’Etna nell’estate del 2022. Abbiamo ottenuto dati molto interessanti, che ci avvicinano al processo di certificazione marziana dei nostri droni e dei rover. Abbiamo documentato tutta l’attività svolta con dei video che ci saranno molto utili. Il vulcano italiano non è nuovo a test spaziali, in quanto le caratteristiche del suolo e dell’ambiente, a una certa quota, sono simili a quelle del suolo marziano o lunare.

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