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Vicinanza

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Seguiamo i Musk troveremo il freddo

L’allarme surriscaldamento era già stato lanciato al Papeete. La secca del Po restituisce la Duna usata come nassa per catturare pesci gatto

Il ghiaccio, se la temperatura aumenta, tende a sciogliersi. È la sconvolgente scoperta che la scienza, dopo il cataclisma della Marmolada, consegna alla politica. Una rivelazione inattesa che sta mettendo in subbuglio partiti e istituzioni. Fino a pochi minuti prima della tragedia, la relazione tra riscaldamento del pianeta e collasso dei ghiacciai era nota solo ai climatologi e ai guardiani dei rifugi alpini, che si addormentano a tremila metri e la mattina dopo si svegliano nella piazza del paese, a mille metri, perché l’intero rifugio è slittato fino a valle.

La scelta – Nessun partito se la sente di sottoporre ai suoi elettori questa terribile scelta: o spegni il condizionatore e riduci i consumi, o l’umanità si estingue nel marzo del 2053. Gli elettori anziani se ne fregano: nel marzo del ’53 saranno comunque estinti, e dunque condizionatore a palla, charter per Ibiza e tanti auguri alle future generazioni. Gli elettori più giovani sono più sensibili al problema, perché l’estinzione del genere umano comporterebbe, tra gli effetti collaterali, anche la fine della movida e dell’ happy hour. Ma poiché ridurre i consumi vorrebbe dire ridurre anche movida e happy hour, dove sta la differenza?

Musk – La soluzione proposta da Elon Musk è stabilirsi tutti sull’asteroide Zibut 239, dove la temperatura, a causa della grande distanza dal Sole, è di duecento sotto zero e dunque non si prevedono, almeno a breve termine, fenomeni di surriscaldamento. Il viaggio costerebbe ventisei miliardi di dollari, e dunque il solo Musk potrebbe permetterselo. Purtroppo si valuta che i consumi della sola famiglia Musk (le mogli Oril e Lemon, i figli Op, Nap, Bot, x98, x99, kw8, Pfff e Gaetano) porterebbero in pochi anni la temperatura di Plutone a 40 gradi, costringendo i Musk a un nuovo esodo verso la galassia di Oberon.

Salvini – Sostiene di essere l’unico, tra i politici, a conoscere da tempo il problema dello scioglimento dei ghiacci. «Il fenomeno mi è ben noto da quando, al Papeete, ho potuto constatare la velocità di fusione dei cubetti di ghiaccio nei long-drink». I suoi elettori, il famoso popolo dei capannoni, hanno fatto sapere di non essere disposti a ridurre i propri consumi, ma hanno aperto all’ipotesi di un compromesso: ridurre i consumi altrui.

Briatore – Rilanciare la Marmolada costruendo, tra i massi della frana, un locale di tendenza, che vende panini col wurstel da cinquanta euro. Si tratta di wurstel di alta qualità, si distinguono dagli altri perché vengono serviti senza busta di plastica. L’idea è riqualificare la montagna rendendola accessibile solo ai clienti più ricchi, come alla fine dell’Ottocento, quando un antenato di Flavio Briatore, il trisnonno Manlio, aprì sul Monviso il primo rifugio di alto profilo, con sacchi a pelo di tweed e possibilità di salire in vetta in portantina.

Draghi - Confida in un piano europeo per la messa in sicurezza dei ghiacciai, con un sistema di refrigerazione che verrebbe coperto, per il 90 per cento, da fondi comunitari. Il restante dieci per cento sarebbe a carico della Banca Mondiale, più un dieci per cento di mancia, stanziato dal Fondo Monetario, a vantaggio delle maestranze addette alla realizzazione dell’opera. Un altro dieci per cento di tasca sua. Poiché il totale è 120 per cento, questo significa che, sotto Draghi, per ogni cento euro spesi ne guadagni automaticamente centoventi. Sono i vantaggi di avere al Palazzo Chigi un economista.

I vantaggi – Il prosciugamento del Po e la scomparsa dei ghiacciai presentano comunque qualche indiscutibile vantaggio. Dal Po in secca è emersa la carcassa della prima Fiat Duna mai prodotta, perfettamente conservata: il proprietario la usava come nassa da pesca per catturare i pesci gatto. A Vigo di Fassa una famiglia di cinque mammut, tornata in vita grazie allo scongelamento di un ghiacciaio, ha consumato in un ristorante, pro capite, più di un turista bavarese, lasciando sperare in un’ottima stagione turistica. Q

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