2 minute read
Taglio alto
from L'ESPRESSO 30
by BFCMedia
lo scorso anno pari a 882 mila euro e quest’anno date in crescita. Calenda è tra i pochi che continua ad attrarre contributi di rilievo dal mondo dell’imprenditoria privata: tra aprile e maggio ha ricevuto 50 mila euro da Gian Felice Rocca, patron dell’Humanitas, 25 mila euro dalla Finregg di Fabio Storchi, volto di Unindustria Reggio Emilia; e, ancora, 10 mila euro dall’imprenditore Alessandro Ettore Riello del gruppo Aermec, 15 mila euro dall’industriale Maurizio Marchesini. E poi, già all’indomani delle dimissioni di Mario Draghi, Calenda ha lanciato una campagna di tesseramento in vista del voto. Un po’ indietro la macchina economica di Renzi, che però ha subito cambiato il simbolo con il quale andrà al voto: sfondo blu e ben visibile il suo nome. Italia Viva comunque ha in cassa liquidità per 773 mila euro, in gran parte dovuta al 2X1000 che lo scorso anno ha portato entrate per 807 mila euro. Tra i grandi e medi finanziatori degli ultimi mesi ci sono il finanziere Davide Serra (25 mila
RISORSE AL LUMICINO PER VERDI E SINISTRA ITALIANA. “NON ACCETTIAMO FINANZIAMENTI E I CANDIDATI NON PAGANO PER ENTRARE IN LISTA”. DI MAIO PROVA AD ALLESTIRE UNA RETE TAGLIO ALTO
Cum qui non nobitas ea voluptatum hit untur? Solenda erecero quiam, quos re vendest ducimolo quae ni cus dolores sit voluptatur, te vel magnam qui andae excerferro ditiis aut exceate ex ea que si sim est exceste mporionseque entotatiis non eveni quibus. Udigendem ant fuga. At aut ad quat aspiene euro) e l’ex leghista di Bolzano, Ermelinda Bellinato, che ha versato 50 mila euro con la sua società edile, salvo poi precisare che era una decisione del suo commercialista perché l’azienda è in fase di chiusura e lei aveva conferito un mandato generico di fare delle donazioni.
SI E VERDI SMEZZANO, IPF DEBUTTA
Chi parla di una campagna elettorale sobria per penuria assoluta di risorse è il tesoriere di Sinistra Italiana, Domenico Caporusso, che ha a disposizione un gruzzolo di appena 200 mila euro da dividere con gli alleati dei Verdi: «Abbiamo risorse limitatissime e non facciamo come Calenda e Renzi che accettano soldi da imprese. Partiti come il nostro vivono solo di 2X1000 (500 mila euro lo scorso anno, ndr) e tesseramento. Da noi nessuno mette un euro quando si candida, a differenza di altri partiti. Abbiamo un piccolo tesoretto sul bilancio 2021, pari a 450 mila euro, che si è quasi dimezzato adesso a luglio. In questa campagna breve noi proveremo a puntare sul simbolo per farlo conoscere, e quindi punteremo sui social e sulle affissioni nelle grandi città». Insieme per il futuro di Luigi Di Maio trascorre i primi giorni di campagna elettorale dal notaio per creare la struttura del partito e attribuire gli incarichi. Per farsi conoscere sarà indispensabile la generosità dei circa 60 parlamentari e degli altri eletti in Regioni e Comuni. Q
©RIPRODUZIONE RISERVATA