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Errori da non ripetere
from L'Espresso 33
by BFCMedia
La grande bolla dei concerti di questa estate non si ferma, ci sono concerti dovunque, a ogni costo, in ogni angolo, stadi e arene sono riempite con una voracità che non si ricordava da tempo, una bulimia che ha sicuramente molte diverse motivazioni ma che rischia di causare incidenti inaccettabili come il disagio creato al concerto dei vent’anni dei Negramaro con parcheggi lontani e difficili, viabilità ridotta e un inferno per molti spettatori che sono arrivati a concerto già iniziato o peggio non sono arrivati affatto a destinazione. Disavventure come questa non devono mai più accadere, e sono evidentemente casi eccezionali, ma rimane la tendenza a sparare concerti in quantità esagerata. La prima e più importante spiegazione viene da una semplice considerazione. I dischi non si vendono più, lo streaming rende ma solo quando i numeri sono molto elevati, e quindi i concerti sono diventati la più importante se non unica fonte di reddito per i musicisti. Ecco perché suonano tutti dovunque, approfittando di una colossale ed euforica reazione collettiva agli anni di chiusura pandemica. Anche dall’estero le notizie che arrivano sono piuttosto rivelatorie. Il tour di Taylor Swift ha fruttato un incasso astrono-
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UP & DOWN
In un impeto di generosità Vasco Rossi sta trascorrendo le sue vacanze concedendosi all’entusiasmo dei fan, e i suoi sono notoriamente tra i più fedeli al mondo. È stato alcuni giorni al suo paesello di Zocca per stare vicino alla mamma Novella, e in Puglia di tanto in tanto si fa vedere in giro e gioca con i suoi fedelissimi seguaci.
Drake in concerto a Los Angeles ha dovuto chiedere alle sue spettatrici se gentilmente potevano evitare di ripetere il consueto rito di denudarsi e lanciare i reggiseni sul palco. Motivo? Non un richiamo di sobrietà, ma semplicemente una tregua temporanea perché quella sera era presente il suo figliolo di cinque anni.
Concerti ovunque. Folle oceaniche. Incassi astronomici. Ma la voglia di musica dal vivo va gestita bene. Per non far la figura dei Negramaro mico, più di un miliardo e quattrocento milioni di dollari, molti più degli oltre novecento milioni guadagnati da Elton John col suo tour d’addio. Sono cifre enormi e ingiustificate rispetto all’alto prezzo dei biglietti. È ovvio che il nuovo mercato della musica sia ormai quello dei concerti, e ci sono forme di specializzazione sempre più sofisticate per sfruttare economicamente l’ardore dei fan, biglietti speciali, posti privilegiati con gadget legati all’artista. Nel mondo anglosassone stanno sperimentando con successo delle formule definite di “esperienza” o più semplicemente pacchetti vip in cui, pagando profumatamente, è possibile andare molto oltre la semplice visione del concerto, si può addirittura incontrare il proprio idolo, passarci del tempo, parlarci, magari perfino bere un drink con loro, e possiamo essere certi che formule del genere verranno esplorate presto anche in Italia. Tutto questo per non parlare del secondary ticketing, delle forme di bagarinaggio più o meno legalizzate che fanno salire i prezzi, e dei paradossali meccanismi che fanno sì che appena i biglietti di un concerto vengono messi online dopo mezz’ora siano esauriti, cosa tecnicamente molto difficile da comprendere. Eppure siamo in piena bolla. Questa è la stagione dei pienoni, tutti vogliono vedere, ascoltare, esserci, e in sé è una cosa positiva. Basta cercare di fare le cose al meglio perché questa euforia diventi un’abitudine.