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Lunga vita ai cavalli
from L'Espresso 33
by BFCMedia
Icavalli vivono un terzo della loro esistenza da anziani. Pensate che superano agevolmente i trenta anni ma, dopo i venti, cominciano gli acciacchi. La vita sportiva di un cavallo atleta è molto più corta. Il Purosague Inglese difficilmente corre dopo gli otto anni, i cavalli da equitazione competono in salto ostacoli fino a diciotto circa. Ma la loro esistenza prosegue per tanti, tanti anni. Fortunatamente crescono i centri dove poter alloggiare i quadrupedi vecchietti, così come quelli gestiti da volontari che si fanno carico di molti equidi che potrebbero finire male. Potremmo definire questi posti come residenze assistite per anziani a quattro zampe. Il cavallo geriatrico ha molte patologie e va saputo gestire al meglio a cominciare dall’alimentazione. L’assimilazione del tratto digerente comincia a fare cilecca e l’efficienza digestiva diminuisce. I reni potrebbero non essere più così pronti a filtrare e quindi il livello proteico degli alimenti non deve essere alto. Accortezze che si devono avere quando si supera una certa età. Il mio cavallo di razza maremmana ha ventiquattro anni e mezzo: è vivace e ancora montabile, ma negli ultimi tempi ho notato un calo fisico. Forse il caldo, il fieno non eccellente gli hanno fat-
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Lievito di birra. Si tratta di un integratore estremamente utile per il benessere del cavallo anziano. Mi raccomando, però, fate attenzione a scegliere: non quello che si acquista al supermercato, quello da pizza, per intenderci. Il lievito giusto per i cavalli è quello essiccato a uso zootecnico.
Frazionare i pasti del cavallo è un’ottima soluzione per aiutarli nella digestione. Per quanto riguarda il cavallo anziano che tende a dimagrire, si può utilizzare il fieno “wafer”, una tipologia di fieno essiccato che mantiene le proprietà nutritive e allo stesso tempo è facilmente masticabile.
Mangimi poco proteici. Lievito di birra. E dentista almeno una volta all’anno. Per migliorare la vecchiaia del più elegante dei quadrupedi
Un cavallo può arrivare a vivere trent’anni, ma già a venti deve essere considerato anziano e richiede cure particolari to perdere il suo peso forma. Mi sono rivolta a un amico, un esperto in alimentazione degli equidi che lavora presso il dipartimento di Medicina veterinaria dell’Università di Pisa, Livio Magni. «Ricordati che la prima digestione avviene in bocca con la masticazione, quindi controlla bene che i denti siano a posto». Almeno una volta all’anno i cavalli necessitano del dentista per limare le “punte”, parti di denti che crescono creando ferite all’interno del cavo orale e impediscono la buona masticazione. Controllata la bocca, si passa all’alimentazione. Abbiamo detto che il livello proteico deve essere contenuto. Quindi fieno di qualità ma non di erba medica. Le porzioni vanno frazionate nelle 24 ore. Il mangime: la percentuale proteica non deve superare l’11 per cento per non sovraccaricare i reni. Meglio se si tratta di un prodotto estruso, un processo di cottura che ne facilita assimilazione e digeribilità. I mangimi estrusi permettono l’assimilazione degli amidi fino al 90 per cento. L’intestino del nostro vecchietto assimila sempre meno, quindi potrebbe essere opportuno aggiungere sali minerali e vitamine. Molto utili al benessere generale del cavallo sono i probiotici come il lievito di birra. Attenzione: assolutamente non usare quello da pizza o da pane che si trova al supermercato, perché potrebbe avere effetti negativi. Quello giusto da usare è il lievito di birra essiccato a uso zootecnico. I cavalli ringraziano.
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