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Suprematisti di casa nostra Simone Alliva
from L'Espresso 49
by BFCMedia
è una battaglia sottotraccia che corre nel mondo dell ’antiterrorismo italiano di cui si leggono sporadicamente le cronache e che non riusciamo a mettere a fuoco: quella al terrorismo bianco. Globalizzato e fuso tra il neofascismo italiano e il suprematismo americano. Un fenomeno in Italia ancora allo stato embrionale ma in crescita.
Basta leggere con qualche attenzione le brev i di cronaca. A Genova a fine novembre sono stati arrestati tre ragazzi di 21 anni. L’operazione delle indagini “Blocco Est Europa”, prende il nome dal gruppo Telegram in cui i partecipanti esaltavano gli autori delle stragi nelle scuole, professavano simpatie per Hitler, progettavano stragi. E si scambiavano centinaia di immagini e v ideo di decapitazioni, suicidi, v iolenze sessuali anche a danno di minorenni, il tutto condito di commenti xenofobi, misogini e suprematisti. A lcuni avevano av v iato una vera «campagna di addestramento» al tiro con armi ad aria compressa utilizzando come «bersaglio» effigi di importanti cariche dello Stato in varie zone abbandonate della città.
A metà novembre, come ha già raccontato L’Espresso, in Campania sono stati cinque gli arresti per associazione sovversiva, istigazione all ’odio razziale, porto e detenzione di armi. Il gruppo neonazista era riunito sotto la sigla “Ordine di Hagal ”, con sede a San Nicola la Strada, alle porte di Caserta. Ancora un mese prima la polizia aveva arrestato un neonazista italiano di 23 anni che era pronto a commettere un attentato per «difendere la razza bianca», sul modello della strage di Buffalo e altri massacri.
A Sammichele di Bari nell ’abitazione di Luigi Pennelli sono state trovate una carabina ad aria compressa, balestre, archi e mazze da baseball con simboli nazisti. Gli inquirenti sostengono che Pennelli era in procinto di comprare una stampante 3D per fabbricare una ghost g un, una pistola fantasma, cioè un’arma senza matricola e non tracciabile. Nell ’ordinanza di cu-
stodia cautelare, la giudice per le indagini C ’ preliminari Paola De Santis ha scritto che l ’uomo era pronto a commettere un attentato per compiere il «sacrificio estremo a difesa della razza bianca». Negli ultimi cinque anni si sono moltiplicati i casi di radicalizzazione e le indagini condotte dalla Digos della polizia di Stato e dal Ros dei carabinieri, che si scambiano informazioni ogni giovedì attraverso il Comitato analisi strategica antiterrorismo, spesso ev idenziano i collegamenti ideologici o persino operativ i con gruppi all ’estero. Secondo un recente report pubblicato dall ’Università di Oslo, il nostro Paese è al terzo posto in Europa occidentale per numero di eventi terroristici riconducibili all ’estrema destra. Una galassia nera che può vantare una struttura orizzontale, lontana da quella dei leader e delle gerarchie (com’è stato per Ordine nuovo in Italia, per esempio), e costituita da piccole cellule e singoli indiv idui che condiv idono un’ ideologia. I social forniscono degli spazi in cui le persone possono radicalizzarsi: più questi sono chiusi, più diventano delle “echo chambers” (camere d ’eco) dove i partecipanti si fomentano reciprocamente con tesi estremiste e senza contraddittorio. Secondo un report di Europol del 2020 sulla situazione e l ’andamento del terrorismo nell ’Ue, negli ultimi anni, le applicazioni di messaggistica istantanea criptata come WhatsApp o Telegram sono state largamente utilizzate per coordinare e pianificare gli attacchi terroristici e la preparazione delle campagne di reclutamento. A questi si aggiunge 4chan, il forum statunitense che ha dato origine alla Simone cosiddetta alt-right. E V Kontakte, il soAlliva cial network russo noto per le sue regole
Giornalista di moderazione molto blande.
A PREDAPPIO
Il raduno a Predappio, in provincia di Forlì, dove c’è la tomba di Mussolini, nell’anniversario della marcia su Roma. Sotto, bandiere naziste e fasciste vendute al mercato dei souvenir
DALLA LIGURIA ALLA CAMPANIA, GIOVANI E NON, RAZZISTI E NOSTALGICI SI SCAMBIANO MESSAGGI BELLICOSI, DRITTE SULLE ARMI E PROGETTANO ATTENTATI. TUTT’ALTRO CHE FOLCLORE
Sono i «covi virtuali» in cui è possibile intravedere una grammatica fondata da capisaldi della cultura neo-nazista: ad esempio il romanzo “The Turner”, pubblicato nel 1978 dall’ideologo nazista americano William Luther Pierce. Un manuale operativo per aspiranti terroristi. E poi meme, bandiere, iconografie, simboli che dal principio dei tempi raccontano una storia: basta alzare gli occhi per capirla. Ma anche eroi nostrani come Luca Traini, il neofascista responsabile dell’attentato del 3 febbraio 2018 a Macerata, condannato a 12 anni di carcere con l’accusa di strage, porto abusivo d’armi e danneggiamenti con l’aggravante dell’odio razziale. Spesso citato all’interno di questi gruppi come un esempio da seguire.
«La radicalizzazione nella galassia suprematista av viene ormai quasi esclusivamente online», spiega Matteo Pugliese, ricercatore dall’Università di Barcellona, esperto di terrorismo e sicurezza internazionale: «Tramite forum come 4chan in cui vengono veicolate le teorie cospirazioniste e la propaganda estremista, ma anche in chat criptate, dove i militanti pensano di potersi esprimere senza freni. La simbologia è un elemento importantissimo per l’estremismo di destra, che include un mix di nazismo e antisemitismo, richiami esoterici (come l’Ordine di Hagal a Napoli e il Sole Nero a Savona) ma anche al cristianesimo con le crociate e i templari».
Il colpo d ’occhio sulle ultime misure cautelari è generazionale. Gli aspiranti terroristi sono tutti giovanissimi, dai 20 ai 24 anni. «Quando abbiamo a che fare con cellule strutturate, i capi sono anche over 40, come a Napoli, e fanno proselitismo di persona. Mentre nel caso di singoli radicalizzati la dimensione digitale diventa centrale, l ’età media si abbassa fino all ’adolescenza - sottolinea Pugliese - e tende a coinvolgere individui con poche interazioni sociali, che passano molte ore davanti al computer, in alcuni casi con il fenomeno degli “Incel ”, celibi involontari che sviluppano sentimenti misogini perché si sentono rifiutati, come nel caso di Andrea Cavalleri a Savona, il ragazzo di 23 anni, arrestato lo scorso anno e che voleva fare una strage di donne ed ebrei».
Non è il terrorismo di estrema destra che abbiamo conosciuto tra gli anni Settanta e Ottanta, non punta a destabilizza-
STRAGE
Luca Traini, autore della sparatoria contro migranti del 3 febbraio 2018 che causò il ferimento di sei persone a Macerata. Traini è stato condannato , a 12 anni con il rito abbreviato per strage aggravata dall'odio razziale e porto abusivo d'arma. In alto, tazze ricordo con simboli nazifascisti
SECONDO UN REPORT DELL'UNIVERSITÀ DI OSLO, IL NOSTRO PAESE È AL TERZO POSTO IN EUROPA OCCIDENTALE PER NUMERO DI EVENTI TERRORISTICI RICONDUCIBILI ALL'ESTREMA DESTRA
re il Paese ma a difenderlo «da ll ’ invasione», «da lla sostituzione etnica» o a creare un «etno-Stato» bianco. Di fronte a tutto questo risu lta difficile parlare di «lupi solitari», cioè persone prive di legami con g ruppi o mov imenti. «È un concetto molto contestato dag li esperti - spiega Pug liese - c’è sempre un legame con una rete di appogg io che radica lizza il soggetto, fornisce materia li di addestramento o assemblagg io di esplosivo, o suggerisce persino obiettiv i».
Lo aveva raccontato su queste pag ine Rosaria Capacchione. L’ ideatore di una strage a lla caserma dei carabinieri di Marig liano, nel Napoletano, Giampaolo Testa, aveva ricev uto un addestramento militare in Polonia e Ucraina con g ruppi di estrema destra . Proprio il massacro di Christchurch v iene menzionato nelle intercettazioni di Testa. Se neg li Stati Uniti e in a ltri Paesi europei questo modello di terrorismo è solido da anni, in Ita lia siamo ancora in uno «stato embriona le», come ha detto in un’ inter v ista a ll ’Adnk ronos Eugenio Spina, capo del Ser v izio per il contrasto dell ’estremismo e del terrorismo interno.
Per Ranieri Razzante, g ià consig liere per la cybersecurit y del sottoseg retario a lla Difesa nel governo Draghi e direttore del Centro ricerca sicurezza e terrorismo (Crst) «in Ita lia, come in Europa, non abbiamo una strumentazione del tutto adeg uata o agg iornata a lle cyber-minacce. Bisog nerebbe urgentemente muoversi per costituire un’agenzia europea di difesa comune. Abbiamo priv ileg iato per anni, come era g iusto che fosse, la difesa ag li attacchi tradiziona li e non a quelli cyber. Nei nostri modelli cu ltura li non c’è stata attenzione sufficiente a lle g uerre ibride e soprattutto a nuove moda lità di attacco. Ser v irebbe una presa di coscienza mondia le, delle istituzioni Ue e sov rannaziona li, per un “codice unico”, che rea lizzi norme comuni e policy di inter vento rapido e intrastatua le».
Intanto nelle chat controllate costantemente dalle forze dell ’ordine c’è una dimensione psichica, individuale e collettiva, che monta. Rabbia in folle, gira a v uoto, promette di uscire fuori e vendicarsi. Un velo bianco che non si vede ma si sente.
L'arrivo di neonazisti ad Albano Laziale, nel 2013, per il funerale del gerarca nazista Erich Priebke. Tatuaggi che inneggiano al duce sulle braccia di un attivista, davanti al cimitero dove è sepolto Mussolini, a Predappio, in provincia di Forlì