ECCELLENZE ITALIANE 2024 100
#ifeelsLOVEnia
SLOVENIA. ECCELLENZA GASTRONOMICA A MODO MIO.
#myway
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7 Il trionfo (e il record) del made in Italy a tavola
9 Riconoscere i numerosi tesori nascosti
COVER STORY
10 Incantalia, l’unione fa la forza BRAND VOICE
18 Food: nuove opportunità nella legge sul Made in Italy DRINK
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23 Antica Distilleria Quaglia
24 Bepi Tosolini
25 Distilleria Cinque Terre
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50 Pastificio Felicetti
51 Pasticceria Grué
52 Petrone Group
53 Pistì
54 Recla
55 Riso Buono
56 Salumificio F.lli Coati
57 Squp
58 Tenute Librandi
59 Testa Conserve
62 A Spurcacciun-a
63 L’Acciuga
64 L’Altro Cantuccio
65 Atto di Vito Mollica
66 Bulgari- Ristorante Niko Romito
67 La Casa degli Spiriti
68 Caveau Combinazioni
69 La Fenice Pizzeria
70 Filippo Pietrasanta
71 Hostaria alla Tavernetta
72 Inkiostro
73 La Madernassa
74 Orangerie by Di Pinto
75 Osteria del Borgo
76 La Rei Natura
77 Rinaldi al Quirinale
78 Ristorante Acanto
79 Ristorante Crab
80 Ristorante Traiano
81 Starita
82 Tenerumi
83 Tino Gourmet
84 Villa Abbondanzi
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105 Boeri Vini
106 Borgo del Tiglio
107 Cantina Caleffi
108 Cantina La Madeleine
109 Cantina Mascarello
110 Cantina Monsellato
111 Cantina Roccafiore
112 Cantine Ferrari
113 Donne Fittipaldi
114 Famiglia Cecchi
115 Fattoria Montecchio
116 Feudo Maccari
117 Grattamacco
118 Jasci & Marchesani
119 Marchesi de’ Cordano
120 Masottina
121 Piè di Mont
122 Placido Volpone
123 Il Pollenza
124 Santa Maria La Nave
125 Tenuta di Fessina
126 Tenuta Mazzolino
127 Villa Travignoli
128 Vicara
129 Vistorta
L A P E D I N A
V I N C E N T E
P E R L A
T U A I M P R E S A
Il trionfo (e il record) del made in Italy a tavola
Si dice che la metà degli abitanti del mondo vorrebbe vivere in Italia. Noi che invece ci siano mati o abbiamo la fortuna di viverci alle volte non sappiamo cogliere appieno cosa ci riserva il nostro straordinario Paese. E allora Forbes, ormai da cinque anni, ha il piacere di produrre un volume dedicato proprio alle Eccellenze italiane. Anche quest’anno ne abbiamo selezionate 100 pescando da un bacino di migliaia di aziende e prodotti che hanno fatto e stanno facendo grande il nostro Paese.
Il made in Italy agroalimentare continua infatti ad inanellare successi dietro successi. Nel 2023 ha raggiunto il valore massimo di sempre, 64 miliardi, con una crescita del 6% sull’anno precedente. La gran parte di prodotti di eccellenza se ne va verso i paesi dell’Unione europea ma ben un terzo prende la via di Germania, Francia e Stati Uniti. Un record trainato, secondo un report della Coldiretti, da un’agricoltura nazionale che è la più green d’Europa con la leadership in Ue nel biologico con 80 mila operatori, il maggior numero (325) di specialità Dop, Igp, Stg riconosciute, 526 vini Dop e Igp e 5547 prodotti alimentari tradizionali. Ma il Belpaese, continua la Coldiretti, è anche il primo produttore Ue di riso, grano duro e di molte verdure e
Il food prima ricchezza del Paese
Per Coldiretti la filiera agroalimentare sviluppa un fatturato aggregato pari ad oltre 600 miliardi di euro nel 2022 nonostante le difficoltà legate alla guerra e alle tensioni internazionali
ortaggi tipici della Dieta mediterranea come pomodori, melanzane, carciofi, cicoria fresca, indivie, sedano e finocchi senza dimenticare che anche per la frutta primeggia in molte produzioni importanti: dalle mele alle pere fresche, dalle ciliegie alle uve da tavola, dai kiwi alle nocciole fino alle castagne. Un settore che coinvolge una forza lavoro non indifferente considerato che il made in Italy, dal campo alla tavola, vede impegnati ben 4 milioni di lavoratori in 740mila aziende agricole, 70mila industrie alimentari, oltre 330mila realtà della ristorazione e 230mila punti vendita al dettaglio. Il cibo, conclude la Coldiretti, è diventato la prima ricchezza dell’Italia con la filiera agroalimentare estesa che sviluppa un fatturato aggregato pari ad oltre 600 miliardi di euro nel 2022 nonostante le difficoltà legate alla guerra e alle tensioni internazionali.
Ma chi viene in Italia vuole gustare sul posto i prodotti tipici locali: ed ecco l’esplosione di ristoranti di qualità legati alla tradizione ma con grande attenzione all’innovazione, alla tecnologia e, ovviamente, soprattutto alla qualità. Ecco in questo volume delle 100 Eccellenze italiane trovate il racconto, i progetti, i prodotti, l’offerta di un’Italia straordinaria che sta facendo dell’eccellenza un motore economico.
Riconoscere i numerosi tesori nascosti
Nel ricco intreccio della nostra comunicazione digitale, l’elogio del “cuore oltre l’ostacolo” ha accompagnato molte delle nostre riflessioni, ma quanto profondamente abbracciamo questa filosofia? In un anno che ha posto sfide insormontabili al settore culinario e dell’ospitalità, si sono narrate storie di coraggio e determinazione. Le destinazioni d’eccellenza enogastronomiche in Italia, pur mantenendo la loro posizione di prestigio, condividono la scena con realtà meno celebrate ma altrettanto degne di nota. Nell’ombra, molte di queste realtà meno acclamate svolgono un ruolo cruciale. Con dedizione, si impegnano a celebrare il territorio attraverso una cucina che esalta le materie prime locali, o producono vini che raccontano storie radicate nel territorio. Prodotti umili, senza pretese, diventano interpretazioni accurate e rispettose della storia gastronomica italiana dove sempre il cuore si rivela attraverso una costante auto-esplorazione e l’incessante desiderio di perfezionamento. Un tesoro questo nascosto, ma fortunatamente, numeroso in Italia.
La ricerca continua e la capacità di superare ostacoli quotidiani sono l’anima pulsante di questo settore. Grazie a prospettive sia nuove che antiche e grazie a queste realtà meno note, l’enogastronomia italiana si riempie
Il cuore oltre l’ostacolo è il motore ispiratore che conduce l’enogastronomia italiana, illuminando sia le celebri destinazioni che le realtà meno note. In questo contesto, ogni sfida quotidiana si trasforma in un’opportunità fertile per la crescita e l’innovazione.
di una esaltante effervescenza creativa. Riconoscere e comprendere chiaramente queste realtà è un segno di grande apertura mentale, in quanto riflettono la volontà di resistere e il coraggio di abbracciare sfide. La Guida alle 100 Eccellenze italiane del 2024 è un capitolo che racconta anche di queste realtà spesso trascurate. La sua missione è stata quest’anno di narrare anche questa parte del mondo enogastronomico, conferendo riconoscimento, valore e premi a coloro che dedicano impegno alla propria attività. Ognuna delle realtà menzionate in questa guida nasconde una storia avvincente da narrare. Ognuna di queste realtà ha dimostrato che il made in Italy enogastronomico può avere le sue radici in una simbiosi secolare tra cattedrali del gusto e piccoli capolavori dell’arte enogastronomica, entrambi figli dello stesso genius loci. In questa connessione, ogni premiazione si è saputa impregnare di una trama storica e umana, sociale e personale.
Talento, sacrificio e passione si fondono con una profonda professionalità, ponendosi come apici dell’eccellenza italiana. Il cuore oltre l’ostacolo è il propulsore che guida l’enogastronomia italiana, dalle rinomate alle meno celebrate realtà. Ecco che in questa ottica, ogni sfida quotidiana diventa un’opportunità di crescita e innovazione.
Con questa prospettiva, la guida alle Eccellenze Italiane 2024 celebra la diversità e la resilienza del mondo enogastronomico, aprendo nuove porte a coloro che si dedicano a preservare e valorizzare le radici della tradizione culinaria italiana. Nell’edizione della guida alle 100 eccellenze italiane 2024, questi racconti di coraggio e impegno culinario aggiungono un capitolo luminoso alla storia dell’enogastronomia italiana.
Incantalia, l’unione fa la forza
Con l’apertura a Trieste del primo store dedicato alle aziende del Polo del Gusto, prende forma la visione dell’imprenditore Riccardo Illy nel mondo dell’agroalimentare di Marco Gemelli
Definirlo un aggregatore di brand dell’agroalimentare sarebbe decisamente riduttivo, mentre descriverlo come un pool di aziende vocate all’eccellenza non renderebbe pienamente merito né al suo potenziale innovativo né allo spirito con cui è stato creato: Incantalia – l’ultimo tassello dell’ampio progetto di Riccardo Illy nel campo del food & beverage di qualità – non è in fondo che l’espressione concreta della visione dell’imprenditore triestino. Il negozio aperto lo scorso settembre a Trieste (nella centralissima via Einaudi, tra la piazza della Borsa e il Molo Audace, struttura ottocentesca in pietra) accoglie tutta l’offerta delle marche del Polo del Gusto ed offre inoltre una selezione di altri prodotti, accomunati da più d’un fattore. Per ora Incantalia è “soltanto” un negozio, è vero, ma allo stesso tempo è qualcosa sulla cui qualità e sostenibilità garantisce lo stesso Illy, primo artefice della nascita e dello sviluppo del progetto. Da Agrimontana a Domori, basta passare in rassegna i nomi dei brand del portfolio per rendersi conto che dietro le scelte dell’imprenditore c’è ben più di una rigorosa selezione di aziende dell’agroalimentare e dell’enologia made in Italy. Dietro quella cernita c’è infatti una comunione di valori, una condivisione di vedute, approccio e prospettive: Riccardo Illy ha voluto unire quelle realtà che conosce personalmente e che sposano principi come la qualità, il rigore nella selezione degli ingredienti, l’attenzione alla sostenibilità. “Al di là della varietà di tipologie merceologiche – spiega l’imprenditore – si tratta
La selezione dei Brand è stata ispirata dalla condivisione di valori come l’alta qualità riconoscibile anche dai consumatori meno esperi, il rigore nella scelta degli ingredienti, eticità e attenzione alla sostenibilità
di imprese che di fatto applicano quelli che chiamo i quattro pilastri della qualità dirompente: realizzano prodotti di qualità riconoscibile anche agli occhi dei consumatori meno esperti; utilizzano le migliori materie prime sul mercato, talvolta (come nel caso del pastificio Mancini, ad esempio) sono loro stessi i produttori. E ancora: sono imprese che mostrano grande impegno sulla sostenibilità ambientale e sociale, ed infine utilizzano processi produttivi diversi da quelli delle aziende mass market. Quest’ultimo tema mi è molto caro: restando sull’esempio della pasta, prendiamo il caso delle trafile in bronzo, che abbassano la produttività ma al tempo stesso aumentano la qualità, oppure dell’essiccazione della pasta che non avviene a macchina bensì a temperatura ambiente. Per completare lo stesso lavoro che potrebbe essere svolto in pochi minuti si impiegano 24 ore, ma è indubbio che a beneficiarne sia la qualità”. Ma per Incantalia la selezione dei partner non è solo una questione di prodotti e procedure: “Una conoscenza personale con l’imprenditore o il management – aggiunge Riccardo Illy – la ritengo necessaria, è un po’ come la prova del nove: oggi esiste una diffusa tendenza al greenwashing e all’autoreferenzialità, quindi al di là dei test personali che io e mia moglie abbiamo eseguito su ogni singolo prodotto, il rapporto personale è stato un fattore di scelta piuttosto importante”. Se il progetto Incantalia ha visto la sua prima effettiva realizzazione con l’apertura del primo punto vendita a Trieste, l’obiettivo del Polo del Gusto è quello di sviluppare una rete di negozi in Italia, all’estero e onli-
ne. “Il punto vendita di Trieste – racconta ancora l’ex sindaco della città dal 1993 al 2001 - nasce in un ex negozio plurimarca a insegna Illy Shop aperto dal compianto Fulvio Benvenuti, all’epoca rappresentante sia di Illy che di altre aziende oggi presenti sui nostri scaffali. Lì abbiamo voluto realizzare il punto vendita pilota, anche per sperimentare e confrontarci con ciò che avveniva nella realtà precedente”. A distanza di pochi mesi dall’inaugurazione, del resto, la risposta dei triestini è stata piuttosto positiva: “Tutto sta procedendo bene sia per quanto riguarda la soddisfazione dei consumatori sia sul fronte dei risultati economici. Stiamo anche rodando alcuni meccanismi
come la creazione di led wall, delle pareti su cui realizzare ‘vetrine dinamiche’ dove si alternano fotografie diverse, scritte e filmati, che magari potranno un domani diventare interattive. In particolare, abbiamo scoperto che il consumatore vuole andare al punto delle offerte con immediatezza, e continueremo a usare il fattore dinamicità per illustrare la proposta specifica del momento. Dopo Trieste, il nostro obiettivo è aprire una decina di altre strutture Incantalia in gestione diretta, e dopo aver messo a punto in maniera definitiva il format in seguito penseremo al licensing e ai mercati esteri. Incantalia è pensata per città di dimensioni medie e punti di transito come aeroporti,
centri commerciali e outlet village. Ma vogliamo sperimentare la possibilità di aperture anche in grandi centri, a partire da Roma, Milano e Torino”. Sul tema delle nuove acquisizioni nella galassia del Polo del Gusto, poi, Riccardo Illy è vicino a finalizzare un altro ingresso importante: “Siamo sempre in trattativa con un’azienda che produce caramelle, ed è un progetto che potrebbe concretizzarsi dalla primavera 2024”. Nella visione del fondatore, insomma, nuovi brand continueranno ad aggiungersi, rendendo l’identità del Polo sempre più forte, diventando in maniera ancor maggiore una garanzia di qualità ed unicità. Non a caso, nel futuro del Polo si prospetta la realizzazione di
Di un colore rosa-arancio che richiama la papaya, il logo di Incantalia unisce il carattere cosmopolita del Gotham a un pittogramma, un simbolo grafico che trae ispirazione dal decoro di un piatto etrusco del IV secolo a.C
un’innovativa start up dedicata alla distribuzione, attraverso la realizzazione di una serie di negozi plurimarca dedicati con il corrispettivo portale virtuale per la vendita online. Insomma, il deus ex machina di Incantalia è senza dubbio Riccardo Illy, dalla cui visione - sin dai primi anni 2000 – ha avuto origine il progetto, prima all’interno del Gruppo illy e successivamente sotto le insegne del Polo del Gusto. L’imprenditore ha così costruito un percorso di diffusione di una nuova cultura del cibo e dei valori della qualità superiore, grazie alla selezione e acquisizione di marche di eccellenza. Ma l’ex sindaco triestino non ha fatto tutto da solo: Annamaria Testa ha curato creatività e contenuti di Incantalia, a partire dalla definizione del nome (già registrato in Italia, Europa e Stati Uniti) e del logo. “Il progetto Incantalia – ha spiegato la nota consulente per la comunicazione - è innovativo non solo negli sviluppi ma, in primo luogo, nelle premesse: esprime la visione di Riccardo Illy, che ha selezionato marche eccellenti dell’agroalimentare e del vino, considerandone non solo la straordinaria qualità intrinseca ma anche il valore sociale e culturale, la sostenibilità e l’eticità. Lo sviluppo del progetto presenta diversi elementi originali: dalla scelta del nome, che esprime la visione e l’intento dell’imprenditore, a quella del logo che unisce un carattere solido, moderno e cosmopolita come il Gotham, disegnato agli inizi di questo secolo, a un pittogramma (ossia un simbolo grafico) che trae ispirazione dal decoro di un piatto etrusco del IV secolo a.C”. Ma nel progetto Incantalia un ruolo importante l’hanno giocato anche altri, da Rossana Bettini al responsabile della comunicazione Angelo Baiguera.
In Incantalia c’è molta innovazione nella sostanza, ma anche nella forma: tanto il concept quanto la struttura stessa del primo punto vendita di Incantalia testimoniano la cura di Riccardo Illy e dei suoi collaboratori verso la contemporaneità. Ad accogliere i visitatori è uno spettacolare lampadario di Murano, mentre all’interno domina un ambiente segnato dal colore bandiera, un particolare tono di rosa-arancio simile alla papaya, vibrante e riconoscibile: facendo da fil rouge, si snoda attraverso un sistema di scaffali continui che porta tutti i prodotti ad altezza di sguardo. Ogni offerta è inoltre corredata da informazioni sui produttori. “Al posto dei classici scaffali dritti – spiega Riccardo Illy - abbiamo studiato forme sinuose, arrotondate e curvilinee. Ciò non dà soltanto una sensazione
In programma una decina di aperture
sia nelle città che nei luoghi di transito: oltre all’acquisto, attenzione puntata su corsi e degustazioni. Illy: “Vedere i prodotti non basta, la qualità superiore richiede l’assaggio”
Riccardo Illy è Presidente della holding “Polo del Gusto” dal 2019. Triestino, classe ‘55, entra nell’azienda di famiglia illycafè nel 1977 dove si occupa inizialmente di vendite e marketing, diventando direttore commerciale nella seconda metà degli anni ’80. Nel 1992 ricopre la carica di Amministratore Delegato e dal 1995 al 2016 quella di Vicepresidente È stato Presidente del Gruppo illy dalla costituzione (2004) fino al 2019, nonché sindaco di Trieste dal 1993 al 2001. Nel 2001 viene eletto deputato e, dal 2003 al 2008, Presidente della Regione Autonoma Friuli-Venezia Giulia. Giornalista e scrittore, nel 2009 viene nominato Grande U fciale dal Capo dello Stato.
di piacevole rotondità, ma consente di esporre a livello occhi una maggiore quantità di prodotti, circa il 30%”. Ma il negozio triestino di Incantalia non intende essere soltanto un punto di acquisto di cibi e vini, bensì anche un luogo aperto e accogliente, in cui fare esperienze di gusto, e da cui si diffondono cultura enogastronomica e conoscenza delle nostre eccellenze e delle tradizioni del made in Italy.
“All’interno del negozio il personale di vendita deve possedere una buona preparazione sulle aziende e sulle offerte – aggiunge – e vengono tenute costantemente degustazioni dei prodotti presenti. Organizziamo corsi programmati in una sala ad hoc, frutto di un accordo col vicino Teatro Verdi. Sono convinto che una qualità superiore richieda sempre l’assaggio, e mi piace pensa che Incantalia sia un’esperienza multisensoriale. Non a caso, in maniera non invasiva viene nebulizzato anche uno speciale profumo Incantalia, al cui interno sono presenti aromi familiari (caffè, cioccolato, tè). Anzi, poiché a molti consumatori è piaciuto e hanno chiesto dove potessero acquistarlo, ne abbiamo ricavato un profumo per la casa”. Impreziosito dalle magnifiche foto di Fulvio Bonavia, che evocano l’unione tra contemporaneità e cultura pittorica rinascimentale italiana ed europea, il lancio di Incantalia è stato quindi accompagnato da
una campagna promozionale con una forte componente narrativa.
L’inaugurazione di Incantalia segna quindi l’inizio di una nuova fase di sviluppo del Polo del Gusto, la holding del gruppo Illy fondata nel 2019 e presieduta da Riccardo Illy, che riunisce tutti i marchi extra caffè: attualmente ne fanno parte Achillea (succhi di frutta e bevande), Agrimontana (frutta conservata), Dammann Frères (tè pregiati), Domori (cioccolato superfine), Pintaudi (biscotti e prodotti da forno). Inoltre Domori ha acquisito inoltre due storici marchi di cioccolateria inglese, Prestat (2019) e Rococo Chocolates (2022). “L’apertura a Trieste rappresenta il punto di arrivo di un percorso cominciato tanto tempo fa – spiega ancora Riccardo Illy - con la diversificazione dell’offerta all’interno del Gruppo Illy. Sin dai primi anni 2000, infatti, abbiamo avviato una serie di acquisizione e investimenti con un obiettivo preciso: individuare e accogliere produttori d’eccellenza in settori per noi strategici, e sempre complementari tra loro - cioccolato, tè, biscotti, succhi di frutta, vino. Abbiamo investito con convinzione nella selezione della qualità top di gamma, consapevoli di come fosse l’orientamento più a lungo termine e più vicino alla sensibilità contemporanea dei consumatori”. Ogni negozio Incantalia ospiterà anche marche
Rossana Bettini, panel leader sensorialista, con un master in analisi sensoriale all’Università Cattolica del Sacro Cuore. Scrive di cibi, vino e costume, ha una sua agenzia di comunicazione e insegna Educazione del Gusto. Dal 2021 è presidente dell’Istituto scientifico Internazionale Chocolier, con l’obiettivo di creare un corpo di assaggiatori al servizio del cioccolato, valorizzarne le eccellenze e orientare gli appassionati verso consumi di qualità. Vive a Trieste e per Incantalia si occupa di educazione al gusto e divulgazione, e di ricerca e analisi sensoriale di nuovi prodotti.
del territorio, oltre a quelle espressione del Polo del Gusto, nella misura di circa un 5%. “E’ il nostro riconoscimento del valore del genius loci – spiega Riccardo Illy – e nel caso di Trieste abbiamo scelto vini ed olio Evo con peculiarità significative. Il nostro è infatti un territorio molto ristretto per l’agricoltura, produrre vino è attività eroica (come la definì Luigi Veronelli) ed è per questo che abbiamo voluto esporre vitigni autoctoni come il Terrano che vengono coltivati solo qui. Per l’olio extravergine d’oliva invece diamo spazio alla cultivar Bianchera, che ha come caratteristica principale quella di resistere ai forti venti di bora che soffiano a oltre 100 km/h”.
Per come è stato pensato, Incantalia si pone nel solco di iniziative imprenditoriali simili legate alla valorizzazione del made in Italy. Ma se il confronto con Eataly può venire immediato, tra le due realtà esistono significative differenze: secondo Riccardo Illy “sono almeno due. Da un lato le dimensioni più piccole, perché non vogliamo essere un supermercato ma una boutique, e per noi la dimensione ideale è sotto i cento metri quadri. Dall’altro lato c’è il tema della somministrazione, che da noi –almeno per il momento – non è prevista. Si possono degustare
Angelo Baiguera, fondatore della società The Action, esperto di comunicazione in diversi settori - sportiva, politica, istituzionale e corporate – è responsabile della comunicazione del Polo del Gusto e di Incantalia. In passato ha ricoperto incarichi istituzionali ed è stato manager sportivo di alto livello, sia nel basket che nel calcio. Già General Manager ed Executive Manager in squadre di serie A per diversi campionati, coordinando le divisioni comunicazione, marketing e sponsorizzazioni, dal 2019 si occupa della comunicazione di Domori, incarico poi ampliato all’intero Polo del Gusto. Per Incantalia si occupa di relazioni esterne, relazioni coi media e sviluppo sul territorio.
Annamaria Testa, Annamaria Testa si occupa di comunicazione strategica e di creatività. Alla professione di consulente d’impresa unisce un’intensa attività di scrittura come saggista, come blogger con il sito nuovoeutile.it e come giornalista e oltre vent’anni di docenza universitaria. È autrice di racconti e di saggi su creatività e comunicazione. Tra questi, La parola immaginata (Il Saggiatore), Farsi capire e Minuti scritti (Rizzoli), Le vie del senso, La trama lucente e Il coltellino svizzero (Garzanti).
prodotti, è vero, ma non quelli che richiedono una trasformazione complessa. Olio e tè sì, insomma, ma non la pasta”. Non è usuale, specie in un contesto come quello del Paese dei mille campanili, poter riconoscere che dall’unione di realtà molto diverse tra loro nascano sinergie positive che generino valore. Ma per Incantalia l’antico adagio secondo cui l’unione fa la forza sembra cadere a pennello: grazie alla forza dei suoi marchi e all’appartenenza ad un gruppo imprenditoriale con una grande tradizione alle spalle, il Polo del Gusto è in grado di muoversi con efficacia su tre piani diversi: da un lato attrarre nuovi investitori, dall’altro acquisire nuovi brand, e in fine sviluppare nuove modalità di distribuzione.
Volo quasideriae tiuma percien
Food: nuove opportunità nella legge sul Made in Italy
Catatem niatqui sequi dolland ipiendis re optaturibus
consecturit veles nulparumqui dolorec totatur emquia core audam quiae dollorro te explab illaborem expelent quasp
di Mario AndreaniaDai finanziamenti per le fiere alla lotta alla contraffazione e all’italian sounding, fino alla certificazione dei nostri ristoranti all’estero Di avv. Paola Corte, Partner dello Studio Legale Corte
L’CItalia si è dotata di una legge che tutela e promuove l’eccellenza del Made in Italy. Si è parlato diffusamente delle più grandi novità, quali l’istituzione del fondo sovrano, l’istituzione del 15 aprile come giornata nazionale del made in Italy, del liceo del made in Italy, e del contrassegno del made in Italy. Ma la legge è molto articolata, e con riferimento specifico al comparto agroalimentare, ci sono diverse altre novità interessanti. La legge prevede innanzitutto lo stanziamento di fondi per finanziare diverse attività. Qualche esempio? Sono previsti finanziamenti per valorizzare i processi di innovazione e favorire la brevettazione delle invenzioni. Saranno erogati mutui a tassi agevolati per l’acquisizione di imprese agricole, della pesca e dell’acquacoltura da parte di imprese dello stesso settore della produzione primaria o di prima trasformazione. Saranno concessi contributi a fondo perduto e finanziamenti a
eatur aliqui odit ulparcia coreria tistestia et ut aut pari ut fugia atis voluptatem conet eatisto cum, nonsequam as excestis et aut veriani ssunt, commo bernat laut quaturi orerro expedist expero dolorit endelesti tetum is volo estorestiore derios quidistiam, consedictem lam que arum nullabo. Nam, aut exerum volenditis qui doluptat.
Porepra del est, omnis reperem aut id quaturi sunt eatis endi apel idunt, vit velestem essima duntibus auda sitiberem fugiam eicta dignis abo. Ommodicit rem et que dendit audit eum, il et optatur? Rum fuga. Sinvenim inulpa de es quissinctur, sit et ut quibusam, volecta tibearu mquatur, oditatatem aut faccum si dolupti oratia section seditium incim quiates ratem quis erem quam ius as mo en Illiquam ipsum lita nonsequis millaccum nonecti sandips usanto est es reperis di bearciis pellatem vel evendellabo. Git mo to quo blaturios sus doluptatiae ium est res sequis experoviti tem aut fuga. Ihicit
Verranno stanziati finanziamenti per favorire i processi di innovazione, erogati mutui a tassi agevolati per l’acquisizione di imprese agricole da parte di altre dello stesso settore e concessi alle Pmi contributi a fondo perduto per implementare la tracciabilità della filiera. Focus su olio, pane e pasta
verspic ilique aut officatem venim qui con ent estendiscit aut ut mi, as aut aut am elestiasi assit volorem quas re susdae et rem volessumqui omnientibus maiorio. Nequisi cones eum es inusa nis ilis enihilisint porrumqui te esequam, aut reritas nossit quam inimust que nos prendit atinvel et liquatur aut volor saped es nient quodipi cipsumq uiberiorepta id utatiaspic tempor aut verum nia sint imilitios as aut omniscipsa sitatem.
tasso agevolato per le piccole e medie imprese per sviluppare o implementare nuova tecnologia volta alla tracciabilità delle filiere, dalla produzione delle materie prime alla distribuzione commerciale, oltre che per la consulenza e la formazione sulla digitalizzazione dei processi produttivi.
Diverse misure sono volte a promuovere la conoscenza e la predel made in Italy non solo in Italia, ma anche all’estero. Attraverso dei finanziamenti, la legge mira ad aiutare le imprese ad esporre i propri prodotti nelle fiere i cui costi di esposizione fieristica costituiscono una barriera economica di accesso, e a favorire gli organizzatori di eventi fieristici nazionali per accrescerne la presenza all’estero. Sarà rafforzata la comunicazione istituzionale, anche in lingua inglese, attraverso il sito internet istituzionale del MIMIT, e verrà istituita l’Esposizione nazionale permanente del made in Italy, che esporrà i prodotti della storia del Made in Italy e dell’ingegno italiano.
Geniendit faceatur, core pligenis repedia voles delent optatur re officab oreresc iuscide ligento riatur andae sum nonseque vellesent ut molumquis eaquia volectet derrovitem veniam quam harion corerspelic te sequi occus ut aut quodio veles dolupta tenimpero id molorem qui aut vollorit as apidestrum qui nimincto omnihil maionse quibust, quasped estem fuga. Ficipsumquam que plabo. Itaecat dit voles accae sequi dolorecae nobit modisqu aecus, cus num aut exceat utem adis eat et incime nobis nonsequi tem volesequi bea dolupta tiostrum errum quianis il intiant lam, nos quibus.
Il MASAF, avvalendosi anche delle sedi diplomatiche estere, è incaricato di promuovere il consumo all’estero di prodotti nazionali di qualità, funzionali alla corretta preparazione e valorizzazione dei piatti tipici della cucina italiana, eventualmente anche prevedendo la formazione specifica del personale attraverso scambi culturali.
Verrà inoltre sviluppato uno schema di certificazione per la ristorazione italiana all’estero al fine di valorizzare e sostenere gli esercizi di ristorazione che operano con un’ offerta enogastronomica effettivamente conforme alle migliori tradizioni italiane. La certificazione, che dovrà essere rilasciata da un ente certificatore terzo accreditato, a fronte del rispetto di un disciplinare che sarà sviluppato nei prossimi mesi, mira a contrastare l’utilizzo speculativo della pratica dell’italian sounding sia nella preparazione delle vivande che nell’impiego degli ingredienti e dei prodotti.
Ut eat ius dicatur? Ide nest, inum faccume laborectur, et intur sit remporepe quis audigni hiciditatem et et ea exerunto que es et delibearcium nonsecte ariaest officipsam repudam, od molorit restia sundae. Velignit, sendern atemquidi cullabo. Nam, quatus ea pa expelis explaccus ut ut veliqui stioria escit qui cuptate molupta tusanduciet quidunt emporentet iume rae dolutEdit et autemolest, quatum id qui aut mo quatiumquiOs doluptamet utem estotae lam rendantium ratint hici teste volor aut verferatem alit dolo tet harum debitatus et ium ipid et quia doluptae velention resequate quae. Ut vernam quae adis ant ad es aspitem peritam aborestiam a voloraeste alibust volenest, non perum facimusto con re magnienda corro quis endisFernam et est restium veratem fugit, ut rentia volum inctur?
Obit omnis moluptas net que prae velecatur? Arupis sed quam, et omnihilit, num utempos ulpa custe rem as volum ute pos dis mod modit vel intis dolorer estium volore cup -
Una particolare attenzione è poi dedicata allo sviluppo delle indicazioni geografiche registrate riferite ai prodotti alimentari, per la quale l’Italia già detiene il primato in Europa. Sono state stanziate somme per finanziare la registrazione delle indi-
Umendellorit qui odiore accuptatur reribus. Aximaio idus ut demporio ea doluptatas rernatum venienimust
dus asped et lant endigendis eossit aut offic tem evel ipsum inum ime re volenihOptaquam harum eum ium ent aut videllenihil in re omnis expelesti debistrumet harchillibea doles pa digendis sum ipsa sus voluptate perorem porest latur, sum experat atquam quunt que antus et, quassit aturem sunto dolo totasimus et dolum rem eos aut ipit voluptatius restori onsendis mo ipitiam faccaborum delis modicia dolum exped quas aut vel in pratur, voluptam qui qui volupti anditatem deri quis ese cus re volupta spicabo raerum quas id molendam, te numenda isquam quam endebite ommolor eictotatius pre voluptaquo corrupt atium, te nos molesed quia quo molorempe et ut ut fuga. Hiliquo quuntio comnis doluptam dolupta temquia temquiat.
cazioni geografiche in paesi terzi, eventualmente come marchi se non ci sono metodi migliori, dei domini internet e per la promozione di questi prodotti. Sono inoltre previsti finanziamenti per la tutela di queste indicazioni contro ogni forma di “italian sounding”: ad esempio contro domande di registrazioni di marchi che richiamino le nostre indicazioni geografiche, anche con il supporto delle Camere di Commercio Italiane all’estero alle azioni giudiziarie ed extragiudiziarie intraprese da imprese aventi sede legale e operativa in Italia a tutela dei propri pro dotti agroalimentari.
produttiva degli oli d’oliva vergini, notoriamente un esempio di eccellenza del nostro paese, saranno stabilite le modalita’ di registrazione delle consegne delle olive da olio ai frantoi oleari, che dovranno avvenire entro sei ore dalla consegna delle olive ai commercianti da parte degli olivicoltori. Per pane fresco e pasta di semola di grano duro, invece, sarà istituita una commissione tecnica volta all’emanazione di linee guida, condivise tra ministeri competenti ed industria, che disciplineranno le lavorazioni di qualità, e i relativi claim utilizzati nelle comunicazione con i consumatori.
Qualche novità è in arrivo anche per il mercato nazionale in tre settori specifici: olio d’oliva, pane e pasta. Per garantire maggiormente la tracciabilità di filiera
Ad modi te quidell ibearum re -
prepudae porempor alicid et a vel id ut et eaqui dignatur maioreh enducient, qui sandebis maio cum utet pra dolent velluptatior asperit ommost pres solorio ribusdam ipid que vel eos inctur, necatur re et accusae perias vollace perspedias et delit apideni ssequam dolorib usapernatae incimus ma quam idio blaut qui il magnim nem reperae raepellorios moluptam eos apelliquibus voluptatio odis et idellaut eum facest quiant dis accae debitas pellia incti qui coribus videbit ibusape odi odisi aliquae conseque quas debis eost eos ad quam fuga. Natem. Bor maximus, officit, quam acipsamus dolorro mintium quuntiis ditia eum inus dolupti stiasperum hil iliam sint, si ipisciatat et laborrum.
Un capitolo importante della legge sul made in Italy è infine dedicato alla lotta alla contraffazione. Tra le misure più significative, il reato maggiormente utilizzato per la tutela del made in Italy, l’art. 517 C.P., che punisce la vendita di prodotti industriali con segni mendaci, è stato modificato per estendere la punibilità anche alla detenzione per la vendita. La legge prevede disposizioni volte a favorire la specializzazione dei magistrati in materia di lotta alla contraffazione e diverse misure per rendere più efficace il loro operato.
DRINK
52 Mule Road
Azienda lanciata nel 2022 alla fiera “Pitti Taste” di Firenze, il primo gin delle prealpi vicentine nasce dall’intuizione di Mauro Feltrin e dalla compagna Tamara Gelaini Fardelli, entrambi manager di una multinazionale, che per passione decidono di debuttare nel mondo dei distillati. Inizia così la ricerca grafica e di prodotto, e nel giro di pochi mesi fa il suo esordio il 52 Mule Road, legato al territorio vicentino da due aspetti: da un lato il tributo alla strada con 52 gallerie, costruita a mano durante la Prima Guerra Mondiale dagli alpini per portare rifornimenti alla prima linea, e dall’altro il Tanaceto Partenio, la “erba madre” o maresina, un’erba molto utilizzata nell’alto vicentino per le note amaricanti ma poco conosciuta nel resto d’Italia. Nonostante sia stato creato in un feudo della grappa, nel giro di pochi mesi il gin ha riscontrato grande successo sia tra gli addetti ai lavori che tra il pubblico, consacrandolo come uno dei gin più interessanti del panorama nazionale contemporaneo. In aggiunta, l’azienda ha sviluppato anche un altro prodotto singolare, il Gin Brulè.
La base del gin 52 Mule Road è ovviamente il ginepro, e ad esso si afancano l’arancia, l’angelica, il rosmarino e le due botaniche caratterizzanti: da un lato il Tanaceto Partenio o “maresina” –un fiore simile alla camomilla e dotato di un aroma particolare, che ha ottenuto la denominazione De.Co. nel Comune di Valdagno –e dall’altro l’assenzio selvatico, anch’esso presente nel territorio veneto. Il risultato è un gin che rappresenta il territorio delle prealpi vicentine.
IN PRIMO PIANO
Il titolare e l’ideatore del 52Mule Road è l’imprenditore vicentino Mauro Feltrin, che gestisce l’azienda insieme alla compagna Tamara. La comune passione per la distillazione li ha portati a trovare un compromesso tra il lavoro “vero” da manager nel settore food e quello da imprenditori nel campo degli spirits. Dalla sede di Valdagno, ancora oggi Mauro e Tamara sviluppano progetti legati al settore della distillazione di qualità.
contatti
Sede: via Ognissanti 7, 36078 Valdagno (VI)
Telefono: 3473754557
Email: mauro@52muleroad.com
Sito: www.52muleroad.com
Antica Distilleria Quaglia
L’Antica Distilleria Quaglia nasce nel 1890, sulle colline di Castelnuovo Don Bosco, un’area dalla profonda tradizione vinicola tra Torino e il Monferrato. Fondata dal Cavalier Giuseppe Quaglia, si è progressivamente ampliata, ma sempre mantenendo l’assetto di un’azienda a conduzione familiare, attraverso quattro generazioni. Dagli anni ‘90, la gestione è stata affidata a Carlo Quaglia, pronipote del Cavaliere e giovane appassionato distillatore, che attinge a piene mani da un patrimonio inestimabile di ricette, segreti e conoscenze preziose tramandate da quattro generazioni, e che ancora oggi sfidano il passare del tempo mantenendo intatto il loro valore. L’azienda lavora in simbiosi con il territorio, rispettando le materie prime che regala e tutelando le regole che lo proteggono. La produzione di grappe dei primi anni - eredità storica e costante - viene affiancata da quella di vermouth, liquori e distillati di alta qualità, creando una gamma prodotti variegata. La distilleria è riconosciuta “Eccellenza Artigiana” e dal 2018 è certificata come Distilleria biologica.
Il liquore al Chinotto è il prodotto simbolo della linea: si ottiene dall’infusione in alcol per oltre due mesi di chinotti freschi, provenienti dai terrazzamenti della Riviera Ligure di Savona, interamente lavorati per conservarne a pieno tutte le proprietà aromatiche. Testimonia come le ricette storiche del fondatore si fondano con la volontà di guardare al futuro, dando vita a liquori artigianali caratterizzati da un blend di ingredienti italiani di alta qualità, che rispetta la purezza delle materie prime che lo compongono.
il punto forte
IN PRIMO PIANO
Nipote dello storico fondatore di Antica Distilleria Quaglia, Carlo Quaglia è titolare, amministratore delegato e esperto mastro distillatore, nonché appassionato conoscitore delle arti che permettono di conservare ed estrarre il meglio da ogni tipo di botanica. Ama progettare il processo produttivo perfetto per trasformare un’idea in un grande prodotto: aperto alle innovazioni, rimane legato con grande fedeltà e rispetto alla tradizione tramandata negli anni dalla sua famiglia, prendendosi cura del terroir unico che custodisce la base della sua distilleria.
contatti
Sede: Viale Europa 3, 14022 Castelnuovo Don Bosco (AT)
Telefono: 0119876159
Email: info@distilleriaquaglia.it
Sito: www.distilleriaquaglia.it
Bepi Tosolini
La storia di Bepi Tosolini nel mondo della distillazione inizia ad Udine nel 1943 quando Bepi Tosolini inizia la sua avventura impegnandosi a trasformare la grappa da distillato di semplici origini contadine a prodotto d’elezione. La distilleria di sior Bepi - all’anagrafe cavalier Giuseppe Tosolini - seleziona e raccoglie a mano la migliore uva per ottenere una vinaccia che dia vita a una nuova idea di grappa: profumata, fragrante, unica. Si abbandonano le vecchie botti di rovere per passare a quelle grandi di frassino costruite all’interno della cantina stessa, un legno che riesce a esaltare le migliori caratteristiche della grappa. Bepi Tosolini ha saputo rivoluzionare anche il metodo di produzione dei distillati, facendo appositamente costruire degli alambicchi a vapore con azionamento manuale, ancora oggi utilizzati in distilleria. Un esempio del suo stile è l’Amaro Tosolini: ideale servito fresco o con ghiaccio, sorprendente in miscelazione, indimenticabile con la tonica per un aperitivo rinfrescante, è stato riconosciuto nel 2022 come miglior amaro al mondo ai World Liqueur Awards di Londra.
Nato da una ricetta del 1918, l’Amaro Tosolini è un liquore dai sapori mediterranei, preparato secondo le regole del fondatore Bepi, dall’equilibrata miscela di spezie, botaniche ed erbe selezionate in purissimo distillato d’uva e fresca acqua delle Alpi friulane. Tutti gli ingredienti vengono lavorati separatamente tramite infusioni e macerazioni a freddo nel rispetto della materia prima e seguendo la stagionalità dei raccolti. Privo di aromi e coloranti, richiede oltre 11 mesi di lavoro.
punto forte
IN PRIMO PIANO
La famiglia Tosolini oggi si impegna a mantenere viva l’eredità della distillazione artigianale di alta qualità tramandata dal suo fondatore. Il mastro distillatore Bruno Tosolini assieme ai fratelli Giuseppe e Lisa, veri e propri artisti della distillazione con le competenze tramandate dal nonno Bepi, riescono a selezionare le vinacce e poi, attraverso la distillazione artigianale a catturare l’essenza del territorio e delle sue uve di vendemmia, per un distillato in purezza ricco dei suoi aromi e profumi inconfondibili.
contatti
Sede: via della Roggia 20, 33040 Marsure di Sotto Povoletto (UD)
Telefono: 0432664144
Email: info@bepitosolini.it
Sito: www.bepitosolini.it
Distilleria Cinque Terre
La Sangallo Distilleria delle Cinque
Terre è un’azienda a conduzione familiare nata nel 1964 in provincia di Genova, nel cuore delle Cinque Terre. Produce liquori e distillati liguri seguendo le loro antiche ricette: dal “Limoncino Cinque Terre” ai liquori tipici di Erba Luisa e Basilico, passando per i liquori alle creme e alla frutta, ogni sapore è una vera scoperta. Gli amari sono prodotti secondo metodi artigianali dall’infusione e dalla distillazione di erbe ed essenze naturali e conservano le virtù curative delle piante, i loro aromi ed i sapori. Le ricette di liquori e grappe nascono dalla passione e dalla ricerca accurata degli ingredienti, come le vinacce da distillare, provenienti da piccoli produttori del levante e ponente ligure. Negli anni il prodotto più amato dal pubblico si è rivelato l’Amaro Camatti, tanto che la produzione è decuplicata in pochi anni e – pur mantenendo forte il radicamento sul territorio di origine – attualmente viene esportato in America, Oceania e in diverse nazioni europee.
L’Amaro Camatti nasce nel 1924 a Genova da una felice intuizione del farmacista Umberto Briganti, che volle dedicare il suo amaro alla moglie Teresa Camatti. Si tratta di un amaro liquoroso ottenuto tramite procedimento naturale di infusione in alcool di erbe e radici, a cui si aggiungono acqua e zucchero. È contraddistinto da un aroma mentolato con note di mandorla e radici, dal gusto dolce di erbe e fresco di menta per concludere con una nota persistente di mandorla.
IN PRIMO PIANO
È Giovanni Bergamino a fondare la distilleria nel 1964. A lui succederà il figlio Enzo, che nel 1994 acquisisce il marchio e la ricetta dell’Amaro Camatti dalla casata Briganti. La famiglia Bergamino continua a produrlo secondo l’originale ricetta segreta e in poco meno di vent’anni lo trasforma nel prodotto attuale: nel 2018, Enzo Bergamino viene a mancare e il figlio Stefano subentra alla conduzione dell’azienda, affiancato dal socio Marco De Marchi, suo amico d’infanzia.
contatti
Sede: via Adriano V. 21, 16030 Cogorno (GE)
Telefono: 0185380151
Email: sangallo@distilleriacinqueterre.it
Sito: www.distilleriacinqueterre.it
Domenis 1898
Fondata nel 1898 da Pietro Domenis a Cividale del Friuli, DOMENIS1898 ha sviluppato 125 anni di sapienza e maestria trasmessa nella qualità dei suoi prodotti: spirits moderni nel gusto e nello stile, che mantengono intatti tutti i valori caratteristici dell’arte della distillazione italiana e che da sempre hanno contraddistinto lo storico marchio. Negli anni DOMENIS1898 ha studiato e sviluppato le migliori grappe friulane portando sul mercato anche alcuni gin: c’è il Cividât, il gin a 42° che al meglio esprime le particolarità del territorio di Cividale del Friuli, così come Ginrose, rosa, audace e intenso, presente nella linea Trittico dedicata soprattutto alla mixology. Spazio poi a liquori come Storica Amaro, Storica Verde e Storica Sambuca. Da quattro generazioni l’azienda tramanda il proprio know-how e la passione per i distillati di alta gamma, fonde tradizione e innovazione per soddisfare i palati più esigenti del pubblico e di un mer cato in continua evoluzione, pur restando fedele alle proprie origini e mostrando un indissolubile legame con il territorio unito a un forte rispetto per l’ambiente.
Storica Nera è la grappa giovane per eccellenza, risultato della maestria raggiunta nel corso di più di un secolo di esperienza. Rafnata e elegante, pensata per chi chiede finezza dei profumi e lunga persistenza. Un distillato per gli intenditori che sanno abbandonarsi ai piaceri lenti della vita. Da essa si ricavano Storica Riserva Barrique e Storica Riserva Cognac, entrambe nate dalla volontà evolutiva di rispondere ai palati che ricercano la morbidezza e la rotondità delle grappa riserva.
IN PRIMO PIANO
Cristina Domenis rappresenta la quarta generazione della famiglia Domenis, possiede una vasta conoscenza nella produzione degli spirits grazie ai segreti e alle conoscenze tramandate in famiglia nell’arte della distillazione. Incarna il connubio perfetto tra tradizione e innovazione, segue personalmente la produzione e respira tutta l’essenza dell’arte distillatoria. Cristina è inoltre sempre pronta ad accogliere i visitatori più curiosi per guidarli nell’affascinante mondo della distillazione.
contatti
Sede: via Darnazzacco 30, 33043 Cividale del Friuli (UD)
Telefono: 0432731023
Email: info@domenis1898.com
Sito: www.domenis1898.com
Il progetto Kbirr nasce dall’intraprendenza di Fabio Ditto, giovane imprenditore con approfondita conoscenza del complesso mondo brassicolo. Nel 2016 decide di produrre una sua linea di birre con un linguaggio iconico ispirato al dialetto napoletano in sette stili diversi. La Birra Kbirr è prodotta con metodo artigianale non filtrata e non pastorizzata. Le tipologie sono sette - Lager, Strong lager, Scotch Ale, Imperial Stout, Red Strong Ale, American Pale Ale e Hoppy Ale - per soddisfare ogni palato. Kbirr è riuscita in poco tempo ad affermarsi in Italia e soprattutto all’estero riuscendo ad esportare la propria birra in ben 15 Paesi sparsi in quattro continenti confermando così la vocazione internazionale dell’azienda campana. Nel 2020 inaugura il nuovo birrificio, resosi necessario per il grande successo commerciale riscontrato col tempo. Il nuovo birrificio, pur continuando a rispettare i canoni della produzione artigianale, fa largo uso di moderne tecnologie ponendolo ai vertici nazionali brassicoli per qualità e capacità produttiva.
Le birre Kbirr sono caratterizzate da una complessità che non compromette la loro accessibilità, rendendole piacevoli e facili da gustare. I nomi evocano atmosfere napoletane: ogni bottiglia presenta immagini stilizzate, realizzate con un tocco artistico, che si ispirano ai classici elementi dell’iconografia napoletana. Lo stesso nome Kbirr è un omaggio vibrante alla cultura napoletana: questa espressione incarna la spontaneità e la passione che caratterizzano questa birra unica: “Caspita, che birra!”.
IN PRIMO PIANO
Fabio Ditto incentra ogni attività su un’etica che privilegia il rapporto con il territorio e la sua valorizzazione attraverso attività per il sociale e la promozione di giovani artisti. Nel 2019 inaugura Casa Kbirr, la “tap room” del birrificio, dove i piatti della cucina partenopea sono studiati in abbinamento alle birre. Nel 2021 nasce a Chiaia la struttura ricettiva Kbirr Charming House, offrendo ai clienti la possibilità di un’esperienza immersiva del brand innalzando il marchio Kbirr come eccellenza napoletana.
contatti
Sede: via Salvatore Piccolo 133, zona industriale ASI, Giugliano
Telefono: 0818335518
Email: info@locofordrink.it
Sito: www.birrakbirr.com
Major Gin
Major Company, l’azienda di «puro spirito italiano» nasce nel 2015 sulle rive del Lago Maggiore – e da questo trae ispirazione per il nome – con l’idea di creare una collezione di gin unica al mondo, suggestiva come un biglietto per visitare il lago. Ed è per questo, in fondo, che l’etichetta ritrae l’illustrazione del piroscafo Regina Madre, che nel 1904 iniziò a navigare sul Lago Maggiore. Sarà questo piroscafo in stile liberty a guidare gli appassionati in un ideale tour del lago: in fondo, per rendersi conto della differenza tra un gin e Major Gin è sufficiente anche una gita immaginaria. Ma sono gli ingredienti autoctoni di questa porzione del Lago Maggiore, ossia le botaniche utilizzate nei gin di Major, a raccontarne nel modo migliore l’affascinante storia di questo distillato: in primis la Camellia Sinensis, dalle cui foglie si ottiene il tè, che proprio sulle sponde del lago trova l’habitat ideale. Insieme agli agrumi di Cannero Riviera, la Camellia crea un affascinante ensemble sensoriale a cavallo tra il profumo intenso di limone e il tocco di tè, dato dall’infusione delle foglie di Camellia.
Major Dry Gin è caratterizzato da due ingredienti che originano nel territorio del Lago Maggiore. Il tocco agrumato è dato dai limoni e dalle arance raccolte a mano in un agrumeto storico a Cannero Riviera. La Camellia Sinensis viene invece coltivata sulle colline afacciate sul lago nella più grande coltivazione europea di questa pianta. Completano il bouquet delle botaniche le bacche di ginepro delle Alpi. Alla vista, invece, in gin colpisce per la purezza e la trasparenza assolute.
punto forte
IN PRIMO PIANO
Mattia Desidera, classe 1986, è il Ceo e proprietario dell’azienda Major Company: il titolare inizia il suo percorso lavorativo nell’immobiliare di famiglia, per poi dare vita al progetto Major. È lui ad aver avuto l’intuizione di raccontare un territorio unico e straordinario come il Lago Maggiore, luogo di pura bellezza, attraverso i suoi prodotti di eccellenza. In fondo, per Mattia Desidera anche lo spirito di un terroir si può raccontare attraverso il suo… spirito.
contatti
Sede: via Vitruvio 3, 20124 Milano
Telefono: 0235955706
Email: info@majorcompany.it
Sito: www.majorcompany.it
Silvio Carta
Erano i primi anni ‘50, quando Silvio Carta fonda a Baratili San Pietro l’omonima azienda, dedicandosi da subito alla più tradizionale delle produzioni vitivinicole locali: la Vernaccia di Oristano. Un oro ambrato che racchiude in sé nobiltà e generosità, che, fin da subito, ammalia e conquista. La sapiente vinificazione, il lungo riposo in botte e l’attenta e amorevole cura della maison Silvio Carta hanno reso questo vino un’autentica gloria dell’enologia sarda. Da allora sono trascorsi sessant’anni, ma la Vernaccia resta ancora una questione di famiglia. Non solo: dopo oltre mezzo secolo Silvio, insieme al figlio Elioquest’ultimo al timone dell’azienda già dal 1972 - ancora si dedicano alla produzione della migliore Vernaccia di Oristano DOC, ma grazie ad uno sguardo attento verso l’innovazione, oggi la Silvio Carta produce anche Mirto “riserva”, London Dry Gin, Vermouth e distillati tipici del territorio sardo, che vengono distribuiti in tutto il mondo come espressione di una terra antica e rigogliosa. Il mondo oggi profuma di ginepro, mirto e agrumi di Sardegna, grazie alle eccellenze firmate Silvio Carta.
L’amaro Bomba Carta nasce dall’insolita combinazione di miele di corbezzolo ed erbe selvatiche. Dal colore ambrato, ha un profumo forte e caratteristico. Si apre con coinvolgenti note vegetali, ricordi di erbe ofcinali, iperico, santolina e timo. In bocca, all’assaggio provoca un’esplosione di note fresche e amare della macchia mediterranea sarda. La natura selvaggia è perfettamente bilanciata dal sapore agrodolce del miele di corbezzolo, mentre il finale è decisamente balsamico.
punto forte
IN PRIMO PIANO
Elio Carta, figlio del fondatore Silvio, guida l’omonima azienda dal 1972, alla costante ricerca di soluzioni innovative, ma sempre nel rispetto scrupoloso della tradizione. Accanto alla tradizionale produzione vitivinicola locale, come la Vernaccia di Oristano, la sua passione per la distillazione ha fatto sì che nascesse una gamma di prodotti innovativi partendo da un’idea molto semplice: trasformare i frutti della natura in prodotti in grado di rappresentare la Sardegna nel mondo.
contatti
Sede: S.P. 12 km 7.800, 09070 Zeddiani (OR) Sardegna
Telefono: 0783410314
Email: info@silviocarta.it
Undici Gin
La storia di Undici Gin inizia l’11 luglio 1943, con lo sbarco degli anglosassoni sulla costa orientale della Sicilia. Settantacinque anni dopo fu ritrovata una scatola contenente le istruzioni per alcuni processi di distillazione, con note su piante ed erbe siciliane. Determinati a far luce sulla storia, Giorgio Zanniero ha deciso di far rivivere ciò che gli inglesi hanno lasciato in questa parte della Sicilia, dando vita ad “Undici Gin” unendo la tradizione d’oltremanica ai sapori aromatici della Sicilia. L’azienda è situata nella catena dei monti Iblei nella parte sud orientale della Sicilia, a un’altitudine tra i 380 ei 500 metri sul livello del mare dove si estendono per oltre 30 ettari generose colture di piante mediterranee. Mandorli, carrubi e agrumeti, circondati da boschi e pinete, fanno da padroni in questo paesaggio bucolico caratterizzato da canyon preistorici, formati dal passaggio dei fiumi nel corso dei millenni. La sua altitudine e la vicinanza al mare favoriscono un microclima ideale per la crescita spontanea di molti tipi di piante ed erbe aromatiche.
Al naso, questo London Dry Gin presenta note piene di mandorla e carruba, “dolce” con sentori di panna e pasta di mandorle, mentre al palato l’ingresso è forte e speziato, con l’aroma principale di mandorla e ginepro. Agrumi e carruba persistono nel finale. Tutti gli undici ingredienti botanici risultano ben bilanciati tra loro e danno al gin una consistenza gradevole e cremosa. Le tecniche di distillazione artigianali rendono il gin delicato e rotondo senza far percepire le note pungenti dell’alcol.
IN PRIMO PIANO
Trevigiano, classe ’90, Giorgio Zannerio si è trasferito in Sicilia dove ha ristrutturato una casa fra carrubi secolari e mandorli e ne ha ricavato il suo luogo del cuore, fulcro di un progetto: la produzione di gin con i prodotti del territorio. Ha iniziato ad avvicinarsi al distillato per passione quando viveva a Londra: fu un viaggio in Scozia ad accendere in lui l’idea di poter sviluppare in Sicilia un distillato che poteva essere diverso dagli altri.
contatti
Sede: Contrada Monte Renna Alta km 6, 96017 Noto (SR)
Telefono: 3450566277
Email: undicigin@gmail.com
Sito: www.undicigin.com
Vesuvius Magma Gin
London Dry Gin con una gradazione alcolica di 41°, Vesuvius è un gin campano al cento per cento, dal ciclo dalla raccolta delle botaniche fino alla distillazione. Il progetto nasce a Napoli e si basa su un’antica ricetta del 1944, anno dell’ultima eruzione del Vesuvio. Le botaniche sono interamente territoriali: alloro, finocchietto, ginestra e rosmarino vengono raccolti sulle pendici del vulcano mentre il ginepro proviene dall’area salernitana. Le botaniche vengono lasciate in infusione per 24 ore, poi arriva il momento della distillazione in alambicco discontinuo a bagnomaria. Il risultato è un gin fresco, aromatico ed equilibrato, in cui il ginepro è bilanciato da note balsamiche, erbacee e floreali. Il profumo è intenso: appena si apre la bottiglia si viene trasportati per incanto nella profumatissima macchia mediterranea, con i sentori di finocchietto selvatico, ginestra e rosmarino. I puristi lo apprezzano assoluto, per coglierne le varie sfaccettature aromatiche. Naturalmente è ideale in miscelazione, per ottenere drink particolari e distintivi: abbinato a una tonica neutra rende speciale e “vulcanico” anche un gin tonic.
Vesuvius è l’autentico gin made in Naples, creato con botaniche raccolte nella zona vesuviana. L’etichetta richiama il profilo inconfondibile del Vesuvio, e nella trasparenza della bottiglia e del distillato si intravedono le botaniche all’interno del vulcano. Nato nel maggio 2022, il gin ha subito ottenuto importanti riconoscimenti ai Gin Guide Awards 2023 e alla London Spirits Competition 2023, nonché con un terzo posto a “One More Pack” 2022 e il primo posto “Eccellenza Italiana” nel 2023.
IN PRIMO PIANO
Il titolare, fondatore e creatore di Vesuvius Gin è Maurizio De Fazio. In questo progetto ha voluto unire due delle sue passioni: il gin e la sua terra d’origine. L’idea è quella di valorizzare le materie prime e la natura del territorio partenopeo, con i suoi profumi e sapori intensi. Per arrivare a questo risultato ha coinvolto nel progetto il mixologist Mirko Lamagna, che ha dato il suo contributo sensoriale per creare un gin ad altissime potenzialità di miscelazione.
contatti
Sede: Piazza Nicola Amore 2, 80138 Napoli (NA)
Telefono: 3481799902
Email: info@vesuviusgin.it
Sito: www.vesuviusgin.it
22.02.24
Udine
14.03.24
Viareggio
11.04.24
Padova
16.05.24
Caserta
21.06.24
Tropea
11.07.24
Modena
12.09.24
Milano
24.10.24
Genova
07.11.24
Roma
12.12.24
Pescara
IL VIAGGIO ALLA SCOPERTA DELLE ECCELLENZE ITALIANE
Dopo il grande successo ottenuto nelle 10 tappe del 2023, continua anche nel 2024 il viaggio di Forbes dedicato alla scoperta delle PMI, spina dorsale dell’Italia che cresce. Un’occasione per confrontarsi su temi quali sostenibilità, innovazione, digitalizzazione, internazionalizzazione, welfare, accesso al credito e per creare relazioni professionali.
Il progetto è rivolto a imprenditori e manager che gestiscono PMI del territorio e alle grandi aziende che vogliono mettersi in contatto con loro.
eventi.forbes.it/smallgiants/
SCOPRI DI PIÙFOOD
Acetaia Giusti
Fondata nel 1605 e guidata oggi dalla 17° generazione della stessa famiglia, l’Acetaia Giusti è caratterizzata da una profonda fedeltà al territorio e alla tradizione, unita a un continuo investimento nelle persone. Questa genuina vocazione si unisce alla cura dei dettagli, alla ricerca di una bellezza gratificante e al perseguimento di un’evoluzione continua che proietta l’azienda nel futuro. Distribuita in 80 Paesi dove è presente nei migliori negozi di specialità gastronomiche, nei department store più esclusivi e nei migliori ristoranti, Acetaia Giusti è un’azienda dinamica e in costante e rapida crescita in Italia e nel mondo. Storia, evoluzione e affermazione del marchio Giusti sono raccontati attraverso il museo aziendale a Modena - che ospita ogni anno migliaia di visitatori da tutto il mondo conducendoli in un memorabile viaggio esperienziale - e le boutique monomarca di Modena, Bologna e Milano che accolgono appassionati gourmet in cerca di un prodotto di alta qualità e in grado di portare in tavola un pezzo di tradizione e cultura modenese.
L’Aceto Balsamico di Modena IGP 5 Medaglie d’oro è la massima espressione della gamma degli aceti balsamici Giusti, un elisir di corpo robusto che si distingue per la straordinaria complessità e il ricco bouquet di aromi. Al palato evidenzia note di amarene e spezie dolci, spiccate fragranze degli antichi legni in cui è lungamente invecchiato e una piacevole persistenza al palato.
IN PRIMO PIANO
Ingegnere gestionale e rappresentante della 17° generazione della famiglia Giusti, Claudio Stefani è oggi alla guida dell’azienda. Entrato in Giusti nel 2005 assume prima il ruolo di CEO fino a diventarne proprietario nel 2014. Sotto la sua direzione l’azienda conosce una forte evoluzione, passando da piccola realtà familiare con fatturato di 1,6 milioni e una decina di dipendenti a brand di riferimento internazionale con 17 milioni di fatturato, oltre 70 dipendenti e 4 filiali commerciali estere.
contatti
Sede: Strada Quattro ville 155, 41123 Modena (MO)
Telefono: 059840135
Email: info@giusti.it
Sito: www.giusti.it
Antica Macelleria Falorni
La famiglia Bencistà Falorni, originaria del Chianti, ha saputo tramandare per 9 generazioni la passione per il lavoro artigianale e per la salvaguardia del prodotto tradizionale. Oggi l’azienda fa parte di un gruppo imprenditoriale di fiorenti attività nel campo dell’enogastronomia di qualità - correlate a quella più storica dell’Antica Macelleria Falorni in Greve in Chianti (Fi) - gestito da Lorenzo e Stefano Bencistà Falorni. Fondato nel lontano 1806, l’insegna è ancora quella originaria dell’epoca, quando Lorenzo di Angelo Falorni convertì l’osteria di famiglia a Strada in Chianti in una macelleria. Tempio del gusto e punto di riferimento per qualità, l’azienda produce salumi tipici toscani dal gusto deciso che riflettono l’anima del territorio. Questo legame con le radici, che porta a tavola prodotti sempre genuini e uno stile di vita sano, ha permesso all’azienda di ottenere numerosi riconoscimenti ed esportare i propri valori. Il segreto? Suini italiani, materie prime selezionate, stagionatura lenta, un pizzico di spezie ed erbe aromatiche e un sapiente dosaggio di Chianti.
La superstar di casa è la Finocchiona IGP: porta con sé gli inconfondibili profumi delle campagne toscane, è preparata secondo l’antica ricetta con carni rigorosamente selezionate di suini allevati in Italia, aromatizzata con semi di finocchio selvatico, stagionata lente, insaccata in budello naturale e legata a mano. Consistenza morbida e vellutata, per un gusto intenso ma molto equilibrato, pienamente digeribile. Ha ricevuto il Premio dei Cinque Spilli della Guida Salumi d’Italia 2022 e 2023.
IN PRIMO PIANO
Insieme al fratello Lorenzo, Stefano Bencistà Falorni ha saputo evolvere la macelleria da piccola bottega di paese a vera e propria azienda, un brand apprezzato in tutto il mondo e premiata nel 2006 dall’Unione Camere di Commercio come una delle 100 aziende storiche d’Italia presenti da più di 150 anni. Stefano e Lorenzo sono “nati col grembiule”: dalla metà degli anni ’40 vivono la macelleria fin da piccoli, accompagnando il padre nelle stalle dei contadini ancor prima di imparare a camminare.
contatti
Sede: Piazza G. Matteotti 66, 50022 Greve in Chianti (FI)
Email: info@falorni.it
Sito: www.falorni.it
Attilio Servi
Il percorso accademico di Attilio Servi, arricchito dall’insegnamento di grandi maestri pasticceri italiani, unito alla sua curiosità, dedizione e propensione alla sperimentazione, lo ha consacrato come uno dei maestri pasticceri e lievitisti più apprezzati in Italia. L’innovazione e la sperimentazione costituiscono il cuore dell’arte pasticcera di Attilio Servi. È stato il pioniere nel rivoluzionare i grandi lievitati da ricorrenza con la sua “linea salata”, introducendo nell’impasto del panettone ingredienti diversi da quelli convenzionali. Le sue focacce sono state oggetto di riconoscimenti da parte di giurie qualificate, che ne hanno elogiato l’eccellenza e la raffinatezza del gusto, risultato della fusione tra la maestria artigianale e la creatività sperimentale. Il laboratorio di Attilio Servi rappresenta oggi un’eccellenza artigianale di alto livello. I suoi panettoni e le sue colombe hanno ottenuto grande successo a livello nazionale.
L’arte pasticcera di Attilio Servi si radica nella migliore tradizione italiana, ma la sua forza risiede nella continua sperimentazione di tecniche innovative e nella ricerca di ingredienti di prima qualità provenienti dalle eccellenze italiane ed estere. Ciò gli consente di soddisfare e persino anticipare i gusti e le tendenze in costante evoluzione. Il laboratorio di Attilio Servi è diventato un autentico punto di riferimento per l’alta pasticceria artigianale.
il punto forte
IN PRIMO PIANO
I suoi panettoni e colombe, celebri per la loro qualità distintiva, godono di un ampio consenso a livello nazionale. L’approccio di Attilio Servi coniuga la solida tradizione italiana con una continua ricerca di tecniche innovative e l’utilizzo di ingredienti di prima qualità provenienti dalle eccellenze gastronomiche italiane e internazionali, adattandosi con agilità ai mutevoli gusti e alle tendenze del momento.
contatti
Sede: via Campobello 1C, 00071 Pomezia (RM)
Telefono: 069124150
Email: info@attilioservipasticceria.com
Sito: www.attilioservipasticceria.com
Caffè L’Antico
Operante sin dal 1909, Caffè L’Antico è una tra le più antiche torrefazioni italiane a conduzione familiare. L’azienda produce e distribuisce le proprie miscele di caffè di alta qualità in 48 Paesi nel mondo, e nel 2015 ha inaugurato una seconda torrefazione a Bangalore, in India, per favorire la distribuzione in Asia meridionale. Con più di 1000 tonnellate di caffè l’anno, solo delle più pregiate qualità, Caffè L’Antico è sul mercato con una vasta gamma di prodotti indirizzati sia al canale Ho.Re.Ca. che alla grande distribuzione. Le diverse qualità di caffè direttamente importate dai Paesi d’origine vengono selezionate con grande cura e torrefatte lentamente in 18 minuti, il tempo esatto che - secondo la tradizione - consente di ottenere la massima qualità. Cuore ed emblema di Caffè L’Antico è il castello degli Erri, una delle più importanti residenze storiche della provincia di Modena. Costruita nel 1490, appartiene alla famiglia sin dal 18° secolo: è il luogo dove i clienti entrano in contatto con un’esperienza di gusto e olfatto, ma anche di storia, arte e cultura.
Cafè L’Antico presenta nel 2023 un blend inedito, battezzato “La Bottega dell’Antico”, ottenuto da una bilanciata selezione delle migliori varietà di arabica e robusta provenienti dal Sud est Asiatico e dal Sud America. Sono serviti anni per trovare l’esatto equilibrio ma il risultato è una miscela con una lunghissima persistenza al palato e dal bouquet sorprendente, con note che nell’arco di pochi secondi variano dal floreale all’agrumato, per poi virare al passito, al cioccolato e alla frutta a guscio. Perfetta fusione di gusto, aroma, forza e delicatezza.
il punto forte
IN PRIMO PIANO
Dante Cagliari, terza generazione della famiglia, ha portato la torrefazione attraverso gli anni Ottanta e Novanta, adattandola alle nuove tendenze del mercato e investendo in tecnologie più moderne senza mai compromettere la qualità artigianale del prodotto. Negli anni 2000, la figlia di Dante, Gabriella, è entrata a far parte dell’azienda portando con sé entusiasmo e passione e oggi Dante e la figlia si dedicano ad espandere la distribuzione, portando con successo il brand sui mercati internazionali.
contatti
Sede: via Emilia Est 1235, 41122 Modena (MO)
Telefono: 059281302
Email: info@caffelantico.it
Sito: www.caffelantico.it
Campo d’Oro
Fondata da Paolo Licata, l’azienda
Campo d’Oro da oltre 35 anni produce a Sciacca specialità alimentari tipiche della Sicilia e con una forte territorialità, prodotti anche con materie prime Dop e Igp del territorio come pesti, sughi pronti, conserve e creme dolci. La maggior parte delle materie prime provengono dall’azienda agricola biologica di famiglia dove Campo d’Oro ha 130 ettari coltivati con melanzane, pomodori, basilico, aglio e cipolla (questa viene lavorata entro 24 ore dalla raccolta, rigorosamente senza alcun additivo chimico né colorante), per una produzione che conta oltre 123 specialità suddivise in tre linee principali: Campo d’Oro, Villa Reale e Villa Reale Supreme. Le conserve Campo d’Oro sono distribuite sul territorio nazionale e internazionali nei migliori negozi gourmet, nei deli shop, duty free, salumerie specializzate, gastronomie e nelle maggiori catene della Gdo nazionale e internazionale arrivando ad esportare il 75% del proprio fatturato: gli USA restano il mercato di riferimento estero più importante, dove ha un proprio ufficio con deposito nel New Jersey, senza tralasciare i mercati europei e asiatici.
Realizzato con “Pistacchio di Sicilia” e olio Evo, il pesto di pistacchio Campo d’Oro rappresenta la Sicilia e la sua terra: un prodotto unico per qualità e caratteristiche organolettiche, che può essere utilizzato per condire un piatto di pasta con gamberi, per accompagnare formaggi cremosi con pancetta, nonché sul pane tostato per impreziosire fantasiose bruschette o per farcire gustose pizze con mortadella.
punto forte
IN PRIMO PIANO
Da oltre 35 anni, Paolo Licata porta sulla tavola degli appassionati il meglio che la terra siciliana sa regalare, un prodotto eccellente lavorato dai sapienti maestri conservieri di Campo d’Oro. E’ lui ad aver recuperato e valorizzato antiche ricette siciliane, facendo sì che le materie prime vengano lavorate con tecniche artigianali e confezionate con metodi industriali innovativi, per creare specialità sane e sostenibili. Portando sulle tavole di tutto il mondo il gusto vero di Sicilia.
contatti
Sede: Contrada Scunchipane, 92019 Sciacca (AG)
Telefono: 092580100
Email: cd@campodoro.com
Sito: www.campodoro.com
Cappadonia Gelati
Sin dalla fondazione nel 1987, il lavoro di Cappadonia Gelati inizia con la ricerca e l’identificazione della frutta con le caratteristiche ideali per produrre un gelato dal gusto e dalle proprietà organolettiche che tendano alla perfezione. Il percorso di valutazione, studio e scelta della materia prima che precede la lavorazione è fatto di incontri coi produttori ed estrema attenzione per ogni singola fase della produzione. Caratteristica fondamentale delle aziende agricole da cui provengono le materie prime - siano essi frutti o altri prodotti utilizzati per la creazione dei gusti Cappadonia - è l’imprescindibile attenzione per i cicli naturali della terra e la cura di ogni singolo albero o pianta, arrivando a scegliere uno ad uno i frutti e i prodotti da trasformare in gelato e sorbetti. Scelte che nel tempo sono state riconosciute dall’assegnazione di numerosi premi e riconoscimenti come i Tre Coni del Gambero Rosso conseguito ogni anno dal 2019. Il traguardo di cui il maestro Cappadonia è più orgoglioso è il successo dello Sherbeth Festival di cui è direttore dalla prima edizione.
Tutti i gusti di Antonio Cappadonia nascono da un’accurata selezione della materia prima che dà vita a sorbetti e creme: nei suoi gusti più sperimentali, talvolta fuori dall’ordinario, risalta un costante equilibrio tra la ricerca della dolcezza ideale e l’aroma di ogni ingrediente. Un esempio è il sorbetto di carciofi e agrumi del territorio di Cerda, paese natale del maestro gelatiere e sede del laboratorio centralizzato. Si tratta di un sorbetto stagionale assolutamente unico nel suo genere.
punto forte
IN PRIMO PIANO
Antonio Cappadonia nasce a Cerda, piccolo comune delle Madonie, poco distante da Palermo. Inizia l’attività di gelatiere nel 1987, quando decide di aprire la “Gelateria Cappadonia” nella sua città natale; nella sua interpretazione dell’arte gelatiera si fondono ricerca, innovazione, rispetto della tradizione, tecnica, sperimentazione e cuore. Fin dagli inizi ha sempre scelto la materia prima dai migliori contadini della sua regione e, in alternativa, si rivolge solo a consorzi selezionati.
contatti
Sede: via Roma 149-151, 90010 Cerda (PA)
Telefono: 3925759351
Email: info@cappadonia.it
Sito: www.cappadonia.it
Casa Milo
Innovazione, dinamicità e sostenibilità sono i valori portanti dell’azienda, nata nel cuore della Puglia con la produzione di olio extravergine d’oliva, che dal ‘94 produce pasta e snack da forno nel rispetto del territorio e delle sue eccellenze. Tre unità produttive, tutte in provincia di Bari, una a Palombaio, dedicata alla lavorazione della pasta fresca e due a Palo del Colle, per la pasta secca e i prodotti da forno, nelle quali attraverso impianti all’avanguardia si emulano le antiche tecniche di lavorazione della tradizione alimentare italiana. L’azienda, presente nelle maggiori catene della GDO sia a marchio Casa Milo che come co-packer, esporta all’estero il 46% della produzione, pur mantenendo un focus su grani eccellenti di provenienza nazionale e di qualità elevata e certificata.
Il legame con la tradizione si traduce anche in uno slancio verso il futuro grazie ad importanti investimenti finalizzati all’incremento della produttività, mediante interventi di ammodernamento ed automazione con risultati significativi in termini di riduzione degli sprechi, riciclo di sottoprodotti e impatto ambientale.
Fiore all’occhiello della produzione è la pasta fresca Casa Milo 100% Filiera Puglia, un’attenta selezione di formati classici della tradizione italiana, prodotti con la migliore semola di grano duro pugliese, macinata nei mulini locali secondo metodi secolari. A questi si aggiungono i formati all’uovo, ottenuti con una tecnica all’avanguardia e caratterizzati da una sfoglia ruvida e compatta che conserva l’inconfondibile sapore delle paste lavorate a mano.
punto forte
IN PRIMO PIANO
La grande famiglia del Gruppo Milo, che oggi conta oltre 140 collaboratori, è condotta dal presidente e fondatore Nicola Milo e dai suoi quattro figli: Giuseppe (general manager), Marida (direttrice commerciale Italia), Giovanni (export manager) e Saverio (direttore acquisti). Forte delle proprie radici, che affondano nel 1870, la famiglia da quattro generazioni guarda alle sfide del mercato globale con fiducia e determinazione, puntando a costruire un futuro di grandi opportunità e responsabilità.
contatti
Sede: via Teologo Valente, 70032 Palombaio Bitonto (BA)
Telefono: 0803735950
Email: info@gruppomilo.it
Sito: www.gruppomilo.it
Consorzio di Tutela della Finocchiona IGP
La Finocchiona IGP è un salume di antica tradizione legata a doppio filo alla Toscana, unica regione dove - secondo il disciplinare - può essere prodotta. La ricetta è stata tramandata dalle famiglie di salumieri per generazioni: per realizzarla si usano tagli di prima qualità di suini italiani, le cui carni vengono tritate e impastate con semi e fiori di finocchio, aglio, sale e pepe, più ingredienti facoltativi come il vino. Le carni vengono poi insaccate e stagionate nelle sale dove il salume si arricchisce dei sapori e aromi tipici, oltre a ricoprirsi di un sottile strato di muffa nobile. Dal medioevo la produzione di Finocchiona è arrivata ai giorni nostri, rappresentando un’eccellenza made in Tuscany che trae origine dalla saggezza contadina. La produzione certificata garantisce e tutela ogni attore della filiera e assicura il consumatore di trovarsi di fronte al prodotto originale. Il Consorzio raccoglie 39 aziende e si occupa di tutelare e promuovere la Finocchiona IGP in Italia e nel mondo: grazie all’impegno dei produttori soci e alle campagne informative, la Finocchiona IGP è sempre più apprezzata.
La Finocchiona IGP è amata per il suo intenso profumo, invitante e speziato. La fetta si fa gustare per la sua morbidezza, e il suo sapore persistente e armonioso è dovuto alle note inconfondibili dei semi e dei fiori di finocchio – usati secoli fa all’interno dell’impasto di carne per sostituire il pepe, che allora era molto caro e quindi raro – ma anche allo speziato del pepe e alla sapidità delle carni seguite dalle fresche note dell’aglio.
IN PRIMO PIANO
Savinese, classe 1977, Alessandro Iacomoni è al terzo mandato come presidente del Consorzio di tutela della Finocchiona IGP, di cui è al vertice sin dal 2017. L’azienda di famiglia, fondata dal padre Walter, è nota per la produzione di salumi tra cui la Finocchiona IGP e la porchetta cotta a legna. Col tempo l’azienda è cresciuta fino a diventare un’importante punto di riferimento produttivo nel panorama toscano delle salumerie.
contatti
Sede: via di Novoli 73/C, 50127 Firenze (FI)
Telefono: 0554221769
Email: info@finocchionaigp.it
Sito: www.finocchionaigp.it
Fiore 1827
Quella di Fiore 1827 è la storia di una piccola “spezieria” - così erano chiamate un tempo le farmacie - che aveva un laboratorio nel retrobottega, dove sapienti maestranze portavano avanti la tradizione dolciaria senese. L’Italia non era ancora nata e a Siena erano rimasti in pochi a custodire gli antichi segreti dei dolci medievali. Nella Farmacia Fiore la passione per le spezie andava a braccetto con quella per la ricerca e per la storia dei dolci senesi. E fu così che nacque la Premiata Manifattura del Panforte Fiore. Da allora Fiore è parte stessa della cultura della città, non solo fedele custode della sua tradizione dolciaria, ma anche promotrice degli autentici tesori senesi divenuti, anche grazie a Fiore, famosi in tutto il mondo: panforte, ricciarelli, cantuccini, e da poco anche il panettone. Da due secoli Fiore non tradisce il suo spirito artigianale con grande cura per la qualità, selezione degli ingredienti e controllo della filiera, nel rispetto dell’ambiente. Il processo d’innovazione è riconoscibile nel nuovo stabilimento inaugurato nel 2022 con macchinari all’avanguardia.
Ai dolci della tradizione senese si è aggiunto l’anno scorso il panettone artigianale realizzato con una ricetta di Igles Corelli, mentre precedentemente avevano avuto successo anche i famosi “cantuccini” già presenti sulla tavola della corte dei Medici dalla seconda metà del ‘500. Ma i prodotti con cui l’azienda si indentifica ed è conosciuta da secoli sono il panforte e i ricciarelli che sono i dolci più rappresentativi della tradizione senese.
IN PRIMO PIANO
Nel 2017 l’azienda viene rilevata dal Gruppo Savini del Valdarno che da oltre mezzo secolo si dedica all’arte del pane e della pasticceria. Regista dell’operazione è stato Gabriele Filippini, attualmente Amministratore Delegato, che nel 2021 ha inaugurato il nuovissimo stabilimento proprio nel comune di Siena con l’obiettivo di confermare l’alto posizionamento sul mercato del brand Fiore 1827 aggiungendo anche nuovi prodotti come il panettone firmato dal celeberrimo chef stellato Igles Corelli.
contatti
Sede: viale Toselli 8/10, 53100 Siena
Telefono: 0559121841
Email: marketing@fiore1827.com
Sito: www.fioresiena.it
Frantoio Sant’Agata d’Oneglia
Sant’Agata d’Oneglia è un piccolo borgo ligure di case scaldate dal sole e accarezzate dalla brezza del mare: è qui che ha sede il Frantoio di Sant’Agata d’Oneglia. È in questa terra non facile ma generosa e ricca che nasce l’oliva Taggiasca, un frutto piccolo e saporito da cui si ricava un olio delicato, dolce e fragrante. Donata al popolo dai monaci benedettini nel ‘600, l’oliva taggiasca è protagonista di una tradizione di valori tramandati da generazioni e porta con sé qualità, stagionalità genuinità e passione. Gli stessi valori che, dal 1827, guidano la famiglia Mela nella sua coltivazione e trasformazione. Raccolte con leggero anticipo rispetto alla maturazione, le preziose olive taggiasche sono frante in giornata con la stessa cura del passato, regalando così un olio extra vergine d’oliva così speciale. A rimarcarne l’eccellenza, la certificazione Dop Riviera Ligure e i numerosi riconoscimenti tra cui il prestigioso “Ercole Olivario”.
Riviera Ligure DOP Riviera dei Fiori è il fiore all’occhiello del Frantoio di Sant’Agata d’Oneglia. Ottenuto tramite la lavorazione a freddo dalle sole olive taggiasche selezionate e raccolte a mano. Si distingue per il profumo e il gusto rotondo, dolce e mandorlato. Un olio morbido e delicato, caratterizzato da note di frutta, che esalta i sapori dei cibi senza stravolgerli.
IN PRIMO PIANO
Da circa 200 anni la famiglia Mela produce olio extravergine da olive taggiasche sulle colline dell’entroterra imperiese, nel frantoio di proprietà. Ancora oggi coltiva l’oliva taggiasca con immutata passione, secondo tradizione, e produce un olio extra vergine d’oliva genuino e di grande pregio. Il Frantoio di Sant’Agata d’Oneglia produce anche altre specialità: patè, pesto ligure, conserve di verdure lavorate fresche… Una selezione di prodotti curati ed esclusivi, espressione del lavoro di una famiglia innamorata del proprio mestiere.
contatti
Sede: Strada dei Francesi 48, 18100 Imperia (IM)
Telefono: 0183293472
Email: info@frantoiosantagata.com
Sito: www.frantoiosantagata.com
Gruppo Tata
L’esperienza commerciale di ben tre generazioni, una vision imprenditoriale aperta ad innovazione e diversificazione ed il costante orientamento al miglioramento sono elementi pregnanti e caratterizzanti delle attività del gruppo Tata, oggi rappresentato dal CEO Letizia Trimboli Tata, che ne condivide la gestione con lo storico deus ex machina, Angelo Tata, gestendo gli asset agroalimentare ed immobiliare. Il gruppo vanta una consolidata expertise nel settore degli ortaggi a bulbo, aglio e scalogno principalmente, mediante consolidati rapporti di import-export, produzione propria in una innovativa azienda agricola, giusto alle porte della Capitale, e confezionamento in impianti industriali dedicati, senza trascurare sostenibilità, Made in Italy, filiere e km0. La disponibilità di proprietà immobiliari estese e diversificate, conferisce poi al gruppo solidità e lo rende interlocutore autorevole sullo scenario nazionale ed internazionale. Una realtà imprenditoriale in costante crescita, evidentemente segnata dalla lungimiranza dei coniugi Angelo Tata e Letizia Trimboli Tata.
Aglio, scalogno e zenzero: prodotti agricoli semplici ma preziosi, per il palato e per note proprietà salutistiche. Sono selezionati da Tata con estrema cura, nel rispetto dei più prestigiosi standard di certificazione GFSI, costruendo e gestendo rigorose filiere corte, in Italia ed all’estero, coinvolgendo tecnici qualificati. Non solo: l’azienda investe risorse per garantire il minor utilizzo di pesticidi e presta la massima attenzione per l’ambiente con packaging biodegradabile e riutilizzo degli scarti.
IN PRIMO PIANO
L’esperienza commerciale di tre generazioni, una vision imprenditoriale aperta all’innovazione ed alla diversificazione, nonché il rigoroso e costante orientamento al miglioramento sono i tre elementi pregnanti e caratterizzanti del gruppo Tata, oggi rappresentato dalla CEO Letizia Trimboli Tata, che ne condivide la gestione manageriale con lo storico deus ex machina, Angelo Tata.
contatti
Sede: Via Nettunense, km 0.800/0.900, 63, Frattocchie, Marino (RM)
Telefono: 06930031
Email: info@tatasrl.it
Sito: www.tatasrl.it
Èdalla passione per l’agroalimentare che l’azienda B&G - leader in Italia con oltre 40 milioni di bottiglie l’anno e una distribuzione in 40 Paesi - trae l’idea di racchiudere il puro succo di limone in una bottiglia come prezioso elisir. Un vero e proprio vanto di industrial packaging, un flacone in cui l’olio essenziale estratto dalla buccia si mescola al succo della polpa solo all’atto di versare per garantire gusto, aroma e freschezza del limone appena spremuto. Nasce così il brand Limmi, frutto di 25 anni di ricerca e innovazione, a cui si aggiungono importanti investimenti per assumere comportamenti sempre più responsabili e rispettosi delle persone, della terra e delle materie prime. Lo dimostra la sede, circondata da spazi verdi di condivisione e irrorati da acque di lavorazione e piovane. Gli impianti hanno dispositivi smart di interconnessione, riduzione energetica e di scarti. Un circuito virtuoso che va dal calore in eccesso delle centrali termiche che scalda acqua e uffici, fino ai led con sensori di regolazione con la luce esterna. Oppure i pack, RPet in plastica riciclata per flaconi e vetro riciclato per bottiglie realizzate a km0.
Limmi è il “Sole di Sicilia”. Il claim conferma la cura di B&G per l’origine dei limoni, provenienti da territori italiani vocati e garantiti dai consorzi di tutela IGP. Una scelta per assicurare la qualità costante del succo di limone, nonostante le oscillazioni produttive dovute a fattori climatici non sempre favorevoli. In periodi di incertezza c’è chi decide di approvvigionarsi di frutta fresca o succhi concentrati da fornitori stranieri, mentre B&G ha continuato a rivolgersi solo a produttori italiani.
punto forte
IN PRIMO PIANO
Dal 1994 la famiglia Giammarioli promuove l’eccellenza del made in Italy nell’agroalimentare, partendo dal puro succo di limone italiano e dalla varietà di agrumi dai territori vocati della Sicilia, Calabria e Campania. In questi trent’anni l’azienda B&G cresce e continua ad essere gestita dalla famiglia, rappresentata da Benito Giammarioli con i figli Guido e Andrea, insieme a un management di comprovata esperienza internazionale, in grado di cogliere le opportunità e le sfide del mercato.
contatti
Sede: via del Piombo 7, 06134 Perugia (PG)
Telefono: 0755918477
Email: info@limmi.it
Sito: www.limmi.it
Macelleria Salumeria Fracassi
La storica azienda familiare toscana opera a Rassina (Arezzo), in Casentino, dal 1927 e vede alla guida Simone Fracassi. È lui che, tanto per il Vitellone Bianco dell’appennino centrale quanto per le carni da suino brado del Casentino, si avvale di fidati fornitori locali: sia le carni di Chianina Igp sia il suino brado sono allevati nel rispetto del benessere animale e dei tempi di crescita. Apprezzati in tutto il mondo e ricercati anche perché prodotti in quantità limitata, i prosciutti e salumi di Simone Fracassi sono il risultato di grandi cure: dalla carne di Chianina, certificata e lavorata coi giusti tempi di frollatura, fino ai salumi di suino brado. Nel rispetto della tradizione toscana Simone usa l’animale intero e dunque propone tutti i salumi del territorio: dalla soprassata (coppa di testa) al lombino (lonzino), dal lardo al salame, alla culacciona fino alla spalla cotta e cruda, il capocollo, il rigatino e la gota. I suoi salumi sono sulle tavole dei migliori ristoranti ed enoteche d’Italia.
Difcile trovare un salume preferito, tra le produzioni grifate Simone Fracassi, ma forse il suo Nero di Chianina ha un significato speciale. È un prodotto spalmabile che nasce ormai vent’anni fa dalla necessità di dover smaltire le frattaglie di bovino adulto, sulla falsariga di quanto avviene con le frattaglie di pollo nel crostino toscano. Dopo lunga ricerca ha trovato la formula ideale, e realizzato vasetti da 180 grammi impreziositi dalla tracciabilità che consente di risalire al singolo animale.
il
IN PRIMO PIANO
Simone Fracassi rappresenta la quarta generazione di una dinastia di macellai che opera in Casentino dal 1927. Non è solo un grande artigiano della norcineria toscana, ma un profondo conoscitore e ambasciatore della tradizione. Nel corso degli anni è diventato uno dei volti televisivi di riferimento nel campo dell’arte della macelleria, partecipando a trasmissioni nazionali e facendo incetta di premi. È stato inoltre l’organizzatore della rassegna “Capolavori a tavola” che raccoglie chef da tutta Italia.
contatti
Sede: Piazza Giuseppe Mazzini 24/b, 52016 Rassina (AR)
Telefono: 335343186
Email: info@macelleriafracassi.it
Molino Pasini
Da quattro generazioni Molino Pasini opera nel settore molitorio ed è specializzata nella produzione di farine di grano tenero di alta qualità, destinate sia al canale professionale sia a chi si occupa della loro trasformazione, come l’industria alimentare, coniugando alla sapienza artigianale le più avanzate tecnologie di analisi e ricerca. Un mulino e una famiglia con la farina nel Dna: questa è la definizione che meglio racconta questa azienda mantovana che fa della qualità e dell’eccellenza i suoi valori. Da sempre la materia prima è al centro dell’attenzione: i grani utilizzati sono accuratamente selezionati, e una volta giunti in azienda vengono analizzati e identificati dal moderno laboratorio di ricerca e sviluppo interno, che ne accerta la qualità; a seguire, l’impianto molitorio, all’avanguardia e completamente automatizzato, lavora miscele di grani omogenee, da cui vengono estratte farine di qualità elevata e costante nel tempo. Dopo anni di duro lavoro, Molino Pasini è arrivato ad esportare i suoi prodotti in oltre 70 Paesi, diventando uno dei punti di riferimento nel settore.
Pasta D’Oro è da oltre trent’anni il simbolo stesso di Molino Pasini: un vero e proprio portabandiera della sua produzione nel mondo. Si tratta di una farina di grano tenero 00 ideale per la produzione di pasta fresca tradizionale, ripiena e al torchio. Perfetta sia per uso manuale che per impastatrici e trafilatrici, consente un tempo di impasto breve e una facilità di produzione che conquista. Un successo sancito dai migliori maestri pastai e dai più grandi chef stellati in tutto il mondo.
IN PRIMO PIANO
Dopo alcuni anni trascorsi all’estero tra Francia, Spagna e Argentina, Gianluca Pasini entra nell’azienda di famiglia dove dal 1999 è uno dei quattro amministratori. Si è occupato per anni del settore commerciale per poi dedicarsi alla gestione dell’area finanziaria aziendale - che gestisce tuttora – nonché all’implementazione e sviluppo dell’export aziendale e, negli ultimi anni, anche al coordinamento dell’ufficio marketing e comunicazione.
contatti
Sede: Strada Buscoldo 27 bis, 46010 Cesole (MN)
Telefono: 0376.969015
Sito: www.molinopasini.com
Noalya Cioccolato Coltivato
Azienda toscana vocata alla produzione di cioccolato di alta qualità, Noalya è il risultato di anni di studio, conoscenza, piantagioni gestite direttamente e altre in cui, da molti anni, esiste uno strettissimo rapporto con i coltivatori che Alessio Tessieri cura personalmente. Tutto ciò garantisce la correttezza del processo di lavorazione, grazie alla tracciabilità dei semi che arrivano in azienda. Noalya applica infatti rigorosamente le tecniche naturali di trasformazione del cacao, dall’estrazione alla tostatura realizzata con macchine all’avanguardia e in grado di rispettare le proprietà organolettiche e antiossidanti del cacao, che realizza nei suoi laboratori, partendo dalle fave raccolte dalle piante. Oltre a produrre un vasto assortimento di tavolette di cioccolato bianco, al latte e fondente, inoltre, Noalya ha anche sviluppato un progetto di sartorialità in progress, basato sulla sinergia tra l’eccellenza del know how di Alessio Tessieri e la cultura pasticcera di pastry chef d’eccezione, con possibilità di personalizzare i prodotti: una vera Academy per un cioccolato su misura per i professionisti.
Ultimo nato in casa Noalya è il Fervolato, uno speciale cioccolato realizzato attraverso un particolare processo di fermentazione delle bacche di cacao Criollo del Venezuela insieme agli acini delle uve appassite del Sagrantino di Montefalco dell’azienda agricola Arnaldo Caprai. Un abbinamento finora ritenuto a dir poco arduo - quello tra cacao e vino, rispettivamente il cibo e la bevanda degli Dei - diventa così non un semplice assemblaggio bensì autentico atto generativo di tre cioccolati (Acciaio, Anfora e Rovere).
il punto forte
IN PRIMO PIANO
Anima di Noalya è Alessio Tessieri, che insieme alla moglie Marianna coltiva cacao da oltre 20 anni e ne seleziona le migliori varietà per produrre una linea di oltre 40 cioccolati per appassionati e professionisti che desiderano il top di gusto e lavorabilità. Pioniere nel campo della selezione del cacao, è lui a recarsi periodicamente nelle piantagioni in Venezuela per seguire il processo di produzione tree to bar, dall’albero alla tavoletta, nonché a stringere rapporti diretti coi coltivatori del centro-Sud America e Madagascar.
contatti
Sede: Via Genova 13, 56038 Ponsacco (PI)
Telefono: 0587734542
Email: info@noalya.com
Sito: www.noalya.com
Pastificio Fabbri
Nato nel 1893, il pastificio Fabbri produce ancora oggi rispettando i vecchi criteri di lavorazione, tramandati da 5 generazioni. L’azienda impiega le migliori semole e semolati biologici provenienti da grani accuratamente selezionati, macinati da molini di fiducia e in ogni processo di produzione vengono utilizzate temperature che non superano mai i 38 gradi. Alla fine del ciclo di produzione, la pasta viene fatta essiccare lentamente, dai tre ai sei giorni a seconda del formato, così da lasciare inalterate le proprietà organolettiche del prodotto. Fondamentale lungo tutto il processo produttivo è l’utilizzo delle trafile in bronzo e dei macchinari originali degli anni ‘50. Accanto all’attività di pastaio, ogni titolare negli anni ha scrupolosamente conservato il patrimonio fisico tramandato dal padre fino ad arrivare a costituire una ricca collezione di oggetti d’epoca. Fu Giovanni Fabbri, fiero rappresentante della quarta generazione, che prese la decisione di creare un museo che ad oggi riunisce più di 400 oggetti oltre ad una vasta gamma di libri e documenti d’epoca.
Lo spaghettone toscano rappresenta il formato di pasta più robusto prodotto dal Pastificio Fabbri: non presenta fori e ha uno spessore di 2,8 mm, che durante la cottura può arrivare a superare i 3 mm. Questo formato, realizzato con grani antichi biologici 100% italiani, grazie alle sue caratteristiche si presta ad abbinamenti con vari sughi, che vanno dal classico cacio e pepe, a un ricco ragù o all’aglione, tipico della tradizione toscana.
il punto forte
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Marco Fabbri, appartenente alla quinta generazione di pastai, perpetua il metodo tradizionale nella produzione di pasta, con un occhio attento all’innovazione. Ha investito nella comunicazione attraverso i social media e il sito web, che include anche un negozio online. Inoltre, ha ampliato il progetto di conto lavorazione, collaborando con nuove aziende produttrici di grano per creare una pasta di alta qualità.
contatti
Sede: Piazza Emilio Landi 18, 50022 Greve in Chianti (FI)
Telefono: 055858013
Email: info@pastafabbri.it
Sito: www.pastafabbri.it
Pastificio Felicetti
Pastificio Felicetti è una Spa nelle mani della famiglia del fondatore, che da 4 generazioni porta avanti una produzione altamente specializzata in Val di Fiemme (la quinta generazione è da poco entrata in azienda). Con un giro d’affari di 54,3 mln nel 2022 e due stabilimenti produttivi – uno a Predazzo e l’altro a Molina di Fiemme, inaugurato nel 2022 – Felicetti si caratterizza per alcune scelte di campo: il biologico come metodo di lavoro condiviso con una filiera che pratica l’esclusione di fertilizzanti chimici e l’uso responsabile di terreni e risorse; oppure l’uso di grano duro nazionale (tranne le linee Kamut® khorasan), che trova massima espressione nella linea Monograno, molto amata nel canale horeca vocato alla cucina di ricerca. Con le sue 35mila tonnellate di pasta l’anno, Felicetti si distingue anche per l’attenzione alla sostenibilità, testimoniata dal packaging volto a ridurre l’impatto ambientale, realizzato al 100% in carta da cellulosa certificata. L’export, preponderante, è suddiviso tra 50 Paesi tra cui Nord Europa (Germania e UK), Estremo Oriente e Nord America.
La linea Monograno Felicetti Felicetti è ottenuta solo da semole biologiche monorigine coltivate su terreni circoscritti, che garantiscono una qualità superiore sempre più amata dagli chef e dagli appassionati di cucina: la Matt, ricca varietà di grano duro proveniente dalla Puglia; la Kamut® khorasan, con origini in Medio Oriente e oggi prodotta in Canada; la Farro, semola utilizzata da Celti, Egizi ed Etruschi e oggi coltivata da agricoltori umbri e toscani; infine la Cappelli, ottenuta da coltivazioni tra la Puglia e la Basilicata.
IN PRIMO PIANO
La storia del pastificio comincia nei primi anni del Novecento, quando Valentino Felicetti ebbe l’intuizione che l’acqua di sorgente e l’aria d’alta quota potessero conferire alla pasta di grano duro un sapore riconoscibile. Un esperimento imprenditoriale da cui è nata una dinastia di pastai tra le Dolomiti che ha da poco celebrato l’ingresso della quinta generazione. Ancora oggi Felicetti è l’unico pastificio in Europa situato sopra i 1000 metri di altitudine.
contatti
Sede: via L. Felicetti 9, 38037 Predazzo (Trento)
Telefono: 0462508600
Sito: www.felicetti.it
Pasticceria Grué
Fondata nel 2014 da Marta Boccanera e Felice Venanzi, la pasticceria Grué ha puntato sin dall’apertura sull’eccellenza e sull’avanguardia. Sin dall’inizio tutti i dolci sono stati preparati con materie prime di altissima qualità e senza utilizzo di semilavorati o margarina: ciò ha contraddistinto la pasticceria ponendola su una fascia superiore e immediatamente riconoscibile. Dalla colazione alle torte, dalle monoporzioni ai macaron, dalla pralineria al gelato fino ad arrivare alla pasticceria salata, la produzione della Pasticceria Grué è sinonimo di “luxury pastry”: all’alta qualità si uniscono infatti l’estetica e la cura dei dettagli delle decorazioni cui Marta si dedica con grande passione. Un plus di Grué sono i grandi lievitati, esclusiva di Felice. Nel tempo la qualità della produzione ha convinto tutti impressionando anche gli ispettori del Gambero Rosso: nella Guida Pasticceri e Pasticcerie 2023 la Pasticceria Grué viene valutata con le Tre Torte, valutazione riconfermata anche nell’edizione 2024 che gli assegna anche il riconoscimento per la Migliore comunicazione digitale.
La torta Inspiration, in vetrina anche in formato monoporzione, è fra le più amate dai clienti di Grué che la scelgono per il sapore fresco, l’eleganza e il colore. La torta è composta da un pan di Spagna basso con basilico e menta, pralinato alla mandorla, cremoso alla mandorla salata, gelatina agli agrumi e basilico e mousse al lampone.
IN PRIMO PIANO
Pasticceri per scelta (e non per tradizione familiare), Marta Boccanera e Felice Venanzi hanno alimentato l’amore per questo settore a partire dal 2008. Insoddisfatti degli studi – Scienze politiche e relazioni internazionali per Felice, Ingegneria meccanica per Marta - decidono di rivoluzionare la propria vita seguendo un corso di alta pasticceria. Dopo aver lavorato con alcuni dei pasticceri italiani più rinomati e aver continuato a formarsi con corsi specialistici, nel 2014 aprono Grué a Roma.
contatti
Sede: viale Regina Margherita 95/99, 00198 Roma (RM)
Telefono: 068412220
Email: pasticceriagrue@libero.it
Sito: www.gruepasticceria.it
Petrone Group
Petrone Group è una start up, ma dalle radici profonde quasi 80 anni. Le origini risalgono al secondo dopoguerra, nella penisola sorrentina. La tradizione da ricordare ha un nome: il fiordilatte, capolavoro dell’arte casearia adottato nel ’46 da Vincenzo Petrone e sua moglie Anna, che producevano mozzarelle sotto un porticato patriarcale. Sessant’anni più tardi è un altro Vincenzo, suo nipote, a fondare la Petrone Group che lavora al latte del futuro: buono, salutare ed ecologico, grazie a una valvola brevettata nel 2017. Il dispositivo, oltre a semplificare e migliorare i processi di filiera, ha la capacità di arricchire il latte durante il processo di lavorazione, aggiungendo proteine, nutrienti, antiossidanti, erbe officinali e persino antibiotici e antivirali naturali. Il sistema si avvale dell’intelligenza artificiale, ma solo come ausilio all’esperienza dei maestri casari. Grazie alla valvola brevettata l’intera filiera ha l’opportunità di rientrare nel piano di Industria 5.0 prevista dal PNRR digitalizzando i processi obbligatori di omogeneizzazione e pastorizzazione.
Fra i prodotti di punta si trovano la mozzarella di cammella antiossidante nata per far intendere le potenzialità del dispositivo brevettato e delle tipologie di latte che riesce a trattare e ad omologare. C’è poi il Cacettone, prettamente natalizio, che unisce il gusto tradizionale del caciocavallo campano con l’aroma dell’uvetta e dei canditi. Da questo progetto nasce poi il “Caciocavallo dello chef” con cuochi di tutto il mondo che potranno personalizzare la ricetta del proprio caciocavallo raggiungendo un gusto inconfondibile.
IN PRIMO PIANO
Con la costituzione della start-up Petrone Group, insieme ai suoi soci Vincenzo intende ricalcare le impronte di suo nonno così piene di storia ma lasciate inespresse. Nel futuro prossimo un progetto li vedrà protagonisti nell’apertura di 8 store dislocati nel mondo in cui gestiranno dalla realizzazione dei prodotti caseari “smart” alla vendita e cucina. Una catena che ospiterà ogni varie forme di gastronomia, dalla pizzeria al ristorante di alta cucina passando per pasticceria e gelateria.
contatti
Sede: via Pendino 62, 84084,Fisciano (Sa)
Telefono: 3455731879
Email: petrone.caseificiosmart@gmail.com
Pistì nasce nel 2001 a Bronte, patria dell’omonimo pistacchio verde
DOP, quando due giovani scommettono in un progetto capace di coniugare la vocazione dolciaria siciliana a un moderno modo di fare impresa. Appena ventenni, i fondatori Nino Marino e Vincenzo Longhitano ebbero l’intuizione di realizzare un laboratorio artigianale per la produzione di dolci e prodotti tipici siciliani. Da quel momento iniziò la produzione di torroni, croccanti e cioccolato, crema spalmabile, pesto al pistacchio e alle mandorle, panettoni e colombe, ma con un nuovo mood di ricercatezza e creatività che incontrassero il palato e la voglia di novità finalizzata ad intercettare un gusto trasversale. Pistì segue da sempre tutta la filiera del prodotto, dal pistacchieto (l’azienda Antichi Sapori dell’Etna ne possiede circa 70 ettari) fino allo scaffale. Sono stati inoltre tra i primi a ricevere l’autorizzazione alla vendita e alla trasformazione del Pistacchio verde di Bronte DOP.
La crema al pistacchio di Pistì è la golosa delizia perfetta per tutti gli amanti dei pistacchi. Il suo sapore intenso e la consistenza morbida la rendono un’esperienza di gusto unica. I pistacchi utilizzati per la produzione di questa crema sono di altissima qualità, coltivati in un terreno fertile e sano, il che conferisce al prodotto finale un sapore e un aroma inconfondibili. La sua consistenza morbida e vellutata la rende facile da spalmare e da utilizzare sia in cucina che in pasticceria.
punto forte
IN PRIMO PIANO
Fondatore e manager creativo di Pistì è Nino Marino, che a poco più di vent’anni si inventa imprenditore e dà vita ad una golosa realtà alle pendici dell’Etna. Con la sua guida, attenta a valorizzare il territorio, la sua storia, le risorse e i sapori siciliani, l’azienda continua a ricercare la qualità sia nelle materie prime che nei processi di produzione. L’innovazione e la creatività, unite al rispetto dell’ambiente e del lavoro, fanno di Pistì un laboratorio di pasticceria artigianale d’alto livello.
contatti
Sede: viale John Kennedy, zona artigianale lotto 12/1
95034 Bronte (CT)
Telefono: 095691148
Email: commerciale@pisti.it
Sito: www.pisti.it
Nata nel 1930 come macelleria in Val Venosta, negli anni Recla ha sempre lavorato con passione e tradizione fino a diventare uno dei più grandi produttori di speck Alto Adige IGP, e la prima azienda ad esportare lo speck negli USA. Attualmente Recla è giunta alla terza generazione guidata da Robert e Paul Recla, che nel rispetto delle tradizioni, guardano avanti focalizzandosi su qualità, innovazione e sostenibilità. Recla ha sede a Silandro, in Val Venosta, tra i ghiacciai dei massicci Ortles e Palla Bianca, lontano dalle strade principali, dove l’aria risulta particolarmente fresca e secca, offrendo le condizioni ideali per l’essiccazione e la stagionatura dello speck. In continua espansione, lo stabilimento produttivo arriva ad oggi ad un’estensione di oltre 50.000 mq, con un team affiatato di 330 collaboratori. Il mercato principale di Recla è l’Italia, ma esporta nel mondo il 30% della produzione: Germania, Austria, Paesi Bassi, Belgio, Danimarca, USA e Canada sono i Paesi principali. Oltre allo speck Alto Adige IGP, tante altre sono le specialità prodotte, alle quali l’azienda Recla si dedica con la medesima cura e passione: i würstel autentici dell’Alto Adige, la pancetta, i prosciutti cotti leggermente affumicati e speziati e il prosciutto crudo.
Lo Speck Alto Adige IGP di Recla è un prodotto unico e versatile, ricco di proteine e pochi grassi. Il suo sapore inconfondibile, delicato e speziato, trova massima espressione nelle fette sottili e tenere che si sciolgono in bocca. La carne è rigorosamente selezionata e lavorata dai mastri macellai nel pieno rispetto del disciplinare, è speziata come da ricetta di famiglia e l’afumicatura col legno di faggio è leggera e delicata, e la tipica stagionatura è di almeno 22 settimane. Il risultato? Una specialità che evoca il territorio.
Recla
il punto forte
IN PRIMO PIANO
Al termine della Prima guerra mondiale, Gino Recla aprì la sua macelleria in Val Venosta, nel 1985 i suoi figli, Gino e Franz, rilevano l’attività aziendale e aprono la sede a Silandro, orientandola all’export. Ad oggi l’azienda è guidata dalla terza generazione, Robert e Paul Recla, giovani imprenditori che nel rispetto delle tradizioni tramandate, guidano l’azienda con passione, esperienza e maestria.
contatti
Sede: zona Produttiva 2, 39028 Silandro (BZ)
Telefono: 0473737300
Email: info@recla.it
Sito: www.recla.it
Riso Buono
Nel cuore di Casalbeltrame, un paese immerso tra le risaie novaresi - esattamente a metà tra Novara e Vercelli - la Tenuta La Mondina racconta secoli di storia e mostra la produzione del riso, eccellenza italiana. Tre grandi corti, le antiche scuderie, una elegante ala nobiliare e ampie aree produttive da visitare, per un viaggio nella storia del riso e dell’architettura rurale. Dalla fine del ‘600 ad oggi, tra 200 ettari di terreni di cui 120 coltivati a risaia, l’azienda continua ad essere gestita dai diretti discendenti della famiglia Guidobono Cavalchini che continua a lavorare “come una volta”, con metodi di irrigazione tradizionali e tecniche di coltivazione innovative. Per circa un secolo, però, parte della tenuta viene abbandonata fino a che, pochi anni fa, Luigi Guidobono Cavalchini chiese alla nuora, una commercialista romana, di andare a Casalbeltrame e rimettere in sesto la vecchia tenuta di famiglia. Così Cristina si ritrova ad indossare le vesti di una “mondina moderna” tra le risaie novaresi.
Oltre al riso bianco che rappresenta la tradizione, Cristina decide di puntare su un riso nero, simbolo di innovazione. Non il Venere ma l’Artemide, riso dall’aroma intenso e gradevole, oggi esclusiva di Riso Buono e i produttori del seme. Il riso viene messo sottovuoto in un vasetto di vetro, una scelta di packaging che rientra nella dinamica della qualità che l’azienda ha voluto dare al prodotto. Questo si aggiunge al Carnaroli Gran Riserva di Riso Buono, fatto invecchiare un anno e pilato a pietra per renderlo più resistente alla cottura.
IN PRIMO PIANO
Cristina ricorda ancora oggi il suo primo giorno a Casalbetrame. Arrivata alla tenuta si rende conto che il casale, pur bellissimo, è da restaurare completamente. Tornata a Roma sconfortata ne parla con il suocero, e insieme la famiglia prende una decisione: mettersi a coltivare. Oggi Cristina continua a fare la pendolare, almeno un giorno a settimana, tra Casalbeltrame e Roma dove vive col marito Vittorio e il piccolo Carlo di 9 anni che alla tenuta La Mondina si diverte un mondo tra trattori e mietitrebbie.
contatti
Sede: via Gautieri 2/4, 28060 Casalbeltrame (NO)
Telefono: 03211826327
Email: info@risobuono.it
Sito: www.risobuono.it
Salumificio Coati
Il Salumificio Fratelli Coati nasce sulle colline della Valpolicella agli inizi del 1900 come una bottega di famiglia che col passare degli anni si è trasformata in un vero e proprio salumificio. Tre i fratelli a conduzione dell’azienda - Beatrice, Giampaolo e Federica - e quattro le generazioni di esperti in salumeria che si tramandano le migliori tradizioni. Maestria e passione rappresentano questa grande famiglia, che oggi conta 6 stabilimenti produttivi, circa 400 dipendenti e vanta un fatturato che nel 2023 ha raggiunto i 160 milioni di euro. Per Salumi Coati l’export incide in una percentuale del 20%, con un’importante presenza sui mercati esteri anche grazie alla rete di imprese “Famiglie del Gusto”: costituita insieme ad altre tre aziende che condividono la ricerca dell’eccellenza, una lunga tradizione familiare e il rispetto dei più elevati standard qualitativi, ognuna rappresenta una specifica tipologia di prodotto. Coati sta registrando grandi apprezzamenti in particolare in Paesi come Giappone, Regno Unito e Canada.
Prodotti di punta sono il Prosciutto
Cotto Lenta Cottura e il Salame Milano Lenta Stagionatura, entrambi premiati con i “5 spilli” della Guida Salumi d’Italia: il prosciutto Cotto Lenta Cottura nel 2020 e il salame Milano nel 2023. Si caratterizzano per una maniacale selezione delle materie prime e per un lento e controllato procedimento di cottura e/o stagionatura. Il prosciutto viene cotto a vapore a basse temperature fino a 25 ore mentre il salame Milano viene lasciato stagionare fino a 6 mesi.
IN PRIMO PIANO
Oggi Salumi Coati è guidata dalla quarta generazione dell’omonima famiglia: Beatrice (amministratore delegato), Giampaolo (direttore generale) e Federica (direttore qualità sicurezza e ambiente). Insieme, loro tre custodiscono e portano avanti i valori e le tradizioni tramandate dai genitori con uno sguardo sempre attento al futuro, all’innovazione e alla sostenibilità.
contatti
Sede: via Monti Lessini 36, 37020 Marano di Valpolicella (VR)
Telefono: 0457755265
Email: a.cipriani@salumificiocoati.it
Sito: www.salumificiocoati.it
SQUP
SQUP è un’azienda nata come startup innovativa nel settore food science, che ha realizzato il primo gelato italiano 100% plant-based senza zuccheri aggiunti, confezionato in un barattolo eco-friendly. Nel 2022, un report di settore l’ha inserito – come unica azienda italiana – nell’elenco dei gelati più innovativi al mondo per ricerca e sviluppo. La missione di SQUP è generare un impatto positivo nella vita delle persone ridefinendo il piacere del gelato e rendendolo accessibile a tutti. Per raggiungere questo obiettivo, l’idea di business è quella di offrire un gelato innovativo, buono e funzionale, prodotto con attenzione alle persone e all’ambiente. Il viaggio di SQUP parte nel 2019 dalla necessità di uno dei titolari di trovare un gelato adatto alle proprie esigenze nutrizionali: dopo anni di sviluppo e ricerca, nel 2020 nasce così la prima versione (Mvp) del gelato in barattolo, successivamente migliorato e lanciato sul mercato nell’estate 2023.
Ad oggi sul mercato in tre diversi gusti – nocciola, cacao e pistacchio, disponibili anche nello shop online - SQUP rappresenta il primo gelato italiano realizzato interamente con prodotti vegetali senza zuccheri aggiunti, confezionato in un packaging attento alla sostenibilità ambientale. Oltre ad essere gustoso e cremoso, il gelato così prodotto è anche ricco di fibre, ha un ridotto apporto di calorie, è senza glutine e naturalmente senza lattosio.
punto forte
IN PRIMO PIANO
Già inseriti da Forbes nella lista dei “top 100 innovatori under 30” d’Italia, a fondare l’azienda sono gli imprenditori Samuel Lonero – già atleta agonista nel campo dell’atletica leggera, con un forte interesse nel settore della nutrizione che riporterà in toto nel progetto – ed Emanuele Bianconi, con un background nel settore healtcare. Ai due si è poi aggiunto Roberto Tomei, imprenditore e manager con esperienza decennale nel settore food.
contatti
Sede: via del Podere Rosa 13, 00137 Roma (RM)
Telefono: 3483800587
Email: info@squpgelato.it
Sito: www.squpgelato.it
Tenute Librandi
Sulle colline che guardano al mar Jonio, abitate da genti di antiche origini arbëreshë, a Vaccarizzo Albanese (Cs), i fratelli Librandi sono i custodi di quinta generazione dei loro uliveti centenari. Considerata tra quelle di maggior spicco nella produzione olearia italiana d’eccellenza, l’azienda coltiva 229 ettari, di cui circa 150 dedicati all’olivo, esclusivamente seguendo i metodi dell’agricoltura biologica, certificata dal 1997. A testimoniare la qualità dell’olio Evo prodotto sono i numerosi premi, nazionali e internazionali, ricevuti nel corso degli anni. Da ricordare, al riguardo, quelli assegnati nel 2011 (miglior frantoio al mondo) e nel 2021 (miglior azienda olearia al mondo) dalla guida Flos Olei, il premio come miglior olio biologico, assegnato dalla guida Oli D’Italia del Gambero Rosso negli anni 2015 e 2022. Anche il design del packaging ha ottenuto prestigiosi riconoscimenti, tra cui il Dieline Award a Los Angeles, l’Amphora Olearia all’Ercole Olivario ed il Fedrigoni Top Award. Le bottiglie dei Monocultivar Tenute Librandi sono state esposte al MUDEC di Milano ed al Museu del Disseny di Barcellona.
Tra gli oli di punta spicca l’EVO Nocellara del Belice, monocultivar biologico ricavato da una varietà che ha trovato in Calabria terreni e microclima ottimali. Grazie alle sue caratteristiche esprime profumi e sapori del mediterraneo: pomodoro, basilico e menta seguiti da un piccante che si sposa ad un tocco di amaro, dando vita ad un olio fruttato dai toni freschi. Altre varietà che hanno riscontrato ottimi apprezzamenti da pubblico e critica sono i monocultivar Carolea, Frantoio e Giarrafa.
punto forte
IN PRIMO PIANO
A portare avanti l’eredità morale del fondatore Pasquale Librandi sono i suoi cinque figli - Carmela, Lucia, Angela, Michele e Pino – che dal padre hanno ereditato la passione per l’olivicoltura, traendo insegnamento dalla sua lunga esperienza e portandola ad affrontare le sfide dei mercati internazionali. In questo modo, l’avvicendamento generazionale non ha avuto ripercussioni sull’attività. Immutata, in particolare, è ancora oggi l’attenzione per la salvaguardia del territorio e la tutela dell’ambiente.
contatti
Sede: via Marina 23, 87060 Vaccarizzo Albanese (CS)
Telefono: 098384068
Email: info@oliolibrandi.it
Sito: www.oliolibrandi.it
Testa Conserve
Da più di 200 anni la famiglia Testa solca i mari di Sicilia con le sue barche alla ricerca del pesce azzurro e del tonno rosso. Una tradizione antica fatta di tenacia e fatica, dedizione e capacità di scrutare il futuro così come l’orizzonte, in cui esperienza e passione si trasmettono di generazione in generazione. La storia di questa famiglia ha come teatro il suggestivo porticciolo di Ognina, nel cuore di Catania, dove ancora oggi esiste via Testa, a testimoniare le profonde radici della famiglia e delle generazioni che si sono succedute, scambiandosi il testimone. Nel 2017 il ciclo si completa col lancio di Testa Conserve, che consente di lavorare su tutta la filiera, pescando e lavorando i prodotti che arrivano direttamente sulle tavole con un pescato d’eccellenza e un elegante packaging ispirato al liberty siciliano. Con particolare minuziosità, la famiglia Testa segue con cura ogni particolare, come nel caso della scelta degli oli, e in particolare dell’elio Evo Igp che - data la qualità - oltre a far da liquido ‘di governo’ può essere utilizzato come condimento tout court.
Il Tonno Rosso Sott’olio d’oliva Evo
IGP Sicilia rappresenta il km 0 del mare. Ogni esemplare, selezionato con cura, proviene da quote sostenibili come da regolamento europeo, e viene pescato direttamente dalle barche della famiglia Testa. Lavorato secondo il artigianale che rispetta pienamente la tradizione della cucina siciliana, una volta cotto a vapore il tonno viene trattato manualmente e immerso in olio extravergine di oliva biologico risultando delicato e morbido al palato.
IN PRIMO PIANO
Giuseppe Andrea Testa, socio aziendale insieme ai cugini Nino e Tuccioquest’ultimo entrato in azienda solo in un secondo momento - è il responsabile marketing dell’unica azienda ad avere a disposizione sia la fabbrica che le navi. Con lo sguardo fisso sul futuro, Giuseppe e soci stanno investendo ancor di più sulla tracciabilità senza mai dimenticare il territorio in cui sono nati dove intendono rimanere, impiegando sempre più risorse in Sicilia.
contatti
Sede: Via Testa 23, 95126 Catania (CT)
Telefono: 3475792770
Email: info@testaconserve.it
Sito: www.testaconserve.it
RESTAURANT
A Spurcacciun-a
Tra i più celebrati della Riviera di Ponente, a Savona, affonda le radici in una tradizione familiare, lunga 120 anni. Tutto inizia nei primi anni del secolo scorso, nel quartiere delle Fornaci, con nonna Paola che gestisce un forno, poi trasformato in trattoria. Nei primi Sessanta, l’intuizione della figlia Giuliana di trasferire il ristorante nella posizione attuale, vicino all’uscita del casello autostradale. In breve tempo cresce la notorietà del locale per l’ottima cucina di pesce, sempre freschissimo. A metà degli anni Ottanta la gestione passa ai fratelli Claudio (scomparso nel 2022 in un incidente in mare) e Pervinca Tiranini, il primo in cucina, la seconda in amministrazione. Con l’entusiasmo e l’audacia dei giovani, infondono nuova energia a tutto il complesso, con la suggestiva piscina a sfioro e l’ampia terrazza da cui abbracciare il mare con lo sguardo. Nel 1997 la stella Michelin, persa nel 2003, riconquistata nel 2009 e riconfermata solo per l’anno successivo. Nel 2018 si apre un nuovo capitolo nella storia dell’A Spurcacciun-a: cucina rinnovata, apertura del bistrot Marea Savona, indipendente dalla proposta gourmet, e del Sushi Beach con cuochi giapponesi.
Nella cucina a vista lo chef si esprime con piatti ispirati alla tradizione, abbinamenti sorprendenti e contaminazioni culturali (strepitosi i rossetti con carciofi alla griglia e salsa al curry verde e “Il mio cappon magro”). In sala, il maître Giuseppe D’Angelo accoglie gli ospiti con maestria ai 16 tavoli; in estate è a disposizione la terrazza sulla piscina a sfioro, circondata da un esotico giardino, per un’esperienza a pochi metri dal mare. In carta 700 etichette di vini dall’Italia e dal mondo.
punto forte
IN PRIMO PIANO
Simone Perata nasce nel 1988 a Celle Ligure. La sua passione nasce nelle cucine della Marina Militare. La prima esperienza al Cambio di Torino, quindi l’incontro con Claudio Tiranini all’A Spurcacciun-a (all’epoca stellato Michelin) per poi proseguire a Milano al Marchesino, poi a Parigi allo storico tristellato Taillevent e infine a Barcellona al Lasarte (2016 terza stella Michelin). Pronto per il ruolo di chef, nel gennaio 2018 torna nella sua Liguria, al progetto della famiglia Tiranini per l’A Spurcacciun-a.
contatti
Sede: via Nizza 41r, Savona
Telefono: 019 862263
L’Acciuga
Ristorante stellato alle porte di Perugia, l’Acciuga è stato insignito della stella nella Guida Michelin dal 2022, e nominato 25° miglior ristorante d’Italia, secondo “50 Top Italy 2023” nella categoria Cucina d’autore. Il nome è un omaggio all’acciuga come pesce povero ma al tempo stesso ricco di qualità, che storicamente arrivava dal mare alle campagne dell’entroterra a sostituire il sale; questo si rispecchia nella filosofia del ristorante, l’attenzione per la materia prima, soprattutto “povera”, che si declina secondo il ritmo delle stagioni, lavorata con quel pizzico di originalità e tecnica che nelle mani dello chef Marco Lagrimino si traduce in una cucina contemporanea, profonda e dai sapori decisi; un luogo in cui sentirsi a casa e assaporare uno spicchio di Umbria che sa di autentico e di odierno. L’Acciuga è la sfida del patròn Luca Caputo, ideatore del progetto: creare un ristorante gourmet nella periferia italiana. Fiore all’occhiello del ristorante è anche la sua carta vini, curata sapientemente dalla direttrice di sala Nadia Moller e dal sommelier Valerio D’Urso.
Tra i piatti più rappresentativi dello chef Marco Lagrimino non mancano i risotti, e in particolare quello al rafano, caratterizzato dall’uso di pochi ingredienti ma lavorati e combinati con profondità. Il suo piatto signature unisce il sapore pungente del rafano, utilizzato nella mantecatura, con quello del burro afumicato, del burro acido e del centrifugato di sedano. A conferire un tocco aggiuntivo di gusto provvede la polvere di levistico, che chiude il cerchio con la sua nota erbacea.
il punto forte
IN PRIMO PIANO
Classe ’85, lo chef umbro Marco Lagrimino ha viaggiato molto prima di tornare a casa, sia all’estero (dalla Germania all’Inghilterra) che in Italia, prima di aprire il suo primo locale a Firenze, che lo farà conoscere alla critica, e confermarsi all’Osteria di Volpaia nel Chianti Classico. Il focus della sua cucina è la materia prima, selezionata nei mercati locali o dai contadini indipendenti. Lagrimino è appassionato del mondo vegetale e delle erbe aromatiche, e non disdegna le affumicature.
contatti
Sede: via Settevalli 217, 06128 Perugia
Telefono: 3392632591
Email: info@lacciuga.net
Sito: www.lacciuga.net
L’Altro Cantuccio
L’Altro Cantuccio è un gioiello culinario situato nel cuore di Montepulciano. Questo ristorante incarna l’eleganza intramontabile e la tradizione enogastronomica della Toscana, presentando una fusione magistrale tra autenticità e creatività. La conduzione dello Chef Mattia Putzulu garantisce un’esperienza culinaria unica, in cui i piatti della tradizione toscana sono reinventati in chiave moderna, mantenendo l’essenza dei sapori locali. Gli interni del ristorante, ricchi di storia e atmosfera, offrono un ambiente accogliente e raffinato. Il ristorante, con le sue atmosfere accoglienti e il calore umano che solo un progetto nato dal cuore può trasmettere, è diventato un luogo di incontro per gli amanti della buona tavola e della convivialità. La filosofia culinaria del ristorante si basa sull’utilizzo di ingredienti di altissima qualità provenienti da produttori locali e stagionali. La carta dei vini offre una selezione accurata, mettendo in evidenza le eccellenze vinicole della regione.
L’Altro Cantuccio è molto più di un semplice ristorante; è un’esperienza culinaria completa, dove la passione per la gastronomia si fonde con l’atmosfera suggestiva di Montepulciano. Un luogo dove la storia, la tradizione e la creatività si uniscono per ofrire ai visitatori un viaggio gastronomico indimenticabile nel cuore della Toscana. Lo chef Mattia Putzulu ha trovato nella sua compagna Monica non solo una complice perfetta, ma anche la musa ispiratrice del suo percorso culinario.
IN PRIMO PIANO
L’amore per l’arte gastronomica ha guidato Mattia sin dai suoi primi passi tra i fornelli. L’approccio di Mattia alla cucina è una sintesi di creatività e rispetto per le radici culinarie. La sua esperienza si è arricchita di sapori e tradizioni, affinando le sue abilità culinarie con passione e impegno. Il risultato è un menù che celebra i sapori locali, valorizzando ingredienti stagionali provenienti dai produttori della zona. È senza dubbio un luogo di incontro per gli amanti della buona tavola.
contatti
Sede: via delle Cantine 1, 53045 Montepulciano (SI)
Telefono: 0578758364
Email: mattiap1982@gmail.com
Sito: www.laltrocantuccio.it
ATTO di Vito Mollica
Immerso nelle sale affrescate da Alessandro Allori, nella magione che un tempo apparteneva alla famiglia della Beatrice amata da Dante Alighieri, ATTO di Vito Mollica è il ristorante gourmet di Palazzo Portinari Salviati, a Firenze. L’edificio, uno dei più suggestivi della città trasformato in un elegante hotel a 5 stelle, ospita il ristorante stellato guidato dall’omonimo chef lucano. E se il nome richiama il fatto che ogni piatto di Vito sia un autentico atto d’amore, un gesto che trasmette passione, dedizione e creatività, in poco tempo il ristorante è diventato mèta imprescindibile per i gourmet italiani e internazionali, a riprova di come l’ospitalità per lo chef non sia fatta solo di una carta ricca di eccellenze, ma anche di tempo dedicato all’ospite, di passione e dedizione reali, in cui il lavoro di squadra gioca un ruolo fondamentale. Per i 55 coperti, i menù stagionali - d’impronta tradizionale ma dal piglio internazionale – sono curati insieme al F&b manager David Bonissone, ai due restaurant chef Rosario Bernardo e Paolo Acunto, i manager Mark ignitov e Davide Altobelli e la sommelier Clizia Zuin.
Al di là dei cambi dovuti alla stagionalità, tra i piatti signature dello chef Vito Mollica non mancano prove d’autore che valorizzano materie prime come il carciofo (cotto sotto cenere con mandorle, aglio nero e prezzemolo) o la carne Wagyu con salsa all’armagnac. Da non perdere il suo risotto, declinato in diverse varianti in base alle materie prime – notevole quello con melograno e salmì di lepre –oppure la pasta ripiena, in primis i cappelletti ripieni di radicchio tardivo, formaggio Vacherin Mont d’Or e pinoli.
il punto forte
IN PRIMO PIANO
Lucano d’origine ma fiorentino d’adozione, lo chef Vito Mollica, classe 1971, inizia la sua carriera nel 1996 nel mondo Four Seasons, prima a Milano, Praga e infine a Firenze, dove conquista la prima stella Michelin e fa incetta di premi. Dopo una parentesi a Dubai, dal 2022 torna stabilmente nella città del David per gestire la ristorazione in Palazzo Portinari Salviati. Negli anni è stato protagonista di numerosi eventi internazionali per promuovere la cultura della cucina italiana nel mondo.
contatti
Sede: via del Corso 6, 50122 Firenze
Telefono: 0555353555
Email: firenze@attodivitomollica.com
Sito: www.attodivitomollica.com
Bulgari - Ristorante Niko Romito
II Ristorante - Niko Romito si trova al quinto piano dell’hotel e offre una splendida vista sul sepolcro monumentale dell’imperatore Augusto e sull’Ara Pacis, che si gode appieno dall’ampia terrazza. L’atmosfera del ristorante è accogliente ed elegante, con le pareti in legno di mogano, le opere d’arte Bulgari e i tavoli con i raffinati divanetti che possono accogliere 54 ospiti. II menu del ristorante presenta la cucina italiana contemporanea interpretata dallo chef abruzzese, un concetto sviluppato in esclusiva per i Bulgari Hotels & Resorts. Le ricette più rappresentative della tradizione vengono riscritte secondo i canoni di essenzialità, purezza e leggerezza di Niko Romito e affidate alle mani e al talento di Emilio Di Cristo, per 4 anni già sous chef di Bulgari Resort Dubai. Dietro a piatti apparentemente semplici si nascondono grande tecnica e processi di trasformazione innovativi, frutto della continua ricerca dello chef sulla materia e l’espressione del gusto. Gli ingredienti considerati ordinari vengono nobilitati per esaltare la struttura e il sapore, mentre quelli più sofisticati sono resi ancor più preziosi dal tocco di semplicità.
Spaghetti e pomodoro nasce oltre 10 anni fa al ristorante Reale (il Tre Stelle Michelin di Cristiana e Niko Romito a Castel di Sangro). Il lavoro si focalizza sulla salsa, dove lo chef concentra tutte le sfumature di gusto del pomodoro, giocando sia con la sua dolcezza che con l’acidità. Dalla materia prima ottiene una pasta densa, ricavata dalla lunga essiccazione dei pomodori in forno, un’acqua di pomodoro ed una polvere di pomodoro che mettono in luce diverse sfaccettature di sapori.
il punto forte
IN PRIMO PIANO
Autodidatta e profondamente legato al suo Abruzzo, Niko Romito entra per la prima volta in cucina senza immaginare che sarebbe diventata la sua vita. Stava infatti per laurearsi in Economia a Roma, sognando una carriera come broker finanziario, quando si ammala il padre, che aveva da poco trasformato il Reale - la pasticceria di famiglia - in una trattoria. Pur non avendo alcuna esperienza nel settore, Niko sviluppa in poco tempo la propria filosofia di cucina e in soli 7 anni il Reale conquista la prima stella Michelin.
contatti
Sede: via di Ripetta 73, 00186 Roma (RM)
Telefono: 0636080410
Email: dine.roma@bulgarihotels.com
Sito: www.bulgarihotels.com/it_IT/rome/dining/il-ristorante-niko-romito
La Casa degli Spiriti
Da 27 anni specializzato nell’alta ristorazione, La Casa degli Spiriti” si trova sulla strada che porta a San Zeno di Montagna, in una cornice di rara bellezza naturale, e con una splendida posizione panoramica che domina il lago di Garda e la valle dei Molini. Risalente all’800 e recentemente ristrutturata, offre una cucina che spazia tra il ristorante gourmet e il bistrot, fino ad arrivare al wine bar. Al gourmet “La Veranda” - fiore all’occhiello de La casa degli Spiriti, guidato dall’executive chef Alessandro Bedin e da Federico Chignola, chef e patròn del ristorante - si propongono tre percorsi degustazione differenti. Il primo menù, “Un territorio da scoprire”, è un’esplorazione dei sapori della zona, il secondo (“Il sogno mediterraneo”) invece un viaggio per chi desidera affacciarsi alla cucina di mare, mentre il terzo (“La fantasia dell’orto”) esalta le primizie dei vegetali. Dei tre menù è anche possibile scegliere la versione “Estratto” con una piccola riduzione nel numero dei piatti. Grande rilevanza è data anche ai vini, sapientemente abbinati e proposti dal sommelier Lorenzo Chignola.
L’uovo morbido con pasta kataifi, finferli e spuma al Monte Veronese è uno dei più rappresentativi del ristorante La Casa degli Spiriti. L’uovo viene considerato uno degli elementi più perfetti in natura ed è esso stesso un alimento estremamente completo: parte essenziale di innumerevoli ricette della tradizione, gli chef Chignola e Bedin hanno scelto qui di renderlo protagonista di un piatto semplice, ma non banale e goloso, dove viene accostato ai funghi finferli e alla spuma del formaggio tradizionale.
IN PRIMO PIANO
Dopo anni trascorsi in alcuni rinomati stellati italiani e dopo aver guidato la brigata del suo stesso ristorante a Florianópolis in Brasile, il veronese Alessandro Bedi fa ritorno nella sua città natale e sbarca a “La Casa degli Spiriti” nel ruolo di executive chef, al fianco di Federico Chignola. Con il patron, Alessandro Bedin condivide una filosofia ben precisa di cucina che si basa sul no waste, sulla sostenibilità ambientale e sul rispetto della materia prima che seleziona scrupolosamente in maniera diretta.
contatti
Sede: via Monte Baldo 28, 37010 Costermano sul Garda (VR)
Telefono: 0456200766
Email: info@casadeglispiriti.it
Sito: www.casadeglispiriti.it
Caveau Combinazioni
Dopo il successo conquistato negli anni col ristorante Cortile Arabo di Marzamemi, la famiglia Paternostro, con gli chef Massimo e Giuseppe Giaquinta, hanno dato vita al progetto di Caveau Combinazioni, nella location di Portopalo di Capo Passero. È un vero e proprio Sicilian bar, che coniuga tradizione e innovazione e che permette agli ospiti di sostare – da colazione all’after dinner –in una location storica ed esclusiva, quella di una ex banca, da cui prende nome il locale. Nonostante la scelta sofisticata del mobilio, che volutamente richiama i colori originari dell’ambiente - il nero, il grigio, l’oro, la carta parati art deco - il Caveu vuol essere un luogo conviviale, dove gustare gli autentici sapori di Sicilia a partire dalla prima mattinata sino a cena. Qui è infatti possibile assaporare, oltre ad una colazione tradizionale, anche una versione siciliana con dolci tipici fatti a mano. In carta a pranzo e a cena, piatti pensati dagli chef e realizzati con materie prime di qualità e del territorio, prevalentemente di mare, con pane e pasta rigorosamente di produzione propria.
Gli gnocchi di patate con salsa verde, gambero di crudo, pomodoro Pachino e salsa corallo sono un piatto emblematico che rappresenta l’essenza di quella che è la cucina del Caveau, al contempo tradizionale e innovativa, che incarna l’anima della Sicilia. Gli gnocchi di patate sprigionano i sapori del territorio: quello del mare, rappresentato dal gambero crudo, e quello della terra interpretato invece dal pomodoro Pachino, varietà di pomodoro autoctona, coltivata in gran parte nella province di Ragusa e Siracusa.
IN PRIMO PIANO
Nato a Nairobi da mamma keniota e papà siciliano, lo chef Massimo Giaquinta è cresciuto in Sicilia e tra i fornelli ha sviluppato le sue abilità. Il know how e il patrimonio culturale delle sue origini si legge anche nei suoi piatti che rappresentano al contempo la tradizione siciliana, la multiculturalità e un tocco esotico. Al suo fianco - nella cucina di Cortile Arabo così come al Caveau Combinazioni – c’è anche il fratello Giuseppe che con Massimo condivide la medesima filosofia e idea di cucina.
contatti
Sede: via Vittorio Emanuele 130, 96010 Portopalo di capo Passero (SR)
Telefono: 0931316937
Email: caveauportopalo@gmail.com
La Fenice Pizzeria
Più che una pizzeria, può essere considerato un autentico laboratorio permanente dedicato alla sperimentazione nel campo dell’arte bianca. Ristrutturata nel 2023 per aumentare gli spazi e ottimizzare il servizio, La Fenice Pizzeria Contemporanea a Pistoia – creata nel 2019 da Manuel Maiorano e Cristiano Tirico – affianca all’offerta più classica una serie di proposte innovative legate al mondo dei lievitati di qualità. Se da un lato lo chef ha trasformato la pizza in una serie di “spicchi d’aria” al contempo leggeri e croccanti, dall’altro ha inventato la Uramaki fusion pizza: cercando ispirazione nelle cucine degli altri Paesi, Manuel si è appassionato alla cultura e ai sapori orientali e ha trovato un modo di renderli compatibili con il mondo dei lievitati, abbinando la focaccia al vapore con l’immagine e l’estetica del sushi. Nel giro di appena tre anni dall’apertura, la pizzeria si impone come uno dei locali di maggior prestigio in Toscana e ottiene grandi riconoscimenti: i Due spicchi del Gambero Rosso, la presenza stabile nella classifica di 50 Top Pizza e il premio di miglior pizzeria della Toscana 2022 del Forchettiere.
Tra le proposte più innovative della Fenice c’è sicuramente la Uramaki fusion pizza, ossia una versione che omaggia uno dei prodotti della tradizione culinaria giapponese. Questa variante mantiene la scelta di ingredienti e topping ricercati, cui però aggiunge una forma inedita. Qualche esempio? Gli uramaki con battuta di fassona, cipolla croccante, fonduta di pecorino, salsa teriyaki e gocce di sriracha, oppure il sashimi di tonno marinato in salsa di soia, alga wakame, sesamo e mayo all’erba cipollina.
il punto forte
IN PRIMO PIANO
La Fenice Pizzeria Contemporanea è il frutto dell’incontro tra due soci, l’imprenditore pistoiese Cristiano Tirico e il pizzaiolo Manuel Maiorano, con quest’ultimo che ha iniziano a muovere i primi passi nel 2014 proprio nel locale della famiglia di Cristiano. Tanto forte è la passione di Manuel per i lievitati che nell’inverno 2023 inventa, dopo un anno di ricerche e sperimentazioni, un panettone salato realizzato con cinta senese Dop e pecorino di grotta che lo porta all’attenzione dei media nazionali.
contatti
Sede: via Dalmazia 73, 51100 Pistoia
Telefono: 057321167
Email: maiorano.manuel1989@gmail.com
Sito: www.lafenicepizzeria.it
Filippo Pietrasanta
Ristorante nel centro storico della “piccola Atene” toscana, Filippo Pietrasanta è divenuto negli anni un nome familiare nel panorama della ristorazione in Versilia. Condensandovi la sua storia professionale, il patron Filippo Di Bartola ne mantiene gelosamente la direzione, curando la sala, i dettagli dell’arredo, l’impostazione del servizio, la selezione dei collaboratori e delle aziende agricole del territorio per comporre i piatti e la carta dei vini. Da Filippo Pietrasanta calore ed eleganza si fondono in una proposta semplice: attenta selezione della materia prima, ricerca di equilibrio tra tradizione e innovazione, nonché un tocco d’audacia nel disegnare un’esperienza in continuo aggiornamento, ma sempre a misura d’uomo. Ai fuochi dal 2020 c’è Andrea Papa: accanto ai 4 menu degustazione (da 4 a 7 portate) non mancano classici come il roast beef, le polpettine rosse, la tartare di Chianina tonnata o i tordelli al ragù. Ogni sera Filippo accoglie artisti, curatori, galleristi, portando nel ristorante un discorso che va oltre il cibo inteso solo come atto di nutrizione.
Il piatto che testimonia la gastrofilosofia di Filippo è lo spaghetto con erbe amare, burro afumicato e ragù di gallina: due elementi, questi, che si combinano creando un connubio divino. L’afumicatura del burro dona un contrasto piacevole con la dolcezza del ragù, e aggiungendo erbe amare - tarassaco d’inverno e elicriso d’estate - il risultato è un finale memorabile. Creato per l’estate, ha suscitato tale apprezzamento da venire adattato alle varie stagioni diventando un vero e proprio caposaldo della sua cucina.
il punto forte
IN PRIMO PIANO
Filippo Di Bartola inizia a lavorare come cameriere ancora studente, approdando presto nel “tempio” dell’Enoteca Pinchiorri di Firenze prima (ha servito l’ispettore che ha decretato le tre stelle) e da Lorenzo a Forte dei Marmi in seguito. È arrivato ad aprire il suo primo ristorante a Pietrasanta nel 2008, mantenendo come faro costante l’attenzione al cliente. Da lì ha sviluppato un format di ristorazione che negli anni si è allargato con una serie di pop-up a Forte dei Marmi, Marina di Pietrasanta e Firenze.
contatti
Sede: via Padre Eugenio Barsanti 45, Pietrasanta (LU)
Telefono: 058470010
Email: reservation@filippopietrasanta.it
Sito: www.filippopietrasanta.it
Hostaria alla Tavernetta
In principio era un’osteria, dove ci si recava per stare in compagnia, trascorrere il tempo ridendo e condividendo uno o più stuzzichini nonché sorseggiando del “vino della casa”, il tipico tajùt. Ma quell’antica osteria a un passo dal Duomo di Udine è stata trasformata nell’attuale Hostaria alla Tavernetta, un luogo che nel tempo ha acquisito toni sempre più raffinati, fino ad offrire ai propri ospiti una cucina dal fascino contemporaneo, intimamente legata al territorio e alle sue tradizioni. Eppure, per la famiglia Romano, la bontà delle materie prime e la creatività dei cuochi non sono sufficienti a rendere straordinaria l’esperienza: a fare la differenza è infatti quel senso di calore e familiarità sempre più raro da incontrare. Così ogni cliente diventa speciale e riceve la stessa accoglienza che, normalmente, viene riservata ai familiari e amici di lunga data. Ad accompagnare oggi i genitori nell’arte dell’ospitalità è il figlio Matteo Romano che in sala suggerisce i vini più adatti, accostandoli ad una cucina dall’anima squisitamente tradizionale, servita in veste contemporanea.
Il Bigolo all’uovo formadi e pevar con formaggio Frant e funghi rispecchia la filosofia di utilizzare i prodotti stagionali del territorio prendendo spunto da piatti iconici della cultura sia italiana che internazionale. Il bigolo, fatto in casa, è “formadi e pevar”, traduzione in friulano della cacio e pepe romana, in cui si sostituisce il pecorino col formaggio Frant, unito ai funghi (alcuni di bosco, altri coltivati in Friuli ma di origine orientale, come gli shiitake) per un piatto fusion a km 0.
il punto forte
IN PRIMO PIANO
Ad Hostaria Alla Tavernetta è impossibile non cogliere una deliziosa continuità estetica e culturale con il circondario. Lo provano i piatti, sia quelli legati alla tradizione (ma sempre con uno sguardo attento alla modernità) sia quelli più raffinati, che testimoniano la presenza di uno chef come Eddi Riotto, in grado di guardare lontano. E’ lui ad anticipare le tendenze grazie agli stimoli offerti da Matteo Romano, ristoratore di terza generazione, accompagnato dai genitori Roberto e Giuliana Petris.
contatti
Sede: via Artico Di Prampero 2, 33100 Udine (UD)
Telefono: 0432501066
Email: info@allatavernetta.com
Sito: www.allatavernetta.com
Icona del fine dining a Parma sin dalla nascita nel 2011, col passare degli anni Inkiostro ha conquistato la stella Michelin e saputo mantenere il proprio ruolo nell’olimpo della ristorazione anche col passaggio di consegne in cucina e l’arrivo di Salvatore Morello. Dopo un periodo vocato all’avanguardia, la titolare Francesca Poli – espressione di una famiglia con 40 anni d’esperienza nel settore – guida la struttura verso un approccio più maturo e tondo alla proposta culinaria: uno stile elegante e raffinato che mantiene uno sguardo verso la sperimentazione, soprattutto nelle tecniche di cottura e nell’approccio alla materia prima. La volontà di chef e proprietà di far crescere giovani talenti si traduce nell’aver allestito un team dall’età media piuttosto bassa. Inkiostro si caratterizza per una verve contemporanea che dalla cucina arriva fino agli ambienti, contraddistinti da uno stile minimal chic, dal design moderno e cosmopolita. Un contesto in sintonia con la cucina di Morello, abile nell’interpretare gli ingredienti, in un intreccio fra materie prime locali ed altre più esotiche.
Le Lanterne sono un piatto vegetale che reinterpreta in chiave gourmet un primo tipico della tradizione emiliana. Nel raviolino, la sfoglia è sostituita dal cavolo bianco, il ripieno è una farcia di erbetta dell’orto e la salsa in accompagnamento è un burro all’olio di Kyoto. Giocando coi contrasti, il piatto sintetizza il territorio con le esperienze dello chef e le influenze che caratterizzano la sua cucina, come l’oriente. Piatto rafnato nelle forme, deciso e delicato al tempo stesso al palato.
il punto forte
IN PRIMO PIANO
Ormai da qualche anno lo chef calabrese Salvatore Morello, classe ‘84 è saldamente a capo delle cucine: custode di una grande esperienza maturata all’estero, tra ristoranti stellati in Germania (alla corte del suo mentore Joachim Wissler, ma anche di Alan Ducasse e Paul Bocuse), al rientro in Italia ha portato a Parma il suo stile fatto di rigore, precisione e creatività. Con lui, una brigata giovanissima e il costante supporto della patròn Francesca Poli e del maitre Daniele Molinaro, discreti ed eleganti padroni di casa.
contatti
Sede: via San Leonardo 124, 43123 Parma
Telefono: 0521776047
Email: info@ristoranteinkiostro.it
Sito: www.ristoranteinkiostro.it
La Madernassa
Nel cuore delle Langhe del Roero, nel piccolo borgo di Guarene che affaccia direttamente su Alba sorge il ristorante e resort La Madernassa. Circondato dal verde di un grande bio parco, la struttura offre la possibilità di soggiornare all’interno di un’antica dimora storica completamente ristrutturata a partire dal 2003. Le camere, in stile rustico, offrono tutti i comfort per un soggiorno all’insegna del relax. Per gli ospiti tantissimi i servizi disponibili, dalla piscina panoramica esterna, alla Spa con possibilità di trattamenti personalizzati, sino alle numerosissime attività da svolgersi all’aria aperta, come la ricerca del tartufo, o all’interno della struttura, dalle visite in cantina sino ai workshop legati al ristorante, uno dei fiori all’occhiello de la Madernassa. Insignito della stella Michelin e guidato dallo chef Giuseppe D’Errico, il ristorante propone una cucina che unisce sapientemente amore per la natura, creatività ed eccellenza e io cui piatti esaltano profondamente il legame con il territorio.
La sostenibilità è uno dei punti salienti che contraddistingue La Madernassa. Da tempo, la struttura ha deciso di adottare una filosofia sempre più green nel rispetto della biodiversità e nell’ottica di salvaguardia dell’ambiente tanto da essere riconosciuta anche tra i migliori 100 ristoranti del pianeta secondo la guida “We are smart green”. Oltre all’investimento per la salvaguardia e per l’implemento continuo del bioparco circostante, il resort adotta diverse misure ecosostenibili, dalla scelta di acqua locale, all’uso di fonti rinnovabili.
IN PRIMO PIANO
Il ristorante La Madernassa, uno dei fiori al’occhiello della struttura, è sapientemente condotto dallo chef Giuseppe D’Errico, affiancato in cucina anche dal fratello, Francesco. La cucina, in linea con la filosofia dell’intero resort, si basa sul rispetto e sull’amore per la natura e il territorio circostante, che viene reso immancabile protagonista dei piatti dei menù degustazione proposti dagli chef che sempre ricercanoattraverso un mix di testa e cuore - temi di ecologia a cavallo tra l’etica e l’alta gastronomia.
contatti
Sede: Località Lora 2, 12050 Guarene (CN)
Telefono: 0173611716
Email: info@lamadernassa.it
Sito: www.lamadernassa.it
L’Orangerie by Di Pinto
Toni sobri, piante di agrumi, pianoforte a coda e sedie in ferro battuto con soffici cuscini, inseriti in una splendida ed elegante “Orangerie” panoramica che si affaccia su tutta la valle dove troneggia il Monviso. Il ristorante gourmet con cucina a vista, inserito all’interno del Relais Le Due Matote, è guidato da Roberto Di Pinto, rinomato chef di Sine by Di Pinto a Milano ed ha come frontman della cucina Luca La Peccerella, chef che ha fatto parte della sua brigata per diversi anni. Menù alla carta affiancato dai percorsi degustazione “Piacere Luca” e “Piacere Roberto”, a cui si aggiunge lo chef’s table e il brunch domenicale incentrato sulla territorialità e sulle famiglie. Da segnalare i Plin alla genovese di pollo bianco piemontese, tartufo nero e Parmigiano Reggiano 30 mesi; l’iconica mescafrancesca patate e pesci; la pizzetta fritta con vitello tonnato, pomodoro confit e insalata dell’orto; la quaglia ripiena di salsiccia di Brà e tartufo, millefoglie di patata, spugnole ed emulsione di Barolo.
Un approccio circolare intelligente che presta grande attenzione a stagionalità e sostenibilità, grazie soprattutto a un importante orto simbiotico che fornisce alla cucina, non soltanto una moltitudine di erbe aromatiche, ma buona parte dei vegetali. Questo dà vita anche ad un menù interamente dedicato che parla di territorio e autenticità dei sapori.
il punto forte
IN PRIMO PIANO
Eleganza, stile, carattere, personalità, savoir-faire in un contesto incantato: un vecchio casale del XVI-XVII secolo, recuperato grazie ad una ristrutturazione conservativa. Attorno al giardino all’italiana costellato di rose, 6 meravigliose suites tutte differenti, ognuna con preziosi dettagli. Deliziosa esperienza di picnic con lo chef tra le vigne e i boschi dell’Alta Langa a bordo di un’originale Fiat Spiaggina.
contatti
Sede: località Pratofreddo 1, 12060 Bossolasco (CN)
Telefono: 0173388668
Email: reservations@leduematote.com
Sito: ww.leduematote.com/le-restaurant
Osteria del Borgo
L’Osteria del Borgo a Cesano è un autentico ritrovo culinario immerso nella tradizione e nella storia di questo incantevole borgo laziale. Gestita con passione e dedizione, l’osteria incarna l’essenza dell’accoglienza romana e il gusto autentico della cucina territoriale. Al timone di questa avventura gastronomica c’è una squadra appassionata guidata dallo chef e patron che con maestria e creatività trasforma ingredienti freschi e di qualità in autentiche prelibatezze. Il menù riflette la ricchezza della cucina romana, offrendo piatti che delizieranno ogni palato. L’atmosfera dell’Osteria del Borgo è un connubio di calore e tradizione, con un’attenzione particolare ai dettagli che rende ogni visita un’esperienza unica. Gli interni accoglienti e l’ospitalità calorosa fanno sì che gli ospiti si sentano a casa. Situata nel cuore di Cesano, l’osteria diventa un punto di riferimento per coloro che desiderano assaporare il gusto genuino della cucina locale in un’atmosfera accogliente e familiare.
Non solo cucina: le etichette di vino sono selezionate con cura e contribuiscono a impreziosire l’esperienza al ristorante. La cantina dell’Osteria del Borgo presenta una varietà di vini che spaziano dalle etichette tradizionali a quelle più innovative. Ogni bottiglia è scelta con attenzione per completare e arricchire il menù, ofrendo agli ospiti l’opportunità di esplorare diverse regioni vinicole e scoprire i migliori abbinamenti per accompagnare i piatti proposti.
il punto forte
IN PRIMO PIANO
Che si tratti di una cena romantica, di un incontro d’affari o di un momento di convivialità con amici e famiglia, l’Osteria del Borgo è il luogo ideale per un’esperienza culinaria indimenticabile. Gli interni sono un’armoniosa fusione di rusticità e raffinatezza. L’atmosfera accogliente è creata da pareti in pietra a vista, soffitti con travi in legno e illuminazione soffusa, che insieme creano un ambiente caldo e familiare. Gli arredi tradizionali creano un’atmosfera che evoca il fascino di una tipica osteria italiana.
contatti
Sede: Loc. Borgo di Sopra 21/23, 00123 Cesano (RM)
Telefono: 0630430023
Email: osteriadelborgocesano@gmail.com
Sito: www.osteriadelborgocesano.it
La Rei Natura
Nato da poco, è già nell’olimpo della ristorazione: La Rei Natura by Michelangelo Mammoliti è il ristorante gourmet del lussuoso Il Boscareto Resort & Spa di Serralunga d’Alba, che ha riaperto i battenti dopo un importante restauro. Realizzato su progetto di Valentina Dogliani e dello stesso Michelangelo Mammoliti, è un sistema che abbraccia un progetto più ampio incarnando la filosofia dello chef, che vuol trasformare la degustazione in un percorso dove ogni momento – dall’amuse bouche alla pasticceria - ha il giusto risalto. Lo chef piemontese ha allestito tre menù degustazione, due dei quali – “Emozione” (che reinterpreta in chiave creativa ricordi d’infanzia) e “Voyage” (ingredienti e ricette raccolti nei 15 anni di viaggi) – hanno i piatti disponibili anche alla carta. Vi si aggiunge un percorso alla cieca, il “Mad100% Natura”, in cui lo chef manifesta con creatività la sua passione per il vegetale, usando erbe aromatiche, spezie e radici coltivate personalmente. Non a caso, caratteristici di Mammoliti sono i rimandi alla memoria e alla natura: le sue ricette descrivono il territorio, ma strizzano l’occhio a suggestioni lontane.
Aquilegia è un primo nato da uno spunto: ricreare il fiore dell’omonima pianta montana. Nel formato di pasta, si trova una farcia di ragù alla bolognese dal sapore di lasagna, alla base del piatto un’infusione di noce moscata, macis e pepe di Sarawak e una polvere di pane abbrustolito. Coj è un antipasto nato dalla volontà di valorizzare la biodiversità piemontese delle Brassicaceae. Il cavolo verza viene farcito di écrasé di patate della Bisalta condite con levistico e succhi di cavoli fermentati.
il punto forte
IN PRIMO PIANO
Executive chef del ristorante è dal 2022 lo chef Michelangelo Mammoliti, che da sempre trova nell’elemento naturale il suo habitat e nella cucina i richiami alle tradizioni familiari. Ha studiato, viaggiato e incontrato persone che hanno cambiato la sua visione: in Francia impara come gestire una cucina, e al suo ritorno in Italia nel 2014 ricopre il primo incarico di executive chef e i riconoscimenti non tardano ad arrivare. Nel 2017 ottiene la prima stella Michelin e solo tre anni più tardi la seconda.
contatti
Sede: via Roddino 21, 1250 Serralunga D’Alba (CN)
Telefono: 0173613036
Email: info@ilboscaretoresort.it
Sito: www.ilboscaretoresort.it/la-rei-natura
Rinaldi al Quirinale
Rinaldi al Quirinale è un’oasi gastronomica situata nel cuore di Roma, a due passi dalla storica collina omonima. Con una tradizione che risale ormai a decenni, questo ristorante incarna l’eccellenza della cucina italiana con un tocco di raffinata creatività. Il locale offre un’esperienza culinaria unica, dove il gusto autentico si fonde con la sperimentazione, creando piatti prelibati che conquistano anche i palati più esigenti. La carta dei vini è una selezione accurata delle migliori etichette offrendo un viaggio sensoriale attraverso le punte di diamante dell’enologia italiana. Gli interni sono un connubio di eleganza e calore, creando un’atmosfera accogliente. La location ideale per cene romantiche, incontri d’affari o semplicemente per godersi un momento di gusto in compagnia di amici e famiglia. Il ristorante Rinaldi al Quirinale è molto più di un luogo dove mangiare: è un’esperienza culinaria completa, dove la passione per l’arte gastronomica si fonde con l’atmosfera incantevole della Città Eterna.
Quella di Rinaldi al Quirinale è una cucina che riflette la dedizione per la tradizione culinaria italiana votata alla cucina di mare, reinterpretandola con un tocco moderno e creativo. Sotto la guida di Vincenzo e dell’intero team qui vince la celebrazione della ricchezza dei sapori italiani. Un invito a gustare il meglio dei prodotti ittici e non solo attraverso gli occhi e il palato di un vero maestro dell’accoglienza.
IN PRIMO PIANO
Un indirizzo imperdibile per chi cerca l’autentica tradizione italiana, espressa con maestria e amore per il dettaglio che è il vero centro del Ristorante Rinaldi al Quirinale. Grande talento e passione, quelli di Vincenzo Rinaldi che ha plasmato il suo percorso con dedizione, portando avanti una tradizione di famiglia che si distingue per l’eccellenza culinaria. Vincenzo Rinaldi infonde la sua passione in ogni gesto, combinando maestria tecnica con l’amore per la ristorazione di qualità.
contatti
Sede: via Parma 11/A, 00184 Roma
Telefono: 0647825171
Email: info@rinaldialquirinale.it
Sito: www.rinaldialquirinale.it
Ristorante Acanto
Inaugurato nel maggio 2006, il ristorante Acanto dell’Hotel Principe di Savoia a Milano ha un ingresso indipendente in piazza della Repubblica e un ambiente unico all’interno. La scelta del nome Acanto è legata alla personalità del ristorante e al bellissimo giardino interno. Obiettivo del ristorante è quello di aprire le porte di questa oasi anche ai milanesi che abitualmente non “vivono” gli hotel della propria città. Con i suoi 80 coperti totali, il locale consente di rilassarsi nel cuore di Milano gustando, in una cornice unica, le migliori proposte della cucina italiana. Il giovane e talentuoso chef Matteo Gabrielli presenta un menù a la carte in cui propone la sua personalissima interpretazione dei classici della tradizione, con impiattamenti che stuzzicano gli occhi al pari del palato. Sia a pranzo che a cena gli ospiti possono scegliere uno speciale percorso di degustazione creato dallo chef e composto da 6 portate La domenica dalle 12.30 alle 15 è invece di scena il brunch, l’appuntamento gastronomico milanese più amato, a ritmo di musica dal vivo.
Da non perdere è l’Astice con purè di patate afumicate e verdure croccanti: si tratta di una rivisitazione dell’iconico astice alla catalana, accompagnato da un purè di patate afumicate arricchito da burro francese e vegetali croccanti. Il piatto è composto da texture diverse che si sposano perfettamente creando un’esplosione di sapori: la morbidezza del purè, la cremosità dell’astice e la croccantezza delle verdure. Una delizia per il palato ma anche per gli occhi, con i suoi colori accesi e invitanti.
IN PRIMO PIANO
Matteo Gabrielli, 33 anni, originario della provincia di Varese, è il nuovo chef del Ristorante Acanto dell’Hotel Principe di Savoia. Persona decisa e al tempo stesso molto pacata, Matteo guida il suo team con cura e dedizione creando una cucina creativa, pur mantenendo la tradizione legata alle sue origini lombarde. Il suo è un mix tra tradizione e modernità che riesce a legare la storicità di un grande albergo come il Principe di Savoia a una mente giovane e desiderosa di ampliare i suoi orizzonti.
contatti
Sede: Piazza della Repubblica 17, 20124 Milano (MI)
Telefono: 0262302026
Email: info.HPS@dorchestercollection.com
Sito: www.dorchestercollection.com
Ristorante Crab
Ben più di un semplice ristorante di pesce: Crab è una “crostaceria” e oyster bar, nel pieno centro storico di Roma, che offre tutto il profumo e i sapori del mare a due passi dal Colosseo. Nel locale al rione Celio, a due passi dal rione Monti, vengono selezionate con cadenza settimanale alcune delle ostriche più pregiate del panorama internazionale, veri e propri tesori del mare che arrivano direttamente da Bretagna, Normandia, Irlanda e Mediterraneo. A dirigere la brigata è lo chef Matteo Paoloemilio, che ai fornelli coniuga le sue due passioni: da un laro quella per il mare, dall’altro quella per il fine dining più ricercato e innovativo. Una cucina di tale livello richiede di essere sostenuta da una cantina all’altezza, ed è a questo che pensa il sommelier di Crab, Vincenzo Bisogni, chiamato a selezionare personalmente oltre un centinaio delle migliori etichette nazionali e internazionali. Il servizio viene coordinato e supervisionato scrupolosamente dal responsabile di sala Giancarlo Cannizzaro, per un’esperienza sensoriale esclusiva e al contempo calorosa e familiare.
Tra le specialità di Crab sono presenti in carta delle vere e proprie rarità come l’astice blu, e prelibatezze come aragosta, granchi reali e ricci di mare. Tutto il pescato viene proposto in diverse varianti, sia crudo che cotto, in grado di esaltare la materia prima utilizzata. Nel menù non mancano diversi evergreen della cucina di mare, come le linguine all’aragosta – autentico piatto signature del ristorante – ma anche accostamenti più accattivanti e dal netto richiamo internazionale.
punto forte
IN PRIMO PIANO
Nato nella capitale, classe 1976, il proprietario del Crab è oggi Stefano Rossi, figlio di Vittorio e Miriam, una coppia che più di 60 anni fa è partita dalla Val D’Orcia e ha scelto una grande città come Roma per realizzare il proprio progetto di vita. Titolare di altre attività ristorative nel centro della città – tra cui lo storico Caffe Martini in piazza del Colosseo - Stefano vanta un’esperienza quasi trentennale nel settore della ristorazione.
contatti
Sede: via capo d’africa 2
00184 Roma
Telefono: 0677203636
Email: emailristocrab@gmail.com
Sito: www.ristorantecrab.com
Ristorante Traiano
Situato nel cuore di Roma, all’interno dei suggestivi fori di Traiano, il ristorante si è imposto in breve come un’icona gastronomica della Città Eterna. Con una posizione così prestigiosa, il locale offre non solo un’esperienza culinaria raffinata ma anche una vista mozzafiato sul patrimonio storico della capitale. Lo chef si impegna a offrire piatti che rappresentano l’eccellenza della cucina italiana, reinterpretando i classici con gusto e creatività. Gli ingredienti freschi e di alta qualità sono la base di ogni creazione culinaria, regalando ai commensali un viaggio gastronomico attraverso i sapori più autentici del Bel Paese. L’atmosfera del ristorante Traiano è un mix di eleganza e accoglienza, con interni curati nei dettagli e un personale attento alle esigenze degli ospiti. La location diventa il punto di incontro ideale per cene romantiche, eventi speciali o semplicemente per gustare un pasto delizioso in un ambiente suggestivo. La carta dei vini è un viaggio che dall’Italia porta poi in una degustazione riccamente internazionale.
L’esperienza culinaria inizia con antipasti che sono vere opere d’arte: dalle delicate tartare di mare e terra alle sorprendenti creazioni culinarie, ogni piatto è un’esplosione di sapori armoniosamente bilanciati. La freschezza degli ingredienti è evidente in ogni morso, mentre la presentazione rafnata aggiunge un tocco di eleganza. Vince qui una sinfonia culinaria che invita a un viaggio gastronomico senza pari. I secondi piatti, spaziando tra carni e pesce, sono una celebrazione di qualità e preparazione impeccabile.
IN PRIMO PIANO
Che sia un aperitivo, un pranzo o una cena, Il Ristorante Traiano è il place to be almeno una volta nella vita. L’amore per l’arte non è solo nella cucina, ma anche nel design e nell’atmosfera che qui è possibile vivere. Se si ama la carne, qui i tagli migliori sono sapientemente frollati. I piatti a base di pesce, freschi e gustosi, portano sulle tavole l’essenza del Mediterraneo. In questo scenario incantevole, i brindisi sono necessari e la scelta delle bollicine qui è tra 25 maison di Champagne e tante italiane.
contatti
Sede: Foro Traiano 1B, 00187 Roma
Telefono: 0625399844
Email: adr.eventiroma@gmail.com
Sito: www.traianorestaurant.com
Starita
La storia di uno dei nomi più conosciuti dell’arte bianca italiana inizia nel quartiere di Materdei, a Napoli: nel 1901 la famiglia Starita avvia una cantina con rivendita di vini, che 25 anni più tardi Antonio Starita porta in dote al figlio Giuseppe in occasione del suo matrimonio con Filomena, proveniente da una famiglia di cuochi del Borgo Marinari. A Materdei, anche grazie all’abilità culinaria di Filomena, il locale si amplia negli spazi e nell’offerta, diventando prima trattoria, friggitoria e infine pizzeria. È con Antonio Starita che nasce il rito della “vera pizza napoletana” e il locale ne diventa punto di riferimento. A partire dal 1961, Antonio Starita rileva il locale a Materdei portando per la prima volta nel rione il servizio al tavolo. È soprattutto grazie alla qualità della pizza, e all’impegno culturale profuso da Antonio Starita nell’accrescere la conoscenza della pizza napoletana nel mondo, che il nome di Starita è tra i più rilevanti del settore. Oggi il lavoro è portato avanti dal figlio Giuseppe pizzaiolo esperto e imprenditore di tutto il gruppo e da Filomena che cura la sala e i clienti.
La forza di Starita è nel legame con la tradizione e il rispetto di valori che da oltre cento anni ne caratterizzano la proposta. Non manca la capacità di accogliere l’innovazione: dopo la nascita degli indirizzi di Firenze, Milano e Torino, Starita ha aperto anche a Bangkok. Ogni locale ha una propria anima, ma tutti restano tra loro connessi. Il progetto grafico coinvolge l’identità di Starita: in un nuovo linguaggio di comunicazione, incentra il concept creativo “Il Rito della Pizza”.
il punto forte
IN PRIMO PIANO
Né “ruota di carro” né “canotto”, la pizza di Starita non fa concessioni alle mode ma solo al gusto, rispettando – a Napoli come altrove – la veracità essenziale di questo cibo popolare. L’impasto, gustoso e digeribile, segue la sapiente lavorazione tradizionale insegnata ad Antonio Starita da Gigino Magno, rivista negli anni con alcuni accorgimenti resi necessari dall’evoluzione di tecniche e prodotti. Il disco di pasta si veste di condimenti spesso classici ma anche più originali. Immancabile la cottura nel forno a legna.
contatti
Sede: via Materdei 27/28, 80136 Napoli
Telefono: 0815441485
Email: staritaamaterdei1901@gmail.com
Sito: www.pizzeriestarita.it
Tenerumi
ITenerumi, il ristorante vegetale del Therasia Resort Sea&Spa, rappresenta una dimensione unica in cui le materie prime della Sicilia, mantenendo la loro genuinità e autenticità, incontrano le tecniche di cottura internazionali e innovative diventando “esperienza” di questo connubio. Qui infatti è possibile vivere un’esperienza immersiva e coinvolgente: la cena si svolge su un rigoglioso prato dove il cielo stellato e l’intero arcipelago eoliano fanno da cornice, per godersi momenti di relax e sapore a contatto diretto con la natura. I tre capisaldi della filosofia del ristorante sono la sostenibilità delle materie prime, sapientemente coltivate nell’orto privato, il rispetto e la salvaguardia dell’ambiente lungo tutta la filiera. Attraverso il suo menu degustazione lo chef Davide Guidara guida i suoi commensali in un percorso interamente vegetale, in cui spiccano audacia e originalità. Fondamenta di tutte le sue creazioni è un’attenta ricerca che lo ha portato a stilare un “Manifesto di Nuova Cucina Vegetale”.
Tra i piatti iconici del ristorante siciliano non manca il cardoncello alla brace e scapece alla paprika: il fungo viene prima cotto sotto pressione, per poi essere lasciato macerare per tre giorni insieme ad aromi e a un vino prodotto da funghi. Successivamente viene afumicato per un’ulteriore notte e infine grigliato. Viene infine ultimato con una pasta di funghi shiitake ossidati.
il punto forte
IN PRIMO PIANO
Il deus ex machina del ristorante Tenerumi è l’imprenditore ischitano Luigi Polito, proprietario del tour operator Imperatore Travel che offre mète soprattutto nel sud Italia. Oltre ad esso, Polito possiede anche quattro hotel ad Ischia – nell’isola sono presenti il Botania Relais e Spa, il Costa del Capitano, Il Manzi ed il Parco Maria, che riaprirà nel 2025 dopo i lavori di ristrutturazione - ed uno in Sicilia, sull’isola di Vulcano, ossia proprio il Therasia Resort che ospita
Tenerumi.
contatti
Sede: Isola di Vulcano
98050 Vulcanello (ME)
Telefono: 0909852555
Email: info@therasiaresort.it
Sito: www.tenerumiristorante.it
Tino Gourmet
Dal 2020, anno in cui ha aperto le sue porte agli ospiti, l’esperienza al Tino Gourmet in Villa Soligo, è molto molto più di una semplice sosta tra le colline del Prosecco DOCG. Quella al ristorante dello chef Tino Vettorello è una tappa imperdibile per chi vuole assaporare tra le colline Patrimonio Unesco piatti rispettosi della stagionalità dei prodotti. Il locale si trova in un’ala separata di Villa Soligo, splendido edificio storico del XVIII, rinnovato e trasformato in uno charme hotel dotato di ogni comfort. I piatti di Tino Vettorello, contraddistinti da contrasti di colore e sapore dati dall’utilizzo di frutta e verdura che fanno da contraltare agli ingredienti principali cucinati con pochi grassi, sono vere e proprie esperienze sensoriali. Nei suoi menu utilizza moltissimi ingredienti veneti provenienti da filiere certificate. Radicchio, carciofi, asparagi, fagioli, prodotti ittici della Laguna veneta e del mar Adriatico sono tra i protagonisti dei suoi piatti. Nella carta dei vini sono presenti le migliori riserve di Prosecco DOCG.
Tre i menu degustazione del Tino Gourmet in Villa Soligo. Ai questi si afanca una carta nella quale non possono mancare il Rombo alla Clooney preparato per George Clooney con la Vodka, superalcolico preferito della star di Hollywood, e Il nero di Penelope Cruz. I piatti, creati appositamente per le due star, sono diventati signature della cucina di Tino Vettorello, tra i primi a utilizzare il granchio blu oggi ingrediente del ripieno di un iconico tortello, il cui tocco è ben riconoscibile.
il punto forte
IN PRIMO PIANO
Ambasciatorenelmondodellacucina italianaedellatradizioneveneta,Tino VettorellonascenelTrevigianoemuove prestoiprimipassiincucina.Innovatore eimprenditorefadelrispettoperla materiaprimaedellavalorizzazione deiprodottidelterritorioisuoipunti diforza.Èunpuntodiriferimentoper eventiprestigiosi,comechefecome organizzatoreecreatoredicontenuti originalitracuiquellilegatiallaMostra d’ArteCinematograficadiVeneziadicui da14annicuratutteleareeristorazione.
contatti
Sede:viaGuglielmoMarconi2, 31010FarradiSoligo(TV)
Telefono:04381736966
Email:ristorante@tinogourmet.com
Sito: www.tinovettorello.it/tino-gourmet/
Villa Abbondanzi
Villa Abbondanzi rappresenta un’eredità storico-culturale che la famiglia Bucci porta avanti con passione da decenni, valorizzando con interventi architettonici mirati la villa neoclassica e il grande parco in cui è immersa. Un recente progetto architettonico ha guidato la trasformazione di alcuni ambienti della villa in 5 Superior Suite, conservando gli affreschi originali alle pareti e coniugando lo stile ottocentesco. Anche il ristorante “Il Fenicottero Rosa Gourmet” accoglie gli ospiti all’interno della villa neoclassica, negli stessi ambienti in cui negli anni ‘50 Mary e Roberto Bucci amavano intrattenersi con gli amici. Fra oggetti esotici, libri e grandi quadri si respira un’atmosfera eclettica, testimonianza della passione per i viaggi, l’arte e la cultura che animava lo spirito di Roberto Bucci. Come lui, così il figlio Massimo e la nipote Martina amano accogliere gli ospiti del “Fenicottero Rosa Gourmet” nello studio e nel salone della villa, per offrire loro non una semplice esperienza gastronomica, ma un percorso che avvicini gli ospiti anche all’anima dei luoghi.
Uno dei piatti iconici del Fenicottero Rosa Gourmet è il Cappello del prete di latte, riccio di mare tartufo e tuorlo sulla cenere, in cui un ripieno puro di latte d’alpeggio va ad accompagnare due realtà lontane tra loro - il tartufo e il riccio di mare - dove il tuorlo cotto sulla cenere fa da culla al piatto, diventato signature dello chef Alessandro Giraldi. Un piatto che mette al centro tutti gli ingredienti per svilupparli in nuovi e sorprendenti sapori.
IN PRIMO PIANO
Attiva nell’imprenditoria fin dagli anni ‘40, la famiglia Bucci di Faenza si è sempre impegnata in vari progetti territoriali. Se fu Roberto Bucci a trasformare la villa in una residenza, dopo la sua morte la gestione della struttura passò nelle mani del figlio Massimo che, negli anni, ha completato l’opera del padre e riqualificato gli edifici vicini alla struttura, avviando poi nel 2006 l’attività alberghiera e passando la direzione del resort alla figlia Martina Bucci.
contatti
Sede: via Emilia Ponente 23, 48018 Faenza (RA)
Telefono: 0546622785
Email: info@ilfenicottero-rosa.com
Sito: www.villa-abbondanzi.com
Vineria Al Canape
Acquisito nel 2022 da La Costarella Srl – società attiva nel settore della ristorazione, che acquista la licenza a fine 2022 – il locale subisce una profonda ristrutturazione, rinascendo come Vineria Al Canape, nome che evoca la vicinanza con piazza del Campo e con il Palio: il “canape” è infatti la corda che serve a delimitare la zona da dove partono i cavalli per la corsa. Gli interni eleganti e gli accoglienti spazi esterni in mezzo al verde rendono unica l’atmosfera del ristorante: il menù è ispirato alla tradizione toscana ma arricchito con interpretazioni originali dello chef. Tra gli antipasti molto apprezzate sono le delizie al tartufo (un misto di charcuterie al tartufo), il rollè di coniglio con cuore di crudo e prugne. Tra i primi sono da non perdere le tagliatelle con salsa di faraona, i pici - pasta tipica del senese - al ragù di cinta senese, così come tra i secondi la pancetta di agnello arrosto con riduzione ai frutti di bosco, oppure la tagliata tradizionale al dragoncello. Infine un tripudio di creme e di dolci fatti dallo chef ed esposti nel carrello, insieme ai famosi dolci della tradizione senese.
I Pici, simbolo della cucina povera del senese, alla Vineria sono fatti rigorosamente a mano utilizzando soltanto acqua e farina di grano duro. Vengono serviti nelle più disparate varianti: si parte dalla versione classica con briciole di pane e olio extravergine d’oliva toscano; altro condimento è con pomodoro e aglione della Valdichiana. Apprezzati sono i Pici cacio e pepe sempre con olio Evo toscano, pecorino stagionato delle crete senesi e abbondante pepe. Infine, pici al ragù tradizionale oppure con ragù di cinghiale.
il punto forte
IN PRIMO PIANO
Col passare del tempo Alessandro Monaci, giovane amministratore della “La Costarella Srl” con una particolare attitudine verso le lingue stranieretra cui il giapponese - ha maturato una notevole esperienza nel settore dell’accoglienza, arrivando a gestire uno dei più prestigiosi residence senesi, che si chiama “Sotto Le Mura”, che appartiene ad una società di cui anche lì è Amministratore. Nella sua attività quotidiana Alessandro rivela una particolare propensione verso i rapporti con la clientela che cerca di seguire personalmente, e di soddisfarne le richieste.
contatti
Sede: Piazza Indipendenza 1, 53100, Siena (SI)
Telefono: 0577289296
Email: prenotazioni@vineriaalcanape.it
Sito: www.vineriaalcanape.it
SOCIALIZE
Antica Macelleria Cecchini
L’Antica Macelleria Cecchini a Panzano in Chianti, bottega storica che conta oltre 250 anni di tradizione, è il feudo indiscusso del macellaio-poeta Dario Cecchini, che per la “ciccia” nutre una devozione quasi mistica. Da quasi mezzo secolo dietro il bancone, ha come scopo di vita la ricerca e la promozione della qualità, l’etica e il rispetto per gli animali, pensando al suo mestiere come ad un’arte e vivendolo come una filosofia, con lo stesso spirito che nel Rinascimento rese grande la Toscana. Il cuore del suo microcosmo è il piccolo paese sul confine tra le province di Siena e Firenze, dove vivono poco più di mille persone ma da dove passa tutto il mondo. Qui si trovano la bottega della macelleria - cuore pulsante, dove tutto nasce e si sviluppa – e due ristoranti di carne dove tutti siedono agli stessi grandi tavoli, alla stessa ora, per condividere insieme lo stesso pasto. Grazie alla sua riconoscibilità mediatica, Dario Cecchini ha portato la Macelleria a diventare un’icona a livello internazionale nonché punto di sosta obbligato per chi visita il Chianti.
Anche se il carnet di Dario Cecchini non può prescindere dalla classica bistecca alla fiorentina o da preparazioni come costate, filetti e brasati, la chicca da non perdere è il suo “burro del Chianti”, un lardo aromatizzato con aglio e rosmarino, da servire su una fetta di pane toscano arrostito. Ma si presta bene per numerose preparazioni: è eccezionale anche sulle patate cotte al cartoccio in forno o sotto la cenere o per condire gli spaghetti insieme a peperoncino fresco, pomodori e basilico.
il punto forte
IN PRIMO PIANO
Il macellaio-poeta chiantigiano Dario Cecchini è espressione dell’ottava generazione di beccai, ed è riconosciuto a livello mondiale come una vera e propria autorità nel settore della cucina e della carne di qualità. La sua devozione per la “ciccia” e per la cultura l’hanno reso un personaggio mediatico a livello internazionale. A Panzano in Chianti ha creato una serie menù e format innovativi come il truck con panini ispirati alla sua filosofia. È anche scrittore, coautore con Alessandro Rossi di due gialli di successo.
contatti
Sede: via XX Luglio 11, 50022 Panzano In Chianti (FI)
Telefono: 055852020
Email: info@dariocecchini.com
Sito: www.dariocecchini.com
Aventina Carne e Bottega
Aventina - Carne e Bottega è l’emblema dell’eccellenza culinaria italiana, specializzata soprattutto in carni, salumi, formaggi, pane e molto altro. Una bottega, ma anche ristorante che offre prelibatezze preparate con gli stessi prodotti in vendita. Questa autentica bottega si impegna a selezionare le migliori produzioni alimentari italiane: sul lungo bancone sono esposti formaggi e salumi, presidi Slow Food, e un ricco assortimento di pane, mentre l’apposito maturatore fa mostra di carni selezionatissime. Alla guida di questa iniziativa c’è Klaus Begaj, giovane imprenditore che ha concepito l’idea di riportare in auge le tradizionali botteghe, riunendo sotto un’unica insegna un vasto assortimento di eccellenze gastronomiche disponibili per l’acquisto al dettaglio e il godimento in loco attraverso il ristorante che offre un menu accurato. Klaus si è costantemente dedicato all’attenta selezione di prodotti, sia italiani che internazionali.
Il concetto “dal banco al piatto” è esperito appieno: tutto ciò che è esposto può essere gustato in sala. Si può scegliere una varietà di carni dall’angus alla fassona e non solo, estendendo il tour oltre i confini locali per presentare le migliori proposte internazionali, come il pregiato manzo Wagyu. Gli appassionati troveranno la loro oasi del barbecue grazie all’utilizzo del broiler, una griglia professionale che garantisce una cottura salutare, un gusto inconfondibile e una reazione di Maillard perfetta.
il punto forte
IN PRIMO PIANO
Al banco del fresco e sugli scaffali, la selezione si concentra su prodotti lavorati “come una volta”, creando un legame fedele con il cliente in un viaggio attraverso l’Italia alla scoperta dei migliori produttori. Questo amplifica il concetto di artigianato, dando valore a territori spesso dimenticati o a regioni remote. Aventina - Carne e Bottega offre un gusto sincero ed emozionante, riportando vita al mercato locale e promuovendo il commercio indipendente in contrasto con le grandi distribuzione.
contatti
Sede: Viale della Piramide Cestia 9, 00153 Roma
Telefono: 0666594151
Email: info@aventinaroma.com
Sito: www.aventinaroma.com
Coda Nera
Rispetto e tutela dell’ambiente naturale e una filiera che garantisce sicurezza alimentare in ogni fase, il tutto grazie all’applicazione di severe normative, regolamenti e standard che assicurano la sostenibilità del settore. Il salmone affumicato Coda Nera è uno dei protagonisti in tavola dell’azienda La Nef, dal 1989 punto di riferimento in Italia per la distribuzione del salmone affumicato e di specialità ittiche conservate. Un’eccellenza che ha saputo conquistare il mercato italiano dell’affumicato e i palati dei food lover e degli intenditori, che sempre più lo apprezzano per il gusto inconfondibile e la versatilità in cucina. I salmoni Coda Nera crescono nelle acque fredde e limpide dei fiordi, che offrono le condizioni ideali e permettono una crescita dei pesci molto lenta, in un ambiente controllato dove occupano solo il 2,5% del volume complessivo, densità massima stabilita in Norvegia, Paese all’avanguardia per l’attenzione al benessere animale. Grazie all’uso efficace e preventivo dei vaccini, inoltre, il salmone affumicato Coda Nera cresce senza l’uso di antibiotici.
I pregiati filetti di salmone afumicato Coda Nera si presentano nelle versioni Coda Nera Classico, Riserva e Gran Riserva. Una “ricetta” unica nel mercato, frutto di anni di esperienza, ricerca e dedizione. La linea Coda Nera è realizzata senza l’uso di coloranti e additivi e senza zuccheri aggiunti. Ed è anche la risposta al desiderio di chi è consapevole in tema food, attento all’apporto nutrizionale e alla ricaduta ambientale del proprio acquisto. Non a caso è salito sul podio dei Top Italian Food 2022 di Gambero Rosso come eccellenza ittica.
IN PRIMO PIANO
“Coda Nera è il risultato di 30 anni di appassionata ricerca e conoscenza” sottolinea Giordano Palazzo, presidente e fondatore dell’azienda di Ancona, che oggi guida insieme al figlio Nico Palazzo, vice presidente. In un’ottica di sostenibilità e limitazione degli sprechi, La Nef si impegna per rendere i residui di produzione prossimi allo zero, attraverso il loro recupero nella realizzazione di prodotti “secondari”.
contatti
Sede: via L. Albertini 36, c/o Gross Ancona Edificio G1, 60131 Ancona
Telefono: 0717276042
Email: info@lanef.it
Sito: www.lanef.it
Ditta Artigianale
Nata come micro-torrefazione nel
2013, in appena un decennio Ditta Artigianale è diventata il primo tempio del caffè di qualità a Firenze. Non a caso, sin dall’inizio lo scopo dei fondatori Francesco Sanapo e Patrick Hoffer è stato portare in Italia caffè di estrema qualità e di raccontarli in maniera completamente diversa, mettendo in campo la totale trasparenza e l’impegno alla sostenibilità in tutti e per tutti gli step produttivi. Poco tempo dopo la voglia di far conoscere a un pubblico sempre più ampio il mondo degli specialty coffee e di condividere direttamente con i clienti l’esperienza del caffè di qualità portò all’apertura della prima caffetteria, presto seguita da altri locali nel centro di Firenze. Attualmente i locali di Ditta Artigianale sono cinque, e in ognuno di essi l’imperativo è offrire caffè prodotti dai micro lotti più esclusivi, frutto di rapporti diretti con i singoli produttori, realizzati occupandosi della tostatura per esaltare ogni singola caratteristica di quel caffè fino ad arrivare a servirlo al consumatore, per un’esperienza unica e di qualità.
Insieme ai monorigine provenienti da Honduras, Etiopia, Costa Rica, Kenya e Indonesia, Ditta Artigianale ha studiato una serie di “learning box” per mostrare agli appassionati i cambiamenti nel mondo degli specialty cofee e far bere con più consapevolezza. La “Process” contiene 3 confezioni di cafè honduregni della varietà Catuai, lavorati in 3 diversi metodi (naturale, lavato e anaerobico).
La “Variety” è una selezione delle qualità autoctone più pregiate (Java, Geisha e Pacamara) provenienti dalla Farm Finca El Puente.
punto forte
IN PRIMO PIANO
Ditta Artigianale nasce come micro roastery nel 2013 dall’imprenditore Patrick Hoffer e da Francesco Sanapo, pluripremiato campione barista e assaggiatore, considerato uno dei massimi esperti italiani nel settore degli specialty coffee nonché produttore della docu-serie “the coffee hunter” girata in Uganda e andata in onda su Gambero Rosso. Dopo anni di ricerca viaggiando nei Paesi produttori in ogni angolo del mondo, e di studio sui diversi modi di intendere il caffè, i due hanno creato la prima torrefazione italiana con visione internazionale.
contatti
Sede: via dei Neri 30/32r, 50122 Firenze
Telefono: 0552741541
Email: info@dittaartigianale.com
Sito: www.dittaartigianale.com
Fratelli La Bufala
Quello dei Fratelli La Bufala è uno dei nomi più conosciuti all’estero, tra i brand del made in Italy gastronomico: dopo essere stati in giro per il mondo per portare l’autenticità della pizza napoletana, i fratelli Marotta si sono riuniti per fondare a Napoli la prima pizzeria con il marchio Fratelli La Bufala: era il febbraio 2003, e da quel momento il concetto di pizzeria artigianale con una struttura da catena iniziò ad assumere caratteri distintivi. Fratelli la Bufala è la prima catena artigianale che propone pizza e cucina partenopea autentica negli ingredienti quanto fedele nelle ricette. Con un prodotto legato alla cucina tradizionale, i principi ispiratori di Fratelli La Bufala sfidano l’omologazione e la standardizzazione del cibo portando l’autenticità della cultura napoletana nel mondo. Radici, esperienza, impegno e qualità sono i valori fondanti del gruppo, che sin dalla nascita sono stati l’oggetto del claim più riuscito: “i nostri valori sempre con noi”.
Da sempre i prodotti distintivi del brand sono la bufala campana e la pizza tradizionale, fatta con un mix di farine di grani antichi, progettata per creare un prodotto autentico che mantenga forme e sapori della tradizione. La sintesi di questa oferta è la “Lazzarella”, pizza lanciata 20 anni fa con la tecnica della doppia cottura e realizzata con ragù di carne, mozzarella e ricotta tutto rigorosamente di bufala. Altra pizza simbolo è il “Cornetto di Bufala”, omaggio allo scudo di Bufala citato nel marchio.
IN PRIMO PIANO
Visionario imprenditore napoletano, il fondatore Geppy Marotta aveva il sogno di esportare il made in Naples nel mondo. Con la sua prematura scomparsa, il gruppo ha mantenuto la proprietà familiare con la moglie, Lelia Castellano e le figlie che fanno di una gestione tutta al femminile il fiore all’occhiello dell’azienda. La loro scelta è di mantenere rigorosamente fede alla promessa fatta al fondatore di non snaturare il concetto di tradizione ed autenticità, senza tralasciare l’innovazione che contraddistingue la nuova generazione al timone.
contatti
Sede: via medina 5, 80133 Napoli (NA)
Telefono: 0815523660
Email: info@fratellilabufala.com
Sito: www.fratellilabufala.com
Fratelli Spigaroli
Da più di un secolo e mezzo, i salumi di Massimo e Luciano Spigaroli, conosciuti come le punte di diamante dell’Antica Corte Pallavicina, tramandano una storia gloriosa e ricca di tradizione. La tradizione continua con la famiglia che conserva le antiche conoscenze nell’arte della produzione. Il percorso inizia con il bisnonno Carlo, il “norcino” di fiducia del celebre musicista Giuseppe Verdi. Fu proprio lui a preparare i salumi e i culatelli elogiati dal Maestro nelle sue corrispondenze. La produzione dei culatelli non si è mai interrotta, ma era limitata alla cerchia ristretta degli amici, poiché spiegare l’importanza dei dettagli e la complessità del gusto risultava difficile. Ora, con un crescente apprezzamento e comprensione del culatello da parte di sempre più persone, la produzione è stata ampliata, dando vita al “Culatello Oro o Platino di Spigaroli” contrassegnati con i sigilli del Consorzio dei Culatelli di Zibello e dell’ex consorzio produttori storici oltre al marchio del Presidio Slow Food. Rappresentano il patrimonio di conoscenze e la saggezza tramandata dalla famiglia.
Il Culatello di Zibello DOP “Oro Spigaroli” è prodotto solo nel mese invernale: dopo un delicato trattamento con olio di vino Fortana e aglio, avviene il processo di salatura utilizzando esclusivamente sale e pepe macinato senza l’aggiunta di nitrati, zucchero, farina o altri agenti conservanti. Dopo un breve periodo di essiccazione, viene trasferito nelle cantine di stagionatura, dove le condizioni microclimatiche uniche e la conoscenza specializzata influenzeranno la qualità finale del prodotto.
il punto forte
IN PRIMO PIANO
Massimo e Luciano Spigaroli, guidano con maestria la Salumeria Antica Corte Pallavicina a Polesine Parmense, un’eccezionale realtà artigianale dedicata alla nobiltà suina. La loro vita è interamente votata alla lavorazione del maiale, con una costante ricerca della perfezione del prodotto, conferendogli un’autorevolezza di rilevanza mondiale in questo campo. Grazie al loro lavoro di costante ricerca e di eccellenza, è possibile ancora oggi gustare i culatelli come li gustava Verdi.
contatti
Sede: via Sbrisi 3, 43016 Loc. Polesine Parmense (Parma)
Telefono: 052496106
Email: info@salumianticacortepallavicina.it
Sito: www.salumianticacortepallavicina.it
Gruppo Ciro Amodio
Èuna storia lunga 200 anni quella del Gruppo Ciro Amodio, dal 1825 leader in Campania per la produzione di latticini nel cuore del Parco regionale dei Monti Lattari. Un’azienda dinamica che ha fatto dell’artigianalità e della qualità il suo impegno costante: sicurezza alimentare, tracciabilità della filiera e sostenibilità sono infatti i valori del brand che oggi comprende 61 “botteghe di quartiere” in Campania, di cui il 90% a Napoli. Dieci anni fa l’idea visionaria di raggruppare il meglio dell’enogastronomia e di diversificare l’offerta per una nuova emozionale ed esclusiva esperienza di gusto ha portato all’apertura di un concept store innovativo: “S.Qui.Sito”, a Sant’Anastasia (Na), la prima boutique gastronomica dedicata alle eccellenze provenienti da tutto il mondo, con fuochi, cucina e caseificio a vista. Nel 2022 l’impresa si spinge per la prima volta oltre i confini regionali e sbarca a Milano con “Pane, Prosciutto & Mozzarella” format innovativo dedicato alla “marenna” italiana composta dai tre prodotti di punta della casa: mozzarella di latte di bufala, pane artigianale sempre fresco e salumi di eccellenza, in primis la selezione Ciro Amodio.
La mozzarella è il prodotto di punta Ciro Amodio. Ogni bocconcino nasce dalla sapienza artigiana tramandata da maestri casari e dall’impiego di solo latte 100% italiano di alta qualità. Ma Ciro Amodio si distingue anche per la lavorazione del pane, in primis il pane cafone napoletano, alto e dalla mollica alveolata realizzato con farine scelte e lievito madre. Menzione d’onore spetta alla selezione di salumi, in particolare il prosciutto disponibile nelle varianti Parma Dop, San Daniele Dop e Nazionale.
il punto forte
IN PRIMO PIANO
Napoletano, classe ‘72, Fausto Amodio è amministratore unico del Gruppo Ciro Amodio retail. Avvocato e giurista d’impresa, una grande passione per l’agroalimentare, ha conseguito master alla Scuola di Palo Alto presso la SDA Bocconi. Quinta generazione, parte dai valori della storica insegna di famiglia, riposiziona il brand e alimenta un fiorente gruppo di imprese con format innovativi e di successo come “S.Qui. Sito” e “Pane Prosciutto & Mozzarella” nel cuore di Milano.
contatti
Sede: via Napoli 159, 80013 Casalnuovo (NA)
Telefono: 0815210011
Email: info@ciroamodio.it
Sito: www.ciroamodio.it
Incantalia
Lanciato con l’apertura del primo punto vendita a Trieste nel settembre 2023, il progetto Incantalia è il fiore all’occhiello del Polo del Gusto, il primo di una rete di negozi in Italia, all’estero e online. La boutique raccoglie tutta l’offerta dei brand del Polo del Gusto più una selezione di altri prodotti agroalimentari espressione del territorio, sempre accomunati dall’eccellenza e dalla condivisione di valori come la qualità dirompente, il rigore nella scelta degli ingredienti, l’attenzione alla sostenibilità e all’etica. Nato dalla visione di Riccardo Illy, che ne ha personalmente selezionato i brand, Incantalia è innovativo sia nella forma (il logo trae ispirazione dal decoro di un piatto etrusco del IV secolo a.C.) sia nella sostanza: gli ambienti dello store di Trieste – così come quelli che verranno, almeno una decina in città e luoghi di transito – sono caratterizzati da un sistema di scaffali continui, sinuosi anziché dritti, che porta tutti i prodotti ad altezza di sguardo. Grande attenzione è dedicata alle degustazioni: Incantalia vuol essere un luogo in cui fare esperienze di gusto e da cui si diffonde cultura enogastronomica.
La selezione dei brand di Incantalia richiama una condivisione di valori, vedute, approccio e prospettive: Riccardo Illy ha riunito imprese che applicano quelli che ha definito i “quattro pilastri della qualità dirompente”. Si tratta di prodotti di qualità riconoscibile anche agli occhi meno esperti, che utilizzano le migliori materie prime sul mercato; grande impegno sulla sostenibilità ambientale e sociale; processi produttivi diversi da quelli delle aziende mass market.
IN PRIMO PIANO
Presidente della holding “Polo del Gusto” dal 2019 è Riccardo Illy. Triestino classe ‘55, entra nell’azienda di famiglia Illycaffè nel 1977 occupandosi prima di vendite e marketing, poi diventando direttore commerciale negli anni ’80. Nel 1992 ricopre la carica di AD, dal 1995 al 2016 è vicepresidente. È stato Presidente del Gruppo Illy dalla costituzione (2004) fino al 2019, nonché sindaco di Trieste dal 1993 al 2001. Nel 2001 viene eletto deputato e, dal 2003 al 2008, governatore del Friuli-Venezia Giulia.
contatti
Sede: via Luigi Einaudi 2/A, 34121 Trieste
Telefono: 0402462231
Email: trieste@incantalia.it
Sito: www.incantalia.it
Pizzeria Cittadella
L’atmosfera che si respira alla pizzeria Cittadella, nell’omonimo quartiere di Parma, è unica. A due passi dall’antica fortificazione della Cittadella, una splendida fortezza pentagonale di fine XVI secolo, sorge il ristorante di Alberto Bianchini aperto nel 2019 e connotato da ambienti che richiamano sì alle favole seicentesche ma allo stesso tempo mostrano contemporaneità ed eleganza di arredi. Dopo una carriera come pasticcere, continuando la tradizione di famiglia - creatrice della storica Cioccolateria Banchini di Parma - il padrone di casa ha optato per incanalare energia e passione nel campo della pizza, iniziando a crearne di sue con ingredienti emiliani in uno stile contemporaneo.
Una delle peculiarità delle pizze di Bianchini è la lunga lievitazione dell’impasto, non meno di 48 ore, in modo da rendere la massa gustosa e soprattutto digeribile e assimilabile. Importante è anche la disponibilità degli ingredienti esclusivamente a chilometro zero, provenienti dall’interessantissimo, non solo dal punto enogastronomico, territorio parmense.
La Pizza Impavida è considerata dallo stesso titolare Alberto Banchini la pizza più rappresentativa del locale: viene realizzata con mozzarella 100% italiana, un velo di pomodoro, burratina afumicata, datteri gialli, Culatta Emilia Devodier e olio evo fumé di “Coppini arte olearia”, afumicato con legno dell’appenino parmense. A concludere, zest di limoni di Amalfi e mix di pepi. Le farine utilizzate per realizzare le pizze della Pizzeria Cittadella Parma sono invece provenienti esclusivamente dai molini locali “Agugiaro & Figna”.
IN PRIMO PIANO
Dopo una laurea in Scienze Motorie, Alberto Banchini si dedica alla formazione sportiva degli atleti di alcune squadre di rugby italiane e inglesi. Proprio oltremanica, scopre si incuriosisce ed appassiona al mondo della pizza, piatto che gli atleti apprezzavano a fine gara. La sua idea si consolida col suo ritorno in Italia, dove inizia da autodidatta e affina la tecnica con la consulenza di Micheal Pelizza. Sviluppa conoscenze nel settore mettendo a punto il suo speciale impasto in collaborazione con un pizzaiolo di Tramonti.
contatti
Sede: Viale Duca Alessandro 45, 43123 Parma
Telefono: 3491786643
Email: info@cittadellaparma.com
Sito: www.cittadellaparma.com
I Soliti Pizzaioli
Situati nella cittadina di Albisola Superiore, sul mare Ligure, “I Soliti Pizzaioli” sono un vero e proprio paradiso per gli amanti della pizza, specializzandosi principalmente nei servizi di asporto e domicilio. Collocati in una posizione strategica, questa accogliente pizzeria si distingue per la qualità delle sue pizze e l’efficienza del servizio. L’atmosfera all’interno della pizzeria è calorosa e familiare anche se è il servizio di asporto e domicilio che caratterizza il suo core business. Il personale si impegna a garantire una rapida preparazione degli ordini, mantenendo al contempo elevati standard qualitativi. Il menù offre una vasta selezione di pizze gourmet preparate con ingredienti freschi e di prima qualità. Oltre alle classiche pizze ci sono anche opzioni per i palati più avventurosi, come la pizza “Profumo di Pistacchio” o la “Profumo di Mare”. La pizzeria offre anche alternative per chi ha esigenze alimentari specifiche, come pizze senza glutine o vegane.
Tra le pizze da non perdere merita un cenno la Matilda, un’autentica pizza signature del locale. L’impasto è realizzato esclusivamente con farine Bongiovanni macinate a pietra, condita con la polpa di pomodoro più selezionata per la salsa, garantendo un sapore fresco e vibrante che si sposa perfettamente con gli altri ingredienti. La vera stella di questa pizza è la burrata pugliese. A completare il topping, fette di prosciutto crudo di Parma.
il punto forte
IN PRIMO PIANO
Con la sua esperienza versatile, l’imprenditore Riccardo Patruno aggiunge un tocco strategico a ogni progetto, contribuendo al progresso e alla diversificazione nel campo della ristorazione. Insieme a lui Simone Mora, appassionato studente di ingegneria biomedica, che porta un contributo di idee innovative, e il visionario imprenditore edile Arnold Ismalaj la cui leadership innovativa plasma progetti che uniscono estetica e funzionalità, anticipando visioni e portando idee sul design e sostenibilità.
contatti
Sede: corso Ferrari 37, 17011 Albisola Superiore (SV)
Telefono: 019487431
Email: riccardo@maximalsmusic.com
Sito: www.instagram.com/isoliti.pizzaioli
Stefania Calugi Tartufi
Stefania Calugi Tartufi nasce nel cuore della Toscana, regione le cui preziose materie prime ispirano l’azienda nella realizzazione delle proprie ricette. Una realtà quasi tutta al femminile guidata da Stefania Calugi, che dal 1987 è riuscita a rendere l’azienda un’eccellenza nella ricerca e trasformazione dei tartufi. Dal 2010 porta avanti l’attività insieme al marito Jurij, esperto tartufaio, realizzando abbinamenti ricercati e prodotti che abbiano una loro identità e unicità. Il loro obiettivo è diffondere e far apprezzare il tartufo nel mondo, grazie alle linee dedicate sia al consumatore finale che alla ristorazione e che vantano certificazioni internazionali (BRC e IFS) e di prodotto (Made in Italy e Halal). Negli anni l’azienda ha acquisito 30 ettari di tartufaie certificate Bio, dedicate all’approvvigionamento per il mercato del fresco e per la trasformazione in prodotti tracciati in filiera corta, pensati per essere pronti all’uso. È proprio in queste tartufaie che nasce “La strada del tartufo”, esperienza immersiva che consente di conoscere il meraviglioso mondo del tartufo a 360°.
Nato dall’unione tra tartufo estivo e sale nero di Cipro e pensato per solleticare la voglia delle persone di degustarlo, “Desiderio” è uno dei prodotti più rappresentativi di Stefania Calugi Tartufi. Questi petali sono in grado di donare una nota tartufata a qualsiasi piatto, ottimi da abbinare a tartare di carne o pesce, primi piatti e molto altro. La facilità d’uso è una delle caratteristiche distintive. Pratico ed ecologico, può essere utilizzato fino a 30 volte, perfetto anche come idea regalo.
il punto forte
IN PRIMO PIANO
Il padre le trasmette la voglia di provare e il coraggio di osare. Dalla madre impara la precisione, la costanza e l’amore per la buona cucina. È questo forte legame che spinge Stefania a coltivare il sogno di far conoscere e apprezzare i classici sapori toscani rielaborati in chiave contemporanea ad un pubblico sempre più vasto. Grazie alla sua personalità, meticolosità e alla sua passione oggi Stefania Calugi Tartufi vende in oltre 40 Paesi esportando il tartufo Made In Italy nel mondo.
contatti
Sede: via Armando Cerbioni 38, Castelfiorentino (FI)
Telefono: 0571672185
Email: calugi@tartufi.it
Sito: www.tartufi.it
Trattoria dall’Oste
Nel panorama della bistecca alla fiorentina, da anni la Trattoria dall’Oste si è imposta come l’artefice di una valorizzazione della carne certificata, fino a superare il traguardo delle 120mila bistecche l’anno servite nei 4 punti vendita a Firenze e uno stagionale al lido di Jesolo. Un simile volume trova la sua spiegazione nell’apertura ininterrotta dalla mattina alla sera dei quattro ristoranti e in una clientela soprattutto internazionale, desiderosa di scoprire la “fiorentina” e abituata a sedersi a tavola in orari magari diversi dai nostri. Al punto che oggi, con i suoi 170 dipendenti tra sala e cucina, la Trattoria dall’Oste può definirsi il ristorante che serve il maggior volume di bistecche a livello italiano. Un successo riconosciuto anche dalla classifica globale “101 World Steak” che la pone tra le pochissime steakhouse italiane di assoluta qualità e respiro internazionale. Non a caso, per la Trattoria dall’Oste l’ingrediente più importante da portare nel piatto è qualcosa che non si taglia con coltello e forchetta: la passione, un elemento che chi si siede a tavola non può vedere con gli occhi né sentire col naso, ma percepire col palato.
Anche se la carne di manzo è declinata nelle varianti più diverse, e il menù della Trattoria è a forte vocazione carnivore, il fiore all’occhiello resta la bistecca alla fiorentina, con un’attenzione estrema alla varietà bovine italiane ed estere. Insieme a Chianina, Marchigiana e il Wagyü di Ca’ Negra , il menù conta almeno 12 razze tra cui gli Angus, le più pregiate nordeuropee e spagnole fino ai Wagyü giapponesi, incluso il famoso manzo Kobe. Un carnet da raccontare prima ancora di far degustare.
IN PRIMO PIANO
A trasformare la Trattoria dall’Oste da un “semplice” ristorante a un colosso da 120mila bistecche l’anno è stato un team guidato dall’imprenditore self-made Antonio Belperio, che – affiancato dal manager Carmine Bellino – ha ottenuto premi a fiere ed eventi internazionali, e in pochi anni si è imposto come artefice di un piano di ricerca degli allevamenti più etici e sostenibili, nonché di espansione e sviluppo commerciale senza perdere di vista la qualità della materia prima, vissuta con una devozione quasi sacrale.
contatti
Sede: via degli Orti Oricellari 29,
50123 Firenze
Telefono: 055212992
Email: info@trattoriadalloste.com
Sito: www.trattoriadalloste.com
WINE
Allegrini
La storia di Allegrini è da sempre connessa a quella della Valpolicella Classica, di cui è protagonista dal 1854. L’azienda nasce a Fumane grazie all’intuizione di Giovanni Allegrini, un uomo semplice capace di dare vita a un’impresa agricola che con il tempo si è confermata solida, innovativa ed efficiente. Ciò che contraddistingue i suoi vini è soprattutto l’attenzione alla qualità piuttosto che alla quantità, nel processo produttivo. E si capisce a partire dalla raffinatezza delle uve, selezionate con cura, e dall’attenzione riposta in ogni fase della lavorazione, per arrivare così a ottenere vini pregiati, ciascuno caratterizzato da caratteristiche organolettiche distintive. Dopo la scomparsa di Giovanni, i figli hanno portato avanti la sua missione, mantenendo sempre come obiettivo quello di preservare la tradizione di famiglia e promuovere l’immagine del brand a livello internazionale. Oggi l’azienda è guidata dalla settima generazione rappresentata dai figli Franco e Walter.
Un focus particolare è rivolto agli investimenti per dare impulso all’azienda, come la decisione strategica di una viticoltura esclusivamente in collina. Tale approccio assicura una maturazione ottimale delle uve, unita a una bassa concentrazione zuccherina. Uve utilizzate per l’Amarone, il re indiscusso della Valpolicella. Insieme all’Amarone Riserva Fieramonte e a La Poja, quest’ultimo ottenuto da uve Corvina in purezza, completano la gamma dei fine wine Allegrini, i primi a rappresentare il territorio nella prestigiosa Place de Bordeaux, riconosciuti e premiati a livello internazionale. .
IN PRIMO PIANO
Francesco, Giovanni e Matteo, figli di Franco, hanno compiuto un passo significativo acquisendo la maggioranza di Allegrini e Corte Giara, aziende di cui ora sono alla guida con la cugina Silvia, figlia di Walter. L’obiettivo è quello di definire una visione comune, che permetterà di concentrare il lavoro sulla qualità, sull’efficienza e sull’innovazione, sviluppando tutti gli ambiti aziendali, non soltanto la produzione. Una passione per il territorio e per le vigne lega questi giovani talenti, pronti a mettersi alla prova per confermare ed eventualmente allargare l’influenza dell’azienda in un settore che si sta rinnovando ed è fiore all’occhiello della italianità.
contatti
Sede:via Giare 9/11, Fumane (VR)
Telefono: 0456832011
Email: info@allegrini.it
Sito: http://www.allegrini.it
Batasiolo
La storia di Batasiolo inizia nel 1978, quando il gruppo Fininc acquisisce la storica cantina Kiola con i suoi sette “beni”, situati nei territori più prestigiosi per la vinificazione del Nebbiolo da Barolo. In un contesto in cui la parola “bene” assume un valore tangibile - dalla vigna alla cascina, alle persone che le abitano - il vino di langa diventa il narratore di questa tradizione oggi proiettata nel mondo. Le sette cascine e i vigneti specifici rappresentano i Beni della Batasiolo, fiore all’occhiello di un’azienda che, pur locale, si distingue a livello globale. I cinque cru di Barolo, provenienti dagli appezzamenti di Cerequio, Bussia, Brunate, Briccolina e Boscareto, sono perle di eccellenza che adornano gli oltre 150 ettari di proprietà con sede nella frazione Annunziata a La Morra (Cuneo). L’azienda si caratterizza per l’operosità tenace e lungimirante, con un mercato estero che contribuisce in modo significativo al fatturato, distribuendo i vini in quasi 80 Paesi. L’agricoltura ed enologia di Batasiolo rappresentano espressione della contemporaneità, con una valorizzazione del passato abbinata all’uso degli strumenti del presente.
I Barolo, cuore pulsante della produzione, sono stati e restano la massima espressione dell’azienda, in particolare il Barolo DOCG Boscareto, vino dal colore rosso granato intenso. Si presenta con un profumo intenso e persistente, etereo con note di frutta e fiori secchi in cui spiccano nuance di rosa e viola. Di notevole struttura, esalta tannini ben presenti ma già morbidi e piacevoli che donano la tipica nota di austerità. Pieno, corposo e di grande fascino.
IN PRIMO PIANO
Dal 1970 il gruppo Fininc è una delle maggiori holding italiane a capitale privato impegnata prevalentemente nella progettazione e realizzazione di grandi progetti. Il gruppo fa capo a un’unica famiglia, oggi come ieri ai vertici delle principali società e con una storia di oltre mezzo secolo che li ha resi capaci di rivolgere sempre lo sguardo al futuro, verso nuovi traguardi: dalle costruzioni alla progettazione tecnologica, dalla finanza al turismo internazionale al settore vitivinicolo.
contatti
Sede: Fraz. Annunziata 87, 12064 La Morra (CN)
Telefono: 017350130
Email: info@batasiolo.com
Sito: www.batasiolo.com
Bellavista
Nel ‘77 Vittorio Moretti fonda Bellavista, facendone una tra le più autorevoli realtà franciacortine. Il nome prende spunto dalla collina su cui sorge la tenuta, incastonata nella bellezza di un anfiteatro collinare morenico. Bellavista è sinonimo di eleganza e finezza, di passione per un territorio – la Franciacorta, appunto – capace di generare meraviglia. La filosofia aziendale è fatta di precisione maniacale, semplicità e di uno stretto legame fra l’uomo e la terra. Oggi Francesca Moretti, l’enologo di famiglia, affiancata da Richard Geoffroy, è alla guida del team dei tecnici della cantina e della campagna. Il pensiero è quello costante che ha guidato il padre Vittorio negli anni: l’eccellenza come obiettivo da perseguire nel quotidiano grazie all’artigianalità dei gesti, alla costanza produttiva. Il lavoro dell’azienda non è solo produrre vino, ma raccontare la storia di donne e uomini che ogni giorno curano le vigne, di un territorio che chiede molto e sa dare altrettanto, di una natura che si rinnova con costanza e determinazione.
Riserva Vittorio Moretti è una cuvée che racconta la creatività e lo spirito indomito di Vittorio Moretti, una riserva che tiene viva la memoria della terra di Franciacorta e del suo perpetuo rinnovarsi. Questo prezioso assemblaggio nasce dalle migliori selezioni dei suoli, delle esposizioni, delle uve e dei frazionamenti di vendemmia. I frutti delle viti più vecchie vengono fermentati in piccole botti di rovere bianco, mentre il lungo élevage sui lieviti è nobilitato dall’utilizzo del tappo di sughero.
IN PRIMO PIANO
Dopo la maturità Francesca Moretti inizia un primo periodo di formazione nell’azienda di famiglia fino a quando, nel ‘97, il padre Virttorio le affida l’azienda agricola Petra. Dal 2022 è enologo di Bellavista, per la quale supervisiona - a fianco di colleghi enologi direttori di tenuta - tutte le attività produttive delle altre aziende del gruppo: Contadi Castaldi in Franciacorta, Petra a Suvereto, Acquagiusta in Maremma, Teruzzi a San Gimignano, Sella&Mosca ad Alghero.
contatti
Sede: via Bellavista 5, 25030 Erbusco (BS)
Telefono: 0307762000
Email: info@bellavistawine.it
Sito: www.bellavistawine.it
Boeri Vini
L’azienda nasce nei primi anni del ‘900, quando il bisnonno Alfonso iniziò a coltivare la vite sulla collina del Bricco Quaglia, fra Langhe e Monferrato, immersi nelle colline Patrimonio dell’Umanità Unesco, tramandando la passione per questo lavoro al figlio Giovanni e al nipote Alfonso. Nel 1998 Giorgio e Roberto, la quarta generazione, prendono le redini dell’azienda e decidono di vinificare le uve migliori, creando il brand. Il primo vino della nuova generazione è il Barbera d’Asti Superiore Porlapà, prodotto con uve provenienti da un vigneto impiantato nel 1936. Nel 2001 sono state prodotte le prime 4000 bottiglie e da quel momento la crescita è stata costante. Passione ed entusiasmo spingono a sperimentare in vigna, impiantarne di nuove, focalizzandosi non solo sul Barbera ma anche su Moscato, Chardonnay e Nebbiolo, l’uva con cui si producono Barolo e Barbaresco. Nel 2005 iniziano ad esportare in tutto il mondo – prima l’Asia, poi il Nord America – e oggi, pur senza trascurare il proprio territorio, continuano a cercare nuovi mercati in cui far conoscere la qualità dei loro prodotti.
Prodotto da uve raccolte da un vitigno piantato 80 anni fa da nonno Giovanni, Barbera Superiore Porlapà è il primo vino imbottigliato ad essere cresciuto con la famiglia Boeri, fino ad arrivare in oltre 35 Paesi. “Porlapà” in piemontese è un’esclamazione usata quando si è senza parole dallo stupore, ed è proprio l’espressione usata dal nonno al primo assaggio. Orgoglio dell’azienda, ha sfumature violacee, intenso bouquet sfaccettato, un corpo intenso in bocca che avvolge il palato e restituisce grande struttura.
IN PRIMO PIANO
Da oltre 25 anni Giorgio e Roberto Boeri curano con dedizione i vigneti e seguono la produzione passo a passo, preservando ed esaltando i frutti del territorio. Sono loro ad aver scelto di abbandonare ogni tipo di prodotto chimico da oltre 10 anni, garantendo così vino sostenibile di alta qualità. Tradizione e qualità non sono le uniche parole chiave del loro business: ogni generazione introdotta porta con sé una visione al passo coi tempi, capace di evolversi seguendo le richieste del mercato.
il punto forte
contatti
Sede: via Bionzo 2,
14055 Costiglione d’Asti (AT)
Telefono: 3470719795
Email: boeri@boerivini.it
Sito: www.boerivini.it
Borgo del Tiglio
Borgo del Tiglio affonda le sue radici a Brazzano, in provincia di Gorizia, e sotto la sapiente guida di Nicola Manferrari - fatta di esperimenti ed innovazioni, che gli sono valsi il riconoscimento come uno dei più talentuosi enologi friulani – riesce a raggiungere traguardi importanti. L’azienda produce prevalentemente vino bianco da vigneti divisi in tre poderi immersi nella zona del Collio, a meno di 20 km dal mare. Al fine di valorizzare i caratteri organolettici legati al terroir dei vigneti di provenienza si adottano tecniche di cantina poco invasive: attenzione estrema è riservata alla cura dell’uva, raccolta rigorosamente a mano, da cui è eliminato già in campo ogni acino compromesso da botrite, marciume o rotture accidentali. Così curati, i grappoli sono riposti in piccole cassette poco riempite al fine di far giungere gli acini perfettamente integri in cantina. La ricerca dell’equilibrio continua anche nelle fasi successive, dall’estrazione del mosto attraverso la pressatura, fino all’assemblaggio sia dei mosti stessi che dei vini.
“Studio di Bianco” è un vino bianco del Collio friulano nato da un progetto trentennale di sperimentazione portato avanti da Nicola Manferrari dal momento in cui definì l’acquisto dei cinque ettari del podere sito sul versante a sud-est della collina di Ruttars. Lo scopo era trovare una formula perfetta per assemblare le uve di Riesling, Sauvignon e Friulano: il risultato è un prodotto dal carattere spiccatamente aromatico che lo rende adatto a sposarsi con pietanze dagli aromi intensi come tartufo o zenzero.
IN PRIMO PIANO
Nicola Manferrari si laurea in farmacia a 23 anni per aiutare la madre nell’attività di cui era titolare. A causa della scomparsa prematura del padre, nel luglio 1981 si ritrova catapultato a dirigere l’imminente vendemmia della piccola azienda di famiglia. Qui capirà la sua vera vocazione, arrivando persino ad imparare il francese pur di imparare dai nomi più illustri del settore: nei suoi prodotti sono chiaramente distinguibili tutta l’esperienza e le intuizioni maturate nel corso degli anni.
contatti
Sede: via San Giorgio 71, 34071 Brazzano (GO)
Telefono: 048162166
Email: info@borgodeltiglio.it
Sito: www.borgodeltiglio.it
Cantina Caleffi
Innovazione, eleganza e ricercatezza costituiscono i valori distintivi della Wine experience di Cantina Caleffi, impresa vitivinicola che affonda le proprie radici agli inizi del ‘900. Una realtà nella quale tradizione e sguardo al futuro convivono armoniosamente in una lingua di terra appartenuta alla storica famiglia principesca dei Gonzaga, ai confini tra le province di Mantova e Cremona. Dal cru dei vitigni autoctoni nascono vini naturali, ottenuti vinificando le uve di Malvasia di Candia e Lambrusco mediante metodo ancestrale e classico, ai quali si affianca il Cabernet Sauvignon. La strada verso l’eccellenza ha portato i vini ad essere scelti da prestigiosi ristoranti della guida Michelin, accompagnando le più raffinate espressioni del talento enogastronomico. L’apprezzamento crescente dei mercati internazionali e una Value proposition arricchita da percorsi ed esperienze esclusive con partner di prestigio, costituiscono l’essenza dell’attività odierna nonché la direttrice per lo sviluppo futuro.
La costante ricerca e l’afnamento delle tecniche di vinificazione, l’accurata selezione delle uve e la delicatezza nel preservarne le caratteristiche intrinseche sono volte ad ottenere l’eccellenza in ogni calice. Una menzione distintiva va ad un’etichetta esclusiva che fonde in sé armonia, complessità e autenticità: Evvéa. Dal vitigno derivante dall’ Antica Grecia, nasce una Malvasia di Candia macerata, realizzata mediante una vendemmia scalare a tre stadi e prodotta in tiratura limitata; un vino caldo, morbido, dall’equilibrio ricercato.
il punto forte
IN PRIMO PIANO
Interpreti e fondamenta di questa realtà sono Davide ed Emanuele Caleffi che, con dedizione e passione, hanno trasformato nel corso degli anni la loro azienda agricola in una moderna impresa sostenibile con la viticoltura come fiore all’occhiello. Mattia Caleffi li affianca in ogni passo e con visione ha proiettato la cantina in una dimensione internazionale, disegnandone la strategia aziendale, il modello di business ed intessendo un ecosistema di relazioni con stakeholders afferenti ad ambiti economici, sociali e culturali.
contatti
Sede: via Cantonazzo 3, 26030 Spineda (CR)
Telefono: 3389340320
Email: info@cantinacaleffi.it
Sito: www.caleffi-wines.com
Cantina La Madeleine
Ènel cuore dell’Umbria meridionale, una zona enologicamente meno conosciuta, che la famiglia D’Alema acquista nel 2008 “La Madeleine”. All’epoca l’azienda si presentava in condizioni ben diverse da quelle attuali: un grande capannone per l’allevamento dei bovini, un edificio poco stabile circondato da terreno argilloso e quasi del tutto privo di vegetazione. Lunghi e consistenti lavori, e la passione della famiglia per il vino, hanno profondamente trasformato l’immagine e la vocazione stessa di quei luoghi. Su una collina che sale oltre i 180 metri sul livello del mare si sviluppano i 15 ettari di terreno della famiglia, di cui circa 7 impegnati a vigneto, tra i territori di Narni e Otricoli. La terra sabbiosa e argillosa in cui nascono i vigneti è ricca di fossili di conchiglie risalenti all’epoca del Pliocene, tali da donare a questi prodotti uno spiccato carattere minerale. L’ottima esposizione al sole, l’escursione termica, l’altitudine delle colline e una ventilazione ideale contribuisconoinsieme all’unicità del terroir - al risultato finale.
Il metodo classico 60 mesi Nerosè60 è il prodotto più rappresentativo dell’azienda. È ricavato da Pinot Nero coltivato a 180 metri sul livello del mare: grazie all’esposizione della collina, le uve raggiungono una perfetta maturazione ad agosto. Vengono raccolte in piccole cassette da 18 kg per essere subito vinificate a freddo, lasciate poi a macerare in pressa per 12 ore al fine di ottenere il colore a buccia di cipolla. Il vino ottenuto viene avviato alla spumantizzazione secondo il metodo classico, rifermentando in bottiglia.
il punto forte
IN PRIMO PIANO
Il nome carico di intense evocazioni letterarie, attribuito all’azienda dalla precedente proprietà, ha avuto un peso non secondario nella decisione di Linda e Massimo di intraprendere quest’avventura insieme in una età matura ma con lo sguardo al futuro dei figli. Ed è proprio la figlia maggiore Giulia, laureata in economia e con un’esperienza decennale internazionale nel settore della moda, che ha deciso nel 2021 di reinventarsi e dedicarsi - al fianco della madre Linda - alla conduzione dell’azienda.
contatti
Sede: Strada Montini 38, 05035 Narni (TR)
Telefono: 0744040427
Email: contatti@cantinalamadeleine.it
Sito: www.cantinalamadeleine.it
Cantina Mascarello
La Mascarello Michele & Figli C. Valletti è un’azienda con sede a La Morra, nel cuore delle Langhe. La Cantina è nata nel 1927 per volontà di nonna Maria, raro esempio di imprenditoria femminile in un periodo in cui il ruolo della donna era principalmente quello di moglie e madre. Da allora, è rimasta un’azienda a conduzione familiare che ha proseguito l’attività nello spirito della tradizione e degli insegnamenti tramandati. Dalla fine degli anni ’80 a guidare la Cantina è stato il figlio di nonna Maria, Umberto, il quale ebbe l’intuizione di rivolgersi esclusivamente ad una clientela di piccoli consumatori, curando sempre di più la qualità del vino e del servizio, portando così l’azienda ad un livello superiore. Nel 2020 Fabio Mascarello, figlio di Umberto, ha acquistato interamente le quote dell’azienda con l’obiettivo di lavorare alla ricerca continua di una qualità dei vini sempre superiore, al fine di poter essere apprezzati da una clientela certo numerosa, ma comunque scelta. Nel 2022 il Ministero dello Sviluppo Economico ha iscritto la Mascarello Michele & Figli C. Valletti nel Registro dei Marchi Storici di Interesse Nazionale.
Il vino più prestigioso è il Barolo riserva Umberto, dal colore rosso granato che al naso risulta intenso e complesso con note che vanno dalla frutta rossa alla liquirizia. Dopo l’afnamento minimo di cinque anni, con un passaggio nelle tradizionali botti di rovere, al palato si presenta caldo, con una trama tannica avvolgente che lo rende molto setoso. Gusto e struttura lo rendono perfetto in abbinamento a carni rosse, selvaggina e primi piatti conditi dal tartufo bianco d’Alba.
il punto forte
IN PRIMO PIANO
Subentrando al timone dell’Azienda nel 2020, Fabio Mascarello si impegna a dare continuità all’attività di famiglia, trasmettendo i valori e gli insegnamenti ricevuti a suo figlio Pietro, che rappresenta la quarta generazione, con la speranza che la tradizione di famiglia continui. Il cambio di passo voluto da Fabio ha portato in azienda un rinnovo generazionale con l’assunzione in varie mansioni di ben quattordici under 30, portando a cinquanta il numero dei collaboratori.
contatti
Sede: località Gallinotto 126, 12064 La Morra (CN)
Telefono: 017350103
Email: sonia@mascarello.com
Sito: www.mascarello.com
Cantina Monsellato
Ci troviamo in Salento, nella parte meridionale della Puglia, bagnata dal Mar Ionio e dall’Adriatico, circondato dal promontorio delle Murge Salentine, elemento collinare a sud della linea che congiunge Gallipoli e Otranto. In quest’area con da terreni aridi, ricchi di nutrienti e poco profondi, l’azione del sole e la brezza consentono alle viti della Cantina Monsellato di crescere rigogliose e conferire all’uva un gusto forte, intenso e dolce: combinazione perfetta per produrre vini di altissima qualità. Una simbiosi tra tradizione e innovazione, è la chiave dell’azienda vinicola che guarda alla coltivazione di varietà locali, accettando la sfida di dar nuova veste a vitigni antichi e un po’ dimenticati. Bianco di Alessano, Primitivo e Negroamaro sono uve che si prestano perfettamente sia per vini in purezza che per blend. Grazie all’eccellente ubicazione dei vigneti, sulle colline che si affacciano sullo Ionio, le viti sono soggette al fresco vento della brezza marina, donando sapore e gusto. Se è vero che “un buon vino si fa nel vigneto”, l’intervento in cantina da parte dell’enologo completa il lavoro.
Ottenuto da viti di oltre vent’anni, coltivate in un’area ventilata e in prossimità del mare, Primium sorprende con un bouquet aromatico ricco e afascinante. Note di prugna matura, ciliegia nera e mora si intrecciano con sfumature calde di vaniglia e spezie. Ogni sorso rivela strati di sapori complessi, bilanciati da una dolcezza leggera e una vena tannica morbida che avvolge il palato: il passaggio in barrique lo rende un invito naturale alla meditazione.
il punto forte
IN PRIMO PIANO
Grazie al background vivace ed internazionale del presidente dell’azienda Luca Russo – un passato da economista, oggi prestato al mondo dell’enologia - unito alla passione di altri amici, l’azienda vinicola Monsellato si sta sviluppando con una proiezione sui mercati esteri. “Come azienda vinicola artigianale – spiega Russo - ci piace puntare su vini raffinati e dal carattere unico. Attribuiamo quindi grande importanza a una vinificazione adeguata per ogni tipologia di vino”.
contatti
Sede: via G. Cesare 15, 73054 Presicce-Acquarica (LE)
Telefono: 3496299924
Email: info@cantinamonsellato.it
Sito: www.cantinamonsellato.it
Cantina Roccafiore
Vocata alla produzione di vini da vitigni autoctoni e guidata dalla famiglia Baccarelli, l’azienda umbra Roccafiore fa della ricerca e della sostenibilità le sue caratteristiche primarie: sul fronte dell’attenzione all’ambiente la cantina è uno spazio pensato per lavorare nel rispetto della natura, delle uve e del vino, riducendo al massimo gli interventi meccanici. Tra le prime aziende italiane ad adottare la scelta del fotovoltaico, utilizza la forza di gravità e i sistemi a caduta nella fase di vinificazione, riutilizza le acque, studia vini a basso contenuto di anidride solforosa e affida alla mano dell’uomo quasi tutti gli aspetti produttivi. Nei suoi 15 ettari di vigneto Roccafiore riesce così a esaltare le peculiarità di vitigni autoctoni - dal Grechetto di Todi al Trebbiano Spoletino, dal Sangiovese al Sagrantino - ottenendo vini dotati di uno stile e di un’identità inconfondibili. A riprova dell’apertura alle novità e all’idea di sperimentare nuove tecniche, col supporto dell’enologo Alessandro Biancolin è stato studiato l’affinamento del Grechetto in anfore di terracotta costruite ad hoc, ottenendo un vino di grande freschezza e complessità, senza note ossidative.
Per realizzare il Fiorfiore la cantina ha puntato sul Grechetto di Todi, scegliendo il clone G5, poco difuso e presente sono nella zona di Todi. Ciò ha portato a un vino aromatico, di struttura e complessità: la vera sfida è stata farlo invecchiare in botte grande e ottenere un vino che acquisisse personalità nel tempo. Fermentato con lieviti naturali e afnato 12 mesi in grandi botti di rovere di Slavonia, è un vino di grande eleganza e complessità che ofre il meglio di sé dopo 3-4 anni.
il punto forte
IN PRIMO PIANO
Classe ‘84, una laurea in economia, Luca Baccarelli guida l’azienda creata dal padre Leonardo. Si è avvicinato al vino da piccolo, aiutando il nonno in vendemmia, e a 21 anni è entrato in Roccafiore. Ha approfondito le conoscenze sul panorama vinicolo internazionale, per essere competitivi nel mercato globale. Il suo obiettivo è una costante ricerca della qualità: convinto che la miglior palestra per conoscere questo mondo sia l’assaggio del vino durante la sua evoluzione, segue ogni fase della produzione.
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Sede: loc. Collina 110/A, 06059 Todi fraz. Chioano (PG)
Telefono: 0758942746
Email: info@cantinaroccafiore.it
Sito: www.cantinaroccafiore.it
Cantine Ferrari
Ferrari Trento ha guadagnato riconoscimenti internazionali e ha consolidato la sua reputazione come uno dei produttori di bollicine più prestigiosi d’Italia. Con alle spalle una storia ricca di tradizione e un impegno costante verso l’eccellenza, l’azienda continua a essere icona nel mondo dello spumante, rappresentando il connubio perfetto tra passione, qualità e stile italiano. Fondata nel 1902 da Giulio Ferrari, la cantina è famosa per la sua dedizione all’eccellenza. I vigneti Ferrari Trento sono coltivati in modo sostenibile, seguendo metodi tradizionali e abbracciando pratiche agricole rispettose dell’ambiente. La vendemmia avviene manualmente, garantendo la selezione accurata delle uve migliori. La filosofia aziendale si basa sulla fusione armoniosa tra tradizione e innovazione, con un grande e costante impegno nella ricerca della perfezione. L’attenzione ai dettagli si estende anche alla presentazione dei prodotti, con le eleganti confezioni che riflettono stile e prestigio associato al marchio.
L’azienda è rinomata per l’attenta selezione delle uve coltivate in vigneti condotti con metodi agricoli all’avanguardia. Ogni fase, dalla vendemmia manuale alla lunga maturazione sui lieviti è eseguita con dedizione. Ferrari Trento è un’icona nell’universo delle bollicine italiane e consolida la sua reputazione come ambasciatore dell’eccellenza enologica italiana. La forza trainante di Ferrari Trento risiede nella sinergia armoniosa tra tradizione, innovazione e sostenibilità creando vini unici.
IN PRIMO PIANO
Fondata nel 1902 da Giulio Ferrari, l’azienda si erge come pioniere nella creazione di spumanti metodo classico, celebrando la magia delle uve Chardonnay e Pinot Nero. La cantina sotterranea, avvolta da un’atmosfera avvincente, è il santuario dove l’arte tradizionale si fonde con tecnologie all’avanguardia, dando vita a bollicine che narrano la storia unica del territorio. Ferrari Trento è custode di una ricca eredità, simbolo di eccellenza e stile italiano. È l’essenza dell’eccellenza enologica.
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Sede: via del Ponte 15, 38123 Trento (TN)
Telefono: 0461972311
Email: info@ferraritrento.it
Sito: www.ferraritrento.it
Donne Fittipaldi
Non è solo un’impresa a conduzione familiare, né a renderla particolare è il fatto di essere gestita interamente da donne. Nel caso dell’azienda vinicola donne Fittipaldi di Bolgheri, in Toscana – guidata da Maria Fittipaldi Menarini insieme alle figlie – il tocco femminile è ciò che dà l’impronta stessa alla produzione e a ogni scelta, non ultima quella di ricreare una “vigna urbana” a Firenze sulla collina del Piazzale Michelangelo. Il terroir intorno a cui si sviluppa la storia di donne Fittipaldi è quello della Costa degli Etruschi, lungo la strada che collega Castagneto Carducci alla patria dei Supertuscans. È qui che dal ‘92 ha preso casa la famiglia Fittipaldi Menarini e dove oltre vent’anni fa Maria e le figlie hanno deciso di realizzare un progetto che avesse i tratti del coraggio, dell’intraprendenza, della tenacia, della sensualità e del gusto per la bellezza. Nel 2004 furono reimpiantati nuovi vigneti e, con coraggio, venne deciso di introdurre un Malbec molto duttile, capace di produrre rossi di gran personalità, e recuperato il vitigno autoctono Orpicchio, per valorizzare il patrimonio genetico dell’enologia toscano.
In collaborazione con l’enologo Emiliano Falsini sono nati vini come il “5” rosato frizzante ancestrale (100% Malbec), o il Lady F bianco entrambi Igt Toscana: si tratta di un Orpicchio in purezza, un bianco davvero interessante. Ma pregevoli sono anche il Bolgheri Rosso DOC (50% Cabernet Sauvignon, 30% Merlot, 10% Cabernet Franc e Petit Verdot), il Bolgheri Rosso Superiore DOC (30% Cabernet Sauvignon, 30% Merlot e Cabernet Franc, 10% Petit Verdot) e il DF rosso 2020 (Malbec al 60% e Cabernet Sauvignon al 40%).
il punto forte
IN PRIMO PIANO
L’azienda vinicola donne Fittipaldi di Bolgheri è guidata da Maria Fittipaldi Menarini insieme alle quattro figlie Carlotta, Giulia, Serena e Valentina, ciascuna con un preciso ruolo che affiancano con dedizione ed entusiasmo alle proprie attività professionali. Carlotta collabora con la direzione commerciale soprattutto per il mercato estero, Giulia sovrintende alla grafica e al packaging, Serena segue le sperimentazioni e Valentina è responsabile per l’attività di comunicazione social.
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Sede: Via Bolgherese 198, Loc. La Pineta 57022 Bolgheri Castagneto Carducci (LI)
Telefono: 0565762175
Email: info@donnefittipaldi.it
Sito: www.donnefittipaldi.it
Famiglia Cecchi
Giunta al 130° anniversario nel 2023, Famiglia Cecchi è una delle più prestigiose realtà vinicole della Toscana, in piena evoluzione tra sperimentazioni sui cloni di Sangiovese, zonazione, conversione al biologico, ricerca in campo agronomico e tecnico verso un approccio sempre più sostenibile e trasparente al vino. Da 130 anni Cecchi è cultore del Sangiovese e dei suoi territori d’elezione, dedicando ad essi tutte le sue energie, attenzioni, investimenti, studi, progetti. La quarta generazione dell’azienda, rappresentata da Andrea Cecchi che ne è alla guida, ha sentito l’esigenza di portare un significativo approfondimento di conoscenza e valorizzazione delle proprie radici, consolidando il proprio percorso da viticoltori. Profondo rispetto per l’ambiente, per le persone che lavorano nella filiera, per la tradizione e le varietà autoctone come elemento di continuità con l’identità territoriale, di crescita ed affermazione collettiva sono i valori di Cecchi. L’importante esperienza agronomica ed enologica ha dato vita a un percorso di investimenti in zone ad alta vocazione vitivinicola che oggi conta una rosa di 5 Tenute.
Tra i vini di punta delle tenute Cecchi è la Gran Selezione Chianti Classico “Villa Rosa”, soprattutto quello dell’annata 2019. Se questa tipologia di vino rappresenta l’eleganza, la longevità e lo spessore gustativo di un Sangiovese che sia espressione del territorio, la scelta di realizzarla con i vigneti della tenuta Villa Rosa corrisponde alla volontà di Andrea Cecchi di valorizzare al massimo le caratteristiche dei suoli e del terroir tour court, all’interno della più grande cipresseta naturale d’Europa.
il punto forte
IN PRIMO PIANO
Il titolare delle 5 Tenute è Andrea Cecchi, che rappresenta la quarta generazione della famiglia ad operare nel mondo del vino. Laureato in Scienze agrarie con un master in enologia, ha iniziato a lavorare in azienda nel 1988 dedicandosi alla parte tecnica. In seguito, diventa amministratore e poi presidente dal 2022. E’ lui che viaggia in giro per il mondo a raccontare le bottiglie Cecchi e il loro terroir. Insieme a lui, a guidare una macchina così articolata c’è il direttore generale Mireno Tognazzi.
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Sede: Loc. Casina dei Ponti 56, 53011 Castellina in Chianti (SI)
Telefono: 057754311
Email: cecchi@cecchi.net
Sito: www.cecchi.net
Fattoria Montecchio
Azienda vinicola nel cuore del Chianti Classico, la Fattoria Montecchio produce vini pregiati da oltre 150 anni. A portare Ivo Nuti nel 1973 ad acquistare un’antica magione nobiliare è stata la sua grande passione per il vino, coltivata a fianco del proprio mestiere di imprenditore conciario. Dal ’97 le viti sono state sostituite con i cloni di Sangiovese, Cabernet Sauvignon, Merlot e Alicante più adatti alle condizioni pedoclimatiche del territorio, fatto di vigneti diversi ma tutti comunque intorno alla villa padronale, ognuno con una propria identità e fisionomia ben precisa. Fattoria Montecchio, però, non è solo un’azienda vinicola: è un piccolo microcosmo, fatto di tante realtà simbiotiche. C’è l’Antica Fornace, che dopo decenni di abbandono è stata riaperta e messa al servizio di maestri artigiani. O il frantoio per la produzione dell’olio, colonna portante della tradizione e della gastronomia toscane. Infine l’agriturismo aperto nel 2004, una vera e propria porta che la famiglia Nuti ha voluto spalancare a chi ama il territorio del Chianti e la pace, la natura e i ritmi della campagna.
Fiore all’occhiello della Fattoria Montecchio è il “Pasquino”, la Gran Selezione della linea «Prīmum» ottenuta selezionando solo le uve migliori dell’azienda, nel Chianti Classico. E’ qui, in uno dei più rinomati terroir toscani, che si produce questo vino dal color rosso rubino intenso con sfumature granata. Ha un bouquet ben bilanciato con frutti rossi maturi - marasca e prugna - che si fondono con note speziate. In bocca è intenso e persistente, elegante e complesso, con finale molto lungo.
il punto forte
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La storia della Fattoria Montecchio si intreccia con quella della famiglia Nuti dal 1973, quando Ivo Nuti - uno dei più importanti imprenditori conciari di Santa Croce sull’Arno - acquista la tenuta, appartenuta nel ‘700 ai marchesi Torrigiani, per riportarla all’antico splendore. A gestire oggi l’azienda è il figlio Riccardo, che - insieme ai fratelli Andrea e Fabrizio – ha rinnovato gli impianti e piantato nuovi vigneti, costruito una nuova cantina e fatto crescere l’intero microcosmo della fattoria.
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Sede: Strada Montecchio 4, Loc. San Donato in Poggio Comune di Barberino Tavarnelle (FI)
Telefono: 055 8072907
Email: info@fattoriamontecchio.it
Sito: www.fattoriamontecchio.it
Feudo Maccari
Fondata nel 2000 nella contrada che porta lo stesso nome dell’azienda, con la voglia di scoprire le potenzialità enologiche dei luoghi dove Nero d’Avola, Grillo e Syrah crescono insieme a carrubi ed olivi, piante simbolo dell’habitat mediterraneo. Feudo Maccari si estende per quasi 265 ettari, di cui 60 di vigneti suddivisi in tre gruppi sulle colline accarezzate tutto il giorno dalla brezza marina. Il cuore è Maccari, corrispondente ad oltre il 70% del feudo, dove i vigneti che hanno già fatto una trentina di vendemmie sono costantemente baciati dal sole. Non lontano è l’altro corpo aziendale, una contrada particolarmente vocata per la viticoltura perché la conformazione del terreno trattiene l’umidità, un particolare decisivo in un territorio siccitoso. Infine il punto più alto dell’azienda, una terrazza sullo Jonio e sull’oasi naturale di Vendìcari dove la diversa tipologia tra i terreni - neri e sabbiosi o bianchi calcarei – e le differenze di altezza e d’esposizione, tutto sembra creato apposta per favorire la nascita di vini complessi e consentire di riequilibrare il diverso andamento vegetativo delle piante.
Saia, il cui nome deriva dalla parola araba che indica i canali di irrigazione costruiti secoli fa per raccogliere l’acqua piovana, è la prima etichetta prodotta da Feudo Maccari nel 2002 e figlia della patria di elezione del Nero d’Avola nella Sicilia sud-orientale. Rappresenta la migliore selezione di Nero d’Avola, proveniente da vigneti coltivati ad alberello che raggiungono anche i 40 anni. Questa forma di allevamento della vite è la più antica e naturale: risale ai coloni greci, richiede una cura manuale e maniacale di ogni pianta.
IN PRIMO PIANO
Alla fine degli anni ’90 Antonio Moretti Cuseri durante un viaggio in Val di Noto restò letteralmente stregato alla vista del famoso barocco siciliano e delle sue calde acque marine. Se ne innamorò perdutamente, tanto da decidere di iniziare qui una sua nuova avventura. Noto è stata la terza tappa del percorso nel sognare grandi vini, culminato nel 2000 con la fondazione nella contrada che, per coincidenza, si è sempre chiamata Maccari. Oggi Alberto ed Amedeo Moretti Cuseri rappresentano la terza generazione.
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Sede: Strada Provinciale 19, Noto-Pachino km 13.5, 96017 Noto (SR)
Telefono: 3456925843
Email: info@feudomaccari.it
Sito: www.feudomaccari.it
Grattamacco
Un‘azienda vitivinicola dall’attitudine pionieristica: la seconda cantina di produttori a nascere a Bolgheri nel 1977, nonché la prima in assoluto a vinificare il Bolgheri Rosso, a credere nel Vermentino e a credere nel potenziale dei vigneti delle alture bolgheresi di Casavecchia. Ma anche una delle poche a mantenere il Sangiovese nel blend che dà vita al Grattamacco Bolgheri Superiore. Sin dagli anni ‘90, Grattamacco è stata all’avanguardia nella conduzione biologica dei suoi 34 ettari di vigneti, situati su suoli che ospitano alcune delle concentrazioni di argille bianche e flysch più significative della costa toscana. Qui, varietà autoctone come Sangiovese e Vermentino convivono con vitigni internazionali - Cabernet Sauvignon, Merlot, Cabernet Franc e Petit Verdot - messi a dimora dagli anni ’80 e adattatisi prodigiosamente. L’anima di Grattamacco risiede in una vinificazione essenziale. Le lavorazioni sono condotte cercando il minor intervento possibile, alla ricerca di uno stile puro, incontaminato, capace di ripristinare l’autentico legame tra il vino e la sua terra.
Il Bolgheri Rosso Superiore Doc è prodotto da vigne poste tra i 100 e i 200 metri, il cui terreno è caratterizzato da arenarie quarzose e argille bianche. La viticoltura permette uno spontaneo equilibrio produttivo con basse rese per ettaro; le uve sono selezionate e raccolte a mano da vigneti con età media di 25 anni. La vinificazione si svolge in piccoli tini di rovere aperti, con gentili follature manuali e un lento rilascio dei soli tannini nobili. L’afnamento prosegue per almeno 18 mesi in barrique.
il punto forte
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Imprenditore, mecenate e sportivo, nel 2002 Claudio Tipa ha preso le redini della tenuta, portando avanti l’imprinting pionieristico e incrementando l’eredità di Meletti Cavallari. Una delle intuizioni di Tipa è stata l’introduzione nel 2004 della forma di allevamento ad alberello per le viti di Cabernet Sauvignon e Cabernet Franc: un metodo mai usato prima nella zona di Bolgheri. I risultati furono così incoraggianti che il disciplinare della DOC ne consente oggi l’impiego.
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Sede: Loc. Lungagnano 128, 57022 Castagneto Carducci (LI)
Telefono: 0565765069
Email: grattamacco@collemassari.it
Sito: www.collemassari.it
Jasci & Marchesani
Un’azienda familiare che da tre generazioni vive per l’amore della terra: è questo che racconta il calice Jasci & Marchesani attraverso la valorizzazione del territorio che li accoglie. Fin dal 1978 a pochi anni dalla nascita dell’azienda per opera dei suoi fondatori Sebastiano e Lucia, l’azienda respira e vive solo in biologico: sebbene oggi sia un trend, il biologico per Jasci & Marchesani è l’unico modo di intendere l’opera dalla vigna alla cantina; non esiste altra via per dare voce al proprio prodotto. L’azienda si trova in Abruzzo, sulla costa adriatica, condizione unica per ottenere risultati mai costruiti a tavolino bensì esaltati dal lavoro in cantina. Stesso discorso vale per le vigne che si trovano ad un’altitudine che dai 30 fino ai 350 metri, condizioni pedoclimatiche che testimoniano la particolare vocazione del territorio abruzzese, capace di produrre vini rossi importanti, eleganti e strutturati ma anche vini bianchi freschi, minerali ed agrumati. Quindi, sì a Montepulciano, Trebbiano e Pecorino, ma sì anche a Riesling e Traminer, oltre alla produzione di bollicine in metodo classico e ancestrale.
L’obiettivo aziendale è trasmettere la dedizione, l’amore e la passione che si vivono in una famiglia e racchiuderlo in una bottiglia per raggiungere 52 Paesi e far conoscere tradizioni di generazioni di veri coltivatori. La filosofia di Jasci & Marchesani è creare vini piacevoli, con taglio moderno e facendosi portatori di valori che garantiscono genuinità attraverso l’impegno costante e un approccio naturale. Ciò ha permesso ai vini di aggiudicarsi numerosi prestigiosi riconoscimenti in Italia e all’estero.
il punto forte
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Tutto ciò che accade in filiera - dalla coltivazione alla vinificazione e alla commercializzazione - è opera della famiglia, valore fondante dell’azienda con a capo Nicola Jasci che continua sulla strada della sostenibilità. La sinergica collaborazione con l’enologo Vittorio Festa, permette a chi sceglie Jasci & Marchesani di apprezzare un vino con peculiarità importanti. Nicola si circonda di collaboratori giovani che forma e a cui trasmette la sua esperienza per renderli consapevoli e parte attiva di ciò che si realizza.
contatti
Sede: via Colli Albani 3, 66054 Vasto (CH)
Telefono: 0873364315
Email: info@jasciemarchesani.it
Sito: www.jasciemarchesani.it
Marchesi De’ Cordano
Ricerca, tradizione e sostenibilità delineano la filosofia dell’azienda Marchesi de’ Cordano, una realtà che incarna la storia della famiglia D’Onofrio. Questa famiglia ha radici profonde nell’ambito della viticoltura e dell’agricoltura. Attualmente, l’azienda è guidata con maestria da Francesco D’Onofrio, il quale ha sapientemente infuso vigore, forza e innovazione nella già straordinaria vocazione del territorio di Loreto Aprutino. L’imperativo di Francesco d’Onofrio è nella continua ricerca e nel dialogo costante con il territorio. Queste caratteristiche hanno contribuito a far diventare Marchesi de’ Cordano un marchio sinonimo di qualità, affermandosi con successo su scala mondiale. La tenuta si distingue come una tra le più significative del territorio. Ad affiancare Francesco D’Onofrio c’è la competenza tecnica e appassionata dell’enologo Vittorio Festa che conferisce una personalità ben definita ai vini. Ecco perché le pregiate bottiglie dei Marchesi de’ Cordano incarnano il valore dell’eccellenza e del coraggio.
La cantina Marchesi de’ Cordano è progettata come uno spazio di connessione e condivisione, aderendo completamente alla filosofia che Francesco D’Onofrio intende trasmettere con i suoi prodotti. L’architettura della cantina è caratterizzata da un design innovativo, interamente realizzato in legno per creare un’atmosfera calda e accogliente. Questo ambiente accoglie degustazioni, incontri e dialogo. Questo si riflette nell’approccio contemporaneo che Francesco d’Onofrio conferisce ai suoi prodotti.
il punto forte
IN PRIMO PIANO
Il racconto che Francesco D’Onofrio fa del territorio è quello di garantire con i suoi vini una vera esperienza sensoriale, avvolgente e sensuale. Montepulciano, Trebbiano, Pecorino, Cococciola, Passerina e Pinot Grigio: questa la grande possibilità che il territorio offre a Marchesi de’ Cordano. Francesco D’Onofrio incarna attualmente il volto dell’azienda, apportando dinamismo, determinazione e innovazione alla già straordinaria identità di un territorio unico, quello di Loreto Aprutino. Presenti in più di 46 Paesi, vantano premiazioni importanti, segno del riconoscimento importante da parte della critica internazionale di settore.
contatti
Sede: Contrada Cordano 43, 65014 Loreto Aprutino (PE)
Telefono: 0858289526
Email: info@cordano.it
Sito: www.cordano.it
Masottina
L’azienda nasce nel 1946, quando nonno Epifanio acquisisce la tenuta “Ai Palazzi” a Gorgo al Monticano (Treviso), composta da 5 ettari di vigneto e una casa padronale. Sarà il restauro della casa padronale della tenuta a portare alla luce l’antica scritta “Casa Masottina”. E’ da questo ritrovamento che nascono le due anime enologiche della famiglia Dal Bianco: Masottina, destinata alla produzione di vini Prosecco insieme ai vini Spumante, ed il brand “Ai Palazzi Masottina”, per i grandi vini fermi dell’azienda. Punti di forza dei vini di Masottina sono la selezione delle migliori uve glera e la caduta gravitazionale, che permette di ottenere il mosto senza stressare le uve, garantendo un prodotto finito di assoluta eccellenza grazie alla vinificazione studiata da Adriano Dal Bianco nell’azienda agricola Terre di Ogliano. A ciò si aggiunge la continua ricerca delle migliori tecniche enologiche, con un particolare focus sugli affinamenti e lo studio della vita del vino stesso oltre al continuo aggiornamento e investimento nei processi produttivi rendendoli dal 2012 sempre più sostenibili.
Il prosecco “R.D.O. Levante Extra Dry” nasce sulle Rive di Ogliano, nel territorio della Denominazione Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG, da un vigneto con viti di 60 anni con esposizione a est, caratterizzato da un flusso di vento continuo. Si tratta di un vino riconosciuto per la sua potenza aromatica di frutta, la forte struttura e l’intensa mineralità, tra i migliori al mondo per Wine Spectator, inserito nella Top100 del 2021.
il punto forte
IN PRIMO PIANO
Dopo aver studiato enologia nell’antica scuola enologica di Conegliano, Adriano Dal Bianco inizia a investire anno dopo anno nelle migliori tecnologie per produrre un vino dallo stile inconfondibile. Oggi l’azienda vive un nuovo corso, grazie alla terza generazione entrata in azienda, che ha saputo portare innovazione. A continuare la tradizione di famiglia sono i figli di Adriano, partiti anche loro dalla terra, investendo nell’incremento del parco vitato di famiglia: Filippo nel ruolo di direttore vendite e Federico come vicepresidente.
contatti
Sede: Via Custoza 2, 31015 Conegliano (TV)
Telefono: 043840 0775
Email: info@masottina.it
Sito: www.masottina.it
Piè di Mont
Piè di Mont nasce da un sogno audace, creare un vigneto che avesse la caratteristica di produrre uve già selezionate nelle percentuali ottimali per ottenere un grande Metodo Classico in un territorio dove moltissimi produttori vinificano bianchi fermi. Un’utopia diventata un progetto concreto grazie alla visione dell’imprenditore Paolo Rizzi, conosciuto anche come “Il cesellatore delle vigne”. Il sogno divenuto realtà è ora concretamente diretto dal figlio, Roman Rizzi, che prosegue un percorso innovativo incentrato sul rispetto della natura, delle biodiversità e delle tradizioni del territorio. A formare il cuore del terroir che conferisce ai vini una complessità e raffinatezza uniche sono più fattori: in primis una posizione privilegiata, su una collina dove il sole tramonta presto anche nelle calde giornate d’estate, ma anche l’esposizione ed il microclima unici, assieme al terreno caratteristico della Ponca, oltre a fattori come la vendemmia manuale tardiva, quindi la selezione e la raccolta dei migliori grappoli maturi. Il risultato è la creazione di un vero e proprio CRU di cui andare fieri.
Piè di Mont Millesimato 2019 nasce da un vigneto situato in località Piedimonte, su terreni marnosi e poco profondi ad un’altitudine di 100 metri. Posto ai piedi del Monte Calvario, con esposizione a sud-est, beneficia di una notevole escursione termica data dal tramontare del sole dietro al monte già nelle prime ore del pomeriggio. Questo sbalzo di temperatura esalta il profumo delle uve e permette una vendemmia tardiva, così da ottenere un vino spumante più intenso e con un’acidità non cruda.
il punto forte
IN PRIMO PIANO
Classe ‘85, il giovane imprenditore Roman Rizzi comincia gli studi informatici ma trova presto la sua strada lavorando con il padre, eccellente “cesellatore di vigneti”, ormai l’ultimo che lavora ancora a vanga. Accanto a lui carpisce i segreti della vigna e, grazie alla comune passione per le bollicine, individua il vigneto perfetto per produrre un Metodo Classico di alta qualità. Nasce così l’azienda agricola Rizzi Roman che dal 2005 a oggi vede l’imprenditore impegnato in prima fila con passione, costanza e sacrificio.
contatti
Sede: via Monte Calvario, 34170 Gorizia
Telefono: 0481391338
Email: info@piedimont.it
Sito: www.piedimont.it
Placido Volpone
Era l’estate ‘74, quando il giovane attore Michele Placido stringeva un patto con Domenico Volpone nella campagna di Ascoli Satriano, alla Masseria Volpone, per far sì che le due famiglie fossero unite da un progetto comune. Nacque così la Placido Volpone, le cui coltivazioni sono immerse nel territorio dell’antica Herdonia, “la Pompei di Puglia”, prima collina sul Tavoliere delle Puglie, la zona contemporaneamente più assolata, più siccitosa e più ventosa dell’Italia continentale. Il vino, figlio di generazioni di agricoltori e artisti, è prodotto della vinificazione con tecniche antiche ed attrezzature all’avanguardia. Tradizione e continua innovazione: questo è il percorso che segue il “Placido Volpone”, prima cantina al mondo a certificare su blockchain l’intera filiera del vino, dalla vigna alla bottiglia. La storia della cantina si arricchisce di significati con le diverse etichette che raccontano la storia del territorio: sulla linea dei blend è raffigurato l’opus reticolatum che costituiva la muratura degli edifici di Herdonia, mentre una danzatrice campeggia sull’etichetta di Rosàntica, a richiamare la figura presente nel macellum di Herdonia.
Il rosato da Nero di Troia
“Faragola” prende il nome della villa di epoca romana tardo-antica che si trova a pochi chilometri dalle vigne, le cui terme sono le più grandi in Italia: il simbolo rafgurato sull’etichetta è presente proprio nei mosaici. Il vino si presenta all’occhio con un colore rosato brillante, limpido con note rossastre; all’olfatto è fruttato, armonico ed elegante con sentori di frutti rossi, dal gusto delicato e fresco. Nel 2023 è inserito fra i 10 migliori rosati d’Italia in base all’analisi di tutte le guide ed i concorsi di settore.
IN PRIMO PIANO
Un progetto ambizioso, quello delle due famiglie: grandi competenze, cultura secolare in campo agricolo ed enologico, terreni collinari e pietrosi, grandissimo amore per l’arte, il cinema, la pittura, la musica e la letteratura, nonché tecniche all’avanguardia per un eccezionale vino di tradizione. Sin dalle origini la vision aziendale è un vino riconosciuto come opera d’arte plasmata dal territorio pugliese, mentre la mission è molto chiara: affermare il Nero Di Troia come una delle eccellenze italiane.
il punto forte
contatti
Sede: Via Soldato Larotonda 8, 71040 Ordona (FG)
Telefono: 3395847668
Email: produzione@placidovolpone.it
Sito: www.placidovolpone.it
Il Pollenza
Ogni luogo racconta una storia: quella della cantina Il Pollenza è la storia di una sfida affrontata e vinta dal suo fondatore, il conte Aldo Brachetti Peretti che ha tenacemente voluto valorizzare il potenziale inespresso della terra dei suoi genitori, le Marche. In procinto di lasciare ai figli le redini del gruppo petrolifero che aveva guidato per 60 anni e ammaliato dall’idea di ridare vita ad una fascinosa residenza del ‘500 - progettata da Antonio da Sangallo il Giovane per il potente cardinale Ascanio Parisani nella campagna di Tolentino – Brachetti Peretti acquista negli anni ’80 il primo nucleo di una proprietà che oggi è di circa 300 ettari e ha al centro la cantina e 60 ettari di vigneto. Dopo una vita trascorsa Per angusta ad augusta (questo il suo motto araldico) attraversando crisi internazionali dai risvolti nazionali, anche locali, Aldo Brachetti Peretti rivolge lo sguardo alla campagna avvincente della Valle del Chienti, poco conosciuta, ideale per concedersi il lusso di seguire i ritmi della natura.
Da un team di appassionati esperti nascono i bouquet aromatici de Il Pollenza: Cosmino, Porpora, Brianello, Angera, Didì, A.BP. Metodo Classico e Pius IX, da vitigni internazionali ed autoctoni. A Il Pollenza si trasformano lentamente e sapientemente Pinot Noir, Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc, Merlot, Sauvignon Blanc, Ribona, Montepulciano e Sangiovese. Tempo e pazienza, sapienza enologica ed intuito caratterizzano il lavoro quotidiano del personale interno a cui il Conte dà costantemente le sue linee di indirizzo. Nel 2023 l’azienda ha ottenuto la certificazione di cantina sostenibile.
IN PRIMO PIANO
La cantina è un transfert della mentalità e delle passioni del conte: arte e tecnologia, senso estetico e funzioni dialogano incessantemente, negli ambienti adibiti alla vinificazione come nella splendida barriccaia, nelle sale di rappresentanza e nei giardini, nelle case che coronano le creste collinari perimetrate da boschi e nel complesso edilizio de Il Pollenza. Otto le etichette nate da importanti investimenti e dall’amicizia del Conte ABP con i più celebri e celebrati enologi: da Giacomo Tachis a Carlo Ferrini.
contatti
Sede: Contrada Casone 4, 62029 Tolentino (MC)
Telefono: 0733961989
Email: lacantina@ilpollenza.it
Sito: www.ilpollenza.it
Santa Maria La Nave
Santa Maria La Nave è una piccola boutique winery di nicchia e di eccellenza sull’Etna. È il risultato della passione autentica e sconfinata di Sonia Spadaro Mulone e del suo team per il vulcano più alto d’Europa, per le sue tradizioni e i suoi vitigni autoctoni antichi e quasi estinti, chiamati “reliquia”, e per la sua biodiversità unica al mondo. Gemma autentica e di rara semplicità, Santa Maria La Nave, è unicamente focalizzata sulla viticoltura estrema dei vitigni autoctoni etnei coltivati in regime biologico e biodinamico, così come praticavano secoli fa gli antichi viticoltori, rispettando e preservando le tradizioni della viticoltura locale. La produzione è di soli Cru e Super Cru, ogni bottiglia è numerata e condivisa con appassionati intenditori di pregiati e rari vitigni autoctoni in tutto il mondo. Due vigneti estremi caratterizzano questa azienda vinicola già fuori dagli schemi: Vigna Monte Ilice sul versante Sud-Est dell’Etna, e Vigna Casa Decima, tra i 1100 e i 1200 metri di altitudine, è uno dei vigneti più alti d’Europa.
Frutto di una lunga selezione massale e fitosanitaria durata oltre quindici anni, sulle antiche piante madre prefillossera - ormai abbandonate - di Grecanico Dorato, il Millesulmare è un vino raro e autentico, vulcanico, espressione vera di un terroir antico e mistico, di cui esprime meravigliose note di mineralità e sapidità. Un vino dalla profonda identità, realizzato seguendo la tradizione vitivinicola etnea nel totale rispetto del grappolo, le cui fragranze, sia al naso che al palato.
IN PRIMO PIANO
Sonia Spadaro Mulone nasce sul mare, ad Augusta, borgo marinaro in provincia di Siracusa, nel 2017 consegue il diploma come sommelier AIS e dedica le sue energie al mondo del vino verso cui scopre di avere una passione atavica che la travolge completamente. Tornata in Sicilia, sull’Etna, dedica anima e corpo alla sua piccola azienda agricola, Santa Maria La Nave, in cui produce vini di nicchia autentici e di eccellenza, Cru e Super Cru dalle sole uve autoctone dei propri vigneti estremi sul vulcano.
contatti
Sede: Contrada Carpene 39, 95039 Trecastagni (CT)
Telefono: 3462227606
Email: sonia@santamarialanave.com
Sito: www.santamarialanave.com
Tenuta di Fessina
Tenuta di Fessina raccoglie l’eredità e il lascito emozionale dei proprietari Silvia Maestrelli e Roberto Silva, che nel 2007 acquistano l’antico palmento del 18° secolo a Rovittello, sul versante nord dell’Etna. Insieme alla struttura, uno splendido anfiteatro di vecchi vitigni di Nerello Mascalese abbraccia la tenuta, con i 5 ettari iniziali che oggi arrivano a circa 8. Nel tempo l’azienda ha investito su tutti e tre i versanti storici: nord per i rossi, est e sud ovest per i bianchi. Tra proprietà e affitti, l’azienda possiede circa 15 ettari, produce 80mila bottiglie ed è presente in 16 Paesi. Grande attenzione è rivolta allo stile naturale, rispettoso e sostenibile (usa energia solare al 70%), sposando la viticoltura manuale, senza meccanizzazione. Oltre ai vini, pluripremiati, è presente un reparto di accoglienza e wine tasting aperto da febbraio a novembre, con oltre 500 ospiti al mese di media e una villa privata con piscina da 12 posti letto in affitto tutto l’anno. I numeri sono in grande crescita e si prevedono ulteriori incrementi di ettari produttivi nel prossimo lustro.
A’ Puddara è un Carricante in purezza prodotto sul versante sud ovest dell’Etna. Il vigneto si trova a 980 metri a Biancavilla, con un connubio unico tra il clima montano e l’esposizione solare prolungata. È composto da alberelli di 60 anni con densità molto alta: la selezione manuale dei grappoli avviene a metà ottobre, poi il vino viene afnato in botti grandi di rovere francese per 12 mesi, più altrettanti in bottiglia. Omaggio alla costellazione delle Pleiadi, ha grandi potenzialità di invecchiamento e spiccata territorialità: note di agrumi, cedro e iodio.
il punto forte
IN PRIMO PIANO
La Tenuta è guidata da Jacopo Maniaci, classe ‘90, AD e storico braccio destro della famiglia: direttore dal 2016, Jacopo cresce con la famiglia Silva e sotto la sua guida l’azienda aumenta il fatturato del 200%, passando nel 2023 da 400mila euro a oltre un milione. Insieme a lui segue l’azienda Lavinia Silva, figlia di Silvia e Roberto, classe ‘02, cresciuta tra Milano e i filari in vigna: ha grande passione per il vino e per l’ospitalità, e si divide tra Toscana, Sicilia e Lombardia.
contatti
Sede: via Nazionale 120/22, 95912 Rovittello (CT)
Telefono: 0942395300
Email: fessina@tenutadifessina.com
Sito: www.tenutadifessina.com
Tenuta Mazzolino
Tenuta Mazzolino è un’eccellenza enoica in provincia di Pavia: venti ettari vitati, dolcemente adagiati sulla riva destra del Po, nella zona collinare a ridosso degli Appennini. Tra i primi in Oltrepò a vinificare il Pinot Noir in rosso, facendone il vino di punta della cantina, il Noir. L’amore per la terra e una filosofia da sempre rispettosa delle tradizioni e dei tempi raccontano la cifra della cantina: da qui una bassa produzione per ettaro, l’inerbimento naturale dei vigneti alternato alla pratica del sovescio che permette di evitare l’uso di concimi chimici sono il passaporto per ottenere vini di grande qualità. Al Noir si affiancano altre otto etichette, frutto di determinate parcelle: il Terrazze, Il Terrazze Alte e il Cruasé, Il Blanc, Il Blanc de Blancs e il Camarà e per finire Bonarda e Moscato, ognuno con una personalità unica. Nel 2024, il palcoscenico si amplia con Henry, un super cru di Pinot Nero. Tenuta Mazzolino è un’oasi di eccellenza e tradizione, dove il lavoro appassionato e rispettoso della terra dà vita a vini che raccontano storie uniche, custodendo al loro interno la bellezza e l’anima di una terra generosa.
Il Noir è la storia della Tenuta Mazzolino, frutto delle vigne più vocate di Pinot Noir, un rosso di straordinaria eleganza in grado di esprimere perfettamente il terroir e la filosofia di fare il vino di Tenuta Mazzolino. Un Pinot Nero di razza, dal colore rosso rubino con leggeri riflessi aranciati: al naso si apre con eleganti aromi di piccoli frutti rossi, rosa canina e cuoio; al palato risulta pieno e ricco, con un finale gradevolmente lungo e persistente. Un vino superlativo, oggi simbolo della cultura e della tradizione vinicola dell’Oltrepò Pavese.
IN PRIMO PIANO
Cresciuta nell’azienda di famiglia dove ha maturato la sua esperienza in vari settori: Finanza & Amministrazione, Commerciale e Produzione. Attualmente è owner, CEO e CSR manager di Conceria Nuvolari occupandosi in particolare di progetti innovativi che abbracciano il concetto di sostenibilità e circolarità da più angolazioni. È inventrice di diversi brevetti tra cui la “Piastra con spilli e relativa pressa a piastra e procedimento di lavorazione della pelle naturale” e ha vinto diversi premi Nazionali e Internazionali sul tema della innovazioni
contatti
Sede: via Mazzolino 34, 27050 Mazzolino (PV)
Telefono: 0383876122
Email: info@tenuta-mazzolino.com
Sito: www.tenuta-mazzolino.com
Villa Travignoli
Villa Travignoli si trova nel cuore del Chianti Rufina, in Toscana: si tratta di una cantina che si estende su 90 ettari, di cui 70 sono dedicati a rigogliosi vigneti, mentre la parte restante è destinata alla coltivazione delle migliori olive. La storia di Villa Travignoli inizia con il ritrovamento di una stele etrusca risalente al 500 a.C., ritraente un sontuoso banchetto con abbondanti vasi di vino. Poi, nel lontano 1100, alcuni monaci del monastero di Vallombrosa menzionano il toponimo Travignoli in una pergamena descrivendolo come una località dove già all’epoca si lavorava la terra. Nel 1800, la fattoria passa alla famiglia Fiaschi e - in seguito al matrimonio di Sofia Cuccoli Fiaschi con Francesco Busi - diventa proprietà della famiglia Busi. Nel 1960, Giampiero Busi rinnova l’azienda dalla mezzadria alla conduzione diretta e crea la moderna struttura con nuovi vigneti e cantine all’avanguardia. Infine, nel 2011 l’azienda, guidata oggi da Giovanni Busi, viene riconosciuta come una delle più antiche aziende vitivinicole italiane superando il traguardo dei 550 di attività ininterrotta.
Vigna
Colonneto “Terraelectae”
Chianti Rufina Riserva 2020 Docg è un vino ottenuto esclusivamente dal vitigno Sangiovese, selezionato dalla vigna denominata Colonneto, che si estende su una superficie di tre ettari. La vinificazione di questo Chianti Rufina Riserva prevede un invecchiamento di 24 mesi in grandi botti di rovere francese e sloveno, conferendo al vino una complessità e un carattere unici. Il colore rosso granato anticipa un bouquet aromatico persistente, dominato da sentori di frutti rossi e ciliegia matura.
punto forte
IN PRIMO PIANO
A solvi vent’anni, negli anni ‘80 Giovanni Busi entra nell’azienda di famiglia, contribuendo al notevole incremento (+40%) dei suoi volumi d’affari. Nel 1990, guidato da una visione imprenditoriale moderna, decide di abbandonare l’uso della damigiana preferendovi la bottiglia. Nel corso degli anni si è posto l’obiettivo di raggiungere nuovi mercati, con un’attenzione particolare verso l’Asia: la sua strategia si basa sull’equilibrio tra l’espansione e l’incremento continuo della qualità che contraddistingue i vini di Villa Travignoli.
contatti
Sede: Loc. Pelago, 50060 (FI)
Telefono: 0558361098
Email: info@travignoli.com
Sito: www.travignoli.com
Sulle colline di Rosignano Monferrato in Piemonte, la tenuta nasce dall’unione di 3 famiglie che nel 1992 hanno dato vita a questo progetto d’avanguardia. La famiglia Ravizza, impegnata nella produzione di vino sul territorio dal 1904, ha preso le redini della parte enologica, la famiglia Cassinis si è dedicata alla gestione della comunicazione, a coordinare queste anime la famiglia Visconti che, grazie al legame secolare con il territorio, alle consolidate conoscenze nel settore agricolo e al desiderio di realizzare un progetto unico, ha reso possibile la nascita di Vicara. Il progetto: valorizzare le varietà storiche del territorio, poco considerate, con vini autoctoni di eccellenza come la Barbera, il Grignolino e la Freisa, che rappresentano al meglio lo spirito dell’Azienda. Dal 2016 Vicara fa parte dell’Associazione Monferace, costituita da alcuni produttori con obiettivo di valorizzare, promuovere e tutelarne la denominazione, contribuendo non solo al suo sviluppo ma anche a quello di tutto il Monferrato.
Le etichette di prestigio di Vicara sono frutto del lavoro di un team di enologi e agronomi afatato e specializzato. I vitigni si trovano in luoghi vocati alla produzione di grandi vini della tradizione piemontese, con il vantaggio di essere distribuiti fra cinque comuni e tre nuclei, a seconda delle diverse caratteristiche geologiche e pedoclimatiche del terroir. Una diversificazione che è la forza di Vicara, rendendola un’azienda unica. Dieci le etichette prodotte, tra cui G - Grignolino del Monferrato Casalese DOC, Cantico Della Crosia - Barbera del Monferrato Superiore DOCG, Fleisa - Monferrato Freisa DOC, Airales - Monferrato bianco DOC.
il punto forte
IN PRIMO PIANO
Dal 2022 la famiglia Visconti prosegue in autonomia il progetto Vicara, con il passaggio generazionale che vede Giuseppe ed Emanuele Viscontiricevuto il testimone dai rispettivi padri - alla guida dell’azienda. La famiglia Visconti è legata alla campagna piemontese dal XV secolo con un’azienda agricola sulle sponde del Po. Un’attenzione e un impegno al territorio che la famiglia Visconti dedica oggi anche a Vicara, azienda vitivinicola biologica di 70 ettari, di cui 33 vitati, dove spicca la grande passione per un lavoro fatto bene dei cugini Visconti. Un nuovo capitolo di Vicara, radicata nel passato, lo sguardo al futuro.
contatti
Sede: Strada Madonna delle Grazie 5, 15030 Rosignano Monferrato (AL)
Telefono: 0142488054
Sito: www.vicara.it
Vistorta è un piccolo borgo nella campagna friulana ai confini con il Veneto, dove la vita ha sempre ruotato intorno alla proprietà agricola della famiglia Brandolini. Nel 1872 Guido Brandolini asseconda la sua vocazione e passione agricola e dà il via a una prospera tenuta dove, alle colture cerealicole e alla bachicoltura tipiche del territorio, affianca la vigna. Dopo il flagello della fillossera, Guido concentra la produzione su alcuni varietali, principalmente sul vitigno merlot. La tenuta viene restaurata e portata al suo splendore attuale negli anni ’50 e ‘60 da Brando Brandolini e dalla moglie Cristiana, con l’intervento di Renzo Mongiardino sulla villa e dell’architetto paesaggista Russell Page per il giardino all’inglese. Vistorta diventa non solo azienda agricola ma anche luogo di contemplazione e connessione con i ritmi della natura. I 220 ettari della tenuta si trovano in zona piana a ridosso della pedemontana friulana. Il vigneto copre circa 40 ettari, è contornato da boschetti e siepi che contribuiscono a mantenere la biodiversità e a mitigare le temperature estive creando corridoi di aria fresca.
Come da tradizione friulana, i bianchi hanno spazio importante. Il Tocai, presente sui terreni più leggeri, è afancato da Pinot Grigio, Ribolla Gialla e qualche parcella di Chardonnay. Vini originali, fruttati, freschi e moderni. Prodotto dal 1989, il Merlot Vistorta rende omaggio ai luoghi del cuore della famiglia Brandolini. L’azienda punta a sempre meno interventi in vigneto e in cantina, uso minimo di anidride solforosa e metodi tradizionali: macerazione sulle bucce, follature manuali, fermentazioni spontanee in botti aperte. Nascono così Bianca e Brando, l’evoluzione naturale del pensiero e della produzione di Vistorta.
Vistorta
IN PRIMO PIANO
La vocazione per l’agricoltura si manifesta fin da giovane in Brandino Brandolini (nella foto con i figli Guido e Marcantonio). Dopo la laurea in agraria, fa esperienza a Bordeaux a Château Greysac. Qui nasce il sogno di un grande rosso: la composizione dei terreni di Vistorta, adatta al merlot, e il clima simile al Pommerol e al Petrus, confermano la scelta presa dall’antenato. Tornato nel borgo friulano nel 1979, Brandino pianta nuove vigne di merlot a fianco di viti più vecchie, e inizia a vinificare nella cantina della barchessa di Cordignano.
contatti
Sede: Strada Vistorta 82, Sacile (PN)
Telefono: 043471135
Email: vistorta@vistorta.it
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