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CUSTODE DELLA TRADIZIONE

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E-SPANSIVA

E-SPANSIVA

Fondata nel 1884, l’attività Tramontin continua a produrre gondole tenendo in vita un’arte quasi del tutto perduta

Cultura

di Matteo Calzaretta

Nelle storie di lunga data, da sempre, emerge un binomio perfetto tra innovazione e artigianalità. È questo infatti lo spirito che anima l’azienda Lo Squero Tramontin & Figli, simbolo della Venezia che resiste. Un luogo che si sottrae al tempo e che oggi sfida le convenzioni con due donne alla guida: Elena ed Elisabetta, due sorelle figlie della centenaria tradizione. Forti le radici dell’azienda nata il 2 Febbraio 1884 dal padre delle gondole veneziane Domenico Tramontin, il quale, appresa l’arte di costruire queste tradizionali imbarcazioni nel cantiere dei Casal ai Servi, apportò importanti cambiamenti al modello di scafo fino a quel momento costruito. Accorgimenti che riscontrarono un ampio favore, tanto da essere accolte definitivamente anche dagli altri costruttori.

Un piccolo cantiere navale che custodisce un’arte quasi perduta. “Dopo la morte di nostro padre Roberto nel 2018, pronipote di Domenico, abbiamo deciso di mantenere aperta l’azienda di famiglia”, raccontano Elena ed Elisabetta, eredi del noto squero veneziano. “Occupandoci della parte culturale e divulgativa, partecipando a progetti con il Comune e le scuole dell’area metropolitana, organizzando la domenica visite di istruzione quando lo squero non è in lavorazione”. Molti furono i clienti illustri che si servirono dai Tramontin: il cantiere fu fornitore ufficiale della Casa Reale Savoia, della Questura e del Comando dei Carabinieri. Inoltre ha esportato gondole in molte parti del mondo, dall’Europa all’Australia, passando per Giappone e America, in un viaggio oggetto di numerose pubblicazioni e documentari.

Il lavoro dello Squero Tramontin si è da sempre distinto per i tanti restauri conservativi: esempi calzanti sono la gondola che troviamo al Palazzo Barbaro di Venezia, costruita nel 1890, la gondola del 1939 per la Casa Reale, ora custodita a palazzo Ducale, e la gondola più antica esistente al mondo, appartenuta al poeta Robert Browning ed ora custodita nel The Mariner’s Museum a Newport, in Virginia. Ad oggi, nel cantiere di Rio de l’Avogaria a Dorsoduro, da poco più di un anno lavorano i

DELLA PARTE DIVULGATIVA E CULTURALE.

Invece

per la Serenissima. Silvia, originaria di Campalto, dopo aver terminato il liceo, a vent’anni già aveva le idee chiare: ha iniziato il suo percorso da giovane apprendista presso un cantiere alla Giudecca. Una storia simile a quella di Francesco: anche lui, una volta uscito dal liceo e iscrittosi all’Università, rimase affascinato da questo antico mestiere, che non ha più lasciato.

Ma come si realizza una gondola? Allo squero si progettano e realizzano imbarcazioni tradizionali veneziane, tra le quali la gondola è sicuramente la più complessa da produrre. Non a caso il costo per una di queste si aggira intorno ai 35mila euro. Le gondole dello Squero Tramontin sono costruite con otto differenti essenze – rovere, ciliegio, larice, tiglio, noce, mogano, olmo e abete, oggi sostituito dal compensato marino – e si distinguono per facilità di voga tra i canali, resistenza che assicura longevità alla gondola e design perfetto che le ha fatto guadagnare il titolo di ‘Ferrari dei canali’. I legni vengono ancora oggi lavorati a mano utilizzando gli attrezzi base dell’antica arte degli squerarioli, che sono ascia, pialla, sega e martello. Si inizia con la scelta degli otto tipi di legno, messi poi ad essiccare in modo naturale.

Dopo la preparazione delle còrbe inizia la fase di messa in opera delle maístre per costituire la base della gondola, lavoro che si svolge nello stesso cantiere costruito da Domenico nel 1884 e oggi ancora in uso. La seconda fase consiste nel capovolgimento della gondola di 180 gradi e nella piegatura con irrorazioni di acqua seguite da riscaldamento con il fuoco, rendendo così il legno più maneggiabile. Dopo la chiusura del fondo, si passa alla fase di rifinitura ed intaglio per poi completare la gondola con la pittura, per la realizzazione di quella che è una vera e propria opera d’arte composta da 280 pezzi diversi. Le gondole Tramontin sono riconoscibili dalla firma, costituita da tre piccoli triangoli e due più grandi a coda di rondine scolpite sulla caenèa, un pezzo di legno applicato a poppa. Una caratteristica che rende ancora più uniche queste meraviglie figlie di un’attività che resiste a Venezia da oltre cento anni. www.tramontingondole.it

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