
9 minute read
POLITICA Gallone - Misiani Elezioni, partiti a confronto
NOME: Alessandra Gallone RUOLO: Senatrice di Forza Italia
ELEZIONI, PARTITI A CONFRONTO
Advertisement
Senatori, con un lungo impegno politico alle spalle a Bergamo e a Roma, Alessandra Gallone (G) di Forza Italia e Antonio Misiani (M) del Partito Democratico erano entrambi all’interno dell’aula di Palazzo Madama il 20 luglio, protagonisti della complessa giornata che ha segnato la fine del Governo Draghi. Dopo la decisione del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella di sciogliere le Camere, entrambi sono già impegnati, su due schieramenti opposti, in una improvvisa e rapida campagna elettorale che si svolgerà in piena estate e che porterà, il 25 settembre, a nuove elezioni politiche. A mente fredda, cos’è successo quel giorno in Senato? G: Beh, è successo un po’ di tutto. Noi di Forza Italia eravamo determinati a fare tutto il possibile per tenere in piedi il governo. Poi però la situazione si è evoluta, con il Presidente Draghi marcato dal Pd e da Di Maio, con l’aula costretta a votare la fiducia alla sola risoluzione Casini, che però lasciava le cose com’erano, come se non fosse successo niente. Quello che invece volevamo fosse messo nero su bianco con la nostra risoluzione era un cambio di passo basato su indicazioni chiare: un nuovo governo Draghi, senza i 5 Stelle che non avevano votato la fiducia
la settimana prima e senza temi divisivi per mettere al riparo un nuovo esecutivo dalle fibrillazioni continue e da strappi futuri. E invece si è continuato sulla prima strada e il patto della larga maggioranza si è rotto. Le firme su questa crisi sono due: quella del Movimento 5 Stelle, sfilatosi dalla maggioranza, e quella del Pd, che non ha voluto per un interesse elettoralistico stare al gola scelta deliberata di alcuni partiti che hanno privilegiato il proprio tornaconto elettorale rispetto agli interessi generali del paese: quello che è accaduto è che i partiti populisti e antisistema hanno deciso di andare alle elezioni anticipate perché conveniva loro. Il Pd ha provato fino all’ultimo a convincere i parlamentari del Movimento 5 Stelle a votare la fiducia. Avevamo sostenuto insieme il seconLetta è stato molto chiaro: è necessario evitare toni aspri perché il nostro avversario è la destra, ma oggi un’alleanza con il M5S sarebbe poco credibile di fronte agli elettori.
La caduta del governo Draghi era già stata decisa? G: Assolutamente no. Forza Italia ha sempre sostenuto Draghi, anzi il Presidente Berlusconi è stato tra gli artefici del suo avvento. ora ci mettiamo la faccia al cento per cento, per portare l’Italia fuori da questo momento così difficile. Credo che quello di Forza Italia sia stato un grande sacrificio. M: Direi di sì. D’altronde la Lega da quando aveva deciso di sostenere il governo Draghi aveva perso 8 punti percentuali. È chiaro che era in forte sofferenza, così come il Movimento 5 Stelle: la scelta di affossare il governo prima del tempo
NOME: Antonio Misiani RUOLO: Senatore del Partito Democratico

verno senza i 5 Stelle e alla fine ha sacrificato Draghi. M: È successo che Conte ha fatto un assist clamoroso a Lega e Forza Italia, che avevano deciso da tempo di staccare la spina al governo. Nell’agenda Draghi si potevano ritrovare tutte le forze politiche della ex maggioranza, ma non è stato possibile andare avanti per do governo Conte, e c’è stata una oggettiva evoluzione in questi anni che ci ha permesso di costruire alleanze con loro alle amministrative: ma nel momento in cui dovevano scegliere cosa fare da grandi hanno preferito rifugiarsi in vecchie logiche e mettersi ai margini del campo politico. Dopo quello che è successo il segretario Abbiamo votato 55 volte la fiducia nonostante i tanti provvedimenti che non ci trovavano d’accordo, abbiamo mantenuto con onore il patto di unità nazionale anche quando Pd e 5 Stelle inserivano nel dibattito argomenti divisivi. Per noi sarebbe stato più facile lasciare gestire a Draghi le tante crisi aperte, mentre è legata alla speranza di risalire la china.
Ed ora? Su quali punti programmatici si fonderà la vostra campagna elettorale? G: Equità fiscale, lavoro, ripartenza e ambiente. Da sempre Forza Italia ritiene che uno dei principali interventi da fare sia una
l’aumento delle bollette, ma resta il fatto che il nostro obiettivo è intervenire subito e in maniera incisiva con delle soluzioni di visione che puntino a salvaguardare il potere d’acquisto delle famiglie: il nostro paese deve fare un salto in avanti per rendersi autonomo, il che dovrà comportare anche una decisa riduzione del costo dell’energia per cittadini e imprese. Intanto il Pnrr va avanti: non è vero che una volta casciato fuori alcuni temi, ma il centrosinistra deve costruire un proprio programma. Salario minimo per noi significa estendere a tutti i lavoratori il trattamento economico dei contratti nazionali più rappresentativi, mentre il taglio della tassazione sul lavoro - attraverso il recupero dell’evasione fiscale - deve portare in busta paga all’equivalente di una mensilità in più all’anno per i lavoratori a reddito medio e basso. Dobbiamo spingere per il rinnovo dei contratti nazionali scaduti, promuovere una fiscalità fortemente favorevole per le imprese che investono, che creano lavoro, che fanno ricerca e innovazione, e adottare tutta una serie di misure per difendere il potere d’acquisto dei salari e delle pensioni. C’è poi il grande tema dell’attua-

revisione completa del sistema fiscale - oltre che della burocrazia - con un abbassamento delle tasse, che pesano troppo sul lavoro e sulla vita delle persone. Quindi politiche attive per collegare formazione e lavoro, e sostegno strutturale al mondo produttivo per favorire la ripartenza (pensiamo alla legge sulle Fondazioni its proposta da Forza Italia e appena approvata o alla parità di scelta educativa). Fiducia e libertà in un sistema di grande alleanza pubblico-privato in ogni settore. Di ambiente, infine, mi sono occupata personalmente in questi anni come capogruppo di Forza Italia in commissione e come responsabile nazionale del nostro dipartimento. Ci aspetta un autunno difficile ma sono fiduciosa sul fatto che possiamo farcela se la smettiamo con tanti “no”: no ai termovalorizzatori perché inquinano, no ai parchi eolici perché deturpano il paesaggio, no ai rigassificatori. Il nostro è invece un approccio realistico: c’è bisogno di un mix energetico che promuova sistemi innovativi e tecnologici. Io non sono contraria nemmeno al nucleare, sia ai microreattori di quarta generazione sia agli impianti a fusione in fase di sviluppo. I rifiuti, poi, sono un bene primario: forniscono energia e forniscono materia prima seconda all’interno del sistema fondamentale dell’economia circolare in cui il Paese primeggia: l’Italia, Paese che fa della trasformazione la propria forza produttiva, può fare molto. Certo è che non è più tollerabile pagare per esportarli. Stendiamo un piano serio su tutti questi punti e poi attuiamolo. Bene gli aiuti per duto il governo Draghi si ferma tutto, si continua a lavorare fino all’insediamento del nuovo Parlamento e la messa a terra del Piano continuerà anche dopo. Crediamo anzi che con un governo di centrodestra, che guardi in una sola direzione, si potrà accelerare. Dobbiamo puntare alla sostenibilità economica, sociale e ambientale, senza che nessuno sia lasciato indietro. M: La nostra proposta è imperniata su un’agenda sociale e ambientale molto coraggiosa, che punti al rilancio economico e sociale del paese a partire dall’introduzione del salario minimo, dal taglio strutturale del cuneo fiscale a vantaggio dei lavoratori, dalla lotta alla precarietà in particolare dei giovani. L’agenda Draghi era il frutto di un compromesso, che aveva volutamente lazione del Pnrr: è un piano che parla di sviluppo inclusivo e sostenibile, di riduzione delle disuguaglianze, e prevede una enorme massa di investimenti che possono aiutare molto le imprese italiane. Noi daremo grande enfasi all’attuazione del Pnrr e delle riforme scritte in quel piano che, ricordo per inciso, in Europa né la Lega né Fratelli d’Italia votarono. Sull’ambiente, invece, il tema chiave è l’energia: mai come oggi lo sviluppo delle fonti rinnovabili permette di assicurare l’indipendenza energetica dell’Italia, di aiutare l’ambiente e contemporaneamente di ridurre le bollette degli italiani, perché il costo di produzione tra eolico, fotovoltaico e idroelettrico è ormai enormemente inferiore a quello per l’energia prodotta dal gas. Noi pensiamo che si possa raddoppiare la
produzione di energia da fonti rinnovabili e dimezzare il costo delle bollette, mettendo a disposizione di milioni di famiglie italiane e delle imprese - a partire da quelle energivore - contratti energetici di lungo periodo a prezzo calmierato.
E poi c’è la guerra nel cuore dell’Europa: alcuni partiti mantengono una posizione diversa da quella del governo Draghi… G: La presenza di Forza Italia nella coalizione di centrodestra è importante anche per garantire la giusta collocazione dell’Italia nello scenario geopolitico internazionale, promuovere una mediazione tra le posizioni diverse dei partiti della coalizione e perseguire ancora una volta obiettivi razionali: dobbiamo aiutare l’Ucraina ma allo stesso tempo impegnarci per far sì che questa guerra finisca presto, senza portare avanti azioni che minino la stabilità geopolitica europea e mondiale. Gli italiani anche da questo punto di vista avranno un governo serio, responsabile, dalle chiare coordinate internazionali, improntate ad un atlantismo maturo e un europeismo della ragione. Forza Italia è la forza politica garante del rapporto transatlantico. Non abbiamo mai avuto tentennamenti sulle nostre convinzioni europeiste e sul nostro sostegno all’Alleanza atlantica. Un’Alleanza strategica in cui crediamo fermamente, su cui ha sempre puntato il Presidente Berlusconi e che grazie alla sua azione vogliamo e dobbiamo rinsaldare. M: Beh, al Cremlino hanno brindato alla notizia della caduta del governo Draghi. Noi continueremo ad essere molto netti su quello che sta accadendo: l’aggressione russa all’Ucraina va fermata, bisogna lavorare per la pace e ricostruire un sistema di coesistenza in Europa, ma noi sosteniamo le democrazie e siamo contro i regimi autoritari, a differenza delle ambiguità dei partiti della destra italiana. Noi sosteniamo una collocazione internazionale dell’Italia chiara: nell’Unione Europea e nell’alleanza atlantica.
Mancano solo due mesi alle elezioni: che campagna elettorale sarà? Tenendo conto che si svolgerà in piena estate e che porterà, per la prima volta nella storia repubblicana, ad un inedito parlamento dimezzato… G: Cercheremo di condividere il più possibile con le persone le nostre idee e i nostri programmi e, visto il periodo dell’anno, lo faremo anche alle feste, alle sagre, agli eventi estivi che organizzeremo. D’altronde, a prescindere dalla campagna elettorale contingente, il nostro lavoro sui territori non si è mai fermato, per cui per noi non è che cambi molto, sarà solo un po’ più mirato a raccogliere ulteriori istanze e a raccontare ai cittadini le nostre proposte. Facendo soprattutto comprendere l’importanza di andare a votare per rafforzare il nostro sistema democratico di rappresentanza. M: È vero, è una situazione un po’ anomala, non si è mai votato in autunno. Ma ci stiamo già attivando per organizzare una campagna strada per strada, perché crediamo che il risultato delle elezioni sia tutto tranne che scontato. Anche perché dobbiamo fare i conti con l’astensione, ormai divenuta un dato strutturale perfino alle politiche. Con la riduzione del numero dei parlamentari sarebbe stato meglio andare a votare con una nuova legge elettorale, ma non è stato possibile: ci adopereremo comunque per dare adeguata rappresentanza ai territori. Daniele Cavalli
