PIRANDELLO CAMILLERI
L
uigi Pirandello nasce ad Agrigento il 28 giugno 1867, “cadendo come una lucciola sotto un gran pino solitario in una campagna d’ulivi saraceni”; Andrea Camilleri viene alla luce a Porto Empedocle il 6 settembre 1925. Entrambi crescono nello stesso lembo di Sicilia, affacciati allo stesso mare, e tutti e due avranno lo stesso, singolare destino: saranno scrittori di fama mondiale e racconteranno, ognuno a modo suo, la sicilianità. Prima che ciò accada, tuttavia, essi saranno giovani come tanti, eccezionali e dotati di un raro talento, ma pur sempre fanciulli, sognatori che immaginano il mondo dalle finestre delle loro camere e che a un certo punto si sentiranno figli cangiati. Secondo una leggenda che circola nell’agrigentino, esistono spiriti dell’aria che di notte si aggirano per le case e si divertono a scambiare i neonati. Si tratta di vecchie rugose, dall’indole malignamente burlesca, alle quali la tradizione popolare ha attribuito l’appellativo di màgare o donni, e
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su cui girano numerosi racconti, come quello della madre che al mattino, al posto del figlioletto biondo e diafano messo a dormire la sera prima, trova nella culla una criatura irriconoscibile, scura e spaventevole: li donni l’hanno scambiato e adesso il pargolo è un figliu cangiato. Il piccolo Luigi ode queste storie dalla criata e ne è oltremodo incuriosito. Non solo implora la donna di ripetergliele di continuo, ma si convince di essere stato anche lui cambiato dopo la nascita e di trovarsi nella famiglia sbagliata: il bambino si guarda attorno e si domanda cos’abbia in comune lui con i tipi irruenti che lo circondano, si chiede se davvero sia figlio dell’iracondo Stefano, che una volta arriva addirittura a sparare in aria un colpo di lupara solo perché le campane della vicina chiesa lo infastidiscono. Il futuro premio Nobel si sente estraneo all’ambiente in cui vive e, notando che troppe sono le differenze che lo separano dal resto del nucleo familiare, la sua logica infantile gli suggerisce un’unica spiegazione plausibile: li donni lo hanno cambiato; egli non è figlio del tempestoso