Bianca Magazine N. 22

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Ispica nel sito Unesco Le città Tardo Barocche del Val di Noto

di ANGELO BARONE FOTO DI salvatore brancati

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ella riunione per il Piano di Gestione del sito Unesco “Le città Tardo Barocche del Val di Noto” i sindaci di Catania, Caltagirone, Militello Val di Catania, Modica, Noto, Palazzolo Acreaide, Ragusa e Scicli hanno espresso il sì formale all’ingresso nel sito delle città di Acireale, Ispica e Mazzarino condividendone le motivazioni dirette a completare l’itinerario storico e architettonico, avviando così la procedura di allargamento del sito esistente ad altri comuni per i quali sarà riconosciuta l’uniformità culturale, urbanistica e architettonica che si espresse dopo il terremoto del 1693. Questa può essere una grande occasione per completare e ridisegnare il territorio delle Città del Tardo Barocco del Val di Noto e porre rimedio all’insipienza e indifferenza dei comuni che allora non seppero cogliere questa opportunità.

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Il sito “Le Città Tardo Barocche del Val di Noto” viene iscritto dall’Unesco nella World Heritage List nel giugno del 2002, a Budapest, nel corso della 26a sessione del Comitato Scientifico Internazionale con queste motivazioni: “Le otto Città del Sud-Est della Sicilia: Noto, Palazzolo Acreide, Scicli, Modica, Ragusa, Militello Val di Catania, Caltagirone e Catania furono ricostruite dopo il 1693, nello stesso luogo o vicino alle città esistenti al tempo del terremoto di quell’anno. Esse rappresentano una considerevole impresa collettiva, portata con successo ad alto valore di architettura e compimento artistico. Custodite all’interno del Tardo Barocco, esse descrivono pure particolari innovazioni nella progettazione urbanistica e nelle costruzioni delle città”. Di questo importante evento ne parliamo con uno dei protagonisti, Gianni Stornello - il vice sindaco di Ispica con la delega Unesco: «Oggi, a vent’anni di distanza, stiamo riprendendo


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