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Mongolia Centro: sulle tracce della memoria perduta
Mongolia Centro: sulle tracce dellamemoria perduta
Le terre di mezzo, i percorsi del mito, il cammino piramidale dell’essere
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[24ª puntata]
Chi era il Popolo “00”, quello da cui è partita la nostra comune storia? Questo mi domandavo, appoggiata al finestrino dell’ultimo sedile, della vecchia jeep. E mentre osservavo sfilare le lunghe lande del Nord della Mongolia, meditavo sulla quantità di coraggio e volontà che ci vuole per attuare la perseveranza. Quell’idea, segno di una maturità intellettiva e dote indispensabile per la continuità della ricerca delle tracce della vita. Sapevo, dentro di me, che l'origine dell'anima della vita era ed è l’ancestrale segreto scolpito nella pietra, luogo dell'anima e delle sue intrinseche geometrie. Non dovevo farmi influenzare dal pensiero altrui, dovevo solo ascoltarlo e ricollocarlo rispetto ad una mia visione d'insieme culturale.Sul tavolo vedevo tanti elementi tra loro simili, ma separati. Slegati da temporalità errate, preassegnate, convivevano in una sorta di confusione. Riuscivo ad immaginare i fili che li collegavano, ma per ora erano solo le tracce di memorie “altrimenti perdute” di Popoli Ancestrali ...
Mongolia Centro © Photo by Adele Arati
Ormai era il 14 agosto 2012, erano passati 23 giorni di viaggio a Nord della Mongolia e, pas sando dal vulcano Khorgo sul versante Nord dei Monti Hangaj , ci stavamo spostando ver so il centro di quella Nazione di libero passag - gio. Eravamo alla ricerca di tavolette trasportate anticamente dall’India e che narravano dell’ancestrale popolo “00”. Ma purtroppo qualcosa stava per rallentare questo lungo viaggio
L’Asia Centrale, nel era un
alla ricerca delle nostre comuni origini. BIANCOSCURO R I V I S TA d ’ A R T E Ordina la versione cartacea o PDF su https://artshop.biancoscuro.itPaleolitico superiore (tra i 70 ed i 50 mila anni fa), paesaggio tropicale ricco di alberi , adatto alla pesca ed alla caccia: un territorio di transizione per svariate direzioni di ondate migratorie e fucina per diversità genetiche rilevanti. Il basamento della Mongolia è formato da rocce di età Pre - cambiana, con una successione di sedimenti di età Paleozoica che, dopo la sua orogenesi del Meso-Cenozoico, ne hanno delineato i confini montuosi, oltre alla sua megasutura tetto nica. La sua struttura territoriale, per carenza di piogge, l’ha portata alla lenta desertificazione . Tratti estesi del ter ritorio presentano Tectiti, ovvero formazioni vetrose segna te da spirali circolari che testimoniano impatti di roccia ad altissime temperature, eventi rari e non terrestri, come negli attigui Monti Altai a nord del deserto di Gobi . In sintesi, un paesaggio dalla storia misteriosa, come i popoli che l’han no vissuto . Passando per Terklin Tssagan Nuur , poi lungo le strade sterrate di Tsetserleg sino a Tsenkher , attraverso la steppa
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Kharkhorin, l’antica ca -
(figlio di Gen -
BIANCOSCURO R I V I S TA d ’ A R T E Ordina la versione cartacea o PDF su https://artshop.biancoscuro.itdell’antico mare, ci dirigevamo a pitale della Mongolia al tempo di Ogodei ghis Khan), e al Monastero Erdene Zuu , vicino alla siste - mazione di un campo attrezzato. I potenti motori dei nostri fuoristrada, come i cavalli tipici di queste terre, ci condussero a comprendere l’ancestrale cultura kurgan dei territori della Mongolia. Ed Emiri, una delle nostre guide ufficiali, ci intro dusse alla visita: “Dal neolitico all’età del Bronzo, individui di antichissima origine Anatolica, i Kurykan, frequentarono questi luoghi per restare o per poi tornare da dove erano venuti e in alternativa per spostarsi più a Nord. Le migrazioni in Asia , dall’est all’ovest e viceversa, nella storia dell’essere umano furono veramente tante, ed è molto probabile che si incrociarono con altre antiche etnie di nomadi guerrieri , già presenti in questi luoghi, gli Yamnaya (cultura di Jamna della tomba a fossa e antecedentemente provenienti dalla Russia - Ucraina). Inoltre, si sta studiando che a loro volta questi ultimi, cinquemila anni fa, giunti a cavallo dalle pianure dell’est e senza una famiglia, ebbe ro facile presa sulle donne d’Europa, infatti nel DNA degli attua - li Euroasiatici sono presenti, in modo impregnante, le loro tracce genetiche. In seguito da quest’area, all’inizio del I millennio a.C.,
i nomadi del periodo Scitico, detti i discendenti di Zeuss) si espanse verso ovest nelle steppe del Kazakistan
la cultura Karasuk dell’età del Bronzo (in particolare . Dopo ulteriori 1000 mila anni, nella parte iniziale del primo millennio d.C., questi nomadi divennero gli attuali Turchi, stratificandosi su un’altra popolazione prettamente agricola. Al momento in questi territori la popolazione è principalmente kazaka, con una piccola percen tuale di biondi tuviniani (discendenti delle misteriose popolazio ni caucasiche) e mongoli” . Ora iniziavo a spiegarmi perchè la Arja Koshosen era bruna con profondi occhi chiari, genetista Jussi Niem era biondo con occhi scuri: erano e l’archeologo il frutto di molteplici mescolanze e non solo di selezione naturale ambientale . Il paesaggio si modificava al nostro pas - saggio: la steppa con le sue erbe ed i suoi piccoli corsi d’acqua era stupefacente, oltre che sufficiente per nutrire gli esseri che la vivevano e che la vivono tutt’oggi. Eravamo circondati da 97rocce sedimentarie Cenozoiche, che custodiscono antichi ret -
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98 tili del Cretaceo, ma presto scoprii che eravamo alla ricerca di Tsagaan Agui (la Grotta Bianca) e dei suoi artefatti risalenti dai 700.000 ai 35000 anni fa. Era stato suggerito infatti che le enigmatiche tavolette perdute dell’India, fossero conservate all’interno di quella grotta (il 15 agosto 2012, giunti ai calca - rei monoliti rossi, per il sopraggiunto tramonto, sostammo nella rintracciata cavità e dunque alla turistica Kharkhorin non arrivammo mai e neppure al monastero Erdene Zuu). L’accampamento era perfetto, il falò illuminavano le interne pareti tempestate da cristalli e ShuiShé ispirato ci intrattenne con leggende: “Si narra che in Asia centro-orientale si fosse esteso un grande mare al cui centro sorgeva un’isola. Su di essa, un po - polo con capelli biondi e occhi celesti, disceso dal cielo su grandi
La leggenda vuole che
conchiglie, vi aveva abitato e insegnato.
questo popolo abbia trasmesso antichi saperi ai popoli Eu -
rasiatici , con un’antica lingua scritta su tavolette di betulla e di pietra. Raggiunsero, tramite gallerie sottomarine, anche le etnie del Pacifico, e si racconta che combatterono epiche battaglie tra di loro: uno dei fratelli era assetato di un effimero potere. In effetti, s
i dice che la Mongolia sia ricca di tunnel sotterranei non naturali ed al loro interno vi siano antichi graffiti
.” Emiri, ridendo, gli chiese se avesse reinterpretato la sezione Drona Parva del Mahabharata. In difesa del narratore, feci notare che erano due temporalità differenti, una poteva risali - re a ben oltre i 700.000 mila anni fa e quella in India intorno ai 20.000, dunque poteva solo esserci un mitologico collega BIANCOSCURO R I V I S TA d ’ A R T E Ordina la versione cartacea o PDF su Uffici stampa, gallerie ecc. possono chiedere il PDF gratuito a info@biancoscuro.it https://artshop.biancoscuro.itmento. Ma non riuscii a vedere la risposta della loro espres - sione meravigliata e incuriosita, perchè il fuoco all’improvviso perse la sua fiamma e qualcuno sembrò camminare all’interno della grotta, trascinando qualcosa. Nel buio sentii pungermi un braccio, pensai alla puntura di un insetto. La testa mi gi - rava dalle troppe nozioni sulle ibridazioni dei popoli e dalle strane narrazioni. Ma una chiarezza nascosta sul popolo “00” che stavamo cercando, iniziava a farsi strada e mi frullava in testa, al buio riuscivo a focalizzare meglio e fissai degli appunti mentali. Tutte questa leggende cosa nascondevano all’origine? Iniziai a credere che il mito forse poteva aiutarci a capire. Come d’incanto anche il fuoco fu riacceso da un indaffarato
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BIANCOSCURO R I V I S TA d ’ A R T E Ordina la versione cartacea o PDF su Uffici stampa, gallerie ecc. possono chiedere il PDF gratuito a info@biancoscuro.it https://artshop.biancoscuro.itShuiShé, il mio braccio nel frattempo si era gonfiato e mi fa - ceva male, qualcosa mi aveva realmente punto e cominciavo a sentirmi strana. Sopraggiunse una chiamata e una Jeep venne a prendere una parte del gruppo di ricerca: si erano liberati dei posti su un aereo per la Turchia e quindi dovettero parti - re nell’immediato per riuscire a raggiungere la capitale Ulan Bator. Un’emergenza improvvisa, su una ricerca genetica lega - ta ad un virus, li attendeva laggiù. Rimanemmo solo io, Ave ed un paio di guardiani, per continuare delle ricerche al Sud. Purtroppo mi venne la febbre e, nel perdere lucidità, percepii la voce di Eve che mi sussurrava: “Un giorno ti salverò…” . Ripresi coscienza un anno dopo, l’11 luglio 2013, in un Ger Camp vicino ai monasteri di Ongiin Khiid, punto di sosta per le carovane che arrivavano o partivano per attraversare i deserti di Gobi e del Taklamakan , per raggiungere il sud della Mongolia e la Via della Seta. Tre donne mi guardavano da sopra il letto: era no Eve, Arivle e Adele. Arivle mi conse - gnò una borsa dicendomi che mi apparteneva, mentre Adele mi guardava come se non fossi vicino a lei. Le osservavo come se scattassi dei flash di memoria. Si avvicinò poi una quar ta persona che raccolse furtivamente qualcosa dal pavimen - to: era Margot. Dopo qualche minuto, Eve mi annunciò che l’indomani saremmo partite per il Sud della Mongolia . Di me continuavo a non avere nessuna traccia, se non fosse stato per quella borsa e il suo contenuto.Si delineava così l’
apPunto 24b :
poli nei loro percorsi hanno lasciato tracce: graffiti, pitture rupestri, strutture della nuda anima, per raccontare i luo -
Adele Arati
ghi dell’Origine dell’anima della nostra Vita.”
Ogni riferimento a cose e persone è puramente casuale, le parti culturali sono vere, ma intrecciate dai fili della fantasia Crea_R_ Evolutrice. Testi tratti dal primo romanzo artistico Fanta-ma-Scientifico n°00 by adele arati: “Il suono Matematico dell’Acqua”. [...] continua sul prossimo numero di BIANCOSCURO