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Antonio Canova
Una storia d’amore e d’arte
di Mario GaMbatesa
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” “Ciò che mi rende più impaziente è vedere l’effetto che l’opera produrrà sulle anime del pubblico.
Antonio Canova
Dal 14 maggio scorso al 25 settembre prossimo, è possibile ammirare al nuovo Museo Bailo di Treviso, la grande e attesissima mostra “Canova gloria trevigiana” che riunisce più di 200 testimonianze canoviane, la maggior parte delle quali mai esposte al pubblico. Tra le novità di questa esposizione troviamo i due spettacolari gessi originali dello scultore, giunti al Museo di Treviso dopo essere stati sottoposti ad una lunga campagna di restauro. Si tratta di due opere di grandi dimensioni (141x280 cm.), che ti ritraggono due diversissimi soggetti: il primo realizzato dall’artista tra il 1787 ed il 1790 raffigurate “La morte di Priamo”; il secondo, datato al biennio immediatamente successivo, raffigurante “La danza dei figli di Alcinoo”. Entrambi in origine appartenenti alla Collezione Albrizzi, sono entrambi episodi ispirati alle vicende della guerra di Troia e all’epopea di
Antonio Canova Amore e Psiche stanti 1796 - 1800, gesso multiplo 1a1 Collezione privata, Veneto
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In alto: Luigi Querena Veduta notturna di Venezia dai giardini 1854, olio su tela
In basso: Angelica Kauffmann Ritratto di Antonio Canova 1805 ca, olio su tela Collezione Privata
Ulisse, attingendo all’Odissea e al II libro dell’Eneide.
La relazione tra Canova e Treviso è tanto profonda quan-
to inedita. “Nato trevigiano”, a Possagno, è a Treviso che inizia
il suo “mito” e la riscoperta cri-
tica della sua opera. Treviso celebrò per prima la morte del grande scultore, nel 1823 commissionò la realizzazione di un busto a Luigi Zandomeneghi e un componimento musicale al miglior musicista, Gioachino Rossini, per onorarne la memoria. In mostra si è potuto eccezionalmente ricreare l’ambiente pro-
grammato da Canova in Palaz-
zo Papafava, dove il confronto >>>
Sotto: Ludovico Lipparini In alto: Maschera funeraria di Antonio Canova Lord Byron giura sul sepolcro di Markos Botsaris, 1822 1850, olio su tela Treviso, Museo Civico
Antico/Moderno è portato alla sua massima essenza: QUESTA è LA VERSIONE FREE di “Apollo del Belvedere” a confronto con il “Perseo BIANCOSCURO Rivista d’Arte trionfante”, e il “Gladiatore BorTrovi la versione completa,ghese”, altra opera celeberrima, a CARTACEA o DIGITALE confronto con il “Creugante”.
in abbonamento e È il “teorema perfetto”.
nelle migliori fiere d’Arte. Per la prima volta le opere vengono inoltre esposte sui loro ba-
samenti originali restaurati per Puoi abbonarti o richiedere una copia online:
l’occasione. Restando alle sculartshop.biancoscuro.it ture eroiche, la mostra propone
un inedito: il gesso preparatorio del Cavallo appartenente al famoso gruppo Il Teseo in
lotta con il centauro di Vienna, esposto per la prima volta in una mostra. Per il corpo del centauro, Canova studiò un cavallo in fin di vita. Il percorso espositivo entra
poi in temi dove il sentimento
la fa da padrone, e dove emerge la modernità romantica: troviamo quindi le steli funerarie di Falier e Volpato, omaggio al defunto, ma soprattutto meditazioni sulla figura femminile afflitta, nel caso delle Maddalene e i gruppi gentili e amorosi come la famosissima scultura “Amore e Psiche”. Inoltre, si possono ammirare diverse
opere canoviane inedite, rie-
CANOVA GLORIA TREVIGIANA
Dalla bellezza classica all’annuncio romantico
14 maggio – 25 settembre 2022 Museo Bailo / Museo Santa Caterina, Treviso
INFO T. +39 0422 658951
Museo Luigi Balio Da martedì a giovedì 10.00 - 18.00 Da venerdì a domenica 10.00 - 20.00 Museo Santa Caterina Da martedì a domenica 10.00 - 18.00
Inquadra con il tuo smartphone il codice QR per collegarti al sito www.museitreviso.it
merse durante la preparazione
della mostraQUESTA è LA VERSIONE FREE di , come un busto con il BIANCOSCURO Rivista d’Arte “Ritratto di Antonio Canova” di Antonio D’Este. E ancora, vere Trovi la versione completa,reliquie, il calco della mano e la CARTACEA o DIGITALE maschera funeraria dell’artista. in abbonamento e Un corpus di lettere inedite e
nelle migliori fiere d’Arte. il grande libro con 86 incisio-
ni canoviane donate dal fratello Giambattista Sartori Canova a Puoi abbonarti o richiedere una copia online: Treviso nel 1837. artshop.biancoscuro.it Una scultura delicata quella del
Canova, un connubio tra amore
e arte, che ci fa intendere ancora una volta, che le belle arti sono il Michelangelo Grigoletti - Susanna e i vecchioni, 1838, olio su tela sentiero per l’eterna bellezza. s l
CANOVA GLORIA TREVIGIANA. Dalla bellezza classica all’annuncio romantico Museo Bailo / Museo Santa Caterina, Treviso May 14- September 25, 2022
The great exhibition “Canova
glory of Treviso: from classical beauty to romantic an-
nouncement” arrives at the Bailo Museum, curated by Fabrizio Malachin, Giuseppe Pavanello and Nico Stringa, an exhibition that presents Canova and the beauty of antiquity, but also Canova as extraordinary contemporary romantic announcer. On display it was possible to exceptionally recreate the environment planned by Canova in Palazzo Papafava, where the Ancient / Modern dichotomy is brought to its maximum essence: Apollo of the Belvedere approached with the triumphant Perseus, and the Gladiator Borghese, another famous work, in comparison with Creugante. It is the ‘perfect theorem’. Antonio Canova (1757-1822) was the last great artist of the sovereign Venetian republic, known as the Serenissima, as well as being the first of the modern era. Antonio Canova is an artist whose work spanned two centuries — the second part of the eighteenth and the first two decades of the nineteenth — as well as two civilizations, this period being marked by dramatic events that changed both the geography and the history of Italy. Among them, the invasion of much of the Italian peninsula by the French revolutionary forces under Napoleon, which led to the fall of the centuries-old Republic of Venice, and the exile of pope Pius VI, not to mention the wholesale appropriation of artistic masterworks, including those specified as a consequence of the peace Treaty of Tolentino of February 1797. For the Veneto region, and for Treviso specifically, there was the humiliation of a loss of sovereignty and of French government giving way to Austrian rule consequent to the international treaties ending the French invasion. This was “a time of folly” (“il tempo della pazzia”) wrote Canova himself in May of 1798, as he prepared to leave Rome, which was a that time governed by a Jacobin republic upheld by French occupationary forces, and return to his home-town of Possagno, 45 kilometres (28 miles) from Treviso. This first section of the exhibition documents this period using artefacts, many of them never previously exhibited, from the collections of the Treviso City Museums. Here we can see hints of the artistic innovations and social contexts of the new century. Examples include Giuseppe Bernardino Bison’s cycle of tempera-work, as well as the canvases by Giambattista Canal who, along with Giuseppe Borsato was responsible for many examples of the decorative arts in churches and stately homes, as well as in townhouses in and around Treviso. Basilio Lasinio’s landscapes, featuring Napoleon’s Italian campaign, are not only masterworks of rare excellence, but also unique documents of a major historical period. Andrea Bon’s drawings of the Arch of Triumph erected in Treviso for the emperor Napoleon Bonaparte’s’ arrival in the city on 7 December, 1807 have never been exhibited before. In the centre of the space, we see a bronze featuring Napoleon as Mars the Peacekeeper (Bonaparte come Marte pacificatore). This is a smaller version of Antonio Canova’s 1806 marble statue of the emperor that is held at Apsley House in London. In 1808, the Righetti family was commissioned by Canova to create a bronze of this sculpture, which was to be installed in Milan, at the request of the viceroy, Eugène de Beauharnais. The task was completed the very next year, but the statue was not installed in the courtyard of Palazzo Brera until 1859. A number of smaller bronze versions of the statue were created in 1810: the one we see is, along with another that is currently in the Louvre in Paris, the only one that is signed and dated. s l