rapporto Bio Bank
2017 ANALISI E STATISTICHE DEL BIOLOGICO IN ITALIA SECONDO I CENSIMENTI BIO BANK. DAGLI ALIMENTI ALLA COSMESI Rosa Maria Bertino Achille Mingozzi Emanuele Mingozzi
11a edizione
#RapportoBioBank
rapporto Bio Bank
2017
ANALISI E STATISTICHE DEL BIOLOGICO IN ITALIA SECONDO I CENSIMENTI BIO BANK. DAGLI ALIMENTI ALLA COSMESI Rosa Maria Bertino Achille Mingozzi Emanuele Mingozzi
11a edizione
rapporto Bio Bank
2017 autori
BIO BANK soc. coop.
RESPONSABILITÀ
Rosa Maria Bertino Achille Mingozzi Emanuele Mingozzi
Via F. Olivucci, 1 c/o Agci 47122 Forlì (FC) biobank@biobank.it www.biobank.it
Tutte le informazioni e i dati pubblicati sono stati rilevati e riportati con la massima cura. L’Editore declina tuttavia ogni responsabilità per eventuali omissioni o errori contenuti nei testi e nei dati pubblicati o per eventuali errori intervenuti nella loro riproduzione.
BANCA DATI Gloria Giunchi
© 2017 bio bank
Pubblicato online il 7 settembre 2017, aggiornato il 20 agosto 2018.
I diritti di traduzione, di riproduzione, di memorizzazione elettronica e di adattamento totale o parziale con qualsiasi mezzo sono riservati per tutti i Paesi.
DATI BIO BANK
grazie a
PROGETTO GRAFICO Emanuele Mingozzi
PUBBLICAZIONE
I dati sono sempre riferiti al 31 dicembre di ogni anno.
Michele Bernelli Francesco Giardina Luigi Guarrera
biobank@biobank.it www.biobank.it seguici
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segnalazioni Saranno graditi segnalazioni e suggerimenti per migliorare sempre di più questa pubblicazione.
Indice w gli sponsor
6
cosa c'è di nuovo
9
la banca dati bio bank
12
trend del numero di attività
20
50 città leader 2016
22
regioni leader 2016
25
11 tipologie a rapporto
28
Aziende con vendita diretta
30
Mercatini
32
Gruppi d'acquisto
34
Negozi
36
E-commerce Alimenti
38
Agriturismi
40
Ristoranti & Co
42
Mense scolastiche
44
Aziende Cosmesi & Co
46
Profumerie & Co
48
E-commerce Cosmesi & Co
50
i numeri del bio
53
media bio bank
58
persone e attività citate
61
RAPPORTO BIO BANK 2017
5
È grazie agli sponsor che la nostra casa editrice indipendente può dedicare sempre più tempo e risorse ai report statistici digitali: Rapporto Bio Bank e Focus Bio Bank. Senza ricevere alcun finanziamento pubblico, da oltre vent’anni raccogliamo in modo sistematico informazioni sul bio nella banca dati Bio Bank. Dati che diventano patrimonio comune,
associazioni
perché liberamente consultabili da parte di operatori, grande distribuzione, associazioni, istituti di ricerca, pubblica amministrazione, università e di tutti coloro che desiderano approfondire i valori del bio.
fiere
negozi
Aziende cosmesi & co
cosmesi
Arredamento
attrezzature
certificazione
COMMERCIO EQUO
6
RAPPORTO BIO BANK 2017
W gli sponsor Aziende alimenti
RAPPORTO BIO BANK 2017
7
CERTIFICHIAMO IN ARMONIA CON LA NATURA CCPB CERTIFICA PRODOTTI BIOLOGICI ED ECOSOSTENIBILI DEL SETTORE AGROALIMENTARE E NO FOOD
L’agroalimentare biologico
Il biologico non food
I prodotti eco-sostenibili
CCPB ha gli accreditamenti e le autorizzazioni per l’attività di controllo e certificazione dei prodotti biologici, in Europa e nel mondo.
CCPB opera nel settore della cosmesi, nel tessile e nelle aree verdi coltivate con metodo bio, secondo gli standard internazionali Natrue, GOTS, OE, Bio Habitat e i nostri standard privati.
CCPB certifica i prodotti agroalimentari e non, in base a standard nazionali e internazionali quali la produzione integrata, la detergenza, la rintracciabilità di filiera, GLOBALGAP, la certificazione di prodotto e quella di sostenibilità.
Controllo e Certificazione
C C PB srl
Viale Masini, 36 40126 Bologna, Italy
Tel +39 051 6089811 Fax +39 051 254842
ccpb@ccpb.it www.ccpb.it
Cosa c'è di nuovo Pazzi per il bio
Oggi sono tutti pazzi per il cibo biologico. Prima erano pazzi quelli che credevano nell’agricoltura biologica, promuovendola e praticandola in un contesto ostile. Per questa giravolta di 180 gradi, per questo cambio di atteggiamento e di prospettiva c’è voluto un quarto di secolo. I fautori del bio non sono cambiati, anzi sono cresciuti e si sono moltiplicati. È semplicemente cambiato il mondo intorno. L'abbiamo sempre pensato e scritto: il vero successo del biologico non è solo nella sua crescita e nel suo sviluppo contro ogni pronostico, ma nella capacità di imprimere un cambiamento verso la sostenibilità a tutto l'agroalimentare e più in generale agli stili di vita. Ora lo afferma anche l’Onu. Nel quadro del suo programma decennale per la promozione di un modello di consumo e di produzione sostenibile, il Sustainable Food Systems (Sfs), ha infatti approvato il Programma per i sistemi alimentari biologici (Ofsp), che vengono proposti “come modello per la sostenibilità e possono servire come laboratori viventi per il continuo apprendimento e miglioramento, integrando la scienza e la ricerca con esempi reali sul territorio”. Il bio entra così a pieno titolo tra le otto colonne portanti per il futuro dell'umanità. Nei fatti c'era già, ovviamente. Ma altra cosa è il riconoscimento istituzionale. Nero su bianco.
C’era tre volte
Se oggi esiste l'agricoltura biologica lo dobbiamo quindi ai pionieri. I rami sui quali il bio cresce e fiorisce sono dell'albero che loro hanno piantato. Una storia che si snoda in tre tempi: chi ha creduto ieri nei suoi valori rischiando in prima persona, chi ha raccolto oggi il testimone, chi la continuerà domani. Come dimostrano le 10 storie emblematiche raccolte sull’annuario cartaceo Tutto Bio 2017 e rilanciate sul portale biobank.it, dove si alternano pionieri e nuove leve intorno al tema dell’anno “C’era tre volte il bio”: dalle cooperative di giovani agricoltori bio all’avvio dell’agricoltura biodinamica nel Parco del Ticino, dalla matrice macrobiotica che ha dato il via a importanti realtà distributive e centri del naturale a chi ha inventato prodotti e servizi che ancora non c’erano. Ma di storie da raccontare ce n’erano mille. Perché tutto è avvenuto in un clima di fermento sociale in molte zone d’Italia, a partire dalla stessa spinta al cambiamento.
RAPPORTO BIO BANK 2017
9
COSA C'È DI NUOVO
Ecco le novità
Per la prima volta in assoluto è stata elaborata la classifica #50CittàBioBank con le prime cinquanta città per numero di attività, per una lettura ancora più territoriale dei dati. Naturalmente considerando le 11 tipologie prese in esame ogni anno nel Rapporto Bio Bank: otto per gli alimenti (aziende con vendita diretta, mercatini, gruppi d’acquisto, negozi, e-commerce alimenti, agriturismi, ristoranti & co, mense scolastiche) e tre per la cosmesi & co (aziende, profumerie & co, e-commerce). Inoltre la parte dedicata alle regioni leader è stata arricchita di nuovi dati ed elaborazioni. Si aggiunge inoltre la classifica delle province leader per ogni tipologia di attività, come avvenuto sul Rapporto Bio Bank 2008, ma allora non c’era la parte sulla cosmesi. A fine Rapporto uno strumento che si rivelerà utile per molti lettori: i numeri del bio. Si tratta dell’elenco commentato delle fonti più autorevoli di dati sul bio in Italia, in Europa, nel mondo. Una volta i dati non si trovavano perché non c’erano, oggi il rischio è di perdersi perché ce ne sono troppi. Dal tempo che è stato necessario per censire le fonti una ad una, verificarle e organizzarle ci siamo persuasi che era un lavoro da fare. Ciliegina sulla torta l'elenco delle persone e attività citate, che raccoglie in un unico punto le citazioni disseminate nei testi.
Dati ed elaborazioni
I dati sono riferiti a 9.706 attività rilevate nel 2016: 9.007 per l’alimentazione e 699 per la cosmesi. Attraverso l’elaborazione di tutte queste informazioni sono state realizzate diverse analisi, per una visione ponderata e integrata della realtà. Dal trend, che confronta il numero assoluto di attività nel periodo indicato, emerge l’andamento e si delineano le tendenze. Per l’alimentazione sono esaminati gli ultimi cinque anni, per la cosmesi gli ultimi quattro, poiché i censimenti Bio Bank di e-commerce e profumerie sono iniziati nel 2013. Dall'analisi dei leader, che fotografa solo l’ultimo anno, ovvero il 2016, prendono forma varie classifiche: quelle delle regioni leader, individuando le prime tre per numero assoluto di attività e per densità di attività ogni milione di abitanti, e quella delle prime cinquanta città per numero assoluto di attività bio. Passando poi alle singole tipologie di attività, vengono indicati per ognuna il trend di medio periodo, le prime cinque province, le prime tre regioni e infine i dati che caratterizzano in modo specifico ogni tipologia di attività. Ad esempio per le aziende con vendita diretta l’incidenza di quelle che fanno attività agrituristica e didattica, insieme alla rassegna dei prodotti più venduti nello spaccio aziendale. Alle informazioni visualizzate in grafici e tabelle per ogni tipologia di attività si aggiunge poi il commento con le informazioni più significative e le novità emergenti per meglio comprendere genesi, contesto ed evoluzione.
RAPPORTO BIO BANK 2017
11
La banca dati Bio Bank Il limite e la pazienza
“Ogni limite ha una pazienza!” diceva Totò. E noi diciamo che per coltivare una banca dati serve una pazienza senza limiti. Il lavoro dietro le quinte è immenso e non sempre così facile da comprendere quando si vede il prodotto finito. In primis occorre decidere cosa censire, cogliendo ciò che emerge e ciò che può essere più utile per l’intero settore. Nel tempo si sono infatti aggiunte nuove tipologie di attività, come mostra il grafico di queste pagine, praticamente senza sosta. Altre tipologie, poche per la verità, sono invece uscite dal panorama Bio Bank. Poi bisogna capire come effettuare i censimenti. Bio Bank non opera infatti con ricerche su campioni rappresentativi dell’universo, ma con censimenti totali e diretti di migliaia di attività
che rappresentano l’intero universo di riferimento. Nel tempo sono state messe a punto metodologie di censimento mirate secondo le varie tipologie di attività: richiedere i dati ad un’azienda con vendita diretta non è la stessa cosa che chiederli a un comune per la mensa scolastica o a un negozio. E infine ragionare su come restituire questa marea di dati, scegliendo quelli più utili per i lettori e quelli necessari per le statistiche Bio Bank, organizzandoli per una loro piena fruibilità tra i vari media, per operatori e consumatori, tra carta, digitale e web: dall’annuario cartaceo del biologico Tutto Bio che esce dal 1994 al portale biobank.it sbarcato sul web nel 1999, dal Rapporto Bio Bank che esce dal 2007 (e dal 2015 su Issuu aprendo la collana dei report statistici digitali) al Focus Bio Bank - Supermercati & Specializzati pubblicato su Issuu nel 2017.
la banca dati anno dopo anno 1993-2017 tipologie di attività e anno di avvio del censimento
Associazioni Negozi Organismi di controllo & Co Alimenti Aziende alimenti
Mercatini Ristoranti & Co Mense scolastiche
Fiere & Co Agriturismi
1993 12
1995 RAPPORTO BIO BANK 2017
Supermercati (marche bio) E-commerce alimenti Aziende di ristorazione
Gruppi d'acquisto
1996
1998
Aziende equosolidali
2001
2002
LA BANCA DATI BIO BANK
La banca dati liquida
“Il cambiamento è l'unica cosa permanente, l'incertezza è l'unica certezza”. Così scriveva nel 2000 il grande sociologo e filosofo polacco Zygmunt Bauman nel suo libro Modernità liquida. Una visione dell’intera società che calza perfettamente anche al microcosmo bio racchiuso nella banca dati Bio Bank. Dai censimenti cartacei si è passati infatti a quelli virtuali, alle pubblicazioni cartacee si sono affiancate quelle digitali e il web. Gli operatori sono passati da una a molte attività: un’azienda agricola che apre la vendita diretta, poi l’agriturismo e la fattoria didattica. Un’azienda di cosmesi che apre l’e-commerce e poi la sua profumeria. Cosa che ha comportato grandi cambiamenti nella stessa architettura della banca dati Bio Bank.
Aziende con vendita diretta Centrali equosolidali Fattorie didattiche
Organismi di controllo & Co Cosmesi & Co Aziende cosmesi & Co
cassette a domicilio
2003
2004
L’informazione sempre più virtuale ha cambiato anche i tempi. Restano i censimenti annuali, ma cresce il via vai di informazioni lungo tutto l’anno, che alla fine si è cristallizzata su un numero: 14.149 attività censite e pubblicate sui media Bio Bank. Molte di più ovviamente quelle che sono passate negli archivi digitali, considerando il turnover fisiologico. Ma è solo un istante: la realtà avanza con il suo cambiamento continuo. Il lavoro per descriverla prosegue con il moto perpetuo della banca dati.
Fattorie sociali
Profumerie & co E-commerce cosmesi & Co
2011
2013
Supermercati (marche equo)
2015 RAPPORTO BIO BANK 2017
2016 13
LA BANCA DATI BIO BANK
La banca dati a colpo d'occhio 2016
divise in
14.149
23
attività bio
tipologie di attività
nata nel 1993
Banca dati del bio in Italia
Alimentazione + Cosmesi & Co
Censimenti gratuiti
pubblicazione gratuita
per operatori e consumatori RAPPORTO BIO BANK 2017
15
LA BANCA DATI BIO BANK
numero delle attivitĂ 2016
16
RAPPORTO BIO BANK 2017
3.303
aziende alimenti
2.879
aziende con vendita diretta
1.504
agriturismi
1.423
negozi
1.288
mense scolastiche
841
gruppi d'acquisto
637
fattorie didattiche
516
ristoranti & co
326
e-commerce alimenti
296
aziende cosmesi & co
Dati Bio Bank
LA BANCA DATI BIO BANK
230
mercatini
209
profumerie & co
194
e-commerce cosmesi & co
112
aziende equosolidali
107
Associazioni
97
Fiere & Co
71
Fattorie sociali
31
Cassette a domicilio
28
Supermercati
20
Organismi di Controllo & Co alimenti
15
Organismi di Controllo & Co cosmesi & Co
14
Aziende di ristorazione
8 Dati Bio Bank
Centrali equosolidali
RAPPORTO BIO BANK 2017
17
In sintonia con le tendenze del mercato che nel 2016 registra un boom del biologico, Arneg Spa supporta importanti catene GDO di settore progettando un’evoluta gamma di soluzioni di layout personalizzate. Un connubio di successo,
Y O U R
N A T U R A L L Y
A R N E G
BIO experience
I N N O V A T I V E
quello tra tecnologia e benessere alimentare, che dimostra ancora una volta la sensibilità dell’azienda, leader nelle attrezzature di refrigerazione commerciale, verso un’innovazione sostenibile che migliora la qualità della vita.
P A R T N E R
www.arneg.it
F O R
R E T A I L
S O L U T I O N S
studioverde
Soluzioni per i BIO STORES
LA BANCA DATI BIO BANK
pubblicazione delle attivitĂ 2017
Precedute da una freccia le tipologie di attivitĂ presenti in questa pubblicazione.
Tipologia di attivitĂ
Pubblicate su Tutto Bio
Fiere & Co
Pubblicate su biobank.it info
Associazioni cassette a domicilio Mercatini
mappe
Aziende con vendita diretta
mappe
Gruppi d'acquisto Supermercati Negozi
mappe
E-commerce alimenti
banche dati
Ristoranti & Co
mappe
Agriturismi
mappe
organismi di controllo & co alimenti Aziende alimenti
info parziale
banche dati
Fattorie sociali Centrali equosolidali Aziende equosolidali organismi di controllo & co cosmesi & Co Profumerie & co
info mappe
Aziende cosmesi & Co
banche dati
E-commerce cosmesi & Co
banche dati
Aziende di ristorazione Mense scolastiche Fattorie didattiche
RAPPORTO BIO BANK 2017
19
Trend del numero di attività Buonissime notizie
Il numero delle attività monitorate nel Rapporto per gli Alimenti continua a crescere: erano 8.358 nel 2012, sono passate a 9.007 nel 2016, con un incremento del 7,8%. Si conferma la forbice tra le otto tipologie dell’alimentare, accentuata da qualche flessione. Rispetto al valore del 2012, le variazioni dei successivi quattro anni vanno da incrementi del 151% a flessioni intorno al 6%. A guidare la classifica restano le stesse due tipologie del precedente Rapporto. Ma con un balzo per gli e-commerce che crescono del 150,8%, contro il 71% del periodo 2011-2015. Più lineari le attività di ristorazione con materie prime bio, con una crescita del 71,4% contro il 69% del precedente Rapporto. Nella fascia intermedia i negozi specializzati di alimenti bio (+12%) e le mense scolastiche che utilizzano materie prime biologiche (+7,7%). Incremento minimo invece per le aziende con vendita diretta (+3%), in gran parte spacci presso le aziende agricole biologiche. Flessione minima per i mercatini biologici e della biodiversità (-1,7%), lieve per gli agriturismi aperti da coltivatori bio (-2,4%), più significativa per i gruppi d’acquisto solidale (-5,6), soprattutto considerando la mancanza di ricambio in atto da qualche anno. Numeri che, nel loro insieme, confermano la forte vitalità del settore. Soprattutto se inquadrati nei dati strutturali appena diffusi dal Ministero delle Politiche agricole attraverso il Sinab. Nel 2016 gli operatori biologici certificati sono
20
RAPPORTO BIO BANK 2017
arrivati a quota 72.154 (+20,3% rispetto al 2015). Identico l’incremento delle superfici con 1.795.650 ettari bio e in conversione (+20% rispetto al 2015), con un'incidenza del 14% sul totale della superficie agricola utile nazionale. Una buonissima notizia per la tutela del territorio, per la salute, per la società intera.
Un bellissimo futuro
Cresce ad un ritmo inarrestabile il numero delle attività monitorate nel Rapporto per la Cosmesi & Co: erano 334 nel 2013, sono passate a 699 nel 2016, con un incremento del 109,3%. Solo segni più: rispetto al valore del 2013, le variazioni dei successivi tre anni sono a due e tre cifre, superando ampiamente il 300%. Sempre in testa le profumerie, balzate da 49 a 209, con una crescita pari al 326,5%. Notevole anche lo sviluppo dei siti di e-commerce dedicati alla cosmesi biologica e naturale, passati da 70 a 194, con un incremento sempre a tre cifre, pari al 177,1%. Più cauta, ma comunque a due cifre, la crescita delle aziende di cosmesi e detergenza, pari al 37,7%. Il ritardo legislativo ad oggi è il maggior freno alla crescita delle aziende. Ma è già successo nel bio. Ce ne faremo una ragione. In ogni caso è evidente: il futuro del bio passa sicuramente anche di qui. Il mercato chiede e chiederà sempre di più prodotti veramente naturali e biologici. Fioriti non solo fuori, ma soprattutto dentro.
TREND DEL NUMERO DI ATTIVITÀ
trend n. attività - alimenti & co 2012-2016 2012
+/-
2016
e-commerce alimenti
130
+150,8%
326
ristoranti & co
301
+71,4%
516
Negozi
1.270
+12,0%
1.423
mense scolastiche
1.196
+7,7%
1.288
aziende con vendita diretta
2.795
+3,0%
2.879
234
-1,7%
230
1.541
-2,4%
1.504
891
-5,6%
841
mercatini agriturismi gruppi d'acquisto
trend n. attività - cosmesi & co 2013-2016 2013
+/-
2016
profumerie & co
49
+326,5%
209
e-commerce cosmesi & co
70
+177,1%
194
215
+37,7%
296
aziende cosmesi & co
Dati Bio Bank
RAPPORTO BIO BANK 2017
21
novità
50 città leader 2016 Per la prima volta in assoluto abbiamo incrociato le 9.706 attività, censite nel 2016 e monitorate in questo Rapporto, con i 3.313 comuni d’Italia in cui sono presenti. Il risultato è una lista lunghissima che va dalle 276 attività concentrate nel Comune di Roma a un susseguirsi di oltre 1.400 città che hanno solo un’attività. Abbiamo scelto di stilare la classifica delle prime 50 perché, numeri alla mano, era questo il dato più significativo. In realtà le città presenti sono 53, per poter includere gli ultimi pari merito, e danno vita ad una classifica con 27 posizioni.
Se è scontato che le prime siano città metropolitane, non altrettanto scontate sono altre posizioni, dove la concentrazione delle attività monitorate è legata alla forte impronta e alla lunga storia del bio in quel territorio, più che al numero degli abitanti. Caso emblematico quello di San Gimignano, 7.820 abitanti, che raggiunge il 20° posto per l’alto numero di attività agrituristiche. Tra le regioni quella con più città in classifica è l’Emilia-Romagna, che ne conta ben 12 su 53.
#50CittàBioBank
top 5 città leader 2016 città, n. attività, posto in classifica
roma
milano
torino
bologna
firenze
1°
2°
3°
4°
5°
276
22
RAPPORTO BIO BANK 2017
201
91
83
70
Dati Bio Bank
50 CITTÀ LEADER 2016
città leader 2016 In grassetto le città metropolitane.
città 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27
n. attività
Roma Milano Torino Bologna Firenze Verona Genova Forlì Padova Napoli, Cesena Reggio Emilia Ravenna Pesaro Palermo Urbino, Catania, Bergamo Trento, Perugia, Parma Ferrara, Faenza (RA) Rimini, Modena Venezia, Trieste, Bolzano San Gimignano (SI), Cagliari, Brescia Senigallia (AN), Gubbio (PG) Spoleto (PG), Ancona Vicenza, Imola (BO), Fano (PU) Matera Bassano del Grappa (VI), Bari, Arezzo, Andria (BT) Siena, Pescara, Montepulciano (SI), Macerata, Lucca, Alessandria Udine, San Lazzaro di Savena (BO), Pisa, Livorno
Dati Bio Bank
RAPPORTO BIO BANK 2017
276 201 91 83 70 54 48 39 36 35 34 32 31 30 28 27 26 24 23 22 21 20 19 18 17 16 15
23
Focus Bio Bank
Supermercati & specializzati
2017
LE MAR CHE BIO ED EQUO SOLI DALI DELL A GDO E I NEGO ZI BIOL OGIC I SECO NDO I CENS IMEN TI BIO BANK
rapporto Bio Bank
2017
11a edizione
ICH E AN AL ISI E STAT IST ITA LIA DE L BIO LO GIC O IN EN TI SE CO ND O I CE NS IMAL IM EN TI BIO BA NK . DA GL I AL LA CO SM ES I rtino Rosa Maria Be i zz go in M Achille gozzi Emanuele Min
Rosa Maria Bertino Achille Mingozzi Emanuele Mingozzi
Non c’è rapporto Bio bank
senza Focus Bio Bank!
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Regioni leader 2016 Signori, si cambia!
Da quest’anno la classifica delle regioni leader cambia e si arricchisce di nuove informazioni ed elaborazioni. Per prima cosa alimenti e cosmesi sono insieme. Lo scopo è quello di restituire uno scenario unico della realtà e della sua evoluzione nel corso dell’ultimo anno. Inoltre è stato variato il metodo per stilare la classifica. Non è infatti più mediato attraverso il punteggio (tre punti alla regione con il numero più elevato o la più alta densità per ogni tipologia di attività, due punti alla seconda classificata e un punto alla terza), ma semplicemente sono state selezionate le tre regioni che - nelle 11 tipologie - hanno il più elevato numero di attività bio o la più elevata densità per milione di abitanti. Da una verifica sull’esito delle due metodologie le differenze non sono eclatanti: il precedente metodo privilegiava le regioni con più primati, il nuovo quelle con il numero assoluto o la densità più elevata. Si aggiungono due tabelle per visualizzare a colpo d’occhio le regioni leader in ogni tipologia di attività, per numero assoluto e per densità.
Podio & Primati
In testa alla classifica delle regioni leader per numero di attività la Lombardia, che sale sul gradino più alto del podio poiché ne conta 1.356. Segue a ruota l’Emilia-Romagna con 1.273, terza la Toscana con 1.107. La Lombardia spicca anche tra i leader in ogni tipologia di attività: risulta infatti prima per numero assoluto in ben otto tipologie su 11. L’Emilia-Romagna è prima in tre tipologie, la Toscana solo in una. Guidano invece la classifica per densità tre regioni del Centro Italia. Al primo posto le Marche con 393,2 attività per milione di abitanti, al secondo l’Umbria con 332,1 attività, al terzo la Toscana con 295,6 attività. Guardando le regioni leader per densità nelle varie tipologie, il panorama è più frammentato rispetto a quelle per numero: l’Umbria è prima in due tipologie, come pure Valle d’Aosta e Trentino-Alto Adige. Le altre regioni primeggiano solo in una. Tra le regioni leader in Italia solo una è presente sia nella classifica per numero sia in quella per densità: è la Toscana, regina dell’agriturismo. Nelle regioni leader in ogni tipologia, invece, l'unica regione presente sia nella classifica per numero sia in quella per densità è l'Emilia-Romagna, con i ristoranti. È quindi meritato anche nel bio il titolo di “paradiso gastronomico italiano” assegnatole dal reporter statunitense Gregor Clark, autore delle famosissime guide di viaggio Lonely Planet.
RAPPORTO BIO BANK 2017
25
REGIONI LEADER 2016
regioni leader Per NUMERO 2016 leader in italia 2016
1
n. attività
3 Emilia-R.
Lombardia
1.273 attività
•2•
1.356 attività
2
Toscana
1.107 attività
•1•
•3•
leader in ogni tipologia 2016
novità
n. attività
26
Tipologia di attività
leader per numero
n. att. regione
su tot. italia
Aziende con vendita diretta
Emilia-R.
399
13,9%
Mercatini
Lombardia
50
21,7%
Gruppi d'acquisto
Lombardia
215
25,6%
Negozi
Lombardia
274
19,3%
E-commerce alimenti
Emilia-R.
41
12,6%
Agriturismi
Toscana
277
18,4%
Ristoranti & Co
Lombardia / Emilia-R.
113
21,9%
Mense scolastiche
Lombardia
241
18,7%
Aziende cosmesi & Co
Lombardia
66
22,3%
Profumerie & co
Lombardia / Lazio
27
12,9%
E-commerce cosmesi & Co
Lombardia
36
18,6%
RAPPORTO BIO BANK 2017
Dati Bio Bank
REGIONI LEADER 2016
regioni leader Per densità 2016 leader in italia 2016 n. attività/1 mln abitanti
3 Marche
Umbria
332,1 attività / 1 mln ab.
393,2 attività / 1 mln ab.
•2•
2
1
Toscana
295,6 attività / 1 mln ab.
•1•
•3•
leader in ogni tipologia 2016
novità
n. attività/1 mln abitanti
Tipologia di attività
leader per densità
densità regione
densità italia
Aziende con vendita diretta
Umbria
134,7
47,5
Mercatini
Valle d'Aosta
31,4
3,8
Gruppi d'acquisto
Trentino-A.A.
33,0
13,9
Negozi
Trentino-A.A.
58,5
23,5
E-commerce alimenti
Valle d'Aosta
15,7
5,4
Agriturismi
Umbria
108,8
24,8
Ristoranti & Co
Emilia-R.
25,4
8,5
Mense scolastiche
Friuli-V.G.
72,1
21,2
Aziende cosmesi & Co
Marche
13,6
4,9
Profumerie & co
Abruzzo
6,8
3,4
E-commerce cosmesi & Co
Molise
16,0
3,2
Dati Bio Bank
RAPPORTO BIO BANK 2017
27
ALIMENTI & COSMESI
11 tipologie a rapporto numero di attività esaminate 2016
9.007 ATTIVITÀ ALIMENTI VENDITA DIRETTA
28
PUNTI VENDITA
FUORI CASA
2.879
1.504
aziende con vendita diretta
agriturismi
230
1.423
516
mercatini
negozi
ristoranti & co
841
326
gruppi d'acquisto
e-commerce alimenti
RAPPORTO BIO BANK 2017
Dati Bio Bank
Il cuore del Rapporto Bio Bank è in queste 22 pagine ricche di commenti, dati e infografiche sulle 11 tipologie di attività monitorate, raggruppate in cinque sezioni tra alimentazione e cosmesi. In tutto 9.706 attività rilevate nel 2016, contro le 9.423 del 2015. Discreto il turnover: 798 le nuove attività rilevate, 494 quelle omesse, con un saldo lievemente positivo del 3%. In mezzo un mare di aggiornamenti in migliaia di attività.
La prima sezione per consistenza è la vendita diretta (aziende con vendita diretta, mercatini, gruppi d’acquisto) con 3.950 attività sul totale, pari al 40,7%. Seguono il fuori casa (agriturismi, ristoranti & co) con 2.020 realtà (20,8%), i punti vendita (negozi, e-commerce alimenti) con 1.749 attività (18%), l’infanzia (mense scolastiche) con 1.288 realtà (13,3%) e infine la sezione della cosmesi & co (aziende, profumerie & co, e-commerce) con 699 attività (7,2%).
699 ATTIVITÀ COSMESI INFANZIA
COSMESI & CO
9.706 ATTIVITÀ TOTALI
296 aziende cosmesi & co
1.288
209
mense scolastiche
profumerie & co
194 e-commerce cosmesi & co Dati Bio Bank
RAPPORTO BIO BANK 2017
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AZIENDE CON VENDITA DIRETTA
Avanzano le filiere locali
Criteri del censimento ~ Aziende certificate biologiche con uno spaccio aperto al pubblico: oltre ad aziende agricole e agriturismi, anche laboratori artigiani, aziende di trasformazione e distributori di alimenti.
La risposta alla globalizzazione del cibo è nelle filiere locali. Più il mercato si espande con un cibo anonimo, più le filiere affondano le loro radici nel territorio con un cibo legato all'identità dei luoghi. Il primo anello della filiera è nell’azienda agricola, sempre più impresa multifunzionale: non solo coltivazione ma anche vendita diretta, non solo attività didattiche ma anche ospitalità agrituristica, fino alla trasformazione delle materie prime agricole. I prodotti si vendono nello spaccio, nei mercatini, online e persino nella grande distribuzione. Capita infatti sempre più spesso di trovare prodotti locali anche negli ipermercati. Ad esempio la pasta di grani antichi con i cereali coltivati in azienda, moliti a pietra, trasformati artigianalmente: quindi una filiera biologica e locale che va dai campi al mulino, fino al pastificio. Piccole economie e piccole filiere che abbrac-
ciano e tutelano il territorio. Nel segno del biologico e della qualità. Ma veniamo ai dati. Crediamo che lungo tutto lo Stivale le aziende bio con vendita diretta siano molte di più delle 2.879 rilevate da Bio Bank nel 2016. E probabilmente anche il tasso di crescita tra il 2012 e il 2016 potrebbe essere maggiore del 3%. I produttori agricoli continuano infatti a crescere di anno in anno e la prima tappa per integrare il reddito è proprio l’apertura dello spaccio. Basta guardare i dati Sinab. Nello stesso intervallo di tempo gli operatori biologici certificati (che sono in prevalenza produttori agricoli) sono passati da 50mila a 72mila e le superfici da 1,2 a 1,8 milioni di ettari. Il punto è che le aziende bio che fanno solo vendita diretta non sono così facili da rintracciare, poche hanno un sito o un canale social. Sono appunto immerse nelle pieghe territorio.
trend 2012-2016
2.795 attività
30
2012
RAPPORTO BIO BANK 2017
+3,0%
2016
2.879 attività
Dati Bio Bank
province leader 2016 per numero
novità
n. attività
99 81 77 76 74
perugia bologna FIRENZE VERONA GROSSETO, siena
AZIENDE CON VENDITA DIRETTA
per densità
n. attività/1 mln abitanti
330,9 274,7 204,7 189,3 164,7
GROSSETO SIENA ASCOLI PICENO RIETI forlì-cesena
Regioni leader 2016 3
1
per numero
per densità
n. attività
3
1 Emilia-R. - 399 2 Toscana - 365 3 Veneto - 257
2
Caratteristiche 2016 47%
con agriturismo
22%
con fattoria didattica
Con agriturismo
Con fattoria didattica
1.347 sul totale di 2.879
619 sul totale di 2.879
Dati Bio Bank
n. attività/1 mln abitanti
1
2
1 Umbria - 134,7 2 Marche - 130,9 3 Toscana - 97,5
Prodotti più venduti Categoria e n. di aziende Frutta e/o verdura - 1.324 Olio - 1.212 Vino - 843 Succhi e/o conserve - 819 Cereali e/o farine - 517 Miele - 447
RAPPORTO BIO BANK 2017
31
MERCATINI
Il corto circuito del bio Criteri del censimento ~ Mercatini specializzati di produttori biologici e/o della biodiversità. Il rilevamento, effettuato verso la fine di ogni anno, comprende tutti i mercatini che hanno già programmato le date per l’anno successivo, con periodicità variabile da bisettimanale ad annuale.
In un panorama distributivo in totale fermento i mercatini bio confermano la loro vitalità e il loro ruolo insostituibile nella filiera corta. Sono e restano punto di incontro fra città e campagna. Nessuna intermediazione, il rapporto è diretto: con i produttori e le loro storie, con i prodotti che seguono il ritmo delle stagioni, con i colori e i sapori tra un assaggio e l’altro, con l’appuntamento alla settimana successiva per le primizie in arrivo. A tirare le fila organizzative sono soprattutto le associazioni: quelle nate ad hoc tra agricoltori bio e artigiani proprio per dar vita al mercatino, quelle di associazioni bio, culturali e ambientaliste, che tra le varie attività organizzano anche uno o più mercatini, poi gruppi d’acquisto, negozi di alimenti bio e del commercio equo, pro-loco e comuni. L’ostacolo più grande, specialmente per chi inizia, resta il rapporto non sempre facile con le
amministrazioni comunali. Ma chi ha già esperienza, chi da anni organizza mercatini, spesso arricchisce il calendario con nuove piazze e nuove date. Sono 230 i mercatini censiti da Bio Bank nel 2016 con un calendario definito per il 2017. Quindi sostanzialmente invariati rispetto ai 234 rilevati nel 2012 (-1,7%). Nel censimento sono compresi anche 24 mercatini della biodiversità, pari al 10% del totale. Gli appuntamenti sul territorio sono però migliaia, considerando la periodicità di ogni mercatino: una o più volte la settimana, una o più volte al mese oppure quelli annuali. Infatti il dato interessante è che - a parità di mercatini - si infittiscono gli appuntamenti, perché tendono a crescere quelli con cadenza almeno settimanale. A conferma del loro ruolo non occasionale per la spesa famigliare di prodotti biologici freschi, locali e di stagione.
trend 2012-2016
234 attività
32
2012
RAPPORTO BIO BANK 2017
-1,7%
2016
230 attività
Dati Bio Bank
province leader 2016 per numero
novità
n. attività
26 13 11 9 8
MILANO ROMA BOLOGNA, RAVENNA VENEZIA, modena, FIRENZE TORINO
Regioni leader 2016 1
2
3
per numero
per densità
10%
biodiversità
n. attività/1 mln abitanti
3
30%
1 Valle d’Aosta - 31,4 2 Emilia-R. - 10,3 3 Marche - 7,1
min. 1/settimana
Mesi con più appuntamenti
27%
Mese e n. di mercatini Ottobre - 151 Settembre - 148 Aprile - 147 Maggio - 145 Novembre - 134 Dicembre - 133 Marzo - 130 Giugno - 130
min. 1/anno
min. 1/mese
Dati Bio Bank
per densità
2
43%
24 sul totale di 230
31,4 28,1 19,3 18,7 16,3
1
1 Lombardia - 50 2 Emilia-R. - 46 3 Veneto - 26
Caratteristiche 2016
n. attività/1 mln abitanti
AOSTA RAVENNA BELLUNO MACERATA ALESSANDRIA
n. attività
mercatini della biodiversità
MERCATINI
periodicità Sul totale di 230: 70 almeno una volta alla settimana 61 almeno una volta al mese 98 almeno una volta all’anno
RAPPORTO BIO BANK 2017
33
GRUPPI D'ACQUISTO
AAA Futuro cercasi Criteri del censimento ~ Gruppi d’acquisto solidale (Gas) formali o informali. Sono formati da persone e famiglie che hanno scelto di fare la spesa insieme in modo consapevole, con un duplice obiettivo: sostenere i produttori biologici e locali, ottenere un significativo risparmio economico.
I gruppi d’acquisto solidale segnano il passo. Il loro contributo è stato determinante nella genesi dell’economia solidale per le migliaia di famiglie coinvolte e per l’intera società. Ma la spinta propulsiva che ha segnato la loro storia per quasi vent’anni sì è ormai affievolita. Nel 1994 nasce il primo Gas, quello di Fidenza nel parmense. Nel 1998, anno del primo incontro nazionale dei Gas e del primo censimento Bio Bank, i gruppi erano una quindicina. Nel 2004, quando nasce Fa’ la Cosa Giusta!, fiera milanese ispirata al mondo del consumo critico, i gruppi erano quasi 150. Nel 2007 superano i 350, mentre con la Legge 244 (Finanziaria 2008) arriva finalmente la certezza normativa, chiarendo una volta per tutte che non si tratta di attività commerciali. Nel 2012 toccano la punta massima con 891 gruppi censiti, poi calano ogni anno fino agli 841 del 2016 (-5,6% rispetto al 2012). Numeri da rad-
doppiare poiché i Gas informali sono altrettanti. Non manca certo l’informazione, come il sito www.economiasolidale.net o i vari testi sull’argomento come L’altra spesa di Michele Bernelli e Giancarlo Marini. Non mancano le istruzioni per l’uso, come l’interessante guida Apri un Gas in 5 mosse del Distretto di Economia Solidale di Reggio Emilia, consultabile online. Inoltre, per semplificare la vita dei gasisti, è nata la piattaforma gestionale spensale.it ed è stata lanciata l’app GASapp. La realtà è che le esperienze forti restano, si consolidano, ma non c’è più ricambio. Quello che vari operatori dicono è che i Gas dovrebbero evolversi dando vita a nuovi modelli organizzativi, oppure continueranno a calare. Tra i motivi l’aumento dell’offerta e di canali alternativi tra filiera corta e cassette a domicilio, che consentono di risparmiare, senza l’impegno che il Gas comporta.
trend 2012-2016
891 attività
34
2012
RAPPORTO BIO BANK 2017
-5,6%
2016
841 attività
Dati Bio Bank
province leader 2016 per numero
novità
per densità
n. attività
88 58 42 38 25
MILANO ROMA TORINO FIRENZE VERONA, BOLOGNA
3 2
2%
reti di gas
3
per numero
1
n. attività
44,6 37,5 35,7 31,7 31,2
per densità
n. attività/1 mln abitanti
2
1 Lombardia - 215 2 Toscana - 93 3 Emilia-R. - 89
Caratteristiche 2016
n. attività/1 mln abitanti
TRENTO FIRENZE PARMA LA SPEZIA VERBANO-C.O.
Regioni leader 2016 1
GRUPPI D'ACQUISTO
50%
con sito web
1 Trentino-A.A. - 33,0 2 Toscana - 24,8 3 Valle d’Aosta - 23,6
11% al sud
63%
al nord
26%
al centro
reti di gas
Con sito web
area geografica
20 sul totale di 841
423 sul totale di 841
Sul totale di 841: 531 al Nord 214 al Centro 96 al Sud
Dati Bio Bank
RAPPORTO BIO BANK 2017
35
NEGOZI
La selezione della specie Criteri del censimento ~ Negozi specializzati di alimenti bio ed erboristerie che offrono un’ampia gamma di alimenti biologici freschi e secchi.
Nel pieno rispetto della teoria di Darwin, la "specie" dei negozi bio sta cambiando, dando il via ad una sorta di selezione naturale che determinerà la sua evoluzione. È vero che gli specializzati sono più che raddoppiati passando dai 682 del 1993 ai 1.423 del 2016, ma ci sono voluti oltre vent’anni. Negli ultimi cinque anni, tra il 2012 e il 2016, sono passati da 1.270 a 1.423 con un crescita del 12%, a un ritmo contenuto del 3% l’anno. Ma che accadrà nei prossimi anni? Il confronto con i supermercati è infatti sempre più serrato. Secondo i dati Nielsen-Assobio, nel 2015 le vendite nel canale storico del biologico sono state superate per la prima volta - anche se di poco - da quelle nei supermercati (862 milioni di euro negli specializzati contro 873 nei supermercati). Il 2016 ha sancito definitivamente il distacco (892 milioni di euro contro 1.191). Quindi a captare la crescita del mercato è so-
prattutto la grande distribuzione, dove il biologico incide per il 3% sulle vendite di alimenti confezionati. Numerose attività iniziano ad accusare il colpo. A chiudere saranno le realtà meno attrezzate. Ma quelle che restano non saranno più le stesse, dovranno evolvere. I punti vendita di nuova generazione sono più grandi, più accoglienti e spesso abbinano il bistrot o il ristorante per creare un circolo virtuoso tra momento d'acquisto e consumo. Per gli altri la strada è nell’aggregazione che coinvolge il 62% dei negozi, con formule che vanno da quelle più vincolanti come il franchising, fino alla condivisione di programmi commerciali e attività promozionali. Tra i segnali positivi la crescita, lenta ma progressiva, del numero di negozi nel Sud d’Italia (il 16% del totale) e la nascita di nuove catene di specializzati, anche a partire da Sud.
trend 2012-2016
1.270 attività
36
2012
RAPPORTO BIO BANK 2017
+12,0%
2016
1.423 attività
Dati Bio Bank
province leader 2016 per numero
novità
n. attività
116 96 86 37 36
ROMA MILANO TORINO BOLZANO VICENZA
per densità
3
1
1
per numero
71,0 69,7 66,4 56,6 51,5
3
n. attività
Caratteristiche 2016 36%
fino a 70 mq
per densità
n. attività/1 mln abitanti
1 Lombardia - 274 2 Veneto - 155 3 Piemonte - 153
2
62%
negozi aggregati
29%
oltre 150 mq
35%
da 71 a 150 mq
Superfici
Negozi aggregati
Dichiarate da 883 negozi su 1.423 321 negozi fino a 70 mq 305 negozi da 71 a 150 mq 257 negozi oltre 150 mq
879 sul totale di 1.423
Dati Bio Bank
n. attività/1 mln abitanti
BOLZANO IMPERIA PESARO-URBINO RIMINI VERCELLI
Regioni leader 2016 2
NEGOZI
1 Trentino-A.A. - 58,5 2 Marche - 42,8 3 Friuli-V.G. - 38,5
aggregazioni Aggregazione e n. di negozi Grandi Marche Bio - 300 Cuorebio - 250 NaturaSì - 230 Un Punto Macrobiotico - 30 Biobottega - 28 Piacere Terra - 14 Bio c’ Bon - 13 Biosapori - 9 NaturPlus - 5
RAPPORTO BIO BANK 2017
37
E-COMMERCE ALIMENTI
Avanzano gli e-consumer Criteri del censimento ~ E-commerce aperti da aziende bio, negozi specializzati fisici ed e-commerce solo virtuali (specializzati bio, con ampio reparto bio o con selezioni di alta gamma, bio compreso), con ordine e pagamento online e consegna in tutta Italia.
I consumatori digitali cercano l’offerta più conveniente, l’assortimento più ampio, comparano i prezzi online e offline, vogliono guadagnare tempo, senza vincoli di orario, decidendo il momento migliore per fare acquisti. Il fatturato del commercio virtuale nel Belpaese ha toccato quota 31,7 miliardi di euro nel 2016, con una crescita del 10% sul 2015. Ridotta l’incidenza dell’alimentare, appena il 2,4%, ma interessante il suo tasso di crescita per il 2016, ovvero il 33% rispetto all’anno precedente. E per il 2017 la crescita stimata è del 38%, la più elevata tra tutti i settori, secondo il report di Casaleggio Associati E-Commerce in Italia 2017. Un trend confermato anche dai dati Bio Bank. Il numero di e-commerce di alimenti bio è passato infatti dai 130 del 2012, ai 326 del 2016, con una crescita del 150,8%. Un tasso a tre cifre che, insieme ai ristoranti (+71%), è in testa al trend 2012-2016 delle otto tipologie di attività
monitorate in questo Rapporto per gli alimenti. Elevato e dinamico il turnover: nel corso del 2016 più di 40 e-commerce hanno chiuso i battenti, mentre oltre 80 hanno aperto la loro vetrina sulla grande rete. In crescita le aziende bio che decidono di investire nel proprio canale diretto e virtuale. Nell'offerta online di alimenti bio sono loro le vere protagoniste, con una quota del 74%, mentre i negozi con e-commerce sono il 14% e le vetrine esclusivamente virtuali il 12%. L’interazione tra mercato reale e mercato virtuale è quindi sempre più fitta. E ora anche Amazon mangia bio. Il colosso americano dell’e-commerce ha infatti comprato la catena di negozi bio più famosa degli Stati Uniti, Whole Foods, che conta 460 punti vendita in Nord America e in minima parte nel Regno Unito. Qualcuno ha ancora dei dubbi sulle potenzialità sinergiche tra negozi fisici ed e-commerce?
trend 2012-2016
130 attività
38
2012
RAPPORTO BIO BANK 2017
+150,8%
2016
326 attività
Dati Bio Bank
province leader 2016 per numero
novità
n. attività
ROMA PADOVA, FOGGIA MILANO, PERUGIA BRESCIA, VERONA FORLì-CESENA, FIRENZE, CATANIA
E-COMMERCE ALIMENTI
20 11 10 9 8
per densità
n. attività/1 mln abitanti
30,1 20,9 20,3 19,4 17,9
rep. SAN MARINO* RIMINI FORLì-CESENA PESARO-URBINO RAVENNA
* = per semplicità considerata da Bio Bank come provincia
Regioni leader 2016 2
1
3
per numero
1
Caratteristiche 2016 e-commerce
n. attività/1 mln abitanti
74%
aziende
27%
alcuni bio
2
46%
solo bio
14% negozi
27%
molti bio
Tipologia
Prodotti
Sul totale di 326: 241 aziende con e-commerce 46 negozi con e-commerce 39 solo e-commerce
Sul totale di 326: 149 con solo prodotti bio 89 con molti prodotti bio 88 con alcuni prodotti bio
Dati Bio Bank
per densità
n. attività
1 Emilia-R. - 41 2 Lombardia - 36 3 Veneto - 34
12%
3
1 Valle d'Aosta - 15,7 2 Umbria - 11,2 3 Trentino-A.A. - 10,4
PRODOTTI PIù PRESENTI ONLINE Categoria e n. di e-commerce Olio - 98 Succhi e/o conserve - 73 Condimenti - 67 Cereali e/o farine - 63 Pasta - 53 Integratori - 50 Bevande - 47 Vino - 47
RAPPORTO BIO BANK 2017
39
AGRITURISMI
Vacanze due volte green Criteri del censimento ~ Aziende agricole biologiche certificate che svolgono anche attività agrituristica attraverso l’offerta di uno o più servizi quali: pernottamento fisso (camere, appartamenti), pernottamento mobile (agricampeggio, sosta camper), ristorazione (bed & breakfast, mezza pensione, pensione completa, ristorante aperto anche ai non ospiti). Sono oltre 22mila gli agriturismi che punteggiano l’Italia intera, 11,3 milioni le presenze nel 2015, per un giro d’affari di un miliardo e 200 milioni di euro. Vacanze green - come vengono spesso definite - apprezzate soprattutto dagli stranieri, che rappresentano il 57% degli arrivi. È questo il quadro che emerge dal censimento Istat Aziende agrituristiche in Italia 2015, nel quale inserire i dati sul bio. Sono 1.504 gli agriturismi biologici - che offrono vacanze doppiamente green - rilevati da Bio Bank nel 2016, con un’incidenza del 6,8% dell’offerta bio sul totale generale. Offerta in lieve flessione (-2,4%) rispetto al 2012, quando il censimento Bio Bank ne rilevò 1.541. Per quanto riguarda il turnover, nel 2016 sono state una trentina le nuove aperture, una cinquantina le cessazioni di attività. Quasi tutti offrono il pernottamento, ovvero 1.397 attività pari al 93% del totale, come gli
anni precedenti, confermando che l’alloggio è il pilastro dell’agriturismo come rileva l’Istat. La ristorazione viene proposta da 1.160 agriturismi, pari al 77%, con una leggera flessione nel corso degli anni. Molto spinta la multifunzionalità poiché nell’agriturismo si innestano molte attività. In primis la vendita diretta, presente nel 90% delle realtà. Poi il ristorante aperto a tutti, e non solo agli ospiti, dichiarato da 735 attività, pari al 49%. Di queste 735, il 16% propone almeno il 70% di materie prime bio. Infine l’attività didattica, che coinvolge bambini e ragazzi delle scuole nel 30% dei casi. Nel 1995, anno del primo censimento Bio Bank, gli agriturismi erano appena 187: una realtà dunque che si è sviluppata negli anni e che ha saputo strutturare e diversificare la sua offerta, che promuove a pieno titolo la salute e il benessere dai campi alla tavola.
trend 2012-2016
1.541 attività
40
2012
RAPPORTO BIO BANK 2017
-2,4%
2016
1.504 attività
Dati Bio Bank
province leader 2016 per numero
novità
n. attività
80 64 54 51 49
PERUGIA SIENA GROSSETO PESARO-URBINO FIRENZE
AGRITURISMI
per densità
n. attività/1 mln abitanti
241,4 237,6 145,1 141,1 123,8
GROSSETO SIENA RIETI PESARO-URBINO ASCOLI PICENO
Regioni leader 2016 per numero
2
per densità
n. attività
1
3
Caratteristiche 2016 90%
con vendita diretta
Con vendita diretta 1.347 sul totale di 1.504
3
1 Toscana - 277 2 Emilia-R. - 191 3 Marche - 162
49%
con ristorante aperto a tutti
Con ristorante aperto a tutti
n. attività/1 mln abitanti
1
2
1 Umbria - 108,8 2 Marche - 104,9 3 Toscana - 74,0
30%
con fattoria didattica
Con fattoria didattica 447 sul totale di 1.504
735 sul totale di 1.504
Dati Bio Bank
RAPPORTO BIO BANK 2017
41
RISTORANTI & CO
La neo-ristorazione si fa bio Criteri del censimento ~ Ristoranti, pizzerie, gastronomie, bar, gelaterie e altri locali che somministrano alimenti e bevande, utilizzando almeno il 70% di ingredienti biologici. Sono incluse le aree ristoro dentro i negozi di alimenti bio.
L’ondata di nuovi ristoranti biologici che continuano ad aprire si iscrive a pieno titolo nel filone della ristorazione veloce, la neo-ristorazione: servizio più rapido, strutture più agili e flessibili, orientamento ai trend emergenti, ambienti informali. Cambiano anche i pasti, spesso destrutturati, a favore di piatti unici e con l’abolizione della sequenza classica antipasto-primo-secondo-dessert. Dopo il boom delle gelaterie (che rientrano in questa tipologia secondo i criteri Bio Bank e fanno parte appunto dell’& Co) ora è il momento dei locali vegani con i loro colorati piatti plant based. Solo prodotti vegetali, biologici e stagionali, all’insegna della qualità. Tra le otto tipologie alimentari monitorate in questo Rapporto, sono proprio i ristoranti a guidare il trend 2012-2016 con un incremento del 71,4%. Sono infatti passati dai 301 censiti da Bio Bank nel 2012 ai 516 rilevati nel 2016.
Elevato anche il turnover dell’ultimo anno: una quarantina i locali chiusi, oltre 100 quelli aperti, con un saldo largamente positivo pari al 14,7%. La cucina vegana viene proposta dal 52% dei locali, quella vegetariana dal 51%, mentre quella tradizionale dal 37%. Naturalmente ogni locale può offrire anche diversi tipi di cucina. Tra le regioni leader spicca l’Emilia-Romagna, l’unica che guadagna il primo posto in entrambe le classifiche: prima per numero assoluto e prima per densità di ristoranti. Una coincidenza senza repliche nelle restanti dieci tipologie di attività monitorate. Un’ulteriore conferma - se ce ne fosse ancora bisogno - del meritato titolo di Food Valley per questa regione. Non a caso Fico - Fabbrica Italiana Contadina, il parco italiano del cibo, ha scelto come città Bologna e promette molta attenzione proprio all’agricoltura biologica e biodinamica e alle eccellenze gastronomiche in versione organic.
trend 2012-2016
301 attività
42
2012
RAPPORTO BIO BANK 2017
+71,4%
2016
516 attività
Dati Bio Bank
province leader 2016 per numero
novità
per densità
n. attività
65 53 44 21 20
MILANO ROMA BOLOGNA FORLì-CESENA, FIRENZE TORINO
1
3
3
per numero n. attività
2
1 2 3
Lombardia - 113 Emilia-R. - 113 Lazio - 55 Veneto - 53
Caratteristiche 2016 52%
con cucina vegana
n. attività/1 mln abitanti
53,2 44,7 43,7 41,5 40,9
FORLì-CESENA RIMINI BOLOGNA PESARO-URBINO RAVENNA
Regioni leader 2016 1
RISTORANTI & CO
51%
con cucina vegetariana
1
per densità
n. attività/1 mln abitanti
2
1 Emilia-R. - 25,4 2 Marche - 24,6 3 Lombardia - 11,3
37%
con cucina tradizionale
Con cucina vegana
Con cucina vegetariana
Con cucina tradizionale
268 sul totale di 516
264 sul totale di 516
193 sul totale di 516
Dati Bio Bank
RAPPORTO BIO BANK 2017
43
MENSE SCOLASTICHE
Sempre più bio a scuola Criteri del censimento ~ Comuni che hanno introdotto alimenti bio nella refezione scolastica (una sola portata bio, alcuni prodotti bio o l’intero menù bio), mense scolastiche private steineriane.
Nonostante l’influenza della crisi economica sui bilanci comunali, nonostante i dibattiti sul “caro mensa”, nonostante le battaglie per portare il pasto da casa, le mense scolastiche bio continuano a crescere. Tra le buone notizie del 2017 lo stanziamento di 44 milioni di euro per la promozione e la diffusione dei prodotti biologici nella ristorazione scolastica. Il Fondo, gestito dal Ministero delle Politiche agricole, servirà anche per ridurre i costi a carico degli studenti. Ecco un esempio concreto del ruolo chiave che le istituzioni possono - se vogliono - giocare per lo sviluppo del biologico a beneficio dell'intera collettività. In questo caso a partire dai bambini. Nel salutare questo importante risultato, occorre ricordare che tutto è partito da Cesena nel lontano 1986. La prima mensa scolastica con alimentazione bio-mediterranea, che ha fatto da apripista in ambito nazionale e internaziona-
le, partì in quell'anno grazie all’intuizione di un pediatra illuminato come Maurizio Iaia e al coraggio del dirigente scolastico Giovanni Faedi, della dietista Cristina Barducci e di un pioniere dell’agricoltura biologica come Paolo Missiroli. Dieci anni dopo, nel 1996, il primo censimento Bio Bank contava 69 mense. Trent'anni dopo, nel 2016, sono arrivate a 1.288, con un incremento del 7,7% rispetto alle 1.196 del 2012. L’elevata prevalenza di obesità infantile è infatti tra i punti deboli dell’Italia. Ad affermarlo è il Global Burden of Disease 2015, pubblicato sulla rivista scientifica The Lancet a fine 2016, che confronta i progressi nel perseguire obiettivi di sviluppo connessi alla salute in 188 Paesi. Basta questo dato per capire il ruolo chiave dello stile di vita e dell’alimentazione per il futuro delle nuove generazioni e quindi l’importanza fondamentale dell’alimentazione biologica, soprattutto nelle scuole.
trend 2012-2016
1.196 attività
44
2012
RAPPORTO BIO BANK 2017
+7,7%
2016
1.288 attività
Dati Bio Bank
province leader 2016 per numero
novità
n. attività
67 66 56 54 53
MILANO TORINO TRENTO VICENZA UDINE
per densità
3
2
2
per numero n. attività
1 Lombardia - 241 2 Veneto - 215 3 Emilia-R. - 163
Caratteristiche 2016 23%
min. 70% materie prime bio
21%
oltre 1.000 pasti
n. attività/1 mln abitanti
104,0 99,4 80,1 78,4 73,5
TRENTO UDINE PIACENZA GORIZIA PORDENONE
Regioni leader 2016 1
MENSE SCOLASTICHE
3
1
per densità
n. attività/1 mln abitanti
1 Friuli-V.G. - 72,1 2 Trentino-A.A. - 53,8 3 Veneto - 43,7
43%
fino a 300 pasti
1.250.000 pasti Totale pasti giornalieri serviti
Regioni leader - per numero n. pasti giornalieri
36%
301-1.000 pasti
Con almeno il 70% di materie prime bio 300 sul totale di 1.288
Dati Bio Bank
1 Lombardia - 296.000 pasti 2 Lazio - 186.000 pasti 3 Emilia-R. - 148.000 pasti
pasti giornalieri
Regioni leader - per densità
Dichiarati da 1.139 mense su 1.288 492 mense fino a 300 pasti 409 mense da 301-1.000 pasti 238 mense oltre 1.000 pasti
1 Toscana - 36.000 pasti 2 Emilia-R. - 33.000 pasti 3 Lazio - 32.000 pasti
n. pasti giorn./1 mln abitanti
RAPPORTO BIO BANK 2017
45
AZIENDE COSMESI & CO
La tendenza è green
Criteri del censimento ~ Aziende che producono, importano e distribuiscono cosmesi naturale o biologica e/o detergenza ecologica che, in assenza di un quadro normativo, scelgono di essere certificate da un organismo di controllo accreditato.
Le potenzialità della cosmesi biologica e naturale sono enormi. Lo conferma anche una recente indagine sull'evoluzione del comparto condotta da Human Highway per Cosmetica Italia, associazione nazionale delle imprese del settore che attraverso Federchimica fa capo a Confindustria. Sette consumatori italiani su dieci ritengono che la produzione sostenibile e attenta ai valori ambientali ed etici guiderà lo sviluppo della cosmetica per i prossimi dieci anni. Un mercato che vale 950 milioni di euro secondo le stime di Cosmetica Italia per il 2017, pari al 9% dell’intero fatturato del settore cosmetico che si aggira sugli 11 miliardi di euro. In questi anni la cosmesi green è cresciuta e si è strutturata sia a monte, con la maggiore reperibilità di materie prime, sia a valle, con una declinazione dell’offerta davvero ampia e profonda. Quello che continua a mancare - e non si profila
neppure all’orizzonte - è una normativa europea che stabilisca le regole del gioco. Nell’attesa si continua a lavorare con la certificazione privata e volontaria - e potrebbe anche andar bene ma sulla base di standard molto differenti tra loro. È questo il freno più grande ad un pieno sviluppo del settore. Intanto le aziende che scelgono con coraggio e lungimiranza la strada della certificazione continuano a crescere. Sono loro l’energia del cambiamento, la spinta all’innovazione e il sostegno all’evoluzione dell’intero settore. Erano 215 nel 2013, sono arrivate a 296 nel 2016 con un incremento del 37,7%. Elevato anche il turnover. Nell’ultimo anno una trentina di aziende di cosmesi biologica e naturale e di detergenza ecologica hanno abbandonato la strada della certificazione, mentre più di 80 l’hanno iniziata.
trend 2013-2016
215 attività
46
2013
RAPPORTO BIO BANK 2017
+37,7%
2016
296 attività
Dati Bio Bank
province leader 2016 per numero
novità
n. attività
28 18 16 13 11
MILANO BOLOGNA TORINO FIRENZE ANCONA
AZIENDE COSMESI & CO
per densità
n. attività/1 mln abitanti
120,5 23,1 22,1 17,9 17,7
rep. SAN MARINO* ANCONA PESARO-URBINO BOLOGNA FORLì-CESENA
* = per semplicità considerata da Bio Bank come provincia
Regioni leader 2016 1
2
per numero n. attività
1 Lombardia - 66 2 Emilia-R. - 46 3 Toscana - 40
3
per densità
3
n. attività/1 mln abitanti
2
1
1 Marche - 13,6 2 Toscana - 10,7 3 Emilia-R. - 10,3
Caratteristiche 2016 21%
con e-commerce
228
produttori
158
distributori
23
importatori
con e-commerce
Fasi filiera
62 sul totale di 296
Risposte multiple Sul totale di 296
tipologia di prodotti Categoria e n. di aziende Cosmesi - 240 Detergenza persona - 155 Oli essenziali - 23 Make-up - 20 Solari - 19 Profumi - 16 Detergenza casa - 34 Materie prime - 20 Prodotti per animali - 7 Altro - 38
Dati Bio Bank
RAPPORTO BIO BANK 2017
47
PROFUMERIE & CO
Un profumatissimo futuro Criteri del censimento ~ Profumerie e saponerie specializzate che offrono un’ampia gamma di prodotti di cosmesi naturale o biologica e/o detergenza ecologica, certificati da organismi di controllo accreditati.
Le chiamano semplicemente bioprofumerie. Questo canale distributivo superspecializzato, che fino a metà degli anni 2000 quasi non esisteva, spicca tra le tipologie di attività monitorate in questo Rapporto per diversi aspetti. Innanzi tutto perché le profumerie dedicate alla cosmesi naturale e biologica (e in minima parte anche le saponerie dedicate alla detergenza ecologica) crescono a un ritmo esponenziale. Nel primo censimento Bio Bank effettuato nel 2013 erano appena 49, nell’ultimo, quello del 2016, sono arrivate a quota 209 con un incremento addirittura a tre cifre: +326,5%. Il più elevato di tutto il Rapporto. Poi per la loro distribuzione territoriale perché rompono lo schema classico che assegna sempre al Nord la parte del leone. È vero che al Nord operano 84 profumerie pari al 40,2% del totale, ma il Sud segue a ruota con 72 attività pari al 34,4% e infine il Centro con 53 attività,
il 25,4%. Non è un caso che la regione leader per numero assoluto sia al Nord, la Lombardia, quella per densità al Sud, l’Abruzzo. Negozi tendenzialmente piccoli, aperti e gestiti soprattutto da giovani donne, spesso con doppia vetrina, quella su strada e quella sul web, che riguarda il 23% delle attività. Elevato il turnover dell’ultimo anno con più di 20 attività cessate e quasi 80 avviate con un incremento del 36,6%. L’aggregazione ha per protagonista la catena Thymiama partita con una bella intuizione già nel 2009 e che oggi conta 21 negozi in rete, mentre quelli di Bella Bio Ecochic, partita l’anno dopo, sono stabili a cinque. Altre catene si stanno affacciando come pure boutique e negozi monomarca delle aziende. Un canale dinamico, da tenere d’occhio, perché diffonde la cultura della bellezza e del pulito al naturale e promette un profumatissimo futuro.
trend 2013-2016
49
attività
48
2013
RAPPORTO BIO BANK 2017
+326,5%
2016
209 attività
Dati Bio Bank
province leader 2016 per numero
novità
n. attività
22 10 9 8 7
ROMA BOLOGNA TORINO MILANO, BARI NAPOLI
PROFUMERIE & CO
per densità
n. attività/1 mln abitanti
14,3 12,5 12,4 11,0 9,9
ASCOLI PICENO VITERBO PESCARA SONDRIO BOLOGNA
Regioni leader 2016 1
per numero
2 1
3
1 Lombardia - 27 Lazio - 27 2 Emilia-R. - 26 3 Campania - 21
Caratteristiche 2016 44%
nel 2015-16
18%
fino al 2012
15%
oltre 50 mq
per densità
2
n. attività
n. attività/1 mln abitanti
3
31%
fino a 25 mq
1
1 Abruzzo - 6,8 2 Emilia-R. - 5,8 3 Umbria - 5,6
10%
Thymiama
2%
Bella Bio
88%
38%
indipendenti
nel 2013-14
54%
da 26 a 50 mq
Anno di apertura
Superfici
catene e indipendenti
Dichiarato da 179 attività su 209 32 fino al 2012 69 nel 2013-14 78 nel 2015-16
Dichiarate da 39 attività su 209 12 profumerie fino a 25 mq 21 profumerie da 26 a 50 mq 6 profumerie oltre 50 mq
Catena e n. di negozi Thymiama - 21 Bella Bio - 5 Indipendenti - 183
Dati Bio Bank
RAPPORTO BIO BANK 2017
49
E-COMMERCE COSMESI & CO
La biocosmesi corre sul web Criteri del censimento ~ E-commerce aperti da aziende di cosmesi e detergenza, profumerie fisiche e profumerie solo virtuali, per l’acquisto di cosmesi biologica o naturale e/o detergenza ecologica, con ordine e pagamento online e consegna in tutta Italia.
La cosmesi biologica ha avuto fin dal suo esordio un prezioso alleato: il web. È attraverso il tam tam virtuale che l’informazione su questi nuovi prodotti si è diffusa liberamente, superando le barriere del convenzionale e aprendo un mercato che prima non c’era. La controprova è nel confronto dell’integrazione tra negozi fisici e negozi virtuali nell’alimentare e nella cosmesi bio. Ha una vetrina online solo il 3% dei negozi di alimenti bio, contro il 23% delle profumerie bio. Salute e bellezza rappresentano appena lo 0,3% sul totale delle vendite online in Italia, che valgono 31,7 miliardi di euro secondo il report E-Commerce in Italia 2017 di Casaleggio Associati. Non ci sono dati sull’incidenza del bio all’interno di questo zero virgola. Ma la crescita di questa piccola fetta è a due cifre: +36% nel 2016, +31% previsto per il 2017.
Dal 2013 al 2016 gli e-commerce di cosmesi e detergenza sono passati da 70 a 194, con un balzo del 177,1%. La crescita nel 2016 è stata pari al 36,6% rispetto all’anno precedente, grazie ad un turnover largamente positivo. A fronte di una ventina di e-commerce che hanno spento la loro insegna sul web, 80 l’hanno accesa. L’offerta online di cosmesi bio è ripartita equamente tra aziende di cosmesi che aprono il proprio canale virtuale (35%), profumerie fisiche (34%) ed e-commerce puri (31%). Chi apre una profumeria bio spesso fa anche il passo successivo, aprendo poco dopo la sua vetrina virtuale per ampliare il giro d’attività. Sale al 55% l’incidenza dei siti che propongono solo prodotti bio, mentre cala per quelli con molti prodotti bio (38%) e alcuni prodotti bio (10%). Segno di un’altissima specializzazione.
trend 2013-2016
70
attività
50
2013
RAPPORTO BIO BANK 2017
+177,1%
2016
194 attività
Dati Bio Bank
province leader 2016 per numero
novità
n. attività
14 10 9 7 6
ROMA MILANO PESARO-URBINO BOLOGNA, FORLì-CESENA BRESCIA, VICENZA, FIRENZE
E-COMMERCE COSMESI & CO
per densità
n. attività/1 mln abitanti
24,9 23,1 19,0 17,7 13,3
PESARO-URBINO ISERNIA ASCOLI PICENO FORLì-CESENA CAMPOBASSO
Regioni leader 2016 1
2
3
per numero
3
n. attività
1 Lombardia - 36 2 Emilia-R. - 27 3 Veneto - 22
Caratteristiche 2016 31%
punti vendita
35%
aziende
34%
e-commerce
10%
alcuni bio
n. attività/1 mln abitanti
2 1
52%
solo bio
38%
molti bio
tipologia
prodotti
Sul totale di 194: 68 aziende con e-commerce 66 solo e-commerce 60 punti vendita con e-commerce
Sul totale di 194: 101 con solo prodotti bio 73 con molti prodotti bio 20 con alcuni prodotti bio
Dati Bio Bank
per densità
1 Molise - 16,0 2 Marche - 12,3 3 Emilia-R. - 6,1
categorie ONLINE Categorie e n. di e-commerce Cosmesi - 190 Detergenza persona - 178 Solari - 133 Make-up - 124 Profumi - 109 Oli essenziali - 105 Detergenza casa - 68 Prodotti per animali - 49 Materie prime - 35 Altro - 44
RAPPORTO BIO BANK 2017
51
VIAGGIO NELL'UNIVERSO BIO
oltre 6.000 attivitĂ sulle Mappe online
Ora anche Vendita diretta, Negozi e Profumerie oltre a Ristoranti, Agriturismi e Mercatini. Vai alla sezione Mappe su www.biobank.it
novità
I numeri del bio Dati “tira e molla”
Dedichiamo le pagine finali del Rapporto Bio Bank a una panoramica di realtà che elaborano in modo sistematico dati sul bio, dati gratuiti e liberamente consultabili. Oggi i dati non mancano. Ma non è sempre stato così. La prima statistica sul bio in Italia la vedemmo a Roma, in occasione di un convegno per sensibilizzare il mondo politico e istituzionale sull’agricoltura biologica. Era il 13 dicembre 1994. Tra i partecipanti pionieri del bio, tecnici della prima ora, organismi di controllo e funzionari regionali. C’era anche Bio Bank, avendo pubblicato da pochi mesi la prima edizione dell’annuario cartaceo Tutto Bio, dopo un anno e mezzo di lavoro. Tra gli organizzatori girava un foglio dattiloscritto con i numeri chiave del settore, ma non tutti concordavano su quelle stime. Fino all’ultimo momento, prima della presentazione, le cifre vennero ritoccate con il bianchetto. Fu dopo aver visto quel tira e molla che nacque il desiderio di mettere in fila i numeri del biologico in Italia. Iniziammo così la raccolta sistematica dei dati strutturali sul settore. Semplicemente perché serviva. Quindi per dieci anni, dal 1994 al 2003 i dati su aziende e superfici bio sono stati raccolti da Bio Bank presso gli organismi di controllo, con un impegno non piccolo, elaborati e restituiti aggregati come patrimonio di tutti. In primis in occasione del Sana di Bologna, con un convegno dedicato ogni anno per dieci edizioni consecutive, poi con la pubblicazione cartacea “Il biologico in cifre”, compendio statistico di oltre cento pagine sul settore del quale uscirono quattro edizioni (1999, 2001, 2002,
2004). Iniziative promosse grazie alla preziosa e fondamentale collaborazione con Fabio Lunati, ricercatore di Nomisma. Ecco perché Bio Bank compare tra le fonti quando vengono pubblicate le serie storiche di aziende bio e Sau.
Chi dà i numeri?
Dati vuol dire tutto e niente. Quali dati? Su che aspetti del bio? Raccolti da chi? Elaborati come? Disponibili dove? Bene, partiamo raccontando chi-fa-cosa oggi, presentando le fonti italiane sul biologico più utilizzate, più citate, più presenti negli appuntamenti del settore. Completano il quadro i riferimenti più autorevoli per reperire i dati del bio a livello europeo e mondiale. Non sono invece censite le fonti dei singoli Paesi, anche importanti, che pure esistono. Scorrendo questo ampio elenco, ricco di realtà diverse e complementari, sarà facile comprendere quanta strada è stata fatta da quella prima statistica del 1994. Fin qui l’agroalimentare. E i numeri della cosmesi bio? Indagini ce ne sono, ma sulla cosmesi in generale. Di dati dedicati al bio, gratuiti, organizzati, periodici, non c’è traccia. Circolano solo le stime sul mercato della cosmesi green diffuse da Cosmetica Italia, associazione nazionale delle imprese cosmetiche, che tramite Federchimica fa capo a Confindustria, e quelle di Ecovia Intelligence (ex Organic Monitor) società inglese specializzata in ricerche di mercato sullo sviluppo sostenibile. Un po’ poco per un settore emergente che sta imprimendo un cambio di passo a tutta la cosmesi e che da anni attende anche una regolamentazione europea.
RAPPORTO BIO BANK 2017
53
I NUMERI DEL BIO
AssoBio
Italia
www.assobio.it
Accredia www.accredia.it Accredia, unico organismo nazionale autorizzato dallo Stato a svolgere attività di accreditamento, gestisce dal 2014 DataBio, banca dati degli operatori biologici certificati. La banca dati, di proprietà di Accredia, è nata dalla collaborazione con FederBio ed è collegata alla piattaforma Fip (FederBio Integrity Platform). L’aggiornamento dei dati è a cura degli Organismi di controllo, ed è uno dei requisiti richiesti per ottenere l’accreditamento come Organismo di controllo del biologico. Ad oggi sono presenti 66.740 operatori con i relativi documenti di certificazione rilasciati dagli Organismi di controllo, per verificare se un operatore è biologico, da chi è certificato, per quali produzioni.
54
RAPPORTO BIO BANK 2017
AssoBio, Associazione nazionale delle imprese di trasformazione e distribuzione di prodotti biologici e naturali fondata nel 2006 e associata a FederBio, realizza periodicamente indagini sull’andamento economico delle imprese associate e del settore, anche in collaborazione con Nielsen e Nomisma. Dati divulgati in occasione di fiere e convegni dedicati al bio.
Bio Bank www.biobank.it È la banca dati del bio italiano, creata dalla casa editrice Bio Bank nel 1993. Raccoglie i dati di oltre 14.000 attività bio, suddivise in 23 tipologie, in gran parte pubblicate sul portale biobank.it nella sezione Banche dati (principali aziende alimenti bio, aziende cosmesi e detergenza bio, e-commerce alimenti bio, e-commerce
cosmesi e detergenza bio) e nella sezione Mappe con geolocalizzazione (ristoranti, agriturismi, mercatini, vendita diretta, negozi e profumerie). Altre tipologie di attività sono pubblicate sull’annuario cartaceo Tutto Bio. Sui report digitali (Rapporto Bio Bank e Focus Bio Bank), sono invece raccolte le statistiche commentate.
Crea www.crea.gov.it L’ente di ricerca italiano dedicato all’agroalimentare Crea (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria) - che nel 2015 ha accorpato Inea e Cra - ente di diritto pubblico vigilato dal Mipaaf (Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali), analizza l’agricoltura biologica in Italia nella corposa pubblicazione periodica Bioreport, della quale sono uscite cinque edizioni dal 2011 ad oggi.
Dati Bio Bank
I NUMERI DEL BIO
FederBio
Ice
Istat
www.feder.bio
www.ice.gov.it
www.istat.it
FederBio (Federazione Italiana Agricoltura Biologica e Biodinamica), nata nel 1992 su iniziativa degli operatori di tutta la filiera dell’agricoltura biologica e biodinamica, ha contribuito con Accredia alla nascita della banca dati DataBio, connessa con la piattaforma Fip (FederBio Integrity Platform) che gestisce le superfici e la tracciabilità delle produzioni e delle transazioni per le materie prime biologiche per mangimi, cereali e granaglie. Segnaliamo Fip, anche se si tratta di un servizio a pagamento, perché integra il lavoro avviato con DataBio e sarà sempre più strategica per prevenire le frodi a garanzia dei consumatori.
Ice, Agenzia per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane (nota nel mondo come Ita, Italian Trade Agency), ente di diritto pubblico vigilato dal Ministero dello Sviluppo economico, cura interessanti guide di base sul mercato dei prodotti biologici. In occasione di Sana 2016 sono state pubblicate una ventina di Guide Mercato su vari Paesi, europei e non.
Istat, Istituto nazionale di statistica, ente di ricerca pubblico, ha incluso dal 2000 anche l’agricoltura biologica nel Censimento generale dell’agricoltura, a cadenza decennale, e nelle indagini biennali tra un censimento e l’altro, ovvero le Indagini Spa (Struttura e Produzioni delle Aziende agricole). Dati da cui emergono statistiche non allineate con quelle annuali del Sinab che risultano più elevate, in primis per le differenti modalità di raccolta dei dati: notifica per il Sinab, autodichiarazione volontaria per l’Istat. Da segnalare anche interessanti elaborazioni, non periodiche, come Le donne scelgono il biologico.
Dati Bio Bank
Ismea www.ismeamercati.it Ismea (Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare), ente pubblico economico sottoposto alla vigilanza del Mipaaf, effettua indagini periodiche sul mercato e sui consumi di prodotti biologici anche in collaborazione con Nielsen, nell’ambito delle attività di analisi dei mercati agroalimentari. I dati sono disponibili sul sito ismeamercati.it che dedica un’apposita sezione ai prodotti biologici.
RAPPORTO BIO BANK 2017
55
I NUMERI DEL BIO
Nomisma
Sian
Sinab
www.nomisma.it
www.sian.it
www.sinab.it
Nomisma, istituto privato di ricerca in ambito economico, attraverso Wine Monitor, osservatorio dedicato al mondo del vino a cui si accede per abbonamento, diffonde anche numeri e tendenze sul vino biologico. In particolare in occasione dei convegni organizzati da FederBio a Vinitaly.
La banca dati del Sian (Sistema Informativo Agricolo Nazionale) denominata Elenco degli Operatori Biologici italiani, è stata istituita con decreto del Mipaaf nell’ambito del progetto per l’informatizzazione dei dati per l’agricoltura biologica ed è operativa dal 2010. È gestita dalla società Sin e consultabile sul sito del Sian, il sistema informativo unificato di servizi del comparto agroalimentare messo a disposizione dal Mipaaf. La banca dati contiene tutti gli operatori biologici certificati, quindi oltre 72.000, poiché è aggiornata sulla base delle notifiche presenti nel Sib (Sistema Informativo del Biologico). La notifica di inizio attività è infatti il primo passo per entrare nel sistema di controllo del biologico. Per ogni operatore è possibile visualizzare i documenti di certificazione rilasciati dal relativo Organismo di controllo, per verificare se un operatore è biologico, da chi è certificato, per quali produzioni e anche fare ricerche storiche.
Il Sinab (Sistema d’Informazione Nazionale sull’Agricoltura Biologica) è un progetto del Mipaaf gestito da Ismea e Iamb (Istituto Agronomico Mediterraneo di Bari) Sul sito del Sinab, nella sezione Bio-Statistiche sono disponibili i dati statistici sul biologico in Italia: operatori, superfici, zootecnia, acquacoltura (statistiche elaborate dal Sinab), importazioni (dati trasmessi al Mipaaf dalle aziende importatrici) e prezzi (rilevazioni Ismea). Dal 2005 i dati rilevati sono raccolti nella pubblicazione annuale Bio in cifre e diffusi in occasione di Sana. Sul sito Sinab è inoltre disponibile l’Elenco Importatori Prodotti Biologici da Paesi Terzi, aggiornato periodicamente dal Mipaaf.
Sana www.sana.it Sana, fiera di riferimento del biologico italiano nata a Bologna nel 1989, presenta ogni anno durante il convegno di apertura della manifestazione i dati dell’Osservatorio Sana, per il monitoraggio dell’agroalimentare biologico in Italia e all’estero. Il progetto, promosso e finanziato da BolognaFiere a partire dal 2012, è realizzato dalla società di studi economici Nomisma.
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RAPPORTO BIO BANK 2017
Dati Bio Bank
I NUMERI DEL BIO
Europa
Mondo
Ifoam www.ifoam.bio
Eurostat
Fibl
ec.europa.eu/eurostat
www.fibl.org
Eurostat, l’Ufficio statistico dell'Unione Europea, una delle direzioni generali della Commissione europea, raccoglie ed elabora a fini statistici anche i dati ufficiali sull’agricoltura biologica negli Stati membri, consultabili nella sezione Data e nella sezione Publications.
Fondato in Svizzera nel 1973, Fibl (Forschunginstitut für biologischen Landbau) come istituto specializzato nella ricerca sull’agricoltura biologica pubblica sul sito www.organic-world.net statistiche e informazioni sul bio a livello planetario. Dal 2000 pubblica l’annuario statistico The World of Organic Agriculture con i dati del biologico mondiale, in collaborazione con Ifoam. Dati che vengono presentati ogni anno alla BioFach di Norimberga, fiera internazionale del biologico.
Dati Bio Bank
Ifoam (International Federation of Organic Agriculture Movements) è la rete del movimento biologico mondiale. Fondata nel 1972, associa 800 organizzazioni appartenenti a più di 100 nazioni. Promuove l’interscambio di esperienze e idee, rappresenta il movimento biologico a livello mondiale. Oltre a collaborare alla realizzazione dell’annuario statistico The World of Organic Agriculture, pubblica ogni anno la Membership E-Directory con l’elenco degli affiliati nei cinque continenti.
RAPPORTO BIO BANK 2017
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ANCORA PIÙ DATI?
Ecco dove trovarli! 23a edizione
rapporto Bio Bank
2017
Oltre 11.000 attività Per trovare il bio. Sempre e ovunque.
11a edizione
ANALISI E STATISTICHE DEL BIOLOGICO IN ITALIA SECONDO I CENSIMENTI BIO BANK. DAGLI ALIMENTI ALLA COSMESI Rosa Maria Bertino Achille Mingozzi Emanuele Mingozzi
C’era tre volte il bio
annuario cartaceo
report digitale
TUTTO BIO 2017
rapporto bio bank 2017
Dieci storie emblematiche per il tema dell’anno C’era tre volte il bio, oltre 11.000 attività censite, la Bio Bank Card per ottenere il 10% di sconto presso 658 attività. 328 pagine, 16 euro
Il biologico in Italia secondo i censimenti Bio Bank dagli alimenti alla cosmesi, per 11 tipologie di attività, con i dati dell’ultimo anno, il trend degli ultimi cinque anni, la classifica delle città e delle regioni leader.
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58
RAPPORTO BIO BANK 2017
Il Rapporto Bio Bank è pubblicato ogni anno su Issuu, piattaforma di editoria online, all’indirizzo issuu.com/biobank
MEDIA BIO BANK
Focus Bio Bank
Supermercati & specializzati
2017 LE MARCHE BIO ED EQUOSOLIDALI DELLA GDO E I NEGOZI BIOLOGICI SECONDO I CENSIMENTI BIO BANK Rosa Maria Bertino Achille Mingozzi Emanuele Mingozzi
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I dati sono liberamente consultabili, da computer o da dispositivi mobili, per trovare il bio sempre e ovunque.
RAPPORTO BIO BANK 2017
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novità
Persone e attività citate
persone
Attività & Co
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