Bioterapia Nutrizionale in gravidanza Linee guida e strategia di lavoro in paziente a rischio gestosi
dott.ssa Beatrice Mosele
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Indice Cos'è la Bioterapia Nutrizionale
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Il caso clinico: presentazione della paziente
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Schema alimentare per nausea gravidica
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Gastralgie, sintomi e trattamento
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Visita alla 14esima settimana
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Strategia di lavoro con una paziente a rischio gestosi
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Amniocentesi – dieta dei 3 giorni
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Trattamento della ferritina bassa
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Ultima Visita prima del parto
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Termine della gravidanza e parto
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Bibliografia
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Cos’è la bioterapia nutrizionale La Bioterapia Nutrizionale®, nata circa 40 anni fa a seguito degli studi della dott.ssa Domenica Arcari Morini, è una metodica terapeutica che utilizza il potere farmacologico degli alimenti e delle loro combinazioni e associazioni per ripristinare le funzioni fisiologiche di organi e apparati, laddove non siano presenti accertate ed indiscusse situazioni di non ritorno (D.Arcari Morini et al., 2004). Gli alimenti infatti, al di là delle proprietà nutrizionali, hanno l’importante capacità di interagire con le funzioni e il metabolismo organici, ripristinando una condizione di omeostasi. Negli alimenti si trovano micro- e macronutrienti indispensabili all'organismo per compiere le reazioni chimiche necessarie al mantenimento del benessere psico fisico della persona. Nella Bioterapia Nutrizionale è cruciale il concetto secondo il quale l'alimento o più precisamente le associazioni alimentari possono assumere valenza farmacologica, potendo intervenire sui meccanismi causa del disturbo o franca patologia e ripristinando o riportando a condizioni fisiologiche l’organismo. La Bioterapia Nutrizionale valuta l'associazione tra i diversi micro e macronutrienti contenuti negli alimenti, la loro biodisponibilità, e studia i metodi e le associazioni per ottenere l’effetto atteso ai fini del recupero della processi fisiologici. Ne consegue
che
la
Bioterapia
Nutrizionale,
tenga
conto
della
costituzione del soggetto in esame, delle interazioni fra gli alimenti che si modificano in funzione dei metodi di cottura e di preparazione
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degli alimenti stessi. Di ogni alimento non si sfrutta cosĂŹ il semplice “principio attivoâ€?, ma l'interezza dei principi contenuti, che in base a specifiche associazioni e metodologie di preparazione ne amplificano l'effetto e i risultati.
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Il caso clinico: presentazione della paziente Paziente: G. F. , anni: 36 Anamnesi patologica prossima. La paziente giunge all’osservazione in stato di gravidanza (ottava settimana di gestazione) su indicazione del proprio ginecologo perchÊ considerata
a
rischio
di
diabete
mellito
e
gestosi
con
la
raccomandazione di seguire un percorso nutrizionale specifico da affiancare ai controlli specialistici per la prevenzione di queste patologie. Concomitano lieve gastralgia (di cui soffre da tempo) e nausea. Nell’ultimo anno infine incremento ponderale, alimentazione disordinata e appetenza per dolci e carboidrati in genere. Anamnesi patologica remota. Non riferisce interventi chirurgici o ricoveri in ambiente ospedaliero. Nell’ultimo anno ha avuto episodi ricorrenti di pirosi gastrica, e sintomi riconducibili a reflusso gastroesofageo (in concomitanza con periodo di stress lavorativo o dopo pasti pesanti). Affetta da ipotiroidismo in terapia sostitutiva con levo tiroxina (25 mcg/die). Endometriosi diagnosticata quando la paziente aveva 15 anni. Anamnesi fisiologica Nata a termine (40 settimane +1 )da parto cesareo complicato da gestosi, allattata per i primi 3 mesi, passata a latte formulato e dal quinto mese al latte vaccino con aggiunta di farine. Menarca a 12 anni, con cicli di ritorno regolari per durata e flusso senza disturbi particolari. Ha assunto per 8 anni estroprogestinici a scopo
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contraccettivo.. U.M. 13.02.16. Prima gravidanza. Data prevista del parto 20 novembre 2016 Alvo: regolare. Diuresi: regolare. Sonno: riferisce disturbi del sonno. Si addormenta con facilità ma ha risvegli frequenti; la mattina si sveglia spesso con un senso di stanchezza, a volte viene svegliata da crampi ai polpacci.
Allergie Probabile intolleranza al latte vaccino (assenza di test clinici a supporto), ma la paziente riferisce gonfiore addominale dopo l’assunzione di pasti particolarmente ricchi di formaggi o latticini. Anamnesi familiare Madre di 61 anni affetta da diabete mellito di tipo 1 insulino dipendente, ipotiroidismo. Padre di 65 anni, affetto da diabete mellito di tipo 2. Figlia unica Obiettività della paziente La paziente originaria del sud Italia, ha un aspetto mediterraneo. Capelli scuri, tratti del viso ben marcati, carnagione chiara “olivastra”, ossatura minuta, seno non prosperoso, fianchi larghi, leggero accumulo adiposo sulle cosce con tipica forma a pera (“ginoide”); lieve aumento di adipe in regione addominale. Statura di 160 cm, peso 57 kg. Dinamica, irrequieta, iperattiva nel lavoro e nella vita
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quotidiana. Miopia di circa 2 decimi a ciascun occhio.
Box 1 - La costituzione epatica Statica| I soggetti di costituzione epatica hanno statura variabile, ma prevalentemente con spalle larghe ed una muscolatura in genere buona ed armoniosa. Possono essere anche degli sportivi. Il colorito è piuttosto pallido. Gli occhi sono grandi, a volte un po' sporgenti, sempre belli ed espressivi (Gli occhi sono l’orifizio del Fegato). Il loro tono muscolare si presta spesso a fenomeni di contrattura, soprattutto nella regione del collo e delle spalle. Per la loro suscettibilità neurovegetativa, sono soggetti ansiosi o collerici, a seconda che siano costituzionalmente anergici o iperergici. I loro punti deboli, a livello strutturale, sono le articolazioni, i muscoli e i tendini. Pertanto, nei casi ad interessamento osteo-articolare il soggetto fegato sarà interessato soprattutto per quanto riguarda i tendini (frequenti le tendiniti, anche in considerazione di un tono muscolare molto accentuato), frequenti le mialgie, gli strappi muscolari, ecc. Il loro sistema epato-biliare, più che nelle altre tipologie, è facilmente il bersaglio di disordini alimentari o di eccessi tossinici: hanno spesso bocca amara al mattino, periodi di stitichezza o di diarrea (per l’alterato tono muscolare della parete intestinale). Dinamica| I soggetti di costituzione epatica sono spesso stanchi già dal mattino, presentano difficoltà ad alzarsi e ad iniziare la giornata, anche se a volte si svegliano molto presto spontaneamente. La sera, invece, tendono ad essere nottambuli. Sono volubili, incostanti, con memoria piuttosto labile. Sono di solito ottimisti, ma ansiosi, nervosi, agitati, instabili ed a volte addirittura aggressivi e collerici (le collere di norma rimangono dentro, ma se si esteriorizzano sono subitanee,
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anarchiche, venate di cattiveria). Hanno una certa difficoltà ad esteriorizzare, da cui deriva una tendenza all'inibizione. Presentano una debolezza del fegato e della cistifellea. I disturbi digestivi possono essere collegati a litiasi biliare, stitichezza, emorroidi. Sono soggetti a reazioni di ipersensibilità, allergie agli alimenti, alle punture di insetti, al sole, ai pollini, ai farmaci, e le reazioni possono essere di vario genere, dall'orticaria,
all'eczema,
all'asma,
congiuntivite,
ecc.
Possono
lamentare emicranie, mal di testa, crisi di tachicardia, ipertensione o ipotensione con senso di svenimento o debolezza, claustrofobia, paura della folla, degli spazi vuoti, vertigini. Spasmofilia. Soffrono di dolori articolari acuti e spesso fugaci, che si spostano in varie articolazioni. Temono il freddo, ma non sono freddolosi. Amano la primavera, ma in questa stagione si sentono male per i loro problemi. Temono il vento che li innervosisce e determina cefalee. Sono attratti dai sapori acidi o aspri: aceto, limone (verso cui possono però avere all'opposto avversione, preferendo il salato), e in modo particolare dal cioccolato fondente. Prediligono i colori, verde, blu, turchese. Complessivamente si potrebbe inquadrare la paziente come persona di costituzione epatica, (cfr. box 1) con qualche squilibrio di tipo pancreatico per accumulo adiposo in zona addominale e con sintomi a carico dello stomaco (gastralgia e sintomi come da reflusso gastroesofageo). La paziente imputa l’insieme di questi sintomi a un cambio di ritmi lavorativi, che l’hanno portata spesso a saltare i pasti, mangiare in modo sregolato, compensando con attacchi di fame anche notturni, in particolare con desiderio di carboidrati e zuccheri (pane, pasta, biscotti).
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Se per i principi della Bioterapia Nutrizionale è giusto imparare a riconoscere e assecondare i bisogni dell’organismo, ci sono casi in cui le appetenze sono sintomo di uno squilibrio organico: importante cogliere i campanelli d’allarme, riconoscerne la causa e correre ai ripari. Come nel caso in esame, spesso il bisogno quasi “irrefrenabile” di pizza, pane, dolci e zuccheri al di fuori dei pasti è uno degli effetti di una glicemia sbilanciata. La causa può risiedere in una dieta troppo ricca di zuccheri alternata a digiuni che creano picchi di iperglicemiaipoglicemia, e in pazienti con familiarità diabetica come nel caso in esame, è un segnale a maggior ragione da non trascurare e da riequilibrare con estrema attenzione per prevenire il possibile insorgere della patologia soprattutto in un momento delicato come la gravidanza.
ESAMI strumentali ed ematici Beta-HCG: 23.200 mUI/mL (6 settimane+3), 74.530 mUI/mL (6 settimane+6) Esami ematici: emocromo nella norma Toxoplasmosi: immune, quindi non occorre usare una cautela eccessiva nell'igiene dei cibi, né ci sono alimenti da evitare perché a rischio contaminazione da Toxoplasma gondii. Ecografia transvaginale (7 settimane +2) mostra embrione singolo di 7mm, battito cardiaco presente Come primo passo andiamo ad illustrare le buone pratiche nutrizionali in gravidanza (cfr box 2), per sostenere il benessere psico fisico della donna in un momento di cambiamenti e mutate esigenze e al contempo dare al feto in crescita tutto ciò di cui ha bisogno per uno sviluppo ottimale. La premessa è che queste
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pratiche generali dovranno essere prese come linee guida, adattando di volta in volta lo schema nutrizionale alle esigenze specifiche.
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Box 2 – Le buone pratiche alimentari in gravidanza Alimenti da eliminare ñ Eliminare del tutto, per l'intera durata della gravidanza, alimenti che fluidificano il sangue esponendo a maggior rischio di emorragie: Ananas, prezzemolo e funghi ñ Evitare, fino al momento del parto, gli asparagi, che possono provocare contrazioni uterine Alimenti consigliati con moderazione ñ Alimenti proteici, preferendo carne bianca e pesce, carne rossa secondo esigenze nutrizionali specifiche ñ Carboidrati ñ Piccole quantità di vino rosso di qualità, che aiuta a mantenere alti i livelli di ferro ñ Latte e derivati, in particolare in caso di carenze di calcio , per favorire l’impianto all’inizio della gravidanza (ad esempio ricotta, yogurt, parmigiano in piccole quantità). Alimenti da assumere liberamente ñ Cibi drenanti (ad esempio pesca bianca) ñ Cibi ricchi di sali minerali (frutta e verdura di stagione, variando frequentemente) ñ In caso di stipsi, cibi lassativi, per favorire lo svuotamento dell'intestino senza irritarlo in modo da non dover ricorrere all'uso di lassativi farmacologici, che potrebbero provocare contrazioni. ñ Mantenere un buono stato di idratazione, soprattutto nel primo trimestre, evitando associazioni troppo diuretiche a meno di esigenze specifiche. Rimedi suggeriti per alcune problematiche ñ In caso di carenza di ferro impiego della mela chiodata. ñ In caso di aumento di peso stimolo senza eccedere della funzione tiroidea consumando alimenti che contengono iodio e ferro
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ñ In caso di emorroidi introdurre fritti e soffritti per facilitare la funzionalità del fegato; mangiare creme vegetali o soluzioni lassativeper aiutare il transito intestinale ñ In caso di stipsi bere al mattino una soluzione di acqua, limone e miele e assumere un kiwi prima dei 3 pasti principali o mela smith per non eccedere con la vitamina C che è coagulante.
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Schema alimentare per nausea gravidica Nel caso in esame le buone pratiche generali sono da inserire in quadro alimentare per trattare la nausea gravidica. Provvediamo dunque a dare indicazioni nutrizionali specifiche da seguire per alcuni giorni, fino al miglioramento dei sintomi. Come linee guida generali: ñ Bilanciare e rispettare il carico glicemico dei pasti ñ Evitare dolci e cibi liquidi ñ Non eccedere nelle proteine, preferendo pesce e carne bianca I pasti andranno composti abbinando: ñ
Alimenti secchi (come il pane tostato) o disidratati in cottura
(pasta aglio e olio) ñ
Pietanze acide (ad esempio insalata di riso, zucchine alla
scapece, pomodori, kiwi) ñ
Verdure amare, in quantità limitata
ñ
Spezie e condimenti atti a contrastare la nausea (limone, aceto,
zenzero, origano) secondo la risposta soggettiva della paziente. Per la composizione dei pasti, stanti le linee guida e le associazioni elencate, suggeriamo un menu tipo da variare secondo le indicazioni. Proporre degli spuntini oltre i pasti principali per contrastare la nausea se presente; 5 pasti al giorno (colazione, pranzo, cena e due spuntini), nel rispetto dell’equilibrio glicemico, in modo da non lasciare lo stomaco troppo a lungo vuoto, fatto che favorirebbe l’insorgenza di nausea.
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Di seguito un esempio di due giorni della dieta prescritta Colazione: pane secco/tostato con pomodoro crudo strofinato (sulla base delle appetenze della paziente), qualche spicchio di mela o papaia, e un poco di yogurt intero fresco Spuntini: centrifugato di frutta e verdura in piccole quantità (per non provocare o peggiorare la nausea), pane secco/tostato con olio e sale, se possibile aggiungere della frutta come papaia (estrogeni) gradito allo stomaco, fragole o kiwi. Pranzo (giorno 1): Radicchio crudo, carne in padella marinata nel limone, papaia, pane tostato Pranzo (giorno 2): Cicoria tenera cruda, patata lessa condita con olio e aceto, prosciutto crudo e finocchio oppure pomodoro Cena (giorno 1): Indivia o scarola o puntarelle, filetto di pesce cotto con pangrattato, capperi e olive, zucchine marinate alla scapece, kiwi, pane tostato Cena (giorno 2): insalata belga cruda, spaghetti ripassati in padella con aglio e olio e peperoncino, fragole. Risentiamo la paziente dopo alcuni giorni, riferisce di aver risolto il problema di nausea con un grosso miglioramento già dal primo giorno. Continua però ad avere episodi di gastralgia e senso di ripienezza precoce, sebbene in riduzione rispetto all’inizio della terapia nutrizionale. Si tratta di gastralgia da disfunzione epatobiliare, che si verifica quando è rallentato il passaggio da stomaco a duodeno (luogo in cui l'alimento viene attaccato dai sali biliari e dal secreto pancreatico). La permanenza nel lume gastrico si prolunga, generando una sofferenza locale.
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Gastralgie, sintomi e trattamento Sono sintomi riconducibili a infiammazione della mucosa dello stomaco dovute ad eccesso di acidità. Cause: spesso imputabile ad errate abitudini alimentari, come il mangiare in piedi, di fretta, assumere cibi troppo freddi o troppo caldi. Alimenti come alcol, caffè, cioccolata e spezie possono contribuire a peggiorare i sintomi. Tipologie Forme ipersecretive: eccessiva produzione di acidi gastrici Forme iposecretive: produzione ridotta di acidi gastrici, che causa permanenza prolungata del cibo nello stomaco Forme
da
disfunzioni
epatobiliari:
malfunzionamento
della
produzione di sali biliari, che rallenta i processi digestivi. Cosa non fare: si ritiene erroneamente che nelle forme ipersecretive una soluzione alcalina (acqua e bicarbonato) possa essere d’aiuto nel curare i sintomi della gastrite. Tale soluzione, però, modificando molto rapidamente il ph gastrico, è di stimolo per la secrezione gastrica, con un peggioramento invece che miglioramento della sintomatologia. A parte alcune categorie alimentari che devono essere evitate nella fase acuta, è necessario conoscere il modo non dannoso di proporre l'alimento e l'adeguata associazione di cibi. In questo modo, non irritando ulteriormente la mucosa, si permette l'instaurarsi dei naturali processi riparativi. La digeribilità degli alimenti infatti, in funzione anche delle modalità con cui viene cucinato o preparato, più che delle proprietà nutrizionali dell’alimento stesso, migliora o
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peggiora significativamente la sintomatologia.
Preparazioni da evitare nelle forme ipersecretive ñ alimenti bolliti/lessi: maggiore biodisponibilità degli zuccheri, aumentano i fenomeni
di
fermentazione
intestinale
con
rallentamento
dello
svuotamento gastrico. ñ alimenti ricchi di olio e grassi (cotture che assorbono molti lipidi) ñ alimenti liquidi (brodo, minestroni) ñ eccesso di proteine (secrezione acida, digestione più lunga) ñ limitare ortaggi crudi e frutta a cena ñ evitare frutta contemporaneamente acida e zuccherina (ad esempio ananas) ñ nelle forme epatobiliari latte e derivati del latte che rallentano la funzione epato-biliare e quindi lo svuotamento gastrico
Come soluzione d’emergenza si consiglia invece l’assunzione di duetre cucchiaini di succo di limone (naturalmente privo di zuccheri) o mezzo pompelmo spremuto, che aumentano l’acidità dello stomaco provocandone lo svuotamento verso il duodeno, se tollerate.
Preparazioni
e
associazioni
consigliate
solo
nelle
forme
epatodigestive Regola generale: non occorre di norma una dieta leggera, ma una dieta “semplice”, che non associ troppi alimenti nello stesso pasto. Importante introdurre gradualmente il peperoncino: il suo principio attivo, la capsaicina, svolge azione antibatterica, accelera lo svuotamento gastrico, e ha un effetto cicatrizzante sulla mucosa
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infiammata ñ Pasta o riso cotti al dente conditi con sughi semplici (arrabbiata, aglio olio peperoncino, con zucchine trifolate)* ñ prosciutto crudo, bresaola, speck, lonza, carne cruda* ñ Verdure trifolate ñ Cottura in pastella ñ Carne panata o predigerita con aceto o limone prima della cottura *Queste prime due preparazioni sono adatte anche a forme ipersecretive
Riportiamo 3 giorni di esempio della dieta che la paziente ha seguito per 2 settimane Giorno 1 Pranzo: fettina di tacchino predigerita in aceto + lattuga con olio, aceto e limone + gallette Cena: pasta grossa di grano saraceno o kamut aglio, olio e peperoncino + fiori di zucca in pastella Giorno 2 Pranzo: scaloppina con peperoncino + centrifugato di cavolo cappuccio crudo + gallette Cena: pasta grossa di grano saraceno ripassata in padella con aglio e olio con zucchine lesse Giorno 3 Pranzo: sogliola + finocchi crudi + pezzetto di mango condito con olio e limone
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Cena: riso basmati all'ortica + lattuga lessa
RISO ALL’ORTICA Si tratta di una vera e propria “ricetta toccasana”, che unisce all’azione del riso (assorbe i succhi gastrici) quella lenitiva e cicatrizzante dell’ortica. Si prepara con un soffritto di cipolla finemente tritata e olio extravergine d’oliva, a cui si aggiunge il riso. Quando è dorato si aggiunge un mestolo alla volta dell’acqua bollente, lasciando sobbollire a fuoco lento. A cottura quasi ultimata si aggiunge l’ortica ben lavata (solo le foglie, non gli steli), e si cuoce per altri due minuti.
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Visita alla 14esima settimana Peso: 55 kg Misure: torace 84,5 cm vita 80 cm fianchi 99,5 cm braccia 27 cm avambraccio 22 coscia 56 ginocchio 38 polpaccio 35 caviglia 21,5
La gastralgia sono notevolmente alleviata; viene obiettivata però una condizione di lieve edema alle gambe. Consigliamo dunque uno sport idoneo (metodo Gyrotonic, cfr. box 4) e sedute di linfodrenaggio secondo il metodo Vodder (cfr. box 3) Box 3– Linfodrenaggio metodo Vodder Il linfodrenaggio può essere utile per riattivare un sistema linfatico affaticato, rallentato o addirittura ostacolato da qualche condizione particolare; ad esempio: gravidanza, errata alimentazione, stress, scarsa idratazione, impossibilità nel movimento o altre situazioni speciali. Viene eseguito da un fisoterapista specializzato in questo metodo.
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Si tratta di una serie di manovre consequenziali, ripetute più volte, adatte a raccogliere e accompagnare la linfa verso le stazioni di filtraggio, che saranno state precedentemente “svuotate” in modo delicato. Ha una progressione precisa e dei protocolli specifici per ogni parte del corpo. Il linfodrenaggio è particolarmente indicato in gravidanza perché: ñ
aiuta il sistema immunitario
ñ
favorisce il ricambio del liquido amniotico
ñ
è efficace ma molto delicato, può quindi essere eseguito in
tutta sicurezza ñ
il peso della pancia può ostacolare il ritorno della linfa dai vasi
inferiori verso il cuore ñ
si manifesta una maggiore predisposizione alla ritenzione dei
liquidi Inoltre nel primo puerperio: ñ
Favorisce la montata lattea al seno e aiuta a prevenire ragadi
e smagliature ñ
Aiuta l’idratazione della mamma
ñ
Facilita il ritorno al normale equilibrio idrico cellulare
Box 4 – Il Gyrotonic ll Gyrotonic ® è un metodo di allenamento innovativo, che stimola le articolazioni ed esercita la muscolatura. Permette al corpo di allungarsi e rinforzarsi nello stesso tempo. Il Gyrotonic si basa su principi chiave di danza, yoga, arti marziali,
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nuoto, e lo fa attraverso movimenti sferici, con una resistenza costante e senza interruzione, tramite macchine specifiche. Ogni esercizio
è
accompagnato
dalla
respirazione,
che
usata
propriamente rigenera il corretto funzionamento del diaframma, lasciando una piacevole sensazione di fluidità e mobilità. Perché è indicato in gravidanza? In primo luogo l'aumento della circonferenza della pancia tende a comprimere ed appesantire la colonna vertebrale e diversi organi, il Gyrotonic lavorando sulla distendibilità dello sterno e della cassa toracica consente il recupero dell'elasticità della colonna vertebrale. In caso di tensioni nel tratto lombare e cervicale il Gyrotonic grazie ai continui movimenti ellittici sincronizzati con la respirazione aiuta a distendere ed allungare le zone critiche. Per quanto riguarda le gambe gonfie e l'aumento della ritenzione idrica, il Gyrotonic migliora la mobilità articolare e la circolazione sanguigna e linfatica.
A questo punto introduciamo il regime alimentare indicato al secondo trimestre di gravidanza, idoneo per la prevenzione delle patologie a cui è predisposta per costituzione e storia familiare. La gestante di costituzione epatica, infatti, in gravidanza è più predisposta a una gestosi di origine appunto epatica, con accumulo dei liquidi nella parte bassa del corpo. Ma la costituzione della paziente va abbinata all'anamnesi che indica in modo netto un aumentato rischio di diabete.
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Strategia di lavoro con una paziente a rischio gestosi La funzionalità renale è strettamente collegata all'ipertensione arteriosa e al rischio di gestosi (preeclampsia). La donna in gravidanza subisce notevoli modificazioni della funzione renale: cambiano le dinamiche della filtrazione glomerulare, le modalità e i tempi per l'eliminazione di sodio, acido urico, glucosio e aminoacidi. Tutti questi fattori espongono la donna in gravidanza a un maggior rischio di patologie che possono alterare la funzionalità renale, e tra queste la più comune è la gestosi.Si stima che a livello mondiale circa il 10% delle gravidanze siano complicate da ipertensione, causata nella metà dei casi da preeclampsia (gestosi) (NHBPE, 2000). Per prevenire tale patologia, che rappresenta ancora oggi una della maggiori cause di morbilità e mortalità materna e fetale, è necessaria una prevenzione costante basata sull'adozione di uno stile di vita e nutrizione adeguati. I fattori da tenere sotto controllo sono: -regolazione glicemica e controllo peso corporeo -funzionalità dei reni -viscosità del sangue -funzionalità surrenalica. In gravidanza si assiste a una progressiva riduzione della sensibilità insulinica, e nel 3° trimestre si riscontra una riduzione di 2/3 della sensibilità all'insulina, fatto che incide sia sull'accumulo di peso corporeo, sia sul rischio di diabete gestazionale, e anche sulla funzionalità dei reni e sulla tendenza quindi a sviluppare edemi e problemi circolatori. La Bioterapia Nutrizionale si pone l'obiettivo di tutelare il “sistema materno-fetale” mantenendolo in equilibrio tramite associazioni
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nutrizionali mirate. La
regolazione
glicemica
nel
caso
della
paziente
risulta
doppiamente importante: avendo infatti familiarità da parte di entrambi i genitori per il diabete, è fondamentale che presti un'attenzione particolare. Lo squilibrio glicemico, cui è predisposta per familiarità, può andare infatti ad incidere sull'attività della ghiandola surrenale, aumentando il rischio di ipertensione e quindi gestosi. Occorre tenere sotto controllo le oscillazioni glicemiche, con un'assunzione calibrata di zuccheri semplici e complessi, associati a proteine e grassi in modo da favorirne l'assimilazione graduale. É proprio l'oscillazione glicemica che, influenzando la produzione di insulina, porta all'accumulo di grasso addominale e ad alterazioni ormonali che influiscono in modo negativo sul funzionamento dell'apparato cardiovascolare, incidendo anche sugli scambi di sangue madre-feto attraverso la placenta. È opportuno ricordare anche che l'equilibrio glicemico incide in modo importante sulla funzionalità renale. Bisogna inoltre sostenere la funzione renale, evitando di affaticare i reni con alcuni alimenti: -cibi proteici ricchi in sostanze azotate e sali minerali -proteine vegetali ricche in glutine -verdure cotte che contengano troppi sali minerali (ossalati) Il cloruro di sodio non va ridotto drasticamente ma equilibrato con l'introduzione di potassio, calcio e magnesio. Sono consigliati quei cibi che rispettano la funzione renale: latte, riso, patate, cipolla, finocchio, insalata. Occorre anche bilanciare la necessità di migliorare la viscosità del
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sangue con alimenti fluidificanti e allo stesso tempo limitare i rischi di emorragie. Si consiglierà quindi di assumere con moderazione cipolla, melone, anguria, fragole, frutti di bosco, aglio e peperoncino, evitando invece: -cibi ricchi di vitamina K (che favorisce la coagulazione) come carota, zucca, peperone e crucifere (facendo attenzione alle modalità di cottura) - Formaggi stagionati - Cibi troppo ricchi di vitamina A, che affatica la funzione epatica. Questo schema nutrizionale va integrato con le indicazioni adeguate alla costituzione epatica che caratterizza la paziente, per la quale sono consigliati: - Carboidrati complessi, più che semplici, per garantire la stabilità glicemica - Proteine animali da carne bianca e uova, con cotture rapide - Frutta acida e (con moderazione) fluidificante (mela, pesca bianca, pompelmo, fragole) - Verdure amare o ricche di potassio (carciofo, cardo, fagiolini, pomodoro cotto, cicoria, zucchine) Pesca Bianca, usi e proprietà In particolare si raccomanda l'uso della Pesca bianca per le sue proprietà di drenante epatico. Sconsigliata invece la pesca a pasta gialla,
in
quanto
il
contenuto
di
appesantiscono la funzionalità epatica. La pesca bianca agisce sul fegato grazie
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vitamina
A
e
carotenoidi
ñ
al contenuto in iodio che, inducendo una maggiore produzione
di ormoni tiroidei, accelera tutti i sistemi biologici; ñ
alla biodisponibilità degli zuccheri disciolti in mezzo acquoso;
Utile anche nelle sindromi cefalgiche, per mezzo del drenaggio epatico e dell'aumento della diuresi che decongestione il microcircolo cerebrale
Occorre anche preservare il buon funzionamento dell'apparato cardiovascolare. Tra gli alimenti adatti allo scopo: peperoncino, melograno, more, mirtilli, fragole, noce, olio extra vergine d'oliva, mirtilli. Per la normalizzazione dell'attività surrenalica, che produce gli ormoni che entrano in gioco nei meccanismi decisivi per i valori della pressione arteriosa, occorre controllare l'assunzione di alcuni alimenti che hanno la capacità di stimolare suddetta ghiandola: carni rosse, cibi salati, uova sode, formaggi stagionati/fermentati. La gestosi è una patologia che si manifesta solitamente nell'ultimo trimestre di gravidanza. Tuttavia, poiché la paziente ci è stata segnalata dal ginecologo curante proprio perché, per anamnesi personale e familiare, risulta soggetto a rischio, decidiamo di introdurre da subito una dieta di prevenzione.
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Esempio di 3 giorni di dieta per prevenzione gestosi (preeclampsia) Colazione : pane di kamut tostato con olio extravergine d'oliva, un po' di mandorle o noci + 1 yogurt bianco intero Giorno 1 Pranzo: orata al forno + insalata di finocchi e pompelmo con un po' di cipolla cruda + gallette di riso o grano saraceno per ridurre l’apporto di glutine Cena: indivia belga in pinzimonio, pasta di grano saraceno cotta al dente all'arrabbiata + cicoria ripassata Giorno 2 Pranzo: fettina di tacchino panata in farina di grano saraceno e ripassata in padella in olio, aglio e peperoncino + fagiolini lessi + 1 pesca bianca Cena: insalata con pinoli ed erba cipollina, pasta di grano saraceno con cardi ripassati Giorno 3 Pranzo: uova strapazzate + insalata di carciofi crudi e melograno + gallette di riso o grano saraceno Cena: finocchio in pinzimonio, patate fritte in olio extravergine di oliva, indivia belga ripassata
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Amniocentesi - Dieta dei 3 giorni Risentiamo la paziente intorno alla 17esima settimana, quando si accinge ad effettuare l'amniocentesi. L'esame dell'amniocentesi si effettua tra la 16esima e la 18esima settimana di gravidanza. Consiste nel prelievo attraverso un ago di 150-200 cc di liquido amniotico, attraverso la cui analisi si indaga il patrimonio genetico del nascituro, individuando eventuali anomalie cromosomiche.
L'amniocentesi
presenta
un
rischio
di
aborto
spontaneo pari a 0,5/1. Viene prescritto il riposo e una profilassi antibiotica. Alle precauzioni di routine aggiungiamo una dieta di 3 giorni studiata ad hoc per prevenire una serie di problemi collegati all'amniocentesi. Gli obiettivi sono: 1. Ridurre la contrattilità uterina Per questo primo punto bisogna aumentare l'apporto di potassio e magnesio e l’impiego di soluzioni non eccessivamente diuretiche. Si andrà ad agire sui metodi cotture, e quindi: - contenimento dei tempi per evitare la dispersione dei sali degli alimenti - L'immersione in abbondante acqua bollente - Favorire l'evaporazione dell'acqua di cottura, e quindi: immergere le verdure in acqua già bollente, a fuoco alto, girandola spesso e osservare che mantenga un colore verde brillante: questo significa che sta conservando i minerali
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2. Ridurre la possibilità di sanguinamento - Sostenere l'attività epatica - Evitare gli alimenti fluidificanti e troppo zuccherini come ad esempio, ananas, fragole, funghi e uva - Aumentare l'apporto di calcio (da formaggi cotti, fusi in cottura casalinga) - Aumentare apporto di vitamina C (che contrasta la fragilità dei vasi sanguigni), attraverso l'assunzione di frutta acida, frutti di bosco, cavoli, cime, rape e simili. - Aumentare l'apporto di vitamina K, che migliora la coagulazione. Si trova in alimenti come uova, fegato, vegetali a foglia, ceci, crucifere, carote, zucca. 3. Ridurre il rischio di infezioni - Si consiglia l'introduzione di antibatterici naturali come aglio, cipolla, chiodo di garofano e limone. Cautela con il prezzemolo, che può aumentare la contrattilità uterina. - Riduzione degli zuccheri, che aumentano il rischio di infezioni 4. Migliorare il transito intestinale - Si consiglia l'assunzione di una tisana a base di limoni e mele al mattino, unita all'assunzione di acqua di semi di lino, ottenuta lasciando tutta la notte in infusione un cucchiaino di semi di lino in un bicchiere d'acqua da bere al mattino - Si evitano legumi e carciofi - Si consiglia di assumere molti liquidi, specialmente tisane, nell'arco di tutta la giornata
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Di seguito la dieta prescritta alla paziente, specifica per i 3 giorni pre, durante e post amniocentesi. Giorno 1 (precedente all'esame) COLAZIONE: the, pane con ricotta + spremuta o yogurt bianco intero con aggiunta di banana e pinoli PRANZO: Carne alla provatura (Fettina di carne in padella con olio e sale; a cottura ultimata si spegne il fuoco e si fa sciogliere sulla carne una fetta di fontina, coprendo con il coperchio), zucchine grigliate. pane e kiwi CENA: Riso al pesto (lievemente sedativo, aiuta a riposare meglio, peperoni in padella come fonte di vitamina C e K, frutti di bosco Giorno 2 (giorno dell'amniocentesi) COLAZIONE: yogurt bianco intero, banana, pinoli PRANZO: Pasta al pomodoro, finocchi, kiwi CENA: omelette al formaggio, zucchine trifolate, mela cotta con mandorle frullate, pane tostato. Giorno 3 (dopo l'esame) COLAZIONE: yogurt bianco intero, pane e banana PRANZO: risotto al radicchio, ricotta e verdure ripassate CENA: prosciutto crudo, purè di patate, insalata e pera
Risentiamo la paziente passati i giorni di riposo prescritti dal ginecologo, non ha avvertito alcun fastidio a parte un po' di
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insofferenza dovuta all'immobilità prolungata. L'esame si è svolto senza complicazioni, bisogna solo attendere i risultati. Continua dunque a seguire il regime prescritto per il secondo trimestre
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Trattamento della ferritina bassa La paziente ritorna per un controllo alla 28esima settimana. Peso: 57 kg Misure: torace 84 cm vita 85 cm fianchi 93 cm braccia 25 cm avambraccio 21 coscia 50 ginocchio 36 polpaccio 34 caviglia 21 La paziente ha risolto il problema di gastrite, la digestione non le dĂ problemi, alvo regolare. Grazie alla combinazione fra dieta e linfodrenaggio Vodder non avverte pesantezza alle gambe, anche la misura della braccia è ridotta, riferisce di non aver problemi a infilare e sfilare gli anelli alle dita. Riposa bene e al mattino si sente carica di energia. Ha notato anche un miglioramento generale dell'aspetto di pelle e capelli Dagli ultimi esami del sangue prescritti dal ginecologo curante risulta un abbassamento della ferritina sotto i livelli normali, 13,5. Ăˆ un avvenimento fisiologico in quest’epoca gestazionale, ma che si decide di trattare per non far scendere il valore sotto i livelli di guardia. Il ginecologo aveva inizialmente pensato di prescrivere Sideral Forte,
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ma per non appesantire il fegato si decide in accordo di ritardare il più possibile l’assunzione di un integratore farmaceutico di ferro, provando a risolvere l’anemia fisiologica con il rimedio della mela chiodata (cfr box 5). BOX 5 La mela chiodata – prassi e funzionamento di un rimedio contro l’anemia Rimedio efficace nelle anemie sideropeniche; l'acido malico della mela discioglie il ferro inorganico del chiodo trasformandolo in ferro organico, evitando così gli effetti collaterali dell'assunzione di ferro farmacologico. Si lava accuratamente con sapone di Marsiglia un chiodo di ferro e lo si conficca in una mela per 24 ore. La mela verrà poi consumata il mattino a digiuno, intera oppure solo la parte che si è scurita a contatto con il chiodo (ossidazione). Il chiodo verrà conficcato ogni giorno in una nuova mela per tutta la durata della terapia
Risoluzione del problema Prescriviamo alla paziente l’assunzione una mela chiodata a giorni alterni per due settimane. Ripete le analisi del sangue dopo 15 giorni e la ferritina risulta risalita da 13,5 che era a 15,3, quindi di nuovo nella norma
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Ultima visita prima del parto Rivediamo la paziente alla 36esima settimana per l'ultimo controllo programmato prima del parto. Peso: 61 kg Misure: torace 83 cm vita 82 cm fianchi 93 cm braccia 24 cm avambraccio 21 coscia 48 ginocchio 34 polpaccio 33 caviglia 21 La paziente non lamenta disturbi particolari, si sente bene e in forze, anche se con qualche momento di stanchezza soprattutto nel tardo pomeriggio. Viene fornito piano nutrizionale fino al parto e una dieta specifica per l’allattamento, con l'accordo di sentirsi dopo il parto e rivedersi a due settimane dalla nascita del bambino.
L'allattamento Alimenti utili: - l'aglio è uno dei piÚ potenti galattagoghi, anche solo impiegato in
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cottura senza essere ingerito; - il peperoncino, contenendo la capsaicina, favorisce l'attività dei dotti lattiferi agendo al livello dei canali del calcio delle membrane cellulari - indivie belghe crude o ripassate in padella, radicchio, scarola, spinaci, lenticchie (ottima fonte di ferro non animale) contribuiscono a potenziare la produzione di latte - Finocchio cotto o crudo per prevenzione delle coliche del bambino e come galattogogo. - avena, che ha effetto antidepressivo e antispastico. Alimenti da evitare: - asparagi e carciofi possono modificare il sapore del latte o ridurre la montata lattea - caffè e alimenti e bevande contenenti caffeina, che potrebbero risultare eccitanti per il bambino - alcolici (l'alcol passa nel sangue e nel latte) - grassi idrogenati e alimenti come insaccati contenenti nitriti. NB alimenti solitamente sconsigliati come le crucifere (broccoli, verza, cavolfiore) non devono necessariamente essere esclusi, soprattutto se sbollentati e poi ripassati in padella con olio, aglio e peperoncino. Fare attenzione a: - pesci di grandi dimensioni (per il contenuto di metilmercurio): massimo una porzione a settimana - alimenti ricchi di istamina o istamino liberatori.
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Regole generali: L'alimentazione della puerpera dovrà comprendere pasti completi di carboidrati, proteine, sali minerali e vitamine. Importanti gli spuntini, che devono garantire una quota proteica e lipidica supplementare a quella dei pasti principali (yogurt con frutta secca, crostini di pane con prosciutto crudo, bresaola, patè di olive). Alla puerpera occorre un maggior apporto energetico e aumentare l'introduzione di liquidi per sostenere la produzione di latte.
Ricette per favorire la montata lattea. Di seguito due soluzioni nutrizionali impiegate per indurre o aumentare la montata lattea. Si possono proporre già al secondo – terzo giorno dopo il parto. Dal quarto giorno, nel caso del brodo di gallina, si aggiungerà una parte di carne più consistente per aumentare la quota proteica. L'uovo (proteina nobile con ridotta quantità di scorie metaboliche, facilita a livello ormonale la montata lattea Brodo di gallina La gallina viene pulita, fiammeggiata e lavata. SI mette in pentola con acqua fredda, carota, sedano, cipolla e sale per almeno due ora. Dopo aver filtrato il brodo, in cui si rimettono alcune porzioni sfilacciate di carne, si può aggiungere pastina all'uovo o stracciatella.
Pancotto Soffriggere in 50 gr di olio extravergine d'oliva due spicchi d'aglio
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schiacciati (non tritati). Aggiungere, quando sono ben rosolati, 300 gr di acqua fredda a formare un'emulsione. Quando riprende il bollore aggiungere 150 gr di crosta di pane (evitare la mollica per la presenza di lievito, che può produrre gonfiore intestinale). Dopo 12-15 minuti, a cottura ultimata, aggiungere parmigiano, senza eliminare l'aglio (importante galattogogo).
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Termine della gravidanza e parto Il bambino nasce per parto naturale (senza ricorso a ossitocina nÊ epidurale) a 39 settimane + 6. Buona quantità di liquido amniotico. Complessivamente, la madre è aumentata di 4,6 kg. Peso alla nascita del bambino 3,1 kg. Apgar alla nascita 8, dopo 5 minuti 10.
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Bibliografia
D.Arcari Morini, A. D'Eugenio, F. Aufiero, “Bioterapia nutrizionale. Nutrizione e funzioni organiche” - RED Edizioni, 2004 D.Arcari Morini, A. D'Eugenio, F. Aufiero, “Il potere farmacologico degli alimenti” - RED Edizioni D.Arcari Morini, F. Aufiero, “Bioterapia nutrizionale applicata” Tomo I, II e III Diana Gallone. “Guarire mangiando e ridendo. L'influsso della psiche sulla nostra salute “– Il Caduceo, 2009 IX Convegno di Bioterapia nutrizionale – Disturbi della fertilità, gravidanza, allattamento e menopausa – 2009 Appunti di Bioterapia nutrizionale presso la Pontificia Università Salesiana - Roma http://www.letiziabernardi.it Report of the National High Blood Pressure Education Program Working Group on High Blood Pressure in Pregnancy, 2000
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