Bioterapia Alimentare nel Morbo di Parkinson Dr.ssa Maria Rosaria Santoriello- Biologa Nutrizionista
Che cos’è la Malattia di Parkinson? •Il Parkinson è una patologia degenerativa del Sistema Nervoso Centrale, caratterizzata dalla progressiva perdita di cellule all’interno dei nuclei del sistema extra-piramidale (Sostanza Nera) produttrici della DOPAMINA , neuro-trasmettitore essenziale per il movimento armonico del corpo.
Una caratteristica del Morbo di Parkison è l’elevato numero di sintomi distinti in: Ø Motori Ø Non Motori
Disturbi non motori causati dal morbo di Parkinson
I sintomi non motori si possono manifestare fino a 10 anni prima dei sintomi motori e della diagnosi Stipsi
Disturbi motori causati dal morbo di Parkinson
Bradicinesia (latenza tra il comando e l’inizio del movimento)
RigiditĂ muscolare (muscoli facciali lingua e laringe)
Tremore a riposo
InstabilitĂ posturale
Farmaco di elezione per il Parkinson: LEVODOPA
Aminoacido neutro a catena ramificata. Precursore naturale per la sintesi di dopamina.
Farmaco-cinetica della Levodopa Nell’ intestino tenue la Levodopa è assorbita con meccanismo di trasporto attivo (è un AA neutro) , ma entra in competizione con altri AA: isoleucina, leucina, valina, triptofano e tirosina (contenute soprattutto in proteine animali). Anche il passaggio attraverso la barriera emato- encefalica è attivo e in competizione con altri AA. Un pasto povero di proteine migliora l’assorbimento e l’efficacia del farmaco.
Dr.ssa Maria Rosaria Santoriello- Biologa Nutrizionista
Farmacocinetica della Levodopa La Levodopa viene assorbita nell’intestino tenue ma deve transitare nello stomaco dove può venire degradata dagli enzimi gastrici. Più tempo resta nello stomaco e più viene degradata v Fattori che rallentano lo svuotamento gastrico: Ø presenza di grassi e fibre Ø acidità gastrica (eccesso o difetto) Ø stipsi Dr.ssa Maria Rosaria Santoriello- Biologa Nutrizionista
I pasti possono interferire con l’efficacia della terapia farmacologica La terapia dietetica NON è un trattamento della malattia MA serve a potenziare e stabilizzare la risposta alla terapia farmacologica con Levodopa Dr.ssa Maria Rosaria Santoriello- Biologa Nutrizionista
Interventi Nutrizionali Ad oggi le linee guida per il Parkinson indicano di: Ă˜ diminuire le proteine di origine animale in quanto riduce i periodi off (blocchi che si presentano al pomeriggio) Ă˜ concentrare le proteine alla sera e fare un pasto ipoproteico a pranzo e colazione Ă˜ rispettare la dose raccomandata di introito proteico: 0,8 gr x kg di peso corporeo
Caso Clinico Paziente donna di 58 anni con diagnosi di morbo di Parkinson. ANAMNESI
Per più di sei anni si sottopose a numerose visite specialistiche perché i sintomi continuavano ad essere presenti e sempre diversi. Nel mese di marzo 2011 all’età di 53 anni le viene diagnosticata una rara forma di morbo di Parkinson atipica e complessa.
11/03/2017 BMI
23.2
Normal
25/05/2016
Il sistema di infusione intestinale continua di levodopa/carbidopa
La terapia farmacologica nella fase avanzata della malattia ha come obiettivo quello di ottenere una stimolazione dopaminergica continua che permetta un’attivazione dei recettori della dopamina piÚ fisiologica e stabile, con conseguente riduzione delle fluttuazioni dei livelli di levodopa nel sangue.
Caso Clinico Al momento della visita in ambulatorio tra i sintomi motori e non motori correlati alla Malattia di Parkinson la mia paziente mi riferiva: Ø Ø Ø Ø Ø
Reflusso gastro-esofageo Stitichezza Blocchi off pomeridiani Secchezza delle fauci Bradicinesia
BIONUTRIZIONE NEL MORBO DI PARKINSON v ALIMENTI MAGGIORMENTE UTILIZZATI
Non essendoci ancora un protocollo di Bioterapia Nutrizionale riguardo la MdP, ho sperimentato l’efficacia dei seguenti alimenti alla luce delle caratteristiche di questi, evidenziati dalla Bioterapia Nutrizionale per la cura di malattie degenerative del sistema nervoso centrale.
Noci Piselli Ricchi di L-dopa e Vitamine P, Ca e K.
Fave Contengono L-dopa.
Rosmarino Ha effetti Neuro-protettivi.
Ricche di Omega 3.
Avocado Apporto di acidi grassi, Vitamina E
Semi di lino e Olio di semi di lino ricca sorgente di acidi grassi.
Pesce ricchi di DHA
Tacchino ricchi di tiamina
Uova ricche di Vitamine del Complesso B
Nocciole Fiocchi di avena
Ricche di Fe, Ca, P, Se, Zn, Mg, e Cu
Ricchi di Tiamina.
Lattuga Ricca di Acqua e vitamine.
Foglie di sedano Ricche di Vitamina E.
Limone Antiossidante
Banane Mandorle Ricche di litio, rame, Vitamina E
vitamina B6 inducono un aumento della serotonina.
Aglio crudo antidepressivo e sedativo del SNC .
Mele buona quantitĂ di zuccheri semplici, pectine, sali minerali, acido malico e citrico.
Origano è calmante, aiuta le digestioni difficili, calma la nausea nervosa e favorisce il sonno.
Bacche di GOJI Farina di cocco Contiene grassi a media catena.
notevole contenuto vitaminico, è il miglior antiossidante conosciuto al momento.
Basilico Azione sedativa.
Zuppa di Miso eccellente probiotico ricco di lattobacilli e bifidi.
Dimissione 1
TRATTAMENTO BIONUTRIZIONALE Alla luce degli elementi acquisiti durante l’anamnesi, ho ritenuto necessario dividere il mio intervento nutrizionale in due fasi: Ø Fase 1: agire con la terapia alimentare sul reflusso gastro-esofageo e la stitichezza, allo scopo di migliorare la qualità di vita della paziente e soprattutto l’efficacia della Levodopa. Ø Fase 2: cercare di migliorare la sedazione con conseguente diminuzione dei sintomi motori o almeno in parte di essi. In entrambi i casi la struttura dei pasti è stata suddivisa in 5 pasti giornalieri.
vPRIMO PIANO ALIMENTARE (Fase 1) Ø COLAZIONE: tisana di malva o di alloro + 50 g di pane con semi di sesamo e con olio oppure 5 olive verdi schiacciate + ¼ di papaya. Ho raccomandato alla paziente di assumere la tisana di alloro a sorsetti contemporaneamente al pane tostato; per la gastralgia è di fondamentale importanza consumare alimenti asciutti e secchi. Colazione ricca di antiossidanti (olive), omega 3 (semi di lino), vitamina E (olio di oliva) e di papaina (effetto antinfiammatorio per la mucosa gastrica). Ø SPUNTINO: crostini di pane con crema di papaya o di avocado oppure crema di avocado e banana non matura fatti come un budino
vEsempio di dieta PRIMO PIANO ALIMENTARE (Fase 1)
Ø1°giorno: ü PRANZO: antipasto di belga cruda e papaya conditi con olio di semi di lino e qualche goccia di limone + tagliatelle ripassate in padella con zucchine e salvia con aggiunta di pinoli tostati a fine cottura. ü CENA: antipasto zuppa di miso di orzo (piccola porzione bevuta a sorsetti) + finocchio crudo + straccetti di tacchino tagliati sottili e messi a marinare nel limone, successivamente cotti velocemente in padella con olio, prezzemolo e aglio + pane con un filo d’olio (anche olio di semi di lino) .
vEsempio di dieta PRIMO PIANO ALIMENTARE (Fase 1)
Ø10°giorno: ü PRANZO: antipasto di valeriana + vellutata di lattuga con curcuma + crostini di pane e semi di sesamo + macedonia con mandorle. ü CENA: antipasto di misticanza + arrosto di tacchino capperi e cognac+ cardo bollito e condito con olio e limone
Dimissione 2
vEsempio di dieta SECONDO PIANO ALIMENTARE (Fase 2)
Ø1°giorno: ü COLAZIONE: Latte di mandorla non caldissimo con fiocchi di avena e 2 prugne cotte (anche frullate a crema). ü PRANZO: antipasto di lattughino e pinoli + riso e cavolfiore ripassato in padella + un cucchiaio di parmigiano + 1 mela cotta. ü CENA: antipasto di finocchio condito + vellutata di fave + 1 sogliola bollita + 1/4 di avocado.
vEsempio di dieta SECONDO PIANO ALIMENTARE (Fase 2)
Ø10°giorno: ü COLAZIONE: Latte di mandorla non caldissimo con fiocchi di avena e 2 prugne cotte (anche frullate a crema). ü PRANZO: antipasto di finocchio condito + spaghetti in padella con aglio e olio + zucchine marinate + 1 banana non matura. ü CENA: vellutata asciutta piselli + 2 uova al piatto + agretti bolliti e conditi con olio e aglio + una bruschetta.
Dimissione 3 Conclusioni e accertamenti
CONCLUSIONI La paziente riferisce che all’ultimo controllo il neurologo ha riscontrato miglioramento della sintomatologia: un discreto controllo delle condizioni motorie, diminuite le discinesie, miglioramento del riposo notturno. Il neurologo visti i risultati ha pertanto ritenuto opportuno diminuire la dose di levodopa ed eliminare la dose extra, consigliandola solo al bisogno. Ad oggi il dosaggio di levodopa assunto è di 4,2ml, dosaggio decisamente inferiore rispetto al dosaggio 7ml. Da segnalare anche un miglioramento dello stato di benessere sviluppando la sua passione per il dipingere e il bricolage.