Il Giuglianese - N°2 - settembre 2019

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ANNO 1 | NUMERO 2 | settembre 2019

Registrato presso il tribunale di Napoli Nord al numero 33/2019

il nuovo portale per leggere la città Palazzetto e Centro Anthares, aspettando il De Cristofaro. Casacelle cambia volto

nasce la cittadella dello sport La cittadella dello sport prende forma. Inaugurato l’Anthares, centro sportivo con quattro campi da tennis di cui tre coperti, il prossimo appuntamento sarà con il Palazzetto con il taglio del nastro previsto per sabato 28. Nonostante le difficoltà burocratiche incontrate in questi anni, dunque, nel quartiere di Casacelle gli impianti sportivi sono finalmente realtà. Tennis, calcio, pallavolo, pallamano, basket e tanto altro al servizio degli sportivi giuglianesi che avranno a loro disposizione strutture

EDITORIALE

di Francesco Biondi

AMO LA MIA TERRA (?) Chi è nato e cresciuto da queste parti non può non amare questo territorio. Un territorio difficile, senza dubbio, ma anche ricco di storia, di cultura, di tradizione. Spesso lo difendiamo da chi, dall’esterno, ci attacca, ci denigra, ci considera cittadini di serie B. Inutile dire, poi, se a tentare di metterci i piedi in testa è qualcuno che viene dal Nord e che, magari per forma mentis, si considera superiore a noi. Ma la domanda che mi sono fatto negli ultimi anni è questa: siamo davvero così sicuri di amare il nostro territorio? Un dubbio, secondo me, più che lecito. Perché basta guardarsi attorno per capire che, forse, proprio in noi c’è qualcosa

da far invidia a chiunque. E non è finita qui. Entro la fine del mese, infatti, anche il De Cristofaro riaprirà i battenti e a quel punto, con la piscina comunale già aperta da tempo, il quadro potrà dirsi finalmente completo. Con queste nuove strutture, dunque, il quartiere e la città tutta si apprestano ad ospitare eventi sportivi e non di carattere nazionale ed internazionale. Un orgoglio per questa amministrazione che ha scongiurato così gli ennesimi ‘incompiuti’. >> a pagina 13

DOPO ANNI RIAPRE LA VILLA COMUNALE Riaperta la struttura in Via Primo Maggio. L’appello ai residenti: ”Collaboriamo insieme per la sua salvaguardia” >> a pagina 6

Un mese intenso contro gli sversamenti abusivi e gli incendi

LA BATTAGLIA DI AGOSTO Denunce, arresti, sanzioni. L’amministrazione non ha intenzione di fare alcun passo indietro

>> segue a pagina 2

RACCOLTA DIFFERENZIATA banditi i sacchetti neri

>> a pagina 5

Una vera e propria battaglia. Un mese intero (forse di più) a cercare di salvare il territorio, arrivando prima di chi sversa rifiuti e appicca incendi. Una situazione a volte paradossale, proprio perché continua e perché, a fronte degli interventi delle forze dell’ordine, ogni giorno, ogni notte, quelle stesse zone vengono nuovamente violentate. Ma la battaglia continua e nessuno ha intenzione di fare un passo indietro. Di certo la situazione non è semplice ma un

dato, certo, va sottolineato. Rispetto agli anni passati, infatti, il quadro generale può dirsi sicuramente migliorato. E questo soltanto perché oggi a qualcuno sta a cuore questo territorio, cosa che evidentemente non è mai accaduto prima d’ora. Non esiste giorno, ora, minuto, in cui le forze dell’ordine non monitorino il territorio in lungo e in largo. Nonostante le defezioni numeriche che impongono delle vere e proprie corse contro il tempo, nonostante i

delinquenti continuino a pensare di poter fare davvero ciò che vogliono. Oggi, senza dubbio, queste stesse persone che hanno dimostrato di agire solo per interessi personali (e criminali) hanno però un avversario che non vuole cedere, che non vuole indietreggiare, che non vuole abbandonare la battaglia. Sono state tante le denunce e gli arresti per i roghi, altrettante le sanzioni. >> a pagina 2


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Lunedì 15 settembre 2019 - numero 2

EDITORIALE

di Francesco Biondi

...segue dalla prima che non va. Perché fin quando si tratta di difendere a spada tratta la nostra città, le nostre città... dagli ‘attacchi’ provenienti dall’esterno, non ci facciamo mai trovare impreparati. Il dubbio, però, nasce nel momento in cui siamo proprio noi a comportarci esattamente nel modo in cui non dovremmo. Se non rispettiamo la raccolta differenziata, se fumiamo una sigaretta in spiaggia spegnendola sotto la sabbia, se buttiamo la carta delle patatine dal finestrino.. Beh.. Con chi dobbiamo prendercela? A nessuno è mai venuto il dubbio che il problema di questo territorio, della nostra terra, siamo proprio noi? Si, ok, mi direte: “Però nelle altre parti d’Italia ci odiano e fanno di tutto per distruggerci ancora di più”. Tutto giusto. Ma noi, me compreso sia chiaro, cosa facciamo davvero per il nostro territorio? Forse poco, forse addirittura niente, o forse tanto. Ognuno, nel suo piccolo, crede di mettere tutto quello che ha nella difesa di un ambiente nel quale siamo nati e che (forse) amiamo sin dal primo giorno. Ognuno di noi crede davvero di fare il massimo ma la realtà, credetemi, è ben diversa. Quel che è certo è che noi tutti, credo, avremmo bisogno di farci un vero e proprio esame di coscienza. Soprattutto quando non ci pensiamo due volte nel momento in cui bisogna rispondere vivacemente a chi ci attacca da fuori. Perché se nelle strade di campagna ci sono rifiuti ovunque, se sull’asse mediano le piazzole di sosta sono diventate enormi discariche, se respiriamo veleni da anni….beh..forse la colpa è proprio nostra. E allora sarebbe il caso di essere onesti con sé stessi, chiedersi “amo veramente il mio territorio?” e magari denunciare chi si macchia di episodi più o meno gravi. L’inciviltà va combattuta. Chi è a posto con la coscienza, chi crede di combattere davvero per difenderlo, faccia un passo avanti.

prima pagina

Una corsa contro il tempo al fine di scongiurare ulteriori terribili danni ambientali

un’estate a rincorrere i roghi Teknoservice, Raccolio, Municipale e forze dell’ordine: giorno e notte senza mai fermarsi

delinquenti beccati dalle fototrappole

Come il leone e la gazzella. Una corsa, meglio dire una rincorsa nei confronti di chi continua a sversare rifiuti e appiccare incendi. Amministrazione e forze dell’ordine sono intervenute costantemente con l’obiettivo di arrivare prima di coloro che si rendono protagonisti di quella che è una vera e propria violenza per il territorio. II leone e la gazzella, si diceva, da un lato chi vuole colpire e punire i responsabili, dall’altro criminali pronti a tutto pur di assecondare i propri interessi economici. Una battaglia da combattere su tutti i fronti. Da quello che riguarda la rimozione tempestiva dei rifiuti lasciati nelle campagne abbandonate al sacchetto ‘selvaggio’ con all’interno davvero di tutto. In questo senso sono state decine le sanzioni comminate nei confronti di attività commerciali e privati che hanno dimostrato di non rispettare il calendario della raccolta

differenziata. Sì, perché questa battaglia viene combattuta a 360 gradi. Partendo dall’inciviltà di chi crede di poter lasciare anche fuori la propria porta di casa qualsiasi tipo di rifiuto fino ad arrivare alle vere e proprie manovre criminali. È stato un mese duro, qualche volta si è vinto altre si è perso. Di certo si è combattuto con ogni mezzo, a qualunque ora del giorno e della notte. Sempre e solo per un unico obiettivo, quello di difendere un territorio letteralmente massacrato da bande di delinquenti che sembrano non guardare in faccia a nessuno. Esiste un momento in cui ci si guarda negli occhi e si capisce di dover cambiare. Dal punto di vista dei ‘buoni’ questo è accaduto, con un controllo più efficace e costante di tutte le forze dell’ordine impegnate sul campo. La speranza è che anche i ‘cattivi’ si rendano conto che il tempo in cui si poteva fare ciò che si voleva è davvero terminato.

A fine agosto sono state nuovamente posizionate una decina di telecamere e fotoesca su tutto il territorio comunale. Vengono installate praticamente ovunque, cambiando ogni due giorni il posto in modo da non essere individuate. Nelle immense periferie, nei vicinali, nelle strade interpoderali, a ridosso di quelle aree che sono oggetto di continuo e costante svernamento di rifiuti. Ma soprattutto in zona costiera, laddove cioè spesso avvengono sversamento notturni che, altrettanto spesso, finiscono per diventare roghi pericolosi. Le telecamere e le fotoesca funzionano perfettamente, anche di notte, anche col buio pesto. Riescono ad individuare senza alcun problema anche le targhe e, di conseguenza, i responsabili: “Se ne stanno accorgendo in molti - ha commentato il sindaco Antonio Poziello - che si stanno vedendo recapitare verbali da cinquecento a mille euro per i comuni cittadini. Oppure denunce penali e le sanzioni da mille a duemila euro per i titolari di imprese. Sono ‘inviti’ per tutti a presentarsi al Comando della Polizia Municipale”. “Come il cretino - ha concluso - ripreso da una delle telecamere collegate mediante scheda sim con la nostra centrale operativa: si tratta di un commerciante della zona costiera che aveva ben pensato di poter smaltire nelle campagne i propri rifiuti. Ignaro come tutti delle telecamere”.


ambiente

Lunedì 15 settembre 2019 - numero 2

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È questa la nuova tecnica messa in atto dalle organizzazioni criminali sul territorio

VECCHIE AUTO USATE COME INNESCHI Le forze dell’ordine rispondono con i droni, un occhio dall’alto per individuare situazioni a rischio di Domenico Ciccarelli Vengono rubate o addirittura recuperate da ‘posti segreti’. Poi incendiate e abbandonate. Non prima, però, di essere state imbottite di rifiuti di ogni tipo. È questa l’ultima trovata dei delinquenti, le auto usate come inneschi per roghi devastanti. Ne hanno trovate tantissime le forze dell’ordine, a testimonianza di come non fossero stati casi singoli ma una vera e propria tecnica per rendere più efficace il proprio intento criminale. Un tempo (ma anche ora per carità) l’assurda consuetudine era quella di bruciare rifiuti e sterpaglie. Oggi, addirittura, quasi un’evoluzione. Perché ‘La Terra dei Fuochi’ esiste ancora e le forze dell’ordine stanno provando a fare di tutto per contrastarla. La risposta più immediata, al di là del monitoraggio del territorio con posti di blocco e giri perlustrativi, è stata l’utilizzo dei droni. Un occhio dall’alto che permette, in tempo reale, di avere un quadro chiaro della situazione, di individuare cumuli di rifiuti e provare così ad intervenire per tempo. Prima che quelle macchine, zeppe davvero di

ministero dell’ambiente: giugliano perde il sottosegretario

‘spazzatura’ di ogni genere, vengano incendiate con conseguenze devastanti. Sono stati diversi i ritrovamenti di vecchie automobili abbandonate con rifiuti sistemati ad hoc per una più veloce ed efficace combustione. Una strategia criminale studiata a tavolino, dove scarti tessili, copertoni e sterpaglie diventano veri e propri inneschi. Un disegno spesso sventato dalla polizia Municipale, dai carabinieri e dall’esercito che, intervenuti in tempo, hanno evitato una vera e propria bomba ecologica. La situazione è preoccupante, l’unica soluzione, al momento, sembra essere il costante monitoraggio del territorio. Sopralluoghi continui, dunque, soprattutto in quei quartieri considerati a rischio come il Ponte Riccio, l’ex campo rom e tutte quelle campagne impervie e spesso anche difficili da raggiungere dove avvengono sversamenti notturni che

diventano poi l’anticamera dei roghi. Come spesso detto, però, le possibilità dell’amministrazione e delle forze dell’ordine locali sembrano non essere sufficienti a debellare il fenomeno. Nel corso dell’ultima riunione al ministero dell’ambiente il primo cittadino Antonio Poziello ha ribadito la necessità di un aiuto da parte del governo centrale. Cosa che potrà avvenire presumibilmente soltanto inserendo il territorio giuglianese nel novero dei siti di interesse nazionale e non più soltanto regionale. Se da Roma arriveranno le risposte giuste, allora potrebbero essere stilati programmi specifici per un intervento più efficace. Con l’ausilio, perché no, di un maggior numero di militari che consentirebbe una più costante copertura del territorio e potrebbe essere poi il deterrente giusto per ulteriori, assurde azioni criminali.

Il Primo cittadino ha da sempre sostenuto la necessità (ignorata) di un sostegno governativo

terra dei fuochi: IL SILENZIO DI ROMA

Il primo passo sarebbe il passaggio da ‘Sir’ a ‘Sin’ ma, a quanto pare, nessuno sembra ascoltare Quella dei roghi è senza dubbio l’emergenza più importante degli ultimi anni. Un’emergenza che non è solo caratteristica del territorio giuglianese ma di tanti altri Comuni. Sono tantissime ormai le occasioni in cui l’amministrazione comunale, nella persona del primo cittadino Antonio Poziello, ha sollecitato il Governo nazionale ad interessarsi ad una problematica importante. Determinante se vogliamo, visto che negli ultimi anni quello dei roghi tossici ha rappresentato il peggior incubo della cittadinanza. Nonostante numerose richieste di aiuto, da Roma fino ad oggi non è arrivata alcuna risposta con il paradosso che sulle poltrone più importanti in materia ambientale sedevano Salvatore Micillo e Sergio Costa. Entrambi nati in questa terra, non hanno saputo però dre le risposte che ci si sarebbe aspettati. Una situazione difficile da comprendere, come se il problema dei roghi, che nasce inevitabilmente da quello degli sversamenti abusivi dei rifiuti, fosse in qualche modo inevitabilmente una palla avvelenata (passateci il termine) della sola amministrazione locale e dei soli giuglianesi. L’ultimo incontro avvenuto

presso il ministero dell’Ambiente è stato interlocutorio, senza particolari scossoni, nel quale però si è analizzata ad ampio raggio una situazione preoccupante. Un incontro inizialmente chiesto dai sindaci dei Comuni del Casertano, apparentemente quelli più colpiti, lo stesso tavolo è stato poi esteso a quelli di Giugliano e di Acerra. Nello specifico si è trattato di un tavolo tecnico, nel quale i primi cittadini dei Comuni interessati e gli altri addetti ai lavori hanno provato a pensare a soluzioni concrete: “Abbiamo rappresentato la necessità di interventi non di facciata - ha annunciato il sindaco Antonio Poziello - ribadendo la richiesta di riclassificazione dell’Area vasta da S.I.R. a S.I.N. e che vengano dislocate forze in grado di contrastare in maniera adeguata lo smaltimento illegale e l’incendio dei rifiuti”. È questo senza dubbio l’obiettivo più importante. Classificare il territorio giuglianese nell’ambito dell’interesse nazionale e non più in quello esclusivamente regionale rappresenterebbe senza dubbio una svolta. Da una lettera, R, ad un’altra, N, cambierebbe davvero tutto. Perché da Roma si inizierebbe a stilare un programma ad hoc contro il problema

dei roghi tossici con la possibilità più concreta di effettuare interventi a più ampio raggio. Oltre a questo sarebbe importante aumentare il numero dei militari presenti sul territorio. In questo modo si darebbe una mano concreta ad un’amministrazione che lotta continuamente e che, altrettanto continuamente, chiede aiuto al governo centrale. Una richiesta, fino ad oggi, a cui si è purtroppo fatto orecchie da mercante.

Dopo 15 mesi Salvatore Micillo viene scaricato dal Governo. Ora è tutto nelle mani di Sergio Costa: si passi dalle parole ai fatti. Il rimpasto che non ti aspetti. Dal governo gialloverde a quello giallorosso. Un cambiamento che è stato come un fulmine a ciel sereno in cui, forse, la vera rivoluzione c’è stata al Ministero dell’ambiente con Salvatore Micillo rimosso dal suo incarico. Difficile dire cosa sia accaduto, quel che è certo è che Giugliano perde una figura che avrebbe potuto essere la chiave d’accesso al governo centrale in tema Terra dei fuochi: “Che Salvatore Micillo non sia stato confermato quale Sottosegretario all’Ambiente - ha sostenuto il sindaco Antonio Poziello - credo sia una pessima notizia per la città di Giugliano e per le altre della Terra dei Fuochi. È stato un interlocutore attento ed istituzionalmente corretto, con cui ci si è potuti confrontare e lavorare per il bene delle nostre comunità. Che ha lavorato senza proclami e senza bandiera”. Tutto dunque nelle mani del Ministro Costa: “Oggi - ha commentato - ha un debito in più verso la Terra dei Fuochi. Soprattutto di concretezza. Deve dimostrare di voler fare effettivamente qualcosa di concreto per aiutare chi vive tra i roghi e chi combatte quei roghi. Ventuno Sindaci sono stati al suo Ministero il 5 settembre, mentre lui e gli altri Ministri giuravano per dar vita al nuovo Governo. Quella “passeggiata” ad oggi non ha prodotto alcunché”.” Sa bene Costa - ha proseguito - come sappiamo tutti, che tra qualche settimana ricomincerà a piovere e che la pioggia spegnerà un po’ di incendi e di polemiche. Fino alla prossima estate. Sappia, però, che non sarà quella la via di fuga dalle responsabilità e dal dover fare qualcosa. Che i Sindaci hanno consegnato richieste precise nel corso di quell’incontro e che si aspettano un tavolo congiunto con i Ministri dell’Ambiente e dell’Interno”. “E il Ministro-Generale - ha concluso - non dimentichi che se è lì è perché, a prescindere dalle appartenenze, in molti hanno creduto in lui, che potesse fare quella differenza che ad oggi non ha ancora dimostrato di voler fare”.


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Lunedì 15 settembre 2019 - numero 2

cronaca

Sono stati riconosciuti come protagonisti dei furti e dei danneggiamenti alla ‘Gesen’

ROM, ORA BASTA ‘PIETAS’ Bisogna aprire gli occhi. Bene l’integrazione ma il rispetto della legge viene prima di tutto

“Ci scommetto che appartengono alla comunità rom”. Una frase, quella del primo cittadino Antonio Poziello, che era risuonata come un tuono prepotente, un attacco che aveva portato ad una reazione e, in qualcuno, anche indignazione. Ma era proprio così. Alla Gesen, società di distribuzione di energia elettrica, i danni, i furti, gli incendi, erano proprio opera dei rom. “L’assassino torna sempre sul luogo del delitto - ha detto il sindaco - e così era accaduto anche in quella occasione. E come sempre aveva trovato la strada libera e le porte aperte”. Aveva ‘puntato’ tutto sui rom Poziello, e non si era assolutamente sbagliato. Nonostante la sua affermazione fosse sembrata a qualcuno fuori luogo in realtà era proprio quella giusta. Solo che forse, semplicemente, nessuno aveva avuto il coraggio di dirlo o addirittura di crederci. Perché quando si parla di rom, spesso, l’aspetto che viene fuori è quello umanitario, quello dell’emergenza, quello

FURTI ALLA GESEN, IDENTIFICATI 3 ROM Sono stati i carabinieri della compagnia locale ad eseguire l’operazione

di una popolazione che ha bisogno di aiuto e non lo ottiene. E, quasi, ci si dimentica di un aspetto altrettanto fondamentale. Quello criminale, quello di una frangia (per carità nessuna generalizzazione) che vive di delinquenza e non fa nulla per nasconderlo. Come non si può nascondere il (e bisogna riflettere sul) possibile collegamento con qualcosa di più grande che si serve dei rom per i propri interessi economici: “A di là di chi abbia materialmente vandalizzato uffici ed attrezzature sulla ex discarica - ha tuonato il sindaco - chiedo chi ne possa essere il mandante. Chi abbia interesse a bruciare discariche e affini. Chi stia dettando questa strategia del terrore, fatta di mille incendi ogni giorno ed

ogni notte. Peraltro durante una nuova emergenza rifiuti”. Il pensiero va ai controlli, all’attività investigativa che deve essere eseguita sempre e comunque: “Mi chiedo - ha concluso Poziello - chi debba investigare. Chi debba verificare. Chi ci deve proteggere? E a chi tocca far dare una calmata ai rom? La pietas per chi vive in condizioni assurde ed inumane non può arrivare a consegnargli una licenza di uccidere la comunità che gli è intorno. Quindi, chi ci deve andare a Via Carrafiello e a Ponte Riccio e far capire a queste comunità che bruciare rifiuti ogni notte, rubare e dare alle fuoco le auto ogni notte, distruggere la Gesen ogni notte è qualcosa che non si fa? Io?”.

SPECIALISTI NEI FURTI NEGLI APPARTAMENTI Le loro ‘perlustrazioni’ sono state più volte segnalate dai residenti della zona La presenza dei rom sul territorio non fa piacere a nessuno. Questo perché il loro stile di vita continua ad andare di pari passo con l’illegalità. E sarebbe un assurdo negarlo. È come il segreto di Pulcinella, quello che tutti fanno finta di non conoscere ma che invece è pura realtà. In zona costiera gli episodi più inquietanti. Come quello verificatosi di recente in via Domiziana, nei pressi di un noto ristorante, dove alcuni residenti avevano segnalato la presenza sospetta di alcuni rom. Secondo quanto raccontato, un gruppetto di uomini di diversa età avrebbe effettuato dei veri e propri giri di perlustrazione. Non si fa fatica a credere a queste testimonianze. Non è psicosi, non è odio, non è razzismo. È un dato di fatto anche perché non è la prima volta che accade, soprattutto in zona costiera. Ed è un modus operandi ben noto anche alle forze dell’ordine. Nelle ore notturne, infatti, capita

spesso di imbattersi in alcuni rom che, in gruppo e con tanto di torcia, girano prevalentemente tra le abitazioni di Licola e Varcaturo. L’obiettivo è capire dove e quando colpire, studiando le abitudini dei residenti e, dunque, agire indisturbati. L’episodio in questione fu prontamente segnalato alle forze dell’ordine che, nei giorni successivi all’accaduto, hanno organizzato controlli

a tappeto in tutta la zona per garantire sicurezza ai residenti. La speranza è che la presenza sempre più costante di alcune pattuglie possa essere un deterrente importante per impedire il compimento di atti criminosi. Tra questi proprio i furti negli appartamenti che, al di là di un populismo scontato, è nota prerogativa proprio dei membri della comunità rom della zona.

I sospetti, quelli forti, quelli che si tramutano in certezze. Nello specifico per i furti e i danni che sono stati commessi all’interno della ‘Gesen. Responsabili alcuni rom, che sono stati colti sul fatto grazie all’intervento dei carabinieri della compagnia locale guidati dal capitano Andrea Coratza. Ad essere essere denunciati per tentato furto aggravato in concorso due donne e un minore di etnia rom, residenti al campo rom della zona ASI. Siamo dunque al Ponte Riccio, spesso al centro degli episodi di cronaca. I militari dell’Arma sono riusciti ad intervenire durante l’attività di monitoraggio messa in atto per trovare i responsabili di quanto accaduto alla ‘Gesen’. I carabinieri sono arrivati nella struttura di via Santa Maria a Cubito e hanno colto in flagranza di reato i rom che si erano introdotti all’interno cercando di commettere un ennesimo furto. Erano giorni che le forze dell’ordine stavano indagando su quanto accaduto le notti precedenti. Il primo cittadino giuglianese Antonio Poziello era stato duramente attaccato quando, a seguito dei danni alla struttura, aveva indicato proprio i rom come i responsabili. I fatti però gli hanno dato ragione: “Quando avevo indicato i rom come responsabili di quanto successo alla Gesen - ha spiegato il sindaco - l’ho fatto con cognizione di causa. Va bene tutto, va bene l’integrazione, va bene l’accoglienza, ma il rispetto delle regole e quindi, in generale, della legalità viene prima di ogni altra cosa”. È esattamente così. Perché la sensazione è che il problema sia un’illegalità ancora troppo diffusa. E i rom, da questo punto di vista, non sono immuni (anzi) dal discorso. Troppe volte è accaduto che si chiudesse uno o entrambi gli occhi di fronte ad episodi molto chiari. Ora, invece, da un lato l’amministrazione dall’altro le forze dell’ordine hanno detto basta. La lotta, sul territorio, è appena iniziata.


ATTUALITà

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Due le ordinanze per combattere il problema rifiuti. Già tante le sanzioni. Da fine mese addio anche alla plastica

STOP AI SACCHetti NERI, da ora solo BIO Sacchi neri vietati e pesanti sanzioni per chi non userà quelli biodegradabili per l’umido. E, per quel che riguarda le attività commerciali, provvedimenti più drastici come la chiusura immediata nel caso del mancato rispetto delle regole. Sono queste alcune delle disposizioni inserite all’interno delle due ultime ordinanze disposte dal primo cittadino giuglianese Antonio Poziello. Senza sosta, per il rispetto di un territorio forse non amato abbastanza proprio da chi ci vive. È la battaglia contro una diffusa inciviltà. Sono ancora troppo nitide, infatti, le immagini di qualcuno che lancia sacchetti da auto in corsa nelle strade periferiche o addirittura abbandona spazzatura a due passi da casa, in terreni abbandonati. Difficile, se non impossibile, dare una spiegazione a tutto ciò. Difficile, se non impossibile, capire cosa passi in quel momento nella testa di chi si rende protagonista di azioni simili. Ma sembra, purtroppo, quasi la normalità. che non fa bene a

nessuno, che distrugge un territorio, poco a poco, senza che nessuno, nonostante l’impegno, riesca a fare qualcosa. E allora ecco le ordinanze, le

salate nei confronti di chi, nonostante i divieti e dimenticandosi del buon senso, si è ostinato a conferire i rifiuti nei sacchi neri non utilizzando i sacchetti

disposizioni di legge, le multe, le denunce. Tutti strumenti necessari per cercare di ripristinare un ordine che sembra ormai dimenticato. Si è partiti il 10 settembre scorso e già sono state applicate multe

biodegradabili per l’umido. Queste multe saranno raddoppiate se ad infrangere la legge saranno le attività commerciali: per le stesse, infatti, si potrà come detto arrivare al provvedimento estremo

della chiusura. C’è però una seconda ordinanza, ed è quella che partirà dal 30 settembre quando verrà attuato il divieto di vendere i sacchi neri e quello di utilizzare materiali in plastica non biodegradabile: “Da settembre - ha spiegato il primo cittadino Antonio Poziello - partiremo con controlli a tappeto, che si concentreranno anche sulle attività commerciali. Ci aspetta un periodo difficile per la gestione dei rifiuti e ognuno deve fare la propria parte per ridurre i disagi”. “Può essere però - ha sottolineato - anche l’occasione per dare un’ulteriore spinta alla raccolta differenziata e alla transizione a modelli di consumo meno impattanti sull’ambiente”. Per tutto questo in campo le forze dell’ordine che non faranno sconti a nessuno: “Saremo in campo - ha concluso Poziello - con 30 uomini che affiancheranno polizia Municipale e Tecnoservice, aprendo sacchetti e controllando i contenitori: i furbetti sono avvisati”.

controlli con le mani nella monnezza Municipale e Teknoservice hanno passato al setaccio la spazzatura lasciata per strada. Sanzioni a negozi e condomini

È caccia aperta ai trasgressori della raccolta differenziata. Per settimane gli agenti della Polizia Municipale e gli uomini della Teknoservice hanno aperto sacchi neri, buste dai colori più strani. Hanno passato al setaccio rifiuti maleodoranti. Aperto bustoni e bustine contenenti di tutto. Buttati sui cigli delle strade, nei terreni, ma anche depositati sotto palazzi e dentro contenitori da incivili, delinquenti e fetenti. Ma anche da persone che si ritengono degne e civili, che magari davanti allo schermo del loro smartphone professano rispetto delle regole ed amore per la città, ma che nel segreto del sacco nero mischiano di tutto e lo buttano dove capita. Forze dell’ordine e dipendenti della società deputata alla raccolta dei rifiuti hanno passato al setaccio il centro storico, le aree periferiche e tutta la zona costiera. Un unico obiettivo. Trovare i responsabili dell’abbandono illecito dei sacchetti e sanzionarli duramente nella speranza che questo possa essere un deterrente per il futuro. Piazza Matteotti, piazza Annunziata, Corso Campano, Via Romagnosi, Via Colonne, Via Epitaffio, Via Spazzilli, Via Per Barracano, Via Pigna, nella zona

di Casacelle. Praticamente ovunque in un’attività frenetica che non accennerà a diminuire neanche nei prossimi mesi. Nonostante l’emergenza dovuta allo stop del termovalorizzatore di Acerra, infatti, le strade della città

sono prive di spazzatura. C’è però ancora qualcuno che, in barba alla legge, prova furbescamente ad aggirare il calendario della differenziata: “Ne abbiamo trovati un po’ - ha commentato il direttore della Teknoservice Giuseppe Spacone - Due attività commerciali, un paio di uffici, quattro parchi, dieci famiglie e i controlli proseguiranno ancora. Ognuno aveva lasciato una traccia”. “Li abbiamo individuati e multati - ha aggiunto il Sindaco Poziello - cinquecento euro per i semplici cittadini, mille per gli altri. E per le attività economiche al terzo verbale scatta la chiusura”. “Facciamo sul serio, se ne facciano tutti una ragione e comincino a rigare dritto. Molti probabilmente ci sfuggiranno, ma qualcuno lo becchiamo sempre. Non facciamo sconti a nessuno -chiarisce-, non ci giriamo dall’altra parte, non facciamo finta di non vedere, anzi se

per strada vedo una busta sospetta vado io stesso ad aprirla e a chiamare i vigili. Lo facessero anche i cittadini. Non bisogna avere comprensione per gli incivili”.

Per evitare una nuova emergenza arriva l’appello del primo cittadino ai giuglianesi

“FATE LA RACCOLTA DIFFERENZIATA”

Bonifiche, pulizie generali, interventi straordinari. Gli ultimi interventi in via Domiziana e tra via Barracano e via Epitaffio. Si sta facendo davvero di tutto per combattere gli sversamenti abusivi di rifiuti e, di conseguenza, i roghi tossici. Il problema però c’è, anche in considerazione dello stop annunciato

da un anno del termovalorizzatore di Acerra. Diverse le conseguenze che arriveranno dalla sospensione dell’attività dell’impianto acerrano. Prima fra tutte, la più importante forse, quella che vedrà un rallentamento nella raccolta: “Continuiamo a ripulire ogni giorno, piazzole, strade, terreni - ha detto il sindaco Antonio Poziello - ed è un lavoro sterile, ripetitivo. Stupidamente, c’è chi ogni giorno butta i propri rifiuti da qualche parte dove non dovrebbe. E noi continuiamo a provare a raccoglierli prima che altri sciocchi e delinquenti li incendino”. Manifestazioni di piazza, proteste dei residenti, incontri ai vari ministeri ma anche appelli al buon senso. Tutto questo, per assurdo, sembra non bastare a fermare questo tipo di attività: “Incuranti - ha proseguito - anche del fatto

che da venerdì il termovalorizzatore di Acerra è completamente fermo, che allo Stir ci sono code che vanno già oltre le 24 ore, che siamo per ora ‘virtualmente’ in emergenza rifiuti. Che questo giochino della corsa tra chi sversa e chi raccoglie per i prossimi 35 giorni sarà più complicato a farsi. Che per la prima volta dopo anni rischiamo di rivedere cumuli di rifiuti per strada, così come già in molti Comuni intorno a noi”. L’attività di monitoraggio non si fermerà: “Faremo multe - ha tuonato Poziello - beccheremo i responsabili. Ma la raccolta differenziata e il corretto smaltimento dei rifiuti sono un dovere civico, una necessità, un’opportunità per tutti noi. Se vogliamo lasciarci definitivamente alle spalle le immagini di qualche anno è questo l’unico modo”.


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Lunedì 15 settembre 2019 - numero 2

Riaperta via Roma, sono ripresi gli interventi in via San Francesco d’Assisi

AL LAVORO PER LA RISOLUZIONE DEI PROBLEMI DELLE STRADE L’unico obiettivo ridurre i disagi dovuti alla chiusura di alcune arterie principali cittadine

La manutenzione delle strade continua ad essere uno dei punti cruciali nel programma dell’amministrazione locale. Anche nel mese di agosto qualcosa di importante si è mosso in maniera decisa. In alcune circostanze

gli addetti ai lavori sono intervenuti per emergenze improvvise, in altre per riprendere un lavoro sospeso da tempo soprattutto a causa di cavilli burocratici. Il primo caso è quello di via Roma dove, improvvisamente, si era aperta una voragine che aveva causato non pochi disagi. Soprattutto in tema di viabilità, con l’aumento inevitabile del traffico soprattutto nelle ore più ‘calde’. La risposta dell’amministrazione, però, non si è fatta attendere. Giorno dopo giorno gli operai hanno eseguito i lavori necessari, in primis alle condotte fognarie che avevano causato il crollo. E arrivando così, nell’arco di un mese, alla tanto attesa riapertura. A darne l’annuncio il consigliere comunale, nonché presidente della IV commissione Francesco Iovinella: “Devo dire grazie - ha dichiarato con soddisfazione all’azione propulsiva dei dirigenti degli uffici preposti, alla direzione dei lavori e alla ditta incaricata della manutenzione delle reti idriche e fognarie presenti

nel territorio comunale. Tutti hanno completato il lavoro il prima possibile per limitare i disagi alla cittadinanza, alle attività commerciali e ai residenti”. Chiusa la voragine, dunque, e chiuse anche le polemiche: “Con sacrificio - ha concluso Iovinella - ancora una volta abbiamo messo in campo, come amministrazione, una serie di forze per far si che le emergenze di questa città fossero affrontate e risolte con la dovuta solerzia ed attenzione. Andiamo avanti a testa alta, avendo senso di responsabilità davanti a qualsiasi problematica”. Un intervento tempestivo ed eseguito a regola d’arte, dunque, a cui sono seguiti quelli in via San Francesco d’Assisi. Dopo uno stop dettato dalla necessità di effettuare ulteriori indagini sull’effettiva capacità portante del collettore fognario, anche in questo caso sono partiti gli interventi. Il tutto, come chiarito dalla direzione dei lavori e dal collaudatore statico, dopo l’importante valutazione del grado di

POLITICA compromissione della staticità delle pareti laterali del condotto fognario. Per far fronte ai danni provocati anche da allacci abusivi, sono state effettuate prove di carico e nuove videoispezioni: “I risultati - ha spiegato il vicesindaco Domenico Pianese - hanno evidenziato l’opportunità di modificare le modalità di ripristino della staticità della soletta del collettore fognario e, quindi, la necessità di realizzare una perizia di variante”. La copertura del collettore è stata dunque integrata con una nuova struttura in cemento armato con riduzione dei tempi e dei disagi stessi. Fino ad oggi si è lavorato cercando di ridurre al minimo le problematiche: “Abbiamo trovato - ha detto la consigliera Marianna Tartarone - soluzioni efficaci che evitano la convivenza di case e attività commerciali con una fogna a cielo aperto”. “L’amministrazione - ha detto invece il consigliere Francesco Iovinella - ha richiesto alla ditta appaltatrice dei lavori di recuperare, per quanto possibile, il tempo già trascorso, riducendo al minimo il periodo di ferie se non addirittura azzerandolo”. “Sono stati ben 38 i punti censiti - ha concluso - un assurdo, sicuro retaggio della cementificazione selvaggia cui è stato sottoposto il territorio comunale negli ultimi 40 anni, e della disattenzione e noncuranza delle precedenti amministrazione”.

Grazie ad un significativo sforzo economico riapre al pubblico il più importante polmone verde della città.

VILLA COMUNALE, LA LUCE DOPO ANNI DI BUIO Giostre, panchine, spazi relax. L’amministrazione: “La cittadinanza collabori per mantenere eccellenti le condizioni”

Giostre, altalene ma soprattutto tanto verde. Per rilassarsi e godersi quello che è e deve essere un vero angolo di paradiso nella città. La riapertura della villa Comunale è stata accolta con grande soddisfazione dalla cittadinanza. Da troppo tempo, infatti, quel polmone verde in via I maggio era rimasto chiuso per la necessità di effettuare lavori di ristrutturazione in ogni dove. Le polemiche non erano mancate, soprattutto per i tempi lunghi degli interventi in questione. Tempi che, peraltro, non erano stati inizialmente rispettati anche per i tanti, troppi atti vandalici al suo interno. Nonostante i cancelli fossero chiusi da tempo, infatti, soprattutto nelle ore notturne incivili avevano violato i sigilli causando danni alle strutture al suo interno. Tutto questo, però, è oggi finalmente soltanto un brutto ricordo. Perché i lavori sono proseguiti nonostante i programmi

fossero stati di fatto stravolti ed oggi quel gioiello pensato sia per gli adulti che per i bambini è stato riconsegnato alla città. L’amministrazione comunale ha promesso estrema cura della struttura, vero e proprio patrimonio della città e di chi ci vive. Tant’è che gli addetti ai lavori di impegnano quotidianamente per rendere la villa ancor più pulita e accogliente soprattutto per i ragazzi. Ma anche per intere famiglie che potranno così trovare un luogo fresco e pulito dove rilassarsi e fuggire dalla routine quotidiana. L’obiettivo è quello di mantenerla in uno stato eccellente. Bisognerà aspettare ancora del tempo per poterla restituire ai fasti di un tempo ma, con il lavoro delle istituzioni

e delle forze dell’ordine da un lato e la collaborazione dei cittadini dall’altro il risultato sarà garantito: “Bisogna mantenere sempre alta l’attenzione ha spiegato il consigliere Giuseppe Di Girolamo - perché la Villa è un importante polmone di verde per la città”. Dello stesso avviso l’altra consigliera Giulia Palma, uno dei volti nuovi della squadra di governo: “È necessario prendersi cura della struttura in questione e degli altri beni pubblici - ha commentato - ed evitare l’abbandono. Per questo motivo abbiamo chiesto anche la collaborazione dell’Associazione Nazionale Carabinieri che sta assicurando la presenza dei propri associati sia presso la Villa che presso il parco di Via Antica Giardini”.

VIGILANZA affidata all’ASSOCIAZIONE NAZIONALE CARABINIERI Ai volontari il compito di controllare ed evitare problematiche all’interno della struttura

Un monitoraggio costante per garantire la sicurezza dei residenti. Con la riapertura della Villa Comunale, l’amministrazione ha affidato all’Associazione Nazionale Carabinieri

giuglianese un compito piuttosto delicato. Sin dalle prime ore del mattino e fino alla chiusura, infatti, diverse unità di volontari saranno impegnate per garantire il rispetto delle leggi all’interno del parco in viale I maggio. Un ruolo delicato, si diceva, e piuttosto importante. I volontari monitoreranno infatti la struttura per evitare il ripetersi di quanto accaduto in diverse occasioni in passato. Vandali ma anche semplici ragazzi che dimostrano di non conoscere o di non voler rispettare le regole. Vietato l’ingresso di motorini così come quello degli amici a quattro zampe se i padroni non saranno forniti di paletta per raccogliere i loro bisogni. In generale, però, la presenza degli

uomini dell’Associazione Nazionale Carabinieri consentirà una maggiore serenità per gli utenti. Che sono soprattutto bambini i quali chiedono semplicemente di poter giocare su giostre e altalene che fino ad ora avevano potuto vedere soltanto da lontano. I volontari hanno assunto un impegno importante che verrà garantito anche nell’altro parco giochi della città. Quello nato in via Antica Giardini e che, purtroppo, pochi giorni dopo la sua apertura, aveva già visto il verificarsi di atti vandalici. Un controllo, dunque, fondamentale per consentire a tutti quella serenità negli spazi verdi e nelle aree gioco che da troppo tempo non si vedevano in città.


ATTUALITà

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I primi interventi dopo un’intensa attività di monitoraggio

STRADE E PIAZZE: PARTITA LA MESSA IN SICUREZZA In via Staffetta l’abbattimento di più di trenta alberi malati

Il sindaco: “Bisogna ridurne drasticamente il consumo”

GIUGLIANO DIVENTA UFFICIALMENTE PLASTIC-FREE Bandito l’uso di materiali in plastica non biodegradabile Giugliano è plastic-free. È stata infatti ufficialmente bandita la plastica monouso. Esercizi commerciali e non solo sono dunque i destinatari di un’ordinanza sindacale che colpirà con sanzioni che partiranno da una base di 25 euro per arrivare anche a cinquecento euro. Non si potranno quindi più distribuire ai clienti posate, piatti, cannucce di plastica, contenitori e sacchetti monouso per la spesa in materiale non biodegradabile. Permessi, dunque, solo sacchetti da asporto monouso, in materiale biodegradabile appunto, e compostabile. Il tutto è partito lo scorso 15 settembre. Quelli giacenti nel magazzino potranno essere utilizzati entro e non oltre la fine del mese. Da quel giorno, poi, vietata la vendita e l’utilizzo di sacchetti di colore nero, così come l’utilizzo o la distribuzione di materiale monouso non biodegradabile e non compostabile come posate, piatti, bicchieri buste e sacchetti di plastica, coppe, coppette, ciotole. Ma anche mescolatori per

bevande, aste per palloncini e cotton fioc. Una deroga fino a fine mese per le sole mense scolastiche e ospedaliere per completare l’adeguamento delle attrezzature di confezionamento dei pasti. Divieti anche per commercianti, privati, associazioni, enti e comitati durante feste pubbliche e sagre. Un’ordinanza importante, dunque, che segue le direttive europee e che proverà a modificare le sorti dell’intero pianeta. Invaso da una plastica che ha rivoluzionato la vita di tutti gli esseri viventi: “La plastica - ha sottolineato il sindaco Antonio Poziello - ha cambiato le nostre vite, semplificandole. È un materiale prezioso, che nel corso del tempo è divenuto un problema a causa dell’abuso dell’usa e getta e della scorretta gestione del suo fine vita”. “La nostra - ha concluso - non è una chiamata all’eliminazione della plastica, piuttosto una sollecitazione per ridurne il consumo e sostituirla con materiali biodegradabili, che oggi costituiscono una valida alternativa alla plastica”.

Era nell’aria già da tempo. In questi giorni è partita la messa in sicurezza di strade e piazze tra centro e zona costiera. Dopo un attento monitoraggio, infatti, sono stati tagliati diversi alberi a rischio caduta. Tutto questo per evitare che, con l’arrivo dell’inverno, potessero esserci conseguenze gravi per la sicurezza di pedoni e automobilisti. Lo scorso anno l’amministrazione comunale già intervenne in questo senso ma in alcune circostanze le condizioni meteorologiche avverse portarono alla caduta di rami o di interi alberi. Per evitare di rivivere situazioni spiacevoli e per garantire serenità a residenti e pendolari, già nel recente passato molti alberi malati erano stati tagliati. Era lo scorso autunno quando si intervenne con una verifica delle condizioni generali arrivando all’eliminazione di quelli che avrebbero potuto cadere se sollecitati dall’esterno. Ora ne saranno abbattuti circa cinquanta, trentacinque dei quali

solo a via Staffetta, cinque in via Signorelle a Patria e i restanti tra scuole e viabilità minori: “Gli interventi fatti lo scorso anno - ha commentato il sindaco Antonio Poziello - consentirono, in presenza di eventi atmosferici eccezionali, di evitare e ridurre i pericoli per la popolazione. Gli ulteriori monitoraggi fatti dalla Direzione lavori del verde pubblico ci ha consentito di individuare altri alberi malati così da intervenire in maniera preventiva”. Gli alberi abbattuti su via Staffetta e via Signorelle non saranno sostituiti. Una scelta ben precisa che consentirà di recuperare spazio sui marciapiedi che, di fatto, saranno poi sistemati con l’intervento della manutenzione stradale. L’amministrazione, grazie ad un accordo con Regione e CUB, ha infine fatto piantumare circa quindicimila alberi su terreni rientranti nella cosiddetta ‘area vasta’, creando una zona di rinaturalizzazione, un anello verde intorno alle discariche.

Sono circa 16mila gli alberi che verranno piantati nell’ex campo rom di Masseria del Pozzo

DALLA TERRA DEI FUOCHI ALLA TERRA DEI PIOPPI Terreni sottratti allo sversamento dei rifiuti e trasformati in aree boschive. Oltre 12mila alberi sono stati già piantati a marzo, altri 4mila tra novembre e gennaio. Sta sorgendo un nuovo bosco a Masseria del Pozzo, dove prima c’era il campo rom sgomberato nel 2016. Si tratta di un progetto sperimentale voluto e finanziato dalla Regione Campania, su un’area di proprietà del Comune di Giugliano di oltre 40mila metri quadrati affidata alla cura del Consorzio Unico di Bacino Napoli-Caserta, grazie ad una convenzione firmata dai tre enti. Un altro pezzo della fascia verde che il Comune sta realizzando per rinaturalizzare le aree inquinate della città, per circondare le discariche dismesse con delle aree boschive, contribuendo a contrastare la produzione di anidride carbonica e altri inquinanti e fare dell’area con maggiori criticità ambientale il polmone verde della città. Un altro bosco era stato infatti realizzato e inaugurato nel

2016 dal Commissariato alle bonifiche insieme all’Università Federico II. Oltre 20mila pioppi nell’ambito di un progetto sperimentale di fitodepurazione dei terreni inquinanti dei Vassallo, a San Giuseppiello, alle spalle della discarica di Masseria del Pozzo e a ridosso della ex Resit. Il Comune nel 2017 aveva invece piantato nell’ambito del progetto ‘Il bosco delle caldaie’ altri 500 pioppi, in un’area di 10mila metri quadrati all’ingresso della zona Asi. Quest’ultimo progetto era nato dalla sinergia tra il Comune e il Comitato Parchi per Kyoto (onlus costituita da Federparchi-Europarc Italia, Kyoto Club e Legambiente). Per il Vicepresidente della Regione Campania Fulvio Bonavitacola si tratta di un intervento dall’elevato valore strategico: “La Regione - ha spiegato - sta sostenendo gli interventi rinaturalizzazione e fitodepurazione delle aree con criticità ambientale nel Comune di Giugliano. Il progetto utilizza personale del C.U.B. e

da vita ad un bosco sperimentale, con una modalità replicabile su altre aree con problemi di inquinamento dei suoli. Un investimento forte, che si aggiunge alle risorse messe in campo per le bonifiche”. Entusiasta il primo cittadino giuglianese Antonio Poziello. “Stiamo realizzando una grande cinta fatta di boschi e alberi - ha detto - nell’area di mezzo della città, quella tra Ponte Riccio e Taverna del re. Pioppi piantati per contrastare l’inquinamento dei suoli e contribuire a ridurre le emissioni di c02 e altri inquinanti. Sottraendo spazi all’abbandono di rifiuti ed agli incendi”.


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cultura

Intercettati fondi regionali che consentiranno di realizzare un’opera permanente

‘Mirabasile’: un museo in realtà aumentata su GiamBattista Basile

Sorgerà nella sala feste di Palazzo Palumbo in onore del favolista giuglianese di Domenico Ciccarelli Il Comune, in partenariato con la fondazione Istituto Italiano per gli Studi Europei (IISE) ha vinto il bando regionale per l’organizzazione di ‘Eventi culturali di rilevanza nazione ed internazionale’. Lo ha fatto con il progetto ‘Mirabasile’ nell’ambito di ‘Giugliano Città Natale’. Prevede la realizzazione di una prima tessera di un museo interattivo in realtà aumentata dedicato al grande personaggio cittadino e sarà ospitato nella Sala delle Feste del Palazzo Palumbo (già Palazzo Pinelli). Siamo dunque nelle stanze del celebre edificio del 1500, ricco di affreschi e decorazioni, nel quale il Basile fu, tra l’altro, governatore della città nel 1600 per nomina ricevuta da Galeazzo Pinelli, sposo di Donna Giustina Pignatelli. Giovan Battista Basile scrisse proprio nel Palazzo Pinelli, con ogni probabilità, il suo capolavoro “Lo cunto de li cunti”, definito da Benedetto Croce “il più bel libro italiano barocco” e da Italo Calvino “il sogno d’un deforme Shakespeare partenopeo”. Il finanziamento della Regione Campania consentirà di allestire, durante le festività natalizie, negli spazi di Palazzo Palumbo le prime esperienze interattive di realtà aumentata nell’ambito di un progetto più ampio di realizzazione di un museo

C.RE.S.C.I., per il primo micro nido in città Laboratori e formazione per un grande obiettivo

dedicato al favolista. Sarà possibile rivivere, anche con l’ausilio della realtà aumentata, le atmosfere e le storie della vita a Palazzo, conoscere le opere e i personaggi raccontati dal Basile, con l’obiettivo di costruire una identità storica cittadina intorno ad una figura di rilievo internazionale nata e vissuta a Giugliano. L’evento natalizio coinvolgerà anche la Chiesa di San Nicola e gli spazi antistanti la Chiesa di Santa Sofia che rappresentano i tre punti focali di un itinerario preciso. Lungo il percorso dedicato saranno

proposte visite guidate tematiche, installazioni digitali e videoproiezioni, con lo scopo di accompagnare i cittadini e i visitatori alla riscoperta dei monumenti della città. “Dopo aver intitolato a Giovan Battista Basile il nuovo Parco urbano comunale di circa 40mila metri quadrati che sorgerà a ridosso di Via San Francesco d’Assisi - ha detto il sindaco Antonio Poziello - l’Amministrazione comunale intende realizzare un museo stabile dedicato al più illustre cittadino giuglianese con lo scopo di far conoscere alle nuove generazioni una personalità eclettica e geniale e di intercettare i flussi turistici che visitano la Regione Campania e portarli qui in città”. “L’obiettivo - ha aggiunto l’Assessore al Turismo Cristoforo Tartarone - è di rigenerare l’immagine della città troppo spesso macchiata dalle problematiche legate alla criminalità organizzata, ai rifiuti e agli incendi della Terra dei Fuochi e legarla stabilmente all’inventore della fiaba”.

Convegno sul diritto delle nuove tecnologie raffaele della rotonda tra i relatori

ll progetto C.Re.S.C.I. rappresenta un momento importante che vedrà tra i protagonisti le mamme e i loro piccoli, tutti alunni dei plessi facenti parte del III Circolo Didattico. Tra le attività messe in campo da tutti i partner, laboratori di orientamento al lavoro, sostegno alla genitorialità e alla creazione di impresa, sportelli informativi e di sostegno psicologico, laboratori ludici per i più piccini con moltissime attività a loro dedicate. Il progetto C.Re.S.C.I. è realizzato in collaborazione con il Comune, la Cooperativa Sociale ‘Mondo in Cammino’, il CSF, il III Circolo Didattico e la Fondazione Giuseppe di Vittorio. L’impresa Sociale ‘Con i bambini’ ha cofinanziato la ristrutturazione della casa del custode presso il III circolo, plesso ‘Ina Casa’ di via Agazzi, che sarà la sede del nuovo micro nido comunale. La struttura di via Agazzi rappresenterà il primo micro nido comunale del territorio, in un contesto caratterizzato da un elevato tasso di povertà educativa minorile, con una forte valenza simbolica e un’importante ricaduta sociale, sottolineata dalla creazione di un nuovo presidio educativo e di legalità. Grazie al “recupero” dell’immobile in stato di abbandono, il progetto C.Re.S.C.I si candida a costituire un modello di hub di servizi all’infanzia, luogo di snodo tra istituzioni educative, famiglie, associazioni, servizi sociali.

BENESSERE GIOVANI: BANDI APERTI

L’avvocato giuglianese alla Federico II per il più importante evento sul tema

Si è tenuto nei giorni 12 e 13 settembre, presso l’Univeristà degli Studi di Napoli Federico II, con il patrocinio del Comune di Napoli, l’edizione 2019 dell’evento ‘Insert Law to continue’. Si tratta del maggior evento dedicato al diritto delle nuove tecnologie mai realizzato nel sud Italia. Sono stati numerosi gli interventi da

parte di docenti universitari, ricercatori e professionisti del settore. Presenti anche professionisti appartenenti al gruppo di studio istituito presso il Comune di Napoli nell’ambito del progetto finalizzato alla introduzione dell’utilizzo della tecnologia blockchain nei processi dell’Amministrazione comunale. Gli argomenti trattati sono stati molteplici e suddivisi per aree tematiche. Si è parlato di intelligenza artificiale e robotica, di Big Data, di Risoluzione dei conflitti tramite l’utilizzo di algoritmi equitativi. Ma anche di Tutela della reputazione online, Blockchain, Sicurezza e protezione dei dati e Criptovalute. Tra i relatori è intervenuto anche un giuglianese, l’avvocato Raffaele Della Rotonda, specializzato in diritto delle nuove

tecnologie, diritto della protezione dei dati personali – GDPR, Blockchain e criptovalute. Il suo intervento sui profili di compatibilità nell’impiego della tecnologia blockchain nelle pubbliche amministrazioni con il Regolamento UE 2016/679 (GDPR) in materia di Privacy e protezione dei dati personali è stato molto apprezzato. Al termine del convegno tanti i complimenti per l’avvocato Della Rotonda che ha saputo trattare l’argomento con chiarezza e professionalità. Un argomento di grande attualità che, nei prossimi anni, sarà sempre di più all’ordine del giorno. Un’ulteriore conferma di quelle che sono le straordinarie risorse umane di questa città, spesso oscurate per dare risalto a personaggi che niente hanno dato e niente daranno al territorio.

Al via le seconde edizioni del Progetto “Benessere Giovani – A.Gi.R.E. In Comune” finanziato dalla Regione Campania e che vede la partecipazione di 11 partner del territorio. Grazie a questa rete, di entità differenti, si è data, nella prima edizione, la possibilità ad oltre 100 giovani di usufruire di laboratori di formazione gratuiti abbinati a tirocini aziendali retribuiti. In questo mese ci sarà la partenza della seconda edizione del laboratorio di tornitura con tirocinio in azienda (Zona ASI) con 15 giovani pronti ad usufruirne. A breve verrà bandito l’avviso pubblico di reclutamento di altrettanti giovani per i laboratori di fotografia, videomaker e teatro.


cultura

giornata mondiale della gentilezza Le buone maniere da piccoli per crescere felicemente e divenire adulti miglori

attività didattiche e anche ludiche. Gli organizzatori nazionali hanno messo a disposizione “Giocopedia”, un manuale online dei Giochi della Gentilezza Proprio per far passare un messaggio, l’ennesimo, fondamentale di solidarietà. Che inizia proprio nelle scuole, quei luoghi cioè che devono essere preparatori alla vita e ai suoi ostacoli. Ostacoli che si possono superare con la gentilezza, appunto, sentimento nobile e da portare avanti con estrema convinzione. L’educazione alla gentilezza è un investimento etico a breve e lungo termine. Oltre che nel presente, infatti, i benefici potranno essere colti nel prossimo futuro, tra i 20 e i 30 anni, quando i bambini di oggi saranno cresciuti e agiranno per mettere in pratica quanto appreso da piccoli. è appena terminata in città la IV edizione dei ‘Giochi della gentilezza’. Un’iniziativa importante che ha coinvolto diverse scuole del territorio, soprattutto quelle dei più piccoli. Ci sono state diverse manifestazioni e flash mob. In turbinio di emozioni e tanti giochi l’obiettivo è stato uno solo, fondamentale. Vale a dire insegnare ai piccoli studenti la gentilezza appunto in ogni sua forma. Perché questo sentimento rappresenta un collante importante tra le varie persone e soprattutto un insegnamento fondamentale per i giovanissimi

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studenti. Quest’ultimi hanno avuto la possibilità di dimostrare quale sia il significato reale della gentilezza attraverso striscioni ma anche giochi e flash mob che si sono svolti in questa quattro giorni dedicata. Come di consueto presente l’assessore all’istruzione Miriam Marino e le varie dirigenti scolastiche che hanno aderito con piacere e dedizione a questa importante iniziativa. Una delle tante, c’è da dirlo, a cui hanno partecipato i vari plessi scolastici del territorio. Anche in questa circostanza per un fine importante da raggiungere attraverso

MISTERO DEL LETTO 66 L’ultimo lavoro dell’autore Matteo Pollastro

“Non è il mistero che illumina la conoscenza ma la conoscenza che illumina il mistero”. Queste le parole dell’autore Matteo Pollastro che ha presentato al pubblico il suo quarto lavoro. Nato il primo gennaio del 1948, Pollastro si ripresenta al pubblico dopo aver scritto ‘Nostalgia delle mie terre lontane’, ‘Andrea tra la x e la y’, di Europa edizioni e ‘Calendario di un tempo che fu’. In quest’ultima circostanza si è trattato di una raccolta di aforismi e proverbi giuglianesi. Oggi, dunque, Pollastro ritorna in piazza con il suo nuovo lavoro intitolato ‘Mistero del letto 66’. Si tratta di un vero e proprio viaggio introspettivo che non può non attirare l’attenzione di chi legge: “Un percorso di vita - ha spiegato lo scrittore - sconvolgente, intrigante e misterioso. Non credibile o credibile per pochi. Ma il solco della storia è che ogni generazione si è ispirata ad un sogno, ad una speranza, siano state esse divine, religiose, occulte”. “E queste - ha concluso Pollastro hanno fatto e faranno sempre parte della nostra vita”.


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cultura

IL RICORDO SEMPRE VIVO DEI 13 MARTIRI Le celebrazioni nel Santuario di piazza Annunziata

RIAPRONO LE SCUOLE, GLI AUGURI DI MIRIAM MARINO Lettera dell’assessore indirizzata a genitori, alunni e addetti ai lavori Riparte l’anno scolastico tra emozioni e speranze. L’assessore all’istruzione Miriam Marino, come ogni anno, ha voluto fare gli auguri a tutti. Lo ha fatto in una lettera indirizzata agli alunni in primis e a tutti gli addetti ai lavori con la speranza che possa essere, per tutti, un anno di gioia e ricco di soddisfazioni. “Agli alunni - si legge - auguro che siano ogni giorno accompagnati da tanto entusiasmo. I tempi difficili in cui viviamo ci ci impongono di fare sempre il nostro meglio: solo dando il massimo che potremo migliorare noi stessi e la città in cui viviamo”. “Ai più piccoli - prosegue - che affrontano il loro primo ciclo scolastico, anche per quest’anno, auguro di continuare a regalare ogni giorno un sorriso a chiunque li

circondi e che l’ innocenza di questi sorrisi li possa accompagnare per l’intera vita scolastica ed oltre”. “Ai dirigenti scolastici, a tutto il corpo docente e non docente l’augurio che rivolgo è quello di trarre soddisfazione da quanto realizzeranno e quanto potremo realizzare insieme. A tutti loro va il più ampio ringraziamento per la disponibilità dimostrata, per la passione, competenza e professionalità dimostrata con il progetto di radici e ali, che ha visto anche la collaborazione delll’ Amministrazione”. L’augurio, finale, esteso anche ai genitori: “A loro conclude - auguro di affrontare con serenità il cammino scolastico dei propri figli. Rivolgo loro la preghiera di dare piena fiducia ai docenti per il lavoro svolto quotidianamente in classe, continuando a seguirli anche a casa nel pieno rispetto delle regole scolastiche e sociali: buon lavoro a tutti”.

Il prossimo 29 settembre in piazza Annunziata verrà celebrata la messa in ricordo dei 13 martiri assassinati tra l’8 settembre ed il 5 ottobre 1943. Con l’annunzio dell’Armistizio con gli Stati Uniti d’America da parte del Governo Badoglio, il secondo conflitto mondiale vide un vero e proprio capovolgimento negli schieramenti militari. L’Italia si trovò, da un giorno all’altro, ad essere nemica di un esercito tedesco che ancora numeroso occupava l’intera penisola. La popolazione fu colta di sorpresa e non ebbe il tempo di predisporre alcun piano per fronteggiare gli attacchi degli ex alleati. Da quel fatidico 8 settembre si scatenò la vendetta degli ex alleati. Incalzato dall’arrivo delle truppe anglo-americane, l’esercito tedesco si abbandonava alle più

Al V Circolo inaugurata la prima sezione autorizzata nella scuola dell’infanzia

parte il METODO MONTESSORI Taglio del nastro alla presenza di istituzioni, dirigente scolastico, genitori e insegnanti

Un metodo storico per una nuova tipologia di insegnamento. È stata tanta l’emozione nel V Circolo in viale dei Gemelli per l’inaugurazione della prima sezione di scuola dell’infanzia con metodo Montessori. Dopo due anni di sperimentazione, peraltro assai apprezzata da tutti i genitori dei piccoli alunni, siamo finalmente entrati nel campo del l’ufficialità. Si tratta infatti della prima sezione autorizzata in città e rappresenta una vera e propria innovazione nel sistema di

insegnamento. All’interno dell’aula dedicata tutti gli strumenti storici del metodo Montessori che consentiranno alle insegnanti di istruire i propri piccoli alunni in modo assolutamente diverso da quello ordinario. In tutte le materie, infatti, una strumentazione specifica per un metodo basato sulla praticità e sulla capacità dei piccoli studenti di imparare dai propri errori e correggerli in piena autonomia. Il taglio del nastro è stato accolto con applausi sentiti e con una certa commozione. In primis

quella della dirigente Sabrina Zinno che, con l’insegnante Giovanna Tesone, ha fatto gli onori di casa e spiegato le basi del metodo di insegnamento. Presenti l’assessore alla pubblica istruzione Miriam Marino e il sindaco Antonio Poziello: “Stiamo assistendo - ha detto il primo cittadino - ad un’innovazione che sta riguardando tutto il sistema scolastico. Noi la sosteniamo pienamente e, intanto, puntiamo a migliorare tutte le strutture che accolgono i nostri ragazzi”. Il prossimo 23 settembre l’ultimo non meno importante appuntamento con un convegno dedicato al metodo Montessori e alle novità dell’offerta educativa dell’istituto.

crudeli rappresaglie, ai saccheggi, alle distruzioni, alle deportazioni ed agli eccidi più atroci ed ingiustificati. A Giugliano imperversava la caccia all’uomo, con rastrellamenti e perquisizioni casa per casa. Numerose le fucilazioni e le deportazioni. Di quel periodo infausto la città non ha mai dimenticato il momento di più crudele violenza, rappresentato dall’eccidio dei tredici uomini in piazza Annunziata: il 30 settembre 1943, dopo essere stati prelevati con la forza dalle loro case o fermati nelle strade del paese, furono trascinati sotto gli occhi dei familiari ai piedi del sagrato e falciati con tre raffiche di mitraglia. Si trattava di tredici inermi concittadini, i cui nomi, scolpiti in una lapide murata sul frontale dell’Ospedale, stanno a ricordare la barbarie nazista, la vendetta per l’uccisione di un militare altoatesino. Il giorno precedente un soldato tedesco era stato aggredito in piazza Trivio da un gruppo di uomini che intendevano derubarlo: inseguito lungo il Corso Campano, era stato ucciso a colpi di pistola. E così la reazione dei tedeschi fu diretta verso la popolazione inerme, che visse tragicamente in quei giorni i momenti più atroci dell’intero conflitto. Dalla sera del 2 ottobre, fino al successivo giorno 4, sulla città si addensarono i bombardamenti degli eserciti contrapposti, mietendo vittime tra uomini, donne e bambini. Oltre ai tredici uomini di piazza Annunziata, vennero barbaramente fucilate altre sette persone, anch’esse innocenti, per soddisfare una irrefrenabile sete di vendetta trasversale . Tra le vittime, Salvatore Sestile era il più anziano. Aveva 47 anni, agricoltore, sposato con Teresa Pezone aveva otto figli. La moglie era incinta del nono figlio quando lui venne ucciso: l’avrebbe partorito sette mesi dopo, chiamandolo Salvatore, in memoria del marito fucilato. Salvatore Sestile abitava al Vico D’Ausilio. Fino a qualche giorno prima era vissuto con la sua numerosa famiglia alla Masseria denominata ‘Carafelluccio’ facendo il guardiano campestre ed interessandosi anche al commercio della frutta. Il più giovane fu invece Clemente Borretti. Aveva appena 18 anni, studente, abitava al vico Pinto. Era nato a Giugliano l’8 gennaio 1925 da Giuseppe e da Maria Rosaria Saladino. Il giovane fu catturato per la sua ingenuità o meglio per mettere al sicuro la fidanzata. Fu visto dai tedeschi che passavano con altri tre malcapitati, trascinato in piazza Annunziata e fucilato.

Salvatore Sestile

Clemente Borretti


cultura

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Fino al 23 settembre prossimo le celebrazioni religiose. Ma anche stand gastronomici e tanta musica

SAN GIULIANO MARTIRE: il patrono della città

Sono iniziate lo scorso 8 settembre le celebrazioni in onore di San Giuliano. Si tratta di una delle feste religiose più sentite dalla cittadinanza, quella dedicata al Santo patrono giuglianese. Fino al prossimo 23 settembre si alterneranno in città celebrazioni e manifestazioni varie. Anche grazie all’impegno di Raffaele Iovinella, storico organizzatore, è stata ancora una volta una grande festa, con stand gastronomici e tanta musica, senza dimenticare i momenti di riflessione. San Giuliano è uno dei simboli della città. La sua storia è quella di un uomo che ha dedicato tutta la sua vita all’apostolato. Da giovanissimo, abbandonò la Dalmazia arrivando in Campania per svolgere un’opera di evangelizzazione. Nella nostra Regione, però, dovette fare i conti con un ostacolo purtroppo insormontabile. Quello rappresentato dai soldati imperiali i quali, contrari alla cristianizzazione del popolo, bloccarono sul nascere la sua opera. Fu infatti flagellato e portato a Sora dove, per il timore da parte delle guardie che gran parte della popolazione potesse

dal concerto di gianni fiorellino alle street band Anche quest’anno migliaia le presenze durante gli spettacoli e gli eventi nel centro storico Sono state diverse le manifestazioni e gli eventi svolti durante le giornate dedicate a San Giuliano Martire. Grandissima la risposta della cittadinanza che anche quest’anno ha affollato strade e piazze godendosi le tante iniziative realizzate. Si è partiti con un incontro di boxe organizzato proprio in piazza Matteotti e che ha raccolto centinaia di appassionati tifosi attorno al ring. Si è passati, poi, alle esibizioni di alcuni gruppi musicali come gli Abcordis e i Soul Palco, gruppi giovani che rappresentano una novità nel panorama musicale nostrano e che si sono fatti apprezzare e non poco dal pubblico presente. Il momento forse più intenso ed emozionante è stato però il concerto di Gianni Fiorellino. Il cantante giuglianese si è esibito con successi del passato e nuovi pezzi. E la risposta del pubblico è stata incredibile. La Notte di San Giuliano si è poi conclusa tra stand gastronomici tipici delle nostre terre. Per San Giuliano la città tutta ha risposto ancora presente.

in qualche modo sostenerlo, venne condannato alla decapitazione. Morì, secondo le informazioni giunte nel corso degli anni, il 27 gennaio durante la reggenza di Antonino Pio, imperatore dei romani dal 138 al 161 d.C. Le sue spoglie furono ritrovate dopo secoli, il 6 aprile del 1614, e portate a Sora. Otto anni dopo alcuni abitanti di Giugliano inviarono a Sora una loro delegazione per ottenere dal Vescovo parte delle reliquie di San Giuliano Martire. Al suo ritorno la delegazione fu accolta da una folla festante. Un gesto che, di fatto, portò alla sua proclamazione come Santo patrono della città. Nel 1631, all’interno della chiesa di Santa Sofia, fu realizzata in suo onore la ‘Cappella del Tesoro’. Tutto questo viene costantemente ripercorso nei festeggiamenti che si svolgono proprio nella chiesa di Santa Sofia e lungo le strade della città. Da piazza Matteotti e per tutto il corso Campano saranno giorni in cui si alterneranno celebrazioni religiose a concerti e spettacoli. Tantissimi gli stand gastronomici locali che hanno allietato i presenti grazie anche alla musica di artisti nostrani.

Il progetto dell’attore giuglianese Fabio Pezzurro per aiutare i ragazzi dei quartieri considerati ‘difficili’

IL TEATRO, STRUMENTO PER ASCOLTARE I PIÙ GIOVANI

Un progetto nobile per il recupero dei ragazzi in difficoltà. È quello che sta svolgendo l’attore Fabio Pezzurro. Una vita dedicata al teatro, la sua vera passione, e sul connubio tra lo stesso e il recupero sociale: “Sono fermamente convinto - ha detto - che attraverso il teatro si possa fare un passo verso i giovani, ascoltandoli e consentendo loro un raggio ed una zona di espressione oggi accantonate

in famiglia, a scuola, nella società”. “I giovani - ha proseguito - vanno ascoltati e il teatro è non solo un mezzo di divulgazione linguistica ma anche di ascolto delle necessità, dei bisogni e delle esigenze degli altri”. Il teatro nella società, soprattutto in quella più difficile: “Io stesso - ha commentato - sono un ragazzo nato in quello che una volta era considerato il vicolo. È lì che ‘accadevano delle cose’ che hanno fortemente condizionato la mia memoria emotiva , rafforzandola ma allo stesso tempo rendendola fragile e permeabile alle suggestioni e agli accadimenti esterni”. “Sono fortemente convinto - ha tuonato Pezzurro - che il teatro in parte mi abbia salvato da un destino unico e prevedibile ormai tracciato per noi scugnizzi , piccoli vagabondi che avevano come unico scopo vivere la strada”. Dice di aver

raccolto un po’ ovunque e soprattutto da chiunque e in questo senso il laboratorio può essere una formula vantaggiosa: “Perché - ha sostenuto - ti pone dinnanzi ai limiti, senza pretesa di superarli ma provando quanto meno a farteli affrontare. Ti pone davanti alle tue emozioni più nascoste e ti consente di esplorare”. “La cosa più importante - ha concluso - è la parte esorcizzante del teatro, quella da non tralasciare mai e senza la quale questo tipo di teatro non ha facoltà di esistere. Perché non è di rappresentazione né di esibizionismo, ma solo di indagine umana alla ricerca di un qualcosa di perduto o mai esistito”. Un fine nobile, dunque, un’attività importante con un duplice obiettivo. Far conoscere ai più giovani il mondo affascinante del teatro ed allontanarli, per quanto possibile, da ‘distrazioni’ pericolose.


12 l’angolo poetico di Marco Palma

A San Giuliano Sonano a festa ‘sti campane Botte ca sparano ‘a vicino, ‘a luntano Scalpitano ‘e cavalli, sò pronte ‘e criature già ce girano attuornne Guajun’ vestute a’ romani Pregane a’ te, pe natu dimano San Giulià, Nun si sicondo a nisciuno Ma a nuje, nun ccià abbasta nu santo ce ne vogliono duje Nu paese senze pretese, ma nu poco s’ è arreso Nu tiempo sevem’ paraviso chi ‘ndo lietto senza surriso Coccherun, manco ‘e solde pa’ spesa San Giulià cu‘ garbo senza pretese passe ‘stu carro, pe sti vie chi chiagne e chi prega a Dio Giuglian’ vestuto a festa Nun voglio leggere ati manifesti Nun voglio pensà a l’atu male Voglio pregà e sbattere ‘e mane Voglio alluccà fine a me fa senter’ ‘nciel Senza pensà ne oggi ne ajero Ma voglio pensà sul’ a dimano Prega pe nuie San Giulià. Miettece ‘n capo a cchi cumanna ‘a varca Nui simme nu popolo ‘na nazione a parte C’è rimasto sul l’orgoglio chi arriva, chi parte Ma ce si rimaste sul’ tu e ‘a speranza Nu putimme cchiù sbaglià nun tenimm’ cchiù ‘o canz’ Pregamme p’ te ogni momento Senze ‘e te stu paese và avviento San Giulià tu può tutt’, A ‘stu paese sul cose belle Basta cu’ ‘sti cose brutt’.

Lunedì 15 settembre 2019 - numero 2

RUBRICHE

storia giuglianese

l’amministrativo

del dott. Aniello Cecere

di F. Taglialatela Scafati

dell’Avv. Mario Grimaldi

ASL Napoli 2 Nord, nessun cambio di guardia

La storia dei Santi Protettori di Giugliano

COSA E’ LA FUNZIONE AMMINISTATIVA?

Conferma quasi totale per la governance uscente dell’ASL Napoli 2 Nord. Senza dubbio una buona notizia che consentirà di proseguire un lavoro già avviato da tempo sul territorio giuglianese. Giugliano, dunque, anche grazie a questo ultimo atto sembra avvicinarsi sempre di più ad altre realtà regionali ben identificate nell’ambito sanitario, come ad esempio Pozzuoli. Il Presidente Vincenzo De Luca e la Giunta Regionale della Campania, hanno infatti rinnovato l’incarico di Direttore Generale dell’ASL Napoli 2 Nord fino al 2022 al dottor Antonio D’Amore. Continuità, dunque, è la parola d’ordine. Sin da quando, nel dicembre 2015, lo stesso D’amore venne chiamato dal Commissario Straordinario a dirigere l’azienda. Un nuovo ciclo, la possibilità di continuare le attività svolte fino ad oggi e crearne di nuove soprattutto per risolvere quelle problematiche che da tempo, purtroppo, attanagliano il settore. Non mancherà di certo l’impegno di noi medici per rispondere adeguatamente alle esigenze di salute di un territorio appassionante ma ricco di insidie. È senz’altro una nuova sfida per dare più slancio ad attività di prevenzione, quali screening oncologici, assistenza territoriale, potenziamento dell’assistenza ospedaliera, rinnovamento infrastrutturale e tecnologico, reclutamento e valorizzazione delle eccellenze professionali necessarie.

Il popolo di Giugliano in origine aveva come Protettrice Sant’Anna, ovvero la madre della Vergine Maria, in cui onore venne dedicata anche una Chiesa. Sant’Anna fu venerata, quale protettrice, fino all’inizio del XIII secolo, quando a Giugliano si iniziò a venerare quale Patrona Santa Giuliana, dopo che i Cumani ripararono a Giugliano allorquando nel 1207 venne distrutta la rocca di Cuma per opera dell’armata napoletana. I Cumani, che giunsero a Giugliano con il loro clero, portarono tra l’altro, oltre ad antiche vestigia, anche la venerazione di questa Santa, accostandone il nome a quello di Giugliano. Santa Giuliana, che fu Martire a Nicomedia, antica città dell’Anatolia in Turchia, nell’anno 294 sotto l’Imperatore romano Gaio Galerio Valerio Massimiano, fu venerata fino al 1526, anno in cui fu elevata quale Protettrice della città Santa Sofia. Le spoglie mortali di Santa Giuliana furono portate prima a Pozzuoli e poi a Cuma, fino al 1207, successivamente furono portate a Napoli, nel Monastero di Santa Maria Donnaromita e poi nel Monastero di Monte Vergine, in provincia di Avellino; qui nel 1643 alcune reliquie furono donate ai giuglianesi dal concittadino Don Girolamo Felicella, che era l’Abbate di quel Monastero. Come abbiamo visto la Chiesa di Santa Sofia venne edificata sul luogo ove prima sorgeva una piccola Chiesetta dedicata al Corpo di Cristo, così come attesta un atto notarile del 1578, in essa però si venerava Santa Sofia che dal 1526 venne dichiarata Principal Protettrice, mentre Santa Giuliana fu proclamata Protettrice meno principale. Il simulacro d’argento di Santa Sofia Vergine e Martire venne portato dall’antica Cuma, dopo la sua distruzione dal Canonico Giuseppe Frezzarolo. La data del 1526 è riportata anche nel bassorilievo raffigurante Santa Sofia, posta alla base del campanile dell’omonima Chiesa, lungo il Corso Campano. Nel 1622 giunse notizia all’Università di Giugliano (l’allora Comune), che nella città di Sora, in provincia di Frosinone, riposavano le spoglia di San Giuliano Martire il cui nome ricordava Giugliano; pertanto venne mandata nella cittadina laziale, una delegazione giuglianese, guidata da Don Leonardo Di Costanzo e da padre Antonio Turco. Questi, l’11 aprile 1622, dopo non poche trattative, ottennero dal Vescovo di Sora alcune reliquie del corpo di San Giuliano Martire. Pertanto, il 15 maggio 1622, una volta che la Delegazione giunse a Giugliano, San Giuliano venne acclamato, dal popolo giuglianese in tripudio, quale Patrono di Giugliano.

Cari lettori, oggi tratteremo il tema della funzione amministrativa e gli atti di deliberazione e di determinazione. La funzione amministrativa consiste nella realizzazione dei fini determinati dagli organi e dal potere politico e nell’esercizio di tale funzione i soggetti pubblici emanano gli atti amministrativi. Le decisioni negli enti pubblici si realizzano attraverso atti formali. Tutte le decisioni rilevanti nei confronti di terzi, nell’ambito degli enti locali, devono essere ricomprese in atti deliberativi che le formalizzano.

pensa alla salute

L’atto deliberativo rappresenta dunque una particolare categoria di atto amministrativo caratterizzato dal fatto di essere adottato da organi collegiali attraverso un procedimento articolato in: Ordine del giorno, che consiste in un elenco delle materie che saranno oggetto della discussione da parte dell’organo collegiale; Convocazione dell’organo collegiale (consiglio comunale nel caso locale) che è demandata al regolamento consiliare e dunque convocati dal Presidente del Consiglo; Seduta, per la cui validità è richiesta la presenza di un quorum strutturale che deve sussistere durante tutta la seduta; Discussione e Votazione, che si svolge sulle proposte di deliberazione avanzate dal Presidente o dai singoli consiglieri con brevi relazioni. Essa risulta approvata se ottiene la maggioranza assoluta, cioè dalla metà più uno dei votanti o dei presenti, altrimenti si intende respinta; Verbalizzazione, con essa il Segretario Comunale riporta nel verbale redatto la volontà espressa da parte dell’organo collegiale (art. 97 T.U.); Pubblicazione, prevede che tutte le deliberazioni sono pubblicate mediante pubblicazione sull’albo pretorio per 15 giorni consecutivi; ed infine Esecuzione, cioè l’attitudine di un atto ad essere eseguito”. Le determinazioni, invece, sono atti tipici dei dirigenti e rappresentano provvedimenti amministrativi idonei ad incidere unilateralmente nella sfera giuridica dei destinatari e atti gestionali attraverso cui i dirigenti danno attuazione agli indirizzi espressi dall’organo politico e formalizzati attraverso gli obiettivi di gestione assegnati nel PEG (Piano Esecutivo di Gestione). In definitiva sono alcuni degli strumenti attraverso cui viene estrinsecata la funzione amministrativa.


sport ANTHARES, UN GIOIELLO AL SERVIZIO DELLA CITTÀ

Lunedì 15 settembre 2019 - numero 2

Quattro campi da tennis, palestra, calcetto, bar e ristorante Il tennis prima di tutto con ben quattro campi. Ma anche un campo da calcio, un bar e un ristorante.

Un gioiello. Non potrebbe essere definito altrimenti. Una struttura da fare invidia a tutte le città della nostra Regione. Quattro campi da tennis di cui tre al coperto e campo da calcio a ‘7’ e spalti in tutti i settori. Con il bar e il vicino ristorante, poi, è pronto ad essere un punto di riferimento per tutti gli sportivi e non. È l’Anthares, il centro sportivo di Campopannone che dopo un lungo periodo di attesa ha finalmente riaperto al pubblico. C’era tantissima gente all’inaugurazione di questo centro sportivo atteso da tempo. Cavilli burocratici e gare d’appalto avevano fatto slittare e non di poco l’apertura. Ci credevano in pochi, anche perché il lungo periodo di stop aveva danneggiato molte delle strutture presenti al suo interno. Angelo Laudiero e Giuseppe Affinito, da amanti dello sport, non si sono però persi d’animo ed hanno proseguito decisi per la loro strada. Hanno combattuto con tutte le loro forze fino a quando quegli ostacoli apparentemente insormontabili non sono diventati un lontano ricordo. E allora ecco il taglio del nastro, la presentazione del team dell’Accademia che si occuperà dell’insegnamento per i grandi e soprattutto per i più piccoli. La grande emozione, si diceva, per un risultato importantissimo e per aver regalato alla città un diamante da custodire con cura e dedizione. L’Anthares funge di fatto da apripista a quella cittadella dello sport che verrà completata con l’inaugurazione del Palazzetto e l’apertura dello stadio, oltre alla piscina comunale già da tempo a disposizione della cittadinanza: “Un altro obiettivo raggiunto - ha commentato il sindaco Antonio Poziello - che consente di accendere luci dove erano spente da troppo tempo. Finalmente sta prendendo fisionomia la Cittadella Sportiva, motivo d’orgoglio per tutti i giuglianesi, ma che sarà soprattutto in grado di cambiare la qualità della

vita nella nostra città e del quartiere Casacelle con la possibilità di fruire di strutture sportive come in tutte le città del mondo”. Grande soddisfazione è stata mostrata anche dall’assessore allo sport Giulio Di Napoli: “Abbiamo tenuto fede ai nostri impegni verso la cittadinanza - ha detto - consegnando finalmente una struttura importante alla città. Superati i problemi di natura burocratica, l’apertura dell’Anthares è un traguardo davvero prestigioso. A breve apriranno anche gli altri impianti della zona e questo, per Casacelle ma per tutta la città in generale, è quello che avevamo promesso e per cui abbiamo lavorato”. “Ogni giorno proviamo a trasmettere il nostro amore per l’acqua a tutti quelli che frequentano i nostri corsi, per regalare anche a loro la possibilità di godere delle sensazioni che l’acqua e il suo mondo ci offrono”. Questo invece è il messaggio che arriva dalla piscina comunale. Una struttura all’avanguardia che rischiava di rimanere ferma a causa dei classici

ostacoli di natura burocraatica. Gare d’appalto aggiudicate, poi annullate, poi nuovamente confermate. Un tram tram tra carte e aule di tribunale che non ha fatto altro che allungare i tempi per la riapertura della struttura che si prepara ad accogliere migliaia di appassionati al nuoto. Si è puntato tutto sull’organizzazione e la professionalità, su istruttori altamente qualificati che avranno l’arduo compito di insegnare agli iscritti “le sensazioni che offrono l’acqua e questo mondo”. Tantissime le attività tra le quali sarà possibile scegliere. Dalla scuola di nuoto la nuoto libero passando per il nuoto master, la scuola sub e l’acquagym. Insomma si è pensato davvero a tutti, a chi avrà semplicemente voglia di rilassarsi in piscina e a chi, invece, proverà a fare di questo sport una professione. Sperando magari che, nel prossimo futuro, da quell’acqua, da quelle corsie, da quelle sbracciate possano nascere nuovi campioni.

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Sabato 28 settembre l’inaugurazione dell’impianto che si propone anche come centro congressi e location per concerti ed eventi. Possibilità di scegliere tra numerosi corsi sportivi

giugliano: ECCO IL NUOVO PALAZZETTO DELLO SPORT

Apre le porte alla città il nuovo Palazzetto comunale di Giugliano in via Pigna, nel quartiere Casacelle. In attesa del taglio del nastro ufficiale di sabato 28, lo scorso lunedì la struttura gestita dalla Polisportiva Giugliano ha dato il via alle attività. Si è partiti infatti con lezioni gratuite per tutti cosa che ha consentito di formulare una proposta quanto più aderente alle esigenze della cittadinanza. Un progetto in cui ha creduto fermamente Marco Ciccarelli, presidente della polisportiva, di professione avvocato e da sempre, come tutta la sua famiglia, vicino allo sport: “Cominceremo con i corsi di basket, pallavolo, pallamano, pilates e arti Marziali - ha sottolineato - ma il nostro obiettivo è quello di fare del Palazzetto un luogo di aggregazione e di eventi. Abbiamo già allacciato i contatti con numerose federazioni che porteranno qui i loro campionati regionali e nazionali e stiamo allestendo un cartellone di concerti e spettacoli assolutamente degno di nota”. Porte aperte agli sportivi della città, dunque, ma anche agli imprenditori: il nuovo Palazzetto comunale sarà un’importante vetrina per chi sceglierà di sostenerlo investendo in pubblicità, grazie al piano marketing creato dalla MyEvo Agency che propone diverse soluzioni di sponsorizzazione. Soddisfazione per l’imminente apertura

anche dal primo cittadino Antonio Poziello: “La cittadella sportiva che sta prendendo forma - ha commentato - è un elemento fondamentale per la costruzione di una città più vivibile e su cui stiamo tanto investendo. È già entrato in funzione il centro Anthares e per fine settembre sarà consegnato lo stadio, in modo da rendere pienamente operativo il quartiere dello sport”. “Il nuovo palazzetto - ha concluso - è una struttura moderna e bellissima, che potrà accogliere eventi sportivi e non solo e contribuire alla riqualificazione della zona di Casacelle. Avevamo ereditato una struttura realizzata al 70 percento e una situazione amministrativa molto complicata, con una ditta fallita per i debiti con Equitalia prima del termine dei lavori. Nonostante tutto, siamo riusciti a portare a termine quest’opera che ora sarà fruibile da migliaia di persone”.


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Lunedì 15 settembre 2019 - numero 2

giugliano calcio

giugliano, 850 km d’amore La passione dei tifosi arriva fino alla punta estrema della Sicilia. Tre punti in tre partite ma i tigrotti meritavano di più

di Patrizio Annunziata Sono trascorsi dodici lunghissimi anni di attesa, ma finalmente il Giugliano è ritornato in una serie più consona al suo blasone, la D, grazie alla caparbietà e l’ambizione del Presidente Salvatore Sestile. Tre settimane fa è iniziato il cammino in questa nuova avventura e i Tigrotti hanno capito fin da subito che sarà un anno ricco di insidie, perché è sono stati inseriti nel Girone I, il più duro, il più sfiancante, dove dovranno affrontare lunghe e faticose trasferte dividendosi tra la Calabria e la Sicilia. La società ha cercato di creare una rosa ad immagine e somiglianza del suo tecnico, ilconfermatissimo Agovino, non badando a spese e confermando alcuni pilastri protagonisti della cavalcata trionfale della scorsa stagione. Il lungo ritiro di Barga ha purtroppo lasciato il segno su alcuni calciatori fondamentali per lo schieramento gialloblù, uno su tutti Ribeiro, che durante le amichevoli estive ha dimostrato di possedere qualità al di sopra della media. Il campionato è iniziato con la trasferta di Castrovillari, nella quale si è pagato il doveroso dazio emotivo dovuto all’emozione dell’esordio nella nuova serie con la gloriosa maglia gialloblù, che ha portato alla pesantissima sconfitta per 4-0. Subito dopo la gara il patron Sestile con parole pacate come è nel suo stile ma molto incisive, ha richiamato tutta la rosa, spronandola ad onorare la maglia e a lasciare sul terreno di gioco fino all’ultima goccia di sudore per un popolo che non merita più umiliazioni dopo anni di buio totale. Recepito il messaggio e superato l’impatto con la Serie D, i ragazzi di mister Agovino alla prima gara interna, disputata ancora una volta

al Vallefuoco di Mugnano in attesa di far ritorno al De Cristofaro, hanno affrontato con ben altro piglio il Troina, squadra siciliana, che è stata sconfitta con merito per 2-0. E’ stata una magia di Caso Naturale a sbloccare il risultato e poi è arrivato anche il primo sigillo del bomber De Vena, calciatore che lo scorso anno è stato l’asso nella manica dell’Avellino trascinandolo con i suoi gol in Serie C. Una vittoria importantissima se si tiene conto che l’avversario di turno ha vinto le altre due gare disputate, battendo l’ACR Messina prima e la Palmese domenica scorsa. Discorso a parte merita la gara di Marsala giocata domenica pomeriggio. I tigrotti hanno disputato una partita di altissimo livello sfiorando più volte il vantaggio, soprattutto in due occasioni nella ripresa, prima con Caso Naturale in contropiede e poi con De Vena, che si è visto respingere dal portiere un colpo di testa a colpo sicuro. Purtroppo quando ormai il primo punto esterno sembrava acquisito (e forse andava anche stretto), è arrivata la beffa al minuto 91 a causa della rete di Ferchichi, il quale ha trafitto il sempre ottimo Marco Mola con un tiro sporco che si è infilato all’angolino. La stagione è ancora agli albori ma le note positive non mancano e non appena la rosa sarà al completo, il Giugliano potrà tenere testa a tutti. Ora però c’è da concentrarsi sul presente e questo si chiama San Tommaso, primo derby campano della stagione e da vincere a tutti i costi. Un plauso speciale lo meritano i tifosi di questa splendida piazza, che hanno seguito in massa i propri beniamini sia a Castrovillari che a Marsala ed hanno gremito il Vallefuoco contro il Troina dimostrando che l’amore per il Giugliano non ha confini.

1 _ Andata 01/09 _ Ritorno 05/01

Squadra

2 _ Andata 08/09 _ Ritorno 12/01

PT G V N P F S

3 _ Andata 15/09 _ Ritorno 19/01


4 _ Andata 22/09 _ Ritorno 26/01

5 _ Andata 29/09 _ Ritorno 02/02

6 _ Andata 06/10 _ Ritorno 09/02

7 _ Andata 13/10 _ Ritorno 16/02

8 _ Andata 20/10 _ Ritorno 23/02

9 _ Andata 27/10 _ Ritorno 01/03

10 _ Andata 03/11 _ Ritorno 08/03

11 _ Andata 10/11 _ Ritorno 22/03

12 _ Andata 17/11 _ Ritorno 29/03

13 _ Andata 24/11 _ Ritorno 05/04

14 _ Andata 01/12 _ Ritorno 09/04

15 _ Andata 08/12 _ Ritorno 19/04

16 _ Andata 15/12 _ Ritorno 26/04

17 _ Andata 22/12 _ Ritorno 03/05



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