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Il primo assassino condannato grazie ad una profilazione del DNA

CODICE di un assassino

Colin Pitchfork è stato il primo assassino condannato grazie ad una profilazione del DNA. Il suo destino non è stato solo il metodo di analisi del DNA sviluppato da Sir Alec Jeffreys all’Università di Leicester ma soprattutto la loquacità di un collega di lavoro.

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» Dawn Ashworth (in alto a sinistra) e Lynda Mann (in basso a sinistra) furono uccise nel 1986 e nel 1983 da Colin Pitchfork. Nel 1987 il colpevole fu scoperto e condannato grazie ad un’analisi del DNA.

» Sir Alec Jeffreys della University of Leicester sviluppò il metodo dell’impronta genetica nel 1984. Questa fu utilizzata dal Forensic Science Service britannico.

La rivoluzionaria analisi del DNA

Ogni persona ha due impronte digitali individuali: quella classica, che lascia con le punte delle dieci dita, e un’impronta genetica immagazzinata nel genoma dei suoi nuclei cellulari, che distribuisce sulla scena del crimine tramite scaglie di pelle, sudore, sangue o fluidi corporei. L’uso dell’impronta genetica a scopi criminali è oggi parte del repertorio standard della scienza forense e fu descritta per la prima volta nel 1984 dall’inglese Alec Jeffreys.

Due assassini, nessun colpevole

Il 21 novembre 1983, la 15enne Lynda Mann fu vittima di un’imboscata e venne violentata e strangolata quasi in contemporanea su un sentiero solitario di Narborough, Leicestershire. Dall’autopsia, la polizia accertò delle tracce di sperma sul cadavere. L’esame forense ha riportato quanto segue: l’autore aveva gruppo sanguigno A e un profilo enzimatico piuttosto raro, tipico circa del 10% degli uomini. All’epoca non era ancora possibile trovare molto altro e la ricerca dell’autore non produsse risultati. Gli investigatori del detective David Baker si rivolsero ad Alec Jeffreys per chiedere il suo aiuto. Questi, insieme a Peter Gill e Dave Werret del Forensic Science Service (FSS), aveva descritto solo un anno prima la tecnica di analisi dell’impronta genetica di un uomo. Confrontando il profilo del DNA dei campioni di sperma raccolti sulle due vittime e il profilo del DNA del principale sospetto 17enne, Richard Buckland, gli specialisti forensi trovarono qualcosa di sorprendente: entrambe le ragazze erano state uccise dallo stesso uomo ma non si trattava di Richard Buckland, che aveva già confessato il secondo atto!

Tre anni dopo, il 31 luglio 1986, fu uccisa Dawn Ashworth e il reato presentava dei paralleli terrificanti con l’assassinio di Lynda Mann. Si trattava ancora una volta di una 15enne, il luogo del delitto era di nuovo il Leicestershire, anche in questo caso la vittima era stata colpita, violentata e strangolata e fu di nuovo possibile ottenere dei campioni di sperma. Questi presentavano lo stesso gruppo sanguigno e il medesimo profilo enzimatico.

L’analisi del DNA impediva per la prima volta nella storia criminale un errore di valutazione più che probabile. Richard Buckland fu rilasciato e gli inquirenti si ritrovarono al punto di partenza.

Primo screening di massa del DNA in Inghilterra

Nel tentativo di trovare altre tracce dell’assassino, la polizia del Leicestershire, in stretta cooperazione con il FSS, avviò la prima indagine di DNA di massa nella storia criminale. Per sei mesi furono raccolti e analizzati senza successo tutti i campioni di sperma e saliva forniti volontariamente da circa 5’000 uomini della regione del luogo del delitto.

Un loquace confidente

A quasi un anno esatto dall’omicidio di Dawn Ashworth, il 1o agosto 1987, Ian Kelly, che lavorava insieme a Colin Pitchfork in una panetteria, commise l’errore decisivo! Al pub si fece scappare che il suo collega di lavoro lo aveva pagato 200 sterline per consegnare un suo campione per lo screening di DNA a nome di Pitchfork. Pare che avesse paura della polizia perché aveva dei precedenti. Una donna, che si trovò casualmente ad ascoltare la conversazione, confidò alla polizia questa informazione e il 19 settembre 1987 Colin Pitchfork venne arrestato. Un campione di saliva prelevato da lui confermò che era lui l’assassino che si stava cercando.

» Il caso di Colin Pitchfork ha ispirato una serie televisiva britannica nel 2015. Il dramma «Code of a Killer» è disponibile come video in streaming e anche in DVD.

Il reo confesso

Negli interrogatori successivi e nel processo giudiziario, divenne chiaro: Colin Pitchfork aveva sviluppato già in giovane età tendenze esibizionistiche e si era esposto a donne in più di 1 000 casi. Per questo, già prima di sposarsi nel 1981, era stato condannato e ricoverato in terapia presso il Carlton Hayes Hospital a Narborough. Senza alcun risultato, come ammise lo stesso Pitchfork: quando gli atti di coercizione sessuale non gli bastarono più per soddisfare i suoi istinti, il panettiere e pasticcere, padre di due figli, divenne stupratore e assassino.

Il 22 gennaio 1988 (ebbene sì, all’epoca i tribunali lavoravano più velocemente di oggi) Colin Pitchfork venne condannato all’ergastolo, ovvero ad almeno 30 anni di detenzione. In un processo d’appello nel 2009, la pena minima fu ridotta a 28 anni e nel 2016, al decorrere di tale termine, il duplice assassino richiese la scarcerazione. L’allora competente Lord Chief Justice of England, Igro Judge, respinse la domanda: La sua motivazione fu che la sicurezza pubblica non poteva essere considerata garantita. Non aiutò nemmeno il fatto che Pitchfork aveva nel frattempo conseguito un diploma universitario ed era diventato un esperto nella trascrizione musicale a stampa Braille (scrittura per non vedenti), «con l’obiettivo di poter un giorno aiutare i non vedenti», come il suo difensore aveva assicurato al giudice.

L’assassino verrà rilasciato presto?

Nel 2018 la domanda di scarcerazione di Colin Pitchforks fu nuovamente respinta. Il duplice omicida ottenne però un’agevolazione nella carcerazione e gli fu concesso per più volte di lasciare la prigione per alcune ore. A dicembre 2020 Pitchfork ha presentato la sua terza domanda di scarcerazione. Il giudizio dei giudici britannici non era ancora noto al momento della chiusura di redazione di questo numero.

Chi desidera immergersi e «vivere» il mondo forense degli anni ’80, scoprendo come il Detective Chief Superintendent David Baker abbia scoperto il duplice omicida Colin Pitchfork con l’aiuto dell’analista di DNA Alec Jeffreys, grazie alla profilazione del DNA, potrà guardare la serie televisiva drammatica della polizia britannica in tre parti «Code of a Killer», in modalità streaming o in DVD, in ogni caso in lingua inglese.

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