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PHILIP OSBOURNE Incontro con Philip Osbourne, l’autore Pop per kids
PHILIP OSBOURNE
INCONTRO CON PHILIP OSBOURNE, L’AUTORE POP PER KIDS
I suoi libri sono pubblicati in 46 Paesi, ben 7 dei suoi progetti audiovisivi sono in progress, 3 magazine dedicati ai suoi personaggi riempiono le edicole e il suo catalogo è diventato tra i più ricercati da editori di fumetti, produttori di cinema e investitori.
ALMOND è il brand che da sempre caratterizza il catalogo Philip Osbourne, con il quale l’autore ha esordito grazie al management editoriale di Plume Studio.
MANAGING PHILIP OSBOURNE CONTACT:
mary@almondent.online
Phil il nerd
Philip Osbourne è uno degli autori per ragazzi più attuale del momento a livello mondiale. LM lo ha intervistato in esclusiva e ci ha raccontato i suoi progetti legati a sviluppi licensing.
LM. Qual è il segreto dietro ai suoi successi?
PO. Grazie per la domanda: semplice e complessa allo stesso tempo. Esiste il segreto per il successo? Sarebbe un bellissimo spunto per una storia per ragazzi. Immagina se qualcuno avesse la porzione magica del successo, sicuramente avrebbe una strada spianata e forse conquisterebbe facilmente il mondo. Nella realtà nessuno sa nulla del perché le cose capitano. Nel mio caso, se proprio devo scavare in fondo e razionalizzare, posso affermare che la determinazione è sempre stata la mia arma “segreta”. L’altro “segreto” del mio successo sono le persone che lavorano con me: ho a fianco gente che mi stimola e cura il business, le vendite, le strategie, il marketing, i contratti… Avere accanto manager, agenti intelligenti e ottimi legali contribuisce al successo più di una bella idea. In questo ultimo anno è cresciuto il team di lavoro e anche i risultati, a conferma che il talento è una componente importante, ma non l’unica.
LM. Diario di Un Nerd è stato un successo, oltre ai libri. Quali sono i prossimi sviluppi per questa property?
PO. Diary of a Nerd” è diventato un bestseller internazionale e viene pubblicato in oltre 40 nazioni, e presto se ne aggiungeranno molte altre (Vietnam, India, Slovenia, ecc). Finalmente i miei Phil, il Nerd ed Elen, la piccola boss, i protagonisti dei miei romanzi, avranno anche una vita diversa in tv. Rainbow sta lavorando sul progetto e, considerando il valore di Straffi e del suo team, sono certo che renderà il mio libro qualcosa di molto più bello e pop. Non mi sbilancio sull’adattamento e lo status, anche perché non di mia competenza. Di certo, la tv è il prossimo grande obbiettivo, insieme al lancio della nuova trilogia che in Italia sarà pubblicata da Mondadori. Il resto sarà la conseguenza della nuova trilogia e della serie tv. Mondadori e Rainbow sono delle garanzie ed io ce la metto tutta perché siano contenti di lavorare le mie opere.
LM. Qual è secondo te l’importanza dei Comic Books per costruire un dialogo con i ragazzi, oggi?
PO. I fumetti parlano e ascoltano i più piccoli e lo fanno in maniera attiva, più di quanto si creda. Mi hanno cresciuto. Mi hanno reso sognante, hanno stimolato molto il mio cervello alla ricerca e hanno aperto la mia percezione visiva. Sono stati i primi ponti verso altri media e
Copyright Philip Osbourne & Lucy Preston Creazione grafica: Max Avo Produzione: I-Sle Entertainment
Pin&Puk
forme artistiche come il cinema, la tv, la letteratura, la pittura e i videogame. Penso che i fumetti sappiano parlare ai ragazzi come pochi altri media o forme d’arte. In verità sanno parlare molto bene anche con gli adulti. È un mondo incantato. Io ho cominciato la mia carriera scrivendo “Jenna”, un fumetto realizzato con Jim Fern, Joe Rubinstein e Takeshi Miyazawa, Paul Dianno, l’ex frontman degli Iron Maiden, mi donò la colonna sonora. Quel personaggio era la mia versione di Buffy di Josh Whedon. Mi divertii tantissimo nel realizzarlo. Spesso sono stato tentato dal riprenderlo e Ben Dunn, l’autore della serie tv “Warrior Nun”, in streaming su Netlfix, scrisse i crossover speciali. Ancora oggi delle mie opere letterarie chiedo l’adattamento a fumetti, come sta accadendo per il mio nuovo titolo “Pin e Puk”. Stiamo per lanciare la book series, ma anche il fumetto. Un’opera più declinazioni conosce, più trova forma compiuta. Di Teo, uno dei due spin off di “Diary of a Nerd”, abbiamo deciso di realizzare anche il fumetto… è un altro modo per parlare con immediatezza ai più piccoli.
SeaBelievers
LM. Ci puoi dire del forte legame tra i tuoi bestsellers e il loro sviluppo televisivio?
LM. Sono un autore pop e penso ogni mio libro in termini di adattamenti televisivi e cinematografici. “Corman 77”, “Mac The Geek”, “Diary of a Nerd” sono nati per essere dei film, cartoon e serie tv, oltre che delle book series. Rainbow, che è molto attenta, ha deciso di contrattualizzare i tre diritti. Stessa cosa è capitato con il film “Edward Loth”, tratto da un mio romanzo young adult, di cui è in corso l’allestimento di una coproduzione internazionale. Adesso, il mio nuovo personaggio “Jurassik Diaries”, è oggetto di due importanti trattative per un adattamento a cartoon, con due società specializzate. Sono convinto che presto annunceremo il produttore che adatterà la book series. Stiamo sviluppando anche la serie tv
The Swordman
Copyright Steven Seagal Un romanzo di Steven Seagal & Philip Osbourne
di “Bomber e gli scaldapanchine” e, con Sydonia Entertainment, lavorando su un catalogo di format tv dedicati al mondo kids pensati e “presentati” da me. Siamo in una fase di progettazione e contrattualizzazione. Da un punto di vista narrativo, lavoro su soggetti semplici, che si possano raccontare in tre righe, che siano capaci di evocare mondi, con personaggi fortemente caratterizzati. Insomma, niente di nuovo, semplicemente tento di svolgere un buon lavoro pop, perché mi affascina l’idea che un’opera diventi brand e viceversa. Mi piace che un’opera entri nell’immaginario e non si esaurisca con le parole.
LM. Sei anche affascinato dal trasporre in libri le serie tv, o contenuti derivati dal giocattolo. Può dirci qualcosa di più?
PO. Sì, ho già adattato in una book series un cartoon tv di successo come “Harry & Bunnie”, prodotta da Animasia e nella library Netflix. A fine anno adatterò “The Swordman”, un film della Keller Edd Studios e scritto da Steven Segal, autore del soggetto e coautore del romanzo. Spero di continuare a giocare con i cartoon o le serie tv di altri e adattarle in book series di successo. Se se ne presenterà l’occasione, sicuramente continuerò su questa strada. Mi piacerebbe molto lavorare con il mondo toys… e creare storie per un giocattolo o brand e quindi raccontarne le avventure attraverso una serie di books. Mi affascina tantissimo adattare un concept di altri e
Copyright: Animasia.
Lo staff dello IED a lavoro sulle illustrazioni di Corman
giocarci con il mio stile. Abbiamo fatto l’esperimento con Animasia in tv e spero che questo si possa ripetere anche con i giocattoli. Deve essere speciale raccontare quel che non si sa di una bambola o di alcuni robot, o perfino di alcuni giochi da tavolo. Sicuramente sono sfide speciali. I due mondi ancora parlano troppo poco fra loro e, invece, sono convinto che la storia renda speciali dei giocattoli e che essi rendano la storia più reale.
LM. Dicci di più sulla tua passione per i fumetti
Da piccolo leggevo i comic books della Marvel e della DC Comics e, prima di diventare uno scrittore per ragazzi e young adult, ho avuto la fortuna di lavorare con alcuni dei nomi più rappresentativi del settore (fra questi un certo David Mack). Ho scritto un graphic novel chiamato “Hollywood Noir”, illustrato da un maestro e nome storico: Dick Giordano (che molti ricordano su Batman). Credo che i fumetti siano un ottimo termometro della creatività che gira intorno a noi. Leggerli mi piace e ovviamente li studio per vedere dove si spinge quel mondo… ma lo stesso faccio con i cartoons, le serie tv e con i videogame. Amo la pop culture e mi nutro di essa. Il comic book è parte del mio immaginario tanto che quando la creatrice grafica del Diary of a Nerd, mi domandò se volessi le illustrazioni o dei disegni in stile comic book, risposi che era arrivato il tempo di portare un po’ di spirito fumettistico nella letteratura per ragazzi, anche nel modo di concepire il layout grafico… Perfino Brian Yuzna, il mio maestro, regista di opere horror cult, quando scrivevo per lui, mi diceva che pensavo per vignette… non so se fosse proprio un complimento! A pensarci bene, quello era decisamente un rimprovero!
LM. Quali sono i tuoi progetti per il futuro. In particolare, qual è il prossimo sogno che ti piacerebbe realizzare?
PO. Professionalmente, come dicevo prima, spero di poter crescere e lavorare su brand importanti del mondo toys e adattare a libri anche altri cartoon. Mi piacerebbe scrivere un romanzo in stile “Diary of a Nerd”, quindi ironico e super pop, sui personaggi super eroistici, perché il contrappunto sarebbe bello… ovviamente mi piacerebbe scrivere un volume folle delle Winx, ma non credo che Straffi me lo permetterebbe, e anche lavorare su proprietà Disney. Lo farei se mi lasciassero un po’ di spazio, come mi è stato concesso alla Mondadori, Rainbow e da tutti i miei editori sparsi nelle oltre quaranta nazioni. Non so se sarei capace di far bene il “mestiere” in senso classico, ma posso giocarmi qualche chance lavorando le opere con il mio stile. Da un punto di vista creativo, ho un sogno che forse non avrebbe un gran riscontro economico: amerei realizzare dei libri e dei documentari su chi ha fatto la cultura pop per ragazzi. Mi piacerebbe proprio scrivere di Straffi, Stine, Kinney, Patterson, ecc. Se per esempio Netflix volesse produrli, scriverei volentieri i testi già da domani… Ad alcuni di questi grandi autori, fra le righe, ho già espresso questo mio desiderio. Chissà che un giorno non li convinca a cedermi disegni inediti, a parlarmi di come hanno pensato e poi commercializzato i personaggi che li hanno resi famosi. Ovviamente adesso spero che anche i miei nuovi progetti continuino ad avere successo e di vedere Jurassik Diares in cartoon, assistere alla crescita del brand “I-sle Entertainment”, con il quale, insieme ad un partner che crede in me da tempo, che ha investito i suoi anni migliori per supportarmi, intendo realizzare dei “featuring” con Guest star e Guest brand. Ma intanto devo lavorare sodo per portare al successo le mie nuove opere: “Pin & Puk” e “Police Dept 8-11” e finire il mio primo romanzo natalizio: “I write to Santa Claus”. Ci vorrà del tempo per realizzarli tutti… perché sogno tanto… ma intanto li ho detti… ed è già un passo.