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L’ALIMENTAZIONE TRA ECONOMIA ED AMBIENTE pag
La quantità notevole di prodotti freschi gettati perché non consumati in tempo rappresenta un danno economico oltre che ambientale. Ogni anno, fino al 50% di cibo commestibile viene sprecato nelle case degli europei, nei supermercati, ristoranti e lungo la catena di approvvigionamento alimentare, mentre 79 milioni di cittadini UE vivono al di sotto della soglia di povertà e 16 milioni di persone dipendono dagli aiuti alimentari. Il Parlamento Europeo ha chiesto misure urgenti per dimezzare entro il 2025 gli sprechi alimentari e per migliorare l'accesso al cibo per i cittadini più vulnerabili, sottolineando l'importanza di promuovere l'idea di utilizzare il cibo in modo sostenibile. Attualmente gli sprechi nell'UE-27 consistono in 89 milioni di tonnellate all'anno (vale a dire 179 kg pro-capite) con una proiezione per il 2020, se non s'interviene, di 126 milioni di tonnellate (un aumento del 40% rispetto ai dati attuali) Le responsabilità per i rifiuti alimentari sono da imputarsi a: • famiglie: 42% (60% dei quali è evitabile); • produttori: 39%; • rivenditori: 5%; • settore della ristorazione: 14%. (Fonte: Commissione europea)
Con la crisi economica sembra aumentata l’attenzione degli italiani nei diversi settori di spesa compreso quello alimentare, ma c’è davvero ancora molto da migliorare. Secondo l'Osservatorio internazionale dell'Università di Bologna Waste Watcher che fa capo a Last Minute Market il 25% della spesa per alimenti finisce nella spazzatura di casa, ogni anno in Italia si buttano 76 Kg di cibo a testa per un importo stimato di quasi 1.700 euro/anno a famiglia.
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Lo spreco maggiore avviene dunque nei frigo di casa: compriamo in eccesso e buttiamo; soprattutto pane che vogliamo sempre fresco e poi frutta e verdura. Finisce nella spazzatura il 30% della carne acquistata dai consumatori, il 32% dei latticini, il 28% di pane e pasta, il 15% del pesce, il 17% dei prodotti ortofrutticoli. Prima di fare la spesa, è opportuno calcolare bene i quantitativi di alimenti deperibili (in particolare, frutta, verdura, pane, latticini) di cui si ha bisogno cosicché vengano scongiurati sprechi successivi. Conviene comprare frutta e verdura di stagione e di origine locale: si spende meno e la qualità è migliore.