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Convegni Cai - Il punto | Medicina e montagna

La salvaguardia della salute dei Soci è una delle finalità della Commissione Centrale Medica. Vediamo con quali collaborazioni, strumenti e prospettive

di Franco Finelli, Presidente Commissione Centrale Medica

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La Commissione Centrale Medica è un Organo Tecnico del Cai, Sodalizio che, dopo una prima fase caratterizzata dall’esplorazione e dalla ricerca, una seconda legata alla frequentazione, una terza dedicata alla tutela dell’ambiente montano, ha sviluppato di recente una quarta finalità: la salvaguardia della salute e del benessere dei propri Soci. La Commissione opera in collaborazione con le numerose Commissioni periferiche, regionali, intersezionali e sezionali, promuovendo e organizzando tutto ciò che concerne la formazione sanitaria per le altre discipline del Sodalizio, mettendosi a disposizione delle Sezioni per lezioni di primo soccorso o riguardanti temi specifici sulle patologie nelle quali si può incorrere durante la frequentazione delle Terre alte. Tanti gli argomenti da trattare, cosicché ha costituito gruppi di lavoro, alcuni dei quali con un proprio “decalogo” con le principali raccomandazioni. Uno di questi gruppi, denominato “Presidi e farmaci”, ha l’intento di approntare un kit di primo soccorso per i Soci o la cassetta di pronto soccorso nei rifugi o ancora di affrontare la tematica di una certificazione sanitaria per i Titolati del Cai.

MONTAGNATERAPIA

Proseguono i lavori congiunti con la Società Italiana di Medicina di Montagna SIMeM e la Società italiana di Montagnaterapia SIMont. Ricordiamo che la Montagnaterapia definisce un originale approccio metodologico a carattere terapeutico-riabilitativo o socio-educativo, finalizzato alla prevenzione secondaria, alla cura e alla riabilitazione degli individui portatori di differenti problematiche, patologie o disabilità; esso è progettato per svolgersi, attraverso il lavoro sulle dinamiche di gruppo, nell’ambiente culturale, naturale e artificiale della montagna. La Montagnaterapia si attua nella dimensione di piccoli gruppi, anche coordinati fra loro; utilizza controllate sessioni di lavoro a carattere psicofisico e psicosociale (con forte valenza relazionale ed emozionale), che mirano a favorire un incremento della salute e del benessere generale e quindi un miglioramento della qualità della vita. Dal 2020 il Gruppo di lavoro Montagnaterapia è confluito nella Commissione Centrale per l’Escursionismo.

LE COLLABORAZIONI

Da alcuni anni la Commissione Centrale Medica partecipa ai lavori dell’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS) sul Goal 3 “Salute e benessere” attraverso la partecipazione a numerosi incontri, l’elaborazione di documenti scritti e la realizzazione di eventi. Dal 2018 poi il Cai, d’intesa con il Cnr, ha avviato attività scientifiche congiunte nel campo della Terapia Forestale, con specifico riferimento alla caratterizzazione e distribuzione nello spazio e nel tempo delle concentrazioni di composti organici volatili biogenici (Bvoc), misurate presso siti e lungo percorsi forestali e montani, e a sessioni sperimentali per la verifica diretta della funzionalità rispetto a parametri psicologici. Più recentemente, Ibe-Cnr e Cai hanno prodotto il secondo libro Terapia Forestale, pubblicato da Cnr Edizioni, con la collaborazione scientifica di Centro di Riferimento Regionale in Fitoterapia (Cerfit) - Azienda Ospedaliera Universitaria Careggi di Firenze. Il progetto si riferisce al campo emergente della Terapia Forestale, sempre più riconosciuta quale medicina complementare naturale sulla base delle evidenze scientifiche rispetto alla funzionalità su numerosi aspetti della salute psicofisica umana.

I CONVEGNI E IL FUTURO

Molti di questi argomenti hanno trovato supporto scientifico grazie alla collaborazione, ormai storica, con la Società Italiana di Medicina di Montagna (SIMeM) con la quale si è organizzato il 24 settembre scorso il primo Convegno congiunto al Terminillo: in quella giornata sono stati affrontati vari temi (come la geologia e la geomorfologia dell’Appennino, o come la flora e la fauna dell’Italia centrale), tra cui appunto la Montagnaterapia e la Terapia forestale. Sono stati anche presentati gli studi inerenti la fisiologia e le patologie più frequenti alle medie e alte quote. È inoltre in fase di sviluppo la collaborazione con il Cnsas, per tutto quanto concerne l’emergenza sanitaria in montagna e in ambiente ipogeo. Si intravedono spazi di intesa con altre Associazioni, quali Slow Food e Slow Medicine, che a loro volta rivolgono i loro interessi a una frequentazione consapevole delle Terre alte, collegata a stili di vita che prevedono una sana alimentazione e attività fisica. Di tutti questi temi e di altro ancora si parlerà il prossimo 26 novembre a Bologna, dove avrà luogo il 1° Congresso della Commissione Centrale Medica, quando le Professioni Sanitarie presenti nel Cai e tutti i Soci interessati saranno a confronto.

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