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Rifugi | Un presidio nella natura

“Ram - Rifugi Aperti del Mediterraneo 2022” rappresenta l’impegno verso l’equilibrato rapporto tra rifugi e natura. L’escursione verso il Rifugio Marcello Di Marco, in Abruzzo, è stato l’ultimo appuntamento

a cura del Cai Abruzzo - foto di Giuseppe Tortoreto e Francesco Sulpizio

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Il 18 settembre, al Rifugio Marcello Di Marco, 1747 metri, nel Parco Nazionale della Maiella, si è svolta la nona edizione della manifestazione “Ram - Rifugi Aperti del Mediterraneo 2022” organizzata dal Gruppo Regionale Abruzzo del Cai, con la collaborazione della Sezione di Pescara. L’evento, oramai consolidato nel panorama regionale, a dimostrazione del suo valore culturale, ha ricevuto il patrocinio della Presidenza generale del Cai e l’alto patrocinio della Regione Abruzzo, del Parco Nazionale Maiella, della Provincia di Pescara, del Comune di Caramanico, di Anci, Ance, Uncem, di Federparchi, e di Slow Food Abruzzo e Molise. Oltre questi patrocini, sono stati presenti Roberto Orsatti per la collaborazione avuta con la Soprintendenza del Ministero dei Beni Culturali di Chieti/Pescara, Angelo D’Alonzo Presidente dell’Ordine degli Architetti della Provincia di Pescara e Daniele Perilli Responsabile del Servizio regionale del Soccorso Alpino e Speleologico.

al Rifugio Marcello Di Marco

UNO SGUARDO VERSO IL MEDITERRANEO

Assistiti da una giornata dal clima perfetto, gli escursionisti si sono ritrovati in località Mammarosa e dopo le esigenze organizzative e il saluto del Presidente del GR Abruzzo, Francesco Sulpizio, hanno iniziato la salita da Fonte Tettone. Dopo la prima pendenza, il sentiero B1, denominato dal Parco Sentiero della Pace, il tracciato diventa arioso e panoramico, e si vede il gruppo del Gran Sasso, con la sua vetta del Corno Grande (2912 m), la più alta di tutti gli Appennini. Ma lo sguardo verso est ha regalato la meraviglia e la comprensione della vicinanza del Mare Adriatico, del suo ambito geografico più ampio, il Mediterraneo, riferimento storico, culturale, naturale, entro cui si svolge concettualmente la manifestazione. Nell’introdursi nella Riserva Naturale Orientata Valle dell’Orfento, il paesaggio infinito si stratifica con quinte montuose, vallive e pianeggianti, fino allo strapiombo del vallone inestricabile dove l’Eremo di Santo Spirito, nella foresta di faggi in attesa del foliage, diede dimora al Papa del gran rifiuto Celestino V. Arrivati al Rifugio Marcello di Marco (1747 m), gli escursionisti sono stati accolti dalle bandiere delle Sezioni partecipanti (Avezzano, Ortona, Pescara, Popoli, Vallelonga) e del Parco Nazionale della Maiella.

un’altra immagine del rifugio (sullo sfondo, la Catena del Gran Sasso)

UN PATRIMONIO COLLETTIVO

I partecipanti sono stati salutati dal Presidente della Sezione Cai di Pescara Patrizia Piccoli, dal rappresentante del Cai interregionale rifugi Nicola Caldarale, dal sindaco di Caramanico Luigi De Acetis e da Dino D’Alessandro del Parco Nazionale Maiella. Il vicepresidente della Commissione nazionale Rifugi, Marcello Borrone, ideatore del programma e della manifestazione, nel presentare gli ospiti ha descritto la finalità dell’azione che il GR Abruzzo, dal lontano 2010, si pone. Quella di dare ai rifugi abruzzesi il senso del presidio culturale. Oltre ai servizi essenziali, sicurezza, vitto e alloggio, dal carattere dell’essenzialità, il rifugio è luogo della conoscenza dell’intorno e del lontano intorno. E in questo spazio complesso e frequentato, ha ricordato il valore del patrimonio collettivo, come sono i bivacchi, da curare e non vandalizzare. Diventare custodi di questi semi e segni dell’ingegno, dal valore della sicurezza per la vita umana, per i quali il Cai è impegnato dal 1863, con mezzi economici non sempre sufficienti ma con un cuore che sa trasformarsi in fenomenali braccia operanti.

IL PASSAGGIO SENZA TRACCIA

Come in ogni edizione, vi è stato un momento di approfondimento culturale e quest’anno si è svolto il concerto della Falaut Flute Orchestra, in collaborazione con I Flauti di Toscanini di cui è direttore Paolo Totti. A seguire il pranzo, che gode fin dal primo anno del patrocinio di Slow Food, preparato con prodotti locali e di filiera corta. Ram vuole essere un impegno verso l’equilibrato rapporto tra rifugi e natura e per questo limita la partecipazione al fine di stabilire anche un altro principio, quello del passaggio senza traccia. Lasciare il luogo del rifugio come è stato trovato. Un arrivederci all’edizione numero 10, il prossimo anno.

un momento della manifestazione “Ram - Rifugi Aperti del Mediterraneo 2022”

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