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Cicloescursionismo | Offida, tra sacro e profano

Un itinerario ad anello tra le colline marchigiane, toccando quattro chiese e pedalando su e giù per i vigneti, tra storia e Docg

testo e foto di Franco Laganà, Accompagnatore di Cicloescursionismo e Operatore Naturalistico e Culturale, Presidente Comitato Scientifico interregionale Marche-Umbria

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Una piazza del popolo tra le più belle dei borghi italiani, cuore della vita cittadina dove si affacciano il medievale palazzo comunale, il teatro a ferro di cavallo “Serpente aureo” e la grande Collegiata di fine ‘700 dotata di cupola. Poi una chiesa, S. Maria della Rocca, che si erge isolata su una rupe, con la cripta affrescata nel ’300 dal Maestro di Offida, unica traccia rimasta del grande monastero voluto dai potenti monaci farfensi. Il torrione circolare della rocca, progettata a fine ’400 dal fiorentino Baccio Pontelli, il palazzo Castellotti Pagnanelli, polo culturale della città, che ospita il Museo Archeologico “G. Allevi”, la Pinacoteca, il Museo delle Tradizioni Popolari e il Museo del Merletto e del Tombolo (una chicca: l’abito indossato da Naomi Campbell). Ancora: la chiesa di S. Agostino con la Cappella del Miracolo Eucaristico che conserva il reliquario gotico contenente l’ostia sacra, l’ex chiesa di S. Francesco sede l’Enoteca Regionale. Poi: un altro museo ospitato nel laboratorio appartenuto allo scultore offidano Aldo Sergiacomi (19121994) e un carnevale storico, assolutamente da vedere e vivere.

i Monti Gemelli tra i vigneti (foto Nicola Santini).

Sopra, i Monti Gemelli tra i vigneti (foto Nicola Santini). Sotto, davanti al Palazzo Comunale di Offida

TRA VIGNE E ULIVI

Questo è il biglietto da visita di Offida: uno dei centri storici più interessanti e meglio conservati della provincia di Ascoli Piceno, incastonata nel paesaggio collinare a cavallo delle valli del Tesino e Tronto, costruito nei secoli dalla mezzadria tra gli aspri calanchi e disegnato dai vigneti che si alternano alle coltivazioni di olivo. Il Piceno si è affermato per i suoi vini rossi, i primi a ottenere riconoscimenti nazionali, progressivamente affiancati da bianchi autoctoni, riscoperti da produttori ed enologi locali che ne hanno saputo intuire le potenzialità. La prima Doc istituita è stata il Rosso Piceno nel 1968, ottenuta con un mix di Montepulciano e Sangiovese, affiancata dal Rosso Piceno Superiore, prodotto in un’area più ristretta e affinato in botti di legno per almeno un anno. Nel 1975, fu istituita la Doc Falerio, bianco ottenuto con uve di Trebbiano Toscano, Passerina e Pecorino. Nel 2001 è la volta dei vini Offida Doc, poi trasformati nel 2011 in Docg, con le seguenti tipologie: Passerina, Pecorino e Rosso, quest’ultimo ottenuto con almeno l’85% di Montepulciano, seguito nello stesso anno, dalle tipologie Passerina spumante, vinsanto e passito, denominate Terre di Offida.

L’itinerario ad anello descritto è ideale da percorrere in mtb in primavera o in autunno

davanti al Palazzo Comunale di Offida

Per gentile concessione di Map data: © OpenStreetMap; - Map: © Webmapp; autore: Marco Barbieri

ITINERARI

Lunghezza: 27 km

Dislivello: 800 m

Difficoltà tecnica: MC/MC

Con l’anello in bicicletta proposto, si va su e giù per i vigneti, passando per quattro chiese rurali, storici punti di riferimento per la popolazione, sparsa nel territorio. Da Offida (292 m) si sale per la SP43 fino alla chiesa di San Barnaba, secolo XVIII, dalla facciata quadrata molto semplice dotata di un campanile a vela, dedicata al santo cipriota protettore dalla grandine: la prima delle quattro che incontreremo, pedalando “e mirando” per colline. La seconda chiesa che si incontra lungo il percorso è San Filippo: realizzata a fine secolo XVIII, si erge solitaria tra i vigneti sul crinale individuato dal torrente Fiobbo e dal fosso San Filippo: l’edificio, di dimensioni non piccole e con il suo alto campanile, rappresenta un significativo punto di riferimento paesaggistico, visibile anche in lontananza. Autore del progetto, in stile neoclassico, è stato l’architetto ticinese Pietro Maggi, che all’epoca stava operando a Offida per la costruzione della Collegiata e del nuovo ospedale. Pedalando con lentezza, lo sguardo si perde tra i vigneti e si incontrano le tante aziende attive nel settore vitivinicolo presenti nel territorio. Tra salite e discese, grappoli rosso cupo e d’oro lucente, qualche breve tratto da fare a piedi, si giunge alla nostra terza chiesa, quella di San Lazzaro: edificio a pianta rettangolare, restaurato in anni recenti, in posizione rialzata e punto di riferimento per tutta l’omonima Contrada. Ma c’è spazio anche per tanta storia, quella importante, che ha segnato la vita di tutti noi: procedendo sulla SP176 Collecchio, scendendo per il torrente Lava, per poi salire in cresta arriviamo a Villa Stipa, dove troviamo il Cippo dei partigiani. Il luogo apparteneva al generale Luigi Stipa, ingegnere aeronautico progettista del primo aereo a reazione. L’ingegnere Stipa, ebbe un ruolo fondamentale nella “Rat-Line”, l’organizzazione che dal settembre 1943 al giugno 1944 riuscì a fare oltrepassare le linee tedesche a molti prigionieri alleati, fuggiti dal campo d’internamento di Servigliano (FM). Diversi componenti del Comando furono fucilati, feriti o catturati e la stele posta accanto alla villa ricorda il loro sacrificio. Lasciato questo luogo struggente, si sale in cresta e il percorso diventa sterrato, fiancheggiando in salita i vigneti di Offida. Al bivio, si scende fino alla Madonna della Sanità, ultima delle quattro chiese di questo itinerario, altro piccolo edificio sacro di campagna, dove nel mese di giugno, la popolazione locale organizza una festa. Si prosegue su sterrata con ampio panorama sul paese sopra la rupe e poi, tramite un sentiero segnato tra i vigneti, si fiancheggia il torrente Lama e si raggiunge la SP43 salendo di nuovo a Offida. L’itinerario ad anello descritto è ideale da percorrere in mtb al risveglio della primavera oppure in autunno, quando le foglie ai tingono di giallo e di rosso: in inverno potrebbe essere problematico, in quanto quando i tratti sterrati si allentano e non consigliato in estate, quando a quote basse fa ormai sempre troppo caldo. Del vino abbiamo detto, ma qui si possono trovare mille prelibatezze, dalle famose olive ascolane, ai formaggi, all’anice di Castignano: poi i pizzi al tombolo, tanto artigianato di qualità. ”E il naufragar m’è dolce…”.

Monumento merlettaie - Offida (foto Nicola Santini)

S. Maria della Rocca

Tra vigneti e calanchi (foto Nicola Santini)

S. Maria della Rocca

Tra vigneti e calanchi (foto Nicola Santini)

Cippo commemorativo (foto Nicola Santini)

I vigneti sotto San Lazzaro

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