CRONACA EXTRAEUROPEA a cura di Antonella Cicogna e Mario Manica - antcico@yahoo.com
Le esotiche verticalità dell’Oman Le big wall di Arabia e Nord Africa sono da sempre meta di Geoff Hornby. Con oltre duecento first ascent sui gruppi montuosi di queste terre, quaranta sono le vie che l’alpinista inglese ha aperto in Oman. A lui abbiamo chiesto quali ci consiglia di scalare qui el gruppo occidentale dei monti Al Hajar, in Oman settentrionale, tre montagne spiccano su tutte per l’esoticità del loro calcare: Jabal Kawr, Jabal Misfah e Jabal Misht. La roccia di questi gioielli risulta di ottima qualità e ideale per lunghe ascensioni in stile trad. 30 chilometri in lunghezza e 10 chilometri in larghezza; pareti che s’innalzano fino a 900 metri. È Jabal Kawr, una montagna davvero grandiosa, i cui imponenti pilastri della Sud sono ben visibili dalla strada tra Bahla e Ibri; mentre al fresco del suo versante nord si situa Said Wall, parete di recente sviluppo. L’incredibile Sud di Jabal Misfah: 300 metri che s’innalzano alla testa del canyon Wadi Ghul, il Grand Canyon d’Arabia. Jabal Misht: il gioiello della corona d’Arabia, con pareti fino a 1000 metri in altezza e un’estensione di 7 chilometri. La sua Sud è la Sud della Marmolada d’Arabia, ad oggi con 60 vie. Le cime sono tutte tra i 2500 e i 2900 metri, ma la forte calura rende queste tre Jabal il terreno ideale per salite tecniche solo nei mesi invernali. Armiamoci di friend, stopper, cordini, fettucce e via!
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UN PO’ DI STORIA È il 1979 quando French Pillar viene aperta lungo il prominente spigolo che divide la Sud dalla Sud-est di Jabal Misht. È la prima via aperta in Oman, e a firmarla è una cordata francese guidata da Raymond Renaud, in 20 giorni, con profuso uso di corde fisse. Nei vent’anni successivi a French Pillar, solo altre 5 vie verranno aperte sull’immensa Misht, da parte di scalatori che vivono o lavorano nel Sultanato. Situato sulla punta della Penisola Arabica, l’Oman è ancora un territorio isolato. Nel 1999 l’Oman allen74 / Montagne360 / ottobre 2020
terà la stretta sui visti. È allora che io, Paul Ramsden e altri scalatori del Regno Unito inizieremo ad esplorare le infinite possibilità delle pareti omanite, introducendo poi cordate italiane, svizzere, francesi e austriache ai suoi tesori verticali. Nei quattro anni successivi sorgeranno altri 60 nuovi itinerari (instancabile l’attività di alpinisti come Albert Precht, Sigi Brachmayer e Oswald Oelz). Gli inglesi si muoveranno sulle grandi linee di Jabal Kawr e Jabal Misht; altri sulle numerose pareti attorno al villaggio di K’Saw e all’oasi di Hibshe. Nella successiva fase di sviluppo verticale, la guida austriaca Jakob Oberhauser contribuirà con innumerevoli ripetizioni, oltre a diverse nuove difficili linee sulla Sud (con Sepp Jochler) e sulla Sud-est (con Brian Davison) di Jabal Misht. Il risultato del suo operato sarà anche la pubblicazione della guida di scalata “Climbing in Oman” (Panico Alpinverlag). La parete nord principale
di Jabal Kawr, sopra il villaggio di Al Kumeira, sarà aperta da diverse cordate mobilitate da Oswald Oelz, tra cui Paul Haas e Hans Fankhauser. La crème di queste linee è opera della generazione successiva di scalatori, tra cui oggi Simon Messner e Markus Kollman. Nel 2018 Pedeferri, Della Bordella, Caligiore e Colliard apriranno qui la via di arrampicata sportiva Vacanze (R)Omane 450 m, 8a (7b+ obbl). Oggi le pareti di Jabal Misht, Kawr e Misfah ospitano la più alta concentrazione di vie lunghe in tutta l’Arabia: quasi 200 linee. LE SALITE CONSIGLIATE DA GEOFF Per consigliarvi alcune linee belle, di difficoltà abbordabile e ripetibili facilmente, propenderei per quelle con già diverse ripetizioni, confermate quindi nella loro qualità verticale. Vi proporrei poi Shukran, Madam Butterfly (J.Misht) e Internationale (J.Qashait) come “classiche” per il futuro, e per le