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Qui c’è un mondo fantastico Sguardi contemporanei sugli archivi del Museomontagna di Torino a cura di Veronica Lisino e Giangavino Pazzola
I
l paesaggio montano in fotografia è stato per lungo tempo rappresentato in maniera statica secondo idee di monumentalità ed eternità che, tutt’oggi e in parte, continuano a perpetuare visioni stereotipate. A partire da questa riflessione, e al fine di allargarne il campo cognitivo con l’invenzione di inediti punti di vista, gli artisti Marina Caneve, Vittorio Mortarotti, Laura Pugno e Davide Tranchina hanno compiuto un’esplorazione degli stereotipi più classici individuati nelle raccolte conservate negli archivi del Museo. Attraverso la reinterpretazione e la ri-significazione delle immagini trovate nelle collezioni, gli artisti hanno definito “nuove” montagne che ci raccontano un mondo sempre uguale e allo stesso tempo diverso e fantastico. Tranchina descrive non tanto il luogo fisico e incantato quanto lo spazio poetico del conflitto
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interiore; per Mortarotti la montagna non è più un limite monumentale e inaccessibile, ma una soglia umana da esplorare dall’interno, spazio della permeabilità e della possibilità. Pugno offre un’indagine formale sul paesaggio che racconta le contraddizioni nella costruzione dell’immaginario attraverso il processo della visione, mentre la montagna di Caneve è la ricostruzione, attraverso dettagli e frammenti visivi, della rappresentazione ideale dei luoghi, un’associazione di idee capace di interrogare lo spettatore sui meccanismi che ci portano alla costruzione della conoscenza. L’area d’indagine è stata circoscritta al territorio delle Alpi occidentali, limite spaziale del progetto transfrontaliero iAlp che il Museomontagna porta avanti dal 2017 con il Museo Alpino di Chamonix attraverso un lavoro di valorizzazione dei reciproci patrimoni. ▲