Camaleo Aprile 2013

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2 GIORNALE D'ISTITUTO DEL LICEO VICO DI NAPOLI

APRILE 2013

GIORGIO II

per superare lo stallo politico, napolitano accetta il reincarico tra le proteste della piazza inchiesta

RACKET

Quando anche i santi ti voltano le spalle

FIRENZE / CANNES: IL BLOG DI VIAGGIO


CHECK IN

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Direttore Sarah Meraviglia Vicedirettore Editoriale Maria Rosaria Barbaraci Vicedirettore Organizzativo Castrese Pio De Rosa Attività di consulenza Stefano Scarpa Docenti referenti Monica Brindicci Maria Rosaria Iorio Stampato presso Bottega Creattiva di Dottorini Giuseppe Traversa di Via Nuova Toscanella, 47 progetto grafico

E’ passato ormai un mese da Pasqua e molti di noi sono ancora intenti a mangiucchiare i rimasugli del Kinder Maxi. Un po’ troppo ammorbidito forse, ma conserva pur sempre quel sapore di festività, di oggi-niente-scuola che ci piace tanto. Godiamoci queste ultime gioie passeggere perché l’anno sta davvero per finire, ancora una trentina di giorni o giù di lì ( a seconda di quanti filoni avete già programmato) e sarà davvero the end. Un ulteriore sforzo, i salti mortali per alzare di quel tantino la media per ottenere un credito in più. I tentativi per scappottarci quel debito in latino che ci obbligherebbe a portare il dizionario sotto l’ombrellone. E via. Siamo agli sgoccioli ! Così come anche la pazienza del popolo italiano. Ce lo ha ricordato qualche settimana fa il sindaco di Firenze, che un po’ per convinzione un po’ per apparire, entrando nei panni del grande protettore della patria ha sollecitato il suo partito (manifesta la frecciata a Bersani) e la politica tutta a non perdere tempo, a fare e fare in fretta. Non si può dire che Bersani non abbia accolto l’invito, qualcosa infatti l’ha fatta : ha presentato le proprie dimissioni come segretario del partito, dopo l’elezione come Presidente della Repubblica di Giorgio Napolitano, con la bellezza di 738 voti. E chi se lo aspettava un bis? Nell’immaginario collettivo appariva già con le valige in mano pronto per prendere i nipotini sulle ginocchia ed accompagnare la moglie al mercato ortofrutticolo bio del sabato mattina. E invece ce lo ritroviamo al Quirinale, con i suoi 88 anni suonati. Volevano un presidente giovane? L’abbiamo avuto. Napolitano vale per 4 giovani ventenni più un bambino di 8 anni; più giovane di così! Da quant’è che qui non si respira un po’ d’aria di regolarità? Un regolare cambio di Presidente o l’instaurazione e la continuità di uno ed un solo esecutivo. Noiose condizioni politiche che riguardano gli altri Paesi. Noi preferiamo l’avventura! Tre anni e mezzo di governo-teatrino tra Arcore e Montecarlo. Poi le ben note vicende italo-egiziane. I tecnici. Pre-elezioni: Berlusconi non prenderà mezzo voto né tantomeno Grillo. Post-elezioni: si sapeva che Berlusconi avrebbe ripreso consensi , l’Italia è corrotta, Grillo il nuovo Masaniello. Un gargoyle, un comico ed un ricottaro si contendono l’Italia (sembra la frase iniziale di una barzelletta) mentre il paese

continua a precipitare nel suo burrone oppure sceglie di appendersi volontariamente ad una corda nel proprio garage. Arrivano i Saggi a darci una mano. E adesso Napolitano 2.0, tutte noi ce le abbiamo. Qualcuno che ha mostrato a gran voce il suo dissenso nei confronti dell’attuale classe politica però c’è stato. Alla fine dello scorso mese Franco Battiato, recatosi a Bruxelles in quanto assessore al turismo della regione Sicilia, ha affermato: “ queste troie che si trovano in Parlamento farebbero di tutto, è inaccettabile. Dovrebbero aprire un casino!”. Queste parole hanno inevitabilmente dato il via ad una lunga serie di moralismi a difesa del femminismo a tutta forza, e tra una critica e l’altra hanno portato alla revoca dell’incarico del cantautore. Siamo sinceri, sappiamo bene che alcune donne (specie quando aspirano a ricoprire incarichi d’alto rango) sfoggiano innate capacità d’influenza sul mondo maschile, e non si fanno scrupoli ad usare quella che la Litizzetto chiama “ la Iolanda” per arrivare ai propri scopi. Sono casi isolati, non si può di certo fare di tutta l’erba un fascio, ma pur sempre esistenti. Se elementi (o “elemente”) dai facili costumi esistono anche tra le mura del Vico lo scopriremo presto, è sorta infatti da un paio di settimane una novità sulla comunità facebookese: Spotted Vico, pagina che nasce con lo scopo di divulgare inciuci e pettegolezzi sugli studenti della scuola, un’eco di Gossip Girl in poche parole. Ad oggi però non è stata ancora aggiornata. Nel caso in cui l’iniziativa parta sul serio ne vedremo delle belle! A proposito di sorprese, come non citare l’ennesimo,disperato tentativo di boicottare l’inizio delle lezioni? Dopo razzi, creolina e cacca di topo ( topo o non topo? E’ questo il dilemma) martedì 16 mattina le scale dal secondo piano in su sono state trovate piene di vernice. Nello stesso giorno alcune classi avevano simulazioni della maturità. Curiosa coincidenza. Dulcis in fundo di questo mese: la rivalorizzazione dell’ingresso principale della scuola su via Salvator Rosa. L’ingresso trionfale a scuola dalle scale di marmo ci fa sentire un po’ più importanti, anche se non è del tutto lindo e pinto. Ma d’altronde i calcinacci al lato cancello cadevano come…come…come…una catapuuuulta! MERAVIGLIA

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VOILA'! SI FA IL BIS 3


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ITALIA

◊ I SAGGI ◊

dopo le infruttuose consultazioni, napolitano prende tempo e convoca dieci saggi che produrranno una relazione che il presidente lascerà «come consegna» e «come concreto testimone» al suo successore (se stesso!)

IL TENTATIVO

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opo lo tsunami elettorale che ha diviso perfettamente in 3 il parlamento e i vani tentativi di formare un governo, con i principali partiti del paese arroccati ognuno sulle proprie posizioni e rivendicazioni e per niente desiderosi di cedere anche solo un minimo di terreno, Napolitano si è trovato a dover gestire una situazione a dir poco esplosiva sia livello istituzionale che politico. Impossibilitato a sciogliere nuovamente le camere (solo il nuovo presidente della Repubblica potrà farlo) e preoccupato dal dare stabilità allo Stato in un momento come questo di totale assenza di un governo democraticamente eletto, ha annunciato sabato 31 marzo (sabato Santo), non la vicina resurrezione di Cristo ma la nomina di 10 “Saggi” incaricati di fornire proposte concrete, potenzialmente accettabili da parte di tutti gli schieramenti e che riguardassero i temi su cui è urgente la necessità di un intervento. Inizialmente la proposta è parsa piacere

a tutti, ma il vento è cambiato quando si sono scoperti i nomi dei dieci, scelti tra uomini delle istituzioni (Valerio Onida ex presidente della corte costituzionale e Giovanni Pitruzzella Presidente dell’antitrust), dell’economia (Salvatore Rossi membro del Direttorio della Banca d'Italia) ed esponenti dei partiti di destra e sinistra (Luciano Violante del Pd, Gaetano Quagliarello Pdl, Giancarlo Giorgetti Lega) che hanno subito suscitato molte diffidenze e in alcuni casi aperte polemiche. Questi Saggi, infatti, non sono piaciuti a molti tra politici, giornalisti e intellettuali, che li hanno accusati di essere l’ultima espressione di un sistema politico basato sull’inciucio e sul malaffare. Particolarmente contestati sono stati i nomi dei “Saggi più politici”: Quagliariello, fedelissimo di Berlusconi e strenuo sostenitore di tutte le leggi “ad personam” e Violante, noto per la sua azione antimafia ma anche per il suo passato partitocratico. Questi sono subito parsi la garanzie concessa alla politica che i cambiamenti non sarebbero stati “troppo radicali”. Difatti, le polemiche si sono

acuite subito dopo la consegna delle relazioni dei saggi a Napolitano, che le girerà al suo successore come “bussola” da seguire nei prossimi mesi, visto che tra queste proposte figurano temi molto cari ad alcune fasce della politica. Vi è indicata, per esempio, l’impossibilità di eliminare il finanziamento pubblico ai partiti e vi sono numerose indicazioni per delle future riforme nel campo della giustizia, come la proposta di creare una corte ad hoc per i giudizi disciplinari sui magistrati a composizione prevalentemente politico tecnica (un terzo composto da magistrati uno da rappresentanti eletti dal parlamento e un altro

COMMISSIONE ISTITUZIONI

LUCIANO VIOLANTE

Politico di lungo corso ed ex magistrato, presidente della Camera dal 1996 al 2001 e prima ancora della Commissione Antimafia dal 1992 al 1994. È allegramente rimbalzato dal Pci al Pd.

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GAETANO QUAGLIARIELLO

53 anni, è espressione del Pdl di cui è stato vicepresidente vicario in Senato dal 2008, e uno dei più irriducibili supporters di B.

MARIO MAURO

Capogruppo del movimento Scelta Civica con Monti al Senato dopo essere stato vicepresidente del Parlamento Europeo dal 2004 al 2009. Prima di passare con Monti è stato nel PdL

VALERIO ONIDA

SALVATORE ROSSI

Di area Piddina, è stato giudice costituzionale nel 1996 e presidente della Consulta nel 2004 nonché presidente della Scuola superiore di magistratura.

Vicedirettore generale di banca d’Italia, e membro del direttorio dell'Istituto per la Vigilanza sulle assicurazioni e del cda del Centro internazionale di studi bancari e monetari di Ginevra.


nominato dal presidente della Repubblica). Va detto, però, che quest’ultimo punto è stato giudicato da molti osservatori non inerente alla situazione di emergenza che ha generato la necessità di queste due commissioni. Si è quindi diffusa l’impressione che queste commissioni non abbiano fatto altro che consolidare lo status quo le cui conseguenze sono ora più che mai tangibili, senza indicare nessun “New Deal” che possa rinnovare la politica italiana ma generando delusione tra quanti si aspettavano proposte differenti. Bisogna però sottolineare che le due commissioni sono state chiamate a scopo meramente consultivo e che suddette proposte non hanno valore effettivo di legge, e che comunque tra di esse figurano anche alcuni abbozzi di

riforma elettorale e istituzionale come ad esempio la riduzione del numero di parlamentari, alcune garanzie per quanto riguarda il rispetto delle decisioni referendarie e un nuovo sistema misto con premio di governabilità. Ciononostante, la vera partita per quanto riguarda il futuro politico del nostro paese si svolgerà durante e dopo le elezioni del nuovo Presidente della Repubblica, e con un ipotetico governo di larghe intese oppure nuove elezioni che potrebbero portare, tra crisi interna del PD e probabile ascesa dei 5 Stelle, a nuovi e imprevisti scenari politici in un paese che ha ora più che mai bisogno di riconoscersi nelle istituzioni e nei loro più alti rappresentanti. MATTIA OSTINATO

130 sono i giorni senza un governo che gode della fiducia delle camere

COMMISSIONE ECONOMIA

FILIPPO BUBBICO

Uomo di centrosinistra, è stato presidente della Regione Basilicata dal 2000 al 2005. e sottosegretario per lo Sviluppo nel secondo governo Prodi. Uomo di centrosinistra.

GIANCARLO GIORGETTI

Attuale capogruppo della Lega alla Camera, è stato presidente della Commissione Bilancio di quest’ultima durante il governo Berlusconi.

ENRICO GIOVANNINI

Presidente dell'Istat e dal 2001 direttore della Direzione Statistica dell'Ocse.

ENZO MOAVERO MILANESI

Ministro degli Affari Europei ancora in carica con il governo Monti. Nel suo curriculum il ruolo di giudice presso la Corte di Giustizia europea e di direttore generale del Bureau of European Policy Advisors.

GIOVANNI PITRUZZELLA

Presidente dell'authority garante della concorrenza dal 2011 e consulente giuridico dei presidenti del Consiglio Ciampi e Dini.

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ITALIA

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◊ QUIRINALE ◊

convenienze, tatticismi e strumentalismi hanno condannato alla sterilità o ad esiti minimalistici i confronti tra le forze politiche e i dibattiti in Parlamento

uella di Napolitano è la prima rielezione nella storia della Repubblica (se si esclude il primo Presidente De Nicola; coincidenze, napoletano come l’attuale Presidente). Sostanzialmente è un segno di continuità col precedente mandato; ma profonde sono le differenze. Tutti sembrano essere soddisfatti della rielezione; ma di cosa si può essere soddisfatti, se la situazione è la stessa, nient’affatto cambiata, stesso immobilismo parlamentare, se non che ora si possono sciogliere le Camere? Ma non accadrà questo, a quanto pare: la rielezione di Napolitano è il primo passo verso un governo governissimo responsabile di larghe intese chiamatelo come volete voi (tra commissioni speciali e dieci saggi la fantasia per i nomi si spreca): una creatura inedita, una chimera istituzionale, con testa di Enrico Letta, corpo di Alfano, coda di Cancellieri e zampe di Monti, che supera i limiti di ogni più fervida immaginazione.

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A qualcuno potrebbe sembrare meglio, a questo punto, non averne proprio uno di governo, com’è accaduto in Belgio. Visti, però, i risvolti indipendentisti prodotti da quest’anomala situazione, meglio evitare: qualcuno potrebbe pensare a una macro-secessione. Circola anche il nome di Amato come candidato alla Presidenza del Consiglio; un novello Giolitti, insomma. Napolitano era stato il Presidente - ago della bilancia del bipolarismo PD - PDL: ora si trova a destreggiarsi in questo tripolarismo zoppo, in cui nessuna delle tre parti sa o vuole reggersi alle altre. Grillo e i grillini gridino al golpe e al golpettino; ma se l’inciucio si farà, cosa hanno fatto per evitarlo? La risalita di Berlusconi, ad esempio, da quando il Movimento siede al Parlamento non è una coincidenza, ma il risultato, seppur indiretto, dell’ostinato atteggiamento dei cinquestellati, giusto o sbagliato che sia. Avere a che fare in Parlamento col Movimento 5 Stelle è come giocare a un videogame con la CPU: ti costringe a fare le tue mosse e conduce il gioco

dove vuole. Tuttavia, a volte è davvero difficile capire se le infallibili capacità oracolari di Grillo siano dovute più alla condotta

738

sono i voti con cui è stato rieletto Giorgio napolitano. è la Prima voltA di un bis al quirinale

politica del suo Movimento o al reiterato autolesionismo del PD. Ancora una volta, il masochismo del centro–sinistra


FOCUS

work in progress

GLI INQUIRINABILI: BURLE PER ANNULLARE LE SCHEDE conte raffaello mascetti

PIetra miliare dell'Italia, o meglio, della cinematografia italiana, è uno dei protagonisti del celeberrimo film di Monicelli "Amici Miei". Interpretato da Ugo Tognazzi, il Conte è celebre per la "supercazzola": Antani, come se fosse antani, anche per il direttore, la supercazzola con scappellamento.

Un voto al primo scrutinio

VALERIA MARINI

Era più che prevedibile che la discussa candidatura dell'ex senatore Franco Marini al soglio quirinalizio avrebbe solleticato la creatività di qualche buontempone pronto a votare la più formosa Valeriona nazionale. Un minuto di svago in una giornata tesissima.

Un voto al primo scrutinio

VERONICA LARIO

Se la candidatura di Prodi aveva sollevato l'ira del PDL, il voto a Veronica Lario ha fatto venire un brivido di freddo al Cav. La sentenza di separazione fissa a 3 milioni di euro mensili l'assegno di mantenimento che Silvio Berlusconi sta versando alla sua ex-moglie. Di certo, un candidato poco gradito.

Un voto al primo scrutinio sconfina nella perversione. Michele Serra l’aveva lanciata la sfida, dall’imperturbabile tranquillità della sua amaca, al PD, a Bersani: accettare di votare Rodotà e sfidare Grillo a trarne le conseguenze. La conseguenza poteva essere una sola: accettare di far parte della maggioranza a sostegno del suo Governo o esser costretti a tradire la fiducia avuta con l’elezione di Rodotà. Il suo nome era fortemente voluto dalla popolazione, che per la prima volta si era così interessata all’elezione del Presidente. Il caso ha voluto che si sia ripresentata la stessa situazione del ’92, quando, il 3 giugno, Napolitano fu preferito proprio a Rodotà alla Presidenza della Camera. Il PD ha preferito forse quella che lo stesso Serra aveva definito, a proposito dell’elezione di Napolitano nel ’92 nella sua rubrica Cuore de L’Unità, una vittoria ambigua a una limpida sconfitta? Certo, Napolitano è un suo candidato, ma è stato rieletto grazie ai voti del PDL, che nel 2006 lo criticava per il suo passato comunista. In questo il PD è sicuramente molto democratico, perché non fa scontento nessuno: governissimo a Berlusconi e inciucio servito per l’affondo finale dei grillini. Più democratico di così? AMEDEO DE CHIARA

ROCCO SIFFREDI

Complice il "votate scheda bianca" ordinato da PD e PDL, ecco che il burlone di turno lancia la provocazione votando l'"attore" abbruzzese. Una nuova soddisfazione da aggiungere al proprio curriculum con la consapevolezza di non essere minimamente vicino alla figura richiesta per il Quirinale. Forse per Palazzo Chigi...

Un voto al secondo scrutinio

MICHELE CUCUZZA

Capita a molti VIP di ricevere un voto durante le elezioni del Capo dello Stato, ma riceverne due nella stessa votazione è molto difficile. Ciò dimostra che il conduttore di Uno Mattina sia stato il primo nome venuto in mente a due grandi elettori situati in due punti di Montecitorio. Anche queste sono soddisfazioni!

Due voti al secondo scrutinio

CLAUDIO SABELLI FIORETTI

"Un giorno da pecora" o 7 anni al Quirinale? Ha dell'incredibile quello che è successo al giornalista radiofonico di Radio 2 Rai. Proposto per scherzo al primo scrutinio, ha suscitato il giocoso interesse dei grandi elettori con ben 8 voti al terzo scrutinio. Merito delle della "consulenze" del Divino Otelma?

Un voto al primo, due al secondo ed 8 al terzo

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CHIESA IL SALUTO Voi sapete che il dovere del conclave era di dare un vescovo a Roma. Sembra che i miei fratelli cardinali siano andati a prenderlo quasi alla fine del mondo, ma siamo qui.

HABEMUS BERGOGLIo

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ìhissenefrega! No non stiamo facendo i simpatici e questa non è una battuta di spirito per aprire un intervista che speriamo sarà per voi meno noiosa di quanto pensiate, cari lettori. Questa è una esatta constatazione di una precisa ed evidente situazione culturale: del "secondo gran rifiuto dopo settecento anni"… chissenefrega. Siamo soprattutto noi ragazzi i principali testimoni e dimostrazione chiarissima di questo aspetto della nostra cultura. Chi più chi meno, ormai poco addentrati in certe meccaniche storiche e culturali, nati e cresciuti in un ambiente educativo che non ci consente facilmente di effettuare letture più profonde della partecipazione dell'istituzione ecclesiastica alla vita politica ed alla storia del nostro paese e della comunità internazionale in cui è inserito. Ma se il peso culturale di certi eventi pare più difficile da cogliere, quello politico, spesso abusato, è fin troppo evidente, e senza che ce ne accorgiamo ci riconduce nuovamente in meandri di etica, morale

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e teologia da fiera di paese in cui ci si perde quando ci si sofferma sull'argomento “Chiesa”. Eccoci allora in mezzo al mare del web e della televisore in preda alla febbre da Papa Francesco, fra gli ennesimi complottismi e dietrologismi sempre possibili grazie alla disinformazione del pubblico televisivo e degli internauti. Queste certezze vi possiamo dare: primo, un evento di tale portata può minare l'autorità della missione del vescovo di Roma avendo creato un "precedente" di dimissioni nella storia moderna; secondo, non aspettatevi grandi riforme da Papa Francesco semplicemente perché questo tipo di riforma non è fattibile per adesso (ma aspettatevene di significative); terzo, il Camaleo possiede fonti ed esperti invidiatici da molti e non vede l'ora di farle parlare. Per voi dunque siamo andati ad intervistare il Professor Del Vecchio, docente di religione presso il nostro istituto. Buon giorno professore! Buongiorno

Le posso rubare qualche minuto? La classe è liberissima di seguire l'intervista e magari farci da testimone. Certo, basta che stanno attenti! Allora entriamo subito nel vivo, ormai è passato un pò di tempo dall'insediamento del nuovo Papa che inoltre è avvenuto poco prima dell'evento centrale della cristianità, la Pasqua. Come si è comportato durante la celebrazione della Santa Festa? Bene direi, anche se mi ha lasciato fortemente perplesso il modo in cui ha condotto il rito della lavanda dei piedi nelle carceri. Si spieghi Il rito avvenuto a porte chiuse è una rievocazione precisa dell'evento eucaristico, se avesse proposto qualcosa come la celebrazione nelle chiese in vari momenti dell'anno della lavanda e non solo il Giovedì Santo l'avrei capito. Ma svolgere il rito alla presenza di donne o fedeli di altre religioni mina l'autenticità della rievocazione.


IL NOME FRANCESCO

LO STEMMA

Bergoglio è stato il primo pontefice ad assumere il nome di Francesco, scegliendo per la prima volta dopo undici secoli, dai tempi di papa Lando, di adottare un nome mai utilizzato da un predecessore (se si esclude Giovanni Paolo I, il quale unì i nomi dei suoi due immediati predecessori. Il 17 marzo, durante il suo primo angelus, ha inoltre precisato che, scegliendo il nome del patrono d'Italia, "rafforza" il suo "legame spirituale" con l'Italia.

Lo stemma scelto dal pontefice è lo stesso scelto al momento della sua consacrazione episcopale, fatti salvi i simboli della dignità pontificia. Lo scudo è azzurro che in araldica simboleggia, a causa della sua relazione con il cielo, tutte le virtù più elevate e, tra quelle spirituali, devozione, fedeltà, castità, giustizia, santità

BUONASERA

NIENTE ORO

È il primo gesuita a diventare papa ed il primo pontefice proveniente dal continente americano (nonché il primo extraeuropeo dai tempi di Gregorio III). Nel suo primo discorso pubblico dopo aver salutato affettuosamente la folla con un cordiale e semplice "buonasera", ha poi chiesto ai fedeli di pregare anche per lui,sottolineando questo momento chinando il capo e rimanendo in silenzio per qualche istante.

L'Anello del Pescatore è il principale simbolo del ministero petrino. Papa Francesco ha scelto fra i bozzetti disegnati dall'artista Enrico Manfrini per Paolo VI il simbolo di Pietro con le chiavi, il simbolo, cioè, del potere di amministrare la misericordia divina. L'anello è stato realizzato in argento dorato.

In tutta onesta, aveva fatto pronostici, aveva delle preferenze fra i possibili candidati al titolo di Vescovo di Roma? No nessuno! C'è stato un gran dibattito intorno alla nazionalità, per la prima volta un Papa non europeo. Lei cosa ne pensa? Penso che a prescindere da quale sarebbe stata la nazionalità del Papa ognuno è bravo a tirare acqua al proprio mulino. E comunque nella scelta del Pontefice giocano un ruolo anche tutta una seria di alleanze e compromessi di cui non si può non tenere conto. Ha ragione dunque chi afferma che l'Europa ha perso la sua "vena santa"? Non ci sono due papi e Benedetto XVI, di fatto, non è più il vescovo di Roma. Il titolo di Papa emerito non ha niente a che vedere con il pontificato effettivo, non mette in discussione in alcun modo l'autorità dell'attuale Papa in merito a nessuna questione relativa alle funzioni del Pontefice ed al suo ruolo nella comunità cattolica. Il titolo di Papa emerito a riprova di ciò è previsto dal diritto canonico. Un'altra domanda impegnativa, le dimissioni di Benedetto XVI sono state un bene? Un gran bene. A mio parere Ratzinger ha visto giusto in una questione importante ed ha preferito non fare la fine Giovanni Paolo II. Karol Wojtyla, ha condotto l'ultimo periodo del suo Papato da schifo, preda della malattia perse molta della sua facoltà di intendere e di volere e ciò lo rese estremamente manovrabile da parte del suo entourage, e come si sa il potere corrompe. Ratzinger gli fu accan-

to per buona parte del suo pontificato, assistette a cosa gli stava accadendo ed ha deciso di effettuare una scelta prima che l'età avanzasse e non potesse più operare con lucidità su questa od altre faccende. Il nuovo Papa appartiene all'ordine dei Gesuiti, la cosa è stata riferita spesso e in varie occasioni, soprattutto nei primi tempi. La sua appartenenza all'ordine effettivamente cosa comporta? Semplice, più vescovi gesuiti. Inoltre i governi da sempre operano cercando un’apertura di dialogo con la Santa Sede. Ora, dato che Francesco si è rivelato essere un Papa decisamente “pastoralista” è probabile che anche il governo incomincerà a prendere in maggior considerazione certe figure dell'ambiente gesuita e a circondarsi di queste il prima possibile. Cosa intende per “pastoralista”? Intendo dire che nella storia si sono delineati, nel complesso, due modi di fare il Papa e quindi due tipologie differenti di pontefici : il pastoralista e il Papa d'ufficio. Questa suddivisione si è venuta a creare inevitabilmente poiché fare il Papa non vuol dire solo occuparsi delle questioni teologiche e della diocesi romana come il titolo di Vescovo di Roma potrebbe far intendere. Il Papa oltre che pastore del suo popolo è anche inevitabilmente un capo politico, Città del vaticano è a tutti gli effetti uno stato e, a differenza di qualunque altro vescovo, il Pontefice ha sotto la sua responsabilità tutte le diocesi della Chiesa cattolica, e solo quelle italiane sono trecento. Personalmente, si aspetta qualche cam-

biamento importante con il pontificato di Francesco? Se ce ne saranno è improbabile che avvengano sul piano dottrinale. Auspico, invece, riforme che vadano nella direzione di una migliore trasparenza dell'impegno per i poveri, e chiaramente, spero in un maggior investimento di capitali in questo senso. Ma se lei in prima persona dovesse operare un cambiamento nella dottrina, quale sarebbe? Probabilmente cercherei di chiarire definitivamente la questione sul divorzio e sul fatto che chi ne sia stato la causa, non di certo chi l'ha subito, possa o meno ricevere l'eucarestia. Personalmente io, e credo ciò accada anche in molte altre parrocchie, pur avvertendo del peccato commesso lascio alla responsabilità individuale la decisione di ricevere o meno il sacramento. Si può fare una cosa del genere? Certamente. Il codice canonico non a caso è definito fra i più elastici al mondo. Esso alla "condanna" in qualunque senso, fa precedere una serie di richiami atti ad accertarsi della consapevolezza dell'errore. La scomunica stessa non è permanente ed è preceduta da un lungo iter di accertamenti prima di essere applicata, per cui è più che logico lasciare al fedele la libertà di decidere in coscienza su questioni che inoltre non sono state ancora chiarite. Per concludere, una domanda semplice: Francesco è un buon Papa? Per saperlo dovremo aspettare almeno dieci anni! FRANCESCO DI LUCREZIA

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NAPOLI

ZTARANTEL «I

soliti casinisti della situazione!» », «manifestate solo per perdere tempo!» cavalli di battaglia dei classici adulti “sòtuttoio”. E cosa succede quando a fare “tarantelle” sono loro? L’abbiamo scoperto mercoledì 10 Aprile. Bombe carta, spintoni e manganelli di fronte al comune di Napoli, no questa volta gli studenti medi sono innocenti. A manifestare sono stati commercianti di tutto il centro storico e via Roma, i quali tra un “kitammuorto” e un altro urlavano contro il sindaco e contro la giunta comunale per risolvere la situazione riguardante la ZTL.

CAMORRA Appena è iniziata la manifestazione sono iniziate a girare voci riguardo famelici brutti ceffi che hanno minacciato di far “male” ai commercianti che non avrebbero chiuso le serrande nel giorno della protesta. In realtà, come anche nelle manifestazioni studentesche, coloro che per una ragione o per l’altra hanno scelto di non partecipare, sono stati insultati dai commercianti in protesta come quelli che entrano a scuola nonostante la classe intera scenda in piazza. C’è stato quindi un tentativo di strumentalizzazione della protesta. È molto più facile far credere che sia la camorra a spingere i commercianti a manifestare piuttosto che riflettere sulle reali problematiche della ZTL. È da escludere che sia stata la malavita ad organizzare la manifestazione ma è ovvio che la ZTL, che in futuro dovrebbe includere anche i Quartie-

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ri Spagnoli, non vada poi tanto a genio neanche agli esercizi commerciali di rinomata gestione malavitosa o alla mentalità da quartiere (se vogliamo passare in tre sul motorino contro mano, senza casco, nessuno ci deve rompere le scatole!).

PERCHÈ NON VA Ciò che ha messo in ginocchio i negozianti dell’area ZTL è stata la completa mancanza di possibilità di parcheggio e l’inefficienza dei trasporti pubblici: «Basti pensare - ci racconta un commerciante - che il giorno stesso di Pasqua la metropolitana linea 1 è rimasta chiusa per due ore (dall’una e mezzo alle tre e mezzo) poiché ben sei macchinisti si erano dati malati. Una ZTL concepita come questa senza mezzi pubblici è dunque impensabile». Questa chiusura del traffico nel centro cittadino sta favorendo enormemente i grandi centri commerciali dell’hinterland campano. Mettetevi nei panni di una famiglia di Acerra che il sabato vuole andare a fare compere. Troverà più comodo prendere la macchina, parcheggiarla altrove, prendere una metropolitana mal funzionante e finalmente arrivare nella city con tutti i suoi negozi da esplorare? Oppure prendere l’auto e recarsi in un mega centro commerciale, lasciare la macchina nel parcheggio gratuito e trovare tutto (servizi igienici compresi)?

PROPOSTE I commercianti napoletani, contrariamente a ciò che si potreb-


CONFRONTO work in progress

ALTROVE È UN SUCCESSO Chi di voi non è stato ad Amsterdam con l’unico scopo di ammirare l’assoluta efficienza della zona traffico limitato olandese? La città rappresenta un chiaro esempio di pedonalizzazione riuscita grazie alla realizzazione di parcheggi gratuiti o convenzionati attorno alla città e alla presenza

di 4 linee metropolitane funzionanti. Senza aggiungere poi l’abbondanza di corsie ciclabili che udite udite sono delle vere e proprie corsie separate dalla strada e non disegni amorfi ai bordi delle strade che si cancellano dopo tre mesi.

Il centro commerciale della città è interamente pedonalizzato e collegato attreverso una rete di tram che riuniscono i vari punti

in pochissimi minuti (dato che la maggior parte delle strade è sgombra dalle auto).

LL be pensare, sono favorevoli, in linea di principio, alla ZTL a patto che ci sia un apparato che possa sostenerla. I negozianti hanno suggerito all’assessore alla mobilità Donati delle idee per far funzionare la limitazione del traffico. Per esempio costruire ampie aree di parcheggio in zone facilmente collegabili al centro cittadino (zona portuale e Capodimonte) con delle navette. Altro problema legato alla ZTL, per la già nominata famiglia di Acerra che quel sabato vuole spendere i soldi, è quello del ritorno. La famiglia preferirà mangiare una pizza in fretta e in furia in una delle storiche pizzerie avendo il vincolo della chiusura della metro alle 22:45, oppure mangeranno con tutta calma al Mc Donald’s del centro commerciale? Visto che in due anni di ZTL non si è minimamente risolto il problema dei mezzi pubblici i commercianti richiedono che vengano limitati almeno gli orari di chiusura al traffico.

SEMPRE COLPA DELLA CRISI

Le piste ciclabili sono segnalate da una diversa colorazione dell'asfalto e sono vietate ai pedoni.

Nel caso in cui si guidi un motorino è possibile farlo senza casco.

“Wa fra non ci sta un euro. C’è crisi” frase oramai tra le più dette negli ultimi anni. I commercianti riconoscono la forza della crisi nella discesa del potere d’acquisto degli utenti e in un periodo delicato quanto questo l’istituzione di una zona traffico limitato dovrebbe aiutare i negozi incentivando le vendite. Visto che ciò non è accaduto si è scelto di schierarsi contro De Magistris poiché la ZTL un volto ce l’ha, e cioè il suo, la crisi invece no. PIERO WEBER SARAH MERAVIGLIA

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SCUOLA

A TRAVEL IN FLORENCE mariarosaria

Duomo di Firenze

SE NEMMENO I PROF. TI RICONOSCONO Firenze. Perché scegliere una città lontana come meta di un viaggio di istruzione? Londra, Berlino, Praga, Madrid, Barcellona sono sicuramente posti magnifici e ambiti da tutti, dopotutto, perché andare all’estero quando non si conoscono le miniere del proprio paese, che attraggono milioni di turisti ogni anno? Non si riscontrano problemi con la lingua, non si deve affrontare un viaggio troppo lungo e si approfondisce la conoscenza della propria storia. Quest’anno alcune classi del classico e dello scientifico hanno avuto l’opportunità di immergersi nella realtà di Firenze. In quattro giorni si è visto così tanto e così poco allo stesso tempo...ma non vogliamo annoiarvi con il vero e proprio resoconto del viaggio. Certe cose sono belle da vivere e non da leggere. Non sono mancati sicuramente quegli istanti gradevoli e di svago che difficilmente verranno cancellati dalla memoria, in particolare per noi della IV A, che siamo riusciti a portare a buon termine l’organizzazione di una festa a sorpresa per un nostro compagno di classe. Non è stato facile tenere nascosta la torta, cogliere il momento adatto per tirarla fuori e portarla di soppiatto nell’autogrill, sotto gli occhi dei passanti. Il festeggiato, nonostante l’evidenza di un’eventuale sorpresa è stato colto alla sprovvista. Tra i cori stonati

di compagni e professori ha spento le candeline tra le mura di un autogrill toscano, cosa che sicuramente non avrebbe mai immaginato. Questo è solo il primo dei tanti episodi avvenuti in questi giorni. Che dire dell’arrivo in albergo di ragazzi torinesi che con la loro spavalderia hanno messo a soqquadro l’intera struttura arrecando così disagio a tutti? I professori di questi studenti erano talmente “attenti e premurosi” da considerare anche noi del Vico loro studenti,

I professori torinesi erano talmente attenti e premurosi da considerare anche noi loro studenti. ci incontravano e ci chiedevano con estrema serietà: Ma voi state con noi?

ci incontravano e ci chiedevano con estrema serietà: ”Ma voi state con noi?”. Indimenticabile poi l’atteggiamento di superiorità mostrata nei nostri confronti, dal momento che noi eravamo napoletani e loro del nord. Non c’è niente da fare: i pregiudizi ci saranno sempre. Stavolta però sono stati i nordisti a fare “ammuina”: nel cuore della notte i professori torinesi stavano cercando i loro alunni che si era-

castrese

Palazzo Pitti

IL PIACERE DELL'EMOZIONE Di solito è semplice scrivere un articolo, soprattutto se si tratta della cronaca di un evento vissuto in prima persona. Ad uno come me, studente della V A, invece risulta quasi impossibile scrivere di Firenze, perché noi, in quel posto, abbiamo veramente lasciato una parte di noi, e non si tratta di una banale affermazione retorica. In quei

Porteremo con noi il ricordo della veduta dal Campanile di Giotto, del gusto del Caffè alle Giubbe Rosse, della tristezza del viaggio di ritorno, quando realizzammo che quella sarebbe stata l’ultima esperienza di viaggio insieme quattro giorni ed in quelle quattro notti abbiamo veramente scritto un capitolo importantissimo nel nostro romanzo di formazione, coltivando le nostre relazioni interpersonali con compagni e professori, ampliando il nostro bagaglio culturale per poi tornare alla vita scola-

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stica di tutti i giorni ricchi di esperienze ed esperienze nuove. L’emozione di svoltare un angolo della galleria degli Uffizi e trovarsi davanti agli occhi la “Primavera” del Botticelli, e poi quando finalmente si trova la forza per staccare lo sguardo da quella meraviglia scoprire che nella stessa stanza un’altra donna bellissima si lascia ammirare dalle persone che accorrono da tutto il mondo solo per vederla, la “Nascita di Venere”. L’emozione di contare quante opere d’arte di valore inestimabile ci sono a Palazzo Pitti, terza residenza della famiglia Medici, per poi comprendere fino in fondo perché si dice che l’Italia sia il paese con il più grande patrimonio artistico al mondo. L’emozione di trovare nella stessa città tutti questi capolavori visti solo sui libri di testo e capire quanto le pagine non rendano giustizia all’arte. Questo viaggio è stato il completamento del nostro percorso scolastico. Questo è il motivo per cui i nostri docenti hanno scelto Firenze per noi. Questa è la ragione per la quale abbiamo quasi preteso che la nostra insegnante di Italiano (che per via di un imprevisto non avrebbe potuto partecipare alla visita) entrasse con noi nella basili-


mariarosaria Firenze

mariarosaria Firenze

MARIAROSARIA BARBARACI CASTRESE PIO DE ROSA

no spostati dalle loro stanze e facevano confusione lungo i corridoi. I ragazzini che si erano accorti dei prof., si erano rifugiati nelle nostre stanze, ma per loro sfortuna, sono poi stati scoperti. Ma questo è solo l’antefatto! Verso le due di notte, proprio come agenti anti-droga, professori e dipendenti dell’albergo hanno ispezionato le camere disturbando e svegliando anche noi studenti napoletani. Dulcis in fundo, ci hanno accusato di essere stati “complici” e una volta appreso il loro errore se la sono cavata con un “jateve a cuccà” mal pronunciato. Nonostante le condizioni meteorologiche non siano state delle migliori, Firenze ha mantenuto integro il suo splendore, anzi probabilmente la pioggia ha reso il percorso ancora più suggestivo. Vedere la città dalla cupola del Brunelleschi è stata un’emozione indimenticabile. Dopo ben 463 scalini, di fronte a noi si apriva uno scenario a dir poco favoloso, il cielo nuvoloso e una leggera foschia davano l’impressione di stare sul tetto del mondo. Non è bastata un’ora per convincerci a scendere!

camaleo Piazza della Signoria

camaleo Firenze

mariarosaria Firenze

castrese Santa Croce

ca di Santa Croce. In quel luogo riposano Galilei, Machiavelli, Michelangelo, Rossini, Alfieri, Foscolo, tutti nomi sentiti tra i banchi di scuola, ma che in quel momento giganteggiavano davanti a noi, testimoni della loro grandezza. Vedere le loro tombe, sentire la magnificenza e la solennità di quella chiesa, ci ha donato qualcosa che nessun altro posto avrebbe potuto darci, proprio perché rappresentava per noi la chiosa perfetta dei nostri cinque anni. Porteremo con noi il ricordo della splendida veduta dal “Campanile di Giotto”, della vista da Ponte Vecchio, del gusto del Caffè alle “Giubbe Rosse”, storico caffè letterario di Firenze, della tristezza del viaggio di ritorno, quando realizzammo che quella sarebbe stata l’ultima esperienza di viaggio d’istruzione insieme. Per il resto non c’è ringraziamento che possa ripagare un’esperienza del genere. Vi consiglio assolutamente la città di Firenze come vostra prossima meta, per un viaggio con gli amici, con la famiglia, ma soprattutto per un viaggio d’istruzione perché nessun’altra città al mondo può assumere l’egemonia in campo culturale ed artistico come Firenze.

castrese Ponte Vecchio

mariarosaria Firenze

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arosaria enze

mariarosaria Firenze

CANNES: SE IL VIAG

maleo Piazza della Signoria

camaleo Firenze

mariarosaria Firenze

castrese Santa Croce

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mariarosaria Firenze

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sarah

Cannes

DEMERDEZ VOUS WELCOME TO SAINT TROPEZ Avete presente il tormentone “Welcome to Saint Tropez”? Bene. E’ così che inizia la settimana più straordinaria della nostra vita. Arriviamo a Cannes a metà mattinata, ci accoglie un sole accecante ed una pista d’atterraggio costruita praticamente sul mare e iniziamo ad intonare le note del celebre pezzo. E’ subito atmosfera vacanziera. Il luogo in cui abbiamo alloggiato era un piccolo villaggio-residence. Una costruzione psichedelica, a mò di alveare il cui ingegnere ha collezionato una vasta gamma di imprecazioni da parte nostra ogniqualvolta dovevamo fare giri chilometrici per raggiungere un’altra stanza. Sia di giorno che di notte. Eh si! Al calar del sole non ci siamo mica fermati! Scelto un quartier generale per la settimana (la stanza 339) abbiamo organizzato ogni sera festini-strafogo nei nostri mini appartamenti con cucina allegata. Il pretesto iniziale è stato quello di fornire nutrimento a quelli tra noi che meno avevano gradito la cuisine française, ma già dal secondo giorno era diventato un must, un ritrovo abituale al calar del sole. “Stasera? Già saje”. Impossibile prendere sonno per i dormiglioni della situazione, i quali, ogni qual volta cadevano dolcemente fra le braccia di Morfeo, venivano risvegliati dall’aria calda del phon sparato in faccia a potenza massima! Tra una risata ed una carbonara le nottate passavano velocemente . BONJOUR! Il risveglio era spettacolare ogni singolo giorno: i balconi vista mare lasciavano intravedere la spiaggia, le isole all’orizzonte e i riflessi del sole nell’acqua cristallina. Mozzafiato. Ogni mattina, dopo la colazione, ci recavamo con i mezzi pubblici al Collège, la scuola internazionale a pochi metri dal mare, dove seguivamo i corsi di francese. Un coagulo di ragazzi di nazioni diverse. Ci è capitato spesso di stare seduti a tavola con dei messicani, ottima occasione per mettere alla prova le nostre conoscenze linguistiche. Invece in discoteca (situata nel campus stesso), chi altri avremmo potuto notare se non le It-girls per eccellenza? Stiamo parlando di fanciulle americane of course, che sfoggiavano le proprie grazie in piedi sopra i tavoli cantando a squarciagola l’ultima hit del momento “ I’m gonna pop some taaaags” (Thrift Shop


GGIO È CHIC! di Macklemore ovviamente) ingollate alle bottiglie di vodka. E poi dicono che sono gli italiani i casinisti della situazione! CES ITALIENS Il pregiudizio che però non siamo riusciti a smentire è stato quello dell’eterno ritardo dei napoletani. Anche se di pochissimi minuti, siamo sempre arrivati in ritardo a lezione. C’è poco da fare, ce l’abbiamo scritto nei cromosomi. Le nostre prof acquisite però ci hanno sempre accolto con un benevolo sorriso e ci sono passate sopra allegramente.

Ogni mattina andavamo al Collège, la scuola internazionale a pochi metri dal mare, dove seguivamo i corsi di francese. Un coagulo di ragazzi di nazioni diverse B COME BOULANGERIE Dopo il dovere però tocca al piacere. Il programma delle escursioni pomeridiane era molto vario. Il centro di Cannes l’abbiamo percorso da cima a fondo, la mattina o la sera, con il sole o con la pioggia. Quando ci siamo andati per l’ultima volta, il mattino della partenza, lo conoscevamo ormai come le nostre tasche. E’ una città bomboniera. A destra il lungomare della Croisette, negozi super chic da Prada a Louis Vuitton, il palazzo del Festival con il red carpet e gli alberghi di lusso, residenza annuale delle Star che accorrono di gran carriera per ottenere le tanto anelate statuette dorate. A sinistra invece, le strade dello shopping per comuni mortali non miliardari, i piccoli boulevards con boutiques ad ogni angolo ed il profumo inconfondibile delle boulangeries, le cui vetrine esponevano perennemente tartes, croissants ed ogni sorta di dolci burrosi ad alto, altissimo, contenuto calorico. I nostri trigliceridi ballavano la samba ogni volta che intravedevano una crêpe.Ma sono sapori che fanno bene all’anima, non solo al palato. Una piccola curiosità: scommetto che nel vostro immaginario il francese tipo gira per strada con la sua immancabile baguette sotto braccio. Vi chiedete se è un’esagerazione di tutti i non-francofoni? La risposta è NO! I francesi girano davvero con baguette in mano a tutte le ore del giorno. Incredibile ma vero.

SARAH MERAVIGLIA

TUFFO DI TESTA O A CANDELA? Tra i momenti clou del viaggio, annoveriamo sicuramente la visita all’isola di Sainte Marguerite. Un minuscolo paradiso naturale, immerso nel verde, a pochi km al largo della costa Azzurra. La percorriamo da cima a fondo con temperature quasi caraibiche. Lo specchio d’acqua turchese, gli alberi e i mille fiori. Un incantesimo. Visitiamo anche le segrete del castello dell’isola, nelle quali, secondo la leggenda, fu imprigionato il celeberrimo portatore della maschera di ferro. (Le lettrici ricorderanno sicuramente il film con Leo Di Caprio... sorrisetto d’intesa [ndr]). Tornati sulla terra ferma non abbiamo retto più al caldo e alla smania di sperimentare le gelide acque francesi. I più temerari si sono tuffati in acqua, chi del tutto, chi solo fino alla vita. Il rischio di una febbre da cavallo c’era ovviamente, ma vogliamo parlare della soddisfazione? Impagabile. A COME ARTE E AMMUINA Giornata memorabile è stata sicuramente anche la domenica in cui abbiamo visitato il museo di Chagall. Tutt’altra storia rispetto alla noiosità che può suscitare in voi la parola MUSEO. Chagall ci ha fatti rimanere senza fiato. I suoi quadri sono una corrente continua di colori, vivi e brillanti, che si compenetrano e proclamano alla persona che li guarda il proprio messaggio trascinandola in un turbine d’emozioni. Davvero indescrivibile. Arrivati nel cuore di Nizza, ci ritroviamo invece nel bel mezzo di una parata di Carnevale. Bambini ed adulti travestiti ci riempivano di coriandoli e stelle filanti. La musica, le risate a squarciagola, la folla in festa. Un’atmosfera che ti obbligava a prender parte alla gioia della città. M COME… Parola d’ordine della settimana è stata sicuramente “merde”. Lo decretano all’unanimità tutti i partecipanti. La struttura alberghiera non ha infatti fornito nei primi giorni materiale per l’igiene ( parlando papale papale: la carta igienica) e nel momento in cui ci siamo recati al Collège per far il presente il problema a chi di dovere, una delle responsabili ci ha fornito quanto richiesto pronunciando un sono : POUR VOUS DEMERDER! E grasse risate a seguire. Insomma, Cannes ce la porteremo nel cuore, e se pure questo dovesse dimenticarsene, qualche altra parte del nostro corpo che è forse meglio non nominare, non dimenticherà con tanta facilità!

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RACKET

MIXZONE INCHIESTA

▄▀ Quando anche i santi ti voltano le spalle ▄▀

▄▀ Arriverà un sant'Antonio per la riscossione di una tassa mensile al fine di proteggere il negozio ▄▀

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5,5

MILIARDI

Sono i soldi che ogni anno sono versati come pizzo da oltre 160mila commercianti

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nn Artù, mettitm nu poc e’ prusutt miez o pan» così esordisce un affiliato della camorra nel celebre film di De Crescenzo (“Così parlò Bellavista”) nel momento in cui entra nel negozio di articoli sacri al 157bis di via Duomo per riscuotere dal proprietario dell’attività la tangente mensile alias il pizzo. Questo termine si riferisce all’obbligo che la malavita organizzata impone ai commercianti, di pagare a scadenza fissa una determinata somma di denaro in cambio di protezione. Protezione da cosa? Dalle minacce effettive o eventuali contro il titolare (minacce di morte, di distruzione del locale, di violenze da commettersi contro il proprietario o contro suoi familiari ed amici), minacce che provengono però dagli stessi criminali. Insomma un controsenso in tutti i sensi. Nel caso in cui gli esattori siano particolarmente clementi questa somma è pari ad una determinata percentuale del guadagno dell’attività commerciale in questione; più frequentemente la tariffa è fissa, indipendente quindi dalle entrate mensili del negozio o dell’impresa. Nel dialetto siciliano l’antico detto “vagnari u pizzu” significa “bagnare il becco” nel senso di dare una ricompensa (in passato un bicchiere di vino) come ringraziamento ad una persona dalla quale si avesse ricevuto un favore. Verso fine ‘800 il modo di dire ha iniziato ad essere usato in riferimento al racket. Oggi il fenomeno interessa circa 160 mila commercianti l’anno i quali perdono in media 5 miliardi e mezzo di euro all’anno (dati resi noti dal tredicesimo rapporto Confesercenti e Sosimpresa). E’ per questo motivo che nell’ultimo decennio in Italia si sono moltiplicate le associazioni antiracket, unite tutte nel FAI (federazione delle associazioni antiracket e antiusura italiane). In occasione del 19 marzo, giornata in memoria delle vittime della camorra, la federazione ha organizzato un incontro a Pomigliano d’Arco per promuove-

re l’iniziativa Consumo Critico, che si prefigge come obiettivo quello di portare quanti più enti commerciali possibile a pronunciare a gran voce il proprio “no!” al pizzo, assicurando ai propri clienti la possibilità di scegliere di investire il proprio denaro in negozi ed imprese “pizzo-free”. Hanno preso parte all’iniziativa numerosi giovani i quali, aggirandosi sotto la pioggia tra i negozi del centro cittadino invitavano i commercianti a prender parte all’iniziativa apponendo il bollino arancione del Consumo Critico alle proprie vetrine. Tutti i negozi interpellati hanno affermato di non pagare e di non aver mai pagato il pizzo. Le reazioni dei commercianti a domande in un campo tanto delicato quanto quello dell’illegalità, sono state alquanto variegate. La maggior parte si è buttata immediatamente sulla difensiva marcando una linea netta tra la malavita e la propria attività, e questo è avvenuto anche in negozi di cui erano noti da fonti ufficiose i rapporti con la camorra. In un paio di occasioni non sono mancati sorrisetti o alzate di sopracciglia rivolti al proprio collega. Allusioni forse? Chissà. Lasciavano però di stucco quelli della serie “tuscendidallestelle” : “E cos’è il pizzo?” oppure “Perché esiste davvero la camorra a Pomigliano? ”. Ci sono o ci fanno? Ai posteri l’ardua sentenza. Gli interlocutori più partecipativi sono state due commesse di un negozio di una nota catena d’abbigliamento che hanno riferito di aver trovato una mattina di 8 anni fa (nel 2005) una letterina sotto la saracinesca del proprio negozio. Questa sorta di volantino preannunciava l’arrivo di un “Sant’Antonio” per la riscossione di una tassa mensile al fine di proteggere il negozio. Le stesse epistole erano state inviate a tutti i negozi della strada in questione, cioè via Ercole Cantone. Ricordando quest’avvenimento ai negozianti che avevano negato qualsiasi episodio di racket nella zona, ci rispondono che “ erano fatti di poca cosa” e che “alla fine quello delle lettere era stato uno scherzo ingenuo”. Fatto sta, che dopo le denunce dei commercianti non si è sentito più nulla da nessuno. Forse opera di qualche baby gang alle prime armi o di una camorra mal-organizzata. La situazione a Napoli non

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▄▀ ADDIOPIZZO É la prima esperienza di consumo critico legata all'estorsione: consumatori che orientano i propri consumi verso un'economia legale, premiando coloro che si oppongono al racket

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▄▀ SILVANA FUCITO Silvana Fucito è una commerciante di vernici nel quartiere San Giovanni, diventata nel 2002 mira degli appetiti di tre clan diversi I Cuccaro, gli Aprea ed i Rinaldi. La sua denuncia ha portato all’arresto di 15 persone. La pena minima assegnata ammonta a 12 anni di carcere è molto diversa da quella di Pomigliano. Anche nel capoluogo campano le attività commerciali della zona di Salvator Rosa, del Vomero e del centro cittadino si mostrano assolutamente estranee alla vicenda. « Pizzo? Macchè! Mai è stato chiesto a noi o ai negozi in zona per quanto ne sappia. Maimaimaimaimai. » Come spiegare allora i reiterati casi di racket nella zona? Siamo andati a chiederlo al sig. Seccia, proprietario dell’omonimo bar sito in via Monteoliveto. Le richieste di pizzo da parte del clan Prinno iniziano nel 2001, dopo una quindicina di giorni dalla prima “visita” (che imponeva una tangente pari a 2 milioni di lire al mese) il titolare decide di denunciare tutto alle autorità. Finiscono in manette 5 affiliati del clan e la faccenda appare conclusa. Dopo 9 anni però, il primo gennaio 2010, il bar viene distrutto da un incendio doloso, la causa: il risveglio della malavita del quartiere. « L’effetto che avevano fatto la denuncia e le 5 condanne era finito ed io rappresentavo il capro espiatorio di tutti i commercianti della zona» Dopo l’accaduto il sig. Seccia ha sporto denuncia per la seconda volta, questa volta però la polizia non è riuscita a risalire ai responsabili dell’incendio. Il sig. Seccia dice di essersi sentito del tutto tutelato dalla giustizia nel corso della vicenda (anche grazie alla vicinanza della questura) e dallo Stato, il quale gli ha fornito un risarcimento danni. La legge n.44 del 23 febbraio 1999, ci spiega il commissario straordinario del governo (si parla del governo Monti ovviamente) per il coordinamento delle iniziative antiracket ed antiusura Elisabetta Belgiorno, sancisce la creazione di un fondo di solidarietà per tutti gli enti economici che siano stati danneggiati materialmente o fisicamente dal racket. Iniziative per scoraggiare la sottomissione dei negozianti all’illegalità sono

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state promosse anche nei comuni delle singole città; a Roma il sindaco Alemanno propose qualche anno fa l’esenzione dalla tasse per tutti i commercianti che avessero denunciato richieste di Pizzo. Qui a casa nostra invece il sindaco De Magistris ha approvato nell’ottobre 2011 la creazione di un elenco di tutti gli operatori economici e delle imprese che avendo denunciato il pizzo saranno tra i primi ad esser presi in considerazione per quanto riguarda l’affidamento di lavori, servizi e forniture. (Un aiuto indubbiamente per i malcapitati ma motivo di confusione in più nei già torbidi meccanismi delle gare d’appalto made in Naples). Nei casi in cui le estorsioni interessino rinomate attività (come avvenne per la pizzeria Sorbillo l’anno scorso) le vicende diventano subito note e circolano di bocca in bocca alla velocità della luce; quando invece si tratta di persone comuni la tendenza è quella di insabbiare la storia e dimenticare. Sono stati pochissimi gli accenni dei media al suicidio di Joseph Sumith, per esempio. L’imprenditore trentenne di origini cingalesi aveva aperto a Napoli 4 attività ( due alimentari rispettivamente nel quartiere Sanità e all’Avvocata e due internet point nei Quartieri Spagnoli). Arrivano immediatamente le richieste del boss dell’area: due zone diverse occupate dunque pizzo doppio. Il giovane imprenditore decide di sporgere denuncia portando così alla cattura del boss Ciro Lepre (detto O’sceriff) e di due dei suoi scagnozzi nell’Aprile 2012. Alla vigilia del processo però, Joseph non regge più, la tensione per la sua testimonianza contro i malavitosi è troppo alta e la preoccupazione che la malavita possa nuocere alla sua famiglia è terrificante. Rassegnato, si toglie la vita lo scorso Novembre impiccandosi con un lenzuolo nel suo appartamento nella Sanità in Vico Miracoli. Nella Sanità però nessuno sa niente. A quanto pare tutti i negozianti dell’area “non sono della zona”o “hanno aper-

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legge

del 1999

10 /2011


▄▀ to da pochissimo” e non sono quindi in grado di fornirci alcun tipo di indicazione. Persino i proprietari dei negozi di fronte la casa di Sumith dicono di non averlo mai visto, tutti ci ripetono meccanicamente la stessa frase: “ Vai al bar in fondo al vico, lì sapranno dirti tutto”. La locanda in questione sembra essere luogo di raduno delle facce meno promettenti che si possano immaginare; appena sentito nominare il suicidio dell’imprenditore cingalese affiorano di scatto dalla cappa di fumo nella quale erano immersi e con fare scontroso riferiscono di non avere idea di cosa stiamo parlando. Le persone, commercianti e non solo, tacciono ovviamente per paura. Certo, una paura più che legittima data l’imprevedibilità degli inciuci di quartiere che arrivano in men che non si dica alle orecchie sbagliate, ma pur sempre un atto di sottomissione ed una rinuncia ai propri diritti. Dopotutto, dire di no è possibile, ce lo dice il sig. Seccia, secondo il quale quello di cui tutti i commercianti avrebbero bisogno è un po’ di coraggio e un pizzico di buonsenso, e ne è chiara testimone Silvana Fucito. Commerciante di vernici nel quartiere San Giovanni, diventa nel 2002 mira degli appetiti di tre clan diversi I Cuccaro, gli Aprea e i Rinaldi. Le prime richieste ammontano a qualche chilo di vernice, chiudendo un occhio la faccenda resta a tacere, ma quando iniziano ad imporre il pagamento dell’esorbitante cifra di 150 mila euro la donna dice basta. La risposta della camorra è chiarissima: il negozio viene dato alle fiamme. La notte stessa dell’incendio Silvana decide, insieme a suo marito, di rivolgersi alle autorità: il suo gesto ha portato all’arresto di 15 persone. La pena minima assegnata ammonta a 12 anni di carcere. Da allora è diventata parte attiva nella lotta al racket italiano ed è stata inserita nell’elenco degli eroi del 2005 dalla nota testata americana “Time”. Ruolo cardine nella lotta alla camorra sul territorio napoletano è soprattutto quello del commissario provinciale dei carabinieri, il

La norma prevede la creazione di un fondo di solidarietà per tutti gli enti economici che siano stati danneggiati materialmente o fisicamente dal racket

Il Comune ha istituito un elenco di tutti gli operatori che avendo denunciato il pizzo saranno tra i primi ad esser presi in considerazione per l’affidamento di lavori, servizi e forniture

▄▀ ROBERTO SAVIANO "Lo faccio perché così tu e i bambini siete salvi e potete tornare al nostro paese" con le ultime parole di Joseph Sumith alla moglie, Saviano ha voluto ricordare il piccolo imprenditore di 33 anni morto suicida. Joseph Aveva denunciato Ciro Lepre, detto 'o sceriffo, e pare avesse ricevuto minacce proprio alla vigilia del processo. Nella Sanità nessuno sa niente. Tutti i negozianti dell’area “non sono della zona”o “hanno aperto da pochissimo” e non sono quindi in grado di fornire indicazioni. quale, con fare un po’ poetico dice «La camorra naviga tranquillamente nel mare dell’illegalità, sta a noi fargli avvertire le onde della nostra voce. » A dir la verità ci sarebbe più bisogno di uno tsunami! Un grido più che una voce, come quello di De Crescenzo nel suo film, quando si rivolge direttamente al camorrista esattore: « Voi invece siete coraggiosi? La notte mettete una bomba sotto ad una saracinesca e vi sentite degli eroi. Magari o pian e sopra ci sta nu pover vicchiariell che dorme e c’appizz a’pell, ma a vuij c’ v n m’port? Vuj sit disoccupat. Avete l’alibi morale! Siete Napoletani e ammazzate Napoli! Eh già, perché ci stanno i commercianti che falliscono, le industrie che chiudono, i ragazzi che sono costretti ad emigrare. Ma tutto sommato, nun è ca facit na vit e’ merd? Perché penso io,Gesù, fate pure i miliardi, guadagnate, però vi ammazzate tra di voi. E poi anche quando non vi ammazzate tra di voi ci sono le vendette trasversali, vi ammazzano le mamme, le sorelle, i figli. Ma vi siete fatto bene i conti? Vi conviene?» SARAH MERAVIGLIA

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MIXZONE APPROFONDIMENTO

LA SCIENZA F

iamme e terrore a Bagnoli, in quella che era l'ex area dell'Italsider. Un incendio di vaste proporzioni si è sviluppato in tarda serata nel complesso di Città della Scienza, il "polo tencologico" aperto a Napoli negli anni '90 dalla Fondazione Idis che comprende incubatori per imprese e un centro di divulgazione scientifica sul modello de La Villette a Parigi. Fortunamente nessuna persona è stata coinvolta, visto che di lunedì la struttura è chiusa. Ve lo ricordate? Questo è l'incipit di un articolo de "La Repubblica" sui fatti del 4 marzo. L'unico progetto che era stato portato a buon fine dall'associazione "Bagnoli Futura", per molti un carrozzone di voti clientielari, nell'area dell'ex ItalSider era andato distrutto. L'azienda siderurgica andandosene da Napoli lasciò un in-

tero quartiere, che era stato costruito in funzione di tale fabbrica, senza lavoro e con un altissimo tasso di inquinamento. In una zona dove il picco dei tumori per il popolo di Bagnoli è ancora a divenire, esistono vari comitati e laboratori politici che organizzano e incanalano il disagio. Per analizzare la situazione post-incendio sono andato a parlare con due attivisti del Laboratorio Politico Iskra. Fin da subito entrambi hanno chiarito, onde evitare fraintendimenti, che l'incendio alla Città della Scienza è stata una dura ferita inferta all'intera cittadinanza. Nonostante tutto hanno fatto intendere che quello era soltanto l'ultimo di una lunga serie di abusi subiti dalla cittadinanza di Bagnoli. E' troppo facile puntare il dito contro la camorra, spiegano. La camorra non avrebbe avuto alcun interesse a radere al

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VISITA ALLA CITTÀ DELLA SCIENZA: CON L'AIUTO DI TUTTI RIAPRIRÀ IN MENO DI UN MESE. CI TORNERÒ INSIEME ALLE SCUOLE, QUELLA È CASA LORO

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PIERO GRASSO

PRESIDENTE SENATO

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A AL ROGO suolo Città della Scienza se non per poi ricevere l'appalto della ricostruzione. Proprio per questo è necessario capire bene quali erano gli interessi di coloro che hanno dato fuoco ai sogni di tanti bambini, mandando in fumo l'unico servizio che era garantito, se pur con mille limiti, a Bagnoli. E' importante anche non fermarsi alla ricostruzione di Città della Scienza, bensì pensare una volta per tutte ad una vera riqualificazione dell'intero quartiere. Un quartiere che non può fruire del proprio mare, inquinato dall'ItalSider. Un quartiere che è stato avvelenato dall'unica azienda capace di fornire lavoro a gran parte della popolazione. Un quartiere che si vede preso in giro da una classe politica che promette riqualificazione, grandi opere, grandi bonifiche in periodo di campagna elettorale e che viene puntual-

mente abbandonato. Ed è per questo che l'incendio dura da anni. Gli impiegati di Città della Scienza erano senza stipendio da tempo, nei casi peggiori addirittura 11 mesi. E ora? Ora sono in Cassa Integrazione e il loro futuro è la Mobilità o la Disoccupazione. Le casse dell'associazione Bagnoli Futura erano in profondo rosso. Quindi in ogni caso il primo polo museale di divulgazione scientifica del Sud Italia in breve tempo sarebbe stato costretto a chiudere. In una situazione del genere, ri-affermano infine gli attivisti, è importante vedere la ricostruzione di Città della Scienza come opportunità di rinascita di Bagnoli. CIRO AMITRANO

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OGGI MIGLIAIA DI RAGAZZI E BAMBINI DI NAPOLI SI SONO SVEGLIATI PIANGENDO PER LA DISTRUZIONE DI CITTÀ DELLA SCIENZA, NAPOLI È SOTTO ATTACCO! LUIGI DE MAGISTRIS

sindaco di napoli

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DIARIO DI UNA MANIFESTAZIONE

STORIA Dopo una fase di sperimentazione avviatasi nel 1987 con programmi di attività temporanee da un'idea di Vittorio Silvestrini, nacque la prima edizione di “Futuro Remoto”, che si svolse alla Mostra d'Oltremare. A seguito del grande successo riscosso dall'iniziativa dal 1989 al 1992, fu costituita e riconosciuta la “Fondazione Idis”. Nell'operazione, Silvestrini coinvolse Vincenzo Lipardi, giovanissimo laureato in filosofia. La vicinanza agli aspetti politici e sociali della grande crisi industriale che si stava consumando in quegli anni negli stabilimenti dell'Italsider di Bagnoli portò Silvestrini e Lipardi a immaginare fin dall'inizio la realizzazione di un vero e proprio science centre nell'area di Bagnoli, favorendo la riconversione della zona in un polo high-tech che arginasse al tempo stesso l'emorragia di

posti di lavoro nello storico quartiere operaio. Città della Scienza è stata realizzata dalla stessa Fondazione grazie ad un "Accordo di Programma" sottoscritto nel 1996 fra Ministero del Bilancio, Regione Campania, Provincia di Napoli e Comune di Napoli e la Fondazione IDIS. Negli anni 1992-93 fu elaborato il progetto di Città della Scienza e venne inaugurato il primo insediamento a Bagnoli. Nel 1994 la Regione Campania e il MIUR approvarono il progetto. Mentre, nel 1996 fu possibile aprire al pubblico il primo, embrionale, nucleo del complesso museale. Nel 2001 fu inaugurato il Science Centre nella sua configurazione finale e nel 2003 il progetto fu completo con l'apertura del “Centro Congressi”, del “Centro di Alta Formazione” e del Business Innovation Centre.

è

domenica mattina presto, sono all’incirca le 8 e mezzo, quando entro in metropolitana. Cambio alla stazione Museo e prendo la linea 2 a Cavour. Il treno tarda, mentre all’altro binario, come sempre, ne passano tanti, troppi, per la pazienza di molti. Quando arriva, non è quello giusto: ferma a Campi Flegrei; salgo lo stesso. Ai Campi Flegrei, incontro un gruppo di signori con delle bandiere in mano: sono dell’A.Fe.P.A.T. (Associazione Ferrovieri Pensionati Amici del Treno): anche loro vanno alla manifestazione. Insieme, saliamo sul treno diretto a Bagnoli. Una volta sceso li perdo di vista; non so più dove andare, ma per fortuna incontro una donna, un’insegnante dell’istituto Nitti. Insieme, arriviamo all’Arenile: lì sono già tutti


€161.669

è la somma raccolta attraverso il social network napoletano derev.com per la ricostruzione di città della scienza

pronti per partire. Ritrovo molti amici qui: c’è Fabrizio Pignatelli, direttore de L’Obelisco, lo storico giornale del Genovesi; c’è Gabriele Turco, del Palizzi, attivissimo rappresentante della Consulta Provinciale degli Studenti di Napoli; c’è Gigi, un mio giovane compagno di scuola; c’è Giuliano Russo, studente in Scienze Politiche alla Federico II, con la passione per il giornalismo, che libera sulla sua Pagina Facebook TG Smile. Con lui raggiungo pian piano la testa del corteo; ci sono tante persone; forse non quante ce ne sarebbe stato bisogno, ma comunque tante. Ci sono le scuole di Bagnoli: non solo i bambini delle elementari, che abbiamo ascoltato così spesso, ma anche i ragazzi delle medie e degli istituti superiori. Ci si accorge che Città della Scienza significava davvero molto per loro. Ci sono le Agende Rosse, venute a presidiare la legalità. Incontro un uomo con un cappello verde a falda larga, tanti cartelli appesi addosso, un mazzo di mimose nella mano sinistra e uno strano bastone nella destra: è Andrea Colaianni, col suo megafono silente. Con lui parlo dei temi che gli stanno più a cuore, che manifesta, artista, nelle sue opere: il femminicidio (ecco il perché delle mimose), lo sdegno per la corruzione, la partecipazione attiva nella società. Incontro Salvatore Fruguglietti, della Direzione dei progetti scientifici de Le Nuvole, all’interno di CdS. Ci dice che Città della Scienza non si è mai fermata, che lato monte è completamente operativa, che non spostano di un centimetro, nemmeno sul punto della ricostruzione di CdS. Il colpo subìto non dovrebbe intaccare il loro livello occupazionale, ci dice, ma il danno economico è grande: a occhio circa 40 milioni di euro. Alla domanda se CdS ce la farà a ripartire da sola, ci elenca altre realtà europee: La Villette di Parigi: 150 milioni di euro dallo Stato; il Deutch Museum 500 milioni solo quest’anno per un riallestimento; tutto

il progetto di Città della Scienza: 80 milioni. Ma dice che ce la faranno, perché lo devono a loro stessi, alla città, ai ragazzi, ai giovani, a chi è stato loro vicino. Incontro il capogruppo alla Camera di Sel, Gennaro Migliore. Mettiamo da parte la politica e parliamo di CdS, di cui è stato una guida, al tempo in cui era studente di fisica, al tempo degli esordi della mostra futuro remoto: col beneficio del dubbio e l’attesa di conferme dalle indagini, parla del rogo come di un’intimidazione mafiosa, un attentato al cuore di un’istituzione culturale. Da qui riparte la ricostruzione di Napoli e del Mezzogiorno, dice: una ricostruzione prima di tutto simbolica, poi materiale. Invita poi tutti a partecipare a questa azione di solidarietà e ricostruzione della città, che tutti i cittadini si aspettano. Per questo chiede al Sindaco di assegnare a CdS la massima priorità. Il Sindaco lo incontro poco dopo; riesco incredibilmente ad avvicinarlo e a farmi riconoscere come studente del Vico. “Il mio compito è di tener unita la città e le istituzioni per ritrovare i fondi necessari alla ricostruzione: Bagnoli chiama Napoli e Napoli con dignità chiede aiuto all’Italia, al Governo.” afferma. Denuncia che il 95% degli investimenti delle fondazioni bancarie sono rivolti nel territorio italiano da Roma in su; elude un po’, invece, da una risposta sullo stato dei collegamenti del trasporto pubblico, così inadeguati per raggiungere Bagnoli, come diceva prima anche Fruguglietti, parlando, invece, della riqualifica del quartiere, della linea di costa, della spiaggia, lavori per i quali si aspetta l’attenzione del nuovo Parlamento. Parla di una gran voglia di unità, che ha visto crescere nella stragrande maggioranza di napoletani. Che in quella mattinata si sono riuniti e coperti la faccia di carbone e per sessanta secondi hanno gridato una sola parola: BASTA! AMEDEO DE CHIARA

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LA CITTÀ DELLA SCIENZA DI NAPOLI CHE BRUCIA MENTRE NOI SIAMO QUI A CHIEDERCI CHE FARANNO I MARZIANI DI GRILLO È IL SEGNO DI UN PAESE SPERSO ANDREA VIANELLO DIRETTORE RAI 3

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INSIDERS Intervista a Salvatore Fruguglietti, della Direzione dei progetti scientifici de Le Nuvole, lo stabile d’innovazione, all’interno di Città della Scienza.

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passato un mese dal rogo di Città della Scienza. Cosa avete fatto in questo tempo voi de Le Nuvole? Abbiamo pensato di non perdere la nostra programmazione teatrale, spostandola in buona parte nella sala Newton di Città della Scienza, messaci a disposizione dalla Direzione della Fondazione Idis (Istituto per la Divulgazione Scientifica in Italia). Altre produzioni, le abbiamo portate in giro per altre realtà museali e teatri napoletani.

città della scienza non è morta. ad aprile abbiamo innaugurato ben sei mostre Cosa ha fatto, invece, Città della Scienza? Oltre al mantenimento delle attività precedenti, Città della Scienza è partita con la progettazione di nuovi spazi espositivi partendo da ciò che è rimasto in piedi, proprio per lanciare un messaggio chiaro: Città della Scienza non è morta, perché ci sono dei suoi spazi assolutamente ancora integri, perché le persone che lavorano a Città della Scienza hanno desiderio di rimanere qui; tutti i lavoratori sono rimasti, nessuno escluso, seppur in cassa integrazione straordinaria. Dal 10 aprile Città della Scienza inaugura sei nuove mostre, prestateci da molti partner italiani, tra cui I giochi di Einstein, GNAM, una mostra sui vulcani ed una sulla sismologia e l’Epidottera (una mostra sulle farfalle). Qual è stata l’attenzione a Città della Scienza dopo il rogo? Avete ricevuto numerose visite, vero? Abbiamo ricevuto molta attenzione dalle istituzioni: un’ottima risposta. Abbiamo ricevuto numerose visite, tra cui il Presidente del Senato Grasso e il Ministro dell’Istruzione Profumo, il Ministro dell’Interno Cancellieri e quello della Giustizia, Severino, il Presidente della Regione Caldoro e il Sindaco De Magistris. Ma cosa ancor più bella dall’11 aprile sono tornati in visita i ragazzi: ben 400 solo il primo giorno! Il 9 aprile, invece, al Parlamento Europei i parlamentari italiani di concerto con 200 responsabili di istituzioni scientifiche hanno organizzato una seduta dedicata a Città della Scienza, da cui è emerso che ì deve essere ricostruita lì dov’è attualmente e che ci sono dei fondi già allocati nel bilancio europeo per ricostruirla. Per la ricostruzione cosa si attende? SI è aperto un dibattito che personalmente trovo stupido, nel quale si avanzano proposte di delocalizzazione di Città della Scienza. Dal punto di vista economico è una sciocchezza, perché costa molto meno ricostruirla così dov’è (34-35 milioni di euro), piuttosto che attuare solo la bonifica dell’Italsider (ca.70 milioni di euro). Città della Scienza deve essere ricostruita dov’era; ciò non costituisce affatto una violazione del piano regolatore di Napoli. Questo, infatti, risale al 1998, Città della Scienza nasce da un accordo tra la Fondazione Idis e Comune, Regione e Ministero risalente al 1992, recepito poi in toto dal piano regolatore.

La ricostruzione di questo presidio, unico nel quartiere, è un problema culturale e sociale: chi ha distrutto Città della Scienza non deve averla vinta, ottenendo la sua delocalizzazione, men che mai la sua chiusura. Per quanto riguarda il recupero della linea di costa di 150 m di fronte a Città della Scienza: con un mare non balneabile, se non tra 150 anni, ed un’area completamente desertificata, non fruibile dai cittadini, Città della Scienza costituisce l’unica realtà, spuntata quasi come un fiore in un deserto, una ginestra leopardiana. Bisogna solo lasciare un immediato e libero accesso al mare. Lancio una sfida agli amministratori: se vogliono recuperare i 150 metri di linea di costa di Città della Scienza, abbiano prima la capacità politicoamministrativa e gestionale di recuperare i restanti due km della colmata e di abbattere le case del villaggio di Coroglio. La ricostruzione di Città della Scienza può risollevare l’attenzione verso la sua raggiungibilità e verso il trasporto pubblico a Bagnoli e per Bagnoli? Come qualcuno avrà già potuto notare, via Coroglio è attraversata da binari che, da lato monte, entrano lato mare all’interno di Città della Scienza. Questi binari collegavano la nostra struttura, quando era ancora una fabbrica di prodotti chimici, alla linea ferroviaria metropolitana, per il carico e lo scarico di materiali. Si discuteva nel 2012 che nel sistema integrato dei trasporti di Napoli si utilizzasse questo tratto di linea ferroviaria per collegare Città della Scienza al trasporto pubblico. Tutto dipende dalla volontà dei politici. Come si potranno tutelare in futuro Bagnoli e Città della Scienza? A tutelare Città della Scienza ci pensano le persone che ci hanno dimostrato e continuano a dimostrarci affetto. Per Bagnoli c’era il piano urbanistica di De Lucia, c’era la variante per le periferie, c’era Bagnoli futura. Tutto si basa sulla volontà; il pubblico ha mezzi e risorse, eppure, ha la capacità di non fare, per problemi burocratici e altri intoppi.

la regione campania ha congelato i fondi di città della scienza creando una difficoltà finanziaria Qual è la volontà che manca nelle istituzioni? Tutte le istituzioni si sono strette attorno a Città della Scienza e questo ci ha rassicurati. Tuttavia, la Regione Campania tiene congelati i fondi di Città della Scienza per la lentezza della burocrazia, creando una difficoltà finanziaria, non economica: Città della Scienza ha un bilancio in attivo. Il Comune di Napoli, invece, non ha chiarito la sua posizione circa la ricostruzione. Al MIUR contesto che, nonostante un decreto già in gazzetta ufficiale, i soldi per attività rendicontate non siano ancora arrivati dopo 5 anni e non possono ancora arrivare, dal momento che le Commissioni parlamentari non si sono ancora insediate. AMEDEO DE CHIARA

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Quando i Beatlese erano la boy-band Sottile riflessione sull'industria musicale ed i prodotti artefatti a tavolino: quando i Beatles e gli One Direction sembrano esclusivamente padri e figli.

27 30 32 34 Il gran ritorno di Lara Croft a diciassette anni di distanza dal primo videogame

Spotted: la bacheca anonima 2.0 che affascina la social generation

Ecco Pavegen, quando camminare produce energia pulita

Le lettere a Don Pio, l'ultima spiaggia per chi vuole una mano


UP DATE

FOCUS

AS THE EXPERT SAID

videog

God of War Ascension uest’anno gli amanti degli action game possono sentirsi più che soddisfatti con il ritorno di Dante, Raiden e Lara Croft. Ma non soltanto loro saranno i protagonisti del 2013 poichè anche Kratos ritorna su ps3 in God of War Ascension, prequel della saga, introducendo un grande novità: il Multipalyer. Quest’innovazione ha però suscitato aspre critiche contro la Santa Monica Studios (il team di sviluppatori) poiché il Multiplayer sembrava un’aggiunta superflua che avrebbe reso la trama piuttosto fiacca, ma al rilascio della Beta del Multiplayer e di una demo del gioco, molti dei giocatori che avevano puntato il dito contro la Santa Monica si sono dovuti ricredere.

Q

Trama ▄ Kratos ha appena sciolto il suo patto con Ares che lo rese servo del dio e che lo costrinse ad uccidere la propria famiglia; per questa ragione viene intrappolato e torturato dalle tre Furie che hanno il ruolo di punire coloro che tradiscono i patti intrapresi con gli dei. Lo Spartano scoprirà che sotto c’è molto altro... (niente spoilers) Questa volta la trama, meno lineare del solito, è composta da due lunghissimi flashback che però, per chi ben conosce la serie, non salvano del tutto la sua poca

originalità. In combattimento il giocatore utilizzerà le solite spade del caos che proseguendo nel gioco acquisteranno quattro diversi poteri elementari: “fuoco” di Ares, “folgore” di Zeus, “ghiaccio” di Poseidone e “anime” di Ade. Ognuno di questi avrà a disposizione attacchi e magie diverse (qualche arma in più non avrebbe guastato...) gli scontri spettacolari con nemici e con i quattro boss (ne avrei messo qualcuno in più...) finiranno sempre con i classici quick time events. Nei puzzle oltre all’ingegno si disporrà di tre oggetti magici che renderanno l’esperienza del giocatore molto varia è che torneranno utili anche in combattimento... molto utili. Graficamente questa serie è diventata un colossal soprattutto in questo capitolo, la fluidità oscilla tra i 30 e i 60 fotogrammi al secondo... succedono talmente tante cose su schermo che quasi non si riesce a seguire tutto. MULTIPLAYER ▄ Nel Multi Il giocatore potrà decidere, innanzitutto, a quale divinità essere devoto tra Zeus, Poseidone, Ade e le Erinni, ognuna delle quali presenta un percorso con specifiche armi ed abilità, oppure scegliere un personaggio multiclasse

in grado di cambiare armi. Si potranno equipaggiare oggetti e reliquie, che danno ulteriori bonus di statistiche o potenziamenti passivi, ma anche armi, elmi, armature, pantaloni e stivali; insomma potremo customizzare il nostro eroe a nostro piacimento salendo pian piano di livello. Diverse sono le modalità per crescere di livello sia da solo che in cooperativa online, ad esempio: “Prova degli dei” consiste nell’affrontare in sequenza cinque round di nemici senza eccedere nel limite di tempo consentito. Le mappe sono: Deserto delle anime perdute, Anfiteatro di Ercole e Rotonda del Monte Olimpo. Ovviamente il multiplayer non finisce qui, troviamo il classico Cattura la Bandiera e tante altre modalità. Tecnicamente Ascension non ha niente da invidiare ai suoi fratelli “maggiori”, soltanto la trama risulta meno epica ma i colpi di scena, ottimamente doppiati, e le spettacolari ambientazioni (basti soltanto vedere la statua di Apollo sull’isola di Delo) risultano più che piacevoli, mentre il multiplay aggiunge altro tempo alla longevità di gioco non più limitata dalle solite 10 ore. Troverete il gioco in tre edizioni: standard, special e collection (con una “gustosa” statuetta di kratos) MARIO CICELYN

FOCUS

God of War è il primo videogioco della saga. Allo Spike Video Game Award 2005 ha ricevuto il premio "Gioco d'azione dell'anno" e David Jaffe, il suo creatore, ha ricevuto il premio "Sviluppatore dell'anno".

God of War II è stato pubblicato pubblicato negli Stati Uniti nel 2007. Il videogioco ha vinto i premi BAFTA 2007 nelle categorie Technical Achievement e Story and Character.

God of War: Betrayal ossia "Tradimento" è un videogioco per telefoni cellulari appartenente alla serie di God of War. Qui si conosceranno le azioni di Kratos tra il primo e il secondo capitolo.

God of War: Chains of Olympus è il terzo titolo della serie. Prequel del primo God of War, il gioco è stato pubblicato nel 2008 in America. È il secondo progetto per PSP della Ready at Dawn.

God of War III è il terzo capitolo della serie e pubblicato esclusivamente per PlayStation 3. Ha ricevuto un'acclamazione universale da parte della critica specializzata.

God of War: Ghost of Sparta narra le vicende intercorse tra God of War e God of War: Betrayal, nel periodo immediatamente successivo alla disfatta di Ares.


simply USER

games

Tomb Raider i sono due tipi di giocatori al mondo: quelli che giocano per il piacere di farlo e quelli che giocano consapevoli di tutti gli aspetti tecnici dei videogiochi. Se appartenete alla seconda categoria cambiate pagina e leggetevi gli articoli di politica. Se invece fate parte di quella massa di persone che premono tasti e fanno click inconsapevoli delle diavolerie tecniche che si celano dietro un gioco, allora prego, accomodatevi. Se questa recensione fosse seria, leggereste che il nuovo capitolo di Tomb Raider, uscito il 5 marzo di quest’anno, è stato sviluppato dalla Crystal Dynamics e pubblicato dalla Square Enix, già osannata per creazioni come Final Fantasy e Kingdom Hearts. Ma, dal momento che, come annuncia il titolo, qui non troverete nulla di tecnico e attendibile, ripeto, a chi non lo avesse recepito al primo suggerimento, di cambiare pagina. L’archeologa inglese bella e di dubbia appartenenza al genere umano per capacità di resistenza fisica è tornata e per chi, come la sottoscritta, ha iniziato quel lungo rapporto di amore-odio col pc a quattro anni con i primi capitoli della saga di Tomb Raider, conoscere una Lara Croft inesperta e che dice ‘’i hate tombs’’, è fantastico quanto scioccante. Dal momento, però, che una recensione,

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LARA CROFT Lara Croft è la protagonista della saga Tomb Raider. Nel 2006 le fu assegnata una stella nella "Walk of Game", e fu inserita anche nel "Guinness World Record" come "L'eroina dei videogame più famosa al mondo". In Inghilterra, il tratto di circonvallazione interna tra Osmaston Road e Burton Road a Derby, è stato

chiamato "Lara Croft Way". La cittadina inglese di Derby, in cui è situata la via, è stata sede della Core Design, software house che creò primi capitoli della serie Tomb Raider. Secondo un sondaggio online, nel 2009, ben l'89% dei votanti era favorevole a dare alla via il nome della famosa eroina videoludica.

per quanto poco seria possa essere, ha bisogno comunque di aspetti da analizzare, prendiamo in considerazione alcuni campi. Trama ▄ La regina del sole, Himiko, è oggetto di studio dell’equipaggio dell’Endurance, di cui fa parte anche Lara. Dopo un naufragio sull’isola, patria di Himiko, che da tempo stavano cercando, i membri dell’Endurance si ritrovano separati. In particolare, Lara compie una ricerca disperata dell’amica Sam, discendete della regina e rapita da un gruppo di fanatici, i Solarii, che venerano Himiko, la cui ira impedisce, a chiunque provi, di lasciare l’isola. Scopo dei Solarii è placare la collera di Himiko liberando la sua anima e trasferendola nel corpo di Sam. Tutta la trama è, quindi, incentrata sulla ricerca di Lara e sul suo disegno per lasciare l’isola. Un po’ deludente, considerate le avventure precedenti a cavallo tra mondo reale e mitologico come in Legend, o preistorico come in Anniversary. DIFFICOLTà ▄ Oltre alla classica pistola (in questo episodio una sola), oltre ai soliti fucile d’assalto e fucile a pompa, nuova arma dell’arsenale della Croft è un arco. Si impara subito a mirare, sparare e scoccare frecce micidiali. Anche risolvere quesiti e sbrogliare problemi non risulta particolarmente complicato. Per la prima volta, le munizioni delle pistole non sono infinite. Il

mirino non è automatico e colpire in determinati punti provocherà più danni. REALISMO ▄ Lara Croft e aderenza alla realtà sono come l’acqua e l’olio. Dopo aver acceso un fiammifero sott’acqua in Tomb Raider 2, dopo aver sfiorato Avalon in Legend, ucciso un T-Rex in anniversary e una piovra gigante in Underworld, non dovrebbe sorprendere una poco più che ventenne che cade da altezze smisurate cavandosela con un gemito di dolore e una rotolata; ma la sopraccitata resistenza dell’archeologa non smette mai di sorprendere, rischiando, in alcuni momenti, di rovinare l’atmosfera rendendo tutto troppo facile. GRAFICA E SUONI ▄ Texture impeccabile. Tutte le scenografie sono curatissime e il doppiaggio, inclusi rumori ambientali, spari, frecce scoccate e picconi che fendono l’aria sono realistici. Unica nota negativa: quando Lara parla alla radio diventa un’ottima ventriloqua. In conclusione, è un buon gioco, ma ottimo solo per chi segue Lara da sempre e ha, così, occasione di vederla ‘’prima di tutto’’. D’altra parte, se non ci fosse qualcuno capace di saltare e aggrapparsi al ciglio di un burrone all’ultimo secondo, non ci sarebbe Lara Croft. CHIARA SATURNO


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CINEMA

Benvenuto Presidente! ivertente ma reale, innocenza ma serietà: questo è il film di Riccardo Milani, “Benvenuto Presidente!”. Tre arrivisti, intrallazzatori e disonesti esponenti di fazioni politiche diverse cercano di mandare un messaggio alla gente. Ognuno, quindi, decide di far votare alle elezioni del Presidente della Repubblica un personaggio storico eppure rivoluzionario, molto amato; tutti e tre si ritroveranno ad aver scelto e fatto eleggere Giuseppe Garibaldi. Intanto, in un piccolo paesino di montagna, si trova Giuseppe, per tutti Peppino, un bibliotecario ingenuo e onesto, appassionato pescatore di trote, che vive una vita semplice e tranquilla; completamente diverso da lui è il figlio opportunista, venditore di attrezzi sportivi, pronto a tutto pur di guadagnare. Dopo alcune ricerche, si scopre che in Italia ci sono 5 Giuseppe Garibaldi, ma solo uno ha le carte in regola per diventare Presidente della Repubblica; ed è proprio il

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personaggio che abbiamo lasciato prima. Strappato alla sua vita, Peppino si ritrova ad essere corrotto dai tre esponenti politici, pur di rinunciare alla carica; ma dopo aver preparato il discorso di rinuncia, pensa di poter dare uno scossone alla politica e decide di “rinunciare alla rinuncia”. Insieme alla sua assistente Janis intraprenderà questo viaggio in un mondo che non gli appartiene: mettendo in ogni sua azione l'ingenuità e la bontà che lo contraddistinguono. Sarà proprio questo a farlo amare dalla gente: e la sua ingenuità farà degli incontri diplomatici, i miglior legami mai stretti con presidenti stranieri. I tre politici, disperati, cercheranno di incastrarlo in qualche vicenda losca, ma, per sua natura, Peppino non è mai stato una persona disonesta; infatti non raccomanderà neanche il figlio nonostante le sue insistente. La gente che lo segue da casa è affascinata dal suo comportamento e crede che sia l'uomo giusto per cambiare la situazione; ma al momento che Peppino

si ritroverà davanti alla possibilità di svelare tutti i mal affari degli italiani dovrà decidere se essere onesto, come lo è sempre stato, o fare i propri interessi, come tutti gli altri. L'intero paese verrà sconvolto dalla decisione che prenderà il Presidente e molte opinioni su di lui cambieranno. Claudio Bisio, nel ruolo di Peppino, interpreta molto bene le espressioni di stupore e ingenuità che caratterizzano il personaggio lungo tutto il film, realizzate in modo talmente spontaneo che aggiungono un tono in più di ilarità al film. “Benvenuto Presidente!” è un film che sotto l'umorismo e una comicità paradossale, nasconde la verità di un paese dove l'essere onesti è punibile dalle logiche dell'interesse personale. Il Presidente rappresenta il personaggio che tutti sogniamo: un uomo che possa ridare speranza al paese e faccia capire ciò che davvero è importante, perché governare significa far tutto ciò che è necessario al paese e ai suoi cittadini senza pensare al proprio tornaconto personale. ALESSANDRO DE CHIARA

NELLE SALE

SCARY MOVIE 5

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Quinto episodio di uno dei franchise di maggior successo degli ultimi anni. Il nuovo capitolo della saga punterà stavolta i fari della parodia su Paranormal Activity, Il Cigno Nero, 127 ore, L’Alba del Pianeta delle Scimmie e molti altri. Pierre, regista di una compagnia di ballo francese, sta organizzando una grande produzione e le due amiche Jody e Kendra sono interessate entrambe ad ottenere la parte della protagonista. Ci penserà la madre di Jody, ex ballerina frustrata, a far ottenere alla figlia il ruolo. REGIA: Malcolm D. Lee CON: Lindsay Lohan, Charles Sheen, Ashley Tisdale, Sarah Hyland, Kate Walsh, Molly Shannon

IRON MAN 3 Lo sfacciato ma brillante industriale Tony Stark/ Iron Man, stavolta deve misurarsi con un’impresa che metterà a dura prova il suo coraggio in ogni momento. Con le spalle al muro dovrà sopravvivere senza i dispositivi da lui creati, fidandosi solo del proprio ingegno e istinto per proteggerele persone che ama. Mentre trova tutte le forze per reagire, Stark trova la risposta alla domanda che lo ha sempre segretamente perseguitato: è l’uomo che fa l’armatura o è l’armatura che fa l’uomo? REGIA: Shane Black CON: Robert Downey Jr., Gwyneth Paltrow, Guy Pearce, Don Cheadle, Rebecca Hall


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MUSICA

Perché i Beatles sono gli antenati dei One Direction ono belli, di successo, attorniati da ragazzine urlanti che si venderebbero l’anima per toccarli, sentirli parlare o poterne magari strappare qualche pezzo. Stiamo chiaramente parlando di qualsiasi stereotipato artista pop moderno, che, privo di attitudine musicale, basa il suo successo sulla capacità di far esaltare adolescenti insicure. Se fino alla prima metà dello scorso secolo la musica è stata un fenomeno per pochi, al pari delle arti figurative, durante la seconda metà ha velocemente subito un fenomeno di commercializzazione (ancora in atto) che l’ha portata da arte a mezzo produttivo: la oramai celebre industria musicale. Ovviamente ogni industria ha bisogno di qualcuno che acquisti il proprio prodotto, e qui entrano in ballo i Favolosi 4. I Beatles sono tra i primi (ma sicuramente quelli che meglio ci sono riusciti) a basarsi su una fan base psicologicamente insicura, ovvero la classica ragazzina che chiede solo una faccia pulita e un bel sorriso, per avere un punto di riferimento.

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La musica diventa solo un ornamento, ergo non è buona in quanto buona, ma buona perché fatta da gente bona. Ovviamente il fenomeno non è così facilmente semplificabile, dato che i Beatles artisti (ben lontani dai Beatles fantocci) sono stati grandi sperimentatori e innovatori, ma tutti questi intenti di rinnovamento musicale non hanno niente in comune con i ben levigati 45 e 33 giri , almeno nella prima e più delicata parte della loro carriera. Bisogna però ricordare che in quegli anni uscivano capolavori indiscussi come “In the court of the Crimson king“ o “Foxtrot” che ottennero un successo strepitoso senza però sacrificare la sperimentazione e l’ars (ancora oggi, usare la parola Genesis in pubblico provoca compiaciuti sorrisi da parte di numerosi over 50). Se la plastificazione musicale è un fenomeno di nascita americana, la totale frattura tra i Beatles artisti e quattro fantocci “cacasoldi” si ebbe proprio in concomitanza con i loro tour americani. Evitando di tracciarne la storia (che esisterebbe a fare Wikipedia sennò?) basti ricordare che in queste occasioni ,e

soprattutto nei concerti tenutisi in stadi (dove urla di ragazzine rendevano inudibile la musica) si incominciò a capire l’enorme potenziale economico di eventi simili. Ricordando il precedente/contemporaneo Elvis (la cui carriera, però fu anche cinematografica) si nota quanto l’America sia sempre stato covo di isterie, cavalcate ieri come oggi da malvagi produttori. Da notare quanto la maggio parte della buona musica sia di origine Europea, che è e rimarrà sempre la terra del buon gusto. Che si tratti di Elvis, dei Beatles, di Rihanna o dei Muse la sostanza è sempre la stessa: proporre materiale scontato e accattivante usando bellocci/e per ottenere l’attenzione delle giovani e controllabili generazioni. Per quanto possa sembrare un atteggiamento estremistico viene quasi da sé che questo tipo di espressione NON È MUSICA. Chiamatela come volete: cacca, pupù, escremento, ma l’arte della composizione dei suoni è qualcosa di lontano anni luce.

Sono una boy band di origini anglo-irlandesi, conosciuta per aver partecipato e per essere arrivata terza alla settima edizione di X Factor. Dopo il successo avuto grazie al talent show, hanno firmano un contratto con la Syco Music e con la Sony Music. I loro primi due album Up All Night e Take Me

Home hanno avuto un notevole successo commerciale, piazzandosi in cima a diverse classifiche internazionali. Qualcuno li considera come una nuova "British Invasion" negli Stati Uniti, dopo aver venduto 14 milioni di singoli ed 8 milioni di album.

È stato un gruppo rock britannico, originario di Liverpool e attivo dal 1960 al 1970. Ha segnato un'epoca nella musica, nel costume, nella moda e nella pop art. Ritenuti un fenomeno di comunicazione di massa di proporzioni mondiali e considerati tra le maggiori espressioni della musica contemporanea, a distanza di vari decenni

dal loro scioglimento ufficiale – e dopo la morte di due dei quattro componenti – i Beatles contano ancora un enorme seguito e numerosi sono i loro fan club esistenti in ogni parte del mondo. Per la rivista Rolling Stone i Beatles sono i più grandi artisti di tutti i tempi.

ABABACAR DIOUF

COMPONENTI NIAL HORAN ZAYN MALIK LIAM PAYNE HARRY STYLES LOUIS TOMLINSON

COMPONENTI JOHN LENNON PAUL McCARTNEY GEORGE HARRISON RINGO STARR

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WEB

Spotted: bacheche 2.0 senza dubbio la moda del momento contro il costo degli sms oppure la fatica di reperire un tanto agognato numero di cellulare. La spotted mania è sbarcata anche in Italia, e Napoli è senza dubbio una delle capitali. Le pagine “spotted”, presenti su Facebook, sono pagine di scuole, università oppure dedicate a luoghi frequentati regolarmente, dove la gente può dichiarare il proprio amore in totale anonimato oppure scrivere apprezzamenti o qualsiasi altra cosa su professori o altra gente. L’elemento vincente è il completo anonimato che caratterizza tutti i messaggi.

È

!

La storia prende il via nel 2010. Rich Martell (nella foto in basso), studente d'informatica della UCL (University College London), decise di creare un sito dove lui e i suoi amici avessero potuto scrivere commenti anonimi sulle ragazze che avvistano in biblioteca. FitFinder era una piattaforma di "microblogging anonimo localizzato". che in meno di due mesi riuscì a coinvolgere 52 diverse università britanniche e oltre 250 mila utenti, per un totale di 5 milioni di pagine visualizzate. il 28 maggio 2010, a poco più di due mesi dalla creazione, FitFinder fu costretto alla chiusura a causa dei numerosi reclami e proteste. L'idea, dopotutto, non dispiacque al web, trasferendola su un altro social network: Facebook. Ciononostante, le polemiche restano. A desempio, sulla pagina della York University è possibile leggere il seguente messaggio: "Abbiamo dovuto censurare alcuni messaggi inopportuni o al limite del bullismo. […] Volevamo dare a tutti l'opportuinità per farsi due risate e magari sentirsi lusingati leggendo un post positivo su di loro" scrivono gli amministratori; "A causa della petizione contro la pagina e delle crescenti preoccupazioni, non posteremo più messaggi". A Napoli, intanto è boom, tanto che il 18 aprile, il giovedì universitario di un noto locale di Agnano, si è trasformato nel primo «Spotted Party» targato Unina. La Federico II risulta essere leader nelle pagine di spotted con oltre 21 mila fan. Per fare un paragone con un altro celebre ateneo italiano, la Bocconi conta solo (!) 5759 fan.

CURIOSITA'

QUEL SITO CHE NON ESISTE

Internet si muove ad una velocità spaventosa: una società che sintetizza in pochi anni mutamenti per i quali che nel mondo reale c’è bisogno del passaggio di generazioni. Nonostante questa azione enzimatica, ci sono sempre piccoli frammenti che rimangono inspiegati, schegge prive di uno scopo, o con uno scopo che non ci è dato conoscere. Si accumulano di anno in anno, creati per goliardia, marketing o semplice gusto dell'inquietante, sfiorando l'arte moderna, ma tenendosene a doverosa distanza. Come nel caso di Underground Fortess, inquietante sito di matrice giappo. Per raggiungerlo bisogna cercare su Google “Undergroundfortress.web” . Strano ma vero, ricerche come “Underground Fortess” non produrranno nessun risultato utile. Da una pagina iniziale, costellata dalla stesso inquietante volto (di cui parleremo dopo) è possibile accedere a varie sezioni da pulsanti a schermo. La terza pagina è formata da vari album fotografici di donne, probabilmente modelle, le altre quattro trattano invece di dipinti e scultura. Aprendole ci si trova davanti a tante piccole anteprime, che cliccate permettono di visualizzare i dipinti, corredati da una data e un nome, tutto ovviamente in Giapponese. Tutti i personaggi rappresentati hanno in comune enormi cicatrici sulla pancia, volti sfigurati e deformi e spesso mancano di occhi. La seconda galleria è dedicata invece alla statuaria. Teste di bambole antropomorfe sofferenti o tristi, anche esse come bruciate, piangenti e deformi, corpicini chiusi in bare bianche, con costole mancanti, come strappate a forza. Si arriva ad'un'altra galleria. Qui però le immagini (sullo stesso tema) non sono ingrandibili, ma capeggia in alto a destra un'unica parole in caratteri romani. Maria. Probabilmente le foto di una mostra, data anche la presenza di una data e immagini di una donna che posa, senza sorridere, accanto ai dipinti. Inutile cercare informazioni sul sito: a parte piccole citazioni è stato come ignorato e dimenticato dal resto della rete; indecifrabile il senso del sito che probabilmente dovrebbe essere una pubblicità, nonostante sia lacunoso di date, nomi e qualsiasi altra informazione utile.

ABABACAR DIOUF


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FUMETTI

Roba da Paz... iventato l’antonomasia della generazione “dannata” del ’77 bolognese, Pazienza porta fuori tutti i suoi pensieri, le sue idee, la poesia, la perdizione. L’anima di cui le sue opere sono imbevute, ubriache, l’anima del “Grande Artista”, riflette tutto il travaglio, la sensualità, la genialità, la ferocia, la malinconia del suo tempo. Definito dallo stesso Mollica un “Rimbaud dei fumetti”, Pazienza non è altro che il portavoce e telecronista della vita di quegli anni, delle sue esperienze sregolate e a volte smodate. La prosa alternata alle tavole graffianti e scure delle vignette impa-

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state in un calderone di stili (dalla Disney al background delle grandi case ed. americane) e le poesie senza punteggiatura appena schizzate sul foglio, ci lasciano presagire molto della personalità di questo personaggio contraddittorio e disorientante e i suoi personaggi prendono vita proprio dal suo essere, sono lo specchio della sua anima, quasi il suo alter Ego. Inoltre la sua satira, il suo erotismo, la sua critica lieve e sagace arricchiscono ancora di più questa raccolta rendendo unico e innovativo il suo lavoro. GIORGIA BONITO

PAZ,SCRITTI, DISEGNI, FUMETTI DI ANDREA PAZIENZA IL CONSi GLIO

Edito da Einaudi a cura di Vincenzo Mollica con un racconto di Stefano Benni. Edito nel 1997, la raccolta è disponibile al prezzo di € 12.00 nelle migliori librerie.

FOCUS

TRA ZANARDI E PERTINI Massimo Zanardi è un personaggio dei fumetti creato da Andrea Pazienza, apparso per la prima volta in Giallo Scolastico, fumetto del 1981 pubblicato sulla rivista Frigidaire. Zanardi (detto Zanna) ha 21 anni, frequenta la quinta del liceo scientifico Fermi di Bologna insieme ai suoi due inseparabili compagni di avventure: Petrilli (Pietra) e Colasanti, (Colas). Ha capelli biondi, lisci e lunghi, un viso spigoloso e un lungo naso a becco; si presenta dunque come l'opposto di Andrea Pazienza (quindi una sorta di alter-ego del suo creatore). È fondamentalmente cattivo e privo di morale. Fondamentali per capire tale personaggio sono le parole che lo stesso Pazienza pronunciò in un'intervista: «La caratteristica principale di Zanardi è il vuoto. L'assoluto vuoto che permea ogni azione». Per questo tutti i giovani di quella generazione che viveva a Bologna alla fine degli anni settanta si identificarono totalmente con il personaggio, Zanardi era come loro: un ragazzo senza neanche un ideale in un'epoca di rivoluzioni (poiché le riteneva inutili), e soprattutto terribilmente annoiato (talmente annoiato che per

vincere questo malessere si diverte a far del male alle persone). Zanardi non è cattivo per scelta, non più di quanto non lo sia un banale narcisista, che si sente costretto dalla società ad essere così: si reputa il prodotto di un sistema in cui il male verso gli altri è l'unico modo per fare del bene a sé stessi. Tra i personaggi di Pazienza c'è anche Pertini, protagonista di un albo speciale "disegnato in tre giorni".

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green

on

CAMALEO GREEN PAGE

GREEN TECH

Calpestando la luce irettamente dall’Inghilterra: Pavegen, le mattonelle che producono energia elettrica tramite il passaggio di una persona. Le ha brevettate un ingegnere inglese appena 25enne, Laurence Kemball-Cook, che ha scoperto quali effetti può avere la nuova tecnologia: é stato calcolato che dieci passi di una folla media, alla fermata di un mezzo pubblico, può produrre l’intera illuminazione a una fermata dell’au-

D

!

CURIOSITA'

ANOTHER PLASTIC LIFE

tobus. La mattonella green è già stata installata, con ottimi risultati, alla stazione West Ham della metropolitana di Londra (nella foto) e perfino in un locale notturno, il Club Watt di Rotterdam. Molto presto arriverà sul mercato anche la versione italiana di Pavegen e sarà sicuramente un articolo di successo, visto che nel nostro Paese un intero distretto, in Emilia, è specializzato proprio nelle mattonelle. GIORGIA BONITO

IL MECCANISMO DI FUNZIONAMENTO DI PAVEGEN

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Vi siete mai chiesti come poter utilizzare una bottiglia!? Ovvio che no! Perché tutti sanno qual è la sua funzione. E se vi dicessi che potrebbe essere utilizzata in modo diverso? La plastica delle bottiglie riciclate, per esempio potrebbe essere riutilizzata per le magliette che stiamo indossando oppure per delle scarpe o borse. Inoltre fantasia e creatività non hanno limiti quando si tratta di dover riutilizzare, riusare, riciclare e trasformare materiale in qualcosa di nuovo, ecco alcuni consigli: potreste fare delle piccole roselline per dei pendagli,degli orecchini o dei braccialetti modellando la plastica con una fonte di calore, costruire un salvadanaio a forma di porcellino o riutilizzare i tappi colorati per fare puntaspilli, spille ecc.


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TO RN A PE R RE ST A RE

writing

ero accompaHo sempre consigliato alle mie amiche di lasciarsi dopo San Valentino, almeno avrebb gnato i baci perugina alla delusione. in modo oggettivo, E’ facile dare consigli sai? Chiamare le cose con il loro nome, osservare gli eventi freddo, distaccato. facile riconoscere Quando la cosa non ti riguarda, quando non affoghi nelle emozioni, è fin troppo cersi che sarà il vero dal falso, ammettere le proprie colpe quanto quelle degli altri, senza convin diverso e che le persone cambieranno, che tu cambierai. Oggi mi sento persa e terribilmente vuota. di Miles Davis invade Poggio i piedi sul pavimento gelido e mi avvicino allo stereo: musica. La tromba la mia stanza, mentre una sensazione di pace si fa largo in me. respira rumoroLentamente mi avvicino al letto e mi siedo a gambe incrociate accanto al gatto che samente acciambellato su se stesso. lisci, il pullover Mi osservo nello specchio grande che ho di fronte: i capelli lunghi e stranamente largo rubato a mio padre, i leggins verdi e un’espressione vuota disegnata sul volto. nzosa osservo i miei in cerca di qual Dicono sempre che gli occhi sono lo specchio dell’anima; spera scuro. che chiarimento, di una risposta, ma non ci vedo altro che due macchie marrone Delusa mi butto di colpo sul cuscino e quasi non provoco un infarto al gatto. nell’oscurità più Chiudo gli occhi pregando che qualche pensiero diverso mi avvolga e mi trascini ini, le stesse profonda, invece non succede nulla. La mia mente ripropone sempre le stesse immag ssessa del tuo viso parole e le tue labbra piegate in quel sorrisetto del cavolo, espressione che s’impo solitamente dopo che hai rivolto imbarazzato lo sguardo al cielo. Non voglio prenSbuffo. Non ho voglia di fare nulla, voglio rimanere ferma qui, immobile, sospesa. miei passi. dere decisioni, riflettere o piangere. Voglio andare avanti rimanendo ferma sui tre…” Guardo il soffitto e conto le ombre circolari create dal lampadario: “una, due, colpa nostra, che Mi sono sempre chiesta perché quando qualcosa finisce pensiamo sempre che sia lo sono. non abbiamo fatto abbastanza, ci addossiamo tutti gli errori anche quelli che non sbagliato” che poi Forse perché la frase più ricorrente è “tu non hai sbagliato niente, sono io quello “sono io quello sbaun giorno vorrei sapere chi è il cretino che ha inventato ‘sta cosa. Che vuol dire gliato?” Chi te l’ha detto, chi l’ha deciso? Io no di certo. lio il pelo, l’inE’ un meccanismo contorto che ti porta a riflettere, a cercare in ogni singolo dettag ti. toppo a leggere in modo diverso, a distruggere anche i momenti che credevi perfet Ma perché? Che ne Un’altra di quelle cose che mi fa salire i nervi è “non sono quello giusto per te” questo dovrei dirlo sai che non sei quello giusto e soprattutto che non lo sei per me. Questo, almeno io se permetti e non l’ho mai pensato. a non ci va più a La pura verità è che quando sosteniamo una cosa del genere è perché quella person genio, non la vogliamo più, non ci dà più emozioni. all’altro, quelli Solo emozioni, perché i sentimenti non posso svanire, dissolversi così da un giorno restano, magari cambiano, ma non scompaiono. Le emozioni invece crescono, diminuiscono, vanno , tornano e tu fai come loro. dolce tremolio Ogni volta che ne hai voglia, quando senti di nuovo le farfalle nello stomaco e quel percorrerti le gambe torni e io spero che sia per restare. MARIA CLAUDIA GATTO

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DATE

DON PIO LA POSTA DI

Da LUCA 14 anni

Da DANIELE 18 anni

Caro don Pio , sono arrivato al punto massimo di sopportazione, lo so, non mi fa onore ma sono talmente esasperato che ho provato a farla finita con un cd di Gigi d’Alessio, alla fine però non ho avuto il coraggio di premere il tasto play. Sono da anni vittima di atti di bullismo da parte di ragazzi più grandi. Cosa dovrebbe fare un buon cristiano in una situazione così grave?

Caro Don Pio, quest’estate sono partito da solo verso un luogo di culto e sono stato rapito dalla bellezza del posto, mi sono meravigliato nel vedere quella gente che viveva in povertà poiché nonostante ciò, si leggeva chiaramente nei loro occhi la ricchezza di spirito e la semplicità. Quel luogo aveva tutto, scenari esotici, animali rari ed è lì che mi sono sentito tutt’uno con il cosmo, una parte minuscola in un meccanismo che gira di cui soltanto il Signore poteva essere l’artefice. Mi sono sentito come il viandante sul mare di nebbia: minuscolo e grandissimo. Quelle sensazioni mi hanno riempito il cuore di gioia e mi hanno spinto a fare della mia vita un lungo viaggio per aiutare gli altri. Secondo lei la scelta di fare il missionario è giusta?

Caro Luca, Gesù diceva di porre l’altra guancia, ma secondo me quando disse questa frase non ci credeva nemmeno lui. Io personalmente ti consiglio di vedere un film che a me ha cambiato la vita, pieno di contenuti evangelici e intriso del messaggio cristiano: Karatè Kid. Perciò corri a cercare un maestro di arti marziali over sessanta (possibilmente asiatico) e poi vedrai come li prendi a calci in bocca come Dio comanda!

Da Marco 16 anni

Caro Daniele, pure io sono stato ad Amsterdam ed ho provato le tue stesse sensazioni. Per quanto riguarda fare il missionario non lo so, ci sono tanti modi diversi di fare all’amore, sta a te scegliere quello che ti piace di più!

Caro padre, frequento una ragazza da qualche mese ma non sono mai riuscito a baciarla, forse perché è la mia prima esperienza affettiva, mi può consigliare una buona psicologa per superare questa mia difficoltà?

Caro Marco, non conosco nessuna psicologa (la psicologia è una scienza inutile e va contro i comandamenti di Dio) ma ti allego il numero di una delle “pecorelle” del mio gregge. Non sarà laureata ma come ti fa fare esperienza lei non te la fa fare nessuno! Testata da me in persona, capisc’ a me!

Da MARIA 19 anni Santissimo don Pio, Il mondo è pieno di ingiustizie e cattiverie, questo è vero. Ma non posso fare altro che meravigliarmi della maestria che il Creatore ha adoperato nell’architettare il nostro mondo. Secondo lei, dove si può riscontrare la mano del Signore? E dove quella del maligno?

Maria, quando ascolti un brano di Mozart o dei Black Sabbath non senti forse la mano del Signore? Quando guardi un film di Butt Spencer non leggi il suo disegno? Quando mangi la parmigiana di melanzane non avverti la sua grandezza? Purtroppo però siamo costretti a convivere anche con l’operato di Satana: prendi per esempio la fame nel terzo mondo, tutte le guerre, i due punti di penalizzazione al Napoli, mannac’ a…

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MOZART quando ascolti un brano di Mozart o dei Black Sabbath non senti forse la mano del Signore. . .


Un fatto ormai risaputo è che l’età più difficile da affrontare è quel periodo che convenzionalmente indichiamo con il nome di adolescenza. Proprio in questo periodo noi tutti siamo chiamati ad evolverci, a formare le nostre personalità e a considerare ogni evento un’occasione unica per migliorare e per far nascere in noi stessi degli individui nuovi che costituiranno la società del

futuro. Ma non sempre gli anni che vanno dai quattordici ai diciannove sono facili da affrontare. La consapevolezza delle molte responsabilità , le continue tempeste ormonali e le difficoltà di ogni giorno infatti, possono disorientare e talvolta far perdere la bussola ai ragazzi. Ma fortunatamente il dialogo è la migliore arma in quest’era di svolta ed è per questo che vi offriamo la

possibilità di presentare i vostri dubbi e le legittime ansie ad un uomo di Chiesa, un uomo dalla forte moralità ma anche aperto al frastagliato universo della modernità, il nostro caro Don Pio da Salvator Rosa. Qui verranno pubblicate le risposta alle domande o alle curiosità pervenute al suo indirizzo e-mail: piosscnapoli4ever.

principali controversie

mi sa che questo uomo di chiesa sia un ciarlatano: suggerisce sue amiche psicologhe e pellegrinaggi ad amsterdam al posto di porgere l'altra guancia, suggerisce karate kid? mah!

Da PAOLO 15 anni Don Pio aiutami! Mi sento sporco. Ero un grande appassionato di musica Rock, ma ho sentito che in molte canzoni sono contenuti messaggi subliminali inneggianti al satanismo. E’ vero? E se sì, andrò all’Inferno?

Paolo, lavati se ti senti sporco e non ti preoccupare all’Inferno ci va solo chi non ascolta Rock n’Roll!

Da TERESA 19 anni Caro Padre, vorrei porle un quesito importante sugli angeli a cui non trovo risposta: gli angeli sono esseri perfetti che sono nella grazia di Dio. Essendo perfetti le loro scelte sono immutabili. Come hanno fatto i demoni che in precedenza erano stati angeli ubbidienti a “cambiare idea” ed a disubbidire al Signore? Cioè, se gli esseri spirituali sono immutabili nelle loro scelte, come hanno potuto mutare da buoni a cattivi? Se hanno potuto mutare da buoni a cattivi perché non possono ancora mutare da cattivi a buoni?

Sì hai ragione tu.

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L A R I V T S R I F THHE

T S E T N O C

A N I G A P A L L U S O E VAI L A M A C L E D K O O B E C O E FA D I V O U T L I CARICA A AL CONTEST P I C E T R A EP IDEO SHOOT A V

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