Camaleo Febbraio 2012 (inedito)

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febbraio 2012

GIORNALE D'ISTITUTO DEL LICEO VICO FONDATO NEL 2003 ANNO 8 - NUMERO 3 - FEBBRAIO 2012

ITALIA

AAA TUTELA CERCASI

EDITORIALE DI AMEDEO DE CHIARA

GO OUT!

WHO'S NEXT?

quanto siamo intolleranti oggi

DI FRANCESCO DI LUCREZIA Non e' facile fare La storia. Siamo però anche consapevoli che essere innovatori e protagonisti della propria storia e' un obiettivo altrettanto arduo seppure più accessibile. E allora e' con immensa modestia, ma senza ripensamenti, che la redazione del Camaleo vi ringrazia, cari studenti e lettori, per averci permesso con il vostro interesse e la vostra partecipazione di fare nel nostro piccola, la storia. segue a pagina 3

SPORT

teste di ca...lcio

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Ci risiamo. Quando si tratta di favorire il lavoro, si parla sempre di sfavorire i lavoratori. Sembra un non-sense, ma è così: la partita, infatti, non si gioca tra lavoratori e occupazione, ma tra lavoratori e datori di lavoro, che sono sempre meno disposti a dare lavoro, che già c’è ne poco. È così comincia la querelle a colpi di comunicati e interviste, di commenti affilati come katane e risposte acide come le batterie esauste. E così la popolazione, anziché comprendere il nocciolo della questione, si schiera in due fazioni, così come avviene nei peggiori talk show di cui la nostra televisione non è affatto avara, tutt’altro. Saranno le necessità di audience che impongono i media, ma telegiornali e dibattiti televisivi sono ben lontani dal punto focale della questione. Sull’inserto economico “Repubblica” il 5 gennaio scorso è stato pubblicato un articolo illuminante di Paolo Griseri. Il giornalista afferma che in Italia, allo stato attuale, non è affatto difficile licenziare i dipendenti. Nonostante il famigerato articolo 18. A rivelarlo è l’Ocse, grazie ai dati aggiornati al 2008; secondo la classifica dell'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico tra i Paesi dove è più difficile licenziare vi sono quelli del Nord Europa e, sorpresa, l’intransigente Germania, con indice 3.0. E l’Italia? L’Italia, col suo 1.77, è addirittura al di sotto della media mondiale (indice 2.11). Dice Griseri che “liberarsi di un dipendente è molto più facile per un imprenditore italiano di quanto non lo sia per un ungherese, un ceco o un polacco”. C’è da dire, tuttavia, che l’Italia detiene il record a livello segue a pagina 2


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