Camaleo Aprile-Maggio 2008

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IL BIENNIO CHIUDE IN BELLEZZA L’Editoriale Di Giulio Viceconte

NUCULARE, SI DICE NUCULARE

Il 24 febbraio scorso Silvio Berlusconi ha firmato con il presidente francese Sarkozy un accordo per lo sviluppo congiunto tra Italia e Francia di centrali nucleari di ultima generazione. «Dobbiamo svegliarci dal nostro sonno, adeguarci, perché il futuro è nell'energia nucleare», ha affermato il Premier in conferenza stampa, ma evidentemente l’eccessiva vicinanza con qualche reattore nucleare francese deve avergli causato una grave forma di “non-so-cosa-dico”: una seria malattia dalla quale, a quanto pare, sono affetti molti politici che si avvicinano all’argomento “nucleare”. Non si può infatti dire che il nucleare è il futuro dell’energia, in particolare in un paese come l’Italia, dove si hanno problemi a smaltire anche le scorze d’arancia. Perché non si può dire? per tre semplici motivi: perché è una forma di energia fortemente antieconomica, perché produce scorie che nessuno al mondo sa dove stoccare e perché in un territorio ad alto rischio sismico come quello italiano è altamente pericoloso. Ma procediamo con ordine. Il nucleare è una forma di energia molto costosa. Se un imprenditore folle dovesse mai investire nella costruzione di una centrale nucleare adesso, comincerebbe ad incassare dopo 40-50 anni1. Quindi, dato che nessuno, neanche i soliti imprenditori italiani che compaiono dovunque come Ligresti o Benetton, investirebbe mai un centesimo sul nucleare, i soldi dovremmo metterceli noi. I paesi che hanno adottato il nucleare su larga scala, infatti, sono o stati molto ricchi come USA e Giappone, oppure paesi che hanno avuto una forte influenza statale sull’impresa come

Giornale d’Istituto fondato nel 2003 Anno 5 - Numero 6 - Aprile-Maggio 2009

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L’Inchiesta

Vauro

NIENTE SESSO NEL WEEKEND INCHIESTA SULLA DIFFICOLTÀ DI OTTENERE LA PILLOLA DEL GIORNO DOPO

Di Alessandra Petagna

malapena le cinque di un caldo pomeriggio di maggio, il primo in cui realmente Metti Napoli, i suoi quartieri popolati e si respira l’aria della primavera. Una trasbordanti vita nonostante siano a fantastica giornata, insomma, se non fosse stato omesso un piccolo, infinitesimale particolare. Hai un “fidanzato sprovveduto”. E credi di essere incinta. Fortunatamente si tratta soltanto di astrazione giornalistica, ma non sarebbe il primo caso di gioventù bruciata – permettetemi questa audace definizione. Basti pensare alle riviste internazionali, che nel 2007 hanno versato fiumi di parole in recensioni sul fenomeno cinematografico dell’anno, Juno, oppure al fatto che anche nella cara vecchia Italia comincino ad imperversare sul

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LA VIGNETTA INCRIMINATA A voi l’ardua sentenza


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Madre natura. Un termine un po’ fiabesco, che però tutto sommato rispecchia la realtà. Noi siamo figli della natura, respiriamo ossigeno fabbricato dagli alberi, ci riscaldiamo grazie al sole e ci dissetiamo con l’acqua. Dovremmo essere riconoscenti alla natura, e invece sembra quasi una guerra continua contro il nostro pianeta. Madre natura mette a nostra disposizione, sole, vento e tante altre fonti di energia che vengono accantonate per far spazio a vere e proprie “fabbriche di inquinamento” come la benzina o peggio ancora il nucleare. Costruiamo palazzi su palazzi in posti in cui non si dovrebbe costruire, e poi capita che anche la natura sembra schierarsi contro di noi, ed ecco le catastrofi, ecco il dramma dell’Abruzzo. Insomma se non si fosse capito, oggi il Camaleo tratta l’argomento uomo vs natura. Ma anche Chiesa vs Dan Brown, il secondo episodio. A proposito di episodi, questo è l’ultimo numero di questa annata del camaleo. Vi consigliamo di godervelo e riflettere sui temi trattati.

GEOTERMICO: LA SOLUZIONE Intervista al Professore Giuseppe De Natale, Dirigente di Ricerca all’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, esperto di vulcanologia, geotermia ed energie alternative.

ANGELI E DEMONI

DRAMMA ABRUZZO Un terremoto inevitabile, ma danni evitabilissimi. Così si può riassumere il terremoto in Abruzzo, figlio di scarsa attenzione nella realizzazione degli edifici.

CONCERTO AL VOLVER

Arriva nelle sale il film tratto dall’omonimo bestseller di Dan Brown. Irene Nappi ci racconta questa nuova avventura del professor Langdon (Tom Hanks).

Fabrizio Spinelli ci racconta il concerto di Giovanni Block con il suo inconfondibile stile. Personaggio principale è Claudio Coltorti, giovane chitarrista di nuovo insieme al gruppo.

Viceconte dalla prima

Direttore Editoriale

Giulio Viceconte

Direttore Organizzativo

Vignette Ufficio Stampa Attività di consulenza Docente collaboratore

Andrea Rossi Andrea Bolognino Lorena Gallotti Stefano Scarpa Annalisa Salvia

Francia ed ex blocco sovietico2. Inoltre, se iniziassimo a costruire una centrale nucleare di quarta generazione adesso, tra circa quindici anni sarà forse pronta, ma sarà ormai obsoleta. “Ma l’Italia dipende per il 30% dal nucleare francese”, dirà qualcuno. È vero, ma per produrne altrettanta il Bel Paese dovrebbe cominciare a costruire da ora 20 centrali nucleari, una per regione. In secondo luogo c’è il problema delle scorie. Una bella gatta da pelare, dato che non esiste un posto al mondo definitivo dove stoccarle. L’uranio, infatti, in 20000 anni (tempo del suo decadimento) non dovrebbe mai incontrare l’acqua, altrimenti inquinerebbe irrimediabilmente le falde. “Beh, allora mettiamolo nelle grotte dove c’è il sale”, dirà qualcuno. Se c’è sale non c’è

E mentre tutto il mondo fa progetti a lungo termine sulle energie pulite, in Italia i nostri politici spacciano per innovativa e progredita l’energia nucleare. Lo vada a cercare Scajola un paese nel mondo che ha in progetto per i prossimi anni la costruzione di una centrale a fissione, quando lo troverà ci faccia uno squillo, per ora noi preferiamo pensare al vero futuro: le energie rinnovabili.

NOTE 1

Carlo Rubbia, da “Annozero”, puntata del 16 febbraio 2008 Mario Tozzi, “Il Nucleare e l’Eccesso di Entusiasmo”, tratto da “La Stampa”, 4 giugno 2008 3 Tratto da “Report”, puntata del 29 marzo 2009 2

Progetto Grafico

acqua da milioni di anni e non ce ne sarà per altrettanto tempo. Andatelo a dire ai tedeschi, che si stanno strappando i capelli sul loro sito di stoccaggio di Asse pieno di sale e, di recente, con la presenza di acqua3. Non esiste infatti un posto al mondo che in 20000 anni non verrà raggiunto dall’acqua. E in Italia, dato che dobbiamo sempre distinguerci, abbiamo ancora tonnellate di scorie delle vecchie centrali in disuso, che vengono gestite dal famoso ente italiano “Si Farà”. Carlo Rubbia, premio Nobel per la fisica, nel 2005 stava sviluppando con i fisici dell’ ENEA un modo per bruciare le scorie e farle praticamente sparire. Inutile dire che è stato “trombato” in tronco dopo aver criticato il governo Berlusconi sulla condizione di umiliazione della ricerca in Italia.


PRIMO PIANO

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L’EREDITÀ NUCLEARE IN ITALIA Cause del perché domani potreste trovarvi con un braccio in più __________________________ Di Mattia Ostinato ‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾ Ultimamente si parla molto della costruzione di centrali nucleari di “n uo va”g en era zi on e( ov ve ro quelle che in altri Paesi sono già obsolete) ed è in atto una campagna mediatica a favore dell’operazione, che decanta i “fantastici”vantaggi di avere una centrale sotto casa. Quello che però non si sa è che è impensabile pretendere di

costruire nuove centrali nucleari senza aver prima avere smaltito l’eredità delle vecchie;ovvero una grande quantità di rifiuti, in grado di causare gravissimi danni all’ambiente. No,non si tratta di un improbabile Calderoli radioattivo o dell’ On. Franco Orsi ,bensì delle scorie nucleari,residui della breve parentesi atomica italiana,che invece di essere stoccate negli impianti regolari vengono tenute nelle vecchie centrali,in scarsa sicurezza e spesso in presenza di falde idriche. Subito dopo il disastro di Cernobyl in Italia venne ratificato un referendum per abrogare il nucleare e le centrali dovettero chiudere i battenti,a distanza di anni però non si è ancora trovato un luogo dove smaltire questi rifiuti,nonostante sia stata fon-

data apposta una spa la ,SOGIN,con il compito di smaltire le scorie mettere in sicurezza le centrali e smantellarle. Quei rifiuti,in assenza di un sito di stoccaggio a livello nazionale sono stati riuniti in vari luoghi,spesso ex centrali,e tenuti in condizioni inaccettabili,come a Saluggia,dove nello stabilimento Fiat Avogadro si trovano grandi quantità di materiale radioattivo custodito in parte in capannoni di ferro arrugginito e in parte interrato;soluzione molto precaria considerando che lo stabilimento sorge vicino ad un canale per l’irrigazione . In questo come in altri casi il trasporto delle scorie è impensabile a causa della non idoneità delle aziende nel settore, e le scorie vengono cementificate con procedimenti speciali,seguendo il destino dei cadaveri mafiosi. Il pericolo principale nel caso della mala gestione dello smaltimento delle scorie è che si tratta di rifiuti radioattivi con emivite (periodo di decadimento radioattivo)di migliaia di anni e che presentano grandi quantità di radiazioni con un alto rischio di contaminazione. Per questo le scorie vanno tenute in posti isolati e soprattutto lontani dai bacini idrici,che in caso di contatto con i rifiuti verrebbero con-

taminati e resi inutilizzabili per qualunque scopo. A causa di ciò, i luoghi designati per la custodia delle scorie fino al completo decadimento sono spesso miniere di sale antiche, indice dell’assenza di acque da milioni di anni, periodo molto superiore all’emivita degli isotopi. Secondo questo ragionamento,in Germania sono stati interrati 125.000 fusti di scorie nella miniera di sale di Asse, in attesa del loro decadimento, e siccome il governo italiano è come uno studente copione in Italia è stato individuato il sito della miniera di sale di Scansano in Basilicata ed è sembrato che il problema fosse stato risolto. Non è stato risolto però, perché i cittadini della zona si sono opposti alla decisione del Governo Berlusconi (comunisti!)dichiarando inadatto il sito a causa della sua vicinanza al mare, rifiutandosi quindi di progredire secondo i metodi copiati dalla Germania Il governo Italiano però,è come uno di quegli scolari che non solo copiano,ma non copiano nemmeno bene,dopo poco tempo dalla sua apertura infatti,nel sito della miniera di Asse l’acqua ha cominciato ad infiltrarsi minacciando di raggiungere i fusti,cosa che se accadrebbe darebbe vita ad un gravissimo disastro ambientale. Questo dimostra che questi rifiuti hanno bisogno per essere smaltiti, di luoghi assolutamente idonei, luoghi assenti in Italia dove le scorie vengono tenuti in luoghi assolutamente inadatti. Luoghi come la centrale del Garigliano,vero monumento all’ ironia, dove per entrare nell’area dei fusti bisogna oltrepassare decine di sistemi di sicurezza volti ad evitare l’uscita di contaminazione, ma una volta entrati si può assistere allo spettacolo di decine di uccelli che nidificano nello stabilimento, liberi di svolazzare qua e là in barba alla sicurezza. Il problema delle scorie è quindi qualcosa che noi italiani ci portiamo dietro da anni,e che grazie alle nuove centrali aumenterà sempre di più,e con esso i rischi alla nostra salute,ma non vi preoccupate se fra qualche giorno,svegliandovi vi troverete a grattarvi la schiena con una mano in loco,niente paura,è solo un simbolo del progresso all’italiana.■

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L’INTERVISTA sopravvivenza stessa della nostra società. Perché dice questo?

NUCLEARE? E SE PARLASSIMO DI GEOTERMICO _____________________________________ Dalla Redazione ‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾

Quali sono le prospettive per l’energia in Italia? Lo chiediamo al Professore Giuseppe De Natale, attualmente Dirigente di Ricerca all’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, esperto di vulcanologia, geotermia ed energie alternative. Professor De Natale, cosa pensa del ventilato ritorno dell’Italia all’opzione nucleare per risolvere i problemi energetici del nostro paese? Penso che sia, come quasi tutto in Italia, un ‘coup de teatre’, ossia una sciocchezza mediatica che non verrà realizzata. Servirà però,

Perché il nucleare in genere è una tecnologia estremamente pericolosa per l’ambiente e per la civiltà stessa; è una tecnologia, al contrario di quanto si afferma, estremamente antieconomica e, nello specifico dell’Italia, non è assolutamente compatibile con il nostro territorio e non risolve, anzi aggrava, i nostri problemi di dipendenza dall’estero per l’approvvigionamento. In realtà, in tutti i paesi in cui è stato sviluppato, il nucleare è stato realizzato solo grazie a enormi investimenti statali, per un motivo militare, non civile: per la produzione di plutonio, utile per costruire armi nucleari. Si guardi ad esempio all’Iran oggi: che senso avrebbe costruire centrali nucleari per un paese che naviga sul petrolio? Per dipendere da altri paesi per l’approvvigionamento di Uranio? No, semplicemente per produrre plutonio e costruire (o minacciare di farlo, il che potrebbe avere effetti politici equivalenti nel breve termine) ordigni nucleari.

Ci può spiegare più in dettaglio perché dice che il nucleare non è pulito e non è convecosì come il Ponte di Messina, a fare pubblici- niente, come invece afferma il governo tà elettorale ed a distribuire un po’ di soldi e molte fonti giornalistiche? agli ‘amici degli amici’, poi non se ne farà niente. Qualcosa del genere è già successo 25 Sebbene una centrale nucleare non abbia anni fa, quando il Ponte di messina sembrava emissioni nocive in loco, la lavorazione dell’ucosa fatta, poi si rivelò un bluff. A quell’epoca ranio è un processo estremamente complesperò il nucleare si voleva fare per davvero, e so, costoso, inquinante ed a rischio per i lavoci volle la mobilitazione di tutta la società ratori. Il residuo dell’utilizzazione, il plutonio, civile, più il disastro di Chernobyl, per bloccar- è il più pericoloso elemento del pianeta, pratilo. E comunque è meglio che sia un bluff, camente assente in natura e creato dall’uosebbene questa sciocchezza sarà comunque mo. Un milionesimo di grammo di plutonio è un guaio, perché rallenterà l’azione verso le già letale, perché estremamente cancerogevere misure, urgenti, che devono essere in- no . Il problema di dove immagazzinare le traprese per risolvere il problema energetico scorie nucleari, che sono sostanze estremaItaliano, che è reale. Gli USA, che in questo mente fluide, estremamente pericolose e diffisettore stanno molto meglio di noi, hanno cili da contenere, non è stato risolto da nescompreso che la questione energetica è il sun paese al Mondo. Gli USA hanno già speso fulcro intorno al quale ruota l’economia e la circa 70 miliardi di dollari per l’individuazione


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e lo studio di un possibile sito nel deserto del Nevada, ma ancora neanche un grammo di scorie vi è stato depositato, e probabilmente non lo sarà mai. I costi dell’energia nucleare, se si considera il problema delle scorie ed i costi di smantellamento (perché tali centrali non possono durare più di circa 30 anni) sono altissimi. I costi politici, dati dalla dipendenza dai pochissimi paesi produttori di uranio, potrebbero essere molto più alti di quelli del petrolio; l’indipendenza energetica in queste condizioni è un miraggio. Inoltre, il territorio italiano, in gran parte montuoso, sismico e vulcanico, è assolutamente inadatto alle installazioni nucleari. Io faccio spesso il seguente esempio: mettiamo che la Repubblica di San Marino decida di costruire centrali nucleari; dove le mette? Bene, la situazione Italiana è simile. Se consultassimo le normative americane per la dislocazione delle centrali nucleari, scopriremmo che il nostro Paese non possiede alcun sito idoneo. Come si esce allora, a suo avviso, dal problema energetico in Italia? Se ne esce prima di tutto facendo ricerca sulle energie rinnovabili. La ricerca scientifica e tecnologica, come ha ben compreso l’amministrazione americana, è l’unico metodo per uscire dalla crisi economica e per creare una società ed un’economia stabili, fondate su tecnologie eco-compatibili. In Italia, dobbiamo continuare ad investire sulla fusione nucleare, la vera grande energia pulita del futuro perché, anche se ci vorranno 50 anni per renderla fruibile, dobbiamo essere pronti e mantenere al massimo il livello di conoscenza per utilizzarla. Poi, dobbiamo perfezionare le tecniche di sfruttamento dell’energia solare, in particolare del solare termico: dobbiamo studiare nuovi e più efficienti sistemi di accumulo di energia, per rendere la produzione di questi impianti e di quelli eolici utilizzabile anche durante la notte, o con condizioni meteorologiche sfavorevoli.

lo, che in un Paese vulcanico come il nostro genera temperature enormi anche a modeste profondità, ideali per produrre energia. L’energia geotermica viene sfruttata utilizzando l’acqua ad alte temperature presente nel sottosuolo, trasformata in vapore, per alimentare le turbine di un generatore elettrico, proprio come nelle centrali tradizionali. L’unica, sostanziale differenza, è che in questo caso non è necessario nessun combustibile per riscaldare l’acqua: ci pensa già il calore del sottosuolo, che fa le veci di una gigantesca caldaia. Pochi Italiani sanno, ad esempio, che in una piccola area della Toscana tra le provincie di Grosseto e Siena: Larderello, Radicondoli, Amiata, è installata una serie di impianti geotermici che produce quanto una grande centrale nucleare, con una potenza elettrica di circa 800 MW. In queste aree, a partire dal 1904, è nata la geotermia; da allora si è sviluppata in tutto il Mondo, oggi con grande accelerazione; ma in Italia è rimasta confinata nella piccola area in cui è nata. Si pensi che gran parte della Toscana è sfruttabile agli stessi livelli, insieme al Lazio, alla Sardegna ed a buona parte della Campania. Inoltre, moltissime altre aree sono sfruttabili, con le moderne tecnologie, per l’installazione di piccoli impianti, della potenza di alcuni MW, che possono essere messi in rete ed inoltre fornire anche riscaldamento ed acqua sanitaria in loco. Soltanto nelle aree con maggiori risorse, se sfruttate bene, sarebbe possibile costruire almeno altre 4 centrali come quella esistente in un decennio. Sarebbe come costruire 4 centrali nucleari in dieci anni (cosa impossibile) e per di più con energia rinnovabile ed eco-compatibili. Siccome oggi le centrali Toscane producono circa il 2% del fabbisogno italiano di energia elettrica, aggiungendo altri 4 impianti equivalenti si arriverebbe già ad una quota del 10%, percentuale in realtà enorme rispetto alle attuali quote di rinnova-

Ma intanto, esiste una o un insieme di energie alternative capaci di ridurre significativamente la nostra dipendenza dal petrolio e dagli altri combustibili fossili? Sì, in Italia fortunatamente esistono riserve molto abbondanti di un’energia pulita, rinnovabile ed utilizzabile con centrali a produzione continua e costante, proprio come quelle a combustibile nucleare o fossile. Quest’energia è quella geotermica, alimentata dal calore del sottosuo-

Centrale geotermica

bili, ma, con il tempo, si potrebbe arrivare a quote ancor più consistenti. Senza contare gli utilizzi diretti, per riscaldamento e/o condizionamento, quest’ultima opzione realizzabile con facilità in qualsiasi area poiché richiede temperature di soli 15-20°C. Questa elementare verità, per anni occultata dalla stessa ENEL, è in realtà oggi sotto gli occhi di tutti gli addetti ai lavori. Ci si può chiedere quindi perché l’energia geotermica non si sia sviluppata ulteriormente in Italia. A mio parere, il fattore principale è stato il monopolio dell’ENEL nella produzione di energia, che di fatto continua a sussistere nella geotermia: infatti, l’azienda, seppur in teoria operante oggi in regime di concorrenza, ha una serie enorme di concessioni geotermiche, praticamente in tutta la Toscana ed in molte altre parti d’Italia. Fino a quest’anno, tali concessioni erano addirittura perpetue, ed in più l’ENEL aveva il diritto di prelazione su qualunque altra richiesta di concessione. In queste condizioni, altre aziende non hanno potuto affacciarsi sul mercato, e l’ENEL ha sempre ritenuto poco appetibile investire sul geotermico. Probabilmente perché faceva affari ben maggiori, e con pochi investimenti, con la compravendita dell’energia nucleare dalla Francia o attraverso i massicci gettiti di denaro statale per le varie avventure degli ultimi decenni, ivi compreso il miraggio del nucleare 25 anni fa, che oggi ritorna. La geotermia, infatti, ha il solo, grande difetto per le aziende italiane che si nutrono di denaro pubblico, di essere un investimento vero, un’energia che costa poco (e rende molto), ma che richiede soldi ed impegno veri. ■

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nucleare te ridimensionata o taciuta dalle organizzazioni e dalle istituzioni dirigenti. La frequenza di tali incidenti ha portato, tuttavia, all’introduzione della scala INES (International Nuclear Event Scale), che classifica gli incidenti in base alla gravità dei danni prodotti sulle persone, sulle cose e sull’ambiente, attraverso sette livelli, suddivisi in “guasti” (dal 1° al 3°) e “incidenti” (dal 4° al 7°) e di un livello 0, catalogato come “deviazione” senza conseguenze sulla sicurezza. Nel celeberrimo incidente di Chernobyl, (Unione Sovietica, 1986) l’errore umano e l’imperfezione del reattore (il tristemente noto RBMK) scatenarono la fusione del nucleo del reattore e la successiva esplosione, emettendo nell’atmosfera una nube di materiale radioattivo che spostandosi sull’Europa determinò la contaminazione dell’ambiente e un aumento vertiginoso delle morti per malattie tumorali (circa 2500 oltre alle 30 persone morte subito). Oltre all’incidente di Chernobyl, 7° grado della scala Ines, nel 1957, si sono verificati altri preoccupanti disastri nucleari che hanno provocato migliaia di morti e gravissime contaminazioni: nell’Unione Sovietica a Majak e a

UNA SOLUZIONE RISCHIOSA ____________________________ Di Francesca Lalla ‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾ 1934. Il fisico italiano Enrico Fermi (Premio Nobel nel 1938) e la sua equipe per la prima volta ottengono sperimentalmente la fissione nucleare bombardando l’uranio, metallo radioattivo, con neutroni (particelle subatomiche senza carica elettrica) e spiegando il processo con alcuni errori, successivamente corretti da chimici tedeschi, tra cui F. Strassmann, e fisici austriaci, come O.R. Frisch. Dopo successivi studi viene scoperto che le reazioni di fissione rilasciano ulteriori neutroni, in grado di dividere gli atomi di uranio in due parti quasi uguali, tali da scatenare una reazione nucleare a catena capace di alimentarsi da sola. Dunque tutto comincia da qui. Dopo il tragico impiego militare del nucleare nella Seconda Guerra Mondiale, cresce il consenso politico e sociale per l’utilizzo del nucleare come fonte di energia più economica rispetto alle fonti energetiche convenzionali. In seguito alla “Prima Conferenza di Ginevra” che riuniva ingegneri e scienziati di tutto il mondo, nel ’57 nasce l’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (IAEA). Nel 1956 entra in funzione Calder Hall (Sellafield, Inghilterra) prima centrale nucleare commerciale al mondo e l’anno successivo diventa operativo il primo reattore nucleare statunitense, quello di Shippingport, in Pennsylvania. La crisi del petrolio del 1973 spinge molti paesi ad investire sul nucleare con la costruzione di nuove centrali sempre più potenti. La rapida diffusione di tale nuova opzione energetica è dovuta agli indubbi vantaggi che essa comporta sul piano economico, politico e, paradossalmente anche su quello ambientale. La produzione di energia dal nucleare, riducendo l’importazione di petrolio, le cui mag-

giori riserve appartengono a paesi ad altà instabilità politica, limita al tempo stesso le spese, il rischio di tracolli economici e la dipendenza dai paesi esportatori, con grande vantaggio per la stabilità politica del paese che sceglie il nucleare. Il vantaggio “ecologico”, poi, deriva dalla mancata emissione di anidride carbonica e ossidi di azoto e di zolfo, responsabili dell’effetto serra e del buco nell’ozono. Insomma una scelta apparentemente perfetta. Perfetta se non fosse per il carattere altamente tossico delle scorie nucleari (per le quali non è stato ancora trovato un deposito sicuro) e dei combustibili, principalmente uranio, plutonio e torio, la cui dispersione nell’ambiente in caso di incidenti è causa di gravissimi danni ambientali e salutari come tumori, leucemie e talvolta malformazioni genetiche. Purtroppo, in meno di un secolo dalla scoperta della fissione nucleare e del suo impiego in a m b i to civile la storia ha già mostrato la gravità delle c o n s e guenze degli incidenti nucl e a ri . Tuttavia la maggior parte di q u e s t i disastri è sconosciuta o poco nota al g rande pubblico, in quanto coperta dal segreto militare o volutamen-

Kyshtym (entrambi 6° scala Ines), a Windscale e a Sellafield (5° scala Ines) in Inghilterra. Nel 1979 un incidente di 5° a Three Miles Island, in Pennsylvania ha generato fughe radioattive nell’atmosfera e scarichi di acque contaminate, causando l’evacuazione di 3500 persone. Più recentemente ancora, nel 1999 si è verificato a Tokaimura, a nord di Tokyo il più grande incidente nucleare del Giappone, 4° grado della scala, che ha provocato la morte immediata di tre persone e la contaminazione di altre 400. A questi fenomeni di maggiore entità si aggiungono, d’altra parte, decine e decine di altri incidenti con “esposizioni radiologiche delle popolazioni circostanti entro i limiti prescritti” e con conseguenze considerate non significative per la salute umana. Tuttavia le dosi di emissioni radioattive “dell’ordine dei limiti prescritti”, dunque considerate ammissibili, non sono, in realtà, dosi con le quali non si corrono rischi, ma rappresentano dosi di radiazioni per cui i rischi per la salute umana (tumori, leucemie, danni genetici) si ritengono compatibili con i benefici economici. Ciò significa che alla dose massima ammissibile si viene esposti comunque a un certo tasso di rischio. Di fronte a questa sottile e coperta verità, andrebbero forse accolte con minore superficialità le rassicurazioni spesso vaghe circa le conseguenze e i rischi del nucleare.■


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I I L T G IBU R T T A

Al momento d e l l a torta, fa l’ingresso trionfale nel locale il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, recante alla festeggiata con i propri auguri un prezioso collier, e viene ritratto da un fotografo della rivista “Chi” (Gruppo Mondadori)

ario d i d

tale a n de

Noemi Letizia

speranza di essere scritturata, poi negli ultimi due anni stringe i rapporti con Berlusconi, frequentandolo spesso pare per “tirargli su il morale con il karaoke”. Conoscendo la storia, la prima cosa che viene da pensare è che oltre al “morale” la nostra Noemi tirasse su anche qualcosa d’altro al nostro incartapecorito premier, probabilmente con un piccolo aiuto farmaceutico, specie a voler tener conto dei comprovati precedenti erotici di Berlusconi (come dimenticare le consolazioni orali di Mara Carfagna che le valsero la nomina a Ministro?). Ma io non voglio certo fare fantagiornalismo -mi bastano in Italia le tre F di Feltri, Farina e

HABEMUS PAPI 25In un breve articolo postelezioni apparso lo scorso anno su queste stesse pagine, commentavo l’assurdità di aver eletto un personaggio strettamente colluso con la mafia al Governo del paese con le seguenti analogie:

“Affidereste mai le vostre chiavi di casa ad un noto svaligiatore? Assumereste mai un pedofilo come babysitter per la vostra tenera bambina? La Mafia è l’anti-stato per antonomasia; come consegnare, allora, lo Stato ad un mafioso?” Credetemi, nemmeno nel ferino sdegno che allora guidò la mia penna avrei mai pensato di applicare, un giorno, la reductio ad unum e scrivere:

“Come consegnare, allora, lo Stato ad un pedofilo?” La storia è semplice: Noemi di Casoria, showgirl e sedicente aspirante (tenete a mente questo aggettivo) parlamentare, compie 18 anni e dà una festa.

che passava lì per caso. Di per sé il fatto è se non altro curioso (diciamo che alle ultime venti feste di diciotto anni a cui sono stato invitato -un paio anche a Casoria, forse- non mi è mai capitato che facesse irruzione un criminale al taglio della torta, né tantomeno una delle cinque più alte cariche dello stato) ma a poco a poco il mistero si va infittendo. Tanto Noemi quanto la madre, chiamano Berlusconi “papi” o “papino”. Entrambe dichiarano il Presidente un “amico di famiglia”, ma nessuna sembra in grado di dire in che occasione si siano conosciuti. Il padre, Elio, messo comunale, pare e dichiara di avere rapporti molto stretti col premier, pur non specificando di che tipo di rapporti si tratti. Poi vengono alla luce nuove notizie su Noemi: giovanissima, tramite un tramite di Dell’Utri, invia diverse foto a Mediaset nella

con una persona che non sta bene, ho pregato chi gli sta accanto di aiutarmi in questo ma è stato tutto inutile” Diciamolo, segni di squilibrio mentale in Berlusconi avremmo potuto scorgerli da tempo: del resto le sue leggendarie gaffe vengono sfornate a ritmo sempre maggiore, le autosmentite che lo hanno reso uno zimbello arrivano prima ancora delle dichiarazioni a cui si riferiscono, i suoi stessi alleati lo trattano come una primadonna capricciosa, e così via, ma il fatto che una frase del genere sia detta da una persona che è indubbiamente piuttosto vicina al premier dovrebbe far pensare. Siamo davvero governati da un pedofilo squilibrato? Forse. Tuttavia se qualche ingenuo pensava che il nano avrebbe chinato il capo tricologizzato si sbagliava di grosso: immediatamente Veronica Lario è diventata “un’ingenua vittima manipolata dai giornali di sinistra”, come se le foto alla festa di Noemi non le avesse viste mezza Italia. D’altronde si capisce, in periodo elettorale una situazione del genere può nuocere al Cavaliere del Family Day, paladino difensore (sebbene con già un divorzio alle spalle) della “famiglia tradizionale”. Tirando le somme, ora come ora la situazione è rosea: al premier non gliene va bene una! Giungono critiche durissime da diversi quotidiani “cattolici” che puntano l’indice sulla sua pochezza morale, dall’ONU intimano di rivedere la questione del divieto di sbarco agli immigrati, Fini sembra diventato improvvisamente capo dell’opposizione, Franceschini pare essersi svegliato da un letargo lungo una vita, la Lega protesta ma nessuno capisce i loro rantoli e persino Tremonti ride delle decine di miliardi promessi dal premier all’Abruzzo e sostiene di poterne stanziare soltanto uno.

Ferrara- tanto più che, dal momento che Noemi ha compiuto 18 anni solo recentemente, le accuse al premier sarebbero ben gravi, per cui che Berlusconi oltre ad essere un corruttore, un imbroglione, un fascista ed un mafioso sia anche un pedofilo, non lo affermo, ma lo lascio pensare a voi. Ma un ulteriore colpo di scena interviene ad intorbidire le acque, o forse a schiarirle: la moglie di Berlusconi, Veronica Lario, chiede il divorzio! Ora, si suppone che in quanto consorte del premier, Veronica ne sappia qualcosa in più di me, di voi e di tutti i giornalisti sulle questioni del marito, per cui laUna flebile speranza rimane: scio che sia una sua frase a rafchissà che la storia del divorzio forzare la mia personale tesi sui non sia che la prima badilata di rapporti tra Silvio e Noemi. terreno sulla bara di questo mez“Non posso stare con un uomo zo uomo…■

che frequenta le minorenni”

In più, la First Lady rilascia un’altra dichiarazione secondo me assolutamente degna di nota:

“Ho cercato di aiutarlo come si fa

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TERREMOTO

TERREMOTO IN ABRUZZO La testimonianza diretta della nostra redattrice, presente all’Aquila dopo il terremoto __________________________ Di Fiorenza De Minico ‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾

Nella notte tra il 5 e il 6 aprile 2009, l’aquila è stata colpita verso le 3.30 da una scossa di terremoto con magnitudo 6,3 della scala Richter. Un terremoto che è proseguito nei giorni seguenti, con scariche di minore intensità, ma è stata la prima di esse quella che ha causato maggiori danni. La casa dello Studente, il Tribunale e l'Ospe-

dale San Salvatore sono gli edifici che maggiormente hanno subito le conseguenze di questa tragedia che ha procurato 298 vittime ,ed era ,senza dubbio, evitabile. Ad esempio, Franco Barberi, presidente della Commissione Nazionale Grandi Rischi, ha commentato cosi la vicenda: "In California non ci sarebbe stato questo numero di vittime per un terremoto simile. Il grande numero di vittime del terremoto italiano è stato in gran parte dovuto alla scarsa qualità delle costruzioni nella regione e alla mancanza di adeguate misure di sicurezza contro il pericolo di sismi.” Nei giorni seguenti io stessa ho avuto la possibilità di accertare la veridicità di questa affermazione e di molte altre che abbiamo recepito attraverso un bombardamento mediatico di vaste dimensioni. E si sa, quando c’è

di mezzo l’audience e l’attenzione mondiale si tende ad ingigantire la vicenda e un surplus di notizie può solo generare confusione nella mente dell’ascoltatore. Per questo motivo, in questi casi, operare sul campo è fondamentale: ho notato come la maggior parte delle costruzioni crollate fossero vecchie case coloniche, fienili, stalle, molti dei quali disabitati. Ho udito persone supplicare gli ispettori affinché descrivessero l’avvenimento all’opinione pubblica in modo molto più grave di quello che in realtà non fosse. Per fortuna, il comune dove ho alloggiato in quel periodo non ha subito danni d’alcuna portata, e così è accaduto in molte altre zone dell’ Abruzzo. Le strutture che invece sono crollate non erano state costruite secondo criteri moderni, antisismici, non soddisfacevano nemmeno le più ele-

mentari norme di costruzione. Sotto accusa è soprattutto la più grande impresa edile italiana, la IMPREGILO, per aver impiegato cemento di bassa qualità mescolato con sabbia marina (molto meno pura rispetto a quella da costruzione). Un esame preliminare delle rovine ha inoltre dimostrato che i rinforzi in acciaio utilizzati per la realizzazione erano corrosi e ne hanno causato il crollo. Alla già fragile costruzione si è aggiunto l'utilizzo di travi di acciaio difettose. Un coinvolgimento mafioso in una situazione del genere è inevitabile, un progetto del genere garantisce poche spese e massimi profitti, anche se a scapito della sicurezza del cittadino. In poche parole, L’Aquila e i territori limitrofi hanno subito un terremoto i cui danni, con le opportune precauzioni, sarebbero stati facilmente evitabili, soprattutto alla luce degli sciami sismici che hanno preceduto la scossa di domenica 5 aprile. Anche il numero delle vittime è stato nettamente inferiore al terremoto del 1980 in Irpinia che ha lasciato un segnale indelebile nella storia provocando 2735 morti e 8850 feriti, ma ha avuto molta meno attenzione mediatica. Tutto ciò va ad avvalorare la tesi di una situazione ingigantita dai mezzi di comunicazione, a seguito controllata egregiamente dalle squadre di soccorso solo perché posta sotto il faro dell’attenzione mondiale.■


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STATISTICHE DURATA: Da dicembre 2008 a maggio 2009, con picco massimo registrato il 6 Aprile 2009 alle ore 3:32 con una intensità pari a 5.8 gradi di magnitudo Richter (Ml) ed a 6.3 gradi di magnitudo momento (Mw). In tutto sono tre gli eventi di magnitudo superiore a 5. Oltre a quello del 6 aprile, l'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia de L’Aquila (ubicato nei sotterranei del castello cinquecentesco), ne ha registrati altri due il 7 ed il 9 aprile. Inoltre, la giornata del 7 aprile è stata caratterizzata da più di 150 di Ingegneria, salvata dopo 23 scosse, di cui 56 oltre la magni- ore; Eleonora Calesini, 21 anni di Mondaino, estratta dopo 42 tudo 3,0 della scala Richter. ore e Maria D'Antuono, 98 anni di Tempera, trovata viva dopo DANNI A PERSONE: 30 ore. La signora Maria, una volta estratta ha affermato di Nazionalità Morti Feriti aver trascorso il tempo lavoranItaliani 278 1.173 do all'uncinetto. Macedoni

6

Romeni

5

Cechi

2

Palestinesi

2

Greci

1

5

Ucraini

1

1

Francesi

1

Israeliani

1

Argentini

1

Totale

298

INDAGINI E ORDINE PUBBLICO:

1.500 ca.

Il bilancio definitivo è di 298 morti, circa 1600 feriti di cui circa 200 gravissimi, e ricoverati negli ospedali di Avezzano, Pescara, Chieti, Ancona, Roma, Rieti, Foligno e Terni. 65.000 sono gli sfollati, alloggiati momentaneamente in tendopoli, auto, alberghi lungo la costa adriatica. Tra le vittime anche Lorenzo Sebastiani, giovane rugbysta dell'Aquila Rugby, Lorenzo Cini, pallavolista in serie B, il calciatore di eccellenza Giuseppe Chiavaroli. Numerose le persone estratte vive dalle macerie, anche dopo molte ore dalla scossa principale. Si segnalano: Marta Valente, 24 anni di Bisenti, studentessa

La procura dell'Aquila ha aperto un'inchiesta contro ignoti per omicidio e disastro colposo per accertare i materiali usati per la costruzione delle case, tra cui si sospetta l'uso di sabbia marina per la composizione del cemento armato oppure cemento armato con barre di ferro, posizionate a distanze non a norma di legge. Inoltre si teme anche l'infiltramento della criminalità organizzata nei futuri appalti per la ricostruzione. Vi sono stati alcuni episodi di sciacallaggio, come riferito dal capo della Polizia Antonio Manganelli, sia per quanto riguarda il furto di oggetti di valore nelle case semidistrutte, sia

per quanto riguarda la vendita di generi alimentari (come l'episodio della vendita di carne al prezzo di 80 euro al chilogrammo). Il Governo, per questa ragione, ha proposto l'istituzione del reato di sciacallaggio. In alcuni comuni, come Teramo, Rieti, Avezzano, Tivoli, Sora ci sono stati anche episodi di sciacallaggio telematico, con persone che si fingevano ufficiali delle forze dell'ordine o dirigenti della protezione civile che avvertivano, tramite sms o telefonate, la cittadinanza di abbandonare la propria abitazione, il proprio luogo di lavoro ecc., annunciando l'imminente arrivo di una scossa sismica, oppure false raccolte per raccogliere presunti fondi per le vittime, sia direttamente, porta a porta, oppure su

fittizi siti web, già oscurati dalla Polizia Postale.

PUNTI SALIENTI DEL “DECRETO ABRUZZO”: Sospensione del pagamento dei contributi previdenziali, assistenziali e del premio delle assicurazioni contro infortuni e malattie professionali per quanto riguarda i lavoratori autonomi, che verranno anche indennizzati dallo Stato con 800 euro al mese. 400 euro al mese per le famiglie degli sfollati, 500 se in presenza di persone oltre i 65 anni o portatrici di handicap, 200 se il nucleo familiare è composto da un'unica persona. Sospensione per 2 mesi del pagamento delle utenze telefoniche, idriche, elettriche e del gas. Sospensione del pagamento delle rate dei mutui da parte degli sfollati e conseguente rinegoziazione del mutuo. Istituzione di conti correnti sotto l'egida del Dipartimento della Protezione Civile, per ricevere le donazioni. Deroga all'obbligo dei 200 giorni per salvare l'anno scolastico. Immediati aiuti per 70 milioni di euro. Fornitura, senza procedure burocratiche, di farmaci salvavita per patologie croniche e acute e in generale di ogni farmaco con necessità di ricetta medica. Invio di 700 militari per contrastare lo sciacallaggio.■

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PROVINCIALI

QUEL CANDIDATO POCO CANDIDO La candidatura di Luigi Cesaro sembra preoccupare non poca gente _____________________________________ Di Andrea Salvo Rossi ‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾ “A Napoli ed ai suoi ben 91 Comuni della Provincia, serve una nuova politica che rimetta al centro il lavoro, lo sviluppo, la sicurezza, la difesa dei diritti di cittadinanza. Tutti i Comuni nell’insieme rappresentano un mosaico di bellezze, risorse umane, ambientali, culturali ed economiche che vanno valorizzate nella loro pienezza per costruire insieme una Provincia nuova e più giusta.” A parlare è Luigi Cesaro, candidato alle provinciali del 6 e 7 giugno 2009 per il Popolo delle Libertà. Il lavoro, lo sviluppo, la sicurezza, la difesa dei cittadini. Da piccoli vi sarà

sicuramente capitato di fare il gioco dei contrari. La maestra diceva una parola e il primo che alzava la mano doveva dire con precisione l’esatto opposto di quel vocabolo, in premio una caramella, un pupazzetto o semplicemente un “superbravissimo” sul quadernone. Se vi va, facciamo assieme lo stesso gioco, il premio è un po’ di consapevolezza. Allora, bambini, quale parola è il contrario di lavoro, sviluppo, sicurezza, difesa dei diritti dei cittadini? Quale parola implica la destituzione del lavoro come diritto e la sua trasformazione in privilegio e concessione, quale parola implica il soffocamento programmatico e non accidentale di qualsiasi prospettiva di sviluppo, quale parola strangola la sicurezza reale di un territorio per poi rivenderne un surrogato basato sul ricatto e sul silenzio, quale parola, di fatto, si appropria sistematicamente dei nostri diritti per poi decidere quanti e quali concederci e a quale prezzo vincolare questa munifica concessione? Esatto

bambini, la parola è MAFIA. “Maestra, ma allora una persona che promette di difendere il lavoro, lo sviluppo, la sicurezza, la difesa dei diritti di cittadinanza, non può avere niente a che fare con la mafia!” Esatto, esatto. Una persona che fa promesse del genere non può avere proprio nulla a che fare con la mafia. Niente. Ne siamo sicuri, non ci sarebbe neanche bisogno di controllare, ma, sempre per gioco, facciamo finta che non ci crediamo. Facciamo finta che mettiamo in dubbio il fatto che Luigi Cesaro, insieme con l’entourage di persone che dall’inizio della campagna elettorale lo sta vistosamente fiancheggiando e sostenendo (almeno da citare i tre Caballeros, De Gregorio, Cosentino, Landolfi), non abbia niente, ma proprio niente a che fare con quella brutta parola. Cosa facciamo? Una bella ricerca. Da bravi bambini telematici, scopriamo che c’è il nome di un altro signore che è stato molto, molto cattivo e


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che ora, in un’insperata contritio cordis, si è dedicato a uno dei più pericolosi sport estremi praticabili in Italia: il pentimento e la confessione. Questo signore, cari bambini, è Gaetano Vassallo. “E chi è Gaetano Vassallo?” È un uomo che, dopo anni di lucroso silenzio, ha deciso di “riferire sullo smaltimento illegale dei rifiuti speciali, tossici e nocivi, a partire dal 1987-88 fino all'anno 2005. Smaltimenti realizzati in cave, in terreni vergini, in discariche non autorizzate e in siti che posso materialmente indicare, avendo anche io contribuito” (Espresso, 11 settembre 2008). “Ma cosa c’entra un uomo del genere con il candidato alle provinciali per il PDL?” Semplice: Ecco stralci dei verbali pubblicati sul s e t t i m a n a l e (L’espresso ndr) e che fanno riferimento a quel processo di riconversione di alcuni lotti del territorio di Lusciano in aree industriali collegate ai Clan, tra cui ci sarebbe anche l’attività di Cesaro: «Vassallo riferisce ai magistrati le rivelazioni di due pezzi da novanta della cosca casertana: "Mi spiegarono che Luigi Cesaro doveva iniziare i lavori presso la Texas di Aversa e che in quell' occasione si era quantificata la mazzetta che Cesaro doveva pagare al clan. Inoltre gli stessi avevano parlato con il Cesaro per la spartizione degli utili e dei capannoni che si dovevano costruire a Lusciano attraverso la ditta del Cesaro, sponsorizzata dal clan Bidognetti"». Non si tratterebbe, secondo L'espresso, di sole frasi di seconda mano che il pentito riferisce ai magistrati. Perché lo stesso Vassallo racconta di essere stato testimone di un incontro illuminante tra il parlamentare di Forza Italia e Luigi Guida, detto 'o ndrink (pregiudicato della camorra della Sanità a Napoli, ndr) che tra il 1999 e il 2003 ha guidato armi alla mano la famiglia Bidognetti per conto del padrino detenuto.

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l’onorevole De Gregorio è indagato dalla Pro(Repubblica, 19 settembre 2008) “Ma allora come è possibile che gli onorevoli cura antimafia di Napoli per i reati di riciclagCosentino e Landolfi, vertici del PDL nella gio e favoreggiamento della camorra. Il fatto regione Campania, si siano così prodigati per è possibile perché il 25 febbraio 2008, l’onoreappoggiare tale candidatura finanche lancian- vole De Gregorio è stato iscritto nel registro do appelli ai partiti del centro perché appog- degli indagati della Procura di Roma per il giassero esternamente il cursus honorum di reato di corruzione (entrambe le indagini naCesaro?” Ormai siete diventati bravi, bambini. scono in Campania, dove la Guardia di finanza Dove dobbiamo guardare? Ma sempre sui scopre, durante una perquisizione a carico di verbali della confessione di Gaetano Vassallo, Rocco Cafiero detto «’o Capriariello», ritenuto quest’uomo che come un vero e proprio filo di un componente del clan Nuvoletta, una serie Arianna ci sta conducendo sani e salvi fino, di assegni firmati o girati proprio da De Grenon dico alla sconfitta, ma almeno al ricono- gorio). scimento del Minotauro. Vuoi vedere che nelle Il fatto è possibile perché, in ultima istanza, parole del pentito magari c’è posto anche per l’onorevole De Gregorio l’8 aprile 2008 è stato altri due uomini del PDL d’estrazione campa- iscritto nel registro degli indagati della Procuna? ra distrettuale antimafia di Reggio Calabria Ecco a voi, bambini, un’altra parte della con- per concorso esterno in associazione a delinfessione di Gaetano Vassallo ai pm della dire- quere di stampo mafioso finalizzata al riciclagzione distrettuale antimafia napoletana : gio (si avvisa che tale procedimento è stato "Confesso che ho agito per conto della fami- archiviato negli ultimi giorni). Come può l’onoglia Bidognetti quale loro referente nel con- revole De Gregorio fare lo schifiltoso se, a trollo della società Eco4 gestita dai fratelli fronte dell’unica indagine in cui Cesaro risulta Orsi. Ai fratelli Orsi era stata fissata una tan- coinvolto, lui può vantarne ben tre tra il 2007 gente mensile di 50 mila euro... Posso dire e il 2008, tre cupe medaglie al disvalore di cui che la società Eco4 era controllata dall'onore- spesso si fregiano i politici italiani? vole Nicola Cosentino e anche l'onorevole La presunzione di innocenza è uno dei pilastri Mario Landolfi vi aveva svariati interessi. Pre- della nostra democrazia e nessuno pretende senziai personalmente alla consegna di 50 di lanciarsi in avventati giustizialismi. Il fatto mila euro in contanti da parte di Sergio Orsi a che ai funerali di Michele Orsi, ucciso platealCosentino, incontro avvenuto a casa di que- mente nel centro di Casal di Principe, giustist'ultimo a Casal di Principe. Ricordo che Co- ziato in pubblica piazza come monito per sentino ebbe a ricevere la somma in una bu- chiunque decida di rompere il muro dell’omersta gialla e Sergio mi informò del suo conte- tà, non fosse presente nessun rappresentante nuto". (la società Eco4 è una struttura che ha delle istituzioni, è un fatto. Anche Roberto assorbito milioni di euro per la gestione dei Saviano scrive che “Orsi è stato ucciso perché rifiuti nel Casertano, finita al centro di un’in- stava parlando dei rapporti tra il clan dei cachiesta per presunte collusioni con la camorra salesi e la politica" (tutto l’articolo su http:// di Casal di Principe. È proprio nell’ambito di www.robertosaviano.it/documenti/9470/). I questa vicenda, tra l’altro, che viene ucciso fatti sono a disposizione di tutti e, nella loro Michele Orsi, altro pentito che pure si era reso concretezza, sono inequivocabili. A ciascuno protagonista di importanti rivelazioni riguardo le sue deduzioni e considerazioni che, spero, alla presunta connivenza di Landolfi). vorrete con me condividere. Per questa volta Siete stupiti, vero? E vi chiederete “Ma come non c’è in premio nessun dolcetto. Dopo tutè possibile allora che l’onorevole De Gregorio, to, NUJE NUN C’A SUCAMME ‘A CARAMELLA.■ senatore della Repubblica Italiana, personcina così a modo, uomo che ha fatto della volontà di rilanciare all’estero l’immagine del bel paese il suo cavallo di battaglia, abbia deciso di mettere il proprio volto e dare il proprio sostegno a una persona dal passato non così lim p id o com e sembrava? Ma è molto semplice, bambini. Il fatto è Luigi Cesaro possibile perché dal giugno 2007


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L’INCHIESTA più gremito di ragazze appena maggiorenni incinte. Nonostante l’ iniziale rassegnazione, abbiamo eroicamente proseguito alla volta di Rione Alto, dove l’esperienza si è rivelata per l’ennesima volta fallimentare non solo per l’incapacità di trovare il consultorio raccomandato, ma soprattutto per l’ignoranza degli oriundi passanti riguardo il termine consultorio stesso. Ebbene sì, oltre ad esserci contraddistinti per l’abilità nel chiedere informazioni a sole persone non del quartiere, c’è stato anche consigliato di “…

Vedere in chiesa, c’è un’associazione”…beh, nel luogo sacro

NIENTE SESSO NEL WEEKEND Inchiesta sulla difficoltà di ottenere la pillola del giorno dopo __________________________ Petagna dalla prima ‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾ satellite e su MTV le puntate della serie tv che ha sconvolto gli USA, La vita segreta di una teenager americana. Vi chiederete: cosa hanno in comune questi due esempi? Semplice, le protagoniste di entrambe le storie hanno circa sedici anni ed un bebè nella pancia e hanno spostato nuovamente l’attenzione su due dei temi più scottanti della società occidentale del ventunesimo secolo: le gravidanze e gli aborti sempre più

frequenti tra le minorenni. Perché - siamo sinceri – quale adolescente mai sostituirebbe gli amici, il sabato sera all’insegna del delirio e persino le ore di studio per dedicarsi totalmente ad un pargolo piangente? Dinanzi a questo garantito silenzio, c’è solo da riflettere. Sì, in quanto il nostro Paese è uno dei pochi in Europa a non aver ancora agevolato la vendita della pillola del giorno dopo, il tanto discusso contraccettivo d’emergenza, crogiolandosi nella fantasiosa convinzione secondo cui si scopa soltanto nei giorni feriali. Tornando al famoso sabato e premettendo che vagare per quasi quattro ore nel cuore della città senza riuscire a leggere i numeri civici non è proprio un’esperienza raccomandabile, l’obiettivo impostomi dal Grande Capo era quello di indagare con lui sotto copertura sulla situazio-

ne medica nazionale riguardo alla contraccezione d’emergenza: chi infatti meglio di una “giovane, distrutta ed indifesa fanciulla” poteva rivelarsi adatta al conseguimento di tale missione? Prima tappa: l’ospedale Cardarelli. Dal Pronto Soccorso veniamo spediti al reparto di ginecologia. Un’infermiera ci dice che i medici del Cardarelli sono tutti obiettori di coscienza, e che i consultori della zona sono chiusi per l’intero weekend. Non si può negare che suoni alquanto paradossale che molti specialisti non “del settore” si affidino alla normativa 194, che concede la facoltà di scelta dinanzi a questioni di carattere etico-sanitario quali l’aborto e l’eutanasia, e che soltanto due ginecologi, per di più barricati in sala operatoria, fossero attivi, mentre un piccolo androne diventava di momento in momento sempre

avremmo trovato al massimo una società per i diritti dei lavoratori cristiani ed un esorcismo per quanto in realtà cercavamo! Constatato poi che il consultorio era chiuso, abbiamo abbandonato a gambe levate quell’incubo verso la nuova e – si sperava – ultima meta prefissata: il centro storico. Ah, la musica neomelodica, le guardie invadenti, il consultorio di Monteoliveto chiuso ed una lunga salita per giungere agli Incurabili…una poesia, soprattutto se sono ormai trascorse tre ore dall’inizio della spedizione ed i piedi cominciano a venire meno. Eppure è stato proprio lì che la nostra maestria di grandi attori ha dato frutti. Dopo infinite rampe di scale del pronto soccorso ginecologico degli Incurabili, popolate da gatti e lungo le quali si ergevano monumenti a nascituri ai quali sono spalancate le porte per un futuro da “..ultras, vip o boss ‘e Napule”, abbiamo incontrato delle giovani e docili dottoresse. “Niente da fare, la ragazza è minorenne”, ci dicono. Ma con una perfetta recitazione nel ruolo di “fidanzatini preoccupati che si stringono la mano”, le spingiamo a suggerirci di affidarci ad una amica maggiorenne che può farsi prescrivere la pillola. Permettendomi finalmente di ridere. Perché non augurerei mai a nessuno un’esperienza del genere, neanche se fittizia.■


opinioni

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proporzionale al tuo cervello Non ho scelto io la politica, mi è stata imposta dalla storia. Allora

è vero!l’Apocalisse è vicina! La sinistra ha cercato di camuffarsi, si è fatta il lifting, ma non le è riuscito. Silvio Berlusconi,Pdl Prova a darle il numero

del tuo chirurgo plastico… Mi piace ricordare che molti vescovi hanno dichiarato esplicitamente che nessun governo aveva saputo operare così concretamente su molti dei temi che stanno a cuore alla Chiesa. Silvio Berlusconi,Pdl Prossima

mossa la completa eradicazione dal territorio di comunisti omosessuali e musulmani,Dio è con Noi!(o almeno credo) Il livello politico, culturale, umano delle posizioni di Rutelli è paragonabile a quello di un bambino maleducato delle differenziali. Sandro Bondi Pdl E il

tuo?Ai posteri l’ardua sentenza… Silvio Berlusconi, Berlusconi il piu’ famoso indossatore di cappelli al mondo

Da un processo penale si esce come minimo con un tic nervoso. Giulia Bongiorno E noi

vogliamo affidare il governo ad un uomo con una decina di processi a carico?

IPSE DIXIT

A pensar male degli altri si fa peccato, ma spesso si indovina.Giulio Andreotti E infatti…

IL MEGLIO DEL PEGGIO DELLA POLITICA __________________________ Di Mattia Ostinato ‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾ Usciremo per primi dalla crisi.

Quando ricevetti la tessera c'era scritto che ero apprendista muratore e io, che allora ero un grande costruttore di case, non Sì,coi piedi avanti… potei fare a meno di farmi una grande risata Silvio Berlusco[commentando la richiesta ni,Pdl E noi?Non ci resta che di divorzio della moglie]Mia piangere… moglie è stata sobillata e so chi è stato Silvio Berlusconi,Pdl Io sono assolutamente certo di Qualche malvagio comunista essere l'uomo più democratico omosessuale incapace di com- che sia mai giunto ad essere prendere il matrimonio,MI cin- primo ministro d'Italia. Silvio senta! Berlusconi,Pdl Infatti lo ha mes[Sulla

iscrizione

alla

Vi è un genere pericoloso di numismatici: i collezionisti di moneta corrente. Giulio Andreotti Ela tua collezione fa

concorrenza a quella di Berlusconi ■

Hanno fatto una prova anche su di me, sulla mia funzionalità cerebrale e fisica e hanno deciso che sono un miracolo che cammina. Silvio Berlusconi,Pdl Solo

un miracolo poteva compattare tanta stupidità in così poco spazio…

Mi ritengo un uomo leale, intelligente, spiritoso, malizioso e piuttosto belloccio. La stima che ho di me stesso è direttamente so democraticamente in .... a proporzionale al mio peso. GiuP2] tutti. liano Ferrara E inversamente


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se Italia/Francia Paese: Anno: 2006 Durata: 100 min Genere: drammatico Regia: Daniele Luchetti i Interpreti e personagg "Accio" io Elio Germano : Anton : Manrico Riccardo Scamarcio rio Luca Zingaretti : Ma elia Angela Finocchiaro : Am

CINEMA Anno: 2003 Editore: Mondadori

Prezzo: € 9,50

QUEI DUE FRATELLI si susseguirono in quel periodo. Accio Benassi è l’eroe “incazzato” che può spaventare il lettore, ma che non può non suscitare simpatia per l’ingenuità che caratterizza il suo modo d’agire: Accio è un tipo che molte volte non pensa, è un animale da combattimento che fa comodo prima alla destra e poi alla sinistra. Pennacchi descrive lo smarri__________________________ mento di una gioventù che vorrebbe capire cosa sarà del monDi Stefano Scarpa ‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾ do. Emblematico è il passaggio Un libro e un film: due storie dedicato all’entrismo: parallele che sembrano sfiorarsi «Entriamo in massa dentro il Pci l’una con l’altra ma non ci rie- e cambiamolo, usiamo le sue scono. Così si potrebbe riassu- strutture per fare la rivoluziomere il rapporto tra “Il fascioco- ne». Fu la linea che non vinse, munista” di Antonio Pennacchi che fu battuta, ma qualche aed il film “Mio fratello è figlio depto la fece. Lupo, a un certo punto, disse: «Vabbè, ma entriunico” di Daniele Lucchetti. “Il f a s c i o c o m u n i - smo per entrismo, allora tanto sta” (Mondadori) è il racconto vale che entriamo nella Dc: del percorso di un ragazzo di quelli già stanno al governo, noi Latina, Accio Benassi, che nel entriamo, facciamo strada e giro di pochi anni passa dal se- dopo che ci vuole a fare la rivominario alle stanze della sezione luzione?». Detta così non faceva del MSI per poi finire nelle lotte una piega. Dice: «Vabbè. Ma al fianco dei movimenti studen- questo è fare i conti senza l’oteschi di sinistra. Tutto ciò è ste». D’accordo, però te ne renambientato nel periodo che va di conto dopo, il ragionamento tra gli anni ’60 e ’70, quando le in sé filava e del resto non è autostrade erano in costruzione detto che dentro il Pci le cose e l’autostop non spaventava sarebbero andate meglio. Mica erano più scemi. nessuno. Scritto nel 2003, il romanzo Ha dichiarato Pennacchi: “Il rappresenta un affresco veritie- contesto italiano di quegli anni ro e smaliziato degli eventi che io l’ho attraversato così come

Quando gli sceneggiatori dimenticarono che libro avevano letto

Valle Giulia non è pervenuto. “Mio fratello è figlio unico” è un film senza coraggio, una travisazione del libro da cui è tratto. Lucchetti romanza esageratamente i fatti descritti da Pennacchi non spiegando nessun perché. Il film si compiace della bellezza dei propri attori enfatizzando oltremodo il conflitto tra Accio-Elio Germano (fascista) e suo fratello maggiore ManricoRiccardo Scamarcio (comunista) accelerando e tagliando alcune scene fondamentali per capire il percorso del personaggio principale. Da segnalare una sorprendente Angela Finocchiaro che riesce a cogliere nei ciak a sua disposizione l’essenza della madre di Accio. Il film è riconosciuto come d'interesse culturale nazionale dalla Direzione Generale per il Cinema del Ministero per i Beni e le Attività Culturali italiano, in base alla delibera ministeriale del 30 maggio 2005.■

riportato nel libro. In buona parte c’è una responsabilità politica, e primariamente dei politici di destra che più di tutti hanno giocato col fuoco. […] Il sessantotto non nasce come movimento antifascista, né in Italia né nel resto del mondo. Perché in Italia diventa antifascista? Perché sono i vertici del MSI a spaccare quel fronte rivoluzionario che andava da destra a sinistra, che univa una generazione. L’irruzione nelle facoltà la fanno Almirante, Cerullo, Anderson e tanti altri vertici del MSI, ed è lì che inizia la spaccatura e il movimento del sessantotto diventa antifascista.” Ed è questo l’elemento che rende grande il lavoro dello scrittore di Latina. Tra le righe del romanzo emerge un’analisi a volte fredda e ricca di rimpianti di un giovane che denuncia la divisione: tra destra e sinistra, tra maoisti, leninisti, trotzkisti (e chi ne ha più ne metta), divisioni che hanno distrutto quel tentativo di conflitto generazionale intrapreso in quegli anni. Tutto ciò nel film è assente. Il conflitto a tratti è dimenticato (l’epi sodio del padre che mostra un crocifisAntonio Pennacchi, Pennacchi so ai comuautore di nisti è più “Il Fasciocomunista” comico che simbolico), l’episodio di


l’evento se USA Paese: Annoo: 2009 a 140 minuti Durata: e thriller Genere: Regia: Ron Howard

quattro vite (ma i realtà molte di più) da salvare e sei ore di tempo, per seicento pagine che volano via sotto il naso del lettore. Senza dubbio Dan Brown ancora una volta è capace di catturare l’attenzione di chi legge, con il suo stile labirintico e il ritmo incalzante. C’è però da dire che questa nuova minaccia, con caccia al tesoro annessa, sta in piedi un po’ a fatica. Gli Illuminati, a metà tra massone-

i Interpreti e personagg ngdon Tom Hanks: Robert La Vetra Ayelet Zurer: Vittoria engo Ventresca erl Cam Ewan McGregor: Comandante Olivetti Pierfrancesco Favino:

ANGELI E DEMONI _____________________________ Di Irene Nappi ‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾

Il professor Langdon torna a stupire. In Angeli e Demoni è di nuovo, o meglio per la prima volta essendo questo il prequel de Il codice da Vinci, alle prese con una congiura di proporzioni mondiali, di cui la Chiesa è ancora una volta il perno centrale. In questa nuova avventura, nel brevissimo tempo di una giorna-

ta, il nostro eroe prima vola in 64 minuti da Boston a Ginevra per fare visita al CERN dove, come nel precedente romanzo, è un misterioso omicidio a dare il via alla vicenda narrata, e poi ,in un tempo che è molto vicino ai 20 minuti, arriva a Roma dove si susseguiranno a ritmo febbrile domande e risposte. Molti misteri da svelare, una setta risorta dal nulla, pronta a polverizzare l’intero Vaticano,

ria e invenzione, risorgono per distruggere il loro nemico di sempre, di nuovo la Chiesa di Roma, e per dare un po’ più di colore a tutta la vicenda Dan Brown non si fa scrupoli nello scomodare ancora una volta personaggi del calibro di Bernini e Galilei. A svelare enigmi secolari, riesce ,miracolosamente e in tempo record, sempre lui, Robert, con l’aiuto non più della presunta discendente di Gesù Cristo, ma di una biologa/fisica che si diletta a smentire teorie fisiche accreditate attraverso lo studio dei pesci tropicali. In più al quadro si aggiunge un assassino scellerato e una nuova,

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incredibile arma di distruzione. Non c’è che dire, un mix di tutto rispetto. Ma dopotutto è l’autore stesso a dirlo: è un trhiller, non un romanzo storico, e quindi non è il caso di farsi troppi scrupoli davanti a piccole incongruenze, acrobatiche spiegazioni e una Roma che a volte sembra proprio un’altra città, perché lasciandosi trasportare dalla lettura non ci sarà neanche il tempo di accorgersene, o meglio ce ne si accorgerà dopo. Giudizi e incongruenze a parte, non c’è da stupirsi se anche questo romanzo sia stato trasformato in film, visto che sembra proprio che la vicenda sia stata scritta apposta, con tanto di conclusione ad effetto e rovesciamenti di prospettive, anche se, bisogna dire, assomigliano non poco a quelli del Codice da Vinci. Nelle sale a metà maggio, con Tom Hanks di nuovo nei panni del professor Langdon, sarà senza dubbio un film spettacolare, in qualunque senso lo si voglia intendere. E se già spopolano i tour attraverso la città eterna, sulle orme del professore di Boston, in cui Roma si riduce allo breve spazio che va da Piazza San Pietro a Santa Maria del Popolo, adatti a chi alla storia e ai dettagli da poco peso, non resta che aspettare di vedere se anche questa vicenda diverrà un caso letterario, cinematografico e non solo, degno del suo precursore. Lasciando ad esperti come Gianfranco Ravasi le critiche che loro competono, resta solo da leggere, e vedere, Angeli e Demoni per decidere da se stessi se valga la pena di ritenerlo un best-seller di tutto rispetto.■


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TUTTALPIÙ MUOIO. _____________________________________ Di Fabrizio Spinelli ‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾ Filippo Timi mi piace molto. È un ragazzotto umbro, grosso, genuino, rude come un contadino e dolce come una fata, eccentrico, maniacale, ma semplice. Semplice, si intende, per quanto lo possa essere un artista. Un artista eclettico. Teatro, letteratura, musica, danza: non c’è praticamente niente in cui Filippotimi non ci abbia messo il naso. La sua è una figura prepotente, che razzola tutto senza lasciare neanche le bucce agli altri. Filippo Timi è frocio. E mezzo cieco. E balbuziente. Ed era zoppo. E obeso. E povero. Filippo Timi l’ha messo in culo a tutti. Ricordo quando lessi il suo libro. Una specie di autobiografia. Una lunghissima canzone di Fabrizio De Andrè, mai scritta. Una traccia nascosta di Anime Salve. Mi stupì. Parlava della deriva. Dell’andare a fondo. Interiormente. Con rabbia. Mai banalmente. Parlava della deriva. Dello stanzone cupo della depressio-

ne, di Artaud, degli intricati e labili fili che si andavano intrecciando i quel confuso e colorato anfiteatro greco che è il cervello dell’artista. Dell’artista frustrato, incapace d’esprimersi. Dell’artista vuoto come un imbuto. Per Filippo Timi la vita non aveva pensilina. Non c’erano tettoie. Lui il sabato raccattava le sue principesse e le portava a ballare. Andrea, che faceva il benzinaio. Luigi, il macellaio. Il morbo di Stargardt è una cosa bruttissima, da quanto ne posso sapere. È incurabile. Lo hanno pochissime persone. Tipo diecimila. In tutto il mondo. Praticamente sei cieco. Delle cose vedi solo i contorni, e male. Con poca luce non vedi niente. Filippo Timi non può leggere. Se non libri fotocopiati in caratteri enormi. Così ho in mente questo emarginato. Che farebbe tenerezza a tutti. Se non fosse che Filippo Timi è cattivo. Lo è proprio perché dotato di una sensibilità aliena. Di una dolcezza quasi irritante. Lo è perché il mando l’ha fregato, e lui l’ha scopato. Nelle orecchie. Filppo Timi è al di là di qualsiasi schema. Cor-

re troppo veloce per essere preso, per essere catalogato, per essere catturato. È una persona anormale, evidente. È diventato magro perché era obeso. È atletico. Sa ballare benissimo. Piroetta come una vera ballerina. Saltella qua e là come un ossesso. Da ragazzino faceva pattinaggio con le bambine. È diventato un attore perché non sa parlare. Perché la sua balbuzie era mastodontica. Così quando parla con qualcuno cerca di recitare, di cantare, perché quando recita non balbetta, quando canta non si intoppa. Voleva fare la Rock Star. A suo modo lo è diventato. Filippo Timi è giovanissimo. E recita come pochi. Ha vinto il premio Ubu come miglior attore Under 30. Era il 2004. Il libro parla della deriva. Dell’ ossessione e del dolore e della rabbia e della morte e dell’inutilità di ogni gesto, dell’immoralità delle cose semplici, della pesantezza del vivere. È un libro ossimorico. Perché presentandosi in questa maniera riesce soltanto a esprimere vitalità. La vitalità dei perdenti che abbattendosi oppongono resistenza. Che si


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affermano rimanendo perdenti. Parla della deriva. Ma soprattutto del riscatto. Un riscatto interiore. Ma che non annulla la rabbia. O la solitudine canonica dell’artista. Filippo Timi è stato Orfeo, Perceval, Satana nel “Paradise Lost” di Milton. Mentre interpretava Danton, ed in scena entrava Robespierre, lui lo vedeva già decapitato, un corpo senza faccia, riempito solo dai contorni. Un cieco deve inventarsi la realtà. Il teatro gli ha restituito la vita che si è sentito strappato via. Anzi, gliene ha restituite tante. Quando Filippo Timi ha girato Come Dio comanda è diventato padre. Il teatro risucchia e restituisce tutto. Un ventaglio di esistenze da riciclare. Di trucchi per non sognare. Filippo Timi è truce. In scena ha sborrato de volte. Dice di essersene vergognato. Ma non so quanto ci credo. Una volta mentre lo stavano decapitando. Decapitavano Danton e lui ha mosso velocemente le gambe sul palco ed mentre moriva ha sborrato. Tornato in camerino ha subito messo a lavare i calzoni. Filippo Timi è ormai diventato famoso e dice che fa schifo. Lo si vede in televisione, al cinema, sui giornali. Scrive su Rolling Stones. Ha pubblicato tre romanzi tutti molto belli. Ha un sito dove gli scrivono tutti che è molto bravo e molto bello e di certo adesso non faticherà a trovare chi se lo scopa. Io l’ho visto per la prima volta recitare dal vivo ad Aprile. Il diciotto Aprile, ricordo ancora la data, era Sabato ed avevo appena fatto il piercing. Portava Amleto. Una ristrutturazione da lui stesso compiuta. Non me ne voglia male il professor Montanino. Io speravo non finisse mai. Era di certo uno spettacolo incentrato completamente sulla sua eccentricità. Quasi un lungo edonistico monologo. Periodi incalzanti e stordenti scandivano l’intero testo. Frasi di una potenza poetica oggettiva. E Filippotimi in scena una molla. Una presenza devastante. Che ruba sguardi e attrae fino al parossismo. Un Amleto nevrotico e schizofrenico urla e si dibatte e impazzisce e si dimena sul palco fino al collasso. Una rilettura surreale e barocca che riesce a distruggere qualsiasi cliché, che cerca di salvare l’attore dalla logorante alienazione di cui sono tessuti i suoi abiti. Timi coglie completamente la profondità di Amleto, sentendosi pienamente a suo agio nel devastante oblio che coglie il principe danese.

di: Edoardo Albinati; Filippo Timi

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“Sei distratto, vivi distratto. Distrai la Anno: 2006 tua stessa natura. Sei come tutto il ri resto del mondo, un rifiuto. La bellezza Editore: Fandango Lib non può essere vecchia. La bellezza oscilla tra i venti e i venticinque anni, Prezzo: € 17,50 prima non è bellezza, prima è il fiore, è € 8,00 (tascabile) la purezza terribile e spietata, poi è l’amore, poi il mondo comincia ad essere reale. Ma in quella fascia tra il non più giovane e non ancora maturo esiste la bellezza vera, che non chiede sola. Se ti nulla, che non ha bisogno di essere presa, aspetti una storia per sognare o una vita da che non ha bisogno di spendersi. rubare scordatelo. Il mondo si divide in due: le donne con le Le donne guardano i film porno fino alla fine, carrozzine e gli uomini gay. compresi i titoli di coda, perché fino all’ultimo Non ne facciamo una questione di rispetto. Il sperano che i protagonisti si sposino. rispetto è un sentimento orribile come l’umil- Non voglio aiuto. Non voglio che tutto quello tà. L’arroganza è forse l’unico colore capace che accada nella vita abbia un valore, sia utile di non avere paura della vita. Nascere è arro- o sembri utile a un percorso, capace di darmi gante, vivere, amare, pregare, morire, essere un senso, una ragione, un’idea di immortalità. felici, sono tutte forme di presunzione. Una Mi viene il desiderio di vivere per vivere. febbre divina. Essere umili, che vuol dire? Non ho una vita mia se non quella che mi Ogni creatura appena nata ha in sé un’unica sono creato, un espediente per sentirmi vivo. dolcezza, un solo imperativo, il resto sono Il sentimento tragico di non essere niente, di chiacchiere. Niente rimpianti nell’arroganza: non avere amici, non avere amori, esistere l’arrogante muore, perde nella vittoria, non gli solo a forza, costruendo ogni singolo minuto, importa che alla fine gli dicano che aveva senza naturalezza”.■ ragione. L’arrogante sveglia la coscienza che è possibile esistere e amare e vivere fino in fondo. Forse leggendo speri di trovare delle risposte perché sei così vigliacco che non riesci a trovartele da solo, forse perché sei come la maggior parte degli esseri umani che non ha abbastanza palle per vivere, e preferisce leggere, sognare, farsi i suoi viaggi da solo o da


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TEATRO

AL VICO VA IN SCENA LA TRAGEDIA GRECA IL GRUPPO TEATRALE DELL’ISTITUTO RAPPRESENTERÀ LE FENICIE DI EURIPIDE I ragazzi saranno il 20 maggio all’Acacia e il 23 a Siracusa __________________________ Di Maria Maffei ‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾ "Mi chiamo Giocasta" Con queste parole la regina rompe il silenzio. Solenne il suo dolore. Cinque attori intorno a lei raccontano la sua storia mentre si vestono con i loro costumi di scena. Nascono i personaggi. Nell’aria aleggia, palpabile, la maledizione di Edipo. Un indovino cieco giunge sorretto da un giovane su cui incombe un presagio di morte. Nessuno sfugge al proprio destino, e il balenare di questo assoluto può portare alla follia. Fanciulle fenicie assistono impotenti all’odio sanguinario dei due fratelli che si uccidono l’un l’altro, Eteocle e Polinice. Il corpo inerte della madre su quello dei

figli. La fiamma del coraggio arde in occhi ancora umidi di pianto: Antigone sceglie l’esilio. “La giustizia purtroppo non sempre colpisce i malvagi e non piega la follia dei mortali”. Con queste parole il coro chiude la tragedia.

Le Fenicie, scritta da Euripide nel 409 a.C., racconta la saga della stirpe Labdacide, la stirpe di Edipo: la guerra fra Eteocle e Polinice, il sacrificio del giovane Meneceo e l’ ascesa al trono di Creonte, il suicidio di Giocasta e l’esilio di Antigone ed Edipo. È un’opera eccezionalmente complessa ed è anche la più lunga fra quelle del tragediografo greco: i professori Dino Montanino, Luciana Guida e Annalisa Salvia, lavorando sul testo originale, l’hanno ridotta alla durata di cinquanta minuti, senza però intaccare la forza delle scene e l’armonia dell’intreccio. Non è stato facile comprendere a fondo e dare vita a personaggi complessi come quelli delle Fenice: eroi dilaniati dalla lotta fra la loro volontà e il loro demone, uomini e donne schiacciati dall’ineluttabilità di un destino contro cui tuttavia combattono con tutte le forze. Alla fine, riuscire a dare forma al mito immortale di Edipo con i nostri corpi e le nostre voci è stata un’ esperienza travolgente,catartica, che spero riusciremo a trasmettere al pubblico. “La tragedia è mimesi di un'azione seria che, suscitando pietà e terrore, ha per effetto di sollevare e purificare l'animo da siffatte passioni” (Aristotele).

Il 20 Maggio alle 18.00 saremo al teatro Acacia, l’ invito è aperto a tutti. Aggiungo che il 23 Maggio ci aspetta il Festival internazionale della tragedia greca di Siracusa.■


aprile-maggio 2009 PROMOZIONE TEATRALE

Mercoledì 20 maggio 2009 – Rassegna “La scuola in palcoscenico” Il laboratorio teatrale del LICEO “G. B. VICO” NAPOLI presenta

LE FENICIE di Euripide Interpreti Renata Angrisani Evelina Califano Anarrita Capriello Mario Caruolo Edda Curti Fiorenza De Minico Dario De Natale Camilla Di Liberto Silvia Gallipoli Maria Laura Guarracino Maria Maffei Caterina Modafferi Federica Monda Giuseppe Pecorella Gabriella Pugliese Alessandra Savino Edoardo Sorgente Giulio Viceconte

LABORATORIO TEATRALE E MESSINSCENA Dino Montanino Luciana Guida Anna Luisa Salvia

COSTUMI Maria Pennachia

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CALCHI POETCI

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O graziosa luna, io mi rammento che, or volge l'anno, sovra questo colle io venia pien d'angoscia a rimirarti: e tu pendevi allor su quella selva

Alla Luna (Giacomo Leopardi)

siccome or fai, che tutta la rischiari. Ma nebuloso e tremulo dal pianto che mi sorgea sul ciglio, alle mie luci il tuo volto apparia, che travagliosa

A chi fuma

La viziosa fuma, e io mi lamento ché non c'è danno sovra questo. Folle! O Maria, tentai poscia d'avvisarti ma tu fumavi ancor come una belva

(Alterando Idea) sì come Orfei, ch'è brutta senza pari. "Sono nervosa e tremula pertanto, m'è preso sto puntiglio!" E dunque bruci un raccolto, Maria, tabacco a iosa!

era mia vita: ed è, né cangia stile, o mia diletta luna. E pur mi giova la ricordanza, e il noverar l'etate del mio dolore. Oh come grato occorre

Annichilita ella è, poi nel cortile la sigaretta fuma, e pur che piova fugge la stanza e va a inalar le amate. Il fumatore, uom malato, corre

nel tempo giovanil, quando ancor lungo la speme e breve ha la memoria il corso, il rimembrar delle passate cose, ancor che triste, e che l'affanno duri!

diretto alla sua fine a passo lungo. Se freme e geme hai da prestar soccorso ed evitar ch'aspiri le schifose ancor che insista e che malanno giuri!

Non ho voglia di tuffarmi in un gomitolo di strade Ho tanta stanchezza sulle spalle

Non hai voglia di lasciarmi per un giorno solo in pace!

Natale (Giuseppe Ungaretti)

A De Natale

(Fiera Fiamma) Ho tante

certezze nelle Pall Mall!

Lasciatemi così come una cosa posata in un angolo e dimenticata

Lasciatemi fuma'! Camel son cosa sì grata che un angelo ce l'ha procurata.

Qui non si sente altro che il caldo buono

Qui non si smette altro ché! Io intanto tuono:

Sto con le quattro capriole di fumo del focolare

No! Me ne sbatto! mi duole: fumo pur se all'ospedale!


futurismo

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"È vitale soltanto quell'arte che trova i propri elementi nell'ambiente che la circonda. […] Noi dobbiamo ispirarci ai tangibili miracoli della vita contemporanea, alla ferrea rete di velocità che avvolge la Terra, ai transatlantici, alle Dreadnought, ai voli meravigliosi che solcano i cieli, alle audacie tenebrose dei navigatori subacquei, alla lotta spasmodica per la conquista dell'ignoto. E possiamo noi rimanere insensibili alla frenetica attività delle grandi capitali, alla psicologia nuovissima del nottambulismo, alle figure febbrili del viveur, della cocotte, dell'apache e dell'alcolizzato?" (Giacomo Balla, Umberto Boccioni, Carlo Carrà, Luigi Russolo; Manifesto dei pittori futuristi; Parigi, 1910)

l’originale, disponibile a breve sul sito, è a colori

Contorni. alterare contorni equilibri fantasmi TRASCOLORATI di tram in corsa in corsa corsa!

rifrazioni rifrazioni rifrazioni rifrazioni luminose a fasci BAGLIORI ARTIFICIALI ampliarsi

delle

periferie

esasperarsi di linee ee ee accrescersi della po po la zio ne URBANA SCORCI

D I A G O N A L I

vapori delle ciminiere nuove reti ferroviarie

N O A U E A G L T R f ramm

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||compresse||

VIVIDI

di

nott

a

mbuli

smo

Ritmo Ritmo vibrante frenetico Rovesciamento prospettico irto di pugni Rumorosi assalti violenti Ritmo

fluuuiiireee iiinaaaffeeerraaabiiileee deeellaaa riiiddaaa tuuurbiiinooosaaa sinc op at a epilettiche linee perpendicolari curve suSSulTanti richiamo di fretta convulso

caos orizzontale bruschi bruschi profili urto di forma sfrecciare di piani esaltati RIMBOMBO RUTILANTE RIMBOMBO RUTILANTE RIMBOMBO VERTICALE cadenzato cromatismo pulsante

DI NA MI SMO FU TU RI STA! Di Maria Maffei e Dario De Natale


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IL RACCONTO

AILATI 2079 __________________________ Di Amedeo De Chiara ‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾ Imponente. Era il primo pensiero che sarebbe venuto in mente a chiunque si fosse trovato a passare per quella strada. Oh, sì, davvero colossale. Come quel ponte che avevano costruito per il collegamento con l’isola di Ailicis. Se lo ricordava bene: anche per quest’opera ci avevano messo decenni per costruirla.

Questo era un grande tronco di cono, base larga, larghissima. “ Sarà la centrale nucleare più efficiente e potente di tutto l’Arcipelago d’Aporue! ” avevano detto: si era ricordato di queste parole, dette anni e anni prima. Ed ecco il risultato: un grandioso monumento all’inutilità. Mirabilmente sprecato. Come accadeva per la maggior parte dei grandi progetti dell’isola di Ailati. Era riluttante ad ammettere

l’incapacità del suo paese di portare a termine i suoi propositi, specialmente se si trattava di opere edili. Il ragazzo vide una goccia d’acqua stamparsi sul nudo asfalto, poi altre in rapida successione. “ Piove ” pensò, e si coprì il capo col cappuccio, perché era bene ripararsi dalle piogge, dato il loro alto tasso di acidità, talmente elevato da provocare fastidiose irritazioni sulla pelle. “ Meglio andare ” e si incamminò

nella via. La strada era deserta e il paesaggio spoglio e deprimente: nessun colore, solo una distesa monocromatica che oscillava tra il grigio e l’avana; niente nel raggio di chilometri, nemmeno un albero. Alberi! Da quanto non vedeva un albero, anzi, non ricordava di aver mai visto un albero. Li avevano eliminati le precipitazioni (“ il veleno dal cielo”, erano così meglio note le piogge) e l’inquinamento dai gas di scarico delle sempre funzionanti centrali termoelettriche. Eh, già, perché mentre la grande centrale nucleare era in costruzione, gli stabilimenti termoelettrici continuavano a funzionare, producendo quei gas serra che formarono la “grande nube”. Il cielo ormai non si vedeva più, coperto da quell’immenso accumulo di gas di scarico che avvelenavano le piogge. Il ragazzo avvertì una goccia bagnare il suo zigomo destro e poi scendere sul viso. “ Maledizione, mi sono bagnato” imprecò, ma subito si rese conto che non era una goccia di pioggia. Era una lacrima. Una lacrima! Da quanto non provava un sentimento così intenso da farlo piangere! Ormai la malinconia, il male di vivere e la desolazione avevano corrotto il suo animo, divenuto insensibile a qualsiasi sentimento. E s’era commosso per gli alberi, creature inanimate, eppure la loro presenza gli mancava. Il ragazzo si asciugò la lacrima, pensando che questa era stata più dolorosa che qualsiasi schizzo di pioggia. Ma poi si calmò, non ci pensò più e andò avanti. Era andato a vedere la centrale nucleare, aperta cinquant’anni’anni addietro e da allora mai utilizzata, prima di partire per convincersi di stare facendo la cosa giusta. Andava in un altro paese dell’arcipelago; l’avevano preso in una centrale eolica. Aveva invento un nuovo tipo di pala, capace di ottimizzare lo sfruttamento dell’energia del vento di almeno dieci volte rispetto a una comune pala eolica. L’aveva proposta anche alle autorità del suo paese, ma esse avevano risposto che non c’erano fondi disponibili per finanziare il suo progetto. Almeno altrove si dava ascolto alle idee sensate. ■


la canzone

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I tuoi vestiti buoni. (Una canzone) Di Fabrizio Spinelli Sono illazioni le tue vene bene esposte, le mie voglie corrisposte, gli anni persi a correre bendati dietro occhi inamidati; E “Bandini aspetta primavera”, le scopate di una sera, i tuoi pensieri rotti in culo e il singulto d’un saluto, d’un figlio mai venuto, le notti riciclate le emozioni ritoccate le barbarie inconcludenti o i tuoi stupidi lamenti; o sapere che tu c’eri, negli specchi dei tuoi seni, nei carrarmati fottuti per vederti, nei tuoi poveri progetti. E cadono i tuoi amori, E cadono anche i fiori, E cadono pezzi di marmo sui tuoi vestiti buoni E cadono i tuoi amori, E cadono anche i fiori, E cadono pezzi di ghiaccio sui tuoi vestiti buoni (Parte recitata) Le tue lacrime di mare sono le nostre sere in provetta, quando saltellando per la tromba delle scale vedevamo l’alba salire in ascensore, e nelle biblioteche scambiavamo i nostri piercing che erano eterne promesse di amore, e mentre cercavo come un ossesso, accovacciato con le ginocchia in fiamme i libri di Auerbach tu mi mordicchiavi l’orecchio facendomi inevitabilmente cadere. Perché l’estate è arrivata e me ne accorgo perché sento l’odore del tuo bagnoschiuma, perché mentre ti aspetto sudo e quando arrivi non fa più caldo e le mie sopracciglia sono diventate chiare anche se una più dell’altra e a te questo fa ridere e a me fa pensare molto ai nostri squilibri e alla tua bellezza preconfezionata, alle mie dita ruvide e sporche che mentre ti accarezzano tremano e tutte quelle volte in cui ti vorrei dire mi piaci ma riesco solo a balbettare come un coglione. La bellezza cessa appena si prende coscienza d’essa. Mentre l’amarezza resta nella nostra povertà addobbata a festa. E i tuoi alibi di cristallo, pensieri di metallo, i tuoi colibrì da passeggio, amori circoncisi sui nostri muri autostradali, Euridici di cartapesta, correte tutti in casa a gridare che v’hanno tolto i cani, abbassato i vostri stupidi salari! Le nostre insicurezze non si nascondo dietro il guanto d’un chirurgo, un bisturi per ogni paranoia, per togliervi la noia di imperi senza gloria. E cadono i tuoi amori, E cadono anche i fiori, E cadono pezzi di marmo sui tuoi vestiti buoni E cadono i tuoi amori, E cadono anche i fiori, E cadono pezzi di ghiaccio sui tuoi vestiti buoni

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IL CONCERTO

CLAUDIO COLTORTI Un concerto al Volver _____________________________________ Di Fabrizio Spinelli ‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾ Allora la sera minacciò di arrivare e lui prese un intero pacchetto di sigarette dalla tasca e ne estrasse una decina e con lui iniziammo a parlare di Nietzsche di buoni e cattivi dell’analisi incredibile che riesce a tirar fuori congiungendo elementi filosofici e storici ma anche addirittura filologici e biologici. E così uau uau cazzo che fico minchia se c’ha ragione questo qua e via tra scazzi vari e risate a secchiate poi arrivò questo nostro amico e subito a parlare con lui di argomenti meno seri e perché non ci andiamo a prendere da bere così entriamo dentro ed era un bel locale e non

prendiamo alcolici ché la serata è ancora lunga ci diciamo e mentre scendiamo giù per metterci sui divanetti vediamo il gruppo che prova e pensiamo sia meglio non disturbarli e quindi risaliamo subito su dagli altri e amen. Claudio sale dopo dieci minuti e dice mi fate fare un tiro e noi lo salutiamo e lui contento ci bacia e abbraccia felice come una pasqua e buono com’è con il suo sorrisone a novantanove denti e il giubbino di jeans e il pantalone stretto che gli donano un’aria da belloccio e via a fumare anche lui fabbriche intere di sigarette rumene perché si è un po’ tesi per il concerto ma non lo si vuol dare a mostrare e ci si saluta e scompare perché ha altre prove e tempo dopo quanto ritorna gli si chiede quando comincia e ci urla cinqueminuti. E così scendiamo giù e riusciamo a metterci davanti a tutti ed eravamo davvero un sacco di noi che nessuno pensava tutti venissero e

si stava un po’ stretti per stare vicini ma il concerto inizia all’improvviso e quindi tutti muti così il cantante prende parola e subito inizia a sorridere e dice cose lacrimogene su Claudio che è una tonnellata di tempo che non suonano insieme ed è bello essere qui di nuovo riuniti e sembrano due fidanzatini al liceo che è bello vederli così e Claudio chiaramente subito tutto rosso e timido guarda per terra e prende a suonare e la prima parte del concerto si chiama Scarti e sono canzone che dice Giovanni non hanno quasi mai fatto e la prima si chiama Bombe e forse è quella che è piaciuta di più a tutti soprattutto a Menditto e non mi ricordo come fa ma era valida e molto bella davvero che si applaude subito già forte. Si susseguono ancora varie canzoni che non annoiano mai e poi ancora via con una caterva di battiti per il nostro “giovane chitarrista Claudione” e pezzi allegri e lacrimogeni e tutti molto belli che ci fanno guardare tra noi e sorridere come tanti ebeti. Dice uno più che un concerto sembra una sottospecie di spettacolo teatrale, e del resto si sapeva lui fosse bravo ma non si pensava così perché la presenza scenica è dirompente e gli abiti smaglianti che si costruisce addosso luccicanti e dorati e l’influenza del teatro è vero che si sente molto perché il palco non è facile da tenere così bene e soprattutto la voce non è mai oscura e la dizione sempre perfetta e


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precisa cosa che più mi colpisce perché presuppone uno studio che non è quello della musica e perché in molti pochi lo fanno. Così inizia la seconda parte con pezzi anche conosciuti e arriva un certo chitarrista Dario con uno stoico pizzetto che prende a fare un paio di brani e al Coro c’è una sola persona ma molto brava che è la sorella di Giovanni ed ha una bellissima voce e al basso c’è Renato che è inutile dire che è un fenomeno perché ormai la sua straordinarietà non colpisce più nessuno o meglio stordisce e avvilisce perché uno dice cristo questo qua è assurdo e c’ha pure diciassette anni. Poi si parte con delle cover e De Andrè lo cantano tutti ma più Guccini fa impazzire noi e Germe si lamenta perché dice che ormai manco lo stesso Francesco canta più L’avvelenata nei concerti e quello di Block è un peccato di presunzione ma noi non lo si sta a sentire e si prende a cantare alla faccia di lui un po’ contrariato ma divertito. Lo show procede e ci fa sorridere tutti e non si fa che dire che si lui è davvero suonare splendidamente con una tranquillità bravo ma piuttosto noi non sia aspettava naturale che anche lui si dive dire è musicalaltro che l’assolo di chitarra del nostro Claumente divino. Dopo poco il concerto finisce e dione che prima gli è stato anche dedicato gli applausi sono davvero tanti e meritati, un pezzo che faceva scompisciare e lui anvuoi la presenza scenica, vuoi la bellezza ogche totalmente bordò sghignazzava felice gettiva della maggior parte dei brani, la validicosì adesso su Mentalità parte con uno stratà dei testi e della musica, i musicisti da sbalbiliante assolo che davvero ci fa quasi venilo, che questo show ci piace a tutti. Si va re la pelle d’oca e sul serio rimaniamo senfuori insieme a prendere una boccata d’aria e za parole ed applaudiamo fortissimo e Gera parlare e a bere e Giovanna fa ridere perme urla il suo nome e in quel momento si ché dice i pezzi tristi mi piacevano quelli allesarebbe potuto pure spogliare e prendere a gri mi facevano divertire proprio non so cosa suonare con i denti le corde che tutti sarebbero impazziti e avrebbero urlato Claudio! Claudio! Claudio!, ma davvero ci lascia estasiati che questa è stata la sua serata e la sua bravura davvero è stata sensazionale e non lo si dice perché si è suoi amici ma perché davvero ci ha presi e fatti gasare a palla con quell’assolo che sembrava il chitarrista dei Deep Purple e musicalmente è davvero divino e io non l’avevo mai sentito se non in qualche improvvisazione in sala prove nelle nostre domeniche malinconiche a piangerci addosso perché le nostre fiche non ci pisciano o in quel di Viadomenicofontana quando alle quattro di notte completamente saturo di vino prese a suonare il Bivio lasciandoci di stucco. Impressionante come l’assolo di Claudio è quello di Renato che è impresFabrizio Spinelli e sionante anche lui perché ha Claudio Coltorti un orecchio incredibile e lui i pezzi spesso non se li studia ma va a ritmo e prende a

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aggiungere e arriva Claudio e lo si abbraccia tutti quanti e via con i complimenti e i baci e poi quando ce ne andiamo gli diciamo se vuol venire con noi ma lui dice no che resterà là ancora anche perché vuol vedere di sfruttare la sua fama odierna per un po’ di fica così pace noi gli si dà un ultimo bacio e ce ne andiamo felici ed amen.■


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SPORT

CHIUSURA TORNEO _______________________ Di Andrea Sforza ‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾‾ Anche quest’anno siamo arrivati alla fine, l’anno scolastico sta per concludersi. Soprattutto si sono conclusi i due tornei… quello del triennio nel peggiore dei modi: il professor Lalla ha sospeso l’attività sportiva dopo la partita 4I – 3D nella quale c’era stato un duro scontro tra Parisi e Scarfiglieri, anche se il motivo non dev’essere stato solo questo. Le cattive condotte degli studenti in campo e le lamentele per l’arbitraggio hanno indotto il professore ad una decisione radicale. Possiamo solo pronosticare come sarebbe andato a finire, con un abbozzo delle 4 semifinaliste: 3A, 3F, 5D, 4I E poi c’è quello del biennio, quest’anno un torneo bellissimo, emozionante ed imprevedibile. Già imprevedibile, la parola giusta: all’inizio avevamo pronosticato 4 squadre che si sarebbero contese il

titolo, IID1, ID, IIE, IIF. Nessuna di queste è riuscita a raggiungere la finale. La ID e la IID1 si sono contese il 3° posto, aggiudicato dai ragazzi del 1° anno, a cui va un particolare elogio essendo l’unica prima ad aver passato la fase a gironi. Un ammonimento alla IID1 che oggettivamente era la squadra più forte, ma che non ha saputo trovare la giusta convinzione ed aveva creduto di aver già vinto il torneo. Incredibile eliminazione per la IIE e la IIF che non passano la fase a gironi, anche essendo due squadre molto forti. Le semifinali sono state VA – ID e IID1 – IID2. Ma quest’anno la finale ha sorpreso tutti: IID2 – VA. La VA, l’eterna seconda. Anche l’anno scorso Mereu, Fusi e compagni avevano assaporato la gioia della finale senza però riuscire a vincerla… purtroppo la storia si è ripetuta. La IID2, vinto il derby a sorpresa in semifinale, è riuscita poi a vincere la

partita decisiva. Flocco, Natale B, Improta, Nachieri e Biella, questi i 5 ragazzi che si sono aggiudicati il torneo. La partita era andata subito in mano ai ragazzi dello scientifico che si erano portati di 2 gol avanti. Poi Mereu, con un gran tiro dalla distanza, e Fusi, con una bella azione personale, avevano riacceso le speranze dei ragazzi del classico. A pochi istanti dalla fine l’episodio decisivo: azione della VA bloccata dalla difesa della IID, palla a Nachieri che supera un avversario e si vede venire incontro il portiere avversario in un uscita avventata, tiro forte e preciso, porta sguarnita… gol. Pochi secondi dopo il fischio finale. La gioia dei ragazzi della D. L’amarezza di chi per 2 volte era arrivato a pochissimo dalla gloria. Le ultime 4 partite del torneo del biennio (semifinali e finali) sono state le + belle degli ultimi anni. Grandi ragazzi siete stati tutti bravissimi.

Ed ora è il momento degli elogi e di fare qualche nome: Giulio de Gemmis e Giovanni Mereu, due difensori bravissimi e con gli attributi. Francesco Fusi, trascinatore e goleador, anche quest’anno ha dimostrato di essere un valente giocatore. Sergio Reale, 14 anni ma che talento. Riccardo Guarino, il bomber, con i suoi dribbling e le sue giocate è riuscito a segnare ben 21 gol. Alessandro Nachieri, quel gol a 10 secondi dalla fine in finale, non lo dimenticherà mai, e nemmeno noi. Ringrazio tutti ancora una volta, siete stati bravissimi.■


aprile-maggio 2009

UN’OTTIMA ANNATA Sei anni fa, a settembre 2003, usciva il primo numero, scarno e freddo, al tempo il giornale si chiamava “Camaleonte”, nome ambiguo, che poteva far pensare ad una politica voltagabbana. Nel 2005 la redazione acquisisce importanza e il giornale credibilità, destinata a discendere a causa dell’acquisizione del diploma da parte del gruppo storico fondatore del giornale. Il momento più buio è stato raggiunto nella prima parte dell’anno scolastico 2007\2008, ma bisogna tocPerché se fino a due anni fa molti care il fondo del barile per risalire di voi nemmeno sapevano che il Vico avesse un giornale d’istituto, in cima. Accantonato il direttore di oggi, due, tre copie per classe non quell’anno, parte la rifondazione. mancano mai e l’imponente ascesa Scarpa torna da collaboratore edel Camaleo ci riempie d’orgoglio. sterno ad occuparsi del giornale, ed è questa la svolta, il giornale Qualcuno, riferendosi al Camaleo, ha parlato di miglior giornale d’istituto di Napoli. La redazione ha ricevuto complimenti da destra a manca. Ci hanno definito “competenti”. Ma noi riusciamo ad essere soddisfatti anche se solo uno di voi è riuscito a leggere e apprezzare il giornalino a tempo perso, e non solo per vedere come Sforza ha valutato la sua prestazione al torneo della scuola.

incontra per la prima volta la cartuccia a colori, il nome viene cambiato in “Camaleo” e il numero di copie messe a disposizione levita. Se non si fosse capito, questo è l’ultimo numero di quest’anno, e tirando le somme possiamo dire con fierezza che siamo soddisfatti della riuscita di quest’annata e che siccome siamo tutti giovani, nessuno si diplomerà, e l’anno prossimo saremo ancora tutti qui, a lavorare sodo per migliorarci. Guardiamo al futuro con serenità, anche perché la redazione è piena di idee, bella, giovane e abbronzata, ma soprattutto “competente”.

AL PROSSIMO ANNO!

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SCORIE

ATTENZIONE pericolo contaminazioni da Stronzio, Puttanio e Cafonio

Di Giulio Viceconte


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