IL BIENNIO CHIUDE IN BELLEZZA L’Editoriale Di Giulio Viceconte
NUCULARE, SI DICE NUCULARE
Il 24 febbraio scorso Silvio Berlusconi ha firmato con il presidente francese Sarkozy un accordo per lo sviluppo congiunto tra Italia e Francia di centrali nucleari di ultima generazione. «Dobbiamo svegliarci dal nostro sonno, adeguarci, perché il futuro è nell'energia nucleare», ha affermato il Premier in conferenza stampa, ma evidentemente l’eccessiva vicinanza con qualche reattore nucleare francese deve avergli causato una grave forma di “non-so-cosa-dico”: una seria malattia dalla quale, a quanto pare, sono affetti molti politici che si avvicinano all’argomento “nucleare”. Non si può infatti dire che il nucleare è il futuro dell’energia, in particolare in un paese come l’Italia, dove si hanno problemi a smaltire anche le scorze d’arancia. Perché non si può dire? per tre semplici motivi: perché è una forma di energia fortemente antieconomica, perché produce scorie che nessuno al mondo sa dove stoccare e perché in un territorio ad alto rischio sismico come quello italiano è altamente pericoloso. Ma procediamo con ordine. Il nucleare è una forma di energia molto costosa. Se un imprenditore folle dovesse mai investire nella costruzione di una centrale nucleare adesso, comincerebbe ad incassare dopo 40-50 anni1. Quindi, dato che nessuno, neanche i soliti imprenditori italiani che compaiono dovunque come Ligresti o Benetton, investirebbe mai un centesimo sul nucleare, i soldi dovremmo metterceli noi. I paesi che hanno adottato il nucleare su larga scala, infatti, sono o stati molto ricchi come USA e Giappone, oppure paesi che hanno avuto una forte influenza statale sull’impresa come
Giornale d’Istituto fondato nel 2003 Anno 5 - Numero 6 - Aprile-Maggio 2009
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L’Inchiesta
Vauro
NIENTE SESSO NEL WEEKEND INCHIESTA SULLA DIFFICOLTÀ DI OTTENERE LA PILLOLA DEL GIORNO DOPO
Di Alessandra Petagna
malapena le cinque di un caldo pomeriggio di maggio, il primo in cui realmente Metti Napoli, i suoi quartieri popolati e si respira l’aria della primavera. Una trasbordanti vita nonostante siano a fantastica giornata, insomma, se non fosse stato omesso un piccolo, infinitesimale particolare. Hai un “fidanzato sprovveduto”. E credi di essere incinta. Fortunatamente si tratta soltanto di astrazione giornalistica, ma non sarebbe il primo caso di gioventù bruciata – permettetemi questa audace definizione. Basti pensare alle riviste internazionali, che nel 2007 hanno versato fiumi di parole in recensioni sul fenomeno cinematografico dell’anno, Juno, oppure al fatto che anche nella cara vecchia Italia comincino ad imperversare sul
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LA VIGNETTA INCRIMINATA A voi l’ardua sentenza