Capit(a) domani 10-16

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Rivista semestrale iscritta al Registro stampa al nr. 856 con decreto del Presidente del Tribunale di Ravenna del 271/’88 - Poste Italiane Spa spedizione in abbonamento postale 70% - CN/RA

anno III - n. 2/2016

SE M E S T R A L E

D ’ I N F O R M A Z I O N E

E

C U L T U R A

F R E E

P R E S S

GALLERIA FAROARTE

TEATRO MUSICA

TURISMO SOCIALE

Omaggio al pittore Mario Nanni

Operetta e Musical all’Alighieri

Programma 2017

EDIZIONI CAPIT

TEATRO AMATORIALE

CORSI E LABORATORI

Nel segno della storia

Ritroviamoci al Rasi

Autunno – inverno 2016/2017


INCONTRI LETTERARI

 di Serena Tondini

CREPET E I PERICOLI DI INTERNET INCONTRO A RAVENNA sia venuto il momento di ripensare alla nostra vita, possiamo anche spegnerli gli smartphone, possiamo anche insegnare ai bambini a disegnare con le matite, non solo a strisciare le falangi su un tablet”. È con queste parole che Paolo Crepet introduce la sua analisi appassionata e libera da pregiudizi sulla condizione dell’individuo e dei rapporti interpersonali nel mondo

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aolo Crepet, psichiatra, sociologo e scrittore noto anche alle platee televisive, sarà nei prossimi giorni a Ravenna su invito della Capit per presentare il suo nuovo libro Baciami senza rete. Autore di numerosi saggi di successo, ha affrontato stavolta il tema di grandissima attualità dell’abuso degli strumenti tecnologici. “I social network - ha affermato in una recente intervista - sono una grande libertà quando li si desidera poi diventano una gabbia quando li si utilizza. Io credo che

Cena Sociale

Capit

Mercoledì 7 dicembre 2016 ore 20,00 Ristorante Marchesini Via Mazzini 2 (angolo Piazza dei Caduti) Ravenna

Venerdì 21 ottobre 2016 ore 17,45 Sala “S. Ragazzini” (g.c.) Largo Firenze, Ravenna (accanto all’abside della Basilica di San Francesco)

PAOLO CREPET presenta il suo libro

Baciami senza rete Edizioni Mondadori

Conduce l’incontro la giornalista Anna Maria Corrado INGRESSO LIBERO

digitale e interconnesso in cui oggi tutti viviamo, ma dal quale le giovani generazioni sembrano letteralmente rapite. Quasi che solo attraverso l’uso delle nuove tecnologie e dei social network sentissero di poter interagire, informarsi, far parte di una comunità, in una parola esserci. Ma come sarà, da adulto, un bambino che ha comunicato sempre e soltanto attraverso un device? Che ne sarà della sua abilità nell’utilizzare e sviluppare il proprio apparato sensoriale? Quali cambiamenti interverranno nel suo modo di vivere i sentimenti e le relazioni sociali, nella sua capacità empatica? Rispondendo a questi cruciali e sempre più stringenti interrogativi che assillano in particolare genitori, insegnanti e educatori dei cosiddetti «nativi digitali», Crepet evita i toni apocalittici e la fin troppo facile demonizzazione del lato oscuro presente in ogni forma di progresso, perché “questo libro non è un atto di accusa, non è contro qualcosa. Il mio scopo fondamentale è cercare di continuare a discutere sulle conseguenze, volute o indesiderate, del grande cambiamento che le nuove tecnologie digitali stanno imprimendo alla nostra quotidianità”.

• Entratina dello chef con stuzzicherie di stagione • Insalatina di campo con pecorino, pancetta croccante e aceto balsamico tradizionale • Lasagnetta al taleggio e radicchio rosso di Chioggia • Stinco di maiale al forno su letto di polentina tenera, cipolla dorata, spicchi di patate arrosto con rosmarino e sale dolce di Cervia • La ‘nostra’ panna al forno (antica ricetta romagnola) • Assaggio di panettone della tradizione • Acqua, vini in abbinamento, caffè Quota di partecipazione € 27,00 Animazione e sorprese nel corso della serata

Conferme entro venerdì 2 dicembre a Capit Ravenna 0544 591715 – info@capitra.it 2


IL TEMPO LIBERO AI TEMPI DI FACEBOOK Anno III n. 2 ottobre 2016 Perdiodico di informazione e cultura free press iscritto al Registro stampa n. 856. Decreto del presidente del Tribunale di Ravenna, 27 gennaio 1988. Proprietà editoriale Associazione Capit Ravenna Via Gradenigo, 6 48122 Ravenna Tel. +39 0544 591715 info@capitra.it http://capitra.it Direttore responsabile Federico Spadoni Cura editoriale Serena Tondini Contributi di Alberto Argnani Roberto Battistini Barbara Bertozzi Alessandro Braga Veronica Focaccia Errani Simone Pentucci Elio Pezzi Beppe Rossi Federico Spadoni Pericle Stoppa Serena Tondini Foto Leonardo Casadei Archivio Capit Stampa Full Print Ravenna In copertina Paolo Crepet

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editoriale

 di Pericle Stoppa

a Capit è un ente per il tempo libero e la promozione sociale e culturale. Eccezion fatta per lo sport, proposto peraltro a Ravenna da decine di società che garantiscono una vastissima possibilità di scelta, direi che la nostra offerta copre le principali aree del tempo libero: editoria (e quindi lettura), arti figurative, teatro, musica, folklore, turismo, oltre ai corsi di istruzione, il cui catalogo si arricchisce di anno in anno. Fino a qualche tempo fa parlare di tempo libero e di attività sociali e culturali era più o meno la stessa cosa, poiché la disponibilità di tempo libero significava soprattutto la possibilità di dedicarsi appunto - a quel genere di attività. Oggi, nell’era di internet e dei social network, la fruizione del tempo libero sta conoscendo una radicale trasformazione. A tutti sarà capitato, al bar o al ristorante, di notare tavoli ai quali i commensali non si scambiano una parola dedicandosi, rispettivamente, allo smartphone adulti e ragazzi, ai videogiochi i bambini; o di essere infastiditi al cinema dalle luci dei cellulari di quanti non riescono ad appassionarsi a qualcosa di diverso dalla compulsazione dei tasti. Dispositivi vari e assortiti hanno sostituito il libro come passatempo per le ore serali. Non v’è quindi dubbio che oggi l’utilizzo di smartphone, tablet e affini sia una modalità di fruire il tempo libero che va a scapito di spettacoli, passeggiate, lettura, attività sportiva. Ma è davvero libero quel tempo? È libero il tempo di chi si sente obbligato a restare continuamente connesso per affrontare problemi di lavoro, ma anche per non perdersi le fondamentali immagini della prima colazione dell’amica o della passeggiata di un lontano conoscente col cane (sentendosi poi in dovere di commentarle, per non sembrare scostante)? Ci hanno spiegato che - internet prima e i social poi - hanno ampliato gli spazi di conoscenza e quindi di libertà. Ma siamo certi che questi milioni di persone che a casa o al bar, a passeggio o al cinema, sono permanentemente connesse col tutto e dunque coinvolte da nulla, siano più libere di ieri? Se pensiamo alla conoscenza, è evidente che i quotidiani (per non parlare dei periodici, in via di estinzione) sono ormai una fonte di informazione residuale: tra il 1990 e il 2015 la media giornaliera delle copie vendute in Italia è scesa da 6.800.000 a 2.900.000. Oggi ci si informa (si fa per dire) coi social, i blog, i talk show coi loro professionisti dello strillo. Un’ informazione quindi non controllata (nel senso di controllo della veridicità della notizia, cui i giornalisti sono deontologicamente tenuti), non approfondita, non meditata. Non mi pare dunque azzardato affermare che la società digitale sta diventando la società dell’omologazione e della cattiva informazione: in definitiva una società meno libera. Ancor più inquietanti sono le conseguenze del delirio digitale sui ragazzi. Oggi per molti adolescenti la dimensione virtuale affianca e spesso soppianta quella reale; al di là di fenomeni eclatanti (e inquietanti) come la caccia ai Pokemon, il moltiplicarsi dei contatti virtuali li disabitua all’incontro fisico, allo scambio di parole e di sguardi, alla condivisione di emozioni. Ha scritto il giornalista Aldo Cazzullo: “C’è una generazione impreparata alla vita, all’amore, al sesso, ed esposta alle sirene di una rivoluzione tecnologica che rappresenta certo una grande chance ma che abbiamo elevato a divinità contemporanea senza renderci conto della facilità con cui ci può divorare. Se non sapremo riappropriarci di noi stessi, dei nostri amori, delle nostre vite, il tempo favoloso della rivoluzione digitale sarà ricordato come il tempo peggiore”. Lo psichiatra e scrittore Paolo Crepet ha dedicato a questi temi il suo ultimo libro, “Baciami senza rete”, che sarà presentato a Ravenna in un incontro organizzato dalla Capit il 21 ottobre. L’ occasione per una riflessione che non sarà tempo sottratto ad altro ma un investimento su un tempo migliore. 3


POESIA

 di Elio Pezzi

LA SCOMPARSA DEL POETA NADIANI È STATO UN AUTORE DELLA “COLLANA” CAPIT

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l 27 luglio scorso si è spento Giovanni Nadiani, dal 2001 docente di lingua e letteratura tedesca dell’università di Bologna presso l’ Istituto interpreti e traduttori di Forlì, noto negli ambienti letterari e culturali nazionali ed europei soprattutto per la sua poliedrica attività di poeta, scrittore, traduttore e saggista. Aveva 62 anni e lascia la moglie Ingeborg Riebesehl, musicista e docente in una scuola di Forlì, e i figli Linde e Anton Benjamin. Nadiani era nato l’11 marzo 1954 a Cassanigo di Cotignola, trasferendosi dopo il matrimonio a Reda, dove è vissuto fino alla morte, avvenuta nell’hospice Villa Agnesina di Faenza, in cui era ricoverato dalla fine di giugno e dove ha lavorato alle ultime opere che usciranno nei prossimi mesi, tra le quali una raccolta di poesie in tedesco. Con la lingua tedesca e più in generale con la Germania, Nadiani ha avuto (e mantenuto) un rapporto speciale, e non soltanto perché sua moglie è tedesca e i suoi figli hanno nomi tedeschi e lavorano a Berlino, ma perché in Germania ha maturato ed approfondito il suo amore per la lingua e la letteratura di quel paese, di cui si era appassionato fin dagli anni di liceo a Faenza. Nadiani aveva poi proseguito tali studi all’università di Bologna, dove nel 1983 si era laureato in lingue e letterature straniere con una tesi sulla cultura popolare basso-tedesca, pubblicata lo stesso anno. La sua prima opera – Dagli assetati campi –, una raccolta di poesie romagnole e di traduzioni in romagnolo di poesie della tedesca Greta Schoon, è stata pubblicata nel 1984 nella collana di letteratura popolare romagnola del movimento poetico Mopoeita-Capit di Ravenna (Edizioni Cooperativa Guidarello), con cui nel 1986 ha pubblicato il suo terzo libro, sempre di poesie – Orme d’ombra. Per la sua opera di poeta e

10/07/2015 - Da sinistra: Giuseppe Bellosi, Elio Pezzi, Nevio Spadoni, Giovanni Nadiani e Luciano Benini Sforza durante la serata “Mai perduta poesia”.

traduttore, sempre nell’86 Nadiani aveva ricevuto, primo scrittore italiano, il “Premio soggiorno degli Artisti della Bassa Sassonia” e nell’87 quello di “Stadtschreiber” (scrittore in città) a Otterndorf sul mare del nord. Dopo di allora ha pubblicato oltre un centinaio di libri (e audiolibri) di poesie, traduzioni, saggi, racconti e testi teatrali, il cui lungo elenco completo si può leggere sul web e nel sistema bibliotecario nazionale (Isbn). Con la Capit, con il Mopoeita, con Pericle Stoppa, col sottoscritto e assieme a tanti amici e soci poeti del movimento, alcuni dei quali – due nomi su tutti, Guido Leotta e Nevio Spadoni – hanno pubblicato le loro prime opere proprio nella collana Capit, Nadiani ha vissuto un periodo importante della sua attività letteraria e culturale. Oltre a pubblicare libri, ha partecipato a letture pubbliche (Letteratu... tti), a incontri con autori e con le scuole (Primaversi, Jubilate Deo, Notte sotto le stelle), sempre con il sostegno di Mopoeita-Capit, al suo fianco anche in iniziative che sarebbero poi diventate autonome, quali la rivista “Tratti, fogli di letteratura e grafica da una provincia dell’impero” e il Faenza Folk Festival. E anche se nel corso degli anni le collaborazioni si sono un po’ rallentate, Giovanni Nadiani è sempre rimasto un buon amico della Capit, con la quale ha partecipato periodicamente 4

a incontri e letture, l’ultima delle quali nell’estate 2015 a Ravenna, in occasione della rassegna “Mai perduta poesia...”, realizzata nell’ambito del programma di sostegno a “Ravenna Capitale italiana della Cultura 2015”. In particolare, Nadiani è stato protagonista, insieme a Giuseppe Bellosi, Nevio Spadoni, Luciano Benini Sforza e al sottoscritto, dell’ incontro “Poeti di Romagna”, tenutosi il 10 luglio a Ravenna nella piazzetta del Trebbo Poetico, che ha riscosso un positivo riscontro da parte del pubblico. Dal 30 luglio Nadiani riposa nel cimitero di campagna di Cassanigo di Cotignola. Don Alberto Luccaroni, parroco di Reda, celebrante la messa funebre con l’assistenza di don Dante Albonetti, parroco di Cassanigo, quale omelia aveva letto la lettera che il poeta aveva scritto nella notte tra il 27 e 28 giugno, da cui è emersa la fede semplice e profonda di Nadiani, di cui riportiamo un breve, ma significativo passaggio: “Cristo è risorto e io sono risorto in lui, adesso, ora. Sono risorto perché ho visto il suo volto in ogni attimo di vita donatomi, su quello di mia moglie, dei miei figli, dei miei genitori, dei tanti amici che mi hanno fatto toccare la Pienezza (chiamala amore se vuoi) di tutto ciò che ho sperimentato, sì, goduto, incontrando ogni mattino il Bello; in questa gioia di essere, semplicemente, di essere uomini”.


Foto: M. Ceccarello

CORSI E LABORATORI AUTUNNO - INVERNO 2016/2017

KANTIERITEATRALI a cura di Alessandro Braga Dopo la lunga pausa estiva, la Capit riprende l’attività dei corsi. Il Teatro farà sempre da comune denominatore a tutti i laboratori, partendo con i primi due momenti dedicati alla teoria del linguaggio e alle tecniche per migliorarlo usando gli strumenti dell’attore: dal mese di ottobre ilBelParlare, un viaggio verso la conoscenza e l’applicazione delle regole della dizione, che aiuteranno a comprendere quanto sia diversa la lingua che usiamo nella quotidianità rispetto a quella corretta. Sempre legato al parlare, ma questa volta ad un pubblico, è il laboratorio ParoleCheConquistano, in questi anni seguito con grande entusiasmo da molti corsisti, che si occuperà, attraverso semplici esercizi pratici, di eliminare il più possibile le difficoltà di parlare in pubblico e di acquisire le tecniche per conquistare verbalmente gli interlocutori. Con l’inizio dell’anno 2017, dopo questa prima parte teorica e di approfondimento, l’attività laboratoriale si avvierà verso il sentiero di avvicinamento al palcoscenico.

Tante le scelte: Teatroxtuttigiorni, a gennaio, con lo studio delle tecniche teatrali applicate all’ormai sempre più complicata vita quotidiana; LaVoceDellePagine, un divertente approfondimento della lettura ad alta voce con performance finale davanti ad un pubblico; per finire con l’ormai classico Sivainscena, appuntamento fisso con il palcoscenico del Teatro Rasi che accoglierà lo spettacolo finale messo in scena da tutti gli appassionati aspiranti attori che vogliono provarne la magia. Continuano con grande successo anche i laboratori per giovani e ragazzi: Giokiamoafarteatro autunno/ primavera, due appuntamenti per avvicinare, giocando, i giovani allievi al palcoscenico, con la rappresentazione di un breve testo teatrale. La novità per i ragazzi è il laboratorio IlBancarellino, con un’idea di studio e messinscena di uno dei testi vincitori del famoso premio letterario, scelto per le sue tematiche da una giuria di giovani dagli 11 ai 18 anni. Il laboratorio Estatesulpalcoscenico chiuderà come ogni anno la lunga attività teatrale dei giovani, con il debutto di un lavoro teatrale che vedrà in scena i giovani attori dai 6 ai 13 anni.

CONVERSAZIONI SULL’ARTE CONTEMPORANEA a cura di Claudio Spadoni Sei appuntamenti settimanali da mercoledì 11 gennaio 2017 ore 17,30 presso la sede Capit di Ravenna Quota di partecipazione € 30 - minimo 10 partecipanti Programma 1. Ottocento - Novecento: l’arte fra i due secoli 2. La stagione delle Avanguardie 3. La seduzione dell’antico: l’Arte fra le due guerre 4. Il secondo dopoguerra: astrattismi e informale 5. Gli anni ’60: dalla Pop-Art all’Arte povera 6. Dalla Transavanguardia alla fine del secolo IL GIORNALISMO CULTURALE: DALLA PROMOZIONE AL REPORTAGE a cura di Alessandro Montanari e Federico Spadoni Sei appuntamenti settimanali da lunedì 16 gennaio 2017 ore 20,30 presso la sede Capit di Ravenna Quota di partecipazione € 30 - minimo 10 partecipanti Programma 1. Nozioni e tecniche di base del giornalismo: la regola della piramide rovesciata e le 5 w, la verità dei fatti, la tecnica di scrittura, le fonti, l’intervista. 2. Le prerogative del giornalismo culturale: presentazioni, recensioni, interviste a personaggi, le notizie. 3. La promozione di un evento: dall’altra parte della barricata, come si promuove un evento sul web e sui media tradizionali. Gli errori da non fare e le tempistiche. 4. Le infinite possibilità del web: il web ha rivoluzionato il mondo del giornalismo. Vediamo in che modo social media e blog siano diventati un supporto al giornalismo culturale. 5/6. Workshop: in due lezioni, ci si ‘sporcherà le mani’ con la copertura di un evento culturale e il suo racconto on line e su media.

Informazioni e iscrizioni Segreteria Capit, via Gradenigo 6 Ravenna, tel. 0544 591715 dal luendì al venerdì h. 09.00/12.30. I programmi dettagliati sono consultabili anche sul sito www.capitra.it alla pagina “corsi e attività formative”

I corsi e i laboratori sono aperti a tutti i possessori di tessera Capit, rilasciata dai vari sodalizi affiliati all’Ente. Ai non iscritti si segnala l’Associazione Amici della Capit: quota di iscrizione € 10,00

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CORSI

 di Barbara Bertozzi


ASSOCIAZIONI CULTURALI

 di Roberto Battistini

SODALIZI CAPIT IL GRUPPO TEATRALE SAN SEVERO

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bbiamo incontrato Romano Comandini, anima del Gruppo Teatrale San Severo di Ponte Nuovo che svolge una intensa attività nell’ambito del teatro in dialetto romagnolo, al quale abbiamo rivolto alcune domande: Comandini, quando e come nasce il sodalizio? L’anno è il 1984, l’ambiente è quello della parrocchia di S. Severo in una frazione, quella di Ponte Nuovo, abitata da una folta comunità di migranti calata dall’Appennino alla ricerca di migliori condizioni di vita. Va da sé che la maggior parte delle persone parlava soprattutto in dialetto romagnolo, seppure con cadenze diverse che rivelavano la vallata di provenienza. Ciò nonostante c’è voluta la mia caparbietà e quella di pochi altri per vincere le titubanze degli interpellati sempre intimoriti dall’ idea di esibirsi di fronte a un pubblico: alla fine però siamo riusciti a formare il gruppo che ha debuttato in occasione della festa parrocchiale di settembre con la commedia “I bragòn” di Eugenio Guberti. Come avviene la scelta dei testi da rappresentare? All’ inizio si chiedeva ad altre compagnie attive da tempo qualche

Una foto di scena della compagnia

copione: questi venivano visionati dall’amico Ruggero Guidi, altro socio fondatore con il doppio incarico di attore e regista, il quale operava la scelta definitiva. Mi piace sottolineare che non sono mai stati rappresentati testi dal contenuto volgare o offensivo ma solo opere pervase da una sana e rispettosa ironia. Da una decina d’anni invece, poiché mi diletto anche nello scrivere commedie, si è deciso di scegliere i lavori da rappresentare dal mio repertorio: La cantunè, La gonga, Ciacar…e basta, Bol d’savòn, La s’ infila, ma l’an zira, E carburant, Seral’oss, Scherp rossi, L’ultom pzultin e Pr’una letra sono i dieci testi allestiti dal 2007 ad oggi. Gli argomenti trattati scaturiscono tutti dai ricordi dei miei ultimi cinquant’anni. Quali difficoltà si incontrano oggi? Direi principalmente tre: la prima legata alla logistica anche se il nostro gruppo, gravitando nell’ambito 6

parrocchiale può contare, per ora, su strutture che ci vengono rese disponibili. In secondo luogo c’è una evidente difficoltà nel reperire persone giovani che sappiano parlare un dialetto decente tale da poter sostenere una parte. La terza è di carattere burocratico: a me sembrano eccessivi gli obblighi burocratici, amministrativi e fiscali che gravano su entità di queste dimensioni anche in considerazione del fatto che gli “utili”, quando ci sono, vengono devoluti in beneficenza. E per il futuro? Oggi la compagnia può contare su una ventina di persone attive; alcuni partecipano saltuariamente, ma la base solida è ben intenzionata a continuare finché ci sarà pubblico che viene a vedere i nostri lavori. A me non mancano gli argomenti per nuovi testi e continuerò a scrivere… per il teatro spero, altrimenti come testimonianze da lasciare ai posteri.


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i rinnova il tradizionale appuntamento con una delle più longeve rassegne di teatro in vernacolo di tutta la Romagna. La manifestazione, promossa da Capit Ravenna, nelle ultime edizioni si è arricchita inserendo nel programma anche alcuni spettacoli di teatro in lingua per soddisfare le esigenze di un pubblico più vasto. Anche quest’anno viene offerta quindi ai ravennati la possibilità di fruire di un sano ed economico svago per numerosi pomeriggi domenicali, da ottobre alla prossima primavera. Ecco il programma completo della rassegna:

TEATRO RASI via di Roma, 39 - RAVENNA Tutti gli spettacoli hanno inizio alle ore 15,00 Biglietteria dalle ore 14,00

Domenica 12 febbraio Filodrammatica Casa del Fanciullo UN PROBLEMA DE DE’ D’ INCO’ due atti di Giorgio Tosi e Valerio Fiorini

Domenica 9 ottobre Compagnia I Mattoni del Teatro SEMPLICEMENTE SOGNO due atti di Viviella Costantino

Domenica 19 febbraio Cumpagneja de Bonumor OGNON US’ ARANGIA COMA E PO’ tre atti di Claudio Bini

Domenica 16 ottobre I Mimi della Lirica TOSCA di Giacomo Puccini

Domenica 26 febbraio Compagnia di San Tomè IN T’ UNA QUICA MANIRA A FARE’ due atti di Valerio Benvenuto

Lunedì 26 dicembre Corale Pratella Martuzzi LA RUMAGNA INT E’ TU COR fuori abbonamento

Domenica 5 marzo Compagnia Piccolo Teatro Città di Ravenna TE NO I PINSE’ VIV LA TU VITA tre atti di Bruno Gondoni

Domenica 8 gennaio Andrea Lama e i Geniattori IL TOPINO MATTEO E IL GRUFFALO’ fuori abbonamento

Domenica 12 marzo Gruppo Teatrale San Severo PR’ UNA LETRA tre atti di Romano Comandini

Domenica 15 gennaio Compagnia Amici del Teatro PIPINE’: STORIA D’UN BURATE’ due atti a cura della Compagnia

Domenica 19 marzo Compagnia La Zercia NO, TE T’AN SI MI MARID da “Non ti conosco più” di A. De Benedetti

Domenica 22 gennaio GAD Città di Lugo E SUZIDE’ UNA VOLTA IN RUMAGNA tre atti di Daniele Tasselli

Domenica 26 marzo Compagnia Il Passaggio AGRODOLCE tre atti unici di P. De Filippo e C. Mauro

Domenica 29 gennaio Domenica 2 aprile Compagnia La Broza Laboratorio Italiano del P.T.R. E TESTAMENT MATRIMONI & ALTRIDISASTRI da “Un’allegra e inconsolabile vedova” di A. Guidetti di A.Capone - R.Galli - G.T. Le Stagnotte

Domenica 5 febbraio CDT La Rumagnola US MARIDA MI MARE’ due atti di Stefano Palmucci

Domenica 23 aprile Compagnia Magazzino FS PICCIONI DI CAMPO MARGHERITA un atto in cinque quadri di Piero Zama

Biglietti per singoli spettacoli: ogni giovedì dalle 16.00 alle 18.00 e un’ora prima di ogni rappresentazione ad esclusione del periodo natalizio (24 dicembre / 6 gennaio) Informazioni: Capit Ravenna, tel. 0544 591715 ore 9.00-12.30 - info@capitra.it 7

TEATRO AMATORIALE

RITROVIAMOCI AL RASI STAGIONE 2016/17 – 35ª EDIZIONE


EDITORIA

 di Veronica Focaccia Errani

LE PROSSIME USCITE EDITORIALI DUE VOLUMI PER DUE STORICHE RASSEGNE CAPIT

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’autunno appena arrivato porta con sé due interessanti progetti editoriali, nati da due storiche iniziative targate Capit: nei prossimi mesi, infatti, vedranno la luce per le Edizioni Capit un’antologia dedicata ai poeti del Novecento, protagonisti di Un poeta da ricordare, nonché il tanto atteso volume sulla storia del Premio Marina di Ravenna. La rassegna Un poeta da ricordare, curata da Walter Della Monica ed inaugurata nel 1999 dalla nostra Associazione, in collaborazione con il Centro Relazioni Culturali e la Pro Loco di Marina di Ravenna, è giunta quest’anno alla ventunesima edizione. Mirata a diffondere e a valorizzare lo straordinario patrimonio poetico della nostra tradizione letteraria attraverso il coinvolgimento di esperti e validi interpreti, la manifestazione è attualmente incentrata sui grandi nomi dell’Ottocento, mentre nelle sue prime diciassette edizioni si è occupata dei maggiori poeti del Novecento italiano: Marino Moretti, Giuseppe Ungaretti, Salvatore Quasimodo, Vincenzo Cardarelli, Dino Campana, Umberto Saba, Giorgio Caproni, Alfonso Gatto, Vittorio Sereni, Attilio Bertolucci, Mario Luzi, Antonia Pozzi, Eugenio Montale, Diego Valeri, Giovanni

28 agosto 2016, Galleria FaroArte: l’inaugurazione della mostra “Omaggio al Premio Marina di Ravenna”

Pascoli, Pier Paolo Pasolini, Gabriele D’Annunzio. Ci è parso doveroso, dunque, dare risalto e compiutezza al grande ed attento lavoro di commento e rilettura di questi lirici, riproponendo in un volume unico, oltre ovviamente ad una selezione di poesie, i contributi critici di quegli studiosi che negli anni si sono generosamente prestati nell’intento di ricordare questi intellettuali che hanno saputo così segnare il volto della nostra letteratura. Non solo la poesia, ma anche l’arte, fra le longeve iniziative della Capit: nell’ambito delle celebrazioni per il

Un’immagine tratta dall’ultima edizione di “Un poeta da ricordare”, del 17 agosto scorso 8

sessantesimo anniversario del Premio internazionale di pittura Marina di Ravenna, oltre alla mostra “Omaggio al Premio Marina di Ravenna”, appena conclusa, e al lancio di un apposito sito internet (www.premiomarina.it), avevamo già anticipato in più occasioni l’uscita di un libro sulla lunga storia di questo Premio. Sorto nel lontano 1955 per volere dello scultore ravennate Walter Magnavacchi, il “Marina” divenne in brevissimo tempo “l’ammiraglia delle estemporanee” e proseguì incredibilmente nella sua veste originaria fino all’alba del nuovo millennio, per poi risorgere e trarre nuova linfa nel 2003, grazie all’intervento della nostra Associazione, prima come rassegna ad invito poi come concorso giovani. Il volume, frutto di un lungo e minuzioso lavoro di ricerca ad opera di Pericle Stoppa sulle fonti documentarie, sulle testimonianze e sui ricordi di chi ha vissuto in prima persona quei gloriosi anni, ripercorrerà le varie fasi del Premio, attraverso gli aneddoti, le curiosità, i nomi celebri che nel corso delle edizioni hanno preso parte a questa “festa della pittura”, le foto d’epoca ed, ovviamente, gran parte delle opere degli artisti vincitori.


TEATRO MUSICA UN PROGRAMMA D’ECCEZIONE

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a trentunesima edizione della rassegna Teatro Musica si presenta con un programma davvero eccezionale. Nel solco della migliore tradizione, quella dell’operetta, si inseriscono spettacoli di musical e commedie musicali selezionate fra le più note ed apprezzate. La scelta dei titoli conferma una naturale propensione al rinnovamento per adeguarsi alle nuove tendenze, senza trascurare quelli più celebri e apprezzati del passato. Il palcoscenico del Teatro Alighieri ospiterà infatti cinque Compagnie di giro, scelte fra le migliori in ambito nazionale, il che consente di collocare la rassegna, in un ambito regionale, fra le migliori di questo settore artistico. Per l’apertura è in programma un classico: Il Paese dei Campanelli, la pruriginosa quanto divertente storia portata in scena dalla Compagnia Teatro Musica Novecento con l’orchestra diretta dal M° Stefano Giaroli. In successione torna a Ravenna la Compagnia dell’Alba che, dopo il successo di “Aggiungi un posto a tavola”, propone Tutti insieme appassionatamente, il musical tratto dal famoso romanzo di Maria Von Trapp che ha prodotto

uno dei film di maggior successo nel mondo. È ancora il musical a caratterizzare il terzo appuntamento con Dolce Cinderella, la vera leggenda di un amore senza tempo in uno straordinario allestimento della Compagnia Chi è di Scena diretta da Gioacchino Inzirillo. In un simile programma non poteva mancare la Compagnia In Scena di Corrado Abbati che torna a Ravenna con la nuova produzione in esclusiva nazionale de La Principessa Sissi – musical, uno spettacolo in cui storia, mito e sentimento - gli stessi che Romy Schneider ha portato sullo schermo cinematografico si fondono in un meraviglioso e sfarzoso affresco. La chiusura della rassegna vede sul palco dell’Alighieri il ritorno della Compagnia Teatro Musica Novecento con una nuova produzione della famosa operetta La Duchessa del Bal Tabarin, che il pubblico meglio ricorda come “Frou Frou del Tabarin” le cui arie risuonano all’orecchio degli amanti di questo genere musicale. La rassegna è promossa in convenzione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Ravenna ed il sostegno del Credito cooperativo Ravennate e Imolese.

TEATRO ALIGHIERI

Inizio spettacoli ore 21.00 Sabato 10 dicembre IL PAESE DEI CAMPANELLI Compagnia Teatro Musica Novecento Sabato 17 dicembre TUTTI INSIEME APPASSIONATAMENTE Compagnia dell’Alba - Ortona Sabato 21 gennaio DOLCE CINDERELLA il musical Compagnia Chi è di Scena Torino Martedì 7 febbraio LA PRINCIPESSA SISSI musical Compagnia In Scena di Corrado Abbati Martedì 28 marzo LA DUCHESSA DEL BAL TABARIN Compagnia Teatro Musica Novecento Abbonamenti (dal 21 novembre) e prevendita biglietti (dal 28 novembre) presso: - Biglietteria del Teatro Alighieri (0544 249244) dal lunedì al sabato 10.00-13.00 giovedì pomeriggio 16.00-18.00 - Ufficio IAT di Ravenna: Piazza San Francesco, 7 (0544 482838) Via Delle Industrie, 14 (0544 451539) - Ufficio IAT di Cervia: Via Evangelisti, 4 - (0544 974400) - Filiali della Cassa di Risparmio di Ravenna - On-line www.teatroalighieri.org Informazioni: Capit Ravenna via Gradenigo, 6 Tel. 0544 591715 - ore 9.00-12.30 info@capitra.it

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ATTIVITÀ MUSICALI

 di Alessandro Braga


TRADIZIONI ROMAGNOLE

 di Beppe Rossi*

L’ECLETTICO OLINDO GUERRRINI OVVERO LORENZO STECCHETTI

O

lindo Guerrini, ovvero Lorenzo Stecchetti, la personalità romagnola più paradigmatica tra Ottocento e Novecento, morì cento anni or sono, il 21 Ottobre 1916. Uomo poliedrico, poeta, scrittore, letterato, giornalista, politico, sportivo, intellettuale assai colto, simpatico e piacevole, mai arcigno, pur esercitando la prestigiosa professione di Direttore della Biblioteca Universitaria di Bologna. Ogni attività di Guerrini ha lasciato un segno indelebile, innanzitutto quella di poeta realista, positivista, dialettale, satirico, anticonformista. Egli ebbe parte attiva al Risorgimento nazionale partecipando alla Terza Guerra d’Indipendenza, nel 1866, come Comandante di Guarnigione. Si diede pure alla politica locale, da liberale, amico e seguace di Gioacchino Rasponi: fu un competente Consigliere comunale ed Assessore a Ravenna con il Sindaco Silvio Guerrini e, insieme, portarono avanti la politica liberaldemocratica avviata da Rasponi. Guerrini, tra l’altro, si segnalò, come Amministratore pubblico locale, per avere istituito a Ravenna il Corpo dei Pompieri Municipali e per avere costituito la Biblioteca Comunale a Sant’Alberto, alla quale donò circa 500 volumi. Sempre a Sant’Alberto fondò, con il cognato medico Domenico Nigrisoli, la Società di Mutuo Soccorso. Inoltre, fu protagonista con molte altre personalità bolognesi, nelle elezioni amministrative alla conquista del Comune di Bologna, con una lista liberal-democratica e con un programma fortemente sociale e solidaristico: cucine di beneficienza, dormitori pubblici, sussidi di disoccupazione, assistenza all’infanzia abbandonata, asili-giardino, scuola professionale femminile, lotta alla tubercolosi.

Fu ancora Olindo Guerrini, come Direttore della Biblioteca Universitaria, a dettare il testo della lapide celebrativa nell’anno 1895, ad un secolo dal martirio, di Luigi Zamboni e Giovanni Battista De Rolandis, due giovani studenti

È in fase di pubblicazione il volume Olindo Guerrini sulle strade del Touring Club Italiano edizioni Capit Ravenna a cura di Beppe Rossi con contributi di Roberto Balzani, Giuseppe Belletti e dello stesso curatore 10

universitari bolognesi, vittime della repressione pontificia. Come sportivo – cicloturista, il poeta santalbertese percorse mezza Italia in bicicletta, divenendone uno dei massimi promotori. Quest’esperienza lo portò, insieme ad altri 55 amici cicloturisti, a fondare il Touring Club Italiano. Questi amici si ritrovarono, l’8 novembre 1894 all’Albergo degli Angioli di Milano, per formalizzare la costituzione dall’Associazione Tci; tra essi l’industriale italoinglese Federico Johnson (che fu eletto presidente), il giornalista del “Corriere della Sera” Augusto Guido Bianchi, l’ingegnere Achille Binda, l’editore Giuseppe Ricordi, lo scrittore e giornalista Luigi Vittorio Bertarelli (che divenne in seguito presidente). Per Olindo Guerrini e per questi appassionati cicloturisti alla scoperta del Bel Paese, la bicicletta rappresentò un buon mezzo per occupare il tempo libero: quindi l’Associazione, la divulgazione della rivista del Touring “Le Vie d’Italia”, la pubblicazione delle “Guide rosse”, la distribuzione delle carte stradali, servirono per fare scoprire un’ Italia appena fatta e per contribuire “a fare gl’italiani” (secondo l’insegnamento di Massimo D’Azeglio). Tutto ciò, grazie al Touring Club, aiutò alla conoscenza del territorio nazionale “on the road”, alla valorizzazione dell’ambiente italiano e dei suoi beni preziosi, alla creazione ed al potenziamento delle infrastrutture di trasporto e delle strutture ricettive, alla diffusione del turismo interno ed estero. Olindo Guerrini non ha solo rappresentato la quintessenza della Romagna ma, con il Touring Club, è stato un qualificato promotore dell’Italia. * Console del Touring Club Italiano


L’ACCOGLIENZA DEI PROFUGHI UNGHERESI NEL 60° ANNIVERSARIO

I

l 4 novembre 1956 le truppe dell’Armata Rossa invasero Budapest e schiacciarono in pochi giorni la rivolta antisovietica. Per sfuggire alla repressione, migliaia di persone fuggirono dall’Ungheria attraverso l’Austria. 308 profughi raggiunsero il 29 novembre Ravenna: prevalentemente studenti, professionisti, contadini e operai, di età compresa tra i 18 e i 35 anni. Furono ricevuti in Municipio dal Sindaco Celso Cicognani, dal Prefetto Giulio Scaramucci e dall’Arcivescovo Sante Baldassarri e poi accompagnati nella Colonia di Marina di Ravenna, che era stata attrezzata per ospitarli dal Comitato provinciale della Croce Rossa. Ancor prima del loro arrivo, il 15 novembre, i partiti anticomunisti (Dc, Pri, Pli, Psdi) avevano organizzato una grande manifestazione di solidarietà a Ravenna, cui parteciparono migliaia di persone. Ravenna e Marina mostrarono in quei mesi il loro volto migliore. Enti, imprese e tante persone comuni donarono denaro e beni di prima

Ravenna, 29 novembre 1956: i profughi ungheresi salgono sui pullman per trasferirsi a Marina

Una foto d’epoca della Colonia di Marina di Ravenna

necessità; uno per tutti Attilio Monti, che offrì l’olio combustibile per il riscaldamento della Colonia, per un valore superiore a un milione di lire. La Capit ricorderà il sessantesimo anniversario di quegli avvenimenti, e in particolare dell’accoglienza offerta ai profughi, con una mostra documentale e fotografica allestita nella Galleria FaroArte di Marina di Ravenna. L’esposizione, integrata con materiali sulla Rivoluzione del ’56 forniti dal Consolato Ungherese a Bologna, sarà inaugurata sabato 12 novembre alle ore 16,30, con gli interventi del Sindaco di Ravenna Michele de Pascale, del Console ungherese per l’Emilia-Romagna Erzsebet Miliczky e del Presidente dell’Associazione culturale Italo Ungherese in Emilia Romagna Nicola de Girolamo. Resterà poi aperta fino al 26 novembre nelle giornate di sabato e domenica dalle 17 alle 19. Dopo l’inaugurazione, alle ore 17,30, nell’Auditorium G. Di Stefano del Centro Civico, avrà luogo la proiezione del film documentario Il portone di piombo, dedicato alle vicende del Cardinale Joszef Mindszetny. Il Cardinale, Primate d’Ungheria, trascorse otto anni tra carcere e arresti domiciliari sotto 11

la dittatura comunista, fu liberato dagli insorti nel ’56 e si rifugiò nell’ambasciata statunitense di Budapest, dove rimase fino al 1971, opponendosi fermamente, con l’arma dello scritto, al dialogo tra Vaticano e regimi comunisti. Interverranno alla proiezione l’autore del film Gilberto Martinelli e l’Arcivescovo di Ravenna, Mons. Lorenzo Ghizzoni. Infine, sabato 26 novembre alle 17, sempre all’Auditorium, il convegno L’accoglienza dei profughi ungheresi nel 1956 con gli interventi del presidente di Capit Pericle Stoppa, dello storico Paolo Cavassini e di un rappresentante del Comitato Provinciale della Croce Rossa di Ravenna.

Il primo pranzo nell’accogliente salone della Colonia

STORIA LOCALE

 di Alberto Argnani


ARTI FIGURATIVE

 di Federico Spadoni

MARIO NANNI: TRA PITTURA E SCULTURA

Un significativo dipinto dell’artista bolognese

È

una metamorfosi che non abbandona nulla di ciò che è stato quella raccontata dal lungo percorso artistico di Mario Nanni. Un cambiamento che come un vortice avanza inglobando nuove espressioni, per farle scontrare nel suo incessante moto centripeto con quelle suggestioni passate e mai abbandonate. E’ questo confronto che dura ormai da oltre 60 anni che Capit intende esplorare alla Galleria FaroArte con la personale dedicata all’artista bolognese giunto alla soglia dei 94 anni. “Mario Nanni: tra pittura e scultura” è il titolo dell’esposizione che dal 3 dicembre al 15 gennaio 2017 porterà a Marina di Ravenna una selezione di opere che ripercorre i tratti salienti della produzione realizzata tra gli anni ’60 e la fine degli anni ’80. Il balzo indietro nel tempo è d’obbligo per cogliere l’occhio di questo vortice, e porta sotto le torri del capoluogo felsineo di metà anni ‘50. È la Bologna che vive l’entusiasmo degli “Ultimi naturalisti” di Francesco Arcangeli, del Morlotti lombardo, Romiti, Mandelli, ai quali il critico attribuisce uno sguardo proiettato oltralpe, tale da inaugurare una sorta di movimento informale padano. Nanni parte dalle colline senesi di Castellina in Chianti e arriva in Emilia nel pieno di questo fervore. Si lascia alle spalle i primi anni di pittura realista, abbracciando un informale più freddo e corposo: sono “figure”,

“resti”, “nuclei”, come li chiama lui, che assumono le sembianze di grosse larve materiche, impronte che hanno lasciato solchi e crateri su tavole dipinte. È un materismo che diventa via via più corposo, stratificato, fino a inglobare elementi ancora più solidi che emergono, fuoriescono, penzolano fin quasi al distacco dal supporto. Ancora una metamorfosi, il quadro diventa bassorilievo. È negli anni ’60 che Nanni cambia sguardo. La pittura subisce una nuova svolta, non solo bidimensionale, ma in chiave geometrica, recuperando certe suggestioni metafisiche che rimandano a De Chirico. Il fascino per la tecnologia sbaraglia le influenze della Pop Art e inaugura una stagione fatta di squadre, righe, cerchi che quasi vanno a costruire progetti impossibili o che danno vita a sculture robotiche nelle quali rapporti, proporzioni tracciate da vettori ortogonali non dimenticano gli elementi materici degli anni precedenti. Sulla fine del decennio, in concomitanza con le contestazioni studentesche e la messa in discussione del ruolo dell’opera d’arte, nascono i “Giochi del malessere”, interventi ambientali

Mario Nanni: tra pittura e scultura DAL 3 DICEMBRE AL 15 GENNAIO 2017 Galleria FaroArte Piazzale Marinai d’Italia, 20 Marina di Ravenna Orari di apertura: venerdì, sabato e domenica 17,00/19,00 INGRESSO LIBERO INAUGURAZIONE sabato 3 dicembre ore 17.00 12

Mario Nanni al lavoro

che riempiono stanze o pareti intere, di pari passo con le mappe e le carte topografiche alterate sia da geometrie che da incursioni naturalistiche. Le battezza “Geografie dell’attenzione”, percorsi che paradossalmente non conducono a nulla se non allo smarrimento. Sono lavori che portano invece Nanni a una nuova evoluzione; i tragitti cartografici mutano nei grovigli della serie “Mitico computer”, dove la razionalità del codice binario subisce l’isteria delle sue stesse parti meccaniche, che s’intrecciano in un disordine matematico. A rappresentare il periodo successivo, la Galleria FaroArte accoglie anche un ciclo di disegni realizzati nel ’69 per l’opera “Automisurazione psicologica”. Ma sono le 50 tempere esposte in mostra – di cui 20 di grande formato – a testimoniare il percorso artistico a ritroso. I lavori, realizzati nei primi anni ’80, documentano le fasi di ricerca dell’artista, comprese le “Solidificazioni” realizzate nello stesso periodo. E proprio fra quelle strutture minimaliste macchiate dalle ricorrenti incursioni materiche, sono stati scelti alcuni monoliti, in un formato ridotto rispetto quelli selezionati per la sala della Biennale di Venezia del 1984. Chiude questo viaggio fra presente e passato un ciclo di opere più recenti, parte de “I giochi della metamorfosi”, ultima espressione di un mutare che continua imperterrito senza mai perdere la memoria.


POESIE E MUSICA PER LA PACE AL XVII “JUBILATE DEO” Si rinnova l’attesissimo appuntamento con Jiubilate Deo – Il Mistero del Natale – Parole e note per la Pace. Questa iniziativa di solidarietà è promossa dall’associazione culturale “Ettore Masoni”, da Capit Ravenna e dall’Assessorato alla Cultura di Russi, in collaborazione con il Credito Cooperativo Ravennate e Imolese. La serata, che ha come temi guida la pace e il mistero del Natale, è in programma martedì 13 dicembre 2016 alle ore 20.45, nella sala “Pier Francesco Ravaglia” del Centro Culturale Polivalente di Russi; è prevista l’esecuzione di canti e brani musicali della tradizione natalizia italiana ed europea da parte del coro “San Pier Damiani” dell’Associazione musicale “Antonio Contarini” di Russi, diretto da Daniela Peroni, nonché la lettura di poesie di Giovanna De Pasquale,

Roberto Zaccaria e Giuseppe Pelleri, lette dagli stessi autori. Conduce Elio Pezzi, presidente dell’associazione culturale “Ettore Masoni”. Durante la serata, in collaborazione con Avsi, organizzazione non governativa romagnola attiva in molti Paesi del mondo, è prevista la vendita di biglietti di Natale e la raccolta di offerte a sostegno dei suoi progetti educativi in Medio Oriente.

UN PRESEPE DA VISITARE Questo Presepe, allestito presso la millenaria cripta della Pieve S. Stefano in Corleto (Faenza) ha caratteristiche scenografiche tali da renderlo unico nel suo genere e meritevole di essere visitato. Orari di apertura: - inaugurazione 25 dicembre dopo la S. Messa delle ore 11 - dal 25 dicembre al 6 gennaio: tutti i giorni dalle 15 alle 19 - dal 7 al 22 gennaio: sabato e domenica dalle 15 alle 19 (possibilità di visita su appuntamento fuori orario per gruppi numerosi)

CONCERTO PER LA NATIVITÀ

Informazioni: Edoardo 340 6534083; Samuele 338 6382729 pievecorleto@gmail.com - www.pievecorleto.blogspot.it

Domenica 18 dicembre 2016 alle ore 18.30 il Coro della Cappella Musicale di San Francesco, diretto dal M° Giuliano Amadei, eserguirà nell’omonima Basilica ravennate il Concerto per la Natività con musiche di Bach, Mozart, Telemann, Vivaldi, Haendel e Hammerschmidt. Questo concerto in atmosfera natalizia concluderà la rassegna Musica e Spirito 2016, promossa dalla Cappella Musicale con la collaborazione dell’Associazione Capit Ravenna e il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna. Tutti i concerti della rassegna sono stati apprezzati da un folto pubblico. 13

APPUNTAMENTI NATALIZI

 di Simone Pentucci


TURISMO SOCIALE

 di Serena Tondini

LE PROPOSTE DI VIAGGIO DELL’ASSOCIAZIONE AMICI DELLA CAPIT Milano: visite guidate alla Pinacoteca di Brera e al Cenacolo Vinciano GIOVEDÌ 15 DICEMBRE 2016 – 1 giorno in pullman Quota di partecipazione € 85,00 (minimo 25/massimo 30 partecipanti) Oltre i 30 partecipanti solo visita alla Pinacoteca (senza il Cenacolo Vinciano) € 68,00 Pranzo libero e tempo a disposizione per passeggiata in centro a Milano. La quota comprende: viaggio in pullman GT da Ravenna, assicurazione, ingressi e visite guidate. Iscrizioni entro venerdì 11 novembre. INFORMAZIONI E ISCRIZIONI Capit Ravenna 0544.591715 info@capitra.it www.capitra.it Organizzazione tecnica Esarcotour Ravenna

PROGRAMMA PER IL 2017 (in via di definizione) Nel predisporre la nuova programmazione per il prossimo anno abbiamo tenuto conto anche dei suggerimenti formulati dai nostri Soci. I programmi dettagliati saranno pubblicati a breve nel sito www.capitra.it e distribuiti tramite i nostri uffici. Per organizzare al meglio le iniziative vi chiediamo di segnalarci sin da ora - senza vincoli di adesione - il vostro interesse sulle proposte indicate. Consigli e idee sono sempre graditi.

1. Firenze ed i suoi splendidi Cenacoli MARZO - 1 giorno in pullman

2. Tour della Sicilia APRILE - 9 giorni in pullman Alla scoperta della più grande isola del Mediterraneo ed una delle terre più affascinanti del pianeta. Crocevia di molte civiltà nei secoli, la Sicilia insieme alla Grecia può essere considerata la culla della civiltà occidentale. I popoli che nei secoli si sono stabiliti nell’isola oltre a determinare l’attuale splendido carattere del popolo siciliano, hanno lasciato in eredità un patrimonio culturale e artistico che non ha eguali nel mondo.

3. New York - Philadelphia – Washington GIUGNO - 7/8 giorni Un itinerario che permetterà di immergersi nella storia americana e nelle sue radici, coniugando perfettamente architettura, natura e storia. La cosmopolita New York, la “Grande Mela” con il suo fascino ipnotico: i grattacieli che caratterizzano il suo profilo famoso in tutto il mondo, l’ inconfondibile sagoma dell’Empire State Building, l’emozione nell’assistere ad una funzione religiosa al ritmo di cori Gospel di Harlem, passeggiare in Central Park... Tutto questo la rende una città incredibile... dove, se una cosa non si trova, significa che non esiste in nessuna altra parte del mondo! Philadelphia una delle più antiche città degli Stati Uniti, dove fu dichiarata l’Indipendenza Americana. Luogo affascinante in cui si trova il quartiere più antico degli Stati Uniti che accolse i primi pionieri dall’Europa. L’elegante Washington con la sua storia e i suoi musei e i luoghi simbolo dell’epopea americana: il Lincoln Memorial dove M.L.King pronunciò il famoso discorso ‘I have a dream...’ un ‘sogno’ urlato a tutto il mondo; la Casa Bianca, il principale simbolo degli Stati Uniti..., e non solo.

4. Bretagna e Normandia SETTEMBRE - 9 giorni in pullman Visitare la Normandia e la Bretagna vuol dire intraprendere un viaggio nel tempo, nella terra dove sbarcarono i Vichinghi nel X secolo, venendo a contatto con fiere tradizioni, immense campagne verdi e fitte foreste. Accompagnati da guide specializzate visiteremo musei, monumenti e i principali luoghi storici di grande interesse. Normandia, infatti, è anche sinonimo di ‘sbarco’ legato allo storico D-Day della Seconda Guerra Mondiale. La Bretagna, invece, è il paese del mare e dei boschi, immersa in scenari idilliaci dove, incastonati come gioielli, si incontrano moltissimi siti archeologici millenari. 14


ESTATE 2016 FLASH SULLE INIZIATIVE SVOLTE

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Al teatro Rasi i partecipanti al laboratorio Sivainscena hanno dato prova dell’ottimo risultato conseguito esibendosi in un’elaborazione dell’opera Shakespeariana Sogno di una notte di mezza estate (Foto Ceccarello).

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L’esibizione di Ruthie Foster, ospite della rassegna di successo Spiagge Soul promossa nei lidi ravennati dall’Associazione Blue Eyes, affiliata Capit, diretta da Francesco Plazzi.

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Ravenna, Piazza del Popolo. I virtuosi violinisti Trio Iftode hanno deliziato il pubblico in un mix di musica tzigana e folcloristica romagnola nell’ambito della rassegna Romagna Viva.

GIUGNO

LUGLIO

LUGLIO

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Piazza Marinai d’Italia, Marina di Ravenna: una serata compresa nella rassegna Capit Incontra dedicata alle tradizioni, vicende e personaggi della Romagna.

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Un attore in erba durante lo spettacolo conclusivo del laboratorio E…state sul palcoscenico, condotto da Alessandro Braga, svolto nell’Arena San Rocco di Ravenna.

9

Russi, Giardino della Rocca: 17ª edizione di Notte sotto le stelle, spettacolo di musica, canzoni e poesia, promosso dall’Associazione “Ettore Masoni” in collaborazione con Capit Ravenna.

LUGLIO

LUGLIO

AGOSTO

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ARCHIVIO FOTOGRAFICO

 di Leonardo Casadei


L’ASSOCIAZIONE FA LA FORZA

ASSOCIAZIONISMO

CULTURA

TEMPO LIBERO

Vuoi costituire un’Associazione culturale? Aprire un Circolo ricreativo? Entrare a far parte di un’organizzazione preposta allo sviluppo dell’associazionismo? Rivolgiti a Capit Romagna!

Ti aiuteremo a realizzare il tuo progetto e a renderlo più efficente. Consulenza gratuita per stesura atto costitutivo, statuto ed avvio dell'attività con le relative formalità burocratiche, rilascio certificati e autorizzazioni per la somministrazione ai Soci di alimenti e bevande a prezzi contenuti. Capit Romagna via Gradenigo, 6 Ravenna tel. 0544.591715 e-mail: info@capitra.it

www.capitromagna.it


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