Nitsch | Catalogo

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Retrospettiva

Hermann Nitsch




Hermann Nitsch Retrospettiva

a cura di Archivio Hermann Nitsch Prinzendorf Austria

EDIZIONI CAPIT RAVENNA



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Hermann Nitsch – © Richard Opelka, Wien


Hermann Nitsch a Marina di Ravenna Park Hotel 7 luglio-30 agosto 2007

Organizzazione Capit Ravenna Collaborazioni Pro Loco - Marina di Ravenna Park Hotel Ravenna Patrocini Regione Emilia-Romagna Provincia di Ravenna Comune di Ravenna, Assessorato alla Cultura Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna a cura di Archivio Hermann Nitsch Franco Bertaccini Serena Tondini Pericle Stoppa Marino Moroni Moccia Roberto Fondazione Morra Napoli

HERMANN NITSCH MUSEUM MISTELBACH

Š 2007

EDIZIONI CAPIT RAVENNA


È sempre un’occasione di gioia veder fiorire iniziative culturali nel territorio e la gioia diventa ancor più viva quando la cultura si presenta assumendo le vesti dell’arte. Mi compiaccio con l’Associazione Capit Ravenna che, confermando l’alta qualità delle proprie manifestazioni artistiche, ha impreziosito, ancora una volta, il panorama espositivo ravennate proponendo a Marina di Ravenna una retrospettiva di Hermann Nitsch. Si tratta certo di una proposta di grande effetto per il visitatore della mostra, che porta alla scoperta del maggiore degli “azionisti viennesi” - Hermann Nitsch, l’unico ancora oggi attivo come tale - la cui lettura ci offre la possibilità di liberarci dai tabù e dalle repressioni sociali, dalle barriere imposte dalla civiltà cosiddetta moderna. Desiderio dell’artista è appunto quello di creare un’opera d’arte totale in cui non esistono più divisioni fra teatro, pittura, musica e architettura, che egli intitola Orgien Mysterien Theater. Esprimo gratitudine agli organizzatori, nella certezza che la valorizzazione di un luogo passa anche attraverso un’offerta culturale integrata con quella turistica, lasciando intendere, una volta di più, di quali formidabili risorse sia ricco il nostro sistema promozionale, fondato sull’intervento pubblico e sul dinamismo dei vari soggetti privati, che i visitatori sapranno cogliere e apprezzare. Fabrizio Matteucci Sindaco di Ravenna

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lo sviluppo della mia pittura

die entwicklung meiner malerei

già da sempre il colore per me era importantissimo. la pittura e’ una questione di colore. mi entusiasmavano la fiamma del colore presso i vecchi maestri, principalmente in el greco e rembrandt, così come i colori chiari solari degli impressionisti fino ai risultati della contemporaneità. nella musica il colore si esprime attraverso l’armonia. colori suonanti nascono dai cori a più voci fino a bach, la cromatica di tristano ed il suono caldo della scuola di schönberg fino al presente. i miei primi e primissimi quadri contengono tutti i colori della scala cromatica. attraverso lo sviluppo della mia pittura dell’azione il colore ricevette un’altro compito. fu privato del suo suono multiplo, venne usato come sostanza, divenne sangue e muco. il colore della carne, del sangue ed delle interiora divenne essenziale. il rosso dominante, nacquero archiats monocromi. tutto fu centrato sul colore dell’estasi, del sacrificio della macellazione, della passione, del sangue, della carne. il colore, che porta il sangue e la carne di dio, venne celebrato permanentemente. venne bevuto come vino rosso consacrato e come il sangue di dio. sostanze, che significano nutrimento, le cui assunzioni accelerano il metabolismo, furono e vengono utilizzate nelle mie azioni. il colore dell’aggressione della morte, dell’eccesso, rappresenta contemporaneamente anche il colore di vita intensa. il sangue è il succo della vita. la profondità della morte porta in sé il seme della rinascita. molte cose del mio lavoro sono state realizzate. spesso è stata portata a termine la rottura delle regole, la discesa quasi esibizionistica, al di là delle zone intime nello spazio senza tabù, nell’eros sovrapersonale, dionisiaco mondiale, nel buio di terre caotiche. molta luce fu portata nella consapevolezza. ora mi preoccupa la valorizzazione di questa luce. carne e sangue non possono essere assunti soltanto cibandosene, possono essere concepiti anche attraverso la luce. le apparizioni della luce, le varie apparizioni della luce colorata. i colori della resurrezione sono diventati importanti per me. nonostante il tema di fondo eccessivamente affermativo della vita nel mio lavoro, la mia discussione risente di una allegria mai prima presente. dai miei quadri deve emanarsi un nuovo stimolo, i colori di tutti i fiori, di tutti gli abissi cosmici devono essere messi in scena, ma in modo festoso. era un mio desiderio, di riportare nuovamente nei miei quadri tutto lo spettro dei colori. nell’estate del 1989 si avverò questo desiderio. dopo trent’anni dipinsi nuovamente con colori diversi. sto lavorando al finale della mia opera d’arte totale. la ricchezza di sensazioni di olfatto, di gusto, di tasto, di udito si allarga in una discussione assoluta con la luce colorata.

schon früh war mir die farbe ein anliegen. die malerei ist eine sache der farbe. die glut der farbe bei den alten meistern, vor allem bei el greco und rembrandt, sowie die hellen sonnenstrahlenden farben der impressionisten bis zu resultaten der gegenwart vermochten mich zu begeistern. in der musik äussert sich die farbe durch die harmonik. tönende farbkunst entsteht von der frühen mehrstimmigkeit über bach, die tristanchromatik und dem heissen klang der schönbergschule bis zur gegenwart. meine frühesten und frühen bilder beschäftigten sich mit den farben des ganzen skalenbereiches. durch die entwikklung meiner malerei zur aktion bekam die farbe eine andere aufgabe. sie wurde des vielfachen klanges enthoben, sie wurde als substanz verbraucht, sie wurde zu blut und schleim. die farbe von fleisch, blut und eingeweiden wurde wesentlich. die tonart rot dominierte, monochrome archaits entstanden. alles wurde auf die farbe der ekstase, des opfers der schlachtung, der passion, des blutes, des fleisches ausgerichtet. die farbe, die das blut und fleisch des gottes trägt, wurde permanent zelebriert. als roter konsekrierter wein wurde sie als blut gottes getrunken. substanzen, die nahrung bedeuten, deren einverleibung den stoffwechsel bedingen, wurden und werden bei meinen aktionen verwendet. die farbe der aggression des todes, des exzesses, ist gleichzeitig auch die farbe intensivsten lebens. blut ist lebenssaft. die tiefe des todes trägt den keim der wiedergeburt in sich. vieles an meiner arbeit ist realisiert. der ausbruch aus der norm, der fast opferhafte exhibitionistische abstieg, jenseits der schambereiche in den tabulosen raum, in den überpersönlichen, dionysischen welteneros, in das dunkel chaotischer kraftgründe, wurde oft vollzogen. viel licht wurde ins bewusstsein gezogen. es geht mir jetzt um die auswertung dieses lichtes. fleisch und blut kann nicht nur essend einverleibt werden, es ist auch über das licht erfahrbar. die erscheinungen des lichtes, die mannigfaltigen erscheinungen des farbigen lichtes. die farben der auferstehung sind wichtig für mich geworden. trotz des tragisch exzessiv lebensbejaenden grundthemas meiner arbeit erfährt meine auseinandersetzung eine noch nie dagewesene heiterkeit. eine neue stimulanz soll von meinem bildern ausgehen. die farben aller blumen, aller kosmischen lichtabgründe sollen heiter festlich inszeniert werden. es war ein lang gehegter wunsch von mir, das gesamte farbspektrum in meine malerei wieder einzuführen. im sommer 1989 erfüllte ich mir diesen wunsch. nach dreissig jahren malte ich wieder mit verschiedenen farben. ich arbeite am heiteren finale meines gesamtkunstwerkes. der reichtum von geschmacks-, geruchs-, tast- und gehörempfindungen weitet sich zur unbedingten auseinandersetzung mit dem farbigen licht aus.

hermann nitsch, aprile 1990

hermann nitsch, april 1990


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Hermann Nitsch – © Richard Opelka, Wien



La pittura e il suo doppio

Die Malerei und ihr Abbild

“L'inesprimibile (ciò che mi appare pieno di mistero e che non sono in grado di esprimere) costituisce forse lo sfondo sul quale ciò che ho potuto esprimere acquista significato”. L. Wittgenstein, Pensieri diversi

“Das Unausdrückbare (das heisst, das mir so geheimnisvoll erscheint und das ich nicht fähig bin, in Worten auszudrükken) bildet vielleicht den Hintergrund, auf dem, Bedeutung gewinnt, was ich ausdrücken konnte.” L. Wittgenstein, Andere Gedanken

Eppure, prosegue il filosofo del linguaggio austriaco, qualche cosa di inesprimibile esiste, qualche cosa che ha la possibilità di mostrarsi. Si tratta della sfera del mistico, dello spirituale. Di fronte alle opere di Hermann Nitsch queste osservazioni di Ludwig Wittgenstein possono apparire distanti e improprie. Eppure Nitsch ha saputo interpretare come pochi altri il desiderio di spiritualità, lo sforzo teso a disvelare i pericoli che si annidano nell’illusione mondana, nella compressione degli istinti, nel tempo consegnato alla tecnica ed ai suoi feticci di massa. Nitsch, esponente di punta – assieme a Otto Muehl, Guenter Brus e Rudolf Schwarzkogler – di quel Wiener Aktionismus in cui sembrano convivere le “strutture a compartimento” dell’happening, l’infrazione degli ordini linguistici di Fluxus e l’intensità emotiva e comportamentale della body art, è in realtà un artista anomalo. Anche all’interno del gruppo che gli ha tributato una riconoscibilità internazionale. Nitsch infatti, come ha sottolineato Rudi Fuchs, “nella grande coreografia di immagini, movimenti e suono, conferma ad un’osservazione più attenta che la pittura domina le sue rappresentazioni”. Dunque, Nitsch è pittore. Nasce pittore approdando giovanissimo ad un linguaggio informale di grande forza espressiva, che si affida al gesto, alla colatura ritmica del colore puro ispirata ad una vigorosa drammaticità. Ed è in quel contesto, alla fine degli anni Cinquanta, che prende a delinearsi l’idea di quel “teatro mondiale sintetico” di cui le azioni avviate nel decennio successivo costituiscono la nervatura ed il progressivo completamento. E la continuità di quelle azioni – inaugurate nel 1962 e che proseguono ancora oggi delineando un progetto “scenico” che sembra non potersi chiudere, per arricchirsi costantemente di nuovi elementi drammaturgici – è la seconda anomalia dell’ “azionista” Nitsch rispetto agli altri tre componenti originari del gruppo viennese. A parte Schwarzkogler, morto suicida nel 1968, Brus dopo la fine degli anni Sessanta sembra sempre più concentrato sulle pratiche del disegno e Muehl ha preferito impegnarsi nel delineare progetti ambientali e sociali. Comunque sia nel clima di convulso rinnovamento che at-

Aber doch, so fährt der österreichische Philosoph fort, existiert etwas Unaussprechbares, etwas, das die Möglichkeit hat, sich zu zeigen. Es handelt sich um die Sphäre des Mystischen, des Spirituellen. Den Werken von Hermann Nitsch gegenüber, können diese Anschauungen Ludwig Wittgensteins vielleicht entfernt und ungeeignet erscheinen. Dennoch hat Nitsch wie wenige Andere den Wunsch der Spiritualität, die Spannung die Gefahren zu lüften, die sich in der weltlichen Illusion, in der Instinktsunterdrückung, in der der Technik und ihren Massenfetischisten gewidmeten Zeit zu interpretieren gewusst. Nitsch – Spitzenexponent- zusammen mit Otto Mühl, Günther Brus und Rudolf Schwarzkogler- des Wiener Aktionismus, in dem die “Teilstrukturen” des happening, die Überschreitung der spachlichen Grundregeln von Fluxus und die emotionelle Intensität der body art zusammen leben können, ist in Wirklichkeit ein regelwidriger Künstler. Auch innerhalb der Gruppe wurde ihm internationale Anerkennung zugesprochen. Nach Rudi Fuchs, bestätigt Nitsch in “der grossen Choreografie von Bildern, Bewegung und Ton, dass er der Malerei mehr Bedeutung zuschreibt, als den Aufführungen”. Folglich ist Nitsch ein Maler. Er wird als Maler geboren; bereits in jungen Jahren zeigt er eine aussergewöhnliche Ausdruckskraft, er vertraut den Gesten, dem rythmischen Schütten reiner Farbe, die zu kräftiger Dramatik inspiriert. Und in diesem Zusammenhang entwickelt sich Ende der 50er Jahre die Idee “jenes synthetischen Welttheaters”, in dem, die im folgenden Jahrzehnt durchgeführten Aktionen, das Geflecht und die steigende Vervollständigung darstellen. Es ist die Kontinuität jener Aktionen, die 1962 begannen und noch heute weitergehen, und ein “bühnenmässiges” Projekt entwerfen, das sich, wie es scheint, nicht schliessen lässt, um sich fortlaufend mit neuen dramaturgischen Elementen zu bereichern.- es ist die zweite Anomalie des “Aktionisten” Nitsch. Die anderen drei der Wiener Gruppe distanzieren sich von ihm. Abgesehen von Schwarzkogler, der 1968 Selbstmord beging, scheint Brus am Ende der 60er Jahre immer mehr auf die Malpraktiken konzentriert zu

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traversa la ricerca artistica negli anni che immediatamente precedono il 1960 – gli anni in cui cominciano a vacillare le filosofie del soggetto, gli anni della crisi dell’esperienza informale, del new dada e della nascita della pop art tra Inghilterra e Stati Uniti, del situazionismo e del nouveau réalisme in Francia, degli happening e degli albori di Fluxus, dell’arte programmata e degli azzeramenti di Piero Manzoni e Yves Klein – Hermann Nitsch appare da subito quale testimone di un radicale ripensamento del gesto artistico che, verso il 1958, prende corpo in quella singolare forma di “opera d’arte totale” che è il Teatro delle Orge e dei Misteri. Se comune a tutti gli “azionisti viennesi” è lo sforzo di superare la tela come supporto privilegiato del “fare arte”, le azioni pittoriche di Nitsch, il processo pittorico che la motricità del corpo fisico dell’artista mette in atto, diventa il teatro sul quale misurare la complessità delle relazioni – fisiche, psichiche, emotive, pulsionali – che intercorrono tra processi tesi ad estendere le modalità dell’esperienza e ricezione dell’atto del dipingere da parte dello spettatore. Nel Teatro delle Orge e dei Misteri “volevo mostrare – sottolinea lo stesso Nitsch – come il versare, spruzzare, imbrattare, ricoprire di tinta rossa, possano provocare nello spettatore un’eccitazione istintiva e sensuale, invitare a percezioni sensualmente intese”. Il punto sta proprio qui, nello sforzo di creare le condizioni ideali, meticolosamente progettate e solennemente coordinate, per porsi “in uno stato di eccitazione psicofisica e penetrare fino all’esperienza dell’eccesso originario”, secondo il programma della prima azione che si tiene a Vienna nell’abitazione di Muehl nel 1962, dove Nitsch si fa crocifiggere e cospargere il corpo con il sangue di un agnello sacrificato. Le azioni iniziano subito ad arricchirsi, a complicarsi, a prolungarsi nel tempo di una “redenzione” che acquisisce scansioni e riti di passaggio sempre più articolati, fino al trionfo delle scenografie allestite nel castello barocco di Prinzendorf, acquistato dall’artista nel 1971. Tuttavia sono i “relitti” di Nitsch, i suoi “quadri”, ciò che resta delle azioni, ciò che si sedimenta di quell’arcano ed arcaico rito iniziatico o ciò che viene ripensato a partire da esse, a diventare centrali per comprendere il senso del suo gesto pittorico. Fiotti di colore che risvegliano lo spazio immacolato della tela, che ne rigenerano lo spazio con una forza sfrenata, fino a farla diventare sudario che accoglie la mensa sacra del sacrificio e ne esprime la memoria. Rosso che dilaga; un rosso che è colore e traccia del corpo ad un tempo; energia vitale che si espande, azione che contempla se stessa nel suo farsi; sangue, sangue dell’animale sacrificato e colore, sangue che si mescola con altri elementi che si disperde in molteplici direzioni, che veicolo attraverso il quale il sacro si distribuisce.

sein; während Mühl vorgezogen hat, sich Umwelt- und Sozialprojekten zu widmen. Wie auch immer, in einem Klima krampfhafter Erneuerung, das die künstlerische Suche in den Jahren vor 1960 durchzieht, die Jahre, in denen die Philosophie des Subjekts zu schwanken beginnt, die Jahre der Krise der informalen Erfahrung, des new dada und des Entstehens der pop art in England und Amerika, des nouveau rèalisme in Frankreich, der happenings und der Anfänge des Fluxus, der programmierten Kunst eines Piero Manzoni und Yves Klein- erscheint Hermann Nitsch ab sofort als Zeuge eines radikalen Umschwunges der künstlerischen Geste, die 1958 in jener einzigartigen Form des “Werkes der totalen Kunst” Gestalt im Theater der Orgien und der Mysterien annimmt. Wenn allen “Wiener Aktionisten” die Anstrengung gemein ist, die Leinwand als privilegierte “Stütze” des “Kunstschaffens” zu überwinden, werden die Malaktionen von Nitsch, der Malprozess, der durch die Bewegungen des Körpers entsteht, Theater- in dem man die Gesamtheit der physischen- psychischen- reizbaren- pulsierenden Beziehungen messen kann, die zwischen den einzelnen Prozessen liegen, die versuchen, die Erfahrungen und die Aufnahme des Malaktes von Seiten der Zuschauer zu erweitern. Im Theater der Orgien und der Mysterien wollte ich zeigenunterstreicht Nitsch- wie schütten, spritzen, beklecken, mit roter Farbe bedecken, im Zuschauer eine instinktive und sinnliche Erregung provozieren und zu sinnlich starken Wahrnehmungen einladen können. Der Punkt liegt darin, in der Anstrengung ideale Bedingungen zu schaffen, die genauestens geplant und feierlich koordiniert sind, um sich in “einen Zustand psychophysischer Erregung zu versetzen und bis zur Erfahrung des ursprünglichen Exzesses vorzudringen”, laut Programm der ersten 1962 in der Wohnung Mühls stattgefundenen Aktion, wo sich Nitsch ans Kreuz binden lässt und den Körper mit dem Blut eines Opferlammes überschütten lässt. Die Aktionen beginnen sich zu erweitern, zu komplizieren, und im Laufe der Zeit in eine “Erlösung” auszuarten, die immer artikulierteres Skandieren erfährt, bis hin zum Triumph der Szenografien, die im von Nitsch 1971 erstandenen Barockschloss Prinzendorf geschaffen wurden. Es sind vor allem “Relikte” von Nitsch, seine “Bilder”, was von den Aktionen übrigbleibt, was von diesem geheimnisvollen und archaischen Anfangsritus übrigbleibt, um Mittelpunkt zu werden und den Sinn seiner Malgeste zu verstehen. Farbströme, die die makellose Leinwand beleben, die den Raum mit ungebannter Kraft auffrischen, bis er zum


Anche se le presenze fisiche dell’orgia misterica si saranno dissolte, se la musica e la voce saranno diventate mute, se il contesto ambientale risulterà grandemente mutato, i “relitti” non saranno mai la negazione ed il rifiuto dello spettacolo che è stato messo in scena: saranno piuttosto lo spettacolo “che esibisce le sue maschere – come ha osservato Luigi Meneghelli –, i suoi abiti di scena, i suoi ornamenti di rito”. Eppure, ogni quadro – come ogni uomo – è tutta individualità: ha le sue qualità specifiche, contiene tutto il Sé nelle sue corrispondenze con il mondo esterno e con il cosmo. Per poter portare ad espressione la ricchezza e la complessità del rapporto della molteplicità con il Tutto, l’opera di Nitsch si potrebbe descrivere come un unico grande ciclo, in cui si svolgono i cicli delle azioni, dei quadri, della musica, delle scenografie che danno vita al suo Teatro delle Orge e dei Misteri. Il processo pittorico che si delinea nei “relitti” non mira direttamente e in primo luogo al risultato, bensì è azione pittorica e meditazione. Non è solo l’artista ad essere attivo, ma il quadro stesso si trasforma nel corso della realizzazione. Il sangue e il colore vengono sì versati sulla tela, ma il liquido si apre da sé la via, cola, si ramifica in sottili rigagnoli, ristagna, si prosciuga. “Il quadro si autodipinge – sottolinea Otmar Rychli –, diventando vera icona, vera effigie, che sorge da se stessa, senza ritrarre qualcosa. Tuttavia Nitsch interviene in tale processo di autorealizzazione del quadro, continuando a versare colore, distribuendolo con mani e spazzole, applicandolo in strati sottili o pastosamente”. Il “quadro” di Nitsch nasce da gesti elementari che battono, carezzano, cancellano la superficie, seguendo il naturale impulso motorio delle braccia e delle mani. Al rosso che disegna le tappe di una redenzione possibile, si affiancano le tonalità pure, squillanti, del giallo, del verde, del blu. Senza dimenticare il nero assoluto Attraverso azioni elementari. il quadro viene battuto e carezzato, testato e cancellato, venendo incontro al formato oblungo del quadro e al naturale impulso motorio delle braccia e delle mani – soprattutto gesti orizzontali che sottolineano l’intervento dell’artista nello svolgimento del quadro oppure movimenti circolari, che scavano, che richiamano alla mente estasi e sfoghi in analogia con il procedimento di sventramento che avviene durante le azioni. Guardando insistentemente “i relitti”, le foto, i video, i documenti, delle azioni di H. N., ci si chiede se è un fatto puramente fisico e fisiologico quello di tentare una trasmissione che si contenta di muovere i suoi passi attraverso l’agitarsi degli elementi rappresentativi, oppure se tale sfogo, tale psicodramma rientra nei problemi più generali della psicologia e dell’antropologia?

Schweisstuch wird, das das Abendmahl des Opfers aufnimmt und die Erinnerungen wachruft. Das Rot überflutet alles; ein Rot, das zugleich Farbe und Spur des Körpers ist; Lebensenergie die sich ausbreitet, Blut, Blut des geopferten Tieres und Farbe, Blut, das sich mit anderen Elementen vermischt und in zahlreiche Richtungen fliesst. Auch wenn die Anwesenden der Orgien verschwunden sein werden, wenn die Musik und die Stimme verstummt sein werden, wenn die Umgebung gänzlich verändert sein wird, werden die “Relikte” niemals die Negation und die Ablehnung des inszenierten Schauspieles sein: es werden vielmehr das Schauspiel “das seine Masken zeigt – wie Luigi Meneghelli bemerkt hat- seine Kostüme, seine Ritusausschmückungen” sein. Und doch, jedes Bild- wie jeder Mensch – ist einzigartig: es hat seine besonderen Merkmale, es enthält das Sich in Verbindung mit der Aussenwelt und dem Kosmos. Um den Reichtum und die Grösse des Verhältnisses der Vielfaltigkeit mit dem “Ganzen” auszudrücken, könnte man die Arbeit von Hermann Nitsch als einen einzigartigen Zyklus beschreiben, in dem sich die Zyklen der Aktionen, der Bilder, der Musik, der Szenografien abspielen, die dem Orgien Mysterien Theater Leben geben. Der Malprozess, der sich in den “Relikten” abzeichnet, zielt nicht direkt und ausschliesslich auf das Resultat, sondern es ist eine Mal- und Meditationsaktion. Es ist nicht nur der Künstler, der aktiv ist, sondern das Bild selbst, das sich im Laufe des Entstehens ändert. Das Blut und die Farbe werden auf die Leinwand geschüttet, die Flüssigkeit öffnet sich und verteilt sich in tausend Abzweigungen, stockt, und trocknet. “Das Bild malt sich selbst- unterstreicht Otmar Rychli -, es wird eine richtige Ikone, ein richtiges Bildnis, das von selbst entsteht, ohne etwas festzuhalten. Nitsch interveniert in diesem Prozess der Selbstverwirklichung des Bildes, indem er weiterhin Farbe verschüttet, diese mit den Händen und Bürsten verteilt, sie dünnschichtig oder dick aufträgt”. Das “Bild” von Nitsch entsteht aus einfachen Gesten, die die Oberfläche betasten, liebkosen, oder auslöschen, einem natürlichen Bewegungsimpuls der Arme und Hände folgend. Neben dem Rot, das die Etappen einer möglichen Erlösung zeichnet, gesellen sich reine, dunkle, helle Töne, gelb, grün, und blau. Ohne natürlich die schwarze, dumpfe Farbe zu vergessen, die uns daran erinnert, dass die Relikte unserer Befreiungsprozesse immer Spuren hinterlassen. Auch in den “Relikten”, zeigt sich ganz deutlich, wie nah die Schuld und die mögliche Erlösung, Verdunklung und Verbot

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Nei rituali di H. N. la trance estatica è confermata, è desiderata, c’è il consumo della carne come accompagnamento delle follie del mosto-sangue che diventa vino: “le Miniadi, narra Plutarco, sono presentate come colte da improvvisa follia, e per grazia di Dioniso, sono prese da un desiderio di carne umana”[22]. “La purificazione si realizza nella trance, secondo il processo più familiare nell’ordine del culto”[23]. Dioniso è katharsios e quindi è uno degli elementi giusti per un mescolamento nell’abreazione. Dioniso raccoglie le “vite” e le “viti”, riunisce il sangue del cielo e della terra: “Il vino puro è compagno di Dioniso” – così come lo era durante il rituale alla Vigna di San Martino – “Vino puro dal viso delirante in segno del potere di Dioniso, quel potere che l’ospite di anfizione consente di moderare, spiegando lui stesso il retto uso del liquido inebriante”[24]. Se il vino è pharmakon, l’orgia dei misteri è kataulein (incantesimo) e ekphones baccheiai (baccanti frenetiche…). Per H. N. l’azione deve essere in grado di retrocedere, invece di procedere in avanti e soprattutto il rituale deve essere vissuto nella sua antica interezza, qui non viene esibito un gesto fine a se stesso. L’azione si sottrae alla corsa imposta dalla filosofia americana incarnata dal pragmatismo di Oldenburg, di Dine e degli spettacolisti. L’azione di H. N. è quasi inguardabile, nel senso che è solo “vivibile”, per rincorrere in maniera archeologica una sensibilità del tempo che non è citazionista, ma che ritrova un’atmosfera di spiritualismo meta-cristiano, che sfiora la kalokagathìa greca. Nitsch fonda un ordine e ne redige le regole ne Il leitmotiv mitico del Teatro delle Orge e dei Misteri (Das Mythische des Orgien Mysterien-Theaters), così elencando i referenti mitologici e religiosi: «L'eccesso fondamentale sadomasochistico / L'uccisione dell'animale-totem e la sua consumazione rituale / Il regicidio rituale / L'evirazione di Attis / L'uccisione di Adone / L'uccisione di Orfeo / La castrazione rituale / L'accecamento di Edipo / Lo sbranamento di Dioniso / La crocefissione di Gesù Cristo / L'eucarestia». Recuperano una matrice che affonda le proprie origini nel cristianesimo primitivo e si propongono di mettere in evidenza quanto vicini siano la colpa e la possibile redenzione, offuscamento ed inibizione della spiritualità e salvezza. Pittura, teatro, musica ed architettura diventano elementi tra loro interconnessi, delineando lo spazio ed il tempo di questo transfert rituale che investe natura e cultura dell’uomo di cui Nitsch è sacerdote. “Esiste, beninteso, qualcosa di inesprimibile; esso si mostra - dirà altrove Wittgenstein -, è il mistico”. Bruno Bandini

der Spiritualität und Rettung stehen. Auch in ihnen zeichnen sich der Raum und die Zeit dieses rituellen Übergangs ab, der die Natur und die Kultur des Menschen mitreisst, dessen Priester Nitsch ist. Bruno Bandini


Il Teatro delle Orge e dei Misteri

Das Orgien Mysterien Theater von Hermann Nitsch

L’idea del Teatro delle Orge e dei Misteri accompagna Hermann Nitsch fin dall’inizio della sua carriera artistica. In singole tappe, fondate su una base teorica, egli sviluppa il teatro delle orge e dei misteri, a partire dagli anni 50. Negli anni ’70 l’artista ha trovato un luogo suggestivo per la realizzazione del suo teatro – il Castello di Prinzendorf, a Nord di Vienna quasi confinante con la Cecoslovacchia. L’apice dell’OMT è stato il dramma dei sei giorni, che ha avuto luogo dal 3 al 9 Agosto 1998 e che ha dato vita all’idea di un’opera d’arte totale che coinvolgesse tutti i sensi. Cominciando con le rappresentazioni di abreazione, che portarono nel 1975 al dramma della durata di 24 ore e nel 1984 a quello di tre giorni; il dramma dei 6 giorni mostrò come mai prima di allora la realizzazione sinestetica delle componenti sensibili in una particolare rappresentazione dell’accadere reale.

Die Idee des Orgien Mysterien Theaters begleitet Hermann Nitsch von Beginn seiner künstlerischen Arbeit an. In einzelnen Etappen, untermauert von einer umfassenden theoretischen Grundlage, entwickelt er das Orgien Mysterien Theater seit den späten 1950er Jahren. Der Künstler hat, neben den verschiedensten nationalen und internationalen Aktionsplätze seines Orgien Mysterien Theaters, am Beginn der 1970er Jahre einen einzigartigen Ort für dessen Verwirklichung gefunden – das Schloss in Prinzendorf, im Norden von Wien knapp an der tschechischen Grenzen gelegen. Den bisherigen Höhepunkt des Orgien Mysterien Theaters bildete das 6 Tage Spiel, das vom 3. bis 9. August 1998 stattfand und die Idee eines alle Sinne ansprechenden Gesamtkunstwerkes in intensivster Form zum Ausdruck brachte. Beginnend mit den Abreaktionsspielen, die 1975 zum 24 Stunden Spiel führten und 1984 zum 3 Tage Spiel, zeigte das 6 Tage Spiel wie nie zuvor die Realisierung des Zusammenspiels sinnlicher Komponenten in einer einzigartigen Darstellung von wirklichem Geschehen.

Le basi dell’OMT sono da rintracciare nella considerazione che la totalità del mondo venga vissuta attraverso tutti i sensi. Hermann Nitsch inizia nel 1957 – diplomatosi in grafica - quando gli viene offerto un posto al Museo della Tecnica di Vienna, con i primi tentativi e l’elaborazione teorica del suo teatro. La lingua viene arricchita, alcuni odori vengono fissati su bastoncini di cotone idrofilo e presentati agli spettatori, a questi si aggiungono campioni intensi di diversi gusti, ed i partecipanti percepiscono intensamente queste impressioni sensibili. Queste azioni vengono allargate radicalmente attraverso un evento intensivo dell’artista che sventra un agnello. In queste azioni si compie la realizzazione di un impulso primitivo, la realizzazione del “Grundexzesses” (eccesso primordiale). Nelle azioni successive, all’inizio degli anni ’60, fa il suo ingresso l’attore: un partecipante all’azione, che viene legato ad una croce e raccoglie con la bocca diversi liquidi come sangue, muco, oppure uovo. Il corpo umano diventa centro dell’azione, in sostituzione dell’uomo in sè, che rende vivibile il “qui ed adesso” dell’azione e dell’evento. Oltre alla realizzazione pratica dell’idea del Teatro delle Orge e dei Misteri sotto forma di azioni concepite nasce in base a manifesti e scritti teorici, un’opera filosofica, in cui Hermann Nitsch spiega il suo lavoro. Egli si occupa intensamente di letteratura, filosofia, mitologia e religione, riconoscendo come significativa la relazione tra il cristianesimo e la mitologia greca. La simbologia cristiana trova il suo posto nel teatro delle Orge e dei Misteri, non come elemento reale dell’adora-

Die Grundlagen des Orgien Mysterien Theaters liegen in der Auffassung, dass die Gesamtheit der Welt gerade über die Sinne durchgreifend erlebbar wird. Hermann Nitsch beginnt 1957 – nach seiner Ausbildung als Grafiker –, als er eine Stelle im Technischen Museum in Wien innehat, mit den ersten Versuchen und der theoretischen Erarbeitung seines Theaters. Die Sprache wird erweitert, einzelne Gerüche werden auf Wattestäbchen den Anwesenden gereicht, dazu kommen intensive Geschmacksproben, die Teilnehmer nehmen diese Sinneseindrücke intensiv wahr. Diese Handlungen werden radikal erweitert, indem der Künstler durch das Ausweiden eines Lammes die sinnlichen Erlebnisse intensiviert. In diesen Handlungen vollzieht sich die Erfüllung eines Urtriebes, die Realisierung des “Grundexzesses”. In den folgenden Aktionen, zu Beginn der 1960er Jahre, tritt der Akteur ins Geschehen ein: Ein Aktionsteilnehmer, der an ein Kreuz gebunden wird und direkt mit verschiedenen Flüssigkeiten wie Blut, Schleim oder Ei über den Mund Kontakt aufnimmt. Der menschliche Körper wird zum Zentrum der Aktion, stellvertretend für den Menschen an sich, der das Hier und Jetzt des Geschehen und der Handlung erlebbar macht. Neben der tatsächlichen Umsetzung der Idee des Orgien Mysterien Theaters in Form von konzipierten Handlungen entsteht anhand von Manifesten und theoretischen Schriften ein philosophisches Werk, in dem Hermann Nitsch seine Arbeit darlegt. Er beschäftigt sich intensiv mit Literatur, Philo-

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zione e venerazione, bensì per rendere evidente l’importanza del sacrale, della spiritualità e del rito come componente fondamentale e base dell’essere dell’uomo. Nelle installa-zioni successive questi elementi si ritrovano sotto forma di vasi, calici, manipoli, oppure coperchi di calici, che formano un tutt’uno assieme ai relitti e alle tele colorate. Sono soprattutto i personaggi famosi della mitologia greca, come Edipo, sovrano di Tebe, che assumono in quanto protagonisti un ruolo simile a quello di Cristo sulla croce. Vengono cosparsi di sangue, posizionati su carcasse di animali, e a loro vengono offerti da bere sangue e liquidi mucosi. Attraverso la sofferenza e la prova degli episodi rituali, simili ad un sacrificio, la storia di ognuno di noi, la storia della stessa vita, viene trasformata in un evento reale. Alla soglia tra il ribrezzo e l’esperienza estatica si introduce un processo della catarsi, come avveniva nel dramma greco. Contrariamente al cristianesimo, dove soprattutto la parola di Dio si trova al centro della fede, nel teatro di Nitsch esiste l’avvenimento reale, la vera, reale conversione del dramma primordiale con l’enorme sensazione di colore, sangue, interiora, che non permette all’attore di partecipare ad un azione religiosa, bensì di confrontarsi direttamente con la viva realtà. 16

Il ruolo del colore nell’opera dell’artista non è comprensibile senza considerare il legame totale con l’OMT. Hermann Nitsch sviluppa una propria teoria del colore e dà vita ad una scala di colori in cui i singoli colori sviluppano dei legami con odori, sapori e suoni. Nel corso degli anni il colore assume un ruolo sempre più importante nell’opera dell’artista, che coincide con la creazione dei Schüttbilder (quadri con colore gettato). All’inizio le tele andavano considerate come risultati o prodotti parziali dell’OMT, come relitti di quelle azioni in cui il sangue e il colore venivano stesi sulla tela in modo incontrollato e con una gestualità spontanea. Questo processo del “versare” in seguito al quale si lavorò anche con scope, mani e piedi, prese una sua propria strada. Così l’artista tenne molte azioni pittoriche in cui nacquero tra l’altro enormi quadri realizzati versando il colore su tele di grandi dimensioni posizionate per terra. La pittura rispecchia un processo dell’essere, di un attimo vivente, separato dall’azione pensante e realizza, anche qui nel senso dell’OMT la mistica dell’essere che sempre si ripresenta. Così la pittura è il prodotto di un’azione vissuta, che agisce libera dalle regole pittoriche e libera dalle rappresentazioni contemporanee. Hermann Nitsch utilizzò per molti anni il colore rosso e nero – la creazione attuale mostra un’evidente apertura verso l’intero spettro dei colori.

sophie, Mythologie und Religion, wobei er unter anderem die Zusammenhänge zwischen dem Christentum und der griechischen Mythologie als bedeutsam erkennt. Die christliche Symbolik findet ihren Eingang in das Orgien Mysterien Theater, allerdings nicht als tatsächliche Elemente der Verehrung und Anbetung, sondern um die Bedeutung des Sakralen, Spirituellen und Rituellen als fundamentale Komponente und Seinsgrundlage des Menschen anschaulich zu machen. In den späteren Installationen finden sich diese Elemente in Form von Kaseln, Kelchen, Manipeln oder Kelchdeckeln, die mit den Relikten und beschütteten Leinwänden eine Gesamtheit bilden. Es sind vor allem die berühmten Figuren der griechischen Mythologie, wie Ödipus, Herrscher von Theben, die als Hauptakteure des Orgien Mysterien Theaters am Kreuz eine christusähnliche Rolle wahrnehmen. Sie werden mit Blut übergossen, auf geöffnete Tierkadaver gelegt, man gibt ihnen Blut und schleimartige Flüssigkeiten zu trinken. Über das Erleiden und rauschartige Erfahren der rituellen Handlungen, gleich einem Opfer, wird letztendlich die Geschichte jedes einzelnen Menschen, die Geschichte des Lebens selbst, in ein reales Geschehnis umgewandelt. Im Übertreten der Ekelschranke und dem ekstatischen Erleben wird ein Prozess der Katharsis eingeleitet, in Anlehnung an das griechische Drama. Im Gegensatz zum Christentum, wo hauptsächlich das heilige Wort in der Übertragung im Zentrum des Glaubens steht, findet sich im Orgien Mysterien Theater von Hermann Nitsch das reale Geschehnis, die tatsächliche, leibhaftige Umsetzung des Urdramas mit dem immensen Sinneseindruck von Farbe, Blut, Gedärmen, das die Teilnehmer nicht an einer religiösen Handlung teilhaben lässt, sondern sie direkt mit der lebendigen Wirklichkeit konfrontiert. Die Rolle, welche die Farbe im Werk des Künstlers einnimmt, ist nicht ohne den Gesamtzusammenhang mit dem Orgien Mysterien Theater zu verstehen. Hermann Nitsch entwickelt eine eigene Farbtheorie und entwirft Farbskalen, in denen die einzelnen Farben mit Gerüchen, Geschmäkkern und Klängen in Verbindung stehen. Im Laufe der Jahre nimmt die Farbe eine immer wichtigere Rolle im Werk des Künstlers ein, was mit der Entstehung von Schüttbildern einhergeht. Zu Beginn waren Leinwandbilder als Resultate oder Teilprodukte des Orgien Mysterien Theaters zu verstehen, als Relikte jener Handlungen, in denen Blut und Farbe unkontrolliert und mit spontaner Gestik auf die Leinwand aufgebracht wurden. Dieser Prozess des Schüttens, in dessen Anschluss auch mit Besen, Füßen und Händen gearbeitet wird, ging seinen eigenen Weg. So hielt der Künstler viele Malaktionen ab, in denen unter anderem großdimensionierte Bodenschüttbilder und über riesige Leinwände geschüttete


Il lavoro di Hermann Nitsch è segnato fin dall’inizio dall’utilizzo della musica. Si tratta di musica, libera, atonale. Così furono fissate per iscritto sotto forma di partiture su carta millimetrica, diverse azioni, come quella dei 3 giorni, dei 2 giorni così come quella di 6 giorni, tanto da fungere da guida durante le realizzazioni. Accanto alle corali si ascoltano cori di urlatori, strumenti a fiato e a corde accompagnano e sostengono quanto accade. In una rappresentazione dell’OMT viene provocato uno stato di estasi attraverso la musica, i toni e le urla. I musicisti suonano per ore fino allo sfinimento, durante tutta la notte o nell’afa di mezzogiorno, si verifica una sorta di ebbrezza sia negli attori sia negli spettatori, cosa che innalza l’intensità dell’affermazione della vita. La musica di Hermann Nitsch è tutta concentrata sull’OMT. L’opera grafica e da disegnatore di Hermann Nitsch occupa un importante ruolo. Diplomato all’Istituto di Grafica Sperimentale, l’artista sviluppa nel corso degli anni numerosi bozzetti grafici per manifesti, cartelloni, cataloghi, libri, cassette ed edizioni ornamentali. Nelle sue incisioni all’acquaforte e litografie si trovano linee attorcigliate, che si sovrappongono, che formano bolle simili ai reni, i cui aggrovigliamenti ricordano gli organi interni di un essere umano. Questi grovigli vengono parzialmente completate da linee geometriche che assumono la forma di una croce, a volte si trova lo schizzo di un edificio come base dell’incisione. Le incisioni vengono successivamente coperte da colore gettato. Hermann Nitsch realizza inoltre incisioni di un formato enorme, che giungono ai limiti delle possibilità di stampa. Su questi fogli, come per esempio “L’ultima cena” oppure la “Deposizione” sono rappresentate figure umane, che vengono mostrate contemporaneamente sia dall’esterno che dall’interno. Un altro tema nell’opera grafica è l’idea di una città sotterranea o di un complesso teatrale. Nei grovigli simili a intestini sono rimasti vuoti buchi e spazi circolari, che sono numerati. L’anatomia di una o più figure umane può formare la cornice di questi spazi. Le singole cifre indicano ora gli spazi di quella città sotterranea. L’opera di Nitsch nella sua complessità comprende accanto a quanto narrato anche la partecipazione a rappresentazioni teatrali, come la realizzazione di scenografie o costumi, ed è la conseguente realizzazione dell’opera d’arte totale. Cosi come tutti i sensi sono gli accompagnatori veri e perpetui della nostra vita, l’opera totale di Hermann Nitsch cerca di essere una copia della vita reale, che prima deve essere vissuta ed affermata, quando ha luogo una percezione sensuale del mondo. L’opera totale dell’artista trova la sua realizzazione nell’OMT: si tratta di un teatro ripetitivo, i

Bildflächen entstehen. Die Malerei ist Spiegelung eines Seinsprozesses, eines lebendigen Augenblicks, gelöst von denkerischem Handeln, und verwirklicht auch hier im Sinne des Orgien Mysterien Theaters die immer wiederkehrende Mystik des Daseins. So ist die Malerei das Produkt einer erlebten Handlung, die frei von bildnerischen Gesetzen und frei von den Gesetzen der gegenständlichen Darstellung agiert. Hermann Nitsch verwendete über viele Jahre die Farben Rot und Schwarz – das aktuelle Schaffen zeigt eine deutliche Öffnung hin zum gesamten Farbspektrum. Das Schaffen von Hermann Nitsch ist von Beginn an durch das Einbeziehen von Musik geprägt. Es handelt sich dabei um freie, atonale Musik. So wurden verschiedene Aktionen wie etwa das 3 Tage Spiel, das 2 Tage Spiel und ebenso das 6 Tage Spiele in Form von Partituren auf Millimeterpapier schriftlich festgehalten, die während der Spiele als Anleitung fungieren. Neben Chorälen hört man Schreichöre, Blasinstrumente und Streicher begleiten das Geschehen und unterstützen die Handlungen. Innerhalb einer Aufführung des Orgien Mysterien Theaters wird durch die Musik, die Töne und Schreie Ekstase hervorgerufen. Die Musiker spielen stundenlang bis zur Erschöpfung, während der ganzen Nacht oder in der Mittagshitze, ein rauschartiger Zustand sowohl bei den Ausführenden als auch bei den Besuchern entsteht, der die Intensität der Lebensbejahung erhöht. Sie Musik des Hermann Nitsch ist ganz auf das Orgien Mysterien Theater konzentriert. Das grafische und zeichnerische Werk von Hermann Nitsch nimmt einen bedeutenden Stellenwert ein. Ausgebildet an der Grafischen Lehr- und Versuchanstalt, entwickelt der Künstler im Laufe der Jahre viele grafische Entwürfe für Manifeste, Plakate, Kataloge, Bücher, Kassetten und Schmukkeditionen. In seinen Radierungen und Lithografien findet man verschlungene, übereinanderliegende, zu nierenartigen Blasen gedehnte Linien, deren darmartige Verwicklungen an die innere Organe eines Menschen erinnern. Diese Verschlingungen werden teilweise von geometrischen Linien in Form von Kreuzen ergänzt, manchmal findet sich der Grundriss eines Gebäudes als Basis der Radierung. Die Radierungen werden anschließend mit Malfarbe beschüttet. Hermann Nitsch stellt ebenso Radierungen von übergroßem Format her, die an die Grenzen der drucktechnischen Möglichkeiten reichen. Auf diesen Blättern, wie etwa “Das Letzte Abendmahl” oder die “Grablegung” sind menschliche Figuren dargestellt, die gleichsam von Außen und Innen gezeigt werden. Ein anderes Thema im grafischen Werk von ist die Idee einer unterirdischen Stadt oder Theateranlage. In den darmartigen Verschlingungen sind Höhlen als rundliche

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cui gli attori principali possono cambiare. Inizia col sorgere del sole e termina con i festeggiamenti al chiaro di luna, tra le colline, per ricominciare con i primi raggi del sole del nuovo giorno.

Räume ausgespart, die nummeriert sind. Den übergeordneten Rahmen dieser Höhlen kann wieder die Anatomie einer oder mehrerer menschlicher Figuren bilden. Die einzelnen Zahlen beziffern nun die Räume jener unterirdischen Stadt.

Sonja Traar Traduzione Bettina Bezzi

Das Werk von Hermann Nitsch in seiner gesamten Vielfalt, es umfasst neben dem Erwähnten auch noch sein Mitwirken an theatralen Aufführungen, wie das Gestalten von Bühnenbildern oder Kostümen umfasst, ist die konsequente Umsetzung und Realisierung des Gesamtkunstwerkes. So wie alle Sinne die wahrhaftesten, ständigen Begleiter unseres Lebens sind, so versucht das Gesamtkunstwerk von Hermann Nitsch ein Abbild des tatsächlichen Lebens zu sein, das erst gelebt und bejaht wird, wenn eine vertiefte sinnliche Wahrnehmung der Welt stattfindet. Das Gesamtkunstwerk des Künstlers, das im Orgien Mysterien Theater seine Erfüllung findet: es ist ein immer wiederkehrendes Theater, in dem die Hauptakteure wechseln können. Es nimmt mit dem Aufgehen der Sonne seinen Anfang und beim Feiern im Mondschein, inmitten der Hügel, sein rauschendes Ende nimmt, um mit den ersten Sonnenstrahlen des jungen Tages wieder zu beginnen. Sonja Traar


Nitsch e l’Azionismo Viennese

Nitsch und der Wiener Aktionismus

Nella mia tesi in storia dell’Arte presso il DAMS di Bologna ho cercato di analizzare l’opera di Hermann Nitsch attraverso le opere pittoriche e le performances, piu note con il termine di azioni. L’azionismo Viennese, di cui l’artista si può definire il capogruppo, rappresenta l’arte austriaca dei primi anni ’60, successiva al gruppo degli informali riunitisi sotto la guida di Monsignor Otto Mauer, attorno alla Galleria Sankt Stephan. Pur non rappresentando un gruppo omogeneo, Nitsch, Muehl, Brus und Schwarzkogler vengono raggruppati sotto la stessa denominazione di “azionisti”. Ciò che li unisce è il loro desiderio di oltrepassare le barriere dell’arte tradizionale attraverso il superamento della tela come superficie pittorica, sostituita dallo stesso corpo. I quattro viennesi aspirano ad un’arte diretta, che coinvolga la realtà la quale non viene più “rappresentata” in modo mediato dalla pittura, ma entra di prepotenza nell’opera. È la vita stessa a diventare arte. Al posto della tela e del colore – ritenuti ormai inadeguati ai loro intenti – gli azionisti si affidano ad altri materiali come il corpo umano, i cadaveri animali, sangue, materiale di scarto o cibo. Tutto può entrare a fare parte dell’opera. Le rappresentazione di Nitsch in particolare, provocano orrore, sgomento, ribrezzo e perplessità nel pubblico astante davanti a scene brutali, crude e drammatiche, dove tutto ha il colore, l’odore e il sapore di sangue. Il colore scelto dall’artista è il rosso del sangue, della vita, della passione, del sacrificio e della morte. Il dolore reale o virtuale fa parte dell’esperienza umana e Nitsch lo ha scelto come forma comunicativa forte ed immediata. Nonostante possa sembrare che gli azionisti siano interessati solo alla realtà esterna e a provocare scandalo, bisogna ricordare che, al contrario essi tendono alla riscoperta della realtà interiore: si interessano infatti agli strati più nascosti dell’essere umano, rifacendosi anche alle teorie freudiane. L’arte è intesa, soprattutto dal maggiore degli azionisti viennesi – Hermann Nitsch, l’unico ancora oggi attivo come tale – come ciò che ci offre la possibilità di liberarci dei tabù e dalle repressioni sociali, dalle barriere imposte dalla civiltà cosiddetta moderna. Desiderio di Nitsch è quello di creare un’opera d’arte totale che egli intitola Orgien Mysterien Theater, in cui esistono più divisioni fra teatro, pittura, musica e architettura. In quest’opera interdisciplinare viene dato ampio spazio a tutti gli organi sensori. Accanto all’organo della vista vengono stimolati il gusto, l’olfatto, l’udito e il tatto,proprio per la presenza e l’uso di elementi crudi e violenti, come sangue, carcasse e interiora di animali, che

In meiner Dissertation in Kunstgeschichte an der Universität Bologna, habe ich versucht, die Arbeit von Hermann Nitsch anhand von den Malereien und den performances, die unter dem Begriff Aktionen bekannt sind, zu analysieren. Der Wiener Aktionismus, an dessen Spitze der Künstler steht, stellt die österreichische Kunst in den frühen 60 er Jahren dar, nachdem der Domprediger Otto Mauer in der Galerie Sankt Stephan bereits Jahre zuvor die aktuelle Zeitkunst, das Informel erschlossen hatte. Obwohl Nitsch, Muehl, Brus, und Schwarzkogler keine homogene Gruppe formten, werden sie unter denselben Begriff der „Aktionisten„ gereiht. Was sie verbindet ist ihr Wunsch, die Schranken der traditionellen Kunst zu brechen, die Leinwand als Maloberfläche verschwinden zu lassen und sie durch den Körper zu ersetzen. Die vier Wiener streben nach einer direkten Kunst, die die Realität mit einbezieht, die nicht mehr unmittelbar von der Malerei „dargestellt“ wird, sondern die Überhand des Werkes bekommt. Es ist das Leben, das zur Kunst wird. Anstatt der Leinwand und der Farbe – die für ihre Zwecke bereits überholt sind – widmen sich die Aktionisten anderen Materialien, wie dem menschlichen Körper, den Tierkadavern, Blut, Abfällen und Nahrungsmitteln. Alles kann Teil des Werkes werden. Die Bilder von Hermann Nitsch erwecken Entsetzen, Fassungslosigkeit, Ekel und Bestürzung beim anwesenden Publikum, beim Anblick von brutalen, grausamen und dramatischen Szenen, wo alles die Farbe, den Geruch und den Geschmack von Blut aufweist. Die vom Künstler gewählte Farbe ist das Rot des Blutes, des Lebens, der Leidenschaft, des Opfers und des Todes Der wirkliche oder mögliche Schmerz ist Teil der menschlichen Erfahrung und Nitsch hat ihn als starke und unmittelbare mitteilungsfähige Form gewählt. Obwohl es scheint, dass die Aktionisten nur an der äusseren Wirklichkeit interessiert wären und Skandale provozieren wollten, muss man daran erinnern, dass sie - im Gegenteil - die innere Realität zu entdecken bestrebt sind: sie interessieren sich tatsächlich für die verstecktesten Schichten des menschlichen Wesens, unter Miteinbeziehung der Theorien Freuds. Die Kunst wird vom bedeutendsten der Wiener Aktionisten – Hermann Nitsch – der einzige heute noch als solcher Tätige – wie etwas verstanden, das uns die Möglichkeit gibt, uns von den Tabus und sozialen Unterdrückungen, von den von der sogenannten modernen Zivilisation aufgezwungenen Barrieren zu lösen. Der Wunsch von Nitsch ist der, ein Werk totaler Kunst zu schaffen, das er Orgien Mysterien Theater nennt, in dem es keine Trennung mehr zwischen

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hanno lo scopo di provocare nello spettatore forti sensazioni, ma tramite le quali egli si può liberare dai tabù e dalle repressioni, attuando una sorta di catarsi, di purificazione e di redenzione, definita dall’artista abreazione. Tutto ciò che succede nell’O.M.T. non rappresenta nulla di nuovo, avviene fin dai tempi antichi: la novità sta nel fatto che ci viene presentato in forma artistica e nuovo è anche il ruolo del pubblico, divenuto più attivo che passivo. Tutto avviene secondo un preciso ordine di spazio e di tempo, nulla è lasciato al caso: il tempo e lo spazio così come tutti gli eventi sono reali. Nitsch considera il suo teatro come realizzazione di un teatro tachista in quanto il tachisme esprime i sentimenti e le sensazioni in modo drammaticamente eccessivo. Il teatro è per l’artista viennese un particolare mezzo espressivo, diverso dalle altre forme artistiche; in esso si possono esprimere tutte le diverse sensazioni mentali e fisiche, come gioia e dolore, ansia, disperazione o estasi. Sul palcoscenico tutto è possibile e lecito: tutto può venir rappresentato senza quelle barriere sociali che ci opprimono nella vita quotidiana.

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Nitsch intende l’arte alla stregua di una pratica religiosa, di culto e considera l’artista stesso una sorta di “sacerdote”, di sciamano che ha come scopo finale quello di “intensificare la vita”, di affermarla, accettandola in tutte le sue più svariate stratificazioni, scoprendo il bello anche dietro le barriere del ribrezzo. Bettina Bezzi

Theater, Malerei, Musik und Architektur gibt. In dieser Arbeit wird allen Sinnesorganen breiter Raum gelassen. Neben dem Sehorgan werden der Geschmack-Gehör- und Tastsinn angeregt, gerade wegen des Vorhandenseins und der Verwendung von rohen und heftigen Elementen, wie Blut, Gerippen, und Tierinnereien, die den Zweck haben, im Zuschauer starke Gefühle zu erregen, aber durch die er sich von Tabus und Hemmungen lösen kann, indem er eine Art Karthasys, Reinigung und Erlösung durchführt, die vom Künstler als Abreaktion definiert wird. Alles, was im O.M.T. vor sich geht, ist nichts Neues; es geschieht seit alten Zeiten: die Neuheit liegt darin, dass sie uns in künstlerischer Form präsentiert wird. Neu ist auch die Rolle des aktiv miteinbezogenen Zuschauers. Alles vollzieht sich nach präzisen Raum- und Zeiteinteilungen, nichts ist dem Zufall überlassen: die Zeit und der Raum, so wie alle Ereignisse sind reell. Nitsch betrachtet sein Theater als Verwirklichung eines tachistischen Theaters, da ein Tachisme Gefühle und Eindrücke in dramatisch exzessiver Art ausdrückt. Das Theater ist für den Wiener Künstler ein besonderes Ausdrucksmittel, anders als alle anderen künstlerischen Formen; in ihm kann man die verschiedensten seelischen und körperlichen Gefühle, wie Freude, Schmerz, Angst, Verzweiflung oder Estase ausdrücken. Auf der Bühne ist alles möglich und gestattet: alles kann ohne jene soziale Schranken, die uns im täglichen Leben beklemmen, dargestellt werden. Nitsch versteht die Kunst als religiöse Erfahrung, als Kult, und betrachtet den Künstler selbst als eine Art “Priester“, als Schamane, der als Ziel jenes hat, “das Leben zu intensivieren”, es zu bejahen, es in allen seinen Schichten zu akzeptieren und das Schöne auch hinter den Barrieren des Schauderns wahrnimmt. Bettina Bezzi


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Hermann Nitsch – © Archivio Hermann Nitsch


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Omaggio a Graz, 1981 – 191 x 652 cm


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Omaggio a Graz, 1981 – 191 x 442 cm


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Omaggio a Graz, 1981 – 191 x 422 cm


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Schüttbild, 1991 – Acryl auf Leinen, 101 x 194 cm



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Schüttbild mit Malhemd, 2007 – Acryl auf Leinen, 200 x 300 cm


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Schüttbild, 2005 – Acryl auf Leinen, 200 x 300 cm


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Schüttbild, 2005 – Acryl auf Leinen, 200 x 300 cm


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Schüttbild, 2005 – Acryl auf Leinen, 200 x 300 cm


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Schüttbild, 2005 – Acryl auf Leinen, 150 x 200 cm


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Schüttbild, 2001 – Acryl auf Leinen, 100 x 80 cm


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Schüttbild, 2006 – Acryl auf Leinen, 200 x 300 cm


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Schüttbild, 2006 – Acryl auf Leinen, 200 x 300 cm


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Schüttbild, 2006 – Acryl auf Leinen, 100 x 80 cm


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Schüttbild, 2006 – Acryl auf Leinen, 100 x 80 cm


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Schüttbild, 2007 – Acryl auf Leinen, 100 x 80 cm


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Schüttbild, 2007 – Acryl auf Leinen, 100 x 80 cm


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Schüttbild, 2006 – Acryl auf Leinen, 100 x 80 cm


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Schüttbild, 2006 – Acryl auf Leinen, 100 x 80 cm


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Schüttbild, 2007 – Acryl auf Leinen, 100 x 80 cm


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Schüttbild, 2007 – Acryl auf Leinen, 100 x 80 cm


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Schüttbild, 2007 – Acryl auf Leinen, 100 x 80 cm


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Schüttbild, 2005 – Acryl auf Leinen, 80 x 60 cm


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Schüttbild, 2005 – Acryl auf Leinen, 100 x 80 cm


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Schüttbild, 2007 – Acryl auf Leinen, 100 x 80 cm


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Schüttbild, 2007 – Acryl auf Leinen, 100 x 80 cm


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Schüttbild, 2007 – Acryl auf Leinen, 100 x 160 cm


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Schüttbild, 2007 – Acryl auf Leinen, 100 x 80 cm


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Schüttbild, 2007 – Acryl auf Leinen, 100 x 80 cm


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Tutti gli scatti delle pagine 58-73:

122. Aktion, Burgtheater 2005 Farbfotografie, 50 x 70 cm Š Archivio Cibulka-Frey


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L’ultima cena di Franco, 1981 – 101 x 194 cm Acryl auf Leinen


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Kreuzabnahme, 2006 – Triptychon, 3 Teile, je 200 x 100 cm Strichradierung auf Kupfer, Kaltnadel, Lithografie und vernis mou auf Aktionamalerei

Unikatradierung, O.T., 2005 – 80 x 39 cm Strichradierung und vernis mou auf Aktionsmalerei mit Applikationen


Unikatradierung, O.T., 2007 – 50 x 35 cm Strichradierung auf Kupfer und Lithografie auf Aktionsmalerei

Unikatradierung, O.T., 2007 – 44 x 46 cm Strichradierung auf Kupfer, Alugraphie und Lithografie abfallend auf Aktionsmalerei gedruckt

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Unikatradierung, O.T., 2005 – 80 x 39 cm Strichradierung und vernis mou auf Aktionsmalerei mit Applikationen


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Unikatradierung, O.T., 2005 – 80 x 39 cm Strichradierung und vernis mou auf Aktionsmalerei mit Applikationen


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Unterirdische Theateranlage, 2003 – 65 x 50 cm Weichgrund, Strichradierung, gedruckt in Variationen auf handgefärbtem Papier


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Architekturskizze, 2003 – 70 x 50 cm Weichgrund, Strichradierung, gedruckt in Variationen auf handbemaltem Papier


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Unikatradierung, Motiv 1, 2005 – 76 x 56 cm Strichradierung



Biografia

Biografie (Kurzfassung)

Nasce a Vienna. Idea del Orgien Mysterien Theater (OMT) Teatro delle Orge e dei Misteri, un festival delle durata di sei giorni, che lo tiene impegnato continuamente. L’OMT è una forma nuova della sua opera complessiva, avvenimenti reali vengono messi in scena. Tutti i cinque sensi dei partecipanti vengono coinvolti direttamente.

1938 geboren in Wien.

1960-1966 – Azionismo ed attività espositive a Vienna, che portano a numerosi processi e a 3 condanne – Presentazione della 20.ma azione in occasione della Destruction in Art Symposium, Londra

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1968 – Presentazione della 25. e 26. azione, Cinematheque, New York – Rappresentazione della 28. azione, University of Cincinnatti. – Si trasferisce in Baviera (Monaco). Matrimonio con Beate König – Acquisto del Castello di Prinzendorf, (Luogo del OMT) – Partecipazione a Documenta V di Harald Szeemann a Kassel. Si tratta della prima azione di 12 ore (40. azione) Mercer Arts Center, New York 1974 – Rappresentazione della 50.azione della durata di 24 ore (1 giorno e 1 notte dello spettacolo di sei giorni a Prinzendorf) – Beate Nitsch muore in seguito ad un incidente stradale – Partecipazione a Documenta VII di Kassel 1984 – Rappresentazione della 80. azione di 72 ore (tre giorni e tre notti dello spettacolo di sei giorni) a Prinzendorf – 20. Malaktion (azione pittorica), Secessione di Vienna 1988 – Matrimonio con Rita Leitenbor 1989-2003 – Ha insegnato all’Accademia di Arti Figurative a Francoforte sul Meno 1993 – Nitsch /Schwarzkogler, Rany a Mysteria (Ferite e misteri, Galleria Nazionale di Praga

1957 Idee des Orgien-Mysterien-Theater (OMT), eines sechs Tage dauernden Festspiels, welches ihn von da an unablässig beschäftigt und in welchem sich alle seine Bestrebungen sammeln. Das OMT ist eine neue Form eines Gesamtkunstwerkes. Reale Geschehnisse werden inszeniert. Alle fünf Sinne der Spielteilnehmer werden direkt beansprucht. 1960-1966 – Aktions- und Ausstellungstätigkeit in Wien, die mehrere Prozesse und drei Gefängnisstrafen nach sich ziehen. 1966 – Aufführung der 20. Aktion im Rahmen des Destruction in Art Symposium, London 1968 – Aufführung der 25. und 26. Aktion, Cinematheque, New York – Aufführung der 28. Aktion, University of Cincinatty, Cincinatty – Wird in Bayern (München) ansässig, Heirat mit Beate König 1971 – Ankauf von Schloss Prinzendorf (Austragungsort des OMT) 1972 – Teilnahme an der von Harald Szeemann kuratierten documenta V, Kassel – Erste 12-Stunden-Aktion (40. Aktion), Mercer Arts Center, New York 1974 – Aufführung der 24-stündigen 50. Aktion (1. Tag und 1. Nacht des 6-Tage Spieles), Prinzendorf 1977 – Beate Nitsch verunglückt bei einem Verkehrsunfall 1982 – Teilnahme an der documenta VII, Kassel


1994 – Hermann Nitsch, Kunsthalle Krems 1995 – Scenografia e partecipazione alla regia dell’opera “Herodiade” di Jules Massenet Opera, Vienna 1996 – Rappresentazione della 96.azione (12 ore) San Martino, Napoli – 38. azione pittorica, Schömerhaus a Klosterneuburg 1997 – 40. azione di pittura, Museo del 20simo secolo a Vienna 1998 – Spettacolo di sei giorni (3-9 agosto 1998), Prinzendorf 1999 – Mostra dei relitti dello spettacolo al Museo dell’Arte Moderna Donazione Ludwig, Palais Lichtenstein Vienna, e al Museo Kiscelli a Budapest. 2000 – Rielaborazione del progetto OMT, estensione del concetto pittorico e teatrale 2001 – Scenografia dell’opera “Satyagraha” di Phillip Glass al teatro di St. Pölten – 107.ma azione, Castello di Prinzendorf 2002 – 110.ma azione, Whitechapel Art Gallery, Londra

1984 – Aufführung der 72-stündigen 80. Aktion (3 Tage u. Nächte des 6-Tage Spieles), Prinzendorf 1987 – 20. Malaktion, Secession, Wien 1988 – Heirat mit Rita Leitenbor 1989–2003 – lehrte an der Staatliche Hochschule für Bildende Künste Städelschule, Frankfurt am Main 1993 – Nitsch/Schwarzkogler, Rány a Mystéria (Verwundungen und Mysterien Nationalgalerie), Nationalgalerie Prag 1994 – Hermann Nitsch, Kunsthalle Krems 1995 – Ausstattung und Regiebeteiligung bei der Inszenierung der Oper „Hérodiade“ von Jules Massenet, Staatsoper, Wien 1996 – Aufführung der 96. Aktion (12 Stunden) San Martino, Neapel – 38. Malaktion, Schömerhaus, Klosterneuburg 1997 – 40. Malaktion, Museum des 20. Jahrhunderts, Wien 1998

2003 – 115.ma azione Collezione Essl, Klosterneuburg 2004 – 120.ma azione OMT di due giorni, Prinzendorf – Cattedra universitaria all’Università di Vienna, Facoltà di Scienze teatrali 2005 – Hermann Nitsch, Saatchi & Saatchi, Londra – Herman Nitsch, The Orgies and Mysteries Theater, Station Museum of Contemporary Art, Houston (USA) – 122ma azione al Burgtheater, Vienna

6-Tage-Spiel (3. bis 9. August 1998), Prinzendorf

1999 – Ausstellung der Relikte des 6-Tage-Spiels im Museum Moderne Kunst Stiftung Ludwig, Palais Liechtenstein, Wien und Kiscelli Museum, Budapest 2000 – Ständiges Arbeiten am Projekt des OMTs. Erweiterung des malerischen und theatralen Konzeptes 2001 – Gesamtausstattung der Oper “Satyagraha“ von Philip Glass am Festspielhaus St. Pölten – 107. Aktion, Schloss Prinzendorf

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2006 – Hermann Nitsch/ Yang Shaobin, White Space Pechino – Hermann Nitsch, Mike Weiss Gallery, New York – “Hermann Ntisch - Orgien - Mysterien Theater ” retrospettiva, Galleria Nazionale di Berlino c/o Edificio Martin Gropius 2007 – Inaugurazione del Museo Hermann Nitsch a Mistelbach 2008 – Inaugurazione del Museo “Laboratorio/Archivio di Documentazione di Herman Nitsch” a Napoli.

2002 – 110. Lehraktion, Whitechapel Art Gallery, London 2003 – 115. Aktion, Sammlung Essl, Klosterneuburg 2004 – 120. Aktion 2-Tage-Spiel des OMT, Prinzendorf – Gastprofessur an der Universität Wien, Institut für Theaterwissenschaften 2005 – Hermann Nitsch, Saatchi & Saatchi, London – Hermann Nitsch, The Orgies ans Mysteries Theater, Station Museum of Contemporary Art, Houston (USA), – Aufführung der 122. Aktion, Burgtheater, Wien 2006 – Hermann Nitsch / Yang Shaobin, White Space Peking – Hermann Nitsch, Mike Weiss Gallery, New York – "Hermann Nitsch – Orgien-Mysterien-Theater", grosse Retrospektive, Nationalgalerie Berlin im Martin Gropius-Bau

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2007 – Eröffnung des Hermann Nitsch Museum im Museumszentrum Mistelbach 2008 – Eröffnung des Museums “Laboratorio/Archivio di Documentazione di Hermann Nitsch” in Neapel


Mostre, azioni, concerti e relazioni a Bregenz, Graz, Innsbruck, Krems /Stein, Klagenfurt, Linz, Salisburgo, Augsburg, Berlino, Bonn, Brema, Darmstadt, Dresda, Düsseldorf, Francoforte, Amburgo, Hannover, Hildesheim, Kassel, Colonia, Krefeld, Lipsia, Lubecca, Magonza, Mönchengladbach, Monaco,Passau, Ratisbona, Rosenheim, Speyer, Stoccarda,Tubinga,Wiesbaden; Basilea, Berna, Winterthur, Zurigo; Vaduz; Bergamo, Bologna, Firenza, Genova, Milano, Merano, Modena, Napoli, Padova, Palermo, Ravenna, Roma, Sorrento, Lecce, Trento, Torino, Verona; Londra, Parigi, Marsiglia, Lione, Oiron, Rouen//Caen; Lubiana, Piran, Praga, Bratislava, Budapest, Torun, Cracovia, Lussemburgo, Gent, Bruxelles, Madrid, Se villa, Valencia, Palma de Maiorca, Lisbona, Amsterdam, Arnheim, Eindhoven, Den Haag, St.Jost Breda, Copenhaghen, Göteborg, Stoccolma, Los Angeles, New York, Binghampton, Cinicinatti, Chicago, El Paso, Ridgefield, Taos, Rio de Janeiro, Vancouver, Toronto, Halifax, Sydney, Melbourne, Seoul, Shanghai, Tokyo, Pechino.

Ausstellungen, Aktionen, Konzerte und Vorträge in Bregenz, Graz, Innsbruck, Krems/Stein, Klagenfurt, Linz, Salzburg; Augsburg, Berlin, Bonn, Bremen, Darmstadt, Dresden, Düsseldorf, Frankfurt, Hamburg, Hannover, Hildesheim, Kassel, Köln, Krefeld, Leipzig, Lübeck, Mainz, Mönchengladbach, München, Passau, Regensburg, Rosenheim, Speyer, Stuttgart, Tübingen, Wiesbaden; Basel, Bern, Winterthur, Zürich; Vaduz; Bergamo, Bologna, Florenz, Genua, Mailand, Meran, Modena, Napoli, Padua, Palermo, Ravenna, Rom, Sorrent, Lecce, Trient, Turin, Verona; London; Paris, Marseille, Lyon, Oiron, Rouen/Caen; Ljubljana, Piran; Prag; Bratislava; Budapest; Torun, Krakau; Luxemburg; Gent, Brüssel; Madrid, Sevilla, Valencia, Palma de Mallorca; Lissabon; Amsterdam, Arnheim, Eindhoven, Den Haag, St. Jost Breda; Kopenhagen; Göteborg, Stockholm; Los Angeles, New York, Binghampton, Cincinatti, Chicago, El Paso, Ridgefield, Taos; Rio de Janeiro; Vancouver, Toronto, Halifax; Sydney, Melbourne; Seoul, Shanghei, Tokyo, Peking

Opere di Nitsch si trovano nei seguenti musei e collezioni:

Werke von Hermann Nitsch befinden sich u. a. in folgenden Museen und Sammlungen:

Museum of Modern Art, New York, Guggenheim Collection, New York; Metropolitan Museum New York; Museum University of Yale; Walzer Art Center, Mineapolis; Busch Reisinger Museum Harvard University, Uambridge; Saint Louis Art Museum, St. Louis; Galleru of Ontario, Toronto; Tate Gallery, Londra; Musee’ Centre George Pompidou, Parigi; Stedelijk van Abbe Museum, Eindhoven; Stedelijk Museum, Amsterdam; Castello di Rivoli, Torino; Museo Capodimonte, Napoli; Galleria d’Arte Moderna Bologna; Mart, Trento; Collezione Nordrhein-Westfalia, Düsseldorf; Museum Ludwig, Köln, Galleria Nazionale Berlino; Lenbachhaus Monaco; Galleria Nazionale di Monaco; Collezione grafica, Monaco; Galleria dello Stato di Stoccarda; Kunsthalle Amburgo; Museo Nuova Galleria, Saarbrücken; Castello Moorsbroich, Leverkusen; Museo dell’ Arte, Berna; Museo dell’Arte Winterthur; Museo dell’Arte Moderna Donazione Ludwig, Vienna; Museo Wolfgang Gurlitt, Linz; Rupertinum, Salisburgo; Ferdinandeum, Innsbruck; Collezione Essl, Klosterneuburg; Hudson Valley Center for Cintemporary Art, New York.

Museum of Modern Art, New York; Guggenheim Collection, New York; Metropolitan Museum, New York; Museum University of Yale; Walker Art Center, Mineapolis; Busch-Reisinger Museum Harvard University, Uambridge; Saint Louis Art Museum, St. Louis, Missouri; Gallery of Ontario, Toronto; Tate Gallery, London; Musée Centre George Pompidou, Paris; Stedelijk van Abbe Museum, Eindhoven; Stedelijk Museum, Amsterdam; Castello di Rivoli, Turin; Museo Capodimonte, Neapel; Galleria d´Arte Moderna, Bologna; Mart, Trento; Sammlung NordrheinWestfalen, Düsseldorf; Museum Ludwig, Köln; Nationalgalerie Berlin; Lenbachhaus, München; Nationalgalerie München; Graphische Sammlung, München; Staatsgalerie Stuttgart; Kunsthalle Hamburg; Museum Neue Galerie, Saarbrücken; Schloss Moorsbroich, Leverkusen; Kunstmuseum Bern; Kunstmuseum Winterthur; Museum Moderner Kunst Stiftung Ludwig, Wien; Wolfgang Gurlitt Museum, Linz; Rupertinum, Salzburg; Ferdinandeum, Innsbruck; Sammlung Essl, Klosterneuburg; Hudson Valley Center for Contemporary Art, New York

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Un ringraziamento particolare a: Archivio Hermann Nitsch Rita Nitsch

Famiglia Zanchetta

per la disponibilitĂ degli spazi espositivi


Provincia di Ravenna

Comune di Ravenna Assessorato alla Cultura

Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna

48100 Ravenna - Via A. Guerrini, 9 - Tel/Fax 0544.217274

MAIL BOXES ETC. www.mbe.it

Studio Legale Orlando Ravenna

HOBBY FOTO Via Castel San Pietro 33 48100 Ravenna

RUSSI - RAVENNA

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Indice

Presentazione Fabrizio Matteucci, Sindaco di Ravenna

p. 7

lo sviluppo della mia pittura die entwicklung meiner malerei Hermann Nitsch

p. 8

La pittura e il suo doppio Die Malerei und ihr Abbild Bruno Bandini

p. 11

Il Teatro delle Orge e dei Misteri Das Orgien Mysterien Theater von Hermann Nitsch Sonja Traar

p. 15

Nitsch e l’Azionismo Viennese Nitsch und der Wiener Aktionismus Bettina Bezzi

p. 19

Opere

p. 22

Foto di installazioni

p. 30-31, 74-75

© 1998 Matthias Herrmann und Franz Schachinger

Opere fotografiche

p. 58

© Archivio Cibulka-Frey

Grafici

p. 76

Biografia Biografie (Kurzfassung)

p. 86


Finito di stampare nel mese di luglio 2007 da Grafiche Morandi Fusignano Ravenna





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