CARITAS N. 3 / Giugno 2019
La Rivista di Caritas Svizzera
L’effetto positivo della noce di karité Pagina 6
Personaggi
Focus
Morte e distruzione Risposte a in Mozambico domande urgenti
Politica dello sviluppo
Il Prix Caritas va in Brasile
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Lettera aperta
«Per la cooperazione allo sviluppo servono visibilità e dibattito» Care donatrici, cari donatori Ultimamente la cooperazione allo sviluppo è sempre più al centro dell’attenzione. Questa presenza nei dibattiti politici e nei media è da ricondurre soprattutto alle voci critiche emerse in merito. Ci stiamo quindi muovendo nella giusta direzione poiché la cooperazione allo sviluppo deve richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica e avviare un dibattito per potersi evolvere e radicare nella popolazione. Sull’agenda politica, la cooperazione allo sviluppo si è cercata per molti anni invano ed è persino scomparsa dalle trasmissioni di dibattito della televisione svizzera. Sono state prese in considerazione soltanto le catastrofi umanitarie. Anche il Dipartimento federale degli affari esteri ha intrapreso pochi sforzi per trasmettere il concetto di cooperazione allo sviluppo alle persone. Si sono così venute a creare grandi lacune, perché non tutti conoscono le sfide concrete in questo campo. Solo pochi sanno che ben 850 milioni di persone circa non sanno né leggere né scrivere, che la fame nel mondo è
«Solo pochi sanno che 700 milioni di persone vivono in estrema povertà.»
persino aumentata negli ultimi anni e che 700 milioni di persone vivono in estrema povertà, ovvero con meno di due franchi al giorno. Caritas ha tematizzato questa ignoranza in materia di cooperazione allo sviluppo già quattro anni fa e ha deciso di rafforzarne la promozione. Abbiamo pertanto nominato un delegato responsabile dello scambio con il Parlamento a Berna. In occasione di incontri a Palazzo federale presentiamo i nostri progetti e cerchiamo di persuadere i partecipanti a rafforzare la politica di sviluppo. Pubblichiamo altresì un annuario dedicato proprio alla politica di sviluppo. Teniamo regolarmente delle conferenze stampa e presentiamo il nostro lavoro nelle regioni. In più, youngCaritas riesce a conquistare un numero crescente di giovani disposti a impegnarsi a favore della cooperazione allo sviluppo. L’esperienza dimostra che vale la pena. L’eco di questa sensibilizzazione è alquanto positiva. In futuro intendiamo quindi intensificare ulteriormente i nostri sforzi in questo campo. Cordiali saluti
Hugo Fasel, Direttore Caritas Svizzera
Foto: Franca Pedrazzetti
Sommario
«Ora siamo rispettate di più»
5 Focus: il ciclone Idai ha devastato il Mozambico
La cooperazione allo sviluppo è particolarmente efficace quando promuove l’autonomia delle donne. Questo è anche il caso del Ciad, dove molte donne crescono i propri figli da sole. Caritas le aiuta a modernizzare un lavoro tradizionale: la produzione di burro di karité, detto anche burro di shea. Un aiuto importante che va a beneficio dell’intera comunità. Pagina 6
Il ciclone Idai ha portato morte e distruzione in Mozambico. Cheia è sopravvissuta e beneficia degli aiuti di Caritas per la ricostruzione.
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C ooperazione allo sviluppo: serve davvero?
È ancora necessaria la cooperazione allo sviluppo? Caritas risponde alle domande urgenti e dimostra che i suoi progetti producono risultati positivi.
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ersonaggi: il Prix P Caritas va in Brasilen
L’organizzazione São Martinho a Rio de Janeiro si occupa da oltre 30 anni dei bambini di strada e dei giovani delle favelas.
IMPRESSUM La rivista di Caritas Svizzera esce sei volte all’anno Editrice è Caritas Svizzera, Comunicazione e Marketing, Adligenswilerstr. 15, Casella postale, CH-6002 Lucerna, info@caritas.ch, www.caritas.ch, Tel. +41 41 419 24 19 Redazione: Lisa Fry (lf); Fabrice Boulé (fbo); Stefan Gribi (sg); Anna Haselbach (ah); Vérène Morisod Simonazzi (vm) Il costo dell’abbonamento è di 5 franchi all’anno e viene dedotto una sola volta dalla donazione. Grafica: Urban Fischer Copertina: Fabian Biasio Tipografia: Kyburz, Dielsdorf Carta: 100 % riciclata Conto donazioni: PC 60-7000-4
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Eco
Eco mediatica
Molti profughi trovano rifugio nello stato di confine brasiliano Roraima.
Profughi venezuelani in Brasile e Colombia La dittatura di Maduro ha impoverito il Venezuela, l’80 per cento della popolazione soffre la fame. Dal 2014 circa quattro milioni di persone sono fuggite nei Paesi limitrofi. Brasile Molti rifugiati si fermano a Roraima, lo stato di confine brasiliano. Vivono in condizioni precarie, i campi per i rifugiati sono sovraffollati. Insieme al suo partner locale, Caritas contribuisce a migliorare le condizioni di vita di 3500 migranti e a colmare le lacune umanitarie. Sostiene inoltre il governo nel trasferire i rifugiati in altri Stati.
Colombia Anche in Colombia, dove stanno fuggendo sia i venezuelani che i colombiani in esilio, la situazione dei rifugiati è desolante. Caritas Svizzera offre sostegno psicosociale e programmi di formazione professionale affinché i rifugiati possano diventare rapidamente indipendenti e integrarsi nella società. (lf)
Maggiori informazioni su: caritas.ch/venezuela
Consulenza Caritas per il risanamento dei debiti: nuovo sito web Il servizio di Caritas per il risanamento dei debiti presenta un nuovo sito internet. La hotline «SOS Info Debiti», la consulenza online e quella personale offrono un aiuto a bassa soglia per le persone con debiti. Inoltre, una guida fornisce informazioni dettagliate su temi quali l’esecuzione, il pignoramento e i crediti al con-
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sumo. Nella sezione «Pianificazione del budget» si trovano numerosi consigli per la gestione del denaro come pure l’app «Caritas My Money». (lf) Per saperne di più sul tema, visitare il sito: caritas-schuldenberatung.ch/it
Keystone ATS | Caritas Svizzera accoglie con favore la consultazione sull’aiuto allo sviluppo | 2.5.19 Caritas Svizzera accoglie favorevolmente il fatto che con questa procedura di consultazione il Consiglio federale offra una piattaforma per un ampio dibattito sulla cooperazione allo sviluppo (…). Caritas vede la necessità di rettificare i crediti quadro previsti. In primo luogo, non permettono di raggiungere gli obiettivi perseguiti dal consigliere federale Ignazio Cassis e, in secondo luogo, la Svizzera rimarrebbe molto indietro nel confronto internazionale e non renderebbe giustizia alla sua importanza e forza finanziaria. swissinfo.ch | Guerra in Siria: «La Svizzera deve fare di più» | 29.4.19 Secondo i dati del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE), dal 2011 la Confederazione ha stanziato oltre 397 milioni di franchi per sostenere la popolazione colpita nella regione. (…) Questo contributo finanziario è considerato insufficiente dalla Caritas. L’organizzazione invita la Confederazione a fare di più e a passare dall’aiuto d’urgenza all’aiuto a medio termine. Caritas chiede al DFAE di stanziare 20 milioni di franchi all’anno per progetti di ricostruzione in collaborazione con imprese svizzere. Il Grigione Italiano | Digitalizzazione integrativa | 2.5.19 Caritas Svizzera si batte per migliorare la situazione delle persone socialmente discriminate in Svizzera (…) La digitalizzazione è una spinta tecnologica e come tale è controllabile. (…) Le infrastrutture di rete sono state statalizzate o fortemente regolamentate in quanto servizio pubblico (…) Solo regolamentando gli effetti della rete, la società può continuare a esercitare il controllo sulle infrastrutture centrali e impedire alle aziende private di realizzare utili smisurati a carico della collettività (…).
Foto: Felipe Larozza
Focus
I genitori di Cheia sperano che la vita della loro figlia sia costellata di felicità e salute.
Dopo il passaggio del ciclone Idai l’intera regione era sott’acqua.
Il destino di Cheia Vanilla e dei suoi compatrioti Il 15 marzo 2019, il Mozambico è colpito dal ciclone Idai, che lascia dietro di sé gravi inondazioni e distruzione. Molte persone perdono tutto, più di 600 addirittura la loro vita. La sera dello stesso giorno nasce Cheia. Cheia Vanilla viene alla luce il 15 marzo 2019, la sera in cui il ciclone Idai passa vorticosamente sul suo villaggio nella provincia di Manica in Mozambico. Suo padre Fernando ha appena tagliato il cordone ombelicale con un pezzo di canna quando l’acqua nella sua capanna sale rapidamente. Fernando e sua moglie Glo-
Mezzo milione di ettari di terreno coltivabile sono stati distrutti poco prima del raccolto. ria devono mettersi subito al sicuro con la neonata. Durante l’alluvione, Gloria scivola e riesce a malapena a trattenere la bambina. Fernando, già rifugiatosi sui rami di un albero di mango, afferra la figlia in tempo e tira Gloria fuori dall’acqua. Fernando e Gloria battezzano la loro bimba «Cheia» perché quando è nata tutto era «cheia de agua», «pieno di acqua». Il ciclone Idai devasta tutto ciò che si trova nel centro del Mozambico: case,
Foto: Pamela Stathakis; Andre Catueira, Keystone
campi e strade. Molte persone vengono portate via dalle inondazioni e muoiono. Tutto è sommerso dall’acqua. Caritas Svizzera fornisce aiuti d’urgenza e, con l’aiuto dell’organizzazione Caritas locale, distribuisce generi alimentari e acqua potabile nella provincia di Manica. Dopo dieci giorni, l’acqua si ritira lentamente. Migliaia di persone hanno perso tutti i loro averi. Mezzo milione di ettari di terreno coltivabile nella provincia di Manica sono stati distrutti poco prima del raccolto. I fiumi che ora attraversano in parte i campi sono pieni di tronchi, fango o sabbia. Poiché la maggior parte delle persone vive di agricoltura, c’è il rischio di una crisi alimentare. Caritas continuerà a fornire razioni di cibo agli abitanti della regione di Manica ancora per diversi mesi. Fornitura di alloggi temporanei Dopo aver valutato la situazione, a metà aprile Caritas ha installato grandi tende come abitazioni temporanee nella stessa
area. È prevista la costruzione di 300 alloggi temporanei – e ne seguiranno altri se necessario – in modo che le persone abbiano un rifugio. Oltre al cibo e agli utensili da cucina, vengono distribuiti anche sementi, attrezzature agricole, vestiti e materiale scolastico. Una nuova casa In una seconda fase, Caritas aiuterà le persone a ricostruire le loro capanne di fango in campagna, in zone leggermente più elevate. La pianura lungo il fiume, fertile tutto l’anno, al momento non può essere utilizzata a scopo agricolo poiché è insabbiata. Ora la popolazione locale coltiva su aree più piccole in regioni situate più in alto. Caritas offre sostegno fornendo sementi e consigli sulla coltivazione sostenibile. Fernando e Gloria sperano che il nome di Cheia non sia solo il ricordo di un evento terribile, ma anche la promessa di una vita ricca di felicità e salute. (lf)
Maggiori informazioni: caritas.ch/mozambico
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Reportage
Ciad: le donne sono decisive per il futuro Testo: VÊrène Morisod Foto: Fabian Biasio
La produzione e la vendita del burro di karitĂŠ consentono alle donne come Marie di acquisire autonomia. Caritas ha professionalizzato il processo di produzione e commercializzazione.
Reportage «Siamo donne di campagna.» Marie, Colette, Marianne e le altre sono orgogliose delle loro origini. Vivono vicino alla città di Sarh, nel Sud del Ciad, in una regione molto povera. Producono burro di karité per aumentare il loro reddito. Questo lavoro tradizionale viene ora professionalizzato da Caritas, che fornisce un aiuto mirato ed efficace. Le donne arrivano nelle prime ore del mattino sulla piattaforma di lavorazione del karité a Balimba, vicino a Sarh. Portano le noci di karité che hanno raccolto. Si mettono i grembiuli, la mascherina sul viso e accendono i macchinari. Il lavoro può iniziare.
Le donne hanno lottato per ottenere la propria autonomia e ora ne beneficia l’intera comunità. Le donne del Ciad spesso devono mantenere le loro famiglie da sole. Gestiscono piccole attività commerciali o coltivano i loro piccoli appezzamenti di terra. Ma i terreni sono aridi e a volte i bovini degli allevatori calpestano le piantagioni. Per migliorare il loro reddito, raccolgono
le noci degli alberi di karité. Da questi producono il burro di karité. Finora si faceva a mano, in modo tradizionale. Un lavoro decisamente duro. La produzione di burro di karité – noto anche come burro di shea – ha un grande potenziale economico. Caritas ha pertanto sviluppato piattaforme di produzione dotate di nuovi macchinari. Un ingegnere locale ha concepito appositamente quattro macchinari: un frantumatore, un mulino, una macchina per la torrefazione e una per la produzione del burro. Il frantumatore rompe le noci, che vengono poi riscaldate nella tostatrice. I pezzi tostati vengono fatti passare attraverso il mulino che permette di ottenere una pasta densa. Questa pasta è mescolata con acqua e fatta girare in una zangola per ottenere una pasta più fine. Una formazione professionale Le donne, che sono organizzate in cooperative, hanno ricevuto una formazione
per l’uso corretto dei macchinari. Marie Bamounmanan è una di loro. Trasmette il suo sapere alle altre donne della piattaforma. Una formazione supplementare si concentra sulle misure di igiene e sull’importanza dell’uso di acqua potabile per la produzione dell’olio. «Grazie a questa formazione, ora usiamo acqua potabile e il nostro burro è di qualità migliore» dice felice Marie. 20 volte più veloci Da allora la produzione è aumentata notevolmente. In precedenza, 20 donne lavoravano 12 ore per trasformare un sacco di noci di karité in 36 litri di olio. Oggi, in tre ore, quattro donne trasformano sei sacchi di noci in burro di karité. Questo significa che le donne sono 20 volte più veloci e producono sei volte più olio. È stato quindi subito chiaro che doveva essere professionalizzata anche la commercializzazione del burro. «Ci incontriamo una volta al mese per prendere le decisioni necessarie per la produzione e la vendita» spiega Colette Yamtourbaye, presidente della cooperativa.
Sicurezza alimentare e formazione Quasi la metà della popolazione del Ciad è affetta da estrema povertà. La gente soffre la fame. L’80 per cento della popolazione vive di agricoltura. I programmi di Caritas Svizzera mirano pertanto allo sviluppo di un’agricoltura equa e all’uso sostenibile delle risorse. Ne beneficiano circa 675 000 persone. La professionalizzazione aumenta il reddito Caritas sostiene principalmente le cooperative femminili per professionalizzare la produzione e la commercializzazione del karité e di arachidi: le produttrici conoscono ora i prezzi di mercato e possono negoziare prezzi migliori con i ri-
venditori. Di conseguenza, il reddito delle famiglie è aumentato considerevolmente, consentendo in particolare alle donne di migliorare le condizioni di vita delle loro famiglie e di esercitare una maggiore influenza sulle decisioni. Questo progetto, che Caritas sta realizzando in collaborazione con Swissaid, è sostenuto anche dalla Direzione dello sviluppo e della cooperazione (DSC). In Ciad, i prodotti agricoli sono principalmente prodotti da piccole aziende a conduzione familiare con risorse molto limitate e a rischio di povertà. Questo progetto rafforza la popolazione della regione del Sahel in Ciad affinché possa migliorare in modo durevole la propria
sicurezza alimentare. Aumenta inoltre la loro resistenza ai cambiamenti climatici e alle catastrofi naturali. Formazione professionale per i giovani Poiché in Ciad l’analfabetismo è pari a circa il 78 per cento, solo una piccola percentuale di giovani può attualmente completare la formazione professionale. Il progetto cerca di offrire formazioni professionali a giovani donne e uomini richiesti dal mercato.
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Reportage Alimentazione, scuola e persino un’assicurazione sanitaria Grazie alla commercializzazione del burro di karité, utilizzato per la cucina e i cosmetici, Marie ha potuto pagare la formazione della figlia nel settore sanitario e Colette ha potuto mandare suo figlio all’università. La cooperativa è ora in grado di fornire sostegno finanziario ai propri soci in caso di difficoltà. «Ora occupiamo un altro posto nella società» sottolinea Marie.
« È un affare che ha futuro e un grande potenziale. » Nelle vicinanze, a Danamadji, vive Marianne Nguerassem, che produce burro di karité e coltiva arachidi. «Oggi, grazie alla mia formazione, posso negoziare i prezzi mettendomi allo stesso livello degli uomini. Prima non avrei mai osato farlo, non si addiceva a una donna.» Da allora la sua vita è migliorata. «Ora mangiamo due volte al giorno, i bambini vanno a scuola e tutta la famiglia ha un’assicurazione sanitaria» dichiara felice Marianne. Le donne hanno lottato per la loro autonomia e l’intera comunità ne beneficia.
Sono stati concepiti e installati quattro macchinari. Ora la produzione del burro di karité è aumentata considerevolmente.
Mantenere vivo il progetto In futuro, si tratterà di mantenere vivo il progetto. Il notevole aumento della produzione eserciterà una pressione sulle piantagioni arboree. Gli alberi di karité richiedono molta pazienza, le noci infatti crescono solo dopo dieci anni. Intanto sono stati piantati alberi di karitè in sei parchi della regione. Sono state scelte due varietà da cui si ricava una quantità particolarmente elevata di olio. L’aumento della produzione ha suscitato l’interesse delle aziende cosmetiche in Europa. Sono stati stabiliti contatti e sono in corso trattative. Tuttavia, prima
I contadini nel Ciad hanno bisogno di aiuto La sua donazione aiuta le famiglie contadine ciadiane ad assicurarsi l'alimentazione e a mandare i figli a scuola.
Aiuti con una donazione! Conto donazioni: 60-7000-4 Causale: «Ciad»
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che il burro di karité possa essere esportato in Europa, deve essere certificato. Ci sta lavorando Labeye Koulemadjibeye, segretaria generale della piattaforma di produzione di Koumra. È fiduciosa: «Se riusciamo a esportare il nostro burro, si creeranno nuovi posti di lavoro. Il nostro prodotto è richiesto e ha un grande potenziale.»
Maggiori informazioni: caritas.ch/ciad
Reportage
La povertà non è destino: lo dimostra la cooperazione allo sviluppo Jean Ngamine, attualmente di cosa hanno urgente bisogno le persone nel Ciad? I principali bisogni sono la sicurezza alimentare, l’accesso all’acqua potabile, l’assistenza sanitaria e l’istruzione per bambini e giovani. Deve sapere che le famiglie più povere oggi spendono l’80 per cento del loro reddito per il cibo. La sicurezza alimentare è quindi una priorità assoluta, solo dopo i genitori possono investire nella scolarizzazione e nella salute dei loro figli e nell’accesso all’acqua potabile. Caritas si impegna dove può fare la differenza: nella sicurezza alimentare, nell’adattamento ai cambiamenti climatici e nella riduzione delle calamità naturali. Caritas collabora sul posto con le autorità locali ed è guidata dal piano di sviluppo nazionale. Perché nel Ciad è importante la cooperazione allo sviluppo? È importante perché raggiunge i più poveri nelle zone più remote. È soprattutto fondamentale sostenere i giovani, altrimenti si trasferiscono in città e fanno lavori saltuari in cerca di una vita migliore. Diventano facilmente vittime di estremisti di ogni tipo. La cooperazione allo sviluppo aiuta i più poveri a costruire un futuro a casa propria. In questo modo possiamo anche evitare che i giovani si buttino nell’avventura della migrazione e mettano a rischio se stessi e le loro famiglie. Quali sono i maggiori successi della cooperazione allo sviluppo nel Ciad? La cooperazione ha ridato fiducia ai più poveri e ai più vulnerabili della società. Vedono che possono vivere del loro lavoro, che la povertà e la fame non sono destino. Questa fiducia è la base. I nostri progetti hanno dato soprattutto alle donne una diversa consapevolezza. Ora hanno un reddito proprio e possono anche acquistare terreni. Non esiste una
Foto: su gentile concessione
Jean Ngamine è direttore dell’ufficio di Caritas Svizzera nel Ciad.
legge che vieti alle donne del Ciad di possedere la terra, ma nelle famiglie la proprietà è lasciata in eredità ai figli maschi. Nelle nostre comunità p roduttive rurali le donne sono indipendenti e hanno la stessa responsabilità degli uomini. Possono anche mandare a scuola le loro figlie. Che cosa l’ha spinta a impegnarsi nella cooperazione allo sviluppo nel suo Paese? Sono il figlio di un modesto bracciante. Ho visto mio padre lavorare tutta la vita
sono andato all’università e oggi sono un agronomo. Nella cooperazione allo sviluppo posso impegnarmi a favore dei miei connazionali. Come vede il futuro del Ciad? Il Ciad si trova in una situazione difficile, la corruzione è grave, lo Stato non investe abbastanza nella manutenzione delle strade. Ma da quando sono state aperte le frontiere, molti ciadiani viaggiano e vedono ciò che è possibile in altri Paesi. Ci sono giovani che hanno studiato all’estero e che ora tornano nel loro Paese e
« Possiamo evitare che i giovani si buttino nell’avventura della migrazione. » nei campi con gli strumenti più semplici. Mia madre produceva e vendeva olio di arachidi. I miei genitori mi hanno mandato a scuola e durante le vacanze lavoravo nei campi. So quindi quanto sia duro il lavoro nell’agricoltura. Dopo
nei loro villaggi. Il Ciad potrebbe quindi trasformarsi in un Paese funzionante con una certa prosperità.
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Politica dello sviluppo
Alcuni esempi di domande La cooperazione allo sviluppo non appartiene forse al passato? La costruzione e il finanziamento dei pozzi non è più il contributo principale dell’aiuto allo sviluppo. Questo genere di aiuto si è evoluto ed è cambiato radicalmente. Oggi si tratta sempre più spesso di trasmettere buone idee e approcci efficaci. L’obiettivo è quello di rafforzare la popolazione locale in modo che possa essere autosufficiente. Le organizzazioni locali, ad esempio, vengono sostenute nella ricerca delle soluzioni migliori per poter accedere all’acqua potabile pulita.
La professionalizzazione dei processi di produzione comporta un aumento dei redditi delle persone del Sud.
Risposte a domande urgenti in materia di cooperazione allo sviluppo È ancora necessaria la cooperazione allo sviluppo oggi? Il denaro arriva dove serve? Quali obiettivi persegue la Svizzera? Caritas fornisce risposte a domande urgenti. Oggi la cooperazione allo sviluppo è sempre più messa in discussione con spirito critico. È davvero il modo giusto per combattere la povertà o è addirittura il contrario di ciò che si vuole ottenere? Inoltre, la cooperazione allo sviluppo è sempre più al centro dell’attenzione politica. Deve portare benefici diretti alla Svizzera, in primo luogo prevenire la migrazione, o semplicemente costare meno? Un opuscolo informa Per un’organizzazione come Caritas Svizzera, che si impegna in modo paritario sia in Svizzera che nella cooperazione allo sviluppo internazionale, questa nuova percezione è importante. Le donatrici e i donatori vogliono sapere come interpre-
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tare le domande avanzate e qual è la posizione di Caritas in merito. Vogliono anche sapere come possono reagire quando viene chiesto loro di tali questioni. Per questo motivo Caritas Svizzera ha realizzato l’opuscolo «Dobbiamo aiutare ovunque?», disponibile gratuitamente. Questa pubblicazione di 40 pagine fornisce risposte a molte domande urgenti in un linguaggio accessibile a tutti. (sg)
Per ordinazioni e informazioni, consultare il sito: caritas.ch/eza
Ma l’aiuto allo sviluppo funziona? Sì, funziona. Ed è documentato da studi esterni indipendenti. Essi dimostrano che la grande maggioranza dei progetti di sviluppo della Confederazione raggiunge in larga misura i propri obiettivi. Ad esempio, l’85 per cento dei progetti nel settore dell’occupazione (formazione professionale, sviluppo delle catene del valore nel settore agricolo, miglioramento delle condizioni di lavoro) sono stati da molto soddisfacenti a molto buoni. La Svizzera è troppo generosa? Nel 2018 la Confederazione ha stanziato tre miliardi di franchi per la cooperazione allo sviluppo. Si tratta di quasi mezzo miliardo in meno rispetto al 2016, il che rappresenta una notevole diminuzione. La comunità internazionale e la Svizzera hanno convenuto nell’ambito dell’ONU che i Paesi ricchi dovrebbero destinare almeno lo 0,7 per cento del loro reddito nazionale lordo alle attività di sviluppo internazionale. Con lo 0,44 per cento, nel 2018 la Svizzera è rimasta molto al di sotto di questo obiettivo. È la cifra più bassa dal 2013.
Foto: Alexandra Wey
Rapporto annuale 2018
Caritas aiuta le persone che hanno perso i mezzi di sussistenza a causa del cambiamento climatico a trovare nuove fonti di reddito. Va aumentata la sicurezza alimentare.
Rapporto annuale 2018: combattere la povertà I temi centrali che hanno occupato il lavoro di Caritas lo scorso anno sono la lotta alla povertà e le sue cause in patria e all’estero. Caritas si impegna per i più poveri della società in Svizzera e nei Paesi in via di sviluppo, aiutandoli a condurre una vita dignitosa. Cambiamento climatico e migrazione Le conseguenze del cambiamento climatico costringono sempre più persone in tutto il mondo a vivere in una situazione di emergenza esistenziale. Per questo motivo la protezione del clima e la lotta alla povertà hanno la massima priorità per Caritas. Nel rapporto annuale potrà conoscere le tre misure che Caritas ha definito per rafforzare la resilienza delle persone nel Sud del mondo e come esse riescono ad adattarsi ai cambiamenti climatici e anticipare le conseguenze delle catastrofi naturali. Aumento delle crisi prolungate Le crisi di lunga durata, come ad esempio la guerra in Siria, sono un altro punto focale del lavoro di Caritas. La metà degli aiuti umanitari di Caritas è destinata a tali crisi. Il rapporto annuale descrive come i fondi
Foto: Fabian Biasio
vengono sempre più utilizzati per l’istruzione scolastica affinché i bambini possano avere una prospettiva per il futuro. Formazione e integrazione dei rifugiati Lo scorso anno, Caritas Svizzera ha potenziato la formazione e l’integrazione di giovani rifugiati e richiedenti asilo in Svizzera. Nel rapporto annuale riportiamo l’esempio della siriana Lava Khalil per spiegare il genere di sostegno che ricevono queste persone, grazie al quale possono integrarsi più rapidamente nella nostra società e diventare indipendenti. Nel marzo 2018, Caritas Svizzera ha aperto la Casa dell’istruzione e dell’integrazione a Matran, nel Canton Friburgo. I rifugiati vivono qui e frequentano corsi intensivi di francese e matematica per poter poi accedere alla scuola professionale e imparare una professione. Politica a livello federale A livello federale, Caritas Svizzera si impegna politicamente per la riduzione
della povertà. Essa chiede una politica efficace in materia di lotta alla povertà attraverso l’adozione di misure a favore della formazione e della famiglia. Le principali priorità del 2018 sono state una sufficiente riduzione dei premi della cassa malati e un migliore controllo della concessione di piccoli crediti. Per la cooperazione allo sviluppo, Caritas esige che la Confederazione si assuma maggiori responsabilità e dimostri solidarietà verso i soggetti più poveri e svantaggiati. Alcune cifre Nel 2018, Caritas ha utilizzato il 90,6 per cento dei suoi mezzi finanziari per sostenere progetti in patria e all’estero. Nel complesso ha realizzato in tutto il mondo 226 progetti nell’ambito della lotta alla povertà. Per il lavoro amministrativo e la raccolta di fondi è stato speso il 9,4 per cento. (lf)
Il nostro rapporto annuale è consultabile online al sito: caritas.ch/rapport-annuel
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Personaggi Cose di tutti i giorni
Alan de Abreu (20 anni), Rio, Brasile
«Voglio trovare un posto di lavoro a tutti i costi: sostengo mia sorella, i suoi figli e mia zia.» Lucimar Correa e Frei Adailson Quintino dos Santos, rispettivamente coordinatrice e direttore di São Martinho.
Nuove prospettive per i bambini di strada di Rio Il 12 giugno 2019 si è tenuta al KKL di Lucerna la cerimonia di consegna del Prix Caritas, conferito a Frei Adailson Quintino dos Santos e Lucimar Correa, rispettivamente direttore e coordinatrice dell’associazione benefica brasiliana São Martinho, che da anni si occupa dei bambini di strada di Rio. Come in altre città brasiliane, i bambini e i giovani che vivono per strada si contano a migliaia anche a Rio. Sovente sono esposti a episodi di violenza, abusi sessuali, criminalità e droga. Da oltre 30 anni, Frei Adailson Quintino dos Santos e Lucimar Correa, rispettivamente direttore e coordinatrice dell’associazione São Martinho, si occupano di questi bambini e giovani. Dirigono un team composto da assistenti sociali, insegnanti, psicologi e giuristi che assistono fino a 1800 bambini e giovani all’anno. Nuove prospettive Gli assistenti sociali di São Martinho contattano i bambini direttamente sulla strada e li aiutano nel loro ambiente. Distribuiscono generi alimentari e articoli per l’igiene e informano i bambini sui servizi offerti da São Martinho. In una seconda fase, i bambini ricevono consulenza e assistenza nelle strutture di São Martinho. Il programma prevede anche attività sportive, culturali, ricreative ed educative. In
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questo modo si schiudono nuove prospettive personali, sociali e professionali che permettono ai bambini di sviluppare la propria personalità e imparare ad esercitare i propri diritti. São Martinho propone anche un’offerta per i bambini e i giovani delle favelas. Imparano a suonare uno strumento musicale o praticano arti marziali come la capoeira e il judo. Frequentano pure lezioni in ambito amministrativo, di informatica ed educazione civica. I giovani che hanno completato il corso di base possono candidarsi per un apprendistato presso una delle 48 aziende partner di São Martinho, dove lavorano come assistenti amministrativi o specialisti della logistica. In questo modo vengono apprezzati e acquistano maggiore fiducia. Gran parte dei giovani sostiene le proprie famiglie con lo stipendio percepito durante la formazione. (lf) Per maggiori informazioni: caritas.ch/prixcaritas
Come hai conosciuto São Martinho? Sei anni fa dormivo spesso per strada, a pochi passi da qui. Ecco dove ho incontrato un assistente sociale di São Martinho. Potevo farmi la doccia nel centro e ricevevo anche qualcosa da mangiare. A quali attività del centro São Martinho partecipi? Adoro giocare a calcio, ma purtroppo non ho più abbastanza tempo per farlo. La tua situazione è cambiata? Sì, gli avvocati di São Martinho mi hanno procurato i documenti ufficiali. Il centro mi ha inoltre aiutato a trovare un posto di apprendistato. Sono molto contento! Dove stai facendo la tua formazione? Lavoro presso il servizio pubblico di assistenza giuridica come ausiliario amministrativo. Ogni mattina vado a scuola. E continuo a visitare regolarmente anche il centro. Qual è la tua visione per il futuro? Vorrei tanto trovare un lavoro quando ho finito l’apprendistato. Sostengo mia sorella, i suoi tre figli e mia zia. Ci tengo molto. Intervista: Olga Sommer
Foto: Oliver Kuhn
Svizzera
Procedura d’asilo ampliata: garantire il finanziamento
La procedura di asilo accelerata deve prevedere un’equa rappresentanza legale.
Nuova procedura d’asilo: mandato ai consultori giuridici di Caritas La principale innovazione della nuova legge sull’asilo prevede per tutti i richiedenti il diritto a una rappresentanza legale gratuita, finanziata dalla Confederazione. A tale scopo sono stati ammessi i consultori giuridici di Caritas Svizzera nella Svizzera romanda, nella Svizzera centrale e in Ticino. A marzo 2019 è stata introdotta la procedura d’asilo accelerata e decentralizzata in tutta la Svizzera. Con la nuova procedura, ogni richiedente asilo ha diritto a una consulenza legale gratuita dal momento in cui arriva in un centro federale d’asilo. Durante tutta la procedura, il richiedente sarà assistito da due persone che lo informeranno in merito ai suoi diritti e obblighi e garantiranno la sua rappresentanza legale. Secondo le previsioni delle autorità, il 60 per cento delle domande d’asilo potrà così essere trattato in maniera accelerata nel giro di 140 giorni. L’altro 40 per cento sarà elaborato nel quadro della procedura ampliata. A tale scopo i richiedenti asilo saranno assegnati ai Cantoni. In questi casi la rappresentanza legale sarà limitata (v. colonna a destra).
Foto: Reto Albertalli
Garantire una procedura equa Caritas è favorevole alla procedura accelerata, ma solo a condizione che venga assolutamente garantita una rappresentanza legale equa ed efficace. Una decisione rapida consente ai richiedenti che ottengono una risposta favorevole di integrarsi precocemente. Devono però essere ancora migliorati importanti aspetti. Una procedura equa può essere garantita soltanto se si tiene debitamente conto delle esigenze della rappresentanza legale. Nel quadro della procedura accelerata, Caritas Svizzera si assume la rappresentanza legale presso i centri federali d’asilo di Boudry (NE), Chevrilles (FR), Vallorbe (VD) e all’aeroporto di Ginevra. Nel centro Glaubenberg (OW), nella Svizzera centrale e nei centri federali di Balerna e Novazzano in Ticino, Caritas Svizzera collabora con SOS Ticino. (fb)
Oltre alla nuova procedura d’asilo accelerata esistono tuttora le procedure ampliate con cui vengono trattati i casi più complessi assegnati ai Cantoni perché non possono essere conclusi nel giro di 140 giorni. Per queste procedure è prevista una rappresentanza legale molto limitata. Vengono pertanto finanziati soltanto fasi della procedura ampliata rilevanti ai fini della decisione. Non sono invece stati considerati i compiti importanti di uno svolgimento accurato del mandato: lo studio degli atti, la notifica di decisione nonché le misure di protezione dell’infanzia per minorenni non accompagnati. Consulenza legale anche in ambito sociale I consultori giuridici per richiedenti asilo avranno pertanto anche in futuro un ruolo fondamentale nel sostegno giuridico e sociale, finanziariamente scoperto. Ai richiedenti serve aiuto in materia di alloggio, salute, assistenza sociale e integrazione, ambiti in cui i consultori giuridici esistenti forniscono un prezioso aiuto. Per i tagli operati a livello cantonale sono tuttavia sempre più oberati. Forniscono consulenze e assistono i richiedenti asilo nelle questioni sociali. La consulenza e la creazione di reti promuovono la collaborazione nel sistema di assistenza e l'integrazione dei diretti interessati. I consultori giuridici per richiedenti asilo come quelli gestiti da Caritas Svizzera nella Svizzera centrale nonché a Friburgo, nel Giura e a Neuchâtel sono quindi importanti ora più che mai. Per questa attività necessitano però di un finanziamento indipendente sostenibile che deve essere alimentato anche da donazioni. (lf)
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Servizi
Agenda 25 agosto 2019 Domenica della Caritas, colletta nelle chiese cattoliche a favore delle attività di Caritas 12 settembre 2019 Evento informativo per le donatrici e i donatori Gasthaus Adler, Soletta
Previdenza digitale Ogni persona ha il diritto di condurre una vita autonoma e dignitosa, fino alla fine. Con il dossier di previdenza di Caritas è possibile regolamentare le ultime volontà ed esprimere la propria volontà in modo chiaro e vincolante. Così si aiutano anche i propri cari. Il dossier contiene quattro guide che le indicano il modo migliore per procedere. • Nel mandato precauzionale lei indica come procedere nelle questioni giuridiche, personali e finanziarie in caso di incapacità di discernimento. • La Guida al testamento fornisce consigli preziosi e concreti per la stesura delle ultime volontà. • Nelle disposizioni del paziente lei dà indicazioni sulle decisioni da prendere in
merito al trattamento da ricevere in caso di grave malattia e impossibilità da parte sua di esprimersi. • Nell’opuscolo «Regolamentazione delle ultime volontà» esprime la sua volontà per la cerimonia funebre e la sepoltura. Eredità digitale L’edizione rivista fornisce inoltre tutte le informazioni necessarie sull’eredità digitale. L’opuscolo mostra quali sono i servizi digitali e gli account per i quali dovrebbe lasciare indicazioni. I suoi cari le saranno grati quando troveranno le sue password. Ordini qui il suo dossier di previdenza: caritas.ch/previdenza
13 settembre 2019 Evento informativo per le donatrici e i donatori Kaufmännischer Verband, Winterthur 18 settembre 2019 Evento informativo «Autodeterminazione nella terza età» Haus der Generationen, Berna 20 settembre 2019 Evento informativo «Autodeterminazione nella terza età» Haus der Generationen, Berna 16 ottobre 2019 Vernissage Almanacco Politica dello sviluppo 2020 Neubad, Lucerna
Lasciare un dono prezioso Molte persone comunicano ai loro cari già prima del decesso il desiderio di fare una donazione in memoria a favore di un ente assistenziale. Sovente sapere di fare del bene anche dopo la morte procura una soddisfazione interiore. Anche la madre di Leo Bieri aveva espresso questa volontà. «Mia madre è sempre stata solidale con le persone meno fortunate. Anche a me è piaciuta l’idea di fare una donazione in memoria a favore delle persone bisognose» spiega
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Leo Bieri da Lucerna. «La famiglia, gli amici e i conoscenti hanno fatto largo uso della possibilità di donare in memoria di mia madre.» Leo Bieri e sua madre avevano discusso dell’argomento quando lei incominciò a stare sempre peggio. Lui è stato contento di poter sistemare tutto come piaceva a sua madre e di aver suscitato molte reazioni positive. Le donazioni in memoria possono essere volute anche dai superstiti. In tal
caso, inserite nell’annuncio funebre il seguente testo: «Invece di fiori, invitiamo a fare una donazione a Caritas Svizzera». Indicate il nome della persona defunta e il conto per le donazioni PC 60-7000-4. Per una consulenza telefonate allo 041 419 22 61.
Maggiori informazioni sulla donazione in memoria: caritas.ch/deuil
Insieme
Volontariato Caritas in montagna
Ephraim Camenzind (36 anni), Berna
. e delle emissioni di CO2 chiedendo una riduzion sta nife ma te gen la In tutto il mondo
Una buona atmosfera per il clima In tutto il mondo migliaia di giovani sono in marcia da mesi in difesa del clima. Per limitare i danni dei cambiamenti climatici servono grandi sforzi. È giunta l’ora di affrontare la sfida. Da anni youngCaritas opera in questo ambito con progetti concreti. «È ora di dichiarare l’emergenza climatica!» La richiesta dei giovani attivisti non potrebbe essere più giustificata. I cambiamenti climatici sono infatti la causa principale di miseria e povertà proprio nei Paesi in cui Caritas è già impegnata in molti progetti. Solo riconoscendo la crisi come tale si può reagire in modo adeguato. Per poter ridurre in maniera sostenibile le nostre emissioni di CO2 occorre attuare varie misure. Tra gli altri, anche l’economia internazionale e la piazza finanziaria svizzera rivestono un ruolo importante. Ma serve l’aiuto di tutti noi. In questo contesto youngCaritas assume un ruolo attivo e sostiene i giovani nel loro intento. In qualità di cofondatori e membri promotori di Faires Lager, promuoviamo da cinque anni i campi giovanili equi e riscuotiamo grande successo. Oltre alle normali attività dei campi, è prevista anche la trasmissione delle necessarie competenze specialistiche. Il nostro progetto
Foto: Helen Joss, su gentile concessione
SuStainability sprona le classi scolastiche e i gruppi di giovani a organizzare eventi possibilmente sostenibili. Che sia una gita in bicicletta o una serata a teatro con aperitivo vegetariano, tutto è possibile. Mettiamocela tutta! Andreas Lustenberger Maggiori informazioni: faires-lager.ch e youngcaritas.ch/sustainability
Weekend MigrAction 2019 dal 5 all’8 settembre a Einsiedeln In occasione del weekend MigrAction che si tiene ogni anno si incontrano giovani provenienti da tutta la Svizzera. Qui si scambiano opinioni sul tema della migrazione e discutono le possibilità per impegnarsi in questo campo. Iscriversi ora: youngcaritas.ch/migraction
La mia esperienza da una famiglia di contadini di montagna nel Giura è stata molto interessante e arricchente. Ho aiutato la famiglia nel suo lavoro e ho sentito una grande riconoscenza da parte loro. Mi sono subito sentito integrato, erano tutti molto cordiali. Mi hanno dato il loro supporto. Il lavoro nella stalla, nel bosco e nella fattoria è stato faticoso. Mi è piaciuto soprattutto accudire gli animali. Ho imparato cosa significa essere contadini oggi.
Valerie Vögli (28 anni), Zurigo
Durante il mio soggiorno in una piccola fattoria sopra Svitto ho lavorato con una contadina. Sono stata contenta che tra noi ci sia stata subito un’intesa e che abbiamo fatto gruppo. È stata dura alzarsi tutte le mattine alle 5.30, ma ne è valsa la pena. Ci vuole tempo per occuparsi di 100 pecore. Ma è stato bellissimo: sono nati due agnellini! Fisicamente ho raggiunto i miei limiti, ma la natura, gli animali e la famiglia mi hanno fatto bene. Un’esperienza che rifarei con molto piacere.
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Marie Bamounmanan (56 anni), Ciad, ha acquisito l’autonomia
Fare la cosa giusta
Quando la povertĂ mostra il suo volto Per saperne di piĂš su Marie: www.farelacosagiusta.caritas.ch