Caritas Rivista dicembre 2017

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CARITAS N. 6 / Dicembre 2017

Rivista

Clima: i nuovi profughi Pagina 6

Focus

Svizzera

Dal mondo

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Espulsione dei Rohingya

Bambini poveri: anche da noi

In visita in Bolivia


Lettera aperta

La povertà infantile riguarda tutti noi La parità di opportunità è un valore sociale cruciale. Ma esso non sembra riguardare i bambini che crescono nelle ­famiglie toccate dalla povertà. Rispetto agli altri bambini, le loro opportunità per il futuro sono limitate sin dai primi anni di vita. Cambiare la situazione attuale è una preoccupazione importante per Caritas. I numeri dell’Ufficio federale di statistica sono allarmanti: nel nostro Paese, 76 000 bambini crescono in famiglie povere e altri 188 000 vivono in situazioni precarie solo poco al di sopra della soglia di povertà. Anche l’attuale rapporto della Confederazione relativo alle famiglie fa riferimento alla problematica della povertà infantile e le sue conseguenze negative.

Una famiglia quando è considerata povera? La soglia di povertà viene stabilita dalla Conferenza delle direttrici e dei direttori cantonali delle opere sociali (CDOS). Secondo tali direttive, per una madre single con due figli, la soglia di povertà – dedotte le spese per l’affitto e i premi per la cassa malati – è fissata a 1834 franchi al mese. Questa famiglia ha a disposizione solo 60 franchi al giorno per far fronte alle spese per il mangiare, i vestiti e le scarpe, il materiale scolastico, gli articoli per ­l’igiene, i mezzi di trasporto, il dentista, il telefono, le assicurazioni, ­l’istruzione e altro. Le cause frequenti della povertà infantile sono un basso reddito dei genitori e la mancanza di possibilità per conciliare famiglia e lavoro. I genitori poveri raramente possono permettersi di pagare l’asilo nido e questo limita la possibilità di svol-

gere un’attività lavorativa. Anche la disoccupazione e le scarse qualifiche professionali costituiscono grandi rischi di povertà. Chi ne soffre di più sono i bambini. Chi cresce in povertà, ha meno opportunità di istruzione e di carriera, perché ai genitori mancano i mezzi per un sostegno scolastico, ossia, spesso non ci sono soldi per le lezioni private. In Svizzera, la povertà infantile viene ancora poco tematizzata e le misure per combatterla avanzano lentamente. Al-

«I bambini che crescono in povertà hanno meno possibilità di accedere all’istruzione e meno prospettive di carriera.» cuni cantoni, però, hanno preso dei provvedimenti per aiutare i bambini poveri. Nel canton Zurigo, ad esempio, si punta molto sul sostegno alla prima infanzia e nel canton Vaud vengono concesse prestazioni complementari alle famiglie. Il percorso è tracciato. Speriamo che siano molti i cantoni che seguiranno questo esempio. Care donatrici e cari donatori, vi auguro di trascorrere un sereno Natale e vi ringrazio di cuore per la luce che accendete nel mondo con la vostra generosità. Cordialmente

Hugo Fasel Direttore Caritas Svizzera

Foto: Franca Pedrazzetti


Sommario

In balia del cambiamento climatico

5 Focus: Espulsione e distruzione

Andare o restare? Nargis Begum e Binoy Toppo del Bangladesh si sono posti la domanda quando all’improvviso si sono resi conto che il cambiamento climatico stava mettendo in gioco la loro esistenza. Per saperne di più perché hanno preso decisioni diverse e quali sono state le conseguenze per la loro vita, vi invitiamo a leggere l’articolo di copertina. Pagina 6

In Bangladesh gli appartenenti alla minoranza Rohingya provenienti dal Myanmar sono costretti a vivere nei campi profughi. A Cuba e ad Haiti l’uragano Irma ha tolto la casa a innumerevoli persone. Caritas aiuta nell’emergenza.

0 Svizzera: Povertà ­infantile 1 nella ricca Svizzera

In ogni classe scolastica c’è mediamente un bambino toccato dalla povertà. O ­ livia da Baar, alunna di prima elementare, è una di loro.

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Dal mondo: In visita in Bolivia

Nessun aiuto senza partner forti: Roland Gröbli, direttore della Fondazione Clean Water, in Bolivia si è fatto un’idea di come le donazioni possano cambiare la vita.

IMPRESSUM La rivista di Caritas Svizzera esce sei volte all’anno. Editore è Caritas Svizzera, Comunicazione e Marketing, Adligenswilerstr. 15, Casella postale, CH-6002 Lucerna, info@caritas.ch, www.caritas.ch, Tel. +41 41 419 22 22 Redazione: Sabine Schaller (ssc), Direzione; Jörg Arnold (ja); Fabrice Boulé (fbo); Stefan Gribi (sg); Anna Haselbach (ah); Vérène Morisod Simonazzi (vm); Odilo Noti (on) Il costo dell’abbonamento è di 5 franchi all’anno e viene dedotto una sola volta dalla donazione. Grafica: Evelyne Bieri Copertina: Alexandra Wey Tipografia: Kyburz, Dielsdorf Carta: 100 % riciclata Conto donazioni: PC 60-7000-4

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Eco

Doniamo insieme

La siccità uccide sempre più animali e fa perdere ai contadini la fonte di sostentamento.

Perdura la siccità nell’Africa orientale La siccità catastrofica nell’Africa orientale non ha fine. Ben oltre 20 milioni di persone soffrono di una grave mancanza di cibo e acqua. In molte regioni dell’Africa orientale non piove da più di due anni e anche per il periodo delle piogge, entro la fine dell’anno, si prevedono solo precipitazioni sotto la media. Diminuiscono dunque ancora di più le possibilità per la popolazione del Paese di riprendersi dalla crisi. Gli animali da allevamento sono tutti morti, i granai sono vuoti. Durante il periodo di siccità i prezzi dei cereali hanno subito un forte aumento e le sementi sono

esaurite. La gente continua ad aver bisogno degli aiuti alimentari di terzi. L’invito alla donazione espresso da Caritas Svizzera la scorsa estate ha avuto un grande eco. Questo consente di prestare aiuti di emergenza nel Sudan del Sud, in Somaliland, Etiopia, Kenya e nella Repubblica del Congo nella misura di due milioni di franchi. Dell’aiuto hanno beneficiato finora 170 000 persone. (sg)

Per maggiori informazioni: caritas.ch/afrique

Max Havelaar: storia di un successo La Fondazione Max Havelaar si impegna da 25 anni a favore di una produzione sostenibile e del commercio equo. Nel 1992 Caritas Svizzera è stata sua cofondatrice. Oggi i prodotti con il marchio Fairtrade di Max Havelaar fanno parte della quotidianità elvetica. Con un acquisto medio di 75 franchi, gli svizzeri sono campioni del mondo nel consumo di prodotti Fairtrade. A trarne beneficio ci sono ad esempio le coltivatrici di caffè come Luz Emilia Rojas Sanchez. Il premio Fairtrade contribuisce a

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migliorare le loro condizioni di vita. «Molte donne sono responsabili delle loro colture di caffè in qualità di piccole imprenditrici. La coltivazione si democratizza e diventa più partecipativa» dichiara la colombiana con orgoglio. In tutto questo Max Havelaar Fairtrade ha un ruolo decisivo. Luca Puliafito / Max Havelaar Consiglio utile: nella presente edizione della Rivista trovate una cartolina di ordinazione per miele e caffè del commercio equo di Max Havelaar.

Migros lancia per la quarta volta un’iniziativa di Natale. Il suo slogan è «Nessuno dovrebbe restare solo nelle difficoltà». Con la raccolta fondi, Migros aiuta le persone in Svizzera che si trovano da sole con le proprie difficoltà e sostiene le opere sociali Caritas, Heks/Eper, Pro Juventute, Pro Senectute e Soccorso d’inverno nel loro intento di alleviare la povertà in Svizzera. Sostenete l’iniziativa acquistando un buono donazione del valore di 6, 10 o 15 franchi nella vostra filiale Migros. Migros aumenterà la somma raccolta di un milione di franchi. L’iniziativa si svolge fino al 24 dicembre. (ssc)

Istruzione per i bambini in difficoltà Quest’anno l’azione «Ogni centesimo conta» (JRZ) raccoglie fondi per bambini e adolescenti che a causa di conflitti o della povertà non ricevono nessuna o solo una scarsa istruzione scolastica. L’azione della radio e televisione svizzera e della Catena della solidarietà si svolge dal 15 al 21 dicembre nella Europaplatz a Lucerna. youngCaritas ha realizzato, in collaborazione con SRF e la Catena della solidarietà, un dossier informativo per la scuola sul tema dell’azione di quest’anno. (ssc) Per ordinare il dossier per la scuola «JRZ 2017»: youngCaritas.ch

Foto: Joshua Smith


Focus

L’uragano Irma ha causato gravi danni alla casa di Adriana Hernandez Paez e Fernando Morales Andreo.

I Caraibi dopo l’uragano Irma I profughi Rohingya vivono in condizioni disumane nei campi profughi del Bangladesh: il cibo è poco, non c’è acqua pulita e si rischiano malattie.

Rohingya: «I bisogni sono immensi» Oltre 500 000 appartenenti alla minoranza Rohingya sono fuggiti dalla scorsa estate dal Myanmar per scappare da violenza e oppressione. Le loro condizioni nel vicino Bangladesh sono estremamente precarie. La rete Caritas internazionale presta aiuti di emergenza a 70 000 profughi. Ancora una volta assistiamo a un dramma dei profughi – ben lontano dalle regioni benestanti del nostro pianeta – in uno dei Paesi più poveri al mondo. Il Bangladesh, anch’esso colpito da inondazioni estese, in autunno si è trovato davanti all’immenso compito di dover accogliere mezzo milione di profughi nell’arco di poche settimane. Le immagini di campi profughi nel fango e di persone esauste costrette a dormire all’aperto hanno fatto il giro del mondo. «I bisogni sono immensi. Specie i bambini piccoli non ricevono abbastanza cibo. Le bambine e le donne corrono grandi pericoli» descrive la situazione Amrita Rozario, collaboratrice di Caritas Svizzera in Bangladesh. Molti profughi sono traumatizzati dalle esperienze vissute. Sono stati sistematicamente cacciati dai militari, interi paesi sono stati dati alle fiamme. «Ognuno ha da raccontare storie orribili di familiari che sono stati uccisi, di crudeli atti di vio-

Foto: Aurélie Marrier d’Unienville, Caritas Svizzera

lenza, di donne stuprate. La violenza di cui raccontano le persone che sono fuggite in Bangladesh è terrificante» descrive le sue impressioni Peter Seidel, collaboratore dell’Unione delle Caritas tedesche. Caritas aiuta 70 000 profughi Caritas Bangladesh aiuta, in collaborazione con Caritas Svizzera e altre organizzazioni della rete Caritas internazionale, i profughi Rohingya in un vasto progetto di emergenza nella regione di confine nei pressi di Cox Bazar. Vengono distribuiti cibo, acqua, vestiti, pastiglie per disinfettare l’acqua e teloni di plastica. Gli aiuti di Caritas Bangladesh sono destinati a 70 000 persone circa. (sg)

Donazioni online: caritas.ch/it/donare

Per i Caraibi la stagione degli uragani di quest’anno è stata una delle peggiori vissute finora. A settembre la tempesta tropicale da record denominata Irma ha colpito innumerevoli isole. Dopo l’assenza delle previste devastazioni in Florida, l’interesse mediatico è tuttavia calato. I danni immensi subiti a Cuba e ad Haiti non sono pertanto entrati nella consapevolezza della gente. Karin Mathis, collaboratrice di Caritas, ha visitato Cuba subito dopo il passaggio dell’uragano. «È un’enorme catastrofe. Praticamente è stata colpita l’intera isola» racconta. Insieme alla Caritas cubana, Caritas Svizzera ha avviato un programma di aiuti di emergenza e ha distribuito a 5000 famiglie prodotti alimentari di base, acqua, sapone, detersivo, fiammiferi e candele. Caritas Cuba gestisce inoltre in diversi quartieri poveri in tutto il Paese piccole mense per i più poveri tra le persone colpite dall’uragano. Ad Haiti ci sono state alluvioni che hanno causato grossi danni all’agricoltura e alle abitazioni in particolare sulla costa nord. 1500 famiglie hanno ricevuto da Caritas sementi per fagioli e ortaggi e sono stati aiutati nella sistemazione e nel recupero delle loro superfici agricole andate distrutte. (sg) Per maggiori informazioni: caritas.ch/caraibes

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Reportage

Viaggio verso la miseria Testo: Anna Haselbach Foto: Alexandra Wey

Per ben quattro volte l’acqua ha costretto alla fuga Nargis Begum e la sua famiglia. Non è sicuro se possono rimanere dove sono adesso, negli slum di Dacca.


Reportage In Bangladesh un nemico potentissimo minaccia il sostentamento di centinaia di migliaia di persone: il cambiamento climatico sconvolge gli ecosistemi, mette in pericolo i raccolti e distrugge i centri abitati. A Nargis Begum e alla sua famiglia è rimasta solo la fuga. Binoy Toppo sta facendo di tutto per non costringere la famiglia a lasciare la patria. Nargis Begum è stanca. Come ogni giorno, è in piedi dalle quattro del mattino, ha sbrigato le faccende domestiche dalla famiglia dalla quale lavora, dopodiché ha preparato la colazione per la

« Ritornare a casa è fuori questione. Lì non c’è più niente per noi. » sua famiglia. Si aggiusta energicamente il sari e dice con voce decisa: «Tutto quello che volevamo, era un posto dove poter rimanere.» La calura penetra attraverso ogni fessura della loro capanna di lamiera nello slum di Bauniabadh a Dacca. Si sente odore di spazzatura e spezie. Qui vivono

otto persone in due stanze strette. La famiglia di Nargis vive senza elettricità, senza acqua corrente, senza gabinetti e senza una cucina. Ma questo è l’unico posto che hanno trovato per restarci, perlomeno per il momento. Fra non molto allargheranno la via davanti alla loro capanna. Nargis e suo marito Ali Akhber, però, non possiedono documenti di acquisto per la capanna e quindi non potranno difendere la loro casa contro la strada. La famiglia riesce a stento a sopravvivere con lo stipendio di Nargis come donna di servizio e con la vendita di succo di canna da zucchero. Da quando Ali Akhber ha avuto un incidente, non hanno più risparmi. Hanno speso tutto per il ricovero in ospedale e le medicine. Nargis non ha nessuna idea come andranno avanti se dovessero perdere la capanna.

Cacciati dall’acqua … Ciononostante la donna dice: «Ritornare è fuori questione. Lì non c’è più niente per noi.» Ritornare: a Haimchar, intende, il luogo di origine dove è cresciuta e dove la sua famiglia ha vissuto per decenni di agricoltura. La località si trova a sud di Dacca, esattamente dove l’ultimo dei tre maggiori fiumi del Bangladesh confluisce nel grande corso d’acqua del Paese prima che il potente fiume attraversa il resto del delta. Già il nome indica la sua posizione: «char» in bengalese significa «isola» e sta a indicare nel particolare le migliaia di piccole isole nel vasto paesaggio fluviale del Bangladesh che emergono solo pochi centimetri dall’acqua. In questa regione le inondazioni non risparmiano niente. Intensificate dal cambiamento climatico, peggiorano di anno in anno. Nargis e la sua famiglia hanno cambiato casa quattro volte e ogni volta è arrivata l’acqua e ha distrutto tutto quello che avevano costruito. A un certo punto non c’era più abbastanza da man-

Un Paese nelle grinfie del cambiamento climatico Né Nargis Begum né Binoy Toppo hanno mai sentito parlare del cambiamento climatico, tanto meno vi hanno contribuito in maniera notevole. Eppure esso ha segnato il loro destino come hanno fatto solo pochi altri fattori. Nessun altro Paese al mondo viene scosso in modo tale dal cambiamento climatico e dai cambiamenti a lui collegati come il Bangladesh. Se le persone che vivono nel delta devono lottare contro l’innalzamento del livello del mare e la salinizzazione dei suoli, in altre regioni del Paese il livello delle falde freatiche continua a diminuire. E nel contempo aumentano i fenomeni meteorologici estremi come uragani, piogge violente o siccità. Non si può più fare affidamento sulla nota alternanza di periodi di siccità e periodi monsonici: le stagioni si distinguono sempre meno. «Si è

sconvolto tutto» dice Sukleash G ­ eorge Costa, che lavora per Caritas Bangladesh da 20 anni. «O c’è troppa acqua, troppo poca acqua o l’acqua arriva nel momento sbagliato.» I più poveri soffrono di più Per il Bangladesh, uno dei Paesi meno sviluppati dell’Asia, questi cambiamenti sono devastanti. L’agricoltura resta una delle attività economiche centrali, in particolare per i più poveri: una fonte di sostentamento che più di ogni altra dipende in modo fondamentale dalle risorse naturali e dalle condizioni meteorologiche. Allo stesso tempo l’industrializzazione sta prendendo piede anche nell’eco­nomia bengalese: il settore terziario e l’industria sono diventati importanti. Le capacità dei profughi del clima

provenienti dalla campagna, che spesso non hanno nemmeno una formazione, non sono richieste nelle città densamente popolate. Per loro restano solo i lavori più pesanti e più pericolosi: gli uomini guidano i risciò o vendono succo, le donne lavorano come domestiche nelle case private o come cucitrici in una fabbrica tessile. Così la spirale della povertà continua a girare. Cosa fa Caritas Caritas Svizzera aiuta le persone in campagna ad adattarsi al cambiamento climatico e sostiene gli abitanti degli slum nel costruirsi un’esistenza che duri nel tempo.

Per saperne di più: caritas.ch/climat

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Reportage giare. E così la famiglia ha raccolto le poche cose che possedeva e si è trasferita a Dacca con le figlie piccole, con la speranza di avere più possibilità di trovare lavoro e una casa propria. Ma la povertà si è spostata con loro. E il loro sogno di avere una casa vera adesso è ancora più lontano. … o messi in pericolo dalla siccità Anche Binoy Toppo lotta contro il cambiamento climatico. Ma lui l’acqua in grandi quantità può solo sognarsela. Da qualche tempo a questa parte dal vecchio pozzo a carrucola davanti a casa sua non esce nemmeno più una goccia. Binoy è un piccolo agricoltore e vive con la sua famiglia numerosa nel villaggio di Siddigram a Chapai Nawabganj, il distretto più occidentale del Bangladesch, a un passo dal

« Una volta inondavamo le risaie all’arrivo del primo monsone. » confine con l’India. In questa pianura di campi sterminati il livello delle falde freatiche si abbassa sempre più. Molti stagni che raccolgono l’acqua, che una volta erano pieni, adesso sono mezzi vuoti. E durante la siccità, la terra marrone e pol-

Il piccolo agricoltore Binoy Toppo non deve lasciare il suo paese: grazie all’aiuto di Caritas, può irrigare i campi e raccogliere gli ortaggi. verosa dietro la casa di Binoy si riempie di solchi profondi. «Una volta inondavamo le risaie all’arrivo del primo monsone, come lo facevamo da generazioni» racconta Binoy. «Facevamo un raccolto di riso modesto, ma sufficiente per tutta la famiglia.» Ma da quando salgono le temperature e le precipitazioni si verificano in modo sempre più irregolare e sono in diminuzione, Binoy deve irrigare i suoi campi artificialmente. Oltre a richiedere molto tempo,

Le vittime del clima hanno bisogno del nostro aiuto. La vostra donazione aiuta i piccoli contadini poveri ad assicurarsi l’alimentazione nonostante il cambiamento climatico e a meglio tutelarsi dalle catastrofi naturali.

Aiutate con una donazione! Conto donazioni: 60-7000-4 Casuale: «Clima»

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è anche costoso. E non sempre ci sono abbastanza soldi. Come fare per irrigare i campi in modo più efficace consumando meno acqua è una cosa che Binoy ignorava. Molte famiglie della regione si sono trasferite nelle città. Anche Binoy ci ha pensato. Ma dove andrebbe la sua famiglia? «La nostra casa è Siddigram» dice. Grazie a Caritas, oggi i suoi campi brillano di rosso per via del chili e di giallo per le zucche. E Binoy può restare.


Reportage

«Fuggono da una zona a rischio in un’altra» Marianne Hochuli, qual è il nesso tra cambiamento climatico e fuga? Sempre più persone devono fuggire perché le catastrofi naturali o gli striscianti cambiamenti ambientali hanno distrutto la loro fonte di sostentamento. Il Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico IPCC stima che il numero degli sfollati in seguito a eventi ambientali salirà a 150 milioni di persone entro il 2050. Quali circostanze possono portare alla fuga a causa del clima ed esistono destinazioni più favorite di altre? Le calamità naturali hanno come conseguenza movimenti di fuga spontanei e di grande portata. Tra il 2008 e il 2015, 110 milioni di persone sono state sfollate in seguito a inondazioni: 60 milioni di persone a causa di tempeste, un milione circa per via delle temperature estreme. Gran parte di questi profughi rimane all’interno dei propri confini nazionali e, dove è possibile, fa ritorno a casa. Altri hanno perso la loro fonte di sostentamento perché la coltivazione di beni alimentari, ad esempio, è resa impossibile dall’aumento di salinità dell’acqua del sottosuolo o dall’aridità e siccità e quindi non hanno più il necessario per vivere. Anche questo tipo di migrazione avviene soprattutto all’interno dei confini nazionali dei Paesi in via di sviluppo. Sono particolarmente frequenti i movimenti di migrazione dalle aree rurali verso le città. Cosa devono aspettarsi coloro che si trasferiscono nelle città? Per molti è difficile trovare in città un lavoro che dia loro una sicurezza economica. In molte città costiere dei Paesi in via di sviluppo, inoltre, vi è la minaccia di inondazioni perché si assiste a un innalzamento del livello del mare. La gente si sposta quindi da una zona a rischio in un’altra.

Foto: Pia Zanetti

Marianne Hochuli dirige il settore Studi scientifici di Caritas Svizzera.

L’adeguamento alle nuove condizioni climatiche è innanzitutto una questione di soldi? Sì, in larga misura. Dipende dalle capacità di un Paese in che modo si riesce a gestire il cambiamento delle condizioni: dalle strategie di adattamento, dai servizi di emergenza, dalla stabilità politica e dai mezzi finanziari per creare alternative all’ambiente distrutto che siano accettabili per i diretti interessati. Prendiamo ad esempio l’Olanda, che si protegge dalle inondazioni costruendo dighe gigantesche oppure Bondo, dove grazie alla prevenzione delle catastrofi si è potuta evitare una disgrazia peggiore. Il cambiamento climatico viene causato dai Paesi benestanti, ma le conseguenze colpiscono duramente la popolazione più povera nei Paesi in via di sviluppo. Che cosa bisogna fare per correggere questa ingiustizia? La Svizzera, che contribuisce al cambiamento climatico, deve aiutare la popolazione sul posto, in modo che possa avere un’esistenza sicura nonostante il cambiamento del clima e non sia costretta alla fuga. Poi, nel quadro della

cooperazione internazionale, oltre a lottare contro la povertà, la Svizzera deve anche stanziare ogni anno un miliardo di franchi in favore dei programmi climatici per i Paesi più poveri. Con questi soldi la Svizzera può aiutare a meglio tutelare i naturali mezzi di sostentamento e a migliorare la prevenzione delle catastrofi, ad esempio con la costruzione di dighe e di sistemi di allerta. La Svizzera deve però soprattutto contribuire alla riduzione del cambiamento climatico e dunque nel settore energetico e agricolo deve rinunciare tempestivamente a tutto ciò che influisce negativamente sul clima. E perché mai in Svizzera, Paese di gente che prende spesso l’aereo, non dovrebbe essere introdotta una tassa sul biglietto aereo? I rifugiati del clima non rientrano nella Convenzione di Ginevra sui rifugiati. Pertanto non sono protetti se varcano il confine e si recano in un altro Paese. Come dobbiamo gestirli? Dobbiamo riconoscere la migrazione come una strategia di adattamento quando le persone perdono la loro fonte di sostentamento. Perciò occorre creare le basi giuridiche per il riconoscimento dei rifugiati del clima. In alcuni Paesi in via di sviluppo, ad esempio in Africa occidentale, si osservano già approcci regionali in questo senso. Per i pochi profughi del clima che riescono ad arrivare in Europa, Caritas chiede al Consiglio federale di introdurre uno status di protezione in Svizzera. Entro il 2018 ­dovrà inoltre essere negoziato un accordo internazionale sulla migrazione sotto la presidenza della Svizzera e del Messico. Caritas chiede che nell’accordo i rifugiati del clima vengano riconosciuti come tali. Documento di posizione «Protection et perspectives pour les réfugiés climatiques» da scaricare: caritas.ch/prises-de-position

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Svizzera

Olivia Keller ha sette anni e fa la prima elementare a Baar.

«Quando facciamo la spesa, cerchiamo il puntino rosso» Poveri nella ricca Svizzera: Olivia* è una dei 76 000 bambini che non hanno il necessario per vivere. Quando lei e il suo fratellino hanno bisogno delle medicine costose contro l’asma, frutta e verdura vengono cancellate dalla lista della spesa. La domanda sorge improvvisa. «Mamma, gli altri bambini nel calendario dell’avvento ci trovano i giochini. Perché io ci trovo solo i cioccolatini?» Olivia (7) vive con la mamma Sarah* e con il fratellino Alex* di tre anni e mezzo a Baar, nel bel mezzo del paradiso fiscale. Ma la piccola famiglia vive in uno stretto appartamento di tre locali che di paradisiaco non ha nulla. Olivia veste di seconda mano e non indossa abiti firmati, va in bicicletta e non in auto. Sarah Keller è tornata in Svizzera con Olivia dalla Giamaica dopo essersi lasciata con il fidanzato. È duro ripartire da zero. La donna, impiegata di commercio di professione, lavora part time in un centro fitness, ma non basta per vivere. La piccola famiglia ha bisogno dell’assistenza sociale. Mangiare sano spesso è troppo costoso I soldi sono sempre troppo pochi e quando a Olivia e ad Alex servono le me-

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dicine per curare l’asma, alla fine del mese bisogna tirare maggiormente la cinghia. «In quei casi mangiamo riso con tonno e ravioli in scatola» racconta Sarah Keller. Quando Olivia una volta ha trovato una moneta per terra, l’ha consegnata alla mamma dicendo: «Ecco, mamma, ci puoi comprare qualcosa da mangiare.» Alimentarsi in modo sano costa parecchio. Ciononostante il menù portato a tavola dalla famiglia Keller prevede regolarmente verdura. Un’app informa la mamma single ogni sera sulle offerte del momento. «Ci serve? Ce lo possiamo permettere?» Invece di porsi continuamente sempre le stesse domande, le piacerebbe mettere sulla lista della spesa i desideri dei bambini, comprare i formaggini Kiri e Babybel per la merenda e del pane fresco, anziché comprare il pane della sera prima nel discount che, conservato in un sacchetto di plastica, si mantiene ancora per qualche giorno.

Olivia scompare un attimo nella sua stanza e torna con un paio di scarpe estive. Sulla suola è incollato un «puntino sconto» di color rosso. «Compriamo solo gli articoli con un puntino rosso. Costano meno» spiega la bambina. Nel suo mondo c’è poco spazio per i grandi sogni. Per permettere alla figlia di frequentare le lezioni di danza, Sarah Keller rinuncia alle proprie esigenze. Fa di tutto per vedere brillare gli occhi di sua figlia. Per il letto a castello con la scrivania, che Olivia ha chiesto per ­l’inizio dell’anno scolastico, ha cercato instancabilmente in Internet finché non ha trovato un’offerta che per lei fosse pagabile. Adesso Olivia ha finalmente un posto dove poter studiare indisturbata. Per il momento, però, i compiti li deve fare ancora in piedi, poiché i soldi non erano abbastanza per comprare anche una sedia. «Quella la voglio per Natale» dice Olivia. (ssc) *P er motivi di protezione della personalità, i nomi sono stati modificati

Per saperne di più su Olivia Keller e la sua famiglia: farelacosagiusta.caritas.ch/olivia

Foto: Alexandra Wey


Svizzera

A tutti i bambini le stesse opportunità La povertà infantile esiste: in ogni classe scolastica c’è mediamente un bambino toccato dalla povertà. Il documento di posizione di Caritas «Vaincre la pauvreté des enfants: la politique doit agir» definisce le cause del fenomeno e mostra possibili soluzioni. In Svizzera 76 000 bambini sono toccati dalla povertà, altri 188 000 vivono in condizioni precarie e poco al di sopra della soglia di povertà. I bambini vivono lo svantaggio materiale, l’esclusione sociale e hanno meno opportunità di accedere all’istruzione. Il sostegno alla prima infanzia – un posto in un asilo nido – spesso è troppo caro o non esiste. Le minori opportunità iniziali, tuttavia, non possono più essere compensate più tardi. I bambini rimangono spesso poveri fino all’età adulta. Sono particolarmente colpiti i figli di genitori single e i figli di genitori che a causa di un basso livello di istruzione non riescono a conseguire un reddito che garantisca loro il sostentamento. Per tenere basso il costo della vita, si limitano nelle spese e rinunciano a un’alimentazione sana, agli hobby e alla mobilità.

Les faits concernant

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Ma cela auue, de %, et conclusions tranches : la pauvretéélevé en regard e fam prin Conféd dével après parents à universitai ts de sortir uate prote Dans les oppe pos ion d’âges. s sou sur les de toutes arrivent aux mêmes rev l’enfamora tem l et socia de re ou d’une de long au et à même is les la terme ménages ction et ilialementées éra les autres pas d’hier. Le rapport date ne ps qui où haute s con , fina iend fait la aucun des ne perdan l ». La . Éta physi pas droit mation post-oblig préca école. Suisse est un raitnt défini 201 tion • contr deux parents la à l’éduc » aurConvt des que, Au e nciè s le rité nettement plus importante ditio à trop t en 6, atoire, le taux L’exposition «En clair : dans re deminat prin discri n’a de forpleine de 10 % etLa pau fan aien ention familles le montre : lieu re- rappor n de de pauvreté che lepartic chaque classe trois enfants et Con ulier rég ationtem t. le taux comptant partic la Suiion sous moyenne le droit r, entouteseil des enfants des familles let com lem et ps risque d’école droit x et pos t de ipatio pou Il ma un enfant tédedes au risque de pauvreté est violatide vre ent pauvreté cer bléà la enfants fait déjàdu pays, il y féd n àé la 201 ausse reg s ses touché r l’en nqu avec leurs temp sibi la de seules . qui éra près a par ard par vivant 5, vie sont en enf la L’inté pauvreté, on du menacés lités enfant de 40 %. Les enfants l a s, lecette le dro s libre, de forme fan e enc plus et des mères et don tou au placultur ant années 1990, il a rêt supér lorsqu’ils sont adultes. et un ou lacu l’être. au jeu con t fixé sont multiore familles migrantes t dan 1980. À la findedes s la situ n féd elle deux La de les dro s, une itet artisti de lutte l’en pauvreté des enfants Cons ne. c et à sidé est souvent ieur et tou par la débat depuis les années it leen ava resten – dont par s le éra sur l’enque. Les causes de la atiola bas des ré et defan dede niveau Le total de la population concernée gle nce dansbas ettitutio t inc qui npar l. La la jou de formation pay vig être n pol que de l’enfant, un revenu préve t. Ceprédl’enfa fédér bas – sont tret conséquen été établi que la majorité de tous les enfants de pères et de en • Au menta s sur apa loi. Les rs un ntion uire lant ests leau ale inscrit gagnent ueu ples : les coûts élevés rév de mères, ce euxune ien situat itiqu l’enfa la vie de faaussi constituée celui subve r était concilier touchés de isio end de ble des plus cœur qui de contr dro ionnombreux t que ent cha nt englo la population la pauvr revenus dans la pauvreté. e déb tions fautla pauvreté pauvreté économique » Ilpar nir à s de pen minimu n a de l’en ibuen it de d’une reti parents, peu de possibilités que la moyenne (art. d’unechangé. me son entre de détresse n’ont guère eté des be ant, des rge y ajoute t à un concer recev Cependant égale ville commeles les choses le manque de moyens politiq fan base m d’e ncé ut des canton en con gar sions les enfants l’en per suisses sont , en chiffres et n’est 12) «àQuico oir professionnelle, vivre et Saint-Gall. d’enfants. À ce jour, dével netoute s tien tels s lac des parenfan ue t a ant mille et la viedan fam l’abLes problèmes fan mis de à déb ann ale a le droitabsolus, les nque été moye population existent. vivant Si l’on tinu tenceplus les nombreux dans la précarité, la gar les ir le aliment ntre cond ent ts. toit au-de qu’une alime oppement pasenfants tLe une s. illes nt les conditions de vie des enfants, à biennsà vivre ren itionss confo ent d’exis- on obtient le constater : les analysess des villes de de moyens en mesu est d’être assurer attr ées un min indispdans la pauvreté fam aire tien pour sain, s imp ant avec dans le forssus matière rme ntatio vive qui Saint-Gall, de en la de ent aidé ensab lacunes Confédération les violen illes comme e des 200 la prote re ie du lesorta vie à la dignit de ts Seuil de ent qui reti de dép imum s des conséquences des 0, les pour (59et%). ce ction cha Lephysi de la tête, maisn adéquate, assis connus.Winterthour et Lucerne. pauvreté dans familletéet de l’enfance. La Suisse est end vita fants min éléme Les enfants té et nte nts retienn en des enfan é huma de formation sont mb et des instrum presta le mo enfan sence d’investissement fectu que et mene des Les personnes de et les en Suisse l s de re aussi imu la vre eusess pr ine ». res tence et de l’insuffisance ne courent nde r une domaine de tion ts et des et C’est jeune la 76 000 000 autres leur m ents,subsist ent touchées féd enfant ent pas tous Comme le estapsychique, une prote vêtem à l’âge. En exisdes jeuneEt en ce qui s s par pol la pauvreté des enfants. réla pau dessous intégrité les mêmes de éra montrent ont la pa, et des un ent de traiter pauvreté sse, possi 201 des relatio ction vital de droit itiq du seuil de incapable les taux des de lutt com Qu Les paren les s. Ma conce risques en et études 188 et s uv bilités Sui les tio Suisse contr duc pré être 3, rapports à (art. à enfants atre pauvreté. ménages l’enco Ce une prote en rne vivent is l’ob e con pléme ue a l’Office fédéral tro de nombreux vivant dans ts sont la Con ven re nsde dével ns stables e la l’enmontrent « En vreté, et de l’aide sociale, 201 lade urage dernier estction 11) : en uctionce quel’in « Les can com une famille nta tion Plus pour Mais certre de la statistique ser paul’enfa l’enfa nt.tonMaisté les premco oppe jet ment calculé 1. et afenmonopare suisse desconcrètem partic et de fédéra irespar la Confédération. ses par ment publiés vre de a éch la pau ires pou La réd ser par et utilisé de d’argent, des chances Solnt inscri iers m ntale sont récemment institutions ulière s aux droits lign nta Trop peuType té parleur adap la pau respo soutie eur t des s prola Conv ent, tion plus la Conférenc s ention dével d’action plém des mesures intéressantes ant de es dire principe lutte oué vreté tées me de ménage nsabl r sur les besoins la Conv e (20 égale en relativ carité. doit pas intr n. L’inté oppee sociale (CSIAS). mentpos cantons prennent de a lanc enf plé con tains es du règle, un enf l’enfa la des dev ment ent odu ention pré du la quem s, réduites fa cadre 10 rêt ctri confirmant Il 10) les respo s tre bienant la des .» d’avenirMonopar com et louables l’exception me ant Ces ent it revenus lesdes Natio est orienté une ces Loyer assez ratifié à la législ%nt, ,supér nsabi nts e auxen la pau é le truttre les de ieurs. de pour tous qui sont ental avecla pauvreté n’ont pas droits taire plus e par les de lemen pre une enfant stations prislité ns Unies ation grandissent dans Vau Lesl’enfa Assuranc en 2 enfants la Suiss bas. pre nsabi pra com t un sta respo vret Progra de s ins prestations complémentaires les Les enfants qui can nt e ende l’État fondamensuiss des ès de e-mal rés tiqu par exemple devoi besoins 1608 Couple avec relativ tionr stationlitéd paren e il s po dans pour tous les e (20 ton n’est cha e. Ce Besoins eau é. D’ic mme pour 2couvrir leurs e et cès des pléme de e d’enfants gratuit de pre d’un acc ce de basesur la prote y a 20 ans, enfants se trouve au seuil de le jardin de moyens matériels coc i 201 nat s com 11)tale ets du donc 602 enc ses nta s se la socié suc familles ou c rgepas fam ur Seuil La enfants ction, tion iona pose et pré famili deux bas té. de de ires our mu pauvrilles Tes 1787 mois, 8, il uniTessin. pauvreté de s et la prom ale, 1834 fam l de taux. Une mère seule ent ent plé age acteur m vita eté tou dès trois anseauque sinmaisciblée fau enfants à Ge des enfan de 1834 francs par réunit les me tés ave otion 1014 r les s, àcipes nqu sur (19 éga- de nèv 4000 lorsqu’elle dispose famille ragem ché l’AV trav fixés illes l, pub t finaliprise de position, ma famille la pauvreté pro enfinCaritasla question, le prin ntaires cette e (20 97), es ts S / 2110 existe Conv aille mapar pour des e décomptés. Une été tesDans lier cou tair jets is son Dan Il ne la Cons par AI. Elle raisons financières r. donc cip plus récentes sur rédu es ention primes d’assurance-maladi 12) de pou les ent de inno des s. soi s ces loyer et 4900 à l’en ont déjà la pau t liée titutio connaissances des en violat vivre avec moins pou Sel e d’activités ils Tou d’u et donne s ton r donc ont . van on défis doit La Natio les des participatio n fédércom fam pauvreté n r fam les ns s à deu s par la dépend isen can ts. ionpredes r qu’les causes, répertorie touchée donc moins Unies vre illes identifie se nourrir, nseàvêtir, de ale plè ce genre den les des soutien x can de la motivation té pou ments tains personne pour illes canton des relativ suiss des talents, can sta prin-. tene ce t par jour et par inc un emploi ue pou s. » de bonnes pratiques cantonales des enfants Les 20 francs tion cer t leet par de l’intérêt ton exemples voie don don nom presta . Dan tons, aux rdroits despay s, les itateion cières. Dans gar que la communication, la mobilité, et le risque est enfstable, nt l’hygiène, tion pauvreté. Des pratiques née s les t s le politiq t le dans plu antde revenulas soc bre ragement l’énergie, les familles pauvres, de leurs possibilité ant s grand qu’ils payer de lutte contre la que Dans pre ton les enf les deux pa.À s can s face s finanmême pour onté Les prestaà s coû famille comptant cèdent au sta supplé ir lel’enfa s, on iale de fam com l’argent risque s tou politique Sol conditi lqu ton de 300 ant à toute la Suisse. et l’éducation. financer Une min nt. rappo l’absence mentson décoution de perspectiv jour l’entretien parmanquer lieux ten se répercute la vol its dan les événemen 17 francs de qu’il faudrait étendre rt desur comme la moins de et possi t de es. Ce décourage tiveet dans aide less ont moeure, elle onnentes variatio s commentaires i- prefamilles a consta illes moplémenta de Vau 0 fam dispose de maile2015 ts les plus place la contributio pour familles et l’encourapsychisme témoins. et deux enfants rents dérat bilités le l’argen d, n parentale illes Leur ires plé tions complémentaires le dentiste quotidiens, à nop ins anniversai sta assisté mm ns n’e confiance ion calcu « Politiqdes enfants introdu centraux pour d’act en simple visite chez me aux semaines Uneenfants, res des quiten sont ne ment canton enfant de ent tion st ver une pou depuis are bén de ble développe eux-même sont des éléments ion de par personne. rappo ue net Noël dep le les six vertes, les nta me s com es a gement précoce s bai s’a le billet de la Confés sefamili rt, un nt des délite. le savons, et sentiments sée durée détails chez ans uis de Vau jusq les r familles l’introd éficien coûts pu aleSouvent, nt ssé ppl problèmes insolubles. Ces Le enf train pour des enfants. Nous grands-pa : état enfan de honte famill per famille devantlesdes dérat l’âg u’à être qu’ . de plé . t ant et le qui aller fêter rents ou la réduire la pauvreté et desils uct deu iqu t coûte de l’enfa e, entre de ion faib mis maintenant e me aux culpabilité. e de d, dep en rés s l’ad Dans rec net risq photo de », la Confé tion nt en été testés. Il s’agit x can qu’le La plupart , en ipèse 201 ion les 7000 our classe. dans ole fam uis s Quelq uen et ado de fair ntaires tem risque à l’en revtroienu ces instruments ont Suiss vivent souvent des enfants Un grand nt le sce aut ent et 14 quifonction 1, Suisse. l’âg ent sus t de lesc e. Selon -sion complé ueton plus touchésdepar la pauvreté 50 pauvres res illes 000 grandisse œuvre partout en nce fan s ans, dese famili de la enfantsnombre s 000 Les réd de pau à l’aid le surpas ent e baisse pour familles est rare qu’ils aient une ne enfan franc de les mettre en rec de coûts de t, ale des n’ont can granddes le budg leven nelle,enfantsmetouch éta de la uit. d’accès à s par nt dans fam s. Le inadaptés. Ilfont la nourriture six . Au des économies nta és conditi tset–non la con par e familles u hypnages qui cause ma nt enfan ne tient appartements qui r et sontl’encourag Au vre mo our des an. Les eur de ans et ne mangent ent ires par onn ce qui diti isde pas un lieu à eux, dests,retards des conséquen sur les fam pas comp le logem Ils n’ont doncpas sTessin recour de 3,2 yenne ir à l’aid nombrele risqueilles ont Tessin,té des la prise ement ils worki pou on , res plu oth précoce,la poste d’apprent illes gagne que enfants qui ces seuls. sainement réd ng r la pauvr enteté s représ de chambre pour eux étiq directes sur s qui %). e en par ent et issage inc l’un des en te à tou ente pre ce de et s’e ant des Ceci a uise poor. pour faire leurs .devoirs, resdeuxpecontdes enfants. Fondamen fam pas– grand ntue. le développe bénéficié, rapport la forma charg Ma nation sociale de jeu de pau ontest les pas sta de se concentrer sou tiers coûts retards e extra wo paren illes te aux Cetasseznt les Leurs ment st sta à l’aid de lieu temprattrapés le dro issent leur permettrait is le tion famille ale talement, manque exc plu par qui physique s nes Ce rce rkin tion. indire relation la des vre ne paren ts, de la aest te détendre. , nombreuses peuvent suite. se d’arg à une ts it dans on constate s. Ma soit entre la pauvreté, s trava le plus Le rappo lue e cts, par pre nom (4 %, Au contraire g parce me bilis té se reposer et pas Tes pas bénéficié aussi de net travai tou- accomplir aux famille.des méil après une Les analyses sont prert êtres desalaire rep un risq sur entstapour forte interles enfants : cesexem souve la en é à sociale sino des is au poor qu’ils bre demais santé tem llent, et des enfamilles pauvres d’un la enfants act partie sta et lapourquoi la naiss béné encourage nt la cet , soit résistance ple le 4,4 expliquer qui mais Les résent ue est tions garan mo is de ivité presta la pauvreté des familles ent parceen par eoccup tion elles n’ont Tes mu volem à propre pourrait souffrent leurs ca-ce quiplus . Les enfants te ance ment mère faitm. ent desà partir l’exist yen mé cen les autres psychosoc Ces dernières années, réduifréquemm sin, que, au- qui ent plus soutenue. ent et , réduiredoublen pro ence- ils neéva és que de pau %. Les Lug moins est / ilsrég nelem du premprécoce plusque iaux, ils sont invitentainsi t sa en tant sée statis gymnase. unesont emplo peuve les ticu souvent de ano nages ne nat des attention de plus en Ce nérée fes tir is moins con chés par la pauvreté contr son partie vre tique enf plus souventSouvent, les appartements nombreux ier enfan t cial Les troubles d’upréca - decom leurplé luation quement fam lier que gar fants a fait l’objet d’une la ent nt exerc em t con qu’à familles diti temp ibutio pauvres n’a té ave ion la statistique publiait ant de la la maison. en surpoids malades. àt ton ant n mont entrer ent atio dispo des scours illes er unebénéficmère n aux s fait moyen au me l’Office fédéral de pour c enf ale au poupasditide Les àpossibilités marades de classe prise n’offrant ir que re- ires àpré ne peuvent rent nible onn onnée s partie et chronin. s car touchés nta En novembre 2016, Tes s ne rep plus mo activitien seule très passantes sur la pauvreté les effets enpas ou pèreLesbas d’un particulier par de résilience s. Les reven l. Les em e à un À ant ité coup perspectiv r les diplôm ires es con ne à nop é profes end situés sur des rues charg leur tou sin. us du t Ge mères les pauvreté, che suivi les chiffres exhaustifs chances ména à prix basla sont ent postrés augme s le sans des enfants seul, e, offrir es degegagner d’un oss nèv are bien sionn doncdehors. pou bén et le famforma deména pour la première fois Ils nt don une firm l’aide em formation leur capacité ent en Suisse. Le Pro- crises, sont égalementde jouer est obliga : le reven nta et ont etent des elle ton enfan d’un Pour les ge. enfan mieux sa illes tion plotoire,e et et les ent privation matérielle soc ne son ent nté, de résister Les lesles risque rémules pas la possibilité moindres. pla om éficiaire stress r fam t est touchés enfants c ass i ou notam sur le à Sol pères des enfants et la ave profes u dispovie tsont l’ef auxfaible couple avec iale illes cé sonne possé ainsi une ie Ils considèren niè portait l’accent sur avec déconsidération tati enviro par coû d’être t pas donc moindres. reven trouver ment, rela elleun ez pauvrc deu sionn nible re t contre la pauvreté ons ainsi s sou quotidi . Elle ficacité . t leurs n 40 la pauvreté, franrentsts dant ; lorsque u enfan l’affiliation nede des rev eure,ou n’aya parents à un est celui une place tive gramme national moye le sport, plu % plus les stratégies cherchent en possépeu es enx par la dèl L’u lign gag par exemple, s chi possibilité ts. la société, fants dépit mereconenu la vain pendant fois de loisirs, les hobbies, s nue coure des famill dans pris dantde très complète analysait d’un incde ntn des est mo se ent en des réduise des née élevé de n es, Les activités les parents plus égalementet promise, donc itat se prolonge Le reven plus. fam entdu des mois de portée pre les familles. Une étude faitnt hau min le surnombe en qu’un tair pas l’av le départ ion es mono des familles au plan u dispo dèsque un hors sont souvent i- nt un durant toute certifi s. Ces qu’ils nt sta per logement es gra ins stig et est les enfants le revreux cha illes Vau celui can com- acqui ant s contre la pauvreté club ou une société cat de deu t travai décent ou spé llent.res grand son nettem tion leurnible pou nds . Tou à vivre qui ont grandi paren pou age un diplôm d et ton par às l’ac et mesures de lutte ime vie. rge Programme contre s leTrès nes titu r fam souvent, dans s lesfin de pauvres toute nt tivit enu dans tales ava matisa x can plus ext cadre également du scola- s’eLes du perdeticip . Ils e tertiai une famille avecLes rce paer. que que rep nta é rém tou ent la nta communal. Dans le ern la pauvr leur vie. nt Tes nt leur pauvre trois don - rité sont À la illes re. Les ge nde ché e des can le rec preen- restent eté rés sin, e auemplo uné du place tonque com deux nen perso est ges des que lière sta fina i ont diff sala sur de plus t de s ceux plé ttent cel our ente es. le le march enf qu’ tion elles me ére nce rée ui . Danen cetnnes s aux l’au antpeu me qui il n’y pre nt du s com ire. perde finance é du ont me pas lors nce me à plus qualifi s sta nt nt leur me travai s tou de l’aid nta nt. pre suc à dépen l. Plus s te peine plé ma à dan éesune qu’ de l’aid a pas tion ires Dan qui 2 cès medre de droitntaux s come soc s- retrous les 4 pasindems les souve quand un une chance pou elles e soc d’o nta ver dan nt que et iale r fam les dél blig ires l’aide socia se nitéscan mo plé du . son 6 la moye aus ai rais de chôm lesconstate leur pou le. On illes touche iale, les ation mensi par tonsage etcom Tesnne, 3 droit se que le voit auxcan de en pag sin sou onn sor nt. rep ton r fam l’amp nomb de 13 indem un leur CoFa vienn tir illes re nem snités rés Ces familles les lign able. ent 000 en de ent ent Par de l’or entent a tripléont de personnesréadu problè Vau pre (co 2001 ne l’im ach me , elles des aille d cespar lisa niè don station ticu e ing sont et du quinz tion re tonqui ont fam portan urs, perdu c cla s passéTes - derniè s de pou inté les illes es sin. ce à 40 000formrespré can la pau ireannée voie ressan r fam . Dan du s: nt illes s le coachi tons de vreté du en atio 2016 te ma ) trav n,. et dan Vau don intenan s ce représ canton ng et ail. d c les t de de l’ac dom ente Vau éga cha de ren ain d, lem nce e. forc le Ces ent s des er les une deu par ent possib x can s sur ilité le ma s de rch é 000 enfants vivent

dans

En bref : En Suisse, 76autres dans la précarité

000 la pauvreté, et 188 Les enfants seuil de pauvreté. juste au-dessus du subissent des dans la pauvreté qui grandissent sociale, et et de l’exclusion inégalités matérielles sont une bonne formation leurs chances d’avoir une précoce – p. ex. moindres. L’encouragement cher ou – est souvent trop place dans une crèche chances Cette inégalité des simplement inexistant. enTrès souvent, les ne peut pas être compensée. pauvres dans la pauvreté restent fants ayant grandi

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Le cause della povertà infantile sono da ricercare, tra altre, negli elevati costi per i bambini, nella mancanza di possibilità per conciliare lavoro e famiglia, nel sostentamento lacunoso dei bambini e nell’assenza di investimenti della Confederazione nei bambini e nelle famiglie. Pertanto la Svizzera non riesce a superare il problema della povertà infantile.

Cosa bisogna fare secondo Caritas: Sostentamento: • È la premessa per una crescita sana. Nella Costituzione federale la Svizzera si impegna a garantire particolare tutela ai bambini e a sostenerli nel loro sviluppo. Occorre introdurre a livello nazionale prestazioni complementari per le famiglie secondo il modello ticinese o del canton Vaud. • Nell’assistenza in materia di prestazioni alimentari occorre porre al centro dell’interesse il bene del bambino e garantire a ogni bambino un contributo minimo di mantenimento. Anche l’anticipo dei contributi di mantenimento deve mirare alle esigenze del bambino a prescindere dal reddito. L’adeguato contributo minimo di mantenimento per i bambini va consolidato a livello normativo.

Sostegno alla prima infanzia: • Tutti i bambini in Svizzera devono avere accesso a un sostegno alla prima infanzia qualitativamente buono e gratuito per le famiglie povere. Conciliazione di lavoro e famiglia: • La custodia dei bambini esterna alla famiglia e complementare alla scuola va garantita a tutti i bambini ovunque in Svizzera. Si è dimostrato utile il modello ticinese della scuola dell’infanzia che, facoltativa a partire dai tre anni, è un aiuto valido per le famiglie e riduce la povertà infantile. È da introdurre in tutta la Svizzera. Bettina Fredrich Il documento di posizione da scaricare: caritas.ch/prises-de-position

Con me: tempo libero e attimi di respiro Madrine e padrini volontari una o due volte al mese trascorrono del tempo con i bambini che vengono da situazioni familiari difficili. Fanno gite, assistono a eventi sportivi e cucinano insieme. I bambini ricevono così la possibilità di esprimere la loro creatività nel tempo libero. L’attenzione condivisa rafforza la loro autostima. Questi incontri apportano un po’ di sollievo ai genitori e ai genitori single che spesso sono spinti ai limiti della sopportazione. Per saperne di più: mitmir.ch

KulturLegi: esserci, anche con pochi soldi Gli hobby e le attività del tempo libero costano tanti soldi; soldi di cui i genitori che si trovano in difficoltà finanziarie non dispongono. Con la tessera KulturLegi beneficiano di sconti dal 30 al 70 percento su oltre 2550 offerte in ambito culturale, sportivo e formativo. I bambini possono andare in piscina o al cinema pagando l’entrata a un prezzo ridotto oppure partecipare a un campo scout pagando meno. In questo modo è più facile allacciare dei contatti, i bambini partecipano alla vita sociale e allargano il proprio orizzonte. Per saperne di più: kulturlegi.ch

Negozi Caritas: convenienti, ma anche sani Un’alimentazione sana ed equilibrata: per i bambini poveri non è una cosa scontata. Gli alimenti freschi, come frutta e verdura, gravano sul budget e quindi le persone con un reddito basso spesso vi rinunciano, anche se sono importanti per lo sviluppo fisico dei bambini. Nei 21 negozi Caritas in tutta la Svizzera, le famiglie toccate dalla povertà possono acquistare alimenti sani, prodotti per l’igiene e articoli di uso quotidiano a prezzi fortemente ribassati. Per saperne di più: caritasmarkt.ch

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Personaggi Cose di tutti i giorni

Elsa Patrana, Colombia «Ho sempre paura che la figlia piccolina possa ammalarsi e io non possa pagare le medicine per curarla.»

Johanna Zwahlen appoggia Caritas e i suoi partner nel continuo miglioramento dei programmi concernenti l’acqua.

Professione: esperta dell’acqua Johanna Zwahlen appoggia Caritas nei Paesi in cui opera con dei progetti per migliorare l’accesso all’acqua, agli impianti sanitari e all’igiene per i poveri. Senza acqua non c’è vita: serve all’uomo, agli animali e alla Terra. Ma in molte parti del mondo non è disponibile. La mancanza di accesso all’acqua salubre, agli impianti sanitari e le cattive abitudini riguardanti l’igiene fanno ammalare la gente e le fanno patire la fame. Cambiare la situazione attuale è uno dei compiti giornalieri delle organizzazioni partner di Caritas. «Io li affianco in qualità di consulente» spiega Johanna Zwahlen. L’acqua riporta in salute Johanna Zwahlen dapprima è stata impegnata in Nepal, dove dopo il terremoto vengono ricostruite le scuole, rifornite con acqua salubre e dotate di lavandini e toilette. Dal tetto del mondo è partita per la Bolivia: qui il 30 percento della popolazione rurale non ha accesso all’acqua salubre. Di conseguenza ogni anno muoiono 30 000 bambini in seguito a malattie legate alla diarrea. Per potersi meglio pro-

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teggere, le persone devono sapere. In Bolivia, pertanto, non vengono solo costruiti acquedotti. La gente apprende anche come migliorare la propria igiene e ridurre il rischio di ammalarsi. Per Johanna Zwahlen il suo non è semplicemente un lavoro qualsiasi. Lei ama il suo lavoro. «Mi riempie di grande gioia perseguire insieme un obiettivo, imparare e migliorare le condizioni di vita delle persone svantaggiate.» Il fatto di do-

«Affianco i partner di progetto in qualità di consulente.» versi sempre adattare ogni volta ai nuovi luoghi di lavoro lo accetta con piacere. «Le numerose nuove amicizie rendono la vita subito più facile in un posto a me estraneo.» (ssc)

Com’è la sua giornata tipo? Mi alzo alle cinque e preparo la colazione. Poi mio marito e mio figlio vanno nei campi che coltiviamo. Io mi occupo di nostra figlia di quattro mesi e delle faccende domestiche. Quanto guadagna? Gran parte delle cose che raccogliamo sono per uso proprio. I due chili di riso che cucino ogni giorno ci costano 6200 pesos colombiani (2 franchi circa), che per noi sono molti soldi. A volte riusciamo a vendere qualche uovo. Questo ci aiuta a pagare le spese per l’acqua o a comprare medicine. Ma spesso non bastano e dobbiamo farceli prestare. Che cosa desidera? Ai miei figli mi piacerebbe pagargli una formazione, ma non è possibile. Nel profondo del mio cuore, però, credo che ce la faranno. Devono avere un lavoro vero, farsi una famiglia e andare via da qua. Qui non c’è futuro. Cosa le pesa di più? Ho sempre paura che la figlia piccolina possa ammalarsi e io non possa pagare le medicine per curarla. Anche l’acqua è molto cara. A questo si aggiunge la situazione nel paese dal punto di vista della sicurezza: non possiamo muoverci liberamente ovunque e non possiamo parlare apertamente. Janne Christ

Foto: Alexandra Wey, Caritas Svizzera


Dal mondo

Appuntamento fotografico sul nuovo serbatoio: i beneficiari del paese Capunuta insieme a Roland Gröbli (terzo da sinistra) e Ruben Araujo, direttore di Caritas Corocoro (secondo da destra).

Se dici acqua, dici futuro Solo i donatori rendono possibile l’aiuto di Caritas, ad esempio la Fondazione «Clean Water». Il direttore Roland Gröbli si è recato in Bolivia per visitare i progetti idrici sostenuti dalla fondazione. Una volta tornato in Svizzera, racconta di momenti magici e del perché le persone adesso fanno ritorno nei loro villaggi. Davanti a noi il sindaco del paese ringrazia la dea Pachamama in una cerimonia; dietro di noi si erge il nuovo serbatoio con 29 000 litri di acqua fresca che d’ora in avanti rifornirà il paese Capunuta tutto l’anno con acqua salubre. E in mezzo ci siamo noi, le visite dalla Svizzera. Il lavoro della gente del posto supera di gran lunga il nostro aiuto In qualità di rappresentante della ditta Georg Fischer (GF) di Sciaffusa sono volato in Bolivia insieme a mia moglie con grande rispetto e siamo ritornati con un rispetto ancora più grande. In tutti e quattro i paesi da noi visitati erano palesemente visibili la gioia e l’orgoglio per il miglioramento dell’infrastruttura e della qualità della vita grazie al nuovo sistema per il rifornimento dell’acqua potabile. Ma siamo rimasti particolarmente impressionati dall’entusiasmo con il quale

Foto: Johanna Zwahlen

gli abitanti dei paesi colgono questa opportunità, ad esempio il giovane padre di famiglia che ci ha mostrato il suo orto sperimentale. Con l’acqua che ora è disponibile grazie al nuovo sistema di rifornimento, sta sperimentando la coltivazione di nuovi ortaggi. E a Capunuta, ognuna delle 92 famiglie coinvolte ha collaborato per più di 30 giorni lavorativi a titolo gratuito. La grande importanza dell’ONG locale Siamo rimasti altrettanto impressionati dalla Caritas Corocoro, ONG locale e organizzazione partner di Caritas Svizzera. Nei paesi operano in stretta collaborazione con le persone e sono convinto che per la riuscita a lungo termine dei progetti siano decisivi proprio questo appoggio e il rafforzamento delle strutture sociali che vengono dall’esterno.

La voglia di vivere e la capacità di queste persone che vivono a 4000 metri di altitudine di guadagnarsi la pagnotta è notevole. Ma ci sono anche le preoccupazioni: il numero dei bambini sta diminuendo drammaticamente e le famiglie si trasferiscono sempre più spesso in città per cercare lavoro. I terreni poveri ma estensivi vengono coltivati solo durante il periodo delle piogge. Ora, però, la situazione potrebbe cambiare: come ci è stato riferito con orgoglio, da quando c’è l’acqua pulita, le famiglie sono tornate nei paesi. Siamo tornati a casa con una sensazione buona, ovvero di aver visitato oasi della speranza, conosciuto posti del futuro e parlato con persone che credono nella vita e in un futuro migliore. Roland Gröbli Roland Gröbli è segretario generale della Georg Fischer AG e ha un incarico secondario come direttore della Fondazione GF «Clean Water».

Reportage nel web sull’impegno della Fondazione Clean Water in Bangladesh: caritas.ch/medecin-eau

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Servizi

Con il web contro le mutilazioni genitali femminili Cosa sono le mutilazioni genitali femminili? Quali sono le conseguenze per la salute? Dove ricevo aiuto? La piattaforma internet www.mutilazioni-genitali-­ femminili.ch dà una risposta a questa e ad altre domande sul tema delle mutilazioni genitali femminili. Con l’immigrazione da Paesi come la Somalia, l’Eritrea e il Sudan, le mutilazioni genitali femminili hanno preso piede anche in Svizzera. Nel nostro Paese sono colpite o a rischio circa 14 000 donne e bambine. Per le vittime il doloroso rituale ha conseguenze fisiche e psichiche per tutta la vita. Opporsi alla crudele tradizione è difficile per le dirette interessate e alle specialiste come ginecologhe e levatrici spesso mancano il sapere e l’esperienza per prestare l’aiuto necessario. E proprio loro accolgono con grande piacere il sito web attivo da sei mesi. «Per le interessate e per le persone che per motivi professionali hanno a che fare con l’argomento, la piattaforma è di grandissimo aiuto»

Agenda 15 – 21 dicembre 2017 L’iniziativa per la raccolta fondi «Ogni centesimo conta» di SRF e la Catena della Solidarietà quest’anno è destinata all’istruzione scolastica e alla formazione di bambini in difficoltà.

afferma una ginecologa dell’infanzia e dell’adolescenza. La piattaforma informativa è sostenuta dalla rete contro le mutilazioni genitali femminili Svizzera. La rete è stata lanciata dalle organizzazioni Caritas Svizzera, Terre des femmes Svizzera, Salute sessuale Svizzera e dal Centro svizzero di competenza per i diritti umani. Nei prossimi tre anni la rete metterà in atto, per conto della Confederazione, misure per la protezione e la cura di bambine e donne che hanno subito mutilazioni genitali. (ssc)

16 dicembre 2017 Nell’ambito dell’iniziativa «Un milione di stelle» vengono illuminati con i lumini piazze ed edifici pubblici in diverse città della Svizzera. Il ricavato va a progetti di aiuto per famiglie povere in Svizzera. www.unmilionedistelle.ch 26 gennaio 2018 Forum di Caritas: esperti dibattono sul tema «Nazionalismo in chiave sociopolitica». Il convegno si terrà venerdì 26 gennaio 2018 dalle 9.30 alle 15.30 presso l’Eventforum a Berna. Iscrizioni al numero +41 419 22 22 oppure online su www.caritas.ch/forum.

Almanacco Politica dello sviluppo 2017/2018

Almanacco sociale 2018

Protezione climatica e lotta alla povertà

Noi e gli altri: il nazionalismo

Il cambiamento climatico provoca carestia nelle regioni povere e costringe le persone a fuggire. Perciò la lotta contro le conseguenze del cambiamento climatico e la lotta alla povertà devono assolutamente andare di pari passo. La terza edizione dell’Almanacco Politica dello sviluppo illustra questo nesso e discute le conoscenze attuali relative al cambiamento climatico. L’annuario di Caritas sulla Svizzera umanitaria Protezione climatica e lotta alla povertà (in tedesco e francese) Edizioni Caritas Lucerna; settembre 2017, 240 pagine / 39 franchi. Ordinazione online: shop.caritas.ch

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In Svizzera il divario tra ricchi e poveri aumenta. Quali sono le conseguenze della polarizzazione sociale? Essa favorisce le posizioni della destra populista e nazionalista? E in che modo cambia la società? Gli articoli dell’almanacco sociale 2018 esaminano questi aspetti. Particolare attenzione è rivolta al legame esistente tra nazionalismo e sviluppi socioeconomici.

L’annuario di Caritas sulla situazione sociale in Svizzera Noi e gli altri: il nazionalismo (solo in tedesco) Edizioni Caritas Lucerna; gennaio 2018, 240 pagine / 36 franchi Ordinazione online: shop.caritas.ch

Foto: Alexandra Wey, Pia Zanetti


Insieme

Perciò io ci sono

Najwa Sayedah (53), gruppo solidale per la Siria

«Ci tenevamo ad aiutare la mensa dei poveri gestita da Caritas ad Aleppo con i pranzi della solidarietà. Io sono fuggita dalla Siria e so che l’aiuto inizia nel piccolo.»

Le vincitrici del youngCaritas Award 2016 hanno riscattato il premio e visitato progetti di Caritas in India.

Un viaggio nel Paese degli estremi L’India: un Paese di varietà di colori e rumori e di odori intensi. Linda e Leonie, le vincitrici del premio youngCaritas-Award 2016, per due settimane si sono potute fare un’idea del lavoro prezioso svolto da Caritas in India. Dopo aver esplorato Delhi per due giorni per conto proprio, abbiamo conosciuto il team dell’organizzazione Chetanalaya sostenuta da Caritas Svizzera. Abbiamo visitato diversi progetti di riciclaggio in un quartiere periferico della metropoli dove i rifiuti si accumulano a montagne. Chetanalaya aiuta i raccoglitori di rifiuti a guadagnare di più e quindi a vivere una vita con maggiore dignità. Ci ha altrettanto impressionato l’impegno di Chetanalaya nella lotta al traffico di esseri umani e il suo desiderio di migliorare le condizioni di lavoro dei lavoratori domestici che sono immigrati dalle regioni di campagna. Dopo un breve tour di esplorazione al Taj Mahal e nella città magica di Alwar, abbiamo proseguito verso lo stato federale di Bihar. Lì siamo stati cordialmente accolti da Caritas Svizzera. Il suo traguardo è porre fine al traffico di donne e bambini, ai matrimoni dei bambini e al lavoro minorile nel Bihar flagellato dalle ca-

Foto: youngCaritas, su gentile concessione

tastrofi naturali. Il coronamento del nostro viaggio è stata la visita dalle suore cattoliche della stimolante organizzazione «Nirmala Mahila Kalyan Kendra» a Darbhanga. La ONG incentra la sua attività sul miglioramento delle condizioni di vita nella regione e sul rafforzamento dei diritti di donne e bambine. Siamo molto grate di aver ricevuto l’opportunità unica di conoscere un po’ l’attività di sviluppo. L’India lotta tuttora contro una gravissima povertà e contro la discriminazione di grandi fasce della popolazione derivante dal sistema delle caste, ma grazie a progetti come quelli di Caritas si avvicina giorno dopo giorno a una società più giusta. Leonie Mugglin & Linda Bergauer

Il blog relativo al viaggio: youngCaritas.ch

Ruth Graham (48), «I Küsnacht Carollers cantano per la Siria»

«Il progetto ad Aleppo è coraggioso e impressionante. Siamo contenti e fieri di averlo potuto sostenere con il nostro concerto di Natale.»

Nerea Gysin (17) e Sophie Graf (17), «Il pane di ieri», organizzazione degli studenti del ginnasio di Liestal

«Con l’iniziativa ‹Il pane di ieri› volevamo offrire uno spuntino poco costoso agli studenti e attirare l’attenzione sullo spreco del cibo. Ma soprattutto volevamo aiutare gli abitanti di Bondo.»

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Olivia Keller (7 anni) Alunna di prima elementare in Svizzera

Fare la cosa giusta

Quando la povertĂ mostra il suo volto Per saperne di piĂš su Olivia e la sua famiglia: www.farelacosagiusta.caritas.ch


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