Care donatrici, cari donatori
È da tempo ormai che le notizie di crisi si susseguono. Quando pensa vamo di aver superato la pandemia, è subentrata la guerra in Ucraina. I prezzi dei generi alimentari e dell’energia sono esplosi. I soggetti più indi genti nel Sud del mondo sono particolarmente colpiti da questa crisi mul tipla. Milioni di persone rischiano nuovamente di cadere nella povertà e soffrono la fame. Non possono permettersi gli alimenti diventati costosis simi. Anche la crisi climatica ci chiama ad agire. Sempre più spesso la sta gione delle piogge viene a mancare. Il bestiame muore di fame e i campi si inaridiscono. Questa crisi multipla è un susseguirsi di problemi che si ac centuano reciprocamente.
«I più indigenti nel Sud del mondo sono particolarmente colpiti dalla crisi multipla»
Caritas Svizzera sostiene i contadini e le contadine con progetti climatici in cui imparano metodi di coltivazione sostenibili. I soggetti particolarmente vulnerabili ricevono aiuti in contanti per acquistare generi alimentari e al tri beni di prima necessità. Ma il nostro aiuto va oltre la crisi: offrendo for mazioni schiudiamo nuove fonti di reddito. Leggete da pagina 6 le storie di una contadina cinquantenne in Etiopia, di due uomini nel Ciad e di una ragazzina ad Haiti. Alle pagine 10 e 11 riferiamo del nostro operato in Boli via, di come aiutiamo i piccoli agricoltori indigeni a migliorare il microclima con metodi agroecologici. In questo modo potenziano il loro raccolto e non sono più costretti ad abbattere gli alberi della foresta.
Nonostante questa immensa emergenza globale non ci dimentichiamo delle persone bisognose in Svizzera, perché anche nel nostro Paese ci sono molti che continuano a vivere al di sotto della soglia di povertà: i prezzi dei generi alimentari e dell’energia sono esplosi, i premi della cassa malati stanno lievitando. I mercati Caritas leniscono l’emergenza, ma ur gono misure politiche – ed è anche per questo che ci impegniamo giorno dopo giorno.
Siamo immensamente grati che tutto questo sia reso possibile dal vostro contributo in qualità di donatori e donatrici. Confidiamo tuttora nella vo stra generosità e solidarietà con le persone che vivono in una situazione di grande emergenza.
Peter Lack Direttore Caritas SvizzeraLa
L’aumento dei prezzi mette a rischio l’esistenza delle persone e causa povertà e fame. A questo si aggiungono la siccità nel Sahel e nell’Africa orientale in seguito al riscaldamento globale e le conseguenze economiche negative della pandemia: una combinazione devastante.
Pagina 6
Una partnership lunga 10 anni: Aldi Suisse e Caritas Svizzera
Da 10 anni Aldi Suisse consegna ogni anno un grosso assegno a Caritas Sviz zera. Il dettagliante ci tiene particolar mente a sostenere le famiglie povere nel nostro Paese. «Ci sentiamo responsabili e vogliamo restituire qualcosa alla società.
i clienti vengono sensibilizzati alla situa zione di povertà in Svizzera. Con i fondi così raccolti, Caritas Svizzera può soste nere tante famiglie che dispongono di un budget molto limitato.
Eco mediatica
catt.ch | «Caritas Svizzera chiede al mondo politico aiuti diretti contro il rischio di povertà» | 9.9.2022 Il 2023 inizierà con un’esplosione dei costi: i prezzi dell’elettricità aumenteranno in media del 27 per cento, mentre i premi della cassa malati subiranno un incremento fino al 10 per cento. A ri sentire maggiormente di questi rincari saranno le famiglie a basso reddito. Caritas Svizzera si dice per questo preoccupata ed esorta il mondo poli tico ad agire tempestivamente per evi tare la diffusione della povertà.
Corriere del Ticino | «L’appello di Caritas» | 28.9.2022 Caritas lancia un appello per aiutare le economie domestiche con bassi redditi: l’aumento dei premi ma lattia del 6,6 % porterà molte persone ai limiti della povertà. «La politica non può più tergiversare con l’aumento delle riduzioni dei premi», ha affermato il direttore dell’organizzazione umani taria Peter Lack. «Per le persone inte ressate si tratta di un aiuto vitale», ha aggiunto. Il tutto riguarda anche eco nomie domestiche «che oggi non be neficiano di alcuna riduzione», ma che ora ne hanno urgentemente bisogno.
In Caritas Svizzera abbiamo trovato un partner che gode della massima fiducia e accettazione tra i nostri clienti», conferma Jérôme Meyer, Country Managing Direc tor di Aldi Suisse.
Nel periodo prenatalizio Aldi Suisse of fre regolarmente alla propria clientela pro dotti contrassegnati Caritas il cui ricavo viene devoluto in gran parte all’ONG: si tratta, ad esempio, di prodotti per la cura dei denti, set di bricolage, cartoline nata lizie o, come quest’anno, di un pane spe ciale. Le promozioni vengono accompa gnate da una rispettiva comunicazione e
Impegno innovativo su vari fronti Peter Lack, direttore di Caritas Svizzera, sottolinea quanto sia preziosa questa col laborazione. «Grazie ad Aldi Suisse siamo in grado di aiutare le famiglie in situazioni di emergenza. Ci assumiamo ad esempio le spese per le cure dentistiche o acqui stiamo materiale scolastico per i bambini di famiglie indigenti. Anche i vestiti donati da Aldi costituiscono una parte impor tante della partnership.»
Durante la pandemia Aldi si è inoltre im pegnata ad aiutare le famiglie messe alle strette. I clienti potevano donare tramite Twint a favore di Caritas Svizzera ed espri mere così la loro solidarietà. «Questa part nership è preziosa per entrambe le parti», sostiene Jérôme Meyer. «Abbiamo molte altre idee per nuove promozioni.» (lf)
catt.ch | «Caritas Svizzera impegna 12 milioni di franchi per l’Ucraina fino alla fine del 2022» | 21.7.2022 Caritas
Svizzera prevede di spendere 12 mi lioni di franchi svizzeri in programmi di aiuto in Ucraina e nei Paesi limitrofi en tro la fine del 2022. Le donazioni da parte di privati e istituzioni in Svizzera rimangono elevate. Il lavoro di Caritas Svizzera si concentra sull’Ucraina, su gli ucraini particolarmente vulnerabili e sui bambini che hanno difficoltà a su perare la violenza e la fuga.
«Questa partnership è preziosa per entrambe le parti»
Il nostro aiuto alle vittime della guerra in Ucraina
Dall’inizio del conflitto, milioni di persone in Ucraina sono fuggite all’estero o all’interno del Paese. Le sofferenze provocate ogni giorno sono incommensurabili. Caritas Svizzera aiuta la gente sul posto e nei Paesi limitrofi fornendo beni di prima necessità.
Darja, 39 anni, è fuggita dalla città di Kra matorsk, nel Sud-est dell’Ucraina, con i due figli di 10 e 17 anni. La casa in cui vi vevano è ormai stata distrutta. La madre single aveva un buon lavoro e grandi pro getti per il futuro, ma a causa della guerra
ha dovuto abbandonare tutto. Adesso vive con la sua piccola famiglia a Chorno morsk, nel Sud del Paese. All’inizio è riu scita a tirare avanti solo grazie all’aiuto di Caritas. Con gli aiuti in contanti percepiti ha potuto prendere in affitto un apparta mento. Inoltre, ha ricevuto anche generi alimentari, coperte e vestiti. Ora sta cer cando di rifarsi una nuova vita qui.
Aiuti d’emergenza sin dai primi giorni
La maggior parte della gente in Ucraina ha dovuto abbandonare tutto portando
con sé solo lo stretto necessario. Per so pravvivere dipende quindi dagli aiuti uma nitari. Sin dall’inizio della guerra, Caritas Svizzera si è impegnata a favore dei sog getti bisognosi in Ucraina e nei Paesi cir costanti distribuendo pacchi alimentari, organizzando alloggi e offrendo supporto psicologico. Il lavoro di Caritas Svizzera è concentrato in Ucraina ed è reso pos sibile grazie alla collaborazione plurien nale con le organizzazioni Caritas radi cate a livello regionale che vantano una grande esperienza. Caritas ha prestato aiuti d’emergenza sul posto sin dai primi giorni dallo scoppio della guerra. Entro la fine del 2022, Caritas Svizzera prevede di impiegare 12 milioni di franchi da desti nare a programmi di aiuti in Ucraina e nei Paesi vicini.
Le organizzazioni Caritas ucraine sono attive sull’intero territorio nazionale. Più di quattro milioni di persone hanno benefi ciato delle varie offerte di Caritas Ucraina. Oltre 40 000 soggetti hanno anche rice vuto contributi in contanti per acquistare
beni indispensabili o riparare le proprie abitazioni. Questo progetto è cofinan ziato dalla DSC e dalla Catena della So lidarietà.
Prepararsi all’inverno
Le persone ora incominciano a prepa rarsi per l’inverno. Hanno paura di patire il freddo, poiché la corrente va via sem pre più spesso e il prezzo del gas conti nua a salire. Caritas aiuta la popolazione a trovare fonti energetiche alternative e a preparare le abitazioni all’inverno. «Di stribuiamo aiuti in contanti in modo che la gente possa organizzarsi da sola. Of friamo però anche supporto tecnico», dice Lukas Voborsky, gestore della crisi presso Caritas Svizzera. «Abbiamo inol tre a disposizione più di 67 alloggi col lettivi nei quali possiamo sistemare oltre 2000 persone. Sono destinati ai soggetti più vulnerabili della popolazione e hanno già risorse per riscaldare a sufficienza per il periodo invernale. (lf)
I più poveri sono i più colpiti
Testo: Fabrice Boulé Foto: Caritas SvizzeraLa mancanza delle piogge pesa tantissimo sull’Africa orientale e i suoi abitanti e mette a rischio la loro esistenza.
La complessa situazione di crisi fa incrementare la povertà nel Sud del mondo. In particolare nel Sahel e nell’Africa orientale rischiano di morire di fame milioni di persone. La sfida consiste nel salvare vite fornendo aiuti d’emergenza e allo stesso tempo tenere sott’occhio anche soluzioni a lungo termine. Perché la povertà non è un destino e può essere superata. Leggete in seguito le storie dall’Etiopia, dal Ciad e da Haiti.
«Non avevo mai vissuto una situazione del genere in vita mia», dice Dabo Huka Wako, 50 anni, madre di nove figli, che vive nella regione di Oromia, nel Sud dell’Etiopia. Per la terza volta consecutiva
«
è mancata la stagione delle piogge e come se non bastasse, i campi e i pascoli già impoveriti continuavano a essere presi d’assalto da sciami di locuste. Il bestiame è morto di fame e vi è un’acuta mancanza di cibo e acqua potabile.
La guerra in Ucraina rende più cupe le prospettive per il futuro di tutto il mondo.
In Svizzera ci preoccupiamo per la no stra sicurezza e il nostro benessere. Si registra un rialzo dei prezzi per l’energia e i beni alimentari. Rispetto all’anno pre cedente, l’inflazione è salita del 3,3 per cento ad agosto 2022. In altri Paesi in vece è molto più elevata.
Prendiamo come esempio il Mali e il Burkina Faso nella fascia saheliana. No nostante questi due Paesi siano molto più distanti dall’Ucraina, risentono molto di più della guerra. I prezzi di molti beni alimentari di prima necessità, infatti, sono letteralmente esplosi. Mais, miglio e sorgo, che costituiscono la fetta princi pale dell’alimentazione delle persone in digenti di questa regione, oggi costano il doppio rispetto a un anno fa. Ma è solo una parte del problema. Nei Paesi dell’A frica subsahariana, l’80 per cento del red dito disponibile per un giorno si spende
per comprare beni alimentari. Se i prezzi degli alimenti raddoppiano, con i soldi a loro disposizione, i più poveri potranno comprarsi soltanto la metà del cibo e de gli articoli di uso quotidiano. È quindi ov vio che da tali rincari scaturiscano si tuazioni di carestia e povertà estrema. A titolo di paragone: in Svizzera, il 20 per cento più povero della popolazione spende il 13 per cento del proprio reddito disponibile per nutrirsi.
Aiuti di emergenza in una prospettiva a lungo termine
Caritas Svizzera constata che nei 20 Pa esi in cui è attiva con i suoi progetti, la situazione alimentare è peggiorata in modo drammatico. Molti Paesi nel Sud del mondo avevano già subito gravissime conseguenze economiche in seguito alla pandemia dovuta al Covid-19. Sono inde bitati fino al collo e lottano contro gli effetti del riscaldamento globale che li colpisce con tutte le sue forze. In questa crisi mul tipla i problemi si sovrappongono e si ac centuano reciprocamente.
bestiame muore di fame. Scarseggiano cibo e acqua »
Ciad: un reddito più alto Il Sud del Ciad è caratterizzato da un tasso di disoccupazione elevato, da una crescente pressione sull’utilizzo delle ri sorse naturali e da flussi migratori prove nienti dalla Repubblica Centrafricana, dal Ciad e dal Camerun. Caritas Svizzera or ganizza nei villaggi della regione corsi di formazione professionale della durata di sei mesi che insegnano i mestieri di fa legname, sarto e meccanico di motoci
« Posso permettere ai miei figli di seguire una formazione »
Con i corsi di formazione offerti da Caritas, gli abitanti dei villaggi possono imparare anche il mestiere del sarto o della sarta.
Caritas Svizzera presta aiuti di emer genza fornendo sostegno diretto alla po polazione colpita dalla povertà. Oggi il nostro operato si concentra sull’aiuto umanitario. Tuttavia, è importante non perdere di vista le prospettive a lungo ter mine. Caritas intende innanzitutto pro muovere i sistemi di mercato locali e un’agricoltura agroecologica, al fine di potenziare efficacemente la sicurezza ali mentare della popolazione.
Etiopia: una questione di sopravvivenza Nel Sud dell’Etiopia, Caritas Svizzera e il suo partner locale aiutano le famiglie con
denaro in contanti, affinché possano far fronte ai bisogni più urgenti. Anche Dabo Huka Wako e i suoi figli hanno ricevuto aiuti finanziari. «Abbiamo potuto comprare riso, sale, sapone e persino il mangime per gli animali. Ma sono morte diverse mucche», racconta la donna. «Prima avevamo mais, fagioli, peperoni, cavoli, mango e banane che bastavano per tre pasti al giorno, ma sono ormai tempi passati. Speriamo solo di raccogliere presto abbastanza fagioli e mais da poterne magari anche venderne un pochino», continua Dabo Huka Wako. Un ulteriore aspetto fondamentale del no stro aiuto è consentire l’accesso all’acqua potabile e migliorare l’igiene.
clette. Al termine del corso i partecipanti ricevono, oltre al diploma, anche una sca tola con gli attrezzi e gli utensili più impor tanti, necessari per il corretto svolgimento del mestiere imparato. «Grazie alle abilità acquisite durante il corso di falegname, sono in grado di provvedere meglio alla mia famiglia e posso permettere ai miei fi gli di seguire una formazione», dice Tol nan Kossemadji. «Sono capacità in gene rale molto utili per una vita in campagna.» Ora sta allestendo una falegnameria tutta sua nel villaggio di Maimana. Behodjim Fidèle, un altro falegname di Danamadja, spiega: «Dapprima verrà creata una fale gnameria comune con tutti e cinque i par tecipanti provenienti dal nostro villaggio che hanno frequentato lo stesso corso. Quando saremo sicuri di padroneggiare tutte le tecniche, ognuno di noi aprirà una falegnameria propria.»
Haiti: energie rinnovabili
La diciassettenne Solange, figlia di un commerciante del comune di Camp-Per rin, nel Sud di Haiti, non risparmia fatiche per portare avanti i suoi impegni scola stici. Vuole apprendere anche abilità pra tiche per riuscire a guadagnarsi da vi vere. È piena di ottimismo, malgrado le difficoltà nella vita. Nota, però, che ulti mamente nel suo quartiere sono sempre più frequenti le dispute: «Manca il rispetto
Il tempo stringe
reciproco e la gente non è più pacifica», dice con tristezza. Questi sviluppi sono in parte ascrivibili ai crescenti problemi eco nomici che la popolazione di Haiti deve affrontare e alla sua continua lotta con tro la povertà. La metà della popolazione haitiana ha meno di 25 anni e nella fascia di età tra i 15 e i 24 anni il 60 per cento è disoccupato.
Solange partecipa a un progetto di Caritas finanziato dalla DSC. I giovani che hanno tra i 15 e i 24 anni oggi possono seguire una formazione professionale nel settore edilizio, il che aumenta netta mente le loro possibilità di trovare un la voro qualificato. La giovane donna riceve una formazione nel settore delle energie rinnovabili e impara l’installazione e la ma nutenzione di pannelli solari. Ad Haiti si osserva infatti un lento aumento della do manda di pannelli solari, sia per edifici esi stenti che per quelli ancora in costruzione.
Sfide e soluzioni
Gli esempi qui sopra evidenziano le enormi sfide con cui si vedono confron tate in molti Paesi sia le persone che le organizzazioni umanitarie come Caritas Svizzera nell’attuale crisi multipla. Esi stono però soluzioni per affrontare con successo questi problemi.
Maggiori informazioni su: www.caritas.ch/si
Intervista ad Angela Lindt, responsabile Servizio Politica dello sviluppo Caritas Svizzera
Perché la guerra in Ucraina ha causato una crisi alimentare in Africa?
La guerra di aggressione della Russia non ha soltanto conseguenze catastro fiche per la popolazione civile ucraina, ma si ripercuote negativamente anche sull’approvvigionamento mondiale di ce reali e sui prezzi di beni alimentari, com bustibili fossili e fertilizzanti. Prima della guerra, l’Ucraina era una delle principali nazioni esportatrici di vari tipi di cereali. Molti Paesi africani coprivano le proprie importazioni di cereali con forniture pro venienti dalla regione del Mar Nero. Ora risentono tantissimo delle interruzioni delle forniture dovute alla guerra e del rialzo dei prezzi per i generi alimentari.
Molti Paesi poveri si trovano a dover fare i conti con una crisi multipla. In che modo si manifesta?
In numerosi Paesi nel Sud del mondo la situazione era tesa già prima dello
scoppio della guerra in Ucraina. Si av vertono gli effetti devastanti del riscal damento globale. Nel Corno d’Africa al momento si registra ad esempio una massiccia siccità. In seguito alla pan demia, molti Paesi sono inoltre econo micamente in ginocchio e indebitati più di prima. Come se non bastasse, si ag giungono conflitti armati a livello locale e guerre che minacciano la sussistenza della popolazione civile. La combina zione di detti fattori ha contribuito alla nascita di una gravissima crisi multipla in molti Paesi.
Il mondo in generale sarà sempre più esposto alle crisi?
Considerato il progredire della crisi am bientale è prevedibile un ulteriore ina sprimento della situazione in molti Paesi. Proprio per questo motivo è importante che reagiamo in modo rapido e com pleto. Dobbiamo impedire il supera
mento dei critici punti di non ritorno nel sistema climatico che hanno conse guenze irreversibili.
Che cosa possono fare la Svizzera e la comunità mondiale?
Sul breve periodo è necessario un poten ziamento degli aiuti umanitari, anche con contributi più elevati a favore del Pro gramma alimentare mondiale. Mediante la cooperazione internazionale occorre inoltre migliorare a lungo termine la situa zione per le persone nel Sud del mondo.
Caritas Svizzera è convinta di riuscire a migliorare localmente la sicurezza ali mentare con la messa in atto di progetti agroecologici o con il potenziamento dei sistemi di mercato locali. Alla poli tica chiediamo che la Svizzera si assuma finalmente le proprie responsabilità per quando riguarda il clima e che acceleri il passo verso una riduzione delle emis sioni di gas serra. Il tempo stringe.
I nuovi metodi di coltivazione migliorano il microclima
Da 30 anni Julia Flores Guari fa la contadina nella regione dell’Amazzonia boliviana. In passato praticava l’agricoltura tradizionale e riusciva a malapena a sfamare la propria famiglia. Adesso, grazie ai nuovi metodi di coltivazione, riesce a ottenere una resa maggiore e non deve più disboscare la foresta.
Nella sua vita la sessantatreenne Julia Flo res Guari ne ha già vissute tante. Ha cre sciuto otto figli e ora vive con due nipoti facendo la contadina nella regione amaz zonica nel Nord della Bolivia. Nel suo ap
pezzamento coltiva mais, yucca e pla tani per il proprio fabbisogno, in teoria, come ha sempre fatto negli ultimi 35 anni. Ma nel 2010, con l’arrivo dell’organizza zione partner di Caritas CIPCA nel villag gio di Deslinde, nella foresta amazzonica, le cose sono cambiate.
Gli esperti di CIPCA hanno portato se menti e piantine, dispensato consigli e
insegnato ai contadini metodi di colti vazione innovativi con l’intento di pro muovere la cosiddetta agroforestazione. Questa tecnica prevede di coltivare sullo stesso appezzamento alberi perenni ad alto fusto, come le palme, e piccole col ture agricole annuali. Le piante perenni a crescita rapida fanno ombra alle piantine sensibili fino a quando queste ultime non saranno abbastanza forti da resistere al sole cocente della regione amazzonica. Secondo l’organizzazione CIPCA, que sto metodo permette di ottenere mag giori rese senza più dover bruciare la fo resta pluviale. Un duplice successo.
Minore evaporazione dell’acqua Julia e il marito, deceduto nel frattempo, erano affascinati dai principi dell’agricol tura sostenibile. «Ci sembrava una cosa assai improbabile, ma abbiamo voluto
provare», ricorda Julia. Anche perché nella regione amazzonica «le condizioni meteorologiche sono cambiate». In pas sato, infatti, la stagione secca e quella delle piogge erano generalmente sempre equilibrate e gli agricoltori lavoravano la terra in funzione di questi fenomeni atmo sferici: seminavano prima che arrivasse la pioggia e in seguito raccoglievano. «Ma questo equilibrio si è alterato.» Oggi i pe riodi di siccità sono più lunghi e le piogge molto più violente. «Il sole è più forte e le
«Grazie alle nostre nuove conoscenze, possiamo preservare la foresta pluviale»La sessantatreenne può vendere parte del raccolto sul mercato locale. Julia vive con la famiglia nella regione dell’Amazzonia nel Nord della Bolivia. BOLIVIA
temperature più elevate», afferma Julia. «Posso lavorare solo al mattino, tra le sei e le nove, dopo diventa quasi impossi bile.» I nuovi metodi di coltivazione dell’a groforestazione permettono di far supe rare meglio i periodi di siccità prolungati, perché la protezione fornita dagli alberi
«Per ogni albero abbattuto, dobbiamo piantarne uno nuovo»
migliora il microclima del terreno e riduce l’evaporazione dell’acqua. Inoltre, gli al beri costituiscono una buona protezione contro l’erosione.
Julia vive con due nipoti in una mode sta casa in mezzo alla foresta. Dalle fes sure delle pareti in legno si scorge il cielo. L’arredamento è semplice ma ben curato. Nel soggiorno sono appese diverse foto del marito, deceduto cinque anni or sono. La vedova sente molto la sua mancanza. Quando è particolarmente triste, sfoglia i vecchi album per rivivere i momenti vis suti insieme. Questo le infonde la forza e il coraggio necessari per proseguire il cam mino intrapreso.
Il messaggio di Julia per le generazioni future I corsi di formazione impartiti periodica mente dall’organizzazione CIPCA hanno permesso a Julia di capire quanto sia pe ricoloso bruciare gli alberi. Gli incendi di piccole dimensioni rischiano di finire fuori controllo e di trasformarsi in vasti incendi boschivi. Ma ora, grazie ai nuovi metodi di coltivazione, Julia non deve più bruciare la foresta. È persino diventata membro attivo del corpo dei pompieri locale e CI PCA le ha fornito l’equipaggiamento ne cessario. È orgogliosa di far parte di que sta unità che le consente di proteggere la sua fonte di sostentamento, ovvero la fo resta pluviale nella regione amazzonica.
L’organizzazione CIPCA, partner di Caritas Svizzera, è tuttora attiva a De slinde dove fornisce consulenza alle con tadine e ai contadini. La sessantatreenne è particolarmente sorpresa di questa per
manenza. «Molte organizzazioni vanno e vengono. Ma CIPCA è rimasta. Sono qui per noi. Il governo invece è assente.» Tra Julia e i responsabili del progetto si è in staurato nel corso degli anni un rapporto amichevole che va ben oltre la sfera pro fessionale.
La proposta di CIPCA di modificare i metodi di coltivazione ha cambiato pro fondamente la vita di Julia. «Oggi non sono solo in grado di provvedere a me stessa e alla mia famiglia, ma anche di vendere parte del raccolto», afferma. Ju
lia dispone così di più denaro per il cibo e le visite mediche indispensabili. Vor rebbe anche che suo marito fosse an cora qui per vedere questi cambiamenti. Dalla sua ricca esperienza come conta dina, Julia Flores Guari trae un messag gio per le generazioni future: «Per ogni al bero abbattuto, dobbiamo piantarne uno nuovo. Grazie alle nostre nuove cono scenze, possiamo preservare la foresta pluviale.» (ll)
Efficace, efficiente, contemporanea
Altamente professionale, vicina alla gente e reattiva: è così che Peter Lack, il nuovo di rettore, descrive Caritas Svizzera. Anche Caritas deve però adeguarsi alle innovazioni di questi tempi e trovare il modo di agire in un mondo sempre più complesso.
Quando ad aprile Peter Lack, 53 anni, ha assunto il nuovo incarico come diret tore di Caritas Svizzera, sapeva già molte cose sull’organizzazione. L’alto grado di motivazione delle collaboratrici e dei col laboratori e la reazione tempestiva in ri sposta a una catastrofe umanitaria – in questo caso la guerra in Ucraina – lo hanno nuovamente colpito e sorpreso in
A risentire di più del cambiamento clima tico sono le persone indigenti che vivono nel Sud del mondo, costrette ad adattarsi alle mutate condizioni ambientali.»
Grande vicinanza nella rete Caritas
gio di servizio in Tagikistan è rimasto im pressionato dalla stretta collaborazione tra gli operatori sul posto e quelli della sede centrale. «Malgrado la distanza ge ografica e culturale, si avverte una grande vicinanza con le nostre filiali presenti in 20 Paesi del mondo.»
La rete internazionale di Caritas è molto preziosa. «È proprio grazie a lei che siamo stati in grado di reagire tempesti vamente quando è scoppiata la guerra in Ucraina», spiega Lack. Fondamentale è però anche la rete in Svizzera. Le 16 or ganizzazioni Caritas regionali sono state importanti per la sistemazione dei profu ghi ucraini, ma non solo. Insieme a Cari tas Svizzera lottano con veemenza contro la crescente povertà nel nostro Paese. La crisi del coronavirus ha palesato un nu mero altissimo di persone indigenti o che vivono appena al di sopra della soglia di povertà. Ad aggravare la situazione ora vi è anche il rincaro dei prezzi a seguito della guerra. «Con il nostro operato mi glioriamo in modo durevole e sostenibile le condizioni di vita di molte persone, sia in Africa che in Svizzera», afferma il di rettore.
Cambiamento culturale grazie alla digitalizzazione
modo positivo. «Le collaboratrici e i col laboratori di Caritas lavorano molto e a volte sotto forte pressione», racconta. «Si trovano ogni giorno a dover affrontare nuove sfide e a risolvere nuovi problemi in ambito di povertà in Svizzera, fame nel mondo, sostegno al reddito o migrazione. A questi si aggiunge la giustizia climatica.
In precedenza Peter Lack è stato direttore della Federazione svizzera dei samaritani, un’organizzazione della CRS. Ha studiato teologia e tra le altre cose ha seguito uno studio postlaurea in gestione delle orga nizzazioni non governative. Dopodiché è stato a capo di varie organizzazioni. Ora ha il compito di condurre Caritas Svizzera verso il futuro. «Caritas vanta una pro fonda esperienza nei suoi ambiti tema tici ed è riconosciuta e rispettata dai suoi partner. Ovviamente dipendiamo in parte da grandi finanziatori, come ad esempio la DSC, e dalle loro strategie. Ma anche il sostegno di ogni donatrice e ogni do natore è di vitale importanza.» Caritas è un’azienda dinamica di solidarietà, conti nua Peter Lack. Durante il suo primo viag
Un altro sviluppo che fa riflettere Peter Lack è la trasformazione digitale. Anche Caritas deve stare al passo coi tempi e promuovere questo cambiamento per es sere in grado di affrontare il futuro. «La di gitalizzazione ci accompagnerà per di versi anni», continua. «Ci aiuta a gestire la realtà sempre più complessa e a sem plificare la nostra comunicazione e coo perazione oltre i confini. Così possiamo avvicinarci e percorrere insieme un cam biamento culturale. Le strutture diven tano più flessibili e favoriscono la creati vità e la responsabilità delle collaboratrici e dei collaboratori: ne abbiamo bisogno per portare a termine con successo i no stri compiti nella lotta contro la povertà. Sono felice di poter assolvere un compito interessante e diversificato in seno a que sta organizzazione e soprattutto di poter produrre cambiamenti positivi.» (lf)
«Miglioriamo in modo durevole e sostenibile le condizioni di vita di molte persone»
L’emergenza colpisce in pieno le fasce più povere
Il 2023 sarà un anno difficile per le persone in Svizzera che percepiscono un reddito basso. Che siano i premi della cassa malati o i prezzi dei beni alimentari e delle fonti energetiche, i costi continuano a muoversi in una sola direzione, ovvero all’insù. Il rincaro dei prezzi tocca maggiormente le famiglie a basso reddito. Caritas Svizzera chiede un potenziamento dei sussidi per la cassa malati e aiuti diretti rapidi e non burocratici.
Oggi le persone indigenti in Svizzera sono 722 000 e quasi altrettante vivono ap pena al di sopra della soglia di povertà. Ogni minimo rincaro delle spese può fare scivolare questi soggetti nel vortice della povertà. L’inflazione elevata viene alimen tata in particolare dai prezzi più alti per l’energia e i carburanti.
Occorre urgentemente aumentare i sussidi per la cassa malati.
A essere fortemente colpite da tale evoluzione saranno l’anno prossimo le famiglie con i redditi più bassi. Già oggi usano quasi tutte le loro entrate per co prire le spese indispensabili. «Queste per sone non hanno quindi nessun margine
finanziario per far fronte a un rincaro dei prezzi», sottolinea Aline Masé, responsa bile del servizio Politica sociale di Cari tas Svizzera.
Misure contro una crisi annunciata Alla situazione già critica in sé si aggiunge il forte aumento dei premi delle casse ma lati (in media del 6,6 per cento) che met terà ulteriormente in difficoltà gli individui al limite dell’indigenza. Per Caritas è ine vitabile potenziare i sussidi per le casse malati. Le economie domestiche con un reddito basso che al momento non bene ficiano ancora o beneficiano soltanto in parte di una riduzione dei premi, hanno bisogno, ora più che mai, di questo aiuto.
La politica non può più continuare a tentennare e deve alleggerire il budget delle famiglie interessate. «Contraria
mente a quanto avvenuto per la pande mia, qui siamo di fronte a un’emergenza annunciata», afferma Aline Masé. Cari tas Svizzera chiede inoltre un’adeguata compensazione del rincaro mediante un aumento degli stipendi e delle prestazioni complementari nonché un incremento dei bisogni primari per il sostentamento delle persone che beneficiano dell’aiuto sociale.
Infine, occorrono anche aiuti diretti messi a disposizione - in modo rapido e non burocratico - di tutti i soggetti che si trovano in una situazione acuta di emer genza. La pandemia ha dimostrato che a complemento delle autorità pubbliche, le organizzazioni non governative possono in questo senso svolgere un ruolo signi ficativo. (vm)
Caritas Svizzera è convinta che una Svizzera senza povertà è possibile. Firmate l’appello di Caritas su: www.caritas.ch/appello
Testamento
Agire ora!
A gennaio 2023 entra in vigore la revi sione del diritto successorio che, fra al tre cose, disciplina in modo nuovo le por zioni legittime. Vi consigliamo pertanto di controllare il vostro testamento, per evi tare che non sia più valido, interamente o in parte. In futuro avrete più libertà per te nere in considerazione persone a voi care o organizzazioni di pubblica utilità. La no
stra guida aggiornata contiene le nuove regole e altre informazioni importanti in torno al tema testamento. (lf)
Con il codice rev23 potete ordinare la guida a un prezzo agevolato e senza spese di spedizione.
Almanacco sociale 2023
Disuguaglianze sociali
Sin dagli anni ’80 le disuguaglianze so ciali hanno ripreso ad aumentare in tutto il mondo. Uno sviluppo che si è ulterior mente accentuato con la crisi finanzia ria e la pandemia, anche in Svizzera. Il divario di potere tra capitale e lavoro si allarga, il mondo deve seguire le regole del settore finanziario, il che lo rende più esposto alle crisi. Sono aumentate an che le condizioni occupazionali precarie. Secondo l’OCSE, la crescente disugua glianza costituisce un pericolo per la sta bilità delle società. Quali dinamiche eco
nomiche, politiche e sociali favoriscono le disuguaglianze sociali? E come si può contrastare questo sviluppo? Il nuovo Almanacco sociale propone possibili ri sposte a queste domande. (lf)
Almanacco sociale 2022, annuario di Caritas
Prezzo: 36 franchi Ordinazione online: shop.caritas.ch oppure e-mail a info@caritas.ch (disponibile in tedesco e francese)
Agenda
17 dicembre 2022
Iniziativa «Un milione di stelle» Dalle ore 16:00 in tutta la Svizzera Luoghi e informazioni: unmilionedistelle.ch
27 gennaio 2023
Forum Caritas «Disuguaglianze e povertà: la distribuzione è equa?»
Eventforum Berna Ore 9:30 -16:30 Iscrizione: caritas.ch/forum oppure 041 419 22 22
Prix Caritas, 16 giugno 2023
Consegna del premio presso il KKL
Per informazioni e iscrizioni scrivere a event@caritas.ch oppure telefonare allo 041 419 24 19.
La solidarietà non conosce confini - Lisa Hummel, Junior youngCaritas, Reto Schefer, responsabile formazione youngCaritas (da sinistra), con due volontari in viaggio verso la Summer-University.
youngCaritas
Svizzera goes Italy
Lo scorso settembre ho partecipato per la prima volta alla Summer University di youngCaritas. È con piacere che condivido qui la mia esperienza.
Alla Summer University di youngCaritas si incontrano ogni anno giovani persone motivate provenienti da tutta Europa. Proprio secondo il motto «La solidarietà non conosce confini», questo lavoro di networking sprona i giovani a impegnarsi a favore di un’Europa giusta ed equa.
In treno fino a Venezia Il «Team Svizzera», composto da noi –due collaboratori di Caritas Svizzera – e due volontari, parte per l’Italia. Il viaggio in treno fino a Venezia è lungo, ma la vo glia di vivere quest’avventura di una setti mana è più grande. Con vivaci conversa zioni e molto caffè ammazziamo il tempo fino a destinazione.
Una volta giunti al campo, rimaniamo stupefatti: direttamente di fronte al nostro alloggio si trova una splendida spiaggia di sabbia. Inoltre, l’arrivo di complessi vamente 40 partecipanti dalla Germania, dall’Austria, dalla Francia, dal Lussem burgo e dall’Italia fa crescere le nostre aspettative. Non vediamo l’ora di iniziare!
Una settimana istruttiva sulla crisi climatica
Nei giorni seguenti riceviamo numerosi in put interessanti su vari aspetti della crisi climatica. Esperti raccontano quanto il clima sia legato al razzismo o spiegano cosa significa il termine giustizia cli matica. Ispirati da queste nuove cono scenze, ci cimentiamo anche in punti in terattivi del programma: creiamo opere d’arte dalla spazzatura oppure visitiamo la città per parlare della storia di Venezia con una guida locale. Al termine di que sta settimana abbiamo sviluppato molte idee per progetti che attueremo nei nostri Paesi. Un vero successo! Con una squi sita pizza in spiaggia concludiamo la set timana, siamo grati per le nuove amici zie strette e non vediamo l’ora di ripetere questa esperienza anche l’anno pros simo. Grazie a young Caritas per questa Summer University indimenticabile! Lisa Hummel
Volontari al CaFe
«Sono rimasta impressionata da come, nel mezzo di questo grande evento, giovani e bambini hanno partecipato a discussioni sensibili durante i nostri workshop. In occasione del Campo scout federale, più di 600 giovani e bambini hanno partecipato ai workshop di youngCaritas sul tema «Povertà nella Svizzera benestante». Soprattutto il gioco da tavolo da noi ideato ha suscitato grande interesse tra i partecipanti»
«Nella settimana in cui ho partecipato con youngCaritas come volontaria al Campo scout federale, ho vissuto ciò che ho sempre apprezzato del volontariato: ho conosciuto tante persone e ho potuto portare con me tanti bei ricordi per la vita. Lavorando con youngCaritas sono rimasta molto affascinata dai vari approcci con cui lotta contro la povertà e anche dal modo in cui riesce a coinvolgere i giovani»
No, non è una cartella scolastica
I nostri progetti danno accesso all’istruzione, a un reddito e all’acqua, anche di fronte alla crisi climatica. caritas.ch/si