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FATTI & PERSONE
from Abitare Verona 58
ABBIAMO INTERVISTATO LA CAMPIONESSA DI NUOTO, NON PARLANDO DI IMPRESE SPORTIVE (PER UNA VOLTA), MA CHIEDENDOLE COME È LA SUA CASA IDEALE E COME IMMAGINA IL FUTURO A VERONA CON IL FIDANZATO MATTEO GIUNTA, CON CUI CONVOLERÀ A NOZZE A FINE ESTATE A VENEZIA.
di Agnese Ceschi Foto Rossano Ronci
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Federica Pellegrini
la Regina del nuoto che ha trovato casa a Verona
Tra i numerosi personaggi noti e
sportivi che hanno legato negli anni il loro nome a Verona e trovato casa nella città scaligera c’è sicuramente anche Federica Pellegrini, campionessa di nuoto, residente a Verona fin da quando poco più che maggiorenne è approdata qui per farsi allenare al centro federale dall’allenatore che l’ha accompagnata e portata ai più grandi successi mondiali e olimpici, Alberto Castagnetti. Le abbiamo chiesto come sogna la casa che qui proprio a Verona diventerà il nido d’amore della sua nuova famiglia, quella che suggellerà con il matrimonio a fine estate a Venezia con Matteo Giunta, l’allenatore che l’ha seguita negli ultimi anni di carriera e con cui è nato l’amore proprio a bordo piscina.
Federica Pellegrini: the queen of swimming who has found a home in Verona
We interviewed the swimming champion, not talking about sport (for once), but asking her how her ideal home would look like and how she imagines her future in Verona with her boyfriend Matteo Giunta, with whom she will get married at the end of the summer in Venice.
by Agnese Ceschi
Among the many well-known sports personalities who have linked their name to Verona over the years and found a home in the city, there is certainly also Federica Pellegrini, swimming champion, resident in Verona since she arrived here when she was a little over 18 years old to train at the federal center by the coach who accompanied her and led her to the greatest world and Olympic successes, Alberto Castagnetti. We asked her how her dream house here in Verona would look like. That house will eventually become the love nest of her new family, the one she will seal with the wedding at the end of the summer in Venice with Matteo Giunta, the coach who has followed her in the last years of career and with which love was born right by the pool.
Come de niresti la tua casa?
Direbbero i latini “parva sed apta mihi”. La casa ideale sarà quella che stiamo cercando con Matteo, sempre a Verona.
Qual è il tuo stile preferito di “Abitare”?
Mi piace una casa calda e piena di oggetti che parlino di me e della mia famiglia. Con la gestione di quattro magni ci cani l’arredamento viene un passo indietro rispetto alla funzionalità. Opterei per un mood elegante, ma allo stesso tempo pratico.
Chi si occupa di scegliere l’arredamento a casa? Tu o il tuo futuro marito (ndr. Matteo Giunta) o avete demandato ad un architetto?
Veniamo entrambi dallo sport, la cui cultura è che si vince con le persone giuste al posto giusto. Ci piace curiosare, ma alla competenza di un architetto è di cile rinunciare.
Che rapporto hai con Verona e come è abitare qui?
Verona è la città che mi ha accolto nel 2006, in un periodo molto di cile della mia esistenza. Da quel momento la mia vita è cambiata e qui ho messo le fondamenta di tutte le vittorie che ho ottenuto, ma sono anche cresciuta come persona fra momenti belli e brutti. Ho davvero tanti ricordi che mi legano a Verona: ad esempio mi ha reso molto orgogliosa ricevere le chiavi della città nel 2017, anno in cui ho preso anche la residenza. Amo la dimensione più raccolta di Verona e sono felice di immaginare il mio futuro qui.
Quali sono i tuoi progetti per il futuro?
A parte il matrimonio, in programma a ne estate, mi divido fra gli impegni istituzionali come membro della commissione atleti del CIO e quelli legati al mondo dello spettacolo. Mi piace questa doppia dimensione perché mi permette di restare in contatto con il mondo dello sport, che è stato il mio ambiente per 20 anni, ma anche di frequentare un ambito che conosco meno, che ormai ho imparato ad apprezzare. Questo secondo aspetto mi ha portato fuori dalla mia comfort zone consentendomi di esplorare parti della mia personalità che non tutti conoscono.
Ti manca il nuoto? Pensi che ritornerai alla tua “Prima Casa" professionale che è la piscina, magari in modo diverso in futuro?
Dopo tanti anni, sicuramente è strano non avere più l’appuntamento quotidiano che ha caratterizzato la mia vita da quando ero piccola. Per adesso sto bene così, ho scelto di smettere perché era nito un capitolo della mia vita e non ho grossi rimpianti. Il nuoto farà sempre parte della mia vita, se non altro perché Matteo fa l’allenatore e quindi è inevitabile continuare a frequentare l’ambiente. Sono in pace con me stessa e soprattutto ho tantissimi amici nel mondo del nuoto, quindi sicuramente continuerò a frequentarlo, con il piacere di muovermi in un contesto che conosco bene e che non smetterò mai di amare.
How would you de ne your home?
The Latins would say "parva sed apta mihi". The ideal home will be the one we are looking for with Matteo, in Verona.
What is your favorite living style?
I like a warm house full of objects that speak to me and my family. With four magni cent dogs, the furniture style takes a step back from functionality. I would opt for an elegant but at the same time practical mood.
Who takes care of choosing the furniture at home? You or your future husband (Matteo Giunta) or have you referred to an architect?
We both come from sport, whose culture is that you win with the right people in the right place. We like to browse, but the competence of an architect is di cult to give up.
What is your relationship with Verona and what is it like to live here?
Verona is the city that welcomed me in 2006, in a very di cult period of my existence. Since that moment my life has changed and here I have laid the foundations of all the victories I have achieved, but I have also grown as a person between good and bad times. I have so many memories that bind me to Verona: for example, it made me very proud to receive the keys to the city in 2017, the year in which I also took up residence. I love the more intimate dimension of Verona and I am happy to imagine my future here.
What are your plans for the future?
Apart from the wedding, scheduled for the end of the summer, I share my time between my institutional commitments as a member of the IOC Athletes Commission and those related to the entertainment world. I like this double dimension because it allows me to keep in touch with the world of sport, which has been my environment for 20 years, but also to attend an area that I know less, which I have now learned to appreciate. This second aspect took me out of my comfort zone allowing me to explore parts of my personality that not everyone knows.
Do you miss swimming? Do you think you will return to your professional "First Home" which is the swimming pool, maybe in a di erent way in the future?
After so many years, it is certainly strange not to have the daily appointment that has characterized my life since I was little. For now I'm ne, I chose to quit because a chapter of my life was over and I have no big regrets. Swimming will always be part of my life, if only because Matteo is a coach and therefore it is inevitable to continue to stay in the environment. I am at peace with myself and above all I have many friends in the world of swimming, so I will certainly continue to enjoy it, with the pleasure of moving in a context that I know well and that I will never stop loving.
fatti & persone
Matteo Lunelli
ABITARE SIGNIFICA COSTRUIRE UN LUOGO DOVE CREARE UN VINO DI ECCELLENZA, LAVORARE IN ARMONIA E FAR VIVERE AI VISITATORI DELLE ESPERIENZE UNICHE
di Agnese Ceschi
intervista a Matteo Lunelli, amministratore delegato del Gruppo Lunelli, al quale fanno capo, oltre a Ferrari Trento e Surgiva, la distilleria Segnana, le Tenute Lunelli che producono vini fermi in Trentino, Toscana e Umbria, Bisol, marchio di riferimento nel mondo del Prosecco Superiore di Valdobbiadene, e Tassoni, leader in Italia nella produzione di bibite analcoliche a base di agrumi, famosa nel mondo per l’iconica cedrata.
Come interpretate il concetto di Abitare all’interno del Gruppo Lunelli?
Se penso al concetto di Abitare all’interno del Gruppo Lunelli, la prima cosa che mi viene in mente è Villa Margon, una meraviglio-
Matteo Lunelli
Abitare means building a place where you can create a wine of excellence, work in harmony and let visitors live unique experiences
by Agnese Ceschi
An interview with Matteo Lunelli, managing director of the Gruppo Lunelli, who, in addition to Ferrari Trento and Surgiva, also includes the Segnana distillery, the Tenute Lunelli which produce still wines in Trentino, Tuscany and Umbria; Bisol, the reference brand in the world of Prosecco Superiore di Valdobbiadene, and
sa villa del Cinquecento sede di rappresentanza del Gruppo, immersa nei vigneti da cui nasce il Ferrari Trentodoc, che ci racconta il gusto per il bello e per l’abitare ra nato che in Italia già esisteva cinque secoli fa. Per noi oggi Abitare signi ca costruire un luogo dove creare un vino di eccellenza in termini di e cienza degli spazi, dove i collaboratori possano lavorare in armonia in termini di comfort e benessere ed in ne dove poter accogliere i visitatori a nché possano scoprire i nostri valori ed i nostri vini e vivere un’esperienza memorabile. Questi tre elementi vanno combinati e bilanciati, il tutto con un approccio sempre più sostenibile, che ci ha portato nel 120° anniversario di Ferrari Trento a raggiungere la Carbon Neutrality.
In fatto di sostenibilità, in Trentino siete particolarmente virtuosi…
Quando si vive in un territorio con una natura così meravigliosa - ed il nostro Trentino è fatto di bellissime montagne e vasti spazi incontaminati - si sente ancor di più il dovere di preservarla. Lo sentiamo in modo particolare noi che creiamo vini, perché il Tassoni, leader in Italy in the production of citrus-based non-alcoholic drinks, world famous for its iconic cedrata.
How do you read the concept of Abitare within the Lunelli Group?
If I think of the concept of Abitare within the Lunelli Group, the rst thing that comes to mind is Villa Margon, a wonderful sixteenth-century villa,representative seat of the Gruppo, immersed in the vineyards from which the Ferrari Trentodoc is born, which tells us about the taste for beauty and re ned living that already existed in Italy ve centuries ago. For us today, Abitare means building a place where to create a wine of excellence in terms of space e ciency, where the partners can work in harmony in terms of comfort and wellbeing and nally where we can welcome visitors so that they can discover our values and our wines and live a memorable experience. These three elements must be combined and balanced, all with an increasingly sustainable approach, which led us to reach Carbon Neutrality on the 120th anniversary of Ferrari Trento.
Sopra, Villa Margon, Sala Carlo V
vino è frutto della terra.
Parliamo di architettura: avete compiuto da diversi anni delle scelte precise con collaborazioni di grande calibro. Perché è importante l’architettura all’interno delle vostre cantine?
Un progetto iconico è la cantina Carapace in Umbria. Qui abbiamo a dato ad uno scultore, e non ad un architetto, la progettazione e la s da di creare il concept. La prima scultura al mondo all’interno della quale si vive e si lavora. Arnaldo Pomodoro ha ideato il carapace, il guscio di una tartaruga, in quanto simbolo di longevità e di contatto tra cielo e terra. Nell’ottica della ricerca di comfort, bellezza e funzionalità abbiamo recentemente ristrutturato gli u ci di Trento con l’aiuto dell’architetto trentino Monica Armani e con la collaborazione di Michele De Lucchi stiamo studiando un nuovo concept di accoglienza di Ferrari Incontri. Coinvolgiamo architetti e creativi perché pensiamo che il bello - la bellezza estetica e funzionale - ed il buono - ciò che fa bene ed è eticamente corretto - debbano stare assieme.
In terms of sustainability, in Trentino you are particularly virtuous ...
When you live in an area with such wonderful nature - and our Trentino is made up of beautiful mountains and vast uncontaminated spaces - you feel even more the duty to preserve it. We who create wines feel it in a particular way, because wine is a fruit of the earth.
Let's talk about architecture: for several years you have made precise choices with collaborations of great caliber. Why is architecture important inside your cellars?
An iconic project is the Carapace winery in Umbria. Here we have entrusted to a sculptor, and not to an architect, the design and the challenge of creating the concept. The rst sculpture in the world in which you live and work. Arnaldo Pomodoro designed the carapace, the shell of a turtle, as a symbol of longevity and contact between heaven and earth. Aiming at comfort, beauty and functionality, we have recently renovated the Trento o ces with the help of the Trentino architect Monica Armani and with the collaboration of Michele De Lucchi we are studying a new hospitality concept for Ferrari Incontri.
Accoglienza: che tipo di esperienza o rite ai visitatori che vengono a trovarvi in cantina?
Da tempo abbiamo investito nell’ospitalità perché crediamo fortemente nel valore dell’esperienza. Oggi occorre comunicare ai visitatori emozioni e far vivere esperienze. Per questo, ad esempio, a Trento abbiamo costruito un’esperienza articolata che abbiamo chiamato il “Percorso del Bello e del Buono”, in cui i nostri ospiti scoprono come nasce il Ferrari Trentodoc in cantina, visitano i nostri vigneti e Villa Margon e concludono il percorso alla Locanda Margon, ristorante stellato Michelin, dove possono abbinare le nostre bollicine alle creazioni dello chef Edoardo Fumagalli. Una cucina che racconta We involve architects and creatives because we believe that the beautiful - the aesthetic and functional beauty - and the good - what is good and ethically correct - must be together.
Hospitality: what kind of experience do you o er to visitors who come to visit you in the cellar?
We have long invested in hospitality because we strongly believe in the value of experience. Today it is necessary to communicate emotions to visitors and make them live experiences. For this reason, for example, in Trento we have built an articulated experience that we have called the "Path of Beauty and Good", in which our guests discover how Ferrari Trentodoc is born in the cellar, visit our vineyards and Villa Margon and nish the path to the Locanda Margon, a Michelin-starred restaurant, where they can combine our bubbles with the creations of chef Edoardo Fumagalli. A cuisine that tells the Italian spirit, but also the avors of the territory. Another form of hospitality can be found at our Ferrari Spazio Bollicine: even in an airport space you can discover the Ferrari Trento brand and drink a good glass of Trentodoc
A sinistra, Villa Margon. Sopra, Matteo Lunelli
In alto, il Carapace. Sopra, Matteo Lunelli
l’italianità, ma anche i sapori del territorio. Un’altra forma di ospitalità si può trovare presso i nostri Ferrari Spazio Bollicine: anche in uno spazio aeroportuale si può scoprire il brand Ferrari Trento e bere un buon calice di bollicine Trentodoc in questi winebar costruiti con design italiano attorno al concetto di piazza ed incontro. Questo concept, lanciato per la prima volta nel 2006 a Madonna di Campiglio, è oggi di grande successo presso gli aeroporti di Fiumicino, Milano Linate e Milano Malpensa. La nostra vuole essere un’ospitalità a 360 gradi: ci sono tanti altri progetti in cantiere, come il vigneto-giardino sulla collina del Cartizze del brand Bisol1542, o altri già consolidati che continuano, come la collaborazione di Surgiva con il Parco Naturale Adamello Brenta.
Come è cambiato il mondo del vino con la pandemia?
All’inizio ha spaventato tutti e ha portato uno stop forzato con la chiusura di bar e ristoranti. Poi però i consumatori hanno cambiato il loro stile di consumo, sperimentando il vino a casa in un contesto più intimo, come un momento di grati cazione personale. Se è cambiato lo stile di consumo, la passione per il vino è cresciuta. Oggi, terminate le restrizioni e il distanziamento sociale, le bollicine in particolare sono sempre più richieste perché c’è una grande voglia di convivialità. Inoltre due trend già in atto nel periodo prepandemico hanno subito un’accelerazione: il digitale e la sostenibilità. Oggi per il consumatore è sempre più importante informarsi sul web e sui social media, acquistare il vino online e poter contare su brand che operano in armonia con l’ambiente e con un approccio etico e sostenibile. bubbles in these wine bars built with Italian design around the concept meeting other people and be together. This concept, launched for the rst time in 2006 in Madonna di Campiglio, is now very successful at the airports of Fiumicino, Milan Linate and Milan Malpensa. We aim at a 360-degree hospitality: there are many other projects in the pipeline, such as the vineyard-garden on the Cartizze hill of the Bisol1542 brand, or others already consolidated that continue, such as Surgiva's collaboration with the Adamello Brenta Natural Park
How has the world of wine changed with the pandemic?
At rst it scared everyone and led to a forced stop with the closure of bars and restaurants. But then consumers changed their style of consumption, experiencing wine at home in a more intimate context, as a moment of personal grati cation. If the style of consumption has changed, the passion for wine has grown. Today, once the restrictions and social distancing are over, bubbles in particular are increasingly in demand because there is a great desire for conviviality. Furthermore, two trends already underway in the prepandemic period have accelerated: digital and sustainability. Today, it is increasingly important for consumers to get information on the web and on social media, buy wine online and be able to count on brands that operate in harmony with the environment and with an ethical and sustainable approach.