Carp e Feeder Fishing 02/2018 Marzo Aprile

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Fipsas fiops - lbf

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02 2018

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graziano giambastiani Direttore Editoriale

NUMERO 2 EDITORE MATTEO MARMOCCHI

Numero Registro Operatori di Comunicazione 26536

direttore responsabile

Matteo Marmocchi matteo@carpefeederfishing.it

consulenti

White Koy, Graziano Giambastiani, Dario Ferrari, Dino Ferrari, Stefano Francia, Mattia Travasoni, Mauro Pitorri, Marco Rossi, Raffaele Mapelli, Simone Gatti, Michele Vallesi, Julian Jurkewitz

direttore editoriale

Graziano Giambastiani graziano@carpefeederfishing.it

videoimpaginazione

Matteo Marmocchi

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è una pubblicazione bimestrale MATTEO MARMOCCHI Registrata presso il Tribunale civile e penale di Bologna con il numero 8458

graziano@carpefeederfishing.it

proprietà

MATTEO MARMOCCHI www.carpefeederfishing.it

Marzo 2018

Tutti i diritti sono riservati. L’invio di fotografie e materiale dattiloscritto alla Redazione, autorizza implicitamente la pubblicazione a titolo gratuito sulla rivista Carp e Feeder Fishing. I manoscritti ed il materiale iconografico inviati in Redazione non verranno restituiti. Sono vietati la pubblicazione e l’utilizzo anche parziale di testi, foto e disegni, se non espressamente autorizzati.


SM AOR M M A R I O Z O - A P R I L E r u briche 6 NEWS 10 fipsas 12 fiops 14 lbf 18 agonismo 176 OROSCOPO

pro v e prodotti 74 nash 102 imperial baits 124 middy 140 any water

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gli anni passano... i tempi cambiano

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6 consigli per l’inverno

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a caccia di carpe... la mia avventura

terminali & co.

aspettare, osservare, agire

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ripasottile un sogno... una realtĂ

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una strategia... furba


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I TA L I A E-ZINE

H S NA io/Marzo 2018

N° 11 Febbra

Tecnica CARPE HIGH-TECH LA MAGIA DELLA LUNA Prove Pesca TRAX BARROW ZT ELEMENTS HOODY

E N O I S S E S A N U E R A R A P E PR

il nuovo numero della rivista di

Nash


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RACCONTI DI PESCA 2 A partire da venerdì 2 marzo alle ore 21.00 Pesca (Sky canale 236) presenta Racconti di pesca 2. Si tratta della seconda stagione inedita del programma di Marcello Adamo, regista di professione e pescatore per passione. Con il consueto stile realistico e ‘immersivo’, Adamo racconta un’appassionante serie di storie di pesca realizzate sia nelle acque interne che nei mari della nostra Penisola. Insidiando trote e lampughe, alalunghe e pagelli, il pescatore registra il gusto della pesca, ma anche le difficoltà, i successi come gli insuccessi. Senza tralasciare gli aspetti tecnici, che vengono però affrontati in modo semplice e immediato con il supporto di straordinarie immagini prese dal vivo, per un approccio sempre divertente e appassionante. Clicca e guarda il video

A PESCA IN FIUME 2 A partire da lunedì 19 marzo alle ore 21.00 Pesca (Sky canale 236) presenta A pesca in fiume 2. Seconda stagione per la trasmissione dedicata alla pesca in fiume nel nostro Paese, un vero e proprio viaggio alla ricerca dei migliori spot da affrontare con la tecnica della pesca alla passata, una delle più praticate da sempre in Italia. Le tante tecniche per la pesca alla passata in fiume - la bolognese, il ledgering, la canna fissa e la canna inglese - permettono di spaziare praticamente all’infinito tra le numerosissime specie che popolano le varie acque, dai fiumi a corrente moderata, ai canali di fondovalle, alle piccole suggestive rogge con acque fresca e corrente. I migliori esperti delle varie tecniche saranno i protagonisti delle puntate, insieme anche a tanti agonisti e appassionati, ognuno pronto ad offrire la propria esperienza e il proprio contributo tecnico per una serie divertente e istruttiva.

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REALITY FISHING EXPLORER 2 A partire da domenica 4 marzo alle ore 22.00 Pesca (Sky canale 236) presenta Reality Fishing Explorer 2. La seconda stagione del programma di Antonio Varcasia ci porta ancora in giro per il mondo alla scoperta delle località di pesca più interessanti. La famosa crew di Reality Fishing va alla ricerca di località inedite e da scoprire, ma visita anche le splendide realtà di pesca più famose al mondo, i gamefish più caratteristici e interessanti, sempre mantenendo uno stile veloce e moderno. Il divertimento della trasmissione non esclude l’approfondimento tecnico, anzi, favorisce anche un’analisi biologica, storica e culturale dei posti e della fauna che di volta in volta Varcasia e i suoi incontrano nel loro appassionante itinerario alieutico.

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IMPORTANTE COMUNICAZIONE PER TUTTI I PESCATORI SPORTIVI!

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Si porta a conoscenza di tutti gli appassionati e praticanti la pesca sportiva in acque interne che la Federazione ha ricevuto diverse segnalazioni di accadimenti incresciosi che si stanno verificando nel centro-nord Italia. I pescatori vengono avvicinati da alcune persone vestite in abbigliamento somigliante ad una divisa federale e viene chiesto loro di esibire la licenza di pesca. Viene quindi emessa una multa per chi non ne è provvisto oppure nel caso vengano rilevate situazioni irregolari di pesca. Viene intimato di pagare sul posto per evitare aumenti delle cifre richieste. A volte viene addirittura sequestrata l’attrezzatura. Si ricorda che le Guardie Giurate della Federazione effettuano controlli previa esibizione del tesserino FIPSAS ed hanno una divisa con il logo FIPSAS, nel caso accertino delle irregolarità emettono un verbale e non riscuotono mai direttamente del denaro. Si invita quindi a diffidare da presunte Guardie che assumono comportamenti diversi o fanno richieste non autorizzate e di segnalare fatti e persone sospette alle forze dell’ordine e alla Federazione.

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CONVEGNO CARPITALY 2018 Si è tenuto, in occasione della ventesima edizione di Carpitaly a Gonzaga il convegno “Una nuova legge quadro sulla pesca in acque interne: il superamento del Regio Decreto del 1931” organizzato da FIPSAS.

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Il Direttore della FIOPS Francesco Ruscelli, che ha coordinato i lavori dell’iniziativa, ha visto numerosi interventi tra i quali quello di Alberto Gentile, Consigliere FIPSAS che ha illustrato i contenuti della proposta, quelli degli on. Marco Carta e Vittorio Ferraresi, quello del Consigliere regionale dell’Emilia Romagna Alan Fabbri, quello del Dott. Roberto Malagoni Coordinatore delle Guardie Ittico Venatorie della Provincia di Mantova e del Prof. Ugo Claudio Matteoli, Presidente della FIPSAS che ha anche concluso gli interventi. Numerosi gli spunti emersi per proseguire il lavoro di confronto nei prossimi mesi.

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LBF TUSCIA – LA RINASCITA È ormai trascorso un anno dalla nascita della Sezione Periferica LBF Tuscia, sorta dalle ceneri di “LBF 3 est!!! Montefiascone” già attivo da alcuni anni. Questa rinascita è stata voluta semplicemente per ampliare e divulgare questa splendida disciplina che è il feeder in tutto il territorio della TUSCIA (magnifica terra etrusca), non fossilizzandoci solo sul comune bagnato dal Lago di Bolsena. Non si devono però dimenticare le origini e il padre fondatore di questa sede, il grande uomo e amico che fu EUGENIO MAGGI non certo bisognoso di presentazioni nel mondo del feeder italiano, anche per essere stato uno degli uomini più importanti nella storia della nostra Associazione. Prendendo spunto dalla passione e dalla volontà che egli stesso mise per creare i pilastri di questa Sezione, oggi più solidi che mai, ci troviamo oggi in eredità un gruppo davvero unito ed affiatato, con tanta voglia di fare e tanti progetti da realizzare. E si sa, più il gruppo riuscirà a crescere numericamente, più saremo in grado di apportare nuove competenze, e nuove idee. Le porte di questa Sezione Periferica sono sempre aperte a tutti i feederisti e “specialist” della Tuscia, con la speranza di crescere e di divertirsi ma non dimenticandosi dei sani principi che stiamo cercando di diffondere nel nostro territorio, ossia l’amore per il nostro ambiente acquatico e una sana abitudine che altrove è ormai un traguardo conquistato, il catch and release, pratica che dalle nostre parti aimè non è ancora così diffusa. È già! si sa che questo ed altri fattori sono tasselli fondamentali per il futuro della pesca in Italia ma soprattutto sul Lago di Bolsena, cerchiamo di infondere ai giovanissimi e ai più tenaci anziani che è dannoso e controproducente portare a casa e magari gettare nella spazzatura numerosi pesci (soprattutto tinche) e che il bello di vederle liberate e magari ripescarle è più appagante. Quindi cari amici vi invitiamo a conoscerci e a percorrere questa strada insieme a noi per dare valore a ciò che vale! Stefano Sciamannini (Vice Presidente LBF Tuscia)

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Buon compleanno BassoPo “Il fiume scorre tranquillo chiuso fra gli argini già avvolti nella fitta oscurità di quest’ uggiosa serata di gennaio. La pioggia, a tratti fitta, non sembra disturbare il suo incedere verso il mare. La striscia scura e lucida, sulla quale si riflettono tremolanti le luci del ponte della statale, spicca ben evidente in tutta la larghezza di quello che è il basso corso del Po. La chiatta, saldamente ancorata alla rampa della golena, si lascia cullare dalla corrente, dentro il ristorante si potrebbe quasi sentire lo sciabordio dell’acqua sui galleggianti se non fosse per l’allegro vociare di una dozzina di loschi figuri che, complice il vino e un’insana passione comune, hanno appena gettato le basi di una nuova avventura, la prima in questo lembo di pianura esposta ad est, baciata dalla nebbia e percorsa da una fitta rete di fiumi e canali ancora ricchi di nobile pesce autoctono. Vengono da sette province diverse, ma l’allegria compagnia, il cibo e l’alcool fondono perfettamente i dialetti restituendo un unico linguaggio, quello dell’amore per i pesci, per l’ambiente e per quegli strani scatolini di plastica forati e zavorrati appesi a corte canne con i cimini colorati. L’ultimo brindisi di fronte al fiume che ci unisce, ha fatto da testimone in questa fredda e piovosa serata invernale e che costituisce il cordone ombelicale della nuova sezione. Un botto secco, il tappo di sughero vola verso il fiume perdendosi fra i flutti della piena imminente... benvenuta LBF BassoPo!” Con queste parole veniva ufficializzata la nascita di una nuova sezione di LBF Italia. Sono passati ben 5 anni da quel gennaio 2013 ed oggi LBF BassoPo costituisce a tutti gli effetti una solida realtà nel panorama del feeder fishing nazionale. I soci, per il 2018, sono 26, provenienti da ben 10 provincie diverse a coprire un territorio che, dal punto di vista delle acque, racchiude una delle più fitte reti di canali, laghi e fiumi del territorio nazionale; acque che, contro ogni previsione, ospitano ancora una bella rappresentanza dei pesci autoctoni che ancora popolano le nostre acque. Il consiglio direttivo del 2018 vede Presidente della sezione Lorenzo Bassi, al terzo mandato consecutivo, Sergio Farina Vicepresidente e Davide Salvioli come segretario. Diverse le iniziative proposte per l’appena trascorso 2017, tra il raduno primaverile che si dedica più alla buona compagnia che alla pesca, e il tradizionale atto conclusivo che ha visto i soci darsi goliardica quanto informale battaglia sulle sponde del fiume Piave in una gara agguerrita, soprattutto a tavola. Nel mezzo qualche ritrovo informale che va dalla cava, alla pesca in fiume, fino alla pizza in compagnia. Fiore

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all’occhiello del 2017 appena trascorso la vincita del primo premio da parte del nostro socio Pietro Federico, del concorso letterario indetto da LBF Italia. Tradizionale, come da qualche anno a questa parte, il DVD consegnato in fase di tesseramento che raccoglie le foto annuali condivise tra i soci della sezione. L’obiettivo della sezione è quello, di promuovere la tecnica del feeder fishing e dello specialist fishing, vista la presenza del fiume per eccellenza per tentare i grandi grufolatori fluviali, il Po. Rivestono grande rilevanza le collaborazioni con altre associazioni territoriali, FIPSAS in primis per combattere ogni abuso ambientale e per la salvaguardia del territorio, uno dei più bersagliati dal bracconaggio indiscriminato. Per finire grande lavoro nella promozione di un C&R responsabile, attraverso mezzi informatici e tradizionali, eseguito correttamente attraverso l’uso cosciente di attrezzature idonee e tecniche corrette, per dare il massimo risalto ad una nuova cultura che veda territorio, acque e pesci come una risorsa da preservare e non da sfruttare. Cinque anni di progetti, lavoro, difesa del territorio ma soprattutto condivisione e amicizia, poco importa che si tratti di sessioni estemporanee organizzate fra pochi soci o veri e propri raduni ufficiali. L’importante e l’ennesima candelina su di una torta che speriamo possa, nel tempo, diventare troppo stretta per ospitarle tutte…buon compleanno LBF BassoPo.

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L’IMBATTIBILE COMFORT DELLA GAMMA INDULGENCE

Il lussuoso comfort Indulgence nei sacchi a pelo foderati in tessuto felpato, imbottiti, per un calore unico. Disponibili in 4 stagioni e nella versione a doppio strato 5 stagioni; sviluppati per adeguarsi ad ogni stagione e condizione climatica in base alle proprie esigenze personali. Si adattano alla gamma delle brande Indulgence, ma offrono un adattamento universale per qualsiasi branda, grazie ai manicotti di sostegno posti in cima e sul fondo, con cinghia per lo schienale in modo da evitare la torsione del sacco a pelo. Disponibile in versione Standard e Wide Boy.

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Podio Campioni del Mondo 2003

Intervista al nuovo Commissario Tecnico della Nazionale di Carp Fishing Direttore. Ciao Guido, ti do del tu perché ho la fortuna di conoscerti da tempo, il tuo carattere è forte, buono con gli amici, ma deciso se bisogna prendere delle decisioni e non ti tiri mai indietro se pensi di aver la ragione. Secondo me sei l’uomo giusto al posto giusto, tu sei un vincente con le medaglie che hai conquistato. Per piacere, raccontaci chi sei, o meglio, come è nata la passione per il carp fishing.

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Guido. Ciao Matteo…sai, faccio fatica a ricordare o forse non voglio Scherzo, ma non ero ancora sposato e quindi parliamo di fine anni 80. Il virus mi è stato iniettato da due ragazzi francesi che in una garetta aperta a diverse tecniche, in un laghetto dove avevo accompagnato un amico, vinsero con due carpe di circa 9 kg. Dopo che erano stati in giro per il lago bevendo birra mentre gli altri si affannavano nel catturare qualche pinnuto. Usavano dei catafalchi di ferro con sopra un paio di affarini che suonavano se il filo si muoveva. Capelli lunghi, birre a profusione. Due tipi strambi a dir poco. Eravamo un po’ tutti tra il divertito ed il compassionevole guardando il loro box, ma poi vinsero, con quelle due carpe grandi come mai ne avevo viste. Mi incuriosii ed a fine gara andai da loro per soddisfare la mia curiosità. Li giudicai completamente ubriachi però quando, a me che pescavo carpe con l’amo n.8 dorato e rigorosamente innescato con due chicchi di mais che lo nascondevano completamente come insegnatomi da anziani ed esperti pescatori, mi mostrarono un amo del 2 con una pallina che penzolava sotto lo stesso lasciandolo, udite udite, completamente scoperto, ascoltai le loro spiegazioni educatamente, con finto interesse per non offenderli, ma avevo già emesso il mio verdetto: inattendibili. Invece, quell’immagine mi rimase nella mente e così trascorsi tre lunghi anni dedicando una delle mie due canne all’inglese pescando con la tecnica del CARP FISHING come la chiamavano loro. Sostituendo gli affarini musicali con un sano e robusto campanello, quelle curiose “scimmiette” con delle guarnizioni in gomma (per non rovinare la canna) tagliate da un lato ed infilate sulla lenza madre, ed al posto del catafalco di ferro un normale reggi canna. Avrei dovuto appunto aspettare tre anni ed un centinaio di pescate prima di prendere il mio primo pesce col CF ma sono testardo e non ho mai vacillato. Tre anni inframezzati di avventure che oggi non sarebbero concepibili e forse anche un po’ ridicole… In ogni caso troppo lunghe da raccontare… Direttore. L’agonismo ha sempre ricoperto nella tua vita, un ruolo primario, ma parliamo delle gare a livello carp fishing, sarei curioso, visto che non lo so nemmeno io, qual è stata la tua cavalcata fino al raggiungimento della medaglia più preziosa che hai.

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In attesa di Italia-Francia

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Bronzo Mondiale ed Olimpico in Portogallo

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Cattura della Golouse durante Italia-Francia

Guido. Ho avuto la fortuna di inaugurare l’agonismo internazionale Italiano e di vivere i primi passi del CF nostrano. L’agonismo è stata la naturale evoluzione delle mie esperienze solitarie o in compagnia di amici ai quali avevo “imposto” la tecnica del CF. Spinsi la FIPSAS a indire gare di CF offrendo tutta la mia collaborazione all’organizzazione delle prime competizioni che videro una prima gara in Veneto nel 1997, per poi indire un campionato Italiano nel 1998 ad Ostellato se non sbaglio. I primi 16 di quella gara tra cui, buoni quinti, arrivammo io ed il mio compagno di pesca, parteciparono al Club Azzurro, serbatoio della Nazionale. L’anno dopo, nel 1999, eravamo in Portogallo per il primo Mondiale,dove arrivammo secondi. Da lì non sono più uscito dalle zone nobili del CF disputando diversi Mondiali con tante soddisfazioni. Fino al pensionamento Direttore. Molti lettori sono curiosi di sapere il tuo palmares. Guido. Beh… ho avuto la fortuna di vincere davvero tante gare ufficiali e non. Diversi enduri, non li ricordo tutti Spesso apro la mia vetrina che mia moglie mi ha dedicato e guardo tutte quella medaglie, le decine di coppe e trofei, quadri, pergamene sparse per casa ed un po’ mi intristisco. Ricordi di un tempo magico, pieno di scoperte e di grandi soddisfazioni. L’argento mondiale del 1999 è stato sicuramente il più emozionante, sul podio, durante l’inno, ho capito che

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Si cattura

nel nostro piccolo avevamo fatto qualcosa di grande. Mi sono sentito importante. L’anno dopo, nel 2000, vincemmo l’oro Mondiale e l’oro Olimpico. Nel 2003 per la seconda volta Campioni del Mondo, e tre anni dopo, nel 2006, di nuovo sul podio con un bronzo Mondiale ed Olimpico. L’Italia era rispettata e temuta, un rispetto guadagnato sul campo a suon di grandi risultati. Quello che mi riempie d’orgoglio però, sono le due Medaglie d’oro al Valore Sportivo, per i due Mondiali vinti consegnatemi dall’allora Presidente del Coni Petrucci in una cornice di pubblico e ambiente emozionantissima. Dico sempre, con un pizzico di vanità, che un Campione come Del Piero può vantarne solo una. Concedetemelo. Direttore. Domanda di rito, il tuo momento più bello da agonista. Guido. Ho in parte già risposto La consegna della prima medaglia al valore da parte del Presidente del Coni Petrucci. C’erano tanti big dello sport “vero” che applaudivano. E’ stato molto emozionante. Direttore. Veniamo ai giorni nostri, recentemente ci sono stati i campionati del mondo e purtroppo la nostra nazionale non ha avuto un buon risultato, personalmente non posso giudicare l’operato dei ragazzi che hanno partecipato, non ne sarei in grado. Tu dovrai partire da alcuni punti fermi, mi potresti spiegare quali saranno inizialmente? Guido. Qualcuno di loro lo conosco, può essere un punto di partenza,ma aspetterò le gare di quest’anno per vedere tutti all’opera. Posso scegliere tra i primi dieci e so che tutti hanno buone capacità. Vedremo. Direttore. Su cosa si fonderà il tuo lavoro per tentare di riportare alto il tricolore nelle gare di carp fishing? Guido. Creare un gruppo di amici, uniti, coesi.Non mi interessano i solisti. Una squadra lavora tutta insieme per provare a vincere, non ci sono altri modi. Se anche ci fosse un Messi del Cf non serve se non si sente parte del gruppo.

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A sinistra Primo Mondiale...Vice Campioni del Mondo. A destra Campioni del Mondo! Direttore. I meeting di pesca, quelli veri sul campo, dovranno essere svolti, forse più di prima, hai già in mente un tour o almeno quante volte i ragazzi dovranno “allenarsi” assieme durante l’anno? Guido. Faremo qualche incontro, sicuramente, per parlare, per conoscerci meglio. Poi probabilmente, parteciperemo ad un Enduro che si organizzerà sul lago teatro del Mondiale. Sarebbe importante pescare in assetto gara e potrebbe darci qualche utile indicazione per il Mondiale stesso. Direttore. Quali sono le caratteristiche che un atleta deve avere per far parte del Club Azzurro? Guido. Innanzi tutto la lealtà, verso sé stesso e verso gli avversari. Dal Club Azzurro verranno scelte le 4 coppie che ci rappresenteranno: devono onorare i colori che rappresentano. Dal punto di vista agonistico invece, saranno sicuramente preparati visto che per arrivarci devono aver fatto bene in gare provinciali e nel Campionato Italiano. Direttore. Sappiamo che alcuni dei ragazzi convocati, potranno avere qualche sponsor, come gestirai la situazione? Sarà come la nazionale di calcio, dove, quando un giocatore indossa la maglia azzurra, deve dimenticarsi della propria squadra di appartenenza? Guido. Assolutamente. Eventuali sponsor li decide solo la Federazione. Quelli personali non contano. Direttore. Prima di ogni gara importante, è necessario parlare ai ragazzi con frasi di rito, oppure ti affidi a quello che è stato fatto negli “allenamenti”? Alcuni allenatori sono dei veri e propri motivatori, tu sarai anche così? Guido. Quando si partecipa ad un Mondiale, le motivazioni sono anche troppe. Penso che cercherò più di aiutarli a stare tranquilli. Direttore. Cosa ti aspetti dai ragazzi durante le competizioni ufficiali? Guido. Capacità di reagire alle diverse situazioni di pesca, tenacia nel perseguire il risultato, saper cogliere il meglio dal box sorteggiato, ed una buona apertura mentale alle diverse tecniche da usare nelle diverse gare di qualifica. Direttore. Hai un messaggio da lanciare a tutti coloro che amano e anche che non amano le gare di carp fishing? Guido. A coloro che già conoscono il mondo delle gare posso solo dire di non mollare mai perché la maglia Azzurra è un sogno aperto a tutti, e dico proprio TUTTI. A chi non ama l’agonismo

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invece, vorrei dire che per anni sono stato visto come il “cattivo” che faceva le gare, poi, dopo la vice presidenza di CFI, qualcosa è cambiato, ho potuto dialogare con tanti ragazzi e molti hanno capito che l’agonismo ha le stesse regole della pesca non agonistica, anzi, mi è capitato di vedere carpisti che lasciano il loro posto sporco e pieno di spazzatura. Nell’agonismo non succede mai, la cura del pesce e del posto sono rigorosi e, se non rispettati, pesantemente sanzionati. Mi farebbe enorme piacere se qualcuno di voi tra quelli che non amano l’agonismo venisse a vedere le nostre gare. Siamo tutti amici, si mangia e si beve insieme, la classifica si legge a fine gara e poi l’agonismo ha fatto conoscere a tutti attrezzi che forse mai sarebbero stati usati, su tutti lo Spomb nelle sue diverse forme e materiali. Noi non usiamo la barca per portare gli inneschi più lontano, ci alleniamo a lanciarli. Non abbiamo l’ecoscandaglio, facciamo tutto con canna e piombo, ma finite le gare, a tutti noi piace andare su un lago con gli amici alla ricerca della carpa da sogno o, più semplicemente, di qualche giorno immersi nella natura, rispettandola. Il carp fishing non ha etichette, non può averne. Chi vuole dargliene per forza, sbaglia. Agonismo o no, libera o a pago... Non ci sono differenze ma un solo punto fermo: il rispetto… Lasciamo che le nostre amiche muoiano dove hanno vissuto, lasciamo che chi lo preferisce paghi per andare a pesca… Lasciamo che si faccia Carp fishing con o senza classifica non ha nessuna importanza. Ti ringrazio enormemente del tempo che mi hai dedicato, sono sicuro che ti rivedremo presto su queste pagine, e perché no, con una rubrica dedicata all’agonismo. Io ti faccio il mio più grosso in bocca al lupo e ti invito a non mollare mai, ma questo penso che lo sai già da solo senza che nessuno te lo dica. Grazie Matteo… a presto!

Si torna in Italia...Con podio!

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Testo di Raffaele Mapelli - Foto di Marius Pintea

Come ogni anno a febbraio Gonzaga ospita un evento che tutti i carpisti, specialisti e appassionati della pesca aspettano con impazienza, il Carpitaly, giunto quest’anno alla sua ventesima edizione I N T R O D UZ I O N E Ancora un’edizione positiva per questo Carpitaly 2018, la fiera internazionale della pesca sportiva, giunta alla sua ventesima edizione nella struttura di Fiera Millenaria a Gonzaga. Quest’anno i visitatori sono stati oltre 12.000. “Anche dopo vent’anni Carpitaly resta una manifestazione importante per il settore e capace di rinnovarsi, seguendo le richieste di un pubblico molto appassionato, che dimostra sempre grande affetto nei confronti della nostra “fiera”, ha detto il presidente di Fiera Millenaria Giovanni Sala. “L’offerta commerciale è di altissimo livello con tutte le principali aziende di settore a livello mondiale che, di anno in anno, investono sempre di più in questo appuntamento. Ci rende, poi, particolarmente orgogliosi l’aver introdotto da tre anni a questa parte anche momenti di riflessione che hanno saputo unire una comunità (quella degli amanti della pesca sportiva) particolarmente compatta e appassionata in una battaglia molto importante: la lotta al bracconaggio ittico, un fenomeno che sta danneggiando drammaticamente le nostre acque interne e in particolare il fiume Po. Quest’anno abbiamo proposto due interessanti conferenze durante le quali abbiamo approfondito le potenzialità della pesca sportiva come presidio anti-bracconaggio e veicolo di sviluppo turistico del territorio, oltre alla nuova proposta di legge per aggiornare lo sfruttamento delle acque interne. Di spessore i relatori, con personaggi del mondo della politica, delle associazioni dei pescatori e delle forze dell’ordine”. Anche quest’anno il pubblico è stato internazionale. Gli appassionati di pesca alla carpa e al siluro sono arrivati a Gonzaga da tutta Italia, Austria, Germania, Inghilterra ed Est Europa. Per il secondo anno, grazie all’introduzione del nuovo padiglione della fiera, la manifestazione ha occupato una superficie di 14.000 metri quadrati che ha ospitato 100 espositori qualificati.

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Quest’anno ho avuto il privilegio, grazie alla nostra rivista Carp e Feeder Fishing, di vivere per due giorni questa incredibile fiera e assaporarne in prima persona l’essenza che è in grado di sprigionare. Con Marius abbiamo girato in lungo e in largo per due giorni a fotografare e a raccogliere informazioni cercando di condividere anche i più piccoli particolari di questo evento. M a che cos ’ è per me il C arpitaly ? È sicuramente un’occasione per ritrovarsi con amici che, a causa degli impegni di tutti i giorni e della lontananza non capita di vedere spesso. Il Carpitaly è il pretesto per toccare con mano i prodotti, vedere le novità delle numerose aziende, “respirare” l’aria intrisa di dip, fare la foto con il proprio mito e chiedergli magari dei consigli, insomma vivendolo due giorni come l’ho vissuto io si riesce a percepire quello che è lo spirito, l’essenza di questo evento. ALAN BLAIR CAMPIONE VERO In questo contesto ho avuto l’occasione di vivere anche due giorni con il mitico Alan Blair che il team Nash ha portato in Italia. Eravamo nello stesso albergo e a cena nello stesso ristorante, sempre con il sorriso, disponibile a foto, autografi e consigli, una persona estremamente dinamica, infaticabile, già attivo dalla mattina presto con il suo computer strapieno di foto di sessio-

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ni e di catture, un personaggio fantastico per dedizione e passione. Quando la domenica è salito sul palco per circa un ora e mezzo affiancato da Matteo Marmocchi ha radunato intorno a se un gran numero di persone, i suoi racconti di pesca, sentirlo parlare con l’entusiasmo di un bambino ti faceva stare fisso ad ascoltarlo... fantastico nell’interpretazione delle sue strategie di pesca, chi ha avuto la fortuna di seguirlo sul palco è sicuramente tornato a casa con dei consigli da farne tesoro per metterli in pratica alla prima occasione.

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ANY WATER

La dinamica azienda tutta Italiana ha presentato la sua nuova linea di boilies tra cui Peach e Papaya, una boilies definita da caccia, composta da un birdfood mix semplice estremamente digeribile. I suoi punti di forza sono sicuramente il gusto, il colore e l’aromatizzazione. Altra ottima esca sono le Caramel Nut. Ci ha spiegato Michele Vallesi: partendo dalla nostra base di birdfood mix abbiamo aggiunto: farina di nocciolina e farina di cocco il tutto completato con un nuovo dolcificante senza retrogusto chimico tipico dei dolcificanti concentrati Altra novità molto interessante la New age, una pallina composta da piÚ di sette farine e cinque note aromatiche diverse tra loro, il tutto per ottenere un sentore aromatico a dir poco eccellente.

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CC MOORE

Sempre impeccabile lo stile di questa storica azienda Inglese che ha presentato diversi nuovi prodotti tra cui le Squid Meal che risultano molto efficaci nelle miscele di sacchetti e stick PVA e anche per rivestire pellets o boilies galleggianti. Un ottimo prodotto reso ancora più attrattivo dopo aver inumidito con un alimento liquido, come l’estratto di calamaro, il proprio innesco. E’ un prodotto completamente naturale. Non poteva mancare la pasta modellante Pacific Tuna, ottima per ricoprire gli inneschi con l’ormai famoso gusto di CC Moore.

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HOBBY PESCA E ACQUARI

Il simpaticissimo e cordiale Eugenio Morini, immancabilmente presente a questa ventesima edizione, ci ha presentato la nuova linea Scopana-Love di Imperial baits, la dolce tentazione! Una favolosa combinazione di aromi Scopex e Pineapple con un’abbondante aggiunta di Farina di Arachide Tostata. Di questa linea vengono prodotte due diverse versioni, le differenze sono nel metodo di produzione e nella cottura, non negli ingredienti!

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NASH

Sicuramente lo stand dove tutti gli oltre 12.000 visitatori sono transitati, richiamati dal marchio e dalle tante novità presentate. Tra i prodotti più interessanti di questo 2018 (in realtà ce ne erano veramente tanti) abbiamo deciso di evidenziare il nuovo Rod Pod Globetrotter che offre infinite opzioni e si rende pratico per qualsiasi situazione. Può adattarsi a luoghi naturali estremi come grandi fiumi o grandi laghi. Per gli amanti della riservatezza e della dinamicità ha attirato la nostra attenzione il nuovo Titan Hide, il più piccolo Titan della gamma con una altezza di 44“ (112 cm) e un peso di soli 4,6 kg. Sicuramente il “rifugio” migliore per le sessioni brevi. In ultimo, ma non per importanza, la nuova linea Logix, una gamma di buffetteria tecnica in grado di soddisfare le esigenze di spazio e di trasporto della vostra attrezzatura.

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COGITECH

Distributrice ufficiale per l’Italia del marchio Marukyu, la efficiente ditta milanese Cogitech, ha presentato a questa ventesima edizione la nuova e importante collaborazione con la ditta inglese kodex: una linea completa di prodotti per gli amanti delle tecniche specialistiche che oltre alle interessanti canne e all’ottima minuteria, propone una bellissima borsa con tracolla per trasportare tutto l’occorrente per la pesca oltre alla sedia, tutto con in ingombro e una facilità di trasporto eccezionale, veramente un prodotto comodo e molto utile.

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FOX

E’ sottinteso che la presenza di Fox è stata per molti non solo una tradizione, ma anche l’opportunità di toccare con mano alcune importi novità della blasonata azienda Inglese. Tra le novità che ci hanno interessato maggiormente spiccano le nuove canne Horizon HS, delle ottime canne per chi ama misurasi con lanci estremi, i nuovi avvisatori KXT e la nuovissima buffetteria della linea Voyager.

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ROD HUTCHINSON

Interessante la nuova linea di boiles Fruit Frenzy. Il suo sapore ricorda la freschezza della prima fioritura dei fiori di primavera in contrapposizione perfetta con un aroma leggermente acido, il Fruit Frenzy. Questa fusione naturale di due sapori forti è perfettamente completata dal possente Milky B e da un pizzico di dolcificante, in questo caso Protaste Plus, che rendono questa boilies assolutamente succulenta. Molto interessante anche la linea Ballistic B.

MECCANICA VADESE

In questi anni siamo stati abituati a vedere delle vere opere di perfezione meccanica, ma nonostante i suoi “pod esclusivi” questa volta vogliamo porre l’attenzione sulla nuova linea di canne per il feeder fishing le HIS POWER FEEDER e le CTX FEEDER RODS. Oggetti di vera classe per gli amanti delle tecniche specialistiche.

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STARBAITS

Iniziamo con parlare della linea Feedz. Questa boilies è stata formulata utilizzando semi e pellets. L’obbiettivo è quello di migliorare i processi di produzione e preparazione senza compromettere le proprietà degli elementi utilizzati nella produzione. Queste esche non utilizzano nessun aroma artificiale e/o solventi pur avendo la stessa diffusione di altre boilies Starbaits con attrattori naturali e una forte impronta olfattiva. Anche le N.F.S boiles sono una sorgente alimentare naturale. Questa nuova formula complessa di ingredienti altamente digeribili è ricca di conchiglie “crunchy” che replicano l’effetto di una carpa quando si nutre. Il sapore è leggermente salato ed è dato da una combinazione di pesce, carne, crostacei e aminoacidi naturali.

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L’impatto che si ha visitando lo stand di Korda è ogni volta positivo. In questa occasione puntiamo l’attenzione sui Floss Caps che aiutano ad assicurare la tua esca a qualsiasi tipo di terminale. Il Floss Cap si prende tutto il fastidio di questa operazione, sostituendosi all’uso del tuo solito stopper. Può essere abbinato al colore della tua esca grazie alle colorazioni disponibili, tra cui quella trasparente, gialla e rosa e quella bianca e rossa. Una volta che l’innesco sarà posizionato esattamente come lo vuoi sul terminale, sarà sufficiente farci scorrere sopra un Floss Cap in modo che si trovi a filo dell’esca. Quindi, fondere le estremità del filo con un accendino per tenere tutto a posto. Legare le esche non è mai stato così semplice e senza problemi! A seguire l’elenco di tutti gli espositori presenti per questa grande festa del carpfishing e di tutte le tecniche specialistiche, grazie a tutti per disponibilità.

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elenco espositori - prod u ttori / distrib u tori AT1 BAIT BOATS

MYEVASION SRL

ZENERGO

elenco espositori - nego z i CENTONI GIUSEPPE

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PASSIONE PESCA

elenco espositori - editori / media I TA L I A E-ZINE

NASH

elenco espositori - istit u z ioni

elenco espositori - pescat u rismo CONSORZIO FOCI PO DI MAISTRA SOCIETA’ COOPERATIVA

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Testo e foto di Mauro Pitorri

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UN SOGNO... UNA REALTà

Un sogno divenuto realtà. Un lago magico, mitico, storico per il nostro movimento aperto a tutti i carpisti ad una condizione: che vi si entri lentamente e in punta di piedi. Siamo infatti in un regno che non è nostro, ma della natura. Quella con la “N” maiuscola RIPASOTTILE UN SOGNO... UNA REALTà Pag.43


Mi ritengo fortunato. Amare la pesca e vivere nell’ombelico di questo affusolato bel paese, mi ha regalato la possibilità di gioire pienamente di una pesca fatta di profumi primordiali. Luoghi intatti, unici e assolutamente meravigliosi hanno contribuito a far brillare costantemente in me la luce del cuore di quel bambino, che ancora oggi con la canna da pesca in mano si emoziona alla vista di un rosso tramonto sul lago. La mia provincia, quella di Rieti, territorio a tratti ancora aspro e genuino, centro geografico d’Italia, che tra mille riflessi d’acqua ha contribuito a scrivere una storia indelebile nel carpfishing La presenza di pioppo sulle sponde è un chiaro segnale dell’approssimarsi del periodo della frega. In questi momenti la pesca può essere redditizia, ma anche particolarmente difficile

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italiano e non solo. Amo la mia terra, perché in essa trovo sempre rifugio anche dopo avere visitato luoghi fantastici che hanno arricchito il mio essere uomo-pescatore. Come ogni viaggiatore, torno sempre nella mia culla di origine, dove mi basta uno sguardo all’orizzonte per sentirmi avvolto dalle braccia di quella natura che come un carillon mi incanta e mi fa sentire a casa. Chi abita nella provincia di Rieti ed è un pescatore ha sempre sognato di gettare il suo amo in un lago “il lago di Ripasottile”. Questo specchio d’acqua naturale di 80 ettari fa parte di un contesto di laghi come: lago Lungo, Ventina, Fogliano, Piediluco e altri piccoli laghi denominati lamette, tutti situati nella grande piana reatina, come a marcare un territorio che in tempi antichi era un unico grande lago il “lacus velinus”. Acqua pura e casta a riflettere ancora oggi i sogni dei pescatori, sogni divenuti una realtà, grazie alla Riserva dei Laghi Lungo e Ripasottile, la quale tramite una regolamentazione adeguata per il contesto naturale, ha aperto la pesca a quanti vorranno regalarsi quel sogno di pescare nel lago di Ripasottile. Ho avuto la fortuna nel 1996 di incontrare un personaggio incredibile Giovanni Carosi, guardiano e pescatore del lago di Ripasottile. Giovanni inRIPASOTTILE UN SOGNO... UNA REALTà Pag.45


terpretava rigidamente la sua mansione di guardiano tanto da tenere lontano quanti volevano usurpare quell’oasi, Giovanni da tempo ci guarda dall’alto, da quel suo lago azzurro con la mano sulla barra dell’Envirud di quella barca in acciaio che tanto amava, ed è ancora il custode di Ripasottile. Insieme a Sandro di Cesare, grazie alle simpatie che Giovanni aveva per noi, iniziammo una vera e propria avventura di carpfishing, in quel lago così misterioso Canne rivolte verso l’azzurro del cielo in attesa di un bip...

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quanto difficoltoso per la poca accessibilità, dove anche il solo accesso al lago era un’impresa titanica. Oggi nella mia mente, di quei tempi, scorrono immagini di un carpfishing poco popolare, genuino e pionieristico, dove nonostante il tanto lavoro, Ripasottile ci lasciò a bocca asciutta per un anno. Già avete letto bene! Un anno! Questo è il tempo che ci è voluto per convincere le selvagge carpe di quello specchio d’acqua, ad accettare quelle palline, esche per noi tanto miracolose e preparate con tanta cura nel mio garage. L’unica spiegazione che riesco a darmi, è che il lago per l’elevato controllo e la sua conformazione morfologica ha tenuto lontano i pescatori sportivi, per questo i pesci non erano assolutamente abituati a nessuna forma pasturazione o esca. Le selvagge carpe presenti, erano talmente abituate al loro cibo naturale presente in quantità industriale, da indurle a disdegnare completamente non solo le boilies, ma anche il mais. Ricordo che duranQuesto è uno dei pochi specchi d’acqua in Italia dove ancora è possibile condividere una sessione a contatto con un ambiente naturale e protetto!

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te la lunga campagna di pasturazione, quando si tornava sul lago per pasturare, nonostante la presenza attiva delle carpe, si notavano gran parte delle vecchie esche avvolte da una spessa coltre di muffa…ignorate completamente, che frustrazione! Certo vedere tutte quelle esche cosi produttive in altri laghi, disdegnate in quel modo per un tempo così lungo, non è stato per nulla piacevole. Il lago era troppo magico per essere abbandonato, i soli tramonti sui silenziosi rod pod ripagavano le frustrazioni di tutto il grande lavoro. Quello che è avvenuto negli anni successivi è scritto nelle pagine del carpfishing. Questo lago poi, dopo pochi anni e una serie di vicende non legate alla pesca ne ai pescatori, è tornato ad essere letteralmente blindato e chiuso come un tempo alla pesca sportiva. Nell’inverno del 2012 la Riserva dei Laghi Lungo e Rripasottile, ha incominciato a valutare la possibilità di riportare i pescatori sportivi nel lago di Ripasottile e nel contempo anche nel lago Lungo. Questo ambizioso progetto ha coinvolto tutto lo staff della riserva: Dirigenti, Amministratori, Guardia Parco, Tecnici, Operai, ecc, i quali tutti insieme si sono spesi per cercare la giusta

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CATTURE RIPASOTTILE UN SOGNO... UNA REALTÃ Pag.52


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formula atta a salvaguardare in primis l’aspetto ambientale del contesto dei laghi, e nel contempo renderlo fruibile ai pescatori tramite una rigida regolamentazione. Questa zona umida del centro Italia è un luogo molto importante per molteplici specie di uccelli sia stanziali che di passo. Qui trovano condizioni favorevoli per la riproduzione specie rare e protette e il lavoro di salvaguardia è fondamentale per proteggere questa avifauna. Il carpfishing per questa zona umida così importante e unica, è stata e sarà una grande scommessa dove il movimento intero legato a questa tecnica di pesca sono sicuro saprà godere della bellezza, confermando che il carpfishing è un’icona positiva di rispetto verso l’ambiente e la fauna selvatica. RIPASOTTILE UN SOGNO... UNA REALTà Pag.54


Fasi della vita Le prime luci dell’alba penetrano a fatica tra le nebbie. Colori tenui si ergono tra la fresca rugiada, mentre il volo di anatre fende il lago. La notte fascinosa con la mezza luna a far capolino, come a far ricordare le fasi della vita, lentamente lascia il posto ai primi bagliori di un tiepido sole. Ogni istante è segnato dalla natura, mi perdo nello sguardo oltre l’orizzonte E aspetto di vivere ancora le fasi della vita

Il lago di Ripasottile mi ha accolto nuovamente dopo tanti anni e ricominciare non è stato per nulla facile vi sono state molte cose da rimettere a punto, ma come per magia le carpe hanno subito regalato momenti indimenticabili. Mi sento ancora un fortunato, perché posso gioire di quelle sfumature paesaggistiche che il lago regala senza avarizia. Nella sua imponenza tanto maestosa quanto delicata mi ha accolto come un vecchio amico, ed io prima di entrare ho bussato alla sua porta entrando in punta di piedi, conscio che la natura va rispettata come un’amicizia. Nella postazione 1, si trova un grosso albero centenario che ho battezzato “Big Mama” il suo enorme tronco alla base scavato, sostiene rami enormi che spiccano e dominano la postazione, tanto da essere una stella polare quando ci si trova in mezzo al lago con la barca. In questo contesto così particolare si può rimanere ammaliati dal fascino del lago, la pesca è ancora semplice e primordiale, ma non regala nulla, perché Ripasottile è lago di “fatica”, che sa comunque donare allo spirito rigenerazione per le fasi della vita. Sono così legato a questo meraviglioso lago da dedicargli una poesia, scritta il giorno del mio compleanno. RIPASOTTILE UN SOGNO... UNA REALTà Pag.55


L ago di R ipasottile 1 0 / 0 4 / 2 0 1 2 Le carpe di Ripasottile sono selvagge regolate non dalla mano dell’uomo, ma dalla dura natura, pesci dalle livree brillanti si distinguono tra specchi e regine, dotati di grande forza fisica. Un aspetto curioso, che ci ha fatto sorridere tutti, è stato il comportamento delle carpe una volta allamate. Pescando con i terminali depositati a pochi metri dal bordo canneto, ci si aspettava che i pesci sorpresi dall’amo in bocca fuggissero istintivamente verso il fitto canneto, invece avveniva l’esatto contrario. Le carpe ingannate, si dirigevano come fulmini verso il centro del lago a cercare la profondità dell’acqua istintivamente, abisso che per loro era unica fonte di sicurezza. Questo comportamento come si può immaginare produceva solo partenze in calata, con pochissimi bip del segnalatore,il quale in un attimo aveva talmente tanto filo molle da non riuscire più a segnalare nulla. Questa situazione costringeva ad un velocissimo recupero del filo portato in sbando dall’energica fuga della carpa, per rimettere in giusta ten-

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sione la lenza e iniziare il combattimento. Una mattina andai a trovare due miei conoscenti che avevano pescato per una notte secca nel lago di Ripasottile, lì trovai a brogliare un groviglio di fili, e con stupore non sapevano capacitarsi di come potesse essere accaduto il tutto. Sorrisi, quando si resero conto che la canna di destra aveva il trecciato che tagliava trasversalmente il lago a sinistra con la carpa ancora attaccata che girovagava nella parte opposta da dove aveva mangiato l’innesco. Sono felice che la Riserva dei Laghi Lungo e Ripasottile abbia avuto questo input, con la certezza che tante persone sapranno cogliere le sfumature di un Carpfishing oggi scomparso, seppur dettato da una postazione assegnata e prenotata, una volta arrivati sulle rive di Ripasottile se ne percepisce subito una predominanza che regala sensazioni uniche. Perdetevi con gli occhi verso quell’orizzonte fatto di luci riflesse sul lago di paesi che racchiudono storie di uomini legati ad un tempo che ha modificato la loro conca reatina, anche se quel tempo non potrà mai cancellare le emozioni, i colori e i profumi di un lago che tutti i giorni da centinaia di anni domina la natura e incanta i cuori. Il lago di Ripasottile è un maestoso Amico, Generoso e Riconoscente, ma nello stesso tempo delicato e precario come una goccia di rugiada sul petalo di un fiore. Bussate prima entrare e quando lo farete, mi raccomando in punta di piedi. INFORMAZIONI GENERALI Qui si fa il long range: la canna più vicina difficilmente è sotto i 200 metri dal rod pod. Spesso i 350/400 metri sono la norma. La taglia media è buona. le big? Quella vere sono dure da prendere. Tante “leggende” ma la verità è un’altra…la taglia a Ripasottile è buona siamo su una media di 8/12 chili: pesci di tutto rispetto che, soprattutto, tirano come pazzi. Nelle sessioni migliori, non sono rare catture che si aggirano anche oltre 16/18 chili. Le big quelle da 20 chili plus non sono sicuramente pesci che si possono catturare in ogni sessione.

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Lunghe, tozze e specchi a predominare sono però le regine. Ripasottile è per alcuni aspetti un lago incontaminato. Infatti qui non ci sono siluri, non ci sono Amur o altra specie di recente introduzione. Qualche luccio italico è ancora lì a testimoniare la primordiale natura del lago. Una consistente presenza di scardole, anche di notevole taglia sono spesso tenute alla larga dalla presenza delle carpe dai letti di pastura. Di carpe ce ne sono tante, e la cosa interessante è la varietà della specie: dalle lunghe e magre, passando per quelle con il gobbone per arrivare a specchi dalle livree spettacolari. Il merito di tutto questo è sicuramente da attribuire alla frega che è strettamente tutelata con un periodo di chiusura assoluta che va dal 15 maggio al 30 giugno. I pesci sono selvatici dalle bocche carnose e grosse… in una parola: un sogno. Pescare a Ripasottile equivale a fare un salto indietro nel tempo. Il pescatore è letteralmente immerso nella natura, circondato da un folto canneto palustre

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e cullato da suoni naturali. I pesci sono sani, bizzosi, potenti e selvatici. Sono perde, ma si sentono predatori. Il lago di Ripasottile in un passato poco lontano dopo i primi pionieri che ci hanno pescato, ha avuto un periodo di totale chiusura alla pesca che è durato per più di 10 anni. Il lago pertanto è rimasto un’oasi intatta: se erano pochissimi a pescare un tempo, oggi che il lago è aperto a tutti non ha persa questa caratteristica. Nell’intento della Riserva dei Laghi Lungo e Ripasottile, infatti, c’è l’obbiettivo di mantenere il più possibile selvaggio questo lago, impedendo alla mano dell’uomo di alterarne le caratteristiche. Due sole postazioni possono sembrare poche, ma non lo sono in considerazione delle qualità naturalistiche di questo lago reatino. La lamentela qui deve lasciare il posto all’ammirazione verso una lungimiranza di gestione che ha dato fiducia al carpfishing, concedendo di pescare in un vero e proprio paradiso, anche se con qualche giusta restrizione. Pescare qui deve far allontanare ogni pregiudizio perché è un pescare diverso dal resto di ogni altro luogo frequentato. Comodi pontili in legno aprono ad una pesca dura, faticosa e snervante dove nulla può essere lasciato al caso. Le boilies con una composizione birdfish danno spesso il meglio in fatto di catture, anche se le tiger nut sono molto gradite dalle carpe. Non esageriamo subito con la pasturazione ma cerchiamo di alimentare la stessa in modo costante e continuo dopo le prime partenze. Negli ultimi tempi le carpe (specialmente quelle di taglia generosa), una volta allamate tendono a fuggire vero il canneto. Quindi sono consigliati ami molto robusti e affilati affiancati da un trecciato di buona tenuta. Le montature a perdere possono essere utilizzate a patto che non si utilizzano piombi, ma sassi: per regolamento, infatti, il piombo è consentito solo su montature fisse, come le in line ed elicottero. Spesso una piccola pop up singola da risultati inaspettati. La pesca principalmente si deve effettuare a ridosso del canneto palustre, dove il fondale varia tra 1 e 2 metri. Spesso si possono notare salti di carpe al centro del lago, però difficilmente i pesci si alimenteranno in quelle zone. La profondità massima di Ripasottile varia RIPASOTTILE UN SOGNO... UNA REALTà Pag.59


tra i 5 e i 6 metri. Attenzione alle nebbie che in questo lago possono essere veramente molto fitte, pertanto abbiate cura di posizionare una luce sul pontile quando uscite in barca. Riguardo l’utilizzo dell’imbarcazione la stessa è da regolamento limitata al posizionamento dei terminali, pasturazione e recupero del pesce, evitando giri superflui che possono dare disturbo all’avifauna. Comunque vi sarà rilasciato un regolamento dettagliato quando si ritirerà il permesso di pesca. D u e sole posta z ioni La prima n°1 dove si trova il grande albero secolare ribattezzato da me la “big Mama”, è raggiungibile sia a piedi tramite un sentiero natura che dalla barca tramite un trasbordo (consigliato). Sulla destra ci sono delle boe bianche che delimitano una zona di rispetto dove non è consentito oltrepassare le stesse per pescare. La n°2 è una postazione raggiungibile solo con un trasbordo. Sicuramente una postazione molto impegnativa e tecnica dove la pesca è in quasi tutti gli spot in long range estremo (400/500 metri).

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P renota z ioni e regole molto ferree Per pescare al lago di Ripasottile è necessario prenotare e pagare la postazione di pesca contattando con largo anticipo, la Riserva tramite mail www.riservalaghi.org, oppure tramite contatti telefonici 0746/200999 fax 0746/488411. Le regole comunque più importanti da focalizzare sono: • 2 canne per pescatore • Divieto assoluto di fioccati e sfarinati • Il granturco deve essere rigorosamente bollito e ben cotto e può essere usato solo dal 1 maggio al 30 settembre • Vietati i piombi su montature a perdere • Utilizzo del carp sack solo in ore notturne Il resto del regolamento completo è consultabile sul sito della riserva. Mauro Pitorri

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carpfishing

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Testo e foto di Graziano Giambastiani

Quando parliamo di carpfishing non possiamo non affrontare l’argomento terminali. Spesso riproporre certi argomenti non fa male, anche perché non possiamo dare per scontato che tutti conoscano bene l’argomento

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Nella foto un particolare più unico che raro: una carpa con tre barbigli, un dettaglio che merita sicuramente di essere ricordato!

E’ giusto ricordare che il carpfishing è una tecnica di pesca in continua evoluzione e i terminali rivestono un’importanza primaria per il corretto svolgimento di ogni sessione. Negli anni anche lo sviluppo dei materiali ha permesso l’evoluzione delle varie presentazioni. Anche quando i materiali “scarseggiavano” e le soluzioni erano poco più che “spartane” i terminali hanno sempre caratterizzato questa particolare tecnica di pesca. Quanti avrebbero scommesso che una pallina collegata a un hair rig e un amo completamente scoperto, avrebbero rivoluzionato la pesca sportiva in poco più di 20 anni? Entriamo nel dettaglio. Niente di particolare o complicato, ma essendo appassionato di pesca a lancio ho sempre cercato una soluzione che mi permettesse di distendere correttamente il terminale anche quando mi trovo costretto a forzare molto per raggiungere distanze maggiori. Devo premettere che, nonostante che il terminale sia costruito in modo tecnicamente perfetto, TERMINALI & CO. Pag.64


conta tantissimo la tecnica, conta quanta forza riuscite a imprimere alla vostra canna, quanto siete bravi a distribuire progressivamente il lancio e quanto riuscite ad evitare inutili frustate con la vetta della canna. Se lanciando riuscite a produrre tutto questo in un movimento energico, ma fluido e controllato, e se alla vostra lenza avete collegato un finale che vi aiuta nella presentazione, allora siete potenzialmente molto forti. L e caratteristiche di u n combi lin k Il fluorocarbon è indispensabile per la costruzione di questo terminale, conosciuto dai più esperti per le sue eccezionali doti di presentazione. Un terminale che può essere utilizzato sia con delle esche galleggianti, sia con degli inneschi singoli tradizionali o doppi, comunemente chiamati “omino di neve”. Se riuscirete a bilanciare i pesi delle due esche, una galleggiante e

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una affondante, otterrete una presentazione ad assetto neutro mantenendo l’amo sempre molto scoperto e leggermente appoggiato al fondale. Nei periodi più difficili della stagione, una presentazione del genere risulta essere molto efficace. Un Combi Link può essere innescato con qualsiasi tipo di granaglia, l’importante è provarne l’assetto prima di depositarlo in acqua. La combinazione “treccia” - “fluorocarbon” è sicuramente ben studiata per queTERMINALI & CO. Pag.66


sto terminale che da anni è entrato di prepotenza nelle grazie di molti carpisti. Come tipo di montaggio e di presentazione il Combi Link si presta per essere innescato con delle boilies galleggianti, ma se si ha l’accortezza di lasciare il piccolo hair rig più lungo e non a stretto contatto con l’amo, lo si può utilizzare con successo anche con esche tradizionali o neutre. S ol u z ioni e presenta z ione Il “nodo non nodo” da eseguire sul gambo dell’amo deve scendere al di sotto della corrispondenza della punta, da qui può partire l’hair rig con un piccolo anello di metallo. Questo particolare permette a chi lo utilizza di modificare il proprio innesco in pochissimo tempo. Boilies o granaglie possono essere innescate utilizzando della sottile treccia sintetica, un piccolo elastico da odontotecnici oppure del filo interdentale. Utilizzando questo tipo di montaggio è consigliabile aggiungere una piccola sezione di tubo termo restringente montato in testa all’amo a fasciare

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SEQUENZA terminale 1

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Quando si parla di Combilink si intende un terminale costruito utilizzando due diverse tipologie di filati. In questo caso l’amo viene legato con della treccia in dyneema ricoperta da una guaina gommata, che

successivamente viene tolta per circa tre centimetri partendo dall’occhiello dell’amo. Per completare il terminale, è stato utilizzato un nylon molto rigido con caratteristiche veramente

perfettamente l’occhiello e tutto il nodo evitando che giri su se stesso. Il No Knot con anello è un sistema di montaggio estremamente versatile adatto a tutte le esche e a tutte le stagioni. Detto questo, per mia esperienza, ogni terminale, ogni soluzione, ogni montaggio racchiude una storia e in questa TERMINALI & CO. Pag.68


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particolari, che permetterà a questo terminale di stendersi perfettamente sul fondo e di presentare l’esca nel modo corretto.

storia sono racchiuse delle esperienze personali. Nel caso del No Knot con anello, posso confermare che si tratta di un terminale adatto sia per la pesca delle carpe che degli amur e può essere innescato con tutto, sia granaglie che boilies. TERMINALI & CO. Pag.69


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Le esche che fanno la differenza in qualsiasi stagione... L ’ alternati v a line aligner Utilizzando un Combi Link, mantenendo fisso a tutta la montatura il fluorocarbon, possiamo variare il tipo di presentazione e il tipo di montaggio. Nel caso vogliate cambiare durante la fase di pesca, con questo sistema lo potete fare velocemente in pochi secondi. La caratteristica di questo sistema e la sua fama hanno fatto il giro del mondo e non credo di esagerare se dico che si tratta di uno dei terminali migliori mai realizzati per la pesca delle carpe. La popolarità del Line Aligner e la sua capacità di allamare non ha rivali. Direi che il suo caratteristico modo di agganciarsi alla bocca del pesce nella parte inferiore

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Per una maggiore attrattività è consigliabile usare esche sbriciolate per creare un fondo sul quale si adagerà in nostro innesco

è quasi perfetto e può essere utilizzato a trecentosessanta gradi, con qualsiasi innesco e in qualsiasi acqua. Soprattutto nel caso del Line Aligner l’importante è montare correttamente il tubo termo restringente e seguire i passaggi che questo terminale richiede.

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P er non sbagliare i passaggi Dopo aver fatto uscire la treccia dal tubo termo restringente in prossimità dell’occhiello dell’amo e aver immerso il terminale nell’acqua bollente, tagliate l’eccedenza del tubicino lasciando circa mezzo centimetro di eccedenza. L’importante è che il taglio avvenga obliquo rispetto all’asse dell’amo. In questo modo vi accorgerete che, provando il terminale con il metodo più classico, cioè farlo scorrere sul palmo della mano, il terminale girerà sempre in modo perfetto sia innescato con esche singole che con esche multiple. graziano giambastiani

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focus prodotto carpfishing

NUOVI AMI DI CASA NASH

La collaborazione tra la Pinpoint di Marc Voosen e i famosi ami Nash Fang, hanno aumentato notevolmente lo standard qualitativo, per offrire degli ami sempre più performanti L’esperienza di Marc ha contribuito a sviluppare la nuova gamma Nash Pinpoint, utilizzando l’ultima tecnologia in leghe di acciaio e carbonio, CARBIDE 617, ottenendo ami fino anche al 50% più resistenti, anche se più leggeri, rispetto ai precedenti modelli Nash. Affilatura e maggior penetrazione è ciò che ci si aspetta da Pinpoint: i più affilati ora disponibili. Insieme agli ami più famosi e apprezzati nel mondo della pesca, come il Twister e i Fang, Kevin Nash ha sfruttato l’opportunità di aggiungere nuovi modelli, garantendo più performance in termini di sicurezza per i grandi carpisti. C aratteristiche in generale di t u tti gli ami La produzione Pinpoint ha ottimizzato gli ami Nash esistenti. Tutti sono stati rimodulati usando le tecniche avanzate per garantire la giusta lunghezza del

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gambo, la giusta ampiezza di curvatura, offrendo la miglior combinazione tra prestazioni e resistenza, senza stravolgere i progetti di disegno. Tutti i modelli hanno mostrato di essere mediamente più forti del 40% nel test di laboratorio, grazie al nuovo materiale Carbide 617. Lo spessore è stato leggermente aumentato per garantire più sicurezza, ma la leggerezza del nuovo materiale, ha fatto sì che nonostante siano molto più forti, risultano anche molto più leggeri, offrendo prestazioni eccezionali. La punta è stata standardizzata per dimensioni e la penetrazione è risultata migliore, ora tutti gli ami hanno le stesse dimensioni dell’occhiello, ad eccezione del Chod Twister che ha l’occhiello appositamente più grande per facilitare l’annodamento di materiali dal diametro più elevato per presentazioni Multi Rig. I l C law Il design radicale del Claw è un progetto di un ampio gape con ulteriori vantaggi ingegneristici. A causa degli angoli che compongono la curvatura, “l’Artiglio” esercita pressione all’interno della presa del gancio, impedendo il movimento dell’amo durante il combattimento, offrendo una presa più sicura e riducendo il rischio di danni. Gli angoli sono attentamente calcolati e, sebbene non siano stati utilizzati prima nella pesca alla carpa, il design è una formula collaudata e scelta numero 1 per la cattura di grossi pesci nel Big Game e specie come siluri, dove lo stress degli ami è davvero posto al massimo. La punta dell’amo a becco, rimane saldamente ferma durante i più pericolosi combattimenti con il pesce. Nuovo disegno radicale e dalla estrema e ampia curvatura per la massima resistenza con le carpe più grosse. Unico design esclusivo di

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curvatura ad angoli per un’allamatura sicura e tenuta anche sotto pressione estrema durante il combattimento. Combina la capacità di allamata di un amo forte con la flessibilità e durata di un modello a becco. Occhiello ingrandito per facilitare l’inserimento di filati per terminali pesanti. F ang G y ro La miglior soluzione dal punto di vista ingegneristico per qualsiasi rig che coinvolge la dinamica di una girella prodotta all’interno dell’occhiello dell’amo, piuttosto che produrre soluzioni come girelle a sgancio rapido. Chi crea costantemente terminali Ronnie o Spinner rig ha evidenziato dei pericoli effettivi sull’utilizzo di girelle esterne e materiali simili, anche utilizzando stufette e calore, producendo anche un rischio di rottura del terminale, oppure nel caso peggiore una girella spezzata o una carpa persa a causa dell’indebolimento del filo per terminale causato da un punto debole derivato dal calore. Il Fang Gyro è l’ultimo modello di rotazione, ultra forte per impianti moderni e sicuri. Design collaudato Fang X con girella integrata per la massima rotazione dell’amo. Perfetto per il 360 Rig e Ronny Rig. Nessun componente aggiuntivo richiesto. T wister L ong S han k Nuovo gambo allungato per prestazioni anti-espulsione migliorate. Curvatura stretta, lunga punta e occhiello rivolto verso il basso per un’allamatura istantanea. Progettato per rendere al massimo con terminali in stile blow out rig. C hod T wister Ora più forte, più affilato e leggero, grazie alla produzione e ai materiali avanzati di Pinpoint. Comprovata progettazione con occhiello rivolto verso l’esterno per il Chod, Stiff Rig e presentazioni a D-Rig. Occhiello allargato per una facile legatura con fili di elevato diametro.

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T wister Ora più forte, più affilato e leggero, grazie alla produzione e ai materiali avanzati di Pinpoint. Curvatura larga e squadrata per la miglior e veloce rotazione. L’occhiello rivolto verso il basso assicura prese aggressive e precise. F ang X Ora più forte, più affilato e leggero, grazie alla produzione e ai materiali avanzati di Pinpoint. Gambo ricurvo e occhiello rivolto verso il basso di 20 gradi per prestazioni anti-espulsioni e allamate precise. Versatile per quasi tutte le presentazioni. F lota C law Lo stesso ed unico design del modello super resistente Claw con spessore ridotto, perfetto per inneschi galleggianti, pesca a zig o con esche naturali. Ampia curvatura per una maggiore efficienza durante il combattimento e l’allamata. La curvatura angolata impedisce l’effetto ombra assicurando un perfetto punto di allamata. Leggero per una migliore presentazione con inneschi galleggianti e ad affondamento lento.

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SAPORI

FORTI Tra le tante tecniche di pesca che pratico e le varie strategie che devo utilizzare per farle fruttare al massimo, ho sempre avuto particolare interesse per tutte quelle situazioni in cui l’aggiunta di particolari ingredienti ed attrattori di diversa natura, possano fare la differenza SAPORI FORTI Pag.78


Testo e foto di Stefano Francia

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Uscendo da un periodo non facile “aiutare” i nostri inneschi è sempre un’ottima scelta!

In questo particolare caso mi affiderò all’utilizzo di potenti attrattori liquidi, aggiunti sia in pastura durante la bagnatura, sia sulle larve ed esche varie quali pellets e boiles ed addirittura applicati in modo abbondante sull’innesco ed all’interno dei piombi pasturatori piuttosto che nei sacchetti/retine in pva. Siamo in pieno inverno su un tratto di fiume piuttosto profondo (5/6 mt) con correnti che richiedono circa 90/100 gr per rimanere bene in pesca nella zona prescelta. Il nostro target sono barbi e cavedani possibilmente di staz-

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Pasturare a pellets

za sostenuta. Ricordiamoci sempre che queste tecniche specialistiche sono “nate” proprio per la ricerca degli esemplari di taglia all’interno di determinate specie e proprio a tale scopo si predilige la qualità alla quantità. Normalmente e solitamente le esche maggiormente utilizzate per insidiare tali pesci (soprattutto nel periodo invernale) sono indiscutibilmente le larve della mosca carnaria soprattutto in spot frequentati da numerosi pescatori a passata che nei decenni hanno fatto di questa esca una vera e propria icona. Lanciati a palle incollate o fiondati, inseriti in pastura o con la ghiaia, i pesci hanno ormai associato questa forma di pasturazione alla possibilità di nutrirsi in maniera sostanziosa. Possibile quindi eguagliare la capacità attrattiva e la resa in pesca di questa esca? Assolutamente si! Anzi in alcuni casi le esche alternative utilizzate danno maggiori risultati rispetto al più classico “bigattino, cagnotto, bigatto, baco”! In questi casi mi affido a pellets di diverso diametro e diversa composizione (i diametri utilizzati normalmente vanno da 4 a 8 mm) e possibilmente anche di colore diverso tra loro. Questa soluzione ci aiuta SAPORI FORTI Pag.81


ad abituare i pesci ad esche di diametro e colore differente dandoci la possibilità di poter variare l’innesco durante la pescata. I pellet verranno inseriti in capienti e cage od open feeder del peso adeguato alla corrente e profondità presente, mentre alcune boiles del diametro 14/16/18 mm (circa 500 gr durante la giornata) verranno fiondate a monte calcolando bene la velocità di discesa che dovrà portarle a fermarsi nella zona di pesca prescelta. I sacchetti o le retine in pva abbinate a piombi dalla forma apposita, sono un’ottima alternativa ai pasturatori, diventando addirittura più performanti in alcune situazioni. In questo caso è opportuno presentarsi SAPORI FORTI Pag.82


Se si riesce a creare una buona frenesia alimentare, anche i pesci piĂš sospettosi diventano facili prede...

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Fattori come, attrattività, colore e sapore, riescono a fare la differenza anche nei periodi più difficili per la pesca

sul luogo di pesca con una buona scorta di “bombe” già pronte all’uso, contenute all’interno di una magic box a chiusura ermetica per evitare si possano deteriorare in queste umide giornate. I pellet li preparo alcuni giorni prima bagnandoli con estratti a base di krill, crisalide e/o aminoacidi spray, magari ripetendo l’operazione più volte durante i giorni di preparazione. Questo permetterà agli additivi di penetrare per bene nei pellets ed allo stesso tempo rendere questi ultimi più morbidi ed appetibili dai nostri avversari (nel periodo freddo l’esperienza mi ha insegnato che i pesci prediligono esche tenere o comunque soffici). La pastura utilizzata sarà ridotta al minimo e servirà solamente per fare da tappo nei nostri pasturatori per trattenere le corpose esche contenute all’interno quel tanto che basta ad arrivare sul fondale. Una volta raggiunto, la corrente comincerà velocemente a sgretolare il composto, dando la possibilità alle particelle più pesanti di poter uscire e formare un invitante zona di alimentazione. SAPORI FORTI Pag.84


Un grosso pellet ben aromatizzato per selezionare i pesci di taglia...

Gli inneschi varieranno dagli stessi pellets utilizzati in pastura sia singoli che doppi, boiles ricoperte di pastelle morbide di diametro diverso arrivando anche a dimensioni di 20 mm. La parte importante sarà l’aggiunta ad ogni lancio dei nostri appetenti, sia all’interno dei piombi pasturatori a ricoprire parte del pellettato, sia sull’innesco, sia all’interno dei sacchetti in pva. In periodi in cui il pesce riduce al minimo la sua attività e le finestre di alimentazione, questa forte impronta olfattiva e gustativa ci darà la possibilità di svegliare l’istinto alimentare di qualche pesce in più. L’attrezzatura deve essere

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ovviamente adeguata ai pesi da gestire ed alle eventuali prede che potremo incontrare. Canne 12’ 1.75 Lb per lanciare agevolmente a 50 mt pesi anche di 100/120 gr e resistere alla spinta della corrente, mulinelli taglia 5000/6000 per recuperare velocemente pesi del genere senza sforzi, caricati con nylon almeno da 0.28 mm e con frizione rapida e precisa. Questo dettaglio è particolarmente importante in una tecnica in cui i pesci da contrastare nuotano in acque veloci e profonde, si producono in fughe velocissime ed improvvise e l’uso dell’anti ritorno risulta molto complicato se non a rischio delle falangi. L’inverno non è mai stato così saporito! Stefano Francia

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carpfishing

A caccia di carpe... la mia avventura!

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Testo e foto di Julian Jurkewitz

La mia ragazza Isabel ed io siamo distesi sui nostri lettini circondati da un fitto sottobosco sulla riva di uno dei numerosi specchi d’acqua nel Sud della Francia in cui siamo soliti pescare ogni anno

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Ci troviamo in un lago incastonato tra le montagne e direttamente di fronte alla nostra piccola posta un pallido sole sta sorgendo sopra le colline ad annunciare un nuovo giorno. E’ Luglio e il sole in questo giorno ci dona un po’ di caldo al di sopra di 30 gradi. Cielo azzurro e terso, senza vento e calma assoluta, niente fa pensare alla notte appena trascorsa... Solo poche ore fa due violenti temporali si sono scontrati proprio sopra la posta. E’ stata la tempesta più violenta a cui io abbia mai assistito: lampi e fulmini di fuoco, nubi nere e minacciose e ne-

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gli stessi istanti fragorosi ed assordanti tuoni. Solo per un caso non eravamo nel punto più alto e scoperto dello spot, così potevamo stare abbastanza tranquilli. Ammetto che abbiamo strisciato per un po’ di tempo quando una saetta ha colpito la nostra montagna. Grandi gocce di pioggia scrosciavano su di noi e per fortuna mi sono accorto in tempo della situazione che si stava creando, riuscendo a portare in tenda la nostra attrezzatura. Ma non eravamo completamente al sicuro: ai nostri piedi un piccolo ma torrenziale rivolo d’acqua formatosi dalla montagna allagava la tenda e bagnava tutta l’attrezzatura… ma non importa. Ed eccolo di nuovo, quell’incredibile senso di avventura e di libertà, che viene dall’affrontare le forze della natura e provarle sulla propria pelle. Indosso solo i pantaloni e a torso nudo affronto la pioggia e tenendo tra le gambe il mio Rod Pod, abbracciandolo su entrambi i lati e con la testa all’indietro grido al cielo: “COSA VOLETE DA NOI? COSA? DIMMELO?” Boom – ed ecco un altro fulmine colpisce la montagna davanti a me. La mia ragazza ride di me ed io di corsa vado al suo fianco per cercare protezione nella nostra tenda appena allestita. Due o tre volte l’anno abbiamo la possibilità di pescare in questi grandi laghi per una o due settimane. I più grandi in Francia sono artificiali. Servono come

Scandagliare bene il fondale per sperare in un buon risultato...

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In questi ambienti molto grandi, e spesso difficili da interpretare, far asciugare all’aria le palline per alcune ore è una buona strategia. Così asciugandosi saranno più dure, e sicuramente più selettive!

bacini per il controllo delle inondazioni, per l’estrazione di acqua potabile e per produrre energia. Una diga è di solito creata nella zona più profonda di una valle dove l’acqua scorrerà copiosa. Tutto viene sommerso fino ad un certo livello e senza risparmiare i vecchi insediamenti: case, ponti, strade, torri e chiese. Così spesso capita con l’ecoscandaglio di trovarli e ne possiamo approfittare… spesso questi sono punti cardinali per le carpe dove possono trovare cibo in abbondanza. Vale sempre la pena di provare a calare le nostre esche in prossimità di una vecchia opera muraria. Gamberi ed altri piccoli animali spesso si nascondono nelle fessure, i molluschi trovano un buon posto sulle vecchie pietre: l’ambiente ideale per uno spuntino delle grandi carpe! Le strade sommerse sono le vere strade percorse dalle carpe, specialmente quando l’erba cresce sul lato destro e su quello sinistro. E’ molto, troppo faticoso per la carpa estirpare una pianta in una giungla sommersa, rispetto a “sfiorarla” al confine di una strada. Su A caccia di carpe... la mia avventura! Pag.92


un terreno solido le piante non possono crescere facilmente. Per questo caliamo le esche sui bordi di queste strade: questo metodo funziona davvero! I legni sommersi sono uno hot spot molto rischioso. Le carpe amano restare in mezzo ai legni rincorrendo i gamberi. Se decidete di catturarle in questi posti lo dovete fare con particolare cura ed un piano elaborato e preciso a cui dovrete pensare molto. Io penso che sia possibile, dopo l’abboccata, pilotare la carpa in modo relativamente preciso. Negli ultimi anni mi sono occupato intensamente della pesca dove sono presenti molti ostacoli. Perché? Perché lì più che in un qualunque altro posto, hai la possibilità di catturare carpe! E ho capito molto velocemente che la percentuale di perdite è la stessa che in acque libere. Se la carpa è ben allamata sei già a metà dell’opera. Gli ami di Carp’R’Us Continental Snag Hook sono stati studiati proprio per la pesca dove ci sono ostacoli e sono un “must”, proprio come un trecciato da 45 lb per il terminale ed un mono filo da shock leader di almeno 0,50 mm di diametro. Io uso l’Imperial Fishing Shock It e ne uso 20/30 metri su ogni bobina. Il mono filo scorre bene sopra il legno mentre il trecciato taglia e si incastra nelle legnaie. Significherebbe assolutamente non pescare! Spiegare approfonditamente le diverse Come innesco una pallina tenuta in ammollo, situazioni e le appropriate strategie sa- farà la differenza sul fondo del lago rispetto rebbe troppo, devo essere breve e vi of- a quelle impiegate per la pastura A caccia di carpe... la mia avventura! Pag.93


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frirò alcuni suggerimenti da fare vostri. Il principio di base è sempre lo stesso, i pesci nuotano sempre controcorrente. I pesci non sentono alcuna fatica altrimenti seguirebbero la corrente come un “toro con un anello al naso” (citazione di Auwa Thiemann) e non nuoterebbero contro di essa: è evidente! La domanda è come usare questo sapere e capire come esercitare pressione sull’amo mentre il pesce esce dall’ostacolo e guidarla facilmente fuori dalla zona di pericolo? Il cielo è il solo limite per le vostre idee, ma per favore pescate con molta attenzione. La salute del pesce deve essere la tua prima priorità e se l’ostacolo è tale da non potere agire senza rischi, tenete lontano le esche da questo Spot. Beh, non voglio allontanarmi troppo dal tema iniziale, mi è stato chiesto di descrivere la pesca nei grandi bacini idrici, un argomento che mi piace affrontare. Prima di ogni viaggio ardo dal desiderio e non c’è niente di più eccitante che pescare in questo tipo di bacini. Ogni A caccia di carpe... la mia avventura! Pag.96


Le regole sono regole, ma in estate tutto è più piacevole...

carpista ha il suo personale punto di vista su cosa rappresenta quest’hobby o stile di vita che è il carpfishing, come mi piace chiamarlo. Per me è la sfida alla cattura di grandi carpe nei bacini idrici. I miei obbiettivi sono vari e particolarmente lo sono i grandi pesci di oltre 20, 25 o anche 30 kg. Ma per me è anche molto stimolante cacciare un pesce in un lago di oltre 1000 ettari. Pescare qui è molto diverso dal pescare in un week-end o durante una sola notte. Di solito cerchiamo l’avventura con una sessione di 2 settimane. Specialmente l’equipaggiamento deve essere ben preparato. Per me è obbligatorio avere una grande barca, almeno un 320 cm. La maggior parte degli spot su cui pescare li puoi trovare solo con il suo aiuto. E’ importante anche informarsi sulla possibilità di procurarsi cibo fresco e se si è veramente molto lontano devi organizzarti per poter fare tutto da solo. Dovremmo inoltre avere sempre un kit di primo soccorso. Da una mia personale esperienza l’ho imparato molto bene e lo porto sempre con me. Procurarsi una ferita ad un piede è molto più facile di quello che uno possa pensare e di solito i centri ospedalieri si trovano a chilometri di distanza. Chi vorrebbe A caccia di carpe... la mia avventura! Pag.97


A caccia di carpe... la mia avventura!

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Questo è il bello della pesca in estate, recuperare un bel pesce con le gambe in acqua!

trovarsi in una situazione del genere? Nei grandi corpi idrici ci si trova spesso esposti a condizioni difficili. Sarebbe giudizioso informarsi sull’attrezzatura adeguata da portare, come borse impermeabili e box, canne e mulinelli robusti, di buona qualità, tende e così via. Non c’è niente di più fastidioso che non avere con se un accessorio indispensabile. Forti venti maestrali potrebbero cominciano ad imperversare veloci in modo improvviso e se non siete ben organizzati potrebbero distruggersi la vostra tenda o la barca e il vostro viaggio sarà ben presto finito. C ercate e tro v erete ! Ricordo molto bene la mia prima sessione in un grande bacino da oltre 2000 ettari di superficie. Pieni di stupore ci siamo fermati nel punto più alto che dominava sulla superficie dell’acqua verde e turchese. Era meraviglioso, eravamo letteralmente sbalorditi! Sopraffatto da questa impressionante vista mi sono posto domande su domande: ma da dove cominciare? Senza nessuna precedente conoscenza abbiamo cercato uno spot in una posizione centrale. Dopo aver brevemente scandagliato l’acqua dove era più chiara, abbiamo visto gradualmente aumentare la profondità da 20 a 30 metri e oltre. Ho cominciato a pasturare ad una profondità dai 5 fino ai 18 metri come avevo già fatto nei piccoli laghi da 400-700 ettari. L’area pasturata era circa la metà di un campo da calcio. Come poteva una carpa trovare la mia esca? Dopo tre giorni senza nessuna azione abbiamo smontato il campo. In quelle due settimane abbiamo pescato in molti differenti tipi di acqua. Oggi so che i segreti di questi grandi laghi non saranno miei prima di tre giorni. Bisogna lavorare molto per affrontare questo tipo di bacini idrici.

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Chi vuole pescare con successo in un lago gigante come questo deve soprattutto avere questo: la resistenza, la forza e la motivazione di trovare anche solo un singolo pesce e catturarlo. La tecnica migliore ma anche quella più faticosa è muoversi ogni uno/due giorni in una nuova area. Allestisci un campo, cerca nuovi spot, tira fuori le canne come sempre ma tenendo conto delle nuove acque in cui peschi. In questo modo diventerai familiare con queste acque in un tempo relativamente breve e prima o poi quasi sicuramente troverai anche un pesce. Un vantaggio enorme è dato dal sapere dove le carpe depongono le uova, perché proprio in questi posti i pesci di solito stazionano per alcuni mesi durante la primavera. Di solito dove ci sono questi bacini idrici ci sono zone pianeggianti. Durante la primavera il livello dell’acqua raggiunge i suoi livelli più alti. Così prati e boschi vengono allagati. Erba alta, cespugli, alberi, piante e canneti vengono sommersi e diventano il luogo ideale per deporre le uova e il parco giochi preferito dalle carpe. Ma le nostre prede raggiungono questi luoghi in anticipo per esplorarlo. E non stupisce visto che proprio in quei giorni l’acqua si riscalda velocemente dopo l’inverno e la vita si risveglia come in nessun altro periodo dell’anno in un batter d’occhio. Queste aree sono il top degli spot già a partire da Marzo fino a Luglio. In nessun altro periodo dell’anno le carpe sono presenti in modo tanto serrato. Non ci sono altre parole, queste aree sono un posto obbligatorio dove calare le vostre esche! E’ arrivata l’ora di partire per una nuova avventura in uno di questi fantastici e grandi corpi idrici. Vi auguro viaggi di successo e tempi meravigliosi passati in messo alla natura impressionante che ancora domina sul nostro bel pianeta.

Julian Jurkewitz Julian Jurkewitz

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FOCUS prodotto carpfishing

CARPTRACK SCOPANA-LOVE BOILIES

Scopana-Love la dolce tentazione! Una favolosa combinazione di aromi Scopex e Pineapple con un abbondante aggiunta di fresca Farina di Arachide Tostata. Scopana. Love supera tutti i record! CARPTRACK SCOPANA-LOVE BOILIES Pag.102


Imperial Baits è conosciuta per produrre esche di prima qualità, che di solito fanno catture impressionanti poco tempo dopo il primo utilizzo. Come in questo caso! Max Nollert ci racconta la fase test delle Scopana Love Boilies: “E’ stato diverso dal solito! Non solo abbiamo testato con il nostro team, ma abbiamo permesso anche ai nostri clienti di partecipare alle terza serie di test sulla nuova boilie Carptrack. Dall’inizio della primavera, abbiamo avuto ottimi report e feedback, eravamo davvero molto soddisfatti! Lo stesso possiamo dire di com’è andata in estate! Ma quando abbiamo reso disponibile la versione “Scopana Love terza versione” in Ottobre, improvvisamente il tutto è esploso e abbiamo registrato un’incredibile impennata di messaggi di catture, un aumento vertiginoso. Non avevamo mai testato una boilie in modo tanto massiccio finora”. M ax , cos ’ è cambiato nella ricetta ? “Basandoci sui feedback dei clienti, abbiamo scelto l’ultima versione. In aggiunta ai purissimi, naturali e gustosi ingredienti come la farina di arachidi tostate, la miglior lacto ed ovo albumina presente sul mercato prodotta dal-

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la compagnia Witte Molen, Concentrato di Proteine, Add Fat, Aroma Scopex e Ananas, uno speciale aroma di arachide (arachidi tostate) ed altri ingredienti di altissima qualità sono stati ulteriormente aggiunti. L’aroma di arachide tostata profuma come se fosse appena stata tostata in padella - un sogno! Nella versione 3 la parte grassa è stato ridotta e ne è risultata una boilie più resistente e dura e con più ovo e lactoalbumina. Forse la versione numero 3 delle Scopana Love sarà quella finale, ma non vediamo l’ora di ricevere nuovi feedback. Fu così che nacquero nella primavera 2017 le versioni 1 e 2 da testare pronte alla cattura! La composizione era la stessa: cambiava solo la temperatura della cottura e qualche cosa nel processo produttivo! La Versione 3 non aveva delle grosse differenze nei componenti della ricetta, ci sono stati alcuni miglioramenti in base ai feedback dei Carp Anglers di tutta Europa che avevano testato la versione 1 e la 2! La versione 3 ha meno grasso, è più consistente e dura e ha più aroma di Arachide Tostata...giusto un pochino! La linea Scopana Love comprende • Half’n Half Hookbaits Scopana. Love anche: • Flying Hookbaits Scopana.Love • Amino Gel Scopana.Love • RAMBO Hookbaits Scopana.Love • Amino Dip Scopana.Love

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carpfishing

ASPETTARE,

osservare, agire

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Testo e foto di Simone Gatti

Su questo articolo andremo a svelare alcuni punti molto importanti per ottimizzare al meglio le nostre battute di pesca in fiume

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Per affrontare le acque dei fiumi molti si affidano alla propria esperienza in fatto di Self made...

Il problema principale che riscontro nella maggioranza delle mie pescate in fiume soprattutto sui cambi di stagione è quello di andare a localizzare quei punti del fondale con maggiore attività. Il tratto di fiume a mia disposizione per questa sessione di pesca che durerà 4 giorni è molto interessante. Le caratteristiche che lo rendono interessante sono sicuramente una linea del fondale molto regolare formata da sabbia e piccoli sassi, verso la sponda opposta la profondità aumenta formando un canale che si fa strada sul filo di una massicciata per tutta la lunghezza del tratto scelto. INIZIA LA SESSIONE Decido di andare a posizionare i miei inneschi utilizzando una barca proprio in quei punti di maggiore profondità che si trovano sul filo della massicciata, per esperienza so bene che alcuni grossi pesci utilizzano quel profondo canale, a filo di prismata, per spostarsi in cerca di cozze di fiume che popolano in gran numero gli anfratti di quella sponda. Vista la presenza di molti ostacoli sommersi nelle vicinanze di dove andrò a posizionare gli inneschi decido di fare uno spezzone lungo alcuni metri in

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nylon dello 0.60 nella parte terminale della mia montatura per scongiurare spiacevoli rotture. In questi casi visto che siamo in fiume, dove dobbiamo tenere in considerazione il movimento della corrente, per non disperdere troppo la pastura, preferisco applicare il mio method mix direttamente sul piombo. Visti alcuni accorgimenti che possono essere d’aiuto,volevo passare ad un altro punto molto importante: la scelta del tipo di innesco. In questo caso vista la presenza di molto alimento naturale formato da cozze piccole lumachine decido di utilizzare un’ esca a base di farina di pesce molto oleosa proprio per cercare di stimolare i pesci ad avvicinarsi al mio innesco.

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PASSANO LE ORE La sessione di pesca impostata sui 4 giorni è giunta in una situazione di stasi, il pesce sembra non voler collaborare, sono alla terza ed ultima notte senza aver visto nessun segnale. Mentre sono dentro alla mia tenda che penso come risolvere il problema che mi attanaglia percepisco un rumore inconfondibile in lontananza...si ne sono più che sicuro è saltato un pesce! Decido di uscire e con la mia pila risalgo la sponda in direzione di dove avevo avvertito il salto, e dopo aver fatto alcuni metri mi avvicino ad un punto d’acqua molto bassa, circa 30 centimetri. Illuminando la superficie con la torcia mi accorgo che il fondo sabbioso è letteralmente ricoperto da piccoli gamberetti di color grigio, in quel preciso istante mi rendo conto che la mia strategia adottata nei giorni precedenti, posizionando gli inneschi nei punti del fiume con maggiore profondità, non era la scelta giusta, le carpe che sembravano essere scomparse si erano soltanto spostate su un basso fondale condizionate da quella schiusa di alimento naturale. Senza perdere tempo sposto uno dei miei due inneschi su quella zona cosi piena di vita in circa un metro di profondità, e visto che il punto in questione è nei pressi della sponda, decido di posizionare la mia esca utilizzando gli stivali senza creare troppo scompiglio andandoci in barca.

Le carpe che sembravano essere scomparse si erano soltanto spostate su un basso fondale condizionate da quella grande quantità di alimento naturale

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Inneschi molto “aperti” e di dimensioni generose, accompagnati da grosse palle di method sul piombo...

Verso le prime ore del mattino poco prima che albeggiasse, il cambio di strategia mi ha pagato con una stupenda carpa regina di questo magico fiume. Una bella carpa è caduta sul mio innesco in mezzo ad una marea di alimento naturale, una cosa a dir poco eccezionale che mi ha regalato una grande emozione, ma soprattutto è stata un’esperienza che è servita ad arricchire il mio bagaglio tecnico che mi permetterà di affrontare con maggiore sicurezza una nuova avventura di pesca in fiume. Simone Gatti


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FEEDER FINESSE

IN FISHERIES Le acque molto fredde di fiumi e laghi date dal disgelo e dalle temperature molto rigide bloccano completamente l’appetito dei pesci. Per evitare quindi di appendere la canna al chiodo in questi periodi dell’anno decido di affrontare qualche uscita in strutture private dette “fisheries”

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Testo e foto di Marco Rossi

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Premetto che anche in questi ambienti non è facile catturare con continuità durante il periodo freddo, ma la maggior concentrazione di pesce e l’abitudine a trovare facilmente del cibo da parte dei pesci porta il pescatore ad avere maggiori probabilità di cattura. Scelgo la meta di pesca in base al pesce presente. Non amo frequentare laghetti a pagamento dove i pesci hanno bocche e pinne rovinate perché subiscono danni da pescatori poco rispettosi del pescato. Preferisco catturare una decina di pesci ben pinnati, sani ed integri che andare a fare il tiro alla fune tutto il giorno con carpe o carassi molto rovinati e con bocche cucite che servono solo a fare ingrassare il portafoglio del gestore di turno. Visto che le strutture da me scelte, come molte altre sparse lungo la bella penisola, spesso non permettono l’uso di pastura, vi mostro come affronto questi ambienti nel periodo freddo usando solo bigattini ed eventualmente FEEDER FINESSE IN FISHERIES Pag.116


pellets da 2 mm perché in molte strutture quest’ultimo è concesso. In questo determinato periodo dell’anno i pesci sono sospettosi e non sono in frenesia alimentare come nel periodo estivo, quindi preferisco affrontarli con un assetto da feeder classico come se affrontassi dei furbi cavedani di fiume. Lascio quindi a casa tutti i vari flat-method, banjo e pellets-feeder e impiego solo block-end specifici di casa Middy. Se abbiamo poche ore a disposizione possiamo aprire anche solo una canna, ma se decidiamo di pescare tutto il giorno il mio consiglio è di aprirne almeno due. Questo perché possiamo tenere alimentato due diverse linee di pesca così da non stressare troppo in una determinata zona di pesca e alternando le varie linee avere una continuità accettabile durante la giornata. La scelta della canna ricade su una feeder-rod da 9” e una da 10”/11” con azione parabolica. Normalmente mi affido ad una 9” se decido di pescare a una distanza di massimo 30 metri ed ad una 10”/11” se devo pescare oltre i 30 metri da riva. Visto che la pescata sarà fatta di continui inviti dell’esca preferisco impiegare cimini in fibra da massimo 1oz. o se la canna usata non è dotata di cimino in fibra impiego il cimino più leggero e La pesca in inverno riserva molte difficoltà, ma con i giusti accorgimenti, si possono ottenere buoni risultati

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Allamata perfettamente!

sensibile tra quelli in dotazione. In abbinata uso dei mulinelli proporzionati all’attrezzo che utilizzo con una bobina abbastanza larga che mi permetta di essere preciso nei lanci oltre i 40-45 metri da riva, montandoci normalmente un nylon dello 0,22. Pesco sempre con il filo inserito nella clip del mulinello per essere preciso il più possibile nell’alimentare la zona di pesca, quindi il mulinello deve avere una clip adeguata che permetta al filo di rimanere bloccato per tutta la pescata e non lo danneggi. Per quanto riguarda la montatura impiegata mi affido ad una montatura che impiego nell’80% delle mie pescate. Penso che il feeder sia una tecnica di pesca che fa della semplicità una delle sue armi migliori, perché quindi complicarsi la vita. Effettuo una semplice brillatura abbastanza serrata con del filo dello 0,22 dove al suo interno prima di partire con la brillatura inserisco una micro girella del 20 di estrema qualità. Chiudo poi con un nodo a 8 e inserisco una perlina con moschettone che scorrerà libera sul filo. Inserisco poi un piccolo stopper e il gioco è fatto. Lo stopper sopra la perlina con moschettone lo inserisco perché mi consente FEEDER FINESSE IN FISHERIES Pag.118


Il sistema pescante è senza dubbio molto importante quando si affrontano le acque fredde dell’inverno...

durante la pescata di decidere se pescare con il pasturatore bloccato o libero di scorrere sul trave della lenza. Questo perché ho notato che molte volte in presenza di pesci molti diffidenti avere il pasturatore che scorre libero sulla lenza madre per almeno 25-30 cm fa si che il pesce non senta il peso del feeder auto-ferrandosi ed evitando di sputare l’insidia. Come terminale mi affido ad ami piccoli leggeri ed allo stesso tempo robusti che vanno da una misura del 16 se devo innescare un orsetto o un pellets

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morbido da 4/6 mm ad un 20/22 per l’innesco di un solo bigattino o una coppia di bigattini. Negli anni ho selezionato una serie perfetta per questo tipo di pesca ovvero i 63-13 finesse carp Hi-carbon barbless di casa Middy e li lego con finali che vanno dallo 0,14 in presenza di pesce attivo e di taglia passando per uno 0,12 misura ottimale in presenza di pesce difficile, arrivando a montarli su uno 0,10 nei casi estremi in cui ho bisogno di un presentazione estremamente naturale o in presenza di pesci di piccola taglia. Come filo utilizzo esclusivamente Lo-Viz flourocrystal Middy. Questo nylon ha la particolarità di essere estremamente elastico ed avere una tenuta al nodo estrema, quindi mi permette di usare sempre una misura inferiore ad un nylon tradizionale a vantaggio di una presentazione piÚ naturale. La lun-

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ghezza del terminale varierà in base alla circostanza, normalmente parto con 50 cm salendo a 70 cm se i pesci fanno i difficili. Come feeder mi affido esclusivamente ai modelli con piombo terminale, in particolare uso gli speed feeder bottom di Middy nelle varie taglie. Questi feeder (come notate in foto) hanno un piombo intercambiabile nella parte terminale (presentano un piombo che si unisce al telaio tramite una vite con filetto) e nelle varie misure presentano dei fori con grandezze differenti a seconda del modello. Uso questi modelli perché la pesca invernale è fatta di continui “inviti” dell’esca, ho notato che il piombo così disposto aiuta moltissimo ad effettuarli in modo molto preciso ed evitando che il cimino leggero si pieghi troppo sotto la trazione dell’invito spostando, con il suo effetto molla, di troppo il pasturatore sul fondo, allarmando magari i pesci presenti e portando l’insidia troppo lontano dalla zona pasturata. Veniamo ora alle esche u tili z z ate Per una giornata intera di pesca normalmente impiego circa 500-600 g di bigattini, 2 etti di pellets da 2 mm, dei pellets morbidi da innesco e uno scatolino di orsetti colorati. Prima di iniziare a pescare preparo i bigattini con 3/4 spruzzate di Amino spray plus Marukyu, un prodotto fondamentale secondo

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Tre metodi diversi di innescare la larva di mosca carnaria

me in questo periodo dell’anno. Con acque fredde e pesci difficili scelgo sempre l’aroma Chilli Heat, grande alleato che riesce a lavorare anche con acque molto fredde vicino ai 4/5 °C. Poi bagno i pellets da 2 mm con del liquido SFA 450 al Krill e inizio la pescata. Dopo aver sondato il fondale e deciso come e dove improntare la pescata inserisco il filo nella clip ed effettuo 4/5 lanci preparando il fondo con un pasturatore taglia M. Non uso pasturatori molto grossi perché in questo periodo dell’anno non serve dare troppa roba ai pesci. Una volta fatto il fondo, inizio la pescata con pasturatori piccoli inserendo bigattini e pellets da 2 mm che essendo molto piccoli usciranno agevolmente dai buchi del pasturatore. E’ una pesca dinamica fatta a canna in mano, con il calcio della canna che appoggia sulla coscia e la parte che va al tip sul rod rest che dovrà avere più alloggi per permetterci di effettuare correttamente i richiami della lenza. Questo set-up ci permette di effettuare inviti al millimetro ed essere pronti nelle leggere ferrate che andremo ad effettuare per evitare di strappare i leggeri finali usati. Dopo aver lanciato non aspetto molto prima di effettuare il primo richiamo. Ricordiamoci che siamo in inverno e i bigattini una volta a contatto con l’acqua fredda FEEDER FINESSE IN FISHERIES Pag.122


perdono di mobilità, quindi effettuando dei leggeri richiami aiutiamo le larve ad uscire dai fori del pasturatore. Usciranno si e no 5/6 larve ad ogni richiamo quindi è anche il segreto di questa pesca. Manderemo in competizione alimentare i pesci presenti dandogli poche esche ad ogni invito e costringendoli quindi a mangiare la mostra insidia che è molto visibile ai loro occhi visto che ogni volta che effettueremo l’invito quest’ultima si solleverà dal fondo. Con questo tipo di pesca si riescono a prendere tutte le specie presenti nel laghetto affrontato, a volte con delle strane sorprese, come mi è successo in una delle mie ultime pescate, catturando prima un vivace cavedano poi una breme, pesci presenti in misura ridotta nell’invaso scelto. P arliamo ora di inneschi Gli inneschi possibili sono svariati, normalmente parto innescando un orsetto colorato (rosso o arancione) passando poi per due bigattini avendo sempre l’accortezza di innescarne uno dalla testa e una dalla coda, così evitiamo che le larve entrino in rotazione durante il recupero dell’esca da svariati metri di distanza attorcigliando il finale. Se i pesci entrano bene in pastura innesco anche dei soft pellets da 4-6 mm mentre se il gioco si fa duro passo ad un solo bigattino innescato su di un amo del 20/22. Vi invito a provare questa bellissima tecnica di pesca che vi aiuterà molto ad affinare la pratica del feeder, non è semplice prendere pesci in inverno. Il trucco di questa tecnica sta nell’essere precisi nel lancio, più sarete precisi e più le vostre probabilità di successo aumenteranno. Inoltre quando capirete bene come invitare l’esca le mangiate non tarderanno ad arrivare. Un piccolo consiglio finale, durante la sessione provate a cambiare spesso la tipologia d’innesco e il colore, vedrete che sarà molto produttivo. Alla prossima ragazzi! Marco Rossi

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FOCUS prodotto feederfishing

Middy 4gs Supplex rods

Le canne 4gs sono il risultato di anni di modifiche e miglioramenti tecnici e tecnologici talmente accurati da farle divenire le feeder rod più vendute sul territorio inglese. Le precedenti versioni 3G e 4G sono state per circa un decennio tra le più

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utilizzate dagli agonisti inglesi e irlandesi che ne hanno sempre apprezzato l’elevato tasso tecnologico nonostante un prezzo davvero incredibile e praticamente alla portata di tutti. Se tutto ciò non fosse sufficiente, vi basti pensare che da diversi anni


sono sul gradino più alto degli attrezzi con il miglior rapporto qualità prezzo disponibile sul mercato. Disponibili sia nella versione feeder che waggler, la gamma di lunghezze e potenza è talmente ampia da poter ricoprire tutte le varie situazioni di pe-

sca e soddisfare le richieste di tutti gli amanti delle tecniche di derivazione anglosassone. L’azione dei grezzi nelle due versioni è ovviamente differente essendo vocate a due tipologie di pesca diverse; le feeder rod sono più “strong” nella parte centrale e finale del fusto per poter lanciare anche pesi considerevoli e contrastare le difese di prede con taglie a volte importanti; le waggler rod hanno invece un’azione molto progressiva che interessa l’intera sezione della canna e che si traduce in una curva armoniosa e piacevole, in grado di gestire anche terminali capillari e perdonare alcuni errori in fase di combattimento, grazie alla perfetta elasticità soprattutto della sezione mediana/superiore del fusto.

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Progettate in UK dagli ingegneri MIDDY, sono realizzate in Italia con i migliori materiali per garantire la massima qualità produttiva al cliente. A parte il carbonio di ultima generazione, definito Supplex Carbon Tecnology che permette di produrre attrezzi dal diametro ridottissimo, tutta la componentistica che equipaggia le 4gs Supplex è ai vertici della categoria: passanti ultra rigidi con pietra in S.I.C. adatti anche all’uso di trecciati, porta mulinello MIDDY robusto, comodo e leggero, calcio rivestito con sughero naturale, tips lunghissimi e con una conicità perfetta per la massima sensibilità e robustezza (le ver-

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sioni feeder sono in dotate di 3 tips di potenza e materiale differente a seconda del modello), hook retainer, look davvero accattivante e gradevole in perfetto stile inglese. FEEDER ROD 4GS SUPPLEX • Snake Lake 9’ • Micro Muscle 10’ • Baggin Feeder 11’ • 360 Feeder 12’ • Distance Feeder 8’/ 11’7”/ 12’7” W A G G L E R R O D 4 G S S U P P L E X • Micro Muscle waggler 11’ • Baggin Pellet waggler 11’ • 390 waggler 13’


N U O VA D I S T R I B U Z I O N E

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carpfishing

Gli anni passano...

i tempi cambiano

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Testo e foto di Michele Vallesi

In questo numero, vorrei affrontare un argomento che, ultimamente, è molto “confuso” e sul quale i pareri dei vari appassionati sono sempre più contrastanti, con una tendenza ad “abbandonarla”...parliamo della pasturazione preventiva

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Una delle regole fondamentali da rispettare è l’impiego di esche di qualità

Moltissimi carpisti hanno abbandonato questa “tecnica” ed altri lo stanno facendo piano piano, convergendo verso sessioni più mirate a localizzare il pesce e non a “vincolarlo” in una precisa area. Le acque per poter svolgere delle pasturazioni preventive stanno diventando sempre meno, causa bracconaggio e regolamenti troppo restrittivi, ma soprattutto l’aumentare del numero di carpisti non permette di “dividersi la torta”, inoltre, lo sciacallaggio, l’arrivismo e il mancato buon senso da parte dei nostri colleghi rende la cosa decisamente frustrante. Negli anni passati non era così, c’era rispetto, voglia di scambiare opinioni e condividere emozioni, il tutto atto a promuovere una tecnica sana, ma soprattutto di migliorarla. Anche all’ora non mancavano i “furbetti” ma erano molti meno e ben conosciuti… Nessuno si sarebbe mai permesso di posare un terminale in uno spot pasturato da un altro, chiaramente chi era ignaro della preparazione del posto da parte di un altro carpista non aveva nessuna colpa. Oggi, in laghi dal perimetro di oltre 20 km, pescati e pasturati regolarmente da un massimo di 10 carpisti, spesso ci si ritrova ad aver svolto un lavoro, durato settimane, per far divertire gli altri, sprecando la propria sessione ed i propri soldi. Gli anni passano... i tempi cambiano Pag.130


L a prepara z ione dello spot Preparare uno spot, pasturandolo costantemente, permette di condizionare le abitudini alimentari delle carpe che lo frequentano, in quanto riconosceranno l’esca come una fonte di cibo facilmente reperibile, ricca e gustosa. L’alimento naturale, anche in un ambiente ricco, resta sempre più difficile da trovare rispetto ad un tappeto di esche, inoltre, il valore nutrizionale che si riesce ad ottenere con una boilie è di gran lunga superiore a tutto ciò che si può trovare in natura. Quindi, i pesci saranno più propensi a rimanere in una determinata zona, dove avranno la certezza di trovare le nostre esche, evitando così spostamenti lunghi e dispendiosi. Ciò ci garantirà minor tempo per effettuare delle catture, che saranno superiori ad uno spot simile ma non pasturato. Inoltre se si utilizzano delle esche personalizzate o comunque differenti da tutti gli altri, solo esse verranno riconosciute nel breve periodo. Non servirebbe nemmeno dirlo, chiaramente le

Il rispetto nella pesca è la prima cosa da tenere in considerazione...

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boilies dovranno essere di buona qualità altrimenti sarà controproducente. Ottime le ready made, di quelle sottoposte ai dovuti controlli e certificate. Mentre per le self made sta nel buon senso e nell’esperienza di chi le fa! I quantitativi “esatti” non esistono, variano molto in base al lago o fiume che decideremo di affrontare, ma soprattutto in base al periodo ed alla temperatura dell’acqua. Ho visto pescatori usare quantitativi spropositati nei periodi invernali solo per il fatto che “il lago è grande e dobbiamo fermare i pesci”, sbagliatissimo e controproducente a mio avviso, in quanto l’attività della carpa nei mesi più freddi è molto ridotta e nella maggior parte dei casi l’innesco giusto al posto giusto è l’unico modo che ci permette di catturare quasi con certezza, lasciando in secondo piano anche la pasturazione preventiva. Alcuni anche nei mesi dove le carpe sono in piena attività pasturano con quantità di esche molto ridotte, rischiando di non far “assaggiare” le proprie boilies a buona parte dei pesci presenti in zona. Gli anni di esperienza giocheranno un ruolo chiave per capire “come e quante” esche utilizzare per preparare una pescata. Circa cinque anni fa, io ed il mio socio, abbiamo iniziato ad affrontare un nuovo lago dai regolamenti veramente restrittivi, frequentato costantemente da pochi carpisti, i quali, ci hanno spiegato la “condotta” da mantenere per non incappare in verbali, ma Gli anni passano... i tempi cambiano Pag.134


soprattutto per mantenere “l’equilibrio” creatosi con gli anni. Fu così che iniziammo i primi sopralluoghi, cercando di capire ove vi era possibile pescare, affrontando campagne di pasturazione preventiva senza né disturbare né essere disturbati dagli altri. Avendo un amico del posto, uno di quelli veri, la cosa risultò abbastanza semplice in quanto lui decise di “mettere a disposizione” la propria postazione che, dopo essere stata attentamente valutata, capimmo che rispettava buona parte dei canoni da noi richiesti, risultando così la scelta ideale. Entrammo in punta di piedi, iniziando a preparare tutti gli spot con quantitativi generosi di sole Boilies, circa 40 kg a settimana, Gli anni passano... i tempi cambiano Pag.135


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data l’abbondanza di pesce presente nel lago. I diametri erano 20 e 25 mm, un mix molto proteico aromatizzato pesce/spezie che si rivelò sin da subito un’arma vincente per quel bacino. L’inizio della stagione si stava avvicinando e l’ansia aumentava di giorno in giorno...fino a quel 1 Maggio. Arrivammo al lago la mattina presto, nonostante sapessimo che avremmo iniziato a pescare il giorno successivo data la presenza di molti turisti lungo le sponde, ma volevamo goderci quel paradiso ed assaporarne ogni singolo momento, oltre ad effettuare un sopralluogo d’obbligo nella nostra zona per cercare di vedere attività da parte del pesce, un salto, una rollata... Il meteo era ottimo, giornate calde e assolate si alternavano a nottate fresche e ventilate, il massimo che ci potevamo aspettare. Il giorno seguente iniziammo l’azione di pesca ed i risultati tanto attesi, quanto sperati, non tardarono arrivare. Furono 24 ore di fuoco! Totalizzammo un buon numero di catture, anche di buona taglia, con un paio di pesci che sfioravano la soglia dei 20 kg... un sogno. Tutti gli sforzi furono ripagati, consapevoli del fatto che da li a poco sarebbe diventato il “nostro” paradiso. Negli anni a venire totalizzammo quasi 200 catture, di tutte le taglie, dai 3 ai quasi 26 kg, sono stati anni veramente ricchi di soddisfazioni, sacrifici ed arrabbiature. Causa il furbetto di turno, spesso e volentieri “amico”. Per i primi tre anni, filò tutto liscio, nonostante il numero di carpisti che frequentavano il lago aumentava di anno in anno, preannun-

Questa bellissima regina selvatica, abituata a cibarsi di tanto alimento naturale, è stata ingannata dopo un’attenta e costante pasturazione preventiva!

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ciando però quello che da li a poco sarebbe successo. Carpisti irrispettosi di tutto e tutti, iniziarono a deturpare l’ambiente, tagliando piante e canneti, invadendo con arroganza proprietà private e, soprattutto, prelevando pesci per destinarli ad alcuni laghi privati, ignari del fatto che li avremmo riconosciuti. Ma questa è un’altra piaga che affligge la nostra disciplina della quale parleremo tra qualche numero... Al giorno d’oggi questa pesca è piena di arrivisti, che poi in fondo né sono arrivati né arriveranno mai da nessuna parte, lo sciacallaggio dei posti pasturati è all’ordine del giorno, nonostante non riesca a capire come si possa gioire di una cattura effettuata grazie al sacrificio ed al lavoro di un altro pescatore. Come detto in precedenza, i luoghi dove poter mettere in atto delle campagne di pasturazione preventiva sono sempre meno o con molti meno pesci, quindi la maggior parte dei carpisti, sempre più giovani, decidono di programmare le sessioni in maniera differente, ovvero andando a posare le proprie lenze dove credono che il pesce si alimenti in quel preciso lasso di tempo, in modo da riuscire ad ottenere buoni risultati ugualmente. Anche io ultimamente, solo ed esclusivamente per mancanza di tempo e non riuscendo a programmare sessioni a lungo termine, sto abbandonando le mie solite postazioni pasturate, andando a cercare di volta in volta gli spot a mio avviso più redditizi, riuscendo ugualmente a catturare bene anche pesci importanti, ma se devo essere sincero, la cosa non mi aggrada nemmeno la decima parte rispetto a quando ne avevo modo. Nel bene o nel male, i tempi cambiano, le passioni restano e adattarsi è ciò che serve, che ci piaccia a no. Concludo dicendo che, se si ha la possibilità di pasturare costantemente un lago, con delle esche in cui crediamo, i risultati saranno di gran lunga maggiori, come del resto le soddisfazioni. Michele Vallesi

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FOCUS prodotto carpfishing

NUOVI SPRAY ANY WATER

Una gamma di attrattori spray in grado di aumentare il potere attrattivo degli inneschi. Semplici da usare e efficaci quando occorre! NUOVI SPRAY ANY WATER Pag.140


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Il Bait spray è stato creato appositamente per aumentare il potere attrattivo degli inneschi. Tutta la gamma è composta da aromi e solventi, gli stessi con cui vengono realizzate le nostre esche. Lo spray può essere impiegato direttamente sulla boilies innescata pochi secondi prima di essere lanciata o calata. Grazie alla sua concentrazione, saranno sufficienti 1/2 spruzzate. Per gli amanti degli inneschi spinti, consigliamo di utilizzare il Bait spray direttamente all’interno del barattolo o del sacchetto di boilies, per garantire alle esche un perfetto assorbimento da parte del prodotto. Ripetendo l’operazione in più step noterete che il risultato sarà straordinario. Comodo anche in barca, per riposizionare l’innesco senza sostituirlo, bastano semplicemente un paio di spruzzate per riattivare la vostra presentazione. 100% PVA Friendly. Spray dispenser 50 ml. GUSTI • 6.5 • BANANA & SCOPEX • COCCO - BANANA • CARAMEL - NUT • PEACH & PAPAYA I Bait Sray, oltre ad arricchire il potere attrattivo delle esche impiegate per la pasturazione, sono stati studiati per esaltare le nostre presentazioni, sia in inverno che in estate

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• NEW AGE • SPICE • STRAWBERRY & ASAFOETIDA • TANGERINEE SQUID



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Testo e foto di Raffaele Mapelli

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Questi forse sono i mesi più difficili per la pesca, i continui sbalzi di temperatura, il freddo e la poca attività dei pesci spinge anche molti pescatori a pulire l’attrezzatura e magari ripartire in primavera. Il pellet feeder invece in alcuni ambienti può regalarci gradite sorprese

TECNICA DI PESCA La tecnica di pesca è molto semplice, si pesca con un finale cortissimo 1015 cm al massimo. Prendiamo un pasturatore “pellet feeder” si trovano facilmente in commercio, ma nel caso non siano reperibili, ne potete modificare uno facilmente. Basta avere un pasturatore in-lin (la dimensione e il peso lo deciderete voi) per offrire una buona quantità di alimento al pesce su fondali con maggiore profondità.

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Spesso si presenta la necessità di cambiare strategia durante la sessione, e quello che ci racconta in questo articolo il nostro Raffaele, è una soluzione facile e efficace. Nella sequenza le fasi di caricamento del pasturatore “elaborato” MODIFICA PASTURATORE In queste immagini vi illustrerò come io modifico un pasturatore inline. In questo caso ho preso un pasturatore della Drennan per trasformarlo in un pellet feeder più capiente adatto a condizioni di elevato fondale e dove si richiede una quantità di prodotto maggiore. 1) Una volta tolta la girella sul fondo del feeder si sfilerà facilmente anche il tubicino.

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2) Togliere il tappo dal nostro pasturatore e infilare il tubicino al contrario di come era prima, con la parte più spessa che andrà in battuta dove prima era collocato il tappo. 3) Con un nastro adesivo, quello da elettricista per intenderci, andremo a coprire interamente il nostro feeder lasciando scoperti solo i due buchi sopra, che serviranno, una volta sul fondo, a far fuoruscire i nostri bigattini... e il nostro innesco. 4) Ricordiamoci sempre ad ogni lancio di asciugare il nostro feeder internamente altrimenti al momento del lancio i nostri bigattini, precedentemente incollati, potrebbero fuoruscire durante il volo. STRATEGIA DI PESCA La strategia di pesca in questa tecnica consiste nell’usare i bigattini incollati e un finale cortissimo che andremo a nascondere dentro il nostro contenitore. Possiamo anche inserire dei micro pellets miscelati ai bigattini o magari aromatizzarli qualche giorno prima con un’essenza alla mandorla oppure all’aglio, sapori decisi che per l’inverno e l’inizio della primavera, possono darci una mano in più nei confronti dei pesci ancora sospettosi. E’ una tecnica prevalentemente adatta alle acque ferme o poco mosse, il perché è subito spiegato. L’utilizzo di un finale cortissimo nascosto nel nostro pasturatore, ricoperto con una pallina di bigattini in colla. Una volta che il pellet feeder arriva sul fondo i bigattini iniziano a sciogliersi e scollegarsi tra loro, ma il pasturatore dovrà rimanere fermo per essere efficace. In questo periodo i pesci si alimentano, o nelle ore più calde oppure possono muoversi pochissime volte durante la giornata, e noi dovremo essere bravi a creare il giusto letto di esche per essere pronti quando decideranno di mangiare. Se peschiamo in ambienti con tanta acqua vi consiglio l’utilizzo della clip del mulinello. La tecnica è la seguente: lanciamo il nostro feeder nel punto

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che ci sembra più idoneo e blocchiamo nella clip il filo del mulinello, questa operazione ci garantirà ad ogni lancio di pescare esattamente alla stessa distanza in modo da creare un buon tappeto di esche sul fondale, la strategia 1

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In questa sequenza invece vediamo un classico Pellet Feeder della dimensione e del peso più adatto per una pesca in acque ferme o a lento decorso. La sua caratteristica permette di alloggiare l’innesco all’interno del pasturatore con i bigattini usati come pastura

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Nella sequenza fotografica le varie fasi di come trasformare un pasturatore in line chiuso, in un capiente e più pesante Pellet Feeder. Chi è abituato ad affrontare le acque correnti dei fiumi sa quali sono i vantaggi di questa modifica.

perfetta per non far fare tanta fatica ai pesci in cerca di cibo. Cavedani, carpe, barbi tinche e scardole le prede più frequenti catturabili con questo sistema. A T T R E ZZ A T U R A D A U T I L I ZZ A R E Canne da dodici piedi dotate comunque di una buona schiena oppure specialist da una libbra, finali dallo 0,16 allo 0,20 e ami dal numero 14 al numero 10. Attrezzatura come vedete non propriamente light, ma vi assicuro che non c’è ne bisogno, il finale corto sarà ben nascosto sul fondale dai nostri bigattini e le partenze che vedremo saranno partenze veramente decise.

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CONCLUSIONI Come già accennato all’inizio il periodo è forse quello più difficile, ma il richiamo del fiume, di un lago o di un laghetto, comunque per un pescatore sono troppo forti, insomma lo sappiamo benissimo noi appassionati che è diffici-

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le stare fermi anche quando la stagione non ci aiuta, l’utilizzo del pellet feeder può esser una buona spinta per non starsene a casa a spolverare l’attrezzatura, ci vediamo in pesca ragazzi, ciao! Raffaele Mapelli

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carpfishing

6 CONSIGLI PER L’INVERNO

Alcuni piccoli consigli assolutamente pratici per migliorare il risultato delle sessioni nei mesi freddi dell’anno... ma non solo! 6 CONSIGLI PER L’INVERNO Pag.152


Testo e foto di Mattia Travasoni

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In inverno le cose non sono semplici: freddo, acqua e buio saranno compagni costanti

I mesi freddi dell’anno sono da sempre i periodi più ostili alla nostra disciplina. Alcuni si fermano per riprendere la pesca quando le temperature diventeranno più miti, altri provano imperterriti a fregare qualche grossa carpa pur sapendo che freddo e cappotti saranno tra le variabili fisse che questo momento dell’anno ci propone. Da un po’ di tempo a questa parte ho settato il mio stile di pesca su parametri semplici ma efficaci per ottenere sempre il massimo dalle mie sessioni invernali. Ovviamente perseguo regole facili che nel tempo ho radicato cercando di selezionare ciò che ha sempre preso parte alle vittorie ed eliminando ciò che non mi dava fiducia. Ho quindi preferito

Desidero che il mio spod mix sia ben sgranato e molto attrattivo per disperdersi in acqua senza offrire ai pesci alcuna possibilità di alimentarsi!

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Le fasi di spodding sono estremamente delicate!

scrivere ciò che sto mantenendo costante nelle mie sessioni e soprattutto ciò che potrebbe essere traslato su molte altre acque ottenendo così una sorta di vademecum di alcuni punti chiave per conseguire sempre al successo o almeno poter dire che “quella” era la via migliore per rincorrere il successo! S tep 1 : la scelta del posto Riassumere questo primo paragrafo in due righe è assolutamente impossibile. Io desidero però valutarlo in modo scontato e ovvio: scegliamo un posto in cui le carpe siano sempre o quasi in attività! Solitamente questi luoghi sono tutti i posti ad acqua corrente o dove altri pescatori tengono le carpe in attività. Conoscere questi specchi d’acqua nei mesi precedenti è importantissimo e ci offre l’occasione di recarci a pesca sapendo la conformità del fondale, le abitudini dei pesci e degli altri pescatori. Il Feedstim XP è un attrattore sul quale ripongo la massima fiducia

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Basta un cucchiaio di Feedstim XP in un piccolo recipiente di bag mix per renderlo irresistibile

Controllo come il terminale si colloca all’interno del sacchettino per evitare che possa aggrovigliarsi in acqua

Queste non sono cose scontate ma diventano fondamentali per interpretare come le carpe potrebbero comportarsi durante i periodi di grande freddo oppure momenti in cui le perturbazioni ammassano i pesci in certi punti. Non sempre le aree più fonde o più basse pagano meglio, sarà la tipologia di fondale a indicare la scelta adatta. Spesso legnaie o zone riparate sono da preferire, ma non voglio entrare nello specifico appunto perché ogni lago vive di vita propria obbligando la sua fauna ad abitudini diverse, l’importante è conoscere bene lo specchio d’acqua che abbiamo di fronte!

Le lenze che impiego solitamente sono helicopter oppure inline. Sempre però sicuri per le carpe!

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Sulla lenza sono solito applicare un Rig Rops in tungsteno per migliorare la rotazione dell’amo in fase di abboccata

L’innesco pronto all’inserimento dentro una bombetta in PVA: perfetto! S tep 2 : L en z e di v erse Scegliendo solitamente zone di pesca protette, magari regolamentate dalla sola possibilità di pescare a lancio, adeguo le mie lenze alle esigenze di pescare lontano da riva e “leggero”. I vecchi piombi da 200 g calati dalla barca resteranno a casa dando campo libero a piombi da 90 g, lead core leggeri e terminali analogamente più minuti rispetto ai mesi caldi dell’anno. Amo quindi l’inline ma non disdegno l’elicottero trovando in entrambe le varianti la perfezione per creare sacchettini in PVA da lanciare senza problemi. Ovviamente sto sottintendendo che la pesca a lancio diventa la protagonista, infatti shock leader e mono fili al massimo dello 0,35 mm sono da preferire soprattutto se abbinati a canne da lancio adatte affinché la nostra scelta possa cadere su attrezzi potenti e affidabili. S tep 3 : spod e bag mix La pasturazione gioca un ruolo importantissimo e se non voglio creare un testo solo su questo argomento, devo necessariamente selezionare ciò che è davvero di fondamentale importanza: non dobbiamo sfamarle! Il nostro obiettivo è quello di incuriosire i pesci con elementi attrattivi e fortemente

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I miei inneschi sono di vari colori: penso che il bianco, il rosa e il giallo siano i più attrattivi in assoluto

Il Cork Ball Roller è un prodotto che mi facilita la creazione di inneschi ad assetto neutro oppure pop ups. Semplice, preciso ed efficace!

stimolanti la ricerca di cibo. In questo periodo amo lo spomb e gli spod mix che preparo a casa tante sono le meticolose regole che seguo. In primis lo spod non voglio che possa assomigliare a un method. Se così fosse questo tenderebbe a restare compatto in acqua, o per lo meno a sciogliersi troppo lentamente. Io voglio un elemento che soltanto con l’impatto in acqua si possa disgregare lasciando sul fondale piccole particelle che il pesce sarà obbligato a ricercare. Boilies tritate, sfarinati e poche granaglie prendono sempre parte ai miei spod mix, costantemente bagnati con liquidi attrattivi. Le fasi di pasturazione sono scandite nel tempio con costanza, all’incirca ogni 2-4 ore lancio in acqua una decina di “spombate” per ravvivare la zona. La chiave di volta penso sia racchiusa però nel bag mix. Il bag mix è la miscela che andrà all’interno del sacchettino in PVA divenendo l’elemento che indica alla carpa dove soffermarsi. Dovrà quindi essere differente ed estremamente attrattivo rispetto allo spod mix, per questo motivo bagno Un piccolo innesco snow man perfetto come tonalità invernali leggermente lo sfarinato con un 6 CONSIGLI PER L’INVERNO Pag.160


liquido aggiungendo però Feedstim XP in polvere, un potentissimo attrattore che induce la carpa ad alimentarsi. Penso che questo ultimo punto sia fondamentale sottolineando però che bag mix e spod mix sono differenti ma dipendenti l’uno dall’altro e completandosi nella fase di pesca. S tep 4 : l ’ innesco Probabilmente amo la pesca invernaSiamo pronti al lancio! le per le grandi minuzie tecniche che devono essere attivate per ottenere strike con continuità. L’innesco come il rig adatto sono punti cardine su cui si basa il nostro successo e seppur io sia estremamente meticoloso, trovo che la semplicità di un blow back possa essere sempre di gran lunga più efficace di ami conditi da tubetti, guaine e girelle, in parallelo però se la punta dell’amo non mi convince, questo sarà gettato via appunto per la minor vivacità dei pesci che poterebbero far fallire il nostro inganno più facilmente. Scelgo sempre inneschi ad assetto neutro e di colori accesi tra il bianco, il giallo oppure il rosa che normalmente rappresentano su base statistica le soluzioni più adatte per attrarre le carpe sotto il profilo cromatico. Credo poco nella potenzialità dell’innesco singolo, bensì il bag mix, preceduto dalla pasturazione diventa la strategia concatenata per raggiungere il nostro obiettivo. Ovviamente provo sempre l’innesco in un secchiello pieno d’acqua per assicurarmi che l’esca resterà sospesa rispetto all’amo facendosi trovare fluttuante sulla superficie Prima di ogni lancio inietto all’interno del sacchettino il liquido attrattivo: in questo caso Odyssey XXX, perfetto per segnalare al pesce un forte richiamo alimentare

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Una bella specchio segna il primo strike!

Ancora a segno su un innesco giallo ad assetto neutro

del fondale e soprattutto ben evidente sopra il bag mix; un piccolo pesetto in tungsteno a circa 3 centimetri dall’amo favorirà il corretto funzionamento del rig incrementando le capacità catturanti della presentazione. Personalmente mi costruisco gli inneschi con il Cork Ball Roller di CC Moore componendo così esche che contengono una piccola pallina di sughero ma soprattutto con l’aroma che voglio e con il colore che preferisco per quella specifica acqua. L a S tep 5 : la precisione Essere precisi diventa una strategia che ci rende vittoriosi sia nella vita quotidiana che a pesca. Essere ancor più precisi rispetto la norma durante le sessioni invernali significa percorrere l’autostrada per il successo. Possiamo trovare la precisione in ogni sfaccettatura della nostra sessione, tuttavia uno degli elementi che saltano all’occhio sono i lanci, sia della pastura che degli inneschi. A volte si vedono spomb volare prima a destra poi a sinistra per poi andare più lontano e poi più vicino; questo significa perdere la pastura disperdendo l’attenzione dei pesci. Il mio consiglio personale è quello di utilizzare la clip fermafilo posta sul mulinello impiegato per lo spomb e successivamente adattare la stessa misura al mono filo delle canne. In che modo? Semplice! Basta usufruire di un filo di gomma per creare un nodino alla medesima distanza di lancio dello spomb per indicarci la distanza in cui cade la pastura. Questo nodino ci permetterà di lanciare sempre alla stessa lunghezza i nostri bag mix diventando impossibile poter pescare a distanze diverse. Penso che questo sia un punto chiave per ottenere il massimo risultato in termini di precisione pratica in pesca!

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S tep 6 : il tocco finale Creata la bombetta, allestito il terminale ad assetto neutro e predisposto il lancio con segnale posizionato sul mono filo, esiste un ultimo passaggio per dare un ultimo giro di vite alla funzione attrattiva del nostro innesco: l’iniezione! Iniettare un liquido attrattivo all’interno del bag mix è assolutamente uno dei meccanismi più efficaci che ci assicura di far girare la testa a tutte le carpe di passaggio, appunto perché il liquido verrà rilasciato solo dopo che il sacchetto in PVA si sarà sciolto diffondendo l’attrattore rapidamente. Basta servirsi di una siringa e un ago particolarmente grosso per poter svolgere questo passaggio correttamente incrementando drammaticamente la frazione attrattiva del nostro inganno. Mattia Travasoni


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FIREBALL, DISASSATO

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Testo e foto di Dario e Dino Ferrari

In questo articolo andiamo ad analizzare i pregi e i difetti delle varie tipologie e forme di piombi utilizzati oggigiorno nella pesca del Siluro

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Quando nel 2003 si è iniziato a pescare i siluri nel fiume Po con la tecnica della pesca in verticale, si utilizzavano esclusivamente piombi inline, cioè filo passante centrale al piombo. Per molti anni si è utilizzato esclusivamente questa tipologia di piombi, si andava dalla classica sfera a quello più o meno affusolato. All’epoca buona parte dei piombi non erano plastificati quindi, dopo aver scelto le varie grammature da utilizzare durante l’azione di pesca, si passava alla plastificazione manuale. Prima di tutto perché così facendo si rendeva il piombo meno inquinante nel momento che lo si perdeva sul fondo (questo purtroppo è inevitabile quando si pesca in fiume) e secondo per rendere il piombo è sicuramente meno intercettabile dai Siluri sempre più

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Questo è uno dei momenti più delicati del recupero di questi giganti delle acque dolci, bisogna fare le cose con attenzione!

sospettosi. Questo aspetto non è assolutamente da sottovalutare perché il Siluro è più sospettoso e diffidente di quanto si pensi, riesce a percepire un piombo non plastificato da grande distanza, un filo trecciato che sibila nella corrente del fiume, il (tic. tic.) dell’ecoscandaglio, un’esca artificiale che fa troppo rumore quando entra in acqua, ecc. ecc. Quindi come ho sempre ripetuto in questi anni la discrezione non guasta mai. Tornando alle varie tipologie di piombo, il pregio di utilizzare i modelli inline è che nella pesca in corrente sono molto più idrodinamici della classica fireball, questo perché la firebal, pur essendo un piombo a sfera, ha due anelli di fissaggio posti a 90° l’uno dall’altro che non favoriscono l’azione di pesca in corrente, quindi nella pesca in verticale in fiume e nella pesca a striscio è senza dubbio meglio usare un piombo inline. Hanno un difetto i piombi inline, “la rotazione”. Il loro grosso problema è che in corrente ruotano molto PIOMBI: Inline, Fireball, Disassato Pag.167


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CATTURE PIOMBI: Inline, Fireball, Disassato Pag.170


CATTURE PIOMBI: Inline, Fireball, Disassato Pag.171


In questa pagina le tipologie di piombo spiegate dall’autore con le classiche Fireball e un piombo inline con con baricentro “disassato”.

e in poche ore rendono la nostra treccia inguardabile e molto più rumorosa in acqua. Per ovviare a questo è necessario porre una girella a doppio cuscinetto appena al di sopra del piombo, la girella va ricercata fra quelle di alta qualità con dimensioni ridotte e con un’alta tenuta in kg, tanto per darvi un’idea le girelle tra i 50 kg e i 75 kg vanno benissimo, ma non oltre queste misure altrimenti cominciano a salire di dimensioni e quindi rintracciabili dal siluro. Parliamo ora della Fireball, molto utilizzata negli ultimi anni. Come detto prima si tratta di un piombo di forma sferica con due anelli di fissaggio posti a 90° l’uno dall’altro. Per un più semplice e funzionale montaggio sono da preferire i modelli che hanno uno dei due occhielli più lungo dell’altro. Oggi sono commercializzati da vari marchi e quindi di facile reperibilità, c’è anche la versione con amo incorporato nel piombo, in questo caso sono da scegliere i modelli con amo posto nella parte superiore perché così non abbiamo il piombo che fa ombra all’amo trainante. La prima cosa che si nota quando si prende in mano una fireball e la plastificazione, quasi una “gommatura” molto PIOMBI: Inline, Fireball, Disassato Pag.172


RECUPERI

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spessa, questo particolare li rende meno rumorosi su fondali duri e ghiaiosi. Altro pregio di questa tipologia di piombi è l’utilizzo in acque ferme o molto lente perché l’esca si presenta meglio, più naturale. Altro pregio non da poco è che non ruotano e non è necessario porre la girella sulla lenza madre. Non è finita qua perché c’è una terza opzione da noi utilizzata spesso: il piombo inline con con baricentro “disassato”. Si tratta semplicemente di un piombo plastificato con asta di fissaggio in acciaio decentrata rispetto al suo asse, la madre lenza passa nella parte esterna superiore e il peso rimane quasi tutto nelle parte inferiore. A mio avviso per ora è la migliore soluzione possibile, si presenta benissimo sia in corrente che in acque ferme, si utilizza tranquillaPIOMBI: Inline, Fireball, Disassato Pag.174


mente anche per la pesca a strisci, è di facile e veloce sostituzione e in oltre ha l’enorme pregio di non ruotare. Spero anche questa volta di esservi stato di aiuto nel risolvere gli onnipresenti dubbi che passano nella mente tutti noi pescatori, in bocca al pesce, e al prossimo numero di Carp e Feeder Fishing. Dario e Dino Ferrari

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OROSCOPO MARZO-APRILE

gemelli

Saranno due mesi abbastanza pieni e pesi per quanto riguarda le attività extra-hobby, ci saranno prima di tutto delle ottime occasioni per socializzare e per conoscere nuovi compagni di pesca, tali compagni potranno rimanere a fianco di voi in molte sessioni, andrete d’accordo, ma valutate bene chi vi è vicino, dovete sempre e comunque fidarvi di chi deve condividere intere giornate a pesca. Sia a livello lavorativo che a livello di hobby, ci saranno ottime chance per un possibile cambiamento di rotta, qualcuno può aver voglia di cambiare lavoro e altri, invece, potranno programmare delle inaspettate sessioni di pesca che fino a poche settimane fa sembravano irrealizzabili, magari un bel viaggio all’estero prima dell’estate. Non affidatevi troppo alla fortuna, tale sarà piatta e tutti i vostri successi, se arriveranno, saranno dettati da un duro lavoro, dovete seminare bene in questi due mesi per raccogliere i frutti proprio da maggio. La salute sarà altalenante, potreste avere un po’ di mal di testa nei giorni antecedenti alla Pasqua, anche le gambe non saranno ben viste dagli astri, vedrete un miglioramento con le prime giornate di primavera. Vi siete dati alla pazza gioia durante le fiere? Avete visto quel bel prodotto allo stand della vostra azienda preferita? E’ arrivato il momento di prendervelo! Gli astri sono favorevoli agli acquisti, quello che desiderate, vi tornerà comodo verso giugno. I CONSIGLI DI WHITE KOY Esca: mais e bigattini Luogo: fiume

oroscopo Pag.176

toro

Sarete uno di quei segni altalenanti nei prossimi due mesi, veramente difficile fare una previsione, considerato che marzo potrà essere molto difficile sul lato dei rapporti e del lavoro, con poca speranza di ottenere dei risultati immediati. Invece aprile si rivelerà un mese molto interessante, è come se il primo Aprile iniziaste a scrivere un nuovo capitolo. Attenti quindi fino ai primi giorni della primavera a non forzare troppo la mano con coniugi o fidanzati, anche con eventuali compagni di pesca. Il vostro carattere non sarà per niente docile e se lo sarà, commetterete degli errori banali, ma che in pochi perdoneranno. Passata la Pasqua, invece, avrete energia, recuperate eventuali disguidi con chi vi sta a fianco e le giornate di pesca si prospetteranno fruttuose, accompagnate anche da una buona dose di fortuna, quindi osate ciò che volete, le stelle vi saranno vicine, anzi, vi trascineranno! Sul lato economico, ci sarà anche qui una buona divisione tra prima Pasqua e dopo Pasqua, la prima parte sarà alquanto fastidiosa, qualcuno a casa vi può aver rimproverato per aver fatto acquisti costosi durante le fiere di settore, ma, considerato il sacrificio di risparmio nel mese di marzo, verrete ampiamente perdonati e la vostra attrezzatura la potrete usare senza sentirvi troppo in colpa. I CONSIGLI DI WHITE KOY Esca: speziato e fruttato Luogo: fiume di medie dimensioni

Netta ripresa da situazioni difficili, forse avete avuto delle discussioni con qualche amico o nei social network, sempre riguardante la pesca, oppure con un familiare, fatto sta che la situazione sta lentamente tornando alla normalità, cercate di essere sereni e magari perdonare se avete ricevuto delle cattive parole, nei momenti di rabbia si possono dire cose d’istinto e senza pensare alle conseguenze. Ottime le pianificazioni a pesca, non è un buon momento per andare a pescare, meglio dedicarsi a cosa si potrà fare durante l’anno, con qualche grado centigrado in più. Le sessioni svolte in questi due mesi saranno accompagnate da tanta fortuna in caso di cattura, se volete pescare, fatelo, ma sappiate che non sarà frutto del vostro impegno o esperienza, ma semplicemente dal fato. Ci sarà un rimasuglio di influenza per qualcuno di voi, non prendete troppo freddo, sarete particolarmente soggetti a mal di gola e raffreddori. Un buon scalda collo ed una berretta imbottita è quello che dovete usare anche semplicemente dal tragitto casa lavoro. Qualcuno si prenderà qualche linea di febbre o nausea, non disperatevi, tornerete in ottima forma subito dopo Pasqua. Avete speso bene durante le fiere, però avete un sassolino dentro le vostre scarpe, siete ancora in tempo fino alla metà di aprile, per fare acquisti utili, questa fortuna vi abbandonerà i primi giorni di maggio, approfittatene! I CONSIGLI DI WHITE KOY Esca: tiger nut e pasture all’anice Luoghi: il vostro posto preferito

cancro

ARIETE

Non state vivendo un bel momento a livello di comunicazione con il prossimo, ci sono dei momenti dove non venite capiti e per di più, a volte, pure criticati, state tentando di rimediare, ma con scarso successo. Pure sul lato sentimentale qualcosa vacilla. Per fortuna che qualcuno di voi non sta andando a pescare, perché potrebbero esserci forti litigi in famiglia per via della vostra passione, fatto opposto per chi invece è single. Chi pesca in coppia potrebbe aver avuto un piccolo battibecco su questioni futili, ma non portare rancore, ancora poche settimane e sarete di nuovo in sintonia. Ottime prospettive, invece, sul lavo pratico della vostra passione, marzo potrà essere un mese davvero eccezionale a livello di catture, ma solo ed esclusivamente se farete le cose intelligentemente e non basandovi sulla fortuna, perché questa non sarà dalla vostra parte nei prossimi due mesi, fate quel che sapete fare senza stravolgere nulla. Dal lato economico, qualcuno di voi ha speso un po’ troppo nel mese di febbraio, ma nonostante un piccolo rimorso, non vedete l’ora di sfoggiare la vostra nuova attrezzatura, invece chi si è risparmiato, potrà godere di ottime stelle negli acquisti gestiti dalle proprie esperienze. I CONSIGLI DI WHITE KOY Esca: al mandarino Luogo: cavetta privata

A cura di White Koy


bilancia

Per alcuni di voi sta finendo un periodo buio, già da fine aprile si vedranno dei netti miglioramenti, soprattutto a livello di umore e socializzazione. Può darsi che qualcuno di voi abbia discusso aspramente con qualcuno, sia dal vivo che virtualmente e questo fastidio si sia ripercosso sulle persone ch evi circondano ed inevitabilmente sulla vostra passione, qualcuno di voi ha perfino pensato di smettere con la pesca, qualcuno di voi ha pensato perfino di vendere tutto e crearsi un altro hobby. Sbagliatissimo arriverete a maggio con un altro spirito, ma non voglio ancora svelare niente. Affrontate le problematiche con serietà e intelligenza. Lo sapete fare, siete decisi, anche se a volte vi sentite abbandonarvi. Cosa c’è di meglio che provare ad andare a pescare? Anche se fa freddo, prendete con voi la macchina fotografica e scattate qualche foto, scaricatele nel vostro computer e riguardatele, ci sarà un periodo dell’anno dove riguardando queste foto, sorriderete. A livello fisico ci potranno essere dei problemi ai muscoli, come stiramenti ad un braccio o ad una gamba, nulla di serio e tutto risolvibile, evitate le lunghe camminate e le corse. Non sarete particolarmente sotto la luce della dea bendata, qualcosina a fine aprile se tentate la sorte in pescata toccata e fuga, ma se andate a pescare, non aspettatevi grandi risultati, se arriveranno è perché evidentemente quel pesce stava passando da lì ed aveva fame. Finanze non un granché, qualcuno vi aveva avvisato di stare attento alle spese, ora un po’ ve ne pentite, ma tranquilli, non tutto quello che avete acquistato alle fiere sarà inutile, ci sarà parte dei vostri acquisti che saranno tenuti in considerazione durante molte vostre pescate, ma poi, diciamocela tutta, alla fine anche la mente ha bisogno di essere accontentata, che sia un dolce o un oggetto, se vi sentite felici, fatelo! I CONSIGLI DI WHITE KOY Esca: scopex e frutta Luogo: fiume a lenta corrente

v ergine

Cari Vergine, il vostro anno potrà essere spettacolare, per non dire unico, ma ci saranno dei momenti dove tentennerete, delle situazioni dove sarete quasi con le spalle al muro; avete presente le quotazioni in borsa di un titolo che va bene e poi improvvisamente crolla? Per poi riprendersi poco dopo? Ecco il vostro anno. Marzo sarà un mese NO, dovete viverlo con il massimo della stabilità, non fate cose eccessive, rimanete nei ranghi, non osate e usate sempre il cervello per qualsiasi situazioni, che sia familiare, che sia di comunicazione per qualsiasi situazione ed anche per la vostre passione preferita, la pesca! Aprile sarà decisamente meglio, dove sarete grintosi e determinati, avrete una gran voglia di andare a pescare e divertirvi, il lavoro potrà essere stressante, ma questo è un ottimo pretesto per prendere le canne da pesca e andare dove volete. Ci saranno degli acciacchi alle vie respiratorie nel mese di marzo, cercate di prevenire le uscite forzate al freddo, evitate di correre e se fate attività fisica, limitatevi al minimo indispensabile, aprile andrà nettamente meglio. Non dovete essere negativi in questo bimestre, ma attenti! Ci potranno essere delle super piacevoli sorprese, come delle spiacevoli situazioni. Sta a voi trovare la forza e l’istinto per superare momenti brutti e anche quelli belli al massimo della serenità. Le vostre finanze saranno perfettamente in linea con il vostro umore, se non vi sentite bene, evitate di sperperare o spendere per oggetti che apparentemente possono sembrare utili, ma poi li ritroverete dopo anni nascosti in una borsa dimenticata. Aprile sarà perfetto per gli acquisti di grosso calibro, come una tenda nuova, un set di canne, oppure una grossa quantità di esche. I CONSIGLI DI WHITE KOY Esca: speziato piccante Luogo: cava privata Saranno due buoni mesi per voi dello Scorpione. Saranno particolarmente attivi i momenti di socializzazione e di comunicazione attraverso canali internet o club di pesca, ma anche ottima comunicazione con i familiari. Questo vi renderà persone ben volute da molti, ma occhio a non strafare con consigli, perché potreste sembrare troppo presuntuosi, un abito che non vi si addice. Avrete però due o tre momenti a marzo di difficoltà o sul lavoro/studio, o nelle vostre attività di pesca, ci saranno degli intoppi più o meno grandi, che vi faranno cambiare alcuni progetti, non prendetela troppo sul personale, saranno momenti passeggeri e a volte potranno essere di solo poche ore, ma intense. Cogliete l’attimo per quanto riguarda eventuali scelte, vi si potranno prospettare situazioni dove il dire “sì”, sarà la scelta giusta, la fortuna vi accompagnerà e aiuterà gli audaci che tenteranno alcune prove difficili, potranno essere pescate improvvise, sotto la neve o nel mezzo di forti piogge. Fisicamente starete molto bene, qualche rimasuglio di raffreddore e alle vie respiratorie, ma tutto nella norma, la vostra forma fisica vi permetterà di svolgere attività all’aperto subito dopo Pasqua, con la massima energia e i vostri compagni di pesca, se ce li avete, vi ringrazieranno perché porterete perfino una borsa in più! Finanze nella norma, avete fatto acquisti mirati alle fiere, siete soddisfatti, ma non del tutto appagati, ci saranno migliori situazioni per spendere appena inizierà l’estate, per ora acquistate solo il necessario, ci potranno essere delle spese extra impreviste. I CONSIGLI DI WHITE KOY: Esca: popup bianca e pasture di colore bianco Luogo: lago libero

scorpione

leone

Non male marzo, benino aprile. Due mesi potenzialmente diversi l’uno dall’altro, forse amate il freddo e non il caldo, forse avrete qualche problema di allergia in aprile, fatto sta che a marzo avrete molta energia, da vendere! Sarà mica che marzo lo passerete su e giù per sentieri o in giro a pesca, per poi pentirvene ad aprile scarichi di energia? Dosate bene le forze. Anche a livello mentale avrete la mente libera da pensieri, qualcosa che vi turbava a febbraio, sembra essersi risolta per il meglio. Organizzatevi bene per la primavera che vi vedrà protagonisti sotto l’aspetto della pesca, troverete nel vostro compagno un valido alleato, riceverete ottimi input da qualcuno che vi è accanto, vi darà la forza di programmare le pescate per il futuro sapendo che il tutto potrà andare solo per il meglio. Non forzate troppo la mano, però, con un vostro familiare, ci potranno essere dei litigi verso la metà di aprile per futili motivi non legati alla pesca, ma che inevitabilmente vi terranno fermi per qualche giorno facendovi spostare degli impegni. Tutte situazioni ampiamente risolvibili con diplomazia, non abbiate l’istinto di rispondere a malo modo, tutto dipenderà da voi nell’accettare quel che viene. Le finanze iniziano a stabilizzarsi e vedrete una possibile entrata di un gruzzoletto, forse inatteso, ma che vi farà tanto comodo. Forse questo extra potete spenderlo per il vostro hobby? Certo! Non fatevi mancare niente, la vita è una sola! I CONSIGLI DI WHITE KOY Esca: gusto fragola Luogo: centro/sud Italia

oroscopo Pag.177


A c q u ario

Marzo e Aprile saranno uno specchio di quanto successo nei passati due mesi. Non ci saranno grosse novità e tutto scorrerà liscio. Dovete imparare nel reagire a certe situazioni a livello sentimentale o sociale. Ve la prendete un po’ troppo se qualcuno non la pensa come voi, oppure non vi fa apprezzamenti su ciò che pensate possa essere una buona cosa. Tutto è nella norma, non si può piacere a tutti. Evitate troppe sceneggiate nei social, da brava persona che gli altri pensano che siate, potrete passare da un po’ sbruffone. Non dovete cadere nel tranello dei social network, restate nei ranghi e se dovete postare le vostre foto di pesca, fatelo sempre con il massimo dell’intelligenza, postate la vostra cattura con una bella frase ad effetto. Sul lato pratico della passione e anche del lavoro, tutto sarà nella norma, non ci saranno grosse novità. Dovete lavorare sodo come sempre per ottenere quello che vi spetta, nessuno vi regala niente, specialmente in questo periodo, dove la fortuna non è dalla vostra parte, per avere un po’ di fortuna, bisognerà aspettare l’estate, fino a quel momento, il mio spassionato consiglio, è quello di lavorare sodo, di andare a pescare dove potete ottenere dei risultati e non avventurarvi in zone dove non conoscete l’ambiente. In questi mesi e nei prossimi a venire, dovete catturare per alzare l’asticella della stima nei vostri confronti, se farete ciò, potrete anche godere di qualche cattura degna di nota e nel lavoro troverete spazio anche per qualche piccola gratificazione, che fa sempre bene all’umore. Sarete in forma ottimale, molti segni dello Zodiaco, hanno avuto un duro inverno pieno di malanni, anche voi avete subito qualche influenza di troppo o qualche raffreddore, con le giornate belle che si stanno avvicinando, tutto quello passato sarà solo un dolce ricordo e avrete anche la forza di fare qualche pescata in più, perché il vostro corpo ve lo permette, oppure lo necessita! A livello di finanze, dovete dosare bene i vostri risparmi, se dovete spendere, dovete farlo conoscendo a fondo le caratteristiche di quel prodotto. Spese folli solo se ne siete certi al 100%, ci potranno essere dei problemi di natura di assistenza in garanzia, nulla di grave, ma qualche cosa di noioso che vi potrà far perdere tempo. I CONSIGLI DI WHITE KOY Esca: pasture dai colori accesi e fruttate Luogo: grande cava

CAPRICORNO

Ci saranno due momenti durante l’anno, dove sarete alle prese con qualche problema sul lavoro o sul vostro hobby, qualcosa che fate a livello pratico. Ci saranno dei ritardi o dei cambi di programma inaspettati e questo vi farà innervosire, ma il consiglio è quello di stare calmi, perché già dopo Pasqua le cose andranno decisamente meglio e tutto si risolverà, anzi, scorrerete via nei mesi primaverili ed estivi, molto serenamente. Dal lato della fortuna, sarà la solita storia, tutto coinciderà in una caduta di prestazioni che non saranno nemmeno accompagnate dalla fortuna, non sarà colpa vostra, ma ci saranno degli avvenimenti che fermeranno il vostro cammino, la vostra fortuna tornerà a farsi sentire dalla metà di marzo in poi. Non dovete demoralizzarvi. Se non potete andare a pescare per causa di forza maggiore, almeno pianificate quello che sarà da aprile in poi. Ci saranno delle belle sorprese! Sotto l’aspetto fisico, nulla da invidiare, avete recuperato appieno da qualche acciacco invernale, curate bene l’aspetto del freddo alle articolazioni, specialmente dita e piedi, imbottitevi con calzettoni e guanti. L’aspetto emotivo invece, sarà una dolce nota positiva per questi due mesi, le socializzazioni, i rapporti con un familiare o con un compagno di pesca, saranno eccezionali, saranno questi i momenti di maggior beneficio psicofisico che avrete a marzo, ricaricherete le batterie in modo ottimale per affrontare la primavera e l’estate al massimo della serenità. Solo voi potete decidere del vostro futuro e di come affrontare le giornate, fatelo pensando sempre positivo, fatelo pensando sempre al vostro hobby come una valvola di sfogo e di benessere, godrete appieno la pesca come non mai, per un grandioso 2018. Finanze tutto nella norma, qualche spesa extra che si è dilungata nel tempo, ora avete i conti sotto mano e tutto torna, ma non sperperate troppo, vi aspetterà una primavere ed una estate dove la pesca prenderà decisamente il sopravvento, dolcemente parlando, quindi avrete bisogno di tanta minuterie e tante esche! I CONSIGLI DI WHITE KOY Esca: fragola o spezie Luogo: canale del nord Avrete due ottimi mesi davanti, in linea con Gennaio e Febbraio. Qualche battibecco a livello di relazioni, molto probabilmente una discussione su alcune postazioni o per alcune frasi male interpretate, sempre inerente alla pesca, il vostro carattere è troppo impulsivo e dovete calmarvi, riflettere e magari comunicare. Nel mese di marzo non dovete rispondere d’istinto, potreste danneggiare un’amicizia che sembrava esser molto forte. Sul lato pratico, sia lavoro che pesca, andranno bene. Non ci saranno grosse dimenticanze o grosse problematiche, qualcosa di risolvibile quotidianamente, ma avrete la giusta dose di tempo e voglia, per andare dove volete. Il lavoro ve lo permette, non state sul divano di casa o sulla sedia davanti al computer, prendete le vostre canne e andate a pescare, dovete respirare bene all’aria aperta, vi farà bene anche dopo numerosi raffreddori che avete avuto durante l’inverno. Ci potranno essere delle grosse novità per quanto riguarda catture a fine aprile, gli astri vedono di buon auspicio questo mese per le grandi pescate e le grandi catture, avrete solo voi dei dodici segni, questa possibilità di cattura, sfruttatela al massimo, ma soprattutto, dovete cercarla dove già sapete di trovarla! Se la cattura record non arriverà, pazienza, ma gli astri prevedono una grossa soddisfazione a livello di hobby e lato pratico. Finanziariamente avete fatto le cose giuste, le fiere non vi hanno spaventato, anzi, avete acquistato ottimi prodotti e potete contare su di loro per tutto il 2018 e anche 2019. Avrete necessità di cambiare il filo del mulinello, controllatelo bene, perché potrebbe essere il vostro tallone d’Achille in questi due mesi. I CONSIGLI DI WHITE KOY Esca: agrumi Luogo: grande fiume

pesci

sagittario

Avete iniziato l’anno un po’ sottotono, alcuni di voi sono stati presi da altri problemi, la pesca era sicuramente l’ultimo di questi. Marzo vi porterà in un ottimo periodo per gli astri, sarete eccezionalmente pronti a nuove sfide, sul lavoro, a scuola, nel vostro hobby, coglierete le situazioni per migliorare la vostra carriera o palmares di pesca. Ci potranno essere delle chiamate importanti nel periodo attorno Pasqua, oppure una pescata inaspettata consigliata da un amico che si tramuterà in un successo, se non di catture, lo sarà di emozioni. Un ottimo momento per la socializzazione, forse avete discusso con qualcuno a voi caro e sarà questa persona che si rifarà vivo, chiedendovi scusa, tornerete a vivere in armonia e a godervi giornate di pesca molto belle con spensieratezza. A livello fisico state recuperando alla grande dopo una brutta influenza, alcuni di voi hanno avuto febbre alta e problemi di stomaco, con la bella stagione alle porte, i malanni invernali se ne andranno e il sole rischiarerà perfino il vostro umore, che ultimamente era un po’ incupito. Saranno giornate fortunate, quasi se rischiate al “gratta e vinci” potreste anche vincere qualcosa, ma il mio consiglio è quello di cercare la fortuna, stando bene con la vostra mente, coltivate ancora di più il vostro hobby preferito e sicuramente non ve ne pentirete. Le finanze saranno ottime, qualcuno di voi potrà ricevere un bel gruzzoletto da poter spendere verso fine aprile, magari in quei prodotti che prima non potevate acquistare a causa di altre spese, quel gruzzoletto usatelo per rendervi felici, non spendetelo tutto però! Ci potrà essere tra qualche mese, la necessità di un pezzo di ricambio di un prodotto, rotto per la vostra negligenza nell’usarlo. I CONSIGLI DI WHITE KOY Esca: ananas o banana Luogo: lago piccolo lontano da immissari


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03 2018

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