Roero

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Sabato 21 Maggio 2011

Il Roero è tra le destinazioni enoturistiche più interessanti del Piemonte. A nord del fiume Tanaro, in un paesaggio modellato da fenomeni di erosione naturale, è il regno del vino, del miele e del tartufo testi di Antonella Burdi

Il profilo aspro e imponente delle Rocche, con la superficie ruvida e rocciosa, le profonde voragini che si aprono nella morbida ondulazione delle colline sono l’elemento più caratteristico del Roero. Roero E’ il territorio a nord del fiume Tanaro, che lo separa dalle Langhe, contrapposte sull’altra sponda del corso d’acqua. Il Roero comprende ventiquattro Comuni, la gran parte in provincia di Cuneo. Il territorio vanta vini bianchi e rossi importanti: come il Roero Arneis Docg, Docg ottenuto dal vitigno a bacca bianca arneis; e tra i rossi il Roero Docg, Docg il Langhe Doc, Doc la Barbera e il Nebbiolo d’Alba. d’Alba Nei vigneti sono coltivati vitigni di antiche origini: tra quelli a bacca rossa il nebbiolo è decisamente l’uva più diffusa. Tra le altre varietà troviamo la barbera, la croatina, il moscato. Le Rocche presero origine da un antico fenomeno geologico di erosione naturale. Nell’antichità Langhe e Roero formavano un unico altopiano, ma i movimenti naturali del sottosuolo spostarono la confluenza del Tanaro con il Po dalla pianura di Carmagnola a quella di Valenza, più a est. Il processo di erosione dell’altopiano originario portò alla sua suddivisione in due zone con microclimi diversi: a nord-ovest resta una parte della piana originaria, a sud- est troviamo un sistema di colline digradanti fino alla riva del fiume. Sulle colline del Roero piove poco e il clima è tipicamente continentale. E’ in questi contesti che oggi si coltiva la vite, con grandi risultati in vigna e in cantina. Il territorio si può esplorare percorrendo molti itinerari naturalistici. A Monteu Roero ci possiamo perdere lungo il Sentiero della Castagna Granda, Granda che prende il nome dall’omonimo albero catalogato dalla Regione nel volume Alberi monumentali del Piemonte, vecchio di 400 anni. Un altro è il Sentiero della Fossa dei Cinghiali, Cinghiali così chiamato per gli animali che numerosi abitano un’area acquitrinosa. Lungo il Sentiero Religioso di Montà, Montà che ripercorre le tappe dei pellegrinaggi tradizionali, si incontra la chiesa dei Santi Giacomo minore e Filippo, detta anche Santuario dei Piloni, Piloni tra boschi e anfratti. Sempre a Montà i più golosi possono camminare lungo il Sentiero dell’Apicoltura, dell’Apicoltura che si ispira alla produzione artigianale di miele di varietà diverse, su tutte quelli di castagno e acacia. C’è anche la Strada del Miele del Roero, Roero un corridoio paesaggistico e culturale di 38 chilometri che congiunge Bra e Cisterna d’Asti, passando per undici Comuni, i cui centri sono posti lungo la dorsale delle Rocche: Pocapaglia, Sommariva Perno, Baldissero, Montaldo Roero, Monteu Roero, Ceresole d’Alba, Santo Stefano, Montà e Canale.

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Manufatti storici destinati all’apicoltura, come la Casa delle Api di Montà, e pannelli didattici, guidano il visitatore verso le aziende apistiche e i centri storici di incantevoli borghi. Si possono degustare mieli monoflorali, di acacia, castagno, melata di bosco, melata di abete, tarassaco, tiglio. A Bra, ad esempio, l’Apicoltura Apicoltura Abrate produce un delicato miele di acacia e uno di castagno aromatico e amarognolo. C’è anche il millefiori liquido o cristallizzato, in una tipica cascina del Roero con vendita diretta in azienda (www.apicolturaabrate.it). A Montà d’Alba, Cauda Miele ha un punto vendita di monofloreali che

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produce praticando la transumanza delle api, in montagna e sulle colline del Roero. Organizza degustazioni guidate ed escursioni alla Casa delle Api (tel 0173.975219). A Monteu Roero si possono acquistare mieli, caramelle al miele e propoli presso l’Apicoltura Apicoltura Brezzo (www.brezzo.it). A Sommariva Bosco, all’interno della pasticceria Il Trovarobe di Cose Buone, Buone di Tonino Strumìa, la mieloteca propone un assortimento di varietà anche esotiche, oltre a dolci e piccole specialità gastronomiche, dai cioccolatini al Roero allo zabaione al Passito d’Arneis (www.iltrovarobedicosebuone.it).

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Un altro pregiato prodotto delle Rocche è il Tuber Magnatum Pico, meglio noto come tartufo bianco, conosciuto fin dai tempi di Plinio il Vecchio. Il profumo è delicato, la forma tonda regolare, il colore bianco-giallastro. A Baldissero d’Alba la Trattoria del Roero propone un risotto mantecato con fonduta al tartufo. Si può mangiare in una delle due sale: la più piccola, al primo piano, ha grandi vetrate a volta e vista sul Castello di Baldissero (conto 35€ www.trattoriadelroero.it). Cucina roerina e fonduta con tartufo anche al ristorante Miralanghe di Guarene (conto 32€ www.miralanghe.it). Altrettanto interessante l’itinerario del vino. Partendo dalla parte meridionale del Roero incontriamo Guarene con il suo Castello, esempio di architettura barocca piemontese, circondato dal giardino all’italiana, ricco di giochi prospettici. Da qui si vede uno dei panorami più singolari, che spazia dal Monte Rosa alle Alpi Marittime, fino alle Langhe. La piccola cantina Ghiomo, Ghiomo nata ai primi dell’800 in quello che un tempo era un convento di frati, produce Roero Arneis, Nebbiolo d’Alba e Barbera d’Alba (www.ghiomo.it). Verso nord-est, a Castagnito, nell’azienda Casa Massucco si può pranzare nel ristorante Le vigne e i falò che propone specialità gastronomiche locali come gli agnolotti al plin e la carne cruda di fassona piemontese battuta al coltello (conto da 40€ a 50€, vini esclusi www.levigneeifalo.com). E acquistare prodotti tipici nel negozio Cose Buone di Campagna: frutta conservata sotto vetro, confetture come la Cognà, una mostarda d’uva con il gusto aspro e dolce del mosto, le tume sott’olio, e tra i dolci i capricci alle nocciole tostate ricoperte di cioccolato. A Castellinaldo, più a nord, la Cantina Marsaglia produce vini e li custodisce per l’affinamento e invecchiamento in un crutin, una grotta naturale, scavata da secoli nel tufo, alla quale si è aggiunta la parte moderna. Nella sala degustazione la famiglia offre assaggi di vini insieme a piatti della cucina roerina e piemontese (www.cantinamarsaglia.it). Si giunge infine a Canale (Cuneo) dove ha sede l’Enoteca Enoteca Regionale del Roero che vanta una bella cantina di etichette locali e un’ampia sala di esposizione e degustazione. Da non perdere il ristorante stellato All’Enoteca, All’Enoteca in due ampie sale al piano superiore. La cucina è tradizionale piemontese rivisitata dallo chef Davide Palluda ed è proposta in abbinamento a vini selezionati. Chiuso domenica e lunedì a pranzo (conto medio 60€ www.davidepalluda.it). Spostandosi verso ovest, a Monteu Roero si incontra l’azienda agricola Negro: Negro una moderna cantina circondata da bei vigneti, con un’estensione di 60 ettari tra la storica cascina Perdaudin a Monteu Roero, la cascina San Vittore a Canale e Basarin a Neive. La famiglia coltiva la vite dal 1670. Da visitare le belle cantine storiche, con ampie volte rivestite di mattoni disposti in motivi artistici (www.negroangelo.it). Nel Roero si può dormire anche in cantina. A Canale, nell’agriturismo Le Querce del Vareglio, Vareglio in un cascinale seicentesco tra i vigneti, in un’area naturalistica e nel Parco delle Rocche. La cascina ha una cantina ricavata in cunicoli scavati nel tufo ( doppie da 60€ a 150€ www.lequercedelvareglio.com). Sempre a Canale, la Cantina Malvirà produce, da oltre sessant’anni, vini del Roero (www.malvira.it) e nell’agriturismo Villa Tiboldi offre ospitalità in ambienti raffinati con vista suggestiva sui vigneti. La ristorazione è affidata allo chef Alberto Macario, Macario che trasforma le materie prime locali in ricette deliziose abbinate ai vini del territorio (doppia da 80€ a 180€ www.villatiboldi.it).

I Castelli I castelli sono un'altra caratteristica del paesaggio del Roero. Il Castello di Cisterna d’Asti al suo interno ospita il

Museo d’arti e mestieri di un tempo (www.museoartiemestieri.it). Sempre in tema di edifici storici il Castello di Govone è una delle residenze sabaude piemontesi che l’Unesco ha inserito nella lista del patrimonio artistico mondiale (www.comune.govone.cn.it), e il Castello medievale di Monticello d’Alba, d’Alba perfettamente conservato, è visitabile nelle domeniche prestabilite (tel 0173.64113). Altre antiche fortezze si possono vedere dall’esterno. Come il Castello Mirafiori, Mirafiori a Sommariva Perno, acquistato nel 1857 da Vittorio Emanuele II, che ne fece una residenza di caccia e di soggiorno con la moglie morganatica Rosa Vercellana, conosciuta come la bela Rosin. Si può osservare da fuori anche il Castello di Monteu Roero. Roero Qui merita una visita la Chiesa di San Nicolao, edificio di pregio architettonico e artistico, con facciata in stile rinascimentale ricostruita nel 1920. Di tutt’altro genere, ma caratteristici del paesaggio, sono i ciabòt, tipiche costruzioni di campagna simili a casette in muratura con copertura in coppi, un tempo utilizzate come riparo dei braccianti in caso di forti e improvvisi temporali. Per il territorio del Roero insieme a quello di Langhe e Monferrato è stata presentata la proposta di candidatura per il riconoscimento quale Patrimonio Mondiale dell’Umanità e i commissari Unesco proprio in questo periodo stanno valutando la richiesta.

Le Rocche del Roero Il paesaggio ha ispirato la creazione dell’Ecomuseo Ecomuseo delle Rocche del Roero, Roero con sede a Montà: un museo a cielo aperto che riunisce otto Comuni con caratteristiche storiche, geografiche e culturali simili. Per valorizzare le bellezze di questo territorio l’Ecomuseo ha individuato alcuni percorsi turistici formati da sentieri tematici, percorribili a piedi, a cavallo oppure in mountain bike. Esplorare il territorio lungo

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questi tracciati può riservare interessanti scoperte. A volte nelle pareti delle Rocche si trovano fossili di conchiglie e pesci che testimoniano l’antica presenza di fondali marini (www.ecomuseodellerocche.it).

L’Enoteca Regionale del Roero Nel negozio dell’Enoteca Regionale del Roero si possono degustare e acquistare i vini di circa cento aziende insieme ad altri prodotti locali come frutta sciroppata e confetture di fragole, albicocche e pere madernassa, miele, grappe. Per le degustazioni sono utilizzati calici di cristallo adatti a farne risaltare l’eleganza e i profumi, prodotti nelle vetrerie austriache di Braunau, non lontano da Salisburgo. Hanno il marchio registrato Anphorianum Roero. I calici di Pollenzo di proprietà dell’Enoteca Regionale, che ricorda l’antica località vicina all’attuale Bra dove si producevano i calici in epoca romana. L’Enoteca regionale del Roero, con sede a Canale in via Roma 57 offre anche informazioni enoturistiche (www.enotecadelroero.it).

I vini Il Roero è terra di produzione di Doc e Docg. Vigneti specializzati producono le uve dalle quali si ottengono i vini Roero, Roero Arneis, Langhe Doc. I vitigni coltivati sono nebbiolo, arneis, favorita, croatina, moscato bianco del Piemonte, brachetto dal grappolo lungo, barbera. La coltivazione del nebbiolo risale ai tempi antichi ed è documentata da attestazioni risalenti nel tempo a cominciare dal 1303. Il rosso con lo stesso nome di questa terra ha ottenuto la Doc nel 1985 e dopo vent’anni la Docg. Il bianco Roero Arneis si ottiene dal vitigno arneis, riconducibile anche con definizioni diverse a varietà prodotte a partire dal ‘400. Vino Doc dal 1989, si fregia della Docg dal 2005.

Gli eventi I prossimi eventi enogastronomici e culturali? Ne segnaliamo alcuni. Il 29 maggio la Passeggiata enogastronomica: 9 km tra le colline e le rocche da Montà a Canale, rievocando il rito contadino di portare il pasto ai familiari impegnati nel lavoro delle vigne. In ciascun paniere ravioli al plin, carne alla pietra, formaggi locali e vini del Roero (costo 35€, gratuito per i ragazzi sotto i 14 anni, www.portedisne.it). Sempre il 29 maggio a Vezza d’Alba c’è Le primizie del Roero, con l’assaggio del vino nuovo, mostra mercato dei prodotti agricoli ed escursione con merenda (www.comunevezzadalba.it). Fino al 6 giugno a Sommariva Perno si svolge la Sagra della Fragola, con appuntamenti enogastronomici, sportivi, musica e balli, e la Passeggiata con la bela Rosin inaugurazione del percorso museale a cielo aperto, con il racconto di vicende storiche dell’Italia e del centro roerino (www.comune.sommarivaperno.cn.it).

Altre informazioni su turismo e accoglienza si possono richiedere all’Ente Ente Turismo Alba Bra Langhe Roero (www.langheroero.it).

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