DOMENICA 19 GIUGNO 2022
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ANNO XXII - N° 25 - DOMENICA 19 GIUGNO 2022
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ANTONIO BOTTA
IL NEO ASSESSORE ALL’ASSETTO DEL TERRITORIO, DOTT.SSA TOMMASINA D’ONOFRIO, OSPITE DE “LA COPERTINA”
CON I FONDI DEL PICS E DEL PNRR CAMBIERA’ IL VOLTO DELLA CITTA’ Dieci gli interventi grazie ai 12 milioni e mezzo ottenuti con iI PICS; i 50 milioni del PNRR concentrati su Arpino. Tra gli interventi programmati, incentivi ai commercianti del Centro storico, efficientamento energetico, interventi sull’arredo urbano, sulla pubblica illuminazione, creazione di piste ciclabili, consolidamento e restauro della Chiesa del Carmine, struttura socio educativa per l’infanzia, nel quartiere Stella, in un bene confiscato alla criminalità organizzata, asilo nido in via Castagna.
Questa settimana, Nando Troise ha unito i due programmi di cui è conduttore: “Notizie dal Mondo” e “La Copertina”, dedicando al primo il tempo bastevole per leggere, senza commentarle, alcune notizie di cronaca e politica nazionale e regionale e, infine, un aggiornamento su eventi riguardanti il conflitto russo – ucraino. Infatti quasi tutta la trasmissione, in onda su Nano Tv, è stata dedicata al PICS (Programmi Integrati Città Sostenibili), argomento affrontato con l’Ospite, dott.ssa Tommasina D’Onofrio, nuovo Assessore all’assetto del territorio del Comune di Casoria. La prima domanda, rivolta alla dott.ssa D’Onofrio, prendendo sempre spunto da una copertina di “Casoriadue”, è la seguente: “Quali sono e cosa faranno i PICS per far diventare Casoria una città sostenibile”? “L’autorità urbana di Casoria” risponde l’Intervistata
“si è costituita allorquando la Regione Campania, attraverso fondi europei, ha destinato alle città medie dei finanziamenti straordinari per realizzare delle opere pubbliche con destinazioni sociali ben definite. Quindi, ogni città media, tra cui Casoria, ha avuto modo di programmare degli interventi. Noi ne abbiamo programmato dieci per la nostra città. Dico “noi”, perché la programmazione del PICS non parte da oggi, ma dal 2017, quando io ero Assessore alla Pubblica Istruzione, alla Cultura, alle Politiche sociali, con delega PICS, nella maggioranza guidata dal sindaco Fuccio. Abbiamo cominciato a tracciare questo programma integrato. Adesso, che sono tornata in Giunta con la delega all’Urbanistica, alla Pianificazione e al PNRR (Piano Nazionale Ripresa e Resilienza ), abbiamo inserito anche la fase intermedia, quasi finale del PICS. Il
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DOMENICA 19 GIUGNO 2022 primo intervento, l’unico che non è di natura urbanistica, riguarda degli incentivi, corrispondenti a un milione di euro, che verranno distribuiti, con modalità microcredito, per favorire i commercianti del Centro storico, per ammodernare la loro attività, fare lavori all’interno delle strutture e acquistare materiale necessario alla loro attività commerciale; la lotta al degrado, alla criminalità organizzata, la lotta all’abbandono parte, secondo me, anche dai Centri storici abbandonati. Quello di Casoria, purtroppo non è un bellissimo Centro storico da vivere”. Il Conduttore, dopo aver annotato che, se rigenerato, il Centro storico di Casoria (piazza S. Croce, piazza D. Cirillo, via S. Maria, “O vico dei munacielli”, piazza e via S. Mauro, via C. Maglione … ) non avrebbe nulla da invidiare a quello rinomato, per esempio, di Sorrento, esprime il proprio compiacimento per lo stanziamento di un milione di euro per l’area “antica”, non vecchia, della nostra Città. “Al momento” riprende l’Ospite “stiamo preparando il Bando, che sarà emanato a settembre; verrà pubblicato dal settore “Politiche sociali”, di cui è Assessore la dott. ssa Marianna Riccardi, ed é l’unico a non essere pubblicato dal settore “Urbanistica” trattandosi di incentivi; inoltre, vi sono due misure, che riguardano l’efficientamento energetico per il
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quale sono stati investiti due milioni di euro; l’efficientamento energetico riguarderà la zona immediatamente confinante con il Centro storico ristretto; ci allargheremo, quindi fino a Pio XII, via Michelangelo, e, dall’altro lato, fin quasi alla Sannitica; lo scopo è di venire incontro ai cittadini, ai fini di un contenimento dei costi energetici; tale misura, quindi, va nella direzione di uno degli obiettivi del PNRR, quello della “transizione ecologica”, mentre il secondo è mirato alle vie e piazze citate poc’anzi, con interventi sull’arredo urbano “smart e sostenibile, sulla pubblica illuminazione, piste ciclabili e altri interventi rivolti al risparmio energetico”. Rispondendo a qualche dubbio manifestato da Troise circa l’effettiva fattibilità degli interventi (“Dagli anni ’90 ho sentito parlare di progettazioni, ma sono rimaste solo sulla carta, mai attuate”), l’ass. D’Onofrio evidenzia che “i soldi sono già stati accreditati sul conto corrente del Comune e i cantieri dovranno essere
chiusi a dicembre del 2023”. Quindi, “a fine anno 2022 si apriranno i cantieri e i lavori saranno completati un anno dopo. I progetti esecutivi sono già pronti grazie a una squadra di progettisti che ha lavorato alacremente e che ringrazio per il loro fattivo apporto. Noi dobbiamo spendere i fondi ottenuti secondo procedure rigorose e poi rendicontare ciò che è stato realizzato”. L’Ospite prosegue con le sue importantissime informazioni affermando che i 12 milioni e mezzo ottenuti per il PICS si ricollegano “a tutti i finanziamenti che stiamo chiedendo e ricevendo per il PNRR e che, al momento, per la città di Casoria, corrispondono a circa 50 milioni di euro”. Tutto è finalizzato a un graduale cambiamento del volto della Città, maggiormente “green”, vivibile e sostenibile. Ad un’altra domanda del Conduttore, D’Onofrio precisa che, mentre il PICS ha come “area bersaglio” il Centro storico di Casoria, i progetti finanziati con il PNRR sono stati con-
centrati su Arpino”. “Per quanto concerne le opere finanziate col PICS,” continua l’Assessore “dopo il primo intervento concernente le attività commerciali da incentivare nel Centro storico, e il secondo e terzo intervento sull’efficientamento energetico, il quarto da realizzare riguarda il consolidamento e il restauro della Chiesa del Carmine, a piazza Cirillo. E’ un gioiello artistico del 1600, il tempio è chiuso da un po’ di tempo, sono presenti lesioni importanti, anche lì con delle procedure negoziate, i lavori sono stati affidati a valenti progettisti che stanno lavorando anche al Centro storico di Napoli, i quali si avvalgono della consulenza di docenti universitari di Ingegneria.” Interviene il Conduttore riferendo, riguardo alla cripta, nella quale pure vi è stato un sopralluogo dei tecnici, che “essa era un ipogeo in cui c’erano le tombe di alcune famiglie di Casoria. Io ho visto con i miei occhi quando le ossa sono state prelevate e condotte con un camion al consorzio cimiteriale”. “Ora è tutto vuoto, ma vi è una bellissima volta affrescata”, annota D’Onofrio “e un altare che è rimasto in piedi, nonostante ci sia stata una frana sotterranea, molto probabilmente colpa di qualche fogna; si sta lavorando, si provvederà alla messa in sicurezza e al restauro, d’intesa con la Soprintendenza e con l’Arciconfraternita. La
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6 statua della Madonna del Carmine, al momento, si trova nella basilica minore di S. Mauro, qualche altra opera è stata portata a S. Benedetto. La Chiesa avrà una doppia funzione: resterà aperta al culto, invece la sacrestia con il coro sarà adibita allo spazio pubblico per convegni. Quinto intervento: una struttura socio-educativa per l’infanzia nel quartiere Stella, che sorgerà in un bene confiscato, in via Monte Bianco, vicino al parco che è in fase di realizzazione, di cui ha fornito informazioni Orsino Esposito, all’opposizione, ma che, per il bene della Città, opera in virtuosa collaborazione con la maggioranza. Il parco lo volle fortemente l’assessore Di Monte, ora se ne stanno interessando Colurcio e Paola Ambrosio. Dicevo che in via Monte Bianco c’è una villa confiscata alla criminalità organizzata, verrà abbattuta e ricostruita con un progetto bellissimo. Si è pensato di lasciare al centro
della villa il bunker appartenuto ai criminali e pianteremo vicino un albero”: un simbolo di vita per lanciare il messaggio che le logiche della morte non prevalgono su quelle della speranza, della giustizia e della pace. Dopo la richiesta di Troise ad Ambrosio di invitarlo insieme con il regista Mario Esposito per la registrazione dell’apertura dei cantieri, l’Ospite passa a fornire informazioni sull’ex Palazzo della Pretura in via Pio XII, dove c’è la sede di “Casoria Ambiente”, dell’ufficio elettorale e delle politiche sociali. “Due milioni di euro sono stati investiti sul Palazzo, vi sono problemi strutturali a cui porre rimedio; saranno, inoltre, creati, oltre agli uffici già citati, dei servizi socio – assistenziali per anziani e dei centri di ascolto per fasce deboli della cittadinanza, ma principalmente per gli anziani. Il bar sarà spostato all’ultimo piano, vi sarà una sala meeting e altri spazi sa-
ranno utilizzati per incontri di formazione in materia sanitaria. Diventerà un piccolo polo socio – sanitario”. Interloquisce il Conduttore per riferire che il dott. Antonio Chianese è diventato, pochi giorni fa, Dirigente dell’ambito n° 18 . “ Altri due milioni di euro” rende noto l’Assessore “saranno investiti per il palazzo dell’ex Municipio in piazza Cirillo, che diventerà un polo per la creatività giovanile. L’edificio, quindi, verrà sventrato e rifatto completamente, in accordo con la Soprintendenza. Con gare pubbliche l’edificio rinnovato verrà affidato a giovani a prezzi calmierati, che intendono svolgere delle attività a Casoria, per questo vi saranno anche camere – foresteria. Lo scopo è di restituire alle fasce che più ne hanno bisogno un patrimonio immobiliare attualmente in disuso: bambini, giovani, anziani”. In sintesi, ecco gli ultimi interventi: nel parco Miche-
langelo, edificio per la biodiversità; recupero del parco Boccaccio, sempre tramite bando pubblico; assicurata, al riguardo, anche la concertazione con i giovani di “Terra Nostra”, nei cui confronti, puntualizza il Direttore di Casoriadue, non bisogna essere prevenuti, anzi vanno elogiati per il loro impegno nella riqualificazione dell’area verde suddetta; infine, saranno messi in sicurezza il teatro della M. L. King e il museo Cam. Via Castagna, infine, sarà oggetto di due interventi: asilo nido per il quale saranno investiti due milioni e mezzo di euro e 5 milioni di euro saranno utilizzati per le palazzine di proprietà comunale, che si trovano nelle vicinanze del Comando di polizia Municipale; per esse sono stati elaborati progetti altamente innovativi. La trasmissione si è conclusa con la notizia di un prossimo convegno sul PICS, a cui sarà invitata la cittadinanza.
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RITA GIAQUINTO
L’ “ESONERO” DI VINCENZO D’ANNA DALLA NUOVA GIUNTA DI CASORIA: I DOGMI DELLA NUOVA POLITICA
È sicuramente nota a tutti i nostri amici lettori, la passione calcistica del nostro direttore, Nando Troise. Un’affinità che lo porta spesso a fare paralleli tra la politica e quel calcio che Jean-Paul Sartre definì “una metafora della vita”. Ed è proprio dal mondo calcistico che il Dir. Troise prende a prestito il termine “esonero” per definire l’allontanamento dall’incarico di assessore dell’Ing. Vincenzo D’Anna nella Giunta del Sindaco Raffaele Bene. Una decisione, dell’11 maggio scorso, che ha coinvolto anche i già assessori, Giovanna Guarino nella Pubblica Istruzione ed Antonio Rocco, agli Affari generali e del Personale. Nel corso della trasmissione della scorsa settimana, il Dir Troise ha incontrato negli studi della rete web NanoTv l’ex Assessore D’Anna per provare a capire quali possono essere state le motivazioni alla base della decisione del nostro primo cittadino. Come da consuetudine, il nostro Direttore chiede al suo ospite di raccontare, ma anche criticare, la copertina di CasoriaDue dal titolo “La strage degli innocenti – Vittime delle logiche politiche”, pubblicata in riferimento all’allontanamento dei tre assessori. D’Anna commenta così: “Ma io mi sento assolutamente innocente e sono certo di poterlo dire anche per i due miei colleghi. Ho già avuto modo di raccontare qual è stato, in questi 18 mesi di assessorato, il mio contributo alla città. L’esonero, come tu lo definisci, è parte di una
ridistribuzione politica. Sicuramente, preferivamo portare a termine i progetti che avevamo iniziato. E spero, come già auspicato, che chi mi ha sostituito, possa portare avanti quanto fatto in questo anno e mezzo e migliorarlo, lì dove si può�������������������������������������� . Forse all’occhio dei cittadini, siamo tutti colpevoli perché sembra sempre che non si riesca a dare riscontro alla città rispetto a quello che si è fatto. Ma non mi sento né esonerato, né incamerato nella strage degli innocenti”. Eppure, contro gli innocenti protagonisti della discussione, ed il loro operato, non è mai stata mossa alcuna critica. Solo con D’Anna, sono sorte alcune polemiche con l’associazione dei diversamente abili. Polemiche che il Comune sta cercando di risolvere,viste le grandi difficoltà di organico della Polizia Mu-
nicipale: un fabbisogno di minimo 120 unità a fronte di un esercito di circa trenta persone, divise in due gruppi, formato da over 60, da chi non può, per proprie patologie, stare per strada, da chi a breve andrà in pensione e da chi deve necessariamente stare al computer. Come giustamente sottolinea il Dir. Troise, la PM non è solo viabilità, ma anche edilizia, ambiente, commercio, contravvenzioni. E nessuno della PM ha mai parlato male di D’Anna o ha mosso critiche versodi lui: “La mancanza di operatori è più che evidente, ma non voglio giustificare nessuno” – così continua la disamina dell’ex assessore. “Sicuramente, l’insufficienza di organico in un territorio dove è fondamentale ����������������������� la presenza per contrastare abusivismi di ogni genere, è più visibile da parte della città, rispetto ad
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8 altre problematiche. Per la polemica sorta con l’associazione A.N.I.D.A., qualche giorno fa ho incontrato il presidente, abbiamo cercato di lavorare insieme: sembrava che con l’approvazione di un nuovo bilancio potessimo contare su un fondo per l’acquisto di segnalatori acustici: un deterrente per l’invasione dei posti riservati ai diversamente abili, di cui ho imparato a conoscere le esigenze proprio in questi ultimi mesi. Anche qui, spero che il mio sostituto abbia la stessa attenzione. Abbiamo tentato anche di fare un primo lancio di questo servizio. La società fornitrice, d’altro canto, non ha accettato la nostra proposta di un tipo di servizio frazionato, spalmato in vari mesi. E noi, senza l’approvazione del bilancio, non abbiamo potuto mettere in atto questo intervento. Sarebbe servito per tutti i 140 stalli che oggi sono distribuiti sul territorio”. In unione con tutte le forze amministrative, sia la Guarino che D’Anna sono stati i protagonisti della riapertura del Palazzetto e dello Stadio San Mauro. In particolare, per lo stadio, proprio i due assessori avevano la visione di uno spazio che, al di là di sport e calcio, fosse fruibile e aperto a tutti, come luogo di aggregazione. Ma, ancora, il progetto della videosorveglianza per cui sono stati stanziati anche i fondi, con la duplice funzione di deterrente contro lo spaccio di stupefacenti fuori le scuole ma anche di controllo di alcune strade della città.Progetto già finanziato, in attesa dell’appostamento delle somme in bilancio. E, ancora,D’Anna ci racconta: “Su Casoria centro e in parte su Arpino, abbiamo posizionato percettori di
reddito che hanno dato una grossa mano – riconosciuta dagli stessi dirigenti scolastici - agli ingressi delle scuole. Sempre tra i percettori, erano già state individuate quattro unità che potevano coadiuvare la squadra del pronto intervento della PL. E avevamo individuato anche la possibilità di dotarli delle pettorine del Comune. Il progetto è già fatto, deve partire. Spero che Colurcio lo porti avanti. Il nostro intento era consentire ai cittadini di vedere nel percettore un’unità predisposta a collaborare con la polizia, che aiutasse a sensabilizzare a non occupare i posti riservati ai diversamente abili, a non ostacolare lo scivolo per gli handicappati, invitare a buoni comportamenti per chi ha gli amici a quattro zampe. Insomma, un valido completamento alla mancanza di organico”. Alla luce di tanti progetti, è lecito cercare di capire le ragioni dell’esonero. In momenti diversi, né la Guarino, né Rocco hanno fornito spiegazioni. Troise confida, invano, in D’Anna: “Non c’è stato alcuno screzio con il Sindaco;c’è stata, piuttosto, sempre una certa dialettica, anche accesa, ma chi mi conosce, sa che credo molto nelle mie idee e cerco di portarle avanti con convinzione. Al di là di questo, sicuramente, avrei voluto una spiegazione di questa sostituzione”. Una spiegazione che poteva arrivare con un comunicato o una conferenza stampa, eppure c’è chi, come la Guarino, pur non nascondendo il dispiacere per la mancata continuità, non trova errato il cambiamento nelle Giunte. Inevitabile chiedere il parere di D’Anna: “Non sono d’accordo. Trovo sbagliata la non continuità.
Non voglio entrare nel merito personale, perché se c’è bisogno, si cambia. Se però si cambia sistematicamente, non si porta mai a compimento un determinato lavoro. Ma l’amministrazione Bene ha un suo filo conduttore, che ha visto un inizio e che deve avere una sua continuità. È spiacevole l’interruzione di un progetto, ma se quanto realizzato da D’Anna, Guarino e Rocco viene ripreso per migliorarlo, va bene così”. La trasmissione si chiude con la viva speranza dell’Ing. D’Anna che le professionalità del nostro territorio siano sempre pronte a collaborare con la politica per contribuire al suo miglioramento sociale e civile. Non me ne vorrà il Direttore, e con lui il suo gradito ospite, se, con il finale, mi permetto di aggiungere una riflessione ex abrupto: Bertrand Russell, filosofo e noto saggista britannico del secolo scorso, tentò in un suo scritto di dare una basilare definizione del politico competente. A parte approfittare della collega di redazione Chiara D’Aponte che saprà senz’altro aiutarci nella sua rubrica, ma Russell molto semplicemente associò la competenza al “saper fare” e, ancora meglio,alla capacità di tradurre un’idea in realtà. Chi è capace di fare questo, muove il primo passo per essere un bravo politico. Ora, l’esonero dei tre assessori che, nel poco tempo concessogli, hanno quanto meno dimostrato impegno nel concretizzare qualche loro idea a favore del benessere della città, a chi giova?A chi – o a cosa – serve? Come si dice, anche se negativa, è gradita (e doverosa) una risposta dai piani alti di Piazza Cirillo.
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CHIARA D’APONTE
ELECTION DAY: COME È ANDATA A FINIRE? NANDO TROISE FA IL PUNTO DELLA SITUAZIONE
Durante una recente puntata di “Notizie dal Mondo”, programma ideato e condotto dal nostro Direttore Nando Troise si è parlato dei risultati delle ultime elezioni amministrative e del flop dei referendum. Ad una settimana dal voto siamo ormai in grado di trarre le somme e di poter affermare con certezza (e, in realtà, anche con amarezza) che l’election day è stato vinto dai soliti due candidati: l’astensionismo e il fallimento dei partiti. Urne deserte e, vedasi il caso di Palermo, in molti casi disertate dagli stessi presidenti di seggio e scarsissimo interesse per i cinque quesiti referendari (è stato stimato che solo un italiano su cinque è andato a votare per i referendum). E’ andata leggermente meglio per quanto riguarda le amministrative, ma non di molto. A chi addebitare le colpe di questo fallimento? Tanti in effetti i colpevoli. Sicuramente gran parte della colpa va data all’intera classe politica che non è stata in grado, più per convenienza politica che per incapacità comunicativa, di pubblicizzare e spiegare a dovere i cinque quesiti referendari. In pratica le sinistre non hanno pubblicizzato i referendum perché sapevano che, nel caso in cui gli elettori si fossero fiondati in massa alle urne, ci sarebbe stata una prevalenza di
SI’, le destre invece, consce del fatto che il quorum non si sarebbe mai raggiunto, hanno evitato di sponsorizzare eccessivamente i referendum per evitare una brutta figura. Insomma un mix esplosivo che si è risolto con un disastro elettorale senza precedenti. Questo, almeno, è ciò che hanno fatto notare svariati analisti politici. Ma la colpa è, ovviamente, anche dell’elettorato sempre più distratto e sfiduciato. Passando ai dati sappiamo che erano 89 i comuni della Campania al voto, 14 in provincia di Avellino, 11 nella provincia di Benevento, 17 in provincia di Caserta
34 in provincia di Salerno e 13 nell’area metropolitana di Napoli. Ad Acerra e Sant’Antimo vittoria al primo turno per D’Errico e Buonanno. A Ischia Ferrandino si riconferma con addirittura il 90% delle preferenze. Pozzuoli andrà al ballottaggio. In Campania risulta funzionare ancora l’alleanza giallorossa in contrasto col dato nazionale che vede avanzare prepotentemente le destre. E in controtendenza è anche il risultato del referendum che vede prevalere i SI’ laddove il dato nazionale vede una sostanziale parità tra SI e NO.
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Bentornati amici del Prontuario di attualità! Protagonisti della rubrica di questa settimana sono tre termini che abbiamo sentito e letto parecchio nei giorni scorsi. Come sempre ho tratto spunto da una puntata di “Le notizie del giorno”, rubrica ideata e condotta dal Direttore Nando Troise e che va in onda dal lunedì al venerdì alle 12 sulla pagina Facebook di Nano Tv. In questa puntata si parlava del cosiddetto “Election day” (giorno di elezioni) avvenuto lo scorso 12 Giugno. Relativamente a tale giornata il Direttore Troise ha parlato di “Flop dei referendum per il mancato raggiungimento del quorum”. In una sola frase ben tre termini molto usati ma dei quali non tutti conoscono il significato. E dunque voi lo sapete cosa vogliono dire i termini flop, referendum e quorum? Beh, se non lo
SE NON LO SAI TE LO SPIEGO IO! sapete ve lo spiego io! Partiamo dal più semplice: flop. Flop è un termine che deriva dall’inglese e che, letteralmente, significa “tonfo”. Viene usato nel mondo giornalistico per indicare un insuccesso, dunque un qualcosa che non ottiene i risultati sperati. Dunque dire o scrivere che il referendum è stato un flop significa semplicemente dire o scrivere che il risultato del referendum è stato un fallimento per la poca partecipazione al voto. Per quanto riguarda il termine referendum esso viene dall’espressione latina “ad referendum” che significa “(convocazione) per riferire”. E’ una possibilità, sancita dalla legge, per il popolo di esprimersi su determinati argomenti. Esistono due tipi di referendum: il referendum costituzionale (cui si ricorre
solo se la legge costituzionale non ha avuto l’approvazione dei due terzi del parlamento) ed il referendum legislativo (cui si può ricorrere per l’abolizione totale o parziale di determinate leggi ordinarie). Ultimo ma non meno importante il termine quorum. Esso viene dal latino, è una forma plurale del pronome relativo (“dei quali”) e si riferisce al numero legalmente necessario per fare in modo che una deliberazione o un’adunanza abbiano validità. In parole povere è la percentuale che serve per rendere valido un voto o per rendere valida una riunione. Nel caso del referendum flop dello scorso 12 giugno per raggiungere il quorum che avrebbe reso valido il risultato del voto si sarebbe dovuto recare alle urne il 50% più uno degli aventi diritto al voto.
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MARIA CRISTINA ORGA
IO RACCONTO STORIE magazine
DISABILE COME ME: RIDIAMOCI SOPRA
Qualche mese dopo aver dedicato un intero numero di CasoriaDue al tema, torniamo oggi a parlare di disabilità e lo facciamo più che volentieri, perché l’attenzione e la tensione sulla realtà che tanti di noi si trovano a vivere non calino mai. Ho usato il NOI, sì e non a caso. E chi tra voi ha avuto in sorte una coxartrosi severa, una stenosi del canale vertebrale, una frattura o quant’altro ha potuto sperimentare quanto sia difficile svolgere le mansioni e le semplici azioni quotidiane, dal riuscire a lavarsi da soli, all’infilarsi o allacciarsi le scarpe, o peggio ancora dover lasciare a terra qualcosa che è sfuggito di mano per l’impossibilità di chinarsi a raccoglierlo. Dover chiedere aiuto, dover rinunciare, dover appoggiarsi per muovere qualche passo ad un bastone o all’affettuoso, pietoso braccio di chi generosamente lo offre. Nei casi peggiori è necessario anche che qualcuno ci porti il cibo alla bocca e ci ripulisca pietosamente dalle conseguenti deiezioni. Una condizione insopportabile che genera frustrazione e insofferenza, ma che ha di buono l’attenuante della transitorietà, la speranza di tornare ad essere autonomi e indipendenti al termine di una convalescenza o di una riabilitazione che per quanto lunga ha comunque termine. E se anche non vi è mai capitato nemmeno indirettamente, provate comunque ad immaginare che la condizione descritta sia permanente, perpetua, irreversibile. Fatto? Bene. adesso siete nello stato d’animo giusto per continuare a leggere questo articolo non solo con gli occhi. Il nostro direttore è ormai celebre al pubblico dei web spettatori e ai lettori
«Scrittore, paroliere, autore, umorista, disabile e chi più ne ha più ne metta!» Si presenta così, con guizzante autoironia Lello Marangio, che il nostro Nando Troise ha voluto a “La Copertina” dedicata alla disabilità e al raro talento dell’ospite di parlarne e a scriverne riuscendo sempre a sorridere e a far sorridere. di CasoriaDue per l’innata capacità di non mancare mai l’appuntamento con una notizia, un personaggio o un tema di grande spessore. E anche stavolta conferma la sua meritata fama: a “La Copertina” ha voluto infatti Lello Marangio, autore del libro “Al mio segnale scatenate l’infermo” per parlare di disabilità con chi sa quello che dice, perché quotidianamente, irreversibilmente, lo vive. Al mio segnale scatenate l’infermo che raccoglie una serie di articoli scritti dall’autore nel tempo sulla testata Noi e gli Altri e una sorridente e ironica autobiografia dell’autore (perché le cose più serie dette sorridendo hanno ancora più efficacia comunicativa e presa emotiva) e si può considerare il punto di approdo
dell’annosa collaborazione di Marangio con l’AIAS di Casoria. L’intento è sradicare il pregiudizio che vuole si parli di disabilità a mezza voce e con una farisaica circospezione spacciata per autentica compassione e avvicinare alla realtà di chi ha capacità e attitudini diverse dalla maggior parte delle persone quelli che con cacofonico appellativo vengono definiti normodotati. Un’ampia divulgazione del testo nelle scuole, soprattutto siciliane ha centrato pienamente il bersaglio. Autore brillante Marangio, mette la sua eccentrica vena creativa anche a disposizione di personaggi noti al grande pubblico come attori comici o cabarettisti del calibro di Peppe Iodice, con cui scrive a quattro mani da quindici anni
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12 i monologhi ospitati poi nei più seguiti format comici televisivi, da Zelig a Made in Sud per citarne solo due. Per riscaldare un po’ l’ambiente, a questo punto la conversazione in studio divaga sulle ali dei successi televisivi e teatrali di Peppe Iodice e altri suoi colleghi, ma, tempo qualche battuta e il nostro mattatore richiama l’attenzione dell’ospite sul CasoriaDue dedicato all’argomento e sull’articolo di Antonio Botta che racconta dell’intervento ad una precedente “Copertina” di Giuseppe Sannino, presidente dell’associazione ANIDA, il quale in quell’occasione aveva raccontato che l’intento dell’associazione da lui fondata è favorire l’inserimento dei disabili nel mondo del lavoro e che a Casoria sui circa 2600 contrassegni H il 15-20% sono intestati a cittadini che a Casoria mancano. Sannino ha anche proposto l’adozione di un particolare dispositivo per facilitare e regolamentare le soste H. A proposito dei contrassegni Marangio rivela: La settimana scorsa sono quasi venuto alle mani con una persona che esibiva il contrassegno senza trasportare il disabile. Sia chiaro una volta e per tutte che è contro la legge occupare un posto parcheggio H se in macchina il beneficiario non c’è. Nessuno che sta bene può arrogarsi il diritto di sottrarre un posto H, che tra l’altro sono insufficienti. Per di più non ci sono controlli. Il dispositivo è una bella idea, ma credo che dalle nostre parti sia al momento irrealizzabile. Salvo che tutti i contributi per migliorare la vita dei disabili sono apprezzabili. Il padrone di casa porta l’attenzione di Marangio sul titolo di un altro articolo a firma di Maria Saveria Russo autrice di un’intervista proprio a lui. Io dico sempre che le parole sono importanti-commenta Marangio- per coloro che non vivono la disabilità, parlarne sembra sempre un problema relativo agli altri. La maggior parte della gente
se ne fotte (cit.) dei problemi che hanno i disabili, anche solo relativi alla mobilità. L’ho detto anche nel libro: quante volte leggiamo di un disabile rimasto bloccato in casa perché l’ascensore non funziona e il pezzo necessario a ripararlo deve arrivare dalla Germania? Se poi la mamma dell’amministratore si rompe il femore e deve spostarsi in carrozzina, dopo due giorni il pezzo arriva, guarda un po’. Per non parlare delle spiagge: ancora oggi, quando vado a mare, non posso fermarmi in alcuni perché non ci sono le passerelle. Ma che dovrei fare? Camminare con la Guardia di Finanza appresso per controllare la regolarità dei lidi? A me piace il mare; eppure, ho avuto sempre problemi proprio perché le regole relative alle barriere architettoniche non vengono rispettate. Fortuna che ho trovato un lido a Minturno dove la situazione è accettabile. Per dovere di servizio pubblico sottolineo che a questo punto Nando è intervenuto informando del fatto che a Lido di Licola e a Marina di Varcaturo tutti i lidi sono accessibili ai disabili. Notizia quanto mai utile e preziosa. Ne sono felice-commenta l’ospite- resta il fatto, però che sono ancora troppi gli stabilimenti balneari privi di passerelle, anche tra un ombrellone e l’altro. Eppure, non servono solo a chi gira in carrozzella, ma anche alle persone normali, come a tante mamme che io vedo in difficoltà per i passeggini che affondano nella sabbia. Nando scorre il giornale e approda al prossimo titolo che è la Storia di Chiara che non si arrende mai, che alcuni di voi ricorderanno di aver letto in questo magazine. Sono d’accordo con Chiara: è fondamentale non piangersi addosso, io lo dico sempre. Parlo di me: quando sei portatore di handicap, sai che te lo porti appresso per tutta la vita, a meno che non vai a Lourdes, dove non solo devi
fare la fila, ma difficilmente succede questo tipo di miracolo. Quindi nel momento in cui ti rendi conto che, comunque sia, hai una vita da vivere, ti devi dare da fare e non dare l’immagine del disabile che sta a casa con il plaid sulle gambe e a lamentarsi. Chiara non si è arresa e nemmeno io che, nonostante disabile sono un autore comico: due cose apparentemente inconciliabili. Io ho avuto la poliomielite a quattro mesi, ma contestualmente sono convinto di essere stato colpito anche dal virus dell’autoironia che mi ha portato a poter fare dell’umorismo il mio mestiere. Tra l’altro non mi fa piacere essere considerato un autore che scrive solo di disabilità, è un po’ come ghettizzarsi, per cui, dopo questo libro ho cambiato completamente strada: ho scritto infatti un altro libro che non si occupa del tema ma fa ridere lo stesso. Sul giornale che Nando sta sfogliando con Lello Marangio c’è anche un articolo dedicato a Ciro Ferrara, presidente della Consulta dei Disabili a Casoria, dal titolo “Andare oltre la disabilità è possibile”, a firma di Chiara D’Aponte, su cui, il conduttore invita l’ospite ad un commento, che prontamente arriva. Certo che è possibile. Ma non sempre ci si riesce. A volte anche quando giro per i teatri, noto che alcuni non sono conformi. Bisogna provvedere, perché non è possibile che una fetta della popolazione debba essere tagliata fuori dalla vita sociale. Oggi si parla tanto di social. ma social non significa certo lasciare il disabile chiuso in casa, ma farlo uscire. A Napoli è complicato. A volte io non posso andare neppure al centro storico in carrozzina: mi è capitato di essere addirittura catapultato a terra nella ressa per le strade sconnesse, nonostante avessi chi la carrozzina la conduceva e la reggeva. Purtroppo, a Napoli è sempre tutto più complicato: a Milano i disabili hanno vita molto più facile.
DOMENICA 19 GIUGNO 2022 Il direttore vira sulla rubrica dell’avvocato Mario Setola, che titolava “Difficoltà a deambulare ed indennità di accompagnamento”, in cui Giuseppe da Cardito chiedeva se il papà con problemi alle gambe avesse diritto all’indennità di accompagnamento, dopo il riconoscimento di inabilità a lavoro e disabilità del 100% e se ne avesse la sorella, gravemente ammalata e in chemioterapia. Devo confessare che io non ho mai voluto fare domanda di pensione di invalidità -sottolinea Marangio- ma ho lavorato per diciotto anni in una ditta di costruzioni, regolarmente assunto come impiegato. Va detto che gli edili sono contrattualmente molto ben pagati, ma comunque, sarà anche retorico, io non ho mai avuto voglia di essere assistito. Purtroppo, in seguito mi sono dovuto ricredere perché la ditta fallì e intorno ai quarantasei anni mi sono deciso a chiedere la pensione. Penso che quando c’è un problema economico è giusto che lo Stato dia alle persone disabili il sussidio che spetta loro, ma io quando sento la frase “A me m’attocca!”, rivendicata come pretesa, non sono d’accordo. Il discorso può sembrare ideologico, è chiaro che chi ha bisogno i soldi se li deve prendere, ma chi può essere inserito deve lavorare. Io dico sempre ai ragazzi di non chiudersi dentro, di socializzare, di lavorare per tutto il tempo consentito, in base alle sue possibilità e ai suoi limiti. Chi può non deve fare domanda di pensione, pure se sta in barella deve andare a lavorare, se può. Questo è quello che ho fatto io. Sono stato in mezzo alle persone a lavorare in ditta finché ho avuto un lavoro. Oggi ho sessantadue anni e solo da due ho chiesto la legge 104, perché non mi interessava come obiettivo da raggiungere: i miei obiettivi erano scrivere i testi per Peppe, scrivere commedie, sposarmi e avere dei figli e poi sono arrivati i libri… sono stato anche fortunato, perché avendo questo talento ho potuto farne a meno. Prendere la pensione non deve essere un obiettivo,
13 ma una necessità. Chi può, faccia, perché alla fine starà meglio. Nando accoglie la risposta senza aggiungere commenti e chiede che, al posto di quella del nostro settimanale, venga proiettata sullo sfondo la gialla copertina di “Una lunghissima giornata di merda”, invitando l’autore a parlarne. Questo libro è stata un’intuizione, perché io sono stato fermo un’ora e mezza sotto la gallerie del Vomero della tangenziale. Avevo appuntamento con il mio editore e mi venne l’idea di scrivere dei racconti comici in cui tutti i protagonisti, per un motivo o per un altro, trascorrevano una giornata di merda. Questo libro ha vinto il premio Charlot a Caserta nel 2020 ed è dedicato a Lucio Rufolo, che è stato un grande attore comico e la persona che ha voluto che io scrivessi. Il successivo libro di Marangio introdotto dal Nostro ha per titolo “Il mercatino di Rocca Gioiosa venghino signori venghino”, con dedica di Ivan Zazzaroni. Per completezza va aggiunto che è la napoletana Homo Scrivens, diretta da Aldo Putignano a pubblicare Marangio. Mi sono appassionato alla scrittura dei libri dopo tanto teatro. In questo libro c’è l’umorismo, ma anche la passione e molti lettori mi fanno i complimenti. Non ultimo Maurizio De Giovanni mi ha dedicato un endorsement sulla sua pagina fb. L’idea del libro nasce dal fatto che io al venerdì passavo spesso per il mercatino di Scampia. Una volta mi sono chiesto chi sono e da dove vengono i venditori, riflettendo sul fatto che nessuno si fa questa domanda. Così mi sono inventato il paese di Rocca Gioiosa, un nome che sprizza simpatia, in cui vorrei vivere, in cui non ci sono barriere architettoniche e il giovedì mattina si fa il mercato. Ho raccontato le storie di tutti gli ambulanti del mercato immaginario che, pur diverse, sono legate da un filo che attraversa tutta la narrazione. Quando ho scritto il libro eravamo in piena pandemia e la gente aveva bisogno di buone notizie e di ridere. E in
questo libro tutte le storie finiscono bene e si ride molto. La conversazione in studio si chiude con uno scoop: la presentazione in anteprima di “Pagine Gialle”, ad agosto in libreria. Pagine Gialle nasce da un’idea mentale che mi accompagna. Una sorta di format, delle case mentali in cui vado a costruire le mie storie. La deduzione che ho fatto è che oggi si portano molto i commissari, sia nei fumetti che nei film, che nei libri. Allora ho detto: io faccio l’umorista. Se mi faccio anch’io il mio commissario di riferimento, una noce nel sacco non fa rumore: quindi di commissari me ne sono inventati sette! Questo libro racconta le gesta dei sette, che all’inizio dovevano essere addirittura dodici, ma il libro veniva troppo lungo e costoso. Naturalmente per ogni commissario, contrassegnato da una particolarità, ci sono omicidi anche efferati da risolvere, ma si ride molto. Il libro esce ad agosto, ma si può prenotare già. E se qualcuno mi vuole contattare può scrivermi sulle pagine fb Lello Marangio e Lello Marangio bis. “Pagine Gialle”, “Il mercatino di Rocca Gioiosa”, “Una lunghissima giornata di merda”, “Al mio segnale scatenate l’infermo”. Ovvero sette commissari che dovevano essere dodici, il mercatino settimanale del paese dal nome felice in cui tutti vorremmo vivere, una collezione di giornate di mxxxx per non sentirsi gli unici sfigati della terra e una platea di disabili in attesa del segnale convenuto per scatenare l’inferno: quattro storie esilaranti, quattro buoni motivi per staccare gli occhi dagli schermi retroilluminati dei devices e lasciarli riposare sull’opalescente nitore profumato della carta stampata del miglior compagno di viaggio e di ombrellone: un bel libro. Come quelli di Marangio. Leggete, gente. Leggete. E sorridete. Anche nelle condizioni peggiori, perché scegliendo di piangersi addosso le cose possono solo peggiorare. Fidatevi.
www.casoriadue.it
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14 CIRO TROISE
NAPOLI, LA PRIORITÀ È L’EMPATIA
Altrove c’è già la campagna abbonamenti in corso, al Napoli s’attende un accordo per la riformulazione delle entrate non riscosse dall’amministrazione comunale riguardo al canone d’uso dello stadio Maradona. La campagna abbonamenti a Fuorigrotta ovviamente manca dalla stagione 2019-20, quella interrotta dalla pandemia che incombeva sulle nostre vite e dal lockdown, prima di ripartire in piena estate. Sono giorni in cui si susseguono le voci di mercato, i tifosi sono alla ricerca di novità sul futuro di Mertens, Ospina, Koulibaly, sulla trattativa per Deulofeu, sui portieri del Napoli che verrà. Tutto giusto, molto interessante, l’estate è il periodo dei sogni, che a Napoli si riassumono proprio nella capacità di superare brillantemente il momento della “spending review”, le trasformazioni imposte da una fase di fine ciclo. Più che di calciatori, il Napoli ha una priorità: rilanciare l’empatia, la capacità di creare un blocco tra squadra e tifosi, che al Maradona ha regalato scenari emozionanti. È accaduto anche in questa stagione, tra mille difficoltà: dall’altalena dei contagi al regolamento d’uso “liberticida” che aveva reso il Maradona un teatro silenzioso. Abbiamo visto comunque la “sciarpata” contro il Milan al Maradona, le trasferte partecipate, il clima della rimonta contro l’Udinese e, nonostante l’esito della partita, la domenica pomeriggio di Napoli-Fiorentina con tanta adrenalina. Il Napoli programmi un piano rilancio sotto quest’aspetto con varie iniziative che potrebbero svilupparlo: campagna
abbonamenti dai prezzi popolari nelle curve, con incentivi per i tifosi più affezionati, facendo in modo che l’atto di fede per tutta la stagione possa dare dei vantaggi per i biglietti in Champions League, costruisca la sana abitudine dell’allenamento a porte aperte magari una volta al mese. De Laurentiis alla conferenza stampa a Palazzo Petrucci parlò di quelle occasioni in cui il Napoli avrà la settimana tipo, quindi senza gli impegni di Champions League o Coppa Italia. Sarebbe già un grande primo passo considerando la distanza emotiva che spesso si è generata tra il club e i sostenitori, anche quelli più innamorati. Si sfrutti ogni momento, anche i ritiri estivi che, in virtù della situazione pandemica nettamente più serena rispetto al passato, potranno ospitare bagni di folla più intensi e riproporre la dinamica del contatto con il proprio beniamino. Si approfitti di questi periodi per ricostruire un dialogo continuo con i club Napoli di tutta Italia ed Europa,
torneranno le trasferte di Champions che in passato hanno generato problemi nell’acquisto dei biglietti per i tifosi non residenti a Napoli o comunque in Campania. Una costante opera di comunicazione che nei fatti miri a premiare il senso d’appartenenza può colpire il clima di scoramento dovuto alla delusione per il sogno scudetto sfumato e alla sensazione che ambire a traguardi storici sarà sempre più complicato. Il resto poi lo farà il campo, dove ci si deve fidare di Giuntoli, Spalletti e della squadra che sarà formata. Si valorizzi il nuovo, le giocate di Kvaratskhelia in questo giugno un po’ spento sono diventate virali e hanno creato entusiasmo per l’esterno georgiano. L’empatia non porta automaticamente punti ma costruisce un clima più entusiasmante che sul lungo periodo genera dei benefici. Per il Napoli dev’essere una priorità senza perdere tempo.
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ANGELO VOZZELLA
AL ‘BUSINESS MILANY’, SI MANGIA E SI SORRIDE CON CHEF TOTO
E’ difficile trovare qualcuno che non conosca il ‘Business Milany’ di via Marconi, ormai storica caffetteria casoriana. Tutti e tutte almeno una volta hanno fatto lì colazione o si sono fermati in buona compagnia per un caffè o un drink. In pochi, invece, sono al corrente che la struttura offre alla clientela anche una tavola calda, un bistrot di ottimo livello e a prezzi davvero bassi. La pandemia non ha sicuramente giovato a quest’iniziativa, lanciata con entusiasmo dal titolare Stefano e dal direttore Enzo ormai due anni e mezzo fa. E’ un piacere, quindi, poter dare la meritata visibilità alla cucina del ‘Milany’, il cui fiore all’occhiello è senz’altro lo chef Toto che di vivace e piccante non ha solo le origini calabresi, ma anche il suo modo di lavorare, di coinvolgere lo staff e saper ridere e scherzare pur non perdendo il giusto tocco di professionalità. I piatti forti di chef Toto sono vari, ma chi è stato a man-
giare al Business Milany è sicuramente rimasto affascinato dalla rivisitazione della carbonara, in versione calabrese piccante o in versione ‘mare’, oppure dal suo pesce spada marinato. Toto ha un curriculum di tutto rispetto, dalla scuola alberghiera, alle cucine tedesche, tornando in Italia come precursore dei cibi preparati nei più grandi supermercati, fino al rapporto di finto odio e vero amore che lo lega ormai
da tanti anni al progetto Business. Mira a farlo crescere, avendo ancora tante idee che (è proprio il caso di dirlo) bollono in pentola, per continuare a prendersi le dovute soddisfazioni e per donare un servizio di qualità a chi decide di provare la sua ‘Totoexperience’, fatta di aperitivi fantastici, buffet colorati e pranzi saporiti e variegati. Maestro nella panificazione,
creatore di parigine e focaccie, inventore di panini rossi o al nero di seppia e piadine di ogni genere, si può quindi affermare che quest’uomo, oltre a essere un personaggio dai contorni folkloristici, è anche un vero e proprio pilastro di quest’attività che vale la pena conoscere. Un pasto veloce ed economico (prezzi molto bassi rispetto a una discreta qualità, per farsi conoscere maggiormente al pubblico) o un aperitivo fresco e sostanzioso al Business Milany sono tappe consigliate, soprattutto durante quest’estate afosa in città. Vi aspettano sicuramente un clima accogliente e la gentilezza ed il sorriso di Enzo alla cassa, un direttore entusiasta e sempre pronto a mettersi a disposizione per soddisfare le esigenze della clientela. Non resta da aggiungere, in conclusione, null’altro che il più classico e benaugurante: buon appetito!
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16 MARIA LUPICA
TECNAUTO CHIANESE NON SOLO UNA OFFICINA DI CASORIA
Buongiorno e buona domenica amici lettori, oggi abbiamo come ospite l’ingegnere Nunzio Chianese, titolare dell’officina Tecnauto Chianese a cui do il mio e il vostro benvenuto. Ingegnere, la vostra, nonostante le apparenze, non è la solita officina meccanica. Chi si affida a voi, viene assistito a 360 gradi: da una gomma a terra ad un guasto meccanico o al sistema elettrico, ecc. Si, carrozzeria, centro revisione, pensiamo a tutto noi. Quando è iniziata la vostra attività e dove? Questa attività è iniziata negli anni cinquanta con mio padre, Vincenzo Chianese, un semplice meccanico, ad Afragola. Ho cominciato insieme a lui negli anni ’80, proprio dalla gavetta, lavoravo e studiavo fino a prendere la laurea in ingegneria gestionale. Nel 1990 l’ho rilevata io e l’ho trasferita a Casoria, in un terreno di nostra proprietà dove ho fatto costruire i locali della nostra attuale sede, prima eravamo in affitto. Come mai avete pensato di mettere su officina in grande stile, invece di limitarvi a qualcosa di tradizionale? Perché le esigenze del mondo auto erano cambiate, un automobilista che ha un problema alla sua macchina non vuole più andare dal meccanico specializzato in una singola cosa, preferisce trovare tutto in un unico posto. Di quanti metri quadrati è il vostro centro di riparazione?
Ottocento metri quadri coperti e mille scoperti, abbiamo infatti un ampio parcheggio esterno, al coperto possiamo ospitare anche cinquanta auto alla volta per la riparazione. Davvero notevole. Quanti dipendenti ci lavorano? Abbiamo due meccanici, un elettrauto, un carrozziere, un verniciatore, il capoofficina e tre persone in amministrazione, me compreso che faccio da supervisore. Avete fin da subito un discreto numero di clienti? Certo, perché non lavoriamo solo per privati, ma anche per grossi enti pubblici. Come forze dell’ordine, Asl, ecc., abbiamo delle convenzioni. Avete avuto contributi da parte dello Stato? Poiché l’esborso per strumenti di alta precisone, è veramente sempre molto alto.
No, mai avuto. Abbiamo iniziato con i mutui. Li stiamo ancora pagando, perché l’adeguamento tecnologico è continuo. Davvero in gamba, vi state difendendo molto bene. Consolidiamo ciò che abbiamo creato. Adesso la domanda spinosa. Pensa di lasciare la sua attività, il frutto del lavoro di tutta una vita, ai suoi figli? No, uno è avvocato penalista, l’altro è ingegnere e lavora a Milano, non proseguiranno la tradizione di famiglia. Quando mi ritirerò, spero che i miei collaboratori costituiscano una cooperativa per continuare.
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RUBRICA “L’AVVOCATO RISPONDE” DI MARIO SETOLA
Avv. Mario Setola – Civilista Esperto in Diritto di Famiglia Cardito (Na) Corso Cesare Battisti n. 145 Cell. 3382011387 Email: avvocato.mariosetola@libero.it
Egregio avvocato, mi chiamo Lello e scrivo da Caivano. Ho acquistato un appartamento all’ultimo piano di una palazzina in condominio ed il venditore mi dice di avere da molti anni utilizzato in modo esclusivo un sottotetto posto al disopra dell’appartamento. Tale sottotetto è un locale piuttosto esteso, al centro del quale si può stare in piedi ma il cui soffitto è spiovente in modo tale che lo spazio effettivamente utilizzabile è assai scarso. Il venditore mi dice che è pertinenza dell’appartamento da me acquistato, ma il rogito non ne parla. Poiché il locale mi farebbe molto comodo, sono interessato a sapere se è vero quanto dice il mio venditore. Inoltre, dal momento che sono invalido e fatico a deambulare, ho fatto approvare in assemblea con la maggioranza prevista dalla legge sul superamento delle barriere architettoniche una delibera di costruzione di un ascensore che tuttavia a causa della sua posizione ravvicinata ad un piccolo balcone, gli comporterebbe un grave danno per la susseguente sottrazione agli ambienti di luce ed aria, per la violazione delle distanze e per la continua molestia, anche sonora, generata dal movimento di sali e scendi. Il proprietario dell’appartamento si può opporre alla costruzione dell’ascensore?.
Gentile Lello, i possibili dubbi circa il sottotetto possono essere originati dal fatto che l’art.1117 del codice civile non lo menziona fra le parti comuni dell’edificio per cui la sua natura comune o esclusiva deve esser determinata volta per volta. A tal proposito comunque la decisione dei Tribunali e della Cassazione sono concordanti nel ritenere che il sottotetto si può considerare pertinenza dell’appartamento sito all’ultimo piano solo se esso è una camera d’aria che assolve alla funzione esclusiva di proteggere tale appartamento da umidità, freddo o caldo eccessivi. Qualora invece abbia il carattere di vano autonomo, sia per dimensioni che per luminosità o altro, si dovrà stabilire l’appartenenza del bene tramite il titolo d’acquisto e nel silenzio di questo si potrà dedurre la sua destinazione a vano comune se esso risulti oggettivamente destinato, anche se solo in modo potenziale, allo svolgimento di un servizio di interesse comune. Il caso menzionato sembrerebbe configurare una vera e propria appartenenza all’appartamento acquistato e da quanto si può capire l’utilizzo esclusivo da molti anni da parte del proprietario
dell’ultimo piano potrebbe risolvere il problema anche per le parti comuni condominiali qualora ne ricorrano i presupposti. Quanto al suo secondo quesito, la legge sul superamento delle barriere architettoniche prevede al suo art.2, relativo agli edifici non di nuova costruzione né interamente ristrutturati, ora inserito nel testo unico D.P.R. 6/6/2001 come art.78, maggioranze agevolate per le delibere con tale oggetto ovvero la maggioranza degli intervenuti e almeno la metà del valore dell’edificio o in seconda convocazione il terzo dei condomini ed il terzo del valore dell’edificio. Resta tuttavia sempre il limite di cui all’art.1120 sul divieto di innovazione che ledano il decoro, la stabilità o che rendano talune parti dell’edificio inservibili all’uso od al godimento anche di un solo condomino. Il legislatore pertanto nella sua discrezionale valutazione dei contrapposti interessati ha comunque scelto di mantenere ferma la tutela offerta dal codice al godimento della cosa comune mentre i giudici hanno ampliato tale tutela interpretando la inservibilità come sensibile menomazione della unità che i condomini possono trarre
dall’edificio. Ciò è confermato dall’orientamento conforme che le sentenze dei Tribunali e della Corte di Cassazione hanno assunto in materia: sono nulle le delibere che benché adottate le maggioranze dell’art.2 l.13/89 siano lesive dei diritti di altro condomino sulla porzione di sua proprietà esclusiva e questo sia che avvengano le violazioni lamentate del lettore sia che la innovazione porti ad una diminuzione di valore dell’appartamento di qualche condomino. Secondo il menzionato orientamento infatti, se non possono essere lesi da delibere adottate a maggioranza i diritti dei condomini sulle cose comuni, a maggior ragione non possono essere lesi da tali delibere non unanimi i diritti di ciascun condomino sulla sua proprietà esclusiva e ciò indipendentemente da qualsiasi considerazione su eventuali utilità compensative o vantaggi che la innovazione possa portare. Pertanto la risposta al quesito della lettrice è sicuramente positiva nel senso che la lamentata delibera potrà essere impugnata a causa della lesione che la costruzione dell’ascensore, adottata a maggioranza, porta alla sua proprietà. Cordiali Saluti
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18 RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
IL NUOVO ROMANZO DI FIORELLA FRANCHINI “PULSA DE NURA” LA MALEDIZIONE DI BERENICE DI CILICIA”
“Pulsa de nura. La maledizione di Berenice di Cilicia” – Guida Editori – è il nuovo romanzo di Fiorella Franchini da pochi mesi in libreria. Racconta il complotto ordito da una setta giudaica ai danni dell’Imperatore di Roma, sullo sfondo dell’eruzione del Vesuvio del 79 d.C. e di un tragico amore condannato dalla ragion di stato. Tito Flavio, il generale che aveva saccheggiato e distrutto il Tempio di Gerusalemme, succeduto al padre Vespasiano, ripudia la regina Berenice di Cilicia, sua amante. La donna, costretta a lasciare Roma, accecata dal desiderio di vendetta, incontra in segreto un gruppo di rabbini nella necropoli di Neapolis e chiede loro di pronunciare contro il nuovo Imperatore, la pulsa de nura, terribile maledizione ebraica che porta chiunque ne sia colpito alla morte entro un anno. Il 24 ottobre a Pompei mentre fervono i preparativi per un’imminente visita dell’Augusto, la terribile eruzione del Vesuvio devasta la città e le terre circostanti. Il prefetto Gaio Plinio, comandante della flotta imperiale, salpa da Miseno per portare soccorso alla popolazione e affida al navarco Valerio Pollio Isidoro l’incarico di salvare la nobildonna Salvia Rectina. La nave ripara nel porto di Neapolis per sfuggire alla tempesta e gli scampati trovano rifugio entro le mura, mentre la minaccia della grande onda di un maremoto si dissolve al suono misterioso di un sistro. Sulla città, però, sopraggiunge la nube nera di polveri vulcaniche, solcata da saette. In molti scappano verso le colline. L’ambientazione storica, sapientemente tratteggiata grazie ad un’accurata ricerca documentale, segue coordinate precise,
quelle del breve regno di Tito Flavio, flagellato non solo dalla catastrofe vesuviana, ma dalla distruzione del Campo Marzio dovuta a un devastante e inspiegabile incendio, da una terribile pestilenza, dalla morte improvvisa dell’Imperatore stesso, forse avvelenato per ordine del fratello Domiziano. L’autrice, scrittrice e giornalista, imbastisce con dovizia di particolari, un racconto avvincente di passioni, intrighi, avventure, in un susseguirsi incessante di colpi di scena e peripezie che costringono i protagonisti a una fuga precipitosa dalle spiagge di Ercolano a Neapolis, passando per Capua, Benevento, i monti del Sannio, fino a giungere a Roma, e poi in Giudea, soffermandosi su un inconsueto punto di vista, quello degli effetti dell’eruzione del Vesuvio raccontati non da Pompei, ma da Napoli e Miseno,
sulla base delle Lettere a Tacito di Plinio il Giovane. I personaggi attraversano i luoghi della Storia: Baia con le sue terme, le ville lussuose e i lupanari, la Schola Militum, il Castra Pretorium e il porto di Miseno, Puteoli, le antiche strade, dalla via per colles alla via Campana fino alla via Appia. Storia e fantasia si mescolano in un’affascinante sequenza nella quale le uniche costanti sembrano essere il Fato e l’Amore nelle sue infinite sfumature. “Il vero amore non smetterà mai di legare coloro che ha legato una volta” afferma Seneca. Un romanzo di sentimenti e di d’azione che fonde il fascino dell’epopea imperiale con le suggestioni del patrimonio archeologico campano, per suscitare attraverso il mezzo narrativo, una curiosità intellettuale che riscopra e valorizzi i beni culturali e storici della terra del mito. Fiorella Franchini vive e lavora a Napoli. Giornalista pubblicista, collabora al quotidiano Il Denaro.it e alle riviste online Pannunzio Magazine e Verbum Press. Per oltre dieci anni è stata direttore editoriale del webmagazine napoliontheroad e ha pubblicato undici interviste nell’antologia Donna è Anima (Savarese editore). Ha esordito con i romanzi L’orchidea bianca (1995) e I fuggiaschi di Lokrum (1998), ispirati ad alcuni conflitti del secondo Novecento, seguiti poi dai thriller Nanhai (2002) e I fuochi di Atrani (2006). Di recente ha pubblicato i romanzi storici Korallion (2014) e Il velo di Iside (2018), Pulsa de nura, la maledizione di Berenice di Cilicia (Guida editore marzo 2022) ambientati nella Napoli greca e romana.
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RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO DA ENZO AMATO
CASA COMUNALE FRAZIONE ARPINO
La maggioranza vota contro la proposta delle opposizioni, relativa alla richiesta di revoca della delibera di Giunta n.13/22, ad oggetto: “cessione in comodato d’uso gratuito all’ASL 2, Napoli Nord, dell’edificio adibito a casa comunale della frazione Arpino”. È vero i numeri contano perché determinano le scelte, anche quando quelle scelte di fatto sopprimono alcuni servizi e i luoghi per espletarli, e non sono giuste perché non si tiene conto degli interessi prevalenti dei cittadini. Trovandosi il nostro Comune in dissesto finanziario, se proprio non si voleva utilizzare per sempre tale edificio, pagato dal comune un miliardo e mezzo di lire,allora era meglio metterlo in vendita, per pagare parte dei “si dice” 41 milioni di crediti accertati dall’organismo di Liquidazione Straordinaria. Sono sicuro che la classe politica di una volta (Assessori e Consiglieri Comunali di Arpino), non avrebbero mai approvato questo atto.
Invece gli amministratori che governano oggi, per coerenza di maggioranza hanno adottato l’atto. È vero come si dice “che i tempi,gli uomini e le donne cambiano” però, conseguenzialmente,cambiano anche le scelte, i motivi e i modi di amministrare una città. Cosa diranno tutti i consiglieri comunali e assessori che hanno approvato tale atto, quando fra pochi anni, il comune avrà la possibilità di assumere personale. A quel punto ci sarà il personale e non più la sede. Personalmente sono affezionato a quell’opera pubblica (edificio casa comunale) Arpino, avendo negli anni 80 redatto , su indicazione dell’Amministrazione,tutti gli atti per il finanziamento e la realizzazione dell’opera, accolta con entusiasmo dai cittadini della frazione, perché quello fu uno dei primi segnali importanti, significava che Arpino incominciava ad essere centrale nelle previsioni programmatiche dei politici dell’epoca.
ELENA TORRE
TUTTI AMANO IL SOLE IL NUOVO SINGOLO TRATTO DALL’ALBUM TRIALOGO
Rossana Casale, Grazia Di Michele e Mariella Nava ringraziano il sole, invadendo a modo loro lo spazio del divertimento e del ritmo con una preghiera laica e corale che si ispira al mondo Iatinoamericano e che, grazie a||’arrangiamento originale di Phil De Laura, si sviluppa nelle correnti musicali più contemporanee. “Esiste un rapporto intenso, personale e confidenziale di ciascuno con il sole. E non è quello estivo, legato al divertimento e all’abbronzatura. È piuttosto un richiamo ancestrale e spirituale alla luce, fonte e sostanza de||’esistenza di ogni singola forma vivente. Forse per questo ‘tutti amano il sole”, dice Grazia Di Michele. “Ma il sole’, aggiunge Mariella Nava, ’è anche metafora della trasparenza, della verità, della chiarezza e mai come adesso se ne sente il bisogno, sommersi come siamo da paure e insicurezze”. “Abbiamo voluto giocare con la scansione ritmica e con le pa-
role, alternando immagini ed emozioni”, conclude Rossana Casale. Il divertente Iyric video, creato da loro stesse, è una carrellata su cartoline estive, con meravigliose modelle anni 50 in costume da bagno. Sul finale si vedono tre figure femminili di spalle, immagine che rimanda alla copertina. Dopo ‘Segnali Universali’, ‘Anime di Vetro‘, ‘Sotto un altro cielo’, ‘Io sono I’Amore’, il brano è il nuovo singolo tratto dall’ album TRIALOGO, uscito lo scorso 8 Aprile 2022 per Suoni Dall’ltalia, distribuito Self e
Digital Believe. TUTTI AMANO IL SOLE esce il 21 Giugno, non a caso la data in cui ne||’emisfero boreale si verifica il solstizio d’estate, quando il sole raggiunge |’a|tezza massima possibile. Nella stessa data in più di 12 Nazioni in tutto il mondo si festeggia la Festa della Musica.
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ANITA CURCI
TORNA IN LIBRERIA “L’ALIMENTAZIONE DEL POPOLO MINUTO DI NAPOLI” DI PAOLO IZZO
Torna in libreria “L’alimentazione del popolo minuto di Napoli” di Paolo Izzo, il libro sulle abitudini alimentari del basso popolo napoletano al tempo dei Borbone. Edito da Stamperia del Valentino All’indomani dell’Unità d’Italia, l’Accademia Pontaniana bandì un concorso tra i suoi sodali perché facessero il punto sulle abitudini alimentari del basso popolo napoletano. Probabile obiettivo dell’operazione era l’intenzione di stabilire nuove regole di vita per nuovi sudditi. Ne risultò invece un intrigante affresco su gusti culinari e esigenze di sostentamento di quei Napoletani che, sotto la dominazione borbonica, consumavano i pasti forzatamente (come del resto buona parte della loro intera esistenza), all’angolo di un vicolo o sul sagrato di una chiesa. Un lavoro oggi dall’aspetto più moraleggiante che scientifico, dal quale ha potuto prendere le mosse per ulteriori approfondimenti il volume “L’alimentazione del popolo minuto di Napoli - (Al tempo dei Borbone)” di Paolo Izzo, pagg 144, inserito nella collana I Cinquecento di Stamperia del Valentino”. Ciò che emerge ha indubbio interesse al fine di gettare luce su aspetti delle nostre passate tradizioni, di cui
la città di Napoli è sempre particolarmente feconda. Un estratto dal capitolo “Il Cibo”: “Molti sapranno che l’epiteto di mangiamaccheroni è stato fino a tempi recenti estraneo alla nostra realtà. Di probabile origine sarda, l’abitudine alimentare legata alla pasta dovette attecchire in Sicilia molto prima che a Napoli. Nella
citata opera di Emilio Sereni, si analizzano un grande numero di fonti letterarie vernacole che attestano – nel tempo – la vocazione napoletana di mangiafoglie. Non che fosse un mistero, la passione partenopea per la foglia ed il torso del broccolo, ma è indicativo che le ricordate citazioni letterarie, almeno fino al Seicento inoltrato, rifiutino una cultura del Maccherone a vantaggio dell’altra. Il napoletano mangiamaccheroni, dunque, sembrerebbe un affare settecentesco e non precedente. Estranei alle abitudini alimentari dovevano sicuramente essere i tagli di carne pregiata”. La casa editrice Editore dal 2002, Paolo Izzo, alter-ego della Stamperia del Valentino, gestisce con estremo rigore le scelte editoriali della sua “creatura”. Il risultato è un catalogo di alto profilo sia nell’ambito della cultura napoletana, che in quello della produzione di stampo umanistico, esoterico e storico. La Stamperia del Valentino vuole riportare all’attenzione del pubblico la Napoli colta, folkloristica e letteraria. A tal proposito seleziona opere rivolte al curioso colto come allo studioso, con un occhio all’originalità e completezza dei temi proposti.
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RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
UNA CITTÀ CHE SCRIVE, IL PREMIO LETTERARIO FONDATO A CASALNUOVO DI NAPOLI E DEDICATO A PROCIDA CAPITALE, SI TINGE DI ROSA: SONO DONNE LE TRE VINCITRICI
Poesia della prima classificata: Procida, spiffero di cielo (di Miriam Stavolo)
Una Città Che Scrive, il premio letterario fondato a Casalnuovo di Napoli e dedicato a Procida Capitale, si tinge di rosa: sono donne le tre vincitrici. Il Premio Letterario Una Città Che Scrive è stato fondato nel 2016 a Casalnuovo di Napoli da Giovanni Nappi Si è tenuto nel week end scorso, venerdì 10 giungo 2022, davanti ad una sala gremita di gente, l’evento per le premiazioni della “settima edizione” del Premio Letterario Una Città Che Scrive, fondato nel 2016 a Casalnuovo di Napoli da Giovanni Nappi. Quest’anno il concorso letterario, che ha registrato ben 712 partecipanti, è stato interamente dedicato all’Isola di Procida, Capitale Italiana della Cultura 2022, con la sezione speciale intitolata “Procida Nel Cuore”. Ecco i nomi dei 12 finalisti a cui è andato l’importante riconoscimento attraverso il premio in pubblicazione: Carmen Toscano, Salvatore Esposito, Simona Nardo, Loris Avella, Caputo Gaetano, Rodolfo Andrei, Sarah Romano, Stefano Peressini, Giuseppe Sorrentino, Gabriele Notaro, Gisella Fidelio e Sara Rispo. I loro testi sono pubblicati nell’antologia “Procida nel Cuore”, edita dall’associazione “Una Città Che…”. Il riconoscimento per la sezione scuola, che ha premiato l’istituzione scolastica che si è maggiormente lasciata coinvolgere dal concorso, è stato assegnato all’I.C. Enrico De Nicola di Casalnuovo di Napoli. I ragazzi sono stati premiati alla presenza del loro Dirigente Scolastico, Prof. Gerardo Salzillo. Arrivano poi i tre vincitori del concorso, con tanto di premio in denaro, oltre alla pubblicazione del loro testo nell’antologia. Sono tutte donne le vincitrici del premio letterario. Un podio, dunque, che si tinge di rosa proprio come quel rosa scelto quale colore simbolo per Procida Capitale Italiana della Cultura. Al terzo posto si è classificata Maria De Angelis, al secondo posto Patrizia De Luca e prima classificata è risultata Miriam Stavolo.
Perdona i miei recessi: scrivo di te con mani tremanti e trame nel petto. Spiffero di cielo che con inesauribile meraviglia dormi e vegli su questa terra. Con te di essenza e di silenzio a lungo la mia anima ho nutrito... oltre volte d’argentite, oltre il soave precipizio della Luna, ricoperta di polvere – apoteosi della quiete – esistenze senza tempo ho vissuto, e d’amore ho strepitato nella furia delle tue correnti. Da te ritorno custodita tra venti di passione, sorretta dalle mani del cielo. Verso te tendo come spirito celeste sospinta da desideri d’eterno. A te mi ricongiungo in rimembranza di sfavillii repentini e come granello di sabbia contro brezze e maree mi getto. All’ombra del redento ricamo per te etereo incanto, e come remoto germoglio nel mattino dei tuoi sospiri sboccio. Tu, che nel candore dei tuoi cieli, alleggi su mari sconfinati, come dormiente sirena... fa di me il tuo marinaio e nel dolce canto della terra mia mi spoglierò di queste vesti e questo nome abbandonerò. Terra mia, floridezza e prodigio, sei radice perduta sei redenzione per l’anima.
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RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO DA ASS. VESUVIUS
SUCCESSO PER LA PARTITA DEL CUORE “INSIEME PER LA LEGALITÀ” UNA PARATA DI STELLE CON ANGELO IANNELLI PRESENTI L’ECCELLENZA DELLA GASTRONOMIA E LE ISTITUZIONI
Solidarietà, senso di appartenenza, sport, gastronomia e musica per celebrare la bellezza della vita. Una serata piacevole, spensierata, indimenticabile,una vera festa ricca di emozioni per i tantissimi presenti, nel luogo dove un tempo regnava la malavita e il malaffare, oggi simbolo della lotta alla delinquenza , la Villa Comunale di Faibano a Marigliano (NA) intitolata a Giuseppina Guerriero, vittima innocente della camorra, a vincere è stato il sorriso dei bambini, i goal della legalità, la musica della speranza, l’eccellenza dei sapori del territorio. Si è svolta Venerdi 10 Giugno a Faibano, la prima Edizione della manifestazione “Insieme per la legalità” ideata e curata dall’ Ambasciatore del Sorriso Angelo Iannelli, organizzata dall’Associazione Vesuvius A.P.S. in collaborazione con Villa Nicolas Sport,con il patrocinio morale del Comune di Marigliano, Unicef e Associazione Ciro Vive. Tra scroscianti applausi ha aperto la kermesse e dato inizio alla partita del cuore,con l’inno nazionale la Fanfara del Bersaglieri Brigata Garibaldi Ottavo Reggimento di Caserta. ll Sindaco di Marigliano Giuseppe Iossa ha fatto i saluti istituzionali complimentandosi con l’organizzatore Angelo Iannelli. Messaggio forte di amore alla vita è giunto dalla madrina della serata Antonella Leardi, madre di Ciro Esposito giovane tifoso del Napoli vittima della violenza negli stadi. Il magistrato Catello Maresca ha fatto pervenire un videomessaggio di vicinanza all’iniziativa e l’organizzazione. Messaggio forte anche da Ciro Poppella, imprenditore e ideatore dei famosi fiocchi di neve che si è rivolto ai giovani dicendo loro di non perdere la speranza. A scendere in campo la Nazionale Ambasciatore del Sorriso di Angelo Iannelli, che ha indossato completini della Gold Line composta da: Peppe Laurato, Salvatore Gisonna (Comici Made In Sud) Carmine Della Pietra, Nicola Mora e Massimo Perna, Francesco Schettino (Ex calciatori del Napoli) Salvatore Soviero (ex portiere del Genoa, Paolo Della Pietra, calciatore Juve Stabia, Francesco Iannelli (Campione del mondo nazionale
paraolimpica) Gigi Attrice, Fabio Toscano, Arturo Sepe e Roberto Alfan (Attori) Salvatore Poppella (Maestro pasticciere brand -fiocchi di neve) Gregorio Rega (vincitore All Toghether Now) Massimiliano Cimino (Imitatote) presenti al big evento: Enzo Fischetti il Professore di Made in Sud) Cosimo Alberti (attore Rai Fiction Un Posto al Sole) Gennaro Sacco (Cantante), Nello Fontanella, Dora Chiariello, Vincenzo Maio (Giornalisti) Giovanni Papa (Imprenditore) Errico Piscitelli segretario regionale aggiunto poste UGL, Armando Fusaro (Poeta) che ha donato una sua lirica a Pulcinella l’organizzatore Angelo Iannelli. Non sono mancati momenti artistici con i cantanti; Marco Sentieri che ha partecipato al festival di Sanremo, Mario Conte di Real Time, i talentuosi Ciro Marra e Giuseppe D’Angelo. La Scuola di Ballo Dancing Stars e Milonga Brava con i maestri Francesco e Maria Rosaria Menichini e Francesca Russo che si sono esibiti con coreografie sulla legalità, l’artista Giuseppe Esposito ha esposto opere a tema. Hanno presentato la serata: Angelo Iannelli, Monica Pignataro ed Emanuela Gambardella con le bellissime miss: Lucia Schettino e Mara Mollo. Il doppio brindisi e taglio delle torte con Ciro Poppella e la Pasticceria Generoso ha dato il via allo spettacolo dei fuochi d’artificio, il folto pubblico si è deliziato con un grandissimo buffet offerto dalle eccellenze gastronomiche del territorio: azienda agricola Turboli, Vini Setaro, Acqua Service, N.O.I nuova Ospitalità, Frutta Flambè, Davide Botti, ambasciatore del gelato, La Nuova San Giacomo
Boutique del Casaro, ‘O Sbarazzino ristorante pizzeria, Terre Pompeiane liquore Babà Re, Pasticcieria Generoso e Ciro Poppella. L’animazione per bambini è stata curata dalla Villa Nicolas Sport è UP Down, non hanno fatto mancare la vicinanza all’Ambasciatore del Sorriso le istituzioni, erano present: On. Paolo Russo, Vincenzo Simonelli sindaco di Saviano, Edoardo Serpico sindaco di Scisciano, Luca Capasso sindaco di Ottaviano, Carmine Esposito sindaco di Sant’Anastasia, Corrado Giovanni sindaco di Cicciano, Felice Porcaro Assessore Sport e Spettacolo Comune di Mariglianella , Giuseppe Gambardella Console del Benin, Vincenzo Caprio Amministratore Unico Agenzia Area Nolana, Comando Forestale Carabinieri di Marigliano, Polizia Locale, Comando Forestale di Marigliano, Protezione Civile Marigliano Ass.Naz.VVf.Le riprese affidate a Franco Capasso Club Economy Tv. Fotografi ufficiali: Raffaele Evangelista, Angelo Cannavacciuolo – Salvatore De Rosa. Omaggi floreali l’asso dei Fiori. Soddisfatto il produttore di emozioni Angelo Iannelli sempre pronto a rispondere alle esigenze del territorio e lottare per un paese migliore, è riuscito di nuovo a stupire tutti con questo evento, asserendo: «la legalità siamo noi, non abbiamo paura di parlare, camminiamo a testa alta e denunciamo». Infine ha ringraziato la famiglia Giuliano, gestori della villa, in particolare Giacomo e il figlio Francesco, giovane imprenditore, per la grande collaborazione. Dando appuntamento alla II edizione.
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CARMEN VICINANZA
DEDALUS HA RICEVUTO IL LOGO WE WELCOME DELL’UNHCR La premiazione si è tenuta a Roma il 13 giugno 2022 in Campidoglio alla presenza del Sindaco Roberto Gualtieri e del Ministro del Lavoro Andrea Orlando. Dedalus Cooperativa Sociale è stata insignita, per la terza volta, del logo We Welcome working for refugee integration per l’anno 2020-2021, come riconoscimento del rilevante impegno dimostrato nella promozione di interventi specifici per l’inserimento lavorativo di persone rifugiate. L’UNHCR, Agenzia ONU per i Rifugiati, ha certificato il contributo di Dedalus a una società più inclusiva con il logo che, annualmente, viene assegnato a imprese che si sono distinte per aver effettuato nuove assunzioni di persone beneficiarie di protezione internazionale, favorito il loro concreto inserimento lavorativo e sociale o incoraggiato la nascita di attività di auto-impiego. Un programma per un processo strutturato e partecipato di inclusione nel quale le competenze dei diversi soggetti
interessati si integrano e si sostengono. Da oltre quarant’anni, Dedalus è una realtà nel campo della ricerca, progettazione e gestione di servizi che interviene in problematiche connesse all’esclusione sociale delle fasce deboli, dell’economia del territorio e dello sviluppo locale. Luogo partecipato di lavoro, socialità e proposta culturale, è uno spazio attento alle differenze che mira a costruire una comunità accogliente e solidale, capace di ridare voce a chi non ce l’ha, farsi carico delle difficoltà in processi di mediazione e convivenza. Una realtà che guarda con particolare interesse alle tematiche inerenti i flussi migratori e ai diritti e doveri delle persone migranti nei loro percorsi di emancipazione e cittadinanza. Obiettivo prioritario delle attività intraprese è la costruzione di processi di accesso ai diritti di cittadinanza sociale in tutte le loro forme. Promuove e sostiene percorsi di accoglienza e orientamento al
lavoro rivolti, in particolare, a persone vittime di tratta, minori stranieri non accompagnati, donne in difficoltà e persone transessuali. Il riconoscimento dell’ UNHCR è avvenuto in seguito alla segnalazione dei casi di tre donne nigeriane vittime di tratta, individuate e messe in sicurezza nelle case famiglia gestite da Dedalus che hanno usufruito di “Borse lavoro e di cittadinanza” della Regione Campania, prese in carico nell’ambito del progetto FUORI TRATTA finanziato dal Dipartimento
per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri e che, una volta terminato il tirocinio, sono state assunte dagli enti ospitanti. Tre giovani che hanno potuto cambiare il proprio destino, ricominciare una nuova vita e contribuire all’economia del nostro paese. Welcome – working for refugee integration è sostenuto dal Ministero del Lavoro, Confindustria e Global Compact Network Italia col supporto della Fondazione Tent e della Commissione Europea.
GIOVANNA D’ANNA
SCRIVERE DI SPORT …SCRIVERE DI TENNIS In contemporanea con il torneo internazionale del circuito ATP che si terrà nel prestigioso tennis ASPRIA HARBOUR CLUB di MILANO, il 21 giugno 2022, verranno ospitati i 16 finalisti del torneo letterario Tennis Writing. Un progetto che vede quest’anno la sua seconda edizione, ideato dallo scrittore, editore e docente di scrittura Aldo Putignano. L’idea si concentra sulla ricerca e l’approfondimento di argomenti che trasudano di tennis, ma con sfumature diverse. Esprimendo attraverso la scrittura sentimenti, emozioni e storie di vita che hanno uno stretto legame con questo sport; o semplicemente, appassionati di scrittura e di tennis. La penna è la racchetta, il foglio bianco è il campo da tennis dove rimbalzeranno storie e racconti. Il torneo “Tennis writing” è partito nel mese di febbraio, i racconti sono stati presentati sul web, e tramite votazione degli utenti e di una giuria tecnica, sono
stati selezionati i sedici finalisti, che dovranno quindi scontrarsi con eliminazione diretta, il 21 giugno nell’Aspria tennis di Milano, parallelamente allo svolgersi del reale torneo ATP. Le figure illustri che giudicheranno i racconti avranno modo di ascoltarli direttamente dai loro autori, che li leggeranno sul campo da tennis. Casoria è in finale con il mio racconto: di Giovanna D’Anna “Terra mia”, estrapolato dall’omonimo libro, edito D’Anna editore. Un libro che racconta di una vita come tante, di amore per lo sport, delusioni, rivincite e conquiste, senza trascurare il dettaglio più ingombrante: il tennis. Il legame stretto con la città di Casoria ha senza dubbio contribuito a raggiugere un obbiettivo lusinghevole: uscire fuori dalla città e competere con la penna di scrittori e autori veterani. Un grazie a Sergio D’Anna editore, al quale dedicherò in suo ricordo il risultato del torneo “Tennis Writing”.
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14A EDIZIONE DI “CENANDO SOTTO UN CIELO DIVERSO”
L’Unicità della Diversabilità: ripartire dal valore dell’autenticità delle persone 12 chef stellati, 150 tra cuochi, pizzaioli, panificatori, pasticcieri, produttori, e artisti insieme per donare a chi è meno fortunato Chef stellati e non, pizzaioli, pasticcieri e produttori lunedì 27 giugno saranno di scena a Villa Alma Plena per la quattordicesima edizione dell’evento di beneficenza “Cenando Sotto un Cielo Diverso”. L’Associazione “Tra Cielo e Mare” ha rinnovato il proprio impegno a favore dei diversamente abili del centro Don Orione di Ercolano e dei piccoli pazienti del reparto di nefrologia dell’ospedale pediatrico Santobono di Napoli. Negli anni l’organizzazione dell’evento ha raccolto fondi per diversi obiettivi legati ad altrettante diverse associazioni, che ora fanno parte di una vera e propria rete composta da: Neapolisanit, Mi coloro di blu, Grifone, Associazione Disabili Gragnano, Associazione Sordi Campani Onlus. Ai fornelli ci saranno il “padrone di casa” Salvatore Spuzzo, ovvero lo chef resident di Villa Alma Plena, 12 chef stellati (Roberto Di Pinto, Domenico Iavarone, Giuseppe Aversa, Francesco Sodano, Luigi Salomone, Alfonso Crescenzo, Cristoforo Trapani, Michele Deleo, Raffaele Vitale, Carlo Spina, Luciano Villani, Ciro Sicignano), coadiuvati da aiutanti “speciali”, e 150 tra chef, pizzaioli, panificatori, pasticcieri e produttori che allestiranno altrettante postazioni per show cooking presso gli spazi all’aperto di una delle più belle location del casertano. Gli ospiti saranno accolti dagli studenti dell’ISIS “Sereni Afragola – Cardito” (indirizzi “Servizi di sala”, “cucina” e “Accoglienza turistica”), coordinati dalla dirigente Daniela Costanzo, e poi
C&C
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saranno liberi di passeggiare nei giardini della Villa assaporando le leccornie preparate dagli chef presso le varie postazioni allestite, tutti piatti ispirati alla Dieta Mediterranea e studiati con un ingrediente principale di partenza: la gioia di donare a chi è meno fortunato di noi! Ad accompagnare la cena “en plein air” i vini di prestigiose aziende campane serviti dai sommelier dell’AIS Caserta coordinati da Pietro Iadicicco, i sigari del Club Amici del Toscano, cocktail, amari e liquori. Durante l’evento si esibiranno conclamati artisti del panorama musicale, teatrale e televisivo italiano, introdotti dalla presentatrice Ida Piccolo: Maria Bolignano, Francesco Albanese, Anna Capasso, Enzo Fischetti, Monica Sarnelli, Michele Selillo, Massimiliano Cimino, Ciro Torlo, Giuseppe Moscarella, Stefano De Clemente, Marianna Bonavolontà, e tanti altri. “Cenando sotto un Cielo diverso” è un evento, ormai giunto alla quattordicesima edizione, con una triplice finalità: beneficenza, valorizzazione del territorio e
corretta comunicazione dei suoi prodotti (e, dunque, della buona cucina ad essi direttamente legata). Esso coinvolge - in qualità di protagonisti ai fornelli - cuochi, pizzaioli, pasticceri, produttori del territorio campano e non, aziende, personaggi del mondo dello spettacolo vicini al concetto di beneficenza e migliaia di persone che intervengono all’iniziativa per far del bene e mangiare bene. Il progetto a monte della kermesse è stato ideato dalla dott.ssa Alfonsina Longobardi - psicologa, sommelier ed esperta di food & beverage - che da tre edizioni è fortemente supportata nell’organizzazione dallo chef resident di Villa Alma Plena, Salvatore Spuzzo. A monte della macchina organizzativa c’è l’Associazione “Tra cielo e mare” fondata dalla dott.ssa Longobardi nel marzo 2013: tale ente opera a sostegno delle persone con disagi psichici e di altra natura; altra finalità del sodalizio è quella di avvicinare le persone cosiddette “normali” a persone che purtroppo vivono situazioni di disagio, abbattendo la barriera della “paura” che è causa dell’incomunicabilità; l’ultimo obiettivo dell’Associazione consiste nella valorizzazione del territorio campano, sia delle sue bellezze che del suo potenziale umano (perciò l’evento si tiene in luoghi di interesse storico - culturale e perciò coinvolge chef e produttori, in primis campani). Tre le mission specifiche di questa edizione dell’evento: raccogliere denaro per organizzare lezioni di cucina per diversamente abili ed una cena di Natale presso il centro Don Orione di Ercolano, il prosieguo della raccolta fondi per la costituzione di un laboratorio ludico didattico per persone affette da sindromi schizofreniche, e l’acquisto di giocattoli per i bambini ricoverati nel reparto di nefrologia dell’ospedale Santobono Pausilipon.
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