DOMENICA 15 MARZO 2020
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Settimanale di Informazione
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ANNO XIX - N° 11 - DOMENICA 15 MARZO 2020
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Diagnosi ed isolamento sociale uniche e probabili cure
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DOMENICA 15 MARZO 2020
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FRANCESCO D’ANNA
LA PAURA NEI CUORI DI TUTTI
Sono giorni difficili, molto difficili, sembravano essere giorni paradossali, fantascientifici… invece no! Sono reali, un virus ha messo in ginocchio intere nazioni, anche la nostra, soprattutto la nostra Italia; medici, infermieri, operatori sanitari che lavorano costantemente salvando vite umane, chi l’avrebbe mai immaginato? Non si tratta di qualche capolavoro cinematografico come L’ultimo sigillo oppure The Omega Man dove i virus decimavano le popolazioni, no, si tratta di realtà, le scuole sono chiuse, ogni giorno i presidenti di molte regioni e i sindaci emanano ordinanze sempre più restrittive. Non ho alcun’intenzione di ripetervi indicazione, regolamenti o protocolli che avrete sicuramente ascoltato e letto da tutte le possibili fonti di informazione, voglio solamente invitarvi a riflettere sull’importanza della vita. Probabilmente nessuno di noi, fino ad ora, si è fermato per un solo attimo a capire quanto la vita sia cosi importante e ad oggi, molti continuano a non volerlo capire, basti pensare che su tutti i social già stiano iniziando a circolare pseudo-
monologhi propagandistici per il postepidemia. Quando vorremo iniziare a capire che si tratta di qualcosa di gravissimo, le persone stanno morendo, i titolari dei bar, dei piccoli-medi-grandi negozi sono MASSACRATI, l’economia è ferma. La paura è entrata nei cuori di tutti, passeggiando tra le strade di Casoria quasi tutti ormai indossano una mascherina, non importa il tipo o il modello, tutti le vogliono e tutti sono disposti a tutto pur di averne una. E non mancano gli sciacalli, i criminali che speculano su un dramma vendendo le poche mascherine rimaste o i rari gel disinfettanti a prezzi assurdi, altissimi, si
vergognino, auspico solo che capiscano di valere molto poco. Siamo difronte a un nemico invisibile, siamo dinanzi a una guerra che stiamo combattendo isolati, l’Italia il 27 febbraio ha chiesto aiuto all’Europa per contrastare l’emergenza e quali sono stati i risultati? Beh, non è arrivato alcun pacco di strumenti sanitari, pensiamo ad esempio alle mascherine, l’Italia aveva chiesto aiuto ai partner (Europa) per coprire il fabbisogno del nostro Paese nell’occhio del ciclone, ma in una situazione in cui il virus sta flagellando un’intera nazione, nessuna capitale UE si è fatta avanti. Adesso non è il momento delle polemiche, in questi istanti abbandoniamo i colori politici: rispettiamo i protocolli, le indicazioni del nostro Sindaco, del nostro presidente di regione e del primo ministro Giuseppe Conte il quale ha descritto questa situazione con queste parole: “Questa è la nostra ora più buia. Ma ce la faremo’’. Bene, rimbocchiamoci le maniche e prepariamoci a riscrivere una nuova pagina di storia.
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4 FRANCESCO D’ANNA
LA DIDATTICA AI TEMPI DEL COVID-19 Scuole chiuse fino al 03 aprile. E adesso? Cosa succede? In una realtà drammatica in cui il nuovo corona virus semina terrore e panico, la didattica, seppur con molte difficoltà, va avanti… deve andare avanti. Ci sono piattaforme online, le quali permettono ad alunni e a docenti di interfacciarsi e a continuare i programmi ministeriali od approfondire argomenti. Una di queste è proprio WeSchool, la quale consente di pubblicare documenti word, pdf, foto e
anche video-lezioni; partiamo dai dati statistici: il 15% degli studenti non ha ancora iniziato alcun tipo di didattica a distanza, nel 70% dei casi questo tipo di apprendimento avviene esclusivamente per alcune materie. Beh, un’anarchia, tutti fanno ciò che possono, in un’epoca in cui si pensava che ci fossero tutti i tipi di mezzi di comunicazione, ci stiamo rendendo conto dei nostri limiti, che anche l’evoluzione ha i suoi limiti. Il ministro all’istruzione ha, tuttavia, rassicurato gli studenti timorosi su un’eventuale perdita dell’anno scolastico «Posso rassicurare che non c’è nessun rischio che i nostri studenti perdano l’anno». «Le scuole nella loro autonomia scolastica potrebbero anche prevedere di allungare l’anno ma non sarà necessario perché abbiamo attivato una task force per garantire la didattica a distanza», ha aggiunto il ministro.
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VITTORIA CASO
CORONAVIRUS: FARMACIE IN PRIMA LINEA
In questo momento di estrema complessità in cui s’incrociano informazioni spesso contrastanti, quindi, disorientanti, le farmacie sono in prima linea; alcune, per prudenza, hanno chiuso i battenti e lavorano attraverso sportelli protettivi; altre, come la FARMACIA VERZE – Casavatore accolgono i clienti a porte aperte, come sempre, con un sorriso rassicurante. Chiediamo alla dott.ssa Rossella Verze, figlia d’arte, che ha iniziato la professione giovanissima, dedicando il proprio tempo libero all’acquisizione di competenze, all’arricchimento professionale e deontologico, come la popolazione stia vivendo la situazione difficile creata dal coronavirus, considerato che la farmacia è sicuramente un osservatorio privilegiato. “E’ indubbiamente un momento particolare, oserei dire epocale, quello che stiamo vivendo. Sì, è vero, siamo in prima linea ma non da oggi, da sempre e per qualunque patologia, in virtù del rapporto di fiducia straordinaria che si è creato fra noi e i nostri clienti che, quasi sempre, accusando un malessere vengono da noi a chiedere se sia preferibile recarsi dal medico di famiglia, in ospedale o dallo specialista: una sorta di triage! Anche in questo caso, abbiamo avuto clienti febbricitanti o con sintomi ambigui che, spaventati, sono venuti a chiederci aiuto. In molti casi avevano bisogno solo di essere tranquillizzati.” Qual è la richiesta più pressante, in questo momento? “Attualmente, la richiesta più pressante è di mascherine ma, nonostante l’insistenza presso le ditte fornitrici, non è facile riceverne così com’è un’impresa epica far comprendere a clienti in
preda al panico che, secondo le indicazioni ministeriali, le mascherine debbano essere indossate solo da chi ha sintomi sospetti. I clienti, in effetti, non hanno tutti i torti in quanto per accedere agli ambulatori, quasi tutti i medici chiedono ai pazienti, indipendentemente dal loro stato di salute, d’indossare la mascherina. Altra richiesta è quella del gel disinfettante che non è stato facile reperire ma stiamo soddisfacendo tutte le richieste” Il pubblico ha compreso la pericolosità del virus? “Il Coronavirus non va enfatizzato, ma tanto meno sottovalutato, perchè è un virus nuovo e questo fa sì che non abbiamo sviluppato un grado di immunità pregressa; inoltre, il Coronavirus può, in alcuni casi, arrivare alla parte più profonda dell’apparato respiratorio, gli alveoli polmonari, strutture che servono al sangue per prendere ossigeno dall’aria. Se ciò accade si può sviluppare una polmonite virale primaria, che non si cura come la batterica con gli antibiotici! Nella maggior parte dei casi il paziente guarisce da solo; se questo non avviene, c’è bisogno del supporto delle terapie intensive degli ospedali, ma i posti letto potrebbero non essere sufficienti per tutti se aumentasse la diffusione
del virus. Si potrebbe essere portatori sani e non sviluppare la sintomatologia, ma continuando a svolgere le normali attività, si potrebbe veicolare il virus ai soggetti più deboli, immunodepressi che possono sviluppare la polmonite virale.” C’è un richiamo costante e pressante al senso di responsabilità da parte delle autorità competenti, i vostri clienti ne hanno compreso l’importanza? “Bisogna essere meno egoisti. Se si può rimandare un viaggio, se si può evitare un’attività che coinvolge un certo numero di persone, è opportuno farlo. E’ necessario evitare di affollare i luoghi, per dovere morale. Chi è stato messo in quarantena, deve starsene a casa e non andare in giro. La quarantena ha l’obiettivo di diminuire la probabilità di infettare ed infettarci, per la propria salute, quella dei propri figli e delle persone in generale. Se le scuole sono state chiuse e sono state rinviate le manifestazioni pubbliche è proprio per evitare i rischi di contagio, pertanto, tali misure devono essere rispettate. Lo ripetiamo continuamente ai nostri clienti ma purtroppo sono pochi quelli che ci danno ascolto; la maggioranza non ha capito che la situazione è seria”
Lei, che sta a contatto continuo col pubblico, purtroppo, indisciplinato e imprudente, ha timore di contrarre il virus? “Il virus non risparmia nessuno; la nostra è una piccola azienda e se si ammala uno di noi, i nostri clienti resteranno senza assistenza. Sul banco, che disinfettiamo costantemente, abbiamo posto un gel igienizzante con il dispenser che i clienti possono utilizzare liberamente; anche noi ovviamente ci igienizziamo con il gel o lavando le mani con sapone disinfettante. Invitiamo a mantenere la distanza di cortesia di un metro che dovrebbe garantire una certa sicurezza. Ricordiamo che il modo più facile per sostare il meno possibile in farmacia è ordinare quello di cui si ha bisogno tramite telefono 081/7370987 o mandandoci un messaggio su Facebook e WApp. Noi avremo modo di allestire gli ordini con calma e i clienti si tratterranno in farmacia solo il tempo necessario al ritiro.” Consigli per il pubblico? “Non rispettare le raccomandazioni dell’OMS, non ridurre i contatti sociali, non restare a casa se si hanno sintomi riconducibili al coronavirus (tosse, alterazioni della temperatura anche limitate, riniti e così via), non lavarsi spesso le mani, non imparare a starnutire e tossire all’interno del gomito senza spargere le goccioline di saliva che escono dalla bocca, significa non solo fare un danno a sé stessi, ma all’intera comunità. Occorre senso di responsabilità e cambiare le abitudini per qualche settimana, al fine di rendere più difficile la vita al virus. La situazione è in fieri e noi ci aggiorniamo costantemente.”
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6 Rita Giaquinto
Coronavirus, e non solo, con il Senatore Casillo
La quinta intervista del Dir. Nando Troise per la rubrica “La Copertina” sul canale web NanoTV è dedicata al Senatore Tommaso Casillo, attualmente Vice-Presidente del Consiglio della Regione Campania. Tanti gli argomenti che si sarebbero voluti affrontare con lui, da un punto di vista politico ed amministrativo, relativamente alla nostra città di Casoria ma, come giustamente esordisce il Dir. Troise, il periodo storico ci impone di parlare del Corona virus, in quanto corre l’obbligo di fornire ai cittadini un’informazione quanto più completa ed esauriente è possibile. Questo il pensiero del Sen. Casillo : “Sulla vicenda che, ormai ci ha preso tutti, non bisogna alimentare allarmismi, né preoccupazioni. Tuttavia, ritengo sia una vicenda complicata, i casi crescono ogni giorno, sia in Italia che nel mondo, e questo ci dà l’idea di quanto velocemente questa influenza può colpire le persone. I numeri di contagiati – circa 50 casi - della Campania sono, ad oggi (l’intervista risale al 06/03/2020, n.d.r.) confortanti rispetto a quanto accade nelle altre Regioni del Nord. E’ di poche ore fa l’ultima discussione che abbiamo avuto, al riguardo, in Presidenza, dove ho rappresentato la necessità di approvare provvedimenti di rigore adeguato, proprio perché la Regione Campania ha ancora un numero minimo di contagiati, a maggior ragione dobbiamo alzare il livello di attenzione. E’ evidente che nei prossimi giorni il numero salirà, ma è anche vero che, con l’arrivo del caldo, potrebbe esserci un ridimensionamento significativo. E’ l’augurio di tutti, ma senza inculcare psicosi, andiamo avanti con la consapevolezza che abbiamo a che fare con una vicenda che, nelle prossime settimane, tenderà a crescere. Se però tutti quanti osserviamo le regole, le indicazioni ed i provvedimenti che delineano le accortezze, la prudenza ed il comportamento da tenere, la statistica ci dimostrerà che non avremo favorito il propagarsi di questo virus. Quindi, approfitto di questo spazio, per invitare anche io tutti i cittadini ad osservare bene, anche con un certo scrupolo, tutte le regole che ci vengono indicate dal Governo”. Ricordiamo, infatti, che il virologo, il
Dr. Giulio Tarro, recentemente intervistato dal nostro settimanale, è stato uno dei primi a pensare che dai 25° C in su, il virus dovrebbe scomparire : “Queste sono temperature che, solitamente, in Italia arrivano tra la metà/fine maggio, inizi di giugno, e questo vuol dire che abbiamo davanti ancora due, tre mesi in cui le temperature non ci aiuteranno. Ed è per questo, che siamo noi a dover mettere in campo tutte le necessarie cautele. Ho una mamma di 85 anni a cui ho vietato di uscire, per quanto io capisca quanto possa essere pesante per lei essere obbligata a rimanere in casa. Ma, in questo momento, il contatto con altre persone va evitato, per un certo periodo dobbiamo pensare di dover cambiare le nostre abitudini”. Regole ed abitudini che ci vengono dettate da un Governo centrale che sembra non voglia uno Stato Regionale, ma una nazione unica ed indivisibile, come afferma la Costituzione : unire l’Italia, dunque, nella lotta a questo virus. Lei che ne pensa ? : “E’ vero che la Sanità è diventata una materia regionale, ma proprio per evitare che ciascuna regione possa prendere provvedimenti differenti dalle altre, bene ha fatto il Governo ad indicare le linee guida. E penso che anche tutte le altre regioni italiane abbiano visto positivamente questa scelta, perché questa vicenda così delicata esige ed impone scelte condivise da tutte le Regioni”. E, a proposito di scelte politiche, il Dr. Troise non può non ricordare la grande lotta di Vincenzo De Luca per fare uscire la Regione Campania dal commissariamento : come avremmo fatto se fossimo stati ancora commissariati ? Sicuramente la nostra regione, ancor prima
dei 50 casi di contagio, era già pronta, ma questa vicenda sta facendo venire a galla, inevitabilmente, i tagli alla Sanità degli ultimi venti anni, fatti specialmente al Sud. Questa la risposta del vice-presidente regionale : “Con l’uscita dal commissariamento, la Regione Campania ha liberato migliaia di posti di lavoro, nella Sanità, infatti, non si assumeva da dodici anni, ed il turnover era bloccato. Ora, c’è ovviamente il rischio che le elezioni regionali di maggio vengano spostate ad altra data, ma in rispetto dei cittadini che vivono momenti di paura ed apprensione, penso che, in questo momento più che mai, le forze politiche debbano unirsi per dare spinte di solidarietà e comprensione. Se un cittadino vede che la politica non si divide, sente e avverte la forza che scaturisce da questa unione, ed è una forza che senz’altro contribuirà ad andare avanti con maggiore fiducia nella risoluzione del problema”. E, infatti, lungi dal Dir. Troise cominciare spot elettorali in un momento in cui è doveroso rispettare gli eventi d’attualità e le paure che ne conseguono, il Dr. Casillo aggiunge le sue sensazioni sullo stesso stato d’animo : “In questo momento, parlare di appartenenze e schieramenti può, a giusta ragione, suscitare un senso di fastidio nei cittadini i quali, in una situazione così particolare come quella che stiamo vivendo, percepiscono che ci può essere in qualche modo una forma di strumentalizzazione politica, chiunque la eserciti, per la quale, ora, non c’è proprio spazio”. Ma deve esserci spazio per un’informazione corretta e retta dal buon senso. Cosa ne pensa ? : “L’informazione ha un ruolo di indiscutibile importanza in una società, e deve essere sempre cor-
DOMENICA 15 MARZO 2020 retta e trasparente, il che vuol dire che l’informatore deve avvicinarsi quanto più possibile alla verità. Non mancano mai situazioni in cui l’informazione è distorta, drogata, ma in questa vicenda dovrebbe essere sempre seria, consentendo alla gente di avvicinarsi al problema del Corona virus senza false preoccupazioni”. E, a proposito di informazione, il Dir. Troise tende, come sempre, a sottolineare l’importanza della comunicazione istituzionale che, con gli avvisi sui social, non ha niente a che vedere. Immediato il riferimento all’avviso su facebook postato dal Sindaco Raffaele Bene relativamente al caso di positività al Covid-19 a Casoria. “Anche io – commenta Casillo – ho appreso come tutti i cittadini del caso di positività a Casoria. Del resto si fa fatica ad immaginare che, in una cittadina di circa 80.000 abitanti, al confine con Napoli, il rischio non sia concreto. Il Sindaco ha fatto bene ad informare i cittadini. Sono anche io d’accordo sulla comunicazione istituzionale che parta dal comunicato stampa, Ansa, siti web istituzionali, giornali, quotidiani, etc. Ma c’è, purtroppo, una questio-
7 ne che attiene alla velocità dei tempi, e pubblicare le notizie anche sui social, anche da parte di importanti testate giornalistiche, rispetta questi tempi”. Con la promessa di fare una nuova intervista più strettamente politica con il Sen. Casillo, non appena questi tempi difficili ce lo consentiranno, ci ha fatto piacere ascoltare un suo pensiero sul futuro di Casoria, con cui si chiude questo incontro, svoltosi nel rispetto delle regole, della distanza ministeriale anti-contagio e di una profonda deontologia – umana e professionale – mostrata, durante tutto l’incontro, sia da parte del Dir. Troise che del Sen. Tommaso Casillo, che ci ha salutato con questo augurio, che speriamo, presto di approfondire : “Mi auguro che il futuro della città di Casoria non sia solo il PUC oppure i PICS che sono sicuramente importantissimi : il primo come strumento di programmazione, i secondi come interventi sul nostro territorio, sono destinati a far migliorare la qualità urbanistica della nostra città. Ma il futuro di Casoria sono anche le aree dismesse : noi avevamo un appuntamento fissato per il 2 marzo con De Luca proprio per discutere di questo ar-
gomento. Per i motivi che tutti conosciamo, è stato annullato, ma riprogrammato a quando ci terremo a spiegare lo stato dell’arte della metropolitana. Abbiamo già uno studio al riguardo che presenta, in modo preciso ed analitico, quello che dovrebbe essere il percorso : saranno 13 fermate, da Afragola a Napoli, e non il contrario. E la direzione è un elemento importante perché vuol dire che i primi territori ad essere interessati da questa potente infrastruttura saranno i nostri, saranno Afragola, Casoria, probabilmente, con tre fermate, e non Napoli. Nello studio si parla anche di punti di sviluppo di aree dismesse come l’ex Rhodiatoce che potrebbe essere realmente e seriamente bonificata. La metropolitana rappresenterebbe , metaforicamente, un “treno” per lo sviluppo di questi territori, ma rispetto a questi obiettivi così prestigiosi e così imponenti, la politica locale deve dimostrarsi all’altezza e deve farsi carico di saperli affrontare. PICS, PUC, metropolitana richiedono un’azione amministrativa che sia in grado di sostenere questa sfida. Una sfida assolutamente non semplice”.
DANIELE ESPOSITO*
Quanta acqua bere per vincere il Virus In questo periodo di grandi precauzioni è opportuno idratare il proprio corpo e tenere bocca e gola sempre umide, mai asciutte, proprie per contrastare un’eventuale azione di Virus. Bere tanta acqua, anche un sorso ogni 15 minuti, potrebbe aumentare la protezione e le difese immunitarie del nostro corpo. Anche se il virus entra in bocca, l’acqua o altri liquidi lo spazzeranno via attraverso l’esofago e nello stomaco. Una volta nella pancia gli acidi gastrici dello stomaco elimineranno virus e agenti patogeni. Se non si beve abbastanza acqua, il virus può entrare nelle tue trombe e nei polmoni. È molto pericoloso. Potrebbe sembrare strano, ma l’acqua non è tutta uguale. L’acqua che consiglio e bevo io, a prescindere dal concetto dimagrante è un’acqua con residuo fisso inferiore a 50 mg. un concetto un po’ più ampio, legato alla depurazione del corpo. Cerco sempre e comunque di tenere un valore di acidità del sangue e del corpo sempre molto basso, tendente all’alcalino. Il residuo fisso è un valore che distingue le varie tipologie di acqua quantizzato e definito portando ad ebollizione l’acqua di diversi tipi (100°C) con successiva essiccazione alla temperatura di 180° C. È ovviamente importante capire che il residuo fisso alto non è nocivo in assoluto, gli effetti collaterali possono manifestarsi nel caso in cui si esageri con le quantità e nel tempo. I sali in eccesso tendono a depositarsi nei tessuti richiamando acqua ad accumularsi a livello renale. Dobbiamo scegliere quelle con residuo fisso non superiore a 50 milligrammi
per litro, per drenare in maniera efficace il nostro organismo. Un’acqua a residuo fisso basso è anche un’acqua alcalina, in quanto povera di Calcio e Magnesio. Se fai un semplice calcolo, puoi capire che in un anno consumi in media 1000 litri di acqua, quindi non parliamo di numeretti. Rimettersi in salute, ragionando innanzitutto sulle cose più semplice, è un grande passo avanti. Il consiglio per chi fa attività fisica leggera è quello di superare in media i 3 litri di acqua giornalieri con residuo fisso basso, anche per non sovraccaricare reni e organi annessi. *Personal Trainer e consulente della nutrizione sportiva, da oltre 15 anni nel settore, è autore del libro il Metodo 5, premio eccellenza italiana a Washington D.C.
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Il Coronavirus raccontato da un farmacista: ansie inutili e consigli da seguire
La situazione Coronavirus, in questi giorni, è peggiorata, si sa. Ma le persone sembrano non rendersene conto e prese dal loro cieco allarmismo non seguono il consiglio di rimanere a casa e limitare i contatti con altre persone il più possibile, per stroncare il contagio e sconfiggere definitivamente il Coronavirus. Antonio Pesenti, direttore del Dipartimento di anestesia-rianimazione e emergenza urgenza del Policlinico di Milano, afferma: “Se stessimo tutti a casa il Coronavirus si fermerebbe in 15 giorni”. Questa settimana abbiamo deciso di raccontarvi il Covid19 dal punto di vista di un farmacista, dal momento che sono proprio medici, infermieri e farmacisti a rappresentare l’esercito grazie al quale riuscire a debellare questa malattia. L’intervistato è Dario Piccirillo, della Farmacia Nazionale Pezzullo di Fuorigrotta, Napoli. Ciao Dario, grazie per la tua disponibilità nel sottoporti a questa intervista in un momento in cui il tuo lavoro ti assorbe più che mai. Voi farmacisti siete tra quelli che per primi sono stati investiti da ansie e preoccupazioni generali : non appena si è appresa la notizia della diffusione del virus in Italia, mascherine e Amuchina sono andate a ruba. Ci racconti, allora, il Coronavirus visto dalla tua prospettiva e i suoi effetti sulle persone? Buongiorno a tutti e grazie per l’invito. La farmacia è il primo presidio del Servizio Sanitario Nazionale sul territorio, quello più prossimo alle case di ognuno di noi, e allo stesso tempo quello più rassicurante per la popolazione. Credo fosse inevitabile la presa d’assalto e la continua richiesta di tali dispositivi. La gente vuole sentirsi sicura e rassicurata, e come ogni giorno, prima degli ospedali,
ancor prima dei medici di base e degli specialisti, noi farmacisti siamo custodi della serenità della popolazione, della guarigione quotidiana e consulenti in prima istanza di ogni malanno. Pertanto preso atto di ciò, il ruolo del farmacista allo stato dell’arte attuale, assume ancora più rilievo relativamente alle linee guida da seguire e nel prevenire qualsiasi psicosi ingiustificata. Occorre ancora più professionalità, deontologia e umanità. Mi riferisco ai prezzi ingiustificati al rialzo di mascherine e gel mani, al disorientamento sulle informazioni da dare. Da parte nostra, occorre prudenza e orecchio alla corretta informazione, quella degli organi preposti: OMS, ECDC, Ministero della Salute. Nessun altro è deputato e sottolineo, preparato, per divulgare ciò che è corretto. Allo stato attuale delle cose, avverti ancora quell’indisciplinato allarmismo o la situazione è mutata? La psicosi, per quanto giustificabile, penso agli anziani, alle madri, deve essere combattuta con l’informazione e i comportamenti corretti. Cosa ti senti di consigliare ai nostri lettori? Come va affrontata
questa (per noi del tutto nuova) situazione? Fino a che non saranno disponibili i vaccini (e credo lo saranno presto visto gli incoraggianti risultati dei trials) l’unica arma a disposizione di tutti è la prevenzione. La prevenzione passa dai comportamenti, dall’etica e anche rafforzando la nostra risposta immunitaria. I farmacisti saranno sempre in prima linea a tutela della salute pubblica. Cosa ne pensi delle misure adottate per limitare la diffusione del virus (chiusura delle scuole, sospensione delle manifestazioni ecc)? Credi siano sufficienti? Il Ministero della Salute ha l’obbligo di tutelare la salute pubblica, e noi farmacisti abbiamo l’onere di farci latori di questo emendamento. Credo sia importante obbligare anche i farmacisti di tutti i DPI utili a prevenire la diffusione del contagio. Occorre forza e decisione, anche se può incutere timore, noi abbiamo la necessità di tutelare tutte le persone che si interfacciano con le farmacie italiane, che siano in zona rossa o meno. Un piccolo sforzo oggi ci permetterà di superare velocemente e agevolmente questa pandemia.
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ESPEDITO D’ANTO’
COVID-19 E GLI EFFETTI SULL’ECONOMIA: INTERVISTA AL DOTT. FRANCESCO RIPPA
Difficile prevedere quali siano gli effetti dell’emergenza Covid-19 sull’economia. Ne abbiamo parlato con uno dei massimi esperti napoletani. Francesco Rippa, dottore commercialista, inizia la sua carriera lavorando per diversi studi napoletani di prestigio. Una carriera notevole e ricca di incarichi tra cui è stato Consigliere dell’ordine dei dottori commercialisti di Napoli, Consigliere di diverse società, ha ricoperto vari ruoli all’interno delle associazioni di categoria. Oggi è Presidente della commissione tributaria provinciale di Napoli, Presidente di FENALCA ente di assistenza fiscale con sedi su tutto il territorio Nazionale e Presidente di NETCOA associazione datoriale di servizi alle imprese. Con questi blocchi quali conseguenze si avranno sull’economia italiana nel breve, medio e lungo termine? L’economia subirà certamente una crisi notevole che non è facile da prevedere le conseguenze atteso, ovviamente, che bisognerà capire la durata dei blocchi. Pensi che queste restrizioni erano necessarie? La necessità dei blocchi si è resa necessaria nella situazione venutasi a creare. Non mi sento di esprimere giudizi
su quello che si sarebbe o potuto fare. Sei un economista ancora in attività, con una carriera lunga e brillante. Nella storia del nostro paese ricordi altri episodi che hanno inciso sull’economia in modo simile? Gli episodi che hanno coinvolto il nostro Paese sono stati molteplici ma spesso hanno coinvolto solo alcune zone dell’Italia. In quelle occasioni si è avuta una grande risposta delle zone non colpite. Degli episodi più incisivi a livello nazionale sono da ricordare, in particolare la crisi del 2008 partita dagli Stati Uniti a causa del Subprime e della “bolla immobiliare” creando una spirale recessiva ulteriormente aggravatasi
con la crisi del debito degli stati sovrani europei. Lei gestisce Fenalca, una sigla di Centro di assistenza fiscale (Caf) con circa 500 sedi in tutta Italia, come valuta lo slittamento dei termini per la dichiarazione dei redditi? Il rinvio della scadenza per la presentazione del Modello 730 al 30 settembre 2020 ha generato una distorsione informativa. Infatti è preferibile che i contribuenti non si rechino al caf l’ultimo giorno in quanto i conguagli fiscali che ne deriveranno saranno applicati sulle buste paga ed i cedolini di pensione tra ottobre e dicembre con l’inevitabile azzeramento anche dei rateizzi a debito. In tal caso i contribuenti potrebbero subire un notevole
addebito fiscale, un lasso di tempo brevissimo. Sarebbe quindi opportuno permettere di rateizzare le imposte anche spalmandole nei primi mesi del 2021 senza aggravi di sanzioni ed interessi ulteriori. Per quanto riguarda la gestione operativa dell’invio telematico delle dichiarazioni all’Agenzia delle entrate da parte del Caf sono previste 5 finestre di invio telematico fino al 30 settembre. Inserire in questo caso 5 scadenze, regolate dalla data di presentazione al Caf del Modello 730 da parte del contribuente, è un aggravio organizzativo. Si ritiene necessario uniformare il tutto con una unica scadenza al 30 Settembre 2020 e lasciare al Caf l’invio telematico delle dichiarazioni senza alcuna scadenza intermedia e sanzioni in caso di inadempienza. Nelle seguenti disposizioni del Governo, come sarebbe opportuno regolarsi per i conguagli e le altre scadenze? Slitterebbero a dicembre.. Sarebbe sicuramente opportuno spostare le scadenze per lo meno di alcuni mesi ma, penso, decisamente da prendere per tempo, al fine di evitare ulteriori preoccupazioni dei cittadini.
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RAFFAELE SILVESTRO
intervistato il direttore dell’Ospedale di Casoria Domenico Maglione
E’ ormai più di un mese, che in Italia, il COVID19 ha colpito. Dopo gli ultimi aggiornamenti, visti gli infetti raggiunti, è stato deciso di mettere in quarantena tutta la popolazione Italiana fino al giorno 3 aprile, pertanto, sino a quel giorno, divieto di spostarsi tra paese e paese eccetto per i lavoratori o per chi ha un’accertata necessità, chiusi dalle 18 la maggior parte degli esercizi commerciali e prolungamento della chiusura degli edifici scolastici e universitari fino al 3 aprile. Essendoci però molta disinformazione tra le persone, abbiamo intervistato il direttore dell’Ospedale di Casoria Domenico Maglione, che ci ha delucidato su dei punti fondamentali da tenere a mente. “I Coronavirus sono una vasta famiglia di virus che causano malattie che vanno dal comune raffreddore a malattie più gravi. I sintomi più comuni sono quelli influenzali con febbre, stanchezza e tosse. Alcuni pazienti possono presentare indolenzimento e dolori muscolari, rinorrea, mal di gola o diarrea. Questi sintomi iniziano gradualmente. Nei casi più gravi, l’infezione può causare polmonite, sindrome respiratoria acuta grave, insufficienza renale e persino la morte. Il periodo di incubazione varia fra 2 e 11 giorni, fino ad un massimo di 14 giorni. Le vie primarie del contagio sono le goccioline del respiro delle persone infette ad esempio tramite la saliva, tossendo e starnutendo, contatti diretti personali, le mani (toccando
con le mani, non ancora lavate, bocca, naso o occhi). Non recarsi nei pronto soccorso ma chiamare al telefono il proprio medico di famiglia se nel caso si avvertono sintomi influenzali o si ha il sospetto di aver avuto un contatto stretto e prolungato con un malato di Covid-19. Utilizzare i numeri di emergenza 112/118 soltanto se necessario. Tutte le persone, soprattutto gli anziani e quelli affetti da una o più patologie, devono evitare di uscire dalla propria abitazione, salvo casi di stretta necessità, evitando comunque luoghi affollati nei quali non sia possibile mantenere la distanza di sicurezza di almeno un metro. Il lavaggio e la disinfezione delle mani sono fondamentali per prevenire l’infezione. Bisogna lavare le mani spesso e accuratamente con acqua e sapone per almeno 20 secondi. Occorre senso di responsabilità. Il panico rischia, infatti, di fare più danni del Covid-19. Non è solo Casoria a rischio: purtroppo oggi non ci sono zone in Italia, dove non si rischia. Nessuno può considerarsi più immune. La quarantena preventiva è la nostra arma più efficace. Il test è solo uno strumento per diagnosticare la malattia. La durata e la diffusione della malattia dipendono anche dai nostri comportamenti: bisogna osservare in maniera pedissequa le indicazioni dei sanitari e tutte le disposizioni degli organismi deputati alla tutela e alla difesa della salute dei cittadini.”
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ANTONIO BOTTA
Lettera ai bambini di Casoria
Carissimi bambini, in questo periodo di sospensione delle attività didattiche siamo distanti da voi fisicamente, ma con il cuore vi siamo vicinissimi. Sapete che la chiusura delle scuole in tutta Italia è un provvedimento necessario per contenere la diffusione del contagio da coronavirus; tale misura, disposta dal Ministero della Salute, è perciò uno dei modi per tutelare la nostra salute e dei nostri familiari. Siate sereni! Rispettando le norme igieniche e sanitarie, con l’aiuto e l’esempio dei vostri genitori, sicuramente non correrete alcun rischio. Certo, vi manca, come a noi docenti, la vita della scuola, fatta di studio, di dialogo, di confidenze con gli amichetti e/o amichette, di esperienze formative interessanti; chissà, preferireste, pur di ritornare a scuola, anche i rimproveri degli insegnanti e i diverbi immancabili tra di voi, ma siate certi che prima o poi ci rivedremo e proveremo la stessa gioia di quando, dopo il periodo estivo, a settembre ci si incontra e ci raccontiamo le nostre esperienze vissute, questa volta non al mare o in montagna, ma nelle nostre case, se valorizziamo questi giorni di pausa didattica nella maniera migliore. Come state trascorrendo le vostre giornate? Vi state annoiando? Il nostro consiglio è di non sbuffare e di non lamentarvi, ma di vivere questo periodo come un’opportunità che vi viene offerta. Come? Riscoprendo il gusto delle cose belle e fatte con amore. Cercate di cogliere, perciò, il positivo da questa non facile situazione: pensate che non siete costretti a correre, con affanno, dalla palestra alla scuola di danza, dalla piscina agli allenamenti di calcio. Lo so, tali attività soddisfano alcuni bisogni ritenuti necessa-
I VOSTRI SOGNI SI TINGANO DEI COLORI DELLA SPERANZA ri, ma sottraggono tempo alle conversazioni con i genitori, al guardarvi reciprocamente negli occhi per manifestare le vostre emozioni, sentimenti e vissuti. Ecco, allora, utilizzate l’ampio tempo domestico, a vostra disposizione, per riscoprire il senso della famiglia: raccontate la vostra vita, esternate i vostri pensieri a mamma, a papà, ai nonni (sempre a un metro di distanza!), limitando moltissimo le ore davanti al computer, allo smartphone e ai videogiochi, per permettere ai vostri cari di conoscere meglio il vostro animo e per riannodare i legami affettivi, troppo spesso trascurati, perché affaccendati in compiti urgenti, ma non importanti: è questo il tempo adatto per provare la gioia di un sorriso sincero, di sguardi affettuosi, di dirsi con il cuore: “Ti voglio bene, papà; sei la mia vita, mamma; ti sono vicino, figlio/a mio/a; sii tranquillo/a. Sperimentate il valore importante della famiglia come luogo dove vi possiate sentire unici, speciali e insostituibili, dove potete imparare la capacità di sviluppare relazioni fondate sulla gratuità e sulla solidarie-
tà, in cui ciascuno si prende cura dell’altro. E’ “salutare”, inoltre, per la vostra mente e il vostro cuore anche imitare Anna Frank che, nel periodo in cui era nascosta con la sua famiglia per sfuggire alle persecuzioni e alle deportazioni naziste, scriveva al suo amato diario raccontandogli sogni, desideri, progetti per il futuro. Scrivete, amati bambini, scrivete e disegnate! Per placare le vostre paure, per sviluppare la vostra fantasia, per dare sfogo alla vostra creatività e non dimenticate di scrivere anche alle maestre, alle Dirigenti, a qualche amica lontana, diventando protagonisti di atti di bontà, usando al meglio i vostri talenti, migliorando le vostre qualità nell’intrecciare relazioni, pur stando lontani fisicamente. Quando, poi, sarete ritornati a scuola, donerete le vostre lettere ai destinatari, come un bel dono, a dimostrazione dell’affetto che nutrite nei loro confronti. Comprendo che la noia è in agguato, ma non ne abbiate paura, non vi rattristate e non vi arrabbiate quando essa assale mente e cuore; il modo c’è di superarla: leggere libri o guardare bei film per
ragazzi. Lo sapete: le storie raccontate nei libri vi consentono di superare le barriere spaziali, di volare oltre le pareti dei vostri appartamenti e di compiere viaggi fantastici, immedesimandovi nei protagonisti, partecipando alle loro avventure, condividendo le loro gioie e pene. Leggere, infatti, è come prendere un treno che viaggia verso altri paesi, altri popoli, altri secoli: il treno di chi non può viaggiare fisicamente, ma con l’immaginazione sì! A tal proposito, vi consiglierei un libro che, a mio avviso, è adatto all’ attuale situazione di vita: è stato scritto dalla pedagogista Lucia Rizzi, una delle protagoniste della trasmissione “S.O.S. TATA”. Il titolo è “Spegnete la TV” con sottotitolo: “Con il metodo “Fate i bravi”, giochi e attività per fare del tempo in famiglia un momento di sana e corretta educazione”. I giochi e le attività sono suddivisi per fasce d’età. Bambini carissimi, sicuramente avete ricevuto e riceverete dai vostri insegnanti i compiti da svolgere a casa: un’altra preziosa opportunità per consolidare gli apprendimenti e per affrontare con gradualità altri contenuti di studio. La cultura è cibo per la mente e il cuore, come gli alimenti lo sono per la crescita del corpo. Non se ne può fare a meno! Conoscenze e competenze vi arricchiscono: sia ciascuno di voi, soprattutto in questo periodo, un Aladino capace di utilizzare bene la “lampada” della sapienza e della pazienza, affinché i vostri sogni si tingano dei colori della speranza. Con questo augurio, vi salutiamo con vivo affetto, gridando insieme con fermezza “IO RESTO A CASA!” A presto rivederci! I vostri insegnanti della scuola primaria.
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P.u.c., p.i.c.s., c.u.b., asse x: termini dietro cui si cela la crisi dell’attuale compagine amministrativa.
Si paventa l’ipotesi di dissesto finanziario. Meglio evitarlo, vi spieghiamo perché. Il nuovo format del Direttore Nando Troise che già tanto successo sta riscuotendo tra i suoi lettori, essendo seguitissimo sia dai cittadini che dagli esponenti delle Istituzioni locali, ha ospitato una lunga ed interessante intervista all’ Arch. Alessandro Puzone, consigliere comunale di Forza italia, all’opposizione in questo governo amministrativo della città di Casoria, cui è stato chiesto di commentare la recente “copertina” dal titolo “Ventidue disoccupati di Casoria, artefici dell’operazione strade pulite”. “Colgo l’occasione pe ringraziare questi 22 ragazzi che stanno svolgendo un importante lavoro per la nostra città, garantendo strade pulite, cosa che dovrebbe garantire la nostra amministrazione e Casoria Ambiente, purtroppo sotto organico, per cui questi ragazzi si stanno sacrificando anche volontariamente; perciò mi fa piacere che la settimana scorsa sia stato approvato un Regolamento nella I Commissione Affari Generali, che può consentire a loro, maggior parte di loro percettori di reddito, di poter lavorare con bandi di pubblica utilità per garantire la pulizia del nostro territorio. Quindi a loro va un grande grazie per il lavoro che stanno svolgendo. Purtroppo, come si può constatare, ci sono zone del centro storico sommerse dall’immondizia, come Via Rocco, via Carlo Verre, servizio, questo, che Casoria Ambiente, una società partecipata a cui paghiamo fior di quattrini, non riesce a garantire, per cui questi ragazzi riescono a dare un contributo maggiore rispetto al loro”, replica il Consigliere. Il consigliere comunale ha un solo compito: il controllo degli atti amministrativi. Posso comprendere l’immane lavoro che competa a un consigliere comunale per poter controllare gli atti amministrativi che producono sia il Comune di Casoria sia le sue municipalizzate o anche addirittura il consorzio cimiteriale, facente parte dell’azienda Comune. Quindi, per quanto riguarda Casoria Ambiente, mi auguro ed auguro al neo amministratore dott. Gianluca Aceto che
riesca a controllare tutto quello che produce sotto il profilo amministrativo tecnico e contabile la sua azienda. Sperando ed augurandomi che i consiglieri comunali, non solo quelli di opposizione, ma maggiormente quelli di governo, vadano a controllare gli atti amministrativi quanto più possibile, sia dell’azienda ente locale Comune di Casoria sia della municipalizzata Casoria Ambiente società in house, sia del consorzio cimiteriale che anche ha un peso enorme sulla città di Casoria. A questo punto, Le chiedo: al di là del plauso che voi tutti consiglieri fate a questi 22 lavoratori, c’è la possibilità che vengano assunti in Casoria Ambiente? Da ciò che è stato detto in seno ad un recente consiglio comunale, in cui era presente anche il Dottor Aceto, mi è parso di capire di no. Andrebbe data loro una risposta chiara e corretta se hanno possibilità di essere assunti in questa azienda di spazzamento e di pulizia della città di Casoria, incalza il Direttore. “Nel penultimo consiglio, il Sindaco è stato molto chiaro nel dire che per Casoria Ambiente le persone che andranno assunte dovranno essere prese unicamente dai cosiddetti C.U.B. , quelli della parte dell’unità del bacino; eventualmente, si potrà fare forse un bando; però quest’ultimo è un punto interrogativo, e quindi nessuno di noi può promettere nulla”, risponde fermamente
l’Arch. Puzone. Si, ma i lavoratori hanno fatto affidamento a quel video in cui il Sindaco parlava di 40 assunzioni ; ora, queste 22 persone, secondo la percezione del Consigliere Puzone, hanno possibilità di essere assunti da Casoria Ambiente?, insiste il Direttore. “Allo stato attuale, mi sento di dire “no”; però posso garantire che qualora venisse fatto un bando, noi, come consiglieri di opposizione, saremo vigili e trasparenti nel comunicare loro ogni evolversi della situazione”, conclude sul punto il Consigliere. Ho espressamente e reiteratamente invitato il Sindaco, Avv. Raffaele Bene, ad intervenire in questa trasmissione per rispondere alla cittadinanza. Noi stiamo diventando per i cittadini un punto di riferimento, per cui ci scrivono ponendoci domande che noi vorremmo girare ai diretti interessati. Ma, finora, non mi sono arrivate risposte. Evidentemente il Sindaco è impegnato in affari urgenti. Uno dei problemi che sta a cuore dei cittadini è la sorte di questi 22 lavoratori che da mesi stanno lavorando gratuitamente, insiste il Direttore. La settimana scorsa ho pubblicato un articolo del Consigliere di maggioranza Salvatore Iavarone, Presidente della Commissione Territorio, Lavori Pubblici, urbanistica, Ambiente, Viabilità e Vivibilità, dal titolo” Programma
DOMENICA 15 MARZO 2020 Integrato Città sostenibile, 12 milioni di euro per la città di Casoria, in cui spiega come questi soldi verranno utilizzati per la città. A me sembra un sogno che, da quanto qui affermato, con parte di questi soldi si riaprirà la chiesa del Carmine di Piazza Cirillo, nonché, una parte sarà destinata per lo sviluppo del Turismo Religioso, termine, questo, di cui rivendico la paternità. Spero e mi auguro che davvero questi due milioni di euro di cui si parla – uno per la Chiesa, l’altro per il sostegno al turismo religioso - vengano effettivamente spesi per questi fini. Un suo commento su questo programma. “In questo elenco ci sono tutte le opere che dobbiamo realizzare in questo anno, perché questi sono fondi europei che andavano dal 2014 al 2020, approvati nell’ultimo consiglio comunale del 10 febbraio. Premetto che mi è dispiaciuto aver dovuto abbandonare l’aula, in quella occasione, e quindi non aver potuto partecipare all’approvazione, ma l’ho abbandonata perché non condivido la gestione amministrativa dell’attuale amministrazione, in quanto noi avevamo chiesto di portare, in quel consiglio, all’o.d.g. anche il p.u.c, che è un argomento correlato dal mio punto di vista, e a me avrebbe fatto piacere approvare anche questa situazione. Ritornando ai p.i.c.s., ritengo che alcune parti siano contestabili dal punto di vista economico su come siano stati investiti; i p.ic.s. sono dei Piani Integrati della Città Sostenibile, sono dei fondi europei, per i quali la città di Casoria entra con altre 19 città nel cosiddetto” asse x”, dove questi soldi vengono dati solo a città con popolazione superiore a 50mila abitanti, però devono essere rispettati almeno 4 parametri, che sono: il contrasto alla povertà e disagio, il miglioramento della sicurezza urbana, l’accessibilità ai servizi dei cittadini e la valorizzazione culturale della città. Dal mio punto di
13 vista, ciò che ha pubblicato il Presidente della III Commissione Salvatore Iavarone, dal punto di vista gestionale non lo condivido: il Sindaco, ma un po’ tutta l’amministrazione, non risponde; su questa parte io ho chiesto a inizio Gennaio, subito dopo il mio insediamento, di conoscere l’andamento del d.o.s., Documento di Orientamento Strategico, proprio per i p.i.c.s.; questo d.o.s., all’interno della Commissione è stato modificato tre volte; ebbene, su questa mia richiesta, l’amministrazione tutta, dal Sindaco all’assessore al Presidente di Commissione, non hanno mai risposto. Noi, come opposizione, vorremmo partecipare a delle scelte importanti, ma non ci è stata data questa opportunità” commenta il Consigliere Puzone. In merito a questi 12 milioni di euro, gradirei che Lei spiegasse ai nostri spettatori, in che modo devono essere spesi, chi li deve spendere, entro quale termine e dove andranno spesi, chiede il Direttore. “Ebbene, questi soldi verranno spesi solo per le opere elencate, li dovrà spendere il Comune di Casoria, precisamente l’ufficio Lavori pubblici, che dovrà fare dei bandi per l’appalto di queste opere, entro quest’anno. Se non dovessero essere spesi entro dicembre 2020,questi fondi ritornano alla Comunità Europea, da cui provengono. Nonostante siamo a Marzo, non abbiamo contezza di quando si faranno”, ribatte l’Arch. Puzone. In merito al p.u.c. (piano Urbanistico comunale), nei prossimi giorni avrete il consiglio comunale, in cui tra l’altro, voi dell’opposizione avete chiesto la sfiducia del Presidente del Consiglio Andrea Capano, poi ci sarà una Commissione Bilancio sulla esternalizzazione dei tributi. Ora, ciò che non mi è chiaro, è perché, mentre all’interno della maggioranza si parla della possibilità di dichiarare il dissesto finanziario, contemporaneamente c’è questa commissione bilancio in cui si
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dovranno esternalizzare i tributi comunali, esterna il Direttore. Proprio stamane abbiamo avuto una riunione dei capigruppo, e siamo riusciti ad ottenere in consiglio comunale le linee programmatiche e gli indirizzi del puc (tra cui, riqualificazione del centro storico, riqualificazione delle aree dismesse), spero e mi auguro che si giunga finalmente ad una conclusione, ribadisce il Consigliere Puzone. Da questa interessante intervista ciò che è emerso, è una evidente dichiarazione propedeutica di dissesto finanziario che non porterà nulla di buono per la nostra città, se malauguratamente dovesse intervenire. Ricordiamo, per dovere di informazione che, in base all’art. 244 del T. U. 267 del 2000, si ha dissesto finanziario quando il Comune non è più in grado di garantire l’assolvimento delle funzioni e dei servizi indispensabili oppure quando nei confronti dell’Ente esistono crediti di terzi ai quali non si riesce a far fronte con il mezzo ordinario del ripristino del riequilibrio di bilancio né con lo strumento del debito fuori bilancio. E’ una condizione gravissima, in cui ci saranno delle inevitabili ripercussioni sulla vita dei cittadini, con il ridimensionamento della spesa per i costi del lavoro ed il collocamento in disponibilità del personale eccedente; naturalmente, ci sarà anche un’inchiesta della Corte dei Conti che analizzerà le cause e soprattutto le colpe di chi avrà cagionato il dissesto, con conseguenze per gli amministratori considerati colpevoli di aver causato il default. Ci auguriamo che questa Amministrazione ponderi bene le propria azioni nell’immediato prossimo domani, perché esse avranno delle inevitabili conseguenze negative per amministratori ed amministrati, anche se, probabilmente, chi ne pagherà lo scotto sarà quasi certamente la parte debole di questo rapporto: il cittadino.
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La risposta al cittadino che ha segnalato il cattivo stato di via Nazario Sauro
SE UN BENE COMUNE DESTA “EMOZIONI”
“ Chi si ricorda di quella gioia vissuta per la riapertura di via Nazario Sauro? Quella gioia durata 10 giorni, ma chissà quanto è costata, vabbé, le emozioni vanno vissute, anche se durano poco, ma vanno vissute e chissà quando rivivremo le stesse emozioni”. Sono parole di un cittadino che risiede nella strada di cui sopra e inviate al Direttore di Casoriadue. Di questa esternazione colpisce il tono civile e pacato, esprimente non la rabbia scomposta e livore contro l’Ente locale, ma la delusione per un bene comune di nuovo in cattivo stato, dopo la grande, ma breve gioia vissuta per la riapertura di via Nazario Sauro, resa di nuovo percorribile. Cosa dire a questo casoriano se non parole di elogio per i sentimenti che avverte per qualcosa che appartiene alla collettività e che ritiene, quindi, a giusta ragione anche suo, quale cittadino dotato di alto senso civico? Egli usa il termine “emozioni” per descrivere il suo stato d’animo per una strada prima riparata e poi di nuovo in rovina, come si evince dalle foto allegate alla lettera inviata in redazione. Sorprendente, quindi, il suo sfogo, breve, ma incisivo ed efficace, se si considera che nella nostra città imperano l’indifferenza e l’acquiescenza passiva alla cose che non vanno.Vorremmo che ne arrivassero tante di queste missive al nostro Settimanale, per segnalare, denunciare, sollecitare gli amministratori ad intervenire per rendere maggiormente vivibile e decorosa la nostra
“casa comune”, ma anche per stimolare i cittadini ad assumere un impegno sociale per la tutela del territorio e per il rispetto e la cura di ciò che appartiene a tutti e, perciò, a ciascuno. I roghi tossici, l’abusivismo edilizio, le aree dismesse, la mancanza di centri di aggregazione giovanili, le strade ridotte a colabrodo sono solo alcune delle problematiche cittadine poste in rilievo dai servizi pubblicati su questo organo di informazione locale, ma il più delle volte gli articoli si possono paragonare a sassolini lanciati nell’acqua stagnante e putrida del menefreghismo, della rassegnazione passiva: raramente leggiamo, da parte dei cittadini e degli eletti, rappresentanti della collettività, un riscontro positivo o negativo a ciò che si scrive. Nulla, silenzio tombale! Dispiace riscontrare un colpevole disinteresse verso l’unico giornale cartaceo che è pubblicato nella quarta città della Campania
per numero di abitanti. Eppure, è di elevata valenza civica e sociale la funzione che tale organo di stampa svolge: esso chiama la cittadinanza a porre uno sguardo attento e responsabile su Casoria, contribuendo a renderla ambiente sano e vivibile per tutti, avendone cura e stando dentro i processi che generano bene comune, cercando di ricostruire quel sentimento di comunità che spesso è latente, sentimento che vibra forte, finalmente, nelle parole”emozionanti” del cittadino che ha segnalato il fondo accidentato e la buca di via Nazario Sauro. Spesso ci si chiede, sconfortati, dove sia lo sdegno dei cittadini per gli escrementi dei cani non rimossi dai marciapiedi e dalle strade, per le auto in doppia fila o parcheggiate sopra i marciapiedi, per i problemi di sicurezza che vivono i cittadini delle periferie abbandonate, per un alberello tagliato perché i suoi rami occultavano l’insegna
FOTO GINO MARZANO
di un negozio, per i fondi gruviera in varie arterie cittadine. Chi collabora con la stampa locale svolge la meritoria funzione di una forte sollecitazione a contrastare la “cultura dell’esonero” e del “chiamarsi fuori”, meglio definirla una sottocultura accidiosa e perniciosa che porta a chiudere gli occhi davanti “alle cose storte”, a giustificare il “farsi da parte”, perpetuando, in tal modo, i vizi sociali. Non ha senso il lamento sterile e improduttivo: è necessario che si partecipi attivamente alla vita politica per stare col fiato sul collo di chi governa la Città, ma è altrettanto urgente che ciascuno si domandi: “Come posso, io, singolo cittadino, col mio comportamento improntato a senso di responsabilità, rendere migliore e più vivibile Casoria? Grazie, dunque, al nostro cittadino che ha parlato di emozioni in riferimento, non a beni privati, ma a un bene pubblico, mostrando delusione per lo stato in cui è ridotta di nuovo la “sua” strada, via Nazario Sauro. Un appello al Sindaco e all’assessore al ramo: diamo ascolto a questo cittadino! Casoriadue, più di una volta, ha segnalato lo stesso problema: le transenne, attorno alla buca, non appena soffia un po’ di vento, cadono costituendo un ulteriore pericolo per i veicoli in transito; in quel punto si è costretti a spostarsi al centro della carreggiata, col rischio di scontro con le auto che provengono dal senso di marcia opposto.
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Salvatore Iavarone
Il rilancio di Casoria parte dalle aree dismesse Casoria tra gli anni sessanta e gli anni settanta ha vissuto la sua più grande espansione demografica, diventando la “Sesto San Giovanni” del Mezzogiorno, alle porte della metropoli di Napoli, divenne il vero polo industriale, la città degli operai. Un ricordo ormai lontano di una Casoria che ha poi vissuto in pieno la crisi che è seguita a quegli anni. Una città che ha intere aree industriali, che si sono trasformate in aree fantasma, e che oggi possono essere trasformate in una grande opportunità. L’ex Tubibon nei pressi dell’Agenzia delle Entrate, l’ex Resia a Via Principe di Piemonte, l’ex Alenia ai confini con Afragola e la Montefibre vicino alla Stazione, solo per citarne alcune. Il Futuro di Casoria e dell’area a nord di Napoli passa da qui. E qui che bisogna mettere in campo un grande progetto di sviluppo, servono imprenditori ed amministratori con una visione nuova per una nuova grande città. Abbiamo il coraggio di osare? Abbiamo il coraggio di credere davvero che grandi opportunità imprenditoriali possano nascere sul nostro territorio? Serve un tavolo in cui amministrazione comunale (e non solo) insieme a proprietari di quei terreni ed imprenditori, comincino a pensare al futuro di quelle aree, mettendo al centro l’interesse di Casoria e dei Casoriani. Serve coraggio, competenza e una nuova visione della città. Una città che si lanci ad avere un ruolo centrale nella città metropolitana, per trasformare Casoria non in un’area cuscinetto tra Napoli e la provincia, ma in un’area che sia una cerniera di collegamento tra Napoli e la Città Metropolitana. Non serve speculazione, ma una nuova visione della città, che metti al centro il verde e la vivibilità, lo sviluppo ed il lavoro. Serve portare su questo territorio quelle strutture che mancano alla città (teatro, spazio per un museo, piste ciclabili e tanto altro), ma partendo dalla consapevolezza che quelle sono aree private e che i privati devono esserne attori principali, ma capaci di condividere una visione collettiva di crescita della città. Quelle aree devono essere a servizio non solo di Casoria, ma devono essere incardinate in una visione di città metropolitana. Devono essere occasioni di sviluppo e lavoro e non occasione di speculazione edilizia.
Il primo passo della III Commissione consiliare al comune di Casoria, è stata quella di richiedere gli atti e verificare la situazione delle bonifiche delle aree, nelle prossime settimane, una serie di incontri anche con la Regione, ci forniranno tutte le informazioni utili sulle bonifiche effettuate, e poi seguirà un incontro con ARPAC Campania. Presidente della Commissione “Territorio, Lavori Pubblici, Urbanistica, Ambiente, Viabilità e Vivibilità”
www.casoriadue.it
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ROBERTO CONTE
Gare d’appalto digitali per non frenare l’economia al tempo del Coronavirus
L’impegno dell’associazione Asmel che mette gratuitamente a disposizione di tutte le stazioni appaltanti italiane il suo modello virtuoso di seggio telematico. “Nell’emergenza il Paese faccia un passo avanti che con la piena tracciabilità informatica ci aiuterà anche contro la corruzione e il malaffare”
“In un momento così difficile per il Paese abbiamo pensato di mettere a disposizione di tutti il nostro modello consolidato di digitalizzazione delle gare d’appalto per evitare il propagarsi di un grave danno economico che si sta accompagnando all’emergenza sanitaria prodotta dalla diffusione del Coronavirus”. Così Francesco Pinto, segretario generale di Asmel, l’Associazione dei Comuni con oltre 3.000 Enti Locali soci in tutt’Italia (di cui ben 549 in Campania), annuncia la scelta di Asmel di rendere disponibile gratuitamente a tutte le Stazioni appaltanti, anche non associate, il Seggio di Gara Telematico. Lo scopo dell’iniziativa, come spiega Pinto, “è quello di garantire la continuità delle procedure di gara in massima sicurezza e trasparenza, consentendo a Commissari e imprese di partecipare alle sedute di gara attraverso qualsiasi terminale telematico (computer, tablet e smartphone)”. La seduta virtuale è conforme all’art. 77, comma 2, del d.lgs. n. 50/2016, secondo cui la Commissione può lavorare a distanza con procedure telematiche che salvaguardino la riservatezza delle comunicazioni. Una modalità operativa sperimentata già da un anno in casa ASMEL, tanto che la Centrale di Committenza Asmecomm è stata recentemente premiata dall’EIPA (Istituto Europeo della Pubblica Amministrazione) e dalla Commissione Europea con il “Best Practice Certificate”, come migliore soluzione sul fronte della innovazione e digitalizzazione della PA.
La proposta di Asmel per l’abolizione del Codice degli Appatlti e l’adozione del modello europeo come avviene dalla Francia all’Inghilterra Ora Asmel offre gratuitamente a tutte le Stazioni Appaltanti italiane il supporto necessario e le relative funzionalità per operare in autonomia con collegamenti in videoconferenza e concludere in tempi rapidi le procedure, eliminando le distanze fisiche, nonché i relativi costi. Più in generale, ASMEL in questa situazione emergenziale vuole ribadire l’attualità delle proprie proposte per sciogliere i tanti lacci burocratici che bloccano gli appalti pubblici in Italia. “Invece delle inconsistenti proposte di ANAC, che sono rivolte solo ai microaffidamenti inferiori a 40mila euro e basate su questioni formali (create dalla stessa Autorità) già risolte da chi opera sul campo - spiega Pinto - sarebbe sufficiente azzerare il nostro mostruoso Codice Appalti, autentico manuale di enigmistica giuridica a soluzioni multiple, sostituendolo con le regole europee, come proposto dall’Associazione fin dal 2015. Francia, Spagna e Inghilterra si sono poi mosse proprio in questa direzione recependo senza ulteriori orpelli le direttive europee. In Italia sarebbe sufficiente corredarle con il collaudato Regolamento del 2010, opportunamente aggiornato a oggi”. E mai come in questi giorni in cui la priorità assoluta del Paese risiede nel cercare con ogni misura il contenimento del contagio del coronavirus, secondo i vertici di Asmel, “è arrivato il momento per tutti di fare un passo avanti verso la semplificazione e la digitalizzazione degli appalti con le piattaforme telematiche che garantiscono sicurezza, tracciabilità e trasparenza e che, oltre a evitare mille complicazioni burocratiche, rappresentano un autentico antidoto non solo alle complicazioni inutili, ma soprattutto ad ogni sorta di malaffare e di corruzione”.
ANDREA PETRELLA
Coronavirus, a Napoli giovani donano montepremi fantacalcio al Cotugno Iniziativa attraverso piattaforma GoFundMe e Rotaract. In seguito all’emergenza legata alla diffusione del Coronavirus in tutta Italia, un gruppo di 19 giovani napoletani ha deciso di donare all’Azienda Ospedaliera dei Colli di Napoli, che comprende gli Ospedali Cotugno, Monaldi e CTO, il montepremi totale della stagione del gioco del fantacalcio, il cui ammontare è di 1500 euro. La donazione verrà effettuata attraverso la piattaforma GoFundMe sulla quale i gruppi giovanili dell’organizzazione benefica Rotaract Distretto 2100 hanno già attivato una raccolta fondi per gli ospedali napoletani in questo momento impegnati nel contrasto alla diffusione del virus.
“Data l’entità della somma, il gesto ha un carattere puramente simbolico e vuole testimoniare l’apprensione e la vicinanza dei giovani napoletani a medici, infermieri e operatori sanitari e forze dell’ordine impegnate in un lavoro di grande sacrificio e invertire la tendenza che in queste ore sta dipingendo i giovani campani come incoscienti ed incauti, esprimendo il pieno rispetto degli obblighi e delle raccomandazioni emanate dalle autorità”, scrivono i 19 giovani in rappresentanza delle squadre del campionato di fantacalcio. I ragazzi sono Nicola e Nello, Alessandro e Gianluca, Andrea e Giovanni, Gabriele e Luigi, Riccardo e Alessandro, Valerio ed Eduardo, Marcello e Antonio, Francesco e Mario, Flavio e Antonio e Riccardo.
DOMENICA 15 MARZO 2020 AVV. DIANA SANTUCCI
Lettera aperta al personale dell’Ospedale Santa Maria Della Pietà DI CASORIA Il Direttore Generale Fratel Carlo Mangione, in questo difficile momento di emergenza sanitaria, ha rappresentato attraverso una lettera la propria vicinanza, affetto e gratitudine al personale dell’Ospedale Santa Maria della Pietà di Casoria e alle rispettive famiglie. Si legge un ringraziamento speciale a chi ha scelto di mettere la propria vita, con la professione che svolge, al servizio dei malati e del bene comune. Sono il cuore vivo di un reparto sempre in movimento, al servizio del malato in ogni suo bisogno: gentilezza e professionalità con grande umanità e cordialità.
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TERESA d’ANGELO
In un giro di un anno e mezzo, il cantante ha pubblicato 12 brani e 4 Videoclip, tra i tanti sacrifici, le sofferenze fisiche ed il tanto viaggiare dalla Germania a Napoli. Dopo un brano scritto nel 1990, che stava nel suo cassetto dei sogni dal titolo, “Se ne va l’estate”, non si è mai arreso alla vita, ma ha continuato con estrema grinta, la sua passione musicale. Dopo storia del trapianto ha cercato di portare la sua musica in giro, per la Nazione tedesca è poi in Italia, specialmente a Napoli, dove con la giusta attesa, ha ricevuto col tempo grandi soddisfazioni. Gino parte facendo musica con i Pianobar in giro per la Germania, dove ha potuto mano mano farsi conoscere e realizzare il sogno di diventare cantante, sfornando un album che prende il nome “Un angelo per noi” con la canzone che racconta della sua malattia, che parla del suo donatore e del ricevere il trapianto del rene tanto atteso. I vari singoli ed i 4 Videoclip dai titoli, “La musica é soltanto amore”, “Se ne va l’estate”, “L’ammore è l’ammore”, arrivando a 13 mila visualizzazioni su YouTube e 32 mila su Facebook. Il Videoclip più importante uscirà prossimamente, con un grande messaggio che parla della donazione degli organi, dove Gino ripone la speranza di trovare un grande sponsor che porterá la sua storia avanti per salvare milioni di persone che hanno bisogno di un organo per sopravvivere. Con la sua musica, questo messaggio vuol far passare al pubblico che lo segue, tra le tantissime difficoltà si è dato
sempre da fare per andare avanti con persone serie e professionali. I tanti viaggi dalla Germania a Napoli, hanno fatto sì che conoscesse una cittá che gli appartiene, dalle sue origini familiari paterne e materne che purtroppo hanno lasciato Napoli e vissuto la loro vita in Germania. Oggi saranno sicuramente felici, di vedere da lassù, il proprio figlio, che ha lottato per i propri sogni ed ha portato la canzone napoletana in giro per il mondo con la aiuto di una famiglia favolosa, gli Sgambati, dove tutti i brani sono stati arrangiati dal maestro Alessandro Sgambati, come anche i videoclip girati, con la regia di Carmine Sgambati, con l’aiuto del videomaker e fotografo Paolo Maya. Gino però vuol dare un’altra grande notizia che dopo 12 anni, diventa papá di una bambina che si chiama Giulia, è da Ottobre, ha iniziato a scrivere un brano per lei, con un messaggio non solo per sua figlia ma per tutti i figli delle persone che vivono situazioni simili. Dopo l’ultimo lavoro musicale, dove con tanta voglia di partecipare ne faccio parte anche io, adesso Gino ha dichiarato di voler un po’ di riposo per godersi la nascita della sua Giulia, che sicuramente gli darà tanto amore e felicitá poi dopo, continuerà a diffondere il grande messaggio della donazione. Gino augura a tutti buona vita, sperando di tornare presto a Napoli, perché ribadisce che è la città più bella del mondo, ricca di arte, cultura e calore umano da parte delle persone umili e solari. Visitate i brani di Gino Pellegrino su YouTube.
Il cantante Gino Pellegrino, dopo 12 anni tra musica e grande forza di vivere, diventa di nuovo papà di una splendida bambina, Giulia
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GENNARO CAPODANNO
Napoli, 11 marzo 2020: 15 anni fa moriva Aurelio Fierro
Quando vedrà la luce il museo della canzone napoletana? “Anche se era nato a Montella, abbiamo ritenuto da sempre Aurelio Fierro un vomerese doc, visto che per decenni ha abitato con la famiglia nel quartiere collinare della città, in un bell’appartamento posto nella centralissima via Cilea -afferma Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari-. Ho conosciuto personalmente il maestro negli anni ’80 quando ero presidente della circoscrizione Vomero. Col suo sorriso gioviale ci tenne a ricordarmi che eravamo “quasi” colleghi dal momento che egli solo per pochi esami non aveva completato gli studi d’ingegneria”. “Purtroppo l’11 marzo del 2005, quindici anni fa, dopo una lunga malattia, a 81 anni, moriva uno dei personaggi che, insieme a pochi altri, tra i quali va certamente ricordato Roberto Murolo, scomparso due anni prima il 13 marzo 2003, anch’egli vomerese, aveva contribuito a diffondere la canzone napoletana in Italia e all’estero, soprattutto in Giappone ma anche in Europa, in Australia e in America -continua Capodanno-. Eppure questi uomini che tanto hanno dato a Napoli sono poi destinati, anche dopo la morte, a non ricevere il giusto riconoscimento dalle istituzioni a tanto preposte”. Al riguardo va ricordato quando affermato da Aurelio Fierro in un’intervista rilasciata circa un anno prima della scomparsa: “Sono innamorato di Napoli, non posso farci niente. Sto bene solo qua. Eppure questa è una città ingrata, che non si rende conto dei suoi tesori. Parlo della gente, ma anche delle istituzioni. Mi sono offerto più volte d’insegnare gratuitamente la
canzone napoletana ai giovani, purché mi dessero una sede. Come mi hanno risposto? Vedremo, faremo, soltanto parole”. “Da menzionare anche l’impegno politico di Fierro quando nel 1970 fu eletto nel consiglio comunale di Napoli, portando il proprio contributo di idee e d’esperienza -ricorda Capodanno-. Ad una sua interpellanza si deve il passaggio dal demanio dello Stato al Comune di Napoli del teatro Mercadante, al quale di recente è stato riconosciuto lo status di teatro nazionale. Inoltre fece approvare un progetto per la destinazione della Casina dei Fiori in Villa comunale a Museo della Canzone napoletana con annesso teatrino da destinare a scopi anche turistici. La costruzione fu iniziata, ma fu poi bloccata ed infine demolita con l’arrivo del G7 a Napoli“. “Fierro fu anche autore di una grammatica della lingua napoletana e del libro “ Fiabe e leggende napoletane “ – prosegue Capodanno -. Irrealizzato restò invece il progetto di dare alla stampe l’enciclopedia storica della canzone, in quattro volumi, che lo vide impegnato sin dagli inizi degli anni novanta”. “E’ auspicabile -conclude Capodanno- che i nostri pubblici amministratori, anche nel rispetto della memoria di questi eccezionali maestri, che hanno rappresentato Napoli e la sua melodia in tutto il mondo, si decidano a creare finalmente, nel capoluogo partenopeo, un museo della canzone napoletana, sulla cui nascita si discute da quasi trent’anni, dando finalmente corpo alle promesse che si fanno a ogni dipartita di un grande artista, e che, purtroppo, cadono nel dimenticatoio dal giorno seguente al triste evento”.
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Vincenzo D’Anna
Dottore in scienze dell’Ingegneria Collegio dei geometri e dei geometri laureati della Provincia di Napoli
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DOMENICA 15 MARZO 2020
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