DOMENICA 31 MARZO 2019
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Settimanale di Informazione
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ANNO XIX - N° 12 - DOMENICA 31 MARZO 2019
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QUELLA BUCA IN VIA NAZARIO SAURO S’INGRANDISCE SEMPRE DI PIU’
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ANTONIO BOTTA
QUELLA BUCA IN VIA NAZARIO SAURO S’INGRANDISCE SEMPRE DI PIU’
Una buca sul fondo stradale di via Nazario Sauro: sempre più grande man mano che passano i giorni, circoscritta da transenne che, non appena soffia un po’ di vento, cadono, costituendo un ulteriore pericolo per i veicoli in transito. Altri cittadini segnalano avvallamenti e/o fondi gruviera in varie arterie stradali di Casoria. All’inizio di via Duca D’Aosta, sui marciapiedi sono parcheggiate auto in sosta e i pedoni sono costretti a spostarsi sulla carreggiata, con il rischio di essere investiti dai veicoli che sfrecciano a tutta velocità. Una signora, claudicante, lamentandosi, con amarezza commenta: “”A Maggio, si voterà per il rinnovo del Consiglio comunale: verranno a lusingarci come sempre, a prenderci in giro, a farci promesse”da marinai” e poi, una volta eletti,diventiamo, per loro, la cittadinanza amorfa, quella che non deve disturbare i manovratori, chiusi nei loro uffici.
E’ troppo chiedere per Casoria un Sindaco della “stoffa” del Primo cittadino Mancinelli di Ancona?
Già, a dire il vero, non pochi politici locali assumono l’atteggiamento descritto dalla signora anche nei confronti della stampa locale: se ne servono quando a loro conviene, ossia per porsi in “vetrina” nei momenti in cui è opportuno farsi “pubblicità”, in particolar modo nel periodo preelettorale. Eppure, il contatto quotidiano con la gente dovrebbe essere il primo obbligo per un amministratore pubblico. In diverse città, infatti, su giornali cartacei o su siti web, figura una rubrica avente come titolo proprio “IL SINDACO RISPONDE”. Un modo per avvicinare il rappresentante più autorevole del Palazzo alla gente, utile per cogliere lo stato d’animo dei cittadini, per conoscere il loro parere circa le decisioni assunte dall’Esecutivo locale, ma anche per capire quali sono le ricadute che determinate deliberazioni hanno sulla collettività. segue a pag. 4
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4 SEGUE da pag. 3
Il contatto con la gente, l’ascolto rispettoso, la risposta ai problemi evidenziati, porterebbe a stringere legami fondati sulla trasparenza, sulla stima e lealtà e a ricoprire con più consapevolezza il ruolo che i cittadini casoriani hanno affidato al Primo cittadino, poiché si correla alla “carne e sangue” delle persone che a lui si rivolgono. La mia idea la lancio ai candidati sindaci: essa costituirebbe un forte stimolo a non far languire i problemi della gente, ad andare in fondo alle questioni che i cittadini pongono, lasciandosi incalzare da chi vive e subisce quotidianamente situazioni che creano disagi e rabbia. Valeria Mancinelli, sindaca di Ancona, è la vincitrice del World Mayors Prize 2018, riconoscimento conferito ogni due
anni dalla filantropica City Mayors ai sindaci che si sono distinti per leadership, ma anche empatia e capacità di tenere unita la propria comunità. L’edizione 2018 è stata dedicata alle donne nel governo locale, e alle sindache in particolare. «È difficile spiegare come mi sento - ha scritto sulla sua pagina FB - sorpresa, onorata e anche commossa per aver vinto questa edizione del World Mayor 2018 dedicata alle donne sindaco. Ma sono soprattutto contenta per il mio, il nostro mondo, che è Ancona». «Ho stabilito un patto di sincerità con la mia comunità - scrive Mancinelli - Io riferisco in maniera trasparente e diretta quello che viene fatto, i passi necessari per la realizzazione di ogni progetto, le difficoltà che ho incontrato e i risultati
che vogliamo raggiungere. E’ troppo per la nostra Città augurarsi un Sindaco con le qualità e le competenze di Mancinelli? Siamo stanchi di assistere a vicende di politica locale dove si lotta per la poltrona, tra invidie, contrapposizioni all’interno della stessa compagine governativa,che inevitabilmente sfociano nella sfiducia e nello scioglimento anzitempo del parlamentino locale; siamo stanchi di essere presi in giro, di ammettere con amarezza che il Palazzo comunale è stato ridotto ad un’arena, dove, invece di far primeggiare il confronto civile, la corretta mediazione per la soluzione dei problemi della comunità, ci si scontra sterilmente e si affilano le armi per far fuori gli avversari politici.
RITA GIAQUINTO
Le nuove “vie di comunicazione” del giornalismo. Ne parliamo con Daniele Cerrato Questa settimana abbiamo incontrato per i nostri lettori Daniele Cerrato, volto noto alla conduzione del TG3 Leonardo, giornalista professionista che, anche per quest’anno, è stato riconfermato alla presidenza della CASAGIT, la cassa autonoma di assistenza integrativa dei giornalisti italiani. Sicuramente una delle figure più autorevoli del giornalismo italiano a cui ci siamo rivolti per farci raccontare la crisi e le difficoltà che la comunicazione sta vivendo negli ultimi anni. “In questo momento il giornalismo vive un attacco” – così esordisce Daniele Cerrato. E ci spiega: “Si tratta di un attacco non tanto alla categoria dei giornalisti in sé, ma un attacco al nostro ruolo di mediatori,
esattamente come, in altri ambiti, sta accadendo a tutte quelle figure professionali che devono “intermediare” tra un sistema ed un altro. La comunicazione è diventata una sorta di traiettoria di sola andata, che parte da una sorgente arrivando a chi fruisce la notizia, senza alcuna possibilità di interloquire, senza, dunque, alcuna possibilità di mediare l’informazione, fornendo fonti, dettagli, che ne potrebbero rappresentare la veridicità”. Qual è la causa di questa strana traiettoria di “sola andata”? “La tecnologia, la rete, l’avvento dei social hanno sicuramente cambiato la comunicazione. Nel bene, come nel male. Però, come sempre
accade, l’errore sta nell’uso che si fa del progresso: basti pensare a cosa è accaduto e che, ancora oggi, accade negli Stati Uniti che è l’esatto contrario di ciò che viviamo in Italia: negli USA il web sostiene la vendita dei giornali, internet non è stato un ostacolo alla diffusione della carta stampata, anzi, ne è diventato un baluardo. Sicuramente, ciò è dovuto anche al fatto che gli Stati Uniti non hanno vissuto la crisi economica che gli ultimi anni ha colpito l’Italia, o anche questa crisi, oltreoceano è stata vissuta in modo radicalmente differente, però sta di fatto che in America si è puntato molto sulla professionalità dei giornalisti e sulla qualità dei prodotti editoriali, e
la carta stampata continua ad essere l’unico modo per avere notizie più approfondite. E questo, gli americani lo sanno. Nel nostro Paese, la tecnologia consente al politico di turno, che può essere anche il Presidente del Consiglio, di mandare una notizia con un tweet che, in pochi secondi, diventa virale raggiungendo migliaia di followers, senza dare, in questo modo, alcuna possibilità di fornire spiegazioni più approfondite rispetto a quella informazione. Viene, dunque, meno quel ruolo di cui parlavo prima, e cioè il ruolo di “mediazione” del giornalista, che vuol dire, molto spesso, fare anche tante domande scomode. E l’errore, a mio avviso, che
DOMENICA 31 MARZO 2019 spesso commettiamo proprio noi giornalisti, a stagioni ricorrenti, è quello di rimanere in attesa di un “Governo-amico”: mi sembra che non vogliamo capire che questo governo-amico non potrà mai esistere per il giornalista, il quale non deve mancare di sottolineare le cose buone che un Governo realizza ma deve anche sottolineare le cose meno nobili”. E ancora: “La tecnologia deve rimanere un mezzo, uno strumento e non diventare il cuore dell’informazione dove chiunque abbia assistito ad un evento lo riporta, senza che vengano rispettate le famose “5 W” che sono alla base della divulgazione di una notizia vera, e non di una “fakenews”. Stiamo correndo il rischio di confondere semplici testimonianze con l’attività giornalistica”. E, a proposito di attività giornalistica, ci facciamo raccontare come è cominciata
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la sua carriera e come è approdato alla presidenza della CASAGIT: “Dopo i primi anni all’università, ho cominciato a lavorare in una radio privata, poi in una TV privata, un percorso, allora, ancora possibile. Oggi è tutto più difficile: il giornalista è un’attività vista ancora da molti giovani come interessante, avventurosa fino a che ci si accorge che oggi è un qualcosa che non può più garantire una certa stabilità nella vita. Per la Presidenza alla CASAGIT sono felicissimo della rinnovata fiducia dei colleghi, sono onorato del ruolo di presidente ma sono “prestato” a questo ruolo perché il mio lavoro è stato e continua ad essere quello di fare il giornalista. Cerco di conciliare con una vita raminga il fatto di non aver mai voluto perdere i legami con la Redazione. Non sono solo: la CASAGIT è una squadra di tante persone che, quotidianamente, stan-
no facendo crescere questo ente che, in futuro, cercherà di comprendere anche altri settori produttivi. I giornalisti saranno sempre di meno, guadagneranno sempre di meno e quindi sarà sempre più difficile avere un’assistenza sanitaria efficace”. Ma, per la maggior parte dei telespettatori, Daniele Cerrato è uno dei conduttori storici e l’inconfondibile voce del TG3 Leonardo, il telegiornale di RAI 3 dedicato alla scienza, all’ambiente, alla tecnica, alla medicina, all’astronomia e che da tanti anni, ormai, accompagna l’approfondimento giornalistico del TG3 del primo pomeriggio degli italiani interessati al mondo della scienza. “Ecco, in questo caso il web non è stato, e non è un demonio. Anzi, tutt’altro.” – è così che Daniele Cerrato ci racconta di quanto internet abbia, negli anni, contribuito al successo e all’indiscutibile miglioramento di questa trasmissione
a cui è visibilmente legato. “Quando abbiamo cominciato, nel novembre del 1992, i tempi redazionali erano molto più lunghi. Ora tutto è più semplice, più ravvicinato. Per realizzare un’intervista o avere una testimonianza particolare, basta effettuare videochiamate e on-line ottenere moltissime informazioni. All’inizio, ricordo che c’erano gruppi di ricercatori, sperimentatori di ogni ordine e grado che dovevano essere operativi anche, e soprattutto di notte per riuscire a contattare chi, dall’altra parte del mondo, aveva ben altri orari rispetto ai nostri! Il metodo portato avanti, ancora oggi, sin dall’inizio di questa trasmissione è stato quello di rappresentare lo stesso desiderio di apprendere e la stessa curiosità che ebbe Leonardo, appunto, in tutte le scienze”. Uomini d’altri tempi, d’ingegno e di talento.
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ILARIA RICCARDI
DONNE IN POLITICA
1º Febbraio 1945 . Una data molto importante, che segna il momento in cui le donne hanno iniziato ad acquisire formalmente un qualche valore : la data in cui in Italia fu finalmente istituito il suffragio femminile. 1951 . Per la prima volta una donna viene a ricoprire un ruolo nel governo. Angela Guidi Cingolani quest’anno fu infatti designata sottosegretario all’Artigianato nel ministero dell’Industria e Commercio. Da allora sono stati compiuti molti passi in avanti, tuttavia c’è ancora qualcosa che non va. Di fatti, un esempio concreto può essere la percentuale delle donne presenti alla Camera e al Senato, rispettivamente il 35 e 39% , o anche, secondo le statistiche di Openpolis, la percentuale di donne presenti nei consigli regionali, ovvero il solo 20% . Sicuramente, rispetto gli anni precedenti, si ha un netto miglioramento e ciò soprattutto grazie alle diverse misure normative prese al fine di favorire una “parità” di genere negli organi di rappresentanza politica. Allora, perché vi è ancora questa grande differenza di genere? “Sicuramente, in politica così come nelle posizioni apicali, le donne risultano penalizzate da un portato culturale che si esprime ancora attraverso una visione maschilista […] Le quote rosa sul piano legislativo hanno semplicemente inteso regolamentare l’opportunità di marcare spazi al femminile, ma la legge è da intendersi garantita solo se accompagnata da un’ altrettanta rimodulazione culturale in vista della complementarietà dei generi. Quando parlo di un nuovo orizzonte culturale non intendo solo il cambiamento di percezione di un uomo verso
una donna, ma anche quello della donna verso le altre donne. Qui si sconta un grosso gap. Le donne spesso mancano della capacità di fare squadra, soprattutto quando sono in ambienti competitivi. Ed è qui che mettono a rischio il loro potenziale, che nella cooperazione genera grandi risultati, e nella divisione sottrae ulteriori posizionamenti al femminile. Queste sono le parole di Assunta Pagliuca, insegnante e consigliere di Casoria, che ha accettato di raccontare la propria esperienza al nostro editoriale. “L’esperienza di una donna in politica deve essere, prima di ogni cosa, ispirata ad un sistema di valori e di principi così come dovrebbe esserlo per tutti, indipendentemente dal genere. Chi si appresta ad un percorso politico deve essere orientato all’impegno ed alla costruzione di un progetto comune di benessere, con l’onestà intellettuale di indicare soluzioni e fare scelte sul piano delle priorità che tengano conto non del bisogno individuale ma dell’interesse pubblico[…] Come ogni donna, anche il mio è stato un percorso articolato e non semplice, ma a me le sfide sono sempre piaciute. Mettersi in discussione e dimostrare
di avere consapevolezza di ciò che si fa per proprio merito e competenza sottraendosi a percorsi agevolati, o a forme di “tutela” a cui dover poi dar conto, serve a guadagnarsi quel rispetto che non immediatamente e sempre è riconosciuto alle donne sul piano dei ruoli. E’ un problema, oltretutto, di concorrenza che l’universo maschile tenta di risolvere occupando più spazi, anche quelli destinati alle donne. Ostacoli ne ho incontrati, pregiudizi, a dire il vero, non ne ho percepiti nei gruppi a cui afferisco. D’altro canto, le frequentazioni nascono anche da affinità elettive.” Negli ultimi tempi il dibattito “femminista” sta nuovamente dominando la scena, soprattutto grazie ai forti messaggi condivisi e diffusi tramite i social o personaggi pubblici, ma secondo la consigliera, questo dovrebbe cambiare radicalmente: “[…]occorre contestualizzarlo (il femminismo) in un’ottica meno sessista, come la necessità di garantire e difendere i diritti umani riguardando alle specificità che ogni genere presenta ed alla complementarietà delle loro differenze. Il dibattito deve andare nella direzione condivisa di combattere la prevaricazione che si manifesta nella volontà di dominio, nel possesso da ricercare in degenerazioni di altra natura, in forme psicopatologiche spesso irreversibili che alimentano quotidianamente il fenomeno brutale del femminicidio. I social possono essere un punto di forza per il dibattito e la diffusione di sane condotte, così come un pericolo se veicolano messaggi sessisti, anche in maniera subliminale”.
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CIRO TROISE
L’occasione Ancelotti e il mercato che verrà: la traccia di Adl
De Laurentiis ha annunciato il restyling dell’organico previsto per l’estate, il mercato passa dalle cessioni
Ancelotti per il Napoli è un’occasione di crescita, sviluppo del club e, quindi, anche di portare a casa qualche successo importante. Lo sa benissimo De Laurentiis che sta modellando il club su misura dell’allenatore: dall’internalizzazione della medicina al marketing passando per il nodo dei diritti d’immagine. De Laurentiis giovedì scorso è stato a Castel Volturno proprio per accelerare nella gestione di certe situazioni che possono favorire la crescita del Napoli anche attraverso una figura come Ancelotti. Il Napoli, per fatturato, dimensione economica complessiva e gli investimenti che sta facendo per il monte ingaggi, ha bisogno di aumentare gli introiti, la via delle sponsorizzazioni sembra la più percorribile e poi deve gestire nel modo più oculato possibile il meccanismo cessioni-acquisti. Real Madrid, Barcellona, Manchester United, City, Bayern Monaco e Paris Saint Germain si stanno muovendo per rinforzare i propri reparti difensivi e oltre De Ligt e Skriniar non sono tantissimi i grandi difensori per le big d’Europa. La missione è trattenere Koulibaly lavorando sui buoni rapporti con l’agente Ramadani e su un contratto che ha la clausola rescissoria di 150 milioni valida soltanto dall’estate 2020. Il suo contratto con i bonus gli consentirà di guadagnare dal 1 luglio circa 7
milioni di euro a stagione, avvicinandosi agli otto che gli offriva il Manchester United che presentò anche una proposta economica di 104 milioni di euro rifiutata dal Napoli. De Laurentiis è forte del contratto di Koulibaly e affronta il nodo più importante della prossima estate con la consapevolezza che è impossibile sostituire il difensore senegalese considerando i parametri del Napoli. La partita Allan non è mai finita, i suoi agenti sono in contatto costante con il direttore sportivo Giuntoli, lo scorso 24 febbraio erano al Tardini per Parma-Napoli. C’è poi il nodo Insigne che ha scelto Raiola anche per guardarsi intorno ma De Laurentiis utilizza la solita strategia: tiene prezzi altissimi. Per Insigne si va intorno ai 100 milioni e nessuna società finora si è avvicinata a questa cifra, nonostante l’intreccio che vede protagonista Raiola anche in entrata con Lozano del Psv Eindhoven. Ci sono poi le questioni Mertens e Callejon, lo spagnolo ha più chances d’arrivare al rinnovo, sul belga pende la clausola di 28 milioni che scade il 15 giugno e l’ingaggio di 5 milioni d’euro all’anno circa. Le basi per un prolungamento sono complesse, non c’è accordo tra le parti ma il Napoli non vorrebbe perderlo a parametro zero nel 2020, sarà interessante capire quale intesa si possa raggiungere. “Il
bilancio per il Napoli è positivissimo perché con un cambio di allenatore si cambia mentalità di gioco. E’ stato un anno dove, grazie ad Ancelotti, abbiamo sperimentato tutte le potenzialità di tutti i giocatori che avevamo a disposizione e quindi abbiamo anche fatto tesoro di chi è più corretto per un gioco ancelottiano e chi invece, pur essendo un grandissimo campione di grandi prospettive, forse è meglio che giochi da qualche altra parte”, così ieri ha parlato De Laurentiis annunciando che c’è qualcuno finito tra i bocciati da Ancelotti. Verdi finora ha deluso le aspettative, Diawara e Rog non hanno convinto più di tanto, Ounas e Younes avrebbero bisogno di continuità. Le valutazioni sono ancora in corso perché la stagione è ancora viva, mancano dieci partite di campionato oltre al percorso in Europa League ma c’è già la convinzione in casa Napoli per puntare ad un restyling soprattutto tra le cosiddette “seconde linee”. Nel turn-over di Ancelotti le possibilità aumentano ma bisogna saperle conquistare considerando che nella prossima stagione, sfortuna permettendo, il Napoli punta a fare più strada in Champions League e fare bene in campionato e magari con l’auspicio di un torneo più competitivo al vertice si possa anche non far scappare la Juventus molto presto.
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Marica De Martino
Via Indipendenza: Cos’è successo dopo l’incendio? Ricordate l’incendio in Via Indipendenza? Facciamo un passo indietro! Il 14 febbraio, nelle prime ore dell’alba, divampa un incendio presso la fabbrica di alluminio Cerbone. Avevamo accennato a tutti i possibili danni che poteva procurare un incendio di tale portata, il quale, poteva comportare lo sprigionamento di sostanze tossiche, ed inoltre, mettere in pericolo i cittadini che abitano nelle vicinanze. Sul posto sono intervenuti i vigili urbani, i carabinieri, i vigili del fuoco e l’ARPAC per constatare l’accaduto. Il capannone è sviluppato per un’area di circa 2400 mq ed è costituito da un varco d’ingresso delimitato da un cancello. Tutta la struttura attualmente è implosa ed è stata distrutta completamente, quindi si provvederà ad un’opportuna transennatura antistante il capannone per delimitare l’area interessata. Tutto il materiale che non è stato compromesso dall’incendio, presto, sarà recuperato. Ci eravamo lasciati con dei dati approssimativi e informazioni non del tutto sicure poiché vi erano in corso indagini da
parte delle forze dell’ordine. Al giorno d’oggi gli eventi si sono evoluti. La struttura della fabbrica è stata dichiarata inagibile. In merito alla stradina laterale privata, anche se non è oggetto di sequestro, si ribadisce la necessità di non utilizzarla perché il muro del capannone è stato dichiarato pericolante. Dopo un accurato sopralluogo da parte delle forze dell’ordine unitamente a tecnici comunali, al momento è prevista la messa in stato di sicurezza della struttura danneggiata e di eseguire tutte le operazioni di verifica tecnica e il controllo dell’entità e la diffusione del fenomeno riscontrato per la tutela dei beni e delle persone e per eliminare lo stato di peri-
colo, ripristinando le condizioni di salvaguardia dei beni e l’incolumità delle persone. Il tutto dovrà essere ultimato in 30 giorni a partire dall’ordinanza del commissario prefettizio. Le forze dell’ordine sono chiamate all’accertamento e all’osservanza di tali verifiche. Con l’augurio che, al più presto, la ditta Cerbone si riprenda e riapra il prima possibile. In questo modo si riorganizzi e riprenda il lavoro interrotto dagli operai che collaborano con la fabbrica e riattivare l’attività messa in ginocchio da un incidente che ha sorpreso un paese intero.
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FRANCESCO D’ANNA Fin dai tempi antichi l’uomo ha cercato di costituire con gli altri suoi simili una sorta di comunità con un fine comune: la sicurezza. Con il passare dei secoli quest’insieme di individui si è sviluppato fino a divenire una vera e propria società. Naturalmente ogni consociazione dovrebbe essere guidata da uno dei membri più saggi per raggiungere l’obbiettivo comune, tuttavia nel corso del tempo si è assistito a forme di degenerazione che hanno portato all’autodistruzione l’essere umano, basti pensare che meno di un secolo fa, durante la seconda guerra mondiale, importantissime nazioni come l’Italia e la Germania sono state teatro di sanguinosi conflitti terminati il 2 settembre 1945. La nascita della Repubblica Italiana avvenne a seguito dei risultati del referendum istituzionale di domenica 2 e lunedì 3 giugno 1946 e per la prima volta in una consultazione politica nazionale votavano anche le donne. Attualmente l’Italia è un sistema politico improntato ad una democrazia rappresentativa nella forma di Repubblica parlamentare. Oggi molti politici cercano, talvolta invano di mettere in pratica questo complesso sistema di governo. Occorre, dunque, ese-
guire un’analisi ontologica: democrazia deriva dal greco demokratia, démos ovvero il popolo, Kratia intesa come forza, governo. Si tratta di una delle forme più antiche di gestione del popolo, probabilmente nata ad Atene. Esistono molteplici forme di democrazia: - governo rappresentativo; - democrazia rappresentativa costituzionale; - legislazione diretta. Personaggi illustri come Rousseau ritengono che la forma più adatta per governare sia la terza, ma nel 21° secolo in Italia, una nazione di circa 60 milioni di abitanti, si consta che non è possibile applicare questo modello. E’ importante dunque per l’avvenire mantenere strettamente un governo democratico. “Il mio ideale politico è l’ideale democratico. Ciascuno deve essere rispettato nella sua personalità e nessuno deve essere idolatrato. Per me l’elemento prezioso nell’ingranaggio dell’umanità non è lo Stato, ma è l’individuo creatore e sensibile, è insomma la personalità; è questa sola che crea il nobile e sublime, mentre la massa è solida nel pensiero e limitata nei suoi sentimenti.”
LA DEMOCRAZIA
Simonetta de Chiara Ruffo
In arrivo 4 nuovi antibiotici contro i super batteri che provocano 10000 morti l’anno in Italia
Ogni anno in Italia muoiono più di diecimila persone a causa dei super batteri resistenti ai farmaci. Ma per fortuna grandi novità arrivano da Menarini, colosso internazionale con dna partenopeo; l’azienda infatti è nata in una storica farmacia napoletana. Il Gruppo ha messo a punto 4 nuovi antibiotici: “Abbiamo deciso - afferma Lucia Aleotti, membro del CDA - di fare un accordo per portare a registrazione e far arrivare in 64 paesi nuovi antibiotici destinati ai batteri resistenti. Grazie a un accordo con l’azienda americana Melinta Therapeutics, la Menarini ha acquisito i diritti per la commercializzazione di quattro antibiotici”. “Il primo antibiotico – spiega Annamaria Pizzigallo, direttore medico scientifico Menarini - è destinato alla cura di infezioni delle vie urinarie o post operatorie. Altri due riguardano batteri responsabili di infezioni acute della pelle e dei tessuti molli. L’ultimo è un antibiotico per via
venosa efficace contro l’Acinetobacter baumannii, uno dei batteri ospedalieri più diffusi. Negli Usa sono già disponibili per l’uso ospedaliero. In Europa l’approvazione da parte dell’Agenzia Europea dei medicinali (EMA) è in dirittura d’arrivo; appena completato l’iter bisognerà avviare la fase di approvazione in Italia”. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità quella dei super batteri è
una minaccia globale. Ogni anno infatti nel mondo si contano tra i 500.000 e i 700.000 decessi, le cui cause sono diverse: «In generale – continua la dott. ssa Pizzigallo - si registra un utilizzo eccessivo di antibiotici negli allevamenti animali e spesso il mancato rispetto dell’igiene delle mani nelle strutture assistenziali. Ma in Italia, più che in altri paesi del Nord Europa c’è anche un inadeguato utilizzo di antibiotici ad ampio spettro, molto facili da reperire e da assumere per via orale, ma quasi sempre prescritti senza prima effettuare una ricerca microbiologica per sapere se siano realmente necessari”. A questo si aggiunge il fatto che spesso i pazienti non seguono le prescrizioni terapeutiche con attenzione, per cui a volte interrompono la cura, altre volte non rispettano i dosaggi: “Questo fa sì - conclude l’esperta - che il farmaco uccida i batteri più deboli mentre sopravvivono e si selezionano quelli più resistenti”.
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Roma, tanti vip e tanto calore al gran galà della solidarietà
Il Gran Galá della solidarietà “Un cuore per tutti tutti per un cuore “, torna a far parlare di sé, maestoso come il suo capitano, dottor Ivo Pulcini, presidente della Onlus e Direttore Sanitario della Regione Lazio. Lo scopo resta lo stesso, devolvere il ricavato in beneficenza, a favore dei bimbi cardiopatici siriani e tibetani, utilizzando i grandi canali medici ospedalieri, il tutto finalizzato all’individuale sensibilizzazione di ognuno in una società che ha sempre più bisogno di buoni esempi. A far da madrina la bellissima Claudia Gerini che ha presenziato con garbo ed eleganza, come nel suo inconfondibile
stile. La kermesse è stata guidata dal mattatore Antonio Giuliani, esuberante e vivace, che ha ospitato i big sul palco con grande savoir faire. L’incipit è assolutamente degno di nota con un magistrale Giuseppe Gambi, tenore pop, interprete dell’Inno di Mameli, che risulta essere un concentrato di tecnica e potenza interpretativa che scalda sin da subito ambiente ed animi. A seguire il soprano Chiara Taigi con il canto dell’Ave Maria commemorativo per il grande Fabrizio Frizzi, l’Amico di Tutti oltre che storico presentatore per anni della kermesse.
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A seguire sul palco, con grandi ovazioni, Manuela Villa, Emanuela Aureli, Annalisa Minetti che ha presentato il suo ultimo singolo “più in alto”, per non dimenticare l’eccelsa interpretazione al piano di Sergio Cammariere, il violinista Olen Cesari, Adriano Pappalardo, il mago Heldin, Fiordaliso e la giovane cantante Charlotte de Meo. In itinere, ha onorato della sua presenza il presidente Lotito, il professor Tamman Yousef, cardiologo siriano responsabile dell’ospedale di Damasco, Enrica Bonaccorti, Carmen Russo, Enzo Paolo Turchi, l’attrice di fiction Emanuela Tittocchia, l’attore Conte Giu-
seppe Cascella e per ultimo, ma non per importanza, la bellissima Carlotta Maggiorana, Miss Italia, con la sua accompagnatrice, la patron del concorso Patrizia Mirigliani. Il tutto supervisionato dalla direttrice artistica e generale, Katiuscia Del Vescovo, che ha implementato un evento, già di per se importante per la sua finalità, rendendolo particolare tra le sue mille velleità curate nel dettaglio in maniera certosina. Elena D’Agostini, vicepresidente della Onlus, ha curato la regia dell’intero evento ed ha saputo aggregare ospiti e solidarietà rendendo il tutto ancora più magico
Nasce la Pizza Giancarlo Siani Coop. “L’antica pizzeria da Michele in The World” e la Cooperativa Sociale G. Siani insieme ad Aprile per la pizza della legalità
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BIOLOGIA DELLA NUTRIZIONE
a cura della Dott.ssa Flavia Altieri, Biologo Nutrizionista
Adolescenti: in 25 anni 250 milioni di obesi in più
Fumano di meno, ma ingrassano di più. Sono gli adolescenti di oggi, troppo spesso obesi o in sovrappeso e con qualche bicchiere di troppo che accompagna le loro serate. Circa 250 milioni di teenager e giovani in più rispetto a 25 anni fa sono oggi esposti a queste minacce. A fotografare come è cambiato, tra il 1990 e il 2016, lo stato di salute degli adolescenti nel mondo è un rapporto elaborato dalla rivista The Lancet, che sottolinea come il loro numero sfiori oggi gli 1,8 miliardi, il più alto mai registrato nella storia. Dall’istruzione all’alcolismo, dai matrimoni precoci alla povertà, la Lancet Commission on adolescent health and wellbeing ha monitorato, in 195 Paesi, l’andamento di 12 indicatori di benessere relativi ai giovani tra 10 e 24 anni per tracciare i cambiamenti avvenuti rispetto alla loro salute. A causa dell’aumento delle nascite nei paesi a medio e basso reddito, è aumentato il numero di adolescenti nel mondo e un terzo di loro risiede in India e Cina. Se è vero che in alcuni paesi più sviluppati le condizioni di salute in questi anni sono migliorate, a livello globale la situazione è peggiorata, a causa dell’aumento delle disuguaglianze sociali: 250 milioni di giovani in più rispetto al 1990 vivono, infatti, in paesi più poveri e sono più esposti a rischi, che vanno dalle malattie infettive alla malnutrizione fino alle malattie non trasmissibili,
tra cui i disordini mentali. Secondo lo studio, a pesare è soprattutto l’epidemia di sovrappeso, che nel 2016 riguardava un ragazzo su cinque nel mondo: i giovani con problemi di peso sono passati da 147 milioni nel 1990 a 324 milioni nel 2016, ovvero un aumento di ben il 120%. Se gli Usa restano in testa con quasi 4 giovanissimi su 10 in sovrappeso o obesi, il problema ha interessato tutti i Paesi e tassi di crescita enormi hanno riguardato le giovani donne cinesi, con un aumento annuale di quasi il 5%, e le giovani donne indiane con il 9%. Sul fronte della malnutrizione però non è l’unico problema. L’anemia, ad esempio, è aumentata del 20% passando da passando da 357 a 430 milioni e nei Paesi a basso e medio reddito, 4 ragazze su 10 presentavano carenza di ferro nel 2016. L’alcol era e resta un problema, tanto più che le abitudini che si apprendono da giovani spesso si por-
tano avanti anche da adulti. Ma, secondo il rapporto, il numero dei binge drinker, globalmente è cambiato poco ed è di circa a 44 milioni di ragazzi e 27 milioni di ragazze nel 2016. Il numero dei fumatori, invece, è diminuito di circa il 20%, passando da 174 milioni nel 1990 a 136 milioni nel 2016. A condizionare la salute, sono anche le discriminazioni di genere: nel mondo circa 66 milioni di ragazze sono state a costrette a sposarsi quando erano minorenni, mentre il numero di quelle senza istruzione o impiego è il triplo rispetto ai coetanei maschi. I rischi di violenza e lesioni vedono primeggiare gli Stati Uniti, ma gli infortuni hanno rappresentato la principale causa di morte anche in Cina con quasi un decesso su due, principalmente a causa di annegamento e incidenti stradali. Ai tanti esaminati, si aggiungono molti aspetti, come l’uso di droghe e gli abusi sessuali, che rimangono scarsamente coperti dalle indagini esistenti. “L’adolescenza è una fase formativa della vita in cui i modelli di crescita e comportamento gettano le fondamenta per il benessere nella vita futura e per la generazione successiva”, scrive l’autore Peter Azzopardi del Burnet Institute, Australia. “Tuttavia molti di loro sono esposti a crescenti rischi per la salute”. Ed è pertanto opportuno, conclude il rapporto, “concentrare l’attenzione nel miglioramento delle loro possibilità di condurre una vita sana”.
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RITA GIAQUINTO
La Run for Love p-AC correrà “per amore” alla Walk of Life Il 30 ed il 31 marzo la Fondazione Telethon aprirà le porte al villaggio della Walf of Life, giunta alla sua VIII edizione e che si terrà a Napoli in Piazza del Plebiscito negli ultimi due giorni del mese. Il sabato sarà una giornata di incontri, spettacoli e di donazioni, mentre la domenica sarà dedicata alla corsa di 15 chilometri e ad una passeggiata, la Walk of Life, per i meno intraprendenti e per i più piccoli, di solo 3 chilometri. Il costo di partecipazione è di dieci euro per gli adulti e di cinque euro per i minorenni: il tutto andrà a favore della ricerca della fondazione Telethon di Pozzuoli per non arrestare mai, e anzi, incentivare, lo studio di cure, terapie e soluzioni da approntare per le malattie genetiche rare. La Walk of Life è una manifestazione nata nel 2012 e che, da allora, chiede alla città di Napoli e alle sua province di rispondere “presente” a questa incantevole catena di solidarietà in cui ciascuno, con un piccolissimo sforzo, può davvero fare qualcosa per qualcuno. E la Run for Love p-AC di Afragola non potrà non essere presente a questo appuntamento che rispecchia in pieno gli intenti e gli obiettivi dell’associazione : correre per amore, correre per tentare di regalare un sorriso ai meno fortunati, correre in nome di quel principio di condivisione che è il traguardo di ogni progetto. Tantissimi gli atleti
e i non atleti, grandi e piccini, soci sostenitori e semplici simpatizzanti della Run for Love che, ogni anno, decidono di diventare gli anelli fondamentali di questa lunghissima catena di amore. Saranno circa 120 i partecipanti, tant’è che l’associazione metterà a disposizione gratuitamente un autobus per poter raggiungere, tutti insieme, Napoli ed il punto di partenza della corsa e della camminata di tre chilometri. La passeggiata attraverserà Via San Carlo, Piazza Municipio, e tra le vie principali, ci saranno Via Medina, via Monteoliveto, Via Toledo, Piazza Carità per fare ritorno nuovamente a Piazza Plebiscito. La corsa, invece, è stata organizzata in 15 chilometri di grande bellezza, un percorso che speriamo possa essere accompagnato dalla mitezza delle prime giornate di primavera, e che toccherà quasi le stesse strade della passeggiata, con l’aggiunta delle vie che conducono a Fuorigrotta, Piazzale Tecchio, via Sannazzaro, via Caracciolo per poi fare rientro al traguardo di Piazza Plebiscito. La Walk of Life rappresenta un sostegno per la ricerca dove tutti siamo chiamati a partecipare per dimostrare non quanto sappiamo correre, ma cosa siamo disposti a fare per dimostrare il nostro gran cuore e la nostra generosità. Non serve allenamento, non serve essere grandi atleti, non serve dover arrivare al podio: il solo esserci è l’unica medaglia da vincere.
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RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO Lo dico in premessa: scusate il post troppo lungo. Ma ho la necessità di dirvi delle cose che non sono riuscito a comunicare durante la mia breve e intensa esperienza da sindaco di Casoria. Non perché non ne avessi voglia, semplicemente mi sono dato totalmente alla mia città, ho impegnato ogni risorsa, ogni minuto della giornata a cercare di risolvere i problemi di fronte ad una situazione ereditata drammatica. Avremo modo di entrare nei dettagli rispetto a ciò che ho trovato e paragonarlo a ciò che è stato realizzato in due anni e mezzo di governo. Non lo farò perché alle porte c’è una campagna elettorale. Lo farò innanzitutto per una questione di giustizia, lo farò per lasciare alla storia la prova certificata dai #fatti di cosa è accaduto durante un corso di governo interrotto bruscamente per impedire che il cambiamento avviato, anche nei metodi e nelle consuetudini proprie di quella che chiamano “politica”, potesse iniziare a toccare interessi e lobby radicate e
colpevoli del degrado delle nostre terre. Lobby e interessi che abbiamo messo in ginocchio e lo dimostreremo raccontando semplicemente i #fatti. Lo ripeto, non è campagna elettorale. Dev’essere storia. E’ storia. Poi, quando arriverà il tempo di confrontarsi in vista del voto, lo faremo con lo stile di sempre, mettendo in campo la nostra proposta di governo, presenteremo la nostra proposta di classe dirigente facendo attenzione, ancora di più, a chi non deve solo sposare un programma di governo, un’idea di città, ma deve sposare un metodo, un comportamento, che chiaramente e senza mediazioni rappresentano l’alternativa a decenni di pratiche perverse. Ma questa è un’altra storia. Ne riparleremo al momento giusto. Adesso intendo rimediare ad un solo “errore”, quello di non aver comunicato cosa abbiamo ereditato, cosa abbiamo realizzato e di fronte a quali difficoltà. Un’esigenza di verità e di consapevolezza che va oltre l’eventuale ricandidatura
a sindaco. Un’esigenza di giustizia, un dovere verso il lavoro svolto, verso tutti quelli che hanno partecipato al cambiamento, un’esigenza di rispetto verso i cittadini, verso Casoria. Non l’ho fatto per me, non lo abbiamo fatto per noi; lo abbiamo fatto innanzitutto per i nostri figli. E comunque andrà, l’essere #diversi non sarà e non potrà mai essere messo in discussione. Anzi, rappresenterà, comunque andrà, il nostro orgoglio più grande. Con tutto l’amore possibile nei confronti della nostra città!
Cosa ho fatto nei due anni di amministrazione sul taglio agli sprechi
Ho sbagliato a non comunicarlo prima, come più volte ripetuto e ribadito. Ma è ora che la città sappia. Ho trovato un Comune con spese folli e clientelari, sprechi e una voragine in bilancio. Cosa ho fatto? • Riduzione del canone di “Casoria Ambiente”, la società in house del Comune, pari a un milione e duecentomila euro. E su questa strada dei tagli agli sprechi si può e si deve continuare. • Riduzione dei fitti passivi delle scuole razionalizzando l’utilizzo degli spazi. Siamo passati da 400mila euro annui circa a 100mila euro per ospitare la scuola “San Mauro e Mitilini”. Riduzione dei fitti versati per la scuola “Martiri d’Otranto” in piazza Pisa da 300mila euro l’anno a 60mila. • Riforma del sistema delle commissioni consiliari colpendo gli sprechi della politica che andavano avanti da anni. Abbi-
amo risparmiato con la nostra azione altri 200mila euro l’anno riducendo il numero delle commissioni (da 8 a 4) e dei componenti (dai 14 membri per commissione a 5). • Abbiamo risparmiato soldi della comunità che prima venivano sprecati senza alcuna giustificazione. Garantire gli stessi servizi e pagare meno. In questi esempi c’è la #differenza tra chi ha governato decenni sulla pelle dei cittadini e chi, in due anni e mezzo circa, ha ottenuto risultati positivi tutelando la comunità locale. Gli esempi di cosa ho fatto nella lotta agli sprechi non finiscono qui. Giorno per giorno continuerò ad elencarli. In nome della verità. • Non ve l’ho mai detto, ma è giusto che certe iniziative siano di pubblica conoscenza. Sono cose che non si vedono, che non si toccano, ma dimostrano la #diversità tra noi e loro! Pasquale Fuccio
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TERESA D’ANGELO
Grandi emozioni per i cittadini di Ercolano, giornata memorabile inaugurata da Andrea Sannino Giornata emozionante, Domenica 24 Marzo 2019, ad Ercolano, per l’inaugurazione del nuovo campetto di calcio nel parco pubblico di Pugliano. Andrea Sannino artista e cittadino molto apprezzato ad Ercolano, ha voluto fortemente che quest’opera si completasse, per i tanti bambini, adolescenti, cittadini che meritavano un campetto idoneo per giocare in piena sicurezza, in piena allegria, in quei momenti dove i giovani hanno bisogno di ritrovarsi, giocare e stare insieme. Presenti tanti membri dell’amministrazione comunale, il primo cittadino, Ciro Buonajuto che in primis ringrazia Andrea, che ha ispirato l’idea appoggiata anche dalle tante associazioni, per la riuscita dell’evento. Presentatore dell’evento Gianni
Simioli, che ha detto che non avrebbe potuto mancarci in questa splendida iniziativa, che raccontata dal suo amico, è stata una vicenda emozionante e commovente.Un An-
drea visibilmente toccato e sorpreso dalla folla, che ha accolto con passione e buon cuore questo grande gesto. Un’idea nata durante il concerto ad Agosto, realizzata
grazie anche a Ciro Santoro, presidente dell’associazione “Ercolano Viva”. Presente anche il Vicesindaco e Assessore allo sport Luigi Fiengo, che ringrazia Andrea perché conoscendo bene la zona, ha capito che il riscatto per una città, malfamata dal tempo, può reagire, riscattarsi, rinascere anche attraverso lo sport. Andrea ha continuato la manifestazione con la vicinanza dei genitori di Salvatore Barbaro, un ragazzo sfortunato che ha perso la vita per il malaffare della zona di un tempo. A grande richiesta, il cantante canta per tutti il suo successo “Abbracciame. La legalità che vince, che da un campo di calcio da il via per un futuro più roseo e vivibile, per i tanti bambini. Grazie mille Andrea Sannino.
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Imma Castronuovo
Il Gestaccio di Ronaldo e la decisione della Giustizia Sportiva: un clamoroso autogoal!
L’arroganza e la volgarità si fanno beffa anche dello Sport, di quello che un tempo era definito “il Bel calcio”. Dilaga ovunque, espandendosi a macchia d’olio e divorando famelicamente quel poco di coscienza che ancora c’era e che tentava di resistere strenuamente alle regole non scritte dell’arroganza del più forte, a cui tutto e tutti prima o poi soccombono. L’episodio cui ci riferiamo è noto a tutti: lo strapagato attaccante della Juve, Cristiano Ronaldo, meglio noto con l’acronimo CR7, al termine della partita di ritorno degli ottavi di finale della Champions League contro l’Atletico Madrid, vinta 3-0 dalla Juve con una strepitosa rimonta che aveva ribaltato il risultato d’andata, in cui era stata sconfitta 2-0 dall’Atletico Madrid, si rivolge ai tifosi avversari mimando il medesimo volgare gesto che, in precedenza, era stato esternato dall’allenatore dell’Atletico Madrid nei confronti dei propri tifosi, il ct Simeone; la foto del triviale gestaccio ha fatto il giro del mondo, lasciando i più indignati. Ma non tutti lo erano. Quelli che “contano”, ovvero i Padroni del Calcio, hanno minimizzato la cosa, ritenendo, quella di Ronaldo, una “colorita” esultanza esplosa dopo la sofferta ma meritata vittoria contro quell’Atletico Madrid che, all’andata, aveva piegato la Juve sconfiggendola 2-0! Quale onta aveva dovuto subìre la Signora del Calcio: non solo una pesante sconfitta, ma anche l’esultanza altrettanto”pesante” del ct argentino, che aveva volgarmente esultato esibendosi in un gestaccio rivolto ai suoi sostenitori. Ebbene, Simeone ha ricevuto dalla Commissione Disciplinare della Uefa una sanzione pecuniaria di ventimila euro. E Ronaldo? Tutti aspettavamo in trepidante attesa il verdetto Uefa; molti pensavano ad una squalifica del 5 volte Pallone D’oro, poiché aveva evidente-
mente offeso il decoro del Calcio e della Uefa, col suo comportamento volgare ma soprattutto “intenzionalmente” volgare; eh già, poiché tra i due gestacci posti in essere dai due figuri, vi è una sostanziale differenza: sebbene entrambi accomunati dalla trivialità e dall’offesa alle basilari regole della condotta calcistica e più in generale sportiva, con grave discredito al calcio ed alla Uefa, mentre quello di Simeone era stato rivolto ai “propri” tifosi, in una sorta di eccitata convulsione per l’eclatante risultato raggiunto, quello di Ronaldo ha in più l’aggravante della cattiveria, della volontaria volgare provocazione perpetrata a danno dei tifosi avversari. La differenza è sostanziale, e sta nella intenzionalità di ferire: questo dato non è stato in alcun modo preso in considerazione dalla cosiddetta Giustizia Sportiva che, anziché applicare l’art. 15 del proprio Regolamento Disciplinare, che punisce con la squalifica la “provocazione agli spettatori”, posta in essere inequivocabilmente dal pluripremiato Ronaldo, ha applicato il più blando e concessivo art. 11, commi “b” e “d”, che riguardano, rispettivamente, la “violazione delle regole base della
condotta”, e “il discredito portato al calcio e alla Uefa”, decidendo di comminare al trasgressore una multa di ventimila euro, ovvero la medesima sanzione che era stata inflitta al ct argentino. Questa decisione crea, a parere di chi scrive, un pericoloso precedente, perché legittima, di fatto, un comportamento grave e deplorevole, sotto tutti gli aspetti, derubricandolo a “lecito” nell’immaginario collettivo. A questo punto, potremo aspettarci altri comportamenti simili, perché tanto, il trasgressore se la cava con una multa che non è neppur lontanamente avvertita come una “sanzione”, attesa la esiguità della stessa. Allora, ci si chiede: dov’è Giustizia? E’ sempre più latente, una sorta di dea bendata che urta, si scontra con quel po’ di coscienza che taluno ancora ha, ma ha il sopravvento, e sempre più forte e prepotente, si fa Giustizia da sé. Non ci sono più codici, legislativi o morali, che tengano. Una sola è La Legge, quella del più forte, che vince, vince, e non si ferma mai, davanti a nulla; ma poi, quando avrà vinto tutto e tutti, e non sarà rimasto più nulla da vincere, capirà, il più forte, di essere rimasto solo? Gli faranno compagnia i cadaveri che si sarà lasciato dietro lungo la strada: coscienza, equità, giustizia, moralità, legalità; ma avrà anche dei nuovi compagni di viaggio: disgusto, smarrimento, disillusione, ed un vuoto gigantesco che prima o poi lo divorerà. Resterà solo a godersi i suoi trofei. Forse, una speranza resta: la Giustizia divina, che spesso sopperisce alla umana in-giustizia. Pare che Ronaldo si sia infortunato e, forse, non potrà prender parte ai quarti di Champions League… restiamo tutti in trepidante attesa, augurando al Campione di riprendersi quanto prima. Anche se, un monito ci ritorna alla mente: Qui gladio ferit, gladio perit !
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“ Io mi sposo tv” Trasmissione ideata e condotta da Lucia Manna e Giuseppe Cannavacciuolo, format che si occupa del Wedding In onda tutti i mercoledì su JulieItalia ch 19 alle ore 21:20
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Augurissimi
Giovanna Climaco Laurea in “Rilievo strumentale e rappresentazione architettonica della casa bassa nella Certosa di San Giacomo dei Capri”, votazione 109/110, Relatore prof. Arch. Massimiliano Campi. Correlatore Arch. Domenico Iovane Auguri per un futuro prospero, dai tuoi genitori Enzo ed Anna Maria
Nappi Luca
CEO
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