Domenica 26 Aprile

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DOMENICA 26 APRILE 2020

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Settimanale di Informazione

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ANNO XIX - N° 17 - DOMENICA 26 APRILE 2020

I segreti della ex-Resia

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RITA GIAQUINTO

I segreti della ex-Resia Un passato inquietante, un futuro incerto Più volte il nostro settimanale si è occupato della ex Resia, una delle enormi aree dismesse a Casoria, per far luce sull’inquietante passato che attanaglia la storia di questi quasi cento mila metri quadrati di terreno, e, ancora ci ritorneremo, perché riteniamo che, se un territorio non si libera dai demoni del suo passato, non potrà mai trovare la sua piena libertà di espressione e di riqualifica. Ciò che accadde il 2 agosto del 1997, sebbene si parli di un lontano passato, non può essere né dimenticato, né taciuto. In seguito ad un incendio avvenuto in quest’area dove, fino a vent’anni prima, lo stabilimento nella Resia di proprietà della Enichem, trattava sostanze chimiche, gli abitanti del versante di via Bissolati, fecero scattare un allarme chiamando Vigili del Fuoco e Forze dell’Ordine: dalla Resia si avvertivano esalazioni in un raggio di 500 metri e si levavano un fumo pestilenziale, nubi tossiche e nocive, odori pessimi e nauseabondi che provocarono in tanti cittadi-

ni , in brevissimo tempo, lacrimazione, reazioni allergiche, formicolii e malessere. Dopo aver lanciato getti d’acqua, credendo che si trattasse ancora dei postumi dell’incendio, i Vigili del fuoco capirono che le sostanze chimiche dei quattro fusti killer trovati sotto il terreno, stavano reagendo con l’acqua, producendo un fumo ancora più denso. Con l’intervento di uno scavatore, tentarono di impedire l’ulteriore propagazione di quel fumo tossico, e decisero di mettere i fusti ad una profondità di un metro sotto il livello del terreno, evitando la fuoriuscita dei gas. Ci fu l’intervento del Ministero dell’ambiente, alcuni tecnici dell’Enichem giunsero da Brindisi, la

magistratura aprì un’indagine giudiziaria e la polizia giudiziaria della squadra ambientale dei vigili urbani di Casoria diretti da Giuseppe D’Elia, presente in tutte le operazioni, diedero il via alla pulizia di tutta l’area (in foto, in occasione dello scavo). Con la collaborazione della ditta Guarino di Frattamaggiore, si cominciò la prima bonifica, e furono riempiti circa 90 fusti di materiale tossico, che furono trasportati, per lo smaltimento, a Ferentino (Frosinone). La ditta di Capasso Giovanni di Frattamaggiore ha comprato quest’area, dato che la Enichem pare non avesse più interesse ad essere proprietaria di un’area che non utilizzava già da molto tempo prima dell’incendio e del danno ecologico che si verificò nel ’97. Da allora, altre bonifiche sono state fatte e, in linea generale, l’area è stata più volte ripulita, anche perché ci sono stati tempi in cui la Resia veniva considerata dai cittadini, come purtroppo spesso accade, come un’area dove poter liberamente sversare spazzatura e rifiuti di ogni genere. continua a pag. 4


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E’ proprio Giuseppe D’Elia a confortarci, assicurandoci che l’area della Resia è completamente pulita e che non nasconderebbe nient’altro di “sporco” o di tossico. Alla curiosità diffusa del perché non cresca l’erba, D’Elia ci risponde che la ragione risiede nel fatto che è un’area completamente asfaltata e cementata ed è quindi difficile che cresca il verde. Sul futuro, ancora incerto di quest’area, su cui tutte le amministrazioni che, da al-

lora, si sono succedute, non hanno mai costruito né progetti, né ipotesi di riqualifica, è il Consigliere di maggioranza, Salvatore Iavarone che, proprio sul nostro settimanale, ha dichiarato che, ad emergenza sanitaria finita, provvederà a coinvolgere la Regione e tutte le istituzioni possibili per poter cominciare ad affrontare una discussione sul possibile sviluppo di quest’area. Da parte nostra, continueremo le nostre indagini, continueremo a fare domande, perché siamo certi che la Resia ha ancora tanto da raccontare.

Imma Castronuovo

I lidi al tempo del Coronavirus: il focus con Roberto Laringe, Presidente di Federalberghi Campi Flegrei. Tra un po’ è tempo di mare, e già impazza la voglia di crogiolarsi al sole; questa pandemia da coronavirus, col suo isolamento forzato, ci fa agognare spiagge e acque cristalline in cui tuffarci. Ma, un dubbio ci assale: potremo andare al mare?! Ebbene, per quanto riguarda la nostra Regione, il Presidente De Luca ha consentito che, dal prossimo 4 maggio, si potrà iniziare il montaggio degli stabilimenti con alcune indicazioni da seguire: I balneari dovranno garantire la sicurezza agli operai tramite la misurazione della temperatura corporea e l’utilizzo di mascherine e guanti oltre al distanziamento sociale. No alla spiagge libere, perché il rischio di contagio da un incontrollato assembramento sarebbe troppo alto. Via libera, dunque, dal Governo centrale, alla balneazione controllata nei lidi: questa, in sostanza, la linea di condotta del Presidente De Luca, che ha raccolto le istanze del comparto del turismo, in grave difficoltà, ed ha assicurato che la Regione sta lavorando per approntare le misure per la riapertura delle attività. Interviene, in merito, l’Assessore Regionale al Turismo, Corrado Matera: «Con il presidente De Luca stiamo lavorando ad una strategia complessiva per fronteggiare la situazione di crisi del comparto. Al fine di evitare interventi disorganici è stata anche avanzata la richiesta di linee guida per regolamentare - con prescrizioni comuni e la dovuta gradualità - la riapertura delle attività, a partire dagli stabilimenti balneari. Raccogliendo la proposta del Presidente De Luca - conclude l’Assessore- invito le organizzazio-

ni territoriali e le associazioni che operano in campo turistico a far pervenire, entro le ore 14 di sabato 18 aprile, le proprie proposte sintetiche e i suggerimenti operativi per la pianificazione concertata della fase 2». Abbiamo intervistato, sul punto, Roberto Laringe, Presidente di Federalberghi Campi Flegrei, Capitano d’industria di una delle famiglie più impegnate nella valorizzazione del territorio Flegreo dagli inizi del ‘900, un’Eccellenza campana nel settore eno-gastronomico con il prestigioso riconoscimento della 1a Stella Michelin allo chef flegreo Carannante del ristorante Caracòl di Bacoli, di cui Laringe è uno dei soci; dagli anni ‘90 impegnato in prima linea nel settore Alberghiero, della Ristorazione e della Balneazione, in cui ha apportato ed apporta il proprio contributo per l’espansione dei relativi mercati, l’incremento della produttività e la creazione di nuovi posti di lavoro, porta avanti progetti di sviluppo per il territorio flegreo cui sente fortemente ed orgogliosamente di appartenere. Presidente, in qualità di Rappresentante del Sindacato Balneare, in quanto titolare del Lido Napoli – che è praticamente parte della storia del litorale flegreo, esistendo sin dal 1930 – e del Lido Giardino, a Pozzuoli, ha raccolto l’invito del Presidente De Luca, avanzando delle proposte per la prossima riapertura degli stabilimenti balneari? “Certamente, anche se siamo in attesa di ricevere delle precise indicazioni per poter organizzare la riapertura. Più che “quando”, ci interessa sapere “come”, con quali modalità riaprire; si era pa-

ventata, all’inizio, l’idea di recintare le postazioni lettino – ombrellone con del plexiglass, che abbiamo subito scartato, ritenendola impraticabile, per l’eccesiva calura che si registrerà nel periodo estivo; tra l’altro, ho letto di importanti virologhi che ci hanno confortato, sul punto, asserendo che il caldo uccide il virus, così come pare che non abbia scampo nell’acqua di mare poiché la concentrazione salina impedisce al virus di sopravvivere. Quindi, abbiamo proposto, oltre al distanziamento di 6 metri tra gli ombrelloni, ed il servizio bar di consegna direttamente all’ombrellone, con camerieri in mascherina e guanti, una igienizzazione all’ozono e relativa tracciabilità dell’effettuata sanificazione, sì da poter monitorare l’effettiva salubrità dell’ambiente ed il rispetto delle regole per una corretta e soprattutto, sana convivenza”. Nel ringraziare il Presidente Roberto Laringe per la sua disponibilità, saremo lieti, quest’estate, di riscoprire quelle zone della nostra cara Penisola un po’ dimenticate, una tra tutte, la Campania Felix, il litorale flegreo, che nulla ha da invidiare alla costiera amalfitana o sorrentina, riscoprendo, con queste, i tesori marini - e non solo - della nostra Campania.


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ANTONIO BOTTA

IL TURISMO RELIGIOSO NEL SUD AL TEMPO DEL COVID

Tra gli evidenti danni che il turismo sta subendo dal coronavirus, anche l’ospitalità religiosa nelle ultime ore registra uno stato di sofferenza. Un sondaggio del portale ospitalitareligiosa.it tra circa tremila strutture ricettive ha rilevato il disagio e la preoccupazione dei gestori per i risvolti che la vicenda sta assumendo. Ne parliamo col titolare dell’Hotel Villa Eden di S.Giovanni Rotondo, il quale dichiara: In tempo di coronavirus le circa ottanta strutture alberghiere che accolgono ogni anno i devoti di S. Pio nel Gargano (Puglia), sono tutte chiuse”: “Nel periodo Marzo – Aprile iniziava per noi la stagione del turismo religioso, nella quale giungevano, sempre più numerosi, dall’Italia e anche dagli altri Paesi, i turisti desiderosi di visitare i luoghi in cui era vissuto il Santo di Pietrelcina. Il paradosso è che mentre per hotel, alberghi e bed breakfast di località marine, montane e collinari si comincia a parlare di riaperture, seppure graduali e con misure precauzionali,in vista del periodo estivo, per noi che operiamo in questo particolare settore turistico la stagione, per quest’anno, è molto probabilmente chiusa. Alla mia domanda sui motivi della sua pessimistica affermazione egli risponde sconsolato: “Bisogna tener conto del fatto che i turisti che giungono sono per la quasi totalità persone della terza e quarta età; di solito giungono in pellegrinaggi organizzati dalle parrocchie e /o da associazioni religiose; per riempire un pullman dovrebbero parteciparvi mediamente una sessantina- settantina di persone; a causa della paura del coronavirus, molti, proprio perché anziani, non rischiano di partire per timo-

“Si comincia a parlare di allentare le misure restrittive, ma per noi del settore del turismo religioso, la stagione, prima di cominciare, è già finita”

re del contagio, in particolar modo se soffrono di qualche patologia; sì, è vero, ci sono i devotissimi, ma non riuscirebbero ad occupare tutti i posti e anche se i più audaci fossero una ventina, i titolari dei mezzi non accetterebbero di condurli nei nostri luoghi,, in quanto per loro ci sarebbe una perdita e non un guadagno. Potrebbero aumentare la quota di viaggio, ma in tempi di crisi occupazionale, di crisi economica, mi dica lei, chi sarebbe disposto a pagare una somma che potrebbe sicuramente servire per figli e nipoti?Infatti, tutte le prenotazioni sono state disdette, nessuna conferma: gli stagionali che lavoravano nel mio albergo sono tutti a spasso e hanno avanzato la richiesta del bonus dei 6oo euro, con i quali dovranno provvedere a pagare le utenze, l’affitto di casa, badare alle necessità dei figli e pensare alla spesa quotidiana. Il turismo religioso costituisce per tanti stagionali della zona la loro unica fonte di reddito. “C’è, però, la speranza che il prossimo anno vi sia un incremento di turisti”, provo a

incoraggiarlo con un’osservazione ottimistica, ma lui di rimando frena la mia rosea previsione: “Generalmente,tra settembre e ottobre, riceviamo le prenotazioni, ma tenga conto che, secondo gli scienziati e gli epidemiologi, in autunno potrebbe esserci una seconda ondata di contagi e ciò scoraggerebbe chiunque a prenotare per una visita turistica. Il Governo, tuttavia, ha stanziato un fondo a tutela di imprenditori, artigiani, autonomi e professionisti, e si prevede un forte snellimento delle procedure burocratiche per accedervi. Cosa ne pensa lei, al riguardo? “Altro che semplificazione delle procedure burocratiche”! Proprio oggi (20 aprile, ndr) ho ricevuto dalla banca la richiesta di tutta una serie di documenti da presentare per accertare se per le mie condizioni economiche abbia il diritto di fruire del Fondo fino al 25% di quanto stanziato; tra le richieste gli ultimi due bilanci”. La stessa situazione di S. Giovanni Rotondo, si riscontra in

Umbria: anche a Cascia e ad Assisi, dove le varie strutture che campano sul turismo religioso sono chiuse per mancanza di presenze: Hotel Cascia, mi risponde una signora del personale: “Il titolare non c’è per rispondere alle sue domande, ma qui in albergo non ci sono turisti, lo stesso nelle altre strutture. Santuario di Montevergine: mi risponde un gentile interlocutore, il quale, mi dice che a seguito del decreto governativo che vieta ai fedeli di partecipare alle celebrazioni liturgiche, sono stati sospesi tutti i pellegrinaggi, anche perché il Santuario rimane aperto solo per due ore al giorno. “Siamo stati noi stessi a sollecitare i gruppi religiosi e laici a non organizzare pellegrinaggi. Certo, vi sono strutture alberghiere ed esercizi di ristorazione nei dintorni che stanno subendo i contraccolpi economici, ma noi speriamo che, in estate, vi sia la possibilità di spostarsi per i fedeli devoti alla Madonna di Montevergine. Questa piccola inchiesta non fa altro che confermare quanto ha affermato Bankitalia: “Dalle informazioni raccolte attraverso la rete territoriale della Banca emerge che nel terziario le misure di contenimento hanno pressoché azzerato il fatturato di gran parte del commercio al dettaglio non alimentare, di alberghi, bar e ristoranti e delle aziende operanti nel turistico e che si sono arrestate le attività edili”. “Segnali analoghi aggiunge la Banca d’Italia sono desumibili per la spesa in servizi dall’indicatore dei consumi Confcommercio, che si è ridotto a partire da febbraio, a seguito del forte calo della domanda nei settori ricettivo e alberghiero


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50° GIORNATA MONDIALE DELLA TERRA Negli ultimi anni abbiamo assistito, non senza rammarico, ad un crescendo di problemi legati alla mancata tutela dell’ambiente; problemi che hanno coinvolto e sconvolto l’opinione pubblica, dimostrando la dimensione ormai planetaria della situazione ambientale. Una delle più gravi carenze delle moderne metropoli è che sono sempre più ridotte dalla speculazione edilizia a colate ininterrotte di cemento privo di verde (Casavatore è il comune più cementificato d’Italia) e ad un dedalo inestricabile di vie intasate di traffico, intossicate da fumi inquinanti e sostanze nocive che rendono l’aria tossica ed irrespirabile. La problematica è decisamente complessa perché investe molti ambiti scientifici che vanno da quello naturalistico a quello della sostenibilità sociale, passando attraverso la fitta rete di innovazioni tecnologiche, di ora in ora sempre più imponenti ed indispensabili. Il concetto di sviluppo, come quello di progresso, in verità, dovrebbe coniugare le risorse disponibili, naturali e sociali, con il bisogno di sicurezza e le aspettative sia dei singoli individui, sia dell’intera collettività anche e soprattutto in termini di salute: salute intesa non

MADRE TERRA: un futuro possibile

solo come promozione del benessere e di una buona qualità della vita, ma anche come prevenzione dei danni che l’inquinamento progressivamente sta creando. La comunità scientifica è fermamente convinta che molte patologie respiratorie così come tante forme di allergie costituiscano ormai uno dei maggiori problemi di salute pubblica dei paesi industrializzati; i mali dell’era tecnologica, anzi, sono stati definiti dall’O.M.S. con crescente impatto socioeconomico, con danni a tutte le età, con influenza sulla qualità della vita del paziente e dei suoi familiari. Né è da sottovalutare il contributo dato all’inquinamento dalle polveri sottili presenti all’interno degli edifici, che, incrementate dal riscaldamento e dalla conseguente riduzione dell’umidità, fanno danni anche più elevati rispetto a quelli riscontrabili nell’ambiente esterno. Le categorie di popolazione più esposte per danni alle vie respiratorie, com’è evidente dai dati, sono i bambini e gli anziani. Anzi, a proposito di coronavirus, c’è chi ha ipotizzato che il maggiore inquinamento contribuisca alla

diffusione e al persistere del contagio. E’, pertanto, in occasione di questa 50° giornata mondiale della terra, doveroso ricordare che la salvaguardia della qualità dell’ambiente è l’obiettivo da perseguire al fine di ridurre i fattori di rischio per la salute umana. La prevenzione e la promozione della salute collettiva dipendono -ormai è inconfutabile!- dall’individuazione e dalla rimozione dei fattori di rischio per l’uomo e per l’ambiente. FUTURO? Il FUTURO sarà POSSIBILE solo se si svilupperà una giusta cultura dell’ambiente in cui mentalità, cultura, approccio sistemico ai problemi, coerenza tra conoscenze, valori, comportamenti, capacità di gestire le risorse naturali, rispetto per le altre forme di vita, nessi tra locale e globale, fra nazionale e territoriale saranno intesi e vissuti come funzionali l’uno all’altro, in un costante interscambio. Oggi, che per il forzato isolamento causato dal coronavirus, la natura ci manca, madre terra ci sta dando una lezione di vita: animali e verde si stanno riappropriando degli spazi involontariamente liberati dagli umani. Siamo noi umani i responsabili del danno all’ambiente: è chiaro?

CIRO TROISE

Il calcio lavora per il nuovo inizio

Che il calcio avesse bisogno di una riforma Screening di visite mediche sottile velo d’ipocrisia che dimentica complessiva, dalla Champions League l’indotto di 5 miliardi di euro generato e poi gli allenamenti, il 18 dal pallone. Ciò non significa che si possa alle scuole calcio, lo sosteniamo da molto tempo ma c’è una verità ineluttabile. I maggio il pallone dovrebbe tornare ad allenarsi e a giocare come se il cambiamenti hanno bisogno di serenità virus non fosse mai esistito, le 47 pagine tornare a rotolare per essere discussi e realizzati, senza la di protocollo elaborato dalla commissione ripartenza tutto ciò non sarà possibile. Se il pallone non tornerà medico-scientifica della Figc danno profonde garanzie ad a rotolare, piuttosto che pensare a come cambiare il calcio, un’azienda che, tra la litigiosità e l’assenza di lungimiranza dovremo fare la conta dei pochi club che resteranno in vita e che la contraddistingue, sta elaborando la strategia per ripartire soprattutto dovremo dedicarci al racconto delle classifiche in maniera autonoma. Verrà poi il tempo della riforma, Gino decise nei tribunali. C’è uno snobismo diffuso contro il pallone, Bartali avrebbe detto che è tutto da rifare: dal calendario il nemico perfetto, colpevole di vizi tollerati in silenzio fino a internazionale ad una legge sanitaria con linee-guida per tutto poco più di un mese fa. L’attacco a questo mondo “insensibile” il mondo del pallone, dalla trasformazione della serie C ad un è lo strumento perfetto per coalizzare il partito trasversale del cambiamento globale che riguardi la sostenibilità del calcio populismo e far dimenticare il disastro in cui è sprofondata che non può contare sull’abbraccio per certi versi “mortale” l’Italia. Siamo tra i paesi al mondo con più vittime, che ha alle pay-tv. I segnali per la ripresa ci sono: la Juventus si sta dovuto convivere con una pessima gestione dell’emergenza muovendo per il rientro dei giocatori all’estero che poi saranno sanitaria, come dimostrano le inchieste sulla strage delle case di in isolamento fiduciario al J Hotel. Pjanic è stato il primo a riposo, viviamo nel profondo terrore della fase 2 sapendo tutto tornare, c’è la sensazione che Higuain possa decidere di non ciò è necessario per predisporla e ricordando i ritardi avuti in partire per Torino. Lo staff medico del Napoli ha elaborato queste settimane per le forniture sanitarie, la cassa integrazione un protocollo interno da inviare al presidente De Laurentiis, che ancora non arriva. Non è finita qui: saremo il paese che la macchina operativa è partita. Il club azzurro nelle prime in Europa riaprirà più tardi le scuole, l’istruzione dovrebbe settimane di marzo già rispettava tante indicazioni che poi essere priorità assoluta e, invece, l’incompetenza dilagante hanno trovato spazio nel protocollo, si sta organizzando per cerca di far credere che la didattica a distanza possa equivalere tamponi, test sierologici e visite mediche accurate sfruttando la a quella tradizionale. Il collante è l’attacco al calcio, in quel collaborazione con l’ospedale Pineta Grande di Castel Volturno.


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FRANCESCO D’ANNA Dopo il polverone delle presunte critiche di Sgarbi ai napoletani, il critico motiva le sue dichiarazioni: ‘i napoletani sono della mia stessa natura’ Partiamo dal principio, nella puntata Stasera Italia di Barbara Palombelli, l’argomento al centro del dibattito è stato naturalmente il coronaviurs e, la conduttrice ha chiesto un commento al noto critico d’arte Vittorio Sgarbi, nonché parlamentare e sindaco di Sutri, circa le dichiarazioni del Presidente della Campania Vincenzo De Luca il quale ha affermato di chiudere i confini della sua regione nel caso in cui, nelle regioni del nord, ci fosse stato il ‘’via libera’’. A tale interrogativo, Sgarbi aveva risposto: ‘’ Beh, perché conosce i napoletani. Quindi tende a credere che non saranno rispettosi di nessuna regola”. A tale dichiarazione, come ovvio che succedesse, si è creato un polverone che si è abbattuto su Sgarbi. Di fatto molte testate locali napoletane, ma generalmente campane, risentite da codeste affermazioni hanno attaccato il parlamentare. Arriva il video di giustificazioni di Sgarbi su You Tube: ‘Nessuna polemica con i napoletani’ ‘’Di tutto avrei immaginato, meno che dovere polemizzare con i napoletani che ho sempre difeso e ho sempre ritenuto della mia stessa natura, ribelle, libera e soprattutto beffarda, capace di capire le cose giuste e le cose sbagliate.’’ Con queste frasi esordisce il critico Sgarbi, il quale prosegue: ‘’ Mi trovo rovesciato contro, quello che ho detto indicando un carattere rispetto a una misura molto dura di una persona che io stimo e che è mia amica, ovvero il Presidente De Luca. Alla domanda che mi è stata posta circa i suoi avvertimenti di chiudere la Campania, con la mia risposta riguardo i napoletani, ovvero che non saranno rispettosi di nessuna regola, volevo parlare di me, io non sono rispettoso di una regola!’’ In tal modo, Sgarbi motiva le sue dichiarazioni, lasciando intendere

di non avere nulla contro il popolo napoletano. Prosegue Sgarbi: ‘Stare all’aria aperta è più sano che stare a casa’ Con quest’affermazione il critico d’arte svia l’argomentazione spostandosi su un’altro tema: si può uscire un po’ di tempo al giorno all’aria aperta? A questa domanda retorica, Sgarbi ha duramente affermato: ‘’Stare all’aria aperta è più sano che stare a casa, specie in una casa piccola in tanti, come può accadere e non voglio offendere nessuno, il mio assistente è napoletano, in alcune case napoletane. Si deve tenere conto che l’ora d’aria, fare il bagno, andare al mare non porta nessun pericolo...pensavo che la pensassero cosi anche i napoletani, se uno passeggia da solo su una spiaggia non fa male né a sé, né agli altri, ma che, anzi fa una cosa utile per i polmoni.’’ Termina poi la polemica affermando: ‘’Sono felicissimo che ci siano pochi contagiati e morti a Napoli, sono felicissimo che le strade siano vuote che le strade siano vuote... riconosco ai napoletani che hanno avuto un evidente senso di autotutela. Mi scuso per chi mi ha capito male, la mia non era un’accezione negativa’’ Conclude Sgarbi con un piccolo aneddoto su Napoli L’ormai veterano di Politica termina il suo video con un simpatico aneddoto sulla città di Napoli: ‘’Nel 1972, ero in viaggio a Napoli, andavo a vedere per la prima volta i musei, avevo vent’anni, quando uscii dal museo mi rubarono la valigia, ma fui felicissimo lo stesso, rimasi a Napoli, girai, vidi tutto e arrivai a casa dopo 15 giorni e trovai una multa per una cosa che io avevo fatto, trovandomi nel traffico e vedendo tutto quello che succedeva a Napoli, non voglio offendere nessuno, specie una certa libertà di movimento nonostante il codice stradale, sentivo molti suonare il clacson, ho suonato anche io il mio clacson in coro con tutti i clacson dei napoletani, una grande festa.

VITTORIO Sgarbi a Stasera Italia: “I napoletani non saranno rispettosi di nessuna regola”

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8 CARMEN PALUMBO

COVID19: PROCEDURA TAMPONI E IL LAVORO DELLA VI UNITA’ DI CASORIA

È passato più di un mese e mezzo ormai dall’inizio di questa terribile emergenza sanitaria che ha gettato l’Italia in una situazione di panico e tragedia, eppure ciascuno di noi, nonostante le numerose difficoltà ha saputo fare la propria parte e ha collaborato per arrivare alla fine di questo incubo. Ma oltre a tutti noi, che ci siamo chiusi in casa e abbiamo cambiato la nostra vita, i veri eroi di questa tragedia sono i medici e le strutture che giorno e notte hanno lavorato per poter garantire a tutti la giusta assistenza e per poter salvare quante più vite è possibile. Guardando alla città di Casoria, non si può non elogiare il grande lavoro svolto dall’Asl e dai medici di base. In questa situazione di emergenza, spesso proprio i medici e gli ospedali vengono criticati per il loro operato, ma quasi sempre queste critiche sono frutto della poca informazione su quanto ogni giorno medici, infermieri e strutture fanno per tutti noi. A tal proposito questa settimana abbiamo parlato con il Responsabile della VI Unità Covid di Casoria, il dottor Rosario Ferro, che ci ha illustrato benissimo tutto il lavoro svolto in questi mesi e che continua ancora in maniera attenta ed efficace. Dottor Ferro, può spiegarci bene il modo in cui si sta gestendo all’Asl di Casoria la situazione Covid19? Questa emergenza sanitaria a Casoria viene gestita attraverso una struttura nuova, la VI Unità Covid di Casoria, creata dal Dipartimento di Prevenzione e dalla Direzione Generale dell’azienda, per sviluppare delle unità zonali che riescano a seguire e gestire meglio il diffondersi dell’epidemia. A capo di queste unità c’è il Direttore del Dipartimento Enrico Bianco e la dottoressa Mariarosaria Granata, che è la Responsabile del servizio epidemiologico aziendale. Questa struttura nasce dalle vecchie UOPC, che si sono sempre occupate della prevenzione delle malattie sul territorio. Da quando è iniziata la pandemia, le nostre energie si sono concentrate tutte sul Covid19, ma continuiamo comunque ad occuparci delle vaccinazioni obbligatorie o di altre comuni malattie infettive. Come struttura dipendiamo dal Dipartimento, ma ci troviamo all’interno

del Distretto e lavoriamo in maniera sinergica con il Direttore Natale Pratticò. Può illustrarci in maniera precisa, la procedura dei tamponi e l’attività svolta dalla VI unità Covid19? La nostra attività è quella di controllare soprattutto l’andamento epidemiologico della malattia sul territorio e di tenere sotto controllo i soggetti positivi, ciò significa analizzare tutti i contatti avuti da queste persone, tenere sotto controllo anche i soggetti che hanno avuto rapporti con istituti o comunità. Un lavoro sicuramente molto complicato e capillare. In effetti ciò che più spaventa di un’epidemia sono i casi che perdiamo d’occhio, come un incendio che divampa in un bosco, ma se una scintilla esce fuori possono nascere altri mille focolai. Ad oggi non siamo ancora in grado di fare dei tamponi a tappeto, ma seguiamo delle procedure che ci vengono date dal Distretto e dallo Stato, procedendo secondo un criterio clinico ed epidemiologico. Un grande elogio va fatto ai medici di base del territorio casoriano, che sono estremamente attenti e con i quali lavoriamo a stretto contatto 24 ore su 24, anche il sabato e la domenica. Loro sono la maglia su cui si tesse la rete, perché il paziente che ha dei sintomi, come primo step si rivolge proprio al medico di base, il quale in presenza di un criterio clinico, compone una scheda che manda a noi del servizio epidemiologia. Una volta analizzata la scheda, se riteniamo opportuno confermiamo il tampone richiesto e andiamo avanti con la procedura. A tal proposito sono stati istallati due caselli Covid, uno a Pozzuoli e uno a Giugliano, dove il paziente in macchina, senza entrare in ospedale, può effettuare il tampone. Nel corso di 24 ore il paziente riceve anche l’esito del tampone e qualora fosse positivo il

paziente viene assistito sia dalla VI Unità Covid, che dal medico di base, che valuta il tipo di trattamento da utilizzare. Grazie alla mia squadra, formata da un’infermiera e da quattro medici della continuità assistenziale, siamo riusciti ad avviare una procedura estremamente veloce ed efficace e sta dando degli ottimi risultati. In più abbiamo un amministrativo che in tempo reale aggiorna il database e lo invia direttamente alla Regione Campania. Per quanto riguarda il territorio di Casoria come reputa la situazione dei contagi? Al momento la situazione non è delle migliori, però bisogna considerare sempre il numero di abitanti e l’estensione del territorio. Forse i controlli dovrebbero essere ancora più rafforzati e attenti. Come riportato anche dal Sindaco molti sono contagi familiari e questo non è un dato del tutto negativo, significa che ci sono pochi contagi sparsi. In vista della Fase 2, quali sono le precauzioni necessarie da prendere e come dovremmo comportarci? A questa domanda mi sento di dare il mio parere come infettivologo, come prima cosa non dobbiamo dimenticare che nonostante il miglioramento, in Italia il virus è ancora presente. Non dobbiamo assolutamente abbassare la guardia, dobbiamo continuare ad attuare le misure di prevenzione come le mascherine, i guanti e naturalmente il distanziamento sociale. Io penso che il territorio di Casoria possa andare in una giusta direzione, i medici generici seguono attentamente la situazione e il nostro servizio sta funzionando a pieno regime, stiamo cominciando a fare i primi certificati di guarigione e spero che nelle prossime settimane saranno sempre numerosi.


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ANGELA CAPOCELLI

STRUTTURE TURISTICHE AI TEMPI DEL CORONAVIRUS

Questa settimana abbiamo voluto dar voce alla situazione di difficoltà che stanno vivendo e che vivranno gli alberghi di mare a causa del COVID19 che, oltre a bloccare l’economia, impedisce anche, giustamente, lo spostamento fino (almeno per ora) al 3 Maggio. Le testimonianze riportate sono di Mario Turi (che gestisce con il padre una piccola struttura extra alberghiera, un b&b non professionale a pochi metri dalle spiagge di Meta in costiera sorrentina) e Diodato Scala (proprietario e direttore dell’Hotel Continental Sorrento). Ecco il racconto del loro disagio. MARIO: A Gennaio avevo comprato una struttura che ho fatto ristrutturare ed ero quasi pronto per dare la formula della “casa vacanza” alla clientela che ama la penisola sorrentina. In questo momento è tutto fermo, il governo ufficialmente non ci ha imposto la chiusura ma in pratica abbiamo già perso tutte le prenotazioni dal 7 marzo a oggi… E ci sono disdette quasi per tutta l’Estate… Il momento è difficilissimo perché noi gestori di tali strutture in questo momento stiamo pagando utenze e fitti senza incassare un euro DIODATO: Attività come la nostra, di turismo e ristorazione, come dice il governo, saranno le ultime a riaprire. Tutti noi, qui a Sorrento, ci poniamo lo stesso problema: se non autorizzano i voli la gente come farà a viaggiare? Noi, personalmente, ci stiamo attrezzando con una pubblicità per il turismo nazionale e peninsulare in quanto, come albero continentale, abbiamo anche un ristorante al quinto piano, perché penso che con l’albergo ci sia poco da lavorare. Finché non si trova il vaccino per que-

sto maledetto Virus la situazione per noi sarà un po’ problematica. Ma nel frattempo, c’è qualcuno che prenota le vacanze? MARIO: No… Qualche ospite affezionato ha chiesto disponibilità dopo il 3 ma in questo momento non si sa se ci si può spostare dal proprio comune per motivi di vacanza. I vari decreti impediscono gli spostamenti se non per motivi di comprovata necessità.. e le ferie non credo rientrino. In questo momento è veramente difficile vedere una via d’uscita. DIODATO: Io ho la media di una 10ina di cancellazioni e 4/5 prenotazioni al giorno, prenotazioni per date che partono da metà Giugno fino a Settembre. In questo periodo sembrano che qualcosa si stia muovendo ma in maniera minima rispetto alle disdette. Quando si sbloccherà questa situazione? MARIO: Ci vorrebbe la sfera magica per saperlo... Né scienza né politica

sanno identificare delle linee guida ben precise.. si naviga a vista e la situazione sta precipitando per un settore che negli ultimi anni ha curato con orgoglio le bellezze dell’ Italia DIODATO: Per quelle che sono le nostre previsioni, noi siamo pronti per la riapertura del ristorante in data 18 Maggio. L’attività alberghiera non risente tanto di un’effettiva imposizione di chiusura, quanto dell’impossibilità di viaggiare e spostarsi. Noi, personalmente, abbiamo già avuto 2200 cancellazioni: un danno economico esagerato! Ciò che più mi preoccupa, però, sono i miei collaboratori: avendo una struttura che, quando in funzione, dà lavoro a 50/60 collaboratori, il danno colpirà parecchie famiglie. Fortunatamente, qualcuno dei nostri dipendenti sta in cassa integrazione e circa una 20ina lavorano in azienda per la manutenzione anche se stiamo chiusi (per pulizie e cose varie).

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DOMENICA 26 APRILE 2020

DOMENICO BORRIELLO

Fede, cultura e sociale: così brilla la Stella di Nola Questo periodo storico ha stravolto completamente le nostre abitudini e anche le millenarie tradizioni che arricchiscono il bagaglio culturale del Bel Paese hanno dovuto fare i conti con una realtà abbastanza dura. Non è ancora arrivata l’ufficialità, ma con ogni probabilità anche la millenaria Festa dei Gigli di Nola dovrà rimandare l’edizione 2020 al 2021, un po’ come i Giochi Olimpici di Tokyo. D’altronde in questi giorni il silenzio di Piazza Duomo è un po’ più assordante del silenzio di qualsiasi altro posto al mondo: nel cuore della città bruniana si sarebbero dovute presentare – nel corso di queste settimane – le canzoni d’occasione che avrebbero accompagnato la ballata degli 8 gigli e della Barca di San Paolino. Così non è stato, così non è e così non sarà – purtroppo – ancora per un po’. La Piazza Duomo virtuale – tuttavia – non è stata in silenzio e sono diverse le iniziative che hanno animato il web al suono di “alzate” e “girate”. Molto suggestivo il brano “Ohana (Andrà tutto bene)” creato per l’occasione da Mario Capasso e Danilo De Falco, con gli arrangiamenti curati da Mario Di Palma e Saverio Sirignano. Una canzone che ha visto – nella sua realizzazione – la partecipazione di tanti artisti della kermesse nolana, del sax soprano Giuseppe Iorio e degli straordinari bambini della Stella Academy. Quest’ultimo è un percorso nato ad ottobre 2019 da un’idea di Lello Guerriero e grazie all’impegno dell’associazione Caciotta Family, il cui nome è ispirato allo storico leader della Paranza Nolana Stella Peppe ‘A Caciotta, uomo unanimemente riconosciuto per le sue virtù. La nascita dell’accademia di una paranza dei gigli era volta a rimettere al centro della Festa i bambini, che rappresentano la linfa vitale e la speranza per una tradizione millenaria come i Gigli, che per essere così longeva ha sicuramente dovuto puntare sull’entusiasmo di tutte le nuove generazioni che l’hanno ammirata da bambini nel corso dei secoli. Prima dello stop forzato dovuto all’emergenza sa-

nitaria, la Stella Academy è stata una vera e propria scuola: ogni sabato i bambini hanno assistito a delle lezioni sui Gigli. Dalla musica alla lavorazione delle varre passando per la creazione dall’abito in cartapesta di ogni macchina da festa. Gli organizzatori hanno sottolineato come determinate attività – aperte ai bambini di ogni paranza – fossero un modo per non perdere il contatto con le tradizioni. La risposta di questi giorni - con i bambini della Stella Academy che hanno animato il video di “Ohana (Andrà tutto bene)” e disegnato i Gigli dei loro sogni – è una dimostrazione molto forte: saranno i bambini a dover prestare i propri occhi alle loro comunità per tornare a sognare. Per questo merita un grande elogio il lavoro della Paranza Stella, da sempre una delle realtà più attive nel sociale. Da 10 anni, infatti, la corazzata nolana collabora con Telethon e da qualche tempo – con cadenza annuale – la Caciotta Family realizza una maglia celebrativa, i cui proventi ricavati dalle vendite vanno ad aiutare l’Associazione Genitori Oncologia Pediatrica AGOP. In occasione di anniversari storici – come quello del 35° compleanno della paranza – inoltre non mancano mai iniziative culturali, come “Adotta l’arte 2018” con cui la Stella si incaricò del restauro di una tela del ‘700 per la chiesa SS Apostoli. In questi giorni di emergenza non è mancato il loro contributo, con una raccolta alimentare per aiutare le fasce più deboli. Una tradizione millenaria è già vincente per aver attraversato i secoli – adattandosi ai cambiamenti senza mai soccombere. Ma se una tradizione millenaria è capace di creare un’aggregazione così forte, con gruppi che si prodigano ogni giorno nella promozione di attività sociali e culturali per la propria città, allora possiamo ben immaginare un San Paolino sorridente e orgoglioso. Il suo atto di coraggio non salvò solo i nolani dell’epoca.

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DOMENICA 26 APRILE 2020

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RAFFAELE SILVESTRO

ESTATE AI TEMPI DEL Coronavirus

E’ trascorso più di un mese dall’inizio della quarantena, negli ultimi giorni i risultati finalmente si cominciano a vedere, notevole calo dei contagiati e crescente numero di persone guarite o dimesse dagli ospedali, questo vuol dire che gli italiani stanno facendo bene la loro parte. Adesso il pensiero va al dopo quarantena, quando dovremmo tornare alla vita normale, quella di tutti i giorni, come sarà? Di certo non sarà semplice, vivremo in maniera diversa, e con l’avvicinarsi dell’estate ci chiediamo a che periodo andremo incontro. Abbiamo chiesto ad alcune persone come trascorreranno le vacanze al tempo del covid19, alcuni, che hanno la casa in luoghi di montagna, hanno espressamente detto che preferiranno trascorrere lì il periodo estivo, altri, meno fortunati, sperano che almeno nel mese di Agosto ci si possa muovere verso luoghi balneari anche della propria regione. Il punto comune tra tutte le persone intervistate, è che loro non si sposteranno prima di Agosto, nonostante fossero soliti trascorrere week-end pre-vacanza nei mesi di Giugno e Luglio. Ora però, bisogna

anche un attimo pensare a tutte le città marittime, stabilimenti balneari, che quest’anno vivranno forse il momento più difficile, luoghi come il Cilento, che basano la loro economia sulla stagione estiva con le loro piccole località che affacciano su uno dei mari più belli d’Italia, le lunghe spiagge, i campeggi, sarà un’estate difficile per loro, ma se si pensa che l’italiano non può quest’anno andare a fare la vacanza all’estero, in Grecia, Croazia, Malta, Albania o Ibiza, possiamo sperare che le nostre spiagge saranmno popolate da soli italiani, sempre con le dovute precauzioni del caso, ma è comunque un punto focale per la nostra economia, farla continuarre a girare andando comunque in vacanza, ovviamente fin dove si può. Ecco quindi lo scenario al quale andremo incontro, sperando sempre che per allora si sia placato ancora di più quello che stiamo vivendo, in modo da farci vivere al meglio quello che è il periodo più atteso da tutti, e visti i trascorsi, una vacanza servirebbe a tutti, ma soprattutto a coloro che in questo momento stanno lottando in prima linea.

Crescere insieme, perfezionandosi Sicurezza edilizia Ambiente

Vincenzo D’Anna

Dottore in scienze dell’Ingegneria Collegio dei geometri e dei geometri laureati della Provincia di Napoli

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DOMENICA 26 APRILE 2020

12 ESPEDITO D’ANTO’

IMMUNI: L’APP CHE CI CONSENTIRA’ DI AFFRONTARE LA FASE 2 In uno dei nostri articoli precedenti abbiamo scritto della possibilità di utilizzare la tecnologia per tracciare i nostri spostamenti in fase di emergenza covid-19 e quindi anticipare in sicurezza la fine le lockdown. Quello che un mese fa consideravamo un’ipotesi remota da applicare nel nostro paese oggi si presenta come una realtà, infatti è stata progettata per l’occasione IMMUNI, un’app da installare sui nostri smartphone per tracciare i contatti prossimali e garantire la sicurezza. Siamo appena al lancio del prototipo nella fase di test e ad oggi ancora non sono state rese note ufficialmente le funzionalità e le modalità con le quali verrà usata l’applicazione, ma andiamo a chiarire alcuni aspetti: IMMUNI verrà installata sui nostri smartphone e traccerà durante i nostri spostamenti quelli che sono stati i nostri contatti prossimali. Ognuno dispositivo verrà identificato con in numero ID e i dati trasmessi saranno parzialmente anonimi. Il contatto tra due soggetti sarà rilevato via bluetooth e quindi sarà tracciabile solo a distanza di qualche metro. Se una persona è stata a contatto con una persona contagiata si attiverà un alert che informerà del fatto. Questo sistema è stato progettato per garantire la libertà di spostamento delle persone sane e allo stesso tempo per intervenire tempestivamente qualora ci sia qualche sospetto. Non sono mancate le polemiche inerenti il trattamento dei dati personali ed il rispetto della privacy, infatti sembra sia l’argomento principale di discussione in merito al funzionamento di una tecnologia che potrebbe aiutarci davvero tanto. Polemiche che non trovano al momento riscontro concreto, considerando che le aziende leader del web come google e facebook già sanno tutto di noi grazie alla geolocalizzazione, sanno dove andiamo, chi incontriamo, quanti ne siamo in casa, chi chiamiamo di frequente ecc e tutti questi dati vengono raccolti perché noi abbiamo dato il consenso e nessuno mai ne parla o polemizza sul caso. IMMUNI si presenta come un’app sicura, anonima e comunque sarà utilizzata solo fin quando non sarà terminata l’emergenza. Inoltre sembra che non sarà obbligatorio scari-

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care l’app, ma va anche detto che chi non la scarica avrà delle limitazioni per quanto riguarda gli spostamenti e comunque gli studi rivelano che la tecnologia può avere risultati efficaci solo se usata dal 60/70% della popolazione. Riportiamo il parere dell’ing. Roberto Fusco, che ha creato il sito di elaborazione dati statistici covid www.rfnet.it/covid19. “Una volta installata l’app, al dispositivo verrà assegnato un suo ID unico che attraverso l’uso del bluetooth identificherà costantemente gli altri dispositivi a portata di rilevamento di pochi metri, memorizzando sul dispositivo stesso gli ID di tutti i dispositivi rilevati e l’ora in cui è avvenuto il contatto prossimale. Se una persona accerterà la sua positività al virus, sul suo cellulare risulteranno già memorizzati tutti i contatti avvenuti nei giorni antecedenti e attraverso l’app, sarà possibile comunicare a tutti questi che si è venuti in contatto con una persona ammalata. E’ chiaro che le potenzialità dello strumento sono enormi ma è qui che si pone la questione della privacy, infatti non è ancora chiaro se verrà richiesta l’associazione di un dato anagrafico all’ID del cellulare al momento della registrazione. In caso venisse richiesto, le istituzioni governative avrebbere un maggiore controllo sul fenomeno, viceversa ci si affiderebbe alle persone che una volta saputo di essere venuti a contatto con un ammalato avrebbero la responsabilità di autogestire il rischio e, purtroppo, non siamo famosi per saperlo fare.” La parola agli italiani quindi se scegliere tra privacy o salute, tra libertà di movimento o anonimato, certamente siamo tutti curiosi di vedere come reagirà la popolazione davanti a questa scelta. Sicuramente la tecnologia è un supporto importante che può migliorare la nostra vita sotto diversi aspetti, possiamo accorciare le distanze, lavorare meglio, risparmiare tempo, monitorare la salute, abbattere i costi e tanto altro; tutto dipende dall’uso che ne facciamo e questa pandemia ne sta evidenziando l’utilità. Speriamo che venga fatto un corretto uso anche dell’app Immuniti e che realmente possa servire ad accelerare la fine del lockdown.

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DOMENICA 26 APRILE 2020

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RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO S.: Ingegné, scusate, questa settimana anche parlate del nostro giornale? Io: Savé (Saverio), mi permettono ancora di farlo, e allora lo faccio con piacere. S.: E se poi si stancano e vi cacciano? Io: Per ora, l’insuccesso della mia recensione precedente, mi ha dato alla testa (ironico, sorrido). Persisto! S.: Staremo a vedere… (ride sornione, come quando vedi il pedone davanti a te sul marciapiede, distratto dal suo smartphone, aspettando che sbatta sul palo della luce!) (continua…). *** Ecco, allora, anche questa settimana mi ritaglio – bontà del Direttore – questo spazio per rileggere con occhio critico lo scorso numero. Mi ispiro al Grillo che parla alla coscienza di Pinocchio, ma non ho la pretesa, come quello, di indirizzare la Redazione verso i buoni propositi. Ci mancherebbe, non ne ha bisogno! La mia mira è ben più modesta: sono la voce dell’uomo comune, della persona media. Il Lettore prototipo che legge con assiduità ed interesse il Nostro, e fa da cartina di “tornasole”. Veniamo a noi. Il numero (16) si apre con: “Terapia Intensiva all’Ospedale del Mare”. Ahimé, il dramma Covid-19 è l’argomento del giorno, da oltre due mesi. Comincio ad essere stanco. Rifuggo dai Tg, dai grafici, dalle conferenze stampa, e soprattutto dalla lettura delle Ordinanze. Vorrei passare oltre. Ma l’inizio dell’articolo mi sorprende: “Quanto manca alla vetta? Tu sali e non ci pensare”. Mi sembra un fiore in questo maledetto deserto giornaliero, non ne mastico, ma per me è una frase poetica. Ed allora inizio a leggere, e senza accorgermene sono già in fondo a questo “breve viaggio” (definizione dell’autrice), dove un’altra domanda, rivolta agli infermieri, mi colpisce come un guanto di sfida in faccia: “Quando arriveremo alla vetta della normalità?” Chissà, “ci vorrà del tempo”, rispondo-

IL GRILLO PARLANTE

no. Ma una cosa noi tutti la sappiamo, e l’articolo non poteva concludersi meglio: “E se vogliamo considerarli eroi (gli infermieri), ricordiamoci che lo sono sempre stati, anche prima del Coronavirus. E, dopo il Coronavirus, cerchiamo di non dimenticarlo!!” Qui, ogni mia ulteriore considerazione sarebbe superflua più del solito. Alex Zanotelli è un religioso che con la sua vita, dedicata agli ultimi del mondo, ti fa sentire al Suo cospetto come una formica vicino all’elefante. Fondatore di diversi movimenti umanitari, laurea honoris causa in Giurisprudenza, Direttore della rivista “Mosaico di Pace”, insomma quel che si dice un vero “cavallo di razza” dell’umanesimo cristiano. L’intervista di A. Botta meritava l’apertura del numero, e non la pagina 6. Le risposte del missionario sono delle stilettate ai governanti da prima pagina, per le scelte miopi, inopportune e talvolta disumane.

Queste riflessioni vanno meditate. Penso di spedire l’articolo a Conte! “Crisi di Impresa da Coronavirus”, intervista al Prof. F. Fimmanò (Ordinario di Diritto Commerciale alla Univ. Molise). Le domande rivolte al Docente sono “secche”, immediate, pragmatiche e direttissime: “Il Governo ha predisposto misure che vanno in questa direzione (salvare le imprese)?”, oppure: “Quali misure reali per le imprese?”. Bene, anzi benissimo. Leggo nella speranza che ci sia un barlume di soluzione. Ed invece le risposte, ahimé, non sono altrettanto chiare (almeno per me). Lo so, in questa situazione drammatica – anche per l’economia – soluzioni a schiocco di dita non ci sono, ma giocoforza solo percorsi di salvataggio eventuali, tortuosi e complessi (ma poi, perché?). Ma detto questo, rilevo che il buon Professore, forse, indulge – con sé stesso – in qualche tecnicismo di troppo, condìto con qualche astratta teoria generale (cito: newco - startup, imprese resilienti, golden-power, mah??!!). Alla fine, a me, pragmatico e sempliciotto, non è chiaro se ci sono possibilità (e se si, in concreto quali sono) di salvare l’impresa del mio amico falegname, del negozio di abbigliamento sotto casa, della ludoteca dove ho festeggiato il penultimo compleanno di mia figlia. Miei limiti, avrei dovuto studiare di più. *** Io: Savé, hai visto? Non sono andato a sbattere, come pensavi. Anche stavolta sono emersi i (molti) lati “luminosi” del nostro settimanale, e quelli meno. S.: Ingegné non cantate vittoria. Il Direttore vi censurerà! Siete stato sopra le righe. Io: Perché? Non credo, ma vedremo (continua…, la prossima settimana…. forse!). Gennaro Mosca (ingmosca@alice.it)


DOMENICA 26 APRILE 2020

14 SALVATORE IAVARONE*

SECONDA PARTE

Come funzionerà la ZTL del Centro Storico Altre notizie utili per i residenti della zona Con Delibera di Giunta numero 26 del 5 Marzo 2020 sono stati approvati gli “INDIRIZZI PER L’ISTITUZIONE DELLA ZONA A TRAFFICO LIMITATO (ZTL) E DEL RELATIVO SISTEMA DI CONTROLLO DEGLI ACCESSI DEL CENTRO STORICO DI CASORIA”, una delibera attesa da anni e che diventa finalmente realtà. Avevamo anticipato da queste pagine un progetto per il rilancio del centro storico della città, ed arrivano i primi segnali concreti di realizazzione di questo progetto. La scorsa settimana abbiamo presentato il progetto, ora scendiamo nei dettagli della delibera curate dall’Ing Salomone dell’Ufficio territorio e LL PP, che hanno curato tutte le fasi della realizzazione della ztl. Requisiti per il rilascio di autorizzazioni permanenti Le autorizzazioni permanenti per il transito e la sosta nelle ZTL possono essere rilasciate esclusivamente a coloro che sono in possesso dei requisiti di seguito precisati: 1) Ai residenti nella ZTL provvisti di patente di guida può essere rilasciata un’autorizzazione per ogni veicolo di proprietà o di cui abbiano la disponibilità in modo esclusivo; 2) A coloro che, pur non essendo residenti anagrafici, siano in grado di dimostrare l’effettiva e abituale dimora nella Zona a Traffico Limitato nonché a coloro che, parenti di residenti, per periodi limitati di tempo, si trovino nella necessità di dimorare presso l’abitazione dei congiunti, indicando il periodo esatto di permanenza (autocertificando dette condizioni), potrà essere concessa un’autorizzazione per un solo veicolo; 3) Ai titolari e ai dipendenti dei pubblici esercizi e dei negozi di vicinato, all’interno della ZTL, provvisti di patente di guida, per ragioni strettamente legate alla attività, potrà essere concessa un’autorizzazione per un solo veicolo a persona; 4) Ad ogni nucleo familiare con residenza anagrafica all’interno della Zona a Traffico Limitato e composto esclusivamente da persone con età superiore ai 65 anni, sprovvisto di veicolo proprio e patente, potranno essere concesse n.2 autorizzazioni relativamente ai veicoli

individuati dalle suddette persone; 5) Ai proprietari di box o di posto auto e agli affittuari e/o ai titolari di contratto d’uso di box o posto autovettura a qualsiasi titolo potrà essere concessa la sola autorizzazione di transito per accedere al box o al posto auto. Il numero delle autorizzazioni da rilasciare in tutti i casi suddetti sarà rapportato al numero dei veicoli che possono essere ricoverati e comunque in ragione di 1 veicolo ogni 15 mq (e successivi multipli) per box o posti auto in struttura e di 1 veicolo ogni veicolo ogni 15 mq (e successivi multipli) per posti auto all’aperto. Requisiti per il rilascio di autorizzazioni temporanee Le autorizzazioni temporanee per il transito e la sosta nella ZTL possono essere rilasciate esclusivamente a coloro che sono in possesso dei requisiti di seguito precisati: 1) Agli artigiani o ditte che effettuano interventi professionali di pronto intervento o a domicilio, è concesso il permesso temporaneo di transito e la sosta, nei pressi del luogo dell’intervento, a condizione che non venga intralciata in alcun modo la circolazione veicolare e pedonale e per il tempo strettamente necessario ad eseguire le attività lavorative del caso. Sul veicolo dovrà essere esposto apposito contrassegno riportante la dicitura “Riparazione d’urgenza” e gli estremi della ditta. L’autorizzazione/ regolarizzazione al transito, da inoltrare entro 3 giorni dall’accesso, sarà subordinata all’indicazione da parte del richiedente dei seguenti dati: targa del veicolo, destinazione (via, piazza, civico,…), motivo dell’intervento oltre che dimostrare lo svolgimento dell’attività di

cui sopra. 2) I veicoli diretti alle strutture ricettive ricadenti nella ZTL sono autorizzati alla circolazione ed alla fermata per lo scarico/carico bagagli e, a tal fine, il gestore dell’attività dovrà trasmetter e quotidianamente l’elenco delle targhe dei propri clienti all’ufficio comunale preposto. 3) In occasione di manifestazioni ed iniziative su aree pubbliche, regolarmente autorizzate o altre attività rivolte al pubblico, possono essere rilasciati permessi temporanei limitati alle esigenze organizzative. 4) Il Comando di Polizia Locale è preposto alla gestione delle autorizzazioni. Il Responsabile, in tutti i casi di comprovata necessità, è autorizzato a rilasciare permessi temporanei di durata indicata, motivata e ben documentata nella domanda, anche per ragioni eventualmente non contemplate nel presente regolamento. 5) Lo stesso ufficio, in casi contingibili ed urgenti è autorizzato a rilasciare permessi temporanei su richiesta verbale e senza particolari formalità, che dovranno essere regolarizzate entro il successivo primo giorno feriale utile. È autorizzato il rilascio di permessi per un periodo non superiore ad un’ora, in casi di necessità immediatamente constatabile e non differibile, nonché per veicoli che trasportino malati e persone infortunate o con ridotte capacità di deambulazione dirette presso ambulatori medici o abitazioni e per veicoli di imprese che debbano effettuare interventi di necessità, subordinandone la validità alla successiva tempestiva comunicazione della targa dei veicoli. Presentazione delle domande, istruttoria e rilascio delle autorizzazioni Coloro i quali sono in possesso dei requisiti stabiliti dal presente regolamento per ottenere il rilascio o il rinnovo dell’autorizzazione al transito nella ZTL devono inoltrare domanda su apposita modulistica predisposta dal Comune, in carta semplice, e con autocertificazione ai sensi del DPR 28/12/2000 n. 445 dei requisiti richiesti, contenente: dati anagrafici del richiedente, tipo e targa del veicolo/i; copia integrale della carta di circolazione del veicolo/i; copia


DOMENICA 26 APRILE 2020 integrale di un documento di identità in corso di validità. Nel caso di possesso di garage o posto auto coperto viene richiesta un’autocertificazione relativa alla regolarità dei pagamenti in materia di rifiuti solidi urbani. Nel caso di possesso di posto auto scoperto si richiede una dichiarazione del proprietario ovvero dell’Amministratore del Condominio che lo stesso è occupato in via esclusiva dal soggetto richiedente l’autorizzazione. In tutti i casi viene richiesto di allegare alla relativa istanza, una planimetria con la localizzazione del posto auto/area idonea allo stazionamento permanente di un veicolo e altresì di indicare l’anno dell’Autorizzazione ed il numero di

15 Passo Carrabile. Per il calcolo del posto auto scoperto si seguirà il criterio di cui al precedente art. 5. Sanzioni: Ai trasgressori verranno applicate le procedure sanzionatorie previste dal Codice della Strada per le violazioni ad esso attinenti, nonché quelle previste dal Codice Penale o dalla Leggi speciali per le falsità documentali (esibizione, uso o creazione di atti falsi in tutto o in parte) o per la mendacità nelle dichiarazioni e/o attestazioni; Rientrano nell’ambito di applicazione della sanzione amministrativa pecuniaria di cui al punto precedente anche le seguenti condotte: mancata esposizio-

ne, nei casi previsti, del contrassegno/ permesso di transito e/o sosta; omessa restituzione del pass in seguito alla decadenza dei requisiti; il controllo elettronico sarà installato solo nel varco delle “Zona a Traffico Limitato” posto: all’intersezione fra via Santacroce e p.zza Santacroce; all’intersezione fra Via Cardinale Maglione angolo Piazza Benedetto XV; all’intersezione fra Via San Mauro angolo Via Cavour; all’intersezione fra Via San Sebastiano angolo Via San Rocco. Consigliere comunale e presidente della Commissione “Territorio, Urbanistica, Lavori Pubblici, Ambiente, Viabilità e Vivibilità”

DANIELE ESPOSITO*

Ti senti stressato? Inizia a respirare cosi! Come per la masticazione anche per la respirazione vale la regola che veloce e bene non vanno d’accordo, in quanto la respirazione deve essere lenta per permettere al sistema respiratorio di poter digerire l’aria ed assimilare tutte le sue immense energie che contiene. Spesso il motivo per cui tante persone sono stanche, prive di energie, nervose, irritabili e perché non sono capaci di attingere a tutte le energie dall’aria. Le persone ansiose tendono a respirare superficialmente, soltanto con la parte alta dei polmoni, mantenendo perennemente nella parte bassa dei polmoni aria viziata, impregnata di tossine. Amo della respirazione diaframmatica che si svolge in 4 tempi uguali di respirazione: durante la giornata utilizzo una respirazione quadrata lieve cioè una inspirazione in 4 secondi, trattenere il respiro per ulteriori 4 secondi, espirare in 4 secondi e trattenere per 4. All’inizio non bisogna mai forzare con la respirazione, quindi è consigliabile rimanere su pochi secondi per

poi aumentare gradualmente. Oltre che per tutti i vantaggi sopra elencati, questa respirazione è un toccasana per una mente più tranquilla, migliore gestione dello stress, maggior funzionalità del sistema linfatico, migliori funzionalità cardiovascolare e polmonare, sonno più ristoratore soprattutto se anche di notte si riesce a respirare solo con il naso e riduzione dei mal di schiena. La respirazione quadrata è un ottimo strumento per misurare il proprio livello di stress e tensione. Per poter respirare correttamente durante una respirazione quadrata occorre essere rilassati in quanto la contrazione muscolare implica un maggior consumo di ossigeno da parte dei muscoli in tensione e questo limita notevolmente la respirazione quadrata. Svolgere una respirazione corretta ogni 45 minuti implica l’obbligo di trovare un rilassamento del proprio corpo, altrimenti specialmente nella fase di apnea a polmoni vuoti e si avverte un spiacevole senso di carenza d’aria. Tra i tanti benefici è giusto

dire che la respirazione diaframmatica è uno degli esercizi più efficaci per la perdita di peso. Respirare con il diaframma rende flessibili i muscoli addominali, aumenta la capacità polmonare ed è utile per tonificare l’addome. Come si esegue? Per imparare la respirazione diaframmatica puoi iniziare da sdraiato, e dopodiché potrai iniziare a respirare con il diaframma anche in piedi. 1 Sdraiati in una posizione comoda su una superficie piana 2 Rilassa le spalle 3 Metti una mano sul petto e una sullo stomaco. Terrai la mano sul petto per controllare che il petto non si alzi. 4 Inspira attraverso il naso per qualche secondo, vedrai la pancia riempirsi di aria 5 Espira in modo lento con la bocca aperta e lascia uscire l’aria 6 Ripeti questi passaggi più volte ed otterrai risultati migliori. Come respirare durante l’allenamento? Una delle

domande che mi viene fatta spesso è “come respirare quando mi alleno?”. La respirazione da effettuare durante un esercizio è solitamente una respirazione caratterizzata da 2 fasi, una fase di espirazione (butto aria fuori) nel momento in cui effettuo lo sforzo, quindi la fase positiva del movimento. Esempio pratico: Quando fai i piegamenti sulle braccia, nel momento in cui ti sollevi verso l’altro bisogna espirare con la bocca, nel momento in cui effetti la fase eccentrica negativa e quindi porto il corpo dalla massima distensione a terra esegui una ispirazione con il naso. Se non sai come allenarti puoi scaricare il programma gratuito da 10 minuti al giorno sul sito www.ilmetodo5. it/bonus. * Personal Trainer e consulente della nutrizione sportiva, da oltre 15 anni nel settore, è autore del libro il Metodo 5, premio eccellenza italiana a Washington D.C.


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TERESA D’ANGELO

Ida Rendano, si racconta nel mio format in diretta Instagram, “Chiacchierando con...”

Ida Rendano, cantante, attrice e showgirl italiana, magnifica interprete della canzone partenopea classifica ed una tra le più belle voci nel panorama napoletano e nazionale da anni. Cresciuta nella musica sin da piccola, ha potuto conoscere i più grandi autori e cantanti della musica napoletana come Murolo, Merola, Mauro, Gragnaniello, grazie anche a suo padre, cantante ed impresario dell’ambiente napoletano.Muove i suoi passi ed inizia la sua carriera dai primi anni 90, dove incontra il grande Gigi D’Alessio ed inizia a collaborare, pubblicando il suo primo album “Così quasi per gioco”, diventando vera icona della musica napoletana moderna. Ma il suo cammino sempre florido, s’intreccia con Nino D’Angelo, con il quale incide “Solitudine”, un vero capolavoro, che porta Ida a frequentare con una tournée tutta l’Italia. Ida partecipa a grandi trasmissioni televisive su rete nazionale, non lasciando mai le sue radici. Tante le cose fatte, oltre i tanti album, tanti anni di commedie teatrali come attrice protagonista proprio col grande Nino D’Angelo. Non gli è mancato nulla, anche il piacere di condurre trasmissioni come “Dj Naples”

e “La tv dei ragazzi ” un programma dedicato ai bambini. Una data molto importante stampata nella sua vita, ”24 giugno 2017”, dove Nino D’Angelo la vuole come ospite d’onore nel suo concerto allo Stadio San Paolo di Napoli,è lì ricanta il loro successo insieme “Solitudine”, sentendosi emozionata come una prima volta a contatto col pubblico. Vita intensa quella di Ida, sempre in continuo sviluppo di cose nuove, tra le ultime hit cantatissime, il feat con Natale Galletta “‘o segreto ‘e tutt è segrete”, sentita in tutte le radio. Ultimamente impegnata in una nuova commedia teatrale con Lucio Pierri ed altri attori, “La scommessa”, che dopo i primi successi teatrali a Salerno, poi in scena al Teatro Totò per il covid19 si è fermato tutto. In attesa di ripartire, Ida trascorre la sua quarantena a casa con la sua splendida famiglia, da sempre pilastro fondamentale.Ida Rendano è un’artista unica, umile buona e di gran grinta,che mi ha davvero emozionato. Ringrazio ancora per la splendida chiacchierata in diretta Instagram, poi potete visionare il video intervista sul mio profilo Facebook.


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RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO Caro Direttore, ho letto con molto piacere e attenzione l’articolo apparso sul tuo settimanale nel numero di domenica 19 aprile a firma di FIAB Casoria, che mi ha colpito particolarmente, fin dalla bellissima citazione con cui è cominciato poiché, anche per me, la politica è passione. A mio modo di vedere, il tema trattato è di estrema importanza sia perché sono onorato di rappresentare la mia città in Consiglio Comunale e sia perché ho la fortuna di confrontarmi in qualità di Architetto con altri comuni proprio su questo argomento. Lo ritengo un utile spunto di riflessione perché, anche se viviamo un momento di emergenza nazionale, è necessario, comunque, pensare a un futuro diverso per la nostra città. Una terra martoriata da anni di gestione inefficiente e che non si è mai stati capaci di risolvere problemi ormai divenuti storici. È un articolo molto interessante e pieno di spunti, in esso è stata fatta un’analisi precisa e dettagliata di tutte le leggi e norme che hanno regolamentato la disciplina dell’Urbanistica, a partire dalla Legge nazionale n.1150 del 17/08/1942, sino ai giorni nostri con la Legge Regionale della Campania, a cui la nostra città deve far riferimento, la Legge

n.16 del 2004. Dalla prima volta che mi sono insediato in Consiglio Comunale, da subito ho tenuto a ribadire, che per la nostra città è necessaria la redazione di un PUC (Piano Urbanistico Comunale) aggiornato, in quanto quasi nessuno aveva dato l’attenzione che tale materia merita, in riferimento alle normative vigenti, ma soprattutto perché tale atto può garantire uno sviluppo dal punto di vista territoriale, ambientale, economico e sociale. Deve far riflettere che sino ad oggi qualsiasi intervento o opera da realizzarsi deve far riferimento alle norme urbanistiche della variante del Piano Regolatore del 1988, variante al Piano Regolatore del 1980. Ciò non è possibile. Fino ad ora si è andato molto a rilento ed è necessario un cambio di marcia perché, consentimi di dirlo, le altre città sono avanti anni luce mentre noi stiamo andando troppo a rilento, ben prima del blocco di tutta la macchina amministrativa durante il Covid19. La nostra fortuna è che i termini per la redazione finale del PUC sono slittati al 31/12/2020, ma ciò non deve cullarci. Convengo, da quanto scritto nell’articolo del 19/04/2020, che le tempistiche e la cronologia per la redazione degli atti è alquanto discutibile. Non può essere redatto un Documento degli indirizzi in

La solidarietà Delle Donne

In un momento così difficile, la nostra Casoria ci regala una bellissima storia di solidarietà. L’azienda familiare “Delle Donne”, che produce bandiere e gadget sportivi e non, con l’avvento dell’emergenza Covid-19 ha pensato di dedicare tempo e lavoro alla produzione di mascherine protettive, offrendole, in maniera del tutto gratuita, ai cittadini di Casoria. L’azienda, nata grazie ai sacrifici di Salvatore Delle Donne, è oggi portata avanti dai figli Enza, Angelo, Luisa e Lina Delle Donne, che, con il loro lavoro e la loro dedizione, rendono ogni giorno orgoglioso il loro papà, che li osserva dal Cielo. Quello della famiglia Delle Donne è un grande gesto di solidarietà, che aiuta i nostri concittadini a proteggersi in una situazione tanto difficile, sopperendo alla grande difficoltà di reperimento di dispositivi di protezione. In questo momento così delicato e buio si è accesa a Casoria una piccola luce grazie a persone comuni, che con un gesto di grande umanità hanno saputo diventare straordinarie! Anna Muto

una data e dopo soli tre giorni approvato con Delibera di Giunta. Indirizzi che non hanno alcuna linea politica, ma bensì frutto di analisi passate. Documento degli indirizzi che non hanno tenuto conto di nessuna idea e visione politica, ma bensì hanno dato solo potere e spazio ad una Commissione, che ha tutt’altro compito da svolgere. E’ necessaria la partecipazione di tutti per la redazione di un PUC preciso, che dovrà cambiare il volto della nostra città. Ben vengano associazioni, imprese, professionisti, commercianti, che vivono e sono sempre presenti nel nostro territorio, e possono dare il giusto apporto per la redazione dell’atto finale. E’ giusto e mi associo all’ invito, espresso nello scorso settimanale, alla partecipazione della città, con apposite e congrue iniziative, soprattutto nelle prossime fasi che sono la base per il proseguo di un giusto lavoro. Chiudo con una frase di Churchill che a me piace molto: “Il politico deve essere in grado di prevedere cosa accadrà domani, il mese prossimo e l’anno prossimo, e, in seguito, avere la capacità di spiegare perché non è avvenuto.” Arch. Alessandro Puzone Consigliere Comunale

Con estremo dolore e infinita commozione la famiglia saluta Giuseppe “Geppino” Palomba, venuto a mancare il 17 aprile a 74 anni. La moglie Nunzia, i figli Cristina e Domenico, il genero Pasquale, la nuora Roberta, i nipoti Federica, Lorenzo, Andrea e Martina e i parenti tutti lo ricordano con questo pensiero: “Sei stato un marito devoto, un padre adorabile e amorevole, un uomo estremamente buono, un maestro impeccabile. Rimarrai per sempre nei nostri cuori. Ti amiamo...”. La famiglia di Geppino ringrazia tutti per le condoglianze e per l’affetto. La funzione religiosa sarà celebrata appena sarà possibile (dato il lockdown per l’emergenza), in modo che l’intera comunità di Casoria possa salutare uno dei suoi figli più cari e meritevoli.

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COMUNICATO STAMPA Oggetto: Affidamento alla ditta GIUSAN per gli interventi puntuali di adeguamento della sede comunale in Casoria alla Via Benedetto Croce “Due articoli diffamanti su un giornale locale hanno destabilizzato la tranquillità mia e della mia famiglia; ad agire persone che durante questa emergenza strumentalizzano atti leciti e legittimi facendoli passare per irregolari. Un modo di scrivere che va ad attaccare la persona, facendo scaturire insulti e minacce nei miei confronti e nei confronti della mia famiglia. Depositerò una denuncia alla Procura della Repubblica ed un esposto all’Ordine dei Giornalisti. Faremo luce su questa storia e sul perché di questi attacchi”. In seguito agli attacchi mediatici ed all’interrogazione fatta da alcuni consiglieri di opposizione, che hanno tentato di screditare l’ufficio tecnico del Comune di Casoria ed il sottoscritto Sindaco, insinuando il dubbio della mala fede nella scelta degli interventi straordinari sull’immobile comunale di via B. Croce, ritengo doveroso precisare quanto segue: L’ufficio tecnico del Comune di Casoria ha agito nel pieno rispetto delle regole, secondo tutti i criteri di legalità, trasparenza, efficienza e buona fede, come emerge dalla relazione che il dirigente ha predisposto in riscontro all’interrogazione consiliare. Ha agito, altresì, tenendo conto della necessità di realizzare interventi finalizzati a garantire la sicurezza dei lavoratori, la continuità dell’apertura degli uffici al pubblico evitando disservizi legati alla possibile chiusura della sede comunale nonché sulla base della circostanza che, come sollecitato più volte dai vari dirigenti, sindacati e Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP), era necessario agire con

l’unica alternativa della chiusura della sede. La scelta della ditta è stata oltremodo legittima in quanto già addetta alla manutenzione di immobili comunali in virtù di un previgente Accordo Quadro, tuttora in essere ed avendo la stessa già operato sullo stesso immobile di via B. Croce eseguendo lavori risolutivi di criticità di manutenzione ordinaria. Chiarito ciò, personalmente ritengo che in un momento in cui il Sindaco, l’Amministrazione, i dirigenti ed i dipendenti tutti del Comune di Casoria, sono impegnati a gestire l’emergenza Covid-19, mi è sembrata totalmente inopportuna e speculativa la strumentalizzazione da parte di alcuni giornali locali e di alcuni esponenti dell’opposizione, i quali hanno tentato di manipolare l’opinione pubblica approfittando di un momento di difficoltà, in cui la tensione e la confusione tra la popolazione è già alta. Strumentalizzazioni basate su notizie ingiuriose che hanno generato reazioni sui social media violente ed inopportune, a seguito delle quali ho sentito minacciata la serenità mia e della mia famiglia; ragion per cui denuncerò i fatti alle autorità competenti. In ogni caso, ferma restando la piena legittimità dell’operato dell’Ente e la esclusiva prerogativa delle scelte da parte dell’ufficio, sarà il dirigente a prendere in considerazione finanche la possibilità, per mere ragioni di opportunità, di revocare l’affidamento benché assolutamente legittimo. IL SINDACO Avv. Raffaele Bene


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20 RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO Caro direttore, chiedo ospitalità sul tuo periodico per pubblicare queste mie riflessioni in merito a un’intervista rilasciata dal prof. Sabino Cassese e diffusa in rete con il commento dell’avv. Gennaro Crispino responsabile locale della Lega di Salvini dal titolo: “Pandemia: non è stato di guerra, non si giustificano i pieni poteri concessi al Governo”. Infatti pochi giorni prima dell’intervista e più precisamente domenica 05/04/2020 nel corso della trasmissione di Fabio Fazio sulla Rai, il prof. Cassese ha chiaramente criticato l’attuale modello decisionale utilizzato dal Governo ritenendolo eccessivamente frammentario auspicando una maggiore concentrazione del potere decisionale in questo grave momento di crisi sanitaria. Anzi egli ha esortato il Governo a utilizzare la disposizione contenuta nell’art. 117, II comma, lettera q) della Costituzione. Per chi non lo sapesse la disposizione evocata dal prof. Cassese, in deroga a quanto stabilito in altra parte della stessa norma in materia sanitaria, attribuisce allo Stato la competenza esclusiva in caso di profilassi internazionale. Orbene, così stante le cose e non vi è motivo di dubitare (la registrazione è facilmente disponibile) appare inverosimile che l’ex Presidente della Consulta, nel giro di poche ore, abbia cambiato idea sino a ritenere ingiustificati i “pieni poteri” che sarebbero stati attribuiti al Governo. L’unica verità che viene fuori da questa strana storia è che l’attuale schieramento di centro-destra, incapace di formulare uno straccio di proposta politica, preferisce nascondersi dietro i soliti, vecchi annunci roboanti che hanno l’unico effetto di rafforzare una maggioranza sì litigiosa ma che sta facendo tra mille difficoltà quello che avrebbero dovuto fare i tanti paesi più forti del nostro sul piano econo-

mico e politico. Ebbene l’autore o gli autori dello scritto anziché riflettere su queste elementari questioni hanno preferito inerpicarsi sul tortuoso e per essi inesplorato sentiero costituzionale per il puro gusto di criticare l’azione del Governo italiano. Così facendo e senza accorgersene hanno talmente ingarbugliato la nostra Carta fondamentale che sembra essere stata scritta da un ubriaco in una stanza al buio. In effetti il tentativo di strumentalizzare il pensiero del prof. Cassese avviene sin dall’inizio dell’intervista quando l’intervistatore, partendo dal presupposto che l’attuale stato di pandemia è paragonabile allo stato di guerra, afferma che il Parlamento avrebbe conferito al Governo i “pieni poteri” previsti dall’art. 78 della Costituzione che non si giustificano e comunque in questo caso sarebbero stati mal utilizzati dal Governo. Sul punto il prof. Cassese fornisce, ovviamente, risposte precise e inconfutabili. Alle osservazioni di Cassese mi sia consentito di aggiungere soltanto due elementi: Il Parlamento non ha mai deliberato alcuno stato di guerra ai sensi dell’art. 78 Cost.; Di conseguenza non esiste neppure sul piano ipotetico alcun atto con il quale il Parlamento avrebbe conferito al Governo i “pieni poteri”. Trattasi, invece, di una decretazione d’urgenza da parte del Governo ampiamente giustificata dalla gravissima pandemia che ha colpito il nostro Paese (art. 77 Cost.). Ma vi è di più! In questo particolare momento il Governo, esercitando in via eccezionale la funzione legislativa prevista dall’art. 77 Cost. lo sta facendo in maniera ineccepibile concordando con le autonomie locali le decisioni alle quali spesso è concessa la possibilità di operare in deroga. Cio-

nonostante le opposte previsioni di cui all’art. 117, II comma lett. q) Cost. che in caso di “profilassi internazionale”, come l’attuale situazione, attribuisce allo Stato l’esclusiva potestà legislativa. In definitiva ci sembra di poter affermare che i provvedimenti adottati dal Governo per fronteggiare la crisi pandemica sin dal 31/01/2020 complessivamente non sono censurabili sia sul piano della correttezza costituzionale che politica visto che successivamente sono stati adottati da quasi tutti i Paesi del mondo e persino da quei governanti (Johnson, Trump) che inizialmente li avevano accolti con scetticismo. I medesimi atti sono invece criticabilissimi sul piano della forma espositiva, infarciti da strafalcioni giuridici e grammaticali difficilmente perdonabili. Purtuttavia, considerato che gli stessi errori se non più gravi spesso si riscontrarono anche negli atti del legislatore ordinario (Parlamento), ci sentiamo di poter assolvere il governo nel caso di specie per aver agito in presenza di un grave stato di necessità. I rappresentanti del centro-destra prima di criticare l’azione del Governo Italiano dovrebbero ricordare qual era il loro atteggiamento di fronte all’iniziale proposta di chiudere alcune attività per fronteggiare il flagello in arrivo dall’Asia. Gli stessi leaders dovrebbero ricordare, per raccontarlo ai loro figli e nipoti, qual è stato l’atteggiamento dei potenti della Terra di fronte all’Italia posta in quarantena totale. Sempre gli stessi leaders nazionali e locali dovrebbero ricordare per trasmetterlo ai loro eredi, qual è stato e qual è il comportamento dei loro alleati europei (Olanda, Ungheria, ecc…) di fronte al nostro Paese che sollecita e insiste per costruire una risposta comune alla drammatica crisi sanitaria, economica e politica causata dal coronavirus. Avv. Mariano Russo


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Tommaso Arcella

Volare in bici: (benefici morali) Si alza il pedale ci si poggia sopra il piede, si prende il manubrio e via. Verso strade sconosciute non battute da auto e pedoni. Si va per sentieri nuovi, per rive deserte o lambire corsi d’acqua tra alberi o sterpaglia che non hanno visto essere umano da molto. Si va per strade asfaltate o viottoli sterrati, vie sconnesse, sentieri collinari con pietre e ciottoli a volte troppo grandi per cui è necessario prendere la bici in spalla e scavalcare i massi; oppure trovare dei gradini da scendere e se in salita riprendere la bici in spalla e andare. E’ cosi che ho scoperto luoghi sconosciuti dove le auto non hanno accesso e a piedi richiede troppo tempo. Si scoprono anfratti costieri di cui se ne vede la somiglianza solo nelle foto di luoghi esotici, eppure sono vicini. Si scoprono borghi medioevali impensabili in cui ci si è stati più volte con l’auto ma senza potersi avventurarsi neppure a piedi. Come io ho scoperto i tre porticcioli di Bacoli di cui non ne conoscevo l’esistenza; Il borgo antico di Monte di Procida, percorribile solo a piedi o spingendo la bici nelle stradine in forte pendenza. Oppure avventurarsi tra la vegetazione della Foresta di Cuma: immensa distesa di alberi e anfratti cespugliosi per cui bisogna essere solo avventurieri per inoltrarsi a piedi, e comunque la prima volta è bene andarci in compagnia. O sul castagnaro sulla collina presso Quarto. Scoprire il Matese con i suoi laghi; il Partenio con i suoi panorami mozzafiato; La costiera amalfitana; Percorrere il viale che da Termini porta al Punta Campanella e scendere giù

nella grotta della Vittoria al livello del mare: vero paradiso terrestre. E quando le distanze sono troppe e il tempo è poco: prendere il treno o flixbus o anche l’auto per poi lasciarla appena possibile. In città, poi ci si puoi andare dove si vuole: per strada, sui marciapiedi, nella ZTL, inoltrarsi in vicoli o zone di Napoli in cui non ci saresti mai andato a piedi e godersi veramente i luoghi che attraversi e i panorami che non avresti mai visto senza l’uso della bici. In auto sei impegnato a guidare e l’impegno non ti permette di soffermarti ad osservare a pieno il panorama o un gabbiano che ti si possa a qualche metro da te. Insomma la bici ti induce a meditare e ti rende partecipe veramente del mondo che ti circonda, rendendoti parte di esso in un ecosistema armonico di cui tu fai porte del tutto. Forse a volte anche troppo: immerso nell’atmosfera, ti induce a pensare alla tua vita privata e a quanto ti stia perdendo, impegnato negli adempimenti quotidiani per la sopravvivenza, in questo marasma di sopraffazione l’uno con l’altro. Lo scappare dalla città convulsa e ritrovarsi, casomai con amici in un posto da favola di cui non ne sapevi l’esistenza. La città: quest’agglomerato urbano,

spesso caotico, sommerso di auto, indotti a comprarle dal martellamento imperante del consumo e della vendita a tutti i costi per innalzare il PIL: Siamo stati costretti, volontariamente o non, a munirci tutti di un’auto. Ma è proprio necessario averne una? I paesi del nord Europa, e non solo, ci stanno dimostrando che non è così. Per spostarsi in città, nel raggio di cinque chilometri basta la bici, oppure usare i mezzi pubblici, lasciando l’aria pulita, da visitare in bici o a piedi. Andare a lavoro in bici oppure in monopattini elettrici o segway di nuova invenzione ad uso singolo che si vedono già in alcune città. Per fare ciò non è necessario essere uno sportivo o essere allenato, basta un po di equilibrio e una bici anche economica. Ci si sente liberi. Anche in moto? No, in moto non si fanno sforzi; non si ha un ritorno di benessere fisico, e poi si inquina e costa molto rispetto alla bici. Con la bici si risparmia anche la palestra. Poi c’è, chi si impegna a superare i propri limiti fisici. Ci si accorge dopo un po di tempo: si nota che quella certa salita prima non ci si riusciva a fare, e qui sfocia l’orgoglio personale, di aver superati se stessi. E l’umore va su.

E’ anche una medicina per la mente. Il caldo? Il freddo? Si superano con il giusto equipaggiamento. Se fa freddo, in movimento ci si riscalda. E poi il vento sulla faccia, ti da la sensazione di essere vivo e parte del cosmo in armonia con la natura. Un mio amico, ex presidente di FIAB Napoli dice che quando fa caldo l’unico posto fresco è sulla bici: si riceve l’aria fresca sul volto come un ventilatore naturale, ed è vero. I viaggi di più giorni: l’avventura per posti lontani; lo stare da soli o in buona compagnia ed esplorare posti inaccessibili. Conoscere persone di altri luoghi e imparare altre lingue; conoscere usanze e modi diversi di pensare a stretto contatto. Insomma maturare una coscienza di comunità universale in cui l’uomo non è al centro dell’universo come da “rinascimentale memoria”, ma è un granello di sabbia nel deserto o una goccia dell’oceano. Fai parte del tutto e non ha diritto di sconvolgerne l’equilibrio. La bici ci fa ritornare alle “città vivibili” di qualche secolo fa per cui furono realizzate: per andarci a piedi o in bici e goderne delle sue bellezze di cui l’Italia ne va fiera in tutto il mondo. Preserviamo i monumenti dall’inquinamento prodotto dalle auto. La bici è il mezzo ideale, in questo periodo in cui siamo obbligati a tenere la distanza per evitare la trasmissione del coronavirus. Non a caso la natura si sta rigenerando da quando l’uomo ha bloccato la produzione inquinante. Ma ci voleva il coronavirus per farci capire che i mezzi inquinanti sono un danno per l’ambiente per indurci ad usare la bici?

www.casoriadue.it


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SALVATORE IAVARONE*

AIUTIAMOCI NOI...

In questo periodo particolare della nostra vita per effetto dell’emergenza da covid19, abbiamo pensato di mettere a disposizione gratuitamente dei nostri cittadini che ne hanno bisogno il supporto di un team di professionisti per dare informazioni, sostegno e chiarimenti a chiunque lo chieda. In particolare saremo disponibili per ciò che riguarda: • decreto ‘salvaitalia’ e modalità per ottenere il bonus di 600 euro per commercianti ed artigiani, • chiarimenti legali • indennità professionisti e cococo iscritti alla gestione separata inps • reddito da ultima istanza per professionisti iscritti alle proprie casse di appartenenza (medici, avvocati ecc) • fondo solidarietà mutui prima casa • sospensione finanziamenti, leasing e altre forme di finanziamento micro piccole e medie imprese nonché professionisti • sospensione versamenti ed adempimenti fiscali • crediti d’imposta legati all’emergenza (negozi, e botteghe, sanificazione) • incentivi fiscali per le erogazioni liberali a sostegno delle misure di contrasto all’emergenza • supporto psicologico-medico • supporto pedagogico online per famiglie • e tanti altri servizi…. Le attività saranno svolte in collaborazione con una rete di associazioni locali e si tratterà di assistenza remota, ovvero a distanza. Lasciate un messaggio wapp a 347.7995400 o contattateci via mail all’indirizzo universitari@libero.it, con le vostre richieste e sarete ricontattati. Andrà tutto bene… Consigliere comunale e presidente della Commissione “Territorio, Urbanistica, Lavori Pubblici, Ambiente, Viabilità e Vivibilità”

Salvo accordi scritti, la collaborazione con questo settimanale è da considerarsi del tutto gratuita e non retribuita. In nessun caso si garantisce la restituzione dei materiali inviati. Del contenuto degli articoli e degli annunci pubblicitari sono legalmente responsabili i singoli autori. E’ vietata la riproduzione anche parziale di testi, grafica, immagini e spazi pubblicitari.

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Vendita - Prodotti Alimentari Bio e Vegani - Cosmetica Bio Via G. Marconi, 49 - Casoria (NA) - Cell. 333 6142063 Autorizzazione del Tribunale di Napoli n. Reg. 5116 del 28/02/2000

Editore CASORIA DUE s. a. s società messa in liquidazione

Direttore Responsabile: Ferdinando Troise Stampa: PRINTING HOUSE - CASORIA Tiratura 7000 copie. Distribuzione gratuita. Questo numero è stato chiuso il 23 aprile 2020

Direzione, Redazione, Amministrazione e Pubblicità Via Capri, 2 - 80026 Casoria (NA) - Tel. /Fax 0817311062 email: casoriadue@libero. it


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