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DOMENICA 27 OTTOBRE 2019

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Settimanale di Informazione

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ANNO XIX - N° 32 - DOMENICA 27 OTTOBRE 2019

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SULLE ORME DEL “S. FRANCESCO DEL XIX SECOLO”


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ANTONIO BOTTA

1 Novembre e 23 Novembre prossimi: due ricorrenze per il dovuto omaggio a S. Ludovico da Casoria

SULLE ORME DEL “S. FRANCESCO DEL XIX SECOLO” Nell’imminenza del prossimo mese, la città di Casoria si prepara a celebrare due ricorrenze di elevato valore spirituale, rendendo il dovuto omaggio a S. Ludovico da Casoria, il “gigante della carità”. Il 1° Novembre, le suore elisabettine bigie, l’Ordine religioso da Lui fondato, insieme con la comunità cittadina, ecclesiale e civile, renderanno lode al Signore, perché lo stesso giorno dello scorso anno, nella Basilica di Santa Chiara in Napoli, dopo la Santa Messa officiata dal padre provinciale dei Frati minori, Carlo D’Amodio, fu scoperta la nuova urna contenente il corpo del Santo casoriano dopo un accurato e certosino lavoro di ricomposizione. Dal 2015, le ossa del Frate erano state custodite in un piccolo reliquiario. Lo scheletro, conservato ora integralmente, fu ricostituito dai periti medici prof. Michele Papa, ordinario di Anatomia umana normale dell’Università Luigi Vanvitelli di Napoli, dalla prof.ssa Rosaria

Maria Anna Costanzo, ricercatrice di Anatomia patologica e dal dott. Domenico Ronga, primario emerito dell’Istituto Pascale di Napoli”. La sistemazione dell’urna, prima dell’apertura al pubblico avvenne davanti a don Nunzio D’Elia, delegato dal Cardinale Crescenzio Sepe, alla Superiora generale delle suore elisabettine bigie, Lissy Thattil e al già citato Padre D’Amodio. Promotore della realizzazione dell’opera è stato il dott. Ronga, nativo di Casoria. Il corpo del Santo, nato a Casoria l’11

Aprile 1814, è raffigurato nel momento dell’imminente transito al Cielo, che avvenne alle ore 7,15 del 30 Marzo 1885 nell’ospizio marino di Posillipo. Il secondo evento, da commemorare nel prossimo mese, è la canonizzazione di S. Ludovico, avvenuta il 23 Novembre 2014, dopo la beatificazione del 18 Aprile 1993, sono trascorsi cinque anni da quel memorabile giorno e i tanti Casoriani che parteciparono a Roma, in piazza S. Pietro, al rito solenne dell’elevazione agli onori degli altari del “S Francesco del XIX secolo”, custodiscono in maniera indelebile nel cuore l’immensa gioia provata nel momento in cui Papa Francesco pronunciò la formula di canonizzazione, stabilendo che Ludovico da Casoria, G. A. Farina, K. E. Chavara della Sacra Famiglia, Nicola da Longobardi, Eufrasia E. dei Sacri Cuori e A. Ronconi “siano devotamente onorati tra i Santi”. continua a pag. 4


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Indimenticabile Il tripudio del cuore di tutti i presenti, in particolare delle elisabettiane bigie, espresso con il sublime canto del coro che diffuse in tutta la piazza, in lingua latina, l’esortazione a esultare nel Signore: “Exultate, iusti, in Domino”. Come già aveva sottolineato Papa Giovanni Paolo II quando beatificò l’umile fraticello, anche Francesco esaltò la Sua instancabile Opera d’amore al servizio dei poveri, dei derelitti e degli emarginati, fedele all’insegnamento dell’apostolo Giovanni: “Non amiamo a parole né con la lingua, ma nei fatti e nella verità”(1Gv 3,18). In sintesi, S. Ludovico da Casoria edificò un’accogliente struttura per gli “accattoncelli” per il recupero dei ragazzi che vagavano per le strade di Napoli, fondò ricoveri e ospizi per i sordomuti, i ciechi, gli anziani, gli orfani e gli scrofolosi; creò convitti, scuole, tipografie, colonie agricole, monti di pietà, bande musicali e altre innumerevoli opere scaturite“dal suo cuore sconfinato come il mare” . Convinto che “l’Africa deve convertire l’Africa”, creò a Napoli i“Collegi dei moretti” per l’educazione cristiana dei giovani africani, che egli volle annunziatori del Vangelo nel loro Continente. Per la sua

“Carità sfrenata” (titolo del libro scritto da Salvatore Garofalo), egli fu apprezzato anche da intellettuali laici, credenti o meno del suo tempo, tra cui Croce, Di Giacomo, Settembrini e Imbriani. Facendo riferimento alla pagina del Vangelo proclamata durante la Messa di canonizzazione, Papa Francesco pose in evidenza che noi saremo giudicati sulla tenerezza e sull’amore e che si accoglie la regalità di Cristo, compiendo le opere di misericordia. Dal bene fatto o non fatto dipende il nostro ingresso nel Suo Regno e “oggi”, rimarcò il Santo Padre , “la Chiesa ha proclamato Santi persone che sono “modelli” di dedizione a Dio e ai fratelli, essendosi dedicati totalmente al servizio degli ultimi.” “Essi” concluse il Pontefice, “ci esortano a crescere nella gioia di camminare sulla via del Vangelo, seguendo le loro orme”. Noi sappiamo bene quali sono le “orme” di S. Ludovico da seguire per annunciare e testimoniare il Vangelo: sono ben visibili nelle Sue opere d’amore e poi le ha indicate nel “Testamento della mia carissima povertà”, nel quale, tra l’altro scrisse: “ […]Ardeva dentro di me un grandissimo foco di amore per i poverelli di Cristo. I malati sacerdoti furono i primi miei amori, poi i poveri africani, pei quali avrei voluto esporre

la mia vita per la loro salvezza; i muti, i ciechi, i vecchi, e gli orfanelli sono stati gli amori del mio cuore, della mia fantasia e della mia natura. Non sono stati i voti solenni i motivi che mi hanno indotto ad amare Dio, ma l’amore di Gesù Cristo avea ferito il mio cuore, il mio costato, le mie mani, i miei piedi, il mio corpo e non domandavo a Dio, per sfogare il mio amore, l’estasi, il rapimento, ma il lavoro, le opere, la fede, la salvezza delle anime. Fratelli miei carissimi, vi raccomando l’amore di Dio nell’interno e nell’esterno della vostra vita, la povertà dentro e fuori di voi, la pace tra voi e con voi, la preghiera e il lavoro, salvare gli infelici, aiutarli nel corpo per la salvezza dell’anima. Vi raccomando la fede in Dio, la fede nella Provvidenza , la fede nelle opere buone. Capì bene, dunque, S. Ludovico ciò su cui tanto insiste, oggi, Papa Francesco in merito all’esigenza dell’impegno missionario di ogni cristiano e dell’urgenza di una “chiesa in uscita”, che deve essere fattivamente presente nel mondo, nelle modalità di testimonianza mostrate dal Santo casoriano, per piantare semi di condivisione di disponibilità, di accoglienza, di comunione, là dove si incita all’odio e al disprezzo.


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RITA GIAQUINTO

Largo San Mauro ed il riempimento della voragine Lavori non ancora iniziati Ed è ancora sotto i riflettori la situazione critica e di non facile risoluzione della voragine del Largo San Mauro. Dopo l’esito positivo del sollevamento dell’autocompattatore, amministrazione, tecnici e, soprattutto, i cittadini hanno cominciato a vedere sempre più vicina la risoluzione del crollo avvenuto in uno dei centri storici più nevralgici ed importanti di Casoria. Ma, come tutti ben sappiamo, meno di due settimane fa, un nuovo crollo si è verificato a causa delle piogge torrenziali che hanno costretto i tecnici a ristudiare un piano di risanamento. Resta tuttavia l’urgenza e la necessità di procedere al riempimento della voragine che, inizialmente, si pensava fosse stata affidata alla stessa ditta a cui era stato affidato il compito di sollevare l’autocompattatore : si tratta della ditta Dascoli Costruzioni Cinque Stelle S.r.l. di Nola che, insieme all’Ing. Roberto Delgado si è appunto occupata di estrarre il camion dalla voragine. Compito eseguito nei tempi e nei modo richiesti dal Comune. A questa stessa ditta, però, non sono stati affidati i lavori di riempimento, come lo stesso amministratore dell’azienda ci ha confermato. I dirigenti dell’Ufficio tecnico dei lavori pubblici di Casoria ci hanno informato che mercoledì 23 ottobre avrebbero fatto un invito a presentare un’offerta a tre ditte di costruzione (questo articolo viene redatto in data 22/10/2019, n.d.r.).

Giovedì 24, al massimo venerdì 25 ottobre, queste tre aziende avrebbero presentato un’offerta. La ditta vincitrice della gara, avrebbe cominciato i lavori di riempimento già il giorno dopo. Questo iter di cui cercheremo di informare, nel dettaglio, i nostri lettori con i prossimi numeri del settimanale, e con la fascia quotidiana della versione online – www.casoriadue.it - renderebbe chiara l’idea che, dunque, l’operazione di riempimento non è ancora iniziata. In realtà, come da conferme ricevute sempre dall’Ufficio tecnico, è stato riempito fino ad ora soltanto un primo strato: la voragine è di circa 7 metri, e ne sono

stati riempiti, fino ad oggi, soltanto due. La restante parte sarà affidata, come abbiamo detto, ad una nuova ditta. Questa nuova procedura di affidamento andrebbe comunque avanti di pari passo con le ulteriori verifiche, sempre necessarie, dei dati dei vari monitoraggi dello stato della voragine, degli edifici e delle strade circostanti. Tutto avviene nella crescente preoccupazione degli abitanti non solo del Largo San Mauro, ma anche delle arterie limitrofe, preoccupati che possano procedere verso Sud, le perturbazioni e le difficili condizioni meteorologiche che stanno tormentando regioni come la Liguria e la Lombardia. Ci inoltriamo sempre di più nel pieno della stagione autunnale ed il rischio di piogge torrenziali e precipitazioni è molto alto, soprattutto per le anomale alte temperature di questi giorni di fine ottobre. L’apprensione ed i timori dei cittadini sono sempre maggiori. Già nel numero del nostro giornale della scorsa settimana, l’articolo di apertura chiudeva con le rassicurazioni dell’ufficio tecnico che si sarebbe proceduto al riempimento della voragine, senza soluzione di continuità. San Mauro, gli abitanti, tutti i cittadini e Casoria non hanno bisogno di rassicurazioni ma della certezza che tecnici, dirigenti e geologi eseguano monitoraggi del sottosuolo di questa città che con le sue gallerie, i suoi cunicoli ed i suoi vuoti, esprime tutta la sua precarietà.

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LA CARTOLINA DI CASORIA E’ ANCHE QUESTA

Lo sguardo di chi arriva nella città di Casoria si riempie di immondizia. Asse mediano, Circumvallazione esterna di Napoli, punto fondamentale di accesso alla cittadina: la rampa che scende su via Caserta al Bravo è piena di rifiuti che impediscono il passaggio dei veicoli. Questa la cartolina della nostra città. Il degrado, l’incuria, la mancanza di illuminazione, la mancata manutenzione del manto stradale, nonché le montagne di immondizia che impediscono il passaggio sono ormai tristemente noti a tutti e da tempo, non solo a coloro che per necessità si spostano da e per Casoria, ma anche alle autorità. La situazione, infatti, è stata più volte denunciata e oggetto di molteplici segnalazioni. Già nell’ottobre del 2018 si leggeva sul “il Mattino” “Montagne di rifiuti speciali e quindi potenzialmente tossici, continuano a ingombrare gli svincoli della Circumvallazione Esterna da e per Casoria”., e ancora nell’aprile del 2019 sullo stesso giornale “I militari dell’Arma li hanno sorpresi sulla circumvallazione esterna mentre scaricavano dall’auto del primo circa due metri cubi

di scarti edili sul margine della carreggiata”. Nonostante ciò le condizioni di questo tratto stradale non cambiano, anzi si aggravano. La redazione di CASORIADUE ha intervistato l’assessore alla Ecologia e N.U del Comune di Napoli Raffaele Del Giudice e si è fatta carico di portarne notizia alla polizia locale e all’Asia. Le risposte che arrivano da chi di dovere dovrebbe risolvere questo problema sono vaghe e piene di scuse . Si parla ancora degli impianti in difficoltà per

Crescere insieme...perfezionandosi Sicurezza edilizia Ambiente

i troppi rifiuti da smaltire, dei siti di stoccaggio saturi, si invoca ancora la pazienza per sopportare disagi dovuti a ritardi per la verifica delle competenze territoriali, e ci appella alla speranza che si liberino presto gli spazi di scarico appositi. Tutto ciò risulta davvero troppo poco per tollerare ulteriormente una situazione che determina problemi seri alla viabilità (si consideri inoltre che già due rampe di uscita e accesso alla Circumvallazione sono da tempo chiuse), nonché gravi conseguenze per la salute dei cittadini che lì abitano. Ci auguriamo che i provvedimenti delle amministrazioni locali siano duplici: che da un lato attuino un più serrato controllo dell’area in oggetto, finalizzato all’arresto di coloro che commettono il gravissimo crimine ambientale di smaldimento illecito d’immondizia; e dall’altro controllino che la burocrazia faccia il suo corso in maniera snella e veloce, che non si incespichi nell’altrettanto grave scarica barile di resposansabiltà per la risoluzioni di problemi nelle aree di confine.

Vincenzo D’Anna

Dottore in scienze dell’Ingegneria Collegio dei geometri e dei geometri laureati della Provincia di Napoli

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ANGELA CAPOCELLI

intervista AD Alessandro Graziuso

Scopriamo qual è il suo ruolo. Di cosa si occupa, precisamente, un consigliere comunale? Il consigliere comunale è un cittadino eletto dalla comunità, affinché ne curi gli interessi comuni nella gestione dell’Ente Comunale. Il suo ruolo di coadiutore del primo cittadino che si manifesta nella rappresentanza dell’intera cittadinanza è rivestito di una grande responsabilità. Portavoce delle problematiche del territorio, infatti, lavora affinché le stesse siano portate all’esame dell’amministrazione comunale raccordandole con l’obiettivo di migliorare il benessere tutto della comunità. Personalmente, da giovane cittadino di Casoria, sono onorato di rivestire questa carica, e cerco ogni giorno di farlo nel migliore dei modi, rendendomi portavoce anche di coloro che, rassegnati, guardano alla politica con diffidenza. Ci parli della sua lista: obiettivo comune. Quali sono i vostri progetti e le vostre aspirazioni? “Obiettivo Comune” é un progetto giovane che ha l’obiettivo di migliorare il benessere di noi cittadini di Casoria, privilegiando la risoluzione delle problematiche che riscontriamo nella vita quotidiana. Mi viene da pensare: al miglioramento del manto stradale; al coordinamento delle forze pubbliche per

Questa settimana abbiamo intervistato Alessandro Graziuso, consigliere comunale della lista “Obiettivo Comune di Casoria”, per capire da vicino quale sia la funzione che egli svolge presso il Comune e quali sono le sue idee per migliorare la nostra Casoria.

garantire la sicurezza; alle infrastrutture scolastiche, affinché i cittadini del futuro possano svolgere in luoghi a norma le attività didattiche; alla tutela dell’ambiente che ci circonda; all’ottimizzazione dei servizi comunali e all’abbattimento delle barriere architettoniche, sulle quali ancora tanto vi è da fare. In un’unica parola il nostro progetto, o meglio obiettivo, è quello di rendere la nostra Casoria una città vivibile e quindi viva. Quali di questi obiettivi spera di raggiungere il prima possibile? Sono tutte priorità quelle che ci poniamo, nulla di straordinario rispetto a quanto una città dovrebbe offrire alla propria popolazione. Ritengo tuttavia che la tematica ambientale rappresenti il punto di partenza per il ripristino di quell’identità tanto sperata. La cura del verde cittadino è un esempio sia per i più piccoli che in questo modo imparano a rispettare l’ambiente in cui vivono sia per la crescita economica e sociale del territorio. Ci lasci un augurio per il comune di Casoria. Mi auguro al termine di questa amministrazione di restituire ai miei concittadini una Casoria competitiva dal punto di vista culturale, economico e sociale, al pari di alcune delle altre realtà dell’hinterland partenopeo.

DOMENICO BORRIELLO

E’ giunto alla terza edizione il premio giornalistico “Mimmo Ferrara”, organizzato dall’Ordine dei Giornalisti Nazionale e Regionale della Campania, dalla famiglia del giornalista e dalla Casagit, a cui Mimmo Ferrara ha dedicato una grossa parte della sua vita essendone stato presidente per 10 anni. Quest’anno la cerimonia di premiazione si è te-

PREMIO FERRARA, TRIONFANO PERROTTA E SAUTTO

nuta la scorsa settimana presso la “Sala Gemito”della Galleria Principe di Napoli e ha visto un “ex-aequo” alla prima posizione. I vincitori, infatti, sono stati Raffaele Perrotta per un articolo sul “Quadrilatero di Torre Annunziata” e Dario Sautto per un pezzo sui rapporti tra Facebook e Privacy.

Hanno ricevuto una “menzione speciale” Mario Messina e Bianca Damato per la sezione “Video” e Daniele Bellocchio per i “Reportage”. La cerimonia è stata anche l’occasione per consegnare un premio alla carriera che la giuria ha unanimemente conferito a Pietro Gargano, autentico maestro di giornalismo e ambasciatore della cultura.


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ESPEDITO D’ANTO’

napoli, lungomare E turisti Ricca di arte e cultura storicamente rilevante, Napoli è di gran lunga la città italiana più visitata del mezzogiorno, nonché più ricercata sul web nell’ultimo triennio. Dopo aver attraversato un forte periodo di depressione turistica, dovuta anche a danni di immagine provocate dai media, oggi rientra nelle “top destinations” italiane. Motivi di valutazione che portano Napoli ad essere scelta come meta, da italiani e stranieri, sono sicuramente un clima mediterraneo, favorevole per il turismo quasi tutto l’anno, e la varietà dei numerosi punti di interesse della città partenopea, che abbracciano non solo l’architettura, la pittura e la scultura, ma anche arti come il teatro e la musica e ancora arti minori come la porcellana e il presepe, tradizioni rinomate a livello internazionale. Da non sottovalutare il potenziale della gastronomia e le celebri eccellenze culinarie amate in tutto il globo, che forniscono un’identità culturale e simbolica

inconfondibile per la città, nonché la possibilità di spostarsi verso notevoli mete limitrofe grazie ad un sistema di infrastrutture ben collegato, quali Ercolano e Pompei, che ospitano importanti siti archeologici dichiarati patrimonio dell’umanità dall’UNESCO, fino ad arrivare alla Penisola Sorrentina che affaccia sul Golfo di Napoli. La storia della città deriva da una moltitudine di civiltà europee che hanno lasciato tracce evidenti nel suo patrimonio monumentale e artistico. Per la grandissima quantità di risorse culturali, Napoli viene definita dalla BBC, ente pubblico radiotelevisivo inglese, come una “città italiana con troppa storia da gestire”. Puntando la lente di ingrandimento sul patrimonio monumentale, sicuramente al primo posto inseriremo gli edifici religiosi. François Maximilien Misson, scrittore e viaggiatore francese, definì in una delle sue opere Napoli come “una magnifica e straordinaria città con un numero di chie-

se che oltrepassa l’immaginabile”. Nel corso dei secoli precedenti la città ha guadagnato il soprannome di “città dalle 500 cupole”: oggi il numero di chiese, conventi e monasteri si aggira intorno al migliaio di unità. Oltre al patrimonio religioso che il tempo ha lasciato alla città, sono molteplici le architetture civili e militari determinanti per il turismo partenopeo. Pensiamo ad esempio al Palazzo Reale che chiude Piazza del Plebiscito; alla Reggia di Capodimonte sita nell’omonimo bosco, importantissimo polmone verde di Napoli; al Castel dell’Ovo e al Maschio Angioino, due emblematici castelli che affacciano sul mare. Oggi Napoli è tra le prime cinque città italiane per arrivi nazionali e internazionali, insieme a Roma, Milano, Firenze e Venezia, ed è definita da Lonely Planet, la casa editrice per guide turistiche più famosa del mondo, come “la città più cool e ricca di carattere d’Europa del momento”.


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LUIGI CARRATURO

IV premio letterario “Emozioni in versi” Grande successo per la cerimonia di premiazione del IV premio letterario ‘Emozioni in versi’, celebrata nel pomeriggio sabato 19 ottobre 2019 presso il Complesso Monumentale di Santa Maria La Nova a Napoli. Il premio è fortemente voluto e promosso da La Madia dell’Arte, associazione che da alcuni anni promuove la cultura in ogni sua forma, della quale è presidente Massimo Capriola. La serata è stata presentata egregiamente da Christian Sanna, sociologo e filosofo e poeta, vicepresidente de ‘La Madia dell’Arte’, ed è stata contraddistinta dalla consegna dei premi a tutti i finalisti tra medaglie e coppe e attestati, scelti da una giuria composta da Francesco Iorio e Rosalia Marino, rispettivamente coordinatore e presidente, e dai professori Giulia Campece, Alba Della Vecchia, Rosa Della Vecchia e Antonio Botta, ma non solo. La cerimonia, infatti, è stata caratterizzata anche dal divertentissimo

intervento dell’attore cabarettista Nando Varriale e da squisiti momenti musicali, proposti dal duo Gerardina Rainone (violino) e Francesco Chiacchio (chitarra), nonché dal DivaPlectrumQuartet formato da Adolfo Tronco (primo mandolino), Massimiliano Del Gaudio (secondo mandolino), Roberto Padula (mandola), Giovanni Leonetti (chitarra). Anche la redazione CasoriaDue è sta-

ta protagonista della cerimonia con la consegna di una targa al direttore Nando Troise e la premiazione con consegna della coppa della poesia ‘Opinabili rimpianti’ della giornalista e poetessa, nonché nostra collaboratrice, Emilia Sensale. Prezioso come sempre poi il supporto, tra gli altri, di Liliana Fiocca che per l’occasione ha registrato video in ricordo dei vari momenti della serata.

www.casoriadue.it TERESA D’ANGELO È uscito il 18 ottobre “Noi due”, diciottesimo album di Gigi D’Alessio che celebra i suoi 20 anni come artista italiano (“i primi sette ero napoletano” scherza lui alla presentazione). Dodici tracce che con un occhio guardano alle origini e con l’altro alla scena contemporanea. E dopo 27 anni può togliersi qualche sassolino: “Ho dovuto combattere contro i pregiudizi, dopo 27 anni sono finalmente riuscito ad avere dei featuring”. Per “L’Ammore” è infatti riuscito a convincere Fiorella Mannoia a cimentarsi con il napoletano. “Lei è stata una sfida per me. In un’intervista disse che avrebbe accettato anche una canzone scritta da me, non solo da grandi cantautori. Così le proposi il pezzo, con il rischio di prendermi una porta in faccia. Invece si è commossa e ha accettato di cantarlo con me”, ha ricordato D’Alessio. Nel disco trovano spazio anche “la reginetta pop” Giusy Ferre-

Gigi D’Alessio rinasce con “Noi due”: “Dopo 27 anni finalmente ho dei duetti nel mio disco”

ri (“Non solo parole”) e Luché, con una collaborazione “nata durante una cena. Lo stimo molto come artista e ‘Come me’ è stata scritta a quattro mani con lui”. Guè Pequeno, con cui duetta in “Quanto amore si dà”, Gigi racconta, è stato il primo che ha contattato grazie alla loro esperienza a “The Voice”, infine con il rapper Emis Killa “ho cantato Milano come la vediamo noi napoletani, con la gente in giacca e cravatta che va in bicicletta”. Assente invece la sua amata Anna Tatangelo perché “altrimenti ce la cantiamo e ce la suoniamo. Non vogliamo essere Al Bano e Romina, abbiamo due carriere separate”. Dopo vent’anni riarrangia “Non dirgli mai”, una canzone che Gigi ha sempre portato a cuore con una storia molto importante.Diventata un vero cult del suo repertorio, farà felici i tanti fan che amano tutte le canzoni dalle origini ai giorni d’oggi.


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OTTOBRE GIUSTINIANO - DOMENICA 27 - OTTOBRE - 2019

Ottobre Giustiniano e.. “La CORRIDA”- dilettanti allo sbaraglio

Beh.., dopo l’esordio delle 2 precedenti Domeniche che hanno visto protagonista la Parrocchia di San Giustino, con la presenza consolare del “Benin” e del “Venezuela”, questa Domenica 27 sarà dedicata al “Territorio” che questa volta farà da protagonista con “LA CORRIDA” - Dilettanti allo Sbaraglio. Adulti, ragazzi e bambini si cimenteranno in esibizioni canore e teatrali, grande è già la partecipazione e alle iscrizioni per questo evento tanto atteso, che darà vita ad un’altra serata domenicale, con tanto divertimento e grasse risate. Quest’anno i Coniugi Ottone, unitamente al Parroco P. Arcangelo Caratunti, peraltro sempre innovativo,

hanno magistralmente condotto questa manifestazione alla cultura e attraverso l’incontro e lo scambio con le comunità straniere, hanno posto l’attenzione su temi nuovi ed attuali come l’ “integrazione”, incoraggiando l’iniziativa sulla cultura dell’inclusione e della multiculturalità, nonchè su quello della musica come strumento di organizzazione sociale e sviluppo umanistico. Grande adesio-

ne delle Autorità comunali ed Istituzioni, con la loro presenza hanno ancor di più valorizzato l’interscambio culturale con civiltà straniere. Complimenti quindi agli organizzatori e alla Comunità Parrocchiale che con il suo impegno ha sostenuto l’iniziativa. Anche questa ultima Domenica vedrà presente il Nostro Partner, l’Associazione AIL che con il Suo Stand

potrà supportare il territorio con l’informazione; new entry di quest’anno, invece, lo stand del “Libro” dedicato alla Vita e all’operato di “San Giustino De Jacobis”, e non mancheranno i mercatini e l’arte culinaria. Con quest’ultima Domenica, l’ottobre Giustiniano si conclude, Grazie e Bravi Tutti gli Operatori Pastorali che con grandi sforzi, ogni anno, si impegnano per la buona riuscita della manifestazione. Un sentito ringraziamento da parte mia per la viva partecipazione e.. appuntamento al prossimo anno per nuove e sfidanti iniziative. Come ormai, mia consuetudine scriverVi.. Ti Aspettiamo, Non mancare! senza di Te nulla si potrà fare ! Ricorda...Domenica 27 Ottobre 2019 con…L’ ”Ottobre Giustiniano”.

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GIUSEPPE NAPPA Nunzia Ferri un bel timbro di voce calda, passionale con i sapori di Napoli. La Ferri vanta quasi trent’anni di carriera. Tante sono le canzoni che negli anni ha proposto al suo pubblico. Nunzia canta canzoni di vari autori scritte per lei che talvolta possono sembrare banali, ma non è affatto così. Le sue canzoni sono simpatiche, con un testo, piene di ritmo e si ispirano a fatti realmente accaduti oppure che sono routine di tutti i giorni, oppure ancora canzoni che si ispirano agli antichi detti napoletani tipo “ A guerra dé ditte antichi di (P. Palumbo; T. Aprile), oppure riguardano il sociale e temi attuali tipo di persone in sovrappeso che possono divertirsi, ballare e amarsi così come sono, la canzone si intitola “O balle de Chiattone”di (V. Costabile; A. Costa) con arrangiamenti e direzione del M. A.Costa. Con questo brano, di qualche anno fa, Nunzia Ferri spopolò sul web tantissimo... Questa canzone fu cantata anche nel famoso programma televisivo Pomeriggio 5 condotto da Barbara D’Urso su canale 5. Tante le ospitate in diverse trasmissioni su reti regionali. Infine con la canzone “Turnamme Nzieme” in coppia

Nunzia Ferri voce, passione simpatia e cuore per il suo pubblico

BIOLOGIA DELLA NUTRIZIONE

con Ciro Perna di ( M. Arciello; G. Turco) arrangiamenti F. Tullio ha partecipato al Premio Internazionale D’Arte, Cultura e Moda Città di Napoli. Oscar Accademico, Memorial Libero Bovio, Organizzato dal presidente dell’Accademia Internazionale Partenopea Federico II di Napoli Cav. Domenico Cannone nel cortile del Maschio Angioino di Napoli. Il premio è entrato nel programma della quarantesima edizione di Estate a Napoli. È ospite quasi fissa del Salotto Artistico Culturale e Multimediale della grande poetessa Tina Piccolo. Ultima hit è Ata Schiattà, molto cliccata sul web e molto richiesta dal pubblico. Il brano è di (M. Trovato; G. Renzi) arrangiamenti del m. Peppe Migliaccio, ovviamente non nel senso negativo ma nel messaggio positivo di dire di non divulgare il male sparlando soltanto. Nunzia Ferri una cantante, una donna che per amore della canzone napoletana e del suo pubblico non si è mai fermata e non ha intenzione di fermarsi, anzi continua a regalare sempre nuove chicche al suo pubblico napoletano.

a cura della Dott.ssa Flavia Altieri, Biologo Nutrizionista

Rischio obesità: mai saltare la colazione

La colazione si conferma ancora il pasto più importante della giornata. Mai saltarlo, soprattutto tra gli adolescenti perché potrebbe aumentare il rischio di obesità. Eppure in Italia, secondo l’indagine “Adolescenti e Stili di Vita” presentata alcuni mesi fa, il 34% dei maschi e il 43% delle femmine rinuncia al primo pasto della giornata. Ma si correla direttamente con un aumento della circonferenza della vita e dell’indice di massa corporea (Bmi). Può portare a una dieta squilibrata e ad altri comportamenti poco sani. A evidenziarlo è una ricerca guidata da alcuni studiosi affiliati all’University of So Paulo’s Medical School, pubblicata su Scientific Reports. “Saltando la colazione, milioni di bambini e adolescenti in tutto il mondo probabilmente sostituiscono un pasto fatto in casa più salutare, con latte, cereali

integrali e frutta, con cibo comprato magari lungo la strada per la scuola – evidenzia Elsie Costa de Oliveira Forkert, autrice principale della ricerca – questo di solito significa consumare alimenti con molte calorie, industrializzati e a basso valore nutrizionale, come pasticcini o bevande zuccherate, che

sono direttamente associati allo sviluppo dell’obesità”. Per la ricerca sono stati analizzati dati europei su 3528 adolescenti e brasiliani su 991 ragazzi. E’ emerso che gli adolescenti maschi erano in media più alti e più pesanti e avevano circonferenze della vita più grandi rispetto alle femmine. “Per i ragazzi che hanno saltato la colazione – aggiunge ad esempio Forkert – la circonferenza media della vita era 2,61 centimetri maggiore in Europa e 2,13 in Brasile”. Nelle ragazze saltare la colazione era correlato con un’obesità complessiva e a livello addominale anche quando il tempo dedicato sonno era adeguato. In Brasile, poi, le ragazze risultavano più sedentarie dei ragazzi, mentre in Europa le abitudini sedentarie prevalevano meno tra le femmine che tra i maschi, ma le prime erano meno attive fisicamente.

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intervista di Luca Bassanese

Partiamo dal titolo, Liberiamo l’Elefante! Venite gente pim pum pam, un’invito o una vera e propria chiamata alle armi? Nulla di violento, anzi, l’elefante è il potenziale che c’è dentro ognuno di noi. L’invito è di liberare questa grande energia e per farlo dobbiamo prima liberarci dalle nostre paure. C’è una storia che devi conoscere , se l’elefante da piccolo viene legato ad un paletto, la visione di quel paletto piantato nel terreno lo porterà a desistere da ogni tentativo di fuga pur essendo cresciuto, divenuto grande e potente. Sembra incredibile pensare quanto una frustrazione possa tramutarsi in una nostra gabbia. Ed è così che la nostra esistenza da quando siamo bambini è costellata da “piccoli paletti” che sono le nostre paure. Questo album è dedicato all’elefante dentro ognuno di noi e che ogni istante nella sua quotidianità cerca l’istinto di un volo per sentirsi libero e felice. L’autore sembra dire: Liberiamo l’elefante che c’è in noi! Quindi ti posso dire che quest’album è un invito, a far esplodere la propria fantasia, a tirar fuori la creatività, a condividere le proprie emozioni a fare uscire quel potenziale enorme come un elefante, quell’elefante che attende solo d’essere liberato! Quando possiamo finalmente ascoltare il nuovo album? L’album uscirà ufficialmente il 15 Ottobre. Il singolo che accompagna l’album ha per titolo “Credo in una scuola” e si può già trovare online.

Su facebook siamo già a 10.000 condivisioni, lasciami dire che è una grande soddisfazione soprattutto per il tema trattato. Altri brani a completare il lavoro discografico usciranno in videoclip nelle prossime settimane, ebbene si, l’intero album è un video/album perchè ogni singolo brano è rappresentato da un videoclip seguendo la nostra filosofia di #ceunmondochesimuove dove abbiamo raccontato tramite musica, parole ed immagine, ritagli di vita per aprire finestre, sguardi sul mondo. Quando dico noi intendo parlare di Stefano Florio, la persona che da dodici anni segue la mia produzione e con il quale scrivo le mie canzoni in un percorso umano ed artistico che ci porta oggi con grade gioia a questa nuova uscita di “Liberiamo l’Elefante! Venite gent pim, pum, pam”. Quanto credi nell’influenza che la musica, o più in generale l’arte, possono avere sulla società? In che modo può sensibilizzare o influenzare?

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Noi siamo ciò che respiriamo e mangiamo, tutto ciò che passa nell’etere è cibo per la mente ed anche noi cantautori non possiamo esimerci in quanto comunicatori dall’essere parte di questo nutrimento. I tuoi brani sono usati anche nelle scuole elementari, medie e superiori per trattare tematiche delicate come il femminicidio con Canzone d’amore, l’inquinamento con La leggenda del Pesce Petrolio, i beni comuni e la Costituzione con Qui si fa l’Italia o si muore, il razzismo con Una sera ho incontrato un razzista. Ora con il brano “Credo in una scuola” molti altri stanno incontrando la tua musica e arrivano migliaia di commenti dal pubblico e da molti addetti al settore. Una grande soddisfazione! Cosa ne pensi? Credo che queste canzoni possano essere uno strumento utile, tramite il quale l’educatore, è così che a me piace definire un insegnante, può trattare un argomento talvolta complesso partendo dalla creatività della parola che trasportata in musica arriva dove tanti discorsi non trovano stimolo, risposta. Una canzone può essere un pretesto non una soluzione e di pretesti per discutere di cose importanti ce n’è un gran bisogno. La canzone “Credo in una scuola” è dedicata a tutti gli studenti e ai docenti che ogni giorno contribuiscono a costruire una scuola “libera e pensante che abbia come sogno quello di coltivare cuore e mente.” La scuola intesa come luogo di incontro, scambio, conoscenza, dove l’obbiettivo sia la crescita dell’individuo non solo da un punto di


DOMENICA 27 OTTOBRE 2019 vista didattico, ma anche e sopratutto umano. Educando alle emozioni si può creare una società più consapevole e responsabile capace di risolvere i conflitti in modo costruttivo. A proposito di “Credo in una scuola”. All’interno del video l’utilizzo magistrale della lingua dei segni... Grazie, mi fa molto piacere che venga sottolineato questo aspetto, al centro del videoclip vi è l’utilizzo della lingua dei segni italiana (LIS) in collaborazione con gli amici di “Lisabilità”, una giovane associazione il cui obiettivo è diffondere e valorizzare la LIS, con lo scopo di utilizzare la lingua dei segni a supporto della comunicazione, anche in caso di soggetti con disabilità comunicative. Questo sottolinea perfettamente il senso del testo che volevamo arrivasse attraverso questa canzone. Siamo molto soddisfatti del risultato e a vedere dalla risposta del pubblico il riscontro è notevole. (vi invitiamo a vederlo sulla pagina ufficiale dell’artista in facebook https://tinyurl. com/credo-in-una-scuola. Per quanto riguarda l’esperienza fatta, la lingua dei segni mi ha dato l’opportunità di entrare in un mondo meraviglioso dove impari a segnare parole che diventano azioni. La poetica del gesto ti porta a rivoluzionare anche il modo di pensare. Sei appena tornato da un tour europeo durante il quale hai scoperto cose nuove e bellissime. Parlacene… Siamo stati in Francia, Svizzera, Belgio, Paesi Bassi, sul palco dello Sziget Festival a Budapest e in ogni luogo abbiamo scoperto un’umanità incredibile. Uomini, donne, bambini che si spostano in massa per vivere giorni di musica e condivisione, associazioni che lottano ogni giorno per la difesa della terra e che in questi festival sono presenti con

15 i loro gazebo informativi e le attività del pomeriggio. Dico abbiamo perché assieme a me in questo viaggio ho avuto degli ottimi compagni da Stefano Florio il quale lavora da anni alla mia produzione e che durante il concerto fa vibrare magistralmente le corde della sua chitarra. Ho avuto anche il grande onore di incontrare finalmente colleghi artisti come Vinicio Capossela al Paléo Festival di Nyon in Svizzera, Goran Bregovic al Dranouter in Belgio, che ci ha invitati sul palco ad assistere al suo concerto ed il grande Emir Kusturica con tutta la sua banda al seguito. Hai vinto la targa MEI (Meeting Etichette Indipendenti) come miglior artista di musica popolare. Ti sei da poco esibito all’interno del più grande festival d’Europa, lo Sziget festival di Budapest. Sei considerato dalla critica tra i più importanti nuovi esponenti della scena Folk Popolare Italiana. Questo filone rappresenta la tradizione, la memoria storica di una cultura. Come vedi la situazione della musica popolare nel nostro paese e come può essere valorizzata? C’è un’intensa produzione in Italia di musica popolare, un genere che è il solo a poter varcare i confini a trasportare con se storia e poesia. Per essere valorizzato dovrebbero esistere delle leggi come in Francia sulla tutela della musica popolare europea che invito tutti ad approfondire. Andiamo con una domanda personale, quale è stata la tua formazione musicale, con chi sei cresciuto? Sono cresciuto con mio padre che ha sempre amato trasformare momenti di incontro in attimo di festa grazie alla sua armonica sempre presente nel momento giusto, e poi mia madre appassionata dei cantautori e mio fratello dj. L’incontro con Stefano

Florio mio produttore e coautore ha segnato poi la svolta professionale in una collaborazione umana ed artistica che continua fino ad oggi. Forse non tutti sanno che nell’elenco degli artisti con cui hai avuto modo di dividere il palco possiamo trovare, tra gli altri, nomi come Dario Fo, Marco Paolini ed Eugenio Finardi. Chi fra tutti ti ha lasciato il segno più profondo, con un contributo importante anche al tuo modo di vedere la musica? Sono incontri avvenuti in situazioni diverse ma soprattutto autentiche, di partecipazione sociale, incontri che mi hanno lasciato un segno indelebile, con Dario Fo mi ritrovai a cantare assieme la sua “Ho visto un re” che facemmo durare circa dodici minuti tra guizzi vocali e grammelot, il pubblico andò in delirio e potei comprendere a pieno il genio e la potenza di Dario. Con Eugenio ci ritrovammo in un dialogo artistico a due voci dal titolo di generazione in generazione, un artista autentico e angelicamente rock. Quanto a Paolini ci ritrovammo ad inaugurare con due spettacoli distinti il Parco della Pace a Vicenza dopo le lunghe battaglie del No dal Molin, incontrai un poeta vero, testimone del suo tempo dalla grande umanità ed umiltà. Ogni incontro segna la strada ed è così che ti ritrovi ad essere ciò che sei, come il percorso umano e artistico con Stefano Florio che da dodici anni segue la mia produzione e con il quale da dodici anni scrivo le mie canzoni. E ad oggi Quali sono le tue influenze musicali? Da Goran Bregovic a Manu Chao, dalla musica popolare al cantautorato italiano. Assieme a Stefano Florio mio produttore e coautore stiamo lavorando ad un genere popolare contemporaneo.

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DANIELE ESPOSITO*

PILATES: È GIUSTO PER ME?

Per qualche motivo, il Pilates è spesso visto come una disciplina che dovresti “evitare se non sai cosa stai facendo”. In realtà non è proprio cosi !!! Che cos›è esattamente Pilates? Il Pilates è una tipologia di allenamento a basso impatto che mira a rafforzare i muscoli migliorando al contempo l’allineamento e la flessibilità posturale. Tende a colpire il core (centro del corpo), anche se gli esercizi funzionano anche in altre aree del corpo. Puoi fare Pilates con o senza attrezzatura, ma a prescindere, devi sapere che le tecniche comportano movimenti lenti e precisi, e soprattutto di controllo del respiro. In media gli allenamenti tipici di Pilates durano da 45 minuti a un’ora. “Sei giovane quanto la tua colonna vertebrale è flessibile.” Chi dovrebbe praticare Pilates? In poche parole, tutti dovrebbero includere gli esercizi di Pilates nella loro routine quotidiana! È la soluzione perfetta per l’allenamento di riabilitazione post-fisioterapia, poiché ripristina i modelli di movimento biomeccanico, equilibra i muscoli e migliora la postura. Ma può anche offrire un allenamento davvero stimolante e una nuova esperienza di

movimento per coloro che sono già forti e in forma e vogliono approfondire la conoscenza del proprio corpo. Più specificamente, coloro che possono beneficiare del Pilates sono: (1) Le donne incinte che usano Pilates per preparare il loro corpo e il pavimento pelvico alla nascita (2) Nuove mamme che usano Pilates per tonificare e rimodellare i loro

corpi dopo la nascita (3) Gli atleti che vogliono assicurarsi di mantenere l’equilibrio muscolare per prevenire lesioni e migliorare le loro prestazioni (4) Chi va in palestra e vuole rafforzare i propri muscoli e migliorare l›allineamento e la flessibilità. Molte persone hanno iniziato ad utilizzare l’allenamento Pilates come passo successivo dopo la fisioterapia o dopo essersi infortunati. Quello che ottengono è che si sentono più forti e hanno più potere quando il Pilates diventa una parte regolare della loro routine. Nel lungo periodo, la pratica regolare del Pilates assicura che i muscoli dell›atleta siano bilanciati in lunghezza e forza, il che significa meno infortuni. E’ importante effettuare questa disciplina con professionisti del settore e non trainer improvvisati. Prova questa fantastica disciplina richiedendo un pass gratuito qui https://galacticapalestre.it/allenati-gratis *Personal Trainer e consulente della nutrizione sportiva, da oltre 15 anni nel settore, è autore del libro il Metodo 5, premio eccellenza italiana a Washington D.C.


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GIUSEPPE NAPPA

Ciro Perna, una grande voce di potenza, un vero talento naturale.

Ciro Perna, un cantante che ha una grande voce di potenza vocale e completamente naturale. Inizia la sua carriera con il brano “Ritorna Ammore” di (P. Montanino, A. Rea) questo brano diventa subito di fama nazionale. Tante le apparizioni televisive e radiofoniche. Il Comune di Sant’Anastasia infatti per i suoi quarant’anni di carriera gli ha dedicato una serata in piazza con gli elogi del comune stesso. È stato ospite insieme a Nunzia Ferri al Premio Internazionale D’Arte, Cultura e Moda Città di Napoli. Oscar Accademico, Memorial Libero Bovio, Organizzato dal presidente dell’Accademia Internazionale Partenopea Federico II di Napoli Cav. Domenico Cannone nel cortile del Maschio Angioino di Napoli. Il premio è entrato nel programma della quarantesima edizione di Estate a Napoli. É tra gli ospiti del Salotto Artistico Culturale e Multimediale di Tina Piccolo. Insomma Ciro Perna è un cantante che ancora oggi nonostante canta da tantissimi anni conserva la sua voce potente e passionale. Legato alla sua tradizione ama definirsi un cantante classico napoletano.


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ELENA TORRE

NUOVO ALBUM di Luca Bassanese

Dopo l’uscita del suo disco live registrato al Paléo Festival di Nyon in Svizzera dall’European Broadcasting Union, il cantautore Luca Bassanese ci consegna il suo nuovo album di inediti. Liberiamo l’Elefante! Venite gente pim, pum, pam, un nuovo lavoro discografico di quelli che toccano mente e cuore. L’elefante diviene il concept principale dell’intero lavoro. “Se l’elefante da cucciolo viene legato ad un paletto, - dice Bassanese- la sola visione di quest’ultimo lo porterà a desistere da ogni tentativo di fuga pur divenendo nel tempo, grande, possente, immenso” Ed è da questa metafora che ogni canzone si presta ad invitare l’ascoltatore ad uno slancio di vita, per liberarsi dai tanti paletti di cui è costellata la nostra esistenza. Alcuni brani del nuovo album sono stati già presentati dall’autore rientrato da poco in Italia dopo aver tenuto con la sua band “La Piccola Orchestra Popolare” concerti nei più importanti festival europei (come il Paléo Festival in Svizzera, e lo Sziget festival in Budapest solo per citarne alcuni). L’artista è stato accolto in modo splendido da un pubblico entusiasta per i suoi live pieni di energia, tradizione italiana e dalle tematiche attente alla sostenibilità. Già confermati nuovi concerti per il 2020, partirà a febbraio da Vienna il nuovo tour con il concerto per la Wiener Flüchtlingsbal (la manifestazione del “Ballo dei rifugiati”), confermata anche la data del 1 maggio in Belgio al Labadoux Festival. Bassanese ci racconta di un nuovo mondo possibile con gli occhi di chi non si abbandona agli eventi, non si limita a raccontarli, ma cerca di andare oltre l’ovvio restituendoci l’immagine del sognatore, in un mondo corrotto dalla violenza, dal neoliberismo sfrenato, dalla minaccia quotidiana della natura. Un sognatore che sembra far da eco ai tanti giovani che oggi riempiono le piazze e che non si arrendono alle avversità contro il bieco e sterile cinismo. L’album “Liberiamo l’Elefante! Venite gente pim, pum, pam” ci rapisce con arrangiamenti curati nei minimi dettagli, in un mélange di suoni che tal volta ci trasportano in terre lontane come su “Colori della stessa natura” per poi ri-

Luca Bassanese, già Targa MEI (Meeting Etichette Indipendenti) come miglior artista di musica popolare, Premio Recanati Musicultura e Attestato di Merito per l’impegno Civile (Premio Nazionale Marcello Torre), è un artista in sintonia con i movimenti ambientalisti e di impegno civile. Tra le sue collaborazioni con artisti nazionali e internazionali, l’Original Kocani Orkestar di Macedonia presente nel suo album “Al Mercato”, l’artista nord africano di etnia e cultura Berbera Bachir Charaf definito “la voce del deserto” nel brano “Il Futuro del Mondo”, l’artista satirico Antonio Cornacchione con il quale ha reinterpretato “Ho visto un re” in omaggio a Enzo Jannacci e Dario Fo. Nel suo album “Quando piove tutti cercano riparo tranne gli alberi che hanno altro a cui pensare” è presente la partecipazione di Jacopo Fo e del Coro delle Mondine di Bentivoglio. Luca Bassanese è considerato dalla critica di settore tra i più importanti nuovi esponenti della nuova scena folk popolare italiana.

portarci alla tradizione mediterranea in “Balla, balla” e al tempo di tamburelli salentini sull’omonima traccia “Liberiamo l’elefante!”. Nove tracce intense che ci raccontano storie di vita dipingendo quadri di esistenze, fotografie di un mondo che nonostante tutto si muove alla ricerca di nuove direzioni, per liberare quell’elefante che c’è in ognuno di noi e che aspetta solo il via, per spiccare il volo. Le tematiche sono profonde, trattate con delicatezza e con quello slancio ritmico tipico dell’autore fin dai suoi precedenti album scritti come quest’ultimo assieme a Stefano Florio, che ne cura anche la produzione artistica. La traccia numero tre “Adelante” è un inno al potere generativo femminile che come dice l’autore non si fa sconfiggere dalla violenza, né abbattere dall’ignoranza, perché ha in sé il seme e il segreto della creatività, vera e unica arma di ISTRUZIONE di massa. E a proposito di istruzione il brano “Credo in una scuola” meriterebbe un capitolo a parte non solo per essere il singolo che accompagna l’album, ma per il videoclip che oltre ad ottenere migliaia di condivisioni su facebook risulta straordinariamente poetico e dirompente nella sua semplicità con al centro l’utilizzo magistrale della lingua dei segni (vi invitiamo a vederlo sulla pagina uf-

ficiale dell’artista in facebook https:// tinyurl.com/credo-in-una-scuola). Quale sia l’intento di “Liberiamo l’Elefante! Venite gente pim, pum, pam” è per noi chiaro, sovvertire l’ovvio dentro le parole, l’opaco negli sguardi, il fasullo nei pensieri, così da liberare energie e passioni e dare voce a quanto c’è ancora di genuino e libero. Bassanese con questa nuova sua opera si riconferma narratore istrionico, capace di andare oltre ogni schema o stile prefissato, oltre le mode del momento per riconsegnarci visioni nuove e inconsuete di un mondo interiore e esteriore dove non tutto è sempre come appare e come ci viene descritto. Un esempio di vero cantautorato che cerca con la sua multiforme opera di squarciare il velo di indifferenza e pigrizia che offusca i nostri sguardi per aiutarci a trovare motivi nuovi di stupore e di bellezza. Non perdetevi questo nuovo album dal titolo, che potremmo definire Wertmulleriano, “Liberiamo l’Elefante! Venite gente pim, pum, pam”. Decisamente una perla rara e preziosa nel nostro panorama musicale Italiano, che vista la carriera dell’artista molto spesso anche all’estero con la sua musica, potremmo definire senza dubbi di carattere Europeo.


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Direttore Responsabile: Ferdinando Troise Stampa: PRINTING HOUSE - CASORIA Tiratura 7000 copie. Distribuzione gratuita. Questo numero è stato chiuso il 24 ottobre 2019

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