DOMENICA Settimanale di Informazione 17 NOVEMBRE 2019
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ANNO XIX - N° 35 - DOMENICA 17 NOVEMBRE 2019
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RAFFAELE BENE PASQUALE FUCCIO A QUANDO LA “RIVOLUZIONE”?
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L’EDITORIALE DI NANDO TROISE
BENE SI FUCCIO NO A QUANDO LA “RIVOLUZIONE”?
Da 7 mesi a Casoria governa Raffaele Bene, dopo aver vinto il ballottaggio con Angela Russo. L’operato dell’amministrazione è stato deludente, le attese di legalità e trasparenza non hanno avuto riscontro nei fatti; le motivazioni che hanno portato alle dimissioni di 14 consiglieri (9 di opposizione e 5 di maggioranza) mandando a casa Pasquale Fuccio non hanno prodotto un’opera di forte rinnovamento da parte del Sindaco e degli assessori che governano il territorio. In questi mesi i movimenti politici di opposizione ma
anche alcuni facenti parte sia della maggioranza che della stessa Giunta Municipale stanno comunicando alla Città le loro critiche. La maggior parte di essi utilizzando facebook e non i tradizionali canali di comunicazione, informazione e stampa. E’ veramente strano che le stesse aggregazioni politiche che hanno governato per tanti anni si pongano come alternativa valida, come se i cittadini non li conoscessero, non ricordassero il malgoverno del territorio con gli atti di ben quattro scioglimenti. CONTINUA A PAG. 5
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Il pur deludente operato dell’amministrazione non può legittimare la demagogia di chi, non solo ha infestato il degrado di Casoria, ma non ha avuto neanche il coraggio di fare autocritica e costruire un percorso di partecipazione nuovo che ascoltasse le richieste dei cittadini in questa martoriata Città. 7 mesi fa consigliammo un programma su cui costruire un dibattito volto ad esprimere delle idee, a mettere al centro delle proposte per la costruzione dei progetti elettorali. Nessuno esponente politico si è interessato a quelle proposte. E’ importante ricordarne qualcuna: la costruzione di un piano regolatore impostato al recupero degli spazi inutilizzati e delle aree dismesse in cui venga sancito l’impossibilità di costruire ancora; il cambiamento di tutti i dirigenti della macchina comunale e sceglierli poi con regolari e trasparenti bandi di concorso; la valorizzazione dei dipendenti comunali per la gestione del verde e per la realizzazione di progetti di riutilizzo delle aree dismesse; lo scioglimento della fallimentare “Casoria Ambiente” e la costruzione di una società pubblica per la gestione dei rifiuti e la pulizia delle strade, i cui dirigenti vengano scelti con regolare e trasparente bando di concorso; il bilancio partecipativo; la costruzione di un organo di partecipazione in cui valorizzare le idee dell’associazionismo, dei sindacati; una carta studenti che agevoli gli studenti ad accedere ai consumi culturali; un organo di partecipazione giovanile formato da associazioni territoriali, comitati studenteschi delle scuole; l’utilizzo dello Stadio San Mauro con l’organizzazione di eventi sportivi compreso l’atletica leggera; la valorizzazione del centro storico e la promozione della città come luogo di turismo religioso; i salotti sociali; l’applicazione nel campo della comunicazione della legge 150/2000; l’utilizzo del personale in virtù delle proprie capacità ed attitudini. DEI PROGRAMMI E PROGETTI DELLA “RIVOLUZIONE” ELETTORALE NON SI PARLA. RAFFAELE BENE DEVE ASSICURARE LA LIBERTA’ AMMINISTRATIVA AL COMUNE DI CASORIA, POLMONE FINANZIARIO DELLA CITTA’. Solo così dal letame e dalla monnezza che ammorba Casoria potranno nascere i fiori. Buona notte Casoria e buona fortuna.
5 DAL NOSTRO INVIATO AD ANVERSA PASQUALE ESPOSITO
È di Casoria il vincitore della stagione 2019 di “Ballando con le Stelle” in Belgio Classe 1989 a nove anni manifestò il desiderio di studiare danza, è stato più volte campione italiano fino ad essere scelto dalla federazione nazionale per rappresentare l‘Italia ai mondiali in Finlandia dove conquistò la finale. Nel 2012 si trasferisce a Londra dove prosegue il cammino nella danza e nel 2014 viene chiamato da una compagnia di ballo australiana, viene convocato a Miami dove inizia un tour internazionale ballando nei teatri importanti di Australia, Corea, Giappone, South Africa, Cina e Londra. Nel mese di Maggio 2019 viene contattato dalla produzione del Canale VIER del Belgio, per partecipare alla trasmissione Ballando con le stelle, gli viene assegnata come star Julie Vermeire, figlia di un famoso attore belga. Il 29 settembre è iniziato il programma con 2 presentatori, una tra cui è la moglie di Mertens il bomber del Napoli tra l’altro presente alla trasmissione della finale. Domenica 10 Novembre si è tenuta la finale tra le 3 coppie finaliste ed ha visto come vincitore la coppia formata da Julie Vermeire e Pasquale La Rocca con il voto finale del televoto che ha decretato una vittoria schiacciante. Momenti di grande gioia hanno caratterizzato le passeggiate di Pasquale e Julie per le strade di Anversa dove nelle settimane precedenti venivano fermati da italiani che vivono in Belgio che lo incitavano dicendo “dai Pasquale sei fortissimo e devi vincere, sei l’orgoglio di noi italiani in Belgio, votiamo e siamo tutti con te”. E così è stato.
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6 RITA GIAQUINTO
Intervista itinerante al DirETTORE Nando Troise
Centro storico di Casoria: allarme sicurezza o punto di partenza per un turismo culturale?
E’ di poco più di una settimana fa un’intervista che il giornalista Maurizio Cerbone, Direttore della rete-web NanoTV, ha fatto al Direttore del nostro giornale, Nando Troise, per far emergere criticità e soluzioni per la città di Casoria. Riportiamo, per i nostri lettori, i punti più salienti di questa intervista che, siamo certi, darà a molti, non solo validi spunti di riflessione, ma anche la possibilità di conoscere particolari storici di questa città, che buona parte dei cittadini ancora ignorano. In un bar al centro di Piazza Trieste e Trento, l’intervista parte da quello che potrebbe essere definito un “allarme sicurezza”, visti gli ultimi episodi violenti avvenuti a Casoria, con particolare riferimento alla rissa avvenuta proprio a Piazza Cirillo, che ha visto coinvolte anche donne e bambini. “Sembra strano – comincia il Dir. Troise – ma Casoria è una delle città più tranquille dell’hinterland napoletano, specialmente rispetto ai comuni limitrofi nelle immediate vicinanze. Questa rissa poteva accadere ovunque : a Napoli, nei famosi “baretti” di Via Chiaia, questi episodi stanno rientrando nella normalità, avvengono tutte le
sere. Questo punto confina con Arzano e Casavatore, due comuni che hanno un’ influenza “secondiglianese” ed ho il sospetto, la preoccupazione che siano atti criminali arrivati qui da altri territori. E’ una mia chiave di lettura, sicuramente positiva, anche perché non mi sembra giusto che, ad ogni occasione, debba passare solo il negativo di questa città. Fino a che avrò le forze, sia giornalistiche che personali, farò sempre in modo che questa città non diventi solo negatività”. E, a proposito della positività del territorio, il Dir. Troise comincia ad immaginare tutto ciò che potrebbe diventare quella piazza : “ Questo potrebbe essere un vero centro commerciale : mi vengono in mente quartieri come Antignano, la Pignasecca. A parte il famoso Bar Sgambati, dove siamo seduti, che è anche una rinomata pastic-
ceria, ma nella piazza centrale di Casoria, sono ubicati studi di avvocati, studi notarili, studi medici e negozi di qualità. Con una politica ed un’amministrazione ben organizzata ed attenta, questo potrebbe diventare una vasta area commerciale. Ricordo che la piazza fu ideata dall’Amministrazione Carfora, ristrutturata con fondi europei, costata qualche milioncino di euro, ma sono lavori che sono stati criticati da tutti, da chi ci vive e da chi ha un’attività commerciale nella zona. I dirigenti dell’epoca vollero pedonalizzare il centro storico: cosa giustissima che, peraltro, avviene nei centri storici di ogni città che si rispetti ma qui, a Casoria, il risultato è stato solo caos e confusione. Lo spazio, giustamente sottratto alle auto, andava riempito ed occupato – esattamente come si fa nel calcio, che uso, sempre, come
metafora della vita – creando eventi che accogliessero i cittadini. La Polizia Municipale fa del suo meglio, rimanendo attiva fino alle otto di sera, dopodiché chiude. E fa il suo dovere alla grande, nonostante diventino sempre meno le unità a disposizione, causa pensionamento o malattia. La pedonalizzazione di un’area deve partire dalla conoscenza delle ricchezze del nostro territorio : San Mauro è una chiesa del ‘600, la Cappella del Carmine, un gioiello di arte barocca chiusa da anni : tutta questa zona andrebbe utilizzata per quel famoso turismo culturale e religioso per cui mi batto da anni e che potrebbe riguardare non solo Casoria, ma anche Afragola, con la bellissima Chiesa del Rosario, e Frattamaggiore con i suoi Santi. Non possiamo non ricordare San Ludovico da Casoria, il San Francesco del XIX secolo: secondo le mie indagini, il merito della sua canonizzazione va ai Francescani di Afragola, alle Suore Elisabettine Bigie di Roma, oltre a quelle di Casoria che sono proprio qui vicino, ed al Monsignor Nunzio D’Elia che è, ed era anche all’epoca, postulatore della causa dei Santi. Non mi vengono in mente , purtrop-
DOMENICA 17 NOVEMBRE 2019 po, altre organizzazioni religiose, civili, politiche ed amministrative che possano avere merito sulla canonizzazione di questo grande Santo, venerato ovunque al mondo, in ogni sito francescano, anche a Panama. Ripeto, è una questione di volontà politica e amministrativa far diventare questa città come era negli anni ’50 e ’60”. A questo punto, i due direttori cominciano a passeggiare per il centro storico di Casoria, precisamente in via Santa Croce, per raggiungere Largo San Mauro: tutte strade – come spiega il Dir. Troise – dove sono passate le più vive intelligenze dei nostri avi, persone che hanno fatto la storia di questa città. Una prima sosta avviene dinanzi alla Cappella del Carmine del 1600 che fu creata giusto a metà strada tra la Basilica di San Mauro ed il Santuario di San Benedetto, ora chiusa. Il patrimonio storico-artistico di Casoria sta nelle opere di Mozzillo, allievo di Salvator Rosa, sta nei quadri di Vaccaro, di fianco all’altare della Basilica di San Mauro, sta nei tanti palazzi antichi del centro storico apparentemente “sgarrupati”, abbandonati ma che invece sono sotto la tutela dei beni architettonici. Tutta quest’area potrebbe essere recuperata, diventando fonte di attività per promuovere il territorio, i prodotti e
7 le attività locali. Un esempio da imitare che salta alla mente del Direttore potrebbe essere Via San Cesareo a Sorrento : “Quando percorro questa strada a Sorrento, io sono invidioso” – confessa il Dir. Troise – “perché si tratta di una strada strettissima, ma piena di molteplici attività commerciali. Il mio sogno è questo, e non so se lo vedrò mai: invece di costruire palazzi nuovi, con i famosi piani di recupero che inventarono una trentina di anni fa, trasformare queste strade del centro come quei piccoli vicoli di Sorrento, stimolando ed aiutando chi volesse investire con un’attività commerciale”. L’itinerario conduce i due direttori a Largo San Mauro, il luogo della tragica voragine, dove l’intervista termina con un ricordo di tutte le personalità, religiose e civili vissute tra quelle antiche strade : “Il Prof. Vinci, il Prof. Tignola, il Dott. Casolaro, il Notaio D’Anna, il Dr. Formicola sono solo alcuni dei personaggi di rilievo che hanno attraversato quei vicoli. Uno dei palazzi che circonda la voragine, apparteneva al canonico Salzano, morto a 101 anni, parente del Cardinale Luigi Maglione, una delle personalità più importanti della Seconda Guerra Mondiale. Quando morì nel 1944, al funerale del Cardinale Maglione parteciparono
il Giappone, la Germania, vennero prefetti, ambasciatori, consoli, di tutte le nazioni del mondo. La sua storia è scritta ovunque. Se un territorio cresce da più punti di vista, la rissa e gli episodi violenti scompariranno. E un territorio può crescere solo con idee ed iniziative. Questo è tutto”. Le interviste itineranti continueranno, percorrendo le zone più nuove, come Via Principe di Piemonte e via Pio XII, e ritornando a quelle più antiche sulle vie dei Santi, come Santa Giulia Salzano e Santa Maria Cristina Brando. Con la viva speranza del Direttore, e non solo sua, che questi itinerari non restino racconti di giornali o interviste televisive, ma diventino i percorsi di una nuova realtà casoriana da presentare e far conoscere al mondo intero.
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ESPEDITO D’ANTO’
La valorizzazione della città di Napoli attraverso la XXX Universiade: l’arte in simbiosi con i giovani e lo sport Dal 2 al 14 luglio si è svolta a Napoli e in altre località campane la XXX (trentesima) Universiade Estiva, una manifestazione sportiva multidisciplinare, corrispondente ai giochi olimpici, a cui partecipano atleti universitari provenienti da tutto il mondo, organizzata dalla FISU (Federazione Internazionale Sport Universitari). È bene definire come si è arrivati alla scelta della città partenopea come sede della manifestazione, considerato che, il 3 aprile 2013, la stessa FISU aveva ufficializzato tre città candidate: Baku, capitale dell’Azerbaijan; Brasilia, capitale federale del Brasile; e Budapest, capitale dell’Ungheria. Nel periodo compreso tra lo stesso anno di ufficializzazione e l’anno successivo, per motivi disparati, le tre città hanno rinunciato e, dopo la rinuncia di Brasilia, l’unica città candidata ad ospitare la XXX Universiade era Napoli: la Federazione assegnò ufficialmente la sede dopo aver visitato l’efficienza delle infrastrutture, la rete dei trasporti e i progetti proposti. Per Napoli, la manifestazione sportiva era un’ottima occasione per dimostrare al mondo il suo valore e la sua bellezza. Lo sviluppo e la preparazione dell’Universiade ha visto l’impiego di circa 270 milioni di fondi pubblici, stanziati interamente dall’Europa con il fine di riqualificare gli impianti sportivi già esistenti sul suolo regionale senza la realizzazione di nuovi. Al lavoro di preparazione hanno preso parte migliaia di volontari, provenienti da tutto il mondo, nonché i volontari del Servizio Civile Nazionale. Gli atleti, una volta arrivati all’Aeroporto Internazionale di Napoli - Capodichino, hanno alloggiato per tutta la durata della manifestazione a bordo di due navi da crociera affittate per l’occasione, ancorate al Molo Angioino della Stazione Marittima di Napoli. Per la XXX Uni-
versiade sono stati utilizzati 33 impianti sportivi, distribuiti prevalentemente nella città di Napoli e provincia, senza escludere le altre città maggiori della Regione. La città di Casoria, con i suoi circa 76.000 abitanti, ha ospitato ben tre discipline in tre impianti sportivi differenti: al Palazzetto dello Sport si sono tenute le competizioni di taekwondo (sport da combattimento nativo Coreano); all’interno della Piscina Comunale la pallanuoto e, infine, presso lo Stadio San Mauro, con una capienza di 1.308 persone, si sono tenute le competizioni di calcio. Le discipline obbligatorie determinate dalla FISU, incluse le sopracitate, sono quindici, più un numero massimo di tre discipline determinate dal paese organizzatore. Ogni sport prevede una fase di competizione e una fase finale, distribuite nei giorni e nelle diverse locazioni della manifestazione, e sono racchiuse da una cerimonia d’apertura e una di chiusura, svolte, in questo caso, rispettivamente il 3 e il 14 luglio all’interno dello Stadio San Paolo alle 21:00. Con la presenza del Presidente della Repubblica Italiana Sergio Matterella, la cerimonia di apertura ha visto brevi spettacoli ed esibizioni, tra cui quella canora di Andrea Bocelli; mentre quella di chiusura, con la presenza del Presidente del Consiglio Italiano Giuseppe Conte, è
stata presentata dai partenopei The Jackal e chiusa da un’esibizione canora dell’ultimo vincitore del Festival della musica italiana di Sanremo Mahmood. Ben 710 sono state le medaglie assegnate durante la manifestazione sportiva, tra cui 44 all’Italia, che termina la competizione in sesta posizione: 15 d’oro, 13 d’argento, e 16 di bronzo. Il paese vincitore è stato il Giappone con 82 medaglie totali ottenute che, pur essendo pari a quelle ottenute dalla Russia, sono state distribuite in maniera diversa: 33 medaglie d’oro al Giappone a fronte di 22 medaglie consegnate alla Russia. Degno di nota è un riferimento a Melania Acanfora, studentessa dell’Accademia delle Belle Arti di Napoli, che ha ideato la mascotte della XXX Universiade: una sirena (chiaro riferimento alla Sirena Partenopea, simbolo della città e della sua fondazione mitologica) dotata di una coda di pesce che si separa formando due gambe, che le permettono di gareggiare agli sport come una giovane atleta. Con 118 paesi partecipanti e circa 8.000 atleti da tutto il mondo, la XXX Universiade Estiva ha portato alla città di Napoli e alla Regione Campania un grande flusso di turisti da tutto il mondo che, data l’occasione, non hanno potuto fare a meno godersi la città anche dopo la manifestazione.
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MIMMO RONGA
Un ricordo di San Ludovico da Casoria a cinque anni dalla Canonizzazione Il prossimo 23 novembre ricorre il quinto anniversario della canonizzazione di San Ludovico da Casoria. Quella domenica del 23 novembre 2014 a Roma, in piazza San Pietro, una folla immensa, con numerose presenze, anche di cittadini di Casoria, acclamò il nuovo Santo. Per volontà di Papa Francesco, a poco più di un ventennio dalla sua beatificazione, avvenuta il 13 aprile del 1993, padre Ludovico fu Canonizzato. Papa Bergoglio, durante il suo ultimo viaggio ad Assisi, nel suo procedere a piedi, dopo la piazza inferiore di San Francesco, appena imboccata via Frate Elia, pose la sua attenzione sull’edificio intitolato “Istituto Padre Ludovico da Casoria” per ciechi pluriminorati e chiese alle Suore Elisabettine Bigie che erano davanti l’ingresso della loro casa informazioni su quell’opera. Informato che Padre Ludovico era stato proclamato Beato da Papa Giovanni Paolo II e che era in corso la procedura della sua canonizzazione e che il postulatore era padre Giovangiuseppe Califano ofm, colpito dalla vita e dalle opere di carità del Beato Ludovico, al suo ritorno a Roma il Pontefice incontrò e sollecitò il postulatore affinché, in tempi brevi, completasse la procedura per la canonizzazione. Il corpo di padre Ludovico era tumulato nella tomba all’ingresso della Cappella dell’Immacolata dell’Ospizio Marino a Posillipo, una delle tante sue opere realizzate a Napoli. Trascorsi due anni dalla sua morte, avvenuta il 30 marzo del 1885, dal cimitero di Poggioreale il suo copro fu deposto in
Il Santo della carità
una cassa di legno che fu allocata nella tomba dell’Ospizio Marino. Una prima ricognizione della salma fu eseguita nel 1908 quando fu proclamato Venerabile e dopo pochi anni il suo scheletro, integro, fu deposto un’urna di bronzo. La seconda ricognizione avvenne poco prima della sua beatificazione e di nuovo deposto nella medesima urna. Nel mese di ottobre del 2014, a pochi giorni dalla Canonizzazione fu infine sistemato in una piccola urna trasparente. Immediata fu la reazione di sgomento nel vedere le ossa adagiate alla rinfusa in uno spazio limitato. Grazie all’opera di un anonimo fedele e con l’adesione di tutti i parroci di Casoria e del Sindaco, dal 1° novembre del 2018, il corpo di San Ludovico, rivestito con il saio francescano riposa nella nuova urna. L’artista che ha realizzato l’opera si è avvalso di una foto e del calco in gesso del volto
di padre Ludovico eseguiti dallo scultore Stanislao Lista. Padre Ludovico, nato a Casoria nel 1814, dove trascorse la sua infanzia e la prima adolescenza. Entrò nell’Ordine dei Frati Minori e poi sacerdote a 24 anni. Visse a Napoli dove insegnò matematica e fisica all’Università e filosofia nei conventi. A 33 anni indossò il saio più modesto per dedicare tutto se stesso alle opere di carità. Accoglieva orfanelli, poveri, anziani e senza fissa dimora. Istituì scuole, laboratori di artigianato, case di cura per anziani e sacerdoti infermi. Le sue opere non si fermarono a Napoli. Ad Assisi fondò su richiesta del Cardinale di Perugia Gioacchino Pecci, poi Papa Leone XIII, un Istituto per bambini ciechi e sordomuti e un secondo edificio denominato “Istituto Serafico”. A Napoli ebbe l’amicizia di Re Ferdinando II, di Luigi Settembrini, Paolo Emilio Imbriani che lo aiutarono per le sue opere di carità che si estesero anche nella penisola sorrentina. Dopo l’unità d’Italia radunò attorno a sé uomini di cultura e fondò il periodico “La Carità”. Fondo la Congregazione dei Frati Bigi e delle Suore Francescane Elisabettine Bigie. Rinvigorì il Terz’Ordine Francescano e stimolò la partecipazione dei cattolici alla vita politica nazionale. Il quinto anniversario della Canonizzazione di San Ludovico deve essere uno stimolo per tutti, laici e religiosi, e per tutti i devoti per far conoscere e divulgare il pensiero e la vita di questo Santo che ha dato onore alla sua terra con la sua vita e che la Chiesa, con Papa Francesco ha elevato agli onori degli altari.
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STORIA DEL CALCIO A CASORIA Il calcio a Casoria nasce nel lontano 1919 ad opera dell’Unione Sportiva Casoriana con i primi sport praticati dai giovani locali: Ciclismo, podismo ed attività calcistica episodica. Nel 1922 avviene il cambio di denominazione in Fascio Sportivo Arturo Lepori Casoria in omaggio alla memoria del giovane e bravo corridore ciclistico locale caduto sulla breccia durante una Coppa Caivano. Il club per oltre un decennio organizza la Coppa Lepori nel ciclismo. Nel 1935 lo sport viene praticato dal Dopolavoro Sportivo Casoriano e nel 1938 viene presentato al comune un progetto di un grande stadio. Fino al termine del secondo conflitto mondiale lo sport è tenuto in vita dai vari Paolo Jodice, Petterone, Giannone, Di Grazia, Listone e molti altri con il calcio a fare sempre da comparsa con gare amichevoli senza disputare veri campionati locali. Nel 1959 oltre all’affiliazione alla F.I.G.C. del comitato regionale campano avviene l’esordio anche nel campionato di seconda divisione: la data storica l’8 novembre 1959 a Cervinara sul campo della Juvenilia Cervinara. I gialli vincono in trasferta per 2-3. La settimana successiva esordio davanti ai propri tifosi con una vittoria tennistica per 6-3 sulla compagine afragolese dei Caduti di Superga. A fine stagione è vittoria del girone B di Seconda Categoria con promozione in Prima Categoria. Altra stagione magica per il calcio casoriano è la stagione 1968/1969: sugli scudi l’AC Casoria che conquista la vittoria del girone G del campionato di Seconda Categoria e le coppe di categoria: accoppiata Coppa Tirreno (provincia di Napoli) e la Coppa delle Regioni (province unificate).
La finalissima vede i viola battere dopo i tempi supplementari, chiusi con il risultato pirotecnico di 3-3, e il sorteggio della monetina il S. Giovanni Battista di Massaquano, squadra di Vico Equense. Fino alla stagione della fusione tra Casoria AC e Juve Stadera avvenuta nel 1979, la compagine casoriana milita con alterne fortune nella cadetteria dei dilettanti campani. Il nuovo club è subito vincente: primo posto nel girone A di promozione Campania/Molise. Nelle finali per l’aggiudicazione sia del titolo regionale che dei due posti utili per salire in Serie D, nella loro prima gara al Partenio di Avellino i viola battono con un gol di Scalzone la Sangiuseppese, mentre nella seconda sconfitta all’inglese ad opera dell’Arzanese che conquista il titolo di campione campano di Promozione. Nella stagione successiva in Serie D arriva all’esordio un secondo posto che vale la promozione in Serie C2. Nel girone F vinto dall’Ercolanese, i viola ottengono due primati: l’attacco più prolifico con 52 reti e meno sconfitte, solo 4 e tutte in trasferta, mantenendo inviolato il proprio stadio. Il 19 settembre del 1981, anticipo di campionato, avviene l’esordio tra i pro-
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fessionisti: al S. Mauro il Casoria batte con un secco 3-0 il Montecatini. Convincente vittoria dell’undici di Lojacono. Partita a senso unico. Esordio per il neo acquisto Zica a centrocampo. Le reti, tutte di ottima fattura, sono state segnate da Pelle (26’), Simonetti (48’) e Lauri (II) (77’). A fine stagione il Casoria si piazza decimo nel girone C mantenendo la categoria. La stagione successiva i viola, inseriti nel raggruppamento D, finiscono ultimi e retrocedono in Interregionale. Inizia il calvario con campionati anonimi. Solo nelle stagioni 1985/1986 e 1990/1991 i sostenitori viola vedono i propri beniamini vincere il proprio girone di Promozione ma gli spareggi tra le prime negano il ritorno in IV Serie. Nel 1993 viene ceduto il titolo dell’AC Casoria. Il campo sportivo viene lasciato all’incuria del tempo e per oltre un decennio il calcio scompare fino al 2015 con l’acquisizione del titolo sportivo di Calcio Campano Giovani. Ritorna la viola del sud e riparte dalla Prima Categoria. Due promozioni consecutive fino ad arrivare al massimo campionato dilettantistico regionale dove l’AC Casoria si batte con risultati importanti.
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IMMA CASTRONUOVO
TELECAPRI, UN’EMITTENTE TELEVISIVA DI QUALITA’ E DI SUCCESSO Quarant’anni, e non dimostrarli! Eh già, davvero una magia, quella di Telecapri, un’emittente che da quasi mezzo secolo sa stare al passo coi tempi… Chi, della mia generazione, classe 67, non ricorda “Sveglia ragazzi!”, lo storico programma – contenitore per bambini condotto, negli anni ’80, dalla bravissima Teresa Iaccarino, precursore di “Bim Bum Bam”, o gli indimenticabili cartoons giapponesi, da Jeeg Robot a Lady Oscar al Grande Mazinga, che hanno accompagnato la nostra adolescenza ( e non solo, sfido qualunque “adulto” a non soffermarsi a guardarli ancora oggi, se capita, magari col proprio figlio o nipotino…ndr). Un’emittente che ha fatto la storia, Telecapri, e che ancora oggi è tra le più seguite della nostra Televisione; nata nel 1977 dalla genialità dei suoi fondatori, i fratelli Costantino e Claudio Federico, imprenditori capresi estremamente innovativi, Telecapri si impone subito come prima emittente locale in Italia “all news” di qualità, ottenendo, un immediato successo, con programmi molto seguiti come “Via telex”, o ancora, i Tg economici de “Il Sole 24 ore” e de “Il Denaro”. In seguito, il palinsesto si è arricchito di ulteriori appuntamenti di grande richiamo quali le trasmissioni quotidiane di approfondimento tra cui, ri-
cordiamo, “Rapporto Napoli”, “Rapporto Campania”, “Rapporto Italia” e “Rapporto Internazionale”, quest’ultima in collaborazione con la CNN. Vi erano anche rubriche dedicate al Calcio e ad altri sport; era il 1997 quando si volle sperimentare una nuova emittente interamente dedicata allo Sport, dando vita a TCS - Telecapri Sport: la Prima emittente televisiva che seguiva il Napoli e la squadra campana, oltre ad occuparsi delle altre discipline sportive; Anche in questo settore, Telecapri è stata un’antesignana, segnando la pietra miliare di una grande trasformazione nelle vite dei tifosi, che, incollati al video, premiavano, con i generosi dati di ascolto, l’ottimo prodotto offerto da una Tv che sapeva cogliere, e soddisfare, le esigenze di un pubblico sempre più esigente. Una TV d’avanguardia, che ha accompagnato, per decenni, intere generazioni, di bambini e di adulti, con programmi ad hoc ideati per ciascuna categoria e fascia di età, dal contenitore per bambini ai programmi di sport, dalle news locali a quelle internazionali. Naturalmente, il successo di una tv è fatto, oltrechè dal prodotto, anche da colui che lo offre; e Telecapri ha avuto il pregio di accompagnarsi, da sempre, a giornalisti preparati e, soprattutto, “empatici”, che hanno saputo entrare in sintonia
col telespettatore, bucando letteralmente il video ed entrando nelle case degli italiani con simpatia e professionalità. Come non citare, oltre alla succitata pregevole Teresa Iaccarino, Saverio Russo, per anni volto televisivo di Telecapri Sport, conduttore di trasmissioni sul Napoli - tra cui “Studio e Stadio” – o ancora Vincenzo Mele ed Antonello Gallo che si alternano, tra gli altri, alla conduzione di “TG Ora” , con le principali notizie in tempo reale dall’Italia e dalla Campania, e ancora, Vincenzo Mele alla conduzione di “Tutto il Napoli minuto per minuto”, trasmissione di Telecapri Sport, sul canale digitale 87. Il successo di Telecapri ha avuto una magnifica parabola evolutiva toccando i vertici del successo fino a qualche anno fa, leader di ascolto nella sua area di riferimento; oggi, sia pure in misura minore, conserva, in maniera costante, un buon indice di ascolto. Deve fare i conti con un’agguerrita concorrenza, certo, ma ha dei primati in assoluto che solo essa vanta, e che dovrebbero ricordare, a chi la dirige, che non paga vivere di ricordi, ma bisogna guardare avanti, risfoderare l’agguerrito spirito innovativo dei Fratelli Federico che, col sole di Capri nel cuore, hanno saputo accendere ed infiammare, il cuore di milioni di italiani, scrivendo la storia della televisione italiana.
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RICORDATI DI ME
ROSELLA VERZE
Il prossimo 19 novembre, presso la sala consiliare del comune di Casoria, l’attenzione sarà focalizzata su RICORDATI DI ME, romanzo di Emanuele Bosso, giovane autore al suo esordio narrativo. L’evento, col patrocinio morale del comune di Casoria, organizzato dall’Associazione Culturale “Clarae Musae” e dal settimanale “Casoria2”, da sempre attenti ai talenti giovanili, darà la possibilità a tutti di entrare nel vivo del tessuto narrativo di un’opera che è già alla seconda ristampa. Questo bel romanzo, storia d’amore, inno alla vita, è un viaggio in cui l’avvicendarsi di incontri, relazioni, esperienze lungo un complesso percorso, invita a riflettere su temi importanti, tra cui l’importanza delle scelte, spesso difficili, che necessariamente vanno compiute nell’intento di ritrovare se stessi; esorta a non smettere mai di sperare ed a credere in quell’alchimia che, in ogni vita, ricongiunge le anime attraverso l’amicizia, la solidarietà, la compartecipazione, le relazioni fraterne, la dimensione comunitaria. Ricordati di me è un percorso di emozioni e di riflessioni, che ci conduce per mano, attraverso Silvia, Gabriele, Delia, Leonardo e tanti altri personaggi, in una dimensione senza spazio e senza tempo, costellata di emozioni
sincere, di sentimenti condivisibili in cui immedesimarsi e rinascere a nuova vita per rigenerarsi in una nuova e affascinante connotazione. Le emozioni che in tal senso suscita Ricordati di me offrono stimoli sicuramente positivi soprattutto a chi, distratto, avvilito, deluso dal quotidiano, non è più in grado di stupirsi di fronte ai miracoli della vita. Assieme alla prof.ssa Vittoria Caso, presidente di Clarae Musae, la quale relazionerà sugli aspetti letterari del romanzo, la psicologa Teresa Capparelli ne evidenzierà alcuni interessanti aspetti psicologici sui quali l’autore coraggiosamente si sofferma in maniera efficace. Un romanzo da leggere, da gustare, da non perdere! Non mancheranno le Vibrazioni musicali ad opera del bravissimo Maestro Gaetano Pellegrino e le Vibrazioni grafiche per l’estemporanea di Carmine Mondola. Le letture saranno curate da Nicole Lanzano e il tutto sarà coordinato da Daniele Capuozzo. Un’équipe di forte spessore culturale, dunque, collaudata dai celeberrimi AppuntaMenti col Libro vi attende per coinvolgervi, stupirvi, emozionarvi. Vi aspettiamo alle ore 17.00, Sala Consiliare, Piazza Cirillo, Comune di Casoria: letteratura questa volta e non politica!
A tutti i disabili e anziani del territorio e le loro
A I R O S A C .S. ONLUS famiglie, si COMUNICA che l’A.I.A.S. Casoria è autorizzata
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ed accreditata con l’Ufficio di Piano dell’Ambito eTerritoriale Campania egion itata alla R d re c c A – N° 18 Casavatore e Arzano) ale ion(Casoria, one Profess
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Tali servizi sono possibili anche attraverso le modalità di voucher rilasciati dai Comuni di appartenenza. Chi è interessato può farlo e/o richiedere informazioni alla segreteria dell’AIAS Casoria Via Giacomo Matteotti n.9 – Tel.081/5405672 – Tel/fax. 081/7586774 email: solidary.aias@libero.it - pec: aiascasoria@pec.it – sito web: www.aiascasoria.it
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Intervista a Fabrizio Napoli, responsabile della stampa nella nostra piscina comunale durante le Universiadi
“HA BEN FIGURATO IL PALACASORIA IN UN EVENTO DI RILIEVO INTERNAZIONALE”
Quali ricordi delle Universiadi, rispetto alle gare di pallanuoto femminile svoltesi nella piscina del Palacasoria, resteranno maggiormente impressi nello scrigno della tua memoria? Indubbiamente, la risposta entusiastica e calorosa del pubblico che ha assistito alle varie gare: pensa che alla prima partita gli spettatori erano all’incirca duecento, ma già alla seconda gara vi hanno assistito circa un migliaio, superando le più rosee attese. Vi é stata, dunque, una partecipazione del pubblico inattesa e incoraggiante: le stesse atlete italiane non erano abituate ad un tifo da stadio; infatti, nelle gare di campionato di A1, di solito, il pubblico non supera, o supera di poco, le due centinaia di spettatori. Ecco, rimarrà impresso in me il rapporto molto bello che si è creato tra i “tifosi” sul palco, che seguivano con passione le fasi delle partite, e le atlete della squadra nazionale, accolte con gioia nel Palacasoria. Sempre emo-
MARCOCK, ct RUSSIA zionante, infine, il dopopartita, quando, la squadra italiana, dopo aver vinto, cantava con gli spettatori “O surdato nnammurato”, tra scrosci di prolungati applausi ed espressioni di giubilo. C’ è stata qualche squadra che ti ha particolarmente colpito per resistenza, gioco praticato, coesione e caparbietà nel conseguire la vittoria? La squadra italiana, sicuramente, e
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non lo dico per partigianeria, ma perché effettivamente si è mostrata nelle gare compatta, molto sicura di sé, mai scoraggiandosi nei momenti difficili, e manifestando, oltre a una eccellente condizione atletica, anche carattere e determinazione. Il sostegno del pubblico casoriano, e non solo, ha, poi, fatto il resto, con incoraggiamenti continui. La nostra squadra ha raggiunto i quarti di finale vincendo le gare nella piscina di Casoria, la fase finale si è svolta a Napoli, nella piscina Scandone, conquistando una meritevole e prestigiosa medaglia d’argento nella partita con l’Ungheria. E ora facciamo una zoomata su qualche atleta della squadra italiana di pallanuoto: chi ha lasciato in te un ricordo “speciale” ? Beh, mi inviti a nozze con questa domanda, perché mi offri l’occasione di parlare di un’atleta napoletana, che potremmo definire “ragazza immagine”,
DOMENICA 17 NOVEMBRE 2019 dal volto “di copertina”: è Sara Centanni, una vera sorpresa, anche per gli addetti ai lavori: brillante sia in piscina che fuori. Solare, simpatica, carina, gioviale, proprio nelle Universiadi ha dato il meglio di sé. Aveva giocato in varie squadre nei campionati di A1 e A2, il più delle volte lottando con le compagne per la salvezza; a Casoria, si è distinta, alla pari delle altre atlete più blasonate e affermate, mostrando i suoi talenti. Le Universiadi, quindi, sono state il suo trampolino di lancio, tanto è vero che è stata ingaggiata dal “Plebiscito Padova”, squadra di valore del campionato A1, dove sta confermando di possedere le ottime qualità atletiche e di temperamento giusto già evidenziate nelle piscine di Casoria e di Napoli durante le Universiadi. C’è un aneddoto, fra i tanti, di questo Evento, meritevole, a tuo avviso, di essere raccontato e reso pubblico? Ce n’è uno molto carino legato alla squadra femminile di pallanuoto giapponese. Molti sono stati i volontari, per lo più giovani, ma anche adulti, che si sono resi disponibili ad offrire la propria disponibilità negli aspetti organizzativi, nell’accoglienza delle atlete, in particolare, ma anche nella sorveglianza. Ebbene, le atlete giapponesi, manifestando fair play,
17 gentilezza, senso sincero di cortesia, hanno sempre donato con gioia ai ragazzi incaricati di accogliere le atlete, spillette con piccole insegne e simboli del Giappone e altri “sfiziosi” regalini richiamanti il loro Paese; si svolgeva una festosa gara a chi ne riceveva di più, in uno scambio di sorrisi, di strette di mano e di rapporti amichevoli. Che bello! In questi gesti spontanei si può cogliere effettivamente l’autentico spirito delle Universiadi, mirato a stabilire relazioni di amicizia fra i popoli, di reciprocità, di stima e di rispetto vicendevoli. Chissà, se sia nato del “tenero” tra qualche atleta giapponese e uno dei giovani volontari… Non ho avuto notizie di ciò, ma sicuramente, tramite i mezzi digitali, continuano gli scambi e, benché virtuali, credo che si stiano rafforzando i legami di amicizia e di cordialità tra i nostri ragazzi e le simpaticissime atlete giapponesi. Ultima domanda sulla struttura del Palacasoria: commenti, a tal proposito, della stampa? Mi preme, in primis, sottolineare le ottime condizioni della piscina di Casoria, superiore agli altri impianti: un vero gioiellino, molto adatto ad ospitare le gare di pallanuoto, anche per la collocazione degli spalti, consentendo al pubblico di
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seguire da vicino le fasi di gioco. Non dimentichiamo che la piscina del Palazzetto dello Sport di Casoria ha ospitato, in passato, gare di campionato di squadre affermate, come la Canottieri di Napoli. Spero davvero che nel Palacasoria possano svolgersi in futuro altri eventi di levatura internazionale. Ciò è stato evidenziato nei servizi dei giornalisti che hanno seguito le gare; a dire il vero, prima delle Universiadi, la stampa nazionale, a differenza di quella locale, non aveva dato il giusto risalto a tale Evento, ma si è dovuta ricredere quando ha constatato la grande affluenza di pubblico che, come dicevo poc’anzi, ha seguito con enorme piacere le gare. Quindi, i commenti, a conclusione delle Universiadi, sono stati tutti positivi, non solo per le ottime prestazioni degli atleti italiani, ma anche per la funzionalità, a Casoria, delle strutture ospitanti, e per la ineccepibile macchina organizzativa messa in moto per l’occasione. Che dire, a conclusione di questa intervista? Solo una considerazione: è un vero peccato che il Palazzetto dello Sport di Casoria, una struttura costata fior di quattrini pubblici , ben riqualificata, con una capienza di 2500 posti, non possa essere resa fruibile dai cittadini casoriani.
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ANGELA CAPOCELLI
Quando la passione diviene professione: intervista a Gianfranco Coppola Gianfranco Coppola è un giornalista professionista dal 1988, che ha lavorato nel settore radio, TV, cinema, editoria e new media e che attualmente lavora per la RAI. Cavaliere della Repubblica Italiana (2010), stella di argento al merito sportivo (2012), ambasciatore UNICEF (2002) e ambasciatore AICOVIS contro la violenza negli Stadi (2000), Gianfranco ha perseguito il suo sogno di diventare giornalista nonostante i suoi numerevoli interessi, ragion per cui questa settimana lo abbiamo intervistato, chiedendogli l’origine di questa sua passione. Lei vanta una lunga carriera giornalistica. Quando le è nata questa passione per il giornalismo? Quando ha capito che era questa la professione che avrebbe voluto svolgere nella sua vita? Ho avuto la fortuna di avere alle elementari un’insegnante, Anna Castaldo Granese, che amava molto il giornalismo e diede vita ben 50 anni fa al quotidiano di classe, che in realtà “usciva” una volta a settimana. Si accorse che avevo predilezione oltre che per lo scrivere anche per la sistemazione logica degli articoli e così fui nominato coordinatore dell’iniziativa. In pratica sotto la sua guida stimolavo i compagni di classe a scrivere, riguardavo insieme a loro il testo e con la maestra pensavamo anche al titolo. Era più che altro una Gazzetta ufficiale senza foto ma su 4 facciate descrivevamo l’attività
dell’istituto ma anche storie personali. Mia madre ne conserva qualche copia gelosamente, temendo io possa perderli. Poi andavo allo stadio con mio padre e mio fratello e al ritorno scrivevo, ma qui siamo già alle medie, il resoconto della partita che su quaderni da computisteria arricchivo con le foto pubblicate dai giornali dell’epoca, su tutti Il Roma e Il Mattino.Insomma, ho sempre avuto la chiamata per il giornalismo, quella sensazione spirituale che in gergo religioso chiamano vocazione. Non ho mai abbandonato neanche per un giorno questo desiderio e ad appena 16 anni mi presentai a Radio Stella Salerno, vicina alla Curia, gestita dall’ANSPI, Associazione Nazionale San Paolo Italiana. Una struttura bella, nel Seminario Arcivescovile. L’unico programma sportivo era quello sugli altri sport curato da un dirigente del Centro Sportivo Italiano che dava tutti i risultati di pallacanestro, pallavolo, hockey su pista eccetera. Gente incollata alla radio perché le competitor, radio Salerno 1 e Radio City, facevano solo calcio e ovviamente in primis cronache sulla Salernitana. Nel 1976 pensate al giocatore di pallavolo citato o intervistato alla radio. Un boom, chiesi di collaborare per le interviste in esterno. Microfono con prolunga e registratore a spalla, primo servizio fu sulla Maratona dei Templi da Salerno a Paestum sui classici 42 km e 500 metri. Al liceo i professori
DOMENICA 17 NOVEMBRE 2019 mi trattavano con curioso rispetto: ma sei proprio tu quello che parla alla radio? Non ti dico quando apparii in tv in un talk show di Telesalerno 1, popolarità per pochi minuti. Ma posso dire che ho pensato di essere qualcosa di speciale, solo fortunato a poter stare tra i fatti, tra la gente e far sapere le cose da me viste agli altri. Quali sono gli ostacoli maggiori che ricorda di aver incontrato nel corso della sua notevole carriera? Ostacoli insuperabili non ce ne sono stati, pur non essendo figlio né nipote di giornalista, mestiere che invece risente molto della tradizione familiare per non parlare di ereditarietà o nepotismo. Anzi, a questa cosa è legata una curiosità: c’era un giornale locale, La Voce di Salerno, fondato e diretto da Lino Coppola. Molti gli dicevano: tuo figlio è proprio bravo, e lui diceva si si ce l’ha nel sangue. Una volta mi incontrò e disse: non smentire, in fondo ti conviene perché chiederai interviste a persone che già mi conoscono. Non l’ho mai raccontato alla buonanima di mio padre, lui sì come mamma che Dio tiene in vita molto orgogliosa di me. Chiaro che in un lavoro competitivo al massimo, dove l’assegnazone dei servizi sposta gli umori, l’ostacolo sta nel collega che magari non ti passa una fonte pur avendo “entra-
21 ture” giuste non te le passa. Ma fa parte della giungla della vita, in tanti campi. Curiosità e scarpe da consumare sono il vecchio trucco per far bene. Quanto è difficile e quanto, allo stesso tempo, stimolante il lavoro del giornalista al giorno d’oggi? Fare il giornalista oggi è semplice. Essere giornalista oggi è difficilissimo. Basta un sito, un giornale, una radio, qualsiasi mezzo di informazione per fare il giornalista. Oggi non è difficile. Lo è essere credibili, autorevoli, realmente informati, capaci di fornire notizie altrimenti impossibili da sapere per il pubblico, la cosiddetta gente comune. Pensiamo alle dirette Facebook o Instagram.Sei in un posto riservato, in una riunione riservata o anche all’ippodromo o ad una sfilata di moda: vai online e diffondi. Ma altro è essere giornalista, cioè filtrare le notizie. Essere autorevoli, credibili, spendibili. Pensiamo ad un maxi tamponamento mortale su una strada. Il solito cretino mette tutto in diretta Facebook: la famiglia può sperare di un’auto coinvolta, magari quella delle vittime, prima ancora che sia l’autorità giudiziaria ad avvertire ma invece si finisce nel dramma col tam tam virale. Pensiamo sia sviluppo questo? Pensiamo sia futuro questo? Essere giornalista è stimolante come ieri se di fronte al fatto
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ci si approccia con la curiosità di scoprirlo nella sua totalità e trasmetterne ogni sfaccettatura al proprio pubblico, che sia televisivo radiofonico web etc. Che consigli darebbe a un giovane che si appresta a diventare giornalista come lei? Il consiglio è quello di sentirsi sempre strumento di conoscenza per gli altri, non che siccome ha microfono o penna può dare una lezione a tutti. Rispetto ad un tempo, oggi c’è un particolare nuovo e cioè la richiesta di una maggiore intensità di studio. Ai miei tempi quando in un salotto si diceva il dottor X è un giornalista la gente ti chiedeva dalla finanziaria alla partita di calcio ritenendo che tu fossi informato su tutto. Oggi molti colleghi leggono poco, pensando che c’è la rete a soccorrerli. Un grave errore. In tasca 100 cose per usarne 10 in radio o telecronaca o in un pezzo ma sapere, sapere, sapere. Poi fondamentale la conoscenza ma proprio fluida di una lingua straniera, in primis l’inglese. Il consiglio principe è però il più antico: metterci passione, solo con una straordinaria rubrica telefonica si arriva alla notizia più ostica, a raccontarla nel modo migliore rinunciando se necessario a cinema o teatro, figuriamoci alle stupidaggini su facebook o whatsapp.
Vincenzo D’Anna
Dottore in scienze dell’Ingegneria Collegio dei geometri e dei geometri laureati della Provincia di Napoli
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LA GIORNATA INTERNAZIONALE DEL GIOCO
Il 9 novembre, anche presso la biblioteca “B Perrotta” - Casavatore è stata celebrata la giornata internazionale del gioco. L’evento è stato organizzato dalla sezione territoriale degli Astronani, presieduta da Tatiana De Benedictis e ha visto la presenza e la partecipazione sia dell’Assessore alla cultura di Casavatore Anna Zivera, che ha sostenuto l’iniziativa, sia dell’Assessore alla cultura e vicesindaco di Casoria Paola Ambrosio. Il gioco ha trasformato la biblioteca di Casavatore, da luogo di studio silenzioso e discreto, in spazio genuino e divertente, dove giocare, socializzare, divertirsi e conoscere tante belle persone arrivate da tutta la Campania. L’evento ha in effetti dato a Casavatore respiro internazionale, poiché gli Astronani di tutto il mondo si sono virtualmente abbracciati, giocando assieme idealmente. Chi sono gli Astronani? Nani in orbita fra gli astri? Certamente no! L’ Associazione Culturale “Gli Astronani” è nata dal desiderio di alcuni volontari di diffondere la passione per i giochi da tavolo e condividerla con altri aspiranti giocatori. L’associazione, no profit, promuove la diffusione del “gioco intelligente” come mezzo di intrattenimento e interazione, che favorisce le relazioni sociali, allena le competenze etiche, socio-emotive e cognitive, esercita la mente, contribuisce a contrastare le ludopatie. Uno degli obbiettivi è quello di creare attività aggregative e culturali all’interno della realtà giovanile della provincia napoletana. Gli Astronani, sezione territoriale, sono attivi dal 19 maggio 2017, (Presidente Tatiana De Benedictis, Vicepresidente Giuseppe De Sica, Tesoriere Fabio Esposito, Segretaria Vincenza De Rosa,
Responsabile Organizzazione Paolo Esposito) e ogni settimana organizzano l’Astrovenerdì, presso il Pub Fuori Binario di Casavatore, un incontro ludico serale, per appassionati e aspiranti giocatori che vogliono avvicinarsi al fantastico mondo dei giochi da tavolo, riconquistando il tempo sottratto al sano divertimento dai ritmi frenetici della routine quotidiana. Chiunque può entrare a far parte di questa magica realtà ludica! L’unico impegno che si chiede ai giocatori è l’interesse a sperimentare sempre nuovi e coinvolgenti giochi da tavolo, aprirsi a nuove conoscenze, la cura del materiale associativo. La partecipazione alle serate è gratuita. L’associazione, lieta di prendere parte ad iniziative di valorizzazione del territorio campano, organizza con regolarità tornei, pic-nic ludici e serate a tema con un’accurata scelta di giochi e nuovi ed interessanti progetti e collabora attivamente e costantemente con altre associazioni culturali e ludiche del settore. Gli Astronani del nostro territorio hanno partecipato a diversi eventi in Campania: “Comicon”, Napoli, 2018 e 2019; “Napoli incontra il Mondo”, 2018; “Giornata mondiale del gioco”, 26 maggio 2018, villa comunale di Napoli; “Kids Park-Primavera”, Bagnoli, 2019”. Noi, assieme agli amici di altre associazioni di Casavatore, siamo testimoni diretti del clima caldo e accogliente che gli Astronani sono riusciti a creare: il tempo è volato, unendo adulti e bambini, entusiasti di sperimentare e scoprire giochi che stimolano l’intelligenza e l’emotività, la creatività e la socialità, mettendo da parte per qualche oretta i cellulari.
Salvo accordi scritti, la collaborazione con questo settimanale è da considerarsi del tutto gratuita e non retribuita. In nessun caso si garantisce la restituzione dei materiali inviati. Del contenuto degli articoli e degli annunci pubblicitari sono legalmente responsabili i singoli autori. E’ vietata la riproduzione anche parziale di testi, grafica, immagini e spazi pubblicitari.
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Editore CASORIA DUE s. a. s società messa in liquidazione
Direttore Responsabile: Ferdinando Troise Stampa: PRINTING HOUSE - CASORIA Tiratura 7000 copie. Distribuzione gratuita. Questo numero è stato chiuso il 14 novembre 2019 Direzione, Redazione, Amministrazione e Pubblicità Via Capri, 2 - 80026 Casoria (NA) - Tel. /Fax 0817311062 email: casoriadue@libero. it
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