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DOMENICA 17 DICEMBRE 2017

Settimanale di Informazione

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ANNO XVI - N° 38 - DOMENICA 17 DICEMBRE 2017

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La situazione a Casoria non è buona


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DOMENICA 17 DICEMBRE 2017


DOMENICA 17 DICEMBRE 2017

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EDITORIALE di Nando Troise

La situazione a Casoria non è buona

La situazione a Casoria non è buona; la situazione dell’Amministrazione Comunale non è buona; la situazione della monnezza non è buona; la situazione della Circumvallazione Esterna non è buona; la situazione urbanistica non è buona; Il dirigente del Settore, Architetto Salvatore Napolitano resta o va via? la situazione politica non è buona; la situazione della chiazza non è buona; la situazione delle scuole non è buona; la situazione delle ville comunali di Casoria non è buona; la situazione del PD, il partito di Pasquale Fuccio, Pino Balsamo, Nicola Laezza, Giovanni Marigliano e Pasquale Amoroso non è buona; la situazione del mercato dei tessuti del venerdì non è buona; I palazzinari, brava gente! La situazione di via Capri non è buona; l’isola di Capri chiederà il risarcimento per danni morali ed all’immagine! La situazione di via Mario Pagano e le sue tante ed innumerevoli traverse non è buona; è troppo la monnezza! La situazione al Cimitero non è buona; la situazione di via Santa Croce non è buona; scarrupato, palazzinari, cemento,

monnezza e degrado; la situazione dei medici della mutua non è buona; che fine ha fatto il progetto E.PI.CA.? La situazione degli estorsori, è troppa buona; la situazione dei maneggioni, gli imbroglioni ed i truffaldini è troppo buona; la situazione dei carrozzieri, dei meccanici e dei venditori di auto non è buona; con o senza marciapiedi; la situazione degli scassi, dei garage è troppo buona; la situazione di Tommaso Casillo, leader politico di Campania libera è troppo buona; la situazione del Poliambulatorio dell’Asl in via De Gasperi è troppo buona; i medici specialistici sono bravissimi, i locali sono ottimi, la nuova sede, voluta dall’ex direttore di distretto, Ferdinando Russo, è funzionante; la situazione degli agenti di P.M. non è buona; il comandante f.f. Luigi Onorato c’è e sta cercando di regolarizzare ed armonizzare l’intero Settore degli interventi di Polizia sul territorio; la situazione dei dipendenti comunali non è buona; c’è chi garantisce e chi no, chi lavora e chi no, chi vorrebbe lavorare e chi no, ci sono diverse eccellenze, tanta gente

brava e preparata, in ogni settore, c’è di tutto; peccato che ne sono sempre di meno: morti, malattie e pensioni stanno riducendo il personale della macchina comunale, creando non poche difficoltà alla pubblica amministrazione. La situazione sindacale non è buona; non c’è la triplice e non c’è unità di intenti tra le sigle sindacali dell’Ente Locale; la situazione dello Stadio San Mauro non è buona; ha riaperto, grazie alla Commissione Prefettizia, ma ha bisogno di tantissimo altro che si spera arrivi con le Universiadi; la situazione dei fitti passivi del Comune di Casoria non è buona; la situazione del patrimonio comunale non è buona; gli uffici costati due miliardi di lire più iva al Parco le Querce in via Piave, dismessi ed abbandonati da più di 20 mesi; la situazione economica, la situazione culturale e quella sportiva non sono buone; la situazione delle Chiese non è buona; il fiore all’occhiello della Città di Casoria; la situazione del Centro destra non è buona: diviso, sgangherato, disunito. continua a pag. 5


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DOMENICA 17 DICEMBRE 2017 SEGUE da pag. 3

“Se il centro-destra sarà unito, chiunque sarà il suo candidato diverrà il Sindaco della Città. L’unità della coalizione non è un dato nominale ma sostanziale, un obiettivo che va perseguito partendo dai programmi, dai contenuti, dai comportamenti e dalle scelte”. Risponde a questo slogan uno dei padri del movimento sociale: “condivido….. ma oltre i principi….ci vogliono gli uomini…. Ci sono?” Tocca agli uomini della destra di Casoria rispondere: pubblicheremo ogni loro intervento. La situazione dei convegni e dibattiti politici non è buona; si parlano tra di loro, il popolo non partecipa…. Dialogo tra sordi; la situazione dei giovani non è buona; troppi i cervelli in fuga; tanti emigrati, anche eccellenti ma sempre emigranti sono. La situazione dei giovani in politica non è buona; i giovani sono il futuro della politica; la situazione del Museo di Arte Contemporanea non è buona; la situazione di Forza Italia non è buona; Non si conosce neanche l’esistenza; la situazione dell’Udc non è buona; la situazione del Parco dei Pini non è buona; Basta! A Casoria la situazione non è buona!

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Avv. DIANA SANTUCCI

diana.santucci@hotmail.it

Casoria “Terra dei Santi”

Il Concerto dei Santi ed il Pranzo della Carità dei Santi Padre Ludovico, Maria Cristina Brando e madre Giulia Salzano sono tre santi, la cui storia è legata alla città di Casoria e rappresentano un punto di forza del territorio che non viene valorizzato. Tanti bei progetti sono stati proposti e non sono mai stati attivati. L’associazione Casoria “Terra dei Santi” quest’anno ha deciso di intraprendere un’iniziativa che vede fissati due eventi a cui la cittadinanza è invitata a partecipare: il Concerto dei Santi ed il Pranzo della Carità dei Santi. Il primo evento di musica sacra natalizia si terrà il 22 dicembre 2017 alle ore 19.00 presso la Basilica di San Mauro (Casoria, Via Largo San Mauro,1). Si tratta di un evento musicale natalizio, animato dal coro delle suore delle comunità religiose della Città di Casoria. In particolare: Coro San Ludovico: Inno a S. Ludovico - Bianco Natale Feliz Navidad God Rest; Coro Santa Giulia Salzano: Inno a S. Giulia Salzano - Nasce un Bambino - Pacem in Terris Carol of the bells; Coro Santa Cristina Brando: Inno a S. Maria Cristina Brando - Alleluia di Cohen Quanno nascette ninno De scendi tu dal cielo. Per tale evento è prevista un’offerta a piacere ed il ricavato verrà devoluto interamente per la preparazione del “Pranzo della Carità dei Santi di Casoria”, previsto per il 30 dicembre 2017 alle ore 13.00. E’ un momento speciale di Condivisione,

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Spiritualità e Carità, insieme ai poveri, bisognosi e diversamente abili per la ricorrenza del Santo Natale. Il Pranzo della Carita’ dei Santi si terrà presso le seguenti strutture: Istituto Brando, Istituto Sacro Cuore, Largo P Ludovico, Basilica San Mauro, Chiesa di San Benedetto, Chiesa S. Maria delle Grazie. Con l’auspicio che tali manifestazioni possano divenire un appuntamento fisso nell’agenda degli eventi cittadini, da arricchire di anno in anno.

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VITTORIA CASO

6 OTTOBRE – 1° DICEMBRE: EFFICACI E INTERESSANTI ECM PER I GIORNALISTI Ai sensi dell’art.7 del DPR 137/2012, dall’1/1/2014 i giornalisti italiani devono assolvere l’obbligo della Formazione Professionale Continua (FPC) “al fine di garantire la qualità ed efficienza della prestazione professionale, nel migliore interesse dell’utente e della collettività”. 60 crediti formativi (CFP) in un triennio è un obiettivo non facile perché bisogna aggiungere gli ECM agli altri impegni lavorativi e familiari. Tuttavia, i giornalisti dell’area nord sono fortunati perché Casoria ha offerto sin dal 2014, la possibilità di aggiornarsi gratis. In particolare, grazie alla recente iniziativa sperimentata da CasoriaDue in sinergia con AssostampaNapoliNord e Consorzio RoMa, sotto l’egida dell’OdG campano, fra ottobre e dicembre, presso la Biblioteca di Casoria, si sono avvicendati ben 9 corsi. La principale novità rispetto ai precedenti ECM, di tutto rispetto e senza dubbio interessanti, è stata non solo la cadenza settimanale, che ha reso più semplice conciliare aggiornamento e lavoro ma anche la vivacità dei corsi. La

presenza contemporanea, infatti, di più relatori, con l’alternanza di voci, la proiezione di slides, l’intrecciarsi di esperienze, il confronto e il dibattito col pubblico, costituito anche da non giornalisti e giornalisti professionisti, ha reso piacevoli questi momenti. Nando Troise ha moderato tutti gli incontri a partire dal rapporto fra carta stampata, new media e social, di cui sono state evidenziate le peculiarità, i vantaggi e gli svantaggi, aspetti positivi e negativi così come i punti di contatto e le differenze tra web, tv, radio e carta stampata; è stato oggetto di attenta analisi la trasformazione della professione in funzione delle novità tecnologiche e informatiche: la tempestività nell’informare può indurre in errori, pertanto, è indispensabile la verifica della notizia e il confronto tra le fonti; le tante differenze tra Italia e estero nella professione; come si organizza un ufficio stampa in genere e in particolare, per artisti; l’utilizzo della statistica; come rendere efficace la comunicazione nei comuni all’insegna della chiarezza e della trasparenza; l’importanza di una cronaca oggettiva e le difficoltà che incontrano soprattutto i giornalisti di “nera”; teoria e tecnica del linguaggio giornalistico nel cartaceo e nel web; storia del giornalismo; le immagini. Questi sono alcuni degli argomenti trattati dai relatori: Ciro Troise, Antonio Manzo, Claudia Procentese, Mirko Calemme, Carlo Alvino, Nicola Lombardo, Emma Di Lorenzo, Gianluca Gifuni, Francesco Modugno, Titti Improta, Nicoletta Romano, Andrea Petrella, Giancarlo Tommasone, Leandro del Gaudio, Roberta D’Agostino, Marco Giordano, Sergio Chesi; arricchiti dall’esperienza di Nando Troise, non solo moderatore ma anche animatore del dibattito e da Massimiliano Musto, neoconsigliere dell’OdG. La qualità e le sicure competenze dei relatori, anche dei più giovani, hanno tenuto desta l’attenzione dei partecipanti, nonostante l’orario ingrato: 14 - 18. Grazie di cuore da parte di tutti i giornalisti campani!

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ANTONIO BOTTA E’ indubbiamente un’iniziatisibilizzare la gente sugli effetti va di alta valenza civica, etica perversi della “piovra”malefica e culturale la 1° edizione del ; si evita, così, di fornire l’aliPremio letterario internazionale bi a chi afferma di non sapere, “Uniti per la legalità”, ideadi non conoscere. Eventi culta e organizzata dallo scrittore turali, come il premio letterario e poeta casoriano Francesco “Uniti per la legalità”, costiGemito in qualità di Presidentuiscono, in tal senso, un argine te dell’Associazione culturale al disimpegno sociale, all’in“La rabbia e l’amore” . Moldifferenza perniciosa, all’acti gli autori (Italiani e anche di quiescenza passiva al male e un qualche altra nazionalità) che vi forte stimolo a fare ciascuno la hanno partecipato, tra cui una propria parte, non solo prediqualificata giuria,dopo un’accando a parole, ma praticando curata valutazione delle opere le virtù civiche dell’onestà, delpervenute, ha scelto sette vinla trasparenza, dell’osservanza Conclusa la prima edizione del Premio letterario delle citori per ogni sezione: poesia norme . in lingua, poesia in lingua stra“Uniti per la legalità” organizzata dal casoriano Dal punto di vista repressivo, si niera, sezione giovani, poesia sono sferrati, è vero, colpi duF. Gemito, poeta e scrittore. in vernacolo, narrativa inedita rissimi alle mafie, ma questi ri(racconti brevi), narrativa edita sultati non bastano, poiché esse (libri pubblicati). La cerimonia crescono e prosperano in un hudi premiazione dei primi tre mus favorevole all’illegalità, coclassificati per ogni categoria e stituito da una certa sottocultura, di altri vincitori meritevoli di che pervade il modo di pensare premi speciali dedicati a 4 vite di agire, purtroppo,anche di time innocenti della criminalità Premiazione dei vincitori il 20 gennaio a Giugliano una fetta del mondo giovaniorganizzata – don Peppe Diale, abbagliata dal denaro facile, na, Salvatore Nuvoletta, Gelmacchiato di sangue, dal potere somina Verde e Mena Morlando –, si terrà il 20 gennaio arrogante e violento e affascinata dall’idea di disporre della 2018 presso la biblioteca civica del comune di Giugliano, in vita di persone oneste, che si guadagnano da vivere con un Campania, con inizio alle ore 16,30. lavoro dignitoso. Come uscirne? Con l’impegno di tanti, cittaLa conferenza stampa della presentazione del Concorso lette- dini, corpi intermedi, chiesa, politica, cultura. Ecco, chi é verrario, teletrasmessa sull’emittente “Italia mia”, si è svolta il 30 satile nell’uso della parola parlata e scritta, può, anche con una Novembre scorso presso l’associazione carabinieri “Salvatore poesia, far capire la gravità del male che le mafie generano nel Nuvoletta” di Giugliano. Sono intervenuti fra gli altri: il te- tessuto sociale, suscitando un soprassalto di sdegno. Urge una nente dei carabinieri Viviano, il capitano della stessa Arma De responsabilità collettiva, non basta lamentarsi! Scriveva GanLise, il segretario della sez. carabinieri Nicola Pirozzi, il se- dhi che “un mondo migliore inizia con il migliorare anzitutto gretario nazionale dell’“Associazione antimafia Caponnetto”, se stessi”. dott. Elvio De Cesare, i signori Gennaro Nuvoletta e Angelo Gemito ha già annunciato che a Gennaio 2018 sarà bandito il Morlando, familiari delle vittime innocenti rispettivamente secondo Concorso letterario, vista l’adesione di molti autori al di Salvatore Nuvoletta e Mena Morlando, il presidente dell’as- primo e l’apprezzamento per le finalità che esso persegue. Alle sociazione carabinieri Alessandro Chianese , i fondatori sezioni già note, se ne aggiungeranno altre due, per consentire dell’associazione Stefano Guarino e Giuseppe Febbraio e la anche ai giornalisti e agli artisti di parteciparvi. “Uniti per la scrittrice Silvana Russo. legalità”, dunque, poeti, scrittori, giornalisti, giovani, artisti, Essi hanno posto in rilievo che il premio letterario “Uniti per la per affermare, innanzitutto, che ognuno deve mostrare coraglegalità”, promosso da Gemito, contribuisce a favorire la cul- gio e coerenza nell’agire conformemente alle leggi, incidendo tura della prevenzione, avviando, in tal modo un mutamento di positivamente sul modo di comportarsi degli altri, senza cedere mentalità in grado di determinare la ricucitura del rapporto tra all’irresponsabile disfattismo, coniato con la nota espressione cittadini e regole. Si è sottolineato, al riguardo, come già tante “così fan tutti”; “Uniti per la legalità”, per ribadire con forza e volte espresso dal magistrato Raffaele Cantone, Presidente fierezza che in Italia tanti cittadini agiscono nei loro ambiti di dell’Autorità nazionale anticorruzione, che le mafie vivono di vita, mostrandosi retti, leali, puliti interiormente, consapevoli consenso, che la forza della criminalità organizzata sta in tut- di essere titolari di diritti, ma anche di doveri da assolvere con to il mondo intorno, silente, complice, omertoso. Chi chiude serietà, perché fedeli alla propria coscienza cristallina; “Uniti gli occhi, allora, e non parla è già vicino alle mafie! Perciò é per la legalità”, infine, per fare memoria di tutti coloro che, importante tener desta l’attenzione, spiegando che il “siste- lottando contro la corruzione, la violenza mafiosa, la furbizia, ma” mafioso accumula illecitamente le ricchezze devastando la disonestà e il malaffare hanno sacrificato la propria vita per e avvelenando l’ambiente, rovinando e uccidendo i giovani una società più giusta, libera e umana: quella a cui aspiravano, con la droga, adulterando gli alimenti, rovinando la vita dei per citarne alcuni, Pio La Torre, Peppino Impastato, Giancommercianti con le estorsioni e appaltando la costruzione di carlo Siani, Giuseppe Fava, don Peppe Diana, Salvatore opere pubbliche che crollano ai primi movimenti tellurici. Un Nuvoletta, don Pino Puglisi, Libero Grassi, Rosario Livaruolo fondamentale, quindi, svolge la cultura – lo si è evinto tino, Carlo Alberto Dalla Chiesa, Giovanni Falcone , Paolo chiaramente dai testi dei partecipanti al Concorso - nel sen- Borsellino.

SE LA CULTURA E’ AL SERVIZIO DELLA GIUSTIZIA E DELL’ONESTA’


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Smarrita la via del gol, a gennaio servono tre acquisti Neanche un gol su azione nelle ultime quattro partite, il Napoli viaggia con la catena di sinistra smembrata

Dov’è finito il luna park, la legge dei tre gol a partita, il miglior attacco dei cinque principali campionati europei, che segnava anche più del Paris Saint Germain? Resta un ricordo sbiadito, come quello delle fotografie ritrovate negli album del passato. Il Napoli post-Ghoulam in cinque giornate di campionato ha segnato solo tre gol ma sulla catena di sinistra, l’anima del sistema di gioco di Sarri, si è messo anche l’infortunio di Insigne a rendere ancora più complicata la produzione offensiva. Insigne è la “luce” della manovra azzurra, il regista offensivo, colui che lega i reparti. La sua attività va in armonia con i movimenti senza palla di Mertens, gli inserimenti tra le linee di Hamsik, l’attacco alla profondità di Callejon ispirato spesso da Lorenzo. L’operazione culturale di respiro sacchiano compiuta da Sarri è lodevole ma complicata: è il gioco che esalta i singoli e non viceversa. La precisione negli automatismi, la ricerca costante della velocità e dei ritmi alti insegue

la tendenza a cambiare poco, a dar fiducia a coloro i quali hanno assorbito al meglio le consegne tattiche. Quando il Napoli volava ad inizio stagione, raggiungendo anche il record delle otto vittorie consecutive, Sarri ha scelto i titolarissimi, il gruppo che gli dava più fiducia per ottenere il massimo in quel momento mettendo in conto poi di pagare dazio in fasi più difficili. Insigne ha affrontato varie partite fino a quando il fastidio contro la Juventus non è diventato insopportabile, ora non può rischiare di determinare poi uno

stop più lungo. Sarri deve coinvolgere tutti, cercare nuove soluzioni a livello offensivo per aumentare il livello di pericolosità della squadra. La velocità nei passaggi non è quella delle giornate migliori, bisogna cercare di più le verticalizzazioni e gli attacchi alla profondità. Due delle quattro palle-gol costruite contro la Fiorentina nascono da assist in verticale di Allan che hanno liberato Zielinski e Mertens per il tiro. A gara in corso serve più fantasia, talvolta spostare Callejon al centro e riportare Mertens a sinistra, quando non c’è Insigne, darebbe più soluzioni all’assalto alle difese chiuse. Superata l’emergenza, bisognerà intervenire sul mercato, dove non basta Inglese. Con le cessioni di Giaccherini e Tonelli, si potrebbe procedere a tre rinforzi: il terzino (Vrsaljko il nome più concreto) e il ricambio per gli esterni d’attacco. Berardi vorrebbe cambiare aria, con 25 milioni si può convincere il Bologna a cedere Verdi, profilo molto gradito a Sarri che ha bisogno di nuove idee e soluzioni.

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PAOLA CONSOLETTI Carlo Alvino, napoletano verace, nasce a Fuorigrotta (il destino già era scritto),e nasce proprio come cronista di strada, anche in campo politico per poi approdare al calcio, la sua più grande passione. Nel 1984 a Telelibera 63, inizia la sua avventura professionale nel mondo del giornalismo, in qualità di Telecronista, memorabili i suoi racconti sui sette anni di Diego Armando Maradona in maglia azzurra, su questa emittente Alvino, tiene informati i tifosi azzurri con le ultimissime sulla squadra azzurra. Nel 2001 approda a Canale 9, dando vita con successo a “Tutti in Campo”, trasmissione in diretta da tutti gli stadi d’Italia. Oggi è Responsabile sport a TVLuna e su questa emittente con il programma “Pane al Pane e Vino Alvino”, ha posto sempre in primo piano la sua “schiettezza”, proprio come cita il famoso proverbio dal quale prende titolo il programma, “Pane al pane e Vino al Vino”, dove viene evidenziato il lodevole comportamento di chi in ogni circostanza, sa esprimere con franchezza e senza timori verso qualcuno, il proprio parere positivo o negativo. La sua passione per il Napoli come squadra di calcio, lo porta nel 2010 su Sky Sport come cronista e, dove, con una partecipazione incredibile, racconta tutte le gesta della squadra azzurra. Ed è proprio da Sky Sport che dopo alcuni anni sceglie di andare via, a causa di una “battuta ironica”, mal compresa, da parte di tifosi avversari, i quali hanno protestato. La voce del Telecronista Partenopeo, su Sky Sport, la sua ilarità, la sua simpatia

CARLO ALVINO NEL CUORE IL 1926 ed il suo stile di rendere partecipi anche quei tifosi del Napoli, che allo stadio erano impossibilitati ad andare, è rimasta nella storia delle telecronache sportive, poiché chi segue oggi Sky Sport, è consapevole che la partita del Napoli vista in Tv non ha più la stessa intensità, la stessa emozione, non c’è più coinvolgimento, perché ciò che manca è la “verve” partenopea di Alvino, quella voce che per 90 minuti, con grande passione, riesce a renderti un vero tifoso. Carlo Alvino descrive il suo lavoro, come un percorso da svolgere solo se dettato dalla passione, se non vi è questo principale ingrediente, non è possibile raccontare, vivere e a sua volta far rivivere al pubblico certe emozioni che solo pochi possono provare. Il nostro Telecronista ricorda anche l’emozione per il primo scudetto del Napoli, ci

spiega che il 10 maggio 1987 era proprio lì, in campo, allo Stadio San Paolo, a festeggiare, e dopo nello spogliatoio ad abbracciare il mito, per lui è stato tutto indimenticabile. Alvino ci spiega che oggi è un giornalista appagato, si divide tra televisione e radio, infatti proprio la radio è la sua nuova scoperta, una signora radio, quella ufficiale della SSC Napoli, Radio Kiss Kiss Napoli, dove dal Lunedì al Venerdì è presente con il programma “Porompomperoperò”, un “inno” famoso che ricorda il coro del Napoli degli scudetti, della Coppa Uefa, l’urlo delle curve del San Paolo, quando la squadra partenopea trionfava in Italia ed in Europa. E’ proprio lui, Carlo Alvino, il sostenitore, anzi la voce dei sostenitori napoletani, il quale risponde alle domande degli

ascoltatori per soddisfare tutte le curiosità sul Calcio Napoli. La radio per lui è un’altra scoperta, nuova, interessante, dettata dalla passione, alla quale si affiancano anche i numerosi social quali Twitter, Facebook e Instagram, fondamentali reti di comunicazione. Carlo Alvino è un giornalista che ama il suo lavoro, non ha mai il tempo di “annoiarsi”, come lui stesso ci spiega, un giorno ti ritrovi in Olanda a seguire il Napoli, il giorno successivo sei a Napoli, poi a Roma o a Torino per le partite di campionato, non bisogna mai fermarsi soprattutto quando è la passione per ciò che fai a spingerti ad andare avanti. La Famiglia, come ci dice Alvino ironicamente, “ha abbracciato questa croce” condivide questa sua passione da anni e lo segue nel suo lavoro. Il giornalista partenopeo, ottimo conoscitore del Napoli, si ritiene un “Sarriano”, ed afferma che un Mister di questo stampo non è facile da ritrovare, quindi è importante tenerlo stretto, fino a quando sarà possibile, anche con gli errori, le vittorie e le sconfitte. Secondo il cronista partenopeo, le critiche sulla squadra del Napoli, non devono essere lesioniste quando ci sono le sconfitte, bensì costruttive, poiché solo attraverso questo modulo si può raggiungere un cambiamento positivo, i tifosi in quanto tali, devono sostenere la propria squadra sempre, nel bene e nel male, e solo con la passione che accomuna tutti si potrà raggiungere quell’obiettivo che da tempo attendiamo. Forza Napoli!


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Intervista a Fabiola Conson, responsabile dell’informazione di Televomero si racconta

Questa settimana abbiamo intervistato per i lettori di CasoriaDue Fabiola Conson, caporedattrice e volto di Televomero, storica emittente televisiva napoletana. Quando è nata la passione per il giornalismo? “E’ una passione che ho da sempre. Ero proiettata verso la carriera forense: mi sono laureata in legge molto giovane, a soli 23 anni. In seguito, ho insegnato Diritto ed Economia. A 27 anni ho deciso di provare a fare la giornalista, un mestiere che mi piaceva molto. Insomma, prima ho imparato l’arte e poi l’ho messa da parte. Mi sono garantita un futuro ove mai fosse andata male questa scelta… fortunatamente, però, mi è andata anche molto bene e quindi ho deciso di abbandonare l’avvocatura, mi sono cancellata dall’Ordine, ho fatto l’esame e sono diventata giornalista professionista, accantonando quella che era la professione per cui avevo studiato. Sono stata fortunata.” Lei è a Televomero dal ’91. Quali valori condivide con questa emittente? “La serietà, la professionalità, la correttezza, cardini fondamentali sia per me che per la rete. C’è un grande rapporto di collaborazione. L’emittente ha sempre apprezzato la mia professionalità, infatti sono una delle poche ad avere un contratto F.N.S.I. con la Federazione Nazionale della Stampa, articolo 1, che è praticamente una rarità in Campania. Loro hanno premiato la mia dedizione e siamo stati contenti di portare avanti questo percorso che dura da una vita…

ormai 27 anni.” A Televomero promuovete un’informazione libera e di qualità e forse, per quanto i dati dell’Auditel siano confortanti, è sempre troppo poco apprezzata. Quali sono le principali difficoltà, secondo Lei, di una rete locale? “La difficoltà principale è quella di trovare le risorse per andare avanti. I costi di gestione sono molto alti. Prima magari il pubblico investiva dando dei contributi, adesso un po’ meno. Bisogna fare una politica intelligente, non azzardare senza pensare in proiezione futura, senza tenere conto di eventuali momenti difficili, perché altrimenti non si regge. Televomero ha sempre deciso di tenere regolarmente le persone assunte… magari abbiamo lavorato un po’ di più rispetto ad altri, però siamo sempre rimasti lì - molti da più di vent’anni, come me. Io ho sempre condiviso questa politica e non mi sono mai tirata indietro davanti a nessuna richiesta, senza fare

problemi nel lavorare un giorno piuttosto che un altro. Si è creato così un rapporto di fiducia e collaborazione.” Lei conduce Lente di Ingrandimento. Com’è nata l’idea di questo programma? Avete riscontrato un buon seguito? “Lente di Ingrandimento è un programma nato diversi anni fa come format volto a far conoscere quelle che sono le bellezze di Napoli e non solo, inizialmente attraverso una serie di trasmissioni monotematiche sul vulcano Vesuvio, sulla Solfatara, su Napoli Sotterranea e su altri percorsi storico-artistici di grande rilievo. Tutte sono state molto apprezzate. Quella sul Tesoro di San Gennaro è riuscita talmente bene che ce ne richiesero alcuni minuti per un’esposizione in un museo molto prestigioso di Parigi. Sempre nell’ambito di Lente di Ingrandimento, che è una trasmissione mia - ideata, curata e condotta da me – abbiamo deciso di introdurre degli approfondimenti sulla pubblica amministrazione, tant’è vero che ogni settimana abbiamo ospite il Sindaco De Magistris, ormai da più di cinque anni. Siamo stati la prima trasmissione in cui il Sindaco ha cominciato il percorso di dialogo con la città attraverso i mass media e riceviamo molto riscontro, attraverso mail, lettere, contestazioni… c’è di tutto (ride, ndr). Diciamo che se ne parla molto e quando se ne parla va bene! Oltre al sindaco poi ospitiamo assessori, sindacalisti, esponenti politici. Insomma è uno spazio di approfondimento a 360°, completato da questo appuntamento fis-


DOMENICA 17 DICEMBRE 2017 so del mercoledì col Primo Cittadino.” E’ stata per un periodo corrispondente di Napoli per RDS; conduce, oltre a Lente di Ingrandimento, Semaforo Verde; è la responsabile dell’informazione per Televomero: tra tutti questi spazi, Lei quale predilige? “L’approfondimento di informazione. Proprio per questo Lente di Ingrandimento mi piace molto. Mi piace approfondire sia in studio con il personaggio da intervistare, sia all’esterno per far conoscere un sito di interesse culturale.” Lei è colonna portante di Televomero. E’ una giornalista donna. Con tutti i ruoli che nella società ricopre la donna, divisa tra lavoro e famiglia, è stato ed è difficile far quadrare tutto? “Io credo che con una buona organizzazione nulla sia difficile, soprattutto se poi si ha la fortuna di essere circondati da persone che ci capiscono. Ci vuole una buone dose di fortuna, ma bisogna anche saper scegliere, nel lavoro come nella vita. Io non ho avuto difficoltà. All’inizio di questo lavoro ero molto in strada e non ho avuto problemi neppure di discriminazione di genere. Secondo me, bisogna essere consapevoli della propria preparazione, della propria voglia di fare e di non scendere a compromessi per raggiungere gli obiet-

13 tivi. Per scelta non sono mai andata via da Televomero, anche quando ce n’è stata la possibilità, perché mi sono sempre trovata bene e non avrei mai cambiato il mio posto, un posto che mi dà la libertà assoluta, fattore che nel mestiere del giornalista è fondamentale.” Cosa dovrebbe migliorare nell’informazione pubblica nazionale? “Non ci dovrebbe essere la morbosità delle notizie. Credo che nel racconto della cronaca nera c’è decisamente troppa morbosità. Il telespettatore o il lettore è attratto dai particolari scabrosi, ma la cronaca deve essere lontana dalle emozioni. Il giornalista deve raccontare i fatti con distanza, altrimenti non fa il proprio lavoro, diventa un opinionista.” Di molte reti pubbliche viene lamentata anche la mancanza di imparzialità politica… “Sono stata in una televisione la cui proprietà era definita di destra, perché i proprietari e la sua famiglia erano appunto esponenti del Movimento Sociale, espressione della destra napoletana di allora. Io però non ho mai avuto problemi ad ospitare esponenti di sinistra, anche di quella più estrema. La mia esperienza è stata di totale rispetto della libertà di espressione. Nelle testate giornalistiche

di informazione pubblica, purtroppo, però attualmente c’è una reale spartizione che le rende politicizzate… questa è una realtà. Si sta lavorando affinché questo non accada più, ma credo che il percorso da fare sia ancora lungo.” Cosa consiglia ai cittadini per migliorare il loro livello di informazione? Per riuscire a discriminare tra la notizia pura e la cosiddetta bufala? “Consiglio a tutti di essere molto attenti e cauti quando si apprende una notizia attraverso Internet. Internet è un grande strumento che porta a uno sviluppo incredibile dell’informazione, ma deve essere bonificato. Molto spesso vi circolano delle false notizie e si rischia di disorientare il lettore poco attento, che crede che tutto ciò che legge sui social sia veritiero. Si vanifica, inoltre, in questo modo, anche il lavoro dei veri giornalisti che tutti i giorni rincorrono la verità oggettiva per verificare ciò che stanno per diffondere. I social sono un mondo aperto a chiunque, in cui ognuno può dire di aver visto o sentito, ma poi non si può avere la conferma che ciò sia accaduto realmente o che si sia riportato fedelmente l’accaduto. A mio parere, è necessario mettere a punto un sistema di verifica, non ci può essere questa libertà assoluta.”.


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“il manifesto”, uno storico quotidiano del Bel Paese

Era il 23 giugno 1969 quando nacque ufficialmente “il manifesto”, all’epoca come rivista mensile di approfondimento politico. La sua storia si muove tra le fila della sinistra comunista, pur non essendo un organo di partito. Anzi. A pochi mesi dalla prima uscita, Rossana Rossanda, Pintor e Natoli, nomi di spicco del nuovo progetto editoriale, vengono addirittura radiati dal “PCI-Partito Comunista Italiano” con l’accusa di frazionismo. Nell’aprile del ‘71 arriva la svolta, con il mensile che cambia pelle e diventa quotidiano, con Luigi Pintor nelle vesti di direttore. Nel 1994, nell’anniversario della Liberazione d’Italia, la redazione chiamò a raccolta un bel numero di persone per una manifestazione contro Silvio Berlusconi che, in quel momento, era ai primi passi della scalata che lo ha portato ad essere protagonista indiscusso, per un ventennio, della politica italiana (e i sondaggi ci dicono che continuerà ad esserlo). Nel 97, ad affiancare il Manifesto, arriva la rivista satirica Boxer diretta da Vauro, anche se questa

esperienza avrà vita breve e si concluderà già nel 1998. Di questi giorni, 17 anni fa, per essere precisi il 22 dicembre 2000, un militante di estrema destra, tale Andrea Insabato, tentò un attentato alla redazione di Via Tomacelli a Roma. L’episodio più triste per “il manifesto”, però, è quello legato al rapimento della giornalista Giuliana Sgrena nel febbraio 2005 a Baghdad. Il giorno del suo rilascio, marzo 2005, assunse tinte oscure. Sulla strada verso l’aeroporto, un posto di blocco americano equivocamente fa fuoco e uccide Nicola Calipari, l’uomo del Sismi che stava riportando a casa la Sgrena, che nell’episodio rimase gravemente ferita. Tra le iniziative editoriali de “il manifesto”, c’è quella del 2007 in occasione del novantesimo anniversario della Rivoluzione Russa del 1917. Il quotidiano, infatti, produsse un album di figurine (220 in totale) dedicate a comunisti, socialisti, anticapitalisti e rivoluzionari, un’iniziativa sicuramente ben accolta dagli amanti del genere. Tuttavia il quotidiano negli ultimi anni ha attraversato diverse crisi economiche,

come quella del 2006 in cui il giornale fu salvato in calcio d’angolo, anche grazie all’affetto dei lettori che comprarono a €5 l’edizione speciale del giovedì, consentendo così di raccogliere una cifra non molto lontana ai 2 milioni di euro. Nel 2012, però, il quotidiano non riesce a superare indenne la nuova crisi e il collettivo annuncia che il Ministero dello Sviluppo economico ha avviato la procedura per la liquidazione della cooperativa editrice del giornale. Tuttavia ad inizio 2013 “il nuovo manifesto società cooperativa editrice” subentra alla cooperativa storica, consentendo così al giornale di continuare la sua storia. Nel novembre 2014 un numero speciale sarà venduto a 20 euro per la campagna di autofinanziamento, iniziativa ripetuta anche nel mese successivo. Gennaio 2015 è il mese in cui “il manifesto” celebra la vittoria di Syriza in Grecia con un’edizione straordinaria. A inizio 2017 si ritorna anche al vecchio dominio ilmanifesto.it, che era andato “perduto” con la liquidazione della cooperativa storica.

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Marco Leandris. La comicità? E’ ‘cosa nostra’, tutta merdionale!

Il fuso orario è sempre quello dei teatranti: spettacolo di sera, magari il pranzo post spettacolo, raggiungi l’albergo e mezza nottata è bella che andata. La mattina, poi, recuperi e il risveglio è al rilento. “Un’intervista alle nove del mattino? No, non capirei esco dal ‘coma’ verso le 11”. Allora facciamo proprio alle 11. “Va bene, come vede vado a letto tardi e la mattina prima del caffè non decollo” Marco Leandris, attore di lungo corso e a tutto tondo. Si riconosce in questa definizione? “Un corso più che lungo, sessantadue anni e ho fatto di tutto e di più, dal Circo all’avanspettacolo, alla prosa, al cinema. Molti miei colleghi, negli anni settanta, si sono riciclati nella commedia all’italiana, io invece ho continuato nel mio discorso artistico” A uno così navigato la domanda, è proprio il caso di dirlo, nasce spontanea. Che significa essere attori e, più specificamente, attore comico. “Per me essere attore professionista significa aver portato avanti la famiglia con moglie e tre figli, oggi sono tutti bravi ma per me il metro di

misura resta quello. Essere attori comici, poi, significa essere attori nel senso vero e proprio della parola”. Che cosa è che fa la differenza? “Il testo che nel teatro di prosa è sempre stato scritto, invece nello spettacolo comico è ‘inventato’, ti davano il canovaccio, diciamo la traccia e poi devi essere bravo tu a inventarti le battute, sera per sera. Questo ha creato dei grandi come Totò che sono insuperabili proprio per questo. Oggi ai giovani manca proprio questo, non ci sono più i grandi maestri”. La comicità ha caratteristiche specifiche? “Devi avere le battute dentro, è qualcosa di innato, ci vogliono i ritmi, una pausa

saltata è un applauso mancato. La comicità è napoletana. Fuori all’Apollo c’era uno ‘scartellato’ che reclamizzava il suo albergo a fine spettacolo: tengo ‘e camere cu ‘o Pataterno dentro, è ‘a sciorta vostra; a via Roma c’era Maria, un gay vecchia maniera che vendeva ‘copielle’, foglietti con i testi delle canzoni, e sfornava battute come cornetti. Erano comici senza saperlo. Invece un Gino Bramieri passava per comico ma era un attore che raccontava barzellette. Carlo Verdone è un attore di cinema ma non di teatro, è diverso; lo stesso vale per Lino Banfi che ha fatto una scarsa gavetta teatrale. Checco Zalone, pugliese, è bravo. La comicità è prerogativa del Regno delle

Due Sicilie. Io sono romano di nascita, ma mi considero di Napoli dove ho vissuto la prima gioventù” Perché c’è questa lacuna nelle nuove generazioni di teatranti? “già detto: non hanno maestri, nei curriculum sono tutti professori, sanno fare di tutto perché hanno fatto l’Accademia che non ti darà mai quello che imparavi sul palco: la gavetta che è stata la Scuola di attori come Totò, Anna Magnani, Alberto Sordi e Aldo Fabrizi”. All’epoca c’era il capocomico, il Direttore Artistico, noi attori lo chiamavamo Direttore, gli davamo del voi con il massimo rispetto, era il nostro Maestro, spesso duro ma efficace”. Qualche aneddoto per dare l’idea della cosa. “Dopo uno spettacolo all’Apollo, emozionato chiesi ad Alfredo Razzieri, il marito di Liliana, direttore Artistico, come fossi andato. Risposta lapidaria: na chiavica”. Il pubblico, poi, interagiva: sempre all’Apollo, avevo circa vent’anni, feci uno sketch amoroso con una partner sessantene. Voce dal loggione: nun ‘a purta’ cchiù a sta vecchia”. All’epoca in tanti venivano dalla Provincia, con le ‘ca-

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DOMENICA 17 DICEMBRE 2017 foniere’, bus tra Città e hinterland ”. Situazione socialmente diversa al Nord. “All’epoca, parlo degli anni sessanta, erano tanti i meridionali che emigravano al Nord per motivi di lavoro, un distacco molto amaro ed una vita molto triste che si rischiarava solo quando venivano a teatro, noi gli portavamo la loro lingua, la loro cultura, i loro sapori; era pesante, la domenica addirittura facevamo tre spettacoli”. Attore spiccatamente comico, lei nasce artisticamente in una compagnia drammatica di prosa come Amendola-Baldini-Petroni. “L’inizio come quasi da prassi è la filodrammatica della Parrocchia cui mi accostai grazie ad un’amica; gestivo la Sala Parrocchiale Teatrale e la Compagnia citata mi chiese l’uso dello

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spazio teatrale e poi mi diede l’opportunità di esibirmi, ovviamente quasi subito assunsi un ruolo comico, primo brillante come si diceva allora; per un fatto strutturale, sono basso e con il naso pronunciato, non potevo certo fare la parte dell’attor giovane affascinante”. Lunga carriera che lo vedrà impegnato con rinomate Compagnie: Bixio Ribecchi in società; con Alfredo Bambi e quindi con Alfredo Bambi. Ha anche lavorato con mostri sacri dello spettacolo come Perez Prado e con i leggendari Platters. Nel cinema memorabile il ruolo del mago Alì Musmè nel film ‘Polvere di Stelle’ con Alberto Sordi e Monica Vitti. Tanto avanspettacolo e varietà con i maggiori personaggi di questo tipo di spettacolo.

“Sono veramente tanti, dello spessore di Ugo D’Alessio, Nino Formicola, Pino Sales, Rino Gioielli, Trottolino, Leo Frasso, Arturo, Maghizzano, Trottolino, Aldo Tarantino e ancora così tanti che non si possono ricordare tutti”. Lo sketch era uno caratteristica di questi spettacoli. “Lo sketch era una vera e proprio farsa ridotta più che una semplice battuta”Lo spogliarello, giunse a noi da Parigi nel 1968, fu per molti la causa primaria della crisi della rivista, prima ‘rivitalizzandola’ con la ‘novità’e poi, con la diffusione degli spogliarelli televisivi e il nudo cinematografico ordinario tout court, affossandola. “Lo spogliarello certamente l’ha uccisa ma la causa primaria sono i costi insostenibili. Oggi per fare uno spettacolo occorrono almeno

sedici persone e già sarebbero costi non sopportabili che poi diventano insostenibili se si aggiungono i costi della sala. Una volta i gestori della sala teatrale lavoravano a percentuale e, quindi, avevano interesse a procurarti il pubblico, oggi vogliono un prezzo molto alto e mai a percentuale e non ti assicurano niente e nessuno e, ovviamente, non c’è possibilità di sostenere i costi”. La causa principale della crisi del ‘sistema’ teatro? “Le sovvenzioni sono il problema primario, è chiaro che se uno viene sovvenzionato tende al risparmio per aumentare i margini di guadagno, una volta noi investivamo e rischiavamo i guadagni dell’anno precedente, e così si è perso il senso del rischio imprenditoriale teatrale che era anche alla base dell’investimento”.

VITTORIA CASO

CASORIA VOLA ALTO CON EGY DANCE Gaia Iodice, Nairia Iodice, Camilla Lombardi, Sara Manco, Imma Mentino, Alessia Raia e Marika Toppola: ecco i nomi delle ginnaste che, guidate dalla direttrice tecnica Egiziaca Castellano e dall’allenatrice Roberta Raia, hanno dato lustro alla nostra Casoria. A Fermo, infatti, nella palestra federale “Appoggetti”, si sono svolte le gare, in cui le allieve della Egy Dance hanno brillato, stracciando la concorrenza. Nella Serie D 3^ Divisione J/S, in occasione della prima edizione del Torneo delle Regioni Silver della Federazione Ginnastica d’Italia di artistica femminile, la Egy Dance è salita sul podio, sul gradino più alto per la gioia di Vittorio Capaldo. Questa prima edizione del Torneo delle Regioni Silver, riservato alle sezioni di Artistica maschile e femminile, Ritmica e Trampolino elastico, è stato organizzato dall’Alma Juventus di Fano e vi han-

no preso parte 230 squadre, 1000 ginnaste e 150 ginnasti. Tre le sedi di gara: la palestra Baldassarri di Porto San Giorgio per la GAM, la palestra Appoggetti di Fermo per la GAF e il trampolino, il Pala Savelli di Porto San Giorgio per i piccoli attrezzi. Le giurie guidate da Fulvio Traverso, Gioconda Raguso e Alexia Agnani, assistite in segreteria da Alberto Baldini, Andrea Costarelli e Alessandro Famiglini, con la collaborazione tecnica di Fabio Fedozzi, Giorgio Citton e Luciana

De Corso, hanno avuto l’ingrato compito di valutare le prestazioni, tutte di buon livello. La competizione ha riscosso ampia partecipazione e straordinari consensi, grazie alla sinergia che gli organizzatori hanno saputo creare anche con gli organi territoriali. Casoria esulta per questa vittoria e plaude al merito, a conferma che l’impegno ripaga sempre; è vero, infatti, che gli allenamenti sono stati duri e non privi di sacrifici per le giovani atlete ma la costanza e la serietà hanno dato ampia soddisfazione a questo bel gruppo, guidato con competenza e tenacia. Se è vero come è vero che “mens sana in corpore sano”, Casoria può davvero esultare e andare fiera per la Egy Dance che opera ormai da tempo e con impareggiabile bravura sul territorio casoriano, consentendo esperienze di maturazione umana e sociale a tanti giovani. Ad maiora!


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DOMENICA 17 DICEMBRE 2017 BIOLOGIA DELLA NUTRIZIONE

19 a cura della Dott.ssa Flavia Altieri, Biologo Nutrizionista

Riso che bontà!

Gli italiani, si sa, adorano la pasta, ma anche il riso vorrebbe la sua parte. Il riso integrale, quello nero e il riso rosso sono infatti ricchi di polifenoli, composti con proprietà antiinfiammatorie che possono contribuire alla prevenzione delle malattie croniche. Lo ha stabilito un nuovo studio coordinato dall’Ente Nazionale Risi realizzato in collaborazione con la Fondazione Umberto Veronesi e il Dipartimento di Bioscienze dell’Università di Milano. Lo studio ha dato origine alla pubblicazione del volume della Fondazione Umberto Veronesi “Il riso. Un cereale da riscoprire”, presentato ieri a Milano. Pubblicata su Universal Journal of Agricultural Research, la ricerca ha evidenziato come i polifenoli svolgano un’azione antinfiammatoria, quasi dimezzando i livelli della proteina iNOS, uno dei mediatori dell’infiammazione. L’infiammazione cronica è anche associata a sovrappeso, obesità e invecchiamento e favorisce malattie croniche come cancro e cardiovascolari. L’ assunzione di composti antiinfiammatori come i polifenoli contenuti nel riso integrale e nei risi pigmentati può aiutare a ridurre il rischio. Prediligere il consumo di cereali integrali aiuta infatti a ridurre l’incidenza non solo di malattie cardiovascolari, ma anche di obesità e diabete di tipo 2. In Italia le vendite di riso integrale sono raddoppiate dal 2013 al 2016: da 3 a 7,5 milioni di chilogrammi, corrispondenti in

valore a 9 e 20 milioni di euro. La superficie coltivata per i soli risi pigmentati è aumentata tra il 2013 e il 2016 da 614 a 1929 ettari. L’Italia è il maggior produttore europeo di riso: 234 mila ettari coltivati a riso, 4.265 aziende risicole, 100 industrie risiere, per un fatturato annuo di 1 miliardo di euro. Si consiglia di consumare riso almeno 3-4 volte alla settimana, preferibilmente integrale, venere, basmati o rosso. Il riso classico, infatti, ha un alto indice glicemico ed è sconsigliato per chi ha problemi di glicemia alterata o diabete.


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ANDREA SANNINO E MILENA SETOLA A POMIGLIANO D’ARCO

Gli eventi della rassegna “Natale in città” in Serenamente di Pomigliano D’Arco organizzati dall’Assessorato alla cultura del comune insieme alla fondazione Vittorio Imbriani, inaugurando la ricca programmazione con un super concerto di Andrea Sannino preceduto dalla calda voce di Milena Setola. Il programma firmato dall’Assessore Dott.ssa Franca Trotta, iniziando il percorso da Piazza Mercato con l’accensione delle luci d’arte, tra le quali hanno sfilato gli sbandieratori di Cava de Tirreni. Dalle 21,30 Piazza Municipio gremita di gente che hanno sfidato la pioggia, si è esibito nei suoi più noti successi come “Abbracciame” e il nuovo singolo “Carnale”. Il concerto è stato organizzato dalla Made in Eventi presentato dalla “stessa” Ida Piccolo, è stato aperto alla voce di Milena Setola giovane artista Napoletana che ha presentato in anteprima “Amare Te”. Importante testimonianza del Vice Sindaco Dott.ssa Nicolett a Romano che insieme all’amministrazione hanno voluto fortemente la performance di Andrea Sannino per portare le persone in Piazza, infatti il loro obiettivo è quello di unire tutta la cittadinanza per vivere intensamente la gioia e la magia del Natale dando un contributo al commercio con eventi fino al 6 gennaio; anche Franca Trotta seguendo attentamente la buona musica e l’atmosfera Natalizia vede che la gente questi eventi li richiede anche in modo non espresso rispondendo molto bene, tutto questo per rendere vivibile la città, grazie anche al supporto di una delle più grandi agenzie del sud Italia: Made in Aventi.


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EMMA DI LORENZO

STARTUP MUSIC LIVE AL LANIFICIO25 DI NAPOLI SERATA CONCLUSIVA DELLO STARTUP MUSIC LAB - Special Guest: LUCARIELLO Domenica 17 dicembre 2017 - ore 19:00 Piazza Enrico de Nicola, 46 - Napoli Domenica 17 dicembre, alle ore 19:00, il Lanificio25 ospiterà lo StartUp Music Live, l’evento conclusivo dello StartUp Music Lab, il corso di perfezionamento coordinato dal docente di comunicazione e culture giovanili Lello Savonardo volto a formare, nei soggetti partecipanti, una cultura d’impresa in campo artistico, promosso dal Dipartimento di Scienze Sociali della Federico II, in collaborazione con il MiBACT e la SIAE. Nel corso dello StartUp Music Lab, i giovani artisti – Josh Abrams, Francesco Amoruso, Imma Barbarulo, Luigi Castiello, Francesco De Gregorio, Mariangela Di Grazia, Francesca Fariello, Roberto Graziano, Francesco Lettieri, Stella Manfredi, Davide Montella, Roberto Paolo Ormanni, Luigi Panico, Cris Pellecchia e Tony Tonelli - hanno incontrato personalità ed esperti legati all’industria discografica musicale italiana. Tra questi, il rapper Lucariello, ospite della serata di chiusura, il giornalista Renato Marengo, il Presidente Audio Coop – MEI Meeting delle Etichette Indipendenti Giordano Sangiorgi, Vincenzo Mazza, Presidente FIMI, Federazione dell’Industria Musicale Italiana di Confindustria e Claudio Poggi, primo produttore di Pino Daniele. Ultimo di tre eventi, i precedenti al PAN, nel contesto della settima edizione della Mostra Rock! a settembre, e al Piccolo Bellini, nell’ambito del Be Quiet a novembre, lo StartUp Music Live, promosso in collaborazione con Ufficio K Eventi, vedrà avvicendarsi sul palco del Lanificio 25 gli artisti che hanno partecipato alle attività del corso. StartUp Music Lab promosso dal Dipartimento di Scienze Sociali, in collaborazione con il MiBACT e la SIAE è il corso di perfezionamento gratuito rivolto a giovani autori, artisti, interpreti ed esecutori di età non superiore a 35 anni residenti in Italia, che si propone di formare, nei soggetti partecipanti, una cultura d’impresa in campo artistico; di sviluppare, valorizzare e ottimizzare capacità creative ed espressive al fine di misurarsi con il sistema musicale, di-

scografico e produttivo italiano, l’industria creativa e culturale e tutto ciò che è indispensabile per diventare “imprenditore di se stesso”. Special Guest della serata è il rapper Lucariello, interprete di alcuni dei brani della colonna sonora di “Gomorra – la Serie” e “Sotto Copertura”, con un nuovo disco in uscita. La location scelta per l’evento è il Lanificio25, che unisce il fascino di uno spazio con una storia secolare al desiderio di rinnovarsi, attirando artisti affermati, come Levante, La Famiglia e La Maschera, o emergenti. Ingresso gratuito Per informazioni: infogiovani@unina.it Sito web StartUp Music Lab Evento Fb - StartUp Music Lab Official page Per richieste di accrediti stampa: Tel. 0812535815 m. infogiovani@unina.it

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Il 10 dicembre 2017 Gino Froncillo e Anna Laurino hanno realizzato il loro sogno. I più sinceri Auguri da tutta la redazione “che questo giorno così importante vi sia fedele per tutta la vita”. Un particolare Augurio da Gino Carraturo e da tutta la famiglia Buonaurio.

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Il 22 dicembre alle ore 17 presso la sala consiliare della Municipalità di San Pietro a Patierno

Il centro studio danza ELIMAS DANCE Chiusura Anno solare con l’esibizione di 75 ballerine, già protagoniste ad Abano Terme nella trasmissione televisiva Nuovi Talenti. Saranno guidate dalla direttrice Elisa Mastronzo, già campionessa italiana in varie discipline della danza

Autorizzazione del Tribunale di Napoli n. Reg. 5116 del 28/02/2000

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Direttore Responsabile: Ferdinando Troise Stampa: PRINTING HOUSE - CASORIA

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Direzione, Redazione, Amministrazione e Pubblicità Via Capri, 2 - 80026 Casoria (NA) - Tel./Fax 0817311062 email: casoriadue@libero.it


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