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DOMENICA 25 GIUGNO 2017

Settimanale di Informazione

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ANNO XVI - N° 26 - DOMENICA 25 GIUGNO 2017

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Diariodellasettimana a cura di Nando Troise

Casoria, una Città normale, piena di energie positive

E’ una settimana ricca di impegni ed avvenimenti. Casoria, nonostante i problemi che affliggono l’Amministrazione Comunale e tanta monnezza, è una Città viva. Tantissimi gli eventi che vengono organizzati. E ci pensa la Pro Loco di Germana Ondoso a risvegliare la Città con una kermesse di caratura nazionale: la Festa della Musica. Piazza Cirillo piena. Le musiche di Vincenzo Sorrentino e tanti giovanissimi cantanti ad esibirsi al centro della Città di Casoria. Una brutta notizia: è l’anniversario dell’aggressione ad una persona per bene. Sono passati 10 anni da quella notte ed anche dieci anni dalla manifestazione in piazza dove vidi sventolare insieme tante bandiere rosse dell’allora partito di Fausto Bertinotti, Rifondazione Comunista, insieme a tante bandiere di Azione Giovani. Una notizia interrogativa: lo Stadio San Mauro. Quando inizieranno i lavori che lo possano rendere agibile all’importante campionato che dovrà affrontare il Casoria Calcio nell’annata 2017/18? Il Campionato di Eccellenza Regionale. Casoria è una Città viva. I protagonisti emanano energie positive. Si viene coinvolti, basta partecipare. Trasmettono cariche di adrenalina. I centri sportivi, le scuole di danza, i campi da tennis, quelli della pallavolo e del ciclismo, le scuole calcio. E poi c’è tanta gioventù, quella impegnata agli esami di terza media, quelli della notte prima degli esami di stato e gli universitari. Tanta energia positiva che potrebbe trasformare questa Città in un luogo civile, perbene, bello, semplicemente normale.


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DOMENICO BORRIELLO

Gli assessori Cassettino, Riccardi ed Esposito intervistati da Troise su CampaniaFelix.TV Prosegue la sinergia e la collaborazione tra il settimanale CasoriaDue e l’emittente televisiva CampaniaFelix che, nel corso di questa settimane, sta ospitando gli incontri del Direttore Nando Troise con diverse personalità dal mondo del giornalismo e della politica locale. L’ultimo episodio di questO format ha visto tra i protagonisti ben tre assessori del Comune di Casoria: Cassettino, Riccardi ed Esposito. La prima si trova a capo degli “Affari Generali”, la seconda è vicesindaco e Assessore ai lavori pubblici mentre il terzo è Assessore alla Cultura, Sport e Spettacolo. La trasmissione comincia con l’intervista alle “quote rosa” che parte da un articolo scritto da Troise su CasoriaDue ad inizio aprile e intitolato “Le nostre proposte”. Cassettino tocca subito un punto importante, ovvero quello dei concorsi, tra cui quello come Dirigente di Ragioneria che ancora oggi è una posizione non definita e occupata a tempo determinato: “La giunta sta lavorando su quei concorsi fatti dalla Giunta Carfora, su quei vincitori”. Riccardi, invece, fa il punto sul piano regolatore che “è in via di definizione, la città ha bisogno di un piano di viabilità. L’intento, inoltre, è quello di aprire più zone verdi e dire stop a costruzioni e cementificazione e soprattutto provare a recuperare le cosiddette aree dismesse. Un altro progetto che abbiamo a cuore è quello di “adotta un’aiuola”, per favorire lo sviluppo del verde urbano”. Cassettino inoltre aggiunge a ciò che “i giovani sono fonte di arricchimen-

to e per questo stiamo lavorando a dei progetti sulle singole ville comunali per coinvolgerli”. La trasmissione, poi, ritorna sulle aree dismesse e qui entrambe sembrano avere le idee ben chiare. Il vicesindaco parla di “riattivazione” e creazione di nuove opportunità in suddette aree, come già è successo con l’impegno di Globo per l’ex Carrefour. Stella Cassettino aggiunge che parte della giunta e alcuni consiglieri comunali sono stati nell’area dell’ex Rhodiatoce e hanno incontrato i suoi proprietari per affrontare diversi argomenti. “Il sogno è quello di coinvolgere qualche istituto universitario” il suo commento. Giunge poi anche l’assessore Fabio Esposito e Troise ricorda che Casoria ha tanti tesori: i tre santi (Ludovico da Casoria, Donna Giulietta e Madre Cristina), lo Stadio San

Mauro e il Centro Polifunzionale Palacasoria. Esposito annuisce ed entra in un argomento molto importante, “Il turismo religioso”, annunciando che la città sarà protagonista di un grande evento tra il 30 giugno e il 2 luglio. Sulla base di un documento storico del 1848 che vedeva Casoria protagonista della “Festa della città” la prima domenica di luglio, l’intento dell’amministrazione infatti sarebbe quello di riportare in auge l’evento e usarlo come trampolino di lancio per “La via dei santi”, l’ambizioso progetto di turismo religioso che le amministrazioni passate hanno sempre sponsorizzato ma mai portato a termine. Questa volta, però, la giunta presieduta da Pasquale Fuccio sembra essere sulla buona strada per il raggiungimento di questo risultato.

Una storia da raccontare

Le interviste di Nando Troise ogni settimana per tutta l’estate dal giovedì alla domenica trasmesse più volte al giorno di pomeriggio e di sera Canale 210 DGT - 613 DGT - 694 DGT


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6 PAOLA CONSOLETTI

RAFFAELE CARLINO E LA SUA CAMPANIA FELIX.TV Campania Felix TV è un’emittente televisiva nata sette anni fa grazie ad un’associazione creata da un gruppo di amici, uno dei quali Raffaele Carlino, Direttore ed Editore della stessa emittente, con l’intento di “fare” e “dare” comunicazione, senza scopi politici ed ideologici. Questa emittente abbraccia più di 308 Comuni della Regione Campania, compresI tra la provincia di Caserta, Napoli ed Avellino, e come ci spiega il Direttore Carlino, con la televisione satellitare futura si arriverà anche nel Salernitano e Beneventano. Campania Felix Tv di Napoli, punta sull’informazione, il numero/canale è il 613/694 del digitale terrestre, offre quattro messe in onda delle sue trasmissioni che comprendono categorie come : la politica, il sindacato, lo sport, l’economia, le tematiche familiari, il sociale e la medicina. La Notizia è un telegiornale di approfondimento giornalistico; Melograno è un programma di salute e benessere, inoltre c’è un programma che tratta storie di successo che riguarda gli Imprenditori, cioè Imprenditori che abbiano una reale e concreta storia da raccontare. Il Direttore Raffaele Carlino ci sottolinea che, l’emittente si occupa anche di programmi sportivi, essenzialmente del Basket in Campania a cura di Paolo Amalfi che copre gran parte del palinsesto; a seguire non poteva mancare un programma dedicato alla buona musica, al sano e fattivo intrattenimento. L’emittente televisiva, ha in breve l’obiettivo di procurare allo spettatore

l’informazione continua e sempre aggiornata di cronaca, spettacolo e sport. Facendo un po’ di chiacchiere con Raffaele Carlino, abbiamo anche scoperto una programmazione futura che troveremo su Campania Felix TV, una novità dal prossimo anno, una trasmissione che racconterà la nostra città, dove ci saranno giornalisti suddivisi in zone differenti di Napoli che ci daranno la possibilità di conoscere meglio le nostre ricchezze, i vicoli, i musei, le stradine, la gente ed il buon cibo, un tipo di comunicazione/informazione nuova, giovane che riuscirà a conquistare anche un pubblico non sempre attento. La dicitura “Campania Felix”, come ci spiega il Direttore, riprende il termine storico di “Campania Antica”, quella dell’antica Roma, che indicava la sua fertilità, le sue ricchezze, andate poi distrutte. Campania Felix TV offre numerosi servizi come : l’ufficio stampa televisivo con la fornitura di una troupe con giornalista, distribuzione di immagini

ed interviste realizzate per specifiche manifestazioni; la produzione di spot pubblicitari con scenografie, ideazione e storyboard, l’organizzazione di eventi con spettacoli, concerti, convegni, congressi, incontri di cultura ed arte; le riprese live per spettacoli, concerti, manifestazioni, eventi istituzionali, aziendali, sportivi e la produzione di documentari con soggetto e sceneggiatura, regia, montaggio e pianificazione riprese. Campania Felix TV, come ci ha suggerito il Direttore Carlino, può essere seguito anche su Facebook, e sul sito www.campaniafelix.tv, dove si riscontrano numerosi contatti soprattutto per quanto riguarda lo sport, in questo caso il basket e la politica. Raffaele Carlino è molto fiero di questa emittente televisiva, una sua creatura nella quale crede molto evidenziando la sua logica, i suoi obiettivi ma soprattutto la sua coerenza, perché ciò che conta è fare comunicazione nell’informazione.

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ANNA AMBROSIO

LUDOVICO DA CASORIA: IL GRANDE ESEMPIO DEL SANTO DELLA GENTE

Piazza San Pietro, 23 Novembre 2014. Papa Francesco, dinnanzi ad una sconfinata folla, molti casoriani, proclama Santo Ludovico da Casoria. In realtà quello per il sacerdote francescano dei frati minori è un riconoscimento che la città, seppur in maniera informale, gli aveva attribuito già da anni. La storia fra Ludovico e Casoria, infatti, è una storia intensa lunga e mistica. Durata più di un secolo, che perdura ancora tutt’oggi e fatta di un culto forte e di una grande speranza, quella che Ludovico con la sua opera portò in tutto il territorio della provincia napoletana durante anni difficili segnati dalle rivoluzioni del 1848, il tramonto del Regno di Napoli e la difficile costruzione della nuova Italia. Nato a Casoria, col nome di Arcangelo Palmentieri l’11 marzo 1814, per 20 anni insegnò matematica e filosofia a Napoli. Nel 1847, poi, abbandonò l’insegnamento, iniziando un nuovo cammino in una frenetica attività di assistenza materiale e spirituale alle classi popolari e diseredate. Nel suo testamento, raccontando della sua chiamata, scrisse: «Il Signore mi chiamò a sé con un amore dolcissimo, il mio corpo ferito esclamava sempre: o amare o morire d’amore!» Con il suo operato fondò numerosi istituti a Napoli, in Italia e nel mondo. Alla sua morte nel 1885, la città si mobilitò. Testimonianze raccontano di folle di fedeli (mai viste prima d’allora a Napoli) che si recarono sulla collinetta di Posillipo, lì dove Ludovico spirò, per destinargli un ultimo saluto. Dalla sua morte, non a caso, e per tutto il novecento,

il culto per Ludovico si fortificò a tal punto che divennero sempre più frequenti segnalazioni di grazie ricevute e miracoli da parte dei cittadini casoriani e non. In particolar modo la testimonianza di Ida Iadevaia, che racconta di una miracolosa ed improvvisa guarigione, fu determinante per la canonizzazione del Santo. La donna con una malformazione congenita al ginocchio sin dalla nascita guarì inspiegabilmente. Proprio in occasione della canonizzazione Don Mauro Zurro preposito di San Mauro, definì la figura di Ludovico come simbolo e vanto della comunità casoriana. Un punto, allo stesso tempo, da cui ripartire. La figura carismatica e caritatevole di San Ludovico è dunque, un invito per la comunità casoriana ad una presa di coscienza, un riscatto sociale. Una ritrovata fraternanza, quella che aveva guidato Ludovico portandolo a battersi durante la sua vita non solo per i più poveri ma anche per i diritti dei disabili e portatori d’handicap. Tanto da essere definito il nuovo San Francesco d’Assisi. Anche se per le strade di Casoria ai cittadini piace definirlo semplicemente come “Padre Ludovico”, un nome meno istituzionale forse, ma più affettuoso che segna il legame con una città che ha dato i natali a tanti Santi e Beati. Non solo chiese, catacombe e monumenti storici, dunque. Il turismo religioso da cui Casoria può e deve ripartire passa anche per la devozione per uomini e donne di chiesa il cui culto è sempre più vivo in tutta la Campania e che rappresentano per la città vanto e allo stesso tempo esempio.


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8 ESPEDITO D’ANTO’

LO STILISTA MASSIMILIANO SORVINO PROTAGONISTA AL “SALOTTO DELL’ELEGANZA” IN OCCASIONE DEL PITTI UOMO A FIRENZE Martedi 13 giugno presso lo storico Palazzo Guicciardini di Firenze si è tenuto “Il salotto dell’eleganza” un evento internazionale di moda ideato e condotto dal giornalista Massimo Lucidi. Manifestazione organizzata in occasione dell’apertura del Pitti Immagine Uomo. Ospiti del salotto personalità di spicco della moda e dell’impreditoria Italiana come Filippo Gucci, nipote dell’omonimo fondatore, Stefano Cervati industriale bresciano, e Pasquale Cataldi immobiliarista fiorentino, Leonardo Foschi A.D. di Flor’s, Enzo Ulturale figlio del fondatore di Ulturale Cravatte, Giancarlo Auriemma responsabile commerciale di Ulturale Cravatte, Langella Alessandro di Karl Mo Moo. Ed infine, una presenza proveniente dal nostro territorio il casoriano Massimiliano Sorvino Stilista e fondatore del noto marchio “Sartoria Italiana” accompagnato dal suo uomo di fiducia e direttore commerciale Piero

Lauro. Noi di Casoria Due lo abbiamo incontrato e intervistato. Massimiliano sei di ritorno da Firenze, come hai vissuto questa esperienza? Sono stato molto felice di essere stato invitato da Massimo Lucidi a partecipare a questo evento internazionale. E’ stato per me un momento di grande soddisfazione per tutti i sacrifici fatti negli anni per arrivare a questo punto, ma soprattutto è stato un momento di crescita e confronto con altre realtà del settore della Moda. Parlaci della storia di “Sartoria Italiana”, come hai costruito questa realtà? Sartoria Italiana nasce dalla volontà di creare una linea di moda accessibile a tutti. Ho da sempre sognato di dare la possibilità a tutti di essere eleganti, di poter fare bella figura ad una cerimonia o di poter essere impeccabili ad un incontro

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di lavoro spendendo poco ma senza rinunciare alla qualità del Made in Italy. Ho messo in piedi una produzione sartoriale italiana, produciamo il 90% dei nostri prodotti: camicie sartoriali e su misura, giacche, pantaloni, abiti e abiti cerimoniali per sposo e invitati. Oggi, dopo quattro anni di attività, ho costruito un’azienda sana e solida e mi sono circondato di persone giovani e valide, ho creato un vero e proprio modello di business basato sullo studio delle materie prime e sulla massima attenzione alle esigenze di mercato. Oggi da sartoria italiana vestono professionisti di tutte le categorie, imprenditori di tutti i settori, ragazzi che non rinunciano all’eleganza e soprattutto vestiamo ogni anno tantissimi sposi, questa forse è stata la gioia più grande per me: quella di dare la possibilità ad un ragazzo di comprare un abito cerimoniale completo senza spendere cifre

DOMENICA MATTINA APERTI

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DOMENICA 25 GIUGNO 2017 enormi. Oggi sposarsi per un giovane non è facile proprio per le grandi spese a cui si va incontro, e per me è una grande soddisfazione sapere che, grazie al nostro impegno, uno Sposo può prepararsi al giorno più importante della sua vita vestendosi al massimo della qualità e dell’eleganza senza vedersi il portafoglio notevolmente alleggerito. Che strategie di mercato avete intrapreso per creare questo modello di business? La mia volontà è sempre stata quella di avere un prezzo al pubblico fuori mercato ma allo stesso tempo di avere dei capi prodotti con materie prime italiane e di manifattura italiana. Ci siamo riusciti grazie a tre fattori principali: 1- l’abilità commerciale verso la scelta dei fornitori con un’attenzione maniacale sull’acquisto delle materie prime 2- la pianificazione di campagne pubblicitarie mirate con cartellonistica 6x3 e comunicazione web con i social. 3- tantissimi sacrifici e duro lavoro, infatti sartoria italiana offre un servizio senza pause 7 giorni su 7 Oggi è difficile girare per le strade della Campania e non incontrare una delle nostre famose pubblicità “Abito completo a 99,99€” oppure “Tre camicie

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sartoriali a 49,99€”, è difficile non aver incontrato almeno una volta su facebook o su Google una delle nostre campagne pubblicitarie. Oggi Sartoria Italiana è diventato un fenomeno popolare diffuso in tutti gli ambienti. La nostra forza sono le recensioni dei clienti che hanno provato il nostro prodotto. Sono tante le persone che vestono sartoria e che si congratulano con noi, a volte anche increduli per aver ac-

quistato un capo elegante ad un prezzo cosi basso. Che progetti avete per il Futuro? Abbiamo in cantiere tanti progetti per il futuro: da qualche mese siamo sbarcati sul web, abbiamo ampliato il nostro Atelier e siamo in procinto di replicare il nostro modello con l’apertura di altri punti vendita, ma soprattutto abbiamo l’obiettivo di far conoscere il nostro marchio nel mondo.


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MAES S.r.l. è un’azienda dinamica, specializzata nella raccolta, nel trasporto e nel recupero dei rottami metallici. La Società è stata fondata dal Sig. Giovanni Esposito, presente nel settore da circa trent’anni; l’esperienza acquisita nel tempo e la serietà commerciale hanno portato la società a consolidarsi e migliorare la posizione sul mercato. La MAES S.R.L., attualmente, offre una molteplicità di servizi nell’ambito della propria attività:

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DIANA SANTUCCI

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Ad un anno dall’elezione di Pasquale Fuccio a Sindaco di Casoria: tante parole durante la campagna elettorale a cui non corrispondono fatti

Il 19 di giugno è stato l’anniversario di Pasquale Fuccio a Sindaco di Casoria. Si iniziano a tirare le somme delle promesse fatte durante la campagna elettorale e non mantenute. Un periodo poco fortunato in cui l’Amministrazione Comunale è salita, dove si è trovata a fare i conti con l’eredità lasciata da chi ha seduto la poltrona in modo mediocre. Arrivano le critiche da ogni fronte: Nuova Dimensione, Campania Libera, Idea, i 5Stelle, una parte del PD, alcuni consiglieri ex della maggioranza e ancora altri. Il quadro è chiaro e non è dei migliori, come racconta il Direttore di Casoriadue, Nando Troise, in un suo editoriale: «Il bersaglio è facile. L’Amministrazione Comunale ha fatto poco; il Sindaco, avv. Pasquale Fuccio, la Giunta Municipale ed i consiglieri comunali di maggioranza debbono ricordare che siedono sulla poltrona che fu di tanti Sindaci mediocri. Sfortunata l’Amministrazione Comunale: è salita sul trono casoriano contro la volontà di tutto lo establishment politico ed imprenditoriale e nel mentre a Casoria veniva costruito quell’obbrobrio della nuova Piazza Cirillo. In una Casoria sporca come ai tempi di emergenza rifiuti e con il carrozzone politico elettorale di Casoria Ambiente che non funziona. Con le proteste dei lavoratori socialmente utili. Con il PalaCasoria chiuso. Con l’idea di privatizzare la riscossione tributi e i servizi sociali. Con le convenzioni delle lottizzazioni, i permessi a costruire, le DIA, i parchi commerciali diventati residenziali ed i parchi nel centro storico. Il degrado, lo sfacelo delle due piazze: Cirillo e Trieste e Trento. Le condizioni del centro antico: San Mau-

I nostri figli ed i nostri nipoti che hanno diritto ad una società onesta e trasparente, agli ospedali, ad una vita senza la camorra ma anche alla possibilità di praticare lo sport.

ro, San Benedetto e Santa Maria ecc.». La nuova Amministrazione ha una sfida difficile da affrontare: ridisegnare un nuovo volto alla Città e riacquisire la fiducia dei cittadini nella gestione amministrativa e politica. Con il trasferimento di Casillo alla Vice Presidenza del Consiglio Regionale e di Tommaso Girasole alla Direzione del Distretto Sanitario di Casalnuovo, lo scenario è cambiato. Polizio, Casillo, Graziuso, Nocera, Girasole e Pugliese sono tutti fuori dalla gestione amministrativa e politica della Città. Abbiamo assistito ad un vero e proprio decentramento, caratterizzato da un cambio generazionale che ha visto, in occasione delle elezioni amministrative 2016, giovani figure preparate alla guida di Casoria che vedono nella politica lo strumento per valorizzare i giovani ed i professionisti. E’ il momento di una classe dirigente giovane, che ha la stessa voglia di rivoluzione e di riscatto propria di ogni cittadino casoriano ma, se non viene supportata e valorizzata, rischia di spegnersi. Nando Troise si è soffermato nel sotto-

lineare i luoghi comuni della campagna elettorale «che non finisce mai. Si dovrà, gioco forza, parlare di monnezza, camorra, discariche, rifiuti tossici, cemento, permessi a costruire, parchi commerciali, centri commerciali, lottizzazioni, voto di scambio, clientelismo, “storie e femmene”, degrado, malessere, centro antico, manie verticali, grattacieli, turismo religioso, isole pedonali, attività produttive, piano regolatore, sottosuolo, crolli, Santi e Beati, emigranti ed immigrati, cantanti, attori, nani e ballerine, badanti ed operatori agricoli o edili, i fitti passivi, i contributi a pioggia, il Mercato Ortofrutticolo, le strisce blu, l’assistenza agli anziani ed ai disabili, Museo e Monumenti, sindacati, macchina comunale, assenze e presenze, Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza, progressioni verticali ed orizzontali, comunicazione ed informazione, Stadio San Mauro, Centro Polifunzionale (Palazzo dello Sport e Piscina), i campetti privati, gli spazi pubblici, il verde, i trasporti pubblici, il traffico, i Servizi Sociali, l’Assistenza Sociale, gli Affari Generali del Comune, la Toponomastica (errata, irregolare, poco chiara), i Servizi Demografici, la Polizia Municipale e gli Interventi di Polizia sul Territorio, la Pubblica Istruzione, la Cultura, lo Sport, il Tempo Libero, i Lavori Pubblici, l’Inquinamento, l’Assetto del Territorio, la Frazione Arpino». Casoria ha bisogno di nascere di nuovo e cominciare da capo, soprattutto per i nostri figli e per i nostri nipoti che hanno diritto ad una società onesta e trasparente, agli ospedali, ad una vita senza la camorra ma anche alla possibilità di praticare lo sport.


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Gran Galà 2017 all’I. P. “Maria Cristina Brando”

MAGNIFICA SERATA DI FESTA, ESALTANDO LA FAMIGLIA Magnifica serata di festa, di amicizia, di gioia del cuore e di esaltazione del valore della famiglia, generatrice di umanità, che tinge la vita con i colori “caldi” della speranza e della fiducia nel domani: non potrei definire in maniera diversa il gran GALA’ 2017 organizzato, il 6 giugno scorso, dagli studenti liceali dell’I. P. “Maria Cristina Brando”, i quali, in attesa degli esami di maturità, hanno espresso, con il meraviglioso linguaggio della musica, nell’ampio spazio all’aperto dell’Istituto, sotto uno splendido cielo estivo punteggiato di stelle luccicanti, la grande soddisfazione per l’imminenza di un traguardo importante della loro vita e la profonda gratitudine ad una scuola di rinomata fama a Casoria, perché capace di inserire i saperi disciplinari in un orizzonte di valori condivisi, senza cui l’educazione decade a mera istruzione. Nel saluto iniziale, la Dirigente, suor Giocondina, si è soffermata, appunto, “sul tema della famiglia, verso cui si sono indirizzate le attività progettuali di tutte le classi nel corrente anno scolastico” ha posto, poi, l’accento sulla necessità di “rinsaldare un’alleanza educativa basata sulla cura della formazione umana, civile, religiosa, sul riconoscimento dei reciproci ruoli, sulla condivisione dei fondamentali valori che accomunano i membri di una comunità cristiana”, concludendo il suo intervento con un pensiero affettuoso rivolto agli alunni, con il ringraziamento alle famiglie per la fattiva collaborazione, al corpo docente, “vero pilastro e motore instancabile di quanto viene realizzato nella scuola” e, in particolar modo, a“Santa Cristina, che ci guarda e veglia continuamente su

tutti noi”. Anche i presentatori Claudia Iazzetta, Vincenzo Russo e Marco Locri, nell’introdurre L’Evento festoso, hanno posto in rilievo l’urgenza di rivitalizzare l’istituto familiare, spiegando, al riguardo, che “particolarmente formativi sono stati gli incontri con due psicologhe tenuti presso l’Istituto durante lo svolgimento dell’attività progettuale, poiché da essi gli allievi hanno tratto utilissimi spunti di riflessione sui rapporti di coppia, sui legami e sui conflitti tra genitori e figli.” Di particolare intensità emotiva “la lettera d’addio” scritta dalla studentessa Chiara Campanile della classe V A, la quale, dopo aver espresso profonda e sincera gratitudine alle sue insegnanti, dalla scuola dell’infanzia (non aveva ancora tre anni quando ha varcato per la prima volta la soglia dell’Istituto) al liceo scientifico (suor Elena, maestra Paola, suor Antonina, Madre Gemma fino alle professoresse delle medie, delle superiori e a suor Giocondina), ha, tra l’altro, affermato: “Tutto quello che faremo sarà frutto di ciò che abbiamo appre-

so […], la lealtà, la moralità, il rispetto degli altri, il sacrificio sono valori che abbiamo appreso giorno dopo giorno in una scuola che porta il nome di Maria Cristina Brando, la Santa Fondatrice che di questi valori, uniti all’amore completo verso Dio, ha fatto il cardine della sua vita consacrata e che ancora oggi è di esempio per tutti noi.” Che siano ragazzi dal ricco mondo interiore lo si è capito dall’impostazione che hanno dato alla loro festa, riuscendo a trasmettere, con canzoni non banali, balli corali eseguiti con spiccato senso del ritmo, video interessanti e significativa testimonianza di due genitori, il loro punto di vista sul valore da dare alla vita, da vivere come un dono, da “gustare” come una meravigliosa opportunità, animati dalla voglia di non arrendersi, di ricominciare con caparbietà, anche quando soffia il vento delle delusioni e dello sconforto, per continuare il cammino verso la realizzazione dei propri progetti in un’ottica di socialità, di solidarietà e di rettitudine morale. E dell’avventura esistenziale, simulando la

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trasmissione di un TG, hanno messo in evidenza alcuni aspetti, offrendone una visione positiva, generatrice di fede, di entusiasmo, di probità, contro la logica della non – vita, cioè dell’indifferenza, del qualunquismo, dell’individualismo: “Amore e rapporti sociali” (poesia – Vincenzo Esposito, testimonianza di un genitore, canzone “Che sia benedetta”, cantata da Chiara Campanile); “Nutrizione (video, 4° Scientifico; ballo, 3° Umanistico con Osman; canzone cantata da Carla Rea e 1° Scientifico: “Vietato morire”);”Divertimento”( musical 2° umanistico e 3° Scientifico, ballo 5° Umanistico); “Sport “ (canzone Gandhi, video 3° Scientifico, ballo 5° Scientifi- stati di merito i giovani che lo scorso mio di un valore inestimabile, non per il co); “Speciale Papa” (Video, testimo- anno scolastico si sono distinti nello stu- compenso pecuniario, ma per la motiia che vi è alla base: hanno sfrutnianza di un genitore, canto 5° Scienti- dio, diplomandosi con lode. Si n èe concluampanvazione C io g e R fico “Viva la mamma più Canto – Video, sa, così, neldmodo allabello la serata del tato al massimo i propri talenti, dando atapiù re itquale cnella c A – Maria ,Regina della famiglia). Alla sfine, le GALA’, i giovani del Brando il meglio di loro stessi. Nessuna invidia a n ofe sio hanno dimostrato che r P e n dunque, facendoorriferimento all’Esortaio ci si può diverti- verso di loro, solo voglia di emularli. In z a ola di F m zione “Amoris Laetitia” di re senza sballi né abusando di alcolici, bocca al lupo, allora, ai giovani maturanScuApostolica Papa Francesco, i giovani hanno indica- ma unicamente gioendo della vicinan- di! Possa il cielo coprirvi di benedizioni to la famiglia, società naturale fondata za degli amici, dell’ascolto della buona nella vostra lunga e meravigliosa avvensul matrimonio fra un uomo e una donna, musica, della esecuzione di danze in cui tura della vita, facendo di essa un capolaquale scuola di umanità per la loro vita, si scopre la bellezza di muoversi in sin- voro di cui essere fieri. Come ha scritto in cui si vive l’esperienza affettiva e mo- cronia, facendo gruppo, in un clima di il vescovo G. M. Bregantini , “il vostro rale basilare per crescere nel rispetto di cordialità, di concordia e di rispetto vi- cuore sogni la vita, le vostre mani la cose stessi e degli altri. cendevole; soprattutto, si è condivisa la struiscano nel dono all’altro, come la Dopo la splendida manifestazione, sono felicità di coloro che, con sacrifici e im- terra che sa trasformare in grano ogni stati premiati con borse di studio e atte- pegno costante, hanno ottenuto un pre- seme che muore”.

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CARMEN PALUMBO

INTERVISTA AL GIORNALISTA RADIOFONICO PEPPE ACCARDO

Questa settimana abbiamo parlato con il giornalista di Radio Marte, Peppe Accardo, che ci ha raccontato della sua passione per il mondo della radio e di come anche questo tipo di comunicazione, possa essere considerata un’importante forma di giornalismo. A lui abbiamo rivolto diverse domande e lo ringraziamo in anticipo per la sua grande professionalità. Può dirci come è iniziata la sua passione per il mondo della radio e quali difficoltà si possono incontrare intraprendendo questa professione? Come giornalista non ho mai scritto molto, mi sono occupato in passato di giornalismo sportivo, però il mio approccio a questo mestiere è più legato all’ambito radiofonico e televisivo. Ho condotto anche diversi programmi sportivi e di informazione regionale, ma la mia passione principale resta la radio. Come il giornalismo, anche in radio è molto complicato lavorare. Le radio regionali sono poche, anche perché i costi per tenere aperta una radio sono molto alti. Esiste però la possibilità, anche per i giovani, di collaborare, inserirsi all’interno di uno spazio che può essere anche quello dell’inviato esterno. Molto spesso questa collaborazione diventa un

trampolino di lancio. Per radio Marte ad esempio, sono passati diversi professionisti che hanno fatto carriera a livello nazionale. Attualmente di cosa si occupa a Radio Marte e che tipo di programma conduce? Attualmente mi occupo del programma “La Radiazza”, si tratta di un programma ad informazione regionale che va in onda tutti i giorni dalle 10 alle 12 e 30, ed è condotto da Gianni Simeoli. Io mi interesso principalmente della parte di autore del programma, anche se sono

comunque in onda come speaker. Con la Radiazza, noi partiamo con quello che è il racconto regionale, cittadino e lasciamo spazio soprattutto alla musica autoctona, campana, che spesso viene snobbata nel resto d’Italia. Prima mi divertivo a fare gli scherzi in radio, adesso ho deciso di intraprendere questo ruolo, che mi impegna soprattutto dietro le quinte. Inoltre mi occupo anche di comunicazione, ho una società che promuove la comunicazione ad ampio raggio, dando anche in piccola parte, possibilità di lavoro ai giovani.

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16 ANTONIO VALENTI Con la telefonata lo acchiappo a volo, si fa per dire, alla stazione Termini, in attesa del treno per Napoli. Un altro napoletano a Roma? “No, sto girando un film ‘Mia moglie vuole un figlio’ che sarà girato tutto a Roma ed è questo il motivo per cui sono qua” Angelo Di Gennaro personaggio teatrale di spicco nell’occasione attore di cinema, un terreno che non ha battuto molto. “Per mia scelta personale, di proposte me ne arrivano parecchie ma io accetto solo se è una sceneggiatura che mi convince, non mi va di fare dei film tanto per farli”. E questo che film è? “Una classica commedia all’italiana, un film pulito in cui non si sentirà nemmeno una parolaccia come spesso capita per attirare risate facili nel pubblico” In verità qualcuno dice che anche tu talvolta ricorri alla battuta pesante. “Chi lo dice è uno stupido, io non ricorro a simili mezzi. Uso sempre un linguaggio consono e la comicità scaturisce dalle situazioni, dai discorsi, non da parolacce”. Tu provieni artisticamente dal cabaret. Che differenza c’è con il teatro? “Non c’è nessuna differenza, il cabaret è teatro a tutti gli effetti, comunque reciti e comunque trasmetti un qualche cosa” Ma artista si nasce o si diventa? “Si nasce, è un dono che, poi, naturalmente devi coltivare. La dote più grande di un artista è l’umiltà ed è una dote che purtroppo manca a parecchi?” Come si manifesta questa carenza di umiltà? “Molti confondono la persona con il personaggio. Un attore è prima di tutto la persona con i suoi pregi e i suoi difetti e questo non dovrebbe mai dimenticarlo. Dopo viene l’attore che non deve assimilare la persona. Io sono Angelo Di Gennaro persona, l’attore è il mio mestiere ma le due cose non si devono mai confondere”. Invece? “Invece molti diventano un tutt’uno con il personaggio che interpretano, perdono il loro essere persona e, principalmente perdono l’umiltà che dovrebbe essere la caratteristica principale di un attore che non dovrebbe mai dimenticare che , come tante altre virtù , l’arte è un dono di Dio” La tua comicità che cosa è per te?

Angelo Di Gennaro: la mia arte è far ridere ma anche riflettere “ La comicità non è fine a se stessa, deve far ridere ma deve anche far riflettere, emozionare, deve essere un messaggio e non provocare una risata effimera e basta” Tu vieni da una famiglia numerosa. “Sì, undici figli ed io sono il più piccolo Anche qui va chiarito un concetto: la qualità di una famiglia non si misura dalla quantità, non è così. Noi siamo stati una famiglia semplice ma tranquilla, serena e felice. Oltre me, ci sono in famiglia anche dei professionisti e tutti comunque viviamo con grande dignità e serenità e questo grazie all’educazione e ai valori ricevuti in famiglia”. I tuoi inizi? “Non è facile dire quando ho cominciato, già da bambino mi divertivo a recitare perché, ovviamente, il dono dell’arte già era presente in me. Sicuramente esiste poi un debutto ufficiale e quello è stato nel 1981 al Palapartenope in una produzione di Radio Palepoli, una radio libera molto attiva quel tempo” Radio Palepoli, antenata dell’attuale Radio Amore del mitico Antonio Ro-

mano, sempre sulla breccia più che mai, testimonial della canzone classica napoletana e che ha lanciato tanti artisti? “Sì proprio lui, il mio amico Antonio Romano, che ancora ringrazio per la libertà che sempre mi ha concesso di esprimermi artisticamente. Allora oltre lo spettacolo citato, in cui avevo il ruolo di protagonista, sono stato anche speaker a Radio Palepoli” Un attore ha un artista o autore di riferimento? “Certamente, tutti hanno un riferimento artistico, anche i più grandi, lo stesso Eduardo de Filippo aveva un riferimento del calibro di Luigi Pirandello” Tu grande tifoso del Napoli che pensi del Presidente Aurelio De Laurentis? “Il vero grande produttore in famiglia era suo zio Dino, lui ha fatto la sua fortuna e si è fatto conoscere esclusivamente grazie al Napoli per cui dovrebbe essere sempre molto grato alla Città, alla squadra e non dimenticarlo come purtroppo succede spesso agli uomini che pensano solo al profitto ed al denaro” Come vedi Napoli in questo momento? “Purtroppo noi siamo incapaci politicamente e tutti ne approfittano, anche in questo caso molto spesso è il denaro che finisce con il perdere gli uomini Brutta bestia il danaro. “Bruttissima, è l’arma di cui si serve il demonio per conquistare le persone, anche la mafia è caratterizzata dalla brama di denaro che spinge a tante cattive azioni” Una visione molto religiosa la tua “Sicuramente, io credo profondamente e la fede ha dei valori positivi connessi ai quali io sempre mi sono ispirato profondamente e ringrazio sempre il Signore di avere una bella e serena famiglia, mia moglie e due splendidi figli” Artisticamente cosa vorresti fare. “Non ho un’aspettativa particolare, certamente ruoli che mi piacciano. Sono fondamentalmente un attore comico ma ho svolto anche dei ruoli drammatici” Da napoletano e anche da tifoso come giudichi i cori, ormai abituali, dei tifosi avversari offensivi verso i Napoletani e invocanti un Vesuvio distruttore? “Lo considero un gioco banale e stupido, un modo di offendere per provocare. Che cosa vuoi rispondere a gente che dice cose così assurde e prive di qualsiasi contenuto cui potere replicare?”


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GIUSEPPE NAPPA

Grande cartellone per la Stagione 2017/2018 per il teatro Gelsomino di Afragola

Non resta che abbonarsi alla nuova scintillante stagione teatrale del Gelsomino di Afragola. Il direttore organizzativo, Gianluigi Osteri spiega “Dove i teatri muoiono, il Gelsomino vuole fare un teatro in provincia, un teatro di punta, di innovazione, di richiamo, senza dubbio un’impresa ambiziosa ma che sta trovando una sua strada”. Mentre grazie al direttore artistico Antonio Nardiello, questo piccolo gioiello nel cuore di Afragola, ha messo su una Stabile di cui pochi teatri hanno la fortuna, una grande scommessa dovuta al forte desiderio di avere un prodotto “fatto in casa”. Il cartellone è ricco e variegato, per la prima volta in rassegna il grande Eduardo de Crescenzo – con “Essenze Jazz” ed anche il pluripremiato, ultimamente vincitore per le musiche del film di Edoardo De Angelis “ Indivisibili” ha vinto due David di Donatello e anche il Globo d’Oro, Enzo Avitabile e direttamente da Made in Sud, Paolo Caiazzo, con il suo spettacolo “ Per fortuna che sono Terrone” monologhi e momenti musicali per raccontare la sua meridionalità e i Ditelo voi – con la commedia degli orrori “ Horror Comedy” che rispecchia in pieno la loro dissacrante comicità. La nuova era del Cinema- Teatro Gelsomino è iniziata alla grande, e una marcia in più lo si deve proprio alla forza di “ LA GABBIANELLA”, una società che opera nel settore degli eventi e del turismo che vede al capo proprio Gianluigi Osteri che con coraggio, determinazione e sacrifici porta avanti una realtà, fiore all’occhiello di tutto l’hinterland napoletano, con un cartellone del tutto nazionale. Un vero eproprio polo culturale e di grandi iniziative quelle del rinnovato Gelsomino di Afragola, un vero vanto per la città, che ha l’intento e l’obiettivo primario di coinvolgere famiglie ma anche anziani al buon teatro. Infatti mentre i genitori si godono serenamente lo spettacolo, i loro bimbi nella sala accanto, possono divertirsi con cineforum, laboratori creativi, e tanto altro con uno staff altamente professionale e qualificato ed è previsto per tutti gli abbonati anziani e diversamente abili un servizio navetta gratuito. Inoltre, questa nuova grande stagione vedrà in scena anche “ Casa Taglialatela”, della Compagnia Stabile del Gelsomino, diretta da Antonio Nardiello, una commedia in due atti, ricca di sentimenti, colpi di scena su un tappeto di comicità che porterà lo spettatore a riflettere sull’eterna sfida tra ciò che si è… e ciò che si vorrebbe essere. Il teatro Gelsomino c’è, ed è cultura. Ad Afragola il teatro non è morto, ma vive una rinascita perché si ha l’idea che il teatro è come viaggiare.. assisti a scenari spettacolari, porta in sé il fascino della scoperta ed è in continuo movimento, parola di Gianluigi Osteri.

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BIOLOGIA DELLA NUTRIZIONE

A cura della Dott.ssa Flavia Altieri, Biologo Nutrizionista

Caldo e afa... cosa mangio?

Estate dal grande caldo. Nei mesi della bella stagione aumenta il fabbisogno d’acqua, mentre diminuisce quello di cibo. L’organismo consuma più acqua a causa dell’aumento della traspirazione, indispensabile per mantenere costante la temperatura corporea. Con il caldo estivo il rischio di disidratazione tende a crescere. Il primo sintomo della disidratazione è senza dubbio la sete. Quando si avverte questo bisogno l’organismo è già leggermente disidratato. La quantità di liquidi da assumere giornalmente dipende da diversi fattori: peso e in generale tutte le caratteristiche fisiche dell’individuo, temperatura corporea, durata e intensità dell’attività fisica, rapporto tra temperatura e umidità dell’ambiente, qualità del cibo. È bene valutare anche gli altri campanelli d’allarme che ci lancia il corpo, come ad esempio una stanchezza anomala, la diminuzione di urina secreta e il suo colore che diventa gradualmente più scuro. Durante l’estate è buona regola bere molto e spesso, non solo quando si avverte sete ma durante tutto l’arco della giornata e questo vale a maggior ragione per bambini e anziani, che spesso avvertono meno lo stimolo della sete e l’esigenza di reidratarsi. Gli anziani tendono a bere poco e con l’arrivo dell’estate sono soggetti a malori dovuti a scarsa idratazione e carenza di minerali, soprattutto in concomitanza a terapie diuretiche. È un luogo comune quello che bere col caldo fa sudare di più; la produzione di sudore serve invece a rinfrescare, quindi senza aspettare di essere assetati è utile assumere almeno 3 litri di acqua al giorno, grazie a una corretta alimentazione. Con l’arrivo della stagione calda è importante infatti, seguire una dieta equilibrata, leggera, ricca di cibi idratanti e assumere almeno 10 bicchieri d’acqua preferibilmente minerale, non bicarbonata (circa 2 litri). L’acqua minerale, oltre ad idratare, è un integratore naturale di calcio, magnesio e potassio ed è quindi la bevanda più indicata. Adulti e bambini devono bere al mattino, prima di esporsi al sole e idratarsi a piccole dosi almeno ogni 30 - 60 minuti soprattutto in spiaggia o all’aria aperta. Come alimenti è preferibile consumare frutta e verdure fresche di

stagione. Per contrastare l’abbondante sudorazione, devono essere preferiti alimenti ricchi di acqua, vitamine (A, B, C, E) e sali minerali (Potassio, Sodio, Magnesio, Calcio), contenuti in grande quantità nelle verdure, frutta e nei loro derivati. Ogni giorno è bene consumarne più porzioni (almeno 2-3 di frutta e 2-3 di verdura). La frutta fresca non dovrebbe mancare a colazione, spuntino e merenda. Si può scegliere tra frutta al naturale, spremute, frullati o macedonie senza zucchero aggiunto. A pranzo e a cena via libera a insalate, passati e creme di verdure cotte. I centrifugati di verdure possono essere consumati sia prima dei pasti principali che a spuntino e merenda. Alimenti molto rinfrescanti e dissetanti sono ad esempio la zucchina, il cetriolo, la pesca, l’anguria e il melone. Si consiglia di evitare bibite ghiacciate; infatti l’’improvviso raffreddamento indotto dal liquido molto freddo può ridurre considerevolmente la funzionalità dell’apparato digerente, determinando fenomeni congestizi. La sintomatologia si presenta con crampi allo stomaco, sudorazioni fredde, pallore improvviso e può anche comparire uno stato febbrile. Evitare anche le bibite troppo zuccherate, esse all’inizio sembrano dissetare e rinfrescare, tuttavia, l’effetto dura poco perché contengono spesso troppi zuccheri o dolcificanti artificiali, oltre ad aromi, conservanti e coloranti, il cui abuso è decisamente poco salutare. Sono pochissime le proposte genuine e ipocaloriche, in cui generalmente non è presente zucchero né edulcoranti. Anche la categoria delle acque brillanti, apparentemente più salutari propongono un prodotto il cui apporto calorico è circa doppio e/o superiore a quello di molte aranciate. Esistono poi alcune proposte che puntano a nascondere il contenu-

to calorico dietro a presunte proprietà energizzanti. Un’alternativa più salutare e dissetante alle bibite zuccherate è rappresentata dai succhi vegetali, succhi di frutta 100% e infusi alla menta. Da evitare superalcolici. Specie durante le ore più calde, subito dopo un pasto abbondante e in modo specifico se la temperatura supera i 30° all’ombra, vanno evitati gli alcolici e soprattutto i superalcolici, perché rendono più impegnativo nell’individuo il processo necessario per la dispersione del calore corporeo e disidratano. Via libera invece alle pietanze fredde; nella prima colazione si può sostituire il cappuccino o il latte con alternative fresche come lo yogurt, il latte di mandorla artigianale, il latte di riso, d’avena o di soia. A pranzo o a cena molto pratici sono i piatti freddi unici, quali le insalate di pasta o di cereali (farro, orzo perlato, grano saraceno, quinoa) in chicchi conditi con verdure crude o cotte e con l’aggiunta di alimenti proteici come i legumi oppure le uova, i formaggi freschi, il tonno. Si raccomanda inoltre di consumare pasti leggeri e con pochi grassi; una digestione laboriosa fa sudare di più. Per non rallentare la digestione, affaticare fegato e organismo in generale è bene evitare pasti abbondanti e consumare piatti semplici e con pochi grassi, conditi con un filo d’olio extravergine d’oliva, cucinati al vapore, al cartoccio o alla griglia. Per chi non riesce a rinunciare al dessert, si può optare per uno a base di yogurt o un sorbetto alla frutta senza zuccheri aggiunti. Si consiglia inoltre di prestare particolare attenzione alla corretta conservazione dei cibi. In estate quando si fa la spesa è meglio seguire la regola del “poco e spesso”. Il caldo è infatti nemico della conservazione e tutti i cibi deperiscono prima, con il rischio di infezioni e/o intossicazioni alimentari a causa dello sviluppo di germi. La sicurezza igienicosanitaria deve essere assicurata in tutta la catena del cibo, dalla produzione fino al consumo. Tra l’altro, solo con la freschezza si può approfittare appieno di tutte le virtù salutari che la grande varietà di frutta e verdura di stagione garantisce: minerali, vitamine e sostanze antiossidanti.


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EMILIA SENSALE Le figure dipinte da Barbara Karwowska ti guardano, sempre. Scavano nel tuo petto con dolcezza, ti attraversano la carne per arrivare all’anima senza distruggere, anzi, rimettendo a posto quei pezzi che neanche tu sapevi che fossero sperduti nel sangue, frammenti di ricordi e sensazioni non troppo antiche. Ti guardano anche quando in realtà il loro sguardo sembra rivolgersi altrove. È molto espressiva l’arte di Barbara ed essere dipinti da lei è una grande emozione poiché in lei maestria e sensibilità si intrecciano, riesce a riportare fedelmente molti particolari e al tempo stesso sembra catturare ogni singola particella della propria essenza con una carezza che è una pennellata sul cuore, riportando le figure in una dimensione affascinante. Ama molto dipingere persone a lei care, spesso contraddistinte da centrini e piume, due realtà che per lei rappresentano un periodo particolare della sua vita e la volontà di guardare al futuro con rinnovata speranza e leggerezza. Cosa significa per te dipingere? “Qualsiasi forma d’arte per me è tutto, è il massimo di libertà, è il linguaggio attraverso il quale mi esprimo più facilmente. Dipingendo e creando voglio trasmettere emozioni intense agli altri, ma prendo sempre spunto dalla vita, mi ispiro soprattutto dalle persone che mi circondano. Definirei l’arte come la mia religione, ma senza fanatismo. Quando dipingo entro in una specie di cosmo dove la mia creatività è in continua evoluzione”. Come è iniziata la tua passione? “La mia passione è con me da sempre: già da bambina osservavo tutto ciò che mi circondava, tipo gli altri bambini, le piante, animali. All’epoca disegnavo con i pastelli e i pennarelli come gli altri bambini, mi meravigliavo per qualsiasi forma esistente. A volte mi sembra che sono nata già con i pennelli in mano. Da ragazzina seguivo spesso i telegiornali e scoprivo sempre più l’orrore che pure esiste su questo pianeta, non potendo fare nulla per cambiare tutto ciò ho deciso che non avrei mai smesso di dipingere perché con qualsiasi arte posso creare un mondo migliore”. Perché nelle tue opere ci sono spesso centrini alle spalle delle figure? “Nella mia casa avevo un tavolo rotondo coperto da una tovaglia bianca all’uncinetto, trovata e comprata al mercatino, che

mi ricordava la mia nonna che amava lavorare all’uncinetto. Come il centrino all’uncinetto, così il centrino dipinto da me assume una duplice funzione: decorativa e protettiva. Il centrino vuole proteggere il mondo interiore delle personalità ritratte, lo dipingo sotto forma di aura, corona, sole o cuore e non sempre si trova soltanto alle spalle delle persone ma fa anche parte di un paesaggio onirico/metafisico. Il primo mio lavoro nel quale comparve il centrino venne realizzato nel 1999, si trattava de ‘Il rosario’, un dipinto di grandi dimensioni composto da 27 tele e due pannelli donato alla Villa Colombaia di Luchino Visconti ad Ischia”. Cosa significa per te dipingere una persona cara? “Se dipingo una persona a me cara è per dimostrarle che per me è molto importante, come è importante l’arte per me. Chi mi conosce sa quanto sia importante l’arte per me e apprezzano molto questo mio gesto d’amore. Come la mia amica Magda e la mia sorella più piccola di 17 anni Dana. Dipingendo loro le sento più vicine a me, anche se sono lontane 2000km”. A Napoli e in generale in Campania si promuovono molti eventi legati al mondo dell’arte…. “Ho notato che negli ultimi anni davvero si promuovono tanti eventi legati al mondo dell’arte, non tutti di qualità ma è sempre positivo dare spazio a tutti coloro che hanno voglia di esprimersi attraverso l’arte. Forse c’è ancora troppa burocrazia in questo campo, si dovrebbe fare in modo che ogni singolo progetto proposto da un artista possa essere studiato e capito meglio per essere infine promosso”. Cosa consiglieresti a una persona che sente l’aureo bisogno di dipingere? “Per me una persona che ne sente il bisogno è già sulla buona strada, è una persona che cerca oltre il mondo materiale anche quello mistico, magico, poetico e spirituale che l’arte riesce a catturare ed esprimere. Ma consiglierei per esprimere bene il proprio mondo interiore di imparare bene anche la tecnica, come nella musica esistono le note così anche nella pittura esistono leggi ben precise per far arrivare a tutti il nostro messaggio creativo. Consiglio anche di visitare tanti musei pieni di straordinarie opere d’arte e le mostre degli artisti contemporanei, e poi di dipingere in qualsiasi momento libero della giornata”.

Barbara Karwowska: “Quando dipingo entro in una specie di cosmo dove la mia creatività è in continua evoluzione”


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CIRO TROISE

Reina e Ghoulam le ultime spine, la via della continuità per approfittare della burrasca Juve L’espressione due pesi e due misure non è più sufficiente per descrivere l’impatto diverso di alcune dichiarazioni a seconda delle società protagoniste. Dani Alves in una trasmissione brasiliana rivela che Dybala, per fare il salto di qualità, prima o poi dovrà andare via dalla Juventus, incassa un saluto di Higuain via twitter e pubblica una foto di Berlino 2015, quando con il Barcellona di Guardiola soffiò la Champions League ai bianconeri. Gli indizi di Dani Alves spingono verso una trattativa con il Manchester City ma nessuno per analizzare il momento della Juventus utilizza termini come destabilizzazione, il probabile addio di un giocatore determinante in tante sfide della Juventus è comunicato come una rivoluzione sulle fasce che Marotta e Paratici non subiscono ma guidano al fine di ringiovanire l’organico. Il dominio italiano della Juventus non è solo tecnico, non s’esprime solo sul terreno di gioco ma è anche frutto di un potere politico ed economico che ha una forte incidenza nei rapporti con tutti i soggetti che compongono il mondo del pallone. Provate ad immaginare cosa sarebbe successo se Hysaj avesse detto, riferendosi a Insigne, ciò che Dani Alves ha proferito su Dybala? Sarebbe esploso un caso nazionale con il Napoli travolto da un vortice di dichiarazioni e attacchi mediatici che avrebbe fatto fatica a reggere. La Juventus, invece, riesce a tenere botta a tutto, anche ai racconti dell’intervallo della finale di Cardiff, che testimoniano uno spogliatoio spaccato e un clima di confusione che ha poi generato la resa nella seconda frazione di gioco. Marotta va negli spogliatoi, Mandzukic e Pjanic sono in difficoltà fisica, Bonucci chiede la sostituzione di Barzagli, ecco il quadro che emerge dai retroscena delle tensioni di Cardiff. Situazioni che possono accadere durante una finale ma è giusto riflettere sulla solidità dello spogliatoio della Juventus, sulle transizioni che si verificheranno, sul rapporto tra i giocatori e Allegri, confermato sulla panchina bianconera. Nessuno, però, disturba il manovratore che intanto si fa ancora più aggressivo. La Juventus una volta era la squadra che univa il Paese del miracolo economico, del sogno operaio,

dell’emigrazione dal Sud al Nord per andare a lavorare alle fabbriche della Fiat, oggi è espressione di un potere arrogante, che ha preso alla lettera la frase di Boniperti, che indicava la vittoria come stella polare, l’unica cosa che conta. Chi non rispetta le sentenze e s’attribuisce il numero di scudetti da esporre sul proprio stadio non ha alcuna remora nel far rientrare il dott.Agricola, che dovrebbe diventare il direttore del J Medical. Il Napoli deve approfittare della burrasca Juve e valorizzare la via della continuità che ha intrapreso scegliendo di alzare il tetto del monte ingaggi. La Juventus deve rinnovare il suo ciclo, la Roma deve fare i conti con la rivoluzione societaria e con i diktat del fair play finanziario, così come l’Inter di Spalletti mentre il Milan è travolto dal caso Donnarumma. Vendere e realizzare acquisti importanti, stravolgendo gli equilibri della squadra, o tenere i punti fermi del ciclo di Sarri accettando anche di sottoscrivere contratti da top player? De Laurentiis ha scelto la seconda via e la sta perseguendo in questa fase con coerenza. Reina e Ghoulam sono le ultime spine di questo progetto, della via maestra della continuità. Riguardo alla porta, sembra che si vada verso la conferma di Reina con Meret come investimento per il futuro, pronto a convivere con il portiere spagnolo per la prossima stagione. Le altre trattative concrete riguardano Berenguer, Ounas e Widmer. Riguardo all’esterno offensivo dell’Osasuna, il Napoli deve alzare l’offerta di 5 milioni più due di bonus per battere la concorrenza dell’Athletic Bilbao, per Ounas i contatti sono frequenti mentre riguardo a Widmer un indizio significativo arriva dai movimenti dell’Udinese che si è fiondato su Brenet del Psv Eindhoven come possibile sostituto del terzino svizzero. Ounas è un under 21, quindi non incide sulla formulazione della lista dei 25 mentre riguardo agli altri è necessario capire se ci saranno movimenti in uscita per Maggio, Giaccherini o Pavoletti, che sembrano essere i profili in uscita. Alcune cessioni potrebbero arricchire anche il tesoretto del Napoli, che crescerebbe con un’eventuale partenza per Zapata, sul taccuino di West Bromwich Albion, Everton, Torino e Sampdoria. Autorizzazione del Tribunale di Napoli n. Reg. 5116 del 28/02/2000

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