DOMENICA 9 DICEMBRE 2018
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ANNO XVIII - N° 37 - DOMENICA 9 DICEMBRE 2018
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GLI INDIFFERENTI “Dal letame e dalla monnezza può nascere un fiore?”
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NANDO TROISE
“GLI INDIFFERENTI” “Dal letame e dalla monnezza può nascere un fiore?”
Usciamo dall’estate più imbarazzante della storia della Città di Casoria: non ci sono stati gli assalti ai due Municipi situati nella piazza dedicata a Domenico Cirillo, piazza che ha subito uno stupro violento da parte sia da chi l’ha progettata, poi da chi l’ha realizzata ma maggiormente da tutti coloro che in consiglio comunale ed in giunta municipale l’hanno approvata. E’ l’estate della lunghissima preparazione del parco urbano che deve nascere e prima poi nascerà tra la fine di via Michelangelo e la Circumvallazione Esterna di Napoli; l’estate di tutti coloro che si chiedono da tantissimi anni e da tantissime campagne elettorali la destinazione d’uso delle aree dismesse Rhodiatoce, Resia e Tubi Bonna; l’estate dei rifiuti: gli incendi dei siti di stoccaggio hanno causato il problema degli ingombranti; l’estate che vede ancora chiusa la magnifica Cappella del Carmine, seicentesca opera religiosa giusto in mezzo alla Basilica di San Mauro ed il Santuario di San Benedetto; l’estate 2018 è l’estate precedente all’estate del 2019, cioè la prossima sarà l’estate delle Universiadi ed invece il PalaCasoria è sempre più abbandonato, nell’attesa dell’apertura del cantiere di lavoro che dovrebbe o deve consegnare questo panettone costato 40 miliardi alla mia e nostra Città al taekwondo di tutto il mondo; è stata l’estate dell’arrivo di un nuovo Comandante al Comando di Polizia Municipale nonché dirigente del settore degli interventi di polizia sul territorio, viene dal Comando della Polizia Locale di Ardea, si chiama Giuseppe Sciaudone; l’estate delle continue fibrillazioni all’interno del Partito De-
mocratico, il partito del Sindaco della Città, accusato quest’ultimo, subito dopo il 4 marzo, di essere il vero colpevole della pesante sconfitta elettorale subita da Nicola Marrazzo; è la nuova Giunta Municipale il motivo del contendere; a molti non piace; il responsabile provinciale degli enti locali del Partito Democratico, il dottor Tommaso Girasole la ritiene di basso profilo; l’estate dell’architetto Salvatore Napolitano, il dirigente del settore Assetto del Territorio al quale pesa moltissimo la direzione del settore Lavori Pubblici; l’estate della riorganizzazione del Settore “Sicurezza e Mobilità” con la nascita delle Guardie Ambientali, degli ausiliari del traffico, dei grattini, delle strisce blu; l’estate delle interrogazioni parlamentari critiche nei confronti dell’Amministrazione Comunale tutta di destra, con la sola presenza del PD; a quelle della vice ministro Pina Castiello, si sono aggiunte e sempre rivolte al Ministro degli Interni, quelle del senatore Gaetano Quagliariello. L’estate dell’archiviazione del procedimento penale nei confronti di 25 persone; un iter giudiziario che invece continuerà per l’ex sindaco Vincenzo Carfora, per l’ex assessore al bilancio Valeria Esposito e per l’ex dirigente del settore “Ragioneria e Finanze” Alfonso Setaro. Non si stupiscano i lettori della fetida franchezza del titolo: in realtà, il riferimento è alto e sottintende una speranza che, ci auguriamo, non sia solo nostra. continua a pag. 4
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La frase integrale di “Via del campo”, titolo della canzone di Fabrizio De Andrè (strada, non a caso, di prostitute e magnaccia è “dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori”). Ora, quale sia il letame che ha sommerso la Città di Casoria, è sotto gli occhi di tutti: è dal 1989 che denuncio la miopia, l’arroganza, l’imprevidenza, la superficialità, l’atteggiamento camorristico e mafioso e la cialtroneria di chi regge le sorti di quella che una volta era una Città in cui ci si veniva a curare la tosse convulsa per l’aria sopraffina e che, poi, divenne, a detta dell’allora Presidente della Repubblica, Giovanni Gronchi, “la Sesto San Giovanni del Sud”. Nessun dirigente di azienda, neanche nessun padre di famiglia – per quanto ricco, per quanto impunito, per quanto protetto – avrebbe mai gestito le cose a lui care con la stessa scellerata stupidità. I Grandi Peccatori del Passato sono coloro che spendendo 5 milioni di euro hanno partorito quell’obbrobrio di Piazza Cirillo; oppure spendendo due miliardi più iva di lire comprarono gli uffici al Parco Le Querce in via Po, da due anni e mezzo abbandonato; quelli che spesero 40 miliardi di lire per costruire il PalaCasoria ed annessa piscina e tutti sanno o dovrebbero sapere a cosa è servito alla mia Città; i due miliardi per una area dismessa a pochi centimetri da Napoli (la Snaidero): un elenco infinito. Chierichetti innocenti, invece, hanno ridotto le vie del Centro Antico nelle condizioni del presente; Eppure, la forza della passione, deve avere
5 veramente qualcosa di magico, se si trovano ancora migliaia di cittadini disposti a perdonare tutto, a credere a tutto; fino al masochismo, fino alla cecità. Questo popolo sussidiato ringrazia, anonimo ed annoiato, il posto di architetto o quello di vigile urbano; il contributo, l’incarico per organizzare feste e festini; invece, gli altri, chiusi nei loro appartamenti, pensano che il loro divano o la loro cucina siano l’ombelico del mondo. NON PARTECIPANO. La nostra Città, Casoria, è sopravvissuta alle macerie della guerra, è sopravvissuta al terremoto del 23 novembre del 1980, è sopravvissuta a delusioni cocentissime come lo scioglimento per camorra o quelle implose con dimissioni dal notaio di 13 consiglieri 13. Casoria è sopravvissuta ai concorsi truccati, manipolati, gestiti sempre e solo dai soliti personaggi, scegliendo tra i loro adepti. Casoria è riuscita a sopravvivere a tutti i Piani Urbanistici Comunali passati per il Consiglio Comunale. Fuccio, i suoi giovani consiglieri comunali e gli assessori (anche quelli mai presentati né alla stampa né alla città e che nessuno conosce) vorrebbero ridare, dopo l’estate, una euforia nonostante sappiano bene o se non lo sanno glielo stiamo dicendo, anche le due estati di questa amministrazione sono state rappresentate da mille bugie e da una imbarazzante micragna. Così tutti di nuovo a scodinzolare acriticamente e a pensare che il gioco delle tre carte possa improvvisamente sanare ogni magagna.
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“TUTTI INSIEME, NESSUNO ESCLUSO” I.C. 1° Ludovico da Casoria: di alto valore formativo e sociale la seconda edizione dell’evento per la celebrazione della “Giornata internazionale delle persone con disabilità”
Ricco di spunti di riflessione e di alto valore formativo e sociale la seconda edizione dell’evento dal titolo “Nessuno escluso” promosso dall’I. C. 1° Ludovico da Casoria, Scuola polo per l’Inclusione- Ambito 18. Il convegno, moderato dalle insegnanti Tonia Giacometti e Miriam Limone,si è svolto presso l’Auditorium della sede centrale della scuola in via Pio XII il 3 Dicembre scorso, in occasione della “Giornata Internazionale Delle Persone Con Disabilità”. Nell’intervento introduttivo, la Dirigente scolastica, prof.ssa Maria Grazia Puzone, dopo il saluto rivolto ai circa 150 convenuti (fra cui una rappresentanza di studenti della scuola primaria e se-
condaria di primo grado), ha evidenziato che è ancora profondo il divario tra le norme enunciate nella Convenzione per i Diritti della disabilità e la loro effettiva applicazione. Infatti, a causa delle barriere mentali, ha proseguito il Capo d’istituto, la diversità
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è ancora concepita come limite e ostacolo e non quale opportunità e ricchezza da valorizzare. “Ciascuno è diverso con le proprie caratteristiche peculiari e tutti, nessuno escluso, meritano di essere accolti a braccia aperte con i talenti specifici che possiedono”. “E’ questo il mio sogno” ha rimarcato la Dirigente “ed è indispensabile, perché l’utopia diventi possibile, intraprendere un percorso di modifica dei propri atteggiamenti verso l’altro, nel senso di una crescita nella capacità di comprendere, empatizzare, condividere, includere. E’ ciò che persegue la nostra scuola”. “Perciò” ha concluso la Preside, rivolgendo un appello agli studenti, “siate testimoni di ciò che apprenderete in questo incontro, diffondendo la cultura dell’inclusione e trasmettendola anche alle future generazioni”. A seguire, un video, introdotto dall’attrice Cristina Donadio, ha mostrato, mediante scene a tratti toccanti, momenti di vita della famiglia Esposito, nella quale due bambini con disturbi dello spettro autistico sono educati, amati, assistiti con ammirevole premura e massima attenzione ai loro bisogni specifici. Nell’intervista ai genitori, e successivamente al papà presente in sala, che ha risposto alle domande di alcuni studenti, sono emersi i sentimenti di preoccupazione e di ansia che investono i due coniugi, ma anche la gioia per i progressi dei figli,precisando che il quotidiano è programmato in base alle loro esigenze, tra scuola e programmi riabilitativi pres-
DOMENICA 9 DICEMBRE 2018 so il centro “La villa delle ginestre” di Volla. Il signor Esposito ha spiegato che occorre lottare contro “la burocrazia che regna sovrana e contro il muro del silenzio” perché ai due bambini siano garantiti i loro diritti. Il timore della moglie e suo è il futuro dei figli: “Quando saranno maggiorenni, le istituzioni penseranno a loro”? Ha sottolineato, infine, la necessità di una sinergia istituzionale tra ASL, Ente locale, Scuola e Famiglia per la soluzione dei problemi che investono il mondo della disabilità. Nel suo breve intervento, il sindaco Pasquale Fuccio, ha mostrato il proprio rammarico per le esigue risorse a disposizione del Comune per le persone diversamente abili, aggiungendo che, grazie alla Consulta, istituita presso l’Ente locale l’Amministrazione è impegnata nell’individuazione dei problemi legati all’urbanistica del territorio rispetto alla possibilità per i disabili di accedere alle strutture pubbliche. Successivamente, la dott.ssa Annamaria Schena, Direttore responsabile del Centro di riabilitazione “La Villa delle Ginestre”, ha illustrato alcune innovative tecniche riabilitative che sono applicate nel Centro con il supporto delle nuove tecnologie e della “realtà virtua-
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le”, mettendo in luce che il video sulla famiglia Esposito ha posto in rilievo che “genitori forti, coraggiosi, ci insegnano “a non essere disabili dentro”, a vedere le “risorse del limite”, a non arrendersi di fronte alle difficoltà; a tal riguardo, ha citato persone disabili diventate valide artiste dipingendo con la bocca. Non sono mancati gli interventi degli alunni della scuola primaria e degli studenti della scuola secondaria di primo grado, i quali, oltre a porre domande ad alcuni relatori, hanno recitato poesie e sceneggiato un breve racconto sul tema della diversità, intervallando la testimonianza della signora Marina Mancini, mamma di uno studente disabile della “Ludovico da Casoria”, scuola della quale ha elogiato l’encomiabile impegno per l’inclusione dei diversamente abili, e di quella del maestro Antonio Botta, che ha raccontato un’esperienza educativa nell’ambito di un progetto
di istruzione domiciliare predisposto per un alunno gravemente disabile. Un secondo video, dell’associazione onlus “SPECIALMENTE NOI”, é stato commentato dalla signora Franca Russo, spiegando che essa è formata da genitori di figli diversamente abili con lo scopo favorire la solidarietà sociale e di promuovere l’educazione specializzata, l’assistenza sanitaria, la ricerca scientifica, la formazione di operatori giovani e la tutela dei diritti civili delle persone autistiche. Degni di menzione i brevi interventi del rev. Don Mauro Zurro, parroco della basilica San Mauro, di Ciro Ferrara, Presidente della Consulta locale, del prof. Francesco Palladino, già Presidente distrettuale, di Salvatore Giacometti, Presidente AIAS di Casoria, e di Nando Troise, Direttore di Casoriadue e del sito omonimo. Splendida la conclusione dell’evento: un video in cui tutti gli alunni dell’Istituto Comprensivo “Ludovico da Casoria” si sono cimentati in una sorta di flash mob, inneggiando lo slogan “Tutti insieme, nessuno escluso”. La Dirigente è grata alla DA DIF Consulting s.r.l, nella persona del signor Di Fruscia, per il delizioso buffet offerto alla fine della manifestazione.
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CIRO TROISE
Dalla sconfitta di Torino il Napoli
in trasferta ha solo vinto, tre successi in cui gli azzurri hanno dimostrato di saper cambiare abito Ancelotti aveva raccontato il Napoli che aveva in testa a Belgrado, nella conferenza stampa alla vigilia dell’esordio stagionale in Champions League. “Non voglio un Napoli che abbia una sola identità ma che ne abbia diverse”, disse parlando di una squadra che stava ancora digerendo il passaggio al 4-4-2 avvenuto dopo la sconfitta di Genova contro la Sampdoria. Il Napoli vittorioso nelle ultime tre gare fuori casa contro l’Udinese, il Genoa e l’Atalanta dimostra che Ancelotti ce l’ha fatta perché anche nell’ambito della stessa partita gli azzurri hanno saputo indossare più abiti. A Bergamo il Napoli ha stravolto i suoi principali meccanismi di gioco, sapendo del pressing di De Roon su Hamsik ha costruito due riferimenti nella costruzione della manovra: Maksimovic e Insigne. Il Napoli appoggiava il primo palleggio sulla destra al difensore serbo per poi cercare di velocizzare il gioco con Insigne che si proponeva negli spazi intermedi tra le linee e premiava soprattutto l’avanzata sulla sinistra di Mario Rui e Fabian Ruiz. Non è un caso che entrambe le reti si siano sviluppate a sinistra, la prima con il taglio di Fabian Ruiz, la seconda con la verticalizzazione di Mario Rui. Insigne ha lavorato da regista offensivo, lo dimostrano i sette passaggi-chiave riusciti, quelli in cui ha messo un compagno di squadra in condizione di rendersi pericoloso. L’Atalanta in casa non perdeva da quasi due mesi, dalla sconfitta contro la Sampdoria del 7 ottobre scorso, ha recentemente asfaltato l’Inter, è finita 4-1 ma il passivo poteva essere ancora più ampio. In fase difensiva il Napoli ha annullato la “regola del quinto”
che Gasperini sa sfruttare soprattutto a destra con Hateboer, grazie alla prova sontuosa di Mario Rui, aiutato anche da Fabian bravo in entrambe le fasi, ha sofferto la prestazione straordinaria di Zapata, facendo fatica a reggere l’impatto fisico del colombiano nei duelli. L’Atalanta in certi frangenti della partita, soprattutto nel primo quarto d’ora del secondo tempo, ha tenuto il Napoli in affanno nella propria metà campo ma non ha costruito varie palle-gol ed è andata a segno in una delle rare occasioni in cui è riuscita a sfondare sulle fasce con Gosens che ha approfittato della scivolata di Callejon e ha realizzato il cross che ha poi portato al momentaneo pareggio. Sulla fase difensiva il Napoli ha margini di miglioramento, il distacco con la Juventus, realtà appartenente ad un altro pianeta soprattutto dopo il calciomercato realizzato quest’estate, è frutto soprattutto dei sei gol subiti in più rispetto ai bianconeri. Gli azzurri hanno la quarta difesa del campionato, anche Inter e Fiorentina hanno subito meno reti. Il passaggio dal criterio ossessivo della linea, che ha fatto grande il Napoli di Sarri, al lavoro sulle letture individuali e di reparto voluto da Ancelotti poteva prevedere delle difficoltà. Il Napoli le ha assorbite anche abbastanza bene limitando i danni ma ora bisogna insistere su certi aspetti, soprattutto nella capacità di difendere in area di rigore, come dimostrano i gol di Kouamè e Zapata. Nelle ultime sette partite solo il Chievo Verona non ha segnato al Napoli che ha subito otto gol, poco più di uno a partita, la media espressa in campionato.
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IDA PICCOLO Tanti contratti firmati nel giro di quattro anni vede il Maestro Sorrentino protagonista di tanti programmi come compositore, serie TV e film: I BAND il nuovo talent dal 10 dicembre su la5, Solo una mamma nel 2019 nella 2 serie su Rete4, i films Fausto e Furio dove ha realizzato le colonne sonore con un cast veramente eccezionale a cura di Enzo Salvi nell’anno 2015 regia di Lucio Gaudino e il nuovo film in arrivo a Natale regia di Claudio Norza, ed infine il successo de “L’amica Geniale” dal 27 novembre in onda su Rai 1 regia di Saverio Costanzo, e dove Sorrentino per la prima volta debutterà come attore interpretando nell’ultima puntata se stesso con la musica, tanto orgoglioso di far parte nella scena più importante. “Non mi fermo più - racconta il maestroda I band dove sarò il direttore artistico con la selezione di gruppi, cori e solisti, dove ho inserito giudici quali: Sal Da Vinci, Silvia Salemi e Marco Carta, tanti sono stati i complimenti e tanti lavori che proprio Mediaset vuole darmi, uno dei tanti è ricoprire un ruolo da protagonista l’anno prossimo, ma non posso svelare nulla per il momento”.
IL MAESTRO VINCENZO SORRENTINO E LA SUA MUSICA
Da grande compositore quale sei e la tua grande preparazione come ti sei sentito quando sei stato ingaggiato per questi grandi lavori e progetti? “Cose che ti capitano e non sai se son vere, quando Saverio mi chiamò per comporre i brani e arrangiarli per dirigerli nel film mi ha molto inorgoglito,
anche perché nessun musicista l’aveva colpito fino ad ora, serviva una band per racchiudere la scena finale del film, lui rimase esterrefatto dalla mia preparazione anche della classica Napoletana, e quando gli feci ascoltare “Popolo Pò di Antonello Rondi” mi aggiudicò il lavoro con la risoluzione del film, non solo, facendomi anche interpretare il maestro e la sua Band , un treno che non ho voluto perdere, tra registrazioni di musica nella mia Accademia “La Royal Music” registrando dal vivo in sala fino al raggiungimento del set per interpretare quello che avevamo fatto in sala, giorni pieni ma meravigliosi da compositore, arrangiatore, direttore e attore”. Tanta fortuna per il Maestro che sta ricevendo tanti consensi e ancora tante opportunità di lavoro da valutare, nonostante ci siano tanti sacrifici accompagnati dall’amore, dedizione e passione e speriamo che possa raggiungere sempre grandi traguardi , e che con la sua bravura e competenza possa portare in Italia la nostra Napoli e perché no anche nel mondo. In attesa di altre informazioni perché non finisce qui…..
EMILIA SENSALE Grande successo al Vomero per gli Caltagirone, Emila Milly Lombareventi fortemente voluti e promosdi, Giada Barbaro, Carmela Bianco si dall’Associazione Primavera Bianca De Tommaso, Mario RomaArte in occasione della Giornata no, Maurizio Fontanella, Raffaela Mondiale contro la violenza sulRusso, Giovanni Incoronato, Lucia le donne. Ilva Primavera, infatti, Caiazza, Alessandro Tursi, Maria splendida cantante e organizzatrice Pia Ventrella, Emilia Sensale, Medi eventi culturali, ha voluto attorno lina Cesarano. a sé tanti meravigliosi amici e braAl Vomero arte varia per dire no L’evento ha davvero commosso vissimi artisti per proporre attimi tutti i presenti, accorsi numerosi, alla violenza sulle donne davvero indimenticabili, contraddiattraverso i vari interventi che si stinti da arte varia, per dire no alla con l’Associazione Primavera Arte sono susseguiti. Particolarmente violenza sulle donne: momenti di danza, pittura, poesia, teatro struggenti, ad esempio, i momenti di danza della Compagnia e musica, oltre agli interventi di figure istituzionali locali, si di ballo Controtempo della My He-art, presidente Maria Cesono alternati con l’obiettivo di raccontare esperienze e parole lato, con le coreografie di Emma Carbone e la performance di speranza e di impegno su un tema davvero delicato. ‘Come se una Donna fosse un tamburo’ di ‘Refole ‘e Viento’, Cronologicamente parlando, l’ultimo degli eventi organizza- una compagnia teatrale nata nello spazio di Santa Fede Liberato in tal senso si intitolava ‘Donna è anima, in piedi, signo- ta, che hanno reso palpabile la sofferenza della donna nel mori, davanti ad una Donna’, è stato celebrato presso la Sala mento della violenza fisica e psicologica ma soprattutto il suo Ruotolo della V Municipalità al Vomero e aveva lo scopo di profondo coraggio e la sua forza nel rinascere. Meravigliosi i raccontare l’arte delle donne per sensibilizzare le persone sul versi poetici dedicati alle donne e decantati da Ilde Rampino, tema della violenza. Serenella Siriaco, Clara Chiariello e Rosanna Campobasso, e La manifestazione aveva come cornice una affascinante e in- indimenticabili le canzoni interpretate da Ilva Primavera, acteressante mostra d’arte collettiva tutta dedicata all’universo compagnata dal pianista Raffaele Marzano: brani che la canfemminile, ecco gli artisti partecipanti: Nadia Basso, Aurora tante ha scelto in quanto significativi sulle donne e la violenza, Aspide, Adriana Mallano, Concetta de Dominicis, Romolo concludendo con una bellissima canzone classica napoletana Piantino, Silvio Frigerio, Immacolata Maddaloni, Pasquale che ha fatto alzare i presenti in un lungo applauso, il tutto catCaraviello, Massimiliano Froechlich, Emilia della Vecchia, turato dalle fotografie di Giada Filtroso come ricordo indelebiCarlo Pepe, Ksenya Pahchenko, Carmen Caruso, Michele le di una giornata davvero importante.
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ESCHER, UN GENIO OSPITE A NAPOLI
La vita in musica di Milena Setola
Dal microfono giocattolo di quando era bambina, al suo ultimo singolo, in uscita nei prossimi giorni, è il percorso che ci siamo fatti raccontare dalla giovane cantante, Milena Setola, nata e cresciuta a Napoli, che dopo tanti anni di intenso studio ed instancabile lavoro, è approdata ad importanti risultati che faranno sicuramente risaltare, sempre meglio e sempre di più, la sua splendida voce. Una voce dal timbro limpido, melodioso e piacevole e da uno stile molto personale che Milena ha raggiunto anche grazie all’approfondimento di una grande varietà di tecniche canore. Laureata in Biologia all’Università Federico II di Napoli, Milena si è subito dedicata allo studio del canto moderno, canto lirico, solfeggio, corsi di jazz, dettato melodico, teoria musicale, passando, in brevissimo tempo, da studentessa di musica ad insegnante di tecnica vocale nell’Accademia musicale di Napoli “Music&Art”. Ha spesso accostato le sue doti canore anche alla recitazione e al ballo, in occasioni di alcuni spettacoli e musical a cui ha preso parte. Una crescita professionale che, negli anni, ha spronato Milena a tentare tutte le strade dello scenario artistico per raggiungere e realizzare i propri sogni. In tutta la sua bellezza e, soprattutto, con tanta disponibilità, Milena si è generosamente prestata alla nostra curiosità, raccontandoci della sua grande passione per la musica e svelandoci anche qualche piccola anteprima che ha riservato ai lettori del nostro giornale. Ho letto che ti sei avvicinata alla musica fin da quando eri piccola: quali sono esattamente le origini della tua grande passione per la musica? Cos’è che ti ha avvicinato a questo mondo?
I ricordi che ho della mia infanzia sono sempre associati alla musica, ad un microfono giocattolo, ad una sedia che mettevo davanti allo specchio perché volevo vedermi mentre cantavo, per fare delle faccine simpatiche e per memorizzare i miei movimenti. Ricordo molto bene che le prime canzoni intonate spaziavano da “Maledetta Primavera” ad “Attenti al lupo”, poi c’era “Signora Lia” che adoravo, insomma, Dalla, Baglioni… sicuramente un repertorio non adatto ad una piccola bimba ma che, però, mi entusiasmava tanto. E poi c’era, c’è stato e c’è lui: c’è Pino, il Maestro Pino Daniele che mi ha segnato l’anima con le sue canzoni. Io sono cresciuta nei “vicoli di Napoli” dove tutto è musica. La mia passione è nata con me, c’è da sempre. La musica mi fa stare bene, mi culla nei momenti bui, mi dà grinta nei giorni che affronto, la musica è una delle cose più importanti della mia vita. C’è stato un incontro particolare o, ancora meglio, una persona nella tua vita che ha segnato un passaggio fondamentale nella tua carriera? Ci sono state diverse persone che hanno comunque accompagnato il mio percorso artistico, dai miei insegnanti agli arrangiatori, che hanno curato i miei brani, lungo il mio percorso di crescita personale ed artistica. Il primo arrangiatore con cui ho collaborato è Giuseppe De Liberato, che mi ha sicuramente spronata ad andare avanti con la scrittura. Con lui, infatti, sono nati i miei primi testi. Non posso non ricordare l’incontro artistico con un grande Dj della musica latina con il quale abbiamo registrato TU ERES , una versione spagnola dello storico brano Tu si ‘na cosa grande di Domenico Modugno.
Ho avuto il piacere di collaborare con Luigi Pignalosa, arrangiatore e autore di Mina e degli Audio2, con il quale ho realizzato i miei ultimi brani inediti, e ultimo, ma solo in ordine cronologico, Gianni Fiorellino, eccelso cantante ma non solo: con Gianni l’incontro è stato fortunato e fortuito, poiché abbiamo amici in comune, e, da una semplice chiacchierata, è nato il brano che mi ha prodotto e di cui lui stesso ha curato gli arrangiamenti. Ogni persona che ho conosciuto è importante e, al tempo stesso, fondamentale poiché ha formato l’artista che ora state imparando a conoscere. Cosa pensi dei talent show? Hai mai provato a farne uno? Dei talent show, ho provato a farne uno in passato però sono una fetta dello spettacolo nella quale non mi sono fossilizzata. Credo che, se mi capitasse l’occasione di farne uno, anche per farmi conoscere da un pubblico sicuramente più vasto, lo farei…Ciò significa che dovrei iniziare a fare qualche provino per i talent…ahaha !!! Tanto studio, tanta gavetta che ti hanno portato a realizzare, nel 2013, il tuo primo CD dal titolo BENE O MALE: che emozioni ti legano a questo primo, importantissimo traguardo? So che all’interno ci sono due cover, una canzone di Pino Daniele (Alleria) ed una seconda di Teresa De Sio (Voglia ‘e turnà). Vorrei mi raccontassi come mai la scelta sia caduta su questi due brani. Bene o Male è il mio primo disco, ha delle sonorità e dei ritmi molto folklorici, l’ho realizzato nel 2013 e rispecchia molto la mia immagine della vita e quindi di riflesso della musica che avevo qualche anno fa. La scelta delle cover
DOMENICA 9 DICEMBRE 2018 nasce proprio dal luogo in cui sono nata e cresciuta, la mia bella Napoli che è un luogo che ti fa sognare e, nonostante le sue difficoltà organizzative e talvolta sociali (che alcuni possono sottolineare) è, e secondo me resterà, sempre un luogo incantato ed entrambi i brani che ho scelto raccontano proprio questo aspetto di Napoli. Come hai già detto tu, “Bene o Male” ha delle sonorità particolari, molto latine, rimandano inequivocabilmente al mondo spagnolo. Hai anche realizzato la versione in spagnolo di Tu si ‘na cosa grande di Domenico Modugno: da dove viene il tuo legame con questo mondo? Il mio legame col mondo latino nasce dalla stessa passione che mettiamo noi napoletani e gli spagnoli nella musica. Non siamo poi così tanto diversi. La lingua spagnola sposa benissimo con le sonorità napoletane. Hai dei punti di riferimento, anche nel panorama internazionale, in cui ti identifichi o che, comunque, per te rappresentano un esempio non da imitare ma, piuttosto, da seguire? Ho sempre amato Jennifer Lopez, bella, brava, talentuosa. Mi sono molto ispirata al suo modello, però le mie influenze musicali sono davvero tante, basta pensare che attualmente in conservatorio studio direzione corale, quindi musica
13 sacra per lo più. Amo contaminare il mio orecchio a 360 gradi. Veniamo al tuo ultimo lavoro che uscirà proprio tra pochissimi giorni. Vorrei ci spiegassi come è nato e che ci parlassi delle importanti collaborazioni che hanno contribuito alla sua realizzazione. Il mio ultimo lavoro dal titolo NON SO DIRTI è un singolo che uscirà la prossima settimana in radio, nelle emittenti radiofoniche campane e non solo. E’ stato realizzato un videoclip scritto e diretto da Antonio Levita, un regista e una persona eccezionale. Il testo è dei Maestri D’Agostino e Viscolo mentre l’arrangiamento è del Maestro Gianni Fiorellino. E’ tutto molto bello, sia il brano che il video e siamo tutti molto soddisfatti del risultato. Noi ci crediamo tanto e spero che anche il pubblico che lo ascolterà lo possa accogliere con lo stesso piacere e la stessa positività con cui è stato realizzato. Dalla tua biografia esce un quadro di te molto eclettico, una vera artista a tutto tondo, non solo musica, ma anche teatro, recitazione, insegnamento. Hai un progetto che possa vederti, in qualche modo, protagonista in tutta la tua poliedricità? Sembra quasi che tu mi abbia letto nella mente! Si, ho deciso di scrivere un mio
spettacolo insieme a Salvatore Catanese. Sarà un concerto contornato da una storia molto emozionante. Già in passato ho fatto musical con Diego Sanchez e Alan De Luca, ora ci tengo a realizzare un qualcosa di mio. Vi anticipo che ci sarà molto degli anni ‘80 , epoca d’oro per la musica internazionale ed italiana. Per il momento non posso dire di più… tutto il resto lo scoprirete presto! Quando racconti di ciò che hai fatto e di ciò che farai, ti si riempiono gli occhi di una luce tutta particolare, si riempiono di vita. Cos’è per te la musica? La musica è linfa, è vita per davvero, è la mia migliore amica. La musica mi capisce ancor prima che provi io a capire me stessa. Non ne posso fare a meno. Se fosse un’intervista televisiva, ti chiederei di intonarmi una strofa di un tuo pezzo. Data la diversità del campo di azione, ti chiedo, però, di terminare con dei versi di una tua canzone, nuova o vecchia che sia, che tu senti possano rappresentare al meglio la tua anima semplice e bella. “Dovessi metterci tutta la vita io la vivrei, con te che invadi la mia mente, ad ogni costo, e lo sai…”. Quel microfono ha smesso già da un bel po’ di essere un giocattolo. Ed è rovente, pronto ad esplodere con le appassionate note di Milena.
RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
Report del 4 e 5 dicembre 2018 Così come previsto, anche questa settimana sono proseguiti i controlli alle occupazioni abusive di suolo pubblico. Particolare attenzione è stata rivolta alle occupazioni effettuate con i cassonetti adibiti alla raccolta di indumenti usati. Tali controlli effettuati anche nella frazione Arpino hanno prodotto oltre 25 verbali relative ad altrettante installazioni abusive. Di pari passo sono stati controllati e sanzionati altri 7 esercizi commerciali, per uno di essi è scattato il sequestro
della merce con tipologia alimentare messa in vendita in violazione delle norme sanitarie. È scattato il provvedimento di sequestro e distruzione immediata della merce eseguito tramite compattatore della società Casoria Ambiente. Il titolare dell’esercizio commerciale è stato denunciato all’autorità giudiziaria per vilazione della legge 283/62. Dal Comando di Polizia Municipale
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LO SPETTACOLO UP & DOWN DI PAOLO RUFFINI AL TEATRO GELSOMINO Gli attori della compagnia Mayor Von Frinzus, compagnia teatrale livornese, composta da 97 attori, dei quali metà di essi sono persone che presentano disabilità, andranno in scena il 14 Dicembre 2018, al Teatro Gelsomino di Afragola. Un grande spettacolo con Paolo Ruffini, attore cinematografico e teatrale, conduttore televisivo, regista e autore, ed è proprio lui che con comicità ed impegno, porta sulla scena cinque ragazzi con Sindrome di Down, un ragazzo autistico ed un ragazzo in carrozzina. Questa “improvvisazione” teatrale, è un vero e proprio happening comico ed al tempo stesso emozionante, parla delle relazioni, intanto l’ironia e l’irriverenza, accompagnano gli spettatori in un viaggio che racconta la bellezza che risiede nelle diversità. Ruffini sottolinea che questo, è uno spettacolo che parla anche di noi, solo che ciascuno di noi ancora non lo sa, e va in scena, con questi grandi attori, affrontando insieme a loro il significato della parola “disabilità”, fino a dimostrare che la loro dovrebbe definirsi “Sindrome di UP”. Lo scheletro dello spettacolo è costruito sull’intenzione di Paolo Ruffini, a
realizzare uno straordinario “One Man Show”, con imponenti scenografie ed effetti speciali, da questo, parte però, una sequela di boicottaggi e rocambolesche interruzioni, in cui gli attori fanno irruzione dimostrando di essere molto più abili di lui. Gli attori dimostrano, inoltre, che ci sono tante persone, le quali non sono affatto abili alla felicità o all’ascolto, quindi alla fine siamo un po’ tutti diversamente abili, diversamente normali e meravigliosamente diversi. La commedia Up & Down, è una rappresentazione dai connotati surreali e dagli sviluppi inaspettati, con una forte connotazione d’improvvisazione, che interrompe le regole teatrali, offrendo al pubblico una vera e propria esperienza in cui le distanze tra palcoscenico e platea si annullano e, alla fine, attori e spettatori, si trovano per condividere un gesto rivoluzionario, che ormai sta svanendo….un grande abbraccio. Paolo Ruffini, reduce dall’esperienza del documentario “Resilienza”, ha specificato subito che fra lui e gli altri attori, sul palco, non c’è nessuna differenza. Questo spettacolo che vedremo il 14 Dicembre al “Gelsomino”, porta sul palco emozione, libertà, ha un’anomalia
però, non è replicabile, perché si fonda sull’amore e sull’atmosfera che viene a crearsi in sala con il pubblico. Esiste una disabilità legata alla felicità, questi ragazzi hanno la certezza che esistono solo le cose belle. Ruffini spiega, infatti, che ha avuto bisogno di fare questo spettacolo, perché oggi è importante fare cose che abbiano senso, in quanto oggi si confonde spesso il “social” con il “sociale”, e questo è uno spettacolo vero. Up & Down diventerà, in futuro, anche un docufilm, che racconterà il dietro le quinte di uno show teatrale unico. E’ uno spettacolo a quadri, con attori che hanno diverse discipline e azioni umane, sono migliori di noi, e questo è certo, è un progetto, un’indagine sulla normalità, in quanto un cromosoma in più o in meno, non decide la diversità. Questi cinque attori sono dotati di una maschera da commedia dell’arte, sono interpreti straordinari perché non sono mai finti, e questo sul palcoscenico è un grande vantaggio. La disabilità non deve essere abbellita, quei piedi che calcano il palco devono sentirsi liberi di essere diversi. Buon divertimento e Buona riflessione a tutti!
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VITTORIA CASO
LA STRAORDINARIA MAGIA DELL’ORIENTE
l’11 DICEMBRE a CASAVATORE
“Huiko”, è il titolo del nuovo libro ambientato in Cina, nato dalla penna di Mario Volpe, che sarà presentato presso il Salotto letterario D’Anna, martedì 11 dicembre, alle ore 18.00, come previsto dal calendario stilato dall’Associazione “Clarae Musae”. Nativo di Pomigliano d’Arco, Mario Volpe, pur occupandosi di commercio internazionale dal 1980, coltiva con successo la vena di poeta e di prosatore ed è molto apprezzato dalla critica. Chi è Huiko? Huiko Rushira è il nome del maestro cinese, cui fa ricorso il protagonista del libro, Andrea, nel tentativo di ritrovare se stesso e dare risposte ai tanti interrogativi che lo angosciano e che, dopo una serie funesta di vicende personali, lo hanno indotto a intraprendere un viaggio spirituale in Cina. Il saggio, Huiko, non impartisce lezioni ex cathedra piuttosto attraverso le sue domande e i suoi racconti sollecita i discepoli a scrutare nella propria anima, ad acquisire consapevolezza del proprio sé, a curare le tante “ferite” attuando una sorta di maieutica socratica che induce alla conoscenza, ad allargare la propria coscienza morale e a guardare il mondo attraverso una luce nuova, co-
erente, inattesa. “Huiko” è un libro da leggere perché insegna sicuramente qualcosa che ciascuno di noi recepirà in maniera personale e diversa. I capitoli brevi rendono fruibile la lettura a tutte le età e soprattutto il testo infonde serenità per le descrizioni paesaggistiche, le sagge riflessioni, i silenzi, i suoni, lo scorrere dell’acqua, che rapiscono il lettore e lo trasportano in un’atmosfera poetica e magica. Il monastero, infatti, accoglie gli ospiti come in una fiaba: la nebbia mattutina rugiadosa e opalescente a poco a poco si dirada per lasciare spazio a giardini lussureggianti, a fonti cristalline, a nubi che si dileguano al soffio del vento. Un romanzo breve ma intenso, incisivo, scritto con partecipazione e che induce alla riflessione, producendo una crescita interiore. Andrea, dunque, arriva nel monastero dopo un lungo e faticoso viaggio: troverà ciò cui ambisce? Resterà lì o tornerà in occidente? E l’amore che ruolo ha nel romanzo? Chi verrà l’11 dicembre, Libreria D’Anna - ore 18, lo saprà e vivrà momenti straordinari con tante sorprese.
MARCELLO AFFUSO
Presentazione Libro: Un tema su Pier Paolo Pasolini
Io divoro la mia esistenza con un appetito insaziabile. Come finirà tutto ciò? Lo ignoro. [...] Sono scandaloso. Lo sono nella misura in cui tendo una corda, anzi un cordone ombelicale, tra il sacro e il profano. (Pier Paolo Pasolini) Chi era Pier Paolo Pasolini? Quale ruolo svolge oggi la sua produzione nella nostra società? A queste domande e ad altri importanti interrogativi sullo scrittore più controverso del ‘900 ha provato a darci risposta la giovanissima Federica Picaro, con un lavoro che è anche un atto d’amore verso l’autore. “Un tema su Pier Paolo Pasolini” nasce infatti con l’intento di districare la matassa eclettica che l’autore de “La meglio gioventù” ci ha lasciato in eredità a partire dalla sua formazione fino all’incontro con le borgate romane. Il senso di impotenza e l’incapacità di riconoscere una realtà che non sia sempre scontro, lotta da “diverso”, lo portano ad una emarginazione che gli consente il titolo di “corsaro” e “luterano”. Fuori dall’Eden materno e arcaico della campagna friulana, luogo originario delle sue illusioni misticheggianti, l’autore si trovò a nuotare controcorrente con l’affanno di chi
si aggrappa con disperazione alla vita, per ritrovarsi poi oggetto di «scandalo» dalla nuova generazione, incapace di comprenderne a pieno il significato del suo messaggio. Ed è proprio a questo che Federica Picaro mira con il suo libro che, mantenendo un’analisi diacronica, mantiene un occhio sempre attento alle dinamiche sostanziali e personali che videro coinvolto l’autore. Ce ne parlerà l’autrice, giornalista di Eroica Fenice, a Casa Museo Castorrini (Viale Europa 35, Casoria), il 15 dicembre alle ore 18.30. Pubblicato da “L’universale”, giovane casa editrice che ha anche un giornale online di cultura, attualità e politica, il saggio è già disponibile online su Amazon in versione e-book e cartaceo. Info biografiche Federica Picaro – Nata a Napoli, classe 1995, si laurea in Lettere Moderne ed è ora studentessa di Filologia alla Federico II di Napoli. Collabora per diverse testate giornalistiche e scrive per la sezione di critica letteraria su una rivista nata in ambito universitario.
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ILARIA RICCARDI La settimana scorsa è stata divulgata una notizia sconvolgente da vari punti di vista: uno scienziato cinese, He Jiankui, ha manipolato il DNA di diversi embrioni per poi impiantarli in utero. Una prima gravidanza è stata portata al termine e si dice che un’altra sia in corso. Dalla prima gestazione sono nate due gemelle, che il mondo scientifico ha fantasiosamente chiamato Lulu e Nana, ma sfortunatamente sembra che a una delle bambine la manipolazione del DNA non sia andata come previsto, e di ciò si era a conoscenza già precedentemente all’impianto, di conseguenza la decisione di proseguire ugualmente con la procedura rischia di procurare seri danni alla ricerca e al risultato stesso, provocando inoltre molti dibattiti da parte di tutta la comunità scientifica mondiale. La modifica effettuata al DNA è volta a conferire una particolare resistenza al virus HIV. Nonostante la possibile portata rivoluzionaria e progressista dell’evento, il lavoro di Jiankui è ora sotto inchiesta. L’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), sta indagando al fine di scoprire la realtà dei fatti e valutare se ci siano realmente stati fattori che potrebbero rendere lo studio non solo eticamente sbagliato, ma anche illegale. Insomma, questo lavoro ha suscitato un gran putiferio e gli stessi scienziati cinesi gli si sono rivoltati contro, giudicandolo una sperimentazione effettuata sugli umani e non utile a fini sanitari, in quanto già esistano strumenti in grado di procurare una gravidanza tra una coppia sierodiscordante.
Se non venissero riscontrati ulteriori problemi e se la veridicità delle vicende fosse confermata, le informazioni divulgate sino ad oggi rimarrebbero eticamente inequivocabili e riguarderebbero questioni che la bioetica si è già ritrovata ad affrontare, anche se in situazioni diverse: manipolazioni genetiche, interventi sulla vita prenatale, sperimentazione sugli esseri umani, comunicazione del medico poco chiara o inesistente riguardo i rischi. Nonostante ciò, il campo scientifico è in delirio e se tutto fosse avvenuto entro i confini dell’eticità, si potrebbe pensare anche ad un premio Nobel. Seppure fosse stato alzato un polverone per una questione in realtà ben più semplice, ciò sarebbe stato utile a riflettere sulla bioetica: un campo molto vasto che tenta di trovare un accordo tra la scienza e i valori umani. Infatti, accade spesso, che si creino episodi piuttosto vaghi e le cui problematiche necessitino di essere regolate da interventi del Comitato Etico. È importante riflettere su avvenimenti del genere, poiché è questo un campo che ci riguarda tutti e le riflessioni mirate a risolvere determinati incogniti sono sempre necessarie. Tuttavia, nonostante i progressi effettuati in tale ambito, ve ne sono altri a cui non si dà eguale importanza, come ad esempio lo specismo (pensiero discriminatorio per cui si tende ad avvalorare maggiori diritti alla specie umana, discriminando e violando quelli di tutte le altre specie) che spesso, sia per comodità, sia per mancato interesse (cosa che dà ulteriore valore al pensiero), si tende ad ignorare.
Bioetica e il caso di H. J.
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SALVATORE GIACOMETTI
COSTRUIRE IL NOI, DURANTE NOI, PER IL DOPO DI NOI NUOVI SPAZI DI VITA...IN AUTONOMIA
L’AIAS di Casoria, che dal 2006 ha realizzato una struttura per la realizzazione del progetto di autonomia “Dopo di Noi”, in più occasioni ha cercato e ancora tutt’ora è alla ricerca di soluzioni per renderla operativa senza nessun esborso da parte di genitori e parenti degli utenti disabili, anche a fronte di condizioni sociali disagevoli che non consentirebbero loro di impegnarsi economicamente. La Regione Campania con Decreto Dirigenziale n.124 del 30 dicembre del 2014 aveva pubblicato sul bollettino Regionale un bando per l’avvio di un servizio di tale tipo con all’oggetto un avviso pubblico per il “Sostegno ai servizi di cura, valorizzare il sistema di interventi e servizi sociali domiciliari integrati come espressione organizzata di solidarietà sociale”. L’AIAS di Casoria sempre sensibile al futuro dei suoi soci in particolare, presentò un progetto che da il titolo a questo articolo. La Regione Campania per molto tempo non diede nessun seguito al bando determinando una profonda delusione verso tutti quelli che avevano sperato in un programma di autonomia sostenuto dall’ente regione. Intanto il 30 ottobre del 2015 la TELECOM pubblicò un bando che rimise in moto la nostra sezione territoriale di Casoria che partecipò con un suo progetto… ma anche stavolta la delusione fu molta soprattutto per il mancato finanziamento. Ma la tenacia e la perseveranza dell’AIAS Casoria non ha avuto e non ha limiti, e lo dimostra la sua
esistenza sul territorio della Provincia di Napoli da oltre trent’anni, senza una struttura convenzionata che possa offrire una garanzia di continuità e con servizi socio educativi non sempre finanziati ma continuamente realizzati in modo da essere un punto di riferimento del territorio a Nord di Napoli ed un baluardo di legalità a difesa dei disabili e delle loro famiglie. Il 23 ottobre del 2017 la Regione Campania che con Decreto dirigenziale n. 148 del 23 ottobre del 2017 “Disposizioni in materia di assistenza in favore delle persone con disabilità grave e priva di sostegno familiare” con avviso Pubblico diede il via alla presentazione e successivamente selezione di progetti personalizzati
per disabili senza il necessario supporto familiare, e la nostra sezione sempre più tenacemente presentò quattro progetti di vita autonoma, per quattro disabili del Centro Sociale di Casoria.I piani presentati alla Regione Campania, attraverso l’Ambito Territoriale finalmente hanno avuto il tanto sospirato finanziamento di circa trentamila euro per ogni progetto, assicurando il servizio per un anno con accompagnamento e sostegno del disabile e della famiglia al fine di realizzare anche un distacco programmato mirante ad una vita autonoma con residenzialità periodica e autonoma in cohousing. La residenzialità periodica darà modo di abituarli al distacco dalla famiglia in
maniera graduale evitando un distacco che in una futuro sarà inevitabilmente traumatico. Il nostro auspicio è che questa sperimentazione possa essere allargata ad altri soggetti disabili, ma soprattutto che tale programmazione abbia una continuità, perché il “Durante Noi e Dopo di Noi” che impegna significativamente sia la famiglia, sia la persona con disabilità, l’Associazione AIAS e i Servizi Sociali Comunali necessitano di un lungo, delicato e lento lavoro di accompagnamento che può trovare un supporto fondamentale nella Comunità di appartenenza. L’aver costruito il futuro con tutte le componenti coinvolte, necessita di una continuità che faccia da collante per tutta la rete sociale che si sta costruendo intorno all’autonomia della persona disabile. Fiduciosi guardiamo al futuro per poter realizzare le condizioni di autonomia e di vita indipendente riuscita al nostro caro Nicola Laezza, autore di un significativo articolo pubblicato dall’AIAS nel numero di maggio-agosto. Nicola, nato e cresciuto a Casoria e nell’AIAS di Casoria, vive la sua vita indipendente a Roma, ed è per tutti noi pioniere di questa autonomia, e noi credendo che lui possa essere di esempio per tutti i disabili che si affacciano alla vita indipendente stiamo lavorando per creare le condizioni affinché tutto questo si realizzi, evitando di farli arrivare al distacco inevitabile dalla famiglia pensato dal “Dopo di Noi” senza la necessaria preparazione.
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MARIO ARGENTINO Attenzione, stai invecchiando… Divertiti, finché le forze non ti abbandonano! Buon Compleanno per i tuoi 53 anni dallo staff della ALL-PRINT
Nel corso dell’Open Day gli alunni della Scuola dell’Infanzia, Primaria e Secondaria di primo grado presenteranno lo
SPETTACOLO NATALIZIO
Autorizzazione del Tribunale di Napoli n. Reg. 5116 del 28/02/2000
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Editore CASORIA DUE s. a. s società messa in liquidazione
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