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Settimanale di Informazione

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ANNO XIX - N° 03 - DOMENICA 27 GENNAIO 2019

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SCEMPIO NEL CAMPO BOCCE DI FRONTE ALLA STAZIONE: RIFIUTI E SIRINGHE INFETTE


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CARMEN PALUMBO

SCEMPIO NEL CAMPO BOCCE DI FRONTE ALLA STAZIONE: RIFIUTI E SIRINGHE INFETTE

Questa settimana il nostro reportage fotografico si è spostato nella zona della stazione di Casoria e anche qui, come in molti altri posti della nostra città, ci siamo imbattuti in un degrado totale. I rifiuti a Casoria si moltiplicano con la grande inciviltà dei cittadini, che hanno abbandonato ogni forma di protezione per la propria città. L’area fotografata riprende una situazione tuttora in atto, ci troviamo in Piazza Dante, nei giardinetti pubblici, destinati al campo bocce. L’intera superficie appare ricoperta di erbacce e rifiuti di ogni genere e tra questi, come si può ben vedere dalle foto, compaiono anche siringhe infette e ciò fa pensare oltretutto, che questo campo

sia diventato un punto mal frequentato e pericoloso. La preoccupazione manifestata dai cittadini casoriani, nasce soprattutto dalla vicinanza di questa zona alla “Scuola Media Palizzi”, che si trova proprio accanto ai giardinetti. Ciò appare senza dubbio insostenibile, decine di bambini ogni giorno escono dalla scuola e passano tra questi rifiuti, magari per ritornare a casa a piedi o semplicemente si fermano qui a parlare dopo la scuola. Questo significa che il pericolo è dietro l’angolo e che ogni giorno un bambino rischia di inciampare in una di quelle luride siringhe. continua a pag. 4


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Sembra impossibile che un’area, che poteva essere un punto di incontro per anziani che giocavano a bocce o semplicemente una sosta per le mamme che aspettano i propri figli, sia diventata uno scempio totale, un ritrovo di tossici e una discarica per i cittadini. Quello che appare più clamoroso, è che questa situazione va avanti ormai da tempo. Già la settimana scorsa avevamo segnalato il fatto sul nostro sito e ancora prima sul “Roma” e “Cronache di Napoli. Ancora oggi dopo le tante segnalazioni fatte, la situazione non è cambiata, i giardinetti sono pieni di rifiuti e nulla è stato fatto per risolvere la questione. Vista la situazione ci sembra ovvio sottolineare, che se la zona dovesse essere ripulita, prima della nostra uscita di domenica, sarebbe sempre troppo tardi e sarebbe solo per le numerose segnalazioni fatte. Con il vuoto sindacale è anche difficile puntare il dito contro qualcuno, anche perché il danno è stato creato principalmente dall’inciviltà degli stessi cittadini, sta di fatto che sono passate settimane e i giardinetti non sono stati ripuliti. Inoltre con la presenza delle siringhe viene fuori anche un’altra questione, quella della poca sicurezza della nostra cittadina e dell’assenza di controllo in determinate zone. Siamo davanti alla stazione, dove ogni giorno passano tantissime persone, soprattutto ragazzi e come abbiamo già detto, proprio accanto a questo scempio sorge una scuola media. La vigilanza in questa zona dovrebbe essere ancora più costante ed efficiente, per garantire la tranquillità dei genitori e di tutti noi cittadini.

VITTORIA CASO

4 CHIACCHIERE CON… LA PROF.SSA STEFANIA COLICELLI Riparte il nostro “4 chiacchiere con…” dalla prof.ssa Stefania Colicelli, Dirigente dell’I.C. Palizzi, articolato su 3 plessi: sede centrale, P.zza Dante; plesso Duca D’Aosta nell’omonima via; plesso V. Emanuele in via Settembrini: mega istituto con un’utenza composita, costituita da scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di 1° grado, i cui bisogni, profondamente diversi, esigono risposte efficaci, pertinenti e differenziate. La presenza, tuttavia, dei 3 gradi di scolarità consente di confrontarsi, progettare attività di formazione comuni, iniziative di continuità verticale, condividere metodologie di lavoro. A tal fine, il PTOF, sulla base degli esiti del Rapporto di AutoValutazione, prevede azioni e interventi di miglioramento che siano da una parte in continuità con i processi già in atto, dall’altra potenzino, arricchiscano, integrino, innovino la didattica, calibrandola sui reali bisogni formativi degli studenti, nel rispetto delle diversità individuali e dell’inclusività. “L’istituto ospita una platea variegata con punte di disagio in un territorio caratterizzato - precisa la D.S.- dalla carenza di spazi di aggregazione; pertanto, i ragazzi trascorrono il tempo libero per strada, a proprio rischio e pericolo, in una realtà complessa a causa della crisi prima della società contadina e poi di quella industriale”. Da qui la necessità di una scuola “faro nelle tenebre - afferma la prof.ssa Colicelli - volano di crescita del territorio con cui dialogare, la quale non solo

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accompagni i discenti nel percorso educativo dall’età prescolare fino alla scelta dell’indirizzo di studio pertinente alle proprie attitudini, mobilitandone le capacità ma li renda consapevoli che possono essere essi stessi attori di un cambiamento epocale, “cittadini competenti”, soggetti di un percorso formativo che inizia nella scuola e con la scuola ma prosegue in un crescendo continuo e ininterrotto nella società”. A tal fine, all’offerta formativa di base s’intrecciano progetti che coniugazione tradizione e innovazione, fortemente performativi. A proposito della dimensione europea dell’educazione, ampio spazio è dato alle competenze linguistiche e a quelle digitali, attraverso: la pratica della lingua inglese e francese nella secondaria; avviando i bambini fin dalla primaria alla lingua e alla cultura francese; le certificazioni linguistiche tradizionali (Trinity). Altra competenza fondamentale, in tal senso, è quella digitale, certificazione EIPASS, per studenti e docenti all’avanguardia; alla formazione delle competenze di cittadinanza contribuiscono non solo le attività ordinarie ma anche quelle in rete con altre scuole del territorio, associazioni, istituzioni, finanziate dall’UE; i PON e i progetti in essere, di cui alcuni tridimensionali perché coinvolgono discenti, genitori, docenti. Con entusiasmo, infatti, la prof.ssa Colicelli, ne illustra alcuni più recenti. “Occuparsi”, finanziato dal comune di Ca-


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soria, s’incentra sull’idea del prendersi cura di sé, partendo dall’osservazione del paesaggio. “Un’artista, laureata all’accademia di Belle Arti, coadiuvata da un antropologo, racconterà l’intimo legame tra uomo e natura, sia esteriore, rassicurante e coinvolgente, sia interiore, riparativo e catartico. Nei laboratori (all’interno della scuola) attraverso pittura, scultura, manipolazione di materie naturali, i discenti avranno la possibilità di sperimentare l’affinità tra essere umano e natura e dare forma alle emozioni, compiendo un percorso che culminerà in una mostra al CAM delle loro creazioni e in un calco, che l’artista realizzerà di se stessa, una sorta di autoritratto, risultato di un riequilibrio del sé, traguardo dell’iter didattico ma al contempo punto di partenza per ulteriori ricerche”. “Il Palizzi è una delle 152 scuole campane -m’informa con giusto orgoglio la D.S- finanziate per la realizzazione di un Laboratorio di composizione musicale digitale, (partner il Capri festival) ambiente di apprendimento che a Casoria è un unicum e può diventare coinvolgente, formativo e stimolo di crescita per il territorio”. Coniuga teoria e pratica, discenti e genitori, anche il progetto “LealE: Legalità ed Educazione”, teso al recupero dello svantaggio attraverso: 600 ore di percorsi culturali dall’educazione sociale alla civica, dalla scrittura creativa alle arti marziali; incontri mirati con i

volta, se costituiscono un ampliamento dell’O.F, ne sono anche parte integrante, trattando arte, sport, musica, ambiente, scrittura creativa in orario extracurricolare. Tra i PON “Vedere attraverso lo sguardo di Depero, ricreare attraverso lo sguardo dei bambini” è sicuramente uno dei più stimolanti: parte dall’osservazione del mondo fantastico di F. Depero, la cui opera d’arte offre una prospettiva comunicativa immediata e guida i bambini alla ri-creazione di oggetti e personaggi deperiani, poi “animati” grazie ad una particolare tecnica di animazione: la stop motion. La ricca e vasta progettualità, di cui quanto sopra è solo un cenno, contribuisce a far sì che “questa scuola – concordo con la prof.ssa Colicelli, umanista attenta e volitiva – cerchi di prevenire e superare le condizioni di rischio e di svantaggio, come “luogo” di elaborazione di un pensiero critico capace di porsi in interazione con le diversità, sconfiggendo pregiudizi ed intolleranze e di percorrere itinerari che portino alla costruzione di una realtà in cui possano convivere mondi diversi; una scuola che rende i ragazzi protagonisti dei diritti e dei doveri e quindi vettori di legalità anche nel regno del clientelismo e nella terra dei fuochi; una scuola che si apre ai bisogni del territorio, divenendone un significativo punto di crescita umana e culturale”.

genitori; uno sportello di counseling, uno antiviolenza, uno medicosociale; eventi interessanti intermedi e conclusivi tra cui un torneo di calcio e una marcia per la legalità. “A scuola con il geologo; la terra vista da un professionista”, col patrocinio morale del Ministero per l’ambiente, ha informato su rischi e problemi causati dalla mancata tutela del territorio, valorizzando le risorse interne alla scuola e coinvolgendo attivamente i discenti, poi gratificati per la loro partecipazione. Dimensione laboratoriale, spazio flessibile, TEAL (tecnologie per l’apprendimento attivo), Flipped Classroom, in aggiunta alla didattica tradizionale, consentono ai docenti d’individualizzare e personalizzare l’apprendimento, ottenendo un’elevata percentuale di successo formativo. I PON, a loro

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Bianca Buononato

Sport e impegno sociale Premio Ferrara assegato ai giornalisti Ciro Troise e Maria Elefante

Una mattinata in ricordo di Mimmo Ferrara, giornalista cui è dedicato l’omonimo premio giunto quest’anno alla seconda edizione. La cerimonia di premiazione si è svolta nella sede dell’Ordine dei Giornalisti della Campania. Ottavio Lucarelli, presidente dell’Odg della Campania, ha voluto ricordare l’impegno di Ferrara in favore dei giovani cronisti. Alla manifestazione hanno partecipato tra gli altri, il presidente dell’Ordine nazionale dei Giornalisti, Carlo Verna, quello della Casagit, Daniele Cerrato, il direttore del Roma, Antonio Sasso, il presidente dell’Emerotecabiblioteca Tucci, Salvatore Maffei, ed i familiari del compianto Mimmo Ferrara. Due i vincitori ex-aequo: Maria Elefante e Ciro Troise, giornalisti under 35, che collaborano con Il Mattino e il Corriere del Mezzogiorno, entrambi autori di numerose inchieste sullo sport come valore sociale, sulla sanità, sui disabili. Maria Elefante con il suo articolo “Marco, il coraggio va per mare” racconta la storia di Marco Rossato, atleta di vela, che ha perso l’uso delle gambe dopo un incidente stradale e, andando in giro per

il mondo, vuole sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza dello sport per i disabili, sulla protezione ambientale e sull’accessibilità dei porti. Ciro Troise, con il servizio “Lo sport è vita”, sottolinea l’importanza delle strutture sportive sui territori. Due pezzi bellissimi quelli di Maria Elefante e Ciro Troise, intervenuti poi con grandi parole al ritiro del premio, soffermandosi a lungo sui mutamenti avvenuti nel giornalismo e sulla passione che li ha spinti ad intraprendere un lavoro che chiama a grossi sacrifici. La giuria inoltre ha deciso segnalare con una menzione speciale l’articolo di Daniele Bartocci, con un servizio sui giochi integrati di scherma a Jesi,

in provincia di Ancora. Tantissimi i giornalisti intervenuti, molti avviati alla professione con i consigli di Mimmo Ferrara, esempio di dedizione al lavoro e professionista rigoroso, organizzatore come pochi del lavoro di redazione, dallo sport alla cronaca. Durante il terremoto dell’80, Ferrara si trasferì in Irpinia organizzando una redazione che coprì per mesi i servizi sul Mattino. Mimmo Ferrara è stato anche redattore capo dei settimanali sportivi del Mattino, Sport Sud e Lo sport del Mezzogiorno. Una figura importante nel giornalismo e nel sindacato quella di Mimmo Ferrara, messa più volte in risalto dagli intervenuti durante la premiazione nel salone dell’ordine dei giornalisti a Cappella Vecchia a Napoli alla presenza dei familiari di Mimmo Ferrara. E la presidente della commissione, Bianca Ferrara, figlia di Mimmo, anche a nome dei fratelli Mauro, Giovanna, Paolo e Fiorella, ha dato appuntamento alla prossima edizione del premio. Carlo Verna ha annunciato che dal prossimo anno il premio avrà anche il patrocinio dell’Ordine nazionale dei Giornalisti.


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Avv. DIANA SANTUCCI

Mauro Muto, nuovo Direttore Sanitario del San Leonardo Grande novità per il San Leonardo, ospedale di Castellammare: dal 16 gennaio 2019 Mauro Muto è il nuovo Direttore Sanitario. Per la ASL Napoli 3 Sud il 2019 inizia con un cambiamento radicale, frutto di una nomina trasparente e meritocratica, come emerge dalla carriera del dottor Muto. Mauro Muto, medico chirurgo, specialista in igiene e medicina preventiva, medicina legale, con formazione post universitaria in managment sanitaria presso la Bocconi di Milano ed in Gestione delle strutture sanitarie complesse presso l’Università del Sannio. Dipendente del Servizio Sanitario Regionale quale dirigente medico con funzione di Direttore sanitario si è occupato, tra l’altro, di medicina di base, di medicina sociale e legale e di attività ispettive presso strutture sanitarie pubbliche e private accreditate. Attualmente sta frequentando (trenta gli ammessi a partecipare) il corso “Gestione manageriale Strutture Complesse” tenuto dal Formez in collaborazione con la Federico II e l’Univer-

sità di Salerno. Non solo meriti professionali e titoli accademici. Ciò che contraddistingue il dottor Muto, originario dell’area di Napoli nord, è il suo obiettivo perseguito costantemente e agguerritamente in tanti anni di onorata carriera, ossia quello fornire un servizio pubblico al cittadino, riconoscendogli e cercando di assicurare il diritto alla salute contemplato dalla Costituzione. “Il mio obiettivo - dichiara il dottor Muto - rimane quello di dare una sanità a misura d’uomo, al servizio di chi soffre in piena efficacia ed efficienza. È la missione di tutti quelli che scelgono il servizio sanitario pubblico per essere a fianco dei meno fortunati”

TERESA D’ANGELO

La tutela della salute è un diritto fondamentale dell’individuo e interesse della collettività, contemplata dall’articolo 32 della Costituzione, nel rispetto della dignità e della libertà della persona umana, mediante il Servizio Sanitario Nazionale. Istituito nel 1978, il SSN italiano ha carattere universalistico e solidaristico, fornendo cioè l’assistenza sanitaria a tutti i cittadini senza distinzioni di genere, residenza, età, reddito e lavoro. L’articolo 32 recita “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività e garantisce cure gratuite agli indigenti”. Sono questi i pilastri della nostra Carta. Tali principi sono radicati nello spirito del dottor Muto, il quale si impegna quotidianamente per garantire al cittadino il massimo livello di efficienza, assicurando quindi un accesso ai servizi nel rispetto dei principi della dignità della persona, dei bisogni di salute, di equità, qualità, appropriatezza delle cure e economicità nell’impiego delle risorse.

Un Teatro Cilea da soldout con Peppe Iodice

Un grande mattatore, dove l’unico posto in cui si sente veramente bene è il palcoscenico.Grandi serate con lo spettacolo “Una sera all’improvviso” che hanno regnato l’ho scorso weekend al Teatro Cilea.Scritto da Lello Marangio e Peppe Iodice, uno show senza rivali, dove Peppe ha donato tutto sé stesso con applausi e risate da vero re comico. Un fantastico cast partendo da Pino L’Abbate, Massimo Cozzolino, Enzo Paudice, Daniele Decibel Bellini, Fabiana Sera, Rosy Orso, le splendide grafiche di Max Laezza, i tanti musicisti, gli splendidi ospiti delle tre serate ed management Claudio Malfi.Un grande artista che ha festeggiato i suoi 25 anni di carriera, con tutta la sua spontaneità, semplicità e comicità. Grazie Peppe per essere così straordinario per un pubblico che ti sostiene e ti ama.


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10 MARYLON LONGOBARDI “Napoli in Filigrana”, Compagnia Teatrale Amatoriale, nasce dal fortunato incontro tra il suo fondatore, Alfredo Alvino, e Padre Silvio d’Aniello, Parroco della Chiesa di San Giuseppe Moscati a Scampia. Ed infatti la sua sede stabile è proprio nella bellissima sala parrocchiale dedicata anch’essa al Santo medico napoletano. “ Napoli in Filigrana’”, che vanta oltre quindici componenti tra attori e tecnici eccellenti, compresa la speaker ufficiale, porta sul palcoscenico di Scampia le più belle e le più classiche commedie della tradizione teatrale napoletana, ed anche dei rifacimenti in lingua napoletana di commedie della tradizione teatrale italiana e non solo, offrendo sempre al vasto pubblico che la segue ormai con affetto ed entusiasmo, spettacoli di grande qualità professionale. Dunque un’opera di diffusione culturale di grandissimo rilievo, poichè, recuperando testi teatrali classici e moderni, si offre alla comunità di Scampia la preziosa opportunità di arricchimento culturale, attraverso il puro divertimento, consentendo così, a tutti gli strati lavorativi, di accedere al fenomeno teatro. La prova inconfutabile dello straordinario impegno teatrale della Compagnia ‘Napoli in Filigrana’ è stata la realizzazione complessa e difficile della commedia “Arsenico e ddoje meze cazette”, portata in scena nel 2018, con la quale la Compagnia ha raggiunto consensi del pubblico a dir poco entusiastici. Il testo, originariamente in lingua inglese (il titolo era in origine

‘Arsenico e vecchi merletti’) è stato tradotto da Alfredo Alvino, regista e direttore artistico della Compagnia, in napoletano, trasferendo anche l’azione teatrale nella Napoli degli anni ‘50. Il successo di questa riuscitissima ed originale commedia è stato tale che, volendo accontentare le espresse richieste del pubblico, si è deciso di riproporla nella prossima primavera. Tutto il lavoro e l’impegno, che si svolge quasi sempre nelle tarde ore serali, profuso da attori e tecnici, è sempre avvenuto senza alcun tipo di compenso, ma nel più autentico e puro spirito di volontariato e beneficenza, devolvendo tutti gli incassi della vendita dei biglietti, alla Parrocchia di San Giuseppe Moscati, di cui è Parroco don Silvio d’Aniello. Questi è stato ed è tuttora animatore ed artefice di tutta l’attività teatrale della Compagnia, incoraggiando e sostenendo il regista e gli attori in questa bellissima, anche se faticosa, avventura. Dunque una felice simbiosi fra Cultura e Attività Sociale nel territorio di Scampia, dettata esclusivamente dall’AMORE. Infatti è proprio l’AMORE il volano motore di questa Compagnia, AMORE sia per il fenomeno - teatro e sia per il sociale, dando respiro alla cultura teatrale classica e nel contempo realizzando il sogno di offrire alla gente di Scampia un teatro veramente popolare, accessibile a tutti, e non un teatro d’elite, cioè riservato a pochi fortunati.

LA MAGIA DEL TEATRO A SCAMPIA


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11 a cura della Dott.ssa Flavia Altieri, Biologo Nutrizionista

Carenza di sonno? Occhio al desiderio di cibo spazzatura

Una sola notte senza chiudere occhio e scatta la voglia irrefrenabile di cibo spazzatura. A mettere sotto accusa la carenza di sonno è uno studio pubblicato sul Journal of Neuroscience e condotto da Julia Rihm dell’Università di Colonia in Germania. Ormai sono numerosissimi gli studi che legano i disturbi o la carenza di sonno con sovrappeso e altre malattie metaboliche, nonché anche con la tendenza ad avere un maggior introito dopo una notte insonne. In questo lavoro si è cercato di portare alla luce i possibili meccanismi sottostanti con cui il sonno perso pesa sulla linea e sulla salute. Gli esperti tedeschi hanno coinvolto un gruppo di volontari: dopo una cena uguale per tutti una parte di loro è tornata a casa a dormire, gli altri sono rimasti in laboratorio dove sono stati tenuti svegli l’intera notte. La mattina dopo l’intero gruppo è stato studiato sia per il desiderio di cibo (in particolare snack e cibo spazzatura) sia dal punto di vista dell’attività cerebrale. Ebbene, è emerso che con una notte insonne alle spalle si tende a considerare con più rilievo il cibo rispetto a altri oggetti neutri

mostrati loro, mentre aree del cervello legate a emotività e appetito sono più attive se manca il sonno. Chi dorme non piglia pesci ma non ingrassa. In compenso i bambini che dormono poco e male, circa sei ore a notte, sono più propensi a prendere peso. Ad affermarlo è la Sipps, la Società italiana di pediatria preventiva e sociale, analizzando gli ultimi studi che mettono in relazione sonno e obesità. Come spiega la Dottoressa Elvira Verduci, ricercatore in nutrizione clinica all’Università Statale di Milano, È recente l’ipotesi di una possibile associazione tra ridotta durata del sonno e obesità. I cambiamenti dello stile di vita hanno reso comune l’abitudine di dormire meno.

Stesso discorso per gli adolescenti; i dati lasciano poco spazio alle interpretazioni: lo studio europeo Helena, che ha osservato le abitudini nutrizionali, l’attività fisica e la durata del sonno di oltre tremila adolescenti provenienti da dieci Paesi europei, oltre a confermare la presenza di un indice di massa corporea più elevato negli “short sleepers” curiosamente, nei soggetti in cui la durata del sonno era inferiore alle otto ore per notte, ha evidenziato un aumento dell’appetito per i prodotti alimentari ad alto contenuto di grassi e carboidrati, come patatine, pizza e hamburger. Al contrario, la proporzione di adolescenti che consuma più frequentemente frutta, verdura e pesce è maggio-

re in chi dorme più a lungo. Per spiegare l’associazione tra diminuzione delle ore di sonno e aumentato rischio di obesità sono stati ipotizzati diversi meccanismi. Tra questi, ad esempio, un aumento dell’appetito dovuto ad un’alterazione dei neuropeptidi coinvolti nella regolazione dell’appetito stesso, un aumento del tempo disponibile per assumere alimenti ricchi di calorie durante la giornata. Infine il fattore stanchezza: più si è affaticati e meno si è propensi a fare dell›attività fisica. E’ importante porre l’attenzione sui bambini; compito del pediatra e dei genitori è quello di educare fin dai primi anni di vita non solo a corrette scelte alimentari, ma anche a corretti stili di vita quali un’adeguata attività fisica ed un’abitudine regolare al sonno sia in termini di qualità che di quantità. Le indicazioni riguardo una corretta igiene del sonno sono solo un aspetto di quello che è un più ampio discorso su un corretto stile di vita: considerare nella valutazione anamnestica di un bambino anche la tipologia di sonno è fondamentale nell’inquadramento generale del piccolo.

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EMILIA SENSALE

Il Salotto Primavera Arte presenta al Vomero l’evento “Magia d’arte in biblioteca”

Il Salotto Primavera Arte di Ilva Primavera, cantante ed organizzatrice di eventi culturali, venerdì 1 febbraio 2019 alle ore 16.00 presso la Biblioteca B. Croce al Vomero, presenterà l’evento ‘Magia d’arte in biblioteca – incontro tra libro, pittura, poesia e musica’. Tale manifestazione vuole sensibilizzare a formare cittadini più consapevoli ad amare la bellezza dell’arte, della letteratura, della poesia e della musica, capaci di provocare emozioni che migliorano la vita. In occasione dell’evento è stata organizzata la mostra collettiva d’arte ‘Napoli in mostra’, con opere pittoriche e fotografiche sulla città, i vicoli, le piazze, il mare, nonchè sulle icone partenopee che hanno dato lustro alla nostra città come Eduardo De Filippo, Totò, Nino Taranto, Pino Daniele, Massimo Troisi e tanti altri. La mostra sarà allestita lunedì 28 gennaio dalle ore 10.30 alle ore 12.30 e sarà visitabile fino a venerdì 1 febbraio, giorno del Salotto Primavera Arte. Ecco gli artisti partecipanti: Nadia Basso, Aurora Aspide, Concetta de Dominicis, Emilia della Vecchia, Emilia Sensale, Romolo Piantino, Cesarano Melina, Maurizio Fontanella, Carlo Pepe, Massimiliano Froechlich, Giovanni Incoronato, Carmen Caruso, Gemma Amoroso, Anna Scopetta, Immacolata Maddaloni, Francesco Liuzzi, Antonella Notturno, Kseniya Pashchenko, Giada Barbaro, Davide Mirabella, Rosario Petito, Carmela Bianco, Raffaela Russo, Adriana Mallano, Lucia Caiazza, Maria Pia Ventrella, Salvatore di Palma, Claudio Morelli, Mario Romano, Massimiliano Giuliani, Emilia Milly Lombardi, Marcello Erardi. L’evento si articolerà inoltre in un intervento poetico di Luciano Galassi, Lello Florio, Ilde Rampino, Clara Chiariello, Serenella Siriaco e Rosanna Campobasso, e nella presentazione del libro ‘Come le storie che cominciano’ di Christian Capriello e Armando Grassitelli. Momento musicale di Ilva Primavera, accompagnata al piano dal musicista Raffaele Marzano.


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BIOLOGIA DELLA NUTRIZIONE

a cura della Dott.ssa Flavia Altieri, Biologo Nutrizionista

Stop alcol: se ti fermi a Gennaio, benefici tutto l’anno

Il mese di Gennaio senza alcol può portare benefici tutto l’anno, dalla perdita di peso ad un sonno migliore. A rivelarlo è la Ong inglese Alcohol Change, che dal 2013 promuove il ‘Dry January’, sulla base di uno studio dell’Università del Sussex. Nella ricerca, pubblicata su Health Psichology, sono state seguite più di 800 persone che hanno tentato di non bere alcol nel gennaio del 2018. I partecipanti, spiega Richard de Visser, l’autore principale, ancora ad agosto bevevano meno, con una media di 3,3 giorni alla settimana con assunzione di alcol, contro i 4,3 di chi aveva continuato a bere. Anche le unità di alcol consumate in media in un gior-

no sono risultate minori, da 8,6 a 7,1, mentre i giorni di ubriachezza erano passati da 3,4 a 2,1 al mese. “A questi si

aggiungono benefici immediati – spiega de Visser – Nove persone su dieci hanno affermato di aver risparmiato soldi, sette su dieci di dormire meglio e tre su cinque di aver perso peso. E’ interessante notare come gli stessi benefici, anche se in misura minore, sono stati notati anche in chi non è riuscito a stare senza alcol per tutto il mese. Ci sono benefici anche solo nel cercare di completare il ‘dry january’. Oltre a quelli elencati i partecipanti allo studio hanno riferito altri benefici, aggiunge l’esperto. Più del 90% ha dichiarato di sentirsi più sotto controllo nell’abitudine al bere e un 54% ha addirittura riferito di avere una pelle migliore”.

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La nostalgia musicale non è solo un fenomeno culturale: per i Fantasy Band è un ordine comandato. Non importa quanto i nostri gusti siano diventati sofisticati: la nostra testa rimane bloccata su quelle canzoni - che i Fantasy Band ci regalano e che vivono sulla propria pelle - a cui ci ossessionammo durante le nostre tormentate vicende dell’adolescenza. I Fantasy Band, per quanto maturi possano diventare, la loro musica rimane sempre una via di fuga verso la genuina passione della giovinezza. Il senso di nostalgia che provoca l’ascolto del loro repertorio non è solamente un effimero ricordo di quegli anni: è un portale neurologico che ci dà un assaggio di quando i nostri cervelli sprizzano di gioia durante l’ascolto delle canzoni che ci deliziano.

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