Ticino Business

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nr. 3 / Apr. 2011

Le richieste degli imprenditori alla politica

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Sommario

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Aprile 2011 Strong opinion Editoriale Contromano Il Tema Ospite

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Ospite

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Ospite Biblioteca liberale Speciale Elezioni 2011 Speciale Elezioni 2011 Attualità Attualità

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Attualità Attualità Attualità Eventi Eventi

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Formazione Servizi della Cc-Ti Osec Fiere internazionali Vita dei Soci Vita dei Soci Vita dei Soci Vita dei Soci Vita dei Soci Vita dei Soci Vita dei Soci Vita dei Soci Vita dei Soci Vita dei Soci Vita dei Soci Vita dei Soci Vita dei Soci

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Elezioni politiche, profilo per un candidato Fra liste elettorali e liste nere La demagogia sindacale è un boomerang per i lavoratori Cosa ci si aspetta dalle prossime elezioni Intervenire sulla politica economica: ecco le basi da gettare per il Ticino che verrà Condizioni quadro e pianificazione territoriale per dare forza al settore delle pietre naturali Per un potenziamento del settore della logistica La mano della “Provvidenza” contro lo statalismo Rinaldo Gobbi, candidato PLR al GC n. 24 Marco Passalia, candidato PPD al CdS n. 5 e al GC n. 67 La nuova perequazione finanziaria: la strada è quella giusta! MIGROS Ticino: arcobaleno aziendale si integra perfettamente nella strategia di sostenibilità dell’azienda Costituita l’Associazione per la promozione della piazza finanziaria La nuova realtà dell’export svizzero: le piattaforme AlpTransit: cantieri, trasporti ed economia Come fare business con il web, il 14.4.2011 Dove sta andando l’America Latina? Tendenze e prospettive di business, il 9.5.2011 Corsi proposti dalla Cc-Ti Cerca lavoro Commercio estero I prossimi appuntamenti Satel Control SA Concordia UPSA Sezione Ticino FPCE La Mobiliare Suitenhotel Parco Paradiso**** Luisoni Consulenze SA IECG - International Ethics Consulting Group Mic Mac Promotion Sagl Svega Consulting web Cornèr Banca SA Helvetia Assicurazioni Fratelli Roda SA

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Impressum

nr. 3 / Apr. 2011

Editore: Camera di commercio, dell’industria, dell’artigianato e dei servizi del Cantone Ticino, Lugano Redattrice responsabile: Lisa Pantini

Le richieste degli imprenditori alla politica

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nr. 3 / Apr. 2011

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Comitato redazionale: Franco Ambrosetti, Luca Albertoni, Rinaldo Gobbi, Lisa Pantini, Simona Morosini Marconi e Marco Passalia

Redazione: Cc-Ti, Corso Elvezia 16, 6900 Lugano Tel. +41 91 911 51 11 Fax +41 91 911 51 12 pantini@cc-ti.ch www.cc-ti.ch Pubblicità: Pubblicità Sacchi, C.P. 558 6928 Manno Tel. +41 91 600 20 70 info@pubblicitasacchi.ch www.pubblicitasacchi.ch

Stampa: TBS, La Buona Stampa sa via Fola 11, Pregassona (Lugano) Diffusione: Tiratura: 2’500 copie Abbonamento gratuito per i soci Cc-Ti Abbonamento supplementare: - CHF 50.- annuo - per i non soci CHF 70.- annuo (+ IVA) Frequenza: Ticino Business è pubblicato in 10 numeri annuali


Strong Opinion di Franco Ambrosetti, Presidente della Cc-Ti

Elezioni politiche, profilo per un candidato Quest’anno la Cc-Ti ha deciso, per la prima volta nell’ultimo trentennio, di non indicare ai propri soci e all’opinione pubblica una rosa di candidati da raccomandare alle prossime elezioni cantonali. Da molto tempo al nostro interno,si era affrontata la delicata questione se fosse opportuno esprimere raccomandazioni in un campo prettamente politico, quello delle elezioni, scegliendo infine di concentrare l’attività nei vari campi della politica economica rinunciando a intervenire nella politica tout court. In un Cantone ove a causa delle ridotte dimensioni, c’è l’abitudine a far un po’ di tutto creando tanta confusione nei ruoli, ci pareva un atto di buon senso. La Cc-Ti è da qualche anno ormai indipendente dai partiti politici e dai loro desideri spesso condizionanti. Come associazione mantello delle associazioni di categoria lavora a difesa degli interessi economici delle 42 associazioni con i loro oltre 90’000 posti di lavoro,difendendo con costanza e determinazione l’economia di libero mercato,la cornice entro la quale si deve poter muovere liberamente ogni singolo imprenditore. Siamo costretti alla vigilanza continua, per frenare in tempo entusiasmi statalisti, intrusioni dannose anti mercato, progetti di natura dirigistica volti a ridurre la libertà economica, con conseguenze a volte gravi per la crescita economica. Tutti sappiamo, al più tardi dopo i massicci interventi a sostegno dei Paesi europei che non crescono (e accumulano perciò debiti enormi), che la crescita è un fattore fondamentale per garantire benessere,socialità ed equità. È noto ai più che economia e politica siano strettamente connesse. La scelta delle persone destinate a governare e a legiferare ha quindi anche per noi estrema importanza. Ma se l’indicare preferenze per uno o più candidati è un atto politico, nulla impedisce alla Cc-Ti di definire quale genere di personalità essa consideri appropriata. I criteri che definiscono il candidato-tipo sono essenzialmente: a) indipendenza di giudizio: intendo il saper decidere ragionando con la propria testa, in modo disinteressato e indipendente, nell’interesse del Paese prescindendo da esigenze partitiche divergenti o desideri di correnti e gruppi di potere. Vuol dire non lasciarsi condizionare dalle fazioni che affollano gran parte delle organizzazioni partitiche, vero cancro di una seria democrazia liberale perché impongono a tutti l’obbligo di schierarsi. Indipendenza di giudizio significa rifiuto dei dogmi (non mi riferisco a temi religiosi) e dei pregiudizi; b) credere fermamente che la libertà sia un fine, non un mezzo da usare per raggiungere un fine magari di tipo idealistico; c) credere che in una società giusta gli individui debbano godere di un ampia sfera di autonomia ove il limite è posto dal non causare danno agli altri. Ciò significa difendere le libertà individuali tra le quali, quella che a noi tanto preme:la libertà di mercato; d) credere, infine, che l’idealismo di Hegel è stato all’origine dei totalitarismi nefasti dello scorso secolo, ricordando che da noi

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sopravvive tutt’ora una cultura che vede lo Stato come entità superiore, altamente morale e quindi ad esso affiderebbe anche la gestione del proprio bucato. Lo Stato in primo luogo è al servizio dei cittadini e non viceversa come ai tempi delle monarchie assolute: ne consegue che deve operare laddove sa fare meglio lasciando al privato ciò in cui esso riesce meglio. Significa introdurre politiche di liberalizzazione e privatizzazione, un tema odiato dai collettivisti conservatori che temono il riformismo. Tramutare in esempi pratici questa spicciola filosofia liberale nei settori economici che ci interessano non è difficile. Si comincia con le finanze statali, il loro risanamento senza dimenticare che il Cantone ha perso drammaticamente posizioni riguardo alla competitività fiscale e all’attrattività rispetto ad altri Cantoni per cui nuovi sgravi fiscali saranno inevitabili. Si passa all’istruzione che come tutto può essere migliorata specie in termini di meritocrazia, mirando a incentivare lo sforzo in ricerca e sviluppo con vere, efficaci misure di sostegno per le start-ups. Occorre poi affilare le armi in vista della battaglia per la mobilità e sconfiggere gli ideologi illiberali della Iniziativa delle Alpi che non vogliono un secondo tubo al Gottardo condannandoci al declino economico,per altro, nel turismo già iniziato. Da ultimo partendo dai compiti dello Stato si cerca di definire l’organico statale. Potrei continuare, ma lo spazio non lo consente. Candidati che presentano queste qualifiche ce ne sono abbastanza. Più che fare i nomi a noi premeva spiegare che tipo di cultura politica ci aspettiamo per far crescere il Paese affrontando con pragmatismo i problemi concreti. Non vorremmo uno Stato che pensi di sapere meglio dell’individuo ciò che per lui è bene impedendogli di scegliere, magari sbagliando. Ho tralasciato volutamente l’etica come argomento. Perché viviamo in uno Stato di diritto ove conta la legge, non siamo neo puritani, ne moralisti ne tantomeno giustizialisti, non confondiamo la legge con la morale caratteristiche peraltro ben presenti nel nostro amato Paese e usate di recente con un doppiopesismo perverso che ricorda i peggiori periodi della controriforma. Chi ha responsabilità istituzionali non commetta reati. La morale la lasciamo alla coscienza personale di ciascuno di noi. Dopo secoli di statalismo dai faraoni, agli imperatori romani, alla Germania nazista, vogliamo una società in cui l’uomo con i suoi diritti individuali sia il fine, non un mezzo, un limone da spremere per alimentare un collettivismo stantio e le sue casse sempre vuote, ci aspettiamo dei politici che vigilino affinché lo Stato sia garante di questi diritti spesso dati per scontati e proprio per questo dimenticati.


Editoriale di Luca Albertoni, Direttore della Cc-Ti

Fra liste elettorali e liste nere

La lunghissima campagna elettorale in vista del prossimo 10 aprile sta volgendo al termine. Finalmente, verrebbe da dire. Non solo per le numerose sollecitazioni a cui sono sottoposti candidate e candidati, ma anche e soprattutto perché, inevitabilmente, la campagna condiziona molto, se non troppo, il lavoro di tutti. Purtroppo le dinamiche internazionali, nazionali e cantonali lasciano poco tempo per respirare, per cui perdere troppo tempo con gli slogan elettorali, abbandonando l’indispensabile lavoro di terreno rischi di diventare un lusso che non possiamo più permetterci. Fra i temi di sempre più stringente attualità, mi preme sottolinearne uno, già evidenziato più volte nel corso delle manifestazioni elettorali organizzate in tutto il Ticino a sostegno dei nostri due candidati Rinaldo Gobbi e Marco Passalia. La necessità che il Cantone si doti di una politica “estera”, o forse sarebbe più corretto chiamarla “esterna”, ma la sostanza non cambia. Si tratta dei rapporti con la Capitale federale, con altri Cantoni, con l’estero (Italia in primis, ma non solo). Questo chiama ovviamente in causa in prima battuta il Governo, che comunque si è già giustamente attivato designando un delegato per le relazioni con Berna e prospettando la nomina di un incaricato delle relazioni con l’Italia, analogamente a quanto già fatto dalle associazioni economiche. Ma il discorso è molto più ampio e riguarda tutta la classe politica ed in particolare il futuro Gran Consiglio. Ritengo infatti che sia assolutamente necessario che tutti coloro che rappresentano il popolo ticinese abbiano un’attenzione verso quanto succede attorno a noi. Lo esigiamo in modo deciso soprattutto da chi vuole rappresentare l’economia, ma è un discorso che tocca tutti. Non si tratta di decidere se essere favore-

voli all’adesione o meno all’Unione Europea, ma è necessario sapere quali decisioni vi vengono prese e quali effetti possono avere sulla Svizzera e sul Ticino. Analogo discorso vale ovviamente per quanto succede a Berna, sempre più centro decisionale a scapito dell’autonomia dei Cantoni. Senza questa sensibilità, continueremo a parlarci addosso e subiremo gli eventi. I numerosi impegni a livello federale mi insegnano che la realtà ticinese è praticamente sconosciuta. E purtroppo è solo colpa nostra perché non riusciamo a proporci con decisione e credibilità. Limitandoci ad implorare uno statuto speciale, dubito che andremo molto lontano. Non dobbiamo poi stupirci del fatto che subiamo gli effetti delle black list italiane e che a Berna manco se ne siano accorti. Per questo motivo, la Cc-Ti ha deciso di effettuare un sondaggio fra i propri associati, per cercare di dare corpo alle lamentele e produrre cifre concrete. I risultati del sondaggio (consultabili sul nostro sito, www.cc-ti.ch) sono tutt’altro che confortanti. Il 64% delle aziende ha dichiarato di essere toccato anche solo parzialmente dalle black list italiane. Cifre che smentiscono clamorosamente chi riteneva che si trattasse di casi isolati. Il vertiginoso aumento dei costi amministrativi legati alle operazioni commerciali con l’Italia, segnalato dall’84% delle imprese, è un fattore estremamente preoccupante che mina alla base la nostra competitività. Eppure pochi se ne sono preoccupati. Per questo ritengo che una politica “estera” o “esterna” che sia non può e non deve essere di esclusiva competenza dei privati. È un compito che tutta la classe politica dovrà assumersi.

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Contromano di Alessio Del Grande

La demagogia sindacale è un boomerang per i lavoratori

Facile prevedere che non ci saranno problemi nel raccogliere 100 mila firme per l’iniziativa sul salario minimo garantito per legge. L’iniziativa “Per la protezione di salari equi” lanciata lo scorso gennaio dall’Unione sindacale svizzera, sostenuta dal PSS e dal sindacato Unia, chiede una paga oraria non al di sotto dei 22 franchi all’ora per assicurare un salario, a tempo pieno, di 3'800 franchi. Stando alle stime della sinistra attualmente nel nostro Paese 400 mila persone circa, in gran parte donne, avrebbero una busta paga che non arriva a questa cifra. Sulla carta niente da eccepire. Come si fa a dire di no ad un salario più alto? Ma nel populismo della proposta dell’USS ci sono dei risvolti assai pericolosi con conseguenze negative per gli stessi lavoratori che si vorrebbero tutelare. C’è, innanzitutto, un rigurgito di quel dirigismo, connaturato al massimalismo sindacale, per cui l’economia, anche in quei campi in cui dovrebbe giocare la libera contrattazione tra le parti, deve essere regolata dallo Stato con l’autorità della legge. Ma se questo è uno dei vizi antichi di una sinistra che non sa rinnovarsi per aprirsi ad un moderno riformismo, il salario minimo legale potrebbe essere un boomerang i lavoratori. In un Paese come la Svizzera che ha già il costo del lavoro tra i più elevati al mondo, quante imprese bisognerebbe domandarsi, si possono permettere di pagare uno stipendio di 3'800 franchi per l’impiego di una manodopera che per lo più ha scarse o nulle qualifiche professionali. Perché proprio di questo si tratta: a percepire stipendi al di sotto di questa somma sono proprio i dipendenti non qualificati. Se decine e decine di migliaia d’imprese non sono in grado di pagare questo salario minimo legale, saranno costrette a chiudere o sbaraccare tutto e trasferirsi all’estero, là dove il lavoro costa molto meno. Anche a due passi dalla Svizzera. E, allora, quali possibilità d’impiego resterebbero per queste persone non qualificate? Per loro ci sarebbero solo le indennità di disoccupazione. Sarà questo il risultato certo dell’iniziativa qualora essa dovesse essere approvata. Un risultato che la demagogia sindacale fa finta d’ignorare, pressata com’è dalle frange più estreme della sinistra che avevano già presentato iniziative simili a livello cantonale. Una rincorsa a sinistra che ha contagiato pure il Pss che nel suo ultimo congresso aveva approvato il principio di un salario minimo mensile di 3'500 franchi per tredici mensilità e che di buon grado si è associato al gioco al rialzo dell’USS. Se si vogliono davvero difendere i redditi e il tenore di vita dei lavoratori, soprattutto di quelli con salari bassi, sindacati

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e sinistra dovrebbero fare ben altre battaglie. Dovrebbero battersi contro monopoli e cartelli, che oltre ad ingessare l’economia elvetica, provocano anche un artificioso costo della vita da noi superiore di un 30-40% rispetto alla media degli altri Paesi europei. Una sinistra moderna dovrebbe battersi contro il parassitismo delle rendite di posizione, dovrebbe impegnarsi a favore di liberalizzazioni e privatizzazioni che aprendo molti settori alla libera concorrenza abbasserebbero i prezzi e creerebbero pure più opportunità di lavoro per tutti. Populismo e demagogia sono, invece, strade molto più facili. Anche a costo si di scardinare uno dei principi base del nostro ordinamento: quello della contrattazione sociale tra i vari partner, ben più adeguata a calibrarsi sulle specificità delle singole realtà aziendali o dei differenti settori produttivi. Per tutelare chi lavora non servono leggi calate dall’alto, queste sono buone solo a danneggiare il nostro sistema economico, penalizzando in definitiva gli stessi lavoratori. Non meno demagogica e pericolosa è l’ iniziativa “1:12 per salari equi”, lanciata dalla Gioventù socialista svizzera. Quella “meglio gioventù” che con un fotomontaggio aveva raffigurato il presidente di Novartis Daniel Vasella nudo su un manifesto. Cosa vogliono i giovani socialisti? Vogliono che il salario massimo versato da un’impresa non superi di 12 volte il salario minimo pagato dalla stessa azienda. Una richiesta nata sull’onda delle polemiche per gli stipendi d’oro di molti manager, che ha cercato di cavalcare il risentimento popolare per taluni abusi che indubbiamente ci sono stati. Ma il rimedio proposto è peggiore del male che vorrebbe curare. Sacrosanto evitare certi eccessi, giusto soprattutto non strapagare a suon di milioni manager e dirigenti che hanno non hanno portato niente se non addirittura danneggiato le loro imprese. Ma quando un manager o un alto dirigente valgono davvero non c’è prezzo a pagarlo, perché la sua bravura fa la fortuna non solo dell’impresa e dei suoi azionisti, ma pure di chi ci lavora, dal semplice fattorino al quadro superiore. È questa la regola che ormai vige in tutti i Paesi e sui mercati internazionali, ad essa si attengono tutte le multinazionali che questi top manager se li contendono a peso d’oro. Una regola a cui non possono sottrarsi le imprese elvetiche, le nostre multinazionali o quelle straniere che hanno scelto la Svizzera per la loro sede. Il principio dell’1:12 significherebbe privare le aziende svizzere di quel management internazionale del quale hanno, invece, sempre più bisogno per restare competitive sul mercato mondiale.


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Il tema di Alessio Del Grande

Cosa ci si aspetta dalle prossime elezioni

Alla vigilia delle prossime elezioni cantonali, la domanda è ricorrente: cosa si aspetta un imprenditore dal nuovo Governo e dal nuovo Parlamento? Si potrebbe rispondere in poche parole: si aspetta maggiore attenzione e più sensibilità verso i problemi di chi fa impresa. Si aspetta una politica di Governo capace d’incoraggiare e premiare la produzione di ricchezza, invece di mortificarla. Detto così può sembrare solo teoria. Caliamoci allora nei panni di un qualsiasi imprenditore, piccolo o grande che sia. Un industriale, ad esempio, o un artigiano titolare di una ditta con una decina di dipendenti oppure un semplice commerciante che giorno per giorno devono anche fare i conti con la realtà di un Paese che non apprezza né incentiva il fare impresa e il rischio imprenditoriale. Un Paese dominato da una cultura statalista e assistenziale, che guarda ancora all’impiego pubblico e para pubblico come la sistemazione più dignitosa e sicura, garantita da una selezione che premia non la competenza ma l’appartenenza politica. Un Paese che al sacrificio del lavoro duro e continuo preferisce spesso il ricorso ai sussidi di Stato, che vede in chi osa mettersi personalmente in gioco, rischiando del suo per creare un’attività economica indipendente, solo una persona interessata al facile arricchimento. La politica e l’attività di Governo inevitabilmente riflettono questo substrato culturale. Tanto più in anni come questi che hanno visto la governabilità appiattirsi sull’ordinaria amministrazione e il confronto politico impoverirsi, ripiegato su stesso e sui problemi di sempre. Entrambi privi di un progetto di modernizzazione del Cantone, di una visione per una società più dinamica e competitiva, in grado di creare maggior benessere per tutti. Ovvio che la politica sia più concretamente interessata non alla produzione della ricchezza, ma alla sua distribuzione. Attraverso sussidi, contributi ed elargizioni varie, che distruggono il senso di autonomia e responsabilità personale, rafforzando, però, il vincolo di di-

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pendenza dallo Stato e perfezionando un sistema di potere sempre più autoreferenziale. Dalle prossime elezioni ci si aspetta, quindi, una svolta non solo politica, ma soprattutto nella cultura di Governo. Più che l’aritmetica elettorale dei partiti, interessa la volontà concreta d’innovazione istituzionale e sociale, per ribaltare una volta per tutte la tirannia dello status quo. Dal nuovo Governo e dal prossimo Parlamento ci si aspetta che siano in grado di affrontare con determinazione tre nodi cruciali per lo sviluppo del Cantone: la riforma dello Stato sociale; la revisione radicale dei compiti dello Stato; la riforma fiscale. Assieme ai problemi legati alla formazione, alla politica delle infrastrutture e dei trasporti, si tratta delle emergenze già indicate nella “piattaforma programmatica” presentata sull’ultimo numero di Ticino Business. In un Cantone in cui quasi un terzo della popolazione riceve un qualche aiuto pubblico è più che mai urgente una riforma dello Stato sociale, altrimenti i suoi costi saranno insostenibili. Non si tratta di tagliare gli aiuti a chi ha bisogno, ma di censire, innanzitutto, quanti vivono davvero in una condizione di disagio economico ed esistenziale e d’intervenire, dove è possibile, per fare in modo che il sostegno pubblico non serva soltanto a perpetuare questa condizione di bisogno. Ma sia, invece, strettamente finalizzato ad un graduale recupero dell’autonomia personale nel garantirsi un’adeguata fonte di reddito. Un nuovo concetto di Stato sociale al servizio non della dipendenza dal sostegno pubblico, ma della promozione dell’indipendenza e della responsabilità personale. Non meno importante è una vera revisione dei compiti dello Stato, per individuare quelli che necessariamente devono essere garantiti dall’ente pubblico e quelli che, invece, possono essere affidati con una minore spesa a privati o associazione della società civile. Con questa revisione si potrebbero raggiungere tre importanti obiettivi: sfoltimento dell’organico


della pubblica amministrazione, gonfiato a dismisura da logiche e interessi clientelari, ma oggi eccessivo in quantità e costi rispetto alle reali necessità del Cantone; una burocrazia più agile e leggera, quindi anche più vicina alle esigenze dei cittadini e delle imprese; una maggiore partecipazione e coinvolgimento della società civile nel soddisfare i bisogni collettivi. Tre obiettivi che se realizzati potrebbero liberare notevoli risorse da concentrare su quei compiti che lo Stato dovrà continuare a garantire in proprio e sulle politiche attive di promovimento sociale ed economico. Queste due riforme permetterebbero ingenti risparmi di spesa che sarebbero, inoltre, la premessa migliore, e più condivisa, per una nuova politica fiscale. Su questo versante non è più tempo di misure estemporanee. Serve, invece, una strategia organica e di lungo periodo che rivaluti l’importanza, sia per le persone fisiche che per quelle giuridiche, della competitività fiscale come

una delle principali leve per la crescita economica. Per chi fa impresa queste tre riforme significano: una società meno assistita, più attiva e dinamica, l’humus ideale per le attività imprenditoriali; una burocrazia più leggera che non sia d’ostacolo ma al servizio dell’economia e della produzione di ricchezza; più risorse finanziarie a disposizione da destinare agli investimenti e all’innovazione, per restare competitivi e reggere la concorrenza internazionale. Solo da queste riforme si può innescare un circolo virtuoso capace di ridare slancio e dinamismo all’economia e alla società. L’alternativa a questa svolta è soltanto quella pericolosa tentazione alla chiusura che da qualche tempo sta prevalendo nel Cantone. Un ripiegamento difensivo sullo stato di cose esistenti, su rendite di posizione che di fatto non possono più esistere e sul rifiuto di cogliere le sfide e le opportunità offerte da una società più aperta.

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Ospite Intervista di Lisa Pantini con Alessandra Alberti, Direttrice Chocolat Stella SA di Giubiasco

Intervenire sulla politica economica: ecco lE basi da gettare per il Ticino che verrà Alessandra Alberti

La produzione della cioccolata è una delle tradizioni artigianali ma anche industriali del Ticino, qual è la situazione attuale del settore?

“L’associazione dei produttori di cioccolato svizzeri (Chocosuisse) raggruppa 18 produttori, due dei quali sono situati in Ticino: la Chocolat Alprose di Caslano e la Chocolat Stella di Giubiasco. Facendo parte del comitato svizzero della Chocosuisse mi sento di dire che il 2010 è stato all’insegna della ripresa. Dopo il calo del 2009, l’anno scorso i produttori di cioccolato svizzeri hanno fatto registrare nuovamente una moderata crescita sia in termini di quantità che di valore. Nel confronto con l’anno precedente, le vendite sono aumentate in termini quantitativi dell’1,3% a 176’424 tonnellate, mentre il fatturato del settore ha fatto registrare un incremento del 2,4% a 1’743 milioni di franchi. Il 60,4% della produzione totale è stato venduto all’estero (anno precedente: 60,7%). La propensione alla spesa dei consumatori in Svizzera, complessivamente positiva, ha influito favorevolmente sulla domanda di prodotti di cioccolato. È probabile che all’aumento del fatturato abbiano contribuito anche la prima parte dell’estate prevalentemente piovosa e il tempo molto variabile che ha caratterizzato la tarda estate e l’autunno. Dal consumo interno di cioccolato di 93’975 tonnellate si può estrapolare un consumo medio pro capite di 12,0 kg, il più elevato a livello mondiale. Per quanto concerne l’esportazione, settore nel quale è possibile prevedere un certo sviluppo, grazie a un migliorato atteggiamento dei consumatori, l’industria svizzera del cioccolato nel 2010 è di nuovo riuscita ad aumentare leggermente i volumi su diversi importanti mercati, nonostante la perdurante forza del franco svizzero, che crea forti grattacapi a tutte le industrie esportatrici. In testa agli oltre 150 mercati d’esportazione troviamo ancora una volta la Germania (15,8% delle esportazioni) davanti a Regno Unito (13,2%), Francia (9,0%) e Canada (7,3%). Al di fuori dell’UE il settore ha realizzato notevoli incrementi delle vendite in Brasile, Israele, Canada e Arabia Saudita. Per il 2011 i produttori di cioccolato svizzeri puntano ad un ulteriore aumento delle esportazioni, mantenendo ad alto livello la loro quota di mercato sul mercato interno ormai saturo. Prodotti di costante ed alta qualità, creati con amore per il mestiere, continuano ad essere il presupposto indispensabile per raggiungere questi obiettivi. Le problematiche principali nel nostro settore sono: la reperibilità di determinate materie prime principali (cacao), e il prezzo di queste materie prime che nel 2010 ha toccato valori elevatissimi (il picco massimo degli ultimi 30 anni). Nonostante gli aumenti dei prezzi delle materie prime non possiamo permetterci di aumentare i prezzi perché la maggior parte dei nostri prodotti vanno nella zona euro dove quindi quest’ultimi sono diventati più cari per i nostri clienti a causa del franco. Determinante quindi è il contenimento dei costi e delle spese e il mantenimento dell’alta qualità dei prodotti e dei relativi servizi, oltre che una massima flessibilità”.

In Ticino si fa abbastanza per sostenere le attività imprenditoriali? “In Ticino ci sono certamente delle attività interessanti a soste-

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gno dell’imprenditorialità, ma si potrebbe o meglio si dovrebbe ancora fare di più. Troppo spesso si tende a dimenticare che la ricchezza ridistribuita deve prima essere prodotta e che l’enorme sforzo fatto per sostenere lo stato sociale è possibile solo grazie al contributo fondamentale delle imprese e di chi lavora. Parlare di economia significa parlare di occupazione. In Ticino i dati non sono molto confortanti, con un tasso di disoccupazione in aumento confrontato inoltre con l’aumento del costo della vita anch’esso in ascesa. Una situazione contro la quale bisogna reagire in modo unito e trasversale. Bisogna tendere ad una politica economica interessante anche per le aziende che operano già da tempo in Ticino e non solo per quelle che arrivano dall’estero”.

Cosa potrebbe fare di più il nuovo Governo?

“Risulta quindi importante ad inizio della prossima legislatura riformulare una visione di quella che sarà la nostra politica economica futura, coinvolgendo in modo attivo gli imprenditori, gli operatori economici, le associazioni economiche e gli istituti di formazione universitari. In questa discussione non potrà venir tralasciato il tema della politica fiscale strutturata, uno dei tasselli del promovimento economico. Un altro tema da affrontare sarà quello della mobilità. Una chiusura prolungata del Gottardo metterebbe in ginocchio l’economia di tutto il nostro territorio e non solo e il mancato completamento dell’Alptransit a Sud comprometterebbe in modo significativo il nuovo concetto elaborato del trasporto merci su ferrovia. La strada e la rotaia devono essere complementari! Anche la politica energetica dovrà essere attentamente considerata, visto che un aumento del costo dell’energia avrebbe un effetto molto negativo per le industrie già duramente colpiti dal franco forte. Un altro tema da non tralasciare sarà la politica della formazione; la scuola dovrà seguire anche lo sviluppo dell’economia per preparare i giovani ai bisogni della società; quindi oltre all’impegno nella formazione accademica è importante valorizzare i vari tipi di apprendistato con una buona collaborazione tra pubblico e privato. Determinante sarà proseguire con l’alleggerimento della burocrazia e a questo proposito ci sono varie iniziative in corso da approfondire”.

Come avvicinare maggiormente la politica ai problemi di chi fa impresa?

“Per permettere di affrontare tutte queste tematiche nel migliore dei modi è molto importante che ci sia una bella rappresentanza di persone vicine all’economia nelle istituzioni cantonali e queste persone vanno sostenute perché sono persone che portano temi concreti da discutere e problematiche vere da risolvere. Dal mio punto di vista sarebbe anche auspicabile creare un gruppo di lavoro di politici eletti che fanno parte dei vari partiti e movimenti e che sono vicini ai problemi dell’economia ticinese (un gruppo trasversale tra i partiti), così da poter approfondire le tematiche economiche in modo collaborativo e costruttivo ed in seguito informare tutti gli altri colleghi con cognizione di causa e quindi facilitare determinate discussioni e decisioni nei consessi istituzionali”.


Ospite Intervista di Lisa Pantini con Mauro Bettazza, Titolare Bettazza Graniti SA di Cevio e Presidente Associazione Industrie dei Graniti, Marmi e Pietre Naturali del Ticino

condizioni quadro e pianificazione territoriale per dare forza al settore delle pietre naturali Mauro Bettazza

L'industria del granito ha attraversato e attraversa un momento difficile, come valuta la situazione attuale?

“Sì, la nostra industria ha attraversato momenti molto difficili negli ultimi due decenni. La globalizzazione ha fatto molte «vittime» tra le imprese del settore in Ticino. Questo ha anche coinciso con grosse difficoltà nel ricambio generazionale all'interno delle ditte a gestione famigliare. La situazione attuale è a mio avviso positiva. I nostri prodotti stanno recuperando sui prodotti a basso prezzo provenienti dai mercati esteri. Recuperano decisamente nelle nicchie dove la pietra è un prodotto ed un elemento architettonico pregiato e quindi il prezzo ne giustifica il suo pregio e la sua durevolezza nel tempo. Per il futuro spero si riescano a recuperare anche fasce di mercato nazionale che erano una volta nostre e che sono rappresentate da prodotti largamente standardizzati, per l'edilizia e per il genio civile. Le nuove tecnologie potranno darci una mano a contrastare il basso prezzo di manufatti prodotti in aree con costi fissi nettamente inferiori a quelli svizzeri”.

Cosa si potrebbe fare per incoraggiare un settore la cui attività fa parte della storia stessa del nostro Governo?

“Creare entro tempi brevi delle condizioni quadro per poter consentire a questo settore di continuare ad esistere. Qui mi riferisco alla pianificazione territoriale, alla gestione delle aree d'estrazione e di lavorazione come alla rete di comunicazione decisamente deficitaria. Le aree d'attività dove noi operiamo sono ovviamente a contatto con la natura e i conflitti quindi sono oggi molto forti ed irrisolti. Ritagliarci delle aree dove poter operare anche in futuro in modo confacente alla nostra industria e in sintonia con il territorio consentirebbe questo incoraggiamento”.

Ha un'aspettativa particolare nel Governo che guiderà la nuova legislatura?

“Quella della soluzione dei problemi pianificatori e dei contratti di concessione sono certamente una priorità. Considerata la tempistica classica per la soluzione di questo tipo di problemi e lo stato odierno dell'arte non c'è tempo da perdere. Considerando poi la forte carenza

di imprenditori sul territorio cantonale, ritengo che molto debba essere fatto anche in tal senso. La gente deve capire che legami esistono da sempre tra l'attività imprenditoriale in una regione e il beneficio che questo comporta direttamente e indirettamente alla regione stessa. Oggi siamo spesso visti come se facessimo solo ed unicamente il nostro interesse, non riconoscendo quanto sta dietro queste strutture aziendali. Cosa ovviamente chiediamo al prossimo Governo cantonale è di fare il possibile, e magari anche l'impossibile, per non far chiudere la galleria autostradale del San Gottardo. Il nostro settore dipende in modo vitale dal mercato a Nord delle Alpi e la ferrovia ci ha scaricati da tempo!”

Non crede che i giovani vadano incoraggiati nell'intraprendere una professione legata all'industria del granito?

“L'uomo lavora con la pietra da tempi lontanissimi. Più di un secolo di industrializzazione non ci ha allontanati dall'uso di questo prodotto naturale perché la pietra stessa, in particolare quella delle nostre montagne, ha saputo confrontarsi con altri elementi della costruzione (cemento, vetro, legno e metallo in genere, ecc.) e far valere le sue peculiarità e i suoi pregi. Guardando poi alle esigenze ecologiche che l'architettura contemporanea e futura dovranno essere in grado di sostenere, la pietra naturale si sta prendendo diverse rivincite rispetto ai materiali concorrenti citati. Studi recenti, condotti in molti Paesi occidentali, dimostrano la maggiore idoneità della pietra in molte fasce della costruzione. La sua durevolezza ci è quotidianamente dimostrata da un'infinità di edifici storici che ci circondano, senza andare alle piramidi o alle città delle civiltà arcaiche. Questi recenti studi dimostrano una maggiore idoneità ai nuovi requisiti termici e isolanti. L'attività professionale nel nostro ambito ha poi ottenuto grandi e positivi cambiamenti in tempi recenti. L'antica fisicità di questa professione è stata soppiantata da una serie di ausili tipicamente industriali, sia a livello di estrazione della pietra naturale che di lavorazione della stessa, rendendo l'attività umana molto meno fisica. Guardando al futuro penso ci siano buoni motivi per incoraggiare chiunque ad intraprendere un'attività nel nostro settore”.

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Ospite Intervista di Lisa Pantini con Giorgio Mischler, Responsabile Magazzini Generali Punto Franco SA Chiasso

Per un potenziamento del settore della logistica Giorgio Mischler

Da anni si sostiene che la logistica potrebbe essere uno sei settori strategici per l'economia cantonale, cosa ne pensa al proposito?

“La logistica in Ticino, comprendente vari settori quali il trasporto in senso allargato, il finanziario, il commerciale e l’industriale è già un settore strategico per l’economia cantonale. Insieme, questi settori formano una catena di servizi di qualità che, tuttavia, deve continuamente essere ampliata e migliorata, monitorando i movimenti delle «placche» economiche (non tettoniche!) del globo che, seppur con movimenti minimi, percettibili solo ad alcuni, causano, periodicamente (terre-) moti con gravi conseguenze per molti. Questo periodo di riassestamento, dopo l’«ecomoto» iniziato nel 2008, è il momento opportuno, anche in Ticino, di riorganizzare le fondamenta in modo da prevenire e meglio sopportare futuri movimenti delle placche, quella asiatica ha cominciato a muoversi decenni fa, inizialmente, appunto, in modo quasi impercettibile ai più, in Giappone per continuare in seguito con la Corea, la Cina, il Sud-Est asiatico e l’India. Quella africana qualche anno fa, gli ultimi avvenimenti nel Nord Africa, probabilmente, ne sono un ulteriore sintomo. Come si suol dire, la concorrenza non dorme mai, tutti coloro che, in una maniera o l’altra vivono, lavorano, amministrano, legiferano e votano in Ticino devono più che mai rendersi conto che del passato, assai benevolo con noi, non si campa. Il miglior passato è un presente ben gestito, a sua volta preparato guardando con attenzione al futuro!”

Cosa si è fatto sino ad ora per sostenere questo settore?

“Le iniziative, in questo settore, non sono sicuramente mancate. Con il promovimento economico si è cercato di dare «la carota», ovvero di far vedere che ci si da «da fare». La selva di leggi che ci governa, o meglio la maniera di interpretarle da parte dell’ amministrazione, ha fatto da «bastone», bloccando di fatto molte iniziative interessanti. Ho l’impressione, tuttavia, che, si cerchi di fare lo stretto necessario, quel tanto che basta per non urtare l’establishment locale consolidato e di essere appena migliori di chi ci sta attorno, creando così la sensazione o la presunzione di «essere migliori», tipico di chi ha la «pancia piena» quando, invece, siamo (ancora) solo “meno peggio» degli altri!”

Quali impulsi potrebbe dare il nuovo Governo alla logistica?

“Una revisione decisa dei compiti dello Stato è sicuramente uno degli impulsi. Si legifera troppo, in una fobia di regolamentazione, spicca la volontà del legislatore, debita-

12   Ticino Business

mente supportato dall’amministrazione, di sfornare leggi, ordinanze e regolamenti che soprattutto li tutelino, giuridicamente parlando, da qualsiasi responsabilità e che non penalizzino il buon nome che l’amministrazione elvetica si è creata internazionalmente! Fa ovviamente piacere questo buon nome, meno che vada a scapito di «altri». Essendo la «logistica amministrativa/governativa» organizzata a reparti stagni, ogni reparto vede esclusivamente il «suo», manca quindi il «regista» che vede l’insieme e può far si che nuovi progetti logistici che soggiacciono, per forza maggiore, a diverse leggi a livello comunale, cantonale o federale, trovino alla fine soddisfazione! Purtroppo, progetti interessanti, sotto i diversi punti di vista, non da ultimo quello riguardante la creazione dei posti di lavoro, abortiscono melanconicamente, non per deficienze «tecniche» del progetto ma per un zelo giuridico, a mio modo di vedere, ma non solo, eccessivo e deleterio! Sono esperienze che la società per cui lavoro, la Magazzini Generali con Punto Franco SA, con sede a Chiasso/Balerna (35'000 m2) e filiale di Stabio (82'000 m2), e di alcuni nostri clienti – sono circa 100-120 aziende locali ed internazionali che operano più o meno regolarmente con attività logistiche di vario genere – hanno dovuto sperimentare. Al nuovo Governo spetterà l'onere o l'onore di gestire meglio il presente di quanto fatto negli ultimi decenni, analizzando scenari futuri, incluso quanto sta succedendo in altri «giardini», molto più distanti di quelli dei nostri dirimpettai! È da evitare a tutti i costi lo slittamento verso una economia pianificata, alcuni indizi lo farebbero pensare!”

Il nodo del tunnel del Gottardo penalizza l'attività logistica e il sistema del trasporto merci in Ticino?

“Le arterie viarie sono foriere di sviluppo e benessere. Il nodo del Gottardo penalizza l’attività economica, in particolare quella della logistica e del trasporto. Insistere sul nodo per forzare il trasferimento delle merci dalla strada alla rotaia è una pia illusione, visti i volumi di merce che circolano giornalmente. Alla fine si penalizza l’economia, servizi logistici inclusi, domiciliata in Ticino e tutto quanto ruota in torno ad essa (posti di lavoro inclusi). Anche in questo caso, vediamo come il presente di ieri – quando si è deciso di rinunciare al secondo tubo – non sia stato gestito bene, rispettivamente, non si è guardato al futuro in modo sufficientemente lungimirante. Le ripercussioni negative le paghiamo con il presente… d’oggi! Un sistema viario di prima qualità in Ticino deve poter contare su arterie stradali e ferroviarie performanti, in modo che le persone e le merci possano circolare fluidamente sia dal punto di vista ecologico che economico”.


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La mano della “Provvidenza” contro lo statalismo “Il principio eterno secondo cui lo Stato non deve essere produttore, ma limitarsi a garantire la sicurezza ai produttori, implica necessariamente ordine e razionalità economica nelle finanze pubbliche, di conseguenza, esso solo può rendere possibile un’equa imposizione e la giusta ripartizione del prelievo fiscale. In effetti lo Stato, non dimentichiamolo mai, non ha risorse proprie. Esso non ha nulla e non possiede che ciò che sottrae ai lavoratori. Nel momento in cui si intromette in ogni cosa, esso sostituisce all’attività privata la trista e costosa attività dei suoi funzionari” scriveva nel 1848 Frédéric Bastiat nel suo saggio “Proprietà e Legge”. Negli anni della Francia rivoluzionaria ad opporsi al pensiero dominante del socialismo utopistico prima e di quello pseudo scientifico, poi, di Carl Marx, c’era soltanto una rivista il “Journal des Èconomistes” che si batteva in difesa della proprietà privata e del libero mercato. Una pubblicazione in controtendenza a cui collaboravano il cattolico libertario Bastiat, fondatore anche dell’Association du libre échange e Gustave de Molinari considerato il precursore dell’anarco capitalismo contemporaneo. “Ciò che più di ogni altra cosa accomuna questi due teorici del mercato è la loro tenace opposizione allo statalismo e quindi la loro fiducia nell’ordine sociale spontaneo (…) in assenza di meccanismi di pianificazione autoritaria ed in presenza, in particolare, di sistemi giuridici orientati a tutelare al meglio la proprietà privata e, quindi, i diritti individuali” spiega Carlo Lottieri nella postfazione del volume “Contro lo statalismo” – Fréderic Bastiat e Gustave de Molinari (editore liberilibri) che con l’introduzione di Sergio Ricossa presenta alcuni saggi dei due studiosi capostipiti del liberismo europeo. Un classico del pensiero liberale la cui lettura, o rilettura, è più attuale che mai. Bastiat, che abbracciò convinto le teorie dell’inglese Cobden, spese gli ultimi della sua vita a combattere da una parte il dirigismo pianificatorio ed eugualitario d’ispirazione socialista, che mirava alla collettivizzazione della vita economica, e dall’altra quel conservatorismo antiliberale che, al pari del socialismo, sosteneva l’interventismo economico e si opponeva alle politiche di laissez faire: “Per lui il nemico è uno solo: l’invadenza dello Stato che vuole intralciare a favore di questo o di quello l’ordine armonico che emerge spontaneamente in una società dove i diritti di proprietà risultano efficacemente tutelati”, ricorda ancora Lottieri. Da fervente cattolico Bastiat crede nella Provvidenza, per lui lo Stato che vuole legiferare su tutto si oppone alla forza della Grazia divina che conduce al bene comune armonizzando le scelte dei singoli individui (armonie economiche). “Se i socialisti vorranno darsi la pena di seguire gli effetti della concorrenza sino alla fine – scrive –, e cioè

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fino al consumatore (invece di fermarsi al produttore), vedranno che essa è il più potente agente ugualitario e progressivo, sia che agisca all’interno che all’esterno di un Paese”. Sullo Stato che col suo interventismo vuole anche farsi custode e promotore della solidarietà, avverte che riuscirà soltanto a spegnere il senso di responsabilità degli uomini nei confronti del prossimo, la loro vicinanza spontanea verso chi ha bisogno. Se Bastiat crede nello Stato liberale di diritto ma nella forma di uno Stato minimo, de Molinari si spinge ben oltre e arriva a teorizzare la privatizzazione della sicurezza e della moneta. Per entrambi non è la legge che crea i diritti, ma è la preesistenza dei diritti individuali naturali che spinge gli uomini a creare istituzioni giuridiche per difenderli e salvaguardarli. “La legge nasce dalla Proprietà – scrive Bastiat –, e non la Proprietà dalla Legge”. Diritti individuali, quindi, come diritti naturali assoluti che precedono ogni ordinamento positivo, e qui Bastiat e de Molinari anticipano significativi elementi di quel pensiero libertario contemporaneo che saranno al centro, ad esempio, della riflessione di Murray Rothbard. Il protezionismo è l’altro grande nemico di Bastiat e de Molinari, perché compromette il principio di proprietà e spiana la strada alla collettivizzazione forzata dell’economia e dell’intera società. Per Bastiat il libero scambio non è solo una questione di dogane e di tariffe, bensì un problema di diritto, di giustizia e di proprietà, perché il privilegio, sotto qualsiasi forma si manifesti, implica la negazione e il disprezzo della proprietà. Ricordando i principi che avevano ispirato la sua Association du libre échange, scrive: “Quando la tassa, perdendo il proprio carattere fiscale, ha per obiettivo di respingere il prodotto straniero a scapito del fisco stesso e allo scopo di alzare artificialmente il prezzo dell’analogo prodotto nazionale, derubando in tal modo la comunità a profitto di una classe, in quel momento di manifesta la Protezione, anzi la Spoliazione…”.

Titolo: “Contro lo statalismo”

AutorI: Frédéric Bastiat e Gustave de Molinari

Editore: liberilibri


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Speciale Elezioni 2011

Rinaldo Gobbi Candidato PLR al Gran Consiglio n. 24

FISCO: UN TEMA SEMPRE D’ATTUALITÀ

Quello del fisco è un tema sempre di attualità. È una delle componenti più importanti che determinano le condizioni quadro di un Paese. Non bisogna mai dimenticarlo anche se in questo momento il problema prioritario per il Paese è, giustamente, quello della sicurezza purtroppo molto di attualità a causa dei recenti atti delittuosi che hanno interessato soprattutto la zona di frontiera. Se pensiamo alla mobilità gli orizzonti sono oltremodo bui. Infatti, la paventata chiusura del tunnel del San Gottardo durante tre anni (ci vuole un bel coraggio soltanto a pensarla) isolerebbe non soltanto il Ticino dal resto della Svizzera ma la Svizzera dal Sud dell’Europa. Per noi sarebbe una catastrofe per l’economia. Questo per dire che i problemi vanno affrontati nella loro globalità. Anche il fisco non sfugge a questa logica, nel senso che quando si parla di sgravi fiscali bisogna considerare sia le persone giuridiche sia le persone fisiche. La tassazione delle persone fisiche e quella delle persone giuridiche sono legate a doppio filo. Prendiamo ad esempio un’azienda che vuole insediarsi in Ticino: nelle sue valutazioni fiscali prenderà in considerazione l’imposizione dell’utile e della sostanza aziendale ma anche l’imposizione dei suoi titolari dirigenti. Per dire che l’attrattività fiscale delle persone giuridiche può essere vanificata da un’esagerata imposizione delle persone fisiche o viceversa. Il Ticino, a differenza di altri Cantoni, da troppo tempo ha mollato la presa sulla questione sgravi fiscali perdendo così molte posizioni nella graduatoria intercantonale e si trova in situazione poco attrattiva. Ricordo come la Costituzione svizzera all’art. 108 obblighi i Cantoni ad armonizzare le norme riguardanti i soggetti fiscali, l’oggetto dell’imposizione, la procedura e le penalità ma lascia loro la completa libertà nel fissare le aliquote. A livello di persone giuridiche, per quel che riguarda la tassazione sull’utile, il Ticino è scivolato al 16° posto (in zona play-out per dirla in gergo sportivo) con un prelievo d’imposta cantonale e comunale del 17,75% contro una media svizzera del 14,4%. Ancora peggio per quel che riguarda l’imposizione sul capitale (18° posto) con un’imposizione dell’1,5%. Per quanto riguarda le persone fisiche il fisco ticinese è molto generoso per le fasce di reddito basse ma è molto esoso per i redditi alti e per le persone sole. Se prendiamo un esempio di coniugi con due figli con un reddito lordo di fr. 100'000.- il Ticino si colloca al 2° posto dietro a Zugo, mentre con un reddito di fr. 500'000.- si colloca la 17° posto e con un reddito di fr. 1'000'000.- si colloca addirittura al 19°. Da uno studio condotto da KPMG ad ottobre 2010, e dal BAK a dicembre 2009, il Ticino, nella comparazione internazionale dei Cantoni svizzeri con gli Stati UE, si situa al 24° posto. Questo risultato giustifica pienamente una correzione competitiva. Poi ci sono le continue pressioni dell’UE affinché la Svizzera si allinei con il Codice di buona condotta contro la concorrenza fiscale pregiudizievole (regimi cantonali speciali). Se così fosse per il Ticino ci sarebbero due alternative: la prima è quella di un allineamen-

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to verso l’alto dell’aliquota delle persone giuridiche a tassazione speciale con conseguenze che tutti possiamo immaginare, ossia fuga di queste società verso altri lidi più concorrenziali; oppure, abbassamento dell’aliquota attuale (9%) al livello di quella di cui beneficiano le società con imposizione speciale. Come membro della Commissione tributaria del Gran Consiglio ho un certo senso di frustrazione per i pochi risultati ottenuti in questo quadriennio: amnistia fiscale cantonale bloccata in commissione; stesso discorso per un’iniziativa parlamentare generica presentata da Iris Canonica e risalente al 2001 che chiede di “favorire in Ticino una reale equità fiscale fra le diverse categorie di contribuenti, rivedendo i prelievi applicati ai singoli (aliquota b)”. Le uniche misure prese sono state: 1) quella relativa alla Riforma della fiscalità dell’impresa II; 2) l’abrogazione del vincolo decennale nell’ambito della manutenzione degli immobili che consente il passaggio dalle spese effettive a quelle forfettarie e viceversa ogni anno nonché la piena deducibilità delle spese di manutenzione da subito su nuovi acquisti. In questi casi non si tratta che di un adeguamento alla legge federale. È ora di respingere una volta per tutte al mittente la teoria secondo la quale gli sgravi fiscali avrebbero svuotato le casse del Cantone. È proprio vero il contrario: gli sgravi fiscali rendono più competitivo un Paese e attraggono imprese e contribuenti che a loro volta danno un impulso all’economia creando posti di lavoro. L’aumento delle aliquote invece possono far desistere contribuenti e aziende a venire in Ticino e peggio ancora li possono fare allontanare. In questo contesto si inserisce l’iniziativa della Lega dei ticinesi che chiede sgravi per 115 milioni di franchi a beneficio di tutte le categorie di contribuenti una condizione fondamentale affinché questa proposta abbia possibilità di essere accettata. Si tratta di una proposta degna di essere approfondita perché sembra essere sufficientemente equilibrata.

Rinaldo Gobbi Economista, classe 1949, partrizio di Castagnola, Vice Direttore della Camera di commercio, dell’industria, dell’artigianato e dei servizi del Cantone Ticino. Eletto in Gran Consiglio nel 2003 e nel 2007 nelle file del PLR. Consigliere comunale di Lugano dal 1992 al 2004. Presidente della sottosezione PLR Castagnola Cassarate – Gandria. In Gran Consiglio è membro delle seguenti commissioni: tributaria, aggregazione comuni, bonifiche fondiarie; già membro della commissione pianificazione del territorio e sanitaria.


Candidato al Gran Consiglio Lista PLR - Candidato n. 24

Rinaldo

GOBBI

Per chi ha nel cuore il benessere del Ticino

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Speciale Elezioni 2011

Marco Passalia Candidato PPD al Consiglio di Stato n. 5 ed al Gran Consiglio n. 67

Il Ticino che non vorrei

Qualcuno una volta mi ha detto che nella comunicazione interpersonale è importante trasmettere dei messaggi positivi e semplici in modo da entrare in empatia con chi legge o con chi ascolta. In questo caso, però, farò un'eccezione a questo insegnamento e parlerò al negativo esprimendomi su ciò che non vorrei vedere nella prossima legislatura del Cantone Ticino. Naturalmente, il punto di vista è quello delle aziende, degli imprenditori e di tutte quelle persone sensibili alle problematiche economiche. Non vorrei che il tema dell’alleggerimento della burocrazia diventasse la solita frase fatta che viene ripetuta a ridosso delle elezioni cantonali. Auspico, invece, che si possa operare concretamente a migliorare la situazione stralciando norme giuridiche obsolete e ridondanti, rivedendo tutti i processi amministrativi pedanti e coordinando meglio le richieste d’informazioni fatte ai vari livelli delle amministrazioni cantonali e di quella federale (penso ad esempio ai sondaggi o alla raccolta continua di informazioni). Non vorrei che il Ticino sottovalutasse le relazioni con il resto della Svizzera e con il proprio partner commerciale più importante. La cura dei rapporti con Berna e con l’Italia dovrà assolutamente intensificarsi anche a livello politico spingendo sul dato di fatto che molti problemi considerati regionali, in realtà toccano direttamente tutto il Paese. La scelta del lobbista dell’economia, di cui la Cc-Ti si è fatta promotrice assieme alle altre associazioni di categoria più importanti, è sicuramente un segnale forte, e non è un caso che anche il Cantone si è recentemente mosso in questa direzione nominando un suo rappresentante a Berna. In questo senso, sarà dunque fondamentale che il nuovo Governo sia più attento a ciò che succede attorno al territorio cantonale così da riuscire a prevenire od a rispondere tempestivamente ai problemi reali che si manifestano regolarmente a causa di rapporti carenti con il vicinato nazionale ed estero. Per fare ciò sarà fondamentale documentare ed analizzare i problemi così da far capire al resto della Svizzera che ci sono tutta una serie di questioni che in realtà hanno ripercussioni su tutto il Paese. Penso ad esempio alla problematica “black-list italiana”, ma penso anche al tema del completamento del S. Gottardo. Non vorrei che in Ticino la questione fiscale si tramutasse in una battaglia ideologica tra partiti. Sul fronte della fiscalità ritengo che sia importante riuscire ad entrare nel merito di un adeguamento fiscale rispetto al resto della Svizzera in modo da allinearsi al tasso medio nazionale d’imposizione e da ritornare ad essere concorrenziali rispetto agli altri Cantoni. Per quanto riguarda il trattamento fiscale delle persone giuridiche non dobbiamo dimenticare che il Governo in questo quadriennio non ha mostrato una grande sensibilità verso tutte quelle aziende che continuano a creare posti di lavoro, benessere e gettito fiscale.

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Non vorrei nemmeno che il Ticino nei prossimi anni risultasse ancora più zoppo sul fronte della mobilità e sin troppo confuso nella pianificazione territoriale. Per quanto riguarda la mobilità sarà fondamentale, da una parte, valorizzare l’importanza di AlpTransit e del trasporto ferroviario e, dall’altra, continuare ad investire nella strada concentrando le risorse su quelle opere che sono attualmente più problematiche: il completamento del Gottardo per garantire la sicurezza e la fluidità del traffico, il collegamento A2-A13 nel Locarnese per rivitalizzare il turismo, nonché le infrastrutture stradali del Mendrisiotto colpito prima di tutti dal traffico di transito. Sul fronte della pianificazione, invece, sarà importante coordinare meglio tra i Comuni gli spazi e le zone potenzialmente interessanti per gli insediamenti aziendali. Infine, non vorrei nemmeno un Ticino che sminuisse l’importanza della formazione professionale. Infatti, ritengo essenziale valorizzare tutta una serie di professioni artigianali che offrono posti di lavoro interessanti e qualificati per i giovani in formazione. A questo proposito, è importante ricordare che il sistema formativo permette ai giovani tirocinanti di proseguire in una formazione accademica superiore. In generale, sarà comunque importante che la scuola e il mondo economico imparino a parlarsi più chiaramente in modo da affrontare in maniera più precisa l’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro. Concludo nella consapevolezza di aver trattato in queste poche righe solo alcuni tra i temi più importanti per le aziende. In ogni caso, in un’ottica di autopromozione, sarà importante che i rappresentanti del mondo economico e delle aziende sostengano con decisione tutti quei candidati - compreso il sottoscritto che conoscono veramente le problematiche aziendali ed i temi economici. In questo modo, anche l’economia che crea idee, ricchezza e posti di lavoro potrà sentirsi ben rappresentata sia in Governo che in Parlamento.

Marco Passalia Economista, classe 1981, Consigliere comunale ad Ascona, Vice Direttore della Camera di commercio, dell'industria, dell'artigianato e dei servizi del Cantone Ticino. È membro della Commissione consultiva per l'innovazione economica del DFE e del Gruppo di lavoro sulle questioni doganali e dell'origine di economiesuisse. È anche Segretario della Lugano Commodity Trading Association (LCTA), membro di comitato della Società imprenditori di Ascona nonché segretario operativo di AQUANOSTRA Sezione Ticino e coordinatore del Forum della mobilità.


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Candidato n. 5 al Consiglio di Stato e n. 67 al Gran Consiglio

Lista

Per il Ticino

5. Marco Passalia + passione + azione + fatti   19


Attualita` di Angelo Geninazzi, Responsabile di economiesuisse per la Svizzera italiana, Federazione delle imprese svizzere

La nuova perequazione finanziaria: la strada è quella giusta! Alla vigilia del voto sull’iniziativa fiscale del PS lo scorso autunno, sono sovente state menzionate diverse misure già in vigore per limitare la concorrenza fiscale intercantonale e rendere così superflua la dannosa iniziativa. Uno su tutti è la Nuova perequazione finanziaria (NPC) che dal 2008 si impone di migliorare l’efficienza del federalismo elvetico e, appunto, ridurre le disparità cantonali in termini di risorse finanziarie

Al momento della definizione delle linee guida della NPC - che ha sostituito il lacunoso sistema di compensazione in vigore fino alla fine del 2007 - gli obiettivi da raggiungere attraverso la dissociazione dei compiti, delle competenze e dei flussi finanziari tra la Confederazione e i Cantoni si presentavano numerosi: rafforzare l’autonomia finanziaria dei Cantoni, ridurre le disparità in materia di capacità finanziarie, mantenere la competitività fiscale dei Cantoni, garantire una dotazione minima di risorse finanziare e compensare gli oneri eccessivi. A tre anni dalla sua istituzione si tratta ora di tracciare un primo bilancio evidenziandone pregi e… pericoli.

Sempre più solidarietà tra i Cantoni

Il volume totale dei trasferimenti, che è regolarmente aumentato negli ultimi anni, si avvicinerà nel 2011 ai 4,7 miliardi di franchi (contro i 4,1 miliardi al momento del passaggio al nuovo sistema nel 2008). Otto Cantoni sono contribuenti netti e diciotto beneficiari netti (vedi Figura 1). In cifre assolute, il Canton Zurigo versa il maggior contributo - 493 milioni - e il Canton Berna è quello che riceve il sussidio più importante (936 milioni di franchi). Se si considerano i contributi pro capite, è il Canton Zugo a versare il maggior contributo con oltre 2200 franchi per abitante e i Cantoni del Giura e di Uri a ricevere di più (oltre 2000 franchi per abitante).

Figura 1: Contributi e versamenti per abitante in franchi (2011)

La Confederazione finanzia quasi due terzi del volume totale dei trasferimenti (3,1 miliardi su 4,7 miliardi). Il rimanente terzo è finanziato dagli otto Cantoni contribuenti netti: Zurigo, Zugo, Ginevra, Vaud, Basilea-Città, Svitto, Nidvaldo e Basilea Campagna. Gli altri diciotto Cantoni sono beneficiari netti

Fonte: Amministrazione federale delle finanze (AFF)

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Scopi raggiunti

L’obiettivo di raggiungere un livello di risorse pro capite con fondi propri che si attesti all'85% della media svizzera è stato - tra il 2008 e il 2009 raggiunto da tutti i Cantoni. Tuttavia, nel 2010, i Cantoni Uri (84,4%) e Vallese (84,8%) sono rimasti leggermente al disotto della soglia fissata. Malgrado ciò tutti i Cantoni sono stati in grado di migliorare i rispettivi potenziali di risorse tra il 2008 e il 2010. Secondo uno studio di Ecoplan, il 27% dei cosiddetti oneri eccessivi – che la NPC si propone di compensare - sono attribuibili a fattori geotopografici che gravano principalmente sulle spalle dei Cantoni periferici, mentre il 73% sono da ricondurre a fattori sociodemografici che pesano sui bilanci dei Cantoni urbani. Essi sono in parte bilanciati attraverso la compensazione degli oneri, ma visto che i relativi fondi beneficiano di una dotazione identica (rispettivamente del 50%), i due tipi di oneri non sono compensati nelle stesse proporzioni. Lo scopo della NPC - quello di attenuare questi sovraccosti per i Cantoni - è comunque raggiunto. Questo non ha impedito ai Cantoni urbani di reclamare più risorse per la compensazione dei propri oneri. Tuttavia il Consiglio federale ha respinto questa richiesta: la ripartizione uniforme delle risorse tra la compensazione degli oneri dovuta a fattori geotopografici e quella dovuta a fattori sociodemografici va dunque mantenuta.

Trasferimenti importanti: si impone un limite

I trasferimenti rivestono già oggi un’importanza non indifferente per numerosi Cantoni (vedi Figura 2). Mediamente il 37% di tutte le entrate di un cantone non sono generate dal cantone stesso, ma provengono dalla Confederazione, da altri Cantoni, dai comuni, dalle assicurazioni sociali e dalle imprese pubbliche (ad esempio banche cantonali e aziende elettriche). Si osservano differenze sostanziali da un cantone all’altro. Nel 2008, oltre la metà (!) delle entrate dei Cantoni Giura, Uri, Appenzello Interno e Obvaldo provenivano da trasferimenti. Un meccanismo di compensazione troppo sviluppato è però contrario al principio dell’equivalenza fiscale secondo il quale gli individui che beneficiano di prestazioni pubbliche devono anche finanziarle. In questo contesto, gli ambienti economici sostengono l’idea di fissare una soglia massima per il volume totale dei trasferimenti. Un limite dell’1% del PIL potrebbe rivelarsi sensato (valore raggiunto nel 2011: 0,96%). Come indica il Consiglio federale nel proprio messaggio, una simile soluzione sarebbe «un modo elegante per correlare maggiormente il volume globale della perequazione finanziaria allo sviluppo economico». Una limitazione del volume totale della perequazione permetterebbe inoltre di mantenere un margine di manovra relativamente grande poiché tutti i fondi di compensazione sarebbero presi in considerazione. La NPC ha mostrato le sue potenzialità: si tratta ora di non abusarne. Come si sa, il troppo storpia.

Figura 2 - Quota dei trasferimenti sul totale delle entrate (2008)

I trasferimenti della Confederazione, dei Cantoni, dei comuni, delle assicurazioni sociali e delle imprese pubbliche costituiscono la principale fonte d’entrata dei Cantoni. Per alcuni di essi, questa quota supera perfino il 50% delle loro entrate

Fonte: Amministrazione federale delle finanze (AFF)

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At tualita`

MIGROS Ticino: arcobaleno aziendale si integra perfettamente nella strategia di sostenibilità dell’azienda

OBALE

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Tornano le testimonianze di chi ha aderito ad arcobaleno aziendale. Questa volta incontriamo la Cooperativa Migros Ticino che sta promuovendo il tema della mobilità sostenibile con molto entusiasmo e numerose iniziative. A parlarci del progetto è Francesca Sala, responsabile comunicazione L A S C E LTA G I U S TA

PER LA SUA AZIENDA

Migros Ticino e la sostenibilità…

“Migros Ticino è molto attenta alla sostenibilità in generale, sostenibilità che rappresenta un punto cardine della strategia aziendale e che coinvolge tutti gli ambiti di attività. Quando a fine 2010 abbiamo ricevuto la proposta di aderire ad arcobaleno aziendale, abbiamo sin da subito ritenuto che questo fosse un progetto che andava proprio in questa direzione”.

Migros Ticino ed arcobaleno aziendale…

“Migros Ticino contribuisce coprendo il 25% del costo dell’abbonamento annuale per la tratta casa-lavoro-casa. I collaboratori beneficiano però di uno sconto complessivo del 50%, in quanto la Comunità tariffale Ticino e Moesano ha raddoppiato il contributo (previsto fino a un massimo del 25% e finanziato grazie al credito cantonale). Grazie ad un’informazione capillare, in poche settimane sono state raccolte 127 adesioni. Visto il successo, la proposta del prodotto sarà considerata anche in futuro: arcobaleno aziendale rappresenta infatti un’importante iniziativa per l’ambiente e l’ecologia e nel contempo una valida misura a favore dei collaboratori”.

Migros Ticino e le altre iniziative di sostenibilità…

“Sono numerose le misure intraprese da Migros Ticino in questo ambito. Ecco alcuni dei molti esempi: •  Obiettivi concreti per la diminuzione di emissioni di CO2 e l’aumento dell’efficienza energetica. Gli obiettivi sono fissati con l’Agenzia dell’energia per l’economia che ne verifica e certifica i risultati. •  Trasporto di merci: oltre il 60% viene effettuato via ferrovia. •  Raccolta differenziata di tutti gli scarti generati dalle attività dell’azienda: il 53% del materiale viene riciclato e trova una destinazione presso aziende svizzere specializzate nella trasformazione e nel riutilizzo di materiali. •  Costruzione e ristrutturazione dei punti vendita con particolare attenzione al rispetto ambientale (impiantistica secondo dettami tecnici più recenti; apparecchiature ad alta efficienza energetica, etichetta classe A). •  Diminuzione costante del dispendio energetico, per esempio attraverso la copertura di tutti i congelatori

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nei punti vendita (completata nel 2008) e l’ottimizzazione dell’illuminazione (completata nel 2009). A gennaio ha inoltre preso avvio un pionieristico test presso la Migros di Tesserete, con la posa dei primi sportelli in vetro ai frigoriferi. •  Costante aggiornamento del parco veicoli pesanti (l’80% dei mezzi Euro 4 e Euro 5) e dei veicoli aziendali ad uso dei collaboratori. •  Formazione continua degli autisti anche in ambito ecologico (corsi eco-drive) •  Offerta di prodotti sostenibili (per esempio I Nostrani del Ticino, Migros Bio, TerraSuisse, Max Havelaar). Naturalmente anche la regionalità è fondamentale per Migros Ticino e le numerose iniziative in questo senso lo dimostrano (il Percento culturale di Migros Ticino a sostegno di eventi nella Svizzera italiana, il settimanale Azione redatto e stampato in Ticino, la linea di prodotti I Nostrani del Ticino, la promozione dell’impegno sociale tramite collaborazione con istituti che promuovono l’integrazione di persone diversamente abili, tra l’80 e il 90% degli investimenti realizzati affidati a ditte ed artigiani ticinesi). E arcobaleno aziendale si inserisce assolutamente in questo contesto!” Stand arcobaleno al Centro Migros di S. Antonino

In febbraio, lo stand di arcobaleno è stato presente al Centro di S. Antonino per promuovere il programma fedeltà, l’iniziativa dedicata agli abbonati annuali (anche di arcobaleno aziendale!) con sconti e ricchi premi.


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Gabriele BELTRAMI Candidato per il Gran Consiglio

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www.alessandropesce.ch

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Io credo in un Ticino autentico n.

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Candidato per il Gran Consiglio

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che colora il Ticino

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At tualita`

Costituita l’Associazione per la promozione della piazza finanziaria È stato costituito il 24 febbraio scorso un ente misto pubblico/privato, il cui scopo principale è quello di favorire il trasferimento in Ticino di attività finanziarie ad alto valore aggiunto

Il Dipartimento delle finanze e dell’economia e l’Associazione Bancaria Ticinese hanno elaborato in stretta collaborazione un progetto che intende valorizzare le peculiarità della piazza finanziaria ticinese. Dopo un’analisi dei fattori positivi e negativi che caratterizzano il settore – svoltasi l’anno scorso tramite un consulente esterno – si è giunti alla conclusione che esistono potenzialità interessanti, non solo legate al private banking, degne di essere approfondite. In particolare il gruppo di lavoro ritiene che si possano raggiungere risultati positivi in ambiti quali: gestione di hedge funds, trading di materie prime, family offices, gestione di fondi d’investimento e fondi di private equity. Per questo progetto di promozione della piazza finanziaria si è deciso di proporre una partnership pubblico – privato, coinvolgendo attori istituzionali e associazioni private. È stata quindi costituita a Vezia l’associazione denominata “Associazione per la promozione della piazza finanziaria” con la partecipazione di questi partner: Città di Lugano, Città di Chiasso, Città di Locarno, Città di Bellinzona, Camera di commercio, Associazione dei gestori patrimoniali, Federazione delle associazioni di fiduciari e Ordine degli avvocati. A fianco di attività promozionali nel breve periodo, in seno all’ente sarà costituito anche un gruppo strategico che avrà il compito di concepire una visione di medio/lungo termine per la piazza finanziaria e di sviluppare proposte per il miglioramento delle condizioni-quadro cantonali.

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«Denti in Consiglio di Stato Sono un medico: ascolto, agisco!»

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LISTA 5

Candidato N. 2 al Consiglio di Stato Candidato N. 30 al Gran Consiglio

Franco DENTI

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pronto, chi parla?

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RIVESTIMENTI


Attualita` di Monica Zurfluh, responsabile Osec in Ticino

La nuova realtà dell’export svizzero: le piattaforme Monica Zurfluh

Il Global Competitiveness Report 2010-2011 del Forum economico mondiale (WEF) lo conferma: la Svizzera è il Paese più competitivo al mondo ed ha un’eccellente capacità d’innovazione. Tuttavia, numerose piccole e medie imprese svizzere innovative segnano quote d’esportazione ancora esigue e i rami economici in qui operano sono talvolta organizzati in modo frammentario. Nell’ambito delle misure di stabilizzazione congiunturale varate dalla Confederazione Svizzera al fine di agevolare l’accesso ai mercati esteri alle PMI, l’Osec ha realizzato quattro “piattaforme export” in segmenti identificati come più promettenti: Cleantech Switzerland, ingenious switzerland, Medtech Switzerland e Swiss Health. Il loro scopo è duplice: da un lato raggruppare l’offerta svizzera sotto un unico tetto, dall’altro fornire informazioni sui settori e i mercati di riferimento, identificare la domanda estera e proporre azioni di marketing mirato all’estero.

Cleantech Switzerland

Il termine cleantech indica tecnologie, procedure, beni e servizi a basso impatto ambientale e che permettono uno sfruttamento sostenibile delle risorse e dei sistemi naturali. Il mondo ha bisogno di energie pulite e la Svizzera è in grado di offrirle: ben il 4,5% delle persone attive in Svizzera sono impiegate in questo settore, che genera il 3,5% del PIL. Il 38% delle imprese svizzere operanti nelle tecnologie pulite sono aziende esportatrici (il 62% esporta verso l’Europa, il 38% verso il resto del mondo). Da un sondaggio realizzato nell’ottobre 2009, è emerso che su 200 ditte, ben il 78% possedeva un proprio reparto di ricerca e il 49% collaborava con enti pubblici. La piattaforma Cleantech Switzerland è stata concepita quale “associazione delle associazioni”: essa riunisce infatti le diverse realtà settoriali esistenti (quali ad esempio Swissmem e SVUT, l’associazione svizzera per le tecnologie ambientali), offrendo loro informazioni, servizi e contatti; facilitando loro anche l’accesso ai mercati “verdi” promettenti, quali Cina, Gran Bretagna, India, Polonia, Stati Uniti/Canada. Altri mercati giudicati strategici sono trattati in modo selettivo: Messico, Stati del Golfo, Turchia e Ungheria.

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L’approccio al mercato avviene in due modi: tramite il sito web con una banca dati delle imprese attive nel ramo (la registrazione è gratuita e la banca dati è visionabile liberamente da aziende e poteri decisionali esteri) e avvalendosi di senior industry advisor, esperti in materia cui è stato affidato il compito di valutare i progetti provenienti dall’estero e di sottoporli alle aziende svizzere. www.cleantech-switzerland.com

ingenious switzerland

Numerosi architetti, ingegneri e designer svizzeri godono già di un’eccellente reputazione sul piano internazionale, ma il loro settore d’attività non si è ancora imposto come vera e propria forza economica a livello internazionale, per vari motivi: numerose sono le aziende di dimensioni molto piccole e non strutturate per lavorare all’estero, la concorrenza estera dispone di aiuti considerevoli che ne accrescono il vantaggio competitivo, le strutture tradizionali di sostegno all’esportazione sono poco adatte al ramo. Il potenziale di sviluppo all’export è quindi elevato. La piattaforma ingenious switzerland funge da polo d’eccellenza nei rami architettura, ingegneria e design, promuovendo sul piano internazionale la competenza e i talenti svizzeri nonché i progetti e prodotti sviluppati e realizzati; essa offre anche servizi di assistenza al reperimento di appalti pubblici e una consulenza giuridica e amministrativa per la gestione dei progetti di export, attira l’attenzione mondiale su questi tre settori importanti e ne pubblicizza le attività all’estero. I mercati prioritari per questa piattaforma sono Francia, Germania e Singapore. Nei primi due mercati il nostro Paese beneficia già di un buon grado di notorietà, anche se ostacoli giuridico-burocratici frenano l’attività d’esportazione delle aziende svizzere. Singapore, la modernissima città-stato e faro del sud-est asiatico, registra un dinamismo importante in questo campo e numerose iniziative ed opportunità. Il recente accordo di collaborazione tra il Politecnico federale di Zurigo e l’Università di Singapore contribuisce a facilitare l’accesso non solo a questo mercato, ma all’intera regione. www.ingenious-switzerland.com


Medtech Switzerland

La Svizzera registra numerose imprese altamente specializzate nelle tecniche mediche e con un’eccellente nomea a livello mondiale: si parla di 49'000 persone impiegate presso oltre 700 produttori e subfornitori dell’industria medtech. Nel confronto europeo, la Svizzera gioca un ruolo importante in questo campo; ramo che poggia sulle industrie tradizionalmente forti nel nostro Paese: orologiera, delle macchine ed elettronica. Anche le relazioni con l’industria farmaceutica e biotecnologica si fanno viepiù importanti. Il settore medtech è quindi collegato in maniera interdisciplinare. Il settore genera il 2% del PIL (Germania 0,7%, USA 0,5%) e il suo contributo alla crescita economica della Svizzera va ricercato all’estero: l’industria medtech svizzera è infatti fortemente orientata all’export (il 90% dei prodotti realizzati in svizzera è esportato, costituendo il 5% del volume totale delle esportazioni elvetiche – un risultato due volte migliore dell’altro leader in materia, gli Stati Uniti, con il 2,8%). I mercati sanitari sono tuttavia strettamente connessi con enti statali e parastatali e i requisiti tecnici da rispettare sono sempre più complessi. La piattaforma Medtech Switzerland ha quindi il compito di assistere le imprese attive nel ramo a sormontare questi ostacoli e ad entrare e posizionarsi su nuovi mercati - nella fattispecie Francia, Germania, Cina, Giappone e Stati Uniti. Tra i servizi offerti figurano la partecipazione alle fiere e conferenze più importanti, la creazione di gruppi di lavoro per uno scambio di know-how e l’orga-

nizzazione di eventi specifici al settore. La piattaforma si avvale anche di senior advisor che identificano le opportunità di business nei paesi chiave e li portano all’attenzione delle PMI svizzere. È inoltre già stato realizzato uno studio volto a mettere in luce l’industria medtech svizzera: lo “Swiss Medtech Report” funge quindi da guida di riferimento per il settore. www.medtech-switzerland.com

Swiss Health

Grazie alle sue strutture mediche all’avanguardia, la Svizzera è una destinazione sanitaria d’eccellenza. Il potenziale di sviluppo del mercato delle cure mediche transfrontaliere è immenso e l’arrivo di pazienti esteri in Svizzera ha un effetto dopante su altri settori, quali ad esempio il turismo ed i servizi finanziari. Osec e Svizzera Turismo si sono associate costituendo la piattaforma Swiss Health allo scopo di promuovere l’esportazione dei servizi forniti da cliniche, medici ed enti svizzeri attivi nel settore della sanità e di attirare pazienti esteri nel nostro Paese per farsi curare negli istituti elvetici. In una prima fase i servizi di Swiss Health sono volti a promuovere la Svizzera quale destinazione sanitaria in Russia e negli Stati del Golfo. www.swisshealth.ch

Grazie. ✘

Il 10 aprIle 2011 UNa PER lauRa RINNOVa la FIDuCIa alla CONSIGlIera DI STaTO Del plr

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At tualita` di Denis Rossi, Direttore Settore Sud AlpTransit San Gottardo SA

AlpTransit: cantieri, trasporti ed economia Denis Rossi

Il completamento dello scavo della prima canna è avvenuto il 15 ottobre 2010. Al momento della redazione di questo articolo, la caduta del diaframma principale nella seconda canna (quella Ovest) era prevista per il 23 marzo. Mentre leggete queste righe quindi anche questo traguardo sarà stato molto probabilmente raggiunto. Se il 15 ottobre i festeggiamenti si sono svolti con un ampio coinvolgimento delle autorità e della popolazione a livello nazionale, i festeggiamenti di questo secondo traguardo sono stati destinati solo e soltanto agli autori, minatori in testa, di questo miracolo tecnologico. Quest’ultima definizione appare azzeccata e bastano alcune cifre per dimostrarlo: 57 km di lunghezza, 152 km di scavi (due canne da 57 km l’una, alle quali si aggiungono gallerie e pozzi di accesso, cunicoli trasversali, caverne), scavati per il 56% da 4 frese dal diametro di 9.5 m e lunghe ognuna 400 m, quasi 2'500 m di copertura nel punto di maggiore profondità, con una roccia che ha raggiunto i 47°C di temperatura, 25 milioni di tonnellate di materiale di risulta, quasi 25 anni di cantieri (dall’inizio del sondaggio della Piora nel 1993 fino alla messa in esercizio nel 2016), 2.3 milioni m3 di beton, 52'000 tonnellate d’acciaio per centine, 16'000 tonnellate d’acciaio d’armatura, 3 milioni di m2 di reti d’armatura, 4'800 km di ancoraggi, 70 km di nastri trasportatori, 670 punti fissi di misurazione. Non dimentichiamo nemmeno quanto succederà da qui all’apertura, con il montaggio della tecnica ferroviaria che prevede, tra l’altro: 300 km di binari, 250'000 traversine in beton, 3200 km di cavi in rame dal peso di 8000 tonnellate, 2630 km di fibre ottiche, 1500 km di cavi elettrici per la trazione dei treni, 2900 armadi elettrici, 400 colonnine di sicurezza e … 118 km di corrimano (presente su tutta la lunghezza della galleria!). Sono tutti lavori ai quali l’economia ticinese ha contribuito concretamente, con competenza e flessibilità. Spesso le aziende ticinesi hanno potuto essere in prima linea, stipulando direttamente contratti con AlpTransit San Gottardo SA, altre volte

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sono invece intervenute in qualità di subappaltatori per l’esecuzione parziale di parti d’opera o come fornitori negli appalti più grandi. Ciò appare logico in funzione della struttura degli appalti, che vale la pena di analizzare. Finora AlpTransit ha stipulato ca. 8000 contratti, di cui 2300 in Ticino. Fin dove si è potuto si sono privilegiati appalti relativamente piccoli (si parla comunque di diversi milioni: una novantina di essi sono compresi tra i 10 e i 100 milioni), ciò che ha permesso alle ditte ticinesi di concorrere da sole o consorziandosi tra loro, spesso “protette” da un importo non sufficientemente grande per essere appetibile alle grandi aziende nazionali e internazionali. La dimensione delle opere ha però imposto di avere anche appalti più grossi, poiché non tutti i lavori possono essere suddivisi a piacimento. Così si è giunti ad avere 4 contratti singolarmente superiori al miliardo di franchi e 5 contratti ognuno dei quali compreso tra 100 milioni e 1 miliardo di franchi. In totale le delibere di AlpTransit in Ticino ammontano a circa 6 miliardi di franchi, pari al 50% del totale lungo l'asse del San Gottardo. Per completare le indicazioni in ambito finanziario, aggiungiamo che i costi totali dell'opera, monitorati attentamente ogni trimestre, sono sotto controllo, e il credito federale di 13.157 miliardi di franchi secondo le previsioni attuali non sarà superato. Non vi è però solo l’esecuzione. Un aspetto molto importante è quello degli uffici di progettazione che lavorano per queste opere: penso in particolare agli studi d’ingegneria civile, di geologia, ambientali, d’architettura (inserimento paesaggistico), elettrotecnici e d’ogni altra specialità, così come alle Direzioni locali dei lavori, quasi sempre demandate agli stessi consorzi di studi che eseguono la progettazione, in modo da garantire la miglior interfaccia tra il progetto e l’esecuzione. In tutti questi ambiti gli studi ticinesi e i loro collaboratori (si tratta di almeno 200 persone) hanno potuto offrire, ma anche costruirsi, un know-how importante che andrà


a costituire una referenza di prestigio per il loro futuro, magari anche all’estero. Questa ricaduta legata al sapere e al saper fare può diventare un atout importante in prospettiva. C’è solo un problema: in questo Cantone (ma anche in tutta la Svizzera) non ci sono più abbastanza ingegneri! Spesso sia AlpTransit San Gottardo SA sia gli studi d’ingegneria devono reclutare ingegneri stranieri (germanici oltre Gottardo, italiani in Ticino) per fare fronte alle loro necessità. Approfitto quindi di quest’occasione per rilanciare il tema dell’orientamento professionale verso le professioni tecniche, che purtroppo negli ultimi 20 anni sono state snobbate a vantaggio di economia, informatica e scienze della vita. Eppure anche le materie tecniche tradizionali (genio civile, meccanica, elettrotecnica, ecc.) sono ambiti professionali molto interessanti, con sbocchi sicuri e ad alto contenuto tecnologico. Veniamo infine, in questa rapida carrellata di temi legati alle opere di AlpTransit in Ticino, a un tema che diventa sempre più attuale: quale sarà l’influsso della nuova trasversale alpina sul territorio, sull’economia, sul modo di vivere del Ticino? Previsioni sono difficili e non possono essere affrontate in questo spazio limitato. Esse sono state recentemente oggetto del convegno del 24 marzo organizzato da SUPSI, SIA, AlpTransit e Rotary con un gruppo di relatori molto qualificati. Credo che l’influsso a corto termine dopo la messa

in esercizio della linea non sarà epocale, come fu invece nel 1882 (galleria ferroviaria attuale) e nel 1980 (galleria stradale). In questi due casi, infatti, si trattò di togliere il Ticino dall’isolamento (assoluto nel primo caso, automobilistico invernale nel secondo). In questo caso avremo invece “solo” un guadagno di tempo (circa 1 ora) lungo un asse già molto trafficato. Questa mia affermazione non va però enfatizzata: a medio e lungo termine gli influssi saranno notevoli, anche perché si confida in un completamento della linea tra Biasca e Bellinzona e a sud di Lugano. Questi influssi potranno essere sia positivi (grazie ad una migliore e più rapida accessibilità del Ticino e a un più facile accesso dei ticinesi ai centri d’Oltralpe) sia negativi (il Ticino corridoio del nulla tra le metropoli di Zurigo e Milano: il temuto effetto tunnel). Sono sicuro che il Ticino saprà cogliere la prima possibilità, grazie alle sue componenti più dinamiche: un’economia sana, una forte piazza finanziaria, le competenze universitarie (USI, SUPSI, centri di ricerca come l’IRB di Bellinzona e altri). Non dimentichiamo però anche l’effetto interno dopo l’apertura della Galleria di base del Ceneri: Locarno si troverà a 22 minuti da Lugano e quest’ultima a 12 minuti da Bellinzona. La Città Ticino, da decenni evocata nel Piano Direttore cantonale e in vari documenti pianificatori, è sempre più vicina.

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Eventi

Come fare business con il web In collaborazione con:

Giovedì 14 aprile 2011, dalle ore 16.30 alle ore 18.10 (networking apero a partire dalle ore 18.10) presso la Camera di commercio, dell’industria, dell’artigianato e dei servizi del Cantone Ticino (Cc-Ti), 6° piano, sala dott. Papa Presentazione: Gestire al meglio l'immagine della propria azienda e il suo brand su Internet serve a rafforzare la reputazione aziendale e ad aiutare la sua rete di contatti a crescere; le aziende che hanno già colto questa opportunità hanno incrementato sensibilmente il loro volume d'affari. Internet ha ormai raggiunto, e si sta apprestando a superare i media tradizionali, come sistema per fare pubblicità. I consumatori non si affidano più esclusivamente ai media tradizionali, frequentano Internet dove sanno di trovare: blog, social network, forum... all'interno dei quali troveranno contenuti interessanti e molto più spontanei rispetto alla pubblicità tradizionale che trovano ogni giorno leggendo i giornali, ascoltando la radio oppure guardando la TV. In questo scenario, i motori di ricerca sono diventati il punto di partenza di qualsiasi strategia di marketing On Line; blogs, siti web dinamici, le pagine pubbliche su Facebook... efficaci strumenti di business. Trovare il tempo, l’impegno per sviluppare una strategia di marketing digitale non è semplice, tuttavia è più economico e misurabile di qualunque altro sistema. Durante l'evento intitolato: “Come fare business con il web“ conoscerete i sistemi e gli strumenti per pianificare una Web Strategy per la Vostra azienda e ascolterete l'esperienza di alcuni imprenditori e commercianti che l'hanno già fatto con successo. Programma 16.30 Saluto di benvenuto Marco Passalia, Vicedirettore Cc-Ti 16.40

Presentazione tecnica Fabio Dell'Orto, Internet Strategist Innerweb S.a.g.l

Posizionarsi su Google SEO - Il posizionamento naturale su Google • Indicizzazione; • Ottimizzazione; • Popolarità e reputazione; • Video SEO • Errori da evitare. Google AdWords – Il posizionamento a pagamento per click • Cos'è e come funziona; • Come pianificare una strategia di successo; • Landing Page (le pagine di destinazione ); • Monitoraggio delle conversioni. Blog • Cosa sono; • Come funzionano; • A cosa servono e perchè sono importanti; • Esempi. Facebook • Fare Business con Facebook; • Differenza fra profilo personale e pubblico; • Promuovere la propria pagina;

• Creare una campagna pubblicitaria; • Monitoraggio. Strumenti di marketing e comunicazione digitale Email Marketing • Acquistare una lista; • Come costruire una lista profilata; • Inviare delle email pubblicitarie. Sms Marketing • Acquistare una lista; • Come costruire una lista; • Inviare degli SMS pubblicitari. Comunicati Stampa • Come si scrive e a cosa serve un comunicato; • Come divulgarlo; • Come monitorare i risultati. 17.40 Testimonianza progetto B2B azienda di distribuzione prodotti non durevoli Dott.sa Manuela Bianchi, Export Manager 17.50 Testimonianza progetto B2C azienda di distribuzione prodotti durevoli Marco Parravicini, Titolare Gioielleria 18.00 Conclusioni Dr. Adriano Bosetti, Direttore Inner Web S.a.g.l. 18.10

Networking apero

La manifestazione è aperta a tutti gli interessati. Entrata libera. Per iscrizioni prego rivolgersi entro giovedì 7 aprile 2011, alla Cc-Ti, Signora Veljkovic, Tel. +41 91 911 51 11, Fax +41 91 911 51 12, veljkovic@cc-ti.ch, www.cc-ti.ch

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Eventi

Dove sta andando l’America latina? Tendenze e prospettive di business Organizzato da:

In collaborazione con:

Lunedì 9 maggio 2011, dalle ore 12.30 alle ore 17.10 (standing lunch a partire dalle 12.40) presso l’Hotel Parco Paradiso, Via Carona 27 a Lugano Presentazione: L’America latina è un’area geografica dalle notevoli differenze sotto diversi punti di vista: estensione territoriale, numero di abitanti e densità della popolazione nei centri urbani, livello di sviluppo economico, presenza o meno di risorse naturali, infrastrutture più o meno moderne, ecc.. Molteplici sono gli accordi commerciali in vigore, si pensi ad esempio alla Comunità Andina, al Mercosur, al NAFTA e ai vari accordi con l’UE. Di particolare importanza per la Svizzera sono però gli accordi di libero scambio che taluni Paesi dell’America latina hanno concluso con l’AELS: con Messico e Cile tali accordi sono già in vigore, mentre con Colombia e Perù lo saranno entro l’anno. Brasile, Messico e Argentina sono i partner principali del nostro Paese in quest’area. Tra i prodotti maggiormente esportati dalla Svizzera nel continente sudamericano figurano i prodotti chimico-farmaceutici, i macchinari e le apparecchiature elettroniche, come pure gli strumenti di precisione, gli orologi e la bigiotteria. Le importazioni, invece, riguardano principalmente i prodotti dell’agricoltura e i prodotti chimici. L’incontro in oggetto verterà su Argentina, Brasile, Cile, Colombia e Perù. In questo contesto, si cercherà di illustrare ai partecipanti il quadro economico, l’evoluzione dell’intera regione e le opportunità di business offerte dai Paesi summenzionati. Il programma verrà completato con preziosi consigli pratici sulla gestione dei rischi e sull’approccio alle aziende locali (“dos and don’ts”), nonché con un’arricchente testimonianza aziendale. In generale, il pomeriggio informativo sarà organizzato diversamente rispetto ai consueti “eventi export” in modo da permettere un maggiore livello di approfondimento e più opportunità di interazione tra i partecipanti. Programma: 12.30 Saluto di benvenuto, Marco Passalia, Vice Direttore, Cc-Ti 12.40 Standing Lunch 13.45 Macroeconomic situation in Latin America, Thomas Hermann, Head Global Economics Team, Credit Suisse

15.00 Business opportunities in Peru, Corinne Schirmer, Gerente General, Cámara de Comercio Suiza en el Peru 15.15 Coffee break 15.35 Practical aspects for doing business in Latin America. Success stories, Thomas Foerst, Consultant South America, Osec, Zurich

14.10 Business opportunities in Argentina, Norma Aleman, Gerente General, Camara de Comercio Suizo Argentina

15.55 Dos and don’ts nell’approccio al mercato latino americano, Flavio T. C. Moreira, Responsabile per i mercati sudamericani, J&M Partner’s SA, Chiasso

14.25 Business opportunities in Brazil, Stephan Buser, Diretor Executivo, Cámara de Comércio Suíço-Brasileira

16.15 Credit risk management in Latin America, Mark Schultz, Director Risk, Claims & Collection, Euler Hermes Zürich

14.40 Business opportunities in Chile, Ladina Baniclès, Gerente General, Cámara Chileno-Suiza de Comercio A.G.

16.35 L’esperienza di Ginsana in America latina, Maurizio Nardi, Head of Supply Chain Management, Ginsana SA

14.45 Business opportunities in Colombia, Silvia Gutiérrez Díaz, Directora Ejecutiva, Cámara de Comercio Colombo Suiza

16.55 Domande e risposte 17.10 Fine della manifestazione

La manifestazione è aperta a tutti gli interessati. Entrata libera. Per iscrizioni prego rivolgersi entro lunedì 2 maggio 2011, alla Cc-Ti, Signora Veljkovic, Tel. +41 91 911 51 11, Fax +41 91 911 51 12, veljkovic@cc-ti.ch, www.cc-ti.ch

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Formazione

Corsi di formazione proposti dalla cc-ti Le assicurazioni sociali

Programma Modulo 1 – Introduzione alle assicurazioni sociali Assicurazioni sociali federali e cantonali in generale, il finanziamento e le prestazioni. In particolare AVS, AI, prestazioni complementari, disoccupazione, assegni familiari, malattie, maternità, infortuni e previdenza professionale Date: 29 marzo e 5 aprile 2011, dalle 14.00 alle 17.30 Modulo 2 – Aspetti contributivi delle assicurazioni sociali Le attività dell’ufficio dei contributi dell’IAS: alcuni aspetti riferiti all’affiliazione, la fissazione dei contributi, la revisione dei datori di lavoro e l’incasso dei contributi Data: 12 aprile 2011, dalle 14.00 alle 17.30 Modulo 3 – Rendite di vecchiaia, superstiti e invalidità Modalità per l’ottenimento e il calcolo delle prestazioni di vecchiaia, dei superstiti e d’invalidità (prestazioni relative al I pilastro) Data: 19 aprile 2011, dalle 14.00 alle 17.30 Modulo 4 – Assicurazione contro la disoccupazione I presupposti, la procedura di richiesta e l’entità delle indennità di disoccupazione. Data: 3 maggio 2011, dalle 14.00 alle 17.30 Modulo 5 – Indennità di perdita di guadagno per militare e maternità I presupposti, la procedura di richiesta e l’entità delle indennità militare e di maternità Data: 10 maggio 2011, dalle 14.00 alle 17.30 Modulo 6 – Assegni familiari I contenuti di massima (prestazioni, aspetti organizzativi e finanziamento) delle normative, federale e cantonale, applicabili nel settore degli assegni di famiglia, con particolare riferimento ai salariati (non agricoli) ed alle persone senza attività lucrativa Data: 17 maggio 2011, dalle 14.00 alle 17.30 Modulo 7 – Assicurazioni infortuni Conoscere le persone assicurate, durata della copertura assicurativa, prestazioni e contributi Data: 24 maggio 2011, dalle 14.00 alle 17.30

• Obblighi e doveri Data: 4 aprile 2011, dalle 09.00 alle 13.00 Modulo 2 • Esercitazioni pratiche di colloquio Per ottenere un buon risultato è auspicabile avere partecipato al modulo 1 Data: 18 aprile 2011, dalle 09.00 alle 13.00

Essere membro di un Consiglio d’amministrazione: compiti e responsabilità

Mercoledì 6 aprile 2011, dalle 14.00 alle 17.30 Mercoledì 13 aprile 2011, dalle 14.00 alle 17.30 Programma • Introduzione generale • Nozione di amministratore e di organo societario • La responsabilità civile: CC, CO, responsabilità verso la società, gli azionisti ed i creditori, danno diretto ed indiretto • La responsabilità legata alle disposizioni penali, fiscali, delle assicurazioni sociali e dell’esecuzione e fallimento • Aspetti assicurativi • Discussione

Diritto del lavoro

Lunedì 2 e mercoledì 18 maggio 2011, dalle 13.30 alle 17.30 Mercoledì 1 giugno 2011, dalle 13.30 alle 17.30 Programma Modulo 1 Formazione del contratto di lavoro, colloquio d’assunzione, diritti e doveri del datore di lavoro e del dipendente; salario, salario in caso di malattia, assenze, tempo libero, congedi, problematica dei certificati medici, vacanze, ore supplementari/lavoro straordinario, ecc.. Data: 2 e 18 maggio 2011, dalle 13.30 alle 17.30 Modulo 2 Fine del rapporto di lavoro (problematiche legate alla disdetta),certificato di lavoro, divieto di concorrenza, ecc. Data: 1 giugno 2011, dalle 13.30 alle 17.30

Le redazione di verbali

Lunedì 9 maggio 2011, dalle 09.00 alle 17.00

La conduzione di colloqui difficili

Programma Modulo 1 • Elementi di un colloquio difficile • Struttura di un colloquio problematico • Barriere della comunicazione • Modalità e attitudini personali

Programma • La teoria della comunicazione scritta e le sue applicazioni pratiche • L’ascolto attivo, l’ascolto assertivo • Lo schema di redazione del verbale: proposte ed esperienze • La redazione: applicazione, errori, ottimizzazione • Esercitazioni

Altre informazioni e iscrizioni: Cc-Ti, Tel. +41 91 911 51 18, corsi@cc-ti.ch, ww.cc-ti.ch 32   Ticino Business


Servizi della Cc-Ti

SPECIALE USI CAREER FORUM 2011

CANDIDATO Giacomo Paolantonio Master in Economia, Università di Friburgo, Svizzera Anno di nascita: 1982 Cittadinanza: svizzera

CANDIDATO Manuele Raggi 2006-2009: Bachelor in Scienze economiche presso l’Università della Svizzera italiana 2009/2010: Master in Management & Economics presso l’Universität Zürich 2010/2011: Master in Management presso l’Università della Svizzera italiana Anno di nascita: 1987 Cittadinanza: svizzera

Conoscenze linguistiche CERCA

Italiano: Madrelingua Inglese: Ottimo Francese: Ottimo Tedesco: Conoscenze di base

Alla ricerca di primo impiego in ruoli di Back-Office in qualità d’analista dati, revisore contabile o trader in qualsiasi settore. Eccellenti conoscenze informatiche

Via Cassarinetta 7 6900 Lugano Tel. +41 76 519 11 82 Giacomo.Paolantonio@ sunrise.ch

Conoscenze linguistiche CERCA

Italiano: Madrelingua Inglese: Buono (C1) Tedesco: Discreto (B2) Francese: Discreto (B2)

Cerco un lavoro stimolante che mi permetta di dimostrare le mie capacità e di affermarmi in un ambito lavorativo appagante e che mi permetta di crescere sia dal profilo professionale sia dal profilo personale e umano. Sono ampiamente disponibile a trasferimenti sia in altri Cantoni svizzeri, sia all’estero. Forte interesse nei vari Processi Operativi del prodotto,nel Marketing e nelle Risorse Umane (esperienza di stage come assistant HR nel 2010). Buone capacità analitiche, di lavoro in team e di adattamento a vari scenari

INDIRIZZO

INDIRIZZO

Via Bassora 6g 6834 Morbio Inferiore Tel. +41 76 305 10 34 manuele.raggi@hotmail.com

Per le aziende che fossero interessate disponiamo del curriculum vitae completo, rivolgersi alla Signora G. Veljkovic, +41 91 911 51 11 o info@cc-ti.ch Vi rendiamo attenti che le seguenti segnalazioni vengono semplicemente pubblicate senza alcuna verifica della fonte e quindi garanzie e responsabilità da parte della Cc-Ti

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Commercio estero Pagine a cura di Osec Ticino

prossime GIORNATE DI CONSULENZA PAESE LUGANO, maggio 2011 America Latina: il continente avanza

Lugano, 9 maggio 2011 • il rapporto economico della “Comisión Económica para América Latina” (CEPAL) delle Nazioni Unite stima una crescita media del 4,2% nel 2011 (Brasile: 4,6%, Argentina: 4,8%, Cile: 6,0%; Panama: 7,5%, Perù: 6,0%, Uruguay: 5,0%); • grande richiesta soprattutto nei settori tecnica medica, farmaceutica, metalmeccanica, tecnica ambientale ed energie rinnovabili nell’intero continente.

Cina: la seconda potenza economica al mondo

Lugano, 12 maggio 2011 • sono in corso i negoziati in vista di un accordo di libero scambio Svizzera-Cina; • oltre 1’300 miliardi di dollari saranno investiti nei prossimi cinque anni per un massiccio ampliamento dell’infrastruttura dei trasporti (aeroporti, ferrovie, strade).

Germania: il primo partner commerciale della svizzera

Lugano, 17 maggio 2011 • il Ministero tedesco dell’economia e della tecnologia stima la crescita del PIL nel 2011 in 2,3%: 8,0% negli investimenti, 6,5% nelle esportazioni, 6,4% nelle importazioni e 2,0% nella domanda interna; • forte domanda soprattutto nei rami dell’infrastruttura, dei macchinari, dell’informatica e del cleantech; • la dimesione della Nazione non va sottovalutata: l’entrata sul mercato richiede un’accurata pianificazione.

USA/Canada: territori vasti, mercati interessanti

Lugano, 23 maggio 2011 • porta d’entrata in entrambi i Paesi grazie all’accordo di libero scambio AELS-Canada; • grande richiesta nei settori infrastruttura, medtech, TIC e food; • nuovo Swiss Business Hub Canada a disposizione delle PMI esportatrici. Nel corso delle giornate di consulenza proposte alle aziende, avrete l’occasione di fissare un incontro individuale con i consulenti dell’Osec e con gli specialisti provenienti direttamente dal paese di riferimento. Le aziende intenzionate ad espandere le loro attività nei mercati sopra citati o che hanno esigenze concrete non esitino a mettersi in contatto con l’Osec e a fissare un appuntamento con i suoi esperti! CONTATTATECI AL NO. TEL. +41 91 911 51 37 OPPURE TRAMITE E-MAIL ALL’INDIRIZZO INFO.LUGANO@OSEC.CH, SAREMO LIETI DI FISSARVI UN APPUNTAMENTO.

Cina: 45 nuovi aeroporti, 700 nuovi aeroplani

La Cina ha annunciato un ulteriore vasto ampliamento dell’infrastruttura legata all’aviazione. Nei prossimi cinque anni, oltre 228 miliardi di dollari saranno investiti per costruire 45 aeroporti e 700 aeroplani. Si intende soprattutto edificare nuovi aeroporti regionali per stimolare l’economia al di fuori delle zone metropolitane. Infatti, l’aeroporto inaugurato nel 2010 a Huai’an nella provincia di Jiangsu ha attirato nella città ben 61 imprese estere. L’aerodromo regionale del distretto di Tengchong nella provincia Yunnan, sita nell’estremo sud-ovest della Cina, ha avuto un effetto ancora più impressionante: il PIL del distretto è aumentato del 56% dall’apertura dello scalo nel 2009, grazie soprattutto al forte incremento del turismo. China Daily Mail: “Aviation sector has high hopes for the next 5 years” w w w.china dail y.c o m.cn / b u sin e s s / 2 011- 0 2 / 25 /c o n tent_12077533.htm

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La Corea del Sud intende migliorare le condizioni quadro per gli investimenti

Seoul ha elaborato un piano triennale volto a migliorare ulteriormente le condizioni quadro per gli investimenti diretti esteri nel Paese. Secondo il Ministro per l’economia della conoscenza, le misure previste sono le seguenti: • ottimizzazione della tutela della proprietà intellettuale; • sostegno finanziario, fiscale e in altri ambiti per gli investimenti importanti; • miglioramento della qualità di vita per la manodopera estera (per esempio, costruendo nuove scuole e potenziando l’infrastruttura sanitaria); • possibilità di esportare le merci e i servizi sviluppati e prodotti da imprese estere grazie agli investimenti fatti in loco. Le misure proposte mirano soprattutto a incentivare gli investimenti nelle industrie dell’elettronica e dell’automobile.


Invest in Korea: “S. Korea to Create Foreign InvestmentFriendly Environment” www.investkorea.org/InvestKoreaWar/work/ik/eng/nr/nr_01_read.jsp?no=608300001&l_unit=90202&bno=102180002&pa ge=1&sort_num=4567

Corea del Sud: cleantech per la costruzione navale

In futuro, solo navi rispettose dell’ambiente dovranno uscire dai cantieri sudcoreani: Seoul mette a disposizione 266,36 milioni di dollari per promuovere la “greenship technology” all’interno dell’industria nazionale. Le disposizioni elaborate attualmente dall’International Maritime Organization (IMO), volte a ridurre i gas a effetto serra nel trasporto marittimo, dovrebbero entrare in vigore nel 2013. Queste disposizioni imporranno nuovi valori limiti per le emissioni di CO2, di cui le nuove navi dovranno tener conto. La Corea del Sud dovrà realizzare il piano d’investimenti al più presto: l’aggiornamento ecologico e tecnologico della sua industria navale è indispensabile per sopravvivere in questo mercato molto competitivo, e soprattutto per contrastare la concorrenza cinese, sempre più forte. Invest in Korea: “S. Korea to Make USD 266 mn Investment in Greenship Technology” www.investkorea.org/InvestKoreaWar/work/ik/eng/nr/nr_01_read.jsp?no=608300001&l_unit=90202&bno=102250005&pa ge=1&sort_num=4581

Accordo di libero scambio AELS-Vietnam: concluso lo studio di fattibilità

Uno studio di fattibilità recentemente concluso raccomanda l’avvio di negoziati volti alla stipulazione di un accordo di libero scambio tra l’AELS e il Vietnam. Lo studio, elaborato da rappresentanti del Vietnam e degli Stati dell’AELS (Svizzera, Norvegia, Islanda e Liechtenstein) nel corso di tre incontri tra agosto 2010 e gennaio 2011, sostiene che le economie dei Paesi coinvolti sono complementari e un ampio accordo permetterebbe quindi di migliorare in modo significativo le condizioni quadro della cooperazione economica. I temi considerati nei negoziati sarebbero i seguenti: scambi di merci e di servizi (agevolazioni commerciali, eliminazione dei dazi doganali, accesso facilitato al mercato), investimenti (maggiore protezione, condizioni quadro migliori), ostacoli non tariffari al commercio, proprietà intellettuale, concorrenza, appalti pubblici, commercio e sviluppo sostenibile nonché questioni giuridiche e istituzionali. Comunicato stampa del Dipartimento federale dell’economia: “Concluso lo studio di fattibilità per un accordo di libero scambio AELS-Vietnam” www.news.admin.ch/message/index.html?lang=it&msgid=37781

Cina: ampliamento dell’infrastruttura nazionale di trasporto

La Cina pianifica un vasto ampliamento dell’infrastruttura nazionale di trasporto: oltre 1’300 miliardi di dollari saranno investiti nei prossimi cinque anni per costruire strade, binari, porti e aeroporti. Le imprese che si trasferiscono all’interno del paese sono sempre più numerose: i costi di produzione in continuo aumento nelle province costiere le spingono a stabilirsi nelle zone all’interno, dove gli stipendi sono più bassi e il terreno è meno costoso. Di conseguenza, cresce lo spostamento di merci tra la costa e l’interno della Cina, intasando le vie di trasporto. Per prevenire un collasso del traffico, il governo cinese ha deciso di ampliare l’infrastruttura, investendo 530 miliardi di dollari

per estendere la rete ferroviaria, 115 miliardi per acquistare materiale rotabile, 530-605 per costruire strade, 135 per edificare porti e 50 per costruire aeroporti. La priorità sarà data alla ferrovia: 6’000 chilometri supplementari di linee ad alta velocità saranno realizzati entro il 2012. China Economic Revue: “China to spend USD 1.3t on inland transport system” www.chinaeconomicreview.com/dailybriefing/2011_02_18/China_to_spend__13t_on_inland_transport_system.html

USA: esteso l’obbligo di certificazione

Gli USA hanno esteso l’obbligo di certificazione a ulteriori prodotti nei settori merceologici abbigliamento, tappeti e pellicole plastiche in vinile. Queste modifiche sono entrate in vigore il 27 gennaio 2011. In ultima analisi, si tratta di un aggiornamento del “Consumer Product Safety Improvement Act” del 2008 volto a revocare un obbligo di certificazione per alcuni prodotti “non destinati ai bambini”, che era stato introdotto per permettere di definire norme dettagliate per la verifica di tale merce. Consumer Product Safety Improvement Act: What’s new? www.cpsc.gov/about/cpsia/cpsia.html

Arabia Saudita: calo dei dazi doganali sui prodotti chimici e di plastica

Nel mese di dicembre 2010, l’Arabia Saudita ha diminuito i dazi all’importazione di 122 prodotti. Diversi prodotti chimici, per la cura del corpo e di plastica beneficiano di questa riduzione. I dazi applicati precedentemente erano compresi tra il 7,6% e il 20%: ora si applicano le aliquote del 5,5% e del 6,5%. Livingston: “Saudi Arabia to Cut Customs Tariffs of 122 Products” www.livingstonintl.com/news_print.aspx?newsId=2406&locale=en-ca

Ampliamento del trasporto pubblico parigino

La Francia e la regione Ile-de-France investiranno 32 miliardi di euro per modernizzare e ampliare il trasporto pubblico nella zona urbana parigina. La costruzione del “Grand Paris Express” sarà il fulcro di questo importante progetto: si tratta di un anello della metropolitana di 150 chilometri con oltre 50 stazioni, che collegherà le banlieues dell’agglomerazione parigina. Il costo stimato per la realizzazione ammonta a 20,5 miliardi di euro. La modernizzazione della rete esistente richiederà 11,9 miliardi. I progetti prioritari sono la ristrutturazione delle linee RER C e D, l’estensione della RER E (dalla stazione Saint Lazare fino a Mantes-la-Jolie) e della linea 14 della metropolitana (da Orly fino a Carrefour Saint-Denis-Pleyel). Un totale di 3,1 miliardi è preventivato per l’acquisto di materiale rotabile. Portail du Gouvernement: “Grand Paris Express, le tracé du futur réseau de transports d'Ile-de-France est dévoilé” www.livingstonintl.com/news _print.aspx?newsId=2406 &locale=en-ca

Croazia: stazione balneare con design ecologico

Un luogo di villeggiatura ecologico di 5’000 ettari dovrebbe sorgere lungo la costa meridionale della Dalmazia, vicino a Dubrovnik. Il progetto “Croatian Dream” prevede l’edificazione di 13 alberghi, stabilimenti di lusso, sale congressuali, impianti sportivi, centri medici, marine e un aeroporto. La stazione balneare sarà realizzata nel rispetto dei criteri ambientali. Gli investimenti sono stimati in 5 miliardi di euro. L’impresa generale responsabile del progetto, Profectus Group, ha preventiva-

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Commercio estero Pagine a cura di Osec Ticino

to investimenti per un ammontare di 1,5 miliardi di euro per la prima fase di costruzione (fino al 2015). Sito web “Croatian Dream: The greatest sustainable development project in Europe”: www.croatiandream.com

Romania: ampliamento della produzione elettrica entro il 2035

Secondo un documento di strategia nazionale in fase d’elaborazione, il governo romeno dovrà investire dai 30 ai 40 miliardi di euro entro il 2035 per ampliare le capacità elettriche e coprire il fabbisogno energetico. La produzione elettrica dovrà essere potenziata di 14’800 megawatt entro il 2035. Le energie rinnovabili saranno prioritarie, in particolare l’eolico, con una quota-parte di 5’500 megawatt della produzione complessiva. La prima fase d’ampliamento, che richiede investimenti stimati in 9 a 10 miliardi di euro, dovrà essere completata entro dieci anni e comportare un ampliamento delle capacità elettriche di 5’000 megawatt. OeMag: “Rumäniens Energiewirtschaft braucht Investitionen” www.oem-ag.at/service/news/4873567510/

Semaforo verde per la linea ad alta velocità MoscaSan Pietroburgo

La linea ad alta velocità tra Mosca e San Pietroburgo prende forma: i lavori di costruzione inizieranno nel 2013. La tratta ferroviaria di 660 chilometri permetterà di viaggiare da una metropoli russa all’altra in 2 ore e 30 minuti a partire dal 2017. L’azienda russa responsabile del progetto, HS-Rail, prevede di trasportare 8 milioni di passeggeri all’anno. I costi d’investimento (stazioni e tecnica ferroviaria incluse) sono preventivati in 10 miliardi di euro. Secondo quanto riportato sul sito tedesco “Russland Aktuell”, i potenziali investitori saranno informati già a marzo sui dettagli dell’appalto. Inoltre, un totale di 3’000 chilometri di tratte ad alta velocità è progettato in vista dei Campionati di calcio 2018, al fine di collegare Niznij Novgorod con Kazan nonché Kazan con Ekaterinburg e Samara. Russland aktuell: “Bahn will mit Highspeed zur FussballWeltmeisterschaft” www.russland-aktuell.de/russland/wirtschaft/bahn_will_mit_highspeed_zur_fussball_weltmeisterschaft_2160.html

Attuazione delle prescrizioni di sicurezza nel traffico merci con l’UE

L’accordo Svizzera-UE sulla facilitazione e la sicurezza doganali è entrato in vigore il 1° gennaio 2011. L’Amministrazione federale delle dogane (AFD) riassume i punti essenziali in un foglio informativo di 17 pagine. Questo documento è suddiviso nei seguenti capitoli: • informazioni generali; • importazione (predichiarazione per importazioni dirette da Stati terzi, ossia Paesi non membri dell’UE o che non hanno stipulato accordi analoghi a quello tra Svizzera e UE); • esportazione (predichiarazione per esportazioni verso paesi terzi, ossia Stati non membri dell’UE o che non hanno stipulato accordi analoghi a quello tra Svizzera e UE; trasmissione dei dati di sicurezza; esportazione con moduli cartacei; casi speciali ed eccezioni; libretto TIR); • dati di sicurezza (informazioni sui dati di sicurezza da trasmettere);

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• adeguamento dei moduli e della procedura in caso di annullamenti e correzioni;

• qualifica di AEO (informazioni sul rilascio della qualifica di “operatore economico autorizzato”);

• persone di contatto; • elenco degli uffici NCTS (Neues Computerisiertes Transitsy-

stem, ossia il nuovo sistema di transito informatizzato) che non sono contemporaneamente anche uffici doganali d’uscita dell’UE; • esempi. Informazione dell’AFD: “Disposizioni di sicurezza nel traffico delle merci commerciabili (‘security amendment’)” www.ezv.admin.ch/zollinfo_firmen/verzollung/02302/index.htm l?lang=it&download=M3wBPgDB/8ull6Du36WenojQ1NTTjaXZ nqWfVqHahmfhnapmmc7Zi6rZnqCkkIN6fH57bKbXrZ6lhuDZz8 mMps2gpKfo&typ=.pdf

Il franco forte riduce i margini dell’industria MEM

Il franco forte si ripercuote sull’industria metalmeccanica ed elettrica svizzera. Secondo un’indagine effettuata da SWISSMEM tra i suoi affiliati, molte imprese si ritrovano con perdite operative dovute alla pressione sui margini di profitto. La ricerca ha rivelato che l’87% degli interpellati subisce gli effetti del franco forte, di cui il 54% in modo “fortemente negativo” e il 33% in maniera “mediamente negativa”. In linea di massima, le fluttuazioni del cambio si ripercuotono maggiormente sulle PMI (meno di 250 dipendenti) rispetto alle aziende più grandi. Il 48% degli interpellati ha indicato di aver incassato una perdita sui margini di oltre 6 punti percentuali nel 2010. Se si considera che il margine medio è compreso tra il 6% e l’8%, è chiaro che il profitto è ridotto all’osso. Molte imprese hanno adottato contromisure, in particolare: • acquistano maggiormente da fornitori siti nella zona euro; • si proteggono contro il rischio di cambio; • aumentano i prezzi. Inoltre, le imprese ritengono di dover attuare anche le seguenti misure: • gestire i costi con più rigore; • aumentare l’efficienza; • rafforzare l’attività innovativa. In questo contesto, SWISSMEM chiede che siano attuate le seguenti misure volte a contrastare la forza del franco in modo rapido e duraturo: • stanziare ulteriori fondi per promuovere la tecnologia e l’innovazione; • concludere rapidamente accordi di libero scambio con la Cina e con l’India; • mantenere la libera circolazione delle persone; • mantenere un mercato del lavoro flessibile: nessuna regolamentazione eccessiva, nessun aumento degli oneri; • distribuire ai clienti i guadagni realizzati dagli importatori grazie al cambio. Comunicato stampa di Swissmem: “La force du franc nuit à une reprise durable de l’industrie MEM” www.swissmem.ch/fr/information-politique/medias/communiques-aux-medias/single-view/news/die-frankenstaerke-belastetdie-nachhaltige-erholung-der-mem-industrie/8.html

La classifica dei nuovi mercati di vendita più attrattivi nel 2011

L’ufficio tedesco per il commercio estero Germany Trade and Invest (GTAI) ha stilato la classifica dei migliori mercati d’esportazione nel 2011. Sette paesi risultano vincitori: dispongo-


no tutti di un alto potenziale di crescita e di vendita, garantendo un contesto stabile in cui fare affari. La pressione sulla concorrenza è grande e in continua crescita, soprattutto nei mercati commerciali tradizionali. Le imprese si vedono sempre più costrette a cercare nuovi e promettenti mercati per cercare di evitare l’estenuante pressione sui margini. Lo studio, effettuato dalla GTAI tra i suoi collaboratori all’estero, ha permesso di identificare i seguenti sette mercati d’esportazione con alto potenziale: • Australia: vanta un alto reddito pro capite (55’000 dollari, superiore a quello tedesco o statunitense), quote d’importazione alte in molti rami, intende investire somme consistenti nell’attività mineraria, per ampliare l’infrastruttura (compresa la riparazione di danni dovuti a catastrofi naturali) e nella sanità pubblica; • Finlandia: ha una crescita nettamente superiore alla media europea, con una forte domanda di equipaggiamento, progetta un vasto ampliamento energetico (dalle centrali nucleari alle energie rinnovabili), punta sull’alta qualità dei prodotti; • Kazakistan: dispone di molte materie prime, deve investire nell’ampliamento infrastrutturale e tecnologico, diversifica in nuove industrie (soprattutto high-tech) con necessità di know-how, investimenti e attrezzature dall’estero; • Q atar: vanta il terzo reddito pro capite al mondo (74’000 dollari) e possiede grandi riserve di materie prime, vi abitano molti espatriati con stipendi alti e forti consumi, intende realizzare numerosi progetti importanti in vista del Campionato mondiale di calcio 2022; • Colombia: ha un grande mercato interno vista la popolazione di 45,5 milioni, prevede investimenti rilevanti nell’attività mineraria e nell’approvvigionamento energetico, ha un crescente potere d’acquisto grazie alla forza del peso, che si manifesta anche nell’aumento delle quote d’importazione; • Corea del Sud: pianifica investimenti importanti nella ricerca e nello sviluppo nonché nelle tecnologie del futuro (soprattutto nel cleantech, anche da parte imprenditoriale), dal 2006 è in vigore un accordo di libero scambio con la Svizzera, un’analoga convenzione con l’UE non è ancora entrata in vigore; • Sudafrica: progetta investimenti miliardari per continuare l’ottimizzazione dell’infrastruttura, ha una nuova classe media in rapida crescita con consumi in aumento, diventa sempre più importante anche come porta d’entrata su altri mercati africani in forte espansione. Il rapporto di 34 pagine intitolato “Top-Exportmärkte 2011” illustra e valuta il potenziale di mercato (per ramo) in altri 68 paesi. Germany Trade and Invest: “Top-Exportmärkte 2011” www.gtai.de/DE/Content/_ _SharedDocs/Anlagen/PDF/01Bfai/top-exportmaerkte-2011,property=publicationFile. pdf?show=true Germany Trade and Invest: “Auf der Suche nach dem Neugeschäft – Die Top-Exportmärkte 2011” www.gtai.de/DE/Navigation/Spezialthemen/Top-Exportmaerkte/top-exportmaerkte-node.html

Trend positivo nell’industria automobilistica mondiale

L’agenzia Moody’s prevede che il trend positivo nell’industria automobilistica mondiale continuerà nel 2011 e nel 2012, seppure con un rallentamento della dinamica di crescita nel corso dell’anno corrente. L’aumento delle vendite per il 2011 è stimato in 5%. Nel 2012, l’incremento dovrebbe essere del 7%. I maggiori stimoli provengono da India (2011: ca. +30%), USA (2011: +12%, 2012: +15%) e Cina (9% sia nel 2011 che nel 2012). La domanda nell’Europa occidentale rimarrà modesta: per il 2011, Moody’s indica una flessione della crescita di un ulteriore punto percen-

tuale e un incremento del +4% nel 2012. Tuttavia, non basterà per garantire un’occupazione sufficiente per realizzare utili a medio termine, a causa dell’alta sovraccapacità nell’industria automobilistica nell’Europa occidentale. Dow Jones / Automobil-Produktion / Moody’s: “Es geht wieder aufwärts” www.automobil-produktion.de/2011/01/moodys-es-geht-weiteraufwaerts/

I prezzi per i pernottamenti nel confronto internazionale

Le camere d’albergo più care si trovano a Mosca. Risultano costose anche a Ginevra e Zurigo: infatti, queste due città svizzere si piazzano al terzo e quinto posto in una classifica sui costi dei pernottamenti nelle città del mondo, stilata dalla società di servizi aziendali HRG. A Mosca, si sborsa mediamente 403 franchi per una notte in albergo: anche se i prezzi nella capitale russa sono calati del 3% rispetto all’anno precedente, rimangono ben più elevati se confrontati con la seconda classificata New York, dove un pernottamento costa in media 330 franchi (+3%). Il quarto posto della classifica – tra Ginevra (317 franchi) e Zurigo (309) – spetta a Parigi (313 franchi/invariato). Le città che chiudono la Top ten sono: Washington, Hong Kong, Stoccolma, Doha, Riyadh e Oslo. Rispetto all’anno precedente, i prezzi sono aumentati a Ginevra del 9% e a Zurigo del 13%, in controtendenza se confrontati con la media europea. Infatti, i costi sono calati soprattutto nelle città tedesche (Düsseldorf: -14%; Monaco: -11%, Francoforte: -9%, Berlino: -6%), in Lussemburgo (-13%), a Copenhagen (-11%), Dublino (-11%), Atene (-9%), Lisbona (-8%) e Milano (-6%). I prezzi sono diminuiti molto ad Abu Dhabi (-25%) e in altre metropoli del Medio Oriente: Doha (-10%), Manama (-10%) e Dubai (-5%). Gli aumenti più considerevoli si sono riscontrati nelle città australiane di Brisbane (+32%) e Sydney (+21%), seguite da Johannesburg (+17%), Seoul (+15%), Singapore (+14%), Toronto (+14%), Hong Kong (+12%), la già citata Zurigo (+13%) e Stoccolma (+13%). In ultima analisi, lo sviluppo dei prezzi per i pernottamenti alberghieri rispecchia chiaramente la situazione economica e finanziaria: evidenzia in quali regioni si sentivano ancora gli strascichi della crisi nel 2010 (zona euro, Vicino e Medio Oriente) e dove l’economia era tornata a crescere (Sud-est asiatico e Asia orientale). HRG: “Hotel rates soar in Africa and Asia Pacific, according to HRG’s 2010 Hotel Survey” www.hrgworldwide.com/MediaCentre/HRGHotelSurvey/tabid/12168/Default.aspx

Osec

Corso Elvezia 16 Casella postale 5399 - CH-6901 Lugano Tel. +41 91 911 51 35/37 Fax +41 91 911 51 39 info.lugano@osec.ch www.osec.ch

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Fiere internazionali

Poleko Poznan, 22 - 25 novembre 2011

Dal 1987, la fiera Poleko rappresenta l’appuntamento tradizionale per il settore della protezione ambientale in Europa centrale e orientale. Questo salone ha ampia risonanza non solo in Polonia, ma anche in altri paesi est-europei e funge da importante borsa degli affari per le aziende attive nei settori energetico e ambientale. Poleko comprende i seguenti saloni: Clean Energy, Recycling, Control and Measurement Equipment e Science for the Environment. Inoltre, è correlato da una cinquantina di conferenze e di workshop. Il pubblico target comprende poteri decisionali, investitori, responsabili attivi nelle amministrazioni pubbliche, istituti tecnici superiori, partner, licenziatari, rappresentanti e acquirenti privati. L’edizione precedente ha accolto 20’000 visitatori e 700 espositori provenienti da 20 paesi europei su una superficie di 15’000 m². Unitevi allo SWISS Pavilion allestito presso Poleko 2011 dall’associazione energiecluster.ch, in collaborazione con lo Swiss Business Hub Poland. Lo stand collettivo ufficiale della Svizzera sarà un trampolino di lancio ideale per presentare la vostra gamma di prodotti e servizi; vi permetterà inoltre di curare le relazioni d’affari esistenti e di allacciare nuovi contatti. Informazioni generali sulla fiera: www.poleko.mtp.pl/en Informazioni sullo SWISS Pavilion: www.osec.ch/fiere > Fiere all’estero > POLEKO

Plastindia 2012 New Delhi, 1 - 6 febbraio 2012

In India, l’utilizzo delle materie plastiche e del caucciù è in costante aumento. Secondo quanto riportato dagli organizzatori della fiera, si stima che il settore della trasformazione delle materie plastiche crescerà da 69’000 a 150’000 macchine entro l’anno 2020. La relativa industria cresce annualmente al ritmo del 12% e si stima che possa raggiungere 12,5 MMT, trasformando l’India nel terzo consumatore di plastica a livello mondiale entro il 2012. A lei sola, la domanda di plastica per l’irrigazione oltrepasserà 2,5 milioni di tonnellate entro il 2015. L’industria automobilistica aumenta del 18% ogni anno e di conseguenza, cresce anche il fabbisogno di plastica. Il Paese ha soprattutto una forte necessità di soluzioni tecnologiche nonché di macchine e apparecchiature all’avanguardia. Plastindia si svolge ogni tre anni e si tiene quindi per l’ottava volta nel 2012. All’edizione 2009, 1’518 espositori (2006: 1’288) provenienti da 35 paesi (2006: 30) avevano partecipato all’evento, su una superficie lorda di 77’600 m2 (2006: 65’500). L’Osec vi allestirà lo SWISS Pavilion in collaborazione con Swissmem, l’Associazione svizzera delle materie plastiche e con lo Swiss Business Hub India.

SWISS Pavilion: il padiglione ufficiale svizzero

Informazioni generali sulla fiera: www.plastindia.org Informazioni sullo “SWISS Pavilion”: www.osec.ch/fiere > Fiere all’estero > PLASTIndia 2012

IDEM Singapore Singapore, 20 - 22 aprile 2012

Svoltasi per la prima volta nel 2000, IDEM Singapore - the International Dental Exhibition and Meeting - è diventata la maggiore fiera dentale nella zona Asia-Pacifico. Questa regione rappresenta un enorme potenziale per le imprese straniere poiché oltre il 70% dei prodotti e dei servizi ivi venduti è importato. La domanda di cure periodontali e di cosmetica dentaria cresce di pari passo con la tendenza a richiedere apparecchiature sofisticate in grado di impiegare tecnologie moderne. IDEM Singapore si tiene a ritmo biennale, sempre nello stesso periodo e nello stesso luogo, ed è sinonimo non solo di continuità, ma anche di serietà professionale a livelli alti. Raggruppa gli attori globali nel centro del mercato in maggior crescita della regione e offre una piattaforma strategica per il commercio, lo scambio d’informazioni, la tecnologia, la ricerca e lo sviluppo. All’edizione precedente hanno partecipato 354 espositori, di cui l’86% proveniente dall’estero, e 6’057 visitatori giunti da 54 paesi. Il 49% dei visitatori erano dentisti, il 9% assistenti, il 6% odontotecnici, il 21% rappresentanti del ramo e il 15% vari interessati (farmacisti, studenti, personale accademico). Lo SWISS Pavilion presso questa fiera sarà organizzato da Koelnmesse Switzerland, in collaborazione con l’Associazione svizzera dell’industria dentaria e lo Swiss Business Hub ASEAN. Informazioni sulla fiera: www.idem-singapore.com Informazioni sullo SWISS Pavilion: www.osec.ch/fiere > Fiere all’estero > IDEM Singapore 2012

Informazioni sugli “Swiss Pavilion”: www.osec.ch/FIERE

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Vita dei Soci di Lorenza Bernasconi, Marketing Manager Gruppo Sicurezza SA

SATEL EYE: Lo sguardo amico Quando la sicurezza diventa un diritto di tutti

Lorenza Bernasconi

Un occhio amico che ti osserva quando lo ricerchi. In questi ultimi 2 mesi si è registrato quanto già documentato nel nostro primo redazionale, ovverossia lo spostamento a macchia d’olio di atti criminosi da obiettivi mirati verso altre fasce della popolazione. I criminali che colpiscono edicole, piccoli negozi e distributori di benzina, nella maggior parte dei casi non sono professionisti – si dedicano a un’attività “mordi e fuggi” che non richiede investimenti o talenti particolari – ma rappresentano un pericolo oggettivo per beni e soprattutto per le persone. Molti giornali hanno dedicato articoli, interviste ed approfondimenti in merito alla situazione vissuta in questi ultimi mesi nella nostra regione. Associazioni di commercianti, esponenti di distributori di benzina, responsabili di gioiellerie, uffici cambi,… si sono messi in gioco per cercare di trovare delle soluzioni difensive alla crescente invasione di criminalità e violenza riscontrata soprattutto nelle zone di confine. Analizzando tale fenomeno a livello criminologico, il numero di rapine ai danni di chioschi e distributori tra il 2000 e il 2010 è rimasto oscillante. Anche se la media è inferiore a 10 rapine all’anno, ogni rapina è un evento mediatico importante, come importanti sono i traumi subiti dalle vittime. Soprattutto per quest’ultimo motivo, abbiamo voluto chinarci in modo approfondito e ponderato per elaborare un servizio di sicurezza che riuscisse a contrastare tale fenomeno offrendo una sicurezza discreta, precisa e tempestiva al manifestarsi di situazioni anomale o pericolose. Uno sguardo amico, professionale ed efficiente per ogni necessità, Satel Eye, un esclusivo sistema di videosorveglianza attiva che garantisce la sicurezza del personale e della clientela durante tutta la giornata lavorativa. Il suo funzionamento è di semplice utilizzo. Satel Eye permette, a chi sta lavorando in un negozio, shop, boutique, gioielleria, distributore di benzina, chiosco, ufficio cambio,… di attivare un videoallarme silenzioso connesso alla centrale operativa 24h/24h, non appena sorge l’ombra di un sospetto. Una volta innescato l’allarme, il personale di centrale operativa è automaticamente connesso tramite il sistema di videosorveglianza dell’utente permettendogli di verificare la situazione in tempo reale. In caso effettivo di rapina, il personale di centrale allerta la Polizia fornendo loro tutti i dati utili e necessari per organizzare un’intervento rapido e mirato. Oggi l’allarme giunge alle forze dell’ordine quando il crimine è già stato commesso e gli autori in fuga. Satel Eye consente di selezionare l’informazione e, in caso di reale attacco, allertare la polizia non appena l’azione criminosa ha inizio, consentendo alle forze dell’ordine di ottenere un vantaggio temporale impor-

tante sui malviventi, ma non solo: dalla centrale è possibile inviare alla polizia le prime immagini dell’evento durante la sua progressione, aumentando oggettivamente la qualità delle informazioni necessarie alle forze dell’ordine per portare a buon fine la propria missione. I vantaggi di tale soluzione sono molteplici: si ottimizza e si rende proattivo il sistema di videosorveglianza classico. Il personale non è più in balia degli eventi perché sa che in caso di necessità reale, o semplice sospetto, grazie alla video sorveglianza attiva, c’è chi può aiutarlo e sostenerlo. Non è necessario nessun tipo di investimento, ma si ottimizza l’infrastruttura e la tecnologia video di sicurezza già presente. Satel Eye propone un servizio ad elevato valore aggiunto e permette al personale ed alla clientela di accedere a luoghi costantemente sicuri e protetti, garantendo loro una serenità maggiore. Satel Eye è un servizio di sicurezza – economicamente sostenibile – che permette di garantire un’elevato livello di sicurezza, ed una pronta ed efficace reazione in caso di attacco criminale. Perché scegliere Satel Eye? Il nostro Gruppo porta nel suo stesso nome tutta l’esperienza sviluppata in otre 30 anni di attività, in tutti quei settori che concernono la protezione, la sicurezza e la sorveglianza di persone e cose. Vantaggi:

•   ridottissima manutenzione tecnica •  attivo 24h/24h •  ottimizza l’efficacia della polizia •  adattabile ai sistemi esistenti

A chi serve:

•  distributori di benzina •  negozi •  uffici cambio •  gioiellerie

Azienda appartenente a Gruppo Sicurezza Holding SA Savosa: Satel Control SA Via Cantonale 20 6942 Savosa Tel: + 41 91 935 51 40 Fax: +41 91 935 90 59 info@satelcontrol.com www.satelcontrol.com

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Vita dei Soci di Lisa Pantini

Concordia: una soluzione sicura per aziende e famiglie Concordia, da quasi 100 anni, offre servizi dedicati alle imprese svizzere ed a tutte le persone che possono godere di un partner fidato al quale affidarsi Vincenzo Lo Russo, Responsabile Regione Ticino

Concordia è uno dei principali assicuratori malattia svizzero. Offre i propri servizi dal 1914 ai singoli, alle famiglie ed alle aziende con competenza, tradizione e affidabilità. Fondata nel 1914 a Lucerna, da sempre sede storica dell’assicuratore, con l’introduzione della LAMI, CONCORDIA nacque dalla Federazione delle casse malati dell’associazione popolare cattolica svizzera. Dal 1° gennaio 2007 la società si è dotata di una nuova struttura assumendo il medesimo nome: CONCORDIA Assicurazione Svizzera malattie e infortuni. Oggi la società conta oltre 1'200 collaboratori sul territorio nazionale, di cui 550 circa nella sede centrale di Lucerna. In Ticino Concordia è presente con 3 agenzie principali e 3 piccole agenzie che, in totale, occupano 16 dipendenti: la Direzione regionale è in Via Balestra 17 a Lugano, diretta dal Signor Vincenzo Lo Russo. Le agenzie principali si situano a: Lugano diretta dal Capo agenzia Luca Fattorini; l'agenzia di Bellinzona è condotta dal Capo agenzia Gabor Gyöngy e quella di Locarno dal Capo agenzia Andrea Zucchetti. Le piccole agenzie si trovano nelle seguenti regioni: Roveredo (GR), di cui è Responsabile la Signora Miriam Somaini; Stabio, con Responsabile la Signora Delia Cinesi e Chiasso, che ha quale Responsabile Colombina Moratti. La dislocazione delle agenzie principali così come quelle locali permettono di coprire tutte le regioni del Ticino, incluso la Mesolcina, in modo da poter garantire la vicinanza al cliente. Il parco assicurativo in Svizzera copre attualmente 703'000 assicurati, d cui più di 15'000 in Ticino. Circa 300 agenzie sul territorio nazionale: una società con una rete di filiali molto estesa, per essere più prossimi agli assicurati, un fattore decisivo perché è un punto fermo della strategia di servizi offerti. Professionalità che si riflette anche dal voler mantenere un filo diretto con l’assicurato: Concordia non ha un numero verde al quale rivolgersi, ma ogni agenzia possiede un recapito diretto per un contatto immediato con il cliente. Una chiara visione dei propri obiettivi, collaboratori motivati e competenti, una relazione trasparente e duratura con i propri assicurati: sono queste alcune delle linee guida che Concordia mette in atto nella propria gestione aziendale per soddisfare i suoi clienti.

Servizi per privati…

Assicuratore interessante sia per famiglie sia per persone singole. Ogni cliente ha un’analisi su misura delle propria situazione di vita, e sulla base di questa e delle proprie necessità, viene elaborato un concetto assicurativo in linea

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Agenzia Concordia Lugano: Luca Fattorini (capo agenzia); Isabella Acciarito e Arrefeine Tewelde

con le esigenze del momento e personalizzato sulla propria pelle, perché la vita di ognuno è speciale e ogni persona ha il diritto di poter scegliere cosa fare e come vivere senza vincoli o “paletti”. Concordia sarà sempre al vostro fianco, per consigliarvi al meglio, per valutare con voi tutte le possibilità e proporvi le soluzioni ideali. Da sempre profilata vicino al ménage familiare, Concordia offre ad esempio delle interessanti assicurazioni complementari a 2 franchi al mese per bambino, e dal terzo figlio in poi esse sono gratuite; oppure come non citare il Concordia Baby Bonus di 100 franchi? Per tutti i bambini in arrivo, questo regalo sarà molto gradito dai neo genitori. Improntata al risparmio. Modelli di cure basati sull’economicità per chi necessita l’essenziale. Oltre al modello tradizionale (assicurazione obbligatoria delle cure medico-sanitarie che copre le prestazioni di base previste dalla legge in caso di malattia, infortunio e maternità), Concordia propone pure il modello myDoc (un modello che prevede il medico di famiglia di Concordia, con il quale è previsto un risparmio fino a 20% sui premi, pur godendo di un'assistenza medica completa) e il modello HMO (un'assicurazione della salute che


Agenzia Concordia Locarno: Andrea Zucchetti (capo agenzia), Valerio Albi, Cinzia Barloggio e Adriana Nucifora

dà diritto ad uno sconto sui premi fino al 25%, prevedendo un centro medico dove recarsi per le visite e le analisi). Consigli sull’alimentazione, sul benessere e sulla salute sono consultabili nelle numerose pubblicazioni specifiche di Concordia, oppure è possibile visionarle sul sito web www. concordia.ch. Importanti però anche le prestazioni per chi guarda oltre l’essenziale. Il prodotto PremiumMed è l’ideale per quadri, dirigenti e business men che vogliono essere “sicuri di sentirsi sicuri”, in Patria ed all’estero. PremiumMed prevede infatti una consulenza esclusiva sulla salute, il miglior servizio, un'assistenza personale con accesso diretto e privilegiato a medici e ospedali del gruppo Hirslanden, che garantiscono massime prestazioni mediche, elevati standard di qualità. Non solo, con PremiumMed è possibile scegliere il medico e l’ospedale in tutto il mondo, avendo la garanzia di una copertura assicurativa completa in camera singola.

… e per aziende

Le soluzioni per le aziende che Concordia propone sul mercato sono innovative e variate. Uno sguardo mirato all’azienda con il motto “chi vince è la squadra”. Concordia offre le assicurazioni d’indennità giornaliera, infortuni e cure medico-sanitarie da un’unica fonte. I singoli moduli si integrano perfettamente. I servizi accessori creano valore aggiunto. L’offerta è caratterizzata da un approccio a 360° gradi. Un chiaro vantaggio, poiché Concordia vi offre la soluzione adatta alle vostre esigenze e al vostro profilo di rischi. Per ogni cliente viene creato un pacchetto individuale per le necessità specifiche. L‘offerta azienda si compone di: •  assicurazione d’indennità giornaliera, •  assicurazione contro gli infortuni LAINF, •  assicurazioni complementari e aggiuntive LAINF, •  assicurazione collettiva delle cure medico-sanitarie. Concordia si affianca ai datori di lavoro nella promozione della salute: essa infatti è essenziale per ogni azienda che mira a un successo a lungo termine, come pure per ogni persona. Per questo i consulenti Concordia sono a disposizione delle aziende per proporre modelli di promozione della salute. Un altro servizio di cui parlare è il Case Management: quando in seguito ad infortunio o ad una malattia ci si aspetta

Agenzia Concordia Bellinzona: Gabor Gyöngy (capo agenzia); Deborah Carboni, Ileana Peretti e Daniela De Gottardi

una prolungata incapacità al lavoro ed una conseguente perdita di guadagno, questo servizio sostiene le aziende nello svolgimento di chiarimenti efficienti. Sono infatti i Case Manager che si affiancano ai datori di lavoro ed alle persone incapaci di lavorare cercando di chiarire la situazione per una soluzione del caso win-win per entrambe le parti. Inoltre essi svolgono un coordinamento tra il medico di famiglia ed le altre persone incaricate dell’assistenza medica, il medico di fiducia, le assicurazioni sociali o private coinvolte, famiglia, amici, superiori e colleghi di lavoro. Dal 1° gennaio 2011 inoltre Concordia ha introdotto il nuovo prodotto dedicato esclusivamente alle aziende che occupano dai 2 ai 5 dipendenti. Prima di allora infatti non esisteva nulla di simile. Le microimprese, che sono l’ossatura del tessuto economico svizzero, hanno ora la possibilità di usufruire degli stessi servizi assicurativi delle aziende più grandi. Interessati ad un’offerta di Concordia? Volete conoscere ed approfondire quanto letto sinora? Per tutti i dettagli potete contattare: Concordia Agenzia di Lugano Luca Fattorini Via Balestra 17 6900 Lugano Tel. +41 91 911 32 81 Fax +41 91 911 32 89 lugano@concordia.ch Agenzia Bellinzona Gabor Gyöngy Viale G. Motta 7 6500 Bellinzona Tel. +41 91 820 01 41 Fax +41 91 820 01 49 bellinzona@concordia.ch Agenzia Locarno Andrea Zucchetti Via Ciseri 23 6600 Locarno Tel. +41 91 756 01 71 Fax +41 91 756 01 79 locarno@concordia.ch

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Vita dei Soci di Lisa Pantini

75 candeline per un compleanno speciale UPSA Ticino festeggia il 75° anniversario. A colloquio con il Presidente Walter Robbiani ed il Vice Presidente Armando Sonvico

Presidente, quale è l’importanza del settore automobilistico per l’economia ticinese?

“Il settore dell’automobile è predominante in Ticino come in tutta la Svizzera. Condiziona in modo particolare l’economia: data la sua grande importanza dà lavoro a quasi 50 mila dipendenti – un impiego su otto nel nostro Paese gravita attorno a questo mercato e genera un fatturato annuo che si aggira sui 90 miliardi di franchi; di questi Walter Robbiani circa 7 miliardi ce li giochiamo in Ticino. Se volessimo limitare il settore all’auto «vera e propria», intesa come garage, la cifra d’affari in Svizzera è di circa 17 miliardi e 722 milioni all’anno. Nel Canton Ticino si calcola sia un 10% del totale svizzero, ossia circa 1,5 miliardi annui. Parliamo sempre di cifre molto importanti, dimostrando quanto il nostro apporto sia fondamentale per l’economia ticinese”.

Attualmente quanti sono i soci UPSA?

“Oggi UPSA Ticino conta 220 soci, che impiegano circa 4'000 dipendenti. Siamo un’organizzazione molto snella, con un Segretariato presso la Camera di commercio. Lo stesso funziona in maniera efficiente grazie al nostro segretario Gabriele Lazzaroni ed ai suoi collaboratori. Il Segretariato interviene in quattro ambiti: assistenza agli associati, vertenze tra i nostri membri e la clientela, formazione e soccorso stradale. La struttura UPSA TI è organizzata in gruppi regionali: Bellinzonese, Biasca e Valli, Locarnese, Luganese e Mendrisiotto, ai quali poi si pone al di sopra il cappello di UPSA Ticino”.

Un corso di formazione continua tenuto in passato

il nostro centro di formazione di Biasca, prepariamo ogni anno circa 450 apprendisti. Attualmente i profili professionali sono tre, di difficoltà e durata diversa: il percorso più impegnativo è senza dubbio quello di meccatronico, che prevede quattro anni di apprendistato. Il meccatronico, oltre ad occuparsi delle riparazioni, esegue delle diagnosi complesse utilizzando delle apparecchiature sofisticate. Ha molte possibilità di dialogare con la clientela per cui viene data anche un’attenzione particolare al sapersi relazionare ed alla conoscenza delle lingue. Un secondo profilo è quello del meccanico di manutenzione. Nei tre anni di studio i ragazzi

Uno dei vostri capi saldi, oltre all’assistenza ai soci, è la formazione nel vostro centro di Biasca. Negli anni questa si è trasformata adattandosi ai mutamenti tecnologici, che hanno portato a nuovi profili professionali e ad un aggiornamento costante degli insegnanti. La nuova Legge sulla formazione professionale ha anche portato nuovi stimoli alla professione. Come è strutturata oggi la formazione per gli apprendisti?

“Per noi formare apprendisti è fondamentale: i giovani sono il nostro futuro. Occorre dare loro delle solide basi per assicurarci un avvenire roseo anche in tempi grami. Presso

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Alcuni momenti della premiazione degli apprendisti svoltasi nel luglio 2010 sulle rive del Ceresio


Uno sguardo al passato: abbiamo incontrato Armando Sonvico, pietra miliare nell’attività di UPSA Ticino

L’attuale Comitato di UPSA Ticino

impareranno come eseguire delle riparazioni e dei lavori di manutenzione sui veicoli. L’ultimo profilo da citare è quello di assistente di manutenzione: dopo due anni di formazione, i giovani sapranno intervenire con piccole operazioni di manutenzione sui veicoli. Il centro di Biasca è attivo in tale ubicazione dal 1995. Nel 2002 ha ottenuto la certificazione di qualità ISO 9001/2000. Presso questo centro lavorano 6 istruttori che dirigono la scuola con un’interessante esperienza di team. Infine è rilevante citare che UPSA è attiva anche nella formazione continua, con l’organizzazione di corsi di aggiornamento e seminari”.

Ricorre quest’anno il 75° di fondazione di UPSA, quali sono i progetti per questo traguardo?

“Usciremo ad inizio aprile con un numero speciale della nostra rivista «Autoritratto». Verrà distribuito a tutti i fuochi del Canton Ticino e offriremo ai lettori uno speciale «regalo» nell’ambito della sicurezza del veicolo: nella rivista sarà presente un tagliando che permetterà di effettuare un test Controllo Fari gratuito. Si tratta di un esame completo delle luci delle automobili, da effettuarsi presso uno dei nostri affiliati. Tutti i dettagli saranno specificati sulle pagine di «Autoritratto», che vi invitiamo a leggere! Vogliamo così festeggiare il nostro anniversario con gli automobilisti, offrendo loro qualcosa di utile per la loro e nostra sicurezza”.

Quali sono i suoi auspici per il futuro del settore e della mobilità?

“Per garantire l’avvenire dell’UPSA TI e l’interazione tra i suoi membri dobbiamo potenziare il sostegno ai nostri affiliati. È un passo fondamentale! Il garagista nel prossimo futuro diventerà un consulente per i suoi clienti, sarà in tutto e per tutto un partner dell’automobilista, la persona da contattare per rispondere ai suoi dubbi e domande. La tematica della mobilità sarà sempre presente nella nostra vita. Occorrerà studiare un sistema integrato che combini le automobili con una forma di trasporti pubblici efficienti, anche eventualmente con i nuovi sistemi di condivisione dell’auto (car sharing), ecc.. Le automobili saranno sempre più «tecnologizzate», e anche la nostra professione che sta al passo con i tempi si adatta ai mutamenti. Il futuro per le automobili ci sarà, ma quest’ultime verranno modificate con un’attenzione particolare all’ecologia ed a carburanti meno inquinanti. Credo che nei prossimi anni le vetture con motori a scoppio domineranno sempre il mercato ma saranno più ecologici. Consumeranno meno e saranno affiancate dalle auto ibride e dalle vetture elettriche”.

Signor Sonvico, lei ha una solida tradizione garagistica alle spalle, provenendo da una famiglia di garagisti. Quali sono i primi ricordi legati a UPSA? “Sicuramente una volta l’attività era molto più frenetica rispetto ad oggi, soprattutto nel Luganese. Ricordo le prime riunioni di Comitato UPSA nella zona vicina alla Resega, dove si incontravano i titolari degli storici garages di Lugano. Con illustri personaggi della scena Armando Sonvico luganese abbiamo ideato manifestazioni che ancora oggi riscuotono successo, come Autonassa – che nel 2010 ha compiuto i 30 anni –. Negli anni ‘60/‘70 si organizzava al Padiglione Conza un piccolo salone dell’auto, chiamato Esposauto. Inizialmente era stato concepito come mostra di macchine da corsa, dove chi correva ci portava il veicolo da esporre. Ricordo Silvio Moser, Clay Regazzoni ed Aldo Pessina, per citarne alcuni… In seguito l’attività si è ampliata, divenendo più commerciale, ogni garage aveva uno stand e esponeva le automobili, non più solo da corsa. Avevamo anche “Auto primavera”, una mostra di auto organizzata nella stagione primaverile. In seguito abbiamo creato la MMAO, la Mostra Mercato Auto Occasione”. Quali crede siano stati i maggiori cambiamenti nell’attività del garagista del passato rispetto ad oggi? “È cambiato tutto, benché la sostanza – l’auto – sia rimasta quella. Sicuramente vi sono stati grandi progressi tecnologici in tutte le componenti del veicolo, e la nostra associazione non è certo rimasta a guardare, anzi nel tempo ha saputo affiancarsi alle modifiche tecnologiche sia nell’istruzione, garantendo una formazione professionale di alto livello ed al passo con i tempi, come pure nei servizi di supporto agli associati. Anche i garagisti hanno avuto una loro evoluzione, soprattutto nei servizi e nel modo di concepire il garage stesso. Trovo che gli importatori di grandi marchi abbiano un po’ «ucciso» il carattere locale del garagista , limitandone l’autonomia e la creatività, ma anche questo fa parte del gioco, d’altra parte questa globalizzazione ha portato più uniformità e diversi produttori di auto si sono potuti far conoscere anche fuori dai loro mercati di riferimento”. Con che spirito si guarda al futuro? “Credo che per continuare su questa strada occorra snellire le strutture burocratiche, evitando doppioni. I comparti fondamentali sono quello relativo alla comunicazione e quello delle manifestazioni. In questo modo UPSA potrà prosperare”. UPSA Sezione Ticino Corso Elvezia 16, 6900 Lugano Tel. +41 91 911 51 14, Fax +41 91 911 51 12 info@upsa-ti.ch, www.upsa-ti.ch

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Vita dei Soci

CORSI PROPOSTI DALLA FPCE – FORMAZIONE PROFESSIONALE CONTINUA NEL RAMO ELETTRICO

La FPCE promuove, coordina e organizza la formazione professionale continua nel ramo elettrico, proponendo corsi ed esami professionali riconosciuti a livello federale nonché corsi e seminari di aggiornamento. Essa si rivolge ai professionisti attivi sul territorio ai diversi livelli (Operai, Quadri intermedi e Quadri superiori), offrendo percorsi formativi in grado di soddisfare le esigenze di formazione richieste dal mercato del lavoro. Dal 2004 certificati dal Servizio cantonale di certificazione per enti di formazione continua – eduQua.

• CORSI PILASTRO A – Corsi di preparazione agli esami professionali e professionali superiori Data corso: settembre 2011 Corso di 360 lezioni Costi: CHF 3’900.Luogo: FPCE Gordola Minimo 15 partecipanti Data corso: settembre 2011 Corso di 490 lezioni Costi: CHF 5’000.Luogo: FPCE Gordola Minimo 15 partecipanti Data corso: settembre 2011 Corso di 560 lezioni Costi: CHF 5’500.Luogo: FPCE Gordola e SPAI Mendrisio Minimo 16 partecipanti Data corso: aprile 2012 Corso di 40 lezioni Costi: CHF 440.Luogo: FPCE Gordola Minimo 15 partecipanti

ELETTRICISTA CAPO SQUADRA CON DIPLOMA CANTONALE Formazione tecnica e pratica della gestione di un cantiere. Conoscere piani e schemi, offerte e rilievi. Prescrizioni nella pratica. Gestire al meglio il proprio lavoro e il personale affidato. Esami finali con diploma cantonale Requisiti minimi: montatore o disegnatore elettricista; titolo equivalente; NUOVO: dimostrare almeno tre anni di pratica nel ramo ELETTRICISTA CAPO PROGETTO CON ATTESTATO PROFESSIONALE FEDERALE Corso di preparazione all’esame professionale di Elettricista capo progetto con attestato APF Requisiti minimi: Consulente in sicurezza elettrica, controllore, controllorecapo montatore INSTALLATORE ELETTRICISTA DIPLOMATO Corso di preparazione all’esame professionale superiore di Installatore elettricista diplomato Requisiti minimi: Elettricista Capo Progetto; titolo equivalente CORSO DI PREPARAZIONE AI CORSI PROFESSIONALI Corso di introduzione ai corsi di Consulente in sicurezza elettrica e Telematico Capo Progetto Requisiti minimi: montatore o disegnatore elettricista; titolo equivalente. Possono iscriversi direttamente ai corsi professionali (consulente o telematico) coloro che sono in possesso della maturità professionale tecnica di fine apprendistato oppure del diploma cantonale di Elettricista Capo Squadra (non devono fare il corso di preparazione)

• CORSI PILASTRO B e C – Corsi teorici e pratici su materie e temi mirati / Formazioni lampo Date corso: settembre 2011 Corso di 16 lezioni Costi: CHF 240.— Luogo: FPCE Gordola Massimo 12 partecipanti Date corso: 1. Corso 20.09.2011 2. Corso 04.10.2011 Corso di ½ giornata 08:00 12:00 Costi: CHF 130.Luogo: FPCE Gordola Massimo 15 – max 20 partecipanti

BUS 1 – laboratorio pratico nel campo degli impianti elettrici Formazione teorico pratica di sistemi domotici (sistemi bus) semplici per le installazioni elettriche Requisiti minimi: montatori elettricisti; progettisti; attestati di formazione nel ramo TERMOGRAFIA (in collaborazione con Chauvin Arnoux) Informazione e introduzione alla termografia, nell’ambito delle installazioni elettriche Requisiti minimi: montatori o disegnatori elettricisti; consulenti; elettricisti capo progetto; installatori; telematici, tecnici Relatore: Giubbini Arno, Chauvin Arnoux – termografo certificato liv 1 EN 473

Trovate maggiori informazioni e ulteriori dettagli sul sito www.fpce.ch, così come il formulario d’iscrizione da stampare, compilare e inviare al Segretariato FPCE Formazione Professionale Continua nel ramo Elettrico Via St. Maria 27 – 6596 Gordola – Tel. +41 91 730 90 25 – Fax +41 91 730 90 26 – corsi@fpce.ch – www.fpce.ch

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Vita dei Soci

Il Risk Management è compito dei dirigenti La Mobiliare vi consiglia Foto: Remy Steinegger Marco Ferrari, Agente generale della Mobiliare a Lugano

Agenzia generale Lugano, Marco Ferrari

Il caso

Alla “Plastu-Tec” viene tenuto in deposito del materiale infiammabile. Dopo un corto circuito scoppia un incendio che provoca tanto fumo. Il capofficina Corti se ne accorge solo per caso: i sensori antincendio non funzionano. Vuole chiudere le porte antincendio per impedire la diffusione del fumo. Il caso vuole che sono stati posati “provvisoriamente” dei tubi flessibili proprio sul passo della porta ed è impossibile chiuderla. Allora il signor Corti corre verso la parete dove si trova l’estintore e vede che l’armadietto è vuoto! Ora non gli rimane altro che una cosa: scappare – e avvisare i pompieri!

Traguardi e rischi dell’impresa

Un imprenditore deve assumersi delle responsabilità: nei confronti dei collaboratori e dei clienti, dei finanziatori e fornitori, come pure nei confronti dell’ambiente. Questo richiede una gestione aziendale efficiente – dato che solo così l’esistenza stessa dell’impresa può essere garantita. L’esistenza dell’azienda può essere messa in pericolo – a causa di rischi interni ed esterni: • un collaboratore con funzioni-chiave si ammala, • una macchina si guasta, • un incendio distrugge il magazzino, • un montatore non esegue una riparazione a regola d’arte, • olio che sgocciola sporca per terra, • il mercato si modifica, • un fornitore non esegue la consegna, • le leggi cambiano, • la borsa valori crea problemi.

Il compito del dirigente

La direzione della ditta deve • identificare i rischi possibili, • valutarli, • prendere le misure necessarie, • sorvegliarli e controllarli.

Un Risk management accorto permette di: • evitare i rischi identificati, per esempio rinunciando a tenere in deposito sostanze nocive; • diminuire i rischi già individuati, per es. con impianti di sicurezza; • prendere a proprio carico i rischi, per esempio con riserve finanziarie, oppure • far assumere i rischi a terzi, per esempio alle assicurazioni. Nel contesto di un concetto di Risk Management la copertura assicurativa ha una grande importanza: bisogna evitare sovrassicurazioni o sottoassicurazioni, ma anche colmare lacune e tutelarsi contro i rischi. Il Risk Management è in effetti un compito per dirigenti, ma la consapevolezza dei rischi deve essere radicata nell’intera impresa: un caso come quello della “PlastuTec” non deve semplicemente accadere mai! Ulteriori informazioni sul sito: www.mobilugano.ch/imprese www.bfu.ch Questo tema vi interessa? Rispondiamo volentieri alle vostre domande allo +41 91 224 24 24 oppure via e-mail: lugano@mobi.ch La Mobiliare è la prima società privata d’assicurazioni svizzera. Fondata nel 1826 sul principio cooperativo, la clientela partecipa al successo dell’impresa e gode periodicamente di pagamenti dal fondo eccedenze. La Mobiliare è un solido assicuratore generale attivo sia in ambito individuale che aziendale, con una vasta gamma di assicurazioni per stabili, economie domestiche, responsabilità civile, veicoli a motore, malattia, infortunio, previdenza privata, ecc..

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Vita dei Soci di Lisa Pantini

Un pasto in Paradiso Il Suitenhotel Parco Paradiso, già rinomato luogo d’incontro per l’hôtellerie e l’arte dell’ospitalità a 4 stelle, si sta affermando anche quale ritrovo per gli amanti degli aperitivi, della buona ed innovativa cucina e del mangiare gustoso Un momento in cui staccare la spina dagli impegni quotidiani e rilassarsi. Un impareggiabile attimo in cui gustare a pieno con i 5 sensi una nuova emozione. Lasciarsi andare, godere delle proposte degli chef, distendersi nell’atmosfera magica delle ambientazioni esclusive e perdere l’occhio nel fantastico panorama sul Golfo di Lugano. Un pasto. Un’abitudine che si trasforma in un’esperienza unica. Il Suitenhotel Parco Paradiso offre momenti indimenticabili che faranno sì che ogni vostro evento diventi un successo. La cucina più squisita a Lugano insieme ad uno dei contesti panoramici più piacevoli della città. Al tramonto, il cielo sopra Lugano ed il suo Golfo è un’esplosione di colori rossi, arancioni, viola e rosa, che sfociano in una sinfonia di emozioni. Il Ristorante La Favola, il ristorante Tsukimi-Tei con specialità teppanyaki di cucina giapponese ed il bar Havana Deck, ispirato ai classici bar della capitale cubana, dove gustare un aperitivo. Sono queste le proposte del Parco Paradiso per voi, per i vostri momenti memorabili, affinché il pasto ed una serata speciale possano sempre trasformarsi in qualcosa di unico. La soddisfazione del palato attraverso l'esaltazione del gusto. La peculiarità della cucina è la semplicità degli ingredienti, ricercati e scelti con attenzione. Interrogate il vostro appetito, scegliete il vostro piatto e godetevi il momento dell’assaggio.

il petto d’anatra di Challand, e tante altre prelibatezze, da gustare con una selezione di vini bianchi rosati e rossi sia ticinesi che provenienti dal resto del mondo. Dalla metà di febbraio, ogni domenica viene proposto il brunch. La Favola è aperta da lunedì a venerdì con i seguenti orari: per pranzo 12.00-14.00, per cena 19.0022.00.

Il ristorante giapponese Tsukimi-Tei

Al ristorante giapponese Tsukimi-Tei si possono degustare specialità sushi e menu teppanyaki alla piastra, cucinati secondo le antiche ricette giapponesi.

Il Ristorante La Favola

Al Ristorante La Favola lo Chef Ossola propone una cucina del gusto, che rivaluta con priorità l’essenziale semplicità dei prodotti; per esaltarne così le qualità intrinseche e poter gustare di nuovo la vera naturalezza. Un ambiente raffinato e sereno, un servizio impeccabile: eccovi la possibilità di poter assaporare ed offrire ai vostri commensali ed invitati le peculiarità in tutti i suoi colori, gusti e forme della cucina mediterranea. Buona, semplice, di gusto e ad effetto se necessario. Ingredienti genuini, anche locali, rivisitati e modernizzati, esaltandone le qualità, il sapore e la stagionalità. Ecco che allora troviamo l’insalata con noci e busciön di capra tiepido, il salmone marinato al timo con carciofi freschi, i ravioli all’astice con ristretto di crostacei e olio al basilico, il filetto di pesce persico svizzero, 46   Ticino Business

Il tavolo teppanyaki ospita fino a 13 persone, per poter fare in modo che ogni cliente si senta immerso in un ambiente confortevole e legato alla tradizione del Sol Levante. Mr. Tan, esperto e sapiente chef, intriga tutti i clienti con le sue abili mani che si prodigano in un vero e


proprio show davanti alla piastra teppanyaki, dove gli spettatori incantati apprezzano le raffinatezze della sua cucina preparate secondo l’arte giapponese. Frequentatissimo, Tsukimi-Tei è diventato un punto d’incontro per gli amanti dell’arte culinaria giapponese, che dopo aver provato una volta la cucina di Mr. Tan ed essere stati così ben intrattenuti, tornano spesso a trovarlo e ad assaggiare le nuove proposte; clienti che non provengono solo dal Ticino, ma anche dal resto della Svizzera e dalla vicina Penisola. Menu dedicati alle diverse specialità, in ogni piatto si assaggia un pezzetto di Giappone, nelle sue molteplici sfaccettature. Troviamo l’aragosta, il manzo, l’anatra, il pollo ed il pesce, accompagnati da bevande tipiche come la birra giapponese, il sake o il Choya Plum (Vino di prugne), oppure gustando un tè verde giapponese. Interessante l’esclusivo manzo Wagyu, una specialità di carne tenerissima poiché i bovini vengono allevati in maniera particolare, mangiando cibo selezionato e bevendo birra. Gli allevamenti si trovano in Giappone, ma anche in Australia. Quale modo migliore di concludere una cena se non quello di apprezzare un dolce della tradizione nipponica? Ecco allora che Mr. Tan propone l’ananas fresco flambé con crema di cocco e gelato giapponese o i litchi con il loro sorbetto e flambé di whisky Suntory. Shokuyoku!

immerge nel mondo cubano. Si possono sorseggiare cocktail e drink rinfrescanti, ideati con le ultime novità proposte dal mercato (citiamo ad esempio il Martini Gold o un whiskey di produzione svizzera) o classici intramontabili come i rinomati Rhum e Porto invecchiati fino a 40 anni. Sigari cubani e domenicani di diverse fogge per appassionati, da fumare in compagnia. L’Havana Deck è anche la sede d’incontro di due club del sigaro, che promuovono la cultura del sigaro agli estimatori. Prossimamente verranno proposti anche eventi legati alla tradizione cubana del sigaro e non. Luogo ideale per gli aperitivi, per un momento di relax dopo una frenetica giornata, l’Havana Deck è il posto giusto per chi vuole gustarsi un drink in un ambiente unico, respirando aria cubana. L’Havana Deck è aperto tutti i giorni dalle 16.00.

Per il ristorante giapponese Tsukimi-Tei è gradita la prenotazione. È aperto da martedì a sabato dalle 19.00.

Il Bar Havana Deck

L'Havana Deck, sotto la direzione di José Cardoso, è un angolo ispirato ai classici bar della capitale cubana, che offre la miglior vista sul magnifico golfo di Lugano. Un ambiente rilassato, dove il tempo trascorre con un ritmo diverso, ci si rilassa, si gusta un sigaro, bevendo un drink,si ascoltano le eleganti note della musica salsa, son, rumba, timba. Con un’atmosfera accomodante e languida, ci si Per informazioni e prenotazioni: Suitenhotel Parco Paradiso**** via Carona 27, 6900 Lugano Tel. +41 91 993 11 11 Fax +41 91 993 10 11 info@ parco-paradiso.com www.parco-paradiso.com

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Vita dei Soci di Laura Galli, Senior Consultant Luisoni Consulenze SA

LA VALUTAZIONE DEL PERSONALE: LE “3 P”

Laura Galli

All’interno del più ampio e complesso sistema di gestione e sviluppo delle risorse umane possiamo inquadrare il così detto “sistema di valutazione del personale” inteso come quella procedura organica e sistematica per assicurare che su ogni dipendente venga espresso periodicamente un giudizio che serva a valutare e a individuarne, secondo criteri omogenei, il rendimento e le caratteristiche professionali che emergono nell’esecuzione del lavoro. È necessario comunque premettere che un sistema di valutazione del personale, per essere valido, deve avere poche ma precise caratteristiche. Elencandole brevemente si può dire che debba essere: oggettivo, uniforme, chiaro, conosciuto a priori e visionabile, condiviso, periodico o ripetibile e formalizzato (meglio se per iscritto). La valutazione del personale ha molteplici finalità tra le quali si possono ricordare: • migliorare le prestazioni delle risorse umane orientandole verso il conseguimento degli obiettivi aziendali; • censire le competenze (ovvero le conoscenze e le capacità del personale) ed il potenziale delle risorse umane in funzione di un ottimale sviluppo; • fornire un input oggettivo al sistema incentivante dell’azienda in base al quale decidere eventuali aumenti di stipendio, progressioni di carriera ecc.. La valutazione può quindi incentrarsi su diversi aspetti in funzione dei quali si identificano tre metodologie comunemente note come le “3 P”: valutazione delle Posizioni, delle Prestazioni e del Potenziale. La valutazione delle posizioni, basata su una analisi del presente, concentra la sua attenzione sulle posizioni organizzative individuandone le caratteristiche peculiari in termini di finalità, responsabilità, compiti e necessità di personale. Viene individuato il cosiddetto profilo, ovvero le competenze richieste per ricoprire ogni posizione; il profilo ideale viene quindi confrontato con quello in possesso delle persone in azienda (profilo “reale”) per individuare la risorsa più adatta a ricoprire la posizione o per pianificare eventuali interventi formativi, integrativi o correttivi. La valutazione della posizione viene normalmente effettuata al momento dell’assegnazione al lavoratore dell’incarico ed è utilizzata inoltre per definire il livello retributivo correlato alla posizione stessa; è pertanto auspicabile che l’azienda effettui un monitoraggio costante e sistematico per assicurare nel tempo l’ottimale allocazione delle risorse e la giusta compensazione. La valutazione delle prestazioni, concentra la sua attenzione sulla performance del lavoratore, inteso come contributo da lui fornito all’interno dell’organizzazione aziendale quale

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titolare di una certa posizione, tramite l’utilizzo delle sue competenze; è una valutazione rivolta al passato perché si basa sul contributo già fornito dal lavoratore. La prestazione può essere valutata dal punto di vista dei risultati ottenuti in relazione agli obiettivi assegnati oppure dai comportamenti organizzativi tenuti che possono riguardare diversi aspetti quale la leadership, il problem solving, l’orientamento al cliente ecc.. Se nella valutazione delle posizioni si analizza lo scostamento tra profilo ideale e profilo reale, nel valutare la prestazione è necessario definire la prestazione “attesa” ovvero gli obiettivi di risultato desiderabili e la prestazione “resa” ovvero i risultati effettivamente conseguiti. La valutazione delle prestazioni deve avvenire con cadenza periodica, solitamente annuale, o in occasione di eventi particolari quali una promozione o un trasferimento, oppure in occasione del cambio del responsabile valutatore. I dati per l’analisi dei risultati possono provenire dal controllo di gestione e la stretta integrazione tra il sistema di valutazione del personale e il sistema di pianificazione e controllo aziendale sono alla base della metodica nota come management by objectives (MbO). La valutazione del potenziale è invece l’analisi delle competenze inespresse (il potenziale, appunto) che il lavoratore possiede ma che non sono utilizzate nella posizione da lui ricoperta perché non richieste o perché richieste in misura inferiore. La valutazione del potenziale è quindi rivolta al futuro e la sua finalità è quella di far emergere la possibilità di impiegare con successo il lavoratore in altre posizioni, anche di maggiore responsabilità, mediante l’individuazione di un preciso percorso di carriera. Quando emerge una distanza tra il potenziale della persona e ciò che la sua attuale posizione permette di sviluppare, la valutazione diventa il punto di partenza per definire la mobilità orizzontale (interfunzionale) o verticale ed eventualmente il percorso formativo necessario. In generale si può dire che il sistema di valutazione del personale è utile al management per valutare possibili candidati ad un posto di lavoro (in sede quindi di selezione del personale), i neo-assunti durante il periodo di prova e ovviamente i dipendenti nel percorso di carriera per valutare eventuali passaggi di livello. Luisoni Consulenze SA via Balestra 9 6900 Lugano Tel. +41 91 911 30 00 Fax +41 91 923 55 43 www.luisoni.ch


Vita dei Soci

SVILUPPATE I VOSTRI TALENTI DI LEADER IECG - International Ethics Consulting Group presenta un seminario executive training che si terrà il 12 aprile 2011 a Lugano Visione, missione, valori, comportamenti…. La propria leadership al servizio della performance economica e della riuscita umana dell’azienda OBIETTIVI •  Identificare il proprio tipo di personalità •  Assumere consapevolezza del proprio comportamento sotto stress •  Scoprire il tipo di personalità degli altri •  Definire il proprio modello di leadership

CONTENUTO I fondamenti del liberalismo: •  La fotografia della sua capacità d’adattamento al cambiamento •  I 9 tipi di personalità dell’enneagramma La scoperta del suo tipo di personalità: •  La definizione di un modello di leadership responsabile nell’azienda

STRUMENTI •  SWING del Cambiamento: studiare le tappe che attraversiamo quando siamo obbligati a cambiare •  ENNEAGRAMMA: uno strumento di sviluppo personale millenario per capire il proprio comportamento e quello degli altri •  WORKSHOP: analizzare un caso aziendale per definire il suo modello di leadership responsabile

DATA E LUOGO Martedi 12 aprile 2011 dalle ore 9.00 alle ore 19.00, presso l’Hotel Villa Sassa a Lugano

CONTATTO Catherine Ducasse, Direttrice Relazione Cliente IECG cducasse-toniutti@iecg.eu.com www.iecg.eu.com

CONDIZIONI DI PARTECIPAZIONE L’investimento di 1’000 CHF comprende: •  L’iscrizione al seminario per una persona •  La preparazione e la consegna di un fascicolo completo sul seminario (Formato Power point) •  Il training del seminario condotto dal Prof. Dott. Emmanuel Toniutti •  Il pranzo

CONDIZIONI DI PAGAMENTO •  100% all’iscrizione •  L’iscrizione è valida unicamente a versamento avvenuto •  Coordinate bancarie BPS (Suisse) International Executive Consulting Group (IECG) Via Lisano 3 – CP 683 – 6903 Lugano Massagno Codice IBAN CH33 0825 2020 6654 C000 C / SWIFT POSOCH22 / CLEARING 08252

CONDIZIONI DI RIMBORSO •  50% in caso di annullamento. Termine ultimo per l’annullamento 3 settimane prima del seminario In caso di impossibilità a partecipare a causa di forza maggiore il seminario del Prof. Dott. Emmanuel Toniutti può essere riconfermato dalla IECG ad una data ulteriore

TRAINER Prof. Dott. Emmanuel Toniutti, Presidente IECG

COSTO 1'000 CHF

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Vita dei Soci

MIC MAC PROMOTION PRONTA A NUOVE SFIDE L’AZIENDA

Una storia di successo che dura da oltre 15 anni, alla base della quale ci sono passione, competenza e professionalità, infatti Mic Mac Promotion Sagl di Giubiasco è una realtà imprenditoriale ticinese nata nel 1996 che si occupa di articoli pubblicitari e regalistica aziendale, offrendo una completa gamma di articoli e gadget per tutte le necessità, dalle più semplici a quelle più complesse. I 3 titolari, Walter Graber, Michele Martinelli e Davide Belometti vi guideranno verso la migliore soluzione nella scelta degli oggetti attraverso i quali comunicare. Grazie alla pluriennale esperienza ed ad una ricercata flessibilità la società può garantire una visione completa riguardo le svariate dinamiche di acquisto che oggi il mercato offre. Oltre ad una consulenza su misura, vi viene garantita anche una ricerca mirata di articoli specifici, sia in termini di originalità che di budget.

IMPORTANZA DELLA PERSONALIZZAZIONE

Per tutti gli articoli proposti da Mic Mac Promotion esiste la possibilità di personalizzazione attraverso le più moderne tecniche di stampa e ricamo di loghi, ragioni sociali o slogan sui prodotti prescelti. Un’attenzione particolare è data ai processi di stampa e di ricamo proprio per valorizzare il vostro acquisto. Ogni tipologia di personalizzazione degli articoli prescelti ha dei vantaggi e dei punti meno favorevoli, per questo una chiara analisi delle necessità dei clienti aiuterà la miglior realizzazione dell’ordine.

VASTA SCELTA DI ARTICOLI PROMOZIONALI

L'azienda si è contraddistinta in questi anni per il dinamismo e la capacità di far fronte a tutte le esigenze del mercato nel mondo della regalistica aziendale, cercando di formare una struttura flessibile e competente, basata da fornitori selezionati e brand internazionali affidabili. Mic Mac Promotion ha saputo costruirsi un’efficiente rete

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di contatti diretti con vari fabbricanti in tutta Europa e Oltre Oceano, focalizzando la scelta dell’articolo giusto per far fronte all’esigenza specifica del cliente. Con Mic Mac Promotion i gadget pubblicitari e gli omaggi per i vostri clienti non saranno più un problema, grazie all’esperienza ed alla consulenza che l’azienda sa offrire. Gli articoli proposti sono i tipici supporti aziendali (come ad esempio; pin’s, t-shirt, giacche, borse, cappellini, ombrelli, portachiavi, penne, post-it, memorie USB, ecc.), grazie alle possibilità dei propri fornitori, Mic Mac Promotion può mettere a disposizione dei propri clienti articoli su misura appositamente concepiti e progettati per le necessità e il volere del cliente stesso. Soluzioni creative e personalizzate che si inseriscono nella strategia di comunicazione del cliente, che sapranno stupire e coinvolgere e destinare al successo l’impresa che sceglie di collaborare con Mic Mac Promotion. Il portale www.micmacpromotion.ch, sempre consultabile dovunque, permette attraverso numerosi link e ad un motore di ricerca la visualizzazione dei cataloghi online, grazie ai quali è possibile esaminare l'assortimento degli articoli disponibili.

PARTNER COMMERCIALI

Un’attenzione particolare è quella di saper focalizzare partner di successo quale l’azienda ticinese Prodir nota per la qualità e l’ottima funzionalità delle penne promozionali.

UN NUOVO LIVELLO Dl RAPPRESENTANZA PREMIUM.

Con la nuova DS3.1, Prodir presenta l’ultima “evoluzione” della DS3, icona ormai affermata tra le penne promozionali. Questo elegante strumento di scrittura ripropone le caratteristiche salienti del suo classico predecessore, accentuandole e migliorandole ulteriormente. Con questa penna, Prodir offre un nuovo livello di rappresentanza premium per i marchi più esclusivi.


Insieme a DS3, DS3.1 diventa la nuova icona di Prodir. Disegnata da DesignworksUSA del Gruppo BMW, DS3.1 è definita come: “The Evolution. Un nuovo livello di rappresentanza premium. Elegante. Implementata. Sofisticata.” L’orgogliosa dichiarazione di qualità della DS3.1 è il frutto dell’eleganza che caratterizza ogni singolo aspetto di questa penna eccezionale, dall’estetica alla tecnica.

I nuovi CS8 Block e CS8 Ring, anch’essi ideati in collaborazione con DesignworksUSA del Gruppo BMW, aprono un nuovo capitolo nella storia dei Pen-Book Prodir. Entrambi i blocchi sono chiusi da una banda elastica e disponibili nella versione Basic e Plus.

Un’eleganza che si esprime in un design di grande raffinatezza, ispirato allo stile classico della DS3. Rispetto al suo predecessore, il modello DS3.1 vanta un corpo più robusto e di una clip di dimensioni ancora più generose, in una nuova gamma di colori sofisticati che ne accentuano l’originalità. Un’eleganza non solo da ammirare ma anche da toccare, grazie al meccanismo a rotazione ancora più morbido. A completare le caratteristiche premium del prodotto, su richiesta è disponibile il puntale in metallo. La penna è disponibile in 8 colori. La clip e il corpo sono personalizzabili, rispettivamente in 5 e 6 colori, Il quantitativo minimo ordinabile è 500 pezzi.

tondati che donano un aspetto molto elegante, e, una volta aperta, si scopre la particolare forma data ad ogni pagina. I due modelli hanno però peculiarità di design individuali: il CS8 Block è dotato di una copertina più estesa che aumenta la possibilità di personalizzazione, mentre CS8 Ring si distingue per la pratica tasca porta oggetti e la particolare rilegatura con spirale metallica.

I NUOVI PEN-BOOK: BLOCK E RING.

Per qualsiasi informazione è possibile contattare: Mic Mac Promotion SAGL Piazza Grande 13 6512 Giubiasco Tel. +41 91 857 84 54 Fax +41 91 857 49 84 info@micmacpromotion.ch www.micmacpromotion.ch

Prodir ha ampliato la gamma Pen-Book con due nuovi modelli premium: il CS8 Block e il CS8 Ring. Questi nuovi e preziosi Pen-Book non solo offrono maggiore flessibilità e spazio per annotare grandi idee, ma sono stati ideati per potervi abbinare qualsiasi modello di penna Prodir a lato del blocco. Più flessibilità, più design - più Prodir.

La copertina di entrambi i modelli presenta angoli arro-

Nella versione Basic la copertina può essere in due colori, nera o sabbia, e può essere personalizzata in serigrafia o in rilievo UV. La copertina nella versione Plus può essere completamente personalizzata con immagini o colori speciali. Il quantitativo minimo ordinabile è 500 pezzi.

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Vita dei Soci

Tutti ricercano su Google, ma la vostra azienda viene trovata? Perché investire soldi nei motori di ricerca?

Oltre l’80% delle persone in Ticino ricerca informazioni con Google™, Yahoo®, Search, ecc., prima di qualsiasi acquisto di un prodotto e/o servizio. Nella maggior parte dei casi vengono presi in considerazioni soltanto i primi 10 risultati della ricerca. I risultati delle posizioni dall’11° fino alla 30° vengono presi in considerazione soltanto dal 30% degli utenti. E sulla prima pagina, i risultati più interessanti sono i primi 5. Un’azienda che desidera successo e che desidera aumentare clienti, nel 2011, non può evitare di indicizzare il proprio sito web nei motori di ricerca. Per aziende che hanno quale target il mercato Ticino / Svizzera / Europa, è sufficiente ottimizzare le pagine per Google™. Infatti bisogna andare incontro con grande scetticismo alle aziende che offrono pacchetti che promettono l’indicizzazione nei 500 motori di ricerca più importanti. Le offerte di solito non valgono i loro soldi e comunque il motore di ricerca più usato è Google™.

Quali sono le fasi di lavoro per indicizzare un sito?

Il lavoro del SEO si basa sulle capacità di intuire e conoscere gli algoritmi segreti e brevettati dei motori di ricerca. I migliori SEO sono coloro che hanno capito le logiche dei motori di ricerca e sanno cosa fare e cosa non fare per raggiungere gli obiettivi prefissati.

Le attività di preparazione per un’ottimizzazione sono: • analisi del sito web, analisi e scelta delle parole chiavi che realmente generano traffico di qualità; • ottimizzazione della piattaforma con cui è realizzato il sito in modo da renderla “search engine friendly”; • implementazione di pagine aggiuntive, site map e piede sito, in modo da ottenere un’ottima “keyword relevance”; • nuova definizione dei Title, Tag Description, Tag Keywords, Tag Title nei Link, ecc.; • ai siti Web che hanno poco testo viene proposto la realizzazione di nuovi testi e/o revisione dei testi esistenti; • geolocalizzazione e implementazione Google Places; • analisi aree più utilizzate e monitoraggio continuo delle statistiche con l’obiettivo di migliorare ed aumentare visite di qualità.

Top-Positions – garanzia “soddisfatto o rimborsato”

Svega si impegna a restituire l’intera somma versata nel caso in cui, dopo 6 mesi dall’inizio dei lavori di programmazione, il cliente non abbia ottenuto i risultati minimi previsti. Per risultato minimo garantito la Svega Consulting Web intende il raggiungimento di un numero di posizioni doppio rispetto a quello delle parole chiave. Se per l’ottimizzazione del sito web verranno usate 10 parole chiave (keywords), Svega dovrà raggiungere almeno 20 posizionamenti entro le prime 3 pagine nei motori di ricerca (Top-Positions).

Essere tra le prime posizioni nei motori di ricerca con il proprio sito web vuol dire essere in possesso di un potente strumento con cui instaurare relazioni e quindi ottenere risultati importanti, concreti e di qualità. L’ottimizzazione e il posizionamento nei principali motori di ricerca, per una PMI, è quindi una esigenza essenziale per rafforzare il proprio marchio e aumentare la visibilità del sito web a livello locale, regionale e nazionale. Al giorno d’oggi è la strategia migliore, per qualsiasi business (edilizia, benessere, turismo, sicurezza, arredamento, ristorante e qualsiasi altro prodotto e/o servizio), che offre il miglior ritorno sull’investimento nel lungo periodo migliorando energicamente la percentuale di conversione degli utenti in clienti. Presentiamo Svega Consulting Web di Viganello, agenzia web specializzata nel web marketing e con diverse referenze in Ticino per attività svolte nel posizionamento sui motori di ricerca: • Pneumatici.ch – E-commerce di Pneumatici Con le seguenti parole chiavi da oltre 16 mesi stabile nelle prime posizioni in google.ch™: “pneumatici estivi”, “pneumatici online”, “pneumatici ticino”, “vendita pneumatici”, “pneumatici 4 stagioni”, ecc.. Risultati che hanno raddoppiato le visite e di conseguenza anche le vendite dei prodotti offerti • Edilrep.ch – Macchine Edili Con le seguenti parole chiavi da oltre 2 anni presenti nelle prime posizioni in google.ch™: “miniescavatori ticino”, “macchine edili ticino”, “noleggio escavatori”, “komatsu ticino”, ecc.. Risultati che hanno aumentato le visite sul sito, i tempi di permanenza e le richieste

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• Poggiolipelletteria.ch – Negozio di Borse Con le seguenti parole chiavi da 2 anni nelle prime posizioni in google.ch™: “borse lugano”, “pelletteria lugano”, “pelletteria ticino”, “freitag ticino”, “samsonite ticino”, e con tanti altri marchi. Risultati che hanno aumentato visite dal Ticino, ma anche da altri Paesi • K nechtarredamenti.ch – Negozio di Arredamento Con le seguenti parole chiavi in poco tempo tra le prime posizioni in google.ch™: “arredamenti ticino”, “arredamenti locarno”, “mobili ticino”, “interior design ticino”, ecc.. Risultati che hanno subito portato visite di qualità al nuovo sito web e con un’ottima permanenza • Ideaimmobiliare.ch – Immobiliare Con le seguenti parole chiavi da 14 mesi tra le prime posizioni in google.ch™: “immobiliare ticino”, “immobiliari ticino”, “immobiliari bellinzona”, “terreni ticino”, “locali commerciali ticino”, ecc.. Risultati che portano visite mirate e di qualità sul sito e inoltre richieste di informazione


Consiglio Consigliamo a tutte le aziende in Ticino, che hanno un sito web, di integrare Google Analytics (www.google.ch/ analytics). Ottimo strumento gratuito per la consultazione delle statistiche sul proprio sito. Solo chi le conosce è in grado di ottimizzare i risultati.

Noi per voi Ai lettori di Ticino Business, che inviano i dati necessari entro il 15 Maggio 2011, offriamo l’integrazione gratuita dello strumento Google Analytics sul proprio sito. Vi invitiamo a compilare il formulario su www.svega.ch/google

QR Code: Google Analytics

QR Code: Link diretto al Formulario

Come funziona il QR Code?

Una volta installata un’applicazione, che legge i QR Code, sul Vostro Natel (per esempio per IPhone App RedLaser per Android BareCode Scanner, entrambi gratuite), basterà fotografare il QR Code con il Vostro dispositivo per vedere istantaneamente il contenuto ad esso collegato. Semplice e Veloce. Provatelo subito. Valore aggiunto in Internet

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Il Gruppo Cornèr Banca consolida la crescita e si diversifica ancora nel 2010 Il 59mo esercizio del Gruppo Cornèr Banca, che ha sede e direzione generale a Lugano, si chiude con un risultato di 64 milioni di franchi, con una leggera flessione del 12,8% rispetto allo scorso anno, che, però, era stato influenzato da fattori straordinari

Malgrado il contesto poco propizio, determinato dalla forza del franco svizzero, i bassi tassi d’interesse e la debolezza dei mercati finanziari, il Gruppo Cornèr Banca ha registrato un incoraggiante afflusso di nuovi fondi. Le ottime politiche di gestione patrimoniale e l’assiduo controllo dei rischi hanno consentito di cogliere le opportunità offerte dal mercato, ottenendo riscontri interessanti. Degno di nota, a tal proposito, l’importante riconoscimento “Lipper Fund Awards 2011, Switzerland” attribuito in gennaio al fondo d’investimento CB-Accent (Lux) Far East Equity Fund, con la menzione di “Best Fund over 3 Years”. Il Gruppo Cornèr Banca continua a perseguire una politica prudenziale, rafforzando nel contempo la strategia di diversificazione di mercati e prodotti. Anche nel 2010 questa linea di condotta si è rivelata pagante. Tra le iniziative da annoverare spiccano la commercializzazione delle carte di pagamento in Inghilterra e progetti analoghi da parte di Cornèrcard, in altri mercati europei. Nell’ottica di migliorare il servizio offerto alla clientela locale, la vicinanza al territorio ticinese e alla sua economia ha consentito di ampliare il volume dei crediti ipotecari (749,9 milioni di franchi) nei confronti di debi-

tori di primaria qualità, scelti in maniera molto selettiva. L’apertura a Chiasso della quarta succursale svizzera, in un’area ultimamente contrassegnata da un crescente sviluppo imprenditoriale, si inserisce in questa strategia. Il Gruppo Cornèr Banca mantiene una posizione invidiabile di copertura, con più del triplo di fondi propri necessari e guarda al futuro con fiducia in previsione del progressivo irrigidimento delle regole sul capitale. Il coefficiente patrimoniale Tier 1 si è attestato a 27,3% alla fine dell’esercizio in esame, contro 24,6% dell’anno precedente. I fondi propri sono aumentati del 4,4% a 801,9 milioni di franchi, dopo versamento di imposte pari a 16,3 milioni di franchi, di cui circa 15,8 milioni generati in Ticino. Stabile infine l’organico con 777 collaboratori (770 nel 2009), di cui 35 impiegati presso le affiliate estere. Cornèr Banca SA Via Canova 16 6901 Lugano Tel. + 41 91 800 53 54 Fax + 41 91 800 43 03 www.cornerbanca.com

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Vita dei Soci di Lisa Pantini

Helvetia Assicurazioni: cambio al vertice Da luglio 2010 il Dr. Tito Solari ha assunto la direzione dell’Agenzia Generale di Lugano di Helvetia Assicurazioni. Lo abbiamo incontrato Tito Solari

Dr. Solari, può tracciare in poche righe un suo profilo?

“Sono cresciuto a Lugano, dove ho frequentato le scuole dell’obbligo e il liceo, per poi laurearmi in Scienze Attuariali (matematica d'assicurazioni) presso l’Università di Losanna. Ho conseguito un Dottorato nel medesimo campo, con una specializzazione nella gestione dei rischi delle casse pensioni. A livello professionale, ho lavorato in primis e per alcuni anni in un gruppo assicurativo internazionale, occupandomi dello sviluppo di prodotti, e in seguito per circa 10 anni presso la Banca Cantonale Vodese (BCV) a Losanna, dove, quale membro della Direzione, ero a capo del settore responsabile delle attività di consulenza e amministrazione nel campo della previdenza privata e professionale. Parallelamente sono stato membro e presidente di vari consigli di fondazione di casse pensioni autonome. A fine 2009 mi è stato proposto di assumere il ruolo di Agente Generale presso Helvetia e dirigere l'Agenzia Generale di Lugano e le sue filiali. Con molto entusiasmo ho accettato questa sfida motivante, ed è così che da luglio 2010 ho assunto questo ruolo, succedendo all'Avv. Giordano Zeli, il quale ha optato per un pensionamento progressivo”.

Dr. Solari, Helvetia è un'importante compagnia svizzera d'assicurazioni. Come vi presentate sul mercato ed in Ticino?

“Helvetia è una delle principali compagnie assicurative svizzere, attiva con successo dal 1858 e presente anche a livello internazionale. Il gruppo Helvetia è composto da più di 4'900 collaboratori, di cui circa 2'600 lavorano in Svizzera ed i restanti presso le succursali estere situate in Germania, Italia, Spagna, Austria e Francia. In Svizzera Helvetia possiede attualmente 29 Agenzie generali e conta un portafoglio di oltre 750'000 clienti. Nel 2010 Helvetia ha rilevato le compagnie assicurative Alba e Phenix con lo scopo di rinforzare la sua rete di presenza in territorio elvetico. In Ticino, Helvetia è presente con le due Agenzie Generali di Lugano e Bellinzona e con le rispettive Agenzie principali di Mendrisio e Locarno. Nella sede di Lugano abbiamo pure un centro di servizi regionale comprendente il Servizio underwriting (sottoscrizione)

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ed il Servizio sinistri. Tale centro ci conferisce un forte grado di competenze e autonomia nel nostro Cantone”.

Nel contesto economico difficile di questi anni quali sono stati i risultati di Helvetia?

“Nell'esercizio 2010, il Gruppo Helvetia ha realizzato un utile di 341.5 milioni di franchi, pari a un aumento del 4.5 percento rispetto all'anno precedente. Il volume d'affari è cresciuto del 5.3 percento in valuta originale, raggiungendo quota 6'755.4 milioni di franchi, con consistenti aumenti sia negli affari «non-vita» sia in quelli «vita». L'eccellente solidità finanziaria è dimostrata anche dal grado di solvibilità del Gruppo Helvetia, pari al 220% a fine 2010. Con i buoni risultati dell'esercizio 2010 Helvetia ha chiuso in modo vincente il periodo strategico 2007-10. Tutti gli obiettivi essenziali sono stati raggiunti. Grazie sia a una crescita organica sia ad acquisizioni mirate nei mercati nazionali Italia, Francia, Austria e Svizzera, Helvetia ha registrato una crescita dinamica. Parallelamente, è stata accresciuta l'efficienza operativa e si è ottimizzata la struttura finanziaria. Helvetia sfrutta questo slancio per continuare a svilupparsi anche in futuro in linea con il motto «Primi per crescita, redditività e lealtà dei clienti»”.

In quali campi assicurativi è presente Helvetia Assicurazioni?

“Attiva sia nel campo delle assicurazioni «vita» che in


quello delle assicurazioni «non-vita», Helvetia offre servizi assicurativi a 360° gradi. I nostri prodotti sono destinati a privati ed a piccole, medie o grandi aziende. Per i clienti privati, i nostri prodotti spaziano dalle assicurazioni contro i danni (veicoli a motore, mobilia domestica, responsabilità civile, stabili, lavori di costruzione, oggetti di valore, etc.) alle assicurazioni «vita» (pilasto 3a, rendite vitalizie, coperture rischio decesso-invalidità, assicurazioni legate a fondi d'investimento, ecc.). Anche per le aziende disponiamo di una gamma completa di prodotti, comprendenti la previdenza professionale e le diverse coperture «non-vita»: responsabilità civile, stabili, costruzioni, contenuto, macchinari, trasporti, veicoli, ecc.. È importante sottolineare che per le imprese possiamo assicurare anche eventuali filiali estere ed i relativi scambi commerciali come per esempio i trasporti. Non da ultimo siamo presenti da vari anni nel campo dei crediti ipotecari, settore nel quale offriamo condizioni molto concorrenziali nei confronti degli istituti bancari”.

Disponete di partnership?

“A livello di partnership, sussiste un rapporto di cooperazione con il gruppo Raiffeisen e con la Banca Vontobel nella promozione di prodotti assicurativi e nella creazione di polizze vita legate a fondi di investimentodi ottima qualità. Con il gruppo Helsana esiste una collaborazione per la vendita di assicurazioni malattia, perdita di salario in caso di malattia e infortuni”.

Come vi distinguete dalla concorrenza?

“Disponendo di una gamma completa di servizi, siamo in grado di offrire ai nostri clienti un approccio assicurativo e previdenziale globale ottimizzando le coperture ed evitando eventuali doppioni o lacune. Grazie alla polivalenza dei nostri consulenti, abbiamo potuto adottare un approccio basato su di un solo Interlocutore, agevolando così la relazione con i nostri clienti. L'Agenzia generale si avvale inoltre di specialisti tecnici nei vari rami assicurativi e previdenziali che possono assecondare il cliente ed il consulente nell'analisi e nell'elaborazione di soluzioni personalizzate le più complesse”.

Quale è la vostra relazione con i vostri clienti?

“La base della relazione con i nostri clienti è determinata dai valori della nostra azienda: Fiducia, Dinamisno e Entusiasmo. Consideriamo ogni rapporto con un cliente come una collaborazione di tipo personale, basata su professionalità, comprensione e fiducia reciproca. Il nostro obbiettivo consiste nel rispondere alle esigenze dei nostri clienti con un’offerta di prodotti e servizi personalizzati, comprensibili, semplici ed efficaci creando così un valore aggiunto e vantaggi per i nostri clienti. Essendo una società svizzera, l'affidabilità e la qualità sono elementi centrali del nostro marchio. Promettiamo soltanto ciò che possiamo mantenere e manteniamo sempre ciò che abbiamo promesso”.

Come prevede che si evolveranno le attività di consulenza?

“La globalizzazione dei mercati e i sempre più frequenti cambiamenti a livello della sfera privata e professionale (studi ed esperienze professionali all'estero, divorzi, ecc.) ci confronteranno maggiormente a analisi e pianificazioni/ottimizzazioni assicurative personalizzate, sia a livello privato che aziendale. Per fare un esempio, secondo i dati pubblicati dalla città di Lugano, a fine 2010 la popolazione della città contava 146 nazionalità differenti. Ciò implica situazioni particolari necessitanti un approccio specifico e specializzato. Per poter offrire soluzioni su misura di semplice comprensione è quindi importante per una compagnia assicurativa investire nella formazione continua e nel perfezionamento dei propri dipendenti. In questo campo Helvetia è molto attiva da vari anni ed è considerata un esempio”. Per informazioni Dr. Tito Solari, Agente Generale Helvetia Assicurazioni via D'Alberti 1 6900 Lugano Tel. +41 58 280 61 11 Fax +41 58 280 61 00 info@helvetia.ch www.helvetia.ch

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Vita dei Soci di Lisa Pantini

Fratelli Roda SA: un’azienda familiare al passo con i tempi Da quasi 70 anni (che saranno festeggiati nel 2012), la Fratelli Roda SA cavalca l’onda del successo. Abbiamo incontrato il Direttore Generale Franco Roda ed il Responsabile Marketing Marcel Scheidegger La Fratelli Roda SA ha sempre avuto un’impronta familiare nella sua conduzione; peculiarità imprescindibile per la sua filosofia. Risale al 1991 il cambio di testimone alla conduzione della società. Com’è avvenuto questo passaggio?

Franco Roda, Direttore generale

Marco Roda, Direttore tecnico

Direttor Roda, può ripercorrere con noi le tappe fondamentali della storia della vostra azienda?

“La Fratelli Roda SA nacque nel 1942 quale produttrice di scatole di cartone. La sede era a Lugano, e i fondatori furono mio padre e mio zio, i fratelli Emilio e Luigi Roda. Tre anni dopo, nel 1945 venne introdotto il reparto tipografico, nel 1947 la società si trasferì a Viganello che restò la nostra sede fino al 1991, segnando una tappa importante per la società. Nel 1950 cambiammo forma societaria, divenendo una SA, ed investendo in modo continuo in tecnologia, e nuovi macchinari – ben diversi da quelli di oggi! – ci siamo sempre mantenuti sul mercato ticinese con una salda posizione. Nel 1961 ci siamo trasferiti in uno stabile più grande, sempre a Viganello, arrivando ad occupare una superficie produttiva di 6'300 m2. Infine nel 1988 io e mio fratello Marco siamo entrati in azienda, con lo scopo di garantirne la continuità”.

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“In maniera molto naturale e senza problemi di sorta. Io e mio fratello abbiamo portato continuità e nuovi stimoli all’azienda. Dopo pochi anni ci siamo trasferiti nella nostra sede attuale, a Taverne. Abbiamo ampliato il parco macchine come pure la superficie disponibile, passando dai 6'300 m2 agli attuali 8'000 m2. La nostra idea è stata quella di creare un gruppo che avesse una buona posizione sul mercato, composto da diverse attività complementari, riunite sotto il cappello Fratelli Roda SA. Abbiamo quindi continuato a vagliare opzioni per delle acquisizioni societarie, scegliendo con cura tra diverse aziende ticinesi, che sono entrate nel tempo nel nostro gruppo. Oggi occupiamo circa 90 dipendenti nella sede di Taverne, e arriviamo a 135 contando gli altri due stabilimenti produttivi di Lamone e Novazzano. Siamo specializzati nella trasformazione del cartone per il packaging e nella produzione di stampati, ma non solo: del gruppo fa parte anche la casa editrice Edizioni Trelingue, con la quale pubblichiamo la rivista «Ticino Junior», dedicata al tempo libero in Ticino; altre pubblicazioni del gruppo sono la rivista di cultura «Cenobio» e i nuovi «Tascabili di Fotografia della Svizzera Italiana»”.

La vostra filosofia aziendale si basa su tre criteri: sostenibilità, qualità e competitività. Come soddisfate questi criteri giorno per giorno?

“Con un impegno costante. Per quanto concerne la sostenibilità, crediamo che rispettare la natura sia un’arte, che anche il nostro lavoro debba proteggerla; per questo ci sta molto a cuore la protezione ambientale. La scelta


dei fornitori di materie prime, il riciclaggio al 99% degli scarti di lavorazione, l’impiego di materiale riciclato fino al 95% sono scelte improntate allo sviluppo sostenibile. Impieghiamo colori e lacche ecologici e organizziamo la logistica per la movimentazione delle merci operando con trasporti integrati gomma-rotaia. Abbiamo altresì ottenuto la certificazione ambientale FSC, aderendo ad un programma che garantisce la gestione del patrimonio forestale basato su severi principi ambientali e sociali. Il discorso della qualità invece è più ampio: investiamo in maniera costante in macchinari, tecniche e tecnologie alfine di garantire ai nostri clienti l’avanguardia nella stampa e nelle lavorazioni speciali. Ciò significa dotarsi delle migliori macchine sul mercato, abbinate alle più innovative tecniche di lavorazione e di produzione. Possiamo offrire ai nostri clienti stampe particolari abbinando la nostra esperienza a speciali procedimenti di impreziosimento del prodotto. Un’attenzione particolare la diamo al packaging, in quanto per noi è fondamentale poter rispondere alle esigenze dei consumatori in relazione a informazione, tracciabilità, produzione, provenienza, sicurezza (per il settore alimentare), inviolabilità e sostenibilità. Per questo possiamo garantire una serie di soluzioni che soddisfano tutte le richieste: ologrammi, procedure di riconoscimento automatico (codici EAN, alfanumerici progressivi, RFID), codici Braille, chiusure a prova di bambino, imballaggi per persone anziane e protezione contro la falsificazione. Da tempo ci siamo dotati di una certificazione di qualità ISO: 9001-2008, che ci consente un controllo di tutti i processi aziendali. La nostra competitività è data dunque dalla somma di questi fattori, e dal fatto che per nostra natura siamo una società fortemente orientata al mercato, con investimenti mirati all’incremento della qualità e all’innovazione tecnologica”.

Per gli speciali procedimenti di stampa di cui mi ha accennato prima, sono necessarie macchine all’avanguardia. Può farci qualche esempio di entrambi i processi?

“Per le stampe, si tratta di particolari procedimenti che ci consentono di offrire al cliente delle soluzioni speciali, uniche nel loro genere, utilizzando strumenti, tecniche, macchinari, lacche e colori all’avanguardia con un occhio di riguardo all’ecologia, perché hanno un ridotto impatto ambientale. Posso citare la produzione di fustelle con l’aiuto di sistemi CAD-CAM e al laser, che permettono forme di taglio sempre più sofisticate; la combinazione di vernici offset opache o UV lucide, che consentono giochi di luce accattivanti, le laminature opache protettive, che permettono un’esperienza tattile, rendendo la stampa più vellutata. Stampiamo in esacromia, impieghiamo nuovi colori che permettono di stampare non solo su carta ma anche su pellicole trasparenti (PET/PVC), utilizziamo microcapsule profumate nella stampa che conferiscono al risultato finale un effetto affascinante: si ampliano le tentazioni sensitive nei confronti del consumatore finale, aumentando l’impatto sensoriale della confezione; un nuovo strumento del marketing insomma. A supporto di quanto descritto disponiamo di un parco macchine importante, nuovo e performante. Come già detto, ci piace investire regolarmente in nuove tecnologie per essere pronti a qualsiasi sfida. Ad esempio la nostra KBA Rapida 142, è stata in Svizzera, la prima macchina da stampa grande formato messa in funzione a 6 colori predisposta per l'impiego di inchiostri ibridi in grado di impreziosire gli stampati grazie ai forni IR (infrarosso) ad aria calda e UV (ultravioletto) con l'impiego di colori a base d'acqua. Ha una velocità di 15'000 fogli/h, un formato di stampa fino a 100 x 140 cm, il cambio lastra automatico, consente la stampa in esacromia e verniciature e lacche di prote-

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Vita dei Soci di Lisa Pantini

A colloquio con il Responsabile Marketing Signor Scheidegger, avete lanciato la nuova campagna “a regola d’arte”. Su che cosa si basa?

“Il concetto che sta alla base di questa campagna è il lavoro eseguito “a regola d’arte”. Quest’espressione si usa nel settore artigianale per definire un lavoro ben fatto e riuscito. Noi abbiamo trasformato questo concetto in una realtà artistica avendo constatato come nel nostro settore esista la convivenza tra tecnologia, produzione, macchinari e materiali da un lato e creatività, design, grafica e inventiva dall’altro. Questo binomio tra concretezza industriale e creatività lo interpretiamo attraverso l’esperienza dell’uomo artigiano: l’artefice, colui che sa fare bene le cose”.

Marcel Scheidegger, Marketing & Communication Manager

Una volta definito il concetto di marketing, a chi vi siete affidati per la parte esecutiva?

“Abbiamo lavorato con un giovane artista ticinese, Alex Dorici, il quale impiega scatole ed imballaggi di cartone per avventurarsi in una ricerca concentrata sullo sviluppo di progetti tridimensionali modulari. Alex è un «artista plastico», le sue origini, la pittura e l’incisione, presentano una ricerca di equilibrio tra forme geometriche, macchie e colore. Alex ha avuto l’incarico di trasformare le scatole di cartone che gli abbiamo fornito, in installazioni artistiche tridimensionali modulari, intervenendo sulle superfici di questi elementi con segni grafici, colori e macchie”. L’installazione ci è poi servita per effettuare le fotografie a supporto della campagna di comunicazione.

Quale è stato il risultato finale?

“Alex ha lavorato su tre soggetti principali, concependo e realizzando un’installazione di notevole interesse estetico che ci ha consentito di mettere in luce le nostre peculiarità aziendali: 1. L’arte di trasformare il cartone in elementi utili ed accattivanti, e quindi l’arte di produrre imballaggi di qualsiasi tipo e forma. Questo primo soggetto mette in evidenza le capacità produttive della nostra azienda, riferite a imballaggi e packaging, con l’affermazione: trasformare il cartone è un’arte! 2. L’arte di operare in modo creativo, e quindi l’arte di stampare con tecniche che favoriscano esperienze emozionali e sensoriali. Il secondo soggetto si basa sul nostro processo creativo che passa dall’impostazione grafica e dalla prestampa, all’applicazione del colore, con l’affermazione: stampare è un’arte! 3. L’arte di rispettare l’ambiente. Il terzo soggetto mette in relazione la natura con il rispetto per essa, fatto che ritroviamo nella nostra politica di sostenibilità ambientale, con l’affermazione: rispettare la natura è un’arte! In questo modo abbiamo creato un nuovo concetto di comunicazione aziendale che mette in luce le nostre peculiarità con originalità e passione e che ci consente di comunicare in maniera creativa e mirata”.

Quali altri servizi implementerete prossimamente?

“Stiamo lavorando alacremente per implementare un moderno webcenter che permetterà una comunicazione più efficace con i nostri clienti: attraverso il web sarà possibile accedere a questa piattaforma da dove ogni cliente potrà gestire online tutte le fasi di prestampa, proposte grafiche e packaging presentato in 3D. Inoltre stiamo iniziando a pianificare i festeggiamenti per il 70° della nostra attività, che si terranno nel 2012, con un programma allestito a regola d’arte che non mancherà di suscitare interesse e partecipazione”.

zione in linea fanno di questa macchina un vero e proprio centro di produzione altamente performante. Stampiamo imballaggi, display e dispenser, blister, stampati di tutti i tipi, libri e riviste, manifesti per l’affissione esterna e cartone ondulato”.

Quali sono i progetti futuri per la Fratelli Roda SA?

“Senz’altro consolidare la nostra posizione sul mercato svizzero, con qualche sconfinamento nel Nord Italia, mercato dove vogliamo essere presenti con la nostra ampia offerta, limitata però alla fascia insubrica. Vogliamo mantenerci al top per quanto concerne la tecnologia delle macchine: all’inizio di quest’anno abbiamo acquistato per il settore packaging una nuova piega-incolla, macchina che per le sue qualità ci consente di ottenere ancora maggiori prestazioni e garantire risultati in linea con le esigenze dei nostri clienti”.

58   Ticino Business

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